informa cri 02.2015

7
1 MIGRANTI, NUOVI SBARCHI La CRI impegnata sulle coste di Sicilia e Calabria … ma non è solo in prima linea che serve aiuto e impegno Gennaio 2015 Continuano incessanti gli sbarchi in Sicilia e Calabria. Sulle coste siciliane solo nell’ultimo fine settimana sono arrivati oltre mille migranti, tratti in salvo dalle navi della Marina Militare Italiana e dalla Guardia Costiera, nel corso di vari interventi di salvataggio nel Canale di Sicilia. Nel solo fine settimana da venerdì 16 gennaio fino al 18, i volontari della Croce Rossa di Agrigento, Siracusa, Ragusa, Acireale, Francofonte, Mussomeli, sono stati impegnati nelle attività di assistenza e accoglienza durante le operazioni di sbarco nei porti di Augusta, Porto Empedocle e Pozzallo. Tra i migranti decine di 25 minori, molte donne, diverse delle quali in gravidanza, e anche una piccola bambina siriana affetta da sclerosi multipla. Sulla nave Libra della Marina Militare, uno dei mezzi marittimi che ha partecipato ai salvataggi, c’erano anche i due neonati venuti alla luce a poche ore di distanza l’uno dall’altro sulla Libra stessa, assistiti dal personale medico di bordo, dopo le operazioni di recupero e soccorso in mare. I due bimbi, Hamed, un maschietto figlio di una donna somala, e Vivian, una bimba nata da una coppia eritrea, sono stati trasferiti in ospedale per i controlli sanitari. Purtroppo non sono mancati, anche stavolta, i decessi. Due uomini sono infatti arrivati sulle nostre coste ormai cadaveri. In queste poche righe si rinnova il racconto di un’emergenza umanitaria enorme, spesso erroneamente raccontata dai mass media, a volte strumentalizzata ma che resta una disperata richiesta di aiuto da parte di uomini, donne e bambini che non hanno più speranza e si affidano alle acque del mare tentando l’ultima carta, quella del salto nel vuoto, che, davanti alla tragedia che si vive nei loro paesi di origine e provenienza, sembra un miraggio, un oasi dove forse c’è pace e serenità … forse! E poi che succede di loro? E cosa continua a fare la CRI? I profughi prendono una strada, qualcuno parte per altre mete dove ha magari parenti e amici che lo aspettano, qualcuno si ferma,chiede asilo politico e protezione, viene affidato a qualche centro di prima accoglienza in giro per l’Italia, come per esempio il nostro campo di Marco, dove trovano tanti volontari CRI come noi, pronti ad accoglierli e confortarli. Ma quest’emergenza come la viviamo noi qui in mezzo ai nostri altipiani? Cosa sentiamo di poter e dover fare per essere veri volontari di CRI? Serve andare a fare servizio in giro per il mondo, nei campi o c’è anche bisogno d’altro? Forse serve un atteggiamento diverso davanti a questa emergenza … e qual è? Cosa siamo chiamati a fare noi? Vi lasciamo con questa riflessione per ritrovarci nel prossimo numero dove daremo ampio spazio a questo argomento, anche commentando diverse difficili e tragiche situazioni successe nell’ultimo periodo. L’umanità deve vivere in un mondo unito, dove si mescolino le razze, le lingue, i costumi e i sogni di tutti gli uomini. Il nazionalismo ripugna alla ragione. In nulle peneficia i popoli. Serve solo affinchè in suo nome si commettano i peggiori abusi. Isabel Allende

Category:

Government & Nonprofit


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Informa cri 02.2015

1

MIGRANTI, NUOVI SBARCHI La CRI impegnata sulle coste di Sicilia e Calabria

… ma non è solo in prima linea che serve aiuto e impegno

Gennaio 2015

Continuano incessanti gli sbarchi in Sicilia e Calabria. Sulle coste siciliane solo nell’ultimo fine settimana sono arrivati oltre mille migranti, tratti in salvo dalle navi della Marina Militare Italiana e dalla Guardia Costiera, nel corso di vari

interventi di salvataggio nel Canale di Sicilia.

Nel solo fine settimana da venerdì 16 gennaio fino al 18, i volontari della Croce Rossa di Agrigento, Siracusa,

Ragusa, Acireale, Francofonte, Mussomeli, sono stati impegnati nelle attività di assistenza e accoglienza durante le

operazioni di sbarco nei porti di Augusta, Porto Empedocle e Pozzallo. Tra i migranti decine di 25 minori, molte

donne, diverse delle quali in gravidanza, e anche una piccola bambina siriana affetta da sclerosi multipla.

Sulla nave Libra della Marina Militare, uno dei mezzi marittimi che ha

partecipato ai salvataggi, c’erano anche i due neonati venuti alla luce a

poche ore di distanza l’uno dall’altro sulla Libra stessa, assistiti dal

personale medico di bordo, dopo le operazioni di recupero e soccorso in

mare. I due bimbi, Hamed, un maschietto figlio di una donna somala, e

Vivian, una bimba nata da una coppia eritrea, sono stati trasferiti in

ospedale per i controlli sanitari. Purtroppo non sono mancati, anche

stavolta, i decessi. Due uomini sono infatti arrivati sulle nostre coste ormai

cadaveri.

In queste poche righe si rinnova il racconto di un’emergenza umanitaria enorme, spesso erroneamente raccontata

dai mass media, a volte strumentalizzata ma che resta una disperata richiesta di aiuto da parte di uomini, donne e

bambini che non hanno più speranza e si affidano alle acque del mare tentando l’ultima carta, quella del salto nel

vuoto, che, davanti alla tragedia che si vive nei loro paesi di origine e provenienza, sembra un miraggio, un oasi

dove forse c’è pace e serenità … forse!

E poi che succede di loro? E cosa continua a fare la CRI? I profughi prendono una strada, qualcuno parte per altre

mete dove ha magari parenti e amici che lo aspettano, qualcuno si ferma,chiede asilo politico e protezione, viene

affidato a qualche centro di prima accoglienza in giro per l’Italia, come per esempio il nostro campo di Marco, dove

trovano tanti volontari CRI come noi, pronti ad accoglierli e confortarli.

Ma quest’emergenza come la viviamo noi qui in mezzo ai nostri altipiani? Cosa sentiamo di poter e dover fare per

essere veri volontari di CRI? Serve andare a fare servizio in giro per il mondo, nei campi o c’è anche bisogno d’altro?

Forse serve un atteggiamento diverso davanti a questa emergenza … e qual è? Cosa siamo chiamati a fare noi?

Vi lasciamo con questa riflessione per ritrovarci nel prossimo numero dove daremo ampio spazio a questo

argomento, anche commentando diverse difficili e tragiche situazioni successe nell’ultimo periodo.

L’umanità deve vivere in un mondo unito, dove si

mescolino le razze, le lingue, i costumi e i sogni di

tutti gli uomini. Il nazionalismo ripugna alla ragione.

In nulle peneficia i popoli. Serve solo affinchè in suo

nome si commettano i peggiori abusi.

Isabel Allende

Page 2: Informa cri 02.2015

2

I PRIMI RICONGIUNGIMENTI FAMIGLIARI PER IL SERVIZIO RFL

Il grande lavoro della CRI a Catania … ma non è solo in prima linea che serve aiuto e impegno

Sono trascorsi appena due mesi e

mezzo dall’avvio dell’Ufficio Restoring

Family Links (RFL) a Catania, nel

Comitato Provinciale CRI, ma il ‘diario di

bordo’ dei volontari registra già numeri

importanti e storie emozionanti.

In uno sbarco avvenuto il 2 novembre a Catania, sono arrivati oltre 250 migranti. “Tra di loro - raccontano i

volontari impegnati nelle operazioni di assistenza - c’era un bimbo molto piccolo,

nato appena da due giorni. La madre è scesa per prima, giovanissima, fiera.

Siamo rimasti tutti stupiti dalla sua forza, dalla sua capacità di reggersi in piedi,

nonostante il viaggio estenuante e il parto. Insieme al bambino, è stata

trasportata in ospedale per l’assistenza e gli opportuni controlli sanitari. Il padre e

il loro secondo figlio sono rimasti sul molo, impazienti di rivederli e preoccupati

perché la donna parlava soltanto l’arabo”. Intanto i migranti sbarcati stavano per

essere indirizzati verso altre città d’Italia perché da giorni le strutture

d’accoglienza di Catania erano al collasso. Le persone cominciavano a salire sui

pullman. Da li a poco, sarebbero andati via. Ma questo significava anche che una famiglia sarebbe stata smembrata.

Madre e piccolo appena nato, in ospedale a Catania, l’altro figlio e il padre lontani in un’altra città, in un altro centro

d’accoglienza. Gli operatori RFL di Catania, presenti sul molo, hanno compreso subito la situazione. “Era necessario -

raccontano - cercare una rapida soluzione, i pullman stavano per partire. Dopo aver coinvolto il Comune di Catania,

finalmente siamo riusciti a trovare una Casa d’Accoglienza, pronta ad ospitarli. Ma non era finita. Il piccolo nato non

poteva lasciare l’ospedale a causa del suo mancato riconoscimento, per l’assenza di un certificato di nascita”. La CRI

di Catania quindi è stata nuovamente chiamata a supporto e con gli operatori RFL ha continuato la propria azione

umanitaria, iniziata sul molo, per ottenere, non solo il mantenimento dei contatti tra i membri della famiglia

migrante, ma il ricongiungimento legale, attraverso un costante supporto e la cooperazione e il coordinamento tra i

diversi attori coinvolti nell’evento. Confrontandosi con i servizi sociali del presidio ospedaliero, con quelli del Comune

Catania e con l'Ufficio Registro, sono riusciti a far registrare il bambino e farlo riconoscere dal padre prima che

decorresse il termine previsto (10 giorni) per legge, evitando in tal modo la separazione della famiglia. La coesione

familiare, dunque, è stata assicurata con grande soddisfazione ed emozione di tutti i volontari di Croce Rossa.

Sempre nel mese di novembre gli operatori RFL di Catania hanno seguito e coordinato altri due ricongiungimenti

familiari. Una bimba migrante con una sospetta malattia esantematica, ricoverata in ospedale, è stata riunita ai

genitori. Un’anziana migrante, trasportata in ospedale per un prelievo di sangue, era rimasta

separata dalla famiglia. La donna, grazie ad un equipaggio CRI, è stata accompagnata in

ambulanza fino a Messina, dove era attesa dagli altri parenti, con i quali era sbarcata in porto

a Catania.

Qualche giorno prima di Natale, durante uno sbarco, una famiglia di 5 persone, composta da

madre incinta, padre e 3 bambini piccoli, è stata separata perché la donna, con minacce di

aborto, è scesa insieme a una figlia dalla nave, mentre il resto della famiglia è rimasta a

bordo. Gli operatori RFL non li hanno lasciati soli nemmeno per un momento e hanno

assistito la famiglia incompleta al porto, rassicurandola sulla loro destinazione e sul loro

successivo ricongiungimento. In serata, il lieto finale: la donna è stata dimessa e la famiglia

si è riunita.

Nello stesso sbarco un altro caso ha riguardato un nucleo familiare composto da moglie, incinta di sette mesi, marito

e due bambini. La donna, durante le operazioni di sbarco è stata accompagnata in ospedale priva di sensi. Il marito

e i due bambini, invece, rimasti al porto, sono stati trasferiti ad Agrigento con gli altri migranti. Il giorno successivo

allo sbarco, una volontaria RFL, mediatrice culturale, si è recata presso l’ospedale in cui era ricoverata la donna.

Simona, questo il nome della volontaria della Croce Rossa, ha avviato tutti i contatti del caso e ha rassicurato la

donna, che dopo le dimissioni ha potuto raggiungere, accompagnata dagli RFL, la sua famiglia ad Agrigento.

L'attività di RFL a Catania, oltre che in banchina durante le assistenze in fase di sbarco, viene svolta attraverso un

ufficio, istituito presso la sede del Comitato Provinciale di Catania, che si sta anche adoperando per definire un

protocollo d’intesa con la Prefettura di Catania.

Page 3: Informa cri 02.2015

3

EBOLA, MORTO UN MEMBRO DELLA CROCE ROSSA IN SIERRA LEONE

Il cordoglio della Federazione

Purtroppo arriva direttamente dalla

Federazione Internazionale della Croce

Rossa e della Mezzaluna Rossa (FIRC)

una brutta notizia. In un comunicato

ufficiale, la FICR esprime profondo

dolore per la morte di un membro del

personale della Croce Rossa della Sierra Leone impegnato nella lotta contro Ebola. “I nostri pensieri e condoglianze

vanno alla famiglia e agli amici di questo coraggioso membro del personale in un momento particolarmente difficile.

Siamo estremamente grati per il suo lavoro e per la dedizione che ha avuto per Croce Rossa e per la lotta contro

questa malattia mortale”, ha detto Elhadj As Sy, Segretario Generale della Federazione Internazionale di Croce

Rossa e Mezzaluna Rossa.

Il membro dello staff era un infermiere che lavorava presso il centro

di trattamento IFRC Ebola a Kenema. È morto il 13 gennaio scorso

ma solo un paio di giorni dopo è arrivata la conferma che è risultato

positivo al virus Ebola. La Federazione sta indagando per capire

come l’infermiere si sia infettato e se è successo a casa o durante

l'attività lavorativa. Ventinove persone, che hanno avuto contatti con

l’operatore deceduto, sono attualmente in fase di monitoraggio per i

sintomi.

Ad oggi 144 persone della Sierra Leone e 19 membri del personale internazionale stanno operando al centro di

trattamento della Federazione a Kenema. Dalla sua apertura nel mese di settembre sono stati curati più di 500

pazienti. Questa è la prima morte di un volontario o membro del personale della Croce Rossa in Sierra Leone fin

dalle prime operazioni di risposta al virus lanciate nel mese di aprile 2014.

La Croce Rossa segue protocolli molto rigidi per il personale e i

volontari, e prende sul serio la loro salute e la sicurezza. Tuttavia,

non esiste il rischio zero quando si combatte una malattia infettiva,

come Ebola. I volontari e il personale intervengono solo dopo che

sono stati pienamente addestrati e hanno l'attrezzatura di

protezione individuale, che comprende abiti, guanti, maschere e

occhiali.

“La morte di un membro del personale della Croce Rossa sottolinea

come coloro che rispondono all’epidemia di Ebola siano in prima

linea in questa crisi, rischiando la loro salute e, in alcuni casi, la loro

vita, per aiutare coloro che sono affetti dalla malattia”, ha aggiunto Elhadj As Sy.

Con quasi 8.000 casi confermati di Ebola e più di 3.000 morti per il virus, la Sierra Leone è il paese più colpito

dall’esplosione dell’epidemia, che sta devastando l'Africa occidentale da più di un anno. Più di 2.200 volontari della

Croce Rossa della Sierra Leone stanno lavorando in tutto il paese per controllare Ebola, sensibilizzando le comunità,

monitorando i contatti e fornendo quasi 5.000 sepolture.

“Anche se abbiamo visto alcuni segnali incoraggianti, con casi di stabilizzazione in tutto il paese nelle ultime

settimane, Ebola è ancora molto reale ed è ancora qui”, ha detto Moulaye Camara, capo della delegazione della

Federazione in Sierra Leone. “È fondamentale rimanere vigili nella lotta contro questa malattia, fino a quando non

saremo arrivati ad avere zero casi”.

Umanità significa identità: tutti gli uomini sono fatti della stessa argilla; nessuna differenza, almeno quaggiù,

nella predestinazione; la medesima ombra prima, la medesima carne durante, la medesima cenere dopo. Ma

l’ignoranza mescolata all’impasto umano lo rende nero incurabile penetrando nell’interno dell’uomo vi diventa

il male.

Victor Hugo

Page 4: Informa cri 02.2015

4

COMITATO LOCALE ALTIPIANI Associazione di Promozione Sociale – ONLUS

Le prime novità

Il primo gennaio 2015 è una data che non potremo dimenticare, nel bene e nel male, perché segna il passaggio del nostro comitato da ente pubblico a associazione privata. Dal 01.01.2015 infatti siamo un associazione privata con un nostro specifico codice fiscale e partita IVA.

Vediamo prima di tutto cosa significa essere un’associazione di promozione sociale (in sigla APS). In diritto, per APS si intendono associazioni, movimenti e altre aggregazioni sociali costituite al fine di svolgere attività di utilità sociale a favore di associati o terzi, senza finalità di lucro (non profit). La loro valenza sociale deriva dal fatto che non sono assimilabili a quelle associazioni che hanno come finalità la tutela esclusiva di interessi economici dei membri (come ad esempio avviene nelle associazioni sindacali, di partito o di categoria) e inoltre dal fatto che non possono disporre limitazioni all'ammissione degli associati con riferimento alle condizioni

economiche, né prevedere altre forme di discriminazione. In virtù del peculiare valore sociale delle APS, la legge prevede l'istituzione di un apposito registro nazionale - regionale - provinciale al quale i soggetti in possesso dei requisiti possono iscriversi per ottenere le agevolazioni previst, osservatori nazionali e regionali dell'associazionismo, particolari agevolazioni, fiscali e non, e la possibilità di ricevere donazioni e lasciti testamentari. Normalmente il requisito generale della legge provinciale in materia, prevede la necessità di un preventivo anno di attività come associazione prima di poter essere iscritti al registro. Data la nota attività della CRI e il fatto che in Italia i comitati locali sono già APS da un anno, è stata fatta richiesta all’Assessorato alla Sanità e politiche sociali della PAT circa l'iscrizione immediata ai registri APS dei Comitati Locali privatizzati in deroga al requisito generale e la provincia ha accettato la richiesta. A breve potremo procedere anche alla domanda di iscrizione nel registro delle associazioni di volontariato della Provincia di cui alla legge provinciale n. 8/1992 art. 3 (albo rivolto alle organizzazioni che perseguono esclusivamente fini di solidarietà sociale, e quindi che operare a favore della generalità dei cittadini o delle persone potenzialmente interessate, attraverso attività volte a prevenire situazioni di emarginazione, di disagio e di bisogno socio-economico o culturale, o comunque a tutelare diritti primari). Queste due iscrizioni comportano l'acquisizione della personalità giuridica, una serie di benefici di natura fiscale, la possibilità di accedere a esenzioni di imposta, nonché la possibilità di richiedere contributi provinciali per tutta una serie di iniziative in campo sociale, sanitario e internazionale. L'iscrizione al registro APS è inoltre indispensabile per poter riconosciuti ONLUS (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) e iscritti in apposito elenco presso all'agenzia delle entrate. Passiamo ora all’attività pratica amministrativa, di gestione delle risorse e di raggiungimento degli obbiettivi. Il Presidente, durante l’ultimo Consiglio di Presidenza dello scorso 19 gennaio, ha confermato le deleghe d’area e il mandato dei due referenti di sede (quindi Giuliano Mittempergher per Folgaria per Rosita Bertoldi). Inoltre ha affidato a Giuliano Mittempergher la delega alla gestione dei dipendenti e alla contrattazione sulla convenzione, alla luce dell’esperinza maturata sino ad ora, e a Rosita Bertoldi la delega al tavolo del Fondo di solidarietà della Comunità Altipiani. Entrambe le deleghe sono state accettate. A Rosita inoltre, il Presidente ha chiesto di seguire la regia della formazione di comitato (relativamente a nuovi corsi OPEM, TSSA, formazione rivolta alla popolazione ecc.), collaborando con il delegato alla Formazione dott. Faccioli. Per quast’ultimo incarico Rosita si è riservata un po’ di tempo per valutare.

Riguardo ai dipendenti, attualmente sono assunti con due diversi contratti: i dipendenti che avevano diritto alla stabilizzazione sono assunti con contratto pubblico e sono in carico al Comitato provinciale di Trento, anche se operativamente affidati al nostro comitato; gli altri dipendenti sono assunti con contratto privato ANPAS fino a fine marzo, periodo ponte per avviare il nuovo assetto amministrativo per poi passare ad un contratto definitivo. I dipendenti con contratto Anpas sono assunti direttamente dal Comitato Altipiani ad eccezione di un caso assunto con contratto interinale, questo sempre fino a fine marzo.

Page 5: Informa cri 02.2015

5

Altro aspetto riguarda la segreteria di comitato. L’incarico che non poteva più essere svolto da Barbara Michelon in quanto stabilizzata con contratto pubblico di autista soccorritore, è stato temporaneamente affidato a Federica Munaò, attualmente dipendente del nostro comitato per questo periodo ponte di tre mesi e a Angela Toller che si è resa disponibile a titolo completamente volontaristico.

Altro aspetto riguarda la tesoreria che con il nuovo assetto privato non è più necessaria. Il rapporto con la banca diventa quindi più libero sia nella gestione (intesa come snellezza burocratica) sia nella contrattazione. Alla luce di questo, sono state contattate alcune banche chiedendo un’offerta per il deposito del conto ed è stata scelta la cassa Rurale di Folgaria che rimane quindi la banca anche dell’associazione privata. In questa fase rimangono attive entrambe le posizioni in quanto il Comitato ente pubblico, cessato al 31.12 deve chiudere tutte le partite

aperte, mentre nel contempo il Comitato privato deve inziare l’operatività. Il Direttore Amministativo della CRI provinciale (pubblica) Monti pertanto ha preso in carico la tesoreria trasferendo al conto del Comitato Altipiani privato il 50% della liquidità. Come vedete quindi il lavoro in questa fase è tantissimo e il ritmo incalzante ma si sta lavorando per implementare un sistema di operatività snello, trasparente ed efficiente.

Anche in questo numero abbiamo diverse informazioni da condividere con voi. Ecco le news di questo inizio d’anno.

AUTOSANITARIA Proseguono i lavori per ultimare l’arredo e l’allestimento attrezzature nella nuova sede dell’Autosanitaria a Carbonare. Dopo aver completato l’arredamento della sala operativa a piano terra, a breve dovrebbero terminare il montaggio di mobili e complementi d’arredo nell’appartamento. Se tutto va bene i primi di febbraio si dovrebbe poter fare il trasloco definitivo. Proposta a Comunità di Valle e Comuni una piccola cerimonia di inaugurazione per suggellare la realizzazione di un intervento fondamentale per il mantenimento di un servizio che è un fiore all’occhiello degli Altipiani Cimbri. Inoltre, il Consiglio di Presidenza del nostro comitato, ha deliberato l’acquisto di un secondo MRX, richiesto da tempo dal Trentino Emergenza 118, che consentirà di svolgere con agevolezza i frequenti interventi di manutenzione e ricalibrazione della delicata e fondamentale attrezzatura. Infine, si è fatto tesoro dell’esperienza vissuta subito dopo Natale, dove, durante quella che doveva essere una banale e consueta nevicata, i nostri mezzi e soccorritori si sono trovati in grosse difficoltà di movimento, sia con i mezzi che a piedi, a causa del ghiaccio che ha messo in ginocchio la viabilità sulle nostre strade. Un volontario in servizio in quella difficilissima giornata, ha proposto la dotazione di un paio di ramponi da utilizzare quando, a causa di neve e ghaiccio, portare soccorso diventa quasi impossibile. Così, il nostro mezzo di soccorso avanzato è stato dotato appunto di un paio di ramponi calzabili sopra le normali scarpe di servizio. Un piccolo oggetto che in casi estremi può fare la differenza.

RADIO PORTATILI – NUOVA DOTAZIONE Le radio portatili, lo sappiamo tutti, sono di fondamentale importanza nello svolgimento delle nostre attività di urgenza-emergenza. Strumenti utilizzati da anni e praticamente H24, piano piano iniziano a risentire gli acciacchi dell’età. Così, approfittando della scelta di Trentino Emergenza 118 che ha scelto le radio Hytera come nuova dotazione, abbiamo potuto testarle e, dato il rapporto qualità-prezzo e le buone prestazioni che hanno dimostrato, anche il nostro Comitato le ha scelte come dotazione. Il Consiglio di Presidenza ha deciso l’acquisto di 18 radio (15 per Folgaria e 3 per Lavarone) che consentiranno il cambio di quelle che, tra la vecchia dotazione, non sono ormai più efficienti.

Page 6: Informa cri 02.2015

6

SEDE DI FOLGARIA: LE REGOLE PER LA RICONSEGNA DEI PRESIDI ALLA POLIZIA E AI CARABINIERI

I presidi in uso a polizia e carabinieri, utilizzati da loro per immobilizzare i pazienti infortunati in pista, vengono normalmente riportati a Folgaria dalle nostre macchine in rientro, come sempre. Relativamente alla riconsegna, nonostante le insistenze della polizia, nulla è cambiato rispetto al passato. Gli accordi a suo tempo presi in riunione congiunta con società impianti – polizia - carabinieri - Croce Rossa sono tuttora validi; pertanto si ricorda che i presidi sanitari della società impianti che recuperiamo nei PS vanno portati prima del rientro in sede alla stazione dei Carabinieri di Folgaria; nel caso questa fosse chiusa, vanno portati in sede e al mattino successivo, dopo il controllo mezzi vanno riportate ai carabinieri. Questo come regola generale. Favori personali per amicizia o altro creano solo problemi, quindi si ritiene indispensabile non fare alcun favoritismo.

SEDE DI LAVARONE: CAMBIA IL PRESIDIO OSPEDALIERO DI COMPETENZA L’Azienda Sanitaria Provinciale è alla continua ricerca di soluzioni per ottimizzare tempi e risorse mantenendo invariata o addirittura aumentando la qualità del servizio ai cittadini. Da poco, in ambito Trentino emergenza 118, sono stati rivisti i protocolli di ospedalizzazione, in particolare sui presidi ospedalieri di competenza dei vari territori.

Gli effetti di queste modifiche hanno coinvolto anche il nostro comitato. Infatti i pazienti di Lavarone e Luserna, salvo diversa comunicazione della centrale, devono essere ospedalizzati a Rovereto e non più a Trento. Questo ha creato una serie di problemi e una forte preoccupazione nei volontari di Lavarone e Luserna ma anche alle autorità locali. I Sindaci hanno espresso il loro disappunto su questa scelta che allunga i tempi di percorrenza e crea disagio ai pazienti. Il nostro Comitato ha formalizzato per iscritto le difficoltà di questa nuova organizzazione ed ha chiesto che sia ripensata. Il responsabile di Trentino Emergenza ha risposto che questa scelta è stata ponderata e che è una sperimentazione ed ha lo scopo di scaricare il PS di Trento sul quale convergono troppe urgenze. Alla fine del periodo di sperimentazione, l'Azienda Sanitaria deciderà la soluzione più opportuna. A quel punto sarà possibile attivarsi per valutare azioni più incisive.

SEDE DI FOLGARIA: ALCUNE REGOLE SUL SERVIZIO DI URGENZA ED EMERGENZA In questo periodo, con due macchine in servizio attivo, una in reperibilità e in cui le richieste di intervengono aumentano, è ancora più importante comunicare con precisione gli spostamenti per aggiornare gli equipaggi delle partenze successive. Ci sono alcune semplici regole nella nostra organizzazione del servizio di urgenza-emergenza che, se non rispettate, rischiano di mettere in crisi l’intero nostro sistema. È cosa buona periodicamente rinfrescare la nostra memoria! Per esempio, nel servizio notturno c’è una sempre una terza radio in ascolto la quale ha alcuni compiti fondamentali ovvero inviare personale di supporto in caso di necessità, coordinare un secondo in caso di necessità e raccordarsi con il 118 in caso di problematiche che esulano dall’ordinario. È indispensabile quindi che la terza radio sia sempre informata sull’evolversi della situazione (si scende in PS, paziente rifiuta il ricovero si rientra in sede, fermi in copertura a Rovereto, necessità di supporto ecc. ecc. Stessa cosa può capitare nel caso in cui il 118 passa un urgenza al telefono o via radio senza fare la selettiva, per esempio perché in quel momento il sistema non funziona. Anche in questo caso è importante che la seconda e terza partenza sappiano che la prima è uscita. Quindi quando la prima partenza esce senza una selettiva è indispensabile inviare una chiamata di gruppo sulla radio di bordo (digitare 50 e inviare la selettiva) in modo che tutti gli equipaggi in turno sappiano dell’uscita. Sarà sufficiente poi comunicare i dettagli via radio (per esempio “Folgaria, comunichiamo che la prima partenza è uscita in giallo per passo Coe”)

SEDE DI FOLGARIA: NUOVE DOTAZIONI IN UFFICIO E AMBULATORIO Si sono resi necessari alcuni nuovi acquisti in sede a Folgaria e nello specifico sono state sostituite le sedie in ufficio, ormai inutilizzabili, e il PC nella postazione ambulatorio.

NUOVA SELEZIONE OPERATORI SOCCORSO PISTE A grande richiesta e viste le numerose convenzioni in essere, il Comitato Provinciale propone una seconda selezione per aspiranti OPERATORI DI SOCCORSO PISTE. La selezione si svolgerà sul Monte Bondone, domenica 8 febbraio a partire dalle ore 09.00, con quattro prove di valutazione delle capacità sciistiche dei candidati (su pista con pendenza medio-alta, discesa con e senza bastoncini, a spazzaneve, in derapage laterale e alternanza spazzaneve/derapage laterale) e un colloquio orale per capire la disponibilità dei candidati a partecipazione a un corso previsto in alcuni fine settimana di febbraio e marzo. Raccomandato abbigliamento da sci (non divisa CRI!) e attrezzatura da sci alpino (NON da sci alpinismo!). Le richieste di partecipazione devono essere inoltrate alla propria segreteria di sede entro domenica 01 febbraio.

Page 7: Informa cri 02.2015

7

Come tutti sappiamo la formazione e l’aggiornamento, prima di essere attività obbligatoria per il mantenimento delle abilitazioni, va considerata un dovere morale di ogni Volontario. È un’attività fondamentale da cui ognuno di noi deve prendere coscienza delle proprie conoscenze con l’obbiettivo di crescere insieme per dare il massimo che ognuno di noi può offrire all’associazione. Di contro l’associazione deve fare tutto il possibile per valorizzare ogni singolo volontario, con le proprie peculiarità e limiti. Negli anni la partecipazione dei Volontari agli aggiornamenti è diventata sempre più altalenante, in particolare nei primi mesi dell’anno, nonostante la proposta sia sempre ricca e variegata, con l’inevitabile conseguente corsa al recupero ore a fine anno. Raccolte quindi le osservazioni di tutti, si è pensato per il 2015 di modificare la proposta, ottimizzando le risosrse delle due sedi operative del comitato. Le lezioni si svolgeranno presso la sede di Folgaria, alternando i momenti formativi tra il classico MARTEDI’ sera e la DOMENICA mattina, nello specifico il primo e terzo martedì del mese e aggiungendo una domenica mattina nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre. Presso la sede di Lavarone invece, sono fissate il secondo e quarto MERCOLEDI’ del mese fino a settembre con la possibilità di aumentare la frequenza nell’ultimo periodo dell’anno se la situazione generale lo richiederà. Le lezioni che si svolgono nelle due sedi del comitato (Folgaria e Lavarone) sono aperte a tutti i volontari e questo offre a tutti un’ampia proposta che consente di completare le attività formative obbligatorie in tempi accettabili. Le due sedi si sono impegnate reciprocamente a trasmettere tempestivamente i registri firma per consentire ad ognuna delle due segreterie di formazione di registrare in tempo reale la presenza dei volontari. L’invito a tutti quindi è quello di partecipare alle lezioni durante tutto l’arco dell’anno, distribuendo il più possibile la partecipazione. A seguire vi presentiamo il calendario predisposto per le lezioni della sede di Folgaria e, appena sarà completato, vi inoltreremo quello della sede di Lavarone.

CALENDARIO PRIMO SEMESTRE 2015 – SEDE DI FOLGARIA

MESE

DATA ORARIO

ARGOMENTO

DOCENTE/ISTRUTTORE

FEBBRAIO

Martedì 03.02 20.30-22.30 Emergenze respiratorie

teoria

IP 118

Martedì 17.02 20.30-22.30 Emergenze respiratorie

pratica

Istruttore CRI

MARZO

Martedì 03.03

20.30-22.30 Emergenze cardiache

teoria

IP 118

Martedì 17.03

20.30-22.30 Emergenze cardiache

pratica

Istruttore CRI

APRILE

Martedì 07.04 20.30-22.30 Assistenza in autosanitaria IP 118

Martedì 21.04 20.30-22.30 Uso presidi immobilizzazione Istruttore CRI

Domenica 19.04 08.30-12.30 PHTC teoria e pratica IP 118 e Istruttore CRI

MAGGIO

Martedì 05.05 20.30-22.30 Emergenze neurologiche IP 118

Martedì 19.05 20.30-22.30 BLSD – PBLSD teoria Istruttore CRI

Domenica 24.05 08.30-12.30 Esercitazione pratica

GIUGNO Martedì 09.06 20.30-22.30 Retraining BLSD Istruttore CRI

Martedì 23.06 20.30-22.30 Retraining BLSD Istruttore CRI