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Monica Bordegoni
Titolo presentazionesottotitolo
Milano, XX mese 20XX
Marina Carulli, Ph.D
IL PROCESSO PROGETTUALE NEL SETTORE MODA
Monica Bordegoni
LA MODA_UNA BREVE INTRODUZIONE
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Monica BordegoniMarina Carulli
Definizione di moda
Con il termine moda si definisce l’espressione del gusto predominante della società in una determinata epoca, in relazione ad un particolare modo di vestire, ad uno stile di vita, o una corrente di pensiero o agli sviluppi dell’arte.
In senso stretto, con il termine moda si intende il mutare delle fogge dell’abbigliamento che trae origine dal bisogno dell’uomo di adornarsi e affermarsi, e gli offre la possibilità di mettere in evidenza il proprio stile personale o la propria posizione nella società, oppure di affermare la sua appartenenza ad un gruppo sociale ben definito.
Monica BordegoniMarina Carulli
Sviluppo e significato della moda
In passato, il potere e la ricchezza, le differenze sociali e l’appartenenza ad una determinata classe erano facilmente individuabili dal modo in cui vestiva la persona. Spesso avveniva che, nel determinare la foggia dell’abito, fossero più importanti gli usi e costumi e le convenzioni morali piuttosto che la sua praticità.
Fino alla metà del XIX secolo furono l’aristocrazia, le corti o l’alta borghesia a dettare legge in fatto di abbigliamento (moda feudale).
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Sviluppo e significato della moda
Successivamente fu la haute couture ad assumere il ruolo predominante: gli stilisti e i saloni di moda creavano modelli esclusivi per una classe sociale altolocata (moda elitaria).
Parigi era il centro più importante della moda femminile, mentre per l’abbigliamento maschile si era affermato prevalentemente lo stile inglese.
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Sviluppo e significato della moda
L’emergere delle confezioni in serie, insieme agli sviluppi delle fibre sintetiche, consentirono a poco a poco a tutte le classi sociali di venire a contatto con il mondo della moda.
Fino agli anni ’50 del XX secolo vigevano ancora i principi imposti dalla haute couture, a cui si rifacevano anche le sartorie artigianali e l’industria delle confezioni. Oltre a Parigi si svilupparono altri centri della moda, tra cui Roma e Milano.
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Sviluppo e significato della moda
Quando, negli anni ’60, si impose uno stile meno convenzionale e l’abbigliamento cominciò a non essere più considerato uno status symbol, quanto piuttosto un mezzo per esprimere la propria personalità, anche l’industria della moda iniziò ad adattarsi ai nuovi tempi.
La moda delle confezioni, o prêt-à-porter, assumeva una sempre maggiore rilevanza e teneva conto dei desideri dei consumatori (moda di consumo).
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I cambiamenti della moda
Oggi il mutare della moda si fonda sul desiderio di cambiamenti, variazioni o imitazioni, ed è influenzato dalla struttura sociale, dagli sviluppi tecnici e culturali, e da eventi politici ed economici.
I creatori di moda si ispirano e riprendono le tendenze in atto e presentano le loro proposte in vista della futura stagione. Di solito, ciò avviene attraverso sfilate, che si tengono per la stagione primavera-estate e autunno-inverno (sei mesi prima).
Altra tendenza fondamentale è che non esistono più dettami “precisi”, e l’individuo si sente libero di trovare per proprio conto lo stile che più gli si addice.
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I cambiamenti della moda
Per il settore dell’abbigliamento ogni novità è sempre associata al rischio, in quanto il nuovo deve affermarsi a scapito di quanto è di moda in quel momento.
La corretta valutazione delle tendenze della moda è, quindi, di notevole importanza.
I trendsetter hanno funzioni di guida, in quanto “assorbono” rapidamente le idee nuove fuori dagli schemi comuni. È dal loro abbigliamento che si possono trarre delle valutazioni su come saranno gli sviluppi futuri della moda.
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IL PROCESSO PRODUTTIVO NEL SETTORE MODA
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Il processo produttivo e la filiera della moda
Il sistema moda è costituito da una rete orizzontale e verticale di relazioni tra l’impresa e i suoi fornitori, una vera e propria “impresa estesa” su cui si fonda il concetto di filiera della moda.
Il sistema moda è peculiari per la rete di relazioni che ogni impresa, anche la più integrata, intrattiene con l’esterno.
Si possono distinguere le fasi a monte del ciclo produttivo, che producono semilavorati per gli stadi successivi, e le fasi a valle, che producono e distribuiscono i beni di consumo finale.
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Il processo produttivo e la filiera della moda
All’interno del Sistema Moda esistono due macrofiliere: quella del tessile-abbigliamento e quella della pelle-calzature-accessori.
In riferimento alla prima, trasversalmente alla filiera operano anche il meccano-tessile la distribuzione e i servizi di supporto. Al suo interno si possono distinguere:
• settore delle fibre;
• settore tessile (con i comparti: laniero, cotoniero e liniero, serico, nobilitazione, tessili vari e prodotti tecnici);
• settore abbigliamento (con i comparti: abbigliamento in tessuto, abbigliamento in maglia e calzetteria).
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Il processo produttivo e la filiera della moda
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Il processo produttivo e la filiera della moda
Il settore delle fibre è l’anello più a monte della filiera tessile e classifica le fibre in naturali o chimiche, artificiali e sintetiche.
È l’ambito in cui si realizzano le più importanti innovazioni in termini di ricerca di nuove funzionalità e materiali, e per questo sono necessari elevati investimenti in ricerca, tecnologia e macchinari.
L’Italia detiene la leadership internazionale nel comparto tessile laniero, ma circa il 95% delle materie prime naturali proviene da mercati esteri.
In Italia si realizzano le fasi di filatura, tessitura e confezione. Il comparto è costituito da molte imprese di piccola e media dimensione e poche grandi imprese (come, ad esempio, il gruppo Marzotto).
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Il processo produttivo e la filiera della moda
Nella catena che porta dal concepimento del prodotto alla sua collocazione sul mercato, anello finale è la distribuzione.
Questa sta assumendo un ruolo sempre più importante: il punto vendita non è più solamente il canale distributivo, ma anche il luogo in cui si concretizza la strategia commerciale dell’intero sistema a partire dalla fibra, si fa comunicazione, si offrono prodotti, si propongono servizi e, soprattutto, si costruisce e si rafforza il rapporto di fidelizzazione con la clientela che ha forti ripercussioni nella definizione delle caratteristiche dell’offerta.
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Il processo produttivo e la filiera della moda
Il punto vendita si è evoluto verso il concept store, cioè è diventato il mezzo di trasmissione più diretto e immediato dell’identità del marchio; per questo, il ruolo della distribuzione multimarca, eccezion fatta per quella estremamente qualificata, si è ridimensionato a vantaggio di quella monomarca.
I grandi marchi hanno gradualmente iniziato ad abbandonare la prima, in parallelo all’apertura di negozi monomarca localizzati nelle principali città del mondo.
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Il processo produttivo e la filiera della moda
Infine, negli ultimi anni si è assistito al fenomeno crescente delle marche-retail, di proprietà di aziende focalizzate sulla fase distributiva nelle fasce di mercato di massa, e nuovi concorrenti delle marche industriali e delle griffe nel contendersi la fedeltà del consumatore finale.
È l’esempio di Gap e Banana Republic in America, di Zara, Mango e H&M in Europa, retailer che hanno innovato il mercato distributivo e messo in difficoltà una parte rilevante della filiera nazionale della moda.
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“Fast fashion” è il termine coniato per definire il fenomeno delle nuove collezioni di prêt-à-porter in continuo ricambio sugli scaffali dei negozi. A causa di questo trend è diventato fondamentale essere al passo con i tempi di produzione e di vendita delle collezioni, sempre più veloci e frequenti.
Mentre prima la formula “Primavera/Estate” ed Autunno/Inverno era ampiamente diffusa, ora la scena è cambiata e la richiesta di novità da parte del pubblico ha costretto le aziende a collezioni frequenti e a tempi di lavorazione molto più contenuti.
Il metodo di lavoro è rimasto, però, immutato rispetto al passato.
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IL PROCESSO PROGETTUALE NEL SETTORE MODA
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Il processo di sviluppo prodotto
Le fasi del processo di sviluppo del prodotto nel settore moda sono:
• Scelta il tessuto ed i colori della collezione
• Design
• Modellistica
• Realizzazione prototipo
• Sdifettamento prototipo
• Sviluppo taglie e piazzamento cartamodelli
• Realizzazione in serie
• Rilascio sul mercato
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Il processo di sviluppo prodotto
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Creazione delle collezioni
Con il termine collezione si intende una raccolta di modelli destinata a soddisfare le aspettative del mercato.
Nel produrre una collezione occorre tener presente:
• le tendenze della moda
• il comportamento del consumatore
• i gruppi target
• l’investimento economico.
La somma delle attività aziendali nei settori dell’analisi di mercato, ricerca di mercato e indagini sulle vendite è raggruppata sotto la denominazione di marketing.
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Creazione delle collezioni
Alla base della creazione di una collezione vi è un’ampia raccolta di informazioni e idee.
L’alta sartoria, il prêt-à-porter e la produzione tessile forniscono le informazioni sulle tendenze in fatto di colori, linee e materiali.
Si trae inoltre ispirazione dall’attualità, da eventi storici e da riviste specializzate.
Nella scelta delle idee costituiscono un elemento decisivo i desideri della clientela fissa e dei gruppi di destinatari del prodotto.
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Creazione delle collezioni
La scelta dei tessuti per una collezione, compiuta dai buyer o dai textile designer dell’azienda, viene sottoposta al designer, il cui compito è utilizzarla per sviluppare una nuova collezione.
Il pacchetto Adobe Creative è una delle principali suite usate negli uffici creativi per questa fase.
Questo perché si è intuito il potenziale creativo ed il risparmio di tempo che questo tipo di software permette di ottenere
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Creazione delle collezioni
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Creazione delle collezioni
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Processo di sviluppo di una nuova collezione
A questo punto il modellista, in stretta collaborazione con il designer, sviluppa il cartamodello del capo in taglia standard, di solito sulle misure della modella dell’azienda. Il capo viene, quindi, realizzato, in più varianti (molte delle quali verranno scartate) e, quindi, sdifettato.
Il cartamodello finale viene rielaborato nelle varianti di taglie previste dall’azienda e, quindi, realizzato in serie. Solo allora il prodotto è pronto per il mercato.
Nello specifico, le fasi principali del ciclo produttivo dell’abito sono: progettazione, industrializzazione, taglio, assemblaggio e finitura.
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Creazione dei modelli e del cartamodello
Nella produzione dell’abbigliamento la fase di “design” consiste nell’impostazione della forma e quindi del taglio di vestiario.
Seguendo il metodo classico, si abbozza su carta un figurino del modello da realizzare, oppure si modella il vestito direttamente sul manichino (alta sartoria).
La progettazione di un cartamodello è la rappresentazione grafica della struttura di un capo di vestiario, e costituisce la base per la successiva fase di confezionamento dell’indumento.
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Creazione dei modelli e del cartamodello
La progettazione del cartamodello può essere fatta seguendo diverse metodologie di calcolo.
Come dati base si considerano le seguenti misure:
• Misure sul corpo, che vengono rilevate sul corpo (sartoria)
• Misure proporzionali, che vengono dedotte con l’ausilio di formule matematiche strutturali delle misure corporee
• Tabelle di misure, che sono misure usate in particolar modo dalle aziende, che fanno riferimento agli standard di serie determinati da diverse categorie di utilizzatori
• Misure di capi, ovvero le misure finite dell’indumento
Nella prassi aziendale, per la creazione delle collezioni, vengono utilizzati e trasformati prevalentemente cartamodelli provenienti dall’archivio.
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Creazione dei modelli e del cartamodello
Per quanto concerne la modellistica, sono presenti sul mercato dei sistemi CAD per il disegno e la modifica dei modelli.
Con questi sistemi è possibile creare nuovi modelli o modificare modelli precedentemente inseriti mediante un digitalizzatore, dispositivo di input che permette di digitalizzare modelli semplici o più complessi (come ad esempio quelli con lo sviluppo taglie già realizzato) attraverso l’acquisizione dei punti base del modello (perimetro, interno e direzione).
Durante questa fase viene, quindi, definita la geometria dei pannelli 2D che compongono il capo d’abbigliamento.
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Creazione dei modelli e del cartamodello
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Creazione dei modelli e del cartamodello
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Creazione dei modelli e del cartamodello
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Industrializzazione
L’industrializzazione riguarda tutte quelle operazioni antecedenti alla confezione del capo d’abbigliamento quali lo sviluppo taglie e il piazzamento.
Lo sviluppo taglie consiste nel riprodurre il prototipo in ognuna delle taglie in cui deve essere realizzato,
mentre nel piazzamento è possibile disporre, in modo interattivo o automatico, i cartamodelli delle varie taglie al fine di ridurre al minimo lo scarto di tessuto durante la successiva fase di taglio.
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Lo sviluppo taglie e il piazzamento
Sviluppo taglie sta a significare che, partendo da una taglia detta “taglia base”, si possono desumere gradatamente taglie più grandi o inferiori a questa.
La taglia di partenza è in genere una taglia media. Lo sviluppo taglie prevede la trasformazione delle proporzioni delle misure, non mutando però l’immagine originale del modello. Dalle differenze delle singole taglie risulta lo scarto fra una taglia e la successiva.
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Lo sviluppo taglie e il piazzamento
In azienda questa fase è caratterizzata da una notevole diffusione di tecnologie CAD/CAM ormai consolidate, poiché il computer permette lo sviluppo automatico delle taglie a partire dalla taglia base e dei valori di incremento fra le taglie.
Lo sviluppo taglie manuale avviene servendosi di una sagoma (sagoma campione) attraverso cui ciascuna taglia viene progressivamente sviluppata.
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Lo sviluppo taglie e il piazzamento
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Lo sviluppo taglie e il piazzamento
Per quanto riguarda l’esecuzione del grafico di piazzamento, le sagome del modello in carta, che rappresentano un capo di vestiario, vengono accostate l’una altra all’interno di un’area che corrisponde all’altezza del tessuto.
Ogni singolo pezzo viene incastrato con cura cercando di utilizzare al meglio gli spazi disponibili: il grafico di piazzamento deve essere realizzato ottimizzando il rapporto tra area utile (sagome dei modelli) e sfrido di produzione.
Nel disporre le sagome occorre prestare attenzione alle caratteristiche del disegno del tessuto, determinate, per esempio, dal tipo di intreccio, dalla direzione del pelo del tessuto (velluti), e alla corretta combinazione dei motivi decorativi (ad esempio quadri, righe e disegni ornamentali).
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Lo sviluppo taglie e il piazzamento
La struttura del tessuto e il motivo sono, quindi, gli elementi che determinano la corretta direzione in cui vengono disposte le sagome.
La disposizione delle sagome può avvenire secondo le seguenti modalità:
• Tessuti in cui le sagome possono essere posate in una direzione qualsiasi, ad esempio per un non-tessuto composto da fibre a disposizione casuale
• Tessuti in cui le sagome possono essere posate solo in due direzioni, per esempio per stoffe per fodere e tessuti laminati
• Tessuti in cui le sagome possono essere posate in un’unica direzione, come per esempio tessuti con motivi decorativi, tessuti con il pelo o tessuti a maglia.
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Lo sviluppo taglie e il piazzamento
La qualità di un prodotto dipende anche dalla precisione con cui vengono abbinati i motivi del tessuto nella confezione del capo. Una confezione dall’apparenza perfetta, in particolar modo con motivi a quadri o a righe, richiede sempre un elevato consumo di tessuto e molto tempo.
Durante la stesura del tessuto occorre orientare e far combaciare i motivi in ogni strato.
Le caratteristiche di un buon abbinamento dei motivi del tessuto sono:
• Simmetria dei motivi;
• Motivi longitudinali correttamente abbinati:
• Motivi trasversali correttamente abbinati;• Concordanza nel rapporto.
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Lo sviluppo taglie e il piazzamento
L’esecuzione del grafico di piazzamento può essere fatta con metodi tradizionali (disposizione manuale o metodo con sagome ridotte) oppure utilizzando strumenti di grafica computerizzata.
I software consentono di eseguire, dopo lo sviluppo delle taglie, la progettazione e la creazione automatizzata del grafico di piazzamento.
Questi sistemi dispongono e incastrano automaticamente i pezzi tagliati in modo ottimale, secondo determinati criteri preventivamente impostati. Con questi sistemi di ottimizzazione della disposizione dei pezzi viene calcolato automaticamente quale piano di disposizione presenta il più elevato grado di utilizzo del materiale.
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Lo sviluppo taglie e il piazzamento
I possibili tipi di grafici di piazzamento sono:
Grafico di piazzamento di una taglia singola. Il grafico per singola taglia riporta tutti i pezzi di un modello di una sola taglia. Il piano mono-taglia presenta dei vantaggi per la pianificazione degli ordini e la realizzazione del grafico di piazzamento, ma risulta svantaggioso rispetto ai grafici di piazzamento composti da più taglie in quanto comporta maggior consumo di materiale.
Grafico di piazzamento composto da più taglie. Possono essere di tre tipologie: Grafico di piazzamento sezionale, Grafico di piazzamento sezionale ad incastro e Grafico di piazzamento multitaglia misto.
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Lo sviluppo taglie e il piazzamento
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Lo sviluppo taglie e il piazzamento
Le “segnate” possono essere poi stampate con un plotter oppure inviate alla macchina da taglio automatica: questi sistemi, infatti, sono oggi integrati con quelli di taglio automatico e di cutplanning e pattern design.
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Riassumendo…
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A cosa serve il prototipo?
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A cosa serve il prototipo?
Qui di seguito si elencano azioni principali che si possono effettuare attraverso l’utilizzo in un prototipo di capo d’abbigliamento cucito sartorialmente:
• Osservare la resa reale di un tessuto in un determinato capo e verificarne la resa estetica;
• Controllare la vestibilità del capo sulle misure della modella standard;• Valutare i difetti visibili e suggerire al modellista gli sdifettamenti da fare al
cartamodello• Valutare l’effetto delle applicazioni sul capo (cerniere, bottoni, colletti, tasche etc.) • Osservare gli spessori che si vanno a creare con le cuciture, le pieghe e le
applicazioni• Controllare che l’effetto desiderato sia realmente possibile con il tessuto scelto• Valutare l’effetto degli strati di tessuto creati sul capo finale• Valutare il tatto del tessuto sulla pelle, la capacità di trattenere calore, la
traspirabilità, il comfort etc (la cosiddetta “mano”).
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L’INNOVAZIONE DEL PROCESSO PROGETTUALE
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Come abbiamo visto, oggi le tecnologie ICT sono già ampiamente utilizzate nel settore moda, soprattutto nelle aree della gestione prodotti, logistica, sicurezza e certificazione e per il marketing e le vendite online.
Al contrario, nell’area della progettazione del prodotto moda queste tecnologie hanno avuto un impatto limitato, che si è concretizzato soprattutto nella “traduzione” in digitale di alcune fasi che prima venivano eseguite utilizzando gli strumenti fisici (come la modellistica e il piazzamento).
L’innovazione del processo progettuale
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Oggi, però, l’evoluzione del mercato globale richiede alle aziende il lancio di nuovi prodotti in tempi sempre più ridotti e con maggiore frequenza,
utilizzando strumenti di comunicazione sempre più immediati e, quando possibile,
dando la possibilità al consumatore di procedere all’acquisto direttamente online, in una prospettiva di “guardo – desidero –acquisto”.
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Ciò è particolarmente vero per le fasce di mercato medio-basse con diffusione su ampia scala, in cui l’acquisto non rappresenta per il cliente un investimento elevato.
Infatti, per questo tipo di prodotti il consumatore è disposto ad acquistare senza la necessità di “toccare” e “provare” dal vivo il prodotto moda.
In questo caso un ruolo fondamentale viene giocato dalla visualizzazione del prodotto, che deve avvenire attraverso una rappresentazione realistica di "come sarà" il prodotto.
L’innovazione del processo progettuale
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La sfida, quindi, è
utilizzare le tecnologie ICT a supporto del processo di progettazione del prodotto moda, in modo da renderlo più efficace, integrato, flessibile, e ridurne tempi e costi.
Per fare ciò, è necessario che il prototipo virtuale diventi il fulcro del processo, utilizzabile dalla fase di concept a quelle di marketing e vendita online.
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Vantaggio di questo processo innovativo è la possibilità di
sfruttare le potenzialità del prototipo virtuale 3D e delle informazioni che possono essere in esso integrate.
Per il progettista, questo significa la possibilità di ottenere una rappresentazione del proprio concept completa,
e di comunicarla agli altri senza possibili errori di interpretazione.
L’innovazione del processo progettuale
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Nel settore del design, questa evoluzione si é concretizzata nel
passaggio da un designer che collaborava con un modellista,
per ottenere modelli prima fisici e poi digitali…
L’innovazione del processo progettuale
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L’innovazione del processo progettuale
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…a un designer egli stesso esperto di
strumenti per la modellazione 3D.
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L’innovazione del processo progettuale
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L’innovazione del processo progettuale
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L’innovazione del processo di progettazione del prodotto moda
può essere realizzata attraverso
nuove figure professionali che siano in grado utilizzare gli strumenti ICT
come mezzi per esprimere il proprio pensiero creativo e concretizzarlo in un prototipo virtuale realistico
L’innovazione del processo progettuale
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Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo progettuale
Come molti software in questo settore, VStitcher, fa parte di un pacchetto di lavoro per l’industria moda.I software offerti nel pacchetto sono Lotta -Virtual Fashion Designer e Stylezone - 3D fashion showcase.
Il primo permette la fase di progettazione del modello ex novo. Il modello può essere, infatti, sviluppato sia a partire da un modello 2D, sia a partire da manichini tridimensionali, sui quali poter tracciare direttamente i punti.
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Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo progettuale
La posizione dei capi sul manichino è regolabile, è possibile arrotolare le maniche, inserire capi a più livelli, e mostrare l’abbottonatura sia a capo chiuso sia a capo aperto. E’, inoltre, compatibile con l’intero pacchetto Adobe, ma questa è una caratteristica facilmente colmabile anche per gli altri software. Il Render in questa fase di progettazione risulta piuttosto limitato.
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Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo progettuale
Lectra Modaris è uno dei software di progettazione e rendering specializzato nei tessuti tra i più diffusi sul mercato.
Caratteristica peculiare di questo programma è che la parte di sviluppo modellistico è molto funzionale e ben progettata, ed il cartamodello è completamente regolabile sia in fase di progettazione sia di sviluppo.
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Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo progettuale
Sebbene forte nella progettazione, la fase di render in tempo reale resta più trascurata. Bisogna, infatti, utilizzare il software MODARIS 3Dfit per poter assemblare il capo, ma non è possibile definire un dettagliato piazzamento delle cuciture. Accessori esterni sono facilmente inseribili nel modello 3D, ma la visualizzazione ottenuta non risulta convincente.
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Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo progettuale
Optitex è tra i software con un maggior numero di clienti nel settore della prototipazione virtuale per le aziende moda. Essendo uno dei primi sviluppati, è importante evidenziare che presenta elementi tecnici e di processo d’avanguardia.L’integrazione con l’utilizzo di altri software, tra cui lo stesso Cad per la modellistica, lo rende uno dei programmi più maneggevoli sul mercato.
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Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo progettuale
Oltre alle cuciture, le cerniere ed i bottoni, c’è una vasta gamma di lavorazioni tra cui scegliere.
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Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo progettuale
Il pacchetto che propone Optitexcontiene
1. 3D creator;
2. 3D flattener;
3. 3D digitizer.
Interessante notare come Optitex, a differenza degli altri software del genere, offre un adattamento taglie migliore e permette al capo di adattarsi alle forme del corpo, senza dover per questo cambiare il modello di base. E’, inoltre, possibile realizzare oggetti con la stessa precisione degli abiti.
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Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo progettuale
Clo3D è un software per la prototipazione virtuale del capo con la possibilità di simulazione in tempo reale del capo. Obiettivo del software è migliorare il sistema di prototipazione nel mondo della moda attuale, ottimizzando il processo e permettendo di ottenere un forte risparmio in termini di tempi e materiali.
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Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo progettuale
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Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo progettuale
Parallelamente all’uso del software Clo3D si può utilizzare il software Marvellous Designer, della stessa azienda produttrice di Clo3D.
La differenza tra i due software è che Clo3D ha una simulazione dei tessuti più realistica, mentre Marvellous è spesso utilizzato a livello meno professionale. E’ possibile scambiare i file tra i due software senza problemi.
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Alcuni strumenti a supporto dell’innovazione del processo progettuale
Clo3D è di facile apprendimento per quanto riguarda le sue caratteristiche fondamentali, ma normalmente è previsto un corso si 48 ore tenuto da tecnici professionisti per sfruttarne a pieno le potenzialità.
Progettare direttamente con CLO3D non solo è possibile, ma è anche coerente con diverse tecniche di modellazione “diretta”. Per poter ottenere buoni risultati è, però, necessaria una buona conoscenza della modellistica sartoriale e delle sue applicazioni dirette rispetto al corpo virtuale proposto dal software.
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CASI STUDIO
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