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ITALIA NOSTRA, COMITATO NAZIONALE DEL PAESAGGIO E COLDIRETTI presentano: IMMAGINI DI “CENTRALI EOLICHE INDUSTRIALI” 2006

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Page 1: ITALIA NOSTRA, COMITATO NAZIONALE DEL PAESAGGIO E COLDIRETTI presentano: IMMAGINI DI CENTRALI EOLICHE INDUSTRIALI 2006

ITALIA NOSTRA, COMITATO NAZIONALE DEL PAESAGGIO E COLDIRETTI

presentano:

IMMAGINI DI “CENTRALI EOLICHE INDUSTRIALI”

2006

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Vengono qui illustrati alcuni siti in cui sono stati insediati i cosiddetti “Parchi eolici”, meglio classificati come “Centrali eoliche industriali”. Un primo sito si trova in una località di montagna ai confini tra Abruzzo e Molise, nei Comuni di Castiglione Messer Marino e Monteferrante, in provincia di Chieti (Alto vastese).

Un secondo sito invece si colloca in un’estesa area di alte colline (siamo su quote medie di 800-1000 metri) nell’alta val Fortore: comuni di Baselice, San Marco dei Cavoti, Forano, Monte Falcone in Val Fortore, ecc. In Campania, nella provincia di Benevento.

Un’altra area è posizionata in provincia di Avellino, a Frigento e Andretta, in altopiani con paesi e borghi rurali. La maggior concentrazione di torri eoliche è stata realizzata nelle province di Benevento, Avellino e Foggia, dove vengono sistematicamente coinvolti i centri abitati del Subappennino Dauno

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Foto 1 PARTICOLARE DELLA CENTRALE EOLICA DEL MONTE CASTELFRAIANO (1415 M) ALTO VASTESE (CH) La presenza di tre persone e di un’automobile danno l’esatta dimensione della torre eolica. Si tratta di pale eoliche di media grandezza (la torre di sostegno dovrebbe misurare dai 40 ai 50 metri e ogni singola pala dell’elica dai 20 ai 25 metri). Potenza di 0,6 MW. A terra pesanti tracce lasciate dai lavori di installazione: riporti di terra, scassi, strade, piazzole e possenti basi di cemento armato che raggiungono la profondità di decine di metri. la centrale eolica industriale copre l’intero crinale da quota 1150 m fino alla cima di 1415 m. Un corollario di segni indelebili, lasciati per sempre sulla montagna, che riveste di per sé un impatto assai pesante sull’integrità dei rilievi, che fino a ieri erano considerati fuori da qualunque pericolo di alterazione, poiché su suoli così impervi non era concepita alcuna attività umana di tipo industriale

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MONTE CASTELFRAIANO: IL VERSANTE IMPEGNATO DALLA CENTRALE A CONFRONTO CON L’INTEGRO ALTOPIANO DIGRADANTE VERSO OVEST

Questi altipiani digradanti e i loro vastissimi orizzonti sono di eccezionale valore paesistico. Sono testimonianza di un uso millenario agro-silvo-pastorale degli altipiani appenninici. Ora adulterati e resi inservibili al turismo delle aree interne da una tecnologia nata per le pianure o i mari del nord Europa (con 3500 ore di vento annue, contro le 1800 dell’Appennino).

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FRIGENTO (AVELLINO): CONTRADA CARMASCIANO Una centrale eolica in aree abitate dell’Irpinia

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L’ABITATO DI CASTIGLIONE MESSER MARINO (1058 M) DOMINATO DALLA CENTRALE EOLICA

In questa foto l’abitato di Castiglione Messer Marino è dominato dalla selva tecnologica degli apparati di produzione dell’energia eolica. Il complesso eolico industriale, al di là degli aspetti estetici, provoca un’alterazione irreversibile del rapporto delle popolazioni con le proprie montagne. Con l’insediamento industriale sui crinali, la montagna viene sottomessa e addomesticata ad una funzione tecnologica che nega alla radice la sua natura.

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COCULLO (L’AQUILA). MONTE PREZZA (1350 M) I poderosi interventi preparatori all’installazione di torri eoliche (nel 2004) ai danni degli inviolati pascoli d’altura dell’Abruzzo. L’eolico comporta di fatto una pesante urbanizzazione ad alte quote

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FRAINE (ALTO VASTESE – CHIETI): MONTE DELL’ALBERO (1400 M) Un’intera montagna asservita alla produzione eolica. Ed ecco la sua immagine oggi, svilita e devastata. Si notino gli sbancamenti, insanabili ferite sulla sottile zolla erbosa delle montagne calcaree.

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IRPINIA: CONTRADA CARMASCIANO (AVELLINO) Torri da 100 metri complessivi adiacenti ad una frazione rurale. Un traliccio dell’alta tensione da 40 metri e due autotreni rendono l’idea delle gigantesche dimensioni della torre.

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FRIGENTO (AVELLINO) Il paesaggio collinare del meridione lungo la SS 303 che corrisponde al tracciato dell’antica Appia per Melfi, Venosa, Taranto, Brindisi.

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ANDRETTA (AVELLINO): ALTOPIANO DEL FORMICOSO Torri sempre più grandi, da 110 metri complessivi, a confronto con un camper. L’Altopiano del Formicoso è uno spettacolare affaccio paesaggistico sull’Appennino Lucano, lungo il tragitto dell’Appia Antica.

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ANDRETTA (AVELLINO): ALTOPIANO DEL FORMICOSO Ecco cosa intendono dire gli abitanti dei piccoli centri del Subappennino Irpino e Dauno quando, circondati dalle torri, dicono “Siamo come crocifissi”.

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TORRI EOLICHE NELLE CAMPAGNE DEL MEZZOGIORNO

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FOTOMONTAGGIO DEL COMITATO NAZIONALE PER LA DIFESA DELLA VALLE DEL TAMMARO E DI SAEPINUM Il fotomontaggio mostra l’insostenibile sproporzione tra il campanile di Sepino (edificio di massima altezza nell’intero territorio) e le torri da 125 metri che si intendono installare sui crinali della valle.

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SCANSANO (TOSCANA) Una centrale eolica che incombe sul Castello di Montepò (XI secolo), posto al centro dei vigneti del Morellino. Contro questo attentato al paesaggio e ai monumenti è stato proposto un ricorso al Tar. La sentenza ha riconosciuto la violazione delle norme di tutela.