il piano di comunicazione per la pa
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un breve schema per l'analisi e l'elaborazione di un piano di comunicazione per le organizzazioni pubblicheTRANSCRIPT
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Elementi generali
Il piano di comunicazione istituzionale:
analisi di contesto ed elaborazione
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Il piano di comunicazione
Uno strumento che serve a programmare le azioni di comunicazione di un’organizzazione in un certo arco temporale.
Serve, quindi, a gestire la comunicazione dell’organizzazione pubblica quando le decisioni strategiche della stessa organizzazione sono state già assunte e prima che la dirigenza politica e manageriale decida di verificare l’impatto delle proprie scelte.
- Fissa una schema, ma rimane flessibile - Controlla solo una parte della comunicazione
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Il piano di comunicazione
Definire una strategia di comunicazioneConsente di ordinare, sviluppare e impiegare risorse di tipodiverso, umane, strumentali, economiche, per conseguire lamassima probabilità di raggiungere determinati obiettivicomunicativi
Pianificare e coordinareUna mappa intelligente, ragionata di ciò che si dovrebbe fare,da parte di chi, con quali risorse.
Ascoltare e costruire relazioniMettere in relazione, attraverso le azioni di comunicazione,l’organizzazione e i suoi pubblici di riferimento: aiutare adindividuare le migliori decisioni possibili e con il maggiorconsenso possibile.
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Il piano di comunicazione
1. Analisi dello scenario
1. Il contesto geografico/socio-economico
2. Il contesto di settore (il ‘mercato’ in cui opera un determinato servizio)
3. Il contesto organizzativo
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Il piano di comunicazione
2. Definizione degli obiettivi
Partire dalla consapevolezza degli obiettivi strategicidell’organizzazione e dei dati dell’analisi del contesto diriferimento
Esempi di obiettivi strategici della comunicazione pubblica
Trasparenza, accessibilità Comunicare la mission, i programmi realizzati Rilancio territorio, tutela fasce deboli, Politiche di prevenzione sanitaria, Valorizzazione beni artistici e/o ambientali Miglioramento qualità servizi offerti e prestazioni erogate Promozione all’interno dell’Ente della cultura della relazione e del
servizio al cittadino
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Il piano di comunicazione
3. Segmentazione dei pubblici di riferimento
Macro-segmentazione:
IstituzioniMediaOperatoriOpinione pubblica
Stakeholders ed Influenti
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Il piano di comunicazione
4. La scelta della strategia
Le direzioni che devono essere seguite nella realizzazione del piano di comunicazione e quali modi di comunicare estrutturare i messaggi si intendono scegliere.
Scelta delle strategie rispetto ai pubblici:
- indifferenziata
- differenziata
- concentrata
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Il piano di comunicazione
5. La scelta dei contenuti
Quali valori e/o informazioni veicolare
Chiari, espliciti, veritieri rispetto alle potenzialitàdell’organizzazione
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Il piano di comunicazione
6. La scelta delle attività e degli strumenti
Pubblicità (mass-media) Ufficio stampa Organizzazione eventi Comunicazione diretta (mail, telemarketing, urp, sportello unico) Prodotti editoriali Prodotti audiovisivi Fiere Internet Comunicazione visiva
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Il piano di comunicazione
7. La misurazione dei risultati
Gli strumenti:
- dati di secondo livello (dati fisici, finanziari, demografici, lavorativi….)
- domande ai cittadini (questionari, interviste, sondaggi)
- domande agli esperti (è il ruolo che fa l’esperto: testimoni professionali, operatori, decisori, beneficiari)
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Il piano di comunicazione
8. Budget e Timing
Le attività di comunicazione vanno previste nel tempo e quantificate dal punto di vista del loro costo.
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Il piano di comunicazione
La progettazione operativa
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
La mappa degli attori
Il primo passo per la redazione del piano di comunicazione è la definizione di una mappa dei principali attori del piano.
Si tratta, cioè, di individuare quei soggetti (specie interni all’amministrazione) che è utile sentire e coinvolgere visto il loro ruolo e il loro peso nella progettazione strategica (analisi del contesto, definizione degli obiettivi di comunicazione, individuazione dei pubblici).
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
La mappa è uno strumento di lavoro non indispensabile ma utile perché, in ciascuna fase del piano, gli attori dell'organizzazione giocano ruoli diversi e la capacità di gestire le relazioni tra questi attori e gli estensori del piano costituisce a tutti gli effetti una modalità di comunicazione, condivisione e legittimazione del piano nell'ambito dell'organizzazione.
La mappa può essere abbozzata, vista e rivista nel corso della realizzazione delle varie fasi successive (analisi del contesto, definizione degli obiettivi di comunicazione, ecc.).
La mappa degli attori
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
La mappa consente di individuare gli attori dell’organizzazione da coinvolgere nelle diverse fasi di creazione del piano di comunicazione.
Per ogni attore deve essere indicato il ruolo, le modalità di coinvolgimento e i tempi entro i quali realizzare le diverse attività di coinvolgimento.
E’ utile, inoltre, avere una colonna nella quale indicare lo stato di avanzamento per avere sotto controllo, nel tempo, come procede la gestione di quelle relazioni che possono fare la differenza non solo nella fase di pianificazione ma anche in quella di implementazione del piano di comunicazione.
La mappa degli attori
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
STEP ATTORI RUOLO MODALITA' TEMPI STATO DIAVANZAMENTO
Progetto di piano - Direttore Generale
- Responsabile URP eComunicazione
- Responsabili Uffici diStaff (Qualità,Sistema Informativo,Formazione,DirezioneInfermieristica)
- Responsabili UnitàOperative
- Rete dei referenti- Operatori addetti al
front office
- Fornisce le indicazionisulle strategie daadottare, sia in terminidi comunicazioneinterna che esterna.
• A nalizza le criticità,elabora il progetto edil relativo Piano diComunicazione.
• C oordina il gruppocoinvolto nellarealizzazione delprogetto
- Presenta il progetto aiDirettori diDipartimento
- Sottopone il progetto adAssociazioni ai fini delreclutamento di volontari
• Individua e recluta sponsor- Forniscono
informazioni, ciascunoin base al proprio ruoloe ai contenuti delproprio settore
- Forniscono informazionisulle modalità e glistrumenti dicomunicazione utilizzati
- Incontro preliminareper indicare lefinalità del Piano
- Incontri periodici congruppo di progetto
- Partecipa alle riunionidel comitato diDipartimento
- Riunione ad hoc perla presentazione delprogetto adAssociazioni diVolontariato
- Elaborazioneproposta disponsorizzazione
- Incontri periodici delgruppo di progetto
Seconda metà di febbraio
Fine febbraio
Metà marzo
Fine marzo
Fine maggio
Aprile
In corso
Da avviare
Da avviare
Da avviare
Da avviare
Da avviare
La mappa degli attori
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
1. Analisi esterna
2. Analisi interna
Per avviare un’utile analisi del contesto devono essere benchiari obiettivi e finalità dell’amministrazione.
E’ a partire dagli obiettivi strategici dell’organizzazione odalle politiche pubbliche scelte come variabili-chiave delpiano che si procede ad analizzare il contesto interno edesterno.
1. L’analisi del contesto
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Analizzare il contesto significa ottenere quelle informazioni che consentono di cogliere una serie di caratteristiche dell’ambiente e delle persone a cui si rivolgerà la nostra comunicazione.
Dalla lettura del contesto si possono cogliere vari aspetti che servono mettere a fuoco variabili importanti per la definizione degli obiettivi di comunicazione e a contestualizzare le conseguenti azioni di comunicazione.
La lettura del contesto, poi, rende maggiormente sensibili verso quegli elementi e quegli aspetti che possono facilitare o ostacolare la nostra attività.
1. L’analisi del contesto
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Inoltre questa attività di analisi ci aiuta ad individuare chi
sono gli stakeholder e gli influenti ovvero chi sono le
persone che possono essere interessate alle decisioni che
l'amministrazione intende percorrere (gli stakeholder) e coloro
che magari non sono direttamente interessati ma che possono
avere un ruolo rilevante in termini di capacità di influenza per
determinare il buon esito delle decisioni pubbliche e della
nostra attività di comunicazione (gli influenti).
1. L’analisi del contesto
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
1. L’analisi del contesto
Informazione
Consultazione
Coinvolgimento
Il coinvolgimento prevede la partecipazione attiva e consapevole
degli stakeholders alla formulazione delle decisioni comuni.
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Le informazioni che possono essere utili ai fini dell’analisi dello scenario esterno sono di vari tipi:
- lettura del contesto socio-economico (popolazione, immigrazione, viabilità e trasporti, ecc.);
- contesto istituzionale (forme di decentramento, presenza di altre amministrazioni, servizi dell’amministrazione, ecc.)
- comunicazione realizzata nel contesto territoriale (media, strutture di comunicazione, ecc.);
- presenza e alle attività del terzo settore (associazioni, organizzazioni non governative, ecc.);
- sviluppo futuro della popolazione e del territorio.
L’analisi esterna
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
1. struttura anagrafica della popolazione2. posizionamento sociale e struttura economica3. reddito medio pro-capite4. affluenza turistica5. immigrazione6. viabilità e trasporti
Le Fonti
1. anagrafe del comune oppure studi degli osservatori provinciali - Istat2. Camera di commercio, settori attività produttive delle amministrazioni del territorio3. Istat - Ministero delle finanze, ISEE - Comune e Provincia4. Ufficio del turismo5. Anagrafe e associazioni6. Aziende di trasporto e uffici mobilità di comuni e province
fonti trasversali: giornali, pubblicazioni, siti, banche dati
1. Informazioni per la lettura del contesto socio-economico
L’analisi esterna
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
1. forme di decentramento (quartieri, circoscrizioni, ecc.)2. presenza di altre amministrazioni pubbliche3. i servizi della PA sul territorio di riferimento e posizionamento degli stessi servizi
Le fonti
1. le stesse amministrazioni2. le stesse amministrazioni anche attraverso i loro siti3. i titolari dei servizi
fonti trasversali: giornali, pubblicazioni, siti, banche dati
2. Informazioni relative al contesto istituzionale
L’analisi esterna
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
1. media2. strutture di comunicazione delle istituzioni presenti nel territorio3. utenza della comunicazione (chi legge cosa, chi ha internet ecc.)
Le Fonti
1. un utile fonte può essere l’ufficio stampa della propria amministrazione o di altre amministrazioni del territorio2. le istituzioni stesse, oppure internet3. per la stampa la tiratura dei giornali, ecc.
3. Informazioni relative al "sistema comunicazione" nel contesto territoriale di riferimento
L’analisi esterna
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
1. presenza di associazioni e di quale tipo2. presenza di organizzazioni non governative e di quale tipo
Le Fonti
Registri ufficiali presso Comuni, Province e Regioni
4. Informazioni relative alla presenza e alle attività del terzo settore
L’analisi esterna
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
1. Come si svilupperà quantitativamente e qualitativamente la popolazione2. Sviluppo economico del territorio3. Tendenze sociali della popolazione (famiglia, lavoro, ecc.)
Le Fonti
Analisi proiettive o sociologiche fatte da Censis, Istat,Università o altri istituti di ricerca
5. Informazioni relative allo sviluppo futuro della popolazione e del territorio
L’analisi esterna
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Obiettivo strategico dell’organizzazione
In questa sezione deve essere indicato l’obiettivo strategico dell’amministrazione da cui si è partiti per l’analisi dello scenario esterno
Scenario esternoQui deve essere descritto lo scenario esterno (si consiglia di non andare oltre i 4000 caratteri)
L’analisi esterna
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Indicare tutti quegli elementi che rappresentano opportunità su cui far leva e elementi che invece rappresentano una minaccia che vanno tenuti sotto controllo:
Opportunità:• … ..
Minacce:• … …
L’analisi esterna
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
I pubblici
Interessati sono soggetti interessati alla relazione con l’organizzazione. Normalmente vengono ascoltati prima della definizione degli obiettivi. Influenti sono soggetti, non necessariamente consapevoli e neppure interessati alla relazione con l'organizzazione, che quest'ultima ritiene influenti sul raggiungimento dei propri obiettivi, sia perché capaci di orientarne le variabili, sia perché capaci di orientare le opinioni dei destinatari finali.
Influenti e interessati sono quei soggetti consapevoli e interessati alla relazione con l’organizzazione che influiscono sul raggiungimento degli obiettivi dell’organizzazione, sia perché capaci di orientarne le variabili, sia perché capaci di orientare le opinioni dei destinatari finali.
L’analisi esterna
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Stakeholders Attivi
coloro che hanno consapevolmente interesse a relazionarsi con l’organizzazione in virtù delle conseguenze prodotte dall’operare della stessa.
Possono essere sia persone interne che esterne all’organizzazione: ad esempio occorrerebbe riconoscere i dipendenti e i collaboratori come stakeholder poiché essi sono i primi e i più attivi moltiplicatori di percezione dell’organizzazione.
La posizione nei confronti dell'organizzazione e le caratteristiche che definiscono gli stakeholder attivi comportano decisioni in materia di comunicazione: infatti poiché essi hanno un interesse e una precisa consapevolezza nei confronti dell'organizzazione, la strategia di comunicazione potrà non essere persuasiva poiché superflua rispetto alle caratteristiche di questo tipo di pubblico.
L’analisi esterna
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Stakeholders passivi o potenziali
coloro che, se a conoscenza delle conseguenze che l’operare dell’organizzazione può produrre sulla loro vita, sarebbero interessati a relazionarsi con la stessa.
Gli stakeholder potenziali sono coloro su cui le decisioni dell'organizzazione possono produrre effetti ma non ne hanno consapevolezza.
Su questi è necessario investire in azioni di comunicazione specifiche e mirate a costruire una relazione con l’organizzazione, se ritenuti rilevanti ai fini del raggiungimento degli obiettivi e finalità della stessa.
In particolare sarà utile adottare una strategia di comunicazione anche persuasiva per agevolare il loro coinvolgimento ed interesse e per fare in modo che "adottino" la decisione dell'organizzazione.
L’analisi esterna
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
Identificare gli opinion leader ovvero i "costruttori delle opinioni"
coloro che fanno e contribuiscono a formare in modo determinante l'opinione di coloro che saranno i destinatari finali delle azioni di comunicazione.
Includere gli opinion leader nel processo di comunicazione è strategico proprio in funzione del raggiungimento degli obiettivi individuati.
Gli opinion leader sono diversi a seconda degli obiettivi e delle variabili di contesto individuate anche se, naturalmente, possono sovrapporsi.
L’analisi esterna
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
L’analisi interna
Obiettivo strategico dell’organizzazione
In questa sezione deve essere indicato l’obiettivo strategico dell’amministrazione da cui si è partiti per l’analisi dello scenario esterno
Scenario internoQui deve essere descritto lo scenario interno (si consiglia di non andare oltre i 4000 caratteri)
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
L’analisi interna
Punti di forza ed aree di miglioramento
Punti di forza:• … ..
Punti di debolezza:• … ..
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L’analisi interna
Situazione generale dell’ente
1. Risultati acquisiti
2. Posizione sul mercato
3. Competenze distintive
4. Analisi dei servizi offerti
5. Analisi delle modalità organizzative interne (manageriali, logistiche, tecnologiche..)
6. Analisi della comunicazione (attori, modalità di gestione, immagine….)
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L’analisi del contesto
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2. Gli obiettivi
Attraverso questa attività vengono individuati gli obiettivistrategici di comunicazione e i relativi obiettivi operativi.
Si tratta di un momento molto delicato in quanto si trattadel risultato logico di una lettura coerente e corretta degliobiettivi strategici dell’organizzazione e delle variabili dicontesto analizzate.
Anche da questa definizione dipende il successo dellacomunicazione come strumento di supportoall’implementazione delle politiche pubbliche.
Ciascuno obiettivo strategico può supportare uno o piùobiettivi operativi.
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2. Gli obiettivi
Criticità dell’area accoglienza/informazione:
Difficoltà d’accesso alle prenotazioni telefoniche per mancata risposta di operatori impegnati contemporaneamente in altre attività
Segnaletica poco chiara
Scarsa attribuzione d’importanza al ruolo dell’accoglienza
Carenza di personale dedicato esclusivamente a questa attività
Assenza di materiale informativo sull’organizzazione del reparto
Elevata incidenza di personale a tempo determinato, spesso poco informato
Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico P. Giaccone di Palermo
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2. Gli obiettivi
Diffondere la cultura dell’attenzione all’Utenza, coinvolgendo, motivando e qualificando il personale addetto al front office
Informare e coinvolgere gli operatori direttamente impegnati nella realizzazione del progetto
Evidenziare l’importanza strategica del ruolo della accoglienza nella percezione dell’immagine aziendale
Promuovere un’immagine di azienda che attribuisce una grande importanza al ruolo della formazione dei propri operatori
Rafforzare lo spirito d’appartenenza e migliorare il clima interno aziendale
Trasmettere un’immagine di azienda sensibile ai bisogni psicologici oltre che fisici degli Utenti
Veicolare un’immagine di azienda orientata alla ricerca di collaborazioni sinergiche con le Associazioni di Volontariato e con il Servizio Civile Nazionale
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2. Gli obiettivi
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3. I pubblici
A partire dagli obiettivi operativi di comunicazione che ci si è dati nella fase precedente è necessario individuare chi sono i diversi pubblici di riferimento.
Rientrano tra i pubblici i destinatari diretti delle nostre attività di comunicazione ma anche quei soggetti che possono facilitare la diffusione del nostro messaggio, possono avere un ruolo di partnership nell’organizzazione delle azioni di comunicazione, possono essere importanti influenti, ecc.
Individuare chi sono i nostri pubblici è un’azione necessaria per passare dal livello astratto degli obiettivi di comunicazione ad un livello operativo potendo prevedere, per ogni tipo di destinatario e sulla base degli obiettivi da raggiungere, azioni di comunicazione precise.
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Il piano di comunicazione istituzionale: analisi di contesto ed elaborazione Stefano Principato
3. I pubblici
1. Le istituzioni
2. I media
3. Gli operatori
4. L’opinione pubblica
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3. I pubblici
1. Le istituzioni
Governo
Parlamento
Enti pubblici di riferimento
Regioni
Provincie
Comuni
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3. I pubblici
2. I media
Agenzie di stampa
Quotidiani di informazione locali e nazionali
Periodici di informazione
Periodici specializzati
Radio e TV locali e nazionali
Media on line
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3. I pubblici
3. Gli operatori
Scuole ed università, Enti di formazione
Associazioni imprenditoriali
Associazioni di utenti
Sindacati dei lavoratori
Operatori della formaz. profes.le e del mondo del lavoro
Soggetti pubblici e privati del mondo del lavoro
Centri studi e società di ricerca
Organizzazioni del terzo settore
Opinion leader del settore
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3. I pubblici
4. L’opinione pubblica
Metodi tradizionali di segmentazione
a) Geografica
b) Socio-demografica
c) Psicografica (stili di vita)
d) Comportamento di fruizione
e) Benefici ricercati
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3. I pubblici
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4. La strategia
Individuazione dei criteri di priorità fra i pubblici
• Concentrare le forze
• Avere chiarezza nelle scelte
• Massimizzare l’impatto
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4. La strategia
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5. I messaggi
La scelta dei contenuti
• Il messaggio è il nucleo essenziale del contenuto di una comunicazione, vale a dire
ciò che la comunicazione vuole trasmettere agli interlocutori.
• Un’azione di comunicazione può trasmettere più messaggi e un messaggio può essere trasmesso con più azioni di comunicazione.
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5. I messaggi
La scelta dei contenuti
• La “qualità del messaggio” è l’interesse specifico che esso suscita negli interlocutori.
• La “qualità della comunicazione” è invece relativa alla sua forma, cioè alla qualità dello strumento usato.
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5. I messaggi
La scelta dei contenuti
Quali sono i concetti principali sui quali avete costruito il messaggio?
Quali riferimenti, per un eventuale contatto diretto da parte del cittadino, sono indicati nel messaggio?
Chi firma il messaggio (quale ente/i, ufficio/i)?
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5. I messaggi
![Page 54: Il piano di comunicazione per la PA](https://reader034.vdocuments.site/reader034/viewer/2022051411/5441b5cab1af9fef4b8b47bb/html5/thumbnails/54.jpg)
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6. Gli strumenti
Sono scelti in base a:
obiettivo fissato
caratteristiche del ricevente
localizzazione di entrambi
rapporto costo/beneficio
accessibilità
possibili aspetti sinergici
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6. Gli strumenti
L’individuazione dei mezzi dipende:
Grado di coperturapenetrazione raggiungibile dal mezzo rispetto al target scelto
Frequenzaquantità media di volte che ciascun individuo del target ècontattato potenzialmente
Modalità di fruizionemisura della fedeltà di fruizione
Selettività rispetto al targetverifica della quantità di individui che sono presenti tra ifruitori del mezzo
Economicità
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6. Gli strumenti
A quale tipo di strategia comunicativa risponde lo strumento?
Informare Persuadere e convincere Annunciare Fare promozione Ascoltare Altro (precisare)____________________________________________________________________________________________________________________________________
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6. Gli strumenti
Attori da coinvolgerePubblici Azioni di comunicazione Strumenti
Interni Esterni
Obiettivi dicomunicazione
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6. Gli strumenti
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7. La valutazione
La valutazione della comunicazione può essere utile per capire l’efficienza della stessa (attraverso indicatori quantitativi) oppure la sua efficacia. Ogni amministrazione deve decidere perché valutare, a che cosa può servire.
Solo prendendo questa decisione sarà più chiaro a chi nel piano di comunicazione deve prevedere la valutazione, come realizzarla.
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7. La valutazione
Si può decidere di misurare:
Indicatori quantitativigli output ovvero i prodotti (per esempio, quante brochure sono state stampate e quante distribuite)gli out-take ovvero i risultati conseguenti (per esempio, quante uscite sui giornali locali, quante persone hanno partecipato all’evento, ecc.)
Indicatori qualitativi l’outcome (per esempio analizzare i cambiamenti di certi comportamenti) l’outgrowth (per verificare che impatto ha la comunicazione sulla reputazione dell’organizzazione e sulla relazione).
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7. La valutazione
Il problema è che procedere a valutazioni qualitative implica comunque l’utilizzo di risorse (si stima che all’incirca un 20% delle risorse destinate alla comunicazione debbano servire ai fini della valutazione).
In assenza di competenze interne o esterne all’amministrazione, è utile avere chiarezza del perché si debba valutare per poi stabilire come procedere.
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7. La valutazione
Attori da coinvolgereDestinatari Azioni dicomunicazione
Strumenti
Interni Esterni
Obiettivi dicomunicazione
Oggetto/idella
valutazione
Modalità divalutazione
Perchévalutare
quegli oggetti
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8. Budget e timing
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8. Budget e timing