Era uno strano bosco, con folti alberi e tanti animali.

Gli alberi crescevano in un attimo e spuntavano come i funghi all’improvviso in ogni dove, cancellando i vecchi sentieri.

Chiunque entrava in quel bosco non riusciva più ad uscire perché non trovava più la strada.

Una notte successe una cosa strana in un paesino poco lontano dal bosco fatato.

Difatti, quella notte, dal bosco uscì uno strano uccellino…

… volò sui davanzali delle case e invitò i bambini a seguirlo nel bosco per cercare un grande tesoro che li avrebbe arricchiti.

I bambini, attirati dall’uccello, si vestirono velocemente e, senza dire niente ai genitori e senza far rumore, uscirono di casa e lo seguirono nel buio della notte.

Il giorno dopo, allegri, corsero per le strade del bosco in cerca del tesoro…

Intanto l’uccello li incoraggiava a cercare la chiave d’oro che apriva la cassa del tesoro là dove sentivano cantare la civetta…

Ma cerca, cerca, i bambini non trovarono niente e, stanchi e affamati, incominciarono a pentirsi di aver seguito l’uccello.

Cercarono la strada per ritornare a casa ma inutilmente: erano rimasti prigionieri del bosco. Sfiduciati e delusi, incominciarono uno dopo l’altro a rattristarsi: qualcuno addirittura piangeva e qualche altro si raggomitolava sotto un albero.

Al mattino dopo tutti erano arrabbiati e nervosi e litigavano tra loro ogni volta che uno andava a cercare la chiave d’oro nel posto dove già c’era un altro. E così facendo, un bambino cadde e si fece male al ginocchio tanto che non riusciva più a camminare.

I compagni scapparono via invece di aiutarlo. Solo un bambino si fermò.

Lui era andato nel bosco non per cercare il tesoro come gli altri ma solo perché voleva giocare a nascondino.

Il bambino prese un fazzolettino e asciugò il sangue che usciva dal ginocchio del bambino e in quello stesso momento il bosco sparì e lui si ritrovò sulla strada del ritorno. Guardò meravigliato l’azzurro del cielo, la luce del sole e gli uccelli che allegri gli volavano intorno e dopo si avviò verso il paese per accompagnare l’amico a casa, dai suoi genitori che disperati lo cercavano.

Lui però non abbandonò gli altri bambini nel bosco: prese una cesta di frutta e ritornò da loro. Li chiamò tutti e, dopo averli sfamati, gli disse che aveva scoperto come farli uscire dal bosco. Bastava che si aiutassero tra loro per poter ritornare a casa.

I bambini capirono subito la lezione: sarebbero tornati tutti a casa solo se, invece di bisticciare, si aiutavano tra loro così come aveva fatto il loro amico con il bambino ferito.

S’incamminarono per il bosco e quando uno si stancava un altro lo prendeva sulle spalle e lo aiutava a proseguire …

E così, in poco tempo, si ritrovarono anche loro fuori dal bosco fatato e poterono ritornare felici nelle loro case, dai loro genitori che li aspettavano.