inter_bologna

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TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135 27029 Vigevano (PV) 0381-326978 TECNO MOTORS SPA Via Don Minzoni, 24 21053 Castellanza (VA) 0331-426711 TECNO MOTORS SPA Via Renè Vanetti, 66 21100 Varese (VA) 0332-335588 TECNO MOTORS SPA Via Ippolito Nievo, 5 20011 Corbetta (MI) 02-97270960 AUTORIZZATA FLEET BUSINESS CENTER TECNO MOTORS SPA www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Domenica 10 Marzo 2013 Anno 3 n. 13 di Beppe Vigani L’EDITORIALE Esagerata! L’Inter ha espugna- to il Massimino di Catania, che aveva conosciuto l’onta della sconfitta solo con Juven- tus e Milan. Una campagna di Sicilia dalle vacche grasse quella di Stramaccioni che, nonostante un primo tempo da brutto anatroccolo, è riu- scito a cambiare il motore alla squadra e a sbancare la cit- tà etnea. Una partita double face, dove nel primo tempo la squadra nerazzurra è stata presa a pallonate, prima di trovare l’ispirazione divina di Palacio, vero apriscatole del match. In sostanza la stessa cosa che è successa al derby. Roba da matti. Mai vista una squadra così in coma, risve- gliarsi con tale prontezza e scappare col malloppo inte- ro. Roba da disperati. Senza Milito e Cassano, l’Inter, nel- la ripresa, ha sfoderato una grande prestazione contro i siciliani, i quali in casa, in questa stagione, avevano su- bito solo due sconfitte. Sorge un piccolo dubbio: Stramac- cioni le partite della domeni- ca le prepara giocando a Sub- buteo? I nerazzurri nel primo tempo sembrano avere una sorta di paresi, poi puntual- mente sparisce per riapparire subito dopo, sotto forma di una smorfia ieratica. La po- esia è bella, vincere dopo es- sere stati bombardati anche, ma la cavalleria non viene sempre a salvarti caro Strama. E Londra deve averti insegna- to qualcosa. La vera novità di questa Inter è lo zoccolo duro che non si è mai rotto e fin quando continuerà a battere, sarà la fortuna di società e ti- fosi, ma non risulterà sempre vincentecome accaduto con- tro il Tottenham. Contro gli etnei, l’ingresso di Cambiasso è stato vincente, il recupero di Stankovic fondamentale. continua a pag. 2 FUMO DA LONDRA INTER BOLOGNA All’interno il commento di Sandro Mazzola

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Page 1: Inter_Bologna

TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135

27029 Vigevano (PV) 0381-326978

TECNO MOTORS SPAVia Don Minzoni, 24

21053 Castellanza (VA)0331-426711

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02-97270960

AUTORIZZATA FLEET BUSINESS CENTERTECNO MOTORS SPA

www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIODomenica 10 Marzo 2013 Anno 3 n. 13

di Beppe Vigani

L’EDITORIALE

Esagerata! L’Inter ha espugna-to il Massimino di Catania, che aveva conosciuto l’onta della sconfitta solo con Juven-tus e Milan. Una campagna di Sicilia dalle vacche grasse quella di Stramaccioni che, nonostante un primo tempo da brutto anatroccolo, è riu-scito a cambiare il motore alla squadra e a sbancare la cit-tà etnea. Una partita double face, dove nel primo tempo la squadra nerazzurra è stata presa a pallonate, prima di trovare l’ispirazione divina di Palacio, vero apriscatole del match. In sostanza la stessa cosa che è successa al derby. Roba da matti. Mai vista una squadra così in coma, risve-gliarsi con tale prontezza e scappare col malloppo inte-ro. Roba da disperati. Senza Milito e Cassano, l’Inter, nel-la ripresa, ha sfoderato una grande prestazione contro i siciliani, i quali in casa, in questa stagione, avevano su-bito solo due sconfitte. Sorge un piccolo dubbio: Stramac-cioni le partite della domeni-ca le prepara giocando a Sub-buteo? I nerazzurri nel primo tempo sembrano avere una sorta di paresi, poi puntual-mente sparisce per riapparire subito dopo, sotto forma di una smorfia ieratica. La po-esia è bella, vincere dopo es-sere stati bombardati anche, ma la cavalleria non viene sempre a salvarti caro Strama. E Londra deve averti insegna-to qualcosa. La vera novità di questa Inter è lo zoccolo duro che non si è mai rotto e fin quando continuerà a battere, sarà la fortuna di società e ti-fosi, ma non risulterà sempre vincentecome accaduto con-tro il Tottenham. Contro gli etnei, l’ingresso di Cambiasso è stato vincente, il recupero di Stankovic fondamentale.

continua a pag. 2

FUMO DA LONDRAINTER BOLOGNA

All’internoil commento di

Sandro Mazzola

Page 2: Inter_Bologna

Domenica 10 Marzo 20132

Allenatore:Andrea Stramaccioni

INTER (4-2-3-1)

Arbitro: Gianpaolo Calvarese di Teramo

STADIO MEAZZA ORE 20.45

Dopo la dipartita di Thiago Motta non ha più avuto un playmaker; il serbo è l’unico che può sostituirlo. La cam-pagna acquisti di riparazione ha gettato negli occhi dei ti-fosi nerazzurri molto fumo, ma non per questo i giocatori devono smettere di lottare e i supporter di sognare un po-sto in Champions per l’anno prossimo. Contro il Bologna c’è la possibilità di compiere un ulteriore passo in avanti in classifica, anche se di scontato c’è nulla. L’Inter deve vivere alla giornata, dare biada ai senatori e sperare che Palacio sia in giornata di grazia. Se la chimica funziona ci sarà da divertirsi. In caso contrario rimarrebbe solo l’incompren-sione…

continua da pag. 1

BOLOGNAIn Casa

Ultima Vittoria 03/03/13Bologna-Cagliari 3-0

Ultimo Pareggio 10/02/13Bologna-Siena 1-1

Ultima Sconfitta 22/12/12Bologna-Parma 1-2

Fuori Casa

Ultima Vittoria 03/02/13Pescara-Bologna 2-3

Ultimo Pareggio 25/04/12Siena-Bologna 1-1

Ultima Sconfitta 17/02/13Catania-Bologna 1-0

INTERIn Casa

Ultima Vittoria 10/02/13Inter-Chievo 3-1

Ultimo Pareggio 24/02/13Inter-Milan 1-1

Ultima Sconfitta 23/09/12Inter-Siena 0-2 Fuori Casa

Ultima Vittoria 03/03/13Catania-Inter 2-3

Ultimo Pareggio 20/01/13Roma-Inter 1-1

Ultima Sconfitta 17/02/13Fiorentina-Inter 4-1

Ripartire dal campionato! di Emanuele Tramacere

LA PARTITA

L’Inter contro il Bologna per dimenticare il Tottenham e ritrovare la compattezza persa ad Appiano

Il primo match tra Inter e Bologna si disputò nel 1929-1930. Finì 2-1 per i milanesi. Vantaggio per gli ospiti con Pilati, poi Serantoni e Balestrini ribaltarono il risultato. Nel computo totale gli incontri d isputat i a Milano tra queste due squadre sono 66: 38 vittorie per i nerazzurri con-tro 9 per i rossoblu. In tutto i pa-reggi sono 19. La vittoria con più gol risale alla stagione 1961/1962, quando alla 15ª giornata Inter-Bologna si concluse per 6-4: Vi-

Contro il Bologna match insidioso, lo dicono le cifre

nicio porta in vantaggio i felsinei, Hitchens pareggia su rigore, poi Bettini sigla il 2-1 e Pascutti rista-bilisce le distanze. Bologna ancora in vantaggio con Renna, pareg-gio dei nerazzurri con Masiero,

nuovo vantaggio per i rossoblu con Pascutti, infine nell’ultima mezz’ora Hitchens e una doppietta di Morbello regalano la vittoria ai padroni di casa. Una delle vittorie più clamorose del Bologna risale alla 26ª giornata del campiona-

to 1955/1956: si concluse con il risultato di 0-3, con reti di Cer-vellati, Randon, Pascutti. La sfida Inter-Bologna, ha fruttato 165 gol, di cui 106 a favore dei padroni di casa e 59 a favore dei bolognesi. In

questa partita, nella prima frazio-ne di gara le due squadre hanno segnato in tutto 76 gol, mentre nel secondo tempo la somma sale sino a 89. Nel primo tempo è l’In-ter ad aver realizzato più gol (47), mentre il Bologna ne ha realizzati

29. Nella ripresa è ancora l’Inter ad aver realizzato più reti, con 59, mentre gli avversari si sono fer-mati a 30. L’ultimo successo targa-to Bologna risale alla 24ª giornata della stagione 2011-2012, quando gli emiliani sbancarono il Meazza con un rotondo 0-3, con doppiet-ta di Di Vaio e rete di Acquafresca. L’ultima vittoria dei nerazzurri è della stessa stagione 2010/2011, quando s’imposero grazie alle reti di Stankovic, Milito e doppietta di Eto, mentre Gimenez realizzò il gol della bandiera.

di Severa Bisceglia

LE STATISTICHE Piovono tortellini

Riposare, dimenticare, ripartire! Sono tre gli imperativi categorici che Andrea Stramaccioni ha im-posto alla sua squadra dopo l’u-miliante e schiacciante 3-0 rime-diato a Londra contro il Totten-ham in Europa League. Il proget-to di crescita, iniziato nei primi giorni del 2012, passa anche da queste cocenti delusioni. E allora riposare, dimenticare e riparti-re diventano un diktat che tutti i tifosi nerazzurri dovrebbero fare proprio e stamparsi a caratteri cubitali sulla propria agenda del tifoso perché l’obiettivo primario dei nerazzurri, in questa stagio-ne, non è la conquista dell’Euro-

pa League, il raggiungimento del terzo posto o di una finale di cop-pa Italia. In questo momento alla squadra serve soltanto serenità e fiducia che nella settimana decisi-va per quello che riguarda il cam-pionato e l’Europa League è tre-mendamente mancata. Stramac-cioni l’ha dichiarato apertamente, piuttosto che l’Europa League io punto al terzo posto. E allora tutti a San Siro aspettando un Bologna sempre più tranquillo e sempre più prossimo alla soglia salvez-za dei 40 punti che, numeri alla mano dista soltanto 8 lunghezze. Pochi stimoli e pochi interessi quindi per gli emiliani? Tutt’al-tro. Come sempre le strade che collegano Milano con Bologna sono ricche d’intrecci e incroci pericolosi. Giocare, infatti, con-tro una grande squadra, soprat-tutto per calciatori che sognano nel loro futuro i palcoscenici più importanti di Italia e d’Europa, è spesso sinonimo di prestazioni eccellenti. Se per Diamanti la ti-tolarità contro i nerazzurri non è assolutamente in dubbio nel con-fermatissimo 4-2-3-1 bolognese, il destino nerazzurro che acco-muna Krhin e Kone si interseca proprio nella possibilità di calca-re con successo il misto sintetico di San Siro. Il trequartista greco, soprannominato “l’ammazza-grandi” per l’elevata propensio-ne ai gol pesanti contro squadre

blasonate non sarà della partita perché squalificato e proprio il centrocampista sloveno in com-proprietà fra Inter e Bologna è il papabile candidato a prenderne il posto. Se l’abbondanza, soprattut-to nel reparto avanzato, potrebbe essere considerata il problema di Stefano Pioli in vista del match, il discorso completamente opposto sarà riservato ad Andrea Stra-maccioni alle prese con le diffide di Palacio, Cambiasso e Juan Jesus (probabile un cartellino coman-dato per l’attaccante argentino), con la squalifica di Handanovic e con gli infortunati di lungo corso, il giovane tecnico trentasettenne dovrà schierare, ancora una vol-ta una formazione quasi del tutto obbligata. Kuzmanovic prenderà sicuramente il posto di un Gar-gano terrificante in terra londine-se e la fiducia riposta in Alvarez potrebbe comunque preferirlo ad un più statico e polemico Anto-nio Cassano. Il vero ballottaggio, tuttavia riguarda il ruolo che, come già accaduto a Catania, po-trebbe ricoprire Dejan Stankovic. Il centrocampista serbo è l’unico mediano dotato di un bagaglio tecnico in grado di far girare il motore di una squadra che viag-gia a regime minimo. Tanti dub-bi, forse troppi. Il ruolo di Stra-maccioni sarà fondamentale per ridare fiducia e condizione ad un ambiente con le batterie a terra.

Dejan Stankovic,il fuoriclasse serbo è tornato

Allenatore:Stefano Pioli

BOLOGNA (4-2-3-1)

30 Carrizo;4 Zanetti, 23 Ranocchia, 40 Juan Jesus, 31 Pereira;

17 Kuzmanovic, 21 Gargano;7 Schelotto, 14 Guarin, 11 Alvarez’;

8 Palacio

1 Curci;8 Garics, 5 Antonsson, 21 Cherubin, 3 Morleo;

15 Perez, 6 Taider;19 Christodoulopoulos, 23 Diamanti, 18 Gabbiadini;

10 Gilardino

Page 3: Inter_Bologna

Domenica 10 Marzo 2013 3

LA CLASSIFICA

TURNO ODIERNO PROSSIMO TURNOclassifica marcatori

Venerdì 8 Marzo - 28. Giornata

8 Mar, 20:45 Genoa - Milan Stadio Luigi Ferraris, Genova

Sabato 9 Marzo - 28. Giornata

9 Mar, 20:45 Udinese - Roma Stadio Friuli, Udine

Domenica 10 Marzo - 28. Giornata

10 Mar, 12:30 Atalanta - Pescara Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo 10 Mar, 15:00 Chievo - Napoli Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 10 Mar, 15:00 Cagliari - Sampdoria Stadio Is Arenas, Quartu Sant’Elena 10 Mar, 15:00 Palermo - Siena Stadio Renzo Barbera, Palermo 10 Mar, 15:00 Parma - Torino Stadio Ennio Tardini, Parma 10 Mar, 15:00 Juventus - Catania Juventus Stadium, Torino 10 Mar, 20:45 Inter - Bologna Stadio Giuseppe Meazza, Milano 10 Mar, 20:45 Lazio - Fiorentina Stadio Olimpico, Roma

Sabato 16 Marzo - 29. Giornata

16 Mar, 18:00 Catania - Udinese Stadio Angelo Massimino, Catania 16 Mar, 20:45 Bologna - Juventus Stadio Dall’Ara, Bologna

Domenica 17 Marzo - 29. Giornata

17 Mar, 12:30 Siena - Cagliari Stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena, Siena 17 Mar, 15:00 Torino - Lazio Stadio Olimpico, Torino 17 Mar, 15:00 Milan - Palermo Stadio Giuseppe Meazza, Milano 17 Mar, 15:00 Sampdoria - Inter Stadio Luigi Ferraris, Genova 17 Mar, 15:00 Pescara - Chievo Stadio Adriatico, Pescara 17 Mar, 15:00 Fiorentina - Genoa Stadio Artemio Franchi, Firenze 17 Mar, 20:45 Roma - Parma Stadio Olimpico, Roma 17 Mar, 20:45 Napoli - Atalanta Stadio San Paolo, Napoli

Pos. Squadra P.ti G V N S Gf Gs +/-

1 Juventus 59 27 18 5 4 54 18 362 Napoli 53 27 15 8 4 47 22 253 Milan 48 27 14 6 7 48 32 164 Inter 47 27 14 5 8 44 36 85 Lazio 47 27 14 5 8 37 32 56 Fiorentina 45 27 13 6 8 48 33 157 Roma 43 27 13 4 10 57 48 98 Catania 42 27 12 6 9 36 34 29 Udinese 40 27 10 10 7 36 34 210 Sampdoria 35 27 10 6 11 34 30 411 Bologna 32 27 9 5 13 38 36 212 Torino 32 27 7 12 8 32 32 013 Parma 32 27 8 8 11 32 36 -414 Cagliari 31 27 8 7 12 32 47 -1515 Atalanta 30 27 9 5 13 26 38 -1216 Chievo 29 27 8 5 14 27 44 -1717 Genoa 26 27 6 8 13 27 40 -1318 Siena 21 27 7 6 14 27 39 -1219 Palermo 21 27 3 12 12 22 39 -1720 Pescara 21 27 6 3 18 20 54 -34

Penalizzazioni: Sampdoria e Torino 1 punto, Atalanta 2 punti, Siena 6 punti.

18 retiCavani (Napoli; 3 rigori)

16 retiEl Shaarawy (Milan)

15 retiDi Natale (Udinese; 4 rigori)

12 retiPazzini (Milan; 3 rigori)

11 retiSau (Cagliari; 1 rigore)Jovetic (Fiorentina; 1 rigore)Lamela (Roma)Osvaldo (Roma; 2 rigori)

10 retiGilardino (Bologna)Klose (Lazio)Totti (Roma; 2 rigori)

9 retiDenis (Atalanta; 3 rigori)Milito (Inter; 3 rigori)Palacio (Inter)Hamsik (Napoli)Icardi (Sampdoria)

8 retiBergessio (Catania)Borriello (Genoa; 2 rigori)Cassano (Inter)Hernanes (Lazio; 1 rigore)Bianchi (Torino; 3 rigori)

7 retiDiamanti (Bologna; 2 rigori)Paloschi (Chievo; 2 rigori)Toni (Fiorentina)Giovinco (Juventus; 1 rigore)Quagliarella (Juventus)Belfodil (Parma)

6 retiBonaventura (Atalanta)Matri (Juventus)Vucinic (Juventus; 1 rigore)Amauri (Parma; 1 rigore)

5 retiGabbiadini (Bologna)Kone (Bologna)Gomez (Catania)Lodi (Catania; 1 rigore)Thereau (Chievo; 1 rigore)Rodriguez (Fiorentina; 2 rigori)Immobile (Genoa)Pirlo (Juventus)Pogba (Juventus)Vidal (Juventus; 2 rigori)Inler (Napoli)Ilicic (Palermo)Miccoli (Palermo; 1 rigore)Sansone N. (Parma)Cerci (Torino)

Page 4: Inter_Bologna

Domenica 10 Marzo 20134

di Emanuele Tramacere

L’INTERVISTA

Il mondo del calcio gli ha dato molto, fama soldi e notorietà, ma lui non ha mai voluto scendere a compromessi nella sua vita di calciatore e, forse per questo, ha chiuso la sua carriera sbattendo la porta ed andandosene con clamore da un mondo che ave-va sognato e che non sentiva più suo. Davide Fontolan ha sempre scelto la via del calcio, fin da ra-gazzo quando nelle giovanili del Legnano è arrivato a toccare il calcio che conta. I quattro anni

Ad Appiano è da cambiare anche il cancello: sa troppo!Davide Fontolan punta sui nerazzurri, ma attacca la dirigenza sulla vicenda Cassano

in maglia lilla lo lanciano verso il mondo del grande calcio, pri-ma il Parma, poi l’Udinese ed il Genoa. Gran corsa, gran destro, tutte qualità che fanno propen-dere lo staff dirigenziale interista che Fontolan sia l’erede naturale di Aldo Serena, ormai prossimo a lasciare la maglia nerazzurra. Arriva da attaccante, ma le ne-cessità di formazione lo portano presto a decentrarsi ed appro-dare prima da centrocampista e poi terzino sulla fascia destra

che, con professionalità e dedi-zione, farà sua al 100%. I 6 anni in nerazzurro sono il periodo più alto della sua carriera, con la conquista di due Coppe Uefa che arricchiscono la sua bacheca e il suo palmares. Abbandonata la casacca del biscione approda a Bologna dove si reinventa anco-ra una volta alla corte di Renzo Ulivieri. Chiuderà la sua carriera a Cagliari senza trovare gloria e fortuna ma, al contrario, solo forti delusioni che lo hanno por-tato, a 35 anni, lontano dai campi da gioco e da un mondo in cui ormai non credeva più.Da grande ex di entrambe le squadre che partita si aspetta di vedere domenica a San Siro?Mi aspetto sicuramente una vit-toria dell’Inter, ma non sarà una partita facile perché il Bologna è in un ottimo momento. La set-timana nerazzurra è stata sicu-ramente più stressante di quella degli emiliani perché l’impegno in Europa League, la trasferta a Londra con i relativi problemi lo-gistici e la fatica atletica dei cal-ciatori saranno sicuramente dei

fattori.Quanto inciderà quindi la par-tita di Europa League sull’an-damento dell’incontro?Inciderà tantissimo perché al di là del risultato eliminerà tantissime energie fisiche, con Stramaccioni che non potrà fare molto turnover soprattutto davanti, ma il fatto-re più importante è sicuramente quello mentale perché ritrovare la concentrazione per il campionato non è mai facile.Il caso Cassano sembra essersi risolto, che idea si è fatta della vicenda? La talpa esiste davve-ro?Certamente sì! E il fatto che la tal-pa esista è la cosa più grave. Cas-sano è quello che è, lo sappiamo e non possiamo chiedergli di cam-biare perché sarebbe come chie-dere ad Hannibal Lecter di smet-tere di mangiare. Il fatto è che di vicende come queste, all’interno di uno spogliatoio, ne succedono spesso e volentieri. E’ gravissimo, al contrario, che la notizia sia uscita da Appiano Gentile. L’In-ter, purtroppo ce l’ha nel DNA, da sempre questo genere di screzi ri-

escono a superare il cancello della Pinetina. Bisognerebbe cambiare tutto, anche lo stesso cancello che probabilmente sa troppe cose.Tornando alla partita il Bolo-gna viaggia verso una tranquil-la salvezza. Dove si trovano gli stimoli in un campionato che non riserverà grosse sorprese?A dire il vero, quando sei una re-altà piuttosto piccola e ti trovi in una situazione di classifica come quella del Bologna, proprio nelle sfide contro le grandi squadre na-scono gli stimoli più importanti. Sappiamo bene come tanti gio-catori non abbiano come sogno nella vita giocare in una realtà medio-piccola, e mettersi in luce in uno scontro diretto con una big può valere molto anche per il pro-seguo della loro carriera.A proposito di talenti Alessan-dro Diamanti, Panagiotis Kone e Renè Khrin sono i giocatori in ballo fra le due società in ottica mercato…Fra tutti, Diamanti è un gioca-tore che mi piace tantissimo. Sta facendo un buon campionato, ma

soprattutto mi ha colpito la sua personalità durante l’ultimo Eu-ropeo. Secondo me è stato decisivo dimostrando una gran voglia e una tecnica invidiabile. Quest’an-no il Bologna non era partito alla grande, ma lui ha saputo pren-dersi la squadra sulle spalle e i ri-sultati sono sotto gli occhi di tutti. Sarà l’uomo da fermare domenica e da acquistare in sede di mercato.Diamanti per il Bologna, ma per l’Inter chi potrà essere l’uo-mo decisivo?Dico Antonio Cassano. Scelgo lui perché solo così, finalmente, potremo mettere la parola fine alle strane vicende che lo stanno circondando. Non dimentichia-mo che la questione del rinnovo contrattuale potrebbe essere un problema, perché quando un cal-ciatore sa già che potrebbe arriva-re presto a cambiare aria smette subito di giocare al 100% e se si dovesse arrivare con Cassano ad una situazione del genere sarebbe l’ennesimo errore da appuntare sul petto della società.

Il volo di Manolo Il Personaggio del Bologna: Manolo Gabbiadini

di Alessandra Caronni

L’OSPITE

Chi èFratello di Melania Gabbiadini, attaccante del Bardolino e del-la Nazionale femminile italiana, Manolo è nato a Calcinate (BG) il 26 novembre del 1991. Attaccante completo dotato di un buon fisi-co, può giocare in diverse posi-zioni. Il suo soprannome è “Lozi”. Dotato di un ottimo senso della posizione, ha davvero un sini-stro… pungente.

Puntare su Manolo Gabbiadini, classe ’91, è la cosa più intelligen-te che una qualsiasi squadra di A possa fare. Proveniente dal vivaio dell’Atalanta, il talento di Calcina-te, paese della Bergamasca, è fini-to più volte sul taccuino di alcuni grandi club. Come la Juve. Giu-seppe Marotta già lo voleva alla Juve anni fa. Gabbiadini ha buoni rapporti proprio con Marotta e Paratici, e poi è stato insistente-mente richiesto da Parma, Chie-vo e alcuni club inglesi, anche se i nomi delle squadre straniere l’AD bianconero non li fa neanche sot-to tortura. “Lasciamo crescere il giocatore in pace che è giovane. Non deve montarsi la testa, deve

rimanere con i piedi per terra e continuare a lavorare. Nel calcio è facile passare da una settimana all’altra dalle stelle alle stalle”, dice Marotta.Gabbiadini intanto lavora sodo sostenendo che i suoi idoli sono Ibrahimovic e Milito, ma a livello umano è un appassionato sfegata-to di Cristiano Doni: “Un giorno vorrei tornare nell’Atalanta, squa-dra dove sono cresciuto e per la quale ho fatto sempre il tifo. Il so-gno è quello. Giocare con Doni, il top, una persona che stimo tantis-simo, per lui non ci sono parole”. Queste sono le parole di un paio di anni fa. Ma con l’esperienza di Bologna qualcosa sta cambiando

nei pensieri del giocatore.Bergamasco, cresciuto nelle gio-vanili del Bolgare e successiva-mente in quelle dell’Atalanta, Gabbiadini ha esordito in serie A il 14 marzo 2010, poco più che maggiorenne. Dopo una stagione in B al Cittadella viene riscattato interamente dall’Atalanta. Il suo agente, Silvio Pagliari, afferma che il club orobico intende punta-re molto su di lui. Ma il 24 agosto scorso Gabbiadini viene acqui-stato in compartecipazione dalla Juventus per 5,5 milioni di euro. Girato in prestito gratuito al Bo-logna fino a giugno 2013, Gabbia-dini prosegue a fare bene anche in Nazionale.

di Enzo Occhiuto

I BIORITMI

L’Inter è tornata alla vittoria esterna dopo 4 mesi, l’ulti-ma fu allo Juventus Stadium, confezionando una di quelle clamorose rimonte che fan-no parte del suo bizzarro dna calcistico. La sintesi di tanta follia è il 3-2 in casa del Ca-tania che permette ai neraz-zurri di agganciare la Lazio al quarto posto in classifica, con il Milan avanti di una sola lunghezza. Non si può parlare di DNA, invece, per quanto concerne l’Europa. Analizzando i valori biorit-mici dell’incontro con il Bo-logna esistono i presupposti, da questa scintilla, che inizi un nuovo periodo d’oro delle 10 vittorie di fila. Dalla lettu-ra dell’analisi numerica della biosituazione (energia fisica,

Inter, alta tensione

entusiasmo e concentrazio-ne, energia intellettiva), dei singoli giocatori, che presu-mibilmente scenderanno in campo, si evince una leggera

superiorità di benessere psi-cofisico dell’Inter 6.06 contro un valore medio di 6.03 del Bologna. Nello specifico del-le potenzialità di rendimento

dei vari atleti, che compor-ranno la rosa delle due squa-dre, si nota che la formazione casalinga con 6.05 ha maggio-re vitalità ed energia di quella

bolognese con 5.99: Kovacic e Jonathan 6.50, Pereira 6.49, Juan Jesus e Kuzmanovic 6.32, Cambiasso e Chivu 6.13 contro il portiere Curci 6.50, Gilardino 6.49, Cherubin 6.44, Cristodoulopoulos 6.20 (con una triade di valori net-tamente positivi sia emotiva-mente 6.22 che mentalmente 6.50, nonché per la grande intuizione 6.31), Gabbiadi-ni e Perez 6.13 (quest’ultimo con triade positiva: emotiva 6.00, intellettiva 6.41 e intui-tiva 6.37). Dal punto di vista della creatività e dell’umore i bioritmi stanno con i rosso-blu con 6.09 contro i padroni di casa con 6.03: Kone 6.50, Morleo, Taider, Diamanti e Gilardino 6,49 (costituisco-no la trazione anteriore della

squadra), Garics 6.39 e Naldo 6.31 contro Chivu 6.50 (con triade positiva, intelletto 6.49 e intuizione 6.16), Kuzma-novic e Zanetti 6.45, Guarin 6.49, Schelotto 6.22 (lucidità mentale al di sopra della me-dia 6.31), Gargano 6.11. An-che dal punto di vista intel-lettivo e ragionata visione di gioco l’Inter di Stramaccio-ni risulta avvantaggiata con 6.11 rispetto alla formazione emiliana con 5.93: Jonathan 6.45, Cassano 6.38 e Palacio 6.35 contro Curci e Perez 6.41, Sorensen 6.38. L’Inter dovrà tenere molto alta la sua concentrazione e non dovrà dimenticare che il Bologna è la squadra più prolifica del girone di ritorno con circa 3 gol a partita.

Page 5: Inter_Bologna

Domenica 10 Marzo 2013 5amarcord di Severa Bisceglia

Il fantasista Roberto Mancini, capace di straordinarie giocate sopraffine e buon realizzatore, a soli tredici anni venne ingaggia-to dal Bologna per 700.000 lire e, dopo tre anni tra i Giovanissi-mi e uno in Primavera, fa il suo esordio in Serie A, non ancora di-ciassettenne, in Bologna-Cagliari.

Con i rossoblu, nell’unica stagio-ne da professionista, giocherà tut-te le partite segnando 9 gol. Con gli emiliani vincerà solo il Cam-pionato Allievi Nazionali. Dopo essere sbocciato nella Sampdoria, in coppia con Gianluca Vialli, giocherà nella Lazio e con il Lei-cester City. Appese le scarpette al chiodo si tufferà nella carriera di allenatore prima con la Lazio, a seguire con i Viola per poi ap-prodare all’Inter nella stagione 2004-2005. Con l’Inter sarà un rapporto vincente, a oggi unico allenatore nerazzurro a vincere tre scudetti consecutivi. Già alla prima stagione nerazzurra si ag-giudicherà la Coppa UEFA. A Mi-lano vincerà, in quattro stagioni, due Coppa Italia, due Supercoppa italiana, 3 scudetti oltre al premio panchina d’oro. Con la dirigen-za nerazzurra chiuderà in modo burrascoso percependo una li-quidazione di 8 milioni di euro. Anche Andrea Stramaccioni pri-ma di approdare all’Inter passa da Bologna, con la Primavera viene premiato come Miglior giocato-re al Torneo Città di Vignola nel 1994. L’anno successivo passa in prima squadra allenata da Renzo Ulivieri in Serie C1 esordendo contro l’Empoli il 26 ottobre 1994

Roberto Mancini

Roberto Mancini

Andrea Stramaccioni

Andrea Stramaccioni

in Coppa Italia Serie C. Questa resterà, suo malgrado, l’unica partita giocata da professionista rimediando un grave infortunio al ginocchio destro: un collaterale sfilacciato, due menischi e lega-menti posteriori e anteriori rotti. Inutili i tanti interventi chirur-gici, sarà costretto a ritirarsi dal

calcio giocato. Dietro consiglio dell’allora suo procuratore Dario Canovi prova a farsi strada nella carriera di allenatore accettando, nel 2000, la panchina degli Allie-vi Sperimentali classe ’85 dell’AZ Sport, società di un quartiere di Roma, sua città natale. Cinque anni dopo, per volere di Bruno Conti, passa alla Roma allenando, per sei anni consecutivi, le forma-zioni Esordienti vincendo anche il Torneo Città di Arco. Il 3 luglio 2011 firma un contratto trienna-le con l’Inter, che lo seguiva già da qualche anno, per allenare la sezione Primavera. Il 26 marzo 2012, subentrando all’esonerato Claudio Ranieri, debutta vitto-rioso in prima squadra contro il Genoa. Il tre volte capocanno-niere della Serie A con la Lazio, e due della Coppa Italia, Giuseppe Signori, detto Beppe, è cresciuto proprio nelle giovanili dell’Inter. L’ex attaccante, attualmente squa-lificato per cinque anni a causa dello scandalo di Scommessopo-li, dal potente tiro e molto bravo sui calci piazzati da risultare uno dei giocatori con la più alta per-centuale realizzativa in Serie A, gioca negli anni 1981-1984 nelle giovanili dell’Inter. Dopo l’esplo-

sione con il Foggia, sotto la guida del tecnico Boemo Zeman, nel tridente delle meraviglie con Ba-iano e Rambaudi e dopo gli anni vincenti con la Lazio arriva a Bo-logna, in prestito con diritto di ri-scatto, nel luglio del 98 e la prima partita ufficiale con gli emiliani sarà nella gara di andata della fi-nale dell’Intertoto contro il Ruch Chorzow e nella gara di ritorno segnerà il gol vincente per la con-quista della Coppa Intertoto. In carriera vincerà, oltre alla classifi-ca cannonieri conquistata cinque volte tra Campionato e Coppa Ita-lia, il Premio Nazionale Carriera Esemplare “Gaetano Scirea” nel

Giuseppe Signori

2004. Peccato per gli eventi che hanno macchiato la sua carriera: il 1 giugno 2011 viene arresta per-ché coinvolto nell’ennesimo scal-dalo legato al calcioscommesse e poi posto agli arresti domiciliari. Due mesi dopo la Commissione disciplinare della FIGC gli com-mina cinque anni di squalifica e la radiazione da qualsiasi cate-goria o rango della Federazione. Il centrocampista brasiliano José Elias Moedim Júnior, da tutti conosciuto come Zé Elias, arriva all’Inter allenata da Gigi Simone nelle stagioni 97-99, provenien-te dal Bayer Leverkusen, per 10 miliardi di lire. In nerazzurro vincerà solo la Coppa UEFA con-tando 33 presenze a reti inviola-te. Sempre nel ‘99 si trasferisce al Bologna per una sola stagione scendendo in campo solo per 19 incontri sempre a rete inviolate. Zé Elias è il fratello maggiore del portiere Rubinho che ha militato

José Elias Moedim Júnior

anche nel Genoa. Il 22 luglio del 2011 è stato arrestato in Brasile per non aver pagato gli alimen-ti ai suoi figli per 400.000 euro. Il difensore Stefano Bettarini ha

giocato nelle giovanili dell’Inter dall’ ’89 al ’91 senza, però, mai esordire in prima squadra. Nella stagione 98-99 vestirà la maglia del Bologna segnando anche un gol in 14 partite giocate. Anche Stefano Bettarini sarà coinvolto nello scaldalo legato al calcio-scommesse del 2011 che ha visto protagonista Beppe Signori e pri-ma ancora ha rimediato, nel 2004, cinque mesi di squalifica per aver aggiustato delle partite. Nel 2011, invece, è accusato dalla Procura di Cremona di avere, oltre alle scommesse, manipolato dei ri-sultati delle partite di Serie A, B e Lega Pro, indagine che coinvolge-rà anche il capitano dell’Atalanta Cristiano Doni. Nel 2011 viene deferito per violazione dei princi-pi di lealtà sportiva dalla procura federale della FIGC, vicenda poi chiusa con il patteggiamento in primo grado ad una pena di 14 mesi di squalifica.

Stefano Bettarini

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Domenica 10 Marzo 20136

La rimonta di Catania è stata giudicata da molti come una impresa di altri tempi. Sia chia-ro, risalire la china dopo avere incassato due “pere” nel giro di venti minuti non è mai facile ma è altrettanto vero che in questa stagione non è la prima volta che l’Inter parte con l’handicap. Se l’impresa è da ricordare per-ché la squadra di Stramaccioni non conquistava tre punti in trasferta dal 3 novembre 2012 e quindi da quattro mesi tondi tondi, non bisogna nemmeno

di Paolo Pirovanodimenticare alcuni dati statistici che fanno riflettere. Se tre indi-zi fanno una prova, con otto che cosa facciamo? Gli indizi sono le gare del campionato 2012-2013 in cui l’Inter è andata sotto per poi pareggiare (4 volte) o vincere (altre quattro partite). Sampdo-ria, Juventus, Cagliari, Genoa, Roma, Torino, Milan e Catania: contando anche le sconfitte (8) i nerazzurri in sedici partite su 27 hanno dovuto rincorrere l’av-versario. Dopo le otto rimonte abbiamo ascoltato commenti

che esaltavano le sostituzioni ef-fettuate da Stramaccioni: cambi azzeccati. Tutto vero, per cari-tà. Ma noi aggiungiamo che se a partita in corso ha inserito gli uomini giusti forse c’era qualcosa di sbagliato in quelli di partenza. Stramaccioni è stato bravo a cor-reggere errori suoi e se vogliamo anche questo è un pregio. Erro-ri nella preparazione della gara, nella tattica e soprattutto nella scelta degli uomini da schierare dall’inizio. Ma gli errori e le cor-rezioni non giovano certo a stila-

re un giudizio veritiero non tan-to sull’allenatore (che sta facendo esperienza) quanto sulla squa-

dra. Qualsi-asi sia il r i s u l t a t o finale (zona Champions o Europa L e a g u e ) , specialmen-te dopo la batosta col tottenham, b i s o g n e -

rà decidere acquisti, cessioni e modellare la squadra in base alle indicazioni del tecnico. Pensia-

Avanza imponente e minaccio-so il bolognese Balanzone, clas-se 1909, verso San Siro. Senza paura alcuna e deciso a “sbo-lognare” l’Inter. Ha tutti i nu-meri e le credenziali in regola: i felsinei del girone di ritorno, sono un’altra squadra rispetto

a quella balbettante dell’andata. Ha segnato più gol di tutte e ne ha presi, finora, pochini, a di-mostrazione che anche la dife-sa, con il bel gioco dell’attacco, subisce meno, secondo la re-gola che la miglior difesa è l’at-tacco. Ha liquidato il fastidioso Cagliari con un bel 3-0, tra gli

Balanzone fa pauraapplausi convinti dei ritrovati tifosi, e guarda la classifica con maggiore fiducia navigando in una zona assai tranquilla sen-za per questo avere nessuna intenzione di rilassarsi. Guai a mollare ora, dice perentorio mister Poli: “Abbiamo ritro-

vato serenità e la buona forma di tanti giocatori che vanno avanti quasi a memoria e tutta la squadra sembra rinata, più motivata ed affatto intenziona-ta a ripetere vecchi errori del passato. Insomma, andiamo a San Siro a giocarcela con l’Inter che, vista a Catania, fa impres-

sione. Prima è sorniona e poi ti calpesta con razionalità, senza scomporsi. Noi, se siamo furbi, dobbiamo approfittare del pri-mo tempo, quando i nerazzurri sono ancora con la testa nell’i-dilliaca Appiano, altrimenti saranno guai. Confido nei miei uomini, sicuro che non mi tra-diranno. Inter ,attenta, non scherziamo”. E’ una bella e chia-ra minaccia quella del mister bolognese. Ma non è il solo ad usare dei toni quanto mai deci-si. Gli fanno eco i due attaccanti più in forma Diamanti e Gilar-dino che, senza nascondersi, la mandano a dire ai nerazzurri in modo molto chiaro: “La di-fesa dell’Inter non è al top e lo si vede ogni domenica. Ci sono uomini lenti e distratti in più di una occasione e ci mettono sempre del proprio per pren-dere gol. Noi siamo pronti ad affondare con velocità e grin-ta. Li dobbiamo spaventare ed essere bravi a concretizzare le

occasioni che ci capitano, an-che se sarà dura contro portiere come Handanovic”. Insomma, gli archibugieri delle Due Torri hanno caricato a dovere le loro armi con pallettoni velenosi che potrebbero fare molto male al portierone nerazzurro che farà bene a stare attento anche alle dimenticanze dei suoi compa-gni, oltre che al fuoco nemico. Inter-Bologna, comunque, è sempre una partita molto sen-tita, specialmente dopo il fa-moso spareggio del 7 giugno 1964, quando le due squadre a pari punti, dovettero giocarsi lo scudetto all’Olimpico di Roma, dopo velenose polemiche e “devianze” federali. Il Bologna ebbe la meglio per 2-0 con un Inter stanchissima per aver giocato pochi giorni prima la finale di Coppa Campioni, con-tro il favoloso Real Madrid, bat-tuto per 3 a 1. I veleni, da allora si sono stemperati ovviamente, ma la rivalità è sempre la stessa.

Dopo l’impresa col Catania, avanti col Bologna

mo che Stramaccioni meriti la fiducia che si è conquistato ma riteniamo anche che a otto mesi dall’inizio della stagione agoni-stica il tempo degli esperimenti sia finito. L’allenatore sa quali sono i giocatori affidabili e quel-li che danno minori garanzie. Ora deve pensare all‘obiettivo da raggiungere, sbagliando il meno possibile. A cominciare da que-sta sera contro il Bologna.

di Giovanni Labanca

Panagiotis Giorgios Kone

Alberto Gilardino

Pazza, pazza Inter. Vincere al Ci-bali non era sicuramente facile ma alla fine, con un po’ di fortuna, ce l’ha fatta portandosi a casa tre pun-ti pesanti che sanno veramente di miracolo. Pazza Inter perché non si può andare sotto di due gol col Ca-tania in quella maniera e perché se c’è qualcosa di clamoroso è questa vittoria nerazzurra che, tutto som-mato, tiene a galla le speranze per un posticino in Champions nella prossima stagione. Stramaccioni ha giocato la carta Rocchi dopo aver li-tigato con Cassano, per motivi arca-ni, e purtroppo la giocata è andata buca. Stasera l’Inter dovrà vedersela col Bologna a San Siro e se il morale

non sarà sotto i tacchi dopo la figu-raccia di Londra col Tottenham ci saranno buone possibilità di chiu-dere un altro successo in cassaforte dopo l’insperata vittoria di Catania. Ma attenzione perché il Bologna è in gran spolvero. Ha battuto il Ca-gliari con un secco 3-0 che la dice tutta sul momento attraversato dal-la squadra di Pioli. Una nuova fre-nata sarebbe fatale, o quasi, per la Beneamata perché fra le avversarie, soprattutto il Milan, ha tutte le carte

di Laura Tangari

IL CAMPIONATO

La Juve tiene duroAl San Paolo respinto l’assalto del Napoli

in regola per staccare il biglietto dei preliminari di Champions in barba ai nerazzurri. Ai vertici comanda la Juventus che questo pomeriggio ospiterà un Catania col dente av-velenato per la sconfitta con l’Inter. Gli etnei sanno il fatto loro e sicu-ramente per la Vecchia Signora non sarà una passeggiata. Attenzione alla trasferta del Napoli a Verona contro un Chievo che a Firenze ha dimostrato di essere un’ottima

squadra, pur perdendo. I parteno-pei stanno soffrendo per lo stop di Cavani che non riesce più a segnare neanche a porta vuota e, con i sei punti di svantaggio nei confronti della Juventus, col Milan che co-mincia a fargli sentire il fiato addos-so le prospettive per continuare a far bene diminuiscono col trascor-rere delle settimane. Con l’Inter che riceve stasera il Bologna chiu-dono la giornata Lazio e Fiorentina. Per entrambe, guai a perdere.

Giorgio Chiellini

Due giorni prima dell’incontro vinto a Catania, con non poca sofferenza, i nerazzurri, già in grosse difficoltà di risultato e di uomini, hanno preso l’ulteriore tegola sulla testa di cui poteva-no fare volentieri a meno. Sono forse le prime manifestazioni plateali di uno spogliatoio per niente unito nella difficoltà o, probabilmente, a pezzi proprio perché non più unito. Si inizia ad urlare, a discutere a “brutto muso” e, ancora peggio, a por-tare all’esterno i problemi dello spogliatoio. Le voci di un duro

Inizio della fine?scontro tra Cassano e Stra-maccioni hanno fatto il giro completo della rete e dei quo-tidiani. Lo stesso Mister, più arrabbiato perché qualcuno ha fatto la spia che per l’accadu-to, ha pubblicamente mediato in qualche modo giustifican-do, forse, l’assenza del barese in campo: “E’ una situazione che non deve essere pubblica, lo spogliatoio è sacro e chi ha portato questa vicenda all’e-sterno non fa il bene dell’Inter. Cassano lunedì sarà presente all’allenamento come tutti, pre-

pareremo al meglio la gara di giovedì contro il Tottenham e figurerà tra i diciotto convocati per l’Europa League. Non c’è da reintegrarlo perché non è mai stato escluso, in ogni spogliato-io possono esserci discussioni accese; non c’è nessuna esclu-sione per Cassano, c’è stato uno scontro verbale e ho deciso di non convocarlo a Catania ma non è una scelta punitiva. Da qui a fine stagione ci sarà biso-

gno anche di Antonio”. Andrea Stramaccioni crede nella sua quadra, non potrebbe essere altrimenti, e si dice soddisfatto dello spirito di sacrificio e re-cupero dei suoi uomini: “ Sia-mo partiti malissimo, complice l’euforia del Catania. Abbiamo commesso un gravissimo erro-re sul primo gol e un altro in occasione della punizione che ha portato alla rete di Mar-chese. La squadra ha un certo spessore, altrimenti sarebbe stato impossibile rimontare su un campo difficile come il Massimino”. Sembra tornato il sereno, ma questi segnali non arrivano mai per caso. E’ que-sto l’inizio della fine? Dopo Londra c’è poco da aggiungere.

di Severa Bisceglia

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Domenica 10 Marzo 2013 7

Ancora 48 ore! No, non stiamo par-lando di cinema e del famoso sequel del film “48 ore” con Eddie Murphy e Nick Nolte ma di quanto c’è ancora da aspettare per il ritorno degli ottavi di Champions League tra Barcellona e Milan. Tutti i tifosi rossoneri sono in trepida attesa per questa partita che potrebbe dare uno slancio alla sta-gione totalmente inaspettato, una botta di adrenalina che non por-rebbe più limiti alla corsa in Euro-pa. Il film diretto da Walter Hill è stato girato nel 1990, periodo nel quale il Milan di Sacchi vinceva la seconda Coppa dei Campioni della sua gestione, chissà che non sia di buon auspicio per fare bene anche in questa edizione. Sarebbe stato meglio, probabilmente, incontra-re i blaugrana nella prima tornata del-le gare di ritorno, in pratica nel pieno della loro crisi di gioco e risultati, ma il calendario prevede questo e se si pensa razionalmente alla gara d’andata allo-ra questi timori svaniscono in fretta. È innegabile che ora le previsioni sul passaggio del turno si siano ribaltate ma pensare di avere la qualificazione in tasca sarebbe un errore madorna-le. I bookmakers all’andata pagavano la vittoria interna del Milan fino a sei

Ancora 48 oreCresce l’attesa per il crocevia della stagione rossonera

volte la posta, adesso, al Camp Nou, si arriva fino a sette ma la differenza sta nelle quote per il passaggio del turno e non della vittoria fine a se stessa. In que-

sto caso sono i rossoneri favoriti con quote intorno all’1,7 e i catalani di poco sopra il 2. Tutto questo cambio di valutazioni è dettato non solo dal 2-0 firmato Boateng-Muntari ma an-che dal periodo nero che sta passando il Barcellona. Nelle ultime settimane il Barca ha dovuto subire la sconfitta con il Milan e soprattutto ha perso per ben due volte di fila contro gli storici

rivali del Real Madrid. Perdere con le merengues fa sempre male, ancor di più se una delle due ha segnato anche l’eliminazione dalla Copa del Rey. Ag-giungiamo a tutto questo l’infortunio di Xavi, vero e proprio faro del cen-trocampo catalano. Il centrocampista

spagnolo ha  riportando la lesione del bicipite femorale e dovrà stare

fermo dai 10 ai 15 giorni, in pra-tica con un miracolo potrebbe essere in campo ma la genesi di questo infortunio è da ricercarsi proprio nella fretta di voler tor-nare in campo per la sfida di cop-pa con il Real. Xavi ha giocato grazie a delle infiltrazioni e la sua

situazione si è aggravata, difficile dunque pensare che lo stesso erro-

re venga fatto due volte nel giro di due settimane. Il colpo di coda dei campio-ni però è d’obbligo aspettarselo e dun-que Allegri dovrà preparare la partita esattamente con quella d’andata, con la stessa attenzione spasmodica alla fase difensiva chiudendo tutti gli spazi alla trame di gioco avversarie.   I catalani sono imbattuti in casa nelle competi-zioni europee da oltre tre anni ma non serve arrivare a tanto, potrebbe basta-re un pareggio o una sconfitta con, al massimo, due gol di scarto.

di Andrea Anelli

Non è ancora la fine di un ciclo, ma i segnali sono molto preoccupanti. Il Barcellona vive il momento più diffi-cile dell’era post Rijkaard, le due scon-fitte contro i rivali storici del Real Ma-drid e l’eliminazione ai quarti di finale della Coppa del Re hanno lasciato il segno più di quanto si possa credere. Calma, fallimento non è la parola giu-sta, i blaugrana salvo un suicidio che sarebbe storico vinceranno la 22esi-ma Liga della loro storia, ma qualcosa scricchiola terribilmente, urgono in-terventi prima che crolli tutto. Il Bar-cellona dei marziani non esiste più, se ne è accorta anche la IFFHS, l’Istituto Internazionale di Storia e Statistica

Barcellonapericolo remi in Barca

di Federico Zanon

L’ANALISICHAMPIONS

Momento nero per i blaugrana che contro il Milan vogliono il riscatto

del Calcio, che 22 mesi dopo gli ha tolto lo scettro di squadra migliore del mondo (Barça addirittura quinto, dietro a Chelsea, Atletico de Madrid, Bayern Monaco e Corinthians). Mou-rinho ha riportato alla luce problemi cronici, come l’assenza di un centra-le difensivo di prima fascia, l’involu-zione di Alexis Sanchez e la Messi-dipendenza, che fino a tre settimane fa nascondeva lo sporco sotto il tap-peto. Ora che la Pulce argentina sta giustamente rifiatando, il Barcellona ne paga le conseguenze, aggravate dai continui infortuni muscolari di Xavi, da un Puyol pensionabile e da un Vic-tor Valdes versione scolapasta-Alan

Crocker. Roura non è Vilanova, il quale non è Guardiola, nello spoglia-toio sono i “vecchi” a dettare legge, ma l’assenza di una guida potrebbe pesare contro il Milan, che ha vinto al Camp Nou solo una volta, il 26 settembre 2000, con gol di Coco e Bierhoff. La remuntada è difficile, a Barcellona ci credono e per ribaltare lo 0-2 dell’an-data e continuare il sogno i blaugrana potrebbero cambiare tatticamente, passando dal 4-3-3 al più offensivo 3-4-3, con l’inserimento di Masche-rano in difesa, con Alves e Jordi Alba sulle fasce. Al di là dei numeri, preoc-cupanti soprattutto alla voce gol presi (50 in stagione), servirà trovare l’equi-librio, la cattiveria sottoporta e l’effetto sorpresa. Sorpresa che potrebbe esse-re rappresentata da Gerard Deulofeu, attaccante classe 1994 del Barcellona B, vice capocannoniere della Liga Adelante con 17 gol. I tifosi lo voglio-no in campo, Roura ne parlerà con Vi-lanova. Deulofeu, che mercoledì sera festeggerà 19 anni, sogna un comple-anno magico. Al Camp Nou ci sarà il pienone: vincere contro il Milan vale più della qualificazione ai quarti di finale di Champions League. Vincere vuol dire dimostrare al mondo che il Barcellona è ancora la squadra più forte, la candidata numero uno ad arrivare alla finale di Wembley, stadio che il club catalano conosce bene per averci vinto una Coppa Campioni e una Champions League, contro Sam-pdoria e Manchester United.

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Tutto secondo copione. La Juve, senza neanche preme-re il piede sull’acceleratore, liquida il Celtic con due gol siglati da Matri e Quagliarel-la e stacca tranquillamente il biglietto per il passaggio ai quarti di finale di Cham-pions. Lo 0-3 timbrato in Scozia due settimane fa era sinonimo di garanzia per la qualificazione ma mister Conte se n’è giustamente guardato bene, conoscendo le sorprese e le alchimie del calcio, dal concedere il turn over a Pirlo e compagni in funzione dell’impegno dello Juventus Stadium. I bianco-neri hanno, in pratica, ba-dato al sodo concedendo ai rivali solo la supremazia del possesso palla, cosa che spes-se volte, come in questa cir-costanza, non premia quasi mai l’iniziativa. La Juve ha colpito nel momento giusto, proprio quando il Celtic ave-va provato a far voce grossa davanti a Buffon. Foster, portiere scozzese, per due volte ha respinto corto e i bianconeri lo hanno punito. Semaforo verde anche per il

Una serata tranquillaper la Vecchia SignoraCol Celtic vanno a segno Matri e QuagliarellaPassano il turno PSG, Real e Borussia

Psg per il passaggio del turno. Al Parco dei Principi (senza Ibra squalificato) la squadra di Ancelotti ferma sul pareggio il Valencia di Valverde battuto nell’andata per 1-2 al Mestalla. Poteva esserci l’esordio di Beckham con la maglia dei parigini ma Ancelotti ha preferito rimandare tutto. Al gol spa-gnolo di Jonas ha risposto Lavezzi. Via libera anche per

il Real di Mourinho che vin-ce all’Old Trafford contro un

avversario rimasto in dieci. Gli inglesi vanno in vantag-gio grazie a una autorete di Ramos, poi vengono rimon-tati da Modric e Cristiano Ronaldo. CR7 non festeggia. Nessun problema, infine, per il Borussia Dortmund con lo Shakhtar di Lucescu. I tedeschi travolgono gli

ucraini per 3-0 brindando ai quarti.

Fabio Quagliarella

Il Trap, in questi giorni, è un gatto che si morde la coda. E’ un felino, alla faccia della carta d’iden-tità, classe 1939. Gira per Milano a folle velocità guardando con parecchio interesse i grattacieli che a Porta Nuova, nel piano

Trap, Milan mai dire mai

dell’Expo 2015, stanno trasformando la città del Manzoni in grande Me-tropoli del futuro. L’Ir-landa, per il momento, è lontana e lui si gode lo spettacolo.Giovanni, Milano è sem-pre più bella. Ma Barcel-lona-Milan come finirà? “Sarà sicuramente una partita da cardiopalma. Gli spagnoli visti all’ope-ra l’altra settimana a San Siro nel match d’andata non erano sicuramente quelli che vedremo marte-dì al Camp Nou. Il Milan,

è vero, è stato bravissimo a bloccare Messi e il resto del blaugrana, però fra due giorni la musica sarà senz’altro diversa”. Possibilità di passare il turno? “Mai dire mai. Co-munque, due gol di scarto sono importanti anche se non offrono garanzie di successo. Personalmente sono fiducioso in una bella prestazione dei rossoneri”. E la Juve? “Bravissima a Glasgow, brava a Torino. I ragazzi di Conte sono ma-turati parecchio e possono andare fin in fondo”.

di Riccardo Sada

LA CHAMPIONS

di Luigi Sada

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Domenica 10 Marzo 20138

Champions - Europa League - Serie A TIMsu MAXI schermo - diretta PREMIUM

di Giovanni Labanca

I CLUB

Certi traguardi sembrano irrag-giungibili, come quelli che segna-no la storia di una comunità. E’ la volta dell’Inter Club Bovisio Ma-sciago, nella splendida Brianza, dove, il 27 febbraio scorso, ha fe-steggiato i 50 anni dell’Inter Club presso il Golf Club di Carimate. Il presidente Pietrangelo Gianot-ti e i soci hanno avuto l’onore di ospitare Bedy Moratti, Sergio Spairani, Andrea Ranocchia, Lu-igi Crippa e il coordinatore Gian-battista Giuffrida, accolti da ap-plausi da stadio. Una grande festa come uno dei Club più longevi meritava. Grande entusiasmo e grande commozione per tutti e

Inter Club Bovisio Masciago

principalmente per il presidente Gianotti. Presidente, tanta emozione e gioia.“La mia commozione è dovuta alla fedeltà dei miei collaborato-ri, vecchi e nuovi, che ringrazio di cuore per il lavoro fatto. Di questo sono fiero”.In queste ricorrenze si fa il bi-lancio di una vita di tifo e si ri-volge il pensiero a qualcuno in modo particolare. Il suo ricordo a chi va? “Certo. Il primo da ricordare è il presidente fondatore Luciano Triulzi, rappresentato questa sera dalla figlia Milena. Ma ringrazio

di cuore anche chi mi ha preceduto e che oggi sono qui con noi: Re-nato Brambilla e Felice Mariani. Fondare e mantenere un club, a quei tempi, era impresa ardua più di quanto non lo sia oggi. E’ no-stra ferma intenzione proseguire con maggiore forza e entusiasmo, visto che abbiamo tanti giovani tra gli iscritti che ci porteranno al tra-guardo dei cent’anni”.Cosa avete fatto per i giovani, oltre che portarli a San Siro?“Abbiamo fatto il possibile per farli crescere in modo sano applicando le regole del calcio: laboriosità, lealtà e rispetto degli altri. Negli anni abbiamo organizzato una

scuola calcio e trasferte, durante le quali, visitando le varie città, i ragazzi hanno imparato cose utili anche per la scuola. Insomma, non abbiamo tralasciato proprio nulla pur di farli crescere nel migliore dei modi”. Questo cinquantenario cade in un momento particolare della squadra. Bedy Moratti è stata al suo fianco durante la cena, cosa le ha chiesto?“Rafforzare la rosa se vogliamo tornare ad essere la vera Inter e dare una bella strigliatina anche in Società. Le ho ribadito la nostra fedeltà, come fanno i carabinieri, ma ci aspettiamo dei cambiamen-ti”.Cosa avete pensato di fare per i posteri in occasione di un tra-guardo così importante, il cin-quantesimo compleanno?“Con sacrifici abbiamo pubblicato un libro “Nerazzurri siamo Noi”, che raccoglie documenti vecchi e tante foto della nostra lunga sto-ria. Siamo molto orgogliosi di que-sto lavoro che abbiamo donato a tutti i soci e agli ospiti milanesi”.Bedy Moratti, anch’essa emozio-nata, ha ringraziato per l’acco-glienza anche a nome dei suoi collaboratori. Andrea Ranocchia, impegnatissimo a fare foto con i tifosi, ha donato la sua maglia au-tografata al presidente Gianotti. Agli ospiti sono state donate ope-re dell’ebanista Pierluigi Ghian-da. La serata è stata presentata dall’affascinante affascinante Ali-ce Brambilla.

Rossi, Spairani, Bedy Moratti, Cipollini, Gianotti, gli ex presidenti Renato Brambilla e Felice Mariani

Ranocchia dona la sua maglia al Presidente Gianotti

Bedy Moratti taglia la torta

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Domenica 10 Marzo 2013 9

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di Sandro Mazzola

IL BAFFOPazza Interbasta col mal di cuore

Rodrigo Palacio

di Franco Rossi

gentilmente concesso da francorossi.comL’ANGOLOAffascinante la lotta per entrare

in zona Champions, con l’Inter che rimonta partite impossibili (Ah, se Stramaccioni avesse la rosa di Mazzarri o Allegri…) dando dimostrazione di avere in panchina un allenatore che ha grandi meriti e che deve essere salvato dalla società. C’è chi ha Cavani e Hamsik, chi Balotelli e El Shaarawy e chi Rocchi e Pa-lacio. Eppure l’Inter è ad un punto dal Milan ed ha sotto tiro il Napoli. Questo è il vero miracolo. A Catania l’Inter ha raddrizzato con grande sagacia una partita che sem-brava persa. La scelta di far giocare Rocchi per avere un cambio a migliorare ha dato ragione a Stramaccioni. Dire che ha regalato un tempo al Catania è un ghirigoro dialettico, visto che le parti-te durano due tempi. Nelle competizioni europee, inve-ce, il teatro è fra i migliori al mondo, diversi gli attori da Oscar e i registi, due dei qua-li, appartengono al Gotha del calcio attuale. Il palcoscenico dell’Old Trafford di Manchester avrebbe dovuto mettere in scena una partita di livello ecceziona-le sotto tutti i punti di vista: la classe di Rooney e lo stile di Ro-naldo, la linearità di Van Persie e la capacità difensiva del Real oltre alla pacatezza di Ferguson e l’irruenza di Mourinho. Que-ste premesse hanno esaltato la sfida di Manchester, fino al fi-schio d’inizio, dando un senso al pronostico che non avrebbe potuto prescindere dal risultato

Salvate il soldato Andrea

dell’andata e che vedeva le due squadre nel periodo migliore di forma. Manchester United e Real Madrid sono e resteranno una garanzia di grande calcio giocato. Ma gli errori non sono

mancarti, uno su tutti quello di interpretare la partita come una passerella che ha snaturato la partita stessa. L’omaggio alle mille partite di Giggs o man-dare in campo un Nani che in Premier, fin qui, aveva fatto la riserva è stato un errore che un uomo di calcio come Ferguson ha pagato a caro prezzo. Come si fa a lasciare in panchina l’uomo di maggior classe? Recrimina-zioni ci sono comunque: esage-rato il rosso a Nani, ma interpre-tarlo come una agevolazione per mandare avanti il Real, è puro

infantilismo o discorso da bar. Comunque l’errore di Ferguson (mandare in campo, in una par-tita del genere, un quaranten-ne al posto del migliore uomo in rosa) è più grave dell’errore

commesso dall’arbitro. Nel cal-cio bisogna sapere approfittare degli errori altrui e il Real lo ha fatto. Fino all’espulsione di Nani la partita è stata bruttissima e dopo il cartellino rosso non è neppure stata più una partita. La sensazione è che in Europa stia prendendo il sopravvento il calcio tedesco. Bayern, due fina-li in tre anni, e il Borussia sono squadre di grande livello con or-ganizzazioni di gioco che il Real, ad esempio, può solo sognarselo e sul piano societario distano anni luce dalle spagnole.

Andrea Stramaccioni

Clamoroso al Cibali. Stavolta però non è perché il Catania ha vinto davanti ai sui tifosi battendo una grande del campionato, come è accaduto tanti anni fa. Il “clamo-roso” di domenica scorsa è che l’Inter, sotto di due gol alla fine

del primo tempo, nella ripresa ha recuperato lo svantaggio portan-dosi a casa una vittoria incredibi-le. Vincere sul filo di lana è molto pericoloso per il cuore ma alla fine tutto e bene quello che finisce bene. Certo che dopo aver seguito la prima fase della partita, in tut-ta sincerità, non avrei scommesso un centesimo sul ribaltamento del risultato nel secondo tempo. Co-munque, l’Inter è abituata a farci venire l’infarto e anche questa vol-ta non si è smentita. Chiaro che mai, come in questa circostanza,

abbiamo rischiato grosso. Stra-maccioni dopo la seconda rete del Catania era diventato di ghiaccio, poi, secondo me negli spoglia-toi durante l’intervallo, deve aver messo con le spalle al muro i gio-catori nerazzurri. Mi spiace per

Rocchi. Il suo innesto non ha dato il risultato che si era proposto l’al-lenatore. Ma alla fine non lamen-tiamoci. Ringraziamo, in partico-lare modo, Palacio e Handanovic per aver salvato la situazione. L’as-senza di Cassano si è fatta sentire. Il ragazzo è un campione, l’Inter ha bisogno di lui, però questi brutti episodi con la dirigenza e con gli allenatori avrebbe potuto, con un po’ di intelligenza, sicu-ramente evitarli. Non so cosa sia successo negli spogliatoi della Pi-netina, ma il fatto è grave. Se non

gravissimo. Ci sono troppi prece-denti per non essere preoccupati. E’ successo di nuovo. E penso sia logico prendere una decisone in merito all’accaduto. Per quanto concerne la partita di Londra col Tottenham, meglio lasciar per-

dere, altrimenti ci roviniamo la giorna-ta. Ora pensiamo al Bologna. La gara con i rossoblu sarà sicura-mente durissima per l’Inter. La squadra di Pioli è in forma sma-gliante. Ha vinto alla grande con il Cagliari, che arrivava da una lunga striscia positi-va. Inoltre Pioli ha un asso importante nella manica:quel Diaman-ti che, col trascorrere del tempo, si dimostra

sempre più un giocatore di classe e dal grande temperamento. Negli ultimi anni ha compiuto un bel salto di qualità. Una pedina fon-damentale per la nostra Nazio-nale. Ma Prandelli lo sa. Oggi ve-dremo come andranno a finire le sfide delle due squadre al vertice con la Juventus che ospita il Cata-nia e il Napoli che va a Verona col Chievo. Potrebbe essere un’altra giornata favorevole ai bianconeri perché il Chievo che ho visto con-tro la Fiorentina ha disputato una signora partita.

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Domenica 10 Marzo 201310

di Severa Bisceglia

L’EUROPALEAGUE

Altra serata da incubo per l’Inter, questa volta in Europa al White Hart Lane, dopo l’illusione del successo in campionato di do-menica scorsa con il Catania. La squadra nerazzurra a Londra con il Tottenham ha incassato un’altra pesante sconfitta che rende pra-ticamente impossibile il passag-gio del turno. A San Siro ci vorrà l’impresa, rimontare i tre gol per quest’Inter, sarà difficilissimo, se non impossibile. Stramaccioni ce l’ha messa tutta per perdere la partita puntando solo su Cassano coadiuvato da un impreciso Al-varez. I nerazzurri, fin dall’inizio sono stati messi alle corde dagli inglesi che dopo poche battute di gioco sono andati in gol con Bale, grazie anche alla poca atten-zione di Cambiasso, e a distanza di un quarto d’ora è arrivato il raddoppio ad opera dell’islan-dese Sigurdsson. Suo il cross che ha mandato in gol Bale, e questa volta l’incredibile indecisione è ad opera di Ranocchia che, solo davanti a Friedel, sul finire del primo tempo, ha anche mancato l’occasione di rimettere in carreg-giata l’Inter su imbeccata magi-strale di Cassano. L’Inter non c’era e non c’è mai stata. Gli Spurs han-

Disastro Interno giocato la loro onesta partita e nel primo tempo, per una serie di circostanze sfortunate, non hanno arrotondato il bottino. La ripresa è stata tutta in discesa per gli ingle-si, il terzo gol è arrivato puntuale a trafiggere Handanovic all’inizio della seconda parte, ci ha pensa-to Vertonghen, ancora su errore di Cambiasso, ad umiliare un’In-ter senza spina dorsale e sempre più spenta con il trascorrere del tempo. Ci ha provato Alvarez a ridurre le distanze ma Friedel ha neutralizzato tranquillamente il suo tiro. Per Villas Boas, dunque, una serata trionfale. Per Stramac-cioni, invece, notte fonda. Sorri-de, al contrario, la Lazio vittoriosa per 2-0 a Stoccarda grazie ai gol di Ederson e del giovane Onazi, Gli uomini di Petkovic potranno dormire sonni tranquilli. Altra sorpresa a Bucarest dove lo Steaua ha superato il Chelsea di Benitez per 1-0. Colpaccio del Fenerbahce che batte per 1-0 il Viktoria Plzen. Bravo anche il Basilea nel battere per 2-0 lo Zenit di Luciano Spal-letti. Successo di misura del Benfi-ca con il Bordeaux mentre l’Anzhi di Eto’o, come il Levante con Ru-bin, è bloccato in casa sullo 0-0 con il Newcastle.

Il valzer degli allenatori è già cominciato. A Madrid, indipen-dentemente dal passaggio del turno in Champions del Real, “Marca”, uno dei più importanti quotidiani sportivi della Spagna, dà per scontato l’addio di Josè Mourinho a fine stagione con destinazione finale Paris Saint Germain. Il tempo con le Me-reguens del tecnico portoghese sembra infatti ormai giunto al capolinea,in primo luogo per-chè lo Special One non è nuovo a cambiare aria quando vince, in secondo perchè l’offerta dei parigini lo affascina in un modo tale da fargli dimenticare le sire-ne inglesi che arrivano da Man-chester, sponda City, dopo che Mancini aveva dato per incerto il suo futuro nel club biancaz-zurro in funzione dei risultati non proprio brillanti conquista-ti in Premier fino a questo mo-mento. In più, dopo aver ceduto Balotelli al Milan (che è stato poi una liberazione per l’allenatore jesino) il City pare abbia lasciato intendere di lasciar partire Te-vez e Dzeko a sua insaputa. Da qui la voglia di far le valige. Ma quale sarebbe la destinazione del Mancio a fine stagione? In parecchi dicono che prenderà il posto di Mourinho al Real, altri affermano che andrà invece al Barcellona, dal momento che lo sfortunato Vilanova difficilmen-te riuscirà a tornare attivo sulla panchina dei Blaugrana dopo la raffica di ricoveri ospedalieri. In pole per il Barca c’è comunque

anche Carletto Ancelotti, che dal Psg prenderebbe una buona uscita al di là della vittoria fina-le in Ligue 1. Panchina che tra-balla anche al Chelsea con Rafa Benitez che sbuffa come un toro soprattutto dopo la sconfitta ri-mediata a Bucarest con la Steaua in Europa League. In molti fan-no il nome di Capello che pare ne abbia già le tasche piene di allenare la nazionale russa. Don Fabio è richiesto con insisten-za da Abramovich, che sarebbe pronto a regalargli fior di gioca-tori pur di averlo. Intanto, dopo aver visto all’opera nel derby col Verona del Bentegodi il portiere patavino Silvestri, il Manche-ster City ha strizzato l’occhio ai biancorossi veneti per strap-parlo alla concorrenza italiana, vedi Milan per il dopo Abbiati e Toro per il dopo Gillet. Ma gli occhi di Inter e Roma sono ca-duti anche sul talentino del Bari, Caputo. Il ragazzo è una grande promessa e in molti ci credono. All’Inter piace pure il bomber della serie cadetta, Ardemagni, il Torres del Modena, non solo per la straordinaria somiglianza con l’attaccante del Chelsea. In-fine Guardiola. Il prossimo alle-natore del Bayern Monaco vuole in Baviera il cileno Sanchez, che nel Barcellona non gioca quasi mai. Probabilmente l’affare si farà ma dalla Catalonia arriva una allarmante contro richiesta che fa rabbrividire lo staff tede-sco: noi vi diamo Sanchez, voi ci date Gomez.

di Luigi Sada

I CAMPIONATIESTERI

Il Real Madrid è diventato la be-stia nera del Barcellona. La squa-dra catalana, capolista della Liga con un vantaggio abissale sulla seconda in classifica, nel giro di una settimana, paga nuovamente dazio con le Merengues di Mou-rinho perdendo in campionato (1-2) dopo aver steccato cinque giorni prima in Coppa del Re. Unica consolazione del Barca, un l’altro record personale di Leo Messi andato a segno per la sedi-cesima volta consecutiva in cam-pionato. L’argentino, ora a quota 39 in Liga, ha salvato, si fa per dire, l’onore dei blaugrana repli-cando ai gol vincenti di Benzema e Ramos. Insomma, per il Bar-cellona un campanello d’allarme non indifferente in prospettiva del match di Champions al Camp Nou del 12 marzo col Milan. L’in-

seguitore del Barca, l’Atletico Ma-drid, non ha approfittato del pas-so falso della capolista pareggian-do in trasferta col Malaga, quarta forza del torneo. In Germania stavolta il Bayern non segna a valanga e si accontenta di un suc-cesso esterno di misura contro la penultima della graduatoria, Hof-fenheim, battendolo con un gol del solito Gomez. Tornano alla vittoria le due inseguitrici Bayer Leverkusen e Borussia Dortmund liquidando rispettivamente Stoc-carda e Hannover. Per la squadra di Kloop doppietta di Lewan-doski. In Bundesliga 2, allunga l’Herta Berlino che sente il pro-fumo del ritorno nella massima serie. In Francia sbanda pauro-samente il Psg battuto per 1-0 dal modesto Reims, tra l’altro rimasto in dieci per più di mezz’ora. Non

ne approfitta il Lione che pareg-gia a Brest mentre il Marsiglia per un soffio batte 2-1 il Troyes dopo essere stato sotto di un gol fino all’83’. I campioni in carica del Montpellier vincono col Rennes mentre il derby della Corsica lo vince il Bastia 1-0 sull’Ajaccio. In Premier nuovo scatto dell’United

Cade due volte il Barcellona col RealTempi duri per il PSG. Bayern ipoteca il titolo

che rifila un poker al Norwich grazie a una tripletta di Kagawa e un gol di Ronney. Liverpool a raffica (4-0) in casa del Wigan con tre centri di Suarez. Vince anche il Chelsea 1-0 con WBA, gol di Ba. Infine successo del Tot-tenham sull’Arsenal per 2-1 nella stracittadina londinese.

Mourinho verso il PSG

di Luigi SadaIL FANTAMERCATO

il francese Karim Benzema

la delusione di Handanovic

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Domenica 10 Marzo 2013 11

La stagione dell’Hockey Milano Rossoblu è terminata a gara 6 dei quarti di finale sabato scorso. Un implacabile Brunico ha spazza-to via ogni speranza residua del team milanese. Il risultato finale di 5-1, lo stesso score che i puste-resi avevano imposto nell’incon-tro precedente, è senza appello. Le furie giallonere hanno travolto i ragazzi di Insam fin dai primi mi-nuti di gioco, prima con la marca-tura di Jensen, poi con il raddop-pio di Oberrauch. Nel secondo periodo i rossoblu, cercando di accorciare le distanze con Caletti, che colpisce un palo, subiscono il contropiede fulminante di Hofer: tre a zero per gli ospiti. Milano è in bambola, Jensen ne approfitta e in meno di due minuti chiude di fatto la partita con un tap-in a

Cala il siparioIl Milano è sconfitto in gara 6 dei quarti di finale col Val Pusteria

distanza ravvicinata. La fucilata di Cullen poi fa scorrere i titoli di coda. Una serata davvero no per i milanesi, che cercano invano la conclusione con Knackstedt, il quale però colpisce nuovamente il palo. Il terzo di fila. Nell’ultimo drittel i padroni di casa trovano infine la via del gol grazie a Matt De Marchi. Questa è l’ultima, pic-cola soddisfazione che chiude un campionato difficile, ma non per questo privo di spunti positivi. Martedì sera la squadra ha fe-steggiato comunque con i propri tifosi all’Agorà: al di là dei risulta-ti sportivi, resta la soddisfazione di essere arrivati ai playoff della massima serie, a giocarsela con le grandi squadre, il tutto partendo dalla serie A2. L’Hockey Milano Rossoblu può riorganizzarsi per affrontare la prossima stagione poggiando su alcuni punti fermi. Primo fra tutti l’allenatore, Adolf Insam, che resterà alla guida del team meneghino per almeno un

altro anno. E ripartire dai giovani talenti come Goi e Borghi, senza dimenticare l’ottimo lavoro svolto da difensori come Re, Lutz o Lo Presti, o il carisma di Iori, ama-tissimo dal pubblico di casa. Per quel che riguarda gli stranieri, è ancora troppo presto per sapere con certezza chi resterà e chi no. Anche se non si può discutere sulle qualità di un portiere come Raycroft, o le doti da cecchino del terzino Liffiton. Nel frattem-po, il campionato continua e fra i nomi delle formazioni che han-no raggiunto le semifinali ci sono diverse sorprese. In primo luogo mancano all’appello Bolzano, eli-minato dall’Asiago, e Renon, fuori a vantaggio del Cortina. Un ama-ro risveglio per le due squadre altoatesine, specialmente per le volpi bolzanine, campioni uscen-ti. Ora a contendersi il titolo sono il Val Pusteria, impegnato contro l’Asiago e il Valpellice che se la ve-drà con il Cortina. Le due squadre si salutano al termine del match vinto dal Val Pusteria

di Debora Cheli

L’HOCKEYSU GHIACCIO

La Mercedes fa la voce grossa sulla pista di Montmelò, Barcel-lona, buone le prospettive anche in casa Ferrari eccezione fatta per la monoposto di Felipe Massa che, probabilmente a causa del-la rottura del disco del freno, ha perso la gomma anteriore sinistra esplosa in pieno rettilineo. Il pilo-

Mercedes più veloce in Spagna

di Beppe Vigani

IL BASKET

Quello che non pensi, accade. L’EA7, dopo aver preso gli schiaffi a Reggio Emilia, esce vittoriosa (72-68) dal Forum contro i cam-pioni d’Italia del Montepaschi Siena. Un successo molto im-portante e ottenuto senza Keith Langford e con Hairston acciac-cato. Ora L’Olimpia è a caccia dei toscani e di Roma in classifica, poiché Varese e Sassari sembra-no troppo lontane. Una rimonta che però deve passare per Vene-zia, che domenica scorsa è uscita con le ossa rotte dal PalaRossini di Ancona, contro Montegrana-ro. Il risultato è eloquente: 88-64 per i marchigiani. I lagunari, in classifica, sono dietro ai milanesi solo di quattro punti e all’andato sbancarono il parquet dei bianco-rossi per 105-100. Non sarà, co-munque facile andare al Taliercio a conquistare i due punti. Coach

Pericolo acqua altaL’EA7 contro Venezia si gioca un posto al soleAndrea Mazzon ha una miscel-lanea di esperienza e gioventù, che fino a questo momento ha funzionato benissimo. Keydren Clark, è stato uno dei marcato-ri più prolifici nella storia della Division I NCAA, accumulando 3.058 punti ad una media di 25.9 per gara in carriera. Il play della squadra veneta sta disputando un ottimo torneo: ottima mano da due con il 55,6% e il 38,6% dal-la linea dei 6,75 m, con oltre due rimbalzi e assist a partita. L’ala dei veneti è il trentasettenne Alving Young. L’immarcescibile guardia di New York è un buon difensore, ma ha ancora una mano temibi-le al tiro: 45,7% da due, 38,5% da tre con quasi 3 rimbalzi a partita. Yakhouba Diawara ha addirit-tura un background da Nba. A Denver coi Nuggets nel 2006-07,

in cui rimane due anni, poi altre due stagioni coi Miami Heat, pri-ma di arrivare in Italia e accasarsi a Brindisi nel 2010. L’ala france-se è un giocatore poliedrico: ot-timo tiratore e rimbalzista. Da due ha una media quasi del 57%: non inganni la percentuale da tre (26,1%), perché vi sono giornate in cui è devastante. Sotto le plan-ce ha una media di 5,1 palloni catturati e 0,5 stoppate a partita. Szymon Szewczyk è l’ala grande dell’Umana Venezia. Il polacco ha una mano terribile, oltre a essere molto temibile sotto canestro. L’uomo di Szeczin ha un formi-dabile 62% da due, mentre dalla linea dei 6,75 m ha oltre il 38%. Sotto canestro ha una media di 5,6 rimbalzi a gara. Il pivot titola-re è Denis Marconato (uno degli ex di turno), è una delle leggende

del basket italiano. Il trevigiano è la chioccia di questa squadra: ben quattro titoli italiani vinti, quattro coppe Italia, una medaglia d’oro con la Nazionale agli Europei del 1999, una medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene nel 2004. Non molti minuti per il pivot trenta-settenne, neanche dieci di me-dia a partita, ma sotto canestro è sempre molto temibile, poiché ha una media del 61,8% con 2 rim-balzi a partita. Tra le fila del team di Mazzon figura anche Massimo Bulleri (altro ex), play-guardia, primo sostituto di Clark. Anche Bullo fa parte della generazio-ne di Marconato, per lui, infatti, le primavere sono trentasei. Le percentuali sono buone per il gio-catore di Cecina: 53,9% da due, 35,3% da tre. Sotto le plance sono oltre due i palloni catturati a gara.

Alessandro Gentiledeterminante nel match vinto contro Siena

Foto di Savino Paolella 2013

di Marjlja Bisceglia LA FORMULA1

ta brasiliano è riuscito comunque a mantenere il controllo della sua F138 che, fino al preoccupante incidente, aveva fatto registrare il secondo crono. I test catalani hanno visto dominare le Merce-des, in primis Lewis Hamilton (in foto) che nella seconda giornata ha fatto registrare il tempo mi-gliore (1.20.558) e nella giornata conclusiva si è fatto avanti il com-pagno di squadra Nico Rosberg con l’ottimo tempo di 1’20”130. Alle spalle del tedesco, a circa tre decimi con il tempo di 1’28”494, si piazza il ferrarista Fernando Alonso precedendo la McLaren di Jenson Button con il crono 1’21”444. Quarto piazzamento per la Sauber di Nico Hulkenberg (1’21”541), quinto Paul di Resta su Force India (1’21”664) seguito

dalla Williams-Renault di Pastor Maldonado (1’22”415). Preoccu-pante la settima posizione della Red Bull del tedesco Sebastian Vettel, a quasi due secondi e mez-zo dal leader della classifica tallo-nato dai due francesi Charles Pic su Caterham-Renault (1’23”115) e Jules Bianchi (Marussia-Cosworth 1’23”167). Penultima posizione per l’australiano Daniel Ricciardo (Toro Rosso 1’23”628) e ultimo piazzamento per Kimi Raikkonen, che ha saltato la pe-nultima giornata di prove a causa di una intossicazione alimentare, con il tempo di 1’25”228.

Il due volte campione del mondo della MotoGp Casey Stoner (in foto) ha debuttato, non con moltissima fortuna, nel campionato V8 Supercars australiano. Le due ruote, almeno fin qui, gli hanno portato maggiore fortuna. Ad Adelaide, in gara-1 ha rimediato un incidente, a causa dello scoppio di una gomma, andando a sbattere contro un muro, per fortuna nessun problema per lui. In gara-2 è andata meglio riuscendo a rimontare dalla trentesima ed ultima posizione di partenza concludendo la gara al quattordicesimo posto, questa seconda gara ha motivato il due volte iridato nella classe regina: “Ho fatto una bella partenza e i primi giri sono andati bene, ma poi ho perso tanto tempo all’ultima curva. Ho incominciato a perdere terreno e allora ho pensato a salvare le gomme per finire la gara. Tutti gli altri piloti andavano veramente forte e bisogna stare attenti a non finire contro le barriere o farsi passare. Mi sono veramente divertito”.

STONER RIMONTA IN V8 SUPERCARS

di Bianca Elton Ara

LE PILLOLE

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Domenica 10 Marzo 201312

Con la seconda giornata di prove riservata agli studenti delle scuo-le secondarie di primo grado e ai ragazzi diversamente abili, cala il sipario sull’edizione di quest’anno della Cinque Mulini Studentesca. Una soleggiata giornata primave-rile è stata la cornice delle ultime gare invernali di corsa campestre del 2013 svoltesi a San Vittore Olona. Le scuole hanno positiva-mente risposto all’invito dell’U-nione Sportiva San Vittore Olona 1906: poco meno di 600 i ragazzi che si son dati battaglia fino all’ul-timo passo per portare al trionfo il proprio istituto - per dovere di cronaca, il gradino più alto del podio va all’Istituto Comprensi-vo Carducci di San Vittore Olona i cui atleti han totalizzato 1.592 punti totali; a seguire, nell’ordine, l’Istituto S.M. Kolbe di Legna-no con 1.409 punti, e l’Istituto Comprensivo Statale di Castel-lanza fermatosi a quota 1.369. Altrettanto brillanti e competitivi i ragazzi delle associazioni per di-versamente abili che, come ogni anno, si sono divertiti a mettersi in gioco nella corsa campestre: la Sesamo Rho e la Castoro Sport Legnano sono da tempo ami-

Gli studenti del Carducci i migliori alla Cinque Mulinici della Cinque Mulini che con piacere offre loro la possibilità di vivere una giornata all’insegna dello sport.Queste le classifiche individuali della 18ma Cinque Mulini Stu-dentesca:

CLASSE PRIMA FEMMILE:1. Elena Slavazza - Istitu-to Comprensivo Carduc-ci di San Vittore Olona 2. Elisabetta Bacchiega - Isti-tuto S.M. Kolbe di Legnano 3. Giulia Granziera - Scuola Secondaria di Primo Grado Gio-vanni Paolo II di Cerro Maggiore

CLASSE PRIMA MASCHILE:1. Gabriele Clerici - Istitu-to S.M. Kolbe di Legnano 2. Alessandro Re Cecconi - Scuo-la Secondaria di Primo Grado Sant’Ambrogio di Parabiago 3. Xhuliano Isaku - Istituto Com-prensivo Don Milani di Turbigo

CLASSE SECONDA FEMMI-NILE:1. Sara Crespi - Istitu-to S.M. Kolbe di Legnano 2. Martina Mari - Scuola Secondaria di Primo Grado

Sant’Ambrogio di Parabiago 3. Elena Prandoni - Istituto S.M. Kolbe di Legnano

CLASSE SECONDA MASCHI-LE:1. Ilias Chakri - Istituto Com-prensivo Don Milani di Turbigo 2. Riccardo Solbiati - Isti-tuto Comprensivo Car-ducci di San Vittore Olona 3. Francesco Correddu - Scuola Secondaria di Primo Grado Sant’Ambrogio di Parabiago

CLASSE TERZA FEMMINILE:1.Alessia Rocco - Istitu-to Comprensivo Strobi-no di Cerro Maggiore 2. Irene Billo - Istituto S.M. Kolbe di Legnano 3. Patricia Rota - Collegio Roton-di di Gorla Minore

CLASSE TERZA MASCHILE:1. Simone Monza - Istitu-to S.M. Kolbe di Legnano 2. Christian Compagnone - Istituto Comprensivo Car-ducci di San Vittore Olona 3. Samuele Colombo - Istituto Comprensivo Strobino di Cerro Maggiore

Gli studenti accorsi numerosi alla Cinque Mulini

di Beppe Vigani

L’ATLETICA

La squadra di Del Federico torna a vincere al PalaIper e guadagna punti pesanti per la classifica in chiave play off, scavalcando Pa-dova e portandosi al quinto po-sto, inseguita ora da Corigliano, sesta. Grande successo per l’ini-ziativa “In campo per Haiti”, con i giocatori e lo staff della prima squadra che hanno devoluto 3 euro per ogni punto fatto, e 5

euro per ogni muro e ogni ace: il ricavato, insieme a parte dell’in-casso della serata, sarà destinato al sostegno delle iniziative del CSI nell’isola caraibica. Monza scende in campo con il solito sestetto: Ti-berti (in campo nonostante il mal di schiena che lo ha bloccato ve-nerdì) e Baroti palleggiatore - op-posto, i martelli Hrazdira e Botto, al centro la coppia Cozzi e Beretta (pronto alla nuova convocazione al collegiale di Berruto), libero Pieri. Totire risponde con Scap-paticcio in regia e Cazzaniga in diagonale, le bande Libraro e De Paola, al centro la coppia Di Mar-co e Candellaro, libero Cortina. Monza parte bene e allunga gra-zie al turno in battuta di Cozzi (9-4); Atripalda tenta di ricucire lo strappo e arriva a -1 (17-16), ma Vero Volley incamera punti

di Silvia Fortunato

IL VOLLEY

Campionato NazionaleSerie A2 Maschile

preziosi grazie a Beretta; il set si chiude con un errore in battuta di Mrdak, subentrato a Cazzaniga (25-22). Secondo set sempre in equilibrio, Monza prova a scap-pare con Baroti e Cozzi (18-16), ma due errori in attacco dell’op-posto ungherese rimettono Atri-palda in carreggiata (18-19). La Sidigas si trova in mano il set ball, bravi i locali ad annullarla con Hrazdira e a mettere avanti la testa con la battuta di Beretta, finalizzata da Botto (26-25), Atri-palda annulla 4 set ball, per poi arrendersi alla doppietta di Baroti (31-29). Ancora punto a punto nella terza frazione, gli ospiti si portano in vantaggio al secon-do time out tecnico (14-16), ma Monza si affida a Hrazdira per l’allungo finale (21-17) che vale i tre punti della vittoria (25-20). Il commento del secondo allenato-re Eraldo Buonavita (Vero Vol-ley Monza): “Prima di tutto devo fare i complimenti ai due veterani della squadra, Cozzi e Tiberti, che, nonostante le condizioni fisiche non perfette, sono scesi in campo e hanno stretto i denti; il capitano ha fatto girare la squadra come non si era mai vista quest’anno. La gros-sa differenza tra noi e Atripalda è stata soprattutto nella percentua-le di attacco su cambio-palla, che non abbiamo mai avuto così alta; siamo stati bravi a contenerli e, nei momenti fondamentali, a mettere quel qualcosa in più per portare a casa questa vittoria”. Obiettivo quinto posto o si prova ad ag-ganciare il quarto, che ormai è a portata di mano? “Sinceramente non abbiamo fatto discorsi di que-sto tipo - ha concluso Buonavita - Con Horacio (Del Federico, ndR) ci siamo detti che queste ultime

partite saranno il nostro ottavo di finale: proviamo a passare il turno e vediamo dove arriveremo all’ulti-ma giornata; ci sono così tanti in-croci che non è possibile fare previ-sioni, sicuramente proveremo a sa-lire il più possibile”. La risposta di coach Michele Totire (Sidigas HS Atripalda): “Sicuramente quando affronti una squadra come Monza ed un palleggiatore come Tiberti cerchi di bloccarlo col cambio-palla; poi, invece, arrivi in partita e devi correggere gli errori dei tuoi, ti deconcentri e non riesci più a fare quello che ti eri proposto. Giu-sto perdere così quando sbagli 15 attacchi; non abbiamo mai avuto dei numeri così bassi in attacco e cambio-palla, poi diventa difficile la gestione della partita”. L’ana-lisi di Simone Tiberti, capitano monzese: “Siamo andati meglio del solito, abbiamo ricevuto bene e questo mi ha aiutato; ho deciso di dare più respiro a Beretta, che ho chiamato in causa meno del solito, ma avevo bisogno di dare più fi-ducia a Hrazdira, lasciandolo più libero di attaccare: le ultime volte ha dovuto gestire i palloni difficili, oggi volevo ritrovare la sua fiducia e ha risposto alla grandissima. Ho fiducia anche in Baroti: ha solo 21 anni e va stimolato da tutti, ha tanta pressione su se stesso e a volte non la trasforma nel modo giusto; conviviamo con la sua gio-ventù, confidando che possa fare ancora meglio di quello che fa. Non abbiamo grossi problemi a ge-stire i finali dei set, come abbiamo dimostrato nelle ultime gare, ma dobbiamo ancora mantenere quel livello mentale e di gioco per tutta la partita, trovare la continuità di gioco che ancora ci manca”.

la squadra esulta

LA “GRANDE INTER” SULLO SCHERMO CON ARMANDO PICCHI E JOSE MOURINHOCalcio e cinema due mondi ap-parentemente lontani ma che condividono molti aspetti, a cominciare dall’essere quasi “co-etanei” in quanto entrambi nati alla fine dell’Ottocento. Nel 1893 nasceva il primo club italiano il Genoa, nel 1895 usciva la prima proiezione pubblica dei fratelli Lumière. Una partita di calcio dura un’ora e mezza così come un film (più o meno). In mezzo ci sono sorprese, emozioni, col-pi di scena, gioie inattese e bru-cianti delusioni. Cinema e sport sono il “leit motiv” di “Sport Movies & Tv – Milano Interna-tional FICTS Fest” (www.sport-moviestv.com), evento mon-diale che avrà luogo a Milano – dal 4 all’8 dicembre 2013 - a conclusione dei 14 Festival del

Campionato Mondiale della Te-levisione e del Cinema sportivo “World FICTS Challenge” che si svolgono nei 5 Continenti. La 31a edizione del Festival avrà tra i protagonisti sullo schermo due personaggi che hanno reso grande l’Inter: Armando Picchi e Jose Mourinho. “Armando Picchi. Diario di bor-do di un capitano” (regia di Mas-simo Ferrari – Maga Production Thalia Group, Italia): la rievo-cazione di uno dei personaggi simbolo della “Grande Inter” del Presidente Angelo Moratti e del “Mago” Helenio Herrera, un docu-film per raccontare Armando Picchi, l’indimentica-to campione dell’unica squadra di calcio la cui formazione vie-ne scandita a memoria ancora oggi. “Penna Bianca”, così come era soprannominato da Gianni

Brera per il suo spirito guerriero e l’aspetto austero, è stato il ca-pitano, ma soprattutto il leader tattico, umano e morale della sua squadra, stimato ed amato in primis dal Presidente Angelo Moratti. Tre scudetti, due Cop-pe dei campioni e due Coppe intercontinentali per entrare nel mito, una vita da “grande uomo” per entrare nel cuore di tutti. Partendo dalle dichiarazioni e dalle interviste rilasciate a gior-nali e tv, la storia di Armando Picchi viene raccontata in prima persona, proprio a partire dalle parole del capitano nerazzurro,

recitate dalla voce di Edoardo Gabriellini. La storia ha inizio dal mitico gabbione dei Bagni Fiume di Livorno, un campo di cemento a ridosso del mare circondato da una gabbia per impedire al pallone di disturba-re i bagnanti, in cui si giocava quello che poi sarebbe diventato f amo s o c o m e calcetto e dove Arman-do ha c om i n -ciato a “coman-dare” il gioco e i compa-gni.“ J o s e

Mourinho - the best coach in the world” (regia di Nuno Luz – SIC, Portogallo): uno straor-dinario personaggio lo “Special One”, colui che ha fatto dell’In-ter l’unico club in Italia ad aver centrato il “triplete” nel 2010 (Campionato, Coppa Italia e Champions League). Un carat-tere forte con momenti contro-versi nella sua carriera. Il suo curriculum è incredibile: con le squadre di punta che ha lascia-to – Porto, Chelsea e Inter – in sole 8 stagioni ha vinto sei volte il Campionato, diverse volte la Coppa nazionale, la Super Cop-pa, la Super Liga, una volta la Coppa Uefa e due volte la Uefa Champions League. Dal 2002 Mourinho non termina una stagione o un anno solare senza aver vinto almeno un trofeo. Ul-timo in ordine di tempo la con-quista della Liga spagnola con il Real Madrid. Un eccezionale documento che parte dal suo debutto da allenatore con il Be-nefica nel 2000, per capire come abbia potuto vincere in 10 anni ben 17 titoli. I suoi segreti, il modo in cui prepara una parti-ta, come riesce a motivare i gio-catori, tutto raccontato in prima persona da quelli che hanno lavorato con lui e attraverso originali filmati delle partite di Campionato e della Champions League: oltre 20 protagonisti te-stimonial John Terry, Lampard, Drogba, Materazzi, Milito, Jor-ge Mendes, Florentino Perez, Cristiano Ronaldo, Maradona e molti altri tra cui lo stesso Mou-rinho che parla eccezionalmen-te delle sue emozioni.

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Rugby Grande Milano ha ripreso il cammino in campionato, vin-cendo domenica scorsa in casa contro VII Torino con il netto punteggio di 29-0. Un risulta-to che ha portato con sé anche il punto di bonus per le quattro mete segnate, ma che non ha soddisfatto sul piano della pre-stazione: “Siamo usciti dal campo – dice Davide Viganò – con delle sensazioni contrastanti. Abbiamo vinto, ma non penso che abbiamo giocato bene. Dobbiamo sicura-mente migliorare”. Con il successo sui piemontesi, RGM si è ripresa il terzo posto e sabato potrebbe avvicinare il Cus Genova, vincendo il recupero contro Asti. La vittoria ad Asti non è negoziabile, perché potreb-be portare la squadra di Berton-cini a uno o due punti dai liguri, giusto in tempo per lo scontro diretto in programma domenica 24 marzo, quando il campionato riprenderà, dopo la sosta. “Del-

Mirino puntatoRGM alla conquista di punti per avvicinare il secondo posto

la vittoria di domenica scorsa – dice il coach Achille Bertoncini – prendiamo il risultato positivo. Già sabato prossimo voglio però vedere un atteggiamento differen-te, voglio vedere la squadra che si esprime sui valori e sui piani che sviluppiamo durante la settimana in allenamento”.

Il bicchiere mezzo pieno di RGM è rappresentato dai cinque pun-ti conquistati domenica scorsa, mentre quello mezzo vuoto dalla pigrizia di giocatori che si sono accontentati di una vittoria, rima-nendo nella loro zona di conforto, senza osare: “Molto probabilmen-te – sostiene i direttore sportivo

Antonio Raimondi – abbiamo un po’ perso la concentrazione sul-la nostra prestazione, pensando magari che tutto potesse venire facilmente. Per noi è il momento di cambiare marcia, i ragazzi si sono resi conto che l’unico avver-sario è quello che hanno dentro se stessi e con un giusto approccio,

p o s s on o i m p o r -re la loro qualità a q u a l u n -que av-versario. Asti sarà un banco di prova, perché i piemon-

tesi, nonostante la classifica, sono una squadra che può creare pro-blemi attraverso l’aggressività”. Le critiche dello staff tecnico, documentato anche da un’analisi delle statistiche impietosa, saran-no senz’altro la molla in più per capitan Morabito e compagni nel recupero di sabato.

di Toni Morandi

IL RUGBY

Filippo Vicinanza in meta all'andata contro l'Asti

To. Mor. - Domenica nel tempio di Twickemham nel-la quarta giornata del Torneo delle Sei Nazioni 2013, l’Italia cercherà di fermare la marcia dell’Inghilterra verso la con-quista del Grande Slam. Gli azzurri devono rispondere sul campo, dopo essere sta-ti dominati nel turno prece-dente dal Galles. Una caduta in casa, all’Olimpico, ancora più amara, sia per le aspetta-tive che la prima vittoria sulla Francia aveva alimentato, sia per l’impotenza mostrata in particolare in mischia ordina-ta, da tempo un punto di forza degli azzurri. L’Inghilterra ha già sconfitto in questa stagio-ne Scozia, Irlanda e Francia e dopo aver sconfitto, unici nel 2012, gli All Blacks, ora è vi-cino al Grande Slam che man-

Guerra al XV della RosaC’è l’Inghilterra e gli azzurri di Brunel cercano l’impresa

ca dal 2003, anno in cui vinse anche la Coppa del Mondo. Difficile trovare punti debo-li negli inglesi, che con ogni probabilità schiereranno il secondo mediano d’apertura, Toby Flood, perché il titolare Owen Farrell si è infortunato. Notizia solo apparentemente positiva, perché il numero 10 di Leicester, nonché compa-gno di club del nostro Mar-tin Castrogiovanni, potrebbe essere ancora più pericoloso, per la sua capacità di lanciare l’attacco. L’Italia dovrà riusci-re a rendere più produttivo il proprio gioco. Nelle tre prece-denti partite ha sempre avuto maggior possesso e miglior posizione di campo dell’av-versario. Purtroppo soltanto contro la Francia questi dati positivi, si sono tradotti in

vittoria. Dall’analisi delle due sconfitte con Scozia e Gal-les, arrivano le indicazioni, per provare a fare la sorpre-sa a Twickenham. Dopo es-sere stati dominati sui punti d’incontro dalla Scozia e in mischia dal Galles, gli azzur-ri devono essere disposti alla battaglia con il pacchetto di mischia, vincere la collisione, per poter consegnare ai due mediani palloni di qualità, veloci, in modo da non per-mettere alla difesa avversaria di riorganizzarsi. Non faci-le, contro un’Inghilterra, che sembra essere la squadra più potente del torneo. Ma forse l’avversario più pericoloso per gli inglesi è la loro stessa arro-ganza, che potrebbe portarli a sottovalutarci, giocando con sufficienza.

La grinta degli azzurri Gonzalo Canale e Martin Castrogiovanni

Conto alla rovescia per la clas-sicissima di primavera Milano-Sanremo giunta quest’anno alla 104a edizione. L’appuntamento è per domenica 17 con il radu-no di piazza Castello e la tradi-zionale partenza lungo il navi-glio pavese di via Chiesa Rossa. L’arrivo nella Città dei Fiori è fissato sul Lungomare Calvino dopo 298 chilometri. Via Roma, infatti, è solo un vecchio ricor-do. Lo scorso anno a sfrecciare alla grande sul traguardo sanre-mese è stato l’australiano Ger-rard Simon, bravo a battere allo sprint lo svizzero Fabian Can-cellara e il nostro Vincenzo Ni-bali, quest’ultimo autore di una poderosa azione poco dopo il Capo Berta. L’anno prima si era imposto Mattew Goss mentre nel 2010 a vincere era stato lo spagnolo Oscar Freire. L’ultimo successo italiano risale al 2006 con Filippo Pozzato. L’anno precedente, invece, c’era stato il colpo vincente di Alex Petacchi. Insomma, nel libro d’oro della

Milano-Sanremo -7manifestazione, non si può dire che manchino i grandi nomi del ciclismo internazionale su strada. Il record di vittorie, per la cronaca, appartiene a Eddy Merckx. Il belga è andato a se-gno ben sette volte, una in più di Costante Girardengo. A quo-ta 4 troviamo poi Gino Bartali e Zabel, a tre Fausto Coppi, Roger De Vlaeminck e Oscar Freire mentre l’ex campionissimo, il varesino Alfredo Binda, di San-remo ne ha se n’è aggiudicate due. L’edizione del Centenario di quattro anni fa è andata in-vece al britannico Mark Caven-dish. Per quanto concerne la storia della Classicissima il pri-mo a scrivere il proprio nome nell’Albo d’oro è stato il francese Lucian Petit Breton. Intanto, in

attesa del via ufficiale di dome-nica prossima, una parte dei protagonisti della Sanremo, sta scaldando i muscoli alla Tirre-no-Adriatico, dove Cavendish ha gia messo a segno il primo colpo, mentre qualche giorno fa la Parigi-Nizza ha visto il giovane Viviani mettersi in luce con grande carattere. Nelle gare d’apertura, ottimo Peter Sagan vincitore del GP di Camaiore davanti a Diego Ulissi e Marco Nocentini. In grande spolve-ro Moreno Moser. Al via della Sanremo già confermati, Con-tador, Nibali, Cunego, Evans, Rodriguez, Froome, Basso, Poz-zovivo, Scarponi, Moser, Ru-biano Chavez, Pozzato e Kadri, quest’ultimo vincitore la scorsa settimana del Giro del Lazio.

di Luigi Sada

IL CICLISMO

Moreno Moser

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di Riccardo Sada

LA MUSICA

“Guida Intelligente all’Arte del DJ”La mente del montecatinese Mauri-zio Iamartino, fondatore e presidente dell’Accademia Italiana dj, dà vita a “La Guida Intelligente all’Arte del DJ” (edizioni Edifir). È un manuale che na-sce dalla passione per la musica e dalla voglia di far chiarezza in un settore in cui troppo poco è lasciato alla qualità. A seguito dell’esperienza maturata con l’Accademia al Tenax di Firenze, Iamar-tino è arrivato alla stesura del testo. Il dj Alex Neri ha invece curato la prefazio-ne mentre la giovane Elisa Calzolari si è occupata della parte fotografica.Info su www.newjokerstaff.com

Sonore e straniere lezioni

“Hideaway”, il nuovo volto dei Matt Bianco“Too Late For Love” è il primo singolo estratto da “Hideaway”, nuovo album dei Matt Bianco (su earMUSIC e distribuito Edel). Dodici nuove canzoni arrangiate con straordinaria sapienza. Registrato nell’home studio della band e mixato dal leggenda-rio produttore Dave Bascome (Depeche Mode, Peter Gabriel, Bruce Springsteen, Tears For Fears, Placebo), “Hideaway” va in crescendo con il suo beat: passa dai brani più up-tempo come “Falling” a quelli più chill come “Too Late For Love”. “Get Out Of Your Lazy” e “Half A Minute” sono solo due dei molti suc-cessi che hanno trasformato i Matt Bianco in una delle più gran-di band europee dei primi anni Ottanta. Il loro primo album “Whose Side Are You On?”, con l’allora sconosciuta cantante polacca Basia Trzetrzelewska, ha fatto dei Matt Bianco delle vere star e l›album è stato disco di platino in molti paesi in tutto il mondo. La miscela di ska, jazz e soul con l’emozionanti e so-fisticate armonie vocali di Basia, era qualcosa di realmente ori-ginale nel 1983. Dagli anni ‹80, insieme agli Incognito e ai The Brand New Heavies, i Matt Bianco sono il miglior esempio di fusione tra influenze pop e black music della musica britannica.Info su www.mattbianco.com

La vittoria di Maroni alle Regio-nali ha affermato in modo ine-quivocabile la voglia di riscatto del popolo lombardo intenzio-nato ad uscire da questa crisi che attanaglia tutti. L’auspicabi-le risalita potrà essere possibile con un’ amministrazione più attenta alle esigenze del terri-torio. La Lombardia è stata ben amministrata in questi anni e l’esito delle votazioni lo dimo-stra, tacitando chi ha preferito inveire durante la campagna elettorale invece che proporre. Una tassazione più equa, trat-tenendo maggiori risorse sul territorio, favorirà sicuramente il processo economico, il lavo-ro e di conseguenza il Welfare, in favore delle persone meno fortunate, che necessita di maggiori investimenti tradot-ti semplicemente in maggiori servizi alla popolazione. Noi del Punto Lega di Gratosoglio, come chiunque proviene e viva

I Matt Bianco tornano con un nuovo albumCremonini live all’Arena di Verona il 22 luglioDopo il grande successo del “Live 2012” che ha registrato il sold-out in tutte le date nei mesi di ottobre e novembre, Cesare Cremonini tornerà a esibirsi con in un concerto il 22 luglio all’Arena di Verona. Il cantante torna nel prestigioso anfitea-tro scaligero a distanza di tredici anni da quando, proprio su quel palco lui e la sua band vinsero il Festivalbar 2000 con “Qualcosa di Grande”. “Sarà un concerto fantastico in una location unica per le mie canzoni”, ha detto Cremonini. “Il mio de-siderio è quello di festeggiare all’Arena di Verona questo anno di musica, per me importantissimo, offrendo al pubblico che verrà a sentirmi il miglior show possibile. Torno in Arena dopo molti anni e molta strada percorsa”. Attualmente è in rotazione radiofonica “La Nuova Stella di Broadway”, terzo singolo estratto dall’ultimo disco di inediti “La Teoria dei Colori”. Le prevendite per il concerto all’Arena sono già aperte. Info su www.cesarecremonini.it

Cremonini sbarcherà all’Arena di Verona

Un ponte che porta al nuovoMolte persone conoscono Mostar solo per il ponte Stari Most distrutto durante la Guerra dei Balcani, una maledetta matti-na del 9 novembre del 1993. Invece, la città bosniaca sta tornano alla ribalta, oltre che grazie al ponte tornato al suo splendore dopo la ricostruzione, per via dei ragazzi della Stanch Records, un’etichetta specia-lizzata in musica elettronica che sta ravvi-vando la scena locale. “Siamo specializzati in techno, minimal techno e tech-house”, spiega il proprietario della label, Marinko Vujevic. La vita notturna a Mostar è im-pressionante se si ascolta la musica folk. “I luoghi in cui si suona musica elettroni-ca sono molto rari; e al momento in città non esistono altre etichette come la nostra”. Stanch Records annovera tanti artisti pro-mettenti. “Ci sono Hollen, Nick Olivetti, Fabian Argomedo, Konstantin Yoodza, Gaga, Sonate, Carlo Toma, Stephan Bar-nem e Doublewave. Nei prossimi mesi molti di loro usciranno con delle interes-santi produzioni”. La Bosnia si affaccia così sulla scena clubbing.Info su www.stanchrecords.com

La nuova musica arriva dalla Bosnia Nek, quasi pronto il nuovo albumA quattro anni di distanza dal suo ul-timo album di inediti, Nek ha appe-na concluso le registrazioni del suo nuovo disco in uscita in primavera. Il primo singolo sarà in rotazione radiofonica nelle prossime settima-ne. Questo sarà l’11esimo album in studio di Nek, che ha un passato arti-stico di assoluto pregio con oltre otto milioni di dischi venduti in tutto il mondo, 22 anni di carriera e il rico-noscimento di star internazionale. Tutti gli aggiornamenti in tempo re-ale sulla pagina Facebook di Warner Music Italy, ovvero www.facebook.com/warnermusicitaly.Info su www.nekweb.com

Nek è pronto con l’album

E arriva un manuale che trasforma tutti in dj

la periferia, siamo maggiormen-te consapevoli vivendo i disagi e i problemi “reali” con la gente che ha maggiormente sentito il peso della crisi economica tra-sformatasi in un fenomeno so-ciale dalla vaste proporzioni. I giovani, come i meno giovani, fanno fatica a trovare lavoro sia per la crisi delle aziende, dovuta ad una tassazione eccessiva oltre

che alla mancanza di liquidità, sia per leggi sbagliate che fini-scono per rendere più difficile l’accesso al mondo del lavoro.

Su questi settori è fondamentale intervenire in modo deciso per far ripartire l’economia e quindi l’occupazione sull’intero territo-rio, non solo lombardo. Siamo stufi di buchi neri e di sprechi in giro per l’Italia. La Lombardia, e in generale il Nord, deve uscire da questo stallo con un cambio di mentalità che ricomponga l’e-quilibrio tra il principio di soli-darietà verso le altre regioni del Paese e il giusto ritorno per chi è chiamato a produrre di più di altri. L’equilibrio tra questi due principi responsabilizzerà anche chi, suo malgrado, è vittima a sua volta delle regioni che meno favoriscono l’impresa e lo svi-luppo in favore di sussidi e as-sunzioni pubbliche senza senso. Tutte le persone hanno principi e valori universali, ma le pessi-me amministrazioni tendono ad assopirli deresponsabilizzando loro dai problemi del territorio. Ricominciamo insieme un per-corso di buona amministrazio-ne condivisa che ci porti tutti fuori da questa palude.

Punto Lega Nord Gratosogliodi Carlo Marnini

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di Marjlja Bisceglia

IL GOSSIP *** Mario BalotelliPerderà il pelo, probabilmente, ma non il vizio. La voglia di crescere è ancora lontana. Sembrerebbe affezionato alle scappatelle, anche in occasione di rapporti appena nati e apparentemente felici. L’attaccante del Milan pare abbia già tradito anche la nuova fidanzata Fanny Neguesha non appena rimasto solo. Appena ripartita sembra si sia visto in gran segreto con una delle sue vecchie fiamme, questa volta pare sia toccato a Denise. Chi decide di amare SuperMario deve inevitabilmente mettere in conto i tradimenti. E’ probabile che la bella Fanny ci sia già arrivata a questa conclusione dal momento che è stata vista, felice, allo stadio di San Siro in occasione di Milan Lazio sabato scorso. Balotelli, però, sembra voglia complicarsi l’esistenza a tutti i costi tra ex fidanzate e compagne, seppur ex, che da lui aspettano un segnale, seppur flebile, di maturità. Non ultimo, non certo in ordine di importanza, il riconoscimento della figlia avuta da Raffaella Fico non ancora vista. Mario, è ora di crescere, non trovi?

Il “cannibale di Baltimora” ha trovato la sua “Cenerentola”. L’ex nuotatore, atleta più titolato nella storia delle olimpiadi (22 medaglie complessive di cui ben 18 sono oro) nonchè il più grande nuotatore di tutti i tempi, ha trovato la sua anima gemella che l’aiuta a superare la fine della storia d’amore con Megan Rossee. Phelps ha conosciuto la cameriera Sharah Heendon in una discoteca, Cabo San Lucas, del Messico in cui entrambi erano in vacanza lo scorso dicembre. E’ stato un vero colpo di fulmine, da quella sera non si sono più separati. L’ex atleta aveva già fama di grande amatore e lo conferma anche la sua nuova fiamma di ritorno da una vacanza, con lui, alle Bahamas: “C’era sicuramente molta attrazione, ma quella sera non è successo assolutamente nulla. Abbiamo parlato delle recenti rotture con i nostri ex. Lui non si è aperto molto, ha solo detto che la storia non aveva funzionato. Michael è un ragazzo affascinante e, soprattutto, un grande baciatore. Mi ha sedotta con i suoi baci. Ha un lato molto dolce che ti fa innamorare subito ed ha un corpo fantastico”. Ai due nuovi ‘piccioncini’ tantissimi auguri.

*** Michael Fred Phelps

Primo pilota donna a conquistare una pole position nella Daytona 500, è stata fermata al 31° giro per un guasto al motore non potendo, quindi, festeggiare la vittoria nella gara inaugurale della stagione Nascar, si è consolata con il suo nuovo amore. Dopo la fine del matrimonio, durato sette anni, con Paul Hospenthal la bellissima trentenne del Wisconsin, reduce da sette stagioni nel campionato IndyCar, si è innamorata del collega Ricky Stenhouse, come da lei stessa dichiarato: “Siamo stati amici per molto tempo, ma poco a poco abbiamo cominciato a parlare di più e passare più tempo insieme. Tutto è iniziato da lì. L’iniziativa l’ho presa io, ad un certo punto ho dovuto chiederglielo io se avesse intenzione di chiedermi di uscire!” Anche se nato non nel più classico dei modi, tantissimi auguri.

*** Danica Patrick

Salita alla ribalta grazie ad una scollatissima maglietta, con i colori del Paraguay, indossata in occasione del Mondiale di calcio 2010 e il cellulare tra i seni torna alla ribalta dopo un periodo di oscurità mediatica. La foto dell’avvenente ragazza che assisteva alla partita della sua Nazionale ha fatto il giro del Mondo come la tifosa più bella dell’evento fruttandole contratti da capogiro fino a divenire la modella più pagata del suo Paese. Oggi tornerà a mostrare la sua bellezza sul catalogo 2013 di una delle aziende leader brasiliane, la Hot Flower, produttrice di lingerie, profilattici e altri prodotti sensuali, di cui la modella paraguayana è testimonial.

*** Larissa Riquelme

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Collaboratori Andrea Anelli, Silvia Arosio, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Leone Di Lernia, Bianca Elton Ara, Silvia Fortunato, Giovanni Labanca, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Paolo Pirovano, Franco Rossi, Luigi Sada, Riccardo Sada, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali, Federico Zanon Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011