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Ideato e realizzato da
Fabiola Santi
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Cos’è la Pasta Madre
La Pasta Madre (detta anche Lievito Naturale o Pasta
Acida o LI.CO.LI.) è un impasto di acqua e farina nel quale dei
particolari batteri detti lieviti proliferano nutrendosi proprio con la
farina e l'acqua presenti nell'impasto. In parole più tecniche la pasta
madre è una "coltura di batteri".
Le proporzioni tra acqua e farina nella composizione della Pasta Madre
sono variabili. A maggior quantitativo di farina corrisponde ovviamente
una consistenza maggiore e viceversa. La quantità di acqua presente
nella pasta madre viene definita "percentuale di idratazione"• o più
semplicemente "idratazione".
In base alla sua idratazione (e di fatto alla sua consistenza) si distingue
la Pasta Madre in solida o liquida. La pasta madre liquida viene anche
detta li.co.li, cioè LIevito in COltura Liquida. Dal punto di vista dei
risultati in fase di panificazione non ci sono differenze sostanziali tra
l'uso di pasta madre solida o liquida, quello che cambia sono le quantità
da usare per gli impasti e alcune differenze nelle modalità di
manutenzione.
Cosa non è la Pasta Madre
non è lievito di birra (che è composto da funghi e non da batteri)
non è un pezzo di impasto di pane messo da parte (detto
anche levatura)
non è il lievito che trovate nei negozi o supermercati (anche se
sull'etichetta c'è scritto "lievito naturale"• o "pasta
madre"• quasi sempre contiene anche lievito di birra)
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A cosa serve la Pasta Madre
I lieviti presenti nella Pasta Madre esercitano una azione sugli impasti
per pane, pizza e dolci tale da renderli più digeribili rispetto a quanto
possibile con qualunque altro tipo di lievito (ad eccezione forse della
levatura se proveniente da un impasto di pane fatto con lievito naturale).
Durante la loro azione i lieviti producono gas. E' proprio il gas,
imprigionato all'interno dell'impasto grazie alla maglia glutinica, a
gonfiare gli impasti provocando le caratteristiche bolle e l'aumento di
volume che sono il risultato visibile della lievitazione.
Nota: con "maglia glutinica” si intende il legame tra le proteine presenti nella farina di grano
(il "glutine") che si costituisce in seguito alle sollecitazioni meccaniche proprie di una
impastatura energica e prolungata.
Per esercitare la loro azione sugli impasti i lieviti della Pasta Madre
hanno bisogno di molto più tempo rispetto al più diffuso lievito di birra,
anche 4 o 5 volte di più (non sono rare lievitazioni, specie per la pizza,
di 48 o 72 ore!). Tale lunga lievitazione consente lo sviluppo di
alcune reazioni enzimatiche e fisiche, che possono essere brevemente
riassunte in un miglioramento del sapore, un miglioramento della
consistenza, un ulteriore miglioramento della digeribilità.
Come conservare la Pasta Madre
La Pasta Madre si conserva in contenitori di vetro (al massimo
ceramica); la plastica, infatti, potrebbe assorbire i microrganismi
prodotti dalla fermentazione e ridurre - quindi - la vitalità dei lieviti. Il
metallo potrebbe, invece, essere corroso dagli acidi prodotti dai
lactobacilli. Generalmente, la conservazione in frigo previene il suo
inacidimento.
La Pasta Madre va mantenuta "viva" e nutrita attraverso i rinfreschi.
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Rinfrescare la Pasta Madre
Prima di preparare dei prodotti lievitati, la nostra Pasta Madre -inattiva
da qualche giorno- va rinfrescata, ovvero rifornita di alimenti che le
permettano di ricominciare il processo di lievitazione.
La si toglie dal frigo circa 1 ora prima, perché si “abitui” alla
temperatura ambiente, e poi si procede: per 100 gr di Pasta Madre
vanno aggiunti 50 gr di acqua; mescoliamo bene in modo che la Pasta
Madre si sciolga, poi si aggiungono 100 gr di farina (la percentuale è 1
PM- 0,5 Acqua-1 Farina; questa si dice una PM al 50% di idratazione).
A questo punto si aspetta il raddoppio del volume, che normalmente
avviene in 3 o 4 ore, e poi si procede con l'impasto desiderato. Se la
temperatura ambiente è inferiore ai 18-19 gradi avvolgere il contenitore
in una coperta o metterlo nel forno SPENTO ma con la sua lucina
interna accesa.
Dopo 4 ore la pasta madre è anche pronta a 'subire' un nuovo rinfresco
(se ad esempio abbiamo intenzione di aumentarne il quantitativo visto
che vogliamo panificare molto e non ne abbiamo un quantitativo
sufficiente).
I tempi di queste lievitazioni dipendono molto sia dalla farina usata che
dalla temperatura esterna, quindi bisogna guardare, toccare e annusare
la nostra Pasta Madre, conoscerla, usarla più volte, prima di capire bene
come si comporta e ottenere da lei i risultati migliori.
Se invece non avete tempo di panificare, dopo 4/5 giorni di inattività
abbiate comunque cura di rinfrescare la vostra Pasta Madre (altrimenti
“morirà di fame”). In questo caso, dopo averla tolta dal frigo e
rinfrescata, potete aspettare anche solo un'oretta e poi rimetterla in
frigo.
Nota: quando rinfrescate per panificare abbiate sempre cura di calcolare la quantità di cui
necessitate in modo da avere sempre un avanzo di lievito da poter rinfrescare.
Nota: non c’è da stupirsi se quando si tira il lievito fuori dal frigo lo si vede diminuito di
volume rispetto a quando c’è stato messo. Il lievito ha un punto di massima espansione
volumetrica che corrisponde solitamente al raddoppio di volume, poi è normale che in misura
modesta collassi.
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Il rinfresco (con immagini)
1) Prendere 200 gr di pasta madre dal barattolo avendo cura di
togliere la parte superiore se si è formata una crosta dura, pesare
la stessa quantità di farina “0”, ovvero 200 gr, e la metà di
quantità di acqua (tiepida o a temperatura ambiente), vale a dire
100 gr. Le proporzioni saranno sempre queste, qualsiasi sia il
peso della vostra pasta madre da rinfrescare, cioè la farina sarà
lo stesso peso del lievito e l'acqua sarà la metà del suo peso.
2) Versare sulla pasta madre l'acqua e con l'aiuto di una forchetta
miscelare bene fino a quando si sia sciolta tutta e non ci siano
più grumi (o comunque ce ne siano pochi).
3) Aggiungere la farina e, con una forchetta, dare una prima
mescolata in modo da formare un composto il più possibile
omogeneo.
4) Continuare ad impastare ancora per un pochino con le mani e
formare una palla.
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5) Fare un taglio a croce sulla superficie, riporre la palla nel
barattolo pulito e asciutto, coprire con un telo umido e riporre in
credenza, lontano da correnti d'aria ad una temperatura
compresa tra i 18 e i 25 gradi.
6) Trascorse 3-4 ore, la pasta madre avrà raddoppiato il suo volume
e si presenterà come un composto appiccicoso e pieno di bolle.
Adesso avrà raggiunto un peso di circa 500 gr.
A questo punto la pasta madre può essere utilizzata per la preparazione
del pane o del lievitato che si desidera fare.
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Problemi e soluzioni
Presenza di parti di colore diverso dal bianco/biancolatte o presenza di
muffe
Se si notano puntini di colore scuro o verdastro (e più in generale di
qualunque colore diverso dal bianco o bianco/grigio chiaro) o zone in
cui è presente una specie di vellutino di qualunque colore significa che
il lievito è stato contaminato da batteri nocivi o da muffe. In questa
situazione il lievito va TUTTO buttato; si verifica di rado ma è meglio
essere prudenti per evitare eventuali intossicazioni alimentari.
Rallentamento della velocità di raddoppio del volume e/o presenza di
forte odore acido
Fare 2 o 3 rinfreschi a seguire nella stessa giornata intervallati da 4 ore
per risolvere il problema (primo rinfresco, trascorse 4 ore nuovo
rinfresco indipendentemente dall'avvenuto raddoppio e dopo altre 4 ore
altro rinfresco sempre indipendentemente dall'avvenuto raddoppio).
E' anche possibile effettuare il bagnetto. Si prende la palla di lievito, che
deve essere ben compatto, la si taglia a fette alte circa 1 o 2 centimetri e
le si mette a bagno per 5/10 minuti in acqua zuccherata nella
proporzione di 1 cucchiaio di zucchero semolato bianco per ogni litro
d'acqua. Al termine del bagnetto prendere le fette di lievito (che si
saranno imbevute di acqua), strizzarle delicatamente e metterle a
scolare per qualche minuto in uno scolapasta. Poi proseguire con il
rinfresco avendo cura di idratare solo al 40% per compensare l'acqua
che ha intriso il lievito. Il bagnetto ha l'effetto di "portar via"• una parte
dell'odore acido e, fornendo zucchero in forma immediatamente
utilizzabile ai batteri, di riattivare la fermentazione non acida.
Presenza di una crosticina nella parte di lievito esposta all'aria
Una modesta crosticina, se di colore comunque non eccessivamente
scuro, è normale. Rimuovere la crosticina e proseguire con il rinfresco.
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Quanto lievito rinfrescare?
Quando rinfrescate per panificare abbiate sempre cura di calcolare la
quantità di cui necessitate in modo da avere sempre un avanzo di lievito
da poter rinfrescare. Se ad esempio dovete fare un pane per cui servono
300 grammi di lievito naturale il rinfresco precedente dovrà essere tale
da produrne almeno 400. 300 li userete per il pane, 100 per continuare
la produzione di lievito.
Se una ricetta prevede, ad esempio, 300 grammi di lievito e voi ne avete
solo 100 o 200 grammi nessuna paura. Rinfrescate TUTTO il lievito
invece della solita metà dei rinfreschi di mantenimento e ne otterrete, ad
ogni rinfresco di questo tipo il doppio. Partendo da 200 grammi di
lievito se ne possono ottenere ben 800 in soli due rinfreschi (200 x 2 =
400 al primo rinfresco, 400 x 2 = 800 al secondo) tanto che se ci si fa
prendere la mano è facile ritrovarsi con il frigorifero pieno di lievito!!!
Il mio consiglio è di mantenere non più di 200/250 grammi di lievito in
frigo che se si deve panificare diventano, con un unico rinfresco,
400/500 grammi che sono una quantità più che sufficiente per la
maggior parte delle panificazioni e per avere un avanzo da destinare alla
continuazione della produzione.
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Pizza Gloria dal Blog Ecoandeco
http://www.ecoandeco.it/blog/2012/03/16/la-pizza-con-la-pasta-madre-il-
procedimento/
Ingredienti e procedimento
1) La sera rinfresco circa 100 gr di pasta madre con 100 gr di farina
e 50 gr di acqua, per ottenerne 250. La chiudo in un vasetto di
vetro coperto da un coperchio e la lascio lievitare a temperatura
ambiente fino al mattino
2) Il mattino riprendo la pasta madre e la impasto con 300 gr di
acqua, 1 cucchiaino di zucchero di canna, 2-3 cucchiai di olio, 2
cucchiaini di sale e 500 gr di farina (solitamente 400 gr di tipo 0
e 100 gr di semola, o di grano duro o di senatore cappelli o di
kamut) Impasto circa 15 minuti e poi metto a riposare nella
ciotola di acciaio coperta bene con una bustina di plastica (non
faccio prendere aria) poi con una coperta, e lascio a lievitare di
fronte al termosifone. D'estate lascio lievitare dentro il forno
spento, ma in inverno la cucina è una ghiacciaia...
3) Dopo 5-6 ore riprendo la ciotola e verso il contenuto sulla tavola
ben infarinata con semola. Sgonfio un po' (pochissimo)
l'impasto e lo divido in 3 parti. Dopodiché stendo ognuna delle
parti direttamente nella teglia unta con olio evo, cercando di non
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creare buchi e di non togliere troppe bolle. Copro poi ogni teglia
con uno strofinaccio pulito (e non profumato) e poi con la solita
coperta.
4) Dopo un paio di ore accendo il forno a 250 gradi, faccio
arrivare a temperatura, poi inforno e cuocio. Con il mio forno se
la pizza prevede mozzarella la aggiungo dopo circa 5-6 minuti
di cottura, altrimenti si brucia la mozzarella o non si cuoce bene
la pizza. Non so dirti quanto cuocio ogni pizza, su quello vado
ad occhio
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Pizza Gloria “nuova” dal Blog Ecoandeco
http://www.ecoandeco.it/blog/2012/05/17/non-si-finisce-mai-di-imparare-la-pizza-
con-la-pasta-madre-si-
trasforma/
Ingredienti
250 grammi di pasta madre rinfrescata la sera prima e tenuta a
temperatura ambiente coperta da un panno umido
300 grammi di acqua
500 grammi di farina, di cui 400 farina 0 e 100 farina di semola di
grano duro
1 cucchiaino di malto d’orzo (o se non ne ho di zucchero di canna)
2 cucchiai di olio
2 cucchiaini di sale
Procedimento (da iniziare il mattino)
1) impastare pasta madre, acqua, malto, farina e sale fino a
raggiungere la giusta consistenza, aggiungendo man mano
l’olio.
2) coprire l’impasto e lasciare lievitare fino al raddoppio
generalmente 3-4 ore, coperto da pellicola)
3) trascorso il tempo necessario, riprendere l’impasto, dare le
pieghe e rimettere a riposare per 1-2 ore coperto da pellicola
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4) riprendere l’impasto e dividerlo in due panetti (per le due teglie),
dare all’impasto una preforma e coprire a campana.
5) dopo un’ora circa riprendere le palline preformate e stendere la
pizza (con le mani, il più delicatamente possibile) in una teglia
unta con olio avendo cura di non rovinare le bolle che si saranno
formate durante la lievitazione.
6) lasciar lievitare per altre 1-2 ore, a seconda della temperatura
ambiente, coperta da pellicola.
7) condire la pizza con pomodoro, basilico e sale e infornarla nella
parte bassa del forno.
8) quando inizia a dorare il fondo togliere la teglia dal forno,
aggiungere olio e mozzarella e reinfornare nella parte alta del
forno fino a che la mozzarella non sarà ben sciolta.
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Pizza Eva dal Blog Fables de Sucre
http://blog.giallozafferano.it/fablesucre/pizza-con-la-pasta-madre/
Ingredienti
(Se volete la pizza alta come nella foto, la dose è per 1 leccarda)
150gr di Pasta madre rinfrescata
350 gr di Farina 0
150 gr di Manitoba
350 gr di Acqua
1 cucchiaino di malto o miele o zucchero
2 cucchiai di Olio EVO
1 cucchiaio di sale
Per la farcitura:
q.b. di Passata di pomodoro
1 mozzarella tagliata a pezzettini
q.b. della vostra fantasia
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Procedimento
Impasto tutto insieme le farine, il lievito a pezzetti, il malto, l’acqua, e
lascio lavorare fino a che l’impasto non diventa liscio ed omogeneo. Ci
vorranno circa dieci minuti. A quel punto, aggiungo l’olio e il sale.
L’impasto deve incordare. Quindi lo lascio riposare una mezz’ora
direttamente in una ciotola coprendo con un canovaccio. Trascorso
questo tempo, mi sposto sul piano di lavoro, e faccio al mio impasto
due giri di pieghe a tre, procedendo come vedete in foto.
Stendo l’impasto sul piano infarinato cercando di farne un quadrato
(foto 1.), divido idealmente l’impasto in tre parti uguali, e piego le parti
laterali su quella centrale sovrapponendole (foto 2. e 3.). Ora sul
rettangolo ottenuto, rifaccio la stessa cosa (foto 4. e 5.), poi giro per
tenere la falda della piega sotto, e arrotondo tutto (foto 6.) per poi
metterlo in una ciotola unta d’olio coperta da pellicola. Lo conservo in
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frigorifero per 24 ore, se posso, ma se i tempi non me lo permettono la
tengo anche meno. Comunque preparo sempre il giorno prima per
cuocere il successivo.
Il giorno dopo tolgo la ciotola dal frigo e lascio a temperatura ambiente
per circa due ore.
Ungo una teglia con olio, vi ribalto sopra l’impasto lievitato e con le
mani leggermente unte, delicatamente lo stendo.
Copro con un canovaccio asciutto e lascio riposare ancora un ora.
Accendo il forno a 250°C statico, e mentre la temperatura sale farcisco
la pizza con la sola salsa di pomodoro. Io di solito quest’ultima non la
condisco, ma volendo potete aggiungere un filo di olio EVO e un
pizzico di sale prima di cospargerla sulla pizza.
Poi completate a vostro piacimento con quello che volete. Potete
mettere tutto, tranne la mozzarella che metteremo successivamente. A
temperatura raggiunta, inforno per cinque minuti nel ripiano più basso,
e trascorso questo tempo, apro il forno aggiungo la mozzarella e porto
la teglia nel ripiano di mezzo, fino a doratura. Dipende dal vostro forno,
ma ci vorranno ancora 15 minuti circa. Conviene servire ancora calda.
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La pizza mette subito allegria, quindi, stappiamo una birra fresca, e
buon appetito a tutti!
P.S. Dopo svariate “prove tecniche” grazie a dimenticanze di amiche, ci
sembrava doveroso informarvi della variante Pizza, nulla di
preoccupante, se volete ottenere una pizza ancora più morbida,
digeribile e con una spiccatissima alveolatura… beh, usate meno pasta
madre nell’impasto, per la precisione 100 gr nella dose sopra indicata,
impastate come sempre, riposo, pieghe, tutto uguale. La differenza sta
qui, ponetela in frigo e, DIMENTICATEVI la pizza per 48/50 ore. Per
il resto, tutto invariato!
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Piadine con esubero di Pasta Madre solida
Ingredienti per 3 piadine medie
100 gr di Pasta Madre solida
40 gr di acqua + 40 gr di latte (oppure 80 gr di latte )
1 cucchiaio di strutto (oppure 2 cucchiai olio evo)
2-3 gr di sale
150 gr farina 0
Procedimento
Spezzettate la Pasta Madre e scioglietela nel latte e acqua a temperatura
ambiente, aggiungete lo strutto o l'olio e metà della farina. Impastate.
Aggiungere il sale e infine tutta la farina (potrebbe servirne poco più o
poco meno, per cui regolatevi per ottenere un impasto non appiccicoso).
Formare un impasto che non si appiccica alle mani, sodo ed elastico, e
lasciar riposare per 1 ora ( non deve lievitare, ma solo riposare).
Dividete l'impasto in 3 palline, arrotondatele e fatele riposare per
mezzora coperte da un canovaccio. Mettete una padella antiaderente ad
arroventarsi sul gas. Stendete con il mattarello ogni pallina di impasto
su una spianatoia infarinata e fatele sottili!
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Mettete a cuocere le piadine sulla padella antiaderente senza olio, non
vi preoccupate, non si attaccheranno. Le piadine faranno molte bolle,
buon segno! Bucate con uno stuzzicadenti le bolle, girate la piadina e
fate cuocere anche l'altro lato... Lasciate cuocere pochi secondi per lato!
Devono restare morbide per potersi arrotolare o piegarsi senza
spezzarsi!
Si possono conservare in frigo per qualche giorno oppure congelarle
opportunamente divise l’una dall’altra da un foglio di carta forno.
Farcite a piacere le piadine e ripassatele in padella il tempo di far
sciogliere i formaggi. Si possono farcire anche con Nutella!
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Pane arabo con esubero di Pasta Madre solida
Ingredienti
600 g di farina
300 ml acqua
200 g lievito madre, preso dal frigo senza rinfrescarlo (
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero semolato
1 cucchiaio di olio evo per pennellare la ciotola
farina di semola di grano duro per spolverare le pagnottelle.
Procedimento
Formare una fontana con la farina e mettere al centro l'acqua con il
lievito madre a pezzi e lo zucchero; impastare incorporando la farina.
Unire il sale e lavorare bene per 10 minuti fino ad ottenere un impasto
elastico; formare una sfera e metterla in una ciotola a bordi alti
spennellata d'olio, coprire con la pellicola ed un panno lasciar riposare
per 3 ore. Dividere l'impasto in sei parti e stenderle come si fa per la
pizza, con l'aiuto di un mattarello. Io ho preferito dargli una forma più
allungata che rotonda. In una teglia del forno sistemare gli impasti e
cospargerli con la semola, coprire con carta forno bagnata e strizzata e
lasciar lievitare per 2 ore.
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Infornare nel forno a massima potenza per 10 minuti, fino a non farli
dorare troppo, devono rimanere piuttosto bianchi.
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Pane semplice con Esubero di lievito dal Blog Pan di Pane
http://pandipane.blogspot.it/2013/06/pane-semplice-con-esubero-di-lievito.html
Questo pane semplice è realizzato con l'esubero di lievito madre, cioè
quella quantità di lievito in eccedenza , una volta tolta la dose da
utilizzare per il rinfresco.
Mi ritrovo spesso con 300 gr di esubero, in ottimo stato e bello frizzante
anche se era da quasi 3 gg in frigorifero, panifico e il risultato non è
male!
Ingredienti
180 gr di Pasta Madre solida
500 gr farina tipo 0
320-340 gr di acqua di rubinetto fredda,
1 cucchiaino di zucchero o malto o miele
1 cucchiaio di sale
Procedimento
Sciogliere bene nell'acqua il lievito, se riuscite a fargli fare una bella
schiumetta è meglio , aggiungere lo zucchero o quello che avete scelto.
Aggiungere la farina gradatamente e impastare per 5 minuti ed infine il
sale. Incordare, con la farina 0 bastano 10 minuti d'impasto totale se
usate un'impastatrice. Fare delle pieghe S&F dopo 60 e 120 minuti
dall'impasto. A 3 ore dall'impasto, dare la forma a pagnotta
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semplicemente allargando sulla spianatoia l'impasto e portando gli
angoli dell'impasto verso il centro, senza serrare troppo. Riporre
l'impasto in un cestino ben infarinato per la lievitazione finale. Circa
altre da un'1 ora e mezza a 3 ore, dipende dalla temperatura ambiente.
Cottura
Al raddoppio (circa 4,5-6 ore dall'inizio dell'impasto) rovesciare sulla
placca , fare dei tagli con la lametta ed infornare. Io ho infornato a forno
tiepido 120°C ma puntato in salita (la temperatura impostata su 240°C).
All'interno solito pentolino per creare il vapore, dove butterò 1/2
bicchiere di acqua (o qualche cubetto di ghiaccio). Il timer regolato per
una cottura di 1 ora. A 20-30 minuti, quando ha raggiunto i 240°C il
forno e la crosta del pane avrà una leggera coloritura, ho abbassato a
200°C fino a fine cottura. Gli ultimi 10 minuti aprire uno spiffero per
far fuoriuscire l'umidità formata all'interno del forno. Raffreddato in
forno socchiuso, appoggiato su una gratella in modo da non formare
condensa e lasciare fragrante la crosta.
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Focaccia con lievito madre
Ingredienti
100 gr di farina manitoba
300 gr di farina 00
250 ml di acqua tiepida
200 gr di lievito madre
2 cucchiai di olio evo
9 gr di sale
per il condimento
4 cucchiai di olio evo
4 cucchiai di acqua
sale grosso qb
rosmarino
origano
Procedimento
Versate nelle ciotola dell’impastatrie le farine con il lievito madre e
l’acqua tiepida. Montate il gancio e fate andare finché l’acqua non si
sarà assorbita. Poi unite il sale e quindi l’olio, sempre mescolando e
aumentate la velocità. Fate andare per 5 minuti e poi controllate
l’impasto e rigiratelo se necessario. Bisognerà ottenere una palla liscia
ed omogenea. Ponetela in una ciotola di vetro e mettetela dentro al
forno con la lampadina accesa, coperta con un canovaccio per circa tre
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ore. Trascorse le tre ore, mettete su una spianatoia un po’ di farina e
versate sopra l’impasto lievitato. Fate due pieghe a tre e rimettete nella
ciotola con la parte ripiegata sul fondo. Riponete nuovamente in forno
(sempre con la lampadina accesa) per un’altra ora. Poi versate l’impasto
in un teglia ricoperta di carta forno che avrete precedentemente oleato e
stendetelo con i polpastrelli facendo attenzione a non rompere le bolle
d’aria.
Rimettete in forno per un’altra ora sempre con la lampadina accesa.
Trascorsa anche questa ora, preparate l’emulsione con acqua e olio,
bagnatevi le dita e fate tante fossette nella focaccia, quindi versate
l’emulsione, cospargete con sale grosso e aghi di rosmarino o origano
(o metà e metà).
Cuocere a 230 gradi per una ventina di minuti.
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Brioches facili dal Blog Pan di Pane
http://pandipane.blogspot.it/2013/09/impasto-per-brioches-facili-versione.html
Ingredienti
per realizzare un PanBrioches o 12 Brioches (totale gr 770 circa):
Pasta Madre Solida rinfrescata e matura, usarne 150 gr e integrare 40 gr
di acqua oppure latte
300 gr di farina 0
1 uovo
50 gr di acqua o latte
70 gr di zucchero
70 gr di olio di arachide o burro a pomata
1 cucchiaio di liquore o dell'essenza di vaniglia o una grattata di buccia
di agrumi
4-5 gr di sale.
Per il ripieno:
Come preferite! Ottimi con conserve di frutta casalinghe, con
gianduiotti o semplicemente lisce con una spolverata di zucchero a velo.
Procedimento
Inserire gli ingredienti partendo dal lievito con i 40 gr di acqua o latte,
scioglierlo con l'uovo e una piccola parte di latte (o acqua); aggiungere
un po’ alla volta la farina alternandola con latte (o acqua), lo zucchero e
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la farina, finito il latte proseguire con il burro o l'olio, sempre
alternando fino a completo assorbimento di tutti gli ingredienti. Ad
ultimo il sale e il liquore. Si dovrà ottenere una massa soda, liscia,
uniforme e compatta.
Oliare leggermente una ciotola e mettervi l'impasto, coprire con della
pellicola e mettere subito in frigorifero. Lasciare riposare l'impasto per
una notte (8-14 ore massimo oppure diminuire la quantità di lievito);
invece. volendo far più veloce, si può far raffreddare anche solo un'ora
in frigorifero.
Tolto dal frigorifero, ancora freddo, rovescio l'impasto su un piano
leggermente oleato. Col mattarello lo allargo a formare un cerchio,
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come per fare la base della pizza, con un diametro di circa 40 cm. Con
la rotella taglio il cerchio in 12 spicchi.
Prendo ogni triangolo, faccio un piccolo taglio perpendicolare alla base,
metto eventualmente la farcitura, arrotolo bene senza stringere troppo e
fermo la punta con una leggera pressione. Posiziono già le brioches
sulla placca da cottura sopra della carta forno. Attendo il raddoppio del
volume, le nebulizzo con dell'acqua o latte, sulla superficie e inforno.
Cottura
Cuocio a forno statico, scaldato a 170°C, per 20 minuti, ponendo la
placca nella parte bassa del forno.
Tolte dal forno le bagno ancora con latte vaccino per lucidarli,
utilizzando uno spruzzino. Lascio raffreddare sollevati su una gratella.
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Fiore di Pan Brioche alla Nutella
Ingredienti
550 g farina
250g latte
100g lievito madre
80g zucchero
50g burro,
aroma arancia
pizzico di sale
Nutella
Procedimento
Per prima cosa ho fatto lievitare tre ore l'impasto, quindi ho fatto due
dischi uguali, ho spalmato la Nutella in uno e ho sovrapposto l'altro.
Dopodiché ho diviso in 4, poi in 8 poi in 16 spicchi, lasciandoli uniti al
centro. Poi ho arrotolato a 2 a 2 i triangoli.
Per la formatura vedere anche qui:
https://www.youtube.com/watch?v=lY14GwgN5Iw&feature=youtube_
gdata_player
Infine ho lasciato lievitare per altre 3/4 ore (fino al raddoppio, quando
sarà bello “gonfio”). Infornare a 180° per 30/35 min.
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Pangoccioli 1 (impasto più duro)
Ingredienti
550g di farina
1 uovo
125g di Pasta Madre solida
110g di zucchero
150g di latte
50g di acqua
70g di burro
100gr di gocce di cioccolato
1 bustina di vanillina
sale
un po’ di limone
Procedimento
Impastare tutto tranne le gocce di cioccolato e far lievitare per circa 8
ore coperto e a temperatura ambiente.
Aggiungere ora le gocce di cioccolato, fare le forme (ne vengono circa
12 belli grandi) e metterle in lievitare in teglia coperte per circa 7-8 ore.
Poi infornare a 180° per 20 minuti circa.
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Pangoccioli 2 (impasto molto idratato)
Ingredienti
500g di farina
1 uovo + 1 tuorlo
150g di Pasta Madre solida
150g di zucchero
250g di latte o acqua
50g di burro
100gr di gocce di cioccolato
1 bustina di vanillina
sale
Procedimento
Impastare tutto e far lievitare per circa 8 ore coperto e a temperatura
ambiente.
Fare i panini (ne vengono circa 12 belli grandi) e metterli in lievitare in
teglia coperti per circa 4-5 ore.
Poi infornare a 180° per 15 minuti circa.
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Brioche Fior di Latte con lievito naturale
http://blog.giallozafferano.it/fablesucre/brioche-fior-di-latte-con-lievito-
naturale/
Ingredienti Dose per due tortiere tonde da 25 cm di diametro
350 gr di Manitoba 00
150 gr di Farina 00
150 gr di Lievito naturale
250 gr di Latte intero
10 gr di Miele d’acacia
60 gr di Tuorlo d’uovo
125 gr di Zucchero
½ Bacca di Vaniglia
5 gr di Latte magro in polvere
100 gr di Burro
2 gr di Sale
Per lucidare e rifinire:
20 gr di tuorlo d’uovo
20 gr di latte
q.b. di Zucchero in granella
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Procedimento
Il lievito deve essere usato sempre a tre ore dal rinfresco, quando è
raddoppiato. Nella ciotola della planetaria inseriamo le due farine e il
lievito ridotto a pezzetti, e facciamo girare piano con il braccio a
gancio. Quando si è creato uno sfarinato iniziamo ad aggiungere il latte
a temperatura ambiente dove avremo sciolto il miele. Assorbito tutto il
latte ed avuto un impasto liscio (se sarà il caso aggiungerne un goccio,
visto che non tutte le farina assorbono nella stessa maniera) iniziamo ad
aggiungere i tuorli un po’ alla volta fino al loro completo assorbimento,
e fino ad avere un impasto omogeneo e asciutto, incordato, che si stacca
dalle pareti della ciotola. Aggiungiamo poi un po’ alla volta lo zucchero
con dentro i semi estratti dalla mezza bacca di vaniglia, e dopo sarà la
volta del latte in polvere (il latte in polvere è un insaporitore, in
mancanza si può omettere senza compromettere la riuscita della
ricetta). Mantenendo sempre l’impasto incordato, aggiungiamo poco
alla volta il burro che abbia la classica consistenza a pomata (o lo
scaldiamo qualche secondo al microonde stando attenti a non farlo
sciogliere o lo lasciamo un paio d’ore a temperatura ambiente).
Facciamo assorbire per bene tutto il burro prima di aggiungere il sale.
Alla fine l’impasto deve risultare liscio, elastico e non appiccicoso.
Consigli: La scelta del mix delle due farine è dettata dalla necessità
diavere una farina dal W di circa 320, adatta a lunghe lievitazioni. Se
si possiede già una farina con queste caratteristiche, non serve
miscelarne due diverse. Durante e alla fine della lavorazione l’impasto
non deve superare mai i 26°C. Per sostenere e trattenere i gas che si
sviluppano durante la lievitazione, è importante creare un’adeguata
rete glutinica, cioè far si che durante l’impastamento le proteine della
farina, grazie all’acqua e all’azione meccanica, si leghino e formino
una rete a maglie strette a livello molecolare. Questa rete formata dal
glutine, che caratterizzerà anche l’elasticità e l’estensibilità del nostro
impasto oltre alla quantità di liquidi che riescirà ad assorbire, si
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deteriora se impastando si superano i 26°C. Ce ne accorgiamo subito
perchè la nostra massa da compatta ed elastica, diventa di nuovo molle
e tende ad attaccarsi alle pareti della ciotola. A questo punto ci
conviene fermarci e mettere tutto (potendo anche ciotola e gancio) a
raffreddare nel frigorifero o addirittura nel freezer per far scendere la
temperatura dell’impasto. Nelle giornate particolarmente calde o
d’estate, conviene usare liquidi, cioè latte, uova o acqua freddi di frigo.
In ultimo, l’inserimento degli ingredienti non è mai casuale. Lo
zucchero si comporta in un impasto come i liquidi, cioè rendendo molle
la massa. Quindi inserirlo dopo aver impastato già le polveri con i
liquidi, serve a far prendere corda all’impasto più rapidamente, non
rischiando così di surriscaldarlo lavorandolo molto.
Finito di impastare, la pasta ha bisogno di raffreddarsi almeno un’ora in
frigorifero per far si che il burro, rapprendendosi o come si dice
tecnicamente, tirando, la renda più facilmente maneggiabile. Quindi
dalla ciotola della planetaria ribaltiamo su un piano, facciamo una bella
palla o meglio, pirliamo aiutandoci al massimo con un tarocco, e
riponiamo in una ciotola che copriremo con della pellicola prima di
riporre in frigo. Ora, visto che sappiamo che le lievitazioni quando si
usa pasta madre sono molto lunghe, ci regoliamo in base al tempo che
abbiamo a disposizione. L’impasto può stazionare in frigorifero anche
fino a 12 ore. Quindi se sono riuscito ad impastare molto presto la
mattina, lo tiro fuori dal frigo dopo un’ora e continuo, altrimenti, come
faccio spesso io, impasto la sera e lo riprendo dal frigo la mattina,
dandogli un paio d’ore per acclimatarsi prima di continuare.
Se per esempio riesco a rinfrescare la mattina alle 6, e quindi ad avere
il lievito pronto intorno le 9, riesco a finire l’impasto verso le 10. Dopo
un’ora di frigo lo riprendo per dargli forma, e metto al massimo alle
12. Quindi in serata riesco ad infornare. Ma se non posso rinfrescare
così presto la mattina, rischio di infornare di notte, soprattutto se fa
molto freddo nell’ambiente. Quindi mi conviene fare il rinfresco il
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pomeriggio, impastare in serata, e lasciare in frigo tutta la notte. Al
mattino tiro fuori l’impasto dal frigorifero, gli do il tempo di
acclimatarsi, e poi formo e metto a lievitare. Se riesco a far tutto per le
11, riuscirò ad infornare in serata.
Si procede in questo modo. Ribaltato dalla ciotola sulla spianata,
l’impasto si arrotola tirandolo con i pollici per farne un filone che va
diviso in quattordici pezzi di circa 85 gr ciascuno. Quindi arrotondiamo
e facciamone delle palline. Dopo aver imburrato le tortiere con burro
morbido ma non sciolto e rimosso gli eccessi, sistemiamo una pallina al
centro della tortiera e prese altre sei, le schiacciamo a farne dei
salsicciotti che sistemiamo a raggiera intorno la pallina centrale in
modo equidistante. Lievitando, questa sistemazione gli conferirà la
caratteristica forma di un fiore. Riempite le due forme con sette pezzi
ciascuno, le copriamo con la pellicola e le mettiamo a lievitare.
Ora il consiglio è sempre quello quando si parla di lievito naturale, che
ha bisogno di almeno 28°C per lievitare correttamente. Un buon sistema
è lasciare lievitare nel forno spento con la sola lucina accesa che
riscalderà l’aria quanto basta. Se non è possibile, avvolgere con una
bella coperta e tenere al caldo il più possibile, mettendo in conto che più
bassa sarà la temperatura dell’ambiente, più lunga sarà la lievitazione.
Mediamente ci vogliono dalle 6 alle 9 ore di lievitazione.
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Quando la massa avrà riempito tutti gli spazi, come si vede in foto, ed è
pronto per andare in forno, scopriramolo per una decina di minuti per
far formare una pelle sottile sulla massa. Mischiamo il tuorlo con il
latte, spennelliamo e cospargiamo con granella di zucchero. Inforniamo
a 165° per 35 minuti (almeno per il mio forno) fino a doratura.
Sforniamo e facciamo raffreddare su una gratella.
Questa è una pasta brioche molto versatile che si adatta ad essere usata
in una moltitudine di modi, non solo realizzando una bella torta, ma
anche per fare piccole brioche che si possono congelare e tirar fuori
all’occorrenza, come merenda da portare a scuola, o come compagnia
per un buon the durante una visita improvvisa. L’unica accortezza,
regola generale della cottura in forno, pezzi più piccoli hanno bisogno
di una temperatura più alta per meno tempo, vale a dire 180°C per circa
15 minuti.
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Brioches con albumi
Ingredienti
2 albumi
300 gr farina forte
80 ml latte
60 gr zucchero
la scorza grattugiata di 1 limone
180/200 p.m. attiva
70 gr burro
sale
zucchero a velo.
Procedimento
Lavorare in una ciotola lo zucchero con il burro, aggiungere il latte e gli
albumi continuando a lavorare il tutto. Unire il lievito e la farina, la
scorza del limone e finire la lavorazione. Far riposare 30 min e fare due
giri di pieghe. Far lievitare l’impasto per tutta notte.
Al mattino fare le treccine e chiuderle a ghirlanda, lievitare di nuovo
fino al raddoppio. Prima di cuocerle spennellarle con 1 tuorlo e un
goccino di latte leggermente sbattuti per renderli piu lucidi. Cottura a
180 gradi ventilato.
Si può spennellare con l uovo intero sbattuto e mettere zucchero di
canna. Si possono anche invertire i tempi: impastare alle 16, dare forma
alle 22 e cuocere la mattina.
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Rollini alla Nutella
Ingredienti
150 gr di pasta Madre ben attiva
200 gr di farina Manitoba
150 gr di farina “00”
100 gr di zucchero
115 gr di burro morbido
1 cucchiaino di miele
2 uova medie
100 ml di latte
1 pizzico di sale
scorza grattugiata di 1 limone
raschiatura di 1 baccello di vaniglia
Inoltre…
Nutella (per farcire)
Procedimento
Verso le 23 ho messo nel boccale dell’impastatrice la pasta madre, il
latte, lo zucchero ed il miele (foto 1); ho azionato l’apparecchio ed ho
unito 5-6 cucchiai di farina (foto 2). Man mano che la farina veniva
assorbita, ho aggiunto un uovo alla volta, alternandoli al resto della
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farina, poi ho aggiunto il sale e gli aromi (foto 4). Ho dato qualche
colpetto a velocità 4 per breve tempo, per amalgamare bene i vari
ingredienti (foto 4).
Ho continuato ad impastare a velocità 3, fin quando l’impasto non si
presentava omogeneo e piuttosto compatto (foto5). A questo punto ho
unito il burro, un po’ alla volta (foto 6).
Dopo l’assorbimento del burro, ho impastato fin quando toccando
l’impasto non si appiccicava più alle mani senza arrivare ad
un'incordatura troppo serrata (foto7). A questo punto ho formato una
bella palla di impasto con le mani e l’ho rimessa nel boccale
dell’impastatrice, coprendola con pellicola (foto8).
L’ho lasciata lievitare per circa 9 ore, di notte; sicuramente d’inverno i
tempi si allungheranno.
Al mattino verso le 8.30 ho ripreso l’impasto che era ormai ben lievitato
(foto 9). L’ho sgonfiato e diviso in 13 pezzi da 70 gr circa ognuno (foto
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10). Da ogni pezzo ho ricavato un rettangolo di pasta largo circa 8 cm e
lungo 22-23 cm (foto11).
Con una rotella per pizza (o coltello) ho praticato 4 tagli più o meno
uguali ad un’estremità del rettangolo, lunghi un po’ più di 1/3 della
lunghezza del rettangolo, come vedete dalla foto 12. All’altra estremità
ho posto un bel cucchiaino da tè colmo di Nutella.
Ho arrotolato il rettangolo partendo dal lato con la nutella, senza
stringere eccessivamente (foto 13 e 14).
Ho posto i rollini sulle placche da forno, ben distanziati (crescono
abbastanza), facendo attenzione a far capitare l’estremità tagliata nella
parte sottostante. Ho coperto con pellicola (foto 15).
Dopo circa 4 ore i rollini erano leggeri e ben lievitati, pronti per essere
infornati.
Li ho pennellati delicatamente con latte e ½ tuorlo d’uovo mescolati.
Ho infornato in forno preriscaldato a 180°, una volta infornati ho
abbassato a 160°.
Cottura 15-20 minuti circa.
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Fabiola