il reparto di pediatria oncologica promosso ......una terapia per via orale, sicura e non tossica,...

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1 Anno XXII – ottobre - novembre- dicembre 2016 – trimestrale Spediz. in abbon. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 2, DBC Roma Registrazione Tribunale di Roma N. 240 del 2/6/1994 IL REPARTO DI PEDIATRIA ONCOLOGICA PROMOSSO CENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE PER NUOVA TERAPIA D’AVANGUARDIA L’ Oncologia Pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma ha ricevuto il riconosci- mento di centro di riferimento regionale per il trattamento delle anomalie vascolari cioè di gravi malformazioni vascolari o di emangiomi complicati. Il riconoscimento (unico centro pubblico nel Lazio accanto a quello dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma) – spiega la Pro- fessoressa Amalia Schiavetti, Responsabile di Unità Operativa Semplice di Day-Hospital affe- rente alla Unità Operativa Com- plessa di Oncologia Pediatrica diretta dalla Professoressa Anna Clerico - deriva dalla nostra esperienza nel trattare alcune di queste anomalie vascolari con una terapia per via orale, sicura e non tossica, il propranololo, normalmente usato nella terapia dell’ipertensione arteriosa. Que- sto tipo di trattamento risulta particolarmente innovativo, es- sendo stato utilizzato per la prima volta nel mondo nel 2008 e presso il nostro centro già a partire dal 2009. “Non siamo gli unici nel mondo a eseguire que- colosi quando insorgono in parti critiche dell’organismo, ad esempio nella regione vicino agli occhi oppure nel fegato o nelle vie respiratorie. Il farmaco viene utilizzato anche in bam- sta terapia innovativa – sottoli- nea la Schiavetti – ma siamo tra i primi”. Il farmaco è risultato risolutivo per il trattamento di gravi eman- giomi che possono risultare peri-

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Page 1: IL REPARTO DI PEDIATRIA ONCOLOGICA PROMOSSO ......una terapia per via orale, sicura e non tossica, il propranololo, normalmente usato nella terapia dell’ipertensione arteriosa. Que-sto

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Anno XXII – ottobre - novembre- dicembre 2016 – trimestrale

Spediz. in abbon. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)art.1, comma 2, DBC Roma

Registrazione Tribunale di Roma N. 240 del 2/6/1994

IL REPARTO DI PEDIATRIA ONCOLOGICA PROMOSSOCENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE PER NUOVA TERAPIA D’AVANGUARDIA

L’ Oncologia Pediatrica delPoliclinico Umberto I di

Roma ha ricevuto il riconosci-mento di centro di riferimentoregionale per il trattamento delleanomalie vascolari cioè di gravimalformazioni vascolari o diemangiomi complicati.Il riconoscimento (unico centropubblico nel Lazio accanto aquello dell’Ospedale BambinoGesù di Roma) – spiega la Pro-fessoressa Amalia Schiavetti,Responsabile di Unità OperativaSemplice di Day-Hospital affe-rente alla Unità Operativa Com-plessa di Oncologia Pediatricadiretta dalla Professoressa AnnaClerico - deriva dalla nostraesperienza nel trattare alcune diqueste anomalie vascolari conuna terapia per via orale, sicurae non tossica, il propranololo,normalmente usato nella terapiadell’ipertensione arteriosa. Que-sto tipo di trattamento risultaparticolarmente innovativo, es-sendo stato utilizzato per laprima volta nel mondo nel 2008e presso il nostro centro già apartire dal 2009. “Non siamo gliunici nel mondo a eseguire que-

colosi quando insorgono in particritiche dell’organismo, adesempio nella regione vicinoagli occhi oppure nel fegato onelle vie respiratorie. Il farmacoviene utilizzato anche in bam-

sta terapia innovativa – sottoli-nea la Schiavetti – ma siamo trai primi”.Il farmaco è risultato risolutivoper il trattamento di gravi eman-giomi che possono risultare peri-

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Io, domani...Notiziario Trimestraledell’Associazione per la lottacontro i Tumori Infantili

Via G. Giolitti, 25500185 Roma

Direttore ResponsabileDaniela De Robert

Coordinammento editorialePaola Marianovia Giolitti, 25500185 ROMAtel/fax 06 44360073

Numero Verde800 66 18 14

GraficaMaria Livia Pinchera

StampaTipografia Europrint - ROMA

c/c postale 73753006

c/c bancarioBanca Prossima SpAvia Parigi 13/15 - 00185 RomaIBANIT42I0335901600100000112700

e-mail [email protected]

www.iodomani.it

EUROPARLAMENTOMIGLIORARE LE NORME SUI FARMACI PER I BAMBINIVecchie regole da aggiornare su oncologia pediatrica

Ènecessario intervenire effi-cacemente per migliorare il

regolamento sui medicinali pe-diatrici. Lo ha chiesto la com-missione ambiente del Parla-mento europeo, approvandocon 47 voti a favore 5 contrari e1 astenuto, un’interrogazioneorale alla Commissione euro-pea, che anticipa la prepara-zione di una risoluzione, con cuisi chiede di procedere ad unamodifica del regolamento. Il provvedimento Ue già in vi-gore sui medicinali per uso pe-diatrico “ha prodotto molti effettipositivi”, spiega Giovanni La Via

(Ap\Ppe), Presidente della com-missione Ambiente, e salute del-l’Eurocamera. “Ma dopo 10 anni ènecessario apportare delle modi-fiche - aggiunge - e possiamo faredi più soprattutto sull’oncologiapediatrica” con “azioni mirate chefacciano leva sulla tempestivitàdei piani di indagine pediatrica esugli incentivi alla ricerca”.

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bini molto piccoli, a partiredai primi mesi di vita, epocain cui queste anomalie sonopiuttosto frequenti. Fino a poco tempo fa le uni-che terapie disponibili eranorappresentate da farmacimolto tossici o da chirurgia.La casistica dei pazienti trat-tati presso l’Oncologia Pediatrica è già consistente;

i casi più gravi sono stati trattati inregime di ricovero, altri in regimedi day hospital, vale a dire il far-maco viene somministrato dai ge-nitori a domicilio e il bambinoviene controllato mensilmente inday-hospital. E le novità non sonofinite, “stiamo attualmente organiz-zando un trattamento sperimentaleper le anomalie linfatiche con un farmaco biologico, il sirolimus”,

riferisce la Schiavetti.“Ricerca e terapiasono un binomio vin-cente, che cerchiamocostantemente di per-seguire nell’attivitàdi tutti i giorni”, conclude.

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Ogni anno quasi 800mila italianicolpiti dal cancro sono costretti

a cambiare regione per curarsi. So-prattutto dal Sud verso il Nord, inparticolare Milano: dalla Campania55mila persone, dalla Calabria52mila, dalla Sicilia 33mila, dal-l’Abruzzo 12mila e dalla Sardegna10mila. Il valore economico annuo èpari a 2 miliardi di euro. È l’allarmelanciato dall’Associazione Italianadi Oncologia Medica (Aiom). Pre-occupa soprattutto la situazione inCalabria: il 62% dei pazienti con tu-more del polmone e il 42% di coloroche hanno un cancro al seno vanno

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IN CIRCA 10 ANNI IN UE APPROVATIPIÙ FARMACI PER BAMBINIGrazie al Regolamento pediatrico in vigore dal 2007

(continua a pag 4)

800MILA ITALIANI OGNI ANNO CAMBIANO REGIONE PER SOTTOPORSI ALLE CURE

AIOM, PREOCCUPA LA SITUAZIONE IN CALABRIA, URGE RETE ONCOLOGICA

fuori Regione per l’intervento chi-rurgico di asportazione della neopla-sia. Considerando la chirurgia per leneoplasie più importanti, la migra-

Grazie al Regolamento pedia-trico, in Europa sono stati au-

torizzati più farmaci e sono statedate nuove indicazioni per i bam-bini. È il bilancio che si può trarrea quasi 10 anni dalla sua attua-zione, e su cui ora la CommissioneEuropea ha promosso una consul-tazione pubblica, aperta fino al 20febbraio 2017, per raccogliere pa-

reri e commenti sulla sua secondarelazione. Lo segnala l’Agenzia eu-ropea dei medicinali (Ema) sul suosito. I dati raccolti dall’Ema e dagliStati membri tra il 2007 e 2015 di-mostrano che i miglioramenti pro-dotti dal Regolamento nellosviluppo della medicina pediatrica.Dal confronto tra gli anni 2004-2006, subito prima della sua en-trata in vigore, e 2012-2014,emerge che se nel primo periodoerano stati autorizzati a livello cen-trale complessivamente 31 tranuovi medicinali e nuove indica-zioni per uso pediatrico, nel se-condo triennio si è arrivati a 68.Ora sono disponibili farmaci pedia-trici per il trattamento di alcunecondizioni reumatologiche, malat-tie infettive come l’epatite C cro-nica e l’infezione da HIV,

ipertensione e tumori pediatrici,come la leucemia linfoblasticaacuta. Gli studi clinici nei bambiniavviati come parte di un Pip-Pianodi indagine pediatrica (che è ilprincipale strumento del Regola-mento per garantire che esigenzeterapeutiche pediatriche in prece-denza non soddisfatte vengano stu-diate e sviluppati i farmaciappropriati) sono attualmente il30% di quelli registrati nel data-base dell’Ue sulla sperimentazioneclinica. I contributi che verrannopresentati sulla seconda relazionedella Commissione europea sul Re-golamento pediatrico, diverrannoparte integrante della relazione fi-nale, con cui la Commissione valu-terà l’impatto del Regolamentosulla salute pubblica e l’industriafarmaceutica.

zione sanitaria in Calabria raggiungeil 37%, con 1.999 ospedalizzazioninel 2012 fuori dai confini locali.

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TUMORI: PER RACCONTARLI UN CONCORSO DI NARRATIVA,POESIA E FOTOGRAFIA

Del Cro di Aviano, iscrizioni fino al 15 febbraio 2017

800MILA ITALIANI OGNI ANNO CAMBIANO

REGIONE PER SOTTOPORSI ALLE CURE

(segue da pag 3)

Narrativa, fotografia e, da que-st’anno, anche la poesia per

esprimere il rapporto con l’esperienzadi un tumore, sperimentata personal-mente, tramite un parente o un pa-ziente. Questa la novità della quintaedizione del concorso artistico-lette-rario nazionale “Espressioni di cura.Parole e immagini per narrare la ma-lattia oncologica”, iniziativa pro-mossa dall’Istituto Nazionale TumoriCro di Aviano. Possono parteciparepazienti oncologici, operatori conesperienza di lavoro nelle strutturesociosanitarie con pazienti oncolo-gici e caregiver, persone che si sianoprese cura di pazienti con tumore inqualità di familiari, amici e volontari.“Il premio si colloca nel filone dellamedicina narrativa, approccio chepunta allo sviluppo di una pratica cli-nica in cui la narrazione del pazientesi integra in modo significativo aldato scientifico contribuendo a co-struire il percorso di cura più idoneo”spiega il direttore scientifico del-l’Istituto, Paolo De Paoli.Per la quinta edizione il tema sceltoè “I nomi che diamo alle cose”. Chi

parteciperà per la narrativa o la poe-sia dovrà consegnare un racconto let-terario o una poesia in lingua ita-liana, per la fotografia scatti digitalia colori o in bianco e nero. Il mate-riale dovrà pervenire all’[email protected] entro e nonoltre il 15 febbraio 2017 e sarà valu-tato da una giuria composta da espo-nenti del mondo socio culturale - tracui il vicepresidente del ParlamentoEuropeo, David Sassoli. La premia-zione si terrà a maggio 2017 nel Cen-tro di Riferimento Oncologico diAviano. I racconti vincitori di ogniedizione del concorso artistico e let-terario vengono raccolti e pubblicatiin un’antologia.

A queste si aggiungono 1.941 rico-veri per chemioterapia extra Re-gione. L’Aiom richiede interventi urgentia partire dalla realizzazione dellaRete Oncologica della Calabria edei Percorsi Diagnostici TerapeuticiAssistenziali (PDTA).“La rete dovrà prevedere ancheuna suddivisione dei ricoveri perintensità di cura, oggi gran partedella mobilità riguarda casi dibassa e media complessità”, spiegaCarmine Pinto, presidente Aiom.In Calabria nel 2016 sono stimati10.400 nuovi casi di tumore. Lemigrazioni conducono verso Lom-bardia, Lazio, Emilia-Romagna,Basilicata, Sicilia e Puglia. Un De-creto del Commissario ad acta allasanità regionale dell’aprile 2015ha previsto l’istituzione della Reteoncologica regionale, eviden-ziando alcune misure urgenti. “Lariconversione dovrebbe generareun’offerta complessiva di 139 po-sti letto, di cui 57 ordinari e 82 inDay Hospital - evidenzia Vito Bar-bieri, coordinatore AIOM Calabria.La rimodulazione della quantità equalità dell’offerta implica soprat-tutto l’incremento degli interventidi chirurgia oncologica. Chie-diamo - conclude - la costituzionedi un’autorità centrale regionalecon funzioni di coordinamentodella Rete già deliberata”.

IL BANDO 2016 è disponibile al link

www.cro.sanita.fvg.it/it/per_i_pazienti/

espressioni_di_cura.html

Informazioni possono essere richieste

allo 0434.659709

o scrivendo a [email protected]

TUMORI: 8 ITALIANI SU 10 PRESERVANO LA FERTILITÀUn quarto delle neoplasie si verifica durante l’età riproduttiva

Otto italiani su dieci sono favo-revoli alla preservazione della

fertilità per ragioni mediche, comenel caso di pazienti che devono af-

frontare cure oncologiche. Ma sonoancora pochi in Italia i centri in cuiè possibile farlo. È quanto emerge dall’indagine ‘Li-stening in: IVF and Fertility in Eu-rope (LIFE)’, presentata nel corsodi un convegno nella Sala del Se-nato di Santa Maria in Aquiro, aRoma. L’indagine è stata condottasu un campione di uomini e donnein Francia, Germania, Italia, Spa-gna, Svezia e Regno Unito.

(continua a pag 9)

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Tipologie

Dal punto di vista clinico si è soliti distinguere duetipologie principali di tumore del polmone che in-sieme rappresentano oltre il 95% di tutte le neo-plasie che colpiscono questi organi: il tumore pol-monare a piccole cellule (detto anche microcitoma,10-15%) e il tumore polmonare non a piccole cel-lule (il restante 85% circa), entrambi originati daltessuto epiteliale che riveste le strutture polmonari.Il tumore a piccole cellule prende origine daibronchi di diametro maggiore, è costituito da cel-lule di piccole dimensioni e si presenta in generenei fumatori, mentre è molto raro in chi non ha maifumato. La sua prognosi è peggiore rispetto a quel-la del tumore non a piccole cellule anche perchéla malattia si diffonde molto rapidamente anche inaltri organi.Il tumore non a piccole cellule è a sua volta sud-diviso in tre principali tipologie:

PAROLA ALL’ESPERTOUGO PASTORINO, CHIRURGO,PARLA DEL TUMORE AL POLMONE

Cos’èI polmoni sono due organi simmetrici, spugnosi, po-sti nel torace. La loro funzione è quella di trasferi-re l’ossigeno respirato al circolo sanguigno e de-purare il sangue dall’anidride carbonica prodottadall’organismo. In dettaglio, l’aria entra nell’orga-nismo attraverso naso e bocca, passa poi nella tra-chea, una struttura a forma di tubo che si divide indue rami, uno diretto al pomone destro e uno al pol-mone sinistro. Questi due rami principali si dividonoin altri rami più piccoli chiamati bronchi che a lorovolta si dividono in tubi ancora più piccoli, i bron-chioli. Al termine dei bronchioli si trovano gli alveoli,una sorta di “sacchetti” nei quali avviene lo scam-bio di ossigeno con il sangue: grazie ai moltissimicapillari presenti negli alveoli, infatti, l’ossigeno in-trodotto con la respirazione entra nel circolo san-guigno e può raggiungere tutte le cellule, mentrel’anidride carbonica prodotta dalle cellule entra ne-gli alveoli e viene espulsa con l’espirazione.Il tumore del polmone, che si può sviluppare nel-le cellule che costituiscono bronchi, bronchioli e al-veoli può costituire una massa che ostruisce il cor-retto flusso dell’aria, oppure provocare emorragiepolmonari o bronchiali. Non esiste un solo tipo ditumore al polmone, bensì diverse tipologie di ma-lattia a seconda del tessuto polmonare interessa-to e inoltre il polmone può rappresentare la sededi metastasi provenienti da altri tipi di cancro (peresempio quello della mammella).

L’ANGOLO DI ALTEGRASSEGNA STAMPA DELLE NOTIZIERIGUARDANTI RICERCHE, NOVITÀ,CONVEGNI E STUDI SUI TUMORI GIOVANILI

A cura di Francesca Morelli

TUMORE AL POLMONE

5Un particolare ringraziamento va all’Airc

di cui pubblichiamo le informazioni sul tumore al polmone

AIRC

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• il carcinoma spinocellulare (detto anche squa-mocellulare o a cellule squamose) rappresentail 25-30% dei tumori del polmone e nasce nellevie aeree di medio-grosso calibro dalla trasfor-mazione dell’epitelio che riveste i bronchi pro-vocata dal fumo di sigaretta. È questo il tumorepolmonare con la prognosi migliore.

• L’adenocarcinoma si presenta in circa il 35-40%dei casi e si localizza, al contrario dei precedenti,in sede più periferica e cioè a livello dei bronchidi calibro minore. È il tumore polmonare più fre-quente tra chi non ha mai fumato e talvolta è do-vuto alla presenza di cicatrici polmonari (peresempio per vecchie infezioni tubercolari o perpleuriti).

• Il carcinoma a grandi cellule è meno frequente(10-15%) e può comparire in diverse aree del pol-mone. In genere tende a crescere e a diffondersipiuttosto rapidamente.

Nel restante 5% dei casi il tumore non prende ori-gine dall’epitelio, ma da tessuti diversi come, peresempio i tessuti nervoso ed endocrino (in questocaso si parla di carcinoide polmonare di origine neu-roendocrina) o linfatico (in questo caso si tratta dilinfoma polmonare).

Evoluzione

I tumori polmonari sono classificati in base aquattro stadi di gravità crescente, indicati con i nu-meri progressivi da 1 a 4. In particolare, per la sta-diazione (il processo che permette di assegnare unostadio alla malattia) del tumore del polmone si uti-lizza il cosiddetto sistema TNM.Il parametro T descrive la dimensione del tumoreprimitivo (cioè quello che si è manifestato per pri-mo nel caso in cui questi siano più di uno sia al-l’interno del polmone sia nel resto dell’organismo),il parametro N prende in considerazione l’eventualeinteressamento dei linfonodi e infine il parametroM fa riferimento alla presenza o meno di metastasia distanza.

Sintomi

Il tumore del polmone in molti casi resta asinto-matico nelle sue fasi iniziali: succede a volte chela malattia venga diagnosticata nel corso di esa-mi effettuati per altri motivi. Quando presenti, i sin-tomi più comuni del tumore del polmone sono tos-se continua che non passa o addirittura peggioranel tempo, raucedine, presenza di sangue nel ca-tarro, respiro corto, dolore al petto che aumenta nelcaso di un colpo di tosse o un respiro profondo, per-dita di peso e di appetito, stanchezza, infezioni re-spiratorie (bronchiti o polmoniti) frequenti o che ri-tornano dopo il trattamento.

Diagnosi

In presenza di sintomi sospetti è importante con-tattare il proprio medico di base che, dopo una vi-sita approfondita nella quale valuterà tutti i segnie i sintomi, potrà prescrivere ulteriori esami di ap-profondimento come per esempio una radiografiaal torace. Ulteriori approfondimenti possono pre-vedere anche l’uso di TC, risonanza magnetica ePET, ma per arrivare a una diagnosi certa è ne-cessario effettuare una biopsia - prelievo di un fram-mento di tessuto tumorale - e il successivo esame

Mi sono ritrovata a far i conti con la mia tossesenza essermi resa contoche non si trattava di unasemplice bronchite!»

Inizia così la lettera che Tracy ha inviato in re-dazione per raccontarci un vissuto decisa-mente difficile per una giovane donna.“Facevo parte di una band rock fusion che sistava facendo largo faticosamente fra la giun-gla di principianti o aspiranti artisti. Suonavo ilbasso ed ero la voce del gruppo rock fusion.La mia vita sin da ragazzina è stata sempre ab-bastanza sregolata, figlia di genitori separati,sono stata affidata a mio padre perché miamadre era alcolista. Lui non c’era mai ed io perriempire la mia solitudine ho iniziato a strim-pellare la chitarra, a cantare il jazz e il rock a di-ciassette anni e a fumare. Mi sono fatta le ossain vari locali milanesi e lentamente la gente hacominciato a apprezzare le mie doti canore emusicali. Al Hard Rock Café ho conosciuto inuna serata speciale, organizzata dai titolari dellocale, altri tre ragazzi in gamba, uno alla chi-tarra solista, un altro alle tastiere e non ultimoil batterista. Dopo alcune serate passate a suo-nare insieme, loro mi hanno definito the voicedel gruppo denominato The Crown. Il mionome d’arte lo uso anche per scrivervi questalettera, perché mi ha portato fortuna fino a dueanni fa, quando ho iniziato a tossire come unaforsennata e a dover lasciare tutto quello chemi piaceva, cantare e suonare».

Tracy: «MALEDISSI IL GAVEVO INIZIATO

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istologico, cioè lo studio al microscopio del fram-mento prelevato. Spesso viene anche effettuatol’esame citologico dello sputo, nel quale si cerca-no eventuali cellule tumorali che provengono daipolmoni. Per avere un quadro più preciso della si-tuazione, il medico può prescrivere anche altri esa-mi, un po’ più fastidiosi per il paziente come peresempio la broncoscopia che riesce a visualizza-re l’interno dei bronchi grazie a un sottile tubo in-serito attraverso la bocca, utile anche per esegui-re prelievi del tessuto senza ricorrere all’interven-to chirurgico.

Come si cura

L’approccio terapeutico cambia notevolmente a se-conda delle condizioni del paziente, ma soprattut-to del tipo di tumore che ci si trova di fronte: a pic-cole cellule oppure non a piccole cellule.Tumore a piccole celluleIl trattamento più utilizzato per questo tipo di tumoredel polmone è la chemioterapia, una scelta lega-ta al fatto che la malattia in genere risponde beneai farmaci oggi disponibili e che spesso al momentodella diagnosi sono già presenti me-

sultati della biopsia,che diagnosticava senzapietà un tumore a piccole cellule.

La mia disperazione futotale, mi ritrovavo sola,malata a ventiquattro anni,a dover affrontare unachemioterapia che nonsapevo cosa fosse né cosacomportasse.”

Tracy prosegue la sua lunga lettera descrivendole sofferenze e le reazioni avute a una terapiacosì invasiva, soprattutto vedeva sfumare il suosogno lavorativo, perché non riusciva più aesercitarsi con la voce e con la chitarra basso.“Quando finì il ciclo chemioterapico mi disseroche avrei dovuto iniziare la radioterapia ed il miosogno continuava a prendere sempre più le di-stanze da me. Chiesi al mio medico di base sequalcuno potesse aiutarmi,

mi sentivo talmente maleanche a livello psicologicoche avevo assolutamentebisogno di una sorta dicontenzione.

La fatica di svegliarmi ogni giorno e sottopormi aquelle che consideravo essere vere e proprie tor-ture, grazie a una giovane psicologa iniziò a sce-mare. Dopo quindici mesi dalla scoperta deltumore a piccole cellule, intravidi la fine del tunnel.

Tracy racconta di essersirivolta al medico di base percapire il motivo del sangueche trovava quandoespettorava.

Le fu prescritta una radiografia al torace, una ri-sonanza magnetica, una PET una broncoscopiae una biopsia.“La sola idea di dover sottopormi a tutta quella sfilzadi esami mi terrorizzò, per fortuna il medico di basemi ha aiutata moltissimo perché ero praticamentesola, mio padre come sempre era assente. Mi haspiegato che poteva trattarsi di un tumore e le di-verse lesioni che possono interessare il polmone”.“ Dopo circa un mese dalla mia prima visita, congli esami in mano, sono andata da un oncologoche si mostrò molto interessato soprattutto ai ri-

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L GIORNO IN CUI, A DICIASSETTE ANNIATO A FUMARE»

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tastasi in organi diversi dal polmone e di conse-guenza la chirurgia non può essere considerata unapproccio efficace. Per questo tipo di tumore si uti-lizza anche la radioterapia in associazione alla che-mioterapia oppure dopo la chemio per eliminareeventuali cellule tumorali residue. La chirurgia, cioèl’eliminazione del tumore mediante l’asportazionedell’area del polmone coinvolta, del tutto o in par-te (lobectomia), è indicata solamente in casi sele-zionati e si effettua molto raramente. Le terapie bio-logiche, basate su farmaci che hanno un precisobersaglio molecolare, sono ancora in fase di stu-dio per il trattamento di questo tipo di tumore delpolmone, così come terapie immunologiche già inuso per altre neoplasie.Tumore non a piccole celluleNel tumore non a piccole cellule l’intervento chi-rurgico rappresenta la terapia di scelta, a meno chenon siano già presenti metastasi a distanza. Dalmomento che con la chirurgia vengono asportateporzioni di polmone, è importante valutare primadell’intervento le capacità respiratorie del pazien-te, per essere sicuri che non ci saranno in segui-to problemi respiratori.La radioterapia è utilizzata da sola o in combina-

www.alteg.It • [email protected]

PER DIALOGARE...

Alteg, mantenendo l’impegno di restare in contatto con tutti i suoi amici checercano sostegno e informazioni si avvale dell’aiuto di Francesca Morellialla quale potete inviare le vostre storie personali all’indirizzo [email protected]

Maledissi il giorno in cui a diciassette anni avevoiniziato a fumare come unaturca, per darmi un tono e per sembrare una donna vissuta.”

Oggi Tracy sta bene, ha ripreso lentamente adesercitare la sua voce, e con la sua chitarraspera nuovamente di avere un bel percorsomusicale da percorrere. Ci ha scritto per rac-comandare a tutti i ragazzi che stanno sof-frendo del suo stesso male di non mollare, dilottare fino in fondo perché la famosa frase chesi è ripetuta anche nei momenti più bui “stayhungry, stay foolish” e l’essersi affidata a maniesperte le hanno salvato la vita.

Conclude la sua letteracon un NON FUMATEscritto a caratteri cubitali.

zione con la chemioterapia nei casi in cui non è pos-sibile procedere con la chirurgia, a causa delle ca-ratteristiche del tumore o dello stato di salute delpaziente. Per quanto riguarda i farmaci biologici,sono stati ottenuti buoni risultati.

Chi è a rischio

Il più importante fattore di rischio nel tumore del pol-mone è rappresentato dal fumo di sigaretta: esisteinfatti un chiaro rapporto dose-effetto tra questa abi-tudine e la malattia e ciò vale anche per il fumo pas-sivo.In altre parole, più si è fumato (o più fumo si è re-spirato nella vita), maggiore è la probabilità di am-malarsi e secondo gli esperti la durata di tale cat-tiva abitudine è anche più importante del numerodi sigarette fumate per determinare il rischio di tu-more. Il rischio cioè è molto più alto se si inizia afumare da giovanissimi e si prosegue per il restodella vita. In cifre, il rischio relativo dei fumatori au-menta di circa 14 volte rispetto ai non fumatori eaddirittura fino a 20 volte se si fumano più di 20 si-garette al giorno.

Fonte AIRC

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Neurochirurgia Pediatrica a Kobe,da Daniela Chieffo della UOC diNeuropsichiatria Infantile del Ge-melli.In pratica gli esperti hanno dimo-strato che con una valutazioneneurocognitiva (ovvero una seriedi test per valutare le abilità men-tali del bambino, da memoria a ragionamento, da coordinazionead attenzione e molto altro) al momento della diagnosi di tu-more cerebrale (che in età pedia-trica rappresenta un caso di can-cro su 4) è possibile ipotizzare

quale sarà l’andamento dellamalattia e se si tratti di un can-cro più o meno aggressivo,che cresce lentamente o molto

velocemente.L’esperta ha effettuato i ‘test cognitivi’ prima e dopo interventoin un campione di 126 piccoli pa-zienti con tumori cerebrali(Astrocitoma pilocitico, Medullo-blastoma, Ganglioglioma, PNET,Glioblastoma), poi operati daglispecialisti dell’UOC. I ricercatorihanno visto che valutando,

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al momento della diagnosi, la pre-senza e l’entità di deficit o disturbi cognitivi (di vario tipo,da attenzione a memoria etc) contest ad hoc si possono fornire aigenitori possibili ipotesi su qualesaràl’andamento della malattia,anche suggerendo le migliori strategie rispetto al-l’approccio che si deciderà diadottare.“In particolare - spiega Chieffo -dai risultati si evince che alcunipazienti con tumore cerebrale pre-sentano anche disturbi cognitivispecifici e che disturbi più signifi-cativi sono presenti in bambinicon tumori a lenta crescita; inveceil bambino con neoplasie più ag-gressive sembrerebbe avere unfunzionamento cognitivo mag-giormente preservato”. “L’ipotesi- conclude Chieffo - è che il tu-more a lento accrescimento provo-chi nel tempo una maggiore ridu-zione di funzionamento deicircuiti responsabili delle abilitàcognitive, rispetto ad una malattiacon proliferazione ‘rapida’”.

Test ad hoc per valutare ‘capa-cità mentali’ (da memoria a

attenzione, linguaggio ecc.) perpredire come evolverà la malattiadi bambini colpiti da cancro alcervello (il più frequente nei bam-bini dopo le leucemie) e, in questomodo, personalizzare le terapie aseconda del livello di aggressivitàdel tumore: è l’idea sviluppata etestata da esperti del PoliclinicoGemelli di Roma in uno studiopubblicato sulla rivista “Child’sNervous System” e presentato alcongresso annuale della So-cietà internazionale di

Oggi circa un quarto di tutte le pa-tologie oncologiche si verifica du-rante l’età riproduttiva ma, a causadelle cure, i pazienti guariti dalle neo-plasie rischiano di vedere compro-messa la propria fertilità. Preservarlasi può con la crioconservazione diovociti, spermatozoi e tessuti ova-rici, tecnica che trova consensonella grande maggioranza degli in-tervistati. L’84% degli europei infattisi dice favorevole nel caso in cui lacrioconservazione serva per ragio-

ni mediche e il 60%anche per ragioni nonmediche, ovvero le-gate a scelte di vita.Percentuali che scen-dono però legger-mente per quanto ri-guarda l’Italia, attestan-dosi rispettivamente al78% e 57%. Pochiperò, in Italia, spiegaGiulia Scaravelli, re-sponsabile del Registro

nazionale Procreazio-ne medico assistitadell’Istituto Supe-riore di Sanità, “icentri con un’unità

dedicata alla preser-vazione della fertilità

nei pazienti oncologici:sono 14 e si trovano

in 10 regioni: 11sono pubblici, 2privati convenzio-

nati e uno privato”.

TUMORI AL CERVELLO NEI BAMBINI TEST MENTALI PREDICONO LA ‘GRAVITÀ’ DELLA MALATTIAQuelli meno aggressivi sono associati alla comparsa di disturbi cognitivi nel bambino

TUMORI: 8 ITALIANI SU 10 PRESERVANO LA FERTILITÀ(segue da pag 4)

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10esplorare l’ambiente, toccando,muovendo oggetti. “In questo modo - ha aggiunto -quando trovano qualcosa di sor-prendente si focalizzano suquanto scoperto di nuovo eprovano a rifarlo, così come suc-cede nei bambini ad esempio conla scoperta dell’interruttore peraccendere la luce”. I robot così cercano di ripeterel’azione, tentano di farla sempre

meglio, selezionando le cose migliori da fare, fino a quandonon si annoiano e passano adaltro. Poi magari ci ritornerannocon altre varianti.“Di fatto i robot imparano gio-cando - ha spiegato il ricercatore -gli obiettivi non glieli diamo noidall’esterno ma se li scelgono da soli”. Per farlo le sfide mag-giori saranno quelle di riuscire afar sviluppare ai robot una capa-cità di astrazione, ossia un pro-cesso attraverso il quale sisostituisce un insieme di oggetticon un concetto più generale che descrive gli oggetti in base aproprietà a loro comuni, e quella di sviluppare un sistemaefficace per organizzare le informazioni e riuscire a recuperare e usare in modo cor-retto le nozioni acquisite di voltain volta.Il traguardo che si sono fissati i ricercatori, in collaborazionecon altri 3 centri di ricerca europei che partecipano al pro-getto, è arrivare entro 4 anni aiprimi risultati concreti, ad esem-pio con robot capaci da soli diriordinare una scrivania senzaaver ricevuto istruzioniprecedenti. Un compito apparentemente facile per noi ma che allo stato attuale è impossibile per qualsiasi robot.

Gioca, curiosa e si annoia ma non è un bambino: è un

robot, il primo a ‘nascere’ con uncervello che deve ancora svilup-parsi e che impara partendo dazero, proprio come un cucciolo di mammifero. È la nuova frontiera della robo-tica che si apre con Goal Robots,l’ambizioso progetto europeo descritto sul sito di Robohub ecoordinato da Gianluca Baldas-sarre, dell’Istituto di Tecnologie eScienze Cognitive del ConsiglioNazionale delle Ricerche (Istc-Cnr).“L’obiettivo - ha spiegato Baldas-sarre - è arrivare a fare dei robotche sappiano imparare in modoindipendente, sperimentando e facendo esperienze esattamentecome fanno i bambini piccoli, tra 1 e 2 anni, e che poi sappianoapplicare le loro nuove capacitàacquisite”. Ad oggi robot davvero intelli-genti, capaci di apprendere in autonomia e adeguarsialle situazioni inattese,non ne esistono;l’obiettivo di Goal Ro-bots è proprio di arri-vare ad automi chesappiano imparareda soli.Il ‘motore’ dei nuovirobot è la curiosità, unaspinta generica a voler

IN ARRIVO I PRIMI ROBOT “CURIOSI”COME BAMBINI DI DUE ANNIImparano giocando, nuova frontiera guidata da italiani

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NOTIZIE DALLA CASA ALLOGGIO

Il ripristino della “Casa alloggio” in Via Giolitti 225 è terminato e per-tanto è agibile quanto prima. La nuova struttura dell’appartamento,già sede dell’Associazione “Io, domani...” presenta due complessiabitativi autonomi dall’ingresso, ai servizi. La casa alloggio si presentapertanto con un ingresso autonomoche si apre su una sala soggiornocon angolo cottura e relativi servizi; da qui si accede ad una camerada letto attrezzata per due adulti e un bambino. Il tutto dotato di ri-scaldamento autonomo. La casa confina con la sala riunioni e la presidenza dell’Associazionenella quale opera la segreteria. Anche questa sezione dell’apparta-mento e dotata di servizi igienici oltre ad offrire un comodo ripostiglioper sistemare il nostro archivio.La scelta di mettere a disposizione i locali della sede di “Io, domani...”deriva dal fatto che il locale, di proprietà del Comune di Roma e in af-fitto a “Io, domani...”, si trova in località prossima al Policlinico e al Re-parto di oncologia Pediatrica per il quale l’Associazione “Io, do-mani...” è da anni benefattrice. Quindi ci è sembrato giusto rendercidisponibili a sostenere un’improvvisa richiesta di alloggio per i bam-bini in cura e le loro famiglie.Il giorno 12 dicembre, alle ore 19, in via Giolitti 125 ha avuto luogola cerimonia di inaugurazione della nuova “Casa alloggio”, alla pre-senza delle presidenze delle Associazioni “Io, domani...” e “PiccoliRaggi ”, alla quale si deve un sostanziale contributo alla realizza-zione del progetto. Era presente anche la Dr.ssa Clerico, Capo-reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico Umberto I. Pre-senti inoltre anche i dirigenti e i volontari delle Associazioni,accreditati al Reparto, e il personale sanitario e di servizio. Dunque la Casa alloggio è agibile e della sua gestionesarà responsabile l’ Associazione “Io, domani...”. Si vienein tal modo a completare il progetto di “Io, domani...” di do-nare al Policlico Umberto I un rinnovato e moderno Re-parto di Oncologia Pediatrica. Sarà come ag-giungere al Reparto un’ulteriore “spazio” oltrea quello già attivo da due anni. È in questaprospettiva che si intende limitare l’acco-glienza a quanti vengano segnalati dal Re-parto di Oncologia Pediatrica ferma restando laresponsabilità di gestione a “Io, domani...” .

La “responsabilità digestione” non potrà li-mitarsi al solo lato econo-mico dell’alloggio: sarà curadell’Associazione preoccu-parsi anche e soprattutto della qualità dell’accoglienza. Sarebbe as-surdo che “Io, domani...” mostrasse un volto nell’Ospedale e un voltodiverso nella casa alloggio, laddove la sua storia nasce proprio nel-l’intento di partecipare al movimento di “umanizzazione dei repartiospedalieri”.Per non rinnegare quei valori che, da sempre, hanno segnato la vitadi “Io, domani...”, ci sembrerebbe opportuno liberarsi da un linguag-gio da mercato immobiliare, “casa alloggio”, per preferire un termineche più ci appartiene: “casa di accoglienza”.

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GRAZIE A TUTTI PER AVERCI REGALATOUNA SERATA INDIMENTICABILE

Un grazie speciale all’organizzazione, al diret-tore dell’Hotel Le Dune di Sabudia, Claudio

Pace, per aver ospitato la serata e a tutto il suostaff; grazie alla pittrice Claudia Artuso per aver do-nato all’asta due opere meravigliose; grazie allaDott.ssa Daniela pace che ci ha sempre sostenutonegli anni e che ha fatto da testimonial per la se-rata; grazie a FrancescoTotti per aver donata al-l’asta la sua maglietta ufficiale autografata; graziea tutti gli sponsor che hanno sostenuto la serata...Grazie a tutti coloro che hanno partecipato allacena e grazie anche a coloro che, non potendopartecipare, hanno lasciato una donazione.Ci associamo a tutti i ringraziamenti speciali fattidal Direttore Claudio Pace, dalla pittrice ClaudiaArtuso e dalla Dott.ssa Daniela pace.Continuate a seguirci ricevendo la nostranewslet-ter e il giornalino dell’Associazione, visitando eiscrivendovi sul nostro sito www.iodomani.it

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