il nuovo galletto n.31

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Anno 2 - Numero 31 3 Febbraio 2011 la voce del tifoso Periodico Diffusione gratuita Come a “Scherzi a parte”: l’In- ter che pensa di fare una passeggia- ta contro la Cenerentola del campionato ed invece si trova di fronte undici leoni da fare paura. Immaginate che colpo di scena al San Nicola. Occorre qualcosa che nessu- no si aspea, un po’ come quella vissuta nelle ulme ore di calciomercato dai fosi baresi. Quando lunedì i si hanno bauto la nozia dell’imminente passaggio di Bar- reto alla Fiorenna, in mol hanno pensa- to ad uno scherzo di pessimo gusto: “Ma come, ci tolgono anche l’ulma speranza di salvare la pelle”, si è chiesto chi ha a cuore le sor del Bari. Poi le indiscrezioni sono diventate sempre più aendibili, Barreto era stato avvistato a Varese per le visite mediche. “Ma come, non era a Barcello- na a curarsi i muscoli della coscia ?”, la domanda dei sempre più sbigo fosi. Rapidamente si è arriva ad un passo dalla firma, mentre sul web montava la rabbia del popolo biancoros- so. Ed invece, come nel più riuscito degli “Scherzi a parte”, tuo è finito in una bolla di sapone. Sui movi del fallimento della traava, meglio non pensarci più, tanto non ci capiremo mai nulla. Barreto resta, ma al momento è solo in teoria una buona nozia, perchè chissà quando lo si rivedrà in campo. Lo scorso anno, contro l’Inter, fece sognare il Bari con una doppiea dal discheo, ma i nerazzurri ebbero la forza di rimontare. Era un altro Bari, si sognava l’Europa. Un anno dopo, bisogna scorrere tua la classifica per trovarlo. “Scherzi a parte” ? No, tuo terribilmente vero. © Riproduzione riservata di Enzo TAMBORRA

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Galletto n.31

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Page 1: Il nuovo galletto n.31

Anno 2 - Numero 313 Febbraio 2011

la voce del tifosoPeriodicoDiffusione gratuita

Come a “Scherzi a parte”: l’In-

ter che pensa di fare una passeggia-ta contro la Cenerentola del campionato ed invece si trova di fronte undici leoni da fare paura. Immaginate che colpo di scena al San Nicola. Occorre qualcosa che nessu-no si aspetta, un po’ come quella vissuta nelle ultime ore di calciomercato dai tifosi baresi. Quando lunedì i siti hanno battuto la notizia dell’imminente passaggio di Bar-reto alla Fiorentina, in molti hanno pensa-to ad uno scherzo di pessimo gusto: “Ma come, ci tolgono anche l’ultima speranza di salvare la pelle”, si è chiesto chi ha a cuore le sorti del Bari. Poi le indiscrezioni sono diventate sempre più attendibili, Barreto era stato avvistato a Varese per le visite mediche. “Ma come, non era a Barcello-

na a curarsi i muscoli della coscia ?”, la domanda dei sempre più sbigottiti tifosi. Rapidamente si è arrivati ad un passo dalla firma, mentre sul web montava la rabbia del popolo biancoros-so. Ed invece, come nel più riuscito degli “Scherzi a parte”, tutto è finito in una bolla di sapone. Sui motivi del fallimento della trattativa, meglio non pensarci più, tanto non ci capiremo mai nulla. Barreto resta, ma al momento è solo in teoria una buona notizia, perchè chissà quando lo si rivedrà in campo. Lo scorso anno, contro l’Inter, fece sognare il Bari con una doppietta dal dischetto, ma i nerazzurri ebbero la forza di rimontare. Era un altro Bari, si sognava l’Europa. Un anno dopo, bisogna scorrere tutta la classifica per trovarlo. “Scherzi a parte” ? No, tutto terribilmente vero.

© Riproduzione riservata

di Enzo TAMBORRA

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di Enzo TAMBORRA

la bari non siamo noi

La Bari siamo noi. Gli Ultras l’hanno sem-pre cantato con particolare orgoglio e tutto lo stadio ha sempre riconosciuto

a quelli della balconata il diritto di riassume-re un pensiero comune. Sino alla scorsa gara interna contro il Napoli. Due domeniche fa è accaduto un fatto insolito: gran parte del pubblico del San Nicola ha contestato la linea morbida degli Ucn nei confronti di Matarrese. Si è visto chiaramente che mentre tutti sal-tavano in segno di protesta nei confronti del presidente, i leader della Curva non hanno fatto una piega. Ed alla fine, sono stati con-

testati loro, al grido di “venduti, venduti”. Accadeva dieci giorni fa, oggi si torna allo stadio e sarà inevitabile dare uno sguardo a cosa succederà. Quello contro il Napoli è stato un episodio o l’inizio di una spaccatura senza precedenti ? Gli Ultras, mel frattempo, hanno riflettuto, incontrato i vecchi leader in pensione, ed hanno tirato le somme. La sen-sazione è che il nuovo osservato speciale sia il tecnico Ventura, ma, che piaccia o no al resto della tifoseria, la società non si tocca. Ed ecco che la notte del San Nicola diventa un esame anche per loro. © Riproduzione riservata

3www.ilnuovogalletto.it3 Febbraio 2011Stadio San Nicola

ore 20.45

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di Franco CIRICI

C i sono momenti della vita che ti se-gnano per sempre. Indimenticabili, unici, quelli che provi piacere solo

a rivivere con il ricordo. Perché hai avuto la fortuna di essere lì, in quelle meravi-gliose due ore. Allo stadio San Nicola, in mezzo a tanta gente, la solita folla che a

Bari accorre quando arriva una gran-de squadra: Inter,

Juventus e Milan. Quella sera del

19 dicembre 1 9 9 9 ,

erano venuti in tanti per ammirare i campioni nerazzurri. Sulla carta, avreb-bero dovuto piegare facilmente la resi-stenza dei giovanotti di Eugenio Fascetti, peraltro privi degli attaccanti titolari (emergenza). Occorreva aspettare solo il numero magico del fenomeno di turno, ma il destino di quella sfida era già scrit-to. Vincono sempre i più forti… e invece, quella sera, il Dio del pallone si divertì a sovvertire i pronostici della logica. Sem-plicemente perché aveva deciso che al

San Nicola di Bari sarebbe stato scritto l’inizio di due storie. Quella di un ra-gazzo di colore, venuto dalla miseria della sua Nigeria: Ugo Enyinnaya. E

la seconda, generata da un’altra mi-seria, nata nei vicoli suggestivi ma

insidiosi di Bari vecchia. Quella di Antonio Cassano. Un ragaz-

zaccio con la faccia piena di brufoli che trattava il pallo-

ne come pochi altri, e che negli anni suc-

cessivi avrebbe collezionato e

sciupato mille oc-casioni d’oro (fino al recentissimo approdo al Milan), per via di una ca-ratterialità che nessuno riuscirà mai a cambiargli. Fascetti ebbe il coraggio di lan-ciare contempo-raneamente alla

ribalta i due puledri di razza. Lui li cono-sceva bene, tutta l’Italia ancora no. Fino a quella memorabile sfida. Passano dieci minuti, poco più. Sulla scena sale d’im-provviso Ugo. Prende palla a centrocam-po, avanza Enyinnaya, non curato dai celebrati avversari che ignoravano chi fosse. Peccato di presunzione pagato a caro prezzo. Dai trenta metri il nigeriano lascia partire un missile, che va a gon-fiare la rete della porta nerazzurra ed i cuori biancorossi. Ugo abbraccia felice Antonio e si lascia stringere dai compa-gni. Sapeva già che quel momento di glo-ria non sarebbe stato effimero, in primis gli avrebbe consentito di acquistare una casa per i suoi genitori. Poi “Bobo” Vieri ristabilisce l’equilibrio del match, incri-nando il sogno del Bari e di Ugo. Fino alla magia più luminosa, all’attimo fuggente che avrebbe concentrato le luci del calcio planetario su Antonio Cassano. Manca poco allo scadere. Simone Perrotta re-cupera un pallone al limite dell’area di rigore del Bari e lancia il ragazzo di Bari vecchia, nella prateria del centrocampo interista. Cassano si ritrova davanti due avversari, e poi il francese Blanc, gigante-sco centrale nerazzurro. Li pianta in asso, li stordisce con un numero da fuoriclas-se. Entra in area, tira, inventa il gol più importante della sua vita. Quello che gli avrebbe cambiato la vita. Ora è Fantanto-nio e gioca accanto ad Ibra, mentre Ugo si è smarrito nel calcio dei dilettanti. Quella notte si sentirono come fratelli, accomu-nati da una realtà meravigliosa. Ora non si sentono più. © Riproduzione riservata

che notte... quella notte!

Dodici anni fa un ragazzo venuto dalla Nigeria ed un ragazzaccio di Bari vecchia mandarono al tappeto la grande Inter. Erano Ugo Enyinnaya ed Antonio Cassano.

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di Davide LATTANZI

Luigi Simoni, Bari-Inter è una gara senza sto-ria?“Difficile pensare che un’Inter in pie-

na rimonta possa fermarsi con l’ultima della classe. Diciamo la verità: per il Bari non poteva esserci gara peggiore. Se i biancorossi fossero stati quelli di un anno fa, al San Nicola i nerazzurri non avrebbero avuto vita facile. Ma quel bellissimo giocattolo oggi non c’è più. I galletti sono stati travolti da assenze molto pesanti. Una squadra di medio-piccolo cabotaggio non può rinun-ciare in un sol colpo a tanti elementi cardine. Ventura sta pagando un prezzo troppo alto alla mala sorte”.Sia sincero: a suo avviso il Bari può anco-ra salvarsi?“La situazione è abbastanza pregiudicata. La classifica non dà molte speranze. L’unico alleato è il tempo: con 16 turni a di-sposizione si può tentare di centrare tre vit-torie di fila per rivedere un

po’ di luce. In più, le dirette concorrenti non viaggia-

no certo a passo svelto. Detto ciò, non bisogna dimenticare che il Bari parte dall’ultimo gra-dino: per mettersi alle spalle tre com-pagini occorre un mezzo miracolo”.Lei ha allenato grandi squadre come Inter e Napo-li, ma spesso è stato coinvolto nella lotta

per non retrocedere, come ad esempio nel-la sua lunga esperienza

alla Cremonese. Quali sono i principali problemi

che si incontrano durante una lunga serie nega-

tiva?“Gestire il

m o ra l e

diventa molto più complesso che occuparsi dell’aspetto tecnico. Può accadere che i giocatori non facciano grup-po, che ognuno cominci a curare i propri interessi scari-cando le colpe sui compagni. Ma Ventura è a conoscen-za dei rischi. Giampiero è un amico, lo conosco da tanto: gli auguro di cuore di poter raggiungere un obiettivo che oggi varrebbe uno scudetto”.Che effetto fa vedere una piazza come Bari ultima e mortificata?“Crea una grande tristezza. Parliamo di una delle più grandi piazze del Sud Italia e di una tifoseria speciale. Mi sono rimaste impresse la festa della promozione in A e le trasferte dello scorso anno con moltissimi tifosi al seguito. Mi auguro che adesso l’ambiente non si disuni-sca: la rabbia è comprensibile, ma vicinanza e sostegno non devono mancare”.Quale può essere il consiglio per continuare a combat-tere?“Non bisogna smettere di crederci. Impostare il lavoro quotidiano con la massima intensità è la prima ricetta. A volte si deve pensare positivo: se la fortuna ti ha voltato le spalle per tanto tempo, è anche possibile che ripren-da a girare dalla tua parte. Comunque, finchè la mate-matica lo permette, bisogna lottare”.Battere l’Inter potrebbe ancora rappresentare la svol-ta?“Certamente. Vincere con una corazzata del genere ti dà fiducia tre volte. Conferirebbe al Bari una carica

unica. In fondo, la sorpresa non si può escludere a priori. A volte, nelle difficoltà emergono risorse

inaspettate”.© Riproduzione riservata

bari, devi crederciLuigi Simoni, ex tecnico nerazzurro, sprona i biancorossi alla sfida impossibile contro i campioni del mondo

5www.ilnuovogalletto.it3 Febbraio 2011Stadio San Nicola

ore 20.45

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“Farò di tutto per salvare il Bari”. Nessuno pretendeva che Vincenzo Matarrese, a no-vembre, si esponesse fino a tal punto. Il pre-sidente, piuttosto, avrebbe dovuto fare di più (con l’esperienza trentennale che si ritrova) per evitare che il Bari sprofondasse in una crisi senza precedenti. Amen. Matarrese si è vestito da politico e ha promesso. Ciò che non poteva. Non è un mistero, la società è in gran-de affanno sul piano economico, sta pagando a caro prezzo i risultati (peraltro ottimi) delle ultime due stagioni. Dicono i ben informa-ti che boccheggi tra i debiti. E allora, perché preferire le illusioni alla realtà? Perché non dire mai le cose come stanno? Vero è che, all’atto pratico, il Bari ha dovuto fare i conti con quel che gli consentiva il bilancio. Poco o nulla. Angelozzi ha cercato prestiti. Li ha otte-nuti. Glik, Rudolf, Okaka, Codrea, Bentivoglio, Kopunek. L’unico investimento, ingaggi a par-te, è stato concentrato sull’attaccante norve-gese Huseklepp. I fatti hanno dimostrato che non si poteva fare di tutto, per salvare il Bari. Questo non vuol dire che i nuovi arrivati si-ano da scartare, soltanto perché prevalente-mente prestiti. Sarebbe ingiusto e poco serio giudicare, senza aver visto all’opera. Peraltro Okaka ha già segnato due volte, Rudolf si è presentato benissimo a Torino, prima del ri-gore fallito a Cagliari. Glik ha sempre gioca-to, vorrà pur dire qualcosa. Gli altri sono da scoprire, almeno per la platea barese. Ma nel

gruppo dei nuovi arrivati non emergo-no certezze assolute. Ovvero uomini che, almeno sulla carta, garantiscano al Bari il salto di qualità necessario per tentare l’impresa salvezza. Sia chiaro. Per difendere il posto al sole, d’ora in avanti i biancorossi dovranno viaggiare ad una velocità doppia, rispetto alle altre pericolanti. Se Angelozzi avrà fatto una pesca miracolosa, bisognerà dargliene atto e rendergli merito. Anche se, va pur ricordato, il Bari si ritrova in que-ste condizioni non solo per i mille guai collezionati, ma anche per una campagna acquisti estiva tutt’altro che felice. Ora tocca a Ventura mi-scelare vecchi e nuovi. Con pochis-simo tempo a disposizione ed in un altro contesto tattico (difficile che si torni al 4 – 4 – 2, prima del rientro di Barreto). A proposito dell’attaccante brasiliano. Prima ceduto alla Fiorentina, poi rispedito al mittente dopo le visite me-diche. Una faccenda che passerà alla storia, insieme alle contraddittorie verità raccon-tate dalle parti interessate. Le persone di buon senso hanno capito. Meglio stendere il classico velo ed augurarsi che Barreto tor-ni presto utile alla causa del Bari. Una cosa è certa: con lui, sano e disponibile, i bianco-rossi avrebbero avuto sicuramente qualche punto in più.

gli uomini nuoviper tentare l'impresa di Franco CIRICI

© Riproduzione riservata

7www.ilnuovogalletto.it3 Febbraio 2011Stadio San Nicola

ore 20.45

Page 8: Il nuovo galletto n.31

www.ilnuovogalletto.it8

A disposizione: 25 Padelli, 84 Raggi, 33 Rossi, 7 Rivas,8 Donati, 89 Okaka, 3 Codrea

* off

erta valida n

o al 28.02.2011

*

a partiredalle 22.00

BARI

14 PUNTI (20°)

Bari in casa, 9 PUNTI: Vittorie: 2Pareggi: 3

sconfitte: 6Reti fatte: 7

Reti subite: 15

4 GOL: Barreto;2 GOL: Okaka

Ultima vittoria del Bari in casa:18 dicembre 1999: 2-1

nessuno

Ventura non ha mai battuto l’Inter. In 6 precedenti ha raccolto

3 pareggi e 3 sconfitte

Nicola BELMONTE(media voto 6,09)

Marco ROSSI(media voto 4,7)

IN CLASSIFICA

IL CAMMINO

I MARCATORI

LA CABALA

GLI EX

GLI ALLENATORI

INTER

38 PUNTI (5°)

Inter in trasferta, 14 PUNTI: Vittorie: 4Pareggi: 2 sconfitte: 4Reti fatte: 10 Reti subite: 12

13 GOL: Eto’o; 5 GOL: Milito, Stankovic,; 4 GOL: Cambiasso

Ultima vittoria dell’Inter a Bari10 giugno 2001: 2-1

Ranocchia

Leonardo in 2 precedenti incontri con Ventura ha raccolto 1 vittoria ed 1 pareggio.

Samuel ETO’O(media voto 6,45)

Goran PANDEV(media voto 5,35)

IL TOP

IL FLOP

Stadio Rigamontidomenica 6 febbraio, ore 15.00

BRESCIA - BARI

La salvezza è sempre più lontana. Le partite a disposizione diventano sem-pre meno. E stasera arrivano i campio-ni d’Italia. Arrivano i campioni d’Euro-pa. Arrivano i campioni del mondo. No. Non sono tre squadre. È sempre l’Inter.La sfida è complessa. Il pronostico scontato. La pazza Inter ha aggiunto il Pazzo attaccante al suo arsenale. Ven-tura potrà pescare tra i 3 nuovi arrivi per creare scompiglio. A proposito, voi lo sapete pronunciare Huseklepp. Perché io non ho ancora capito come si fa.Duelli entusiasmanti attendono gli spettatori: Okaka e Rudolf dovranno

battere il portierone della nazionale brasiliana. Mentre Glick dovrà attac-carsi come una colla stick a Pazzini per evitare che faccia danni.Solo una grande prestazione di Gillet e soci può condurre la squadra all’im-presa. Solo la Bari bella di sera e che ammazza le grandi, può sovvertire il pronostico. Il cammino per la salvez-za potrebbe anche partire oggi, dalla sfida più difficile. Non vedete l’ora di sapere come andrà a finire? Allora abbassate il giornale e godetevi la partita.Forza Bari.Sempre.

Pasquale Laricchia

l'angolodi

Il trailer della partita "visto dalla Curva"

Stadio S. Nicola

3 Febbraio 2011ore 20,45

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13www.ilnuovogalletto.it

Partite 30VittorieBari 9VittorieInter 13Pareggi 8

RetiSegnatedalBari 38SubitedalBari 40

RIEPILOGOBari-Inter(eInter-Bari)èstata,neglianni‘90,unasfidaquasiasensounico,conibiancorossiafarladapadronialSanNicolaeaSanSiro.Eraun’Interprofondamentediversadaquelladioggi,macomedimenticareleim-presediTovalieri,Guerrero,Masinga&co.?L’annoscorso igallettisonoquasi tornatiaquei fasti,costringendoinerazzurriaduepareggi.

I precedenti

©Riproduzioneriservata

acuradiMaurizioFontana

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Stadio S. Nicola

3 Febbraio 2011ore 20,45

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la notte dei campioni

Stasera al San Nicola è di scena l’In-ter arraffatitoli della passata sta-gione. L’Inter che quest’anno sten-

ta a confermarsi ai livelli strepitosi a cui - tra mille polemiche - l’aveva portata Jose Mourinho. L’Inter che circa dodici mesi fa rischiò di perdere a Bari, e che contro i biancorossi, quando l’undici di Ventura era la squadra rivelazione della Serie A Italiana, riuscì a raccimolare la miseria di 2 punticini tra andata e ritor-no, con varie recriminazioni dei nostri

beniamini che avrebbero certamente meritato qualcosina in più contro i ben più quotati campioni d’Italia.Quando quest’anno Almiron & co. si sono presentati al Meazza l’hanno fat-to per confermarsi. Erano reduci dalla vittoria contro la Juventus, dai tre punti sfiorati contro il Napoli di Mazzarri e dal pareggio contro il Cagliari. Dopo pochi secondi sembrava di assistere ad una debacle dei nerazzurri. Palo di Almiron alla fine di un’azione pazzesca, da play-

station. Poi il Bari di Ventura si è eclissato. E, se vogliamo, ha perso la bussola proprio da quel trentesimo secon-do di gioco. Da allora, con l’assoluto dominio dell’In-ter, l’identità dei Galletti è stata smarrita, Ventura non è riuscito più a far esprime-re il gioco spumeggiante che tanto era stato lodato, per-dendo posizioni e arrivando,

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la notte dei campioni

© Riproduzione riservata

diMaurizioFONTANA

dopo un girone, ad avvici-narsi sempre più ad una clamorosa quanto evita-bile retrocessione.Ecco perchè oggi, contro i Campioni di tutto, il Bari

deve ripartire. Perchè è fermo ai box da dicianno-ve giornate, perchè se nel 2009/2010, quando l’Inter era la squadra che non la-sciava nulla, i biancorossi

erano lì a sfiorare l’impresa, oggi è il momento di compierla. Vincere contro i nerazzurri non è impossibile, soprat-tutto dopo averla vista nelle precedenti opache apparizioni. Se Pazzini non fos-se entrato in campo contro il Palermo saremmo qui a parlare di crisi, con la sconfitta contro l’Udinese e la sofferta qualificazione ai rigori contro il Napoli in coppa Italia. Certo, il Bari deve di-ventare molto più cinico di quello visto a Cagliari. L’anno scorso con due rigori

di Barreto l’Inter andò sotto di due gol, quest’anno i rigori sono il tallone d’A-chille dei biancorossi, che hanno perso per strada almeno 3-4 punti per gli er-rori dal dischetto. Che il prossimo venga tirato con grinta e convinzione. Più catti-veria e più orgoglio. I tifosi lo meritano. La città lo merita. Contro tutto e tutti, facciamo tornare a casa i campioni con un pugno di mosche in mano.

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LosapevatecheinserieAilBariècapolistanel-la classifica dei rigoria favore?Già,unpri-mato che sa di bef-fa. Visto che i prodibiancorossi sono

riuscitiasbagliarneilcin-quantapercento:tresusei.Haaper-

to ledanzeBarretocontro l’Udinese.AlSanNicolavinseroifriulani2–0.HaproseguitoParisi in casa contro il Parma. Ha chiuso laserie,speriamoperlungapezza,RudolfaCa-gliari,sciupandolaghiottaopportunitàdiri-

equilibrarelesortidelmatch.Tre errori, almeno altret-tanti punti gettati alleortiche. Quasi un tesoroper una squadra capacedi conquistarne soltantosei, nelle ultimediciasset-tepartite. Storiadipoveri,d’accordo.Machilottaognigiornocon lamiseria, impa-rasullasuapellea fardine-cessità, virtù. Impara l’arte diarrangiarsi,cercadiottimizzarelabenchéminimarisorsa.IlBarino. Finora si è comportato conla boria e la superficialità di unricco, improvvisamente cadutoindisgrazia. Per colpadi chi edicosa?Dell’emergenza?Mava…Laverità è che lo spinoso problema

dei rigori non èmai stato affronta-

to, quantomeno inmodo adeguato, in casabiancorossa.E senon loaffronti,è impossi-bilevenirneacapo.Iltiratorescelto,quandoBertafilava,eraBarreto.Maglierroriinseriedell’attaccante brasiliano dagli undici metri,datempoavrebberogiàdovutoconsigliareaVenturadimodificarelagerarchia.Nientedafare.NelBarinonc’èunrigoristadesignato.ControilPalermo,sièpresentatoAndreaMa-siello.Conilpettoinfuori,piuttostocheconlafreddezzanecessaria.Glièvenutofuoriunrigorino,nonproprioungranchè,maquan-tomenohacentratoilbersaglio.SuccedecheaCagliari,nelbelmezzodiunaincoraggianterimonta, il Bari usufruisca di un penalty sa-crosanto.Chivaacalciare?Va in scenaunacommediagrottesca, visto il palcoscenicodiserieA, traRudolfedOkaka. “Tiro io”. “No,lasciaprovareme”. “Hopreso ilpalloneperprimo. Tocca a me”. Roba che… nemmenodurantelepartitellechesifacevanodapicco-li,perstrada.Quelcheèpiùgrave.Nessunointerviene ad interrompere il buffo sipariet-to.Dallapanchinaedalcampo,tuttilascianocheiduenuoviarrivatisicontendanoilrigoredellasperanza.ERudolf,evidentementecon-dizionatodalbattibeccocon il compagno, silasciaincantaredalportieredelCagliari.Tuttipossonosbagliarema,sevaiincontroaglier-rorisenzafarnullaperevitarli,seperseveri,diventiunprofessionistadel suicidio. Curio-so. In realtà a Cagliari c’era un rigorista de-signato tra i biancorossi: SergeAlmiron.Maalloraperchél’argentinononsièfattoavanti?

quando perdere......e di rigorediFrancoCIRICI

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diDavideLATTANZI

un addiotra mille rimpianti

Malgrado tutto ha sempre raddoppiato, ma ora potrebbe proprio lasciare. Un lampo, una magnifica illusione. Ecco

come riassumere la carriera di Nicola Ventola. Un ragazzo tanto talentuoso, quanto sfortunato. Fisi-co, potenza, velocità: senza la miriade di guai che lo ha tempestato, Nick si sarebbe certo ritagliato uno spazio di primo piano nel pallone nostrano. Invece, a soli 32 anni sta addirittura meditando l’addio al calcio. Colpa dell’ennesimo intoppo che ha fermato la bella favola vissuta a Novara. Pecca-to, Bari-Inter è un po’ la sua partita. La squadra che lo ha cresciuto contro l’unica big della sua carriera. Ventola nasce il 24 maggio 1978 a Grumo Appula. E’ ancora un bambino quando entra nel settore giovanile del Bari ed ha appena sedici anni quando esordisce in maglia biancorossa, nel 1994. La sta-gione dell’esplosione è il 1996-97, quando con dieci reti contribuisce al ritorno del Bari in serie A. Nello stesso anno vince anche i Giochi del Mediterraneo con la nazionale under 23. Il torneo successivo do-vrebbe decretarne l’esplosione sul palcoscenico più prestigioso, ma ad Empoli uno scellerato inter-vento del difensore toscano Baldini gli manda in frantumi il ginocchio. E’ l’inizio del calvario. Nicola torna in campo soltanto alla penultima giornata, proprio contro l’Inter. E come nelle favole più belle sigla il gol che vale la vittoria biancorossa sui lom-bardi ed, insieme, la matematica salvezza. Il club nerazzurro se ne innamora e lo acquista per oltre 20 miliardi delle vecchie lire. L’avventura milanese

comincia a suon di gol: arriva persino la c h i a m a t a della nazio-nale maggiore, nella quale, però, non riesce ad esordire. Ma l’idillio si spezza pre-sto. Altri intoppi, infatti, frenano l’ascesa di Ventola che, pur vincendo l’Europeo under 21 nel 2000, comincia il suo peregrinare tra Bologna, Atalanta, Siena. Tutte espe-rienze inframmezzate da brevi ritorni all’Inter. Nel 2004, l’attaccante puglie-se sceglie gli inglesi del Crystal Palace. dispu-tando appena tre gare in Gran Bretagna per l’ennesimo infortunio al ginocchio. Ventola riparte allora dall’Ata-lanta che riporta in serie A, ma il rapporto con i bergamaschi si rompe l’anno successivo per il mancato accordo

sul rinnovo del contrat-to. Poi è la volta del Torino, dove trascorre due anni incolori. Ad

ottobre quando riparte dalla Lega Pro e dal No-

vara con cui torna in B. Poi un nuovo stop e, stavolta,

l’idea di dire basta. Maga-ri per dedicarsi alla

moglie, la mo-della bra-

siliana

Karti- ca Luyet, da cui ha avuto

un bellissimo bambino, Ke-lian. E per tifare per il Bari. Per-

ché l’amore tra Nicola e i bianco-rossi durerà per sempre.

©Riproduzioneriservata

La sfortunata storia di Nicola Ventola,ex attaccante di Bari e Inter,

vicino ad abbandonare l’attività agonistica

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Reg. trib. Bari n. 34 del 14/09/2009Direttore responsabile: Vincenzo Tamborra

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Andrea Ranocchia, protagonista delle ultime due stagionibiancorosse, è approdato alla squadra di Moratti nel mercatodi riparazione di questo Gennaio, proveniente dal Genoa. Oggiincroceràlasuaex-squadra,incuihalasciatounricordoindelebile.

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