incontro maggio 2008

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Per una Chiesa Viva www.incontroravello.com www.chiesaravello.it Anno IV - N. 4 - Maggio 2008 Il mese di Maggio che, sulla scia “ di una tradizione fortemente consolidata e- spressa anche in varie forme della pietà popolare”, è definito mese mariano per eccellenza, rappresenta una un valida occasione per interrogarci sul posto che Maria di Nazaret occupa nella Chiesa e sullo spazio che noi discepoli di Gesù dobbiamo assegnarle nella nostra vita.. A questo scopo si “moltiplicano le ini- ziative liturgiche catechistiche e pasto- rali” per favorire la conoscenza della genuina dottrina della chiesa sulla per- sona e il ruolo della Vergine Maria nella storia della salvezza. Due documenti fondamentali del Magi- stero moderno sintetizzano non solo gli elementi più importanti della riflessione e della pratica del culto mariano da approfondire,ma indicano anche le ra- gioni ed il metodo per il rinnovamento del culto e della devozione mariana nel nostro tempo. Si tratta del Capitolo VIII della Costitu- zione dogmatica sulla Chiesa, Lumen Gentium, che è dedicato per intero al mistero della Vergine Maria (1964) e dell’Esortazione apostolica Marialis Cul- tus di Paolo VI,che è stata promulgata nel 1974 per la giusta organizzazione del culto mariano nella Chiesa latina Il capitolo VIII della Lumen Gentium costituisce la sintesi teologica più com- pleta,moderna ed attuale,della dottrina della Chiesa concernente il mistero della Vergine Maria, presentata nella nuova prospettiva biblica,che è quella della storia della salvezza,interpretata dal Cristo e dalla Chiesa ed esaminata con i criteri biblici,ecumenici, antropologici che rispondono meglio alle esigenze cul- turali e religiose attuali.. Nel suo rapporto con Cristo,Maria è contemplata nella triplice funzione di Madre del Salvatore,Associata al Reden- tore,Serva del Signore,mentre nel suo rapporto con la Chiesa è considerata al di sopra e al di fuori della Chiesa,ma legata strettamente ad essa. La Madre del Signore è un membro della Chiesa,un primo membro perfet- to del popolo di Dio,della famiglia co- stituita da Cristo,del Corpo mistico di Cristo. Con Lei,la sublime figlia di Sion,si compiono i tempi dell’attesa e iniziano i tempi dell’economia della salvezza.E con lei,la prima discepola e la prima redenta,comincia finalmente la chiesa della nuova alleanza. Maria, però,non solo è un membro,pur per- fetto della Chiesa.Ella è chiamata ad esercitare anche un ruolo specifico e significativo nella vita della Chiesa. Ella vi esercita una funzione materna. Ella ha valore di prototipo o di figura di Madre Vergine;Ella rappresenta il mo- dello della Chiesa storica in cammi- no;Ella significa l’inizio e l’immagine perfetta della Chiesa che la potenza di Dio intende realizzare La splendida Esortazione di Paolo VI,poi, rappresenta nel campo cultua- le,quello che il Capitolo VIII significa nel campo teologico. Paolo VI sviluppando le indicazioni della Sacrosantum Concilium del Vati- cano II ricorda che la Chiesa venera con particolare amore Maria SS.ma unita indissolubilmente a Cristo e che i pii esercizi di devozione mariana (Rosario,Novene,Coroncine,Mese di Maggio ) vanno armonizzati con la li- turgia. Attuando gli insegnamenti della Lumen Gentium, Paolo VI sostiene che Maria va venerata nel culto specialmente li- turgico e nei pii esercizi,perché Maria occupa un posto unico nella celebrazio- ne del Signore e il culto mariano litur- gico è ”elemento qualificante della genui- na pietà della Chiesa”.La forma più alta ed equilibrata del culto verso la Santa Vergine si esprime nel culto liturgico della Chiesa dalla caratteristica nota trinitaria,cristologica ed ecclesiale. Per- ciò il Papa nell’auspicio che non sia attenuato il carattere singolare del culto dovuto alla Vergine, propone un cor- retto incremento del suo culto liturgico; e citando la L.G. 67 invita tutta la chie- sa a promuovere il culto,specialmente liturgico della Beata Vergine, con la speranza di vedere dappertutto accolta senza riserve e tradotta in pratica la Sua Esortazione apostolica. Continua a pagina 2 Riflessioni per rinnovare il culto e la devozione a Maria P ERIODICO DELLA COMUNITÀ ECCLESIALE DI RAVELLO PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com

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Continua a pagina 2 Anno IV - N. 4 - Maggio 2008 PERIODICO DELLA COMUNITÀ ECCLESIALE DI RAVELLO PDF created with pdfFactory trial version www.pdffactory.com Nel suo rapporto con Cristo,Maria è contemplata nella triplice funzione di Madre del Salvatore,Associata al Reden- tore,Serva del Signore,mentre nel suo rapporto con la Chiesa è considerata al di sopra e al di fuori della Chiesa,ma legata strettamente ad essa. La Madre del Signore è un membro

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Page 1: Incontro Maggio 2008

Per una Chiesa Viva

www.incontroravello.com www.chiesaravello.it Anno IV - N. 4 - Maggio 2008

Il mese di Maggio che, sulla scia “ di una tradizione fortemente consolidata e-spressa anche in varie forme della pietà popolare”, è definito mese mariano per eccellenza, rappresenta una un valida occasione per interrogarci sul posto che Maria di Nazaret occupa nella Chiesa e sullo spazio che noi discepoli di Gesù dobbiamo assegnarle nella nostra vita.. A questo scopo si “moltiplicano le ini-ziative liturgiche catechistiche e pasto-rali” per favorire la conoscenza della genuina dottrina della chiesa sulla per-sona e il ruolo della Vergine Maria nella storia della salvezza. Due documenti fondamentali del Magi-stero moderno sintetizzano non solo gli elementi più importanti della riflessione e della pratica del culto mariano da approfondire,ma indicano anche le ra-gioni ed il metodo per il rinnovamento del culto e della devozione mariana nel nostro tempo. Si tratta del Capitolo VIII della Costitu-zione dogmatica sulla Chiesa, Lumen Gentium, che è dedicato per intero al mistero della Vergine Maria (1964) e dell’Esortazione apostolica Marialis Cul-tus di Paolo VI,che è stata promulgata nel 1974 per la giusta organizzazione del culto mariano nella Chiesa latina Il capitolo VIII della Lumen Gentium costituisce la sintesi teologica più com-pleta,moderna ed attuale,della dottrina della Chiesa concernente il mistero della Vergine Maria, presentata nella nuova prospettiva biblica,che è quella della storia della salvezza,interpretata dal Cristo e dalla Chiesa ed esaminata con i criteri biblici,ecumenici, antropologici che rispondono meglio alle esigenze cul-turali e religiose attuali..

Nel suo rapporto con Cristo,Maria è contemplata nella triplice funzione di Madre del Salvatore,Associata al Reden-tore,Serva del Signore,mentre nel suo rapporto con la Chiesa è considerata al di sopra e al di fuori della Chiesa,ma legata strettamente ad essa. La Madre del Signore è un membro

della Chiesa,un primo membro perfet-to del popolo di Dio,della famiglia co-stituita da Cristo,del Corpo mistico di Cristo. Con Lei,la sublime figlia di Sion,si compiono i tempi dell’attesa e iniziano i tempi dell’economia della salvezza.E con lei,la prima discepola e la prima redenta,comincia finalmente la chiesa della nuova alleanza. Maria, però,non solo è un membro,pur per-fetto della Chiesa.Ella è chiamata ad esercitare anche un ruolo specifico e significativo nella vita della Chiesa. Ella vi esercita una funzione materna. Ella ha valore di prototipo o di figura di Madre Vergine;Ella rappresenta il mo-

dello della Chiesa storica in cammi-no;Ella significa l’inizio e l’immagine perfetta della Chiesa che la potenza di Dio intende realizzare La splendida Esortazione di Paolo VI,poi, rappresenta nel campo cultua-le,quello che il Capitolo VIII significa nel campo teologico. Paolo VI sviluppando le indicazioni della Sacrosantum Concilium del Vati-cano II ricorda che la Chiesa venera con particolare amore Maria SS.ma unita indissolubilmente a Cristo e che i pii esercizi di devozione mariana (Rosario,Novene,Coroncine,Mese di Maggio ) vanno armonizzati con la li-turgia. Attuando gli insegnamenti della Lumen Gentium, Paolo VI sostiene che Maria va venerata nel culto specialmente li-turgico e nei pii esercizi,perché Maria occupa un posto unico nella celebrazio-ne del Signore e il culto mariano litur-gico è ”elemento qualificante della genui-na pietà della Chiesa”.La forma più alta ed equilibrata del culto verso la Santa Vergine si esprime nel culto liturgico della Chiesa dalla caratteristica nota trinitaria,cristologica ed ecclesiale. Per-ciò il Papa nell’auspicio che non sia attenuato il carattere singolare del culto dovuto alla Vergine, propone un cor-retto incremento del suo culto liturgico; e citando la L.G. 67 invita tutta la chie-sa a promuovere il culto,specialmente liturgico della Beata Vergine, con la speranza di vedere dappertutto accolta senza riserve e tradotta in pratica la Sua Esortazione apostolica.

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Riflessioni per rinnovare il culto e la devozione a Maria

PERIODICO DELLA COMUNITÀ ECCLESIALE DI RAVELLO

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Page 2: Incontro Maggio 2008

PAGINA 2 INCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

Riflessioni… Continua dalla prima pagina…

Rifacendosi ancora al Vaticano II il Papa Paolo VI esorta a promuove-re, accanto al culto li-turgico, e, debitamente sottoposte ad una dili-gente revisione, anche altre forme di pietà o esercizi di pietà verso la Vergine approvate dal Magistero nei secoli e legate alla ricca tradi-zione della pietà popo-lare. Ma queste pratiche non

sono applicabili sempre e, anche se favorite dal Magiste-ro,non devono sostituirsi alla celebrazione liturgica né con-fondersi con esse,ma piuttosto armonizzarsi con esse. I due documenti del Magistero non soltanto enunciano le regole concernenti le diverse forme di espressione del culto a Maria,ma indicano pure due criteri ben precisi per purifi-care la devozione mariana.Il primo criterio è biblico;anche la devozione mariana deve attingere nella alla Bibbia i termini e le ispirazioni per la formulazione delle preghiere e dei canti. Tutte le manifestazioni devono essere impregnate dei grandi temi del messaggio cristiano e arricchirsi con la lettura di brani biblici scelti per nutrire il popolo con la Parola di Dio. Il secondo criterio è cristologico:ogni devozione verso Maria non deve guardare alla sua persona in sè stessa,ma aiutare il fede ad avvicinarsi a Cristo e all’imitazione di Cristo. Si apprende,quindi,come che solo crescendo alla scuola della Chiesa,Madre e Maestra della sana dottrina, potremo vin-cere le facili tentazioni di una devozione mariana fondata sul sentimentalismo sterile o sulle emozioni passeggere e vuote, Nascendo da un’autentica fede in Dio e in Gesù unico nostro Salvatore, e seguendo le caratteristiche principali indicate dal Concilio e dalla Marialis Cultus, la nostra devozione a Maria si svilupperà nella direzione dell’amore per la sua Maternità, nella venerazione per la sua santità, nell’invocazione incessan-te per la fiducia che la Chiesa ha della maternità spirituale ri-spetto agli uomini;e crescerà ancor più l’impegno a voler imi-tare Maria Santissima nelle sue virtù, come Paolo VI con divino intuito scrisse nella Sua Esortazione Apostolica: «La Vergine Maria è stata sempre proposta dalla Chiesa alla imitazione dei fedeli precisamente per il tipo di vita che condusse e, tanto meno, per l’-ambiente socioculturale in cui essa si svolse, ormai quasi dappertutto superato, ma perché, nel con-creto della sua vita, Ella aderì, totalmente e re-sponsabilmente, alla volontà di Dio».

Don Giuseppe Imperato

LA DEVOZIONE MARIANA La devozione a Maria in questo mese di maggio non deve limitarsi a un puro sentimento o a mere emozioni; deve tradursi in preghiera. Che sia dappertutto un mese di intensa preghiera con Maria con la quoti-diana recita del santo Rosario. Si tratta di una preghiera semplice, apparentemente ripetitiva, ma quanto mai utile per penetrare nei misteri di Cristo... “Cari giovani, mettetevi ogni giorno alla scuola di Maria San-tissima per imparare da Lei a compiere la volontà di Dio”. E’ l’invito rivolto dal Papa al termine dell’udienza generale del 02.05.07. Salutando i fedeli di lingua italiana, Benedetto XVI così si espresse: “è iniziato ieri il mese di maggio che, in molte parti del mondo, il popolo cristiano dedica alla Madon-na”. Già …!Inizia il mese dedicato alla Madonna e molto caro alla pietà popolare. Tante parrocchie e famiglie, sulla scia di tradi-zioni religiose ormai consolidate, continuano a fare di maggio un mese 'mariano', moltiplicando fervorose iniziative liturgi-che, catechistiche e pastorali! La devozione a Maria è stato uno dei fili conduttori e caratteristici del pontificato di Giovanni Paolo II, che ha scelto come 'motto' del suo ministero l'espres-sione monfortana Totus tuus. Il Papa ha desiderato profonda-mente che ogni credente possa servirsi di Maria per arrivare più speditamente a Cristo. Maria è infatti, come recita un antico inno, la stella del mare, colei che nella navigazione della fede ci aiuta a non perdere mai la bussola, e a virare sempre verso Cristo. La Madonna è maestra di verità e segno della fede vera nel suo Figlio».L'avvenimento mariano più importante di que-sto secolo è stato senza dubbio il Concilio Vaticano II, perché da esso è scaturita una prospettiva mariana che investe il cam-po dottrinale, liturgico, pastorale e devozionale. Il Concilio ha voluto risituare Maria al punto di partenza e al centro stesso del mistero di salvezza. L'inserimento di Maria nella Costitu-zione Dogmatica sulla Chiesa può considerarsi un segno del rapporto di esemplarità che intercorre fra Maria e la Chiesa: la Vergine è tipo e compimento della Chiesa. Inoltre, la Vergine è Madre della Chiesa, giacché è Madre di Cristo e di tutto il Popolo di Dio, sia dei fedeli che dei Pastori. Paolo VI ebbe a cuore il proclamarlo solennemente a conclusione della terza sessione del Concilio, offrendo in tale titolo una sintesi della mariologia del Concilio.Sono pertanto due le chiavi per una rinnovata devozione mariana in linea con il Concilio: la sco-perta di Maria nella contemplazione di quella donna che si è data liberamente nella fede ai piani e disegni di Dio, e la sco-perta della Madre che ci ha amato nel vedere il suo Figlio do-narsi in sacrificio per noi. In queste direzioni s'inseriscono i documenti mariani degli ultimi Pontefici e singolarmente. le Esortazioni Apostoliche Marialis Cultus di Paolo VI (1974), Redemptoris Mater (1987) e Rosarium Virginis Mariae (2002) di Giovanni Paolo II.

Ma la devozione a Maria in questo mese di maggio non deve limitarsi a un puro sentimento o a mere emozioni; deve tradursi in preghiera. Che sia dappertutto un mese di intensa preghiera con Maria con la quotidiana recita del santo Rosario.

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Page 3: Incontro Maggio 2008

PAGINA 3 INCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

LA DEVOZIONE MARIANA… Continua da pagina 2 E', al tempo stesso, un modo di pregare che la Chiesa sa essere gradito alla Madonna stessa. Ad esso siamo invitati a far ricorso anche nei momenti più difficili del nostro pelle-grinaggio sulla terra. Scrive, al riguardo Papa Giovanni Pao-lo II: 'Il Rosario pur caratterizzato dalla sua fisionomia maria-na, è preghiera dal cuore cristologico. Nella sobrietà dei suoi elementi, concentra in sé la profondità dell’intero messaggio evangelico, di cui è quasi un compendio. In esso riecheggia la preghiera di Maria, il suo perenne Magnificat per l’opera del-l’Incarnazione redentrice iniziata nel suo grembo verginale. Con esso il popolo cristiano si mette alla scuola di Maria, per lasciarsi introdurre alla contemplazione della bellezza del volto dl Cristo e all’esperienza delta profondità del suo amo-re'. [Rosarium Virginis Mariae]. Quant’era provvidenziale la pia tradizione si era andata stabilendo nelle famiglie cristiane! Dopo una giornata d’intenso lavoro, raccolti nella quiete serena delle pareti domestiche, genitori e figli si riunivano intorno a un’immagine della Vergine Santa per pregare il santo Rosario. I vecchi innalzavano la loro preghiera nel pie-no della loro maturità, i fanciulli imparavano, pregando, ad amare la famiglia, prima chiesa domestica. E la benedizione di Maria pioveva abbondante sui cuori di tutti. Il Rosario in famiglia era uno degli atti più solenni e preziosi della vita familiare. Il Rosario era il mezzo per elevare la mente, rasse-renare i cuori, trovare conforto nelle sofferenze, educare i fanciulli e, soprattutto, unire i cuori dei familiari e volgerli tutti a Dio. Il Rosario era davvero la preghiera familiare per eccellenza. Certo, oggi viene piuttosto da chiedersi se tutte le famiglie cristiane apprezzano ancora o, addirittura, se co-noscono la preghiera del Rosario! Molte, forse la maggioran-za, lo considerano un costume ormai sorpassato e questo non è certo un segno confortevole per la vita cristiana. L’invito a non trascurare la recita del Rosario soprattutto nel mese di maggio viene da lontano. Nel 1951, il papa Pio XII così scri-veva: '…è soprattutto in seno alla famiglia che Noi desideriamo che la consuetudine del santo Rosario sia ovunque diffusa, religiosa-mente custodita e sempre più sviluppata. Invano, infatti, si cercherà di portare rimedio alle sorti vacillanti della vita civile, se la società domestica, principio e fondamento dell’umano consorzio, non sarà ricondotta alle norme dell’Evangelo. Per ottenere un compito così arduo, Noi affermiamo che la recita el santo Rosario in famiglia è un mezzo quanto mai efficace' (Enc. Ingruentium malorum195-1). Anche papa Paolo VI attribuiva una straordinaria impor-tanza al Rosario recitato in famiglia: 'Non v’è dubbio - scriveva - che la Corona della Beata Vergine Maria sia da ritenere come una delle più eccellenti ed efficaci ‘preghiere in comune’ che la famiglia cristiana è invitata a recitare. Noi amiamo, infatti, pensare e viva-mente auspichiamo che, quando l’incontro familiare diventa tempo di preghiera, il Rosario ne sia l’espressione più gradita' (Marialis Cultus 53). E Benedetto XVI: 'Voglio esprimere a Maria la mia gratitudine per il sostegno che mi offre nel quotidiano servizio alla Chiesa. So di poter contare sul suo aiuto in ogni

situazione; so, anzi, che Lei previene con materno intuito ogni necessità dei suoi figli e interviene efficacemente per sostenerli: questa è l'esperienza del popolo cristiano fin dai primi suoi passi a Gerusalemme'. E in un'altra occasio-ne ricordava: 'Il Rosario è preghiera contemplativa e cristo-centrica, inseparabile dalla meditazione della Sacra Scrittura. E' la preghiera del cristiano che avanza nel pellegrinaggio della fede, alla sequela di Gesù. Vorrei invitarvi a recitare il Rosario in famiglia, nelle comunità e nelle parrocchie per le intezioni del Papa, per la missione della Chiesa, per la pace nel mondo'. Con la recita del Santo Rosario, la famiglia cri-stiana, sull’esempio di quella di Nazaret, diventa una dimora di santità e una scuola efficacissima di vita cristiana. La consi-derazione dei misteri della Redenzione, infatti, insegna agli adulti a specchiarsi quotidianamente negli esempi di Gesù e Maria nelle vita domestica di Nazaret (misteri gaudiosi), a rica-vare da Loro conforto nelle avversità (misteri dolorosi) e a ten-dere costantemente verso i beni celesti, cercando sempre 'le cose di lassù' (misteri gloriosi). Il Rosario, inoltre, porta i pic-coli a conoscere le principali verità delle fede, facendo ger-mogliare nelle loro anime, quasi naturalmente, la carità ver-so il Redentore. Papa Giovanni Paolo II, che molte foto ri-traggono con la corona del Rosario in mano, ci ricorda dal paradiso: “il Rosario è anche, da sempre, preghiera della fami-glia e per la famiglia. Un tempo questa preghiera era partico-larmente cara alle famiglie cristiane, e certamente ne favori-va la comunione. Occorre non disperdere questa preziosa eredità. Bisogna tornare a pregare in famiglia e a pregare per le famiglie, utilizzando ancora questa forma di preghie-ra….La famiglia che prega unita, resta unita. Il Santo Rosario, per antica tradizione, si presta particolarmente ad essere preghiera in cui la famiglia si ritrova. I singoli membri di essa, proprio gettando lo sguardo su Gesù, recuperano anche la capacità di guardarsi sempre nuovamente negli occhi, per comunicare, per solidarizzare, per perdonarsi scambievol-mente, per ripartire con un patto di amore rinnovato dallo Spirito di Dio.. A questa preghiera è anche bello e fruttuoso affidare l'itinerario di crescita dei figli …. Pregare col Rosario per i figli, e ancor più con i figli, educandoli fin dai teneri anni a questo momento giornaliero di « sosta orante » della fami-glia, non è, certo, la soluzione di ogni problema, ma è un aiuto spirituale da non sottovalutare. Riprendete con fiducia tra le mani la corona del Rosario, riscoprendola alla luce della Scrittura, in armonia con la Liturgia, nel contesto della vita quotidiana.« O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell'inferno, porto sicuro nel comune naufra-gio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora del-l'agonia. A te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, oggi e sem-pre, in terra e in cielo».

(cfr. Rosarium Virginis Mariae)

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Page 4: Incontro Maggio 2008

PAGINA 4 INCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

Il rosario resta oggi, come ieri, come sempre e fin dalle sue origini la preghiera mariana della fede, con una sua tipica sinte-si della fede, incentrata nel mistero della salvezza.La caratteri-stica del rosario non sta tanto nell’essere una preghiera a Maria costituita in quel determinato modo, quanto nell’essere una preghiera con Maria.Se la grande dignità della preghiera liturgi-ca sta nella sua unione con Cristo e la Chiesa (in persona Chri-sti et Ecclesiae), l’umile dignità del rosario sta nella sua unione con Maria.E allora non è questione né di cultura o di incultura-zione di popolo o di clero, né di massa o di élites, né di liturgia o di devozione: il rosario è la preghiera di chiunque, dotto op-pure no, laico o religioso, liturgista o devoto, vuol vivere qual-che momento della giornata in amabile familiarità con la Madre del Signore, perché senza fine gli parli del Signore. Tutto il mistero della salvezza. Il rosario è come una para-bola evangelica tutta semplicità e candore all’esterno, ma den-tro nasconde verità sublimi e immense. Contiene tutto il mi-stero della salvezza come in sintesi.Rosario e fede: tra l’uno e l’altra c’è un legame vitale. La fede non è solo il contenuto di questa preghiera, che è lode, invocazione e insieme riflessione con Maria sul mistero, ma è anche il fine principale per cui è sorto ed esiste nella Chiesa. Anche la lode a Maria, anche la stessa presenza di Maria nel rosario, tanto intensa e dolce, è ordinata a questo fine: confermare, o rigenerare, incessante-mente la fede nel cuore dei fedeli.Sintesi della fede, il rosario; ma non al modo di una formula fidei o della stessa professione di fede, cioè in modo piuttosto espositivo e catechetico; esso è sintesi viva della fede e, meglio si potrebbe dire, un instrumentum fidei, in quanto fa entrare le verità della fede nel dinamismo della grazia e della preghiera: non un Credo che fissa alcune verità da credere, ma un Credo che si fa preghiera e preghiera mariana.Cerchiamo di penetrare semplicemente con uno sguardo d’amore nell’anima profondamente contem-plativa di Maria: al momento dell’annunciazione, ai piedi della croce, nel giorno della Pentecoste. Scopriremo colei che ascol-ta e accoglie la Parola, colei che offre generosamente al Padre il figlio divenuto l’«uomo dei dolori», colei che sente nascere nel proprio cuore silenzioso e povero la Chiesa della missione e della profezia.La contemplazione è essenziale nella vita della Vergine. Dio l’ha fatta fondamentalmente contemplativa, per-ché deve collaborare intimamente all’opera redentrice di Ge-sù.Non c’è redenzione senza sangue, e non c’è redenzione senza una profonda interiorità contemplativa. Cristo è l’apo-stolo contemplativo: la sua parola non è sua, ma di colui che l’ha mandato.Di qui le soste frequenti e prolungate di Gesù nel deserto, la preghiera continua e solitaria. «Si ritirò in un luogo deserto e là pregava» (Mc 1,35). «Se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione» . I veri contemplativi: i poveri. Maria segue silenziosamen-te il cammino redentore e apostolico di Gesù. Quante ore di contemplazione dall’annunciazione alla croce, dalla croce alla Pentecoste, dalla Pentecoste alla gloriosa assunzione al cielo! Tutto questo è riassunto nella semplice beatitudine pronunciata da Gesù a proposito di Maria: «Beati piuttosto coloro che a-scoltano la parola di Dio e la osservano!» (Lc 11,28).La vita

della Vergine è stata essenzialmente contemplativa. E il frutto della sua serena e profonda contemplazione è il Magnificat, che ci svela il segreto della sua preghiera: un canto di gioia e di gratitudine alla fedeltà del Padre che opera meraviglie nei po-veri.Soltanto a partire dalla povertà di Maria si può pregare e contemplare così. Perché soltanto i poveri sono veramente contemplativi, così come soltanto i contemplativi possono comprendere veramente i poveri. C’è una connessione molto stretta tra povertà, contemplazione e speranza. Forse per que-sto gli autentici profeti della speranza – quelli di cui il mondo oggi ha tanto bisogno – sono sempre persone povere e profon-damente contemplative.La contemplazione di Maria è fatta di Parola, di croce, di Spirito Santo. Ogni vita contemplativa, nella Chiesa, nasce essenzialmente da una parola che lo Spirito genera nel cuore dell’uomo e fa maturare nella fecondità pa-squale della croce. Per questo una vita contemplativa autentica ha bisogno di tanto deserto, di tanta solitudine feconda nello Spirito, di tanta gioia di una vera penitenza.È nota l’affermazio-ne del cardinale Newman: «Il rosario è il Credo che diventa preghiera». Più che una definizione vera e propria, è un’intui-zione, che però coglie il senso più autentico, più originale e originario di questa devozione.Sotto lo scorrere delle Ave Ma-ria passano in una luce viva di racconto e insieme di visione contemplativa le grandi verità della fede.Il rinnovamento della vita contemplativa esige una penetrazione più profonda e sa-pienziale della parola di Dio, una vera ricerca del deserto come luogo di presenza, di pienezza e di incontro, un’aspirazione serena alla conversione e alla penitenza, alla morte e alla croce, alla gioia e alla speranza della risurrezione.

Recitiamo il rosario sull’esempio dei santi

Maggio è il mese tanto caro ai cristiani, che per antica tradizio-ne, lo dedicano alla Madonna, madre di Gesù e madre nostra. Questo mese ha lo scopo di fare luce sulla bellezza di Maria e soprattutto per accendere dentro di noi un po’ di fuoco per amare la nostra “mamma celeste” e, in particolare, di suscitare in noi un po’ di fervore nell’imitare la vita e le virtù della “tutta santa”.In questo mese l’esempio dei santi, che furono i devoti per eccellenza di Maria, potrà aiutarci a riscoprire quanto sia importante l’amore verso la Vergine. Mi piace ri-cordare San Pio da Pietralcina dato che ricorre il 40° anniver-sario della sua morte. Il frate cappuccino, infatti, ogni giorno invocava la Ss. Vergine per tutte le necessità della Chiesa e durante il rosario che recitava quotidianamente le affidava tut-te le anime, in particolare quelle dei peccatori. L’esempio di San Pio, infatti, ci deve spingere a considerare la nostra devo-zione alla Vergine di Nazaret come una donazione totale. Non un donarsi qualsiasi, ma un donarsi con amore e con generosi-tà come fece lei all’annunzio dell’angelo e senza timore si affi-dò tutta nelle mani di Dio, pronunciando il Sì dell’amore. Con la preghiera del rosario anche noi sull’esempio di Maria siamo spinti a pronunciare il nostro Sì a Dio, compiendo ogni giorno la Sua volontà.

Giovanni Apicella

Il valore autentico del rosario

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PAGINA 5 INCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

Il 12 aprile ad Amalfi, “piccola perla” della costiera si sono radunati più di cinquecento giovani, che attorno alla tomba dell’Apostolo Andrea, hanno pregato e meditato sul dono delle vocazioni. Questa terra per la sua particolare bellezza e per i suoi scambi commerciali con il vicino oriente, lungo i secoli ha acquistato lustro e splendore. Essa diviene assai preziosa dal momento in cui nel lontano 1208 vengono a riposare le spoglie mortali del primo fra i chiamati dal Signo-re Gesù, Andrea. Quest’anno, quindi, la città di mare più fa-mosa al mondo celebra e ricorda gli ottocento anni di questa singolare presenza con un ricco calendario di appuntamenti festivi in onore dell’Apostolo. È per tale motivo i responsabili vocazionali della Regione Campania hanno scel-to la città di Amalfi per la celebrazione regionale della giornata mondiale delle vocazioni. Il tema proposto per quest’anno è stato “Vocazione e Missione”. Il centro vocazionale italiano ha con-densato nello slogan, corro per la via del tuo amo-re, il pensiero centrale del messaggio pontificio di quest’anno. Con esso il Santo Padre conclude una trilogia iniziata due anni fa. La vocazione al servizio della Chiesa mistero nel 2006; La vocazione al servizio della Chiesa comunione nel 2007 e La vocazione al servizio della Chiesa missione quest’an-no. Questi tre temi, come facilmente si può notare, mistero, comunione e missione, si in-trecciano profondamente richiamandosi e illu-minandosi reciprocamente. Insieme costituisco-no le tre note caratteristiche della Chiesa e della chiamata di ciascun membro in Essa. Tale evento è divenuto ad Amalfi momento di gioia e di festa per i giovani della dioce-si e per tutti gli altri che sono venuti dalle vicine diocesi: da Salerno-Campagna- Acerno, Aversa, Alife- Caizzo, Avellino (accompagnati dal loro Vescovo) e i giovani della diocesi di Ariano –Irpinio Lacedonia. Ad accoglierli, oltre allo splendido scenario della costiera, è stato il valido ed intenso lavoro dell’ equipe diocesana guidata dal responsabile per le vocazioni, don Michele Fusco e dal responsabile dei giovani don Mario Masul-lo. Tema dominante della riflessione comune, proposta ai giovani: il brano evangelico della chiamata di Andrea. Riper-correndo l’esperienza di Andrea i giovani hanno seguito alcune tappe di questa vocazione. L’accoglienza dei giovani è avvenuto sulla spiaggia con canti ritmati, bans e con la presentazioni dei vari gruppi. La prima tappa, Indicare, Giovanni il Battista sulle rive del fiume Giordano indica l’Agnello di Dio, è avvenuta sulla spiaggia dove si è svolta la lettura e la drammatizzazione del brano evangelico Gv 1,35-42 realizzato dai giovani della Diocesi di Alife-Caiazzo. Abbia-mo ascoltato il saluto e la parola di don Nico Dal Molin incari-cato nazionale CEI per la pastorale vocazionale, sono stati attivati sedici forum, dove i giovani a gruppi si sono ritrovati per riflettere su chi oggi, nella Chiesa, nella scuola, nelle co-municazioni, nello sport, sulla strada ecc., indica la presenza di Gesù. I gruppi hanno usato per questi forum la tecnica del

brainstorming. La seconda tappa, “Inseguire– Cercare” I disce-poli vanno dietro a Gesù: “ corro per la via del tuo amore”. Quali sono i desideri e cosa cercano i giovani oggi, “Dove abiti?”. Tutti i giovani con l’Arcivescovo si sono incamminati verso il Duomo. Sulle scale Mons. Orazio Soricelli ha rivolto loro il saluto di benve-nuto. Innanzi all’imponente Cattedrale si è potuto ascoltare l’esperienza di alcuni testimoni, persone che hanno cercato, hanno trovato e scelto Cristo nella loro vita. In modo partico-lare è rimasta impressa nei cuori dei nostri giovani amici la testimonianza di Roberta, una giovane di Scala che il16 aprile è entrata nel monastero delle Monache Redentoriste di Scala per rispondere alla chiamata del Signore. La terza tappa si è svolta

all’interno del Duomo, dove ad accogliere tutti c’era il Maestro Gesù, presente sotto i segni del pane e del vino, che invitava tutti a Rimanere con Lui, proprio come avvenne ad Emmaus, per i due discepoli indicati dal vangelo di Giovanni. Nella quarta ed ultima tappa, che si è svolta nel Chiostro Paradiso, con un momento di festa, i giovani sono stati invitati a fare di quell’esperienza un vero e proprio annuncio, così come ben fece il nostro amico Andrea che portò suo fratel-lo Pietro ad incontrare il Signore. Al temine di quest’esperienza tutti hanno lasciato A-malfi con un caro ricordo nel cuore, portan-do nelle proprie parrocchie l’esperienza di un uomo, Andrea, che subito, fidandosi dell’indicazione del Battista si è messo alla

sequela dello sconosciuto viandante, che presto diventerà per lui vero ed unico maestro. Cari amici giovani, ancora oggi, a molti di noi , grazie all’intervento e all’educazione della nostra famiglia, viene indicato il Messia nel santo Battesimo. I nostri genitori che un tempo ci portarono innanzi al ministro di Dio scelsero per noi il sacramento del Battesimo e nell’insegnarci le prime preghiere divennero per noi tanti testimoni che ci indicavano Gesù. Oggi purtroppo la nuova forma di famiglia non fondata sul matrimonio, che la società sta imponendo, non riesce più a svolgere questo importantissimo ruolo. La famiglia è il primo luogo in cui un ragazzo può incontrare e fare esperienza di Dio. L’amore dei due genitori, sigillato dal sacramento matrimoniale, diviene per il figlio icona vivente dell’amore di Dio, perché in quel donarsi si rispecchia l’amore che viene dall’alto. Dio è amore. Solo con quest’ esperienza un bambino diventato poi giovane può essere in grado di saper donare l’Amore impegnandosi a far vedere sulla terra ancora Dio, altrimenti come avviene in tanti giovani di oggi si offre all’altro solo un semplice sentimento, non un continuo voler bene che vivifica e fortifica l’appartenenza all’intera umanità. Possa la società, grande famiglia, riscoprire il suo fondamenta-le compito e indirizzare l’uomo a seguire e non a distruggere i valori che nella storia hanno condotto il mondo a riconoscere l’ esistenza di Dio creatore.

Giuseppe Milo

Chiesa e Vocazione sulle orme di Andrea….

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Page 6: Incontro Maggio 2008

PAGINA 6 INCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

Mi chiamo Roberta, ho 23 anni e vengo da un picco-lo paese della Costiera Amalfitana, precisamente Scala (SA). Sin da piccola sono stata sempre molto vivace. Le mie prime corse erano proprio le fughe dal cate-chismo che frequentavo nel monastero di Scala. Correvo sempre fuori casa per andare a giocare, correvo col mio papà che accompagnavo a caccia. Correvo dietro a un pallo-ne già a 6 anni, a 13 era già per me un vero e pro-prio sport. Facevo parte della squadra di calcio femminile A 5 di Amalfi dove ho giocato fino a qualche anno fa, con tante soddisfazioni: nell’anno 2000-01 infatti siamo salite in serie A. Per me questo sport era tutta la

vita: l’allenamento, le partite, il pallone, mi bastava. Correvo su tutte le strade con la mia moto. La mia vita era orientata verso le cose del mondo, le passioni, i divertimenti, gli affetti, il lavoro, a tal punto da non desiderare altro: gode-vo della mia finta libertà, o almeno così pensavo. Questo fino a 3 anni fa quando Carla, mia sorella mi portò a conoscere le sue nuove amiche, le monache Redentoriste, entrai scocciata nella chiesa del monastero di Scala (dove da piccola scappavo) Gesù Eucaristia mi folgorò, mi sconvolse. Aspettava proprio me… quel giorno ho rivisto persino la suo-ra che mi aveva fatto il catechismo 10 anni prima, era la stessa, la prima cosa che pensai fu: una suora è per sempre! Da quel giorno, cominciai a frequentare la preghiera ma solo per curio-sità. Questo incontro è stato determinante, da quel momento è cresciuto sempre più in me il desiderio di conoscere e seguire Gesù come mio Redentore. Non si è fatto sentire forte, non si è fatto vedere accecandomi, ma un sottile raggio di luce è pe-netrato dentro di me e mi ha accompagnato, aspettando i miei tempi di maturazione, affinché potessi aprirgli la porta del cuore. Mi stavo innamorando di quel Gesù che delicatamente si era presentato. Quando si incontra il Signore, ve lo garantisco, non si può restare uguali: Lui mi ha stravolto la vita, anche se pensavo che non ci fosse più nulla da salvare. Mi sono fidata e abbandonata alla sua volontà, fino a non poter

più fare a meno di Lui! Senza nemmeno accorgermene lo Spirito di Dio operava in me, facendomi perdere a poco a poco tutti gli altri interessi. Quell’appuntamento che avevo con Gesù ogni giorno durante la preghiera, dalle suore (a cui cercavo di non mancare mai) era un “incontro” che riempiva tutta la giornata, mi colmava il cuore, mi ricaricava. Che dire dei miei 14 piercing, che uno alla volta ho tolto? Non avevano più senso. Infine la moto, mia altra grande passione, un sogno irraggiun-gibile fin da piccola e che ho realizzato con tanti sacrifici. Cor-revo con l’ebbrezza del vento, spericolata e felice ma queste corse si sono fermate perché ho raggiunto il traguardo della mia vita, ora sono libera, mi sono proiettata ad una corsa ben diversa, correre sempre più veloce verso il mio Maestro. Ora che Cristo vive in me, posso dire di avere veramente tut-to, non posso contenerlo ma solo donarlo e farlo conoscere a tutti. Il 16 aprile scorso ho bussato alla porta del Monastero di Scala per far parte di questa comunità e donare la mia vita al Signore consacrandomi a Lui come monaca Redentorista. Mi affido alla preghiera di tutti, perché so che è una corsa per una strada in salita. Auguro a tutti in modo particolare ai giovani: correte, mettete ali ai vostri piedi, non abbiate paura di percorrere le vie del Signore… andate incontro al vero Bene che è Gesù, Egli non desidera che amarvi e farvi felice proprio come me!

Roberta Cuomo Postulante Redentorista

La fragilità dei giovani d’oggi

Diversi anni fa le difficoltà che incontrava un giovane erano da collegarsi principalmente alla povertà, alla scarsità di svaghi ed all’impossibilità di soddisfare tutti i propri bisogni. Involonta-riamente questo però creava persone più forti e meno soggette all’instabilità psicologica. Al giorno d’oggi, con l’avvento di un certo benessere per tut-ti, i problemi dei giovani si concentrano maggiormente nell’-ambito esistenziale. Mentre in altre epoche le necessità di ciascuno erano in larga parte decise dalla nascita, (i figli conti-nuavano l’attività del padre e le donne erano relegate in casa), oggi la libertà che ci viene fornita da una relativa ricchezza, ci permette di scegliere il nostro avvenire. Questa è stata un’ importantissima conquista dell’umanità, che ci pone nelle con-dizioni di compiere delle scelte. Questa “autogestione” è anche causa però di smarrimento nel momento in cui bisogna operare delle decisioni. Ogni giovane ha davanti a sè innumerevoli esempi che può seguire e spesso si genera confusione su quale prediligere. Spesso, inoltre, le scel-te fondamentali che un giovane deve fare e che riguardano tutto il suo futuro, devono essere compiute in un’età ancora poco matura.

Continua a pagina 6

Una splendida e coraggiosa testimonianza “Corro per la via dell’Amore”

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Page 7: Incontro Maggio 2008

PAGINA 7 INCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

Un ragazzo comincia a scegliere cosa diventerà sin dalla scuola superiore, quando potrebbe non avere ancora le idee chiare. I giovani vengono spinti a crescere in fretta ma si devono poi districare in una società eccessivamente rigida e inerziale. Un’altra causa plausibile per la fragilità dei giovani è che men-tre diversi anni fa cercare di soddisfare i bisogni primari, quelli alimentari in primo luogo, impegnava spesso tutte le energie degli individui, oggi l’attenzione si sposta soprattutto su ca-pricci e mode, che sono sicuramente più ambigui e difficili da seguire che le necessità basilari. Questi sono i risultati di una società evoluta ma che è anche causa di molti problemi. Inoltre un motivo che aggrava questa situazione è la carenza delle relazioni affettive in famiglia. Può essere che il padre e la madre siano impegnati nella propria professione e non abbiano il tempo di dedicarsi ad una completa educazione dei figli. Questa situazione lascia il ragazzo in una condizione di solitu-dine e dà uno stimolo a crescere ancora più in fretta e ad ope-rare scelte auto-nome, anche quando una certa esperienza ed “anzianità” sareb-bero indispensabi-li. I giovani sono diversi tra loro, hanno molti valori comuni ma anche molte idee e modi di rapportarsi con la dimensione religiosa differen-ti. I giovani, statisticamente, sono meno credenti degli adulti, ma comunque sono moltissimi. La maggior parte dei sociologi italiani sostengono che i giovani italici sono capaci di ricono-scere le tradizioni religiose, di sceglierne una, di professarsi credenti o meno, articolando le credenze a cui sono più vicini. Questo significa che comunque elementi di fede non sono assenti nella vita dei giovani. L’interesse per il fatto religioso esiste, bisogna solo approfondire questo interesse fino a tra-sformarlo in uno vero e proprio stile di vita. Oggi una delle più pericolose e distruttive tra le varie correnti è il satanismo che, a volte facendo leva sulla ordinaria debolezza psicologica, colpisce alcuni ragazzi i quali, pur conoscendo la visione biblica della vita, cedono alle insinuazioni del maligno e si mettono al suo servizio. Tra i giovani c’è poi chi si considera agnostico. Non si interroga sull’esistenza di Dio, non crede di avere abba-stanza prove per dimostrare che Dio esiste, ma neanche abba-stanza prove per dimostrare che Dio non esiste. In conclusione si può dire che orientarsi fra le molteplici idee e suggerimenti che percorrono la contemporaneità e nello stesso tempo dare coerenza alla propria vita, spesso si rivela un com-pito molto arduo che può generare nei giovani uno stato d’ani-mo fragile e dubbioso, ma non per questo bisogna condannarli, anzi...

Raffaele Amato

Politica e coscienza cristiana “Non uno Stato che regoli e domini tutto, è ciò che occorre, ma invece uno Stato che generosamente riconosca e sostenga le iniziative che sor-gono dalle diverse forze sociali e uniscono spontaneità e vicinanza agli uomini bisognosi di aiuto”. Ovviamente per raggiungere un ordi-namento in grado di assicurare a ciascuno ciò che gli spetta è necessario comprendere le vere esigenze della persona in rela-zione alla collettività e trovare le soluzioni più appropriate nella promozione del bene comune. Ne consegue la creazione di una società che non lascia indietro nessuno, dove la solidarietà non diventa compassione o superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine o lontane, ma è la determinazione ferma e perseverante ad impegnarsi per il bene di tutti e di ciascuno, perché “tutti siamo veramente responsabili di tutti”. In questa visio-ne l’economia costituisce un mezzo e non un fine, uno dei tanti aspetti della vita umana e non, come spesso accade, l'unico va-lore di una società sempre più lontana dall’uomo, dalle sue di-mensioni interiori ed etiche. Oggi, purtroppo, il relativismo culturale dirompente proprio in nome del pluralismo etico fini-sce col disgregare i principi della legge morale naturale, mentre la creazione di un giusto ordinamento non può fondarsi sull’idea che tutte le concezioni sul bene dell’uomo abbiano la stessa verità e lo stesso valore. Quando l’azione politica deve confron-tarsi con principi morali che non ammettono eccezioni o com-promessi l’impegno dei cattolici si fa ancora più carico di re-sponsabilità. Dinanzi a queste esigenze etiche fondamentali e irrinunciabili, infatti, è in gioco l’essenza dell’ordine morale, il bene integrale della persona, titolare di diritti originari che non le derivano dalla legittimazione di nessuna istituzione politica, ma semplicemente dal fatto di essere creata ad immagine e so-miglianza di Dio. Ci troveremmo, infatti, fronte ad una società fragile se non si ponesse come suo fondamento la centralità della persona, la difesa della vita sin dal suo concepimento, la tutela e la promozione della famiglia fondata sul matrimonio come patrimonio dell’umanità, il diritto alla libertà religiosa, lo sviluppo di un’economia al servizio del singolo, nel rispetto della giustizia sociale, della solidarietà umana e della sussidiarie-tà. Su questi principi l’impegno dei cattolici non può cedere ad alcun compromesso, perché altrimenti verrebbero meno la testimonianza dei propri valori e, pertanto, la stessa coerenza interiore. Certamente colui che cerca di leggere la persona e la società alla luce del Vangelo finisce sempre per incorrere nelle critiche di chi, a parole, invoca la laicità ma che, di fatto, perse-gue il laicismo. La “laicità”, infatti, indica in primo luogo l’at-teggiamento di chi rispetta le verità che nascono dalla conoscen-za naturale sull’uomo che vive in società, anche se esse risultino insegnate da una religione specifica. Non bisogna infatti confon-dere la giusta autonomia che i cattolici in politica debbono assu-mere con la rivendicazione di un principio che prescinde dal-l’insegnamento morale e sociale della Chiesa. La coerenza, dun-que, fra fede e vita, tra Vangelo e cultura, esorta i fedeli, oggi come ieri a “compiere fedelmente i propri doveri terreni, facendosi guidare dallo spirito del Vangelo. Sbagliano coloro che, sapendo che qui noi non abbiamo una cittadinanza stabile, pensano di poter per questo trascurare i propri doveri terreni e non riflettono che invece pro-prio la fede li obbliga ancora di più a compierli, secondo la vocazione di ciascuno”.

Luigi Buonocore

La fragilità

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Page 8: Incontro Maggio 2008

PAGINA 8 INCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

Un viaggio durato 5 giorni, dal 15 al 20 di aprile, un viaggio ricco di emozioni, spiegazioni e fede. L'ottavo viaggio aposto-lico è stato veramente un viaggio storico nel corso del quale il Santo Padre ha avvertito fisicamente la vicinanza dei cattolici americani, in una comunione plurale di lingue e culture diver-sissime tra loro. Sua Santità Benedetto XVI è arrivato negli USA il 15 di aprile, alle ore 16.00 locali all'aeroporto di Wa-shington accolto dal presidente George W. Bush sotto la sca-letta dell'aereo. Un viaggio basato su due obiettivi: il primo, religioso-pastorale, diviso in due parti, incontrare i cattolici americani, poi incontrare gli amici ebrei nella Sinagoga, nella vigilia della loro festa di Pasqua. Il secondo obiettivo è stata la visita alle Nazioni Unite per un motivo particola-re: "sono passati 60 anni dalla Dichiarazione Uni-versale dei Diritti del-l’Uomo." Così dichiara il pontefice alla partenza "Questa visita, che avvie-ne proprio in un momen-to di crisi dei valori, mi sembra importante per riconfermare insieme che tutto è incominciato in quel momento e per recu-perarlo per il nostro futu-ro." In pochi giorni Bene-detto XVI è riuscito a rovesciare l’atteggiamento ostile, o quanto meno molto critico, dell’opinione pubblica americana. “Il miracolo” si è concretizzato con tre gesti: l’incontro con le vittime dei preti pedofili, la visita alla sinagoga e la preghiera a Ground Zero. Il papa ha ammesso di essere “mortificato” per lo scandalo degli abusi sessuali, fino ad affermare di vergognar-si per quello che è avvenuto e si è impegnato a fare “tutto il possibile per assicurare che questo non si ripeta mai più”. In concreto ha promesso che i pedofili saranno “rigorosamente” esclusi “dal sacro ministero” poiché “è assolutamente incompa-tibile e chi è veramente colpevole di essere pedofilo non può essere sacerdote”. Il 17 aprile, Benedetto XVI ha incontrato nella Sala “Rotunda” del Pope John Paul II Cultural Center di Washington i rappresentanti di altre religioni ed ha salutato "i fratelli ebrei" dicendo: “la Chiesa Cristiana ha ricevuto la rive-lazione dell’Antico Testamento tramite quel popolo con cui Dio, nella sua ineffabile misericordia si è degnato di stringere l’Antica Alleanza e che si nutre dalla radice del buon ulivo su cui sono stati innestati i rami dell’oleastro dei Gentili" una visita che ha suscitato grande entusiasmo e commozione. A Washington il Papa ha anche incontrato gli educatori cattolici della Catholic University of America di Washington e ha cele-brato la Santa Messa nel Nationals Stadium. Nell'omelia della celebrazione, il Santo Padre ha ricordato l'anniversario che

quest'anno festeggia la chiesa in America dicendo: "Duecento anni dopo, la Chiesa in America con buona ragione può lodare la capacità delle generazioni passate di congiungere gruppi di immigranti molto diversi nell’unità della fede cattolica ed in un comune impegno per la diffusione del Vangelo. Allo stesso tempo, la Comunità cattolica in questo Paese, consapevole della sua ricca molteplicità, è giunta ad apprezzare sempre più pienamente l’importanza di ogni singolo e gruppo nel portare il proprio dono particolare all’insieme". Il 18 aprile, Benedet-to XVI ha lasciato la capitale degli Stati Uniti d'America per recarsi a New York, dove ha incontrato i rappresentanti del-l'Onu. Dalla tribuna del Palazzo di Vetro il Santo Padre ha

affermato: "solo una visione della vita saldamente ancora-ta alla dimensione religiosa può aiutare in maniera dav-vero efficace la realizzazione degli scopi delle Nazioni Unite, cioè la promozione di un ordine sociale rispettoso della dignità e dei diritti del-le persone.” Il Papa ha riba-dito la difesa del “multilateralismo” secondo la linea tradizionale della diplo-mazia vaticana, ha raccoman-dato la soluzione negoziale dei conflitti, ha chiesto tra

gli applausi che la guerra contro il terrorismo avvenga “in buo-na fede, nel rispetto della legge e nella promozione della soli-darietà nei confronti delle regioni più deboli del pianeta”. Ma ciò che sta veramente a cuore a Benedetto XVI è annunciare al mondo la centralità di Dio nella storia. Il 19 aprile ha celebra-to la Santa Messa nella Cattedrale di St. Patrick di New York ricordando "gli innumerevoli uomini e donne che ci hanno preceduti, che hanno lavorato per la crescita della Chiesa negli Stati Uniti, lasciandoci un patrimonio durevole di fede e di buone opere." Al termine della celebrazione, il Pontefice ha ringraziato i fedeli americani dicendo: "Vi ringrazio per il vo-stro amore alla Chiesa e a Nostro Signore; vi ringrazio perché donate il vostro amore anche al povero Successore di San Pie-tro. Cercherò di fare tutto il possibile per essere un degno successore del grande Apostolo, il quale pure era un uomo con i suoi difetti e i suoi peccati, ma che rimane alla fine la roccia per la Chiesa. E così anch’io con tutta la mia spirituale povertà posso essere, per questo tempo, in virtù della grazia del Signo-re, il Successore di Pietro". L'ultimo giorno del viaggio Apo-stolico, Benedetto XVI l'ha dedicato a chi ha perso la vita a causa del terrorismo, pregando il 20 aprile a Ground Zero dove si è svolta una cerimonia semplicissima, con i parenti delle vittime e i rappresentanti dei soccorritori (Polizia, Vigili del Fuoco, Protezione civile). Continua a pagina 9

Un viaggio di grande valore storico

la visita negli Stati Uniti di papa Benedetto XVI

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Page 9: Incontro Maggio 2008

PAGINA 9 INCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

UN VIAGGIO DI GRANDE VALORE STORICO...

Il Papa, visibilmente emozionato, è sceso nel cratere lasciato dal crollo delle Torri Gemelle, si è inginocchiato e ha pregato nel silenzio assoluto, rotto solo dal rumore dei flash dei foto-grafi. Bendetto XVI ha recitato ad alta voce una preghiera per le vittime, i loro parenti e per la conversione dei terroristi. “Dio della pace, porta la Tua pace nel nostro mondo violento: pace nei cuori di tutti gli uomini e le donne e pace tra le Na-zioni della terra. Volgi verso il Tuo cammino di amore coloro che hanno il cuore e la mente consumati dall’odio”. Poi dopo ha salutato uno ad uno i parenti delle vittime, commossi. Gesti e parole che hanno toccato il cuore di milioni di americani che assistevano in tv all’evento. Dopo aver ricordato le vittime di "Ground Zero" il Papa si è recato presso lo Yankee Stadium di New York, uno dei luoghi più importanti dell'America sporti-va dove ha celebrato per l'ultima volta in terra americana. Du-rante l'omelia il Santo Padre ha ringraziato per la dimostrazio-ne di affetto ricevuta dai fedeli aggiungendo: "Qui, in questo Paese di libertà, voglio proclamare con forza che la Parola di Cristo non elimina le nostre aspirazioni ad una vita piena e libera, ma ci rivela la nostra vera dignità di figli di Dio e ci incoraggia a lottare contro tutto ciò che ci schiavizza, a comin-ciare dal nostro egoismo e dalle nostre passioni." In più ha aggiunto il Santo Padre: "Cari fratelli e sorelle, vi invito a guardare al futuro con speranza, consentendo a Gesù di entra-re nelle vostre vite. Solo Lui è la Via che conduce alla felicità che non finisce, la Verità che appaga le più nobili aspirazioni umane e la Vita colma di gioia per il bene della Chiesa e del mondo." L'ottavo viaggio Apostolico di Benedetto XVI è ter-minato alle ore 20.00, quando prima di decollare verso Roma ha ringraziato il popolo americano per l'ospitalità dicendo: "I giorni che ho trascorso negli Stati Uniti sono stati ricchi di molte e memorabili esperienze. Desidero esprimere a tutti voi la mia profonda gratitudine per la vostra gentile accoglienza. È stata per me una gioia essere testimone della fede e della devo-zione della comunità cattolica in questa Nazione". Il Papa ha anche ringraziato i leader politici e religiosi degli USA ed infi-ne ha detto: "Ground Zero rimarrà profondamente impressa nella mia memoria, mentre continuerò a pregare per coloro che perirono e per tutti coloro che soffrono per le conseguen-ze della tragedia che vi ebbe luogo nel 2001. Prego per tutti negli Stati Uniti, e in verità in tutto il mondo, affinché il futu-ro porti maggiore fraternità e solidarietà, un accresciuto reci-proco rispetto e una rinnovata fiducia e confidenza in Dio, nostro Padre che è nei cieli. Dio benedica l’America". Un viaggio ricco di impegni, ma soprattutto ricco di emozioni e di messaggi per la Chiesa cattolica in America e per la Chiesa universale. Umberto Gallucci

“La pietà verso la Madre del Signore diviene per il fedele occasione di crescita nella grazia divina: scopo ultimo, questo, di ogni azione pasto-rale. Perché è impossibile onorare la Piena di grazia senza onorare in se stessi lo stato di grazia, cioè l’amicizia con Dio, la comunione con lui, l’inabitazione dello Spirito. stato di grazia, cioè l’amicizia con Dio, la comunione con lui, l’inabitazione dello Spirito.”

(Marialis Cultus, 57)

SOSTA A RAVELLO DELLA STATUA DELLA BEATA

VERGINE DI LOURDES

Lunedì 31 Marzo , alle ore 19,15 il suono delle campane della Chiesa di Santa Maria a Gradillo ha annunciato alla comunità ravellese l’arrivo della statua della Beata Vergine di Lourdes. La Vergine è stata accolta al bivio ed accompagnata in proces-sione in Duomo , dove è seguita la Celebrazione Eucaristica . Una coincidenza ha voluto che il 31 Marzo,quest’anno, la Chiesa celebrasse la Solennità dell’Annunciazione del Signore , quando nella città di Nazareth l’angelo del Signore diede l’an-nuncio a Maria : ” Ecco , concepirai un figlio, lo darai alla luce e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo “ e Maria rispondendo disse : “Ecco la serva del Signore ; avvenga per me secondo la tua parola “. Il nostro Salvatore si è incarnato nel seno della Vergine Maria , per donare a noi la salvezza! L’esperienza di Maria, il suo “Si” radicale in risposta all’offerta di Dio, l’esperienza ed il “Si “ di Berbadette Soubiroux alla richiesta della Vergine di andare per quindici giorni agli ap-puntamenti presso il fiume Gave, su cui siamo stati invitati a riflettere, hanno toccato il nostro cuore tanto da chiedere a Maria l’aiuto necessario a rinvigorire i nostri timidi “ Si” alle proposte di Dio nella nostra vita, e ad aprirci con docilità, gioia, disponibilità alla Chiesa ed ai fratelli. Martedì 1 Aprile, la giornata di preghiera in onore della Beata Vergine di Lourdes, è cominciata alle 8,00 con la Celebrazio-ne Eucaristica ed è proseguita con la preghiera individuale; alle 17,45 c’è stata la recita del Rosario, con le meditazioni dei brani tratti dalla vita di Santa Bernadette . Sempre con trepidazione si tocca con mano l’opera di Dio nella vita di Bernadette. Ella era stata avvertita dalla Vergine della sofferenza “ Non le prometto di farla felice in questo mondo, ma nell’altro “. Ber-nadette ha accettato tutto senza mai lamentarsi , offrendo la sua vita per la conversione dei peccatori ,vivendo in raccogli-mento contemplazione e preghiera, esprimendo la sua gioia al “ Padre che è nei cieli “ ed “ alla Mamma Celeste” . Bernadette, povera tra i poveri, avrà nella sua vita un ‘unica grande ricchezza ,l’abbraccio di fede con Dio . La Vergine di Lourdes, ha voluto per sua intercessione conce-dere una Grazia ulteriore ai suoi figli, qui a Ravello: invece del 3 Aprile è andata in pellegrinaggio alla Parrocchia di San Michele Arcangelo a Furore il 4 Aprile, restando tra noi un giorno in più. Mercoledì 2 Aprile, dopo la recita del Santo Rosario e la Ce-lebrazione Eucaristica, la statua della Vergine è stata accompa-gnata in processione al Monastero di Santa Chiara , dove è rimasta fino alla sera di Giovedì 3 Aprile . Dopo la Celebrazione dell’Accoglienza , le suore si sono trat-tenute nella Chiesetta, meditando una Veglia di preghiera. Molto partecipate , le Ore di Adorazione in onore del Santissi-mo Sacramento , esposto a Santa Chiara dalle 15,00 alle 18,00 di giovedì .

Continua a pagina 10

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Page 10: Incontro Maggio 2008

PAGINA 10 INCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

SOSTA A RAVELLO DELLA STATUA…..

Continua da pagina 9

Al termine della Celebrazione dei Vespri , la statua della Ver-gine è stata accompagnata in processione al Santuario dei Santi Cosma e Damiano dove ancora sono stati vissuti momenti di grande spiritualità. Non si resta indenni dall’esperienza di un pellegrinaggio ma-riano ! Si sente la tenerezza entrare dentro, ci si accorge che la Vergine cerca incessantemente un rapporto intimo con o-gnuno per offrire la sua protezione materna , la sua sollecitudi-ne premurosa ed attenta verso noi figli, bisognosi di aiuto , comprensione e sostegno nelle prove e nelle sofferenze della vita . Nei giorni in cui l’effige della Vergine è stata tra noi , ha operato allo stesso modo, parlando alle nostre anime , al nostro cuore per rinnovare lo stupore e la devozione a Lei, Madre Dolcissima, che proprio a Lourdes ha voluto rivelare il Mistero della Sua Immacolata Concezione, dono perenne della Sua Vita a Dio . Abbiamo respirato una boccata di speranza, in questo tempo di Pasqua ,nel quale gioiamo per la Resurrezione di Cristo. L“Exultet “ proclamato durante la Veglia Pasquale è l’invito della Chiesa ad annunciare e testimoniare la Vita Nuova . Il messaggio di Lourdes, consegnato dalla Vergine a Bernadet-te , è un inno , un invito a riscoprire il valore del Vangelo , in particolare il Vangelo della povertà , nel quale si rivelano le scelte e le preferenze di Dio :” Beati i poveri nel cuore,perché di essi è il Regno dei cieli.” ( Mt 5,3), a mettere al primo po-sto nella vita di ogni cristiano, la Preghiera attraverso la quale essere in continua comunione con Dio. “ Cerca la gioia del Signore , esaudirà i desideri del tuo cuore “ ( Sal 37,1-3); un invito ancora a distaccarci dalle cose vane, dal peccato e dal male attraverso la penitenza , per cercare ardentemente la “ conversione del cuore “ e dare un senso alla propria vita. Con la forza dello Spirito che ha operato in Maria e che tutti abbiamo ricevuto nei Sacramenti , non esitiamo a mostrarci fratelli in Cristo . Egli che ha accettato la Croce per noi , ci ha mostrato l’Amo-re da accogliere e donare agli altri. Tanti giovani facendo un cammino di fede, illuminati dal Vangelo, trovano la “forza di amare “ , e si lasciano coinvol-gere dall’esperienza della carità , della solidarietà , pronti a farsi compagni di viaggio di ammalati , diversamente abili, diseredati e sfiduciati che incontrano sulla loro strada ; a Lourdes non è difficile trovare giovani che con gioia spingono una carrozzina di un ammalato ! Una carità operosa , una vita di testimonianza a cui ciascuno è chiamato , a seconda dei carismi ricevuti, nella quotidianità della propria vita , alla scuola di Maria , Donna in cammino , Donna missionaria , Donna del servizio , Donna accogliente , Maria compagna di viaggio ,così come l’ha descritta Don To-nino Bello in : “Maria , donna dei nostri giorni “.

Giulia Schiavo

SANTA MESSA DI PRIMA COMUNIONE

Domenica 25 Maggio, Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, Maddalena Amato – Lorenzo Apicella- Manuel Api-cella- Mattia Calce –Fabio Cappotto –Carmen Cioffi- Cristian Cioffi- Giulio Cioffi- Marco Cioffi – Marco Esposito --Denise Ruocco –Raffaele Ruocco , dodici bambini della nostra Co-munità Parrocchiale, parteciperanno alla Messa di Prima Co-munione, si avvicineranno trepidanti alla Mensa del Signore ed avranno il dono di sentire la presenza viva di Gesù nel loro cuore.Nel Vangelo di Giovanni che verrà proclamato durante la Celebrazione della Messa, Gesù ci dice” Io sono il pane vivo disceso dal cielo,se uno mangia di questo pane vivrà in eterno ed il pane che io darò è la mia carne per la vita del mon-do”.Gv,6 (51-58).Senza l’opera dello Spirito Santo , per una catechista sarebbe davvero arduo far capire ai ragazzi il Mistero dell’Eucaristia ! Dopo più spiegazioni ricevute nei nostri incon-tri di catechesi ,Gesù stesso dirà a questi fanciulli ma anche ad ognuno di noi, che Egli è presente nell’Eucaristia come Pane Spezzato ,come Colui che continua a donare la sua vita per la salvezza di tutti .Ed allora , quando mangiamo Gesù , Egli entra nelle nostre membra, diventa una sola cosa con noi e noi diventiamo un tutt’uno con Lui. Egli si fa piccolo con noi , noi diventiamo grandi come Lui . Fare la Comunione, significa essere uniti a tutti in Gesù , è come avere tutto di Gesù , il suo modo di parlare , il suo modo di voler bene, il suo modo di perdonare ! Accogliendo il Corpo di Gesù dentro di noi rice-viamo vita e gioia , non una vita qualsiasi,la Vita Senza Fine.Chi mangia il Corpo di Gesù, non può essere triste ,non può essere disperato,perché sarà sempre con Gesù, perché non è solo, partecipando al Banchetto cui Egli ci invita, divenia-mo,due ,tre ,mille , milioni , diventiamo Chiesa,Corpo di Cri-sto che brilla nell’universo come lampada! Questa è la vera Festa a cui non bisogna mancare !Nella Solennità del Corpus Domini , la Chiesa vuole sottolineare in modo particolare la presenza reale di Gesù nell’Eucaristia, perciò si porta in pro-cessione l’Ostia Consacrata ,per la pubblica adorazione a Gesù Vivo e Vero.La Solennità è stata istituita ,l’8 Settembre 1264, da Papa Urbano IV, dopo il miracolo di Bolsena,ma le sue radi-ci, affondano nell’Ultima Cena di Gesù , con i discepo-li,quando trasforma il pane ed il vino nel suo Corpo e nel suo Sangue per donarsi a tutta l’umanità. A volte ci lasciamo vince-re dalla tentazione e dalla pigrizia rinunciando a vivere l’In-contro con il Signore e con la Comunità , perché non abbiamo compreso il valore del Dono, la Vita di Cristo per noi. Non avvertiamo l’incommensurabile significato del ritrovarsi insie-me per esprimere la propria fede nella lode e nel ringraziamen-to al Signore.Come più volte descritto negli Atti degli Aposto-li,i primi cristiani traevano nutrimento spirituale dall’Eucaristia domenicale; anche noi riscopriamo allora la gioia della Domeni-ca per attingere la forza interiore e proseguire il nostro cam-mino di fede verso il Signore , ed anche per aprirci all’acco-glienza ed all’amore fraterno. Non solo i fanciulli, tutte le fami-glie, i giovani,i genitori della nostra Comunità Parrocchiale , avranno un’occasione in più per chiedersi come veramente vivono il Giorno del Signore ed impegnarsi a dare più spazio alla preghiera, all’ascolto, alla comunione , all’unione con Cri-sto, per testimoniare così la sua Resurrezione.

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Page 11: Incontro Maggio 2008

PAGINA 11 INCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

Domenica 20 aprile 2008, nella zona orientale di Ravello, confinante con Minori, detta Rotonda, si è festeggiata, come da secoli, la Vergine Maria col titolo “della Rotonda”. Secondo quanto scrive lo storico Matteo Camera, in base al primo do-cumento datato 1249, la chiesa della Rotonda, ubicata sul monte Rotundo, era di stile bizantino cioè a croce greca con pianta circolare o rotonda. Nella Visita Pastorale del Vescovo di Ravello mons. Francesco Bennio (1603-1617) dell’ 1607, si legge che una delle chiese del Lacco, Sancte Marie Rotunde, è in pessime condizioni, pertanto “abbisognevole” di restauro e intima al Cappellano dell’epoca di provvedere al restauro del sacro edificio, pena: “punizione”. Purtroppo nulla di quanto disposto dal Vescovo in Santa Visita, fu fatto negli anni succes-sivi, forse per mancanza di fondi economici. Solamente nel XVIII sec., per interessamento della famiglia Giordano, secon-do quanto riferisce lo storico Luigi Mansi, la chiesa venne riedificata nello stile in cui oggi la ammiriamo e cioè ad un’u-nica navatella con sovrastante monofora a ventaglio, in cui insiste l’unica campana, nonchè sacrestia con piccolo deposito annesso e ampio atrio antistante. Le tracce dell’antico edificio oggi non sono visibili, potrebbero esserlo se vi fosse un appro-fondito studio storico-urbanistico-archeologico. Ci si auspica per il futuro che esperti di buona volontà approfondiscano lo studio di quella zona visto che, dalle fonti storiche e pittori-che, si evince l’importanza del sito. Testimonianza dell’antico edificio di culto della Rotonda è la pregevole tavola pittorica raffigurante la Vergine Maria lattofora con bambin Gesù, i Ss. Pietro e Sebastiano nonché le Anime del Purgatorio (dipinte forse in un’epoca successiva data la diversa fattura iconografica rispetto agli altri personaggi) risalente al sec. XIV e oggi custo-dita nella Pinacoteca del Duomo di Ravello. Altre testimo-nianze della devozione alla Madonna della Rotonda, esistente ab immemorabili, sono alcune pregevoli opere d’arte che qui si elencano. Fino a pochi anni fa si poteva ammirare una copia su tela dell’antica tavola pittorica eseguita nel XIX sec. dal maestro minorese Capone. L’interessante tela raffigurante la Vergine lattofora con Bambino, i santi Pietro e Sebastiano nonché le Anime purganti, restaurata alla fine del XX secolo dalla Sig.ra Fulchignoni, venne trafugata nell’ultimo decennio insieme ad altre suppellettili della cappella e alla deliziosa ed ammirevole statuina della Madonna. A memoria di questi og-getti preziosi si è provveduto nel 2003, ad eseguire una ripro-duzione fotografica del dipinto trafugato e una copia in carta-pesta non rispondente in pieno all’originale. L’altare tridenti-no eretto in pregiati marmi policromi con lavorazione ad in-tarsio e la pavimentazione in marmo bianco-nero furono do-nati, a devozione della Madonna, nell’Anno Domini 1898, come si evince dall’incisione, dalla famiglia De Julis di Minori. Il calice, finemente cesellato da orafi napoletani con relativa patena su cui è disegnato uno stemma da identificare, è datato 1767 e fu donato da un esponente della famiglia Giordano. Inoltre, la Vergine con Bambino è raffigurata anche sull’unica campana di formato medio, patrimonio della Cappella e reca la illeggibile (18__ ?). Infine la chiesa era dotata di tutto l’oc-

corrente per la celebrazioni litur-giche. La celebra-zione della Mes-sa,infatti, fu ripri-stinata, come rife-risce lo storico Mansi, in seguito alla riedificazione del sacro edificio. In quell’epoca si stabilì fissata la festa annuale in onore della Madonna della Rotonda, con relative due Messe cantate, nella seconda Do-menica dopo Pasqua, poiché nella Domenica precedente detta “in Albis” veniva e tuttora viene festeggiata la Madonna della Pomice nella località Sambuco sempre di pertinenza della Par-rocchia del Lacco. Il Mansi infine annota, nel suo libro “ Ra-vello sacra – monumentale ”, che sovente devoti della Vergi-ne, varie volte all’anno, si radunavano per recitare il santo Rosario alla Madonna, soprattutto nel mese di maggio, consa-crato a Maria. Questa tradizione è rimasta viva fino oltre la metà del secolo scorso. Oggi di tutto ciò resta ancora molto, basti vedere la devozione alla Vergine della Rotonda da parte dei ravellesi e dei minoresi. Alcuni devoti infatti curano la buona riuscita della festa. Circa una settimana prima rendono pulita e percorribile l’impervio percorso attraverso cui si rag-giunge la chiesina che solitamente è poco frequentato rispetto al secolo scorso quando la strada rotabile per raggiungere la località di Minori non c’era ancora. L’intero percorso viene “vestito a festa”con le luminarie che rendono molto suggestivo l’intero casale. Infine l’addobbo floreale rende più bella ed accogliente la ”cappella della Rotonda” nella quale viene espo-sta la copia dell’antica e bella statuina della Madonna. I fuochi pirotecnici, lo scampanio della campanella e la recita del santo Rosario aprono i festeggiamenti del sabato che culminano il giorno successivo quando fedeli di Ravello e di Minori affolla-no la chiesetta e l’antistante atrio. Quest’anno grazie al siste-ma di amplificazione esterno, la recita del Rosario e la celebra-zione della santa Messa è stata seguita anche dai fedeli che af-follavano l’atrio. Durante l’omelia il celebrante ha sottolineato l’importanza di istruirsi nella fede non solo partecipando alla messa ma anche e soprattutto con la lettura e la meditazione della parola divina (lectio divina) per approfondire le verità della fede.Alla messa è seguito un breve corteo processionale e che dalla Cappella è arrivata fino, come da antica tradizione, all’antica casa, ormai disabitata, sovrastante la chiesetta, tra canti popolari e le note musicali della banda musicale della città di Minori. Il canto del Magnificat, la solenne benedizio-ne, lo sparo dei fuochi pirotecnici accompagnati anche dalla benevolenza del tempo mite e sereno con la luna piena che illuminava quasi a giorno l’intero monte “de Rotundo” hanno bellamente concluso la giornata festiva in onore della Madonna della Rotonda.

Antonio Sciorio

Santa Maria della Rotonda Una festa devozionale in un antico casale rurale

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Page 12: Incontro Maggio 2008

CELEBRAZIONI DEL MESE MARIANO GIORNI FERIALI Ore 18.00: Santo Rosario- Ore 18.30: Santa Messa e meditazione mariana GIORNI PREFESTIVI E FESTIVI: Ore 18.30 Santo Rosario-Ore 19.00: Santa Messa e meditazione mariana

DOMENICA 6 MAGGIO - V DOMENICA DI PASQUA ASCENSIONE DEL SIGNORE

42a GIORNATA MONDIALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI Giornata di sensibilizzazione

per il sostegno economico alla Chiesa cattolica Ore 8.00- 10.30-19.00: Santa Messa

GIOVEDI’ 8 MAGGIO RIEVOCAZIONE DELLA TRASLAZIONE DEL CORPO

DI SANT’ANDRE AD AMALFI In Parrocchia a Ravello Ore 10.30: Rosario Ore 11.30: S.Messa e Supplica alla B.V. di Pompei Amalfi—Cattedrale ore 17,30 - Arrivo della reliquia ad Amalfi dove, in rada, ci sarà la consacra-zione al Santo, patrono del mare, di tutte le Marinerie del mondo con una supplica alla pace letta dall’Ammiraglio di Squadra Andrea Campregher. ore 19,00 - Solenne concelebrazione eucaristica presieduta da S. Em.za il Cardinale Walter Kasper, Legato Pontificio.

DOMENICA 11 MAGGIO SOLENNITA’ DI PENTECOSTE

Ore 8.00- 10.30-19.00: Santa Messa SABATO 17 MAGGIO

Ad Amalfi FESTA DIOCESANA DEI MINISTRANTI DOMENICA 18 MAGGIO

SOLENNITA’ DELLA SS. TRINITA’ FESTA DELLA TRASLAZIONE

DELLA RELIQUIA DI S.PANTALEONE (SAN PANTALEONE DI MAGGIO)

Ore 8.00: Santa Messa Ore 10.30: Messa solenne Ore 19.00: Processione e al ritorno Santa Messa

DOMENICA 25 MAGGIO SOLENNITA’ DEL CORPUS DOMINI

Ore 8.00: Santa Messa Ore 10.15: Raduno presso Santa Maria a Gradillo e processione per il Duomo dove sarà celebrata la messa di prima comunione Ore 18.30: Santa Messa e Processione VENERDI 30 MAGGIO – SOLENNITA’ DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESU’

31 MAGGIO—VISITAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (MADONNA DELLE GRAZIE)

Ore 19.00: Santa Messa e Processione

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