indicatori diagnostici e caratteristiche peculiari dei d.s.a. dott. enrico savelli ausl rimini...
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Indicatori diagnostici Indicatori diagnostici e caratteristiche peculiari e caratteristiche peculiari
dei D.S.A. dei D.S.A.
Dott. Enrico Savelli AUSL Rimini
Forlì - 11 gennaio 2012
Il Disturbo Specifico di Il Disturbo Specifico di Apprendimento della Apprendimento della
Letto-ScritturaLetto-ScritturaAlla fine del primo anno scolastico, in quasi ogni classe,almeno un bambino non avrà imparato a leggere e a scrivere.
Questo bambino non ha avuto un “cattivo” insegnamento,né genitori disattenti; non ha alcun deficit intellettivo, nésensoriale, e il suo comportamento, per ora, è sufficientementeadattato alle richieste scolastiche.
Questo bambino ha un Disturbo Specifico di Apprendimento.Queste sono le cifre che emergono dagli studi epidemiologicipiù rigorosi, 3,5:100, vale a dire circa un bambino ogni 30.Un fenomeno di vaste proporzioni, ma poco riconosciuto.
I Disturbi Specifici di ApprendimentoI Disturbi Specifici di Apprendimento
Costituiscono una intera categoria di condizioni cliniche, riconosciuta a livello internazionale dalle principali autorità sanitarie (OMS, 1992, APA, 1994)che fanno parte della più vasta categoria dei
Disturbi Evolutivi Specifici
Disturbi Evolutivi SpecificiDisturbi Evolutivi Specifici
F80 - Disturbi evolutivi specifici dell’eloquio
e del linguaggio
F81 - Disturbi evolutivi specifici
delle abilità scolastiche
F82 - Disturbo evolutivo specifico della
funzione motoria
Disturbi Evolutivi Specifici
1 - Insorgenza nella prima o seconda infanzia
2 - Compromissione o ritardo nello sviluppo di
funzioni strettamente connesse con la
maturazione biologica
3 - Decorso continuo, senza remissioni e
recidive
F81 - Disturbi evolutivi specifici F81 - Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche delle abilità scolastiche
F81.0 – Disturbo specifico di lettura F81.1 – Disturbo specifico della scrittura F81.2 – Disturbo specifico delle abilità aritmetiche F81.3 – Disturbi misti delle abilità scolastiche F81.8 – Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche F81.9 – Disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non
specificati
Disturbi Specifici di ApprendimentoDisturbi Specifici di Apprendimento
Come si manifestano?Come si manifestano? (1)(1)
• Compromissione significativa e persistente
della funzione interessata (-2ds)• Capacità intellettive nella norma (entro 1ds)• Assenza di deficit sensoriali• Assenza di danno neurologico• Assenza di disturbi relazionali (primari)• Presenza di normali opportunità educative
Disturbi Specifici di ApprendimentoDisturbi Specifici di Apprendimento Come si manifestano? (2)Come si manifestano? (2)
• Familiarità per il disturbo nel 60-70% dei casi
• Prevalenza accentuata nei maschi• Consistente associazione tra i diversi DSA• Eterogeneità dei quadri funzionali• Eterogeneità dei profili di sviluppo• Associazione con disturbi psicopatologici
F81- La Dislessia EvolutivaF81- La Dislessia Evolutiva
per ragioni storiche per la numerosità di studi pubblicati per le ricadute sul piano clinico, educativo e sociale:
- interessa il 3,5% della popolazione (circa 1.500.000 in Italia)
- spesso comporta sequele e disturbi psicopatologici- spesso è alla base dell’insuccesso scolastico di un
prematuro abbandono degli studi- può determinare una limitata realizzazione sul piano
lavorativo e dell’adattamento sociale
E il più importante tra i Disturbi Specifici dell’Apprendimento:
F81- La Dislessia EvolutivaF81- La Dislessia Evolutiva(definizione della International Dyslexia Association, 2003)
La Dislessia Evolutiva è una disabilità specificadell’apprendimento di origine neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà di effettuare una lettura accurata e/o fluente e da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica. Queste difficoltà tipicamente derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio che è spesso inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica della lettura che può impedire la crescita del vocabolario e della conoscenza generale.
Dislessia Evolutiva:Dislessia Evolutiva:la possibile catena causalela possibile catena causale
Livello Biologico
LivelloCognitivo
LivelloComportam.
GENI
Aree Corticali
Funzioni Cognitive
Capacitàdi Lettura
Modello tratto da Ramus, 2003B
iolo
gia
Cog
niz
ion
eC
omp
ort.
Rischio Genetico Anomalie Corticali
Modulaz. GeneticaAnomalie di
Localizzazione
Anomalie peri-silvianeEmisfero sinistro
Fattori dirischio genetico
Fattori dirischio ambientale
CondizioniOrmonali Disgregazione
TalamicaMGN-LGN
DisgregazioneCorteccia
Parietale-post.Disgregazione
Cerebellare
ScarsaConsapevolezza
Fonologica
ScarsaConversione
Grafema-Fonema
ScarsaMBT
Verbale
Lentezzanell’accesso
Lessicale
DeficitPerc.uditiva
DeficitPerc.visiva
DeficitMotorio
ScarsaLETTURA
ScarsaMeta-Fonologia
ScarsaMemoria cifre
LentaDenominazione
ScarsaDiscriminazione
frequenze
Goffagginemotoria
ScarsapercezioneMovimento
Coerente
F81- La Dislessia EvolutivaF81- La Dislessia Evolutiva
Quoziente intellettivo nella norma Lettura ad alta voce molto stentata Difficoltà ortografiche nella scrittura Difficoltà col sistema dei numeri e del calcolo A volte sono presenti:
- difficoltà di comprensione del testo
- difficoltà nel linguaggio orale
- instabilità motoria e disturbi di attenzione
Profilo clinico caratteristico
F81- La Dislessia EvolutivaF81- La Dislessia Evolutiva
Difficoltà e lentezza nell’acquisizione del codice alfabetico e nella applicazione delle “mappature” Grafema-Fonema e viceversa
Controllo limitato delle operazioni di analisi e sintesi fonemica con errori che alterano in modo grosssolano la struttura fonologica delle parole lette o scritte
Accesso Lessicale limitato o assente anche quando le parole sono lette correttamente
Capacità di lettura come riconoscimento di un numero limitato di parole note
Come si manifesta – Le prime fasi (inizio elementare)
F81- La Dislessia EvolutivaF81- La Dislessia Evolutiva
Graduale acquisizione del codice alfabetico e delle “mappature” Grafema-Fonema che non sono pienamente stabilizzate
Possono persistere difficoltà nel controllo delle “mappature” ortografiche più complesse
L’ analisi e la sintesi fonemica restano operazioni laboriose e scarsamente automatizzate
Migliora l’”accesso lessicale” anche se resta lento e limitato alle parole più frequenti
Come si manifesta – La fase successiva (2-4°elementare)
F81- La Dislessia EvolutivaF81- La Dislessia Evolutiva
Padronanza quasi completa del codice alfabetico e stabilizzazione delle “mappature” Grafema-Fonema
L’ analisi, la sintesi fonemica e l’”accesso lessicale” cominciano ad automatizzarsi, almeno con le parole di uso più frequente
Limitato accesso al Lessico Ortografico Scarsa integrazione dei processi di “decodifica” e
“comprensione”: la lettura resta stentata
Come si manifesta – La fase finale (5°elementare/medie)
Protocollo DiagnosticoProtocollo Diagnostico
La segnalazione La raccolta anamnestica La valutazione clinica L’interpretazione dei risultati Altri esami Formulazione della diagnosi Indicazioni di intervento
Consensus Conference
I Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento
Raccomandazioni per la pratica clinicadefinite con il metodo della Consensus Conference
Montecatini Terme, 22-23 settembre 2006Milano, 26 gennaio 2007
Consensus Conference promossa da Associazione Italiana Dislessia
SOCIETÀ SCIENTIFICHE E ASSOCIAZIONISOCIETÀ SCIENTIFICHE E ASSOCIAZIONIpartecipantipartecipanti alla sessione scientifica della Consensus alla sessione scientifica della Consensus
Conference (Montecatini Terme):Conference (Montecatini Terme):
Associazione italiana pediatri (ACP) Associazione federativa nazionale ottici optometristi (AFNOO) Associazione italiana ortottisti assistenti in oftalmologia (AIOrAO) Associazione italiana per la ricerca e l'intervento nella psicopatologia dell'apprendimento (AIRIPA) Associazione italiana tecnici audiometristi (AITA) Associazione nazionale unitaria psicomotricisti italiani (ANUPI) Federazione logopedisti italiani (FLI) Società italiana di neuro-psichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (SINPIA) Società scientifica logopedisti italiani (SSLI) Società Uditore: Società Italiana di Audiologia e Foniatria (SIAF)
PARCCPARCC
Formulazione della diagnosi Formulazione della diagnosi (1)(1)
Considerata l’elevata eterogeneità dei profili disviluppo individuali, una diagnosi vera e propria non dovrebbe essere effettuata prima della 2a/3a elementare.
Tuttavia è possibile formulare una ragionevoleipotesi funzionale, già durante le prime fasi del processo di apprendimento quando, oltre al ritardonegli apprendimenti è presente un deficit severodelle Abilità “meta-fonologiche” in un pregresso ritardo del linguaggio e una familiarità per il disturbo
Formulazione della diagnosi Formulazione della diagnosi (2)(2)
Q.I. nella normaFamiliarità per il disturboPregresso ritardo linguaggioLettura (velocità e/o correttezza) –2ds Difficoltà associate di scritturaDifficoltà associate nei numeri e calcolo
La diagnosi può essere sicuramente effettuata quando:
Perché la diagnosi è importante ?Perché la diagnosi è importante ?
1. Perché anche se i DSA sono considerati disturbi relativamente lievi nel panorama clinico, e a volte quasi banalizzati, gli esiti a lungo termine non sono favorevoli in almeno il 50% della casistica.
Per la Dislessia Evolutiva sono stati riportati problemi di adattamento personale e sociale nell’ambito scolastico e lavorativo, che in una percentuale più ridotta, ma comunque significativa, possono tradursi in una franca psicopatologia o in forme di devianza sociale. Riconoscere il problema, anche se non a risolverlo, può contribuire a prevenire queste conseguenze negative
Perché la diagnosi è importante ?Perché la diagnosi è importante ?
2. Perché consente di attivare forme di interventoappropriate sia in ambito scolastico, sanitario e
familiare, utili a migliorare la sintomatologia e a ridurre l’impatto che essa comporta per la vita di una persona e per le sue capacità di adattamento.
Basti solo pensare alle diverse aspettative che gli adulti manifestano nei confronti dei bambini con DSA a seguito dell’inquadramento diagnostico del loro problema, spesso scambiato per scarsa motivazione allo studio.
Perché la diagnosi è importante ?Perché la diagnosi è importante ?
3. Perché anche laddove gli interventi non venisseroattivati, consente di dare un nome e un’identità ad
un problema con il quale le persone affette sono comunque chiamate a convivere ogni giorno, spesso per lunghi anni della loro vita. Un problema che può essere causa di grandi sofferenze e minare alla base l’autostima delle persone
Alcuni dislessici che hanno ricevuto la diagnosi in età adulta, riferiscono che la loro sensazione è stata quella di essersi finalmente tolti un grosso peso dalle spalle!
Quando è importante fare la diagnosi ?Quando è importante fare la diagnosi ?
1. In generale, appena possibile, cioè, il prima possibile. Una diagnosi, anche tardiva, è comunque importante! Anche se convenzionalmente essa non può essere stabilita con certezza prima del termine della 2^ elementare per la Dislessia e della 3^ elementare per la Discalculia, numerosi “indicatori di rischio” consentono di formulare una ragionevole ipotesi già nel primo anno di scolarizzazione; essa consente di: a) attivare interventi con un carattere preventivo; b) monitorare lo sviluppo successivo, ed essere pronti ad intervenire in modo più specifico e intensivo, qualora l’ipotesi diagnostica fosse successivamente confermata.
Quando è importante fare la diagnosi ?Quando è importante fare la diagnosi ?
Anche quando, per svariate ragioni, il disturbo specifico non viene diagnosticato tempestivamente, la Diagnosi resta un atto di cruciale importanza nella vita di queste persone, in quanto le aiuta, anche retrospettivamente, a dare un senso alla loro storia e ad organizzarsi (cosa fortunatamente possibile) per convivere con questo disturbo in futuro (Solmi et al.,2009).
Precludere questa possibilità significa lasciare queste persone in uno stato permanente di incertezza circa il proprio valore e impedire loro di effettuare le scelte e assumere le decisioni più appropriate per la loro vita.
Distribuzione dei DSADistribuzione dei DSAnella Scuola Superiorenella Scuola Superiore
dislessici D.S.C.
ISTITUTI N
n° % n° %
LICEI 425 6 1,41% 52 12,24%
ISTITUTI TECNICI 292 21 7,19% 79 27,05%
ISTITUTI PROFESSIONALI 472 50 10,59% 168 35,59%
TOTALE CAMPIONE 1189 77 6,48% 299 25,15%
Tipologie di interventoTipologie di intervento
Preventivi
Riabilitativi
Compensativi
La tipologia dell’intervento varia in relazione all’eterogeneità dei profili funzionali e di sviluppo.Di conseguenza gli interventi possono essere:
interventiinterventi PreventiviPreventivi
Sono tutti quegli interventi mirati ad una identificazione precoce del disturbo e, in generale, ad un rafforzamento delle abilità(soprattutto meta-fonologiche) necessarieall’acquisizione della lingua scritta e ad unsuo uso efficiente
interventiinterventi RiabilitativiRiabilitativi
Sono tutti quegli interventi che si indirizzano in senso stretto ad un recupero della funzioneo di quelle sue componenti che risultano piùdeficitarie (locus funzionale), attraverso ciclidi esercitazioni mirate e specifiche
Obiettivi dellaObiettivi della RiabilitazioneRiabilitazione
La riabilitazione della Dislessia Evolutiva si pone obiettivi diversi, in relazione alle diverse fasi di acquisizione dell’abilità di lettura e alla conseguente modificazione nell’espressione del disturbo:
1. La costruzione dell’abilità
2. L’automatizzazione dell’abilità
3. Sviluppo di strategie “top-down”
InterventiInterventi CompensativiCompensativi
Sono tutti quegli interventi che si attuanoin fasi più avanzate del percorso scolastico(scuola media e oltre), nelle situazioni incui il disturbo è più severo e ormai pocomodificabile, per cui non è più ragionevoleipotizzare un ripristino della funzione, ediventa invece necessario individuare le modalità più efficaci per “vicariarla”.
……ausili per facilitare l’apprendimentoausili per facilitare l’apprendimento
Esistono numerosi tipi di ausili, più o meno sofisticati dal punto di vista tecnologico che possono essere utilizzati convantaggio dall’alunno dislessico allo scopo di “vicariare”, anche solo parzialmente, la funzione deficitaria (leggere, scrivere, contare): - audiocassette registrate - calcolatrici tascabili - correttori ortografici - sintesi vocali - riconoscitori di voce - enciclopedie multimediali - ecc…………
ausili e metodo di studioausili e metodo di studio
In un recente articolo di Cornoldi e coll. (in corso di pubblicazione)
viene rilevato come il migliore ausilio per il bambino dislessico resta quello di avere un buon metodo di studio.
Vale a dire che nessuno strumento di per sé è sufficiente a garantire un adeguato profitto scolastico, se il bambino non impara prima ad utilizzarlo nel modo per lui più funzionale, ottimizzandone cioè le specifiche caratteristiche, rendendole integrabili con le competenze che già possiede.
ausili e metodo di studioausili e metodo di studio
In altre parole gli ausili diventano strumenti che possono amplificare o anche vicariare della capacità assenti, ma spesso devono integrarsi tra loro e con altre abilità presenti, soprattutto di tipo meta-cognitivo che consentono di organizzare il migliore utilizzo di dati strumenti in relazione alla natura del compito.
Ad esempio, per un ragazzino che ha difficoltà di lettura, lo studio di un capitolo di storia può richiedere l’uso di una sintesi vocale, che tuttavia deve coordinarsi con la costruzione di una mappa concettuale, come organizzatore grafico dei contenuti del testo e supporto alla sua memorizzazione.
ii Campus per l’AutonomiaCampus per l’Autonomia
Proprio dal riconoscimento che non basta avere gli ausili, ma bisogna poi imparare ad usarli nel modo più funzionale per ognuno, è nata l’esperienza dei Campus per l’Autonomia.
Esperienze residenziali di una settimana, in cui piccoli gruppi di ragazzini dislessici assieme scoprono le potenzialità di questi strumenti, imparano ad utilizzarli in tutte le loro funzionalità e ad adattarli alle loro specifiche esigenze di studio.
Anche se i Campus si sono rivelati esperienze entusiasmanti per molti di questi ragazzi che arrivano depressi e scoraggiati, un tempo così breve se è utile per invertire un atteggiamento psicologico e stimolare l’avvio di un percorso nuovo, non è sufficiente per insegnare un metodo di studio….
i Doposcuolai Doposcuola
… anche per questa ragione, una naturale evoluzione della esperienza dei Campus è stata la costituzione dei Doposcuola per alunni dislessici, in cui il formato didattico sperimentato nei Campus viene esteso ad un arco temporale più lungo e rilassato che solitamente coincide con la durata dell’interoanno scolastico.
Un’altra importane caratteristica dei Doposcuola, che li rende contesti ecologici di apprendimento, è che l’obiettivo di acquisire un metodo di studio per diventare autonomi si realizza confrontandosi proprio con le esigenze di studio quotidiano e non su esercitazioni esemplificative (a volte un po’ astratte), come avviene nei Campus.
i Doposcuolai Doposcuola
Questo nuovo strumento si sta rapidamente diffondendo nella nostra regione, dopo la prima esperienza effettuata a Carpi (MO) che ha portato risultati molto incoraggianti che sono stati poi pubblicati sulla rivista DISLESSIA
(chi fosse interessato può consultare l’articolo di :
M.C.Buzzega, S.Cucconi e V.Dazzi (2007)«Hip-hop up-prendo»: Centri educativi pomeridiani e laboratori scolastici per ragazzi con disturbi specifici di apprendimentoDISLESSIA, vol.4, n.3, pp.339-349
Nel frattempo sono nati altri Doposcuola a Bologna, Modena, e sta per nascerne uno anche a Rimini
Riepilogando…Riepilogando… Che cosa è la Che cosa è la Dislessia Evolutiva Dislessia Evolutiva
..…è una disabilità significativa e persistente, ma circoscritta !!!, della capacità di leggere e scrivere, che non comporta: - alcuna limitazione delle capacità intellettive - deficit di tipo sensoriale - ridotte competenze affettivo-relazionali - condizioni di svantaggio socio-educativo
Che cosa è laChe cosa è laDislessia EvolutivaDislessia Evolutiva
..…è una disabilità significativa e persistente, ma che si modifica nel tempo !!! : - a volte fino quasi a scomparire, - altre volte attenuandosi notevolmente, ma… - in un numero ristretto di casi restando severa
Che cosa è laChe cosa è laDislessia EvolutivaDislessia Evolutiva
..…è una disabilità significativa e persistente, anche se poco visibile, dal momento che non comporta alcuna menomazione fisica, che si manifesta tipicamente con l’ingresso nella scuola elementare, inizialmente con: - notevoli difficoltà ad apprendere la lingua scritta e in seguito con: - una lettura estremamente faticosa e stentata,
La Dislessia EvolutivaLa Dislessia Evolutiva
..…anche se quindi costituisce una disabilità significativa e spesso persistente, essa non è una incapacità totale di leggere e scrivere, ma soltanto di farlo in modo efficiente, come riescono a fare le persone che non sono affette da questo disturbo evolutivo specifico
La Dislessia EvolutivaLa Dislessia Evolutiva
..…leggere in modo efficiente significa poterlo fare in modo scorrevole ed automatico, ma soprattutto senza dovere fare alcuna fatica !!!
Nei lettori adulti esperti la decodifica di parole scritte diviene un processo così altamente automatizzato da essere insopprimibile
La Dislessia Evolutiva….?La Dislessia Evolutiva….?…non è una malattia, ma piuttosto una disfunzione congenita di alcune aree cerebrali coinvolte nei processi linguistici necessari alla decodifica delle parole scritte, e alla loro automatizzazione.
In questo senso, non ha una cura, ma ciò non significa che il disturbo non possa essere migliorato, anche in modo significativo, con interventi tempestivi e mirati, che coinvolgono in modo coordinato l’ambito scolastico, familiare e sanitario.
La Dislessia Evolutiva….?La Dislessia Evolutiva….?…è una disabilità difficile da riconoscere, perchè non è visibile come altre disabilità fisiche, anche se i suoi effetti possono essere notevolmente invalidanti, soprattutto nel contesto scolastico.
Non imparare a leggere e a scrivere nei tempi previsti, già entro la fine della 1^, o al più tardi della 2^ elementare, non è di per sé un fatto troppo preoccupante; uno può sempre imparare dopo, ma è la catena di conseguenze che questo fatto innesca ad essere preoccupante.
La Dislessia Evolutiva….?La Dislessia Evolutiva….?
…anche se è una disabilità difficile da riconoscere,
ed è facile scambiarla per una cattiva volontà dell’alunno, o per un disagio psicologico, poichè non è affatto intuitivo che un bambino altrimenti “intelligente” e senza alcun deficit sensoriale, si comporti come se fosse “cieco per le parole”…
La Dislessia Evolutiva….?La Dislessia Evolutiva….?…è fondamentale imparare a riconoscerla, e a farlo tempestivamente, perché, anche se il problema nella lettura non potrà essere completamente e definitivamente risolto, ciò consentirà almeno di intervenire in modo adeguato: - per ridurne gli effetti più negativi sul piano educativo e psicologico, - migliorando così la vita dei bambini che ne soffrono. La diffusione della conoscenza di questo disturbo specifico dell’apprendimento è l’impegno fondante dell’ ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA