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Nuovo periodico dell'associazione "Giovani per il Turismo" per promuovere ed incentivare il Turismo Campano ed ItalianoTRANSCRIPT
“Giovani, università e sviluppo”
Novità: documenti per minori
Sulle tracce di Leonardo ...
Vaggiando per l’Italia: Numana e MontemilettoRiscoprendo Napoli: Basilica di S. M. della Sanità
Giovani per il TurismoInComing
Turismo in Rosa
In uno dei periodi più neri (forse il peggiore) degli ultimi
60 anni, ci si interroga sul “come ripartire” e sul “come
fare”, provando a delineare il ruolo dei giovani di oggi,
futuri dirigenti di domani.
Sfogliando l’XI rapporto del Comitato nazionale per la
valutazione del sistema universitario italiano si evince che
solo il 60% dei diplomati dell’anno precedente prosegue gli
studi; rappresenta il dato più basso degli ultimi 30 anni.
Negli ultimi 6 anni, questo valore è andato sempre più
crescendo, in un paese, quale l’Italia, in cui il numero degli
universitari che consegue la laurea è tra i più bassi
d’Europa.
A ciò si aggiunga che con l’ultimo decreto sviluppo i giovani
sono stati “dimenticati” dal governo; l’unica misura a favore
dei giovani è plasmata intorno alla S.r.l. “semplificata”, la
quale prevede una serie di incentivi fiscali per gli under
35, con capitale sociale di un euro. Queste due questioni
offrono degli importanti spunti di riflessione, soprattutto se
inseriti nel panorama economico/sociale degli ultimi tempi.
il ruolo della laurea negli scorsi decenni.
Il conseguimento del titolo di laurea ha rappresentato, da
sempre, un’opportunità per migliorare il proprio status sociale
(o di confermarlo), ancor prima che essere uno strumento
per trovare occupazione. In passato, però, era nettamente
inferiore il numero degli iscritti all’università, e ancor di meno
il numero dei laureati. Oggigiorno, invece, soprattutto dagli
anni ’80 in poi, una volta che la popolazione italiana ha
conseguito un sostanziale (forse presunto) benessere, ha
prodotto sempre più immatricolati, e sempre più laureati.
Due i dati più rilevanti: si è assistito, da un lato, ad una
maggiore richiesta di accesso ai percorsi universitari, in
corrispondenza con le tendenze europee e, dall’altro, ad
una sempre maggiore saturazione del mercato lavorativo
relativamente ad alcune professioni-“casta” (avvocati,
medici, ingegneri, ecc.). Ma, in particolare in tempi recenti,
la laurea (soprattutto in alcuni ambiti), ha finito per perdere
il suo valore intrinseco anche a causa del riconoscimento
legale di alcuni “laureifici” che hanno realizzato percorsi di
studi poco formativi, e molto a buon mercato
In sintesi: se in passato la laurea era caratterizzata da una
sorta di sacralità (non accessibile a tutti), nella quale gli
elementi fondanti erano il sacrificio e l’impegno, oggi il
medesimo impegno ed il medesimo sacrificio di migliaia di
giovani laureati sono quasi resi vani, da una diffusione del
titolo di “Dottore”, conseguito con meno impegno (e
probabilmente con un esborso di “risorse economiche”
superiore). La conseguenza naturale si esplica in un
mercato del lavoro saturo, meno competente, e con maggiori
difficoltà di inserimento.
giovani e sbocchi lavorativi.
In questo scenario di certo non può lasciare perplessi il
dato che solo il 60% dei diplomati si iscriva all’università.
Oggigiorno l’università non garantisce un’occupazione, come
magari poteva avvenire 30 anni fa. Un laureato è un
semplice laureato, come altri centinaia di migliaia. Il mercato
contrito del recentissimo passato ha (probabilmente)
sfiduciato le ambizioni del giovane di belle speranze.
La generazione “1000 euro”, evidentemente, sta iniziando
a comprendere che laurearsi a 25 anni, comporterà un
semplice slittamento dello stipendio (spesso sottoforma di
rimborso spese), pari a quasi mille euro mensili, ai
27-28 anni di età. Iniziare a lavorare da subito, magari,
permetterà di “realizzarsi” verso i 22-23 anni (per
realizzarsi si intende ottenere il tanto agognato stipendio, il
quale si stabilizza attorno ai 1.200-1.300 euro). In pratica,
al di là della cultura personale e della preparazione, non vi
è una netta distinzione tra il reddito di un laureato e quello
di un non laureato come avveniva per il passato, e
probabilmente questo divario andrà sempre più ad attenuarsi.
Se a tutto ciò si aggiunge che il laureato, nel suo iter
universitario è stato costretto a sopportare ingenti spese
(tasse, libri, spostamenti, soggiorni, ecc.), di certo non
potrà sorprendere più di tanto se il giovane diplomato decida
di non proseguire gli studi. Oggi, infatti, iscriversi e
frequentare l’università sta diventando una prerogativa
(quasi) elitaria. Molti genitori, soprattutto a causa della
crisi, non possono garantire il giusto supporto economico
per figli universitari, i quali dovrebbero cercare un lavoretto
part-time o un’occupazione; ma in tal modo si rischierebbe
concretamente di traslare negli anni il giorno della laurea.
Editoriale
Incoming - n° 0 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”2
Sempre meno giovani si iscrivono all’università……e il governo li “dimentica” nel decreto sviluppo!
il governo e i giovani.
Le politiche economiche recenti non hanno mai premiato i
giovani, le loro ambizioni, le loro idee e soprattutto le loro
capacità. In un’epoca in cui la crisi economica mondiale è
tangibile, ci si sarebbe aspettati (legittimamente) un decreto
sviluppo rappresentato dagli incentivi alla ripresa
dell’economia.
Pochi mesi fa, esponenti del governo (sia politico che
tecnico) denunciavano la figura del c.d. “bamboccione”. Ma
cosa ha fatto lo Stato per evitare che ai giovani moderni
fosse affibbiata ancora tale squallida etichetta? Di certo, il
motivo per cui migliaia di giovani (anche ultra-trentenni)
che non è in grado di lasciare la casa dei genitori, è più
da ricercarsi nell’impossibilità concreta di conseguire
un’indipendenza economica, che per altri aberranti motivi.
Se a ciò si aggiunge lo slittamento dell’età pensionabile, e
con esso il raggiungimento posticipato della pensione per
milioni di lavoratori, il quadro delle difficoltà per i giovani ad
inserirsi nel mondo del lavoro diventa notevolmente più
drammatico.
idee per il cambiamento.
Nel suindicato scenario il governo attuale avrebbe dovuto
promuovere anche altre “novità” per garantire la ripartenza
dell’economia. Il Governo:
- Avrebbe potuto accentuare e favorire lo start up delle
iniziative giovanili; non basta, infatti, creare Società con
capitale di € 1,00, ma bisogna assistere la neonata impresa
nei primi anni di vita, con agevolazioni diversificate,
permettendo alla nuova impresa di potersi realmente inserire
in mercati fin troppo spesso chiusi o oligarchici; la creazione
di una nuova impresa rappresenta, di per sé, un valore
aggiunto per lo Stato semplicemente perché può aiutare
direttamente la comunità dando occupazione e fornendo
servizi/prodotti.
- Avrebbe potuto fare qualcosa in più per annientare le
barriere costituite da esami abilitativi, che solo da noi (nella
tanto “acclamata Europa” si opera diversamente) hanno
come conseguenza quella di rendere il mercato meno
competitivo creando solo un ostacolo all’avvio al lavoro dei
giovani.
Davide Cacace
3
il nuovo periodico dedicato al turismo ed
ai giovani ...
Sempre meno giovani si iscrivono all’università……e il governo li “dimentica” nel decreto sviluppo!
In questo numero hanno collaborato:
Antonio Guerrera, Carlo Cibelli, Carmela Terracciano, Dario
Alfano, Davide Cacace, Giulia Pisano, Massimo Tuccillo.
Impaginazione a cura di De Capua Stefano
- Avrebbe potuto certamente fare qualcosa in più per
modificare l’attuale gestione del mercato del lavoro, dove
migliaia di giovani lavorano con e per aziende con “partita
Iva” mascherando rapporti di lavoro subordinato, dove la
precarietà è all’ordine del giorno, e la sicurezza economica
è una lontana chimera.
- Avrebbe potuto dare più spazio e più importanza ai settori
che potranno trainare l’economia nei prossimi decenni, quali
il turismo e le energie rinnovabili, avendo sempre un occhio
di riguardo al “made in Italy”, provando (quantomeno) a
bloccare i flussi di prodotti e servizi provenienti da mercati
esteri dove lo sfruttamento della bassa manovalanza, del
lavoro minorile, del mancato rispetto sulle norme ambientali
rappresentano delle peculiarità inconfutabili.
- Avrebbe potuto, e dovrà farlo il prima possibile,
revisionare/ridurre i costi dello Stato, quelli della politica in
particolare, abolendo le “inutili” province, tagliando le spese
folli e infruttifere, implementando i fondi per la ricerca e
l’università.
Probabilmente vivremo in un futuro meno ricco di quello
lasciatoci in eredità dai nostri genitori (con pregi e molti
difetti). Ma noi, da giovani, spesso incoscienti, siamo
fiduciosi in un avvenire migliore, con le istituzioni vicine alla
realtà sociale; è questa l’unica speranza che ci accompagna
per il domani. Forse, nutrire questa “speranza” ed attenderla
è davvero da “incoscienti”, ma d’altronde… siamo giovani!
... riflessioni ...
Incoming - n° 0 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
Giovani per il TurismoInComing
Documenti per minori
La principale novità, che sta provocando la maggior parte
dei problemi, riguarda i documenti per i minori che per
disposizione del ministero degli esteri non possono più
viaggiare figurando su un documento del genitore ma
soltanto se provvisti di proprio documento di riconoscimento.
L’entrata in vigore definitiva è datata 26/06/2012 e da
allora è obbligatoria la carta d’identità per i paesi UE ed il
passaporto per i paesi extraeuropei per tutti i minori a pre-
scindere dall’età. Da circa un anno è difatti possibile
richiedere la carta d’identità per i minori recandosi allo
sportello anagrafico, la procedura essenziale per rendere il
documento valido per l’espatrio richiede la presenza del di-
retto interessato e di entrambi i genitori (provvisti di un
proprio documento di riconoscimento). Resta uguale che il
minore non potrà imbarcarsi da solo, ma sempre con un
adulto che ne detiene la patria potestà o ne autorizzi alla
questura il viaggio con un’altra persona (dichiarazione di
accompagno). E’ bene assicurarsi che su carta d’identità o
passaporto del minore figuri il nome dei genitori, altrimenti
gli stessi dovranno presentare un certificato di nascita oppure
compilare un’autocertificazione per avvalorare di essere i
genitori del minore. Lo stesso vale per il passaporto, che
va richiesto presso la questura con la presenza di entrambi
i genitori, pertanto quelli già emessi sui quali figura anche
il nome del minore restano validi soltanto per il titolare dello
stesso.
Prima di ogni viaggio all’estero è sempre consigliabile
consultare il sito ufficiale del ministero degli esteri
(www.viaggiaresicuri.it), per ottenere ulteriori informazioni
anche su visti, assicurazioni e vaccinazioni obbligatorie per
i paesi che si intendono visitare.
4Carlo Cibelli
Importanti modifiche sulle documentazioni di viaggio sono
state inserite con buon anticipo rispetto all’alta stagione,
ma nei primi mesi dell’estate 2012 non sono mancati al
momento dell’imbarco presso porti e aeroporti casi di man-
cato aggiornamento o deficienza di documenti necessari per
intraprendere il viaggio.
Centinaia di famiglie nel corso delle ultime settimane non
hanno ottenuto l’accesso all’aeromobile, si sono create
lunghe file ai banchi del check-in dove a nulla sono servite
le proteste che hanno provocato non poco trambusto in al-
cuni aeroporti. In modo particolare a Ciampino (Roma),
dove è di casa la compagnia aerea Ryanair, i passeggeri
si sono visti sbattere in faccia la nuova regolamentazione
senza tanti complimenti e hanno dato vita ad una focosa
protesta che ha sfiorato la colluttazione.
Le cause sono principalmente da imputare alla scarsa attività
informativa degli operatori, al tardivo aggiornamento dei siti
istituzionali, alle sempre più comuni forme di acquisto fai-
da-te su internet che omettono le informazioni necessarie
in merito, e all’incapacità dei mezzi di comunicazione di di-
vulgare in maniera chiara e diretta l’attuale normativa.
Lo scopo di questo articolo è di mettere al corrente chi si
appresta a visitare qualche località estera sulle due principali
novità: l’invalidazione per i viaggi all’estero della carta d’i-
dentità prorogata con timbro e la nuova normativa sulla
documentazione dei minori.
Carta d’identità per minori
La carta d’identità resta valida per muoversi all’interno dei
confini europei, tuttavia la proroga alla scadenza che viene
effettuata tramite l’apposizione
di un timbro non la rende più
valida per l’espatrio. Alcune
settimane prima della partenza
è bene controllare che la scadenza apposta sul documento
non sia precedente alla data di rientro in Italia, e che la
validità della stessa non sia stata prorogata dal comune
tramite la semplice timbratura. In questo caso è bene
richiedere l’immediata sostituzione con un documento di
nuova emissione.
In realtà ci sono ancora alcuni paesi europei che la
riconoscono valida, ma dato che nemmeno il ministero è
stato in grado di redigerne una lista ufficiale il consiglio è
quello di rinnovarla in ogni caso.
Rubriche
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Due importanti novità sui documenti di viaggio... per evitare imprevisti al momento dell’imbarco ...
Secondo gli studi della tedesca Maike Vogt-Luerssen che si
occupa da oltre dieci anni del caso della Monna Lisa, la
donna più famosa dipinta da Leonardo Da Vinci, il corpo di
uno dei più celebri artisti e geni della storia dell’uomo
potrebbe essere custodito all’interno della basilica di San
Domenico Maggiore a Napoli. Questa straordinaria scoperta,
parte dall’indagine condotta dalla studiosa, che riguarda
l’identificazione della donna raffigurata nella Gioconda che
secondo alcune voci storiche dovrebbe rappresentare il volto
della moglie di un mercante di seta fiorentino, un certo
Francesco del Giocondo. Questa interpretazione non ha mai
convinto la ricercatrice che si è impegnata profondamente,
affinché venisse data una documentazione più precisa nei
riguardi di uno dei più apprezzati dipinti della storia. Dopo
numerose ricerche, si è scoperto che probabilmente il volto
della Gioconda è in realtà il viso di Isabella d’Aragona,
figlia di Alfonso II d’Aragona ed Ippolita Maria Sforza. Il
celebre Leonardo Da Vinci che lavorò per oltre quindici anni
alla corte degli Sforza di Milano, secondo la studiosa
tedesca, sarebbe stato il secondo marito di Isabella con la
quale avrebbe avuto addirittura cinque figli, tra questi due
di loro sarebbero stati sepolti insieme alla madre all’interno
delle arche degli aragonesi che non sono mai state violate
e ciò ne arricchisce il fascino ed il mistero. Lo stesso corpo
di Leonardo dovrebbe essere custodito nelle famose arche
della basilica napoletana dopo che le sue spoglie,
inizialmente custodite in tre luoghi diversi ( San Domenico
Maggiore, la chiesa di San Nicola a Bari e la chiesa di
Vaprio d’Adda ), vennero riunite e trasportate definitivamente
a Napoli.
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Un altro mistero che caratterizza la splendida chiesa di San
Domenico Maggiore, che proprio recentemente ha aperto
dopo anni di restauro gran parte del suo complesso mon-
umentale, che incanta per la straordinaria bellezza, riguarda
il ritrovamento di un dipinto raffigurante un “Salavator
Mundi”, tale opera
potrebbe essere stata
realizzata dal genio di
Leonardo e si aspetta
ancora che una troupe di
esperti possa confermare
questa teoria, ma in
attesa di ciò il bellissimo
dipinto giace nei depositi
della chiesa.
La ricercatrice è convinta
che il grande Leonardo
Da Vinci non sia mai
stato sepolto in Francia
e che le sue spoglie
siano state portate nel 1519 a Napoli. Vari studi antropo-
logici sembrano aver smentito che Monna Lisa sia Lisa
Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo, mentre studi
storici hanno portato ad affermare che Leonardo si trovi a
Napoli; ora servono le prove scientifiche che solo il DNA
che ha un valore incontestabile può definitivamente confer-
mare. Speriamo che un giorno quelle misteriose arche mai
violate, possano essere studiate e speriamo che in un
prossimo futuro si possa scrivere un capitolo importante
per la storia, permettendo a Maike Vogt-Leuerssen di poter
terminare i propri studi, attestando definitivamente la veridicità
delle sue teorie e delle sue ricerche.
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Dario Alfano
Leonardo a Napoli?
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vengono proposti mappe, itinerari e luoghi di una città che
ha una storia fatta di figure femminili importanti. Grazie ad
essa si vuole dare al turista una visione insolita della
struttura urbanistica, della città partenopea, di quella “parte
donna” che li ha segnati in maniera diversa, poiché solo la
ricomposizione può restituire la straordinaria ricchezza della
realtà napoletana. Per leggere la città anche al femminile
bisogna, quindi, andare oltre le facciate monumentali per
andare alla ricerca dei dettagli, di tracce lievi, discrete.
Bisogna varcare le soglie, immergersi nei luoghi, ripercorrere
vissuti, liberarsi dell’ingombrante sguardo neutro tradizionale
per porsi domande nuove e riconoscere così tutte le storie.
Tante donne non hanno materialmente costruito i luoghi, ma
li hanno realizzati con le loro idee, i loro beni, i loro saperi.
Hanno lasciato più scritti, oggetti, gesti, orme minute ed
effimere che grandi opere durature. Molte opere sono a
lungo rimaste nell’ombra, ritenute di minore interesse. E
così, non ci si è accorti di quanto l’agire femminile abbia
plasmato anche gli spazi urbani napoletani. Perché a Napoli,
come altrove, le donne hanno da sempre “formato” la città,
ne hanno segnato lo sviluppo e l’aspetto esteriore come
muse ispiratrici, soggetti rappresentati, ideatrici e finanziatrici,
contribuendo a costruire l’identità architettonica e culturale
della città. Nei palazzi storici napoletani, sedi di salotti
letterari e politici si sono intrecciate le vite di scrittrici,
patriote e filantrope; negli istituti d’arte, di musica, nei musei
si intrecciano percorsi di artiste e musiciste di grande
spessore, nei teatri sparsi nella città sono entrate in scena
artisti e cantanti di talento. E ovunque le donne agiscano,
lasciano non solo segni materiali, permanenti e visibili del
loro passaggio, ma anche la loro ricchezza di emozioni e
passioni per questa città, alimentata sempre dai gesti della
quotidianità. Far conoscere Napoli ripercorrendo anche l’altra
traccia, spesso invisibile, delle soggettività femminili, diventa
dunque di straordinaria rilevanza perché solo così si può
interpretare il grande patrimonio di risorse umane e non
solo fisiche che da sempre possiede la nostra città.
Non ci resta quindi che proporre e percorrere gli itinerari
della nostra città ormai consapevoli che sono …. tinti di
rosa!
Carmela Terracciano
Napoli e la Campania in genere, danno sempre più spazio
alle donne, alla loro arte e al loro modo di esprimersi e
comunicare. Ne sono un esempio le tante esposizioni di
artiste campane e non che trovano a Napoli quella giusta
dimensione per poter dare libero sfogo alle propria arte e
per farne un veicolo di aggregazione e coinvolgimento
sociale. Per citare un esempio il Castel dell’Ovo ha
ospitato nel solo mese di luglio ben due mostre di due
artiste napoletane che attraverso la pittura esprimono la loro
idea di donna. Ci riferiamo a Manuela Vaccaro presente
dal 3 Luglio 2012 con la mostra/evento di arte
contemporanea dedicato alla Madre Terra Il Paradiso perduto
(e l'asservimento della bellezza) in cui l’artista sottolinea
come la nostra cultura odierna perda il rispetto per il
femminile e con esso il rispetto per l’intera umanità e per
la nostra amata Terra sfruttata fino all’insostenibilità.
Recuperare il rapporto con la Natura, il rispetto per il
femminile, per il mondo è la strada che la Vaccaro cerca
di suggerirci, e attraverso le sue opere ci conduce in un
paradiso naturale incontaminato, abitato da figure femminili
che rappresentano ogni aspetto della sacralità di madre
terra, per mostrare quanto ogni forma di evoluzione sia
possibile purché basata su un senso di connessione
profonda con tutti gli esseri viventi, animati e inanimati, e
con il pianeta che ci ospita.
Insomma, le donne sempre più protagoniste nel rilancio
turistico della Campania, sempre più al centro di un mondo
(quello del viaggio e del turismo in genere) caratterizzato
fin dagli albori da connotazioni estremamente maschili. Il
viaggio infatti è stato da sempre un territorio maschile.
All’andare dell’uomo si contrapponeva la sedentarietà della
donna, la cui funzione era quella di attendere pazientemente
il proprio compagno, raccogliere, custodire, conservare,
garantire la continuità dei ruoli e dell’ambiente domestico.
Ma è nell’Ottocento che avviene la “democratizzazione” del
viaggio: ed il viaggio per la donna diventa più che un’uscita
dalla storia, un’entrata nella storia!
Le donne sono da sempre state le protagoniste della nostra
storia. In maniera velata e silenziosa loro sono state capaci
di fare grandi cose. La nostra regione, e Napoli in
particolare, hanno mostrato grande rispetto per queste grandi
protagoniste che altrimenti sarebbero rimaste ancora avvolte
nell’oscurità. Il comune di Napoli mette a disposizione una
guida tutta al femminile “Partenopea e parte donna” in cui
Rubriche
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Turismo al femminile
7Incoming - n° 0 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
La Basilica di Santa Maria della Sanità, detta anche
“o’Munacone” dai cittadini, è un’immensa e bellissima
struttura architettonica realizzata dall’architetto fra’Giuseppe
Nuvolo nel 1602- 16013 posta sopra le catacombe di
San Gaudioso, dedicata al santo domenicano Vincenzo
Ferreri.
La facciata è realizzata in stucco ed è formata da due
livelli: il primo livello presenta un triplice ingresso: uno
centrale e due laterali; sopra l’ingresso principale (quello
centrale) è presente una targa scolpita nel marmo e al di
sopra di esso una decorazione angelica racchiusa in un
timpano. Tra le due entrate laterali e quella centrale sono
presenti due statue di Santi. Al di sopra delle due entrate
laterali sono presenti delle decorazioni angeliche racchiuse
in un timpano, più piccole di quella centrale. Al di sopra di
essi è presente un’altra decorazione floreale e ancora al di
sopra troviamo delle finestre di forma quadrata.
Nel secondo livello della facciata, divisa da un cornicione,
nella zona centrale è presente una grande finestra di forma
rettangolare e nelle zone laterali decorazioni di finestre
chiuse sempre di forma rettangolare.
La cupola fu terminata nel 1613 rivestita in maioliche gialle
e verdi con una forma ad ombrello ad otto spicchi e
all’estremità è presente la lanterna.
Il campanile è stato realizzato dal 1612-14 affiancata alla
facciata principale della basilica.
La pianta, di forma ovale, originalissima sviluppata con
soluzioni bramantesche e michelangiolesche con una tensione
dinamica proto-barocca.
Sulla sinistra troviamo lo scenografico pulpito in commesso
marmoreo di Dionisio Lazzari costruita circa nel 1678.
All’interno vi sono tre cappelle importanti: la prima si trova
sull’ingresso a destra ed è dedicata a San Nicola, raffigurato
nella pala d’altare in gloria tra il beato Ceslao di Cracovia
e San Luigi Bertrando. Sulla parete destra della cappella è
stato collocato, l’affresco con la Madonna della Sanità,
proveniente dalla cripta. Il dipinto, datato tra il V e il VI
secolo, è la più antica immagine mariana conosciuta a
Napoli. La seconda cappella, intitolata a San Pietro martire,
conserva una tavola databile intorno al 1610, raffigurante
il Martirio di San Pietro da Verona, martire domenicano,
opera del fiorentino Giovanni Balducci. La terza a destra,
è dedicata a San Vincenzo Ferreri, sacerdote domenicano
spagnolo, rappresentato nel dipinto di Luca Giordano mentre
predica alla folla. Dentro la basilica hanno operato importanti
artisti: L. Giordano, Pacecco de Rosa e A. Vaccaro.
Massimo Tuccillo
Basilica Santa Maria della Sanità
Riscoprendo Napoli
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e da quelle romane. Un simbolo della cittadina adriatica è
è l’Arco di Torre, situato in cima al promontorio, che domina
il porto. In origine veniva impiegato come avamposto
difensivo per prevenire gli attacchi dei pirati.
Numana è anche terra di tradizioni e di leggende come
quella del Crocifisso Miracoloso. Opera lignea di superba
lavorazione è custodito nel Santuario omonimo. La leggenda
vuole che gli autori dell’opera fossero stati coloro che
deposero il corpo di Cristo dalla croce e gli diedero
sepoltura. Fu l’imperatore Carlo Magno a portare il
crocifisso in Europa regalandolo al papa Leone III in
virtù dei suoi eventuali poteri miracolosi. Una terribile tem-
pesta in prossimità del porto di Marcelli, costrinse il
convoglio regale ad abbandonare la reliquia presso la
Chiesa di San Giovanni Battista.
Antonio G. Guerrera
Numana è situata all’interno del Parco del Conero ed è
conosciuta in particolare per la varietà e la ricchezza di
suggestive spiagge.
La pianeggiante costa dell’adriatico è spezzata a metà dal
Monte Conero, da cui prende il nome il tratto di costa
(Riviera del Conero). Il Monte Conero offre una natura
incontaminata ed è teatro di una veduta mozzafiato dalle
sue pendici. Istituito parco dal 1987 è oggi una riserva
naturalistica unica nel suo genere che comprende moltissime
specie di flora e fauna come corbezzoli, ginestre, lecci,
pini… e numerosissime specie di uccelli.
La città è divisa in due porzioni ben distinte: il centro storico
si trova sulla parte denominata Numana alta, in quanto è
alla sommità di una falesia a picco sul mare, mentre
Numana bassa include la sottostante zona del porto
turistico.
La spiaggia di Numana alta comprende due baie formatesi
a ridosso della falesia: la Spiaggiola e la Spiaggia dei frati
, litorali selvaggi che si snodano in mezzo ad una serie
di insenature, mentre la spiaggia di Numana bassa si
estende a sud del porto fino alla frazione di Marcelli ed è
contraddistinta da ampie distese di ghiaia.
La storia di Numana ha inizio in tempi remoti, tanto che
già nel Neolitico si contavano insediamenti umani. I Piceni
fondarono il primo nucleo abitato dalle ceneri di quello che
era un antico porto fondato dai Siracusani. A partire dal
V secolo a. C. Numana venne inclusa nelle rotte ateniesi:
divenne così famoso emporio e centro di smistamento delle
merci greche verso l'interno e il medio adriatico.
Testimonianze di questo antico passato sono conservate
nell'Antiquarium statale, museo archeologico dove sono es-
posti reperti di grande pregio provenienti dalle tombe picene
Consigli di ... viaggiando per l’Italia
Incoming - n° 0 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
NUMANA... il cuore della riviera del Conero
Come raggiungere Numana
Auto : (Autostada A14 (Bologna-Taranto) - DA NORD uscita
autostradale Ancona Sud , DA SUD uscita autostradale Loreto -
(Porto Recanati).
Treno: Linea Milano - Ancona - Lecce
- Provenendo da nord
raggiunta la stazione centrale di Ancona si può proseguire con
autobus di linea RENI in direzione Numana o in Taxi (P.zza
Rosselli tel. 071 43321)
- Provenendo da sud
fermandosi alla stazione di Porto Recanati si può proseguire con
autobus di linea RENI in direzione Numana o Taxi
Aereo: Aereoporto Falconara (servizio ferroviario diretto dalla
stazione di Castelferretti, situata di fronte all'aeroporto, fino alla
stazione ferroviaria di Ancona, poi prendere Bus Linea Reni per
Numana, oppure noleggiare un’auto, prendere un TAXI o un au-
tobus della linea Conerobus fino ad Ancona).
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Deriva da Mons Militium, letteralmente “monte dei soldati”.
Sito lungo lo spartiacque tra le Valli del Sabato e del
Calore, in un paesaggio ricco di floridi vigneti, con
produzione di vini, tra i migliori dell’Irpinia.
Le sue origini risalgono ad epoche remote, il tutto dimostrato
grazie a ritrovamenti di stanziamenti preistorici e Romani.
L'attuale nucleo urbano risarebbe all'inizio del Medioevo e
vanterebbe origini normanne.
(ad oggi consta di 5.500 abitanti circa).
Feudo angioino dei de Tocco, passò ai Durazzo, ai
Caracciolo, ai Della Leonessa e successivamente, nuova-
mente ai de Tocco, che lo riacquisirono nel 1448, diven-
nero Principi nel 1567 ed amministrarono le rendite feudali
sino al 1806.
Dimostrazione ne sono:
Il castello normanno, noto anche come Castello della
Leonessa, realizzato originariamente in epoca medioevale,
venne trasformato in residenza gentilizia nel XVI, in epoca
tardo-rinascimentale.
La Porta della Terra: si percorre per accedere al borgo
antico e alla parte posteriore del castello.
Diverse chiese quali: S. Maria Maggiore, S. Anna, S. Pietro
e S. Paolo, S. Antonio Abate.
L'ex-Convento dei Padri Domenicani, ora sede municipale,
e gli edifici signorili di Montemiletto (palazzo Paladino,
palazzo Fierimonte ecc..).
Dopo il terremoto del 1980, Montemiletto ha conosciuto
uno straordinario sviluppo edilizio, che ha visto nascere una
nuova Montemiletto ai piedi di quella vecchia. Montemiletto
nuovo.
Il territorio comunale comprende le frazioni di:
Montaperto: dove troviamo il castello longobardo, le antiche
chiese di S.
Audenio e S. Eustachio risalenti al XV sec., ed alcuni edifici
signorili.
Serra: in essa sita la chiesa di Maria SS della Pietà.
Il Santo Patrono, di Montemiletto, è S. Gaetano Thiene,
festeggiato il 7 agosto.
Diversi sono gli eventi estivi, sia religiosi che civili.
(come, per esempio la “festa del volontariato” che si tiene
ad agosto).
Altro evento importante è il “Ludovico Van Festival”,
quest’anno giunto alla quinta edizione e tenutosi dal 13
al 15 luglio.
L’elemento caratterizzante di questa manifestazione è il con-
nubio che si crea tra musica, natura, e arte.
Obiettivo del festival è creare un contenitore culturale, punto
di riferimento in cui confluiscono le idee e i bisogni di una
terra che riscopre se stessa.
La collaborazione con varie associazioni e gruppi conferma
la volontà, da parte del collettivo Ludovico Van, di dare al-
l’Irpinia un ruolo di primo piano nella crescita culturale della
Campania e del centro-sud.
Obiettivo e speranza comune a molti, soprattutto giovani
che amano la propria terra, la Campania, il Sud, e vogliono
rendere sempre migliore questi luoghi, ma soprattutto essere
ricordati e menzionati per attività, ed eventi “positivi”.
Incoming - n° 0 - periodico dell’associazione di volontariato “Giovani per il turismo”
Giulia Pisano
Montemileto ... un borgo medioevale ...
Giovani per il TurismoInComing
C’è posto per il futuro
Intervista su Abbì Abbè
E’ nata ad aprile l’ associazione composta da under 30 che punta a rilanciare il turismo in Campania. Obiettivi: “Incoming”,
iniziative e idee per creare lavoro e combattere la precarietà.
Al centro campeggia il Vesuvio, incorniciato da due lettere: “G” e “T”. Il giovane presidente Davide Cacace fissa il logo
della neonata associazione con un misto di orgoglio e speranza. “E un pizzico di coraggio”, precisa. Perché in questi
tempi di spread e tagli alla spesa, parlare di futuro, qui al Sud, può suonare come una bestemmia.
Cacace, Giovani e Turismo: due termini che oggi sembrano impossibili da pronunciare.
Oggi noi giovani rappresentiamo la prima “nota spese” dei nostri genitori. Per colpa della precarietà diffusa non riusciamo
a raggiungere obiettivi di vita che fino a pochi anni fa rappresentavano la norma: casa, matrimonio, lavoro. I governi degli
ultimi decenni ci hanno rubato il futuro. Nonostante ciò, abbiamo la speranza e la volontà di crearci da soli le nostre
opportunità. Il turismo può essere una di queste.
“Incoming” è uno dei vostri mantra. Il successo di un posto turistico dipende anche da una buona accoglienza e da una
buona informazione?
Sì, certo. La nostra associazione ambisce a rendere la Campania fra le mete più ricercate soprattutto attraverso l’ “in-
coming”, che è, appunto, l’attività di ricevimento dei turisti in una determinata località. Se si vuole puntare sul turismo,
le amministrazioni locali dovranno migliorare i servizi e l’informazione. I primi a beneficarne sarebbero i cittadini stessi.
Negli ultimi anni, la nostra regione ha fatto notizia per rifiuti e criminalità. Il contraccolpo per la nostra immagine è stato
devastante. Ma che può fare un’associazione come GpT per riscattare la Campania?
Col nostro periodico (“Incoming”, ndr), proviamo a “pubblicizzare” ciò che di bello e di meno conosciuto c’è nella nostra
regione. I rifiuti e la criminalità sono di certo una piaga, ma non possono rappresentare un alibi. Le risorse per creare
lavoro ci sono, anche se fino ad oggi, a differenza di altre zone d’Italia e d’Europa, non si è stati in grado di migliorare
il “marketing del turismo”. Basti pensare alla realtà locale: il sito di Liternum è tutt’oggi privo della notorietà che dovrebbe
spettargli. Per non parlare poi del litorale…
Cacace, diciamocelo chiaramente: senza l’appoggio delle istituzioni, incidere sul territorio è difficile. Ed è per questo che
i movimenti dal basso spesso falliscono, osi vedono costretti a forme di ‘do ut des’ col politico di turno. Anche voi cadrete
in questa trappola?
Noi siamo dell’idea che un’associazione debba occuparsi di politica, da intendersi però come co-gestione della “res
publica”. I litigi e le discussioni di matrice partitica, spesso alla ribalta dell’opinione pubblica, quando uno Stato sta
andando alla deriva, onestamente, non ci interessano. Questa non è politica. O, perlomeno, non è il tipo di politica che
ci interessa.
Dateci una buona ragione per seguirvi nei prossimi mesi.
Al di là degli obiettivi programmatici, l’associazione nasce come punto di incontro per tanti giovani e cittadini, nonché
come luogo dove partorire e sviluppare nuove idee. Invitiamo quindi tutti i lettori alla presentazione ufficiale dell’associazione
che avverrà a Giugliano nel mese di ottobre. In più, li invitiamo a partecipare sia ai nostri dibattiti su Facebook nel gruppo
“Giovani per il Turismo”, sia in concreto alla realizzazione di eventi culturali e progetti volti al rilancio e allo sviluppo
della nostra terra.