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Il mistero eucaristico nella vivente tradizione di fede della Chiesa tornare alla storia per esprimere l’oggi C URIA M ETROPOLITANA DI T ARANTO Ufficio diocesano per la Liturgia Corso di formazione permanente 2009-2010 per i Ministri straordinari della Comunione

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Page 1: Il mistero eucaristico della Chiesa - WebDiocesi · gesti della adorazione, le parole della catechesi, i segni della liturgia, le attenzioni della carità: questi linguaggi di fede

Il mistero eucaristico nella vivente tradizione di fede

della Chiesat or nare a l l a s t or i a pe r e s pr i m e re l ’ ogg i

C U R IA M E T R OP OL ITA N A D I TA R A N TO

Ufficio diocesano per la LiturgiaC o r s o d i f o r m a z i o n e p e r m a n e n t e 2 0 0 9 - 2 0 1 0p e r i M i n i s t r i s t r a o rd i n a r i d e l l a C o m u n i o n e

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PREMESSA 1

L’anno scorso abbiamo visto come la fede eucaristica della Chiesaabbia dato origine a linguaggi artistici (architettura, pittura, musicae poesia) che erano al tempo stesso testimonianza eapprofondimento di questa fede;

Quest’anno analizzeremo soprattutto la ricchezza testuale delpatrimonio di fede della Chiesa. Ci soffermeremo sulla meditazionedi tre tipi di testi: Anafore, Prefazi, testi patristici.

La tradizione della Chiesa ha sempre dato importanza uguale al testodelle Scritture e al testo del Canone della Messa. Ambedue infattierano scritti e pronunciati in latino (lingua sacra) ed erano inqualche modo riservati ai ministri sacri per indicarne la sacralità,l’eccedente santità rispetto agli altri testi

Prosecuzione del discorso iniziato lo scorso anno e specificità del nuovo anno

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PREMESSA 2

Quali caratteristiche peculiari ha ciascuno dei tre tipi di testi(anafora, prefazio, patristico) per cui li abbiamo scelti come guidadelle nostre riflessioni?

1. Anzitutto occorre premettere che la conoscenza della vivente ericchissima Tradizione ecclesiale – anche con il suo riccopatrimonio culturale – rinvigorisce la nostra fede nella Chiesaperché facciamo parte di una comunità che ha dato molto alla storiadell’uomo e molto altro ha ancora da dare.

2. Anafora fede pregata della Chiesa nell’evento eucaristico

Prefazio fede pregata della Chiesa nella storia della salvezzache si compie qui e ora

Padri fede eucaristica che santifica la vita e plasma lecomunità

Prosecuzione del discorso iniziato lo scorso anno e specificità del nuovo anno

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I LINGUAGGI DELLA FEDE

La nostra fede cristiana è una realtà di vita, anzi è una nuovaforma di vita che coinvolge la persona in tutte le sue espressioni

Le espressioni visibili della nostra fede sono molteplici ed hannotutte una importanza da riscoprire per due ragioni:

1. la performatività del linguaggio di fede: quando ioesprimo la fede non parlo di qualcosa di esterno a me, ma di internoe che mi coinvolge. Esprimere la fede fa crescere la fede;

2. la fede è comunicabile e cresce nella testimonianza: ilinguaggi della fede hanno una intrinseca capacità evangelizzatrice. Igesti della adorazione, le parole della catechesi, i segni della liturgia,le attenzioni della carità: questi linguaggi di fede estendono la fedeperché la diffondono e la trasmettono.

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I LINGUAGGI DELLA FEDE/2

I linguaggi con cui si manifesta la fede eucaristica della Chiesa e chesi dividono in:

1. linguaggi normativiSacra ScritturaTradizione (Padri della Chiesa, Liturgia, Dottori della Fede)Magistero

2. linguaggi esplicativi (non nel senso di “spiegazione”, ma di attuazione esistenziale deilinguaggi normativi: fede vita)

Arte sacraPoesia liturgica (gli Inni: Pange lingua, Adoro te devote) e religiosaArchitettura liturgicaMusica liturgica e sacraAntropologia liturgica (il corpo ed i suoi atteggiamenti di adorazione)

L’anno scorso abbiamo approfondito i linguaggi esplicativi.Quest’anno ci fermeremo sui linguaggi normativi.

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LE PAROLE DELLA FEDE PARTECIPANO ALLA POTENZA DEL VERBO

quando si studiano le parole della fede bisogna tener conto di undato teologico fondamentale:

come il Verbo di Dio incarnato (Gesù) ci ha rivelato il Padre edha operato la salvezza attraverso gesti e parole intrinsecamenteconnessi (cf DV 2) così il Corpo Mistico di Cristo (Chiesa)attraverso gesti e parole, riti e preghiere (cf SC 35) prolunga neltempo la stessa opera di rivelazione e di salvezza

Schema sintetico

Gesù (corpo storico) parole e gesti compie

Chiesa (corpo mistico) parole e gesti prosegue

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LE ANTICHE ANAFORE

PREISTORIA E STORIA

Prima tappa:

I testi antichi delle Eucaristie manifestano la fede della Chiesa nella presenza di Gesù e

nella prosecuzione della sua opera redentrice nella missione ecclesiale

e implorano l’unità della Comunità

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Si tratta di un testo che presenta grandi difficoltà nellastruttura e nella possibilità di datazione. Senza scendere neiparticolari, che interessano solo gli addetti ai lavori,notiamo un dato determinate per la comprensionedell’importanza del testo. La Didaché non conosce i testicanonici del Nuovo Testamento, almeno nella loro formadefinitiva. Gli studiosi notano che le allusionineotestamentarie della Didaché possono risalire ad unastesura del NT precedente a quella da noi conosciuta opersino al periodo della tradizione orale. Per questa ed altremotivazioni, la più accreditata critica recente respingeormai le datazioni troppo basse (II e III sec.) e propendeper la fine del I secolo o al massimo la prima decade delII secolo. La maggioranza dei critici tuttavia è convintache ci si trovi dinanzi ad un testo della seconda metàdel I secolo. Ci troviamo quindi dinanzi ad un testovenerando per antichità e per contatto con la più viva efresca tradizione apostolica.

D I D A C H È / 1 - D ATA Z I O N E

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La Didaché consta di almeno tre parti (le proposte disuddivisione sono differenti):

1. Insegnamento morale sulle due vie: secondo lamigliore tradizione giudaico-sapienziale, il nostro testopresenta una riflessione sulle due “vie” della vita, ovverosu due modelli di comportamento e di scelta.Nell’antichità si è sempre distinta la vita morale in due vieo strade: quella del bene e quella del male. Alcune scuoleteosofiche parlavano persino degli angeli del bene e delmale che combattono tra di loro (Manuale della disciplinaIII,13-IV,16 degli apocrifi giudaici).

Anche il Salmo 1 contiene questa distinzione:

Beato l’uomo che non resta nella via dei peccatori…ma nella Legge del Signore trova la sua gioia…

il Signore veglia sul cammino dei giusti

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2. Una seconda sezione contiene notizie e norme circa lavita liturgica: battesimo, digiuno, preghiera,eucaristia. Non scendiamo ulteriormente nel dettaglioperché noi leggeremo assieme la parte riguardantel’Eucaristia.

3. La terza sezione della Didaché tratta di norme di vitaecclesiale: i ministeri ed il comportamento daassumere verso i ministri, il loro sostentamento, lacarità verso i poveri, le assemblee domenicali.Distinguendo i ruoli dell’apostolo e del profeta, offreregole di discernimento tra la vera e la falsa profezia(la santità della vita).

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PARTE PRIMA: le due vie, istruzioni morali (cc. 1-6)a) la via della vita: pratica dell’amore di Dio e delprossimo (c. 1), fuga del peccato (cc. 2-3), adempimentodei nostri doveri (cc. 3-4);b) la via della morte: peccati che la caratterizzano (c. 5),esortazione alla vigilanza (c. 6).

PARTE SECONDA: Istruzioni liturgiche (cc. 7-10)a) Il Battesimo: forma, materia e modo d’amministrarlo,preparazione al battesimo (c. 7);b) Il digiuno: giorni di digiuno (c. 8,1);c) La preghiera: il Pater tre volte al giorno (c. 8, 2-3);d) L’Eucaristia: preghiera per il calice, per il panespezzato, dopo la comunione, condizioni per riceverel’Eucaristia (cc. 9-10).

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PARTE TERZA: Istruzioni disciplinari (cc. 11-15)a) Condotta da tenere verso i ministri carismatici delvangelo, gli apostoli e i profeti (c. 11); verso i pellegrini(c. 12); verso i profeti e dottori (c. 13);b) Istruzioni sulla sinassi eucaristica domenicale,confessione dei peccati (c. 14), gerarchia locale;c) correzione fraterna, esortazione a vivere secondo ilvangelo (c. 15).

CONCLUSIONE ESCATOLOGICAInvito a vegliare nell’attesa della seconda venuta del Signore (parusia) (c.16)

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Dall’analisi del testo si comprende che la Didaché si è formatain un ambiente fortemente giudaico:

a) Gesù è chiamato con l’appellativo di pais (figlio e servo),che richiama i carmi del servo sofferente di Jhwh (Isaia) e lateologia del Messia come figlio di Davide. Si tratta di unacristologia arcaica;

b) della Chiesa si parla soprattutto come di assembleaconvocata da Jhwh che attende la convocazione escatologicadi tutti i suoi figli nel Regno. Ekklesia vuol dire convocazionedall’ebraico qahal (da cui Qoelet). Tutti i testi della teologiaveterotestamentaria del popolo sono concordi nel dire cheIsraele in tanto è ciò che è in quanto è convocato da Dio. Ilmodo con cui il nostro testo parla della Chiesa non fa altro cheattribuire ad essa le prerogative teologiche che prima erano delpopolo d’Israele. Si tratta di una ecclesiologia arcaica.

Di conseguenza ci troviamo dinanzi ad un testo di ambientegiudaico-cristiano, scritto in Egitto o Palestina o Siria nellaseconda metà del sec. I (anni 50-100 d. C.)

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Didachè, cap. IX

1. Riguardo all’eucaristia, così rendetegrazie (eucaristizzate):

L’Eucaristia quindi è anzitutto un rendimento di grazie.Quali indizi di comprensione ci dà questa interpretazione?

a) La comunità che prega in questo modo evidentemente èpersuasa di trovarsi dinanzi ad un dono, ad un evento cheporta beneficio ovvero un evento di grazia;

b) Si tratta di una comunità abituata ad esprimere unabenedizione ascendente prima dei pasti (contesto dellabenedizione). Quest’uso liturgico è tipico delle tradizionireligiose con una chiara teologia della creazione: i benidella terra sono dati all’uomo per il suo sostentamento. Citroviamo dinanzi ad una tipica berakah ebraica.

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Didachè, cap. IX

2. Dapprima per il calice: Noi ti rendiamo grazie,PADRE NOSTRO, per la santa vite di David tuo servo,che ci hai rivelato per mezzo di Gesù tuo servo. A tegloria nei secoli.

Ordine della cena: calice, pane, caliceRendimento di grazie (eucaristia-eulogia-berakah)Santa Vite: continuità della storia di salvezza

iniziata da Davide ma rivelata, cioè compiuta, inCristo. Immagine della vite e i tralci (ma Gv era statoscritto?)

Davide-Gesù: cristologia arcaicaPadre: appellativo di Dio (cfr il capitolo precedente

sulla preghiera del Padre nostro)

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Didachè, cap. IX

3. Poi per il pane spezzato: Ti rendiamo grazie, PADRENOSTRO, per la vita e la conoscenza che ci hai rivelatoper mezzo di Gesù tuo servo. A te gloria nei secoli.

Ordine della cena: calice, pane, caliceRendimento di grazie (eucaristia-eulogia)L’endiadi vita e conoscenza: un tentativo di risposta

alla tentazione gnostica? (cf dopo insistenza sulla unità)Gesù servo: cristologia arcaica. Pais (servo e

figlio) prelude però all’identità della sua natura(figlio) e della sua missione (servo) ma ancheall’unità delle sue nature divina (figlio) e umana(servo)

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Didachè, cap. IX

4. Nel modo in cui questo pane spezzato era sparso qua e là soprai colli e raccolto divenne una sola cosa, così si raccolga la tuaChiesa nel tuo regno dai confini della terra; perché tua è la gloriae la potenza, per Gesù Cristo nei secoli.5. Nessuno però mangi né beva della vostra eucaristia se non i battezzati nel nome delSignore, perché anche riguardo a ciò il Signore ha detto: Non date ciò che è santo aicani.

Teologia sacramentaria: dall’Eucaristia la Chiesa,corpo sacramentale-corpo mistico

Simbologia sacramentaria: pane eucaristico ecomunione ecclesiale (identica aggettivazione). Lapreoccupazione della comunione ecclesiale

Proibizione al non battezzato: l’unità eucaristica ègaranzia dell’unità ecclesiale

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Didachè, cap. X

1. Dopo che vi sarete saziati, così rendete grazie:2. Ti rendiamo grazie, Padre santo, per il tuo santo nome che haifatto abitare nei nostri cuori, e per la conoscenza, la fede el'immortalità che ci hai rivelato per mezzo di Gesù tuo servo. A tegloria nei secoli.

Il Nome di Dio abita nel cuore dell’uomo: novitàcristiana

L’esperienza di fede è esperienza di luce di vita:conoscenza, fede, immortalità

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Didachè, cap. X

3. Tu, SIGNORE ONNIPOTENTE, hai creato ogni cosa a gloriadel tuo nome; hai dato agli uomini cibo e bevanda a loro conforto,affinché ti rendano grazie; ma a noi hai donato un cibo e unabevanda spirituali e la vita eterna per mezzo del tuo servo.4. Soprattutto ti rendiamo grazie perché sei potente. A te glorianei secoli.

Dio: Signore nella creazione e Padre nellaredenzione

Cibo e bevanda spirituali: pneumatiken trophenCibo e bevanda spirituali + vita eterna per mezzo

del tuo servo

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Didachè, cap. X

5. Ricordati, Signore, della tua CHIESA,di preservarla da ogni male e di renderla perfetta nel tuo amore(cfr testi attuali del Messale: con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempreliberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento; rendila perfetta nell’amore);santificata, raccoglila dai quattro venti nel tuo regno che per leipreparasti(cfr la visione di Ezechiele: lo Spirito soffia dai 4 venti e rianima la landa di morte ele ossa dei defunti tornano a vivere)Perché tua è la potenza e la gloria nei secoli.

6. Venga la grazia e passi questo mondo.(Invocazione escatologica ma seguita da un inno alla presenza: Benedetto Colui cheviene nel nome del Signore. Osanna al Figlio di Davide)Osanna alla casa di David.Chi è santo si avanzi, chi non lo è si penta.Maranatha. Amen.

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Didachè, cap. X

6. Venga la grazia e passi questo mondo.(Invocazione escatologica ma seguita da un inno alla presenza: Benedetto Colui cheviene nel nome del Signore. Osanna al Figlio di Davide)

Osanna alla casa di David.(Ci troviamo nel contesto della intercessione ecclesiologica. Qui si attribuisce allaChiesa l’appellativo di Gesù: Casa di Davide, discendenza di Davide. Però questoappellativo – pais – poco prima era servito a dire che in Gesù c’è il figlio divino edil servo umano. L’applicazione alla Chiesa del medesimo appellativo potrebbelasciar intendere la teologia della divinizzazione dell’uomo attraverso l’eucaristia)

Chi è santo si avanzi, chi non lo è si penta.Maranatha. Amen.