informazione informazione ecomunicazione dott. g. diodati servizio igiene,epidemiologia e sanità...
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Informazione Informazione e e comunicazionecomunicazione
Dott. G. DiodatiDott. G. Diodati
Servizio Igiene,Epidemiologia e Sanità PubblicaAsl - Pescara
REGIONEABRUZZO
Editor's choice
Communicating risk: the main work of doctorsCommunicating risk: the main work of doctors
“Dr Smith, your serum potassium is at the upper limit of normal."
"What does that mean?"
"Nothing really. You shouldn't worry."
"Well, why did you tell me?"
"We thought you wanted to be kept informed."
BMJ 2003;327 (27 September),doi:10.1136/bmj.327.7417.0-f
La comunicazione è un La comunicazione è un rischiorischio
Una comunicazione del rischio mal gestita fa più danni degli effetti nocivi
di un evento reale
Quindi………………
Quando aprite la bocca preoccupatevi di quello che può venire fuori !!!
Come va gestito e governato il rischio, così va gestita e
governata la comunicazione del rischio
La comunicazione è la chiave per evitare situazioni imbarazzanti e , a volte, esplosive
“due è carica, tre è fuoco”
Le definizioni di comunicazione si possono dividere in due grandi campi:
Comunicazione
come
trasmissione,
passaggio di
informazioni
Comunicazione
come
relazione,
condivisione,
comprensione.
DUE GRUPPI DI DUE GRUPPI DI DEFINIZIONIDEFINIZIONI
Comunicazione come trasmissione, passaggio di informazioni:
Comunicazione come relazione, mettere in comune, comprensione
MODALITÀ COMUNICATIVEMODALITÀ COMUNICATIVE
La comunicazione può essere:
• Comunicazione verbale: utilizza le parole
• Comunicazione non verbale: espressione del volto, gesti, tono della voce, etc. E' meno facilmente sottoponibile a "censura", e quindi tradisce gli effettivi sentimenti, stati d'animo, opinioni.
• Comunicazione simbolica: il nostro modo di vestire, gli oggetti di cui ci circondiamo, etc, costituiscono una parte molto significativa della nostra comunicazione
L'apprendimento varia al variare delle tecniche L'apprendimento varia al variare delle tecniche comunicative e dunque dei diversi canali di comunicative e dunque dei diversi canali di
percezione.percezione.
Tecniche di comunicazione
Canale di percezione % di apprend.
Verbale Solo udito 20%
Grafica-gestuale-iconica
Solo vista 30%
Mista Udito+vista 50%
Mista Udito+vista+discussione 70%
Mista+
sperimentazione
Udito+vista+discussione+uso
90%
In ogni caso occorre fare molta attenzione In ogni caso occorre fare molta attenzione perché non tutto quello che viene perché non tutto quello che viene comunicato arriva al ricevente.comunicato arriva al ricevente.
Anzi, di solito:
il soggetto vuole dire 100
in realtà dice 80
il ricevente sente 50 (a causa dei disturbi dell'ambiente)
capisce 30
ricorda 20
per una gestione cosciente della per una gestione cosciente della comunicazione comunicazione
è è sempre necessario definire con esattezzasempre necessario definire con esattezza::
1. a chi ci rivolgiamo (chi sono i soggetti con i quali devo entrare in
relazione?)
2. l'obiettivo (cosa vogliamo che
facciano, pensino, abbiano presente, al
termine della comunicazione?)
3.che cosa comunicare (quali sono i punti fondamentali che devo comunicare per ottenere l'effetto voluto e creare la relazione?)
4.come comunicarlo (quali sono "gli strumenti" di comunicazione più adatti a ottenere l'effetto voluto? Scritto, orale, ecc. )
Appena arriva una comunicazione, tutti noi decidiamo in modo estremamente veloce se ci interessa o meno, se la ascolteremo o meno.
Avete poco tempo per dividere il mondo in due: chi sarà interessato al vostro messaggio, e continuerà a prestare attenzione, e chi no
Dite in modo chiaro il concetto fondamentale, e ricordatevi che
solamente se riuscite a creare una "relazione" la lettura andrà avanti
Scegliete il "focus“, il concetto fondamentale che dovete comunicare
(quello che vi permette di raggiungere il vostro scopo comunicativo)
Il focus è, solitamente, il concetto base esposto dal punto di vista del ricevente
(comunicazione come relazione)
Mettetelo in risalto e fate in modo che sia immediatamente riconoscibile
come il messaggio più importante, il principale, all'interno della
comunicazione.
Elementi fondamentaliElementi fondamentaliper una comunicazione per una comunicazione del rischio efficace:del rischio efficace:
•Atteggiamento e comportamento responsabile
•Godere di credibilità e fiducia
•Buone conoscenze tecniche
Gli ingredienti per una “buona” comunicazione
Iniziare con l’ abbondante aiuto di un contenuto ben organizzato. Aggiungere una robusta dose di varietà verbale. Mescolare con lo sguardo diretto verso l’audience ed irrorare con una gestualità espressiva. Ricoprire il tutto con un pizzico di humor
La chiave per comunicare La chiave per comunicare con successo è la con successo è la capacità di stabilire, capacità di stabilire, mantenere ed mantenere ed incrementare fiducia e incrementare fiducia e credibilità.credibilità.Center for Risk Communication-New York
STRUTTURA DELLA STRUTTURA DELLA COMUNICAZIONECOMUNICAZIONE
1. Comprendere la preoccupazione, costruire empatia
2. Presentare i messaggi chiave (affermazioni, fatti conclusivi)
3. Discutere le azioni future
L’informazione dei soggetti eleggibili alla vaccinazione
eil consenso informato
Al momento della seduta vaccinale
Colloquio prevaccinale:
1. raccolta dell’anamnesi
2. proposta della vaccinazione
3. Informazioni sulla vaccinazione
4. acquisizione del consenso/dissenso informato
Colloquio prevaccinale Le informazioni del colloquio prevaccinale
devono essere:
1. chiare 2. facilmente comprensibili 3. scientificamente corrette
Questi elementi devono essere “certificabili”attraverso un percorso informativo standard documentato
Finalità dell’anamnesi prevaccinale
Chiarire le eventuali controindicazioni Far emergere dubbi o richieste di
chiarimenti Rassicurare Costruire un rapporto di fiducia Consentire la espressione di un consenso
veramente informato
Convenzione Europea di Bioetica (Legge 145/2001)Capitolo II Consenso articolo 5 - Regola generale
Nessun intervento in campo sanitario può essere effettuato
se non dopo che la persona a cui esso è diretto vi abbia
dato il consenso libero e informato.
Questa persona riceve preventivamente un’informazione
adeguata sia allo scopo e alla natura dell’intervento, che
alle sue conseguenze e ai suoi rischi.
La persona a cui è diretto l’intervento può in ogni momento
ritirare liberamente il proprio consenso.
1957 STATI UNITI – per la prima volta in un caso giudiziario fu sancito il passaggio
DA
-il solo “CONSENSO” del paziente (era già un obbligo all’epoca)
A
-l’ ”INFORMED CONSENT” (consenso informato): ESPLICITO E PREVENTIVO DOVERE DI INFORMARE
CONSENSO INFORMATOL’ORIGINE
dal MODELLO PATERNALISTICO della MEDICINA
(in “SCIENZA e COSCIENZA” del medico)alla
COSCIENZA – PARTECIPAZIONE – VOLONTA’ del cittadino/paziente
UN RINNOVAMENTO PIENO DI DIFFICOLTA’
CONSENSO INFORMATOLa necessità di un radicale cambiamento culturale
e di identità professionale
LA FIRMA SU UN PEZZO DI CARTA
NON E’ CONSENSO INFORMATO
NON TUTELA SU DI UN PIANO MEDICO
LEGALE - NON HA NESSUN VALORE
ETICO
OSTACOLA L’ADESIONE E LA SCELTA
CONSAPEVOLE
Il C.I. COME “PROCESSO” - “PERCORSO” NELLA
RELAZIONE MEDICO – PAZIENTE si fonda su tre
elementi:
• COMUNICAZIONE
• INFORMAZIONE
• consenso come “SCELTA AUTONOMA”
CARATTERISTICA DEL CONSENSO INFORMATO E SUOI ELEMENTI COSTITUTIVI
• COMUNICAZIONE / INFORMAZIONE (che devono
coniugarsi tra di loro) con cui il medico garantisce il
suo dovere professionale di tutela della salute
• consenso non come “PERMESSO” ma come
“SCELTA AUTONOMA” in cui è protagonista la
persona; adesione consapevole, formata e di fiducia
responsabile alla proposta del medico
Intervento proposto a persone SANE - NON
AMMALATE
Non esistono condizioni di emergenza
LA SPECIFICA NECESSITA’ DEL C.I. NELL’ATTIVITA’ DI VACCINAZIONE
• informazione scritta (opuscoli, schede ecc.) sulle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate;deve essere: sintetica, chiara, di facile lettura
• complementare all’informazione verbale: deve permettere l’instaurarsi della relazione tra servizio e cittadino
PRESUPPOSTI PER REALIZZARE IL C.I. NELLA VACCINAZIONE:
INFORMAZIONE NELLA COMUNICAZIONE
a) le caratteristiche dei vaccini impiegati
b) le caratteristiche e le possibili/probabili complicanze e sequele della malattia che si vuole prevenire
c) i benefici attesi dalla vaccinazione
d) i rischi connessi con la vaccinazione, sia di carattere generale che specifici per la persona in esame
e) le controindicazioni
La famiglia deve poter conoscere prima di vaccinare
Raccolta e documentazione del rifiuto
E’ opportuno e raccomandabile che il dissenso sia registrato in un apposito modulo di “rifiuto informato” nel quale siano chiaramente e compiutamente evidenziati i rischi/inconvenienti diretti e indiretti ad esso connessi, nonché la conseguente necessità di darne segnalazione alle autorità competenti.
La Comunicazione è un’abilitàLa Comunicazione è un’abilità
Dato che è impossibile non-comunicare…Dato che è impossibile non-comunicare…
IMPARIAMO A FARLO BENE!IMPARIAMO A FARLO BENE!