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2. PROGETTI e ATTIVITÀ Annuario 2001-2003 2.2. I Progetti
2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
Provincia di Firenze - Area Politiche del Lavoro e Sociali • 1
I PROGETTI OIL – Obiettivo Inserimento Lavorativo
Presentazione progetto “O.I.L. – Obiettivo Inserimento Lavorativo” Bando Multimisura F.S.E. Obiettivo 3, Assi B (misura B1) ed E (misura E1) Provincia di Firenze Report Finale Maggio 2002 Il gruppo di lavoro Emanuele Santini (Responsabile del progetto) Fiorella Mazzaro Roberta Pini Francesca Ricci Patrizia Martinelli Mauro Brustia Stefano Passatore
EUREMA Via Cardinal Latino, 11 - 50126 – FIRENZE Tel. 055-680.690 Fax. 055-688.687 E-mail: [email protected] Centro Studi sulla Antropologia Demografia e Statistica Livio Livi S.r.l. Via Baldesi, 18 – 50131 Firenze Tel. 055.57.60.41 - Fax 055.57.62.65
2. PROGETTI e ATTIVITÀ 2.2. I Progetti Annuario 2001-2003 2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
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INDICE 1. Presentazione pag. 3
2. Metodologia pag. 5
3. Articolazione dei documenti del report di ricerca pag. 9
4. Descrizione del contenuto dei singoli documenti pag. 10
4.1. Studi di caso (Documento A) pag. 10
4.2. Strumenti/dispositivi utilizzati nelle singole esperienze per realizzare
l’analisi dell’offerta, della domanda ed il matching (Documento B) pag. 11
4.3. Sinottici per la lettura comparata delle esperienze (Documento C) pag. 11
4.4. Sinottici per la lettura comparata degli strumenti/dispositivi censiti
(Documento D) pag. 13
4.5. Analisi/interpretazione delle esperienze censite e delle relative
metodologie e strumenti: punti di forza e punti di debolezza
(Documento E) pag. 14
4.6. Formulazione di indicazioni utili al disegno dei dispostivi per la
conoscenza della domanda e dell’offerta in relazione ai target
del progetto (Documento F) pag. 16
5. Questioni aperte pag. 18
ALLEGATO 1 TRACCIA DI INTERVISTA AGLI ATTORI CHE HANNO SVILUPPATO LE DIVERSE
ESPERIENZE CENSITE pag. 19
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1. Presentazione Il progetto O.I.L., Obiettivo Inserimento Lavorativo, ha come finalità la definizione di un modello che consenta di conoscere le caratteristiche delle persone (offerta di lavoro) che rientrano nelle categorie della L.68/99 e di alcune categorie svantaggiate o “deboli” (donne in reinserimento lavorativo, tossicodipendenti, detenuti, soggetti a rischio di emarginazione sociale) e delle esigenze professionali delle imprese (domanda di lavoro) al fine di realizzare un efficace incontro tra domanda ed offerta di lavoro. L’esigenza di disporre, a livello provinciale, di metodi e strumenti per favorire l’incontro tra domanda ed offerta per particolari categorie di persone è collegata tra l’altro alle innovazioni introdotte dalla L. 68/99, “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” che introduce il concetto di “collocamento mirato”. L’articolo 2 della legge 68/99 ne fornisce la seguente definizione: “Per collocamento mirato dei disabili si intende quella serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzione dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi di lavoro”. Come noto il cosiddetto “collocamento obbligatorio” è una delle competenze che sono state trasferite con il decreto legislativo 496/97 (noto come “Decreto Montecchi), in attuazione della L.59/1997, dallo Stato agli enti locali. Le Province, che hanno assunto, attraverso le nuove strutture dei Centri per l’impiego, tali competenze, hanno fatto riferimento fino al ’99 per lo svolgimento delle attività connesse al “collocamento obbligatorio” alla L.482/68 e successive modificazioni. L’emanazione della L. 68/99 e la sua entrata in vigore nel gennaio del 2000, ha fornito ai Centri per l’impiego un nuovo quadro normativo di riferimento in materia di collocamento dei disabili. La legge, come recita l’articolo 1, ha come finalità “la promozione dell’inserimento e dell’integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato”. La nuova normativa supera i principi assistenzialistici ed amministrativo/burocratici della precedente L.482/1968 a favore di una nuova logica, basata sulla promozione e su politiche attive del lavoro: il disabile non è più un soggetto da “assistere” ma un soggetto che ha diritto al lavoro e può divenire una risorsa per la collettività, a patto che se ne valorizzino capacità e competenze e si costruisca un adeguato sistema di accompagnamento all’inserimento lavorativo. Per quanto riguarda le altre categorie di utenza a cui il progetto OIL si rivolge, al di là di questioni connesse ad obblighi normativi, emerge con sempre maggiore chiarezza che
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l’inserimento lavorativo è il prodotto di un percorso più articolato rispetto a quello tipico che vede coinvolte altre categorie di lavoratori. Ma per affrontare in modo propositivo e non vincolistico la questione dell’inserimento lavorativo dei disabili e delle altre categorie deboli è necessario disporre di adeguati strumenti. Ma come realizzare questi strumenti? E quale configurazione debbono avere? Queste sono le domande cui il progetto OIL intende dare una risposta.
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2. Metodologia L’ipotesi di lavoro del progetto OIL parte dalla convinzione che la definizione degli strumenti necessari a favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, per quanto riguarda i soggetti target di questa ricerca, non possa prescindere dal recupero, analisi e valorizzazione degli aspetti più interessanti e validi delle tante esperienze realizzate più o meno “spontaneamente” su tale tematica in questi ultimi anni sia sul territorio provinciale che a livello nazionale. Per quanto riguarda i disabili, in effetti, già negli anni in cui era in vigore la 482/68, servizi più affini a quelli previsti dalla legge L.68/99 sono stati attivati, in maniera più o meno spontanea e strutturata, da una serie di attori che, a titolo diverso, sono entrati a contatto con l’area della disabilità. L’esperienza che questi attori hanno maturato si è tradotta, in alcuni casi, in strumenti di intervento formalizzati a sostegno dell’inserimento lavorativo. Analogamente, per quanto riguarda le altre categorie di lavoratori, sono state sperimentate e si sono in alcuni casi consolidate (ad es. per le donne con le metodologie di Rétravailler) prassi di intervento. Il progetto O.I.L. intende elaborare una serie di indicazioni utili alla definizione di un modello e dei relativi dispositivi finalizzati all’incontro tra domanda e offerta di lavoro proprio a partire dal censimento, la ricostruzione e l’analisi delle migliori esperienze/pratiche realizzate su questa materia.
Assumendo, quindi, tale impostazione metodologica il progetto OIL è stato articolato nelle seguenti fasi: ricognizione e mappatura delle esperienze sul tema dell’inserimento
lavorativo sviluppate a livello provinciale e nazionale relativamente ai disabili e agli altri target previsti dal progetto; le attività svolte in questa fase possono essere così schematizzate:
• recupero di documentazione relativa ai temi dell’inserimento lavorativo dei disabili e delle altre categorie di soggetti;
• censimento dei progetti finanziati (realizzati o in corso di realizzazione) aventi ad oggetto la promozione professionale in senso lato dei disabili e degli altri target (preselezione, orientamento, formazione, ecc.);
• realizzazione di interviste a testimoni privilegiati per individuare le esperienze valevoli di studio e di approfondimento;
• realizzazione di interviste con gli attori coinvolti a diverso titolo nelle esperienze ritenute particolarmente significative e contestuale acquisizione di materiale documentario (per la traccia di intervista si veda in calce allegato 1);
• ricostruzione delle singole esperienze attraverso “schede di caso”; • analisi comparate tra le diverse esperienze con riferimento a modalità
organizzative, alle metodologie, agli strumenti ed alle risorse umane impegnate;
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formulazione di indicazioni utili al disegno dei dispostivi per la conoscenza
della domanda e dell’offerta in relazione ai target del progetto; le attività svolte in questa fase possono essere così schematizzate:
• presentazione, discussione e validazione delle informazioni inerenti le esperienze censite con gli attori locali che le hanno sviluppate; condivisione di un modello di lettura dell’insieme delle esperienze ai fini della costruzione di un dispositivo utile alla Provincia;
• presentazione all’Amministrazione provinciale delle caratteristiche delle esperienze censite; analisi dei punti di forza e di debolezza delle stesse; condivisione del modello interpretativo e individuazione delle linee guida per la definizione di dispositivi coerenti con le esigenze provinciali;
• formulazione della struttura dei dispositivi più congruente agli orientamenti provinciali, anche tramite l’acquisizione di ulteriori informazioni rispetto a quelle precedentemente acquisite.
Nel corso del progetto il gruppo di lavoro ha raccolto indagini, strumenti e materiali utili per la conoscenza e l’approfondimento dei temi legati all’inserimento lavorativo e in particolare delle tematiche legate ai soggetti deboli sul mercato del lavoro. Tale materiale, di cui riportiamo un elenco, costituisce uno dei risultati del progetto:
Pubblicazione Versione Informatica
REPERTORIO DELLE PROFESSIONI ISFOL Modello e metodologia X Agro-alimentare CD Beni culturali CD Commercio e distribuzione CD Gestione delle risorse umane CD Grafica ed editoria CD Telecomunicazioni CD Audiovisivi, spettacoli, musica e pubblicità CD Chimica X CD Metalmeccanica X CD Trasporti CD Educazione e formazione X CD
UNITA' CAPITALIZZABILI E CREDITI FORMATIVI ISFOL
Metodologie e strumenti di lavoro X I repertori sperimentali X
SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR SIE Versione aggiornata al 30/09/98 CD SIE 98-99 CD SIE 99-00 CD SIE 2001 CD
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Previsioni occupazionali 99-00 Regione Toscana X La domanda di lavoro delle imprese toscane 98-99 X
CLASSIFICAZIONE DELLE ATT. ECONOMICHE ISTAT X
CLASSIFICAZIONE DELLE PROFESSIONI ISTAT X
Pubblicazione Versione Informatica
PRONTUARIO CODICI MINISTERO DEL LAVORO
Libro blu X Aggiornamento File
INDAGINE FABBISOGNI FORMATIVI OBNF
Indagine nazionale sui fabbisogni formativi X File Indagini regionali File
INDAGINE NAZ. FABBISOGNI FORMATIVI ARTIGIANATO
Manca dispense
Indagine nazionale sui fabbisogni formativi artigianto File Indagine settore metalmeccanico nelle varie regioni File
"MIRARE ALLE COMPETENZE" ISFOL X File
“LAVORO E FASCE DEBOLI” Lepri - Montobbio X
IL BILANCIO DELLE COMPETENZE Selvatici - D’angelo X
PUBBLICAZIONE AGROLIBERI II X
CLAMOR SYSTEM - Provincia di Brescia X
CLAMOR TRAINING - Provincia di Brescia X
I SERVIZI TERRITORIALI NELLE PROVINCIE LOMBARDE X
CERCA E CREA IL LAVORO X
Progetto EFESTO CD
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SOFTWARE JOCO Dischetti
Pubblicazione Versione Informatica
CONVEGNO SULLA COMUNICAZIONE (Fi) Materiale
SEMINARIO "TUTELA INS. LAV. FASCE DEBOLI" CO&SO Materiale
INSERIMENTO LAVORATIVO MIRATO VARESE Materiale
RISULTATI Progetti "DISABILITA' E LAVORO" E "OVERTURE" Materiale
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3. Articolazione dei documenti del report di ricerca
Il presente report si compone di una serie di documenti che contengono i risultati del lavoro di indagine: a) Studi di caso, relativi a 22 esperienze censite sull’inserimento dei soggetti disabili
e a rischio di esclusione (Documento A); b) Strumenti/dispositivi utilizzati nelle singole esperienze per realizzare l’analisi
dell’offerta, della domanda ed il matching (Documento B); c) Sinottici per una lettura comparata delle esperienze secondo uno schema che
rimanda al ciclo della domanda, dell’offerta e del matching (Documento C); d) Sinottici per la lettura comparata degli strumenti/dispositivi censiti
(Documento D); e) Analisi/interpretazione delle esperienze censite e delle relative metodologie e
strumenti: punti di forza e di debolezza (Documento E); f) Formulazione di indicazioni utili al disegno dei dispostivi per la conoscenza
della domanda e dell’offerta in relazione ai target del progetto finalizzati all’inserimento lavorativo (Documento F).
Tutto il materiale raccolto ed elaborato è stato reso disponibile sul sito Internet eurema.it che costituisce lo strumento utilizzato per la pubblicizzazione e la diffusione del progetto OIL. Tra gli obiettivi del progetto infatti si sottolineava la necessità di socializzare i risultati con gli operatori impegnati nel settore in modo da facilitare la crescita di una cultura comune e condivisa dell’inserimento lavorativo.
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4. Descrizione sintetica del contenuto dei singoli documenti Di seguito forniamo una breve descrizione del contenuto dei diversi documenti al fine di orientare il lettore tra i diversi materiali. 4.1. Studi di caso (Documento A) Le esperienze censite sul tema dell’inserimento lavorativo sviluppate a livello provinciale e fuori provincia sono state complessivamente 22; di queste 15 sono state realizzate nella Provincia di Firenze e le altre 7 in altre province.
ESPERIENZE PROVINCIALI
1. la provincia di Firenze – Progetto Bilancio di
risorse/competenze per i disabili.
disabili
2. la cooperativa Archimede; disabili
3. il progetto “Tandem”; disabili
4. il progetto “Efesto”; disabili
5. il progetto “Mirto”; disabili
6. diversi progetti Enaip; disabili
7. diversi progetti Amig; disabili
8. il gruppo “Smilla”; disabili
9. diversi progetti Retravailler; donne
10. il progetto Università di Firenze; disabili
11. il progetto CAOS detenuti e tossicodipendenti
12. il progetto “Arcobaleno” donne immigrate extracomunitarie
13. La cooperativa “La Pignatta” tossicodipendenti e alcolisti
14. Il progetto “Ilaria” (Coop. La Pignatta) disabili
15. Il Centro BIG tossicodipendenti
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ESPERIENZE EXTRAPROVINCIALI
16. la provincia di Pistoia; disabili
17. la provincia di Genova disabili
18. la provincia di Varese disabili
19. la provincia di Milano disabili
20. la provincia di Modena disabili
21. la provincia di Bologna disabili
22. il Centro Studi sull’integrazione lavorativa dei portatori di
handicap – Provincia di Genova.
disabili
Delle 22 esperienze censite, 17 riguardano i disabili, 2 le donne e 3 altre categorie (detenuti, tossicodipendenti, alcolisti). Le esperienze realizzate fanno capo in 8 casi ad amministrazioni provinciali, di queste 6 sono collegate all’attuazione della L.68/99 altre, invece, sono esperienze maturate sempre nel medesimo ambito ma precedenti alla legge in questione. Le altre 14 esperienze fanno capo a soggetti diversi (agenzie formative, cooperative, ASL, ecc.) che a diverso titolo si sono misurate con il tema dell’inserimento lavorativo dei disabili e, più in generale, delle fasce deboli.
4.2. Strumenti/dispositivi utilizzati nelle singole esperienze per realizzare l’analisi dell’offerta, della domanda ed il matching (Documento B) Alcuni dei dispositivi relativi all’offerta, alla domanda ed al matching sono stati acquisiti dal gruppo di ricerca. Tali dispositivi consistono in materiale eterogeneo che è stato riprodotto integralmente nel documento B. L’elenco dei materiali, la loro tipologia, ecc., è riportata nella tavola che introduce tale documento. 4.3 Sinottici per la lettura comparata delle esperienze (Documento C)
Le esperienze censite e ricostruite sono state rilette alla luce di uno schema di processo “standard” inerente l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Qualsiasi tipo di incontro tra domanda ed offerta, infatti, indipendentemente dalla tipologia di offerta (normodotati o disabili, adulti o giovani, ecc.) può essere schematizzo in un flusso articolato nelle seguenti fasi: • Analisi dell’offerta di lavoro;
• Analisi della domanda di lavoro;
• Matching tra domanda ed offerta.
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Nel documento C viene descritta, in forma comparata, la concreta modalità con cui questo
processo standard è stato declinato nelle 22 esperienze censite
DISABILI ISCRITTI LISTE 68/99 + ALTRE CA TEGORIE
AZIENDE SOGGETTE E NON AGLI OBBLIGHI L.68/99
CONTATTO UTENTI CONTATTO AZIENDE
ANALISI UTENZA ANALISI FABB. PROF.
ARCHIVIAZIONE
ARCHIVIAZIONE
ABBINAMENTO D/O
MATCH. ADEGUATA CORRISPONDENZA
MATCH. POSSIBILE CON PROG./SUPPORTO
AGGIORNAMENTO ARCHIVIO
INSERIMENTO/ ACCOMPAGNAMENTO
SOGGETTO INSERITO
Matching tra domanda e offerta
Analisi della domanda di
lavoro
Analisi dell’offerta di
lavoro
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4.4 Sinottici per la lettura comparata degli strumenti/dispositivi censiti (Documento D)
In questo documento viene presentata una descrizione comparata dei contenuti dei singoli strumenti acquisiti sia rispetto all’offerta che alla domanda. Le informazioni contenute nei diversi dispositivi sono state ricondotte alle seguenti categorie: • dati anagrafici; • dati amministrativi e previdenziali; • caratteristiche disabilità; • area sociale (famiglia, rete di relazione, ecc.); • area scuola e formazione; • area fisico-funzionale; • caratteristiche personali/capacità utenti; • ambiente e condizioni di lavoro; • esperienze lavorative attuali e/o pregresse; • aspirazioni professionali/interessi; • prospettive professionali/indicazioni per il progetto professionale; • disponibilità al lavoro/vincoli; • informazioni dai servizi territoriali; • Note/sintesi delle attività conoscitive; • Dichiarazione di veridicità – autorizzazione al trattamento dei dati Ciò ha permesso di evidenziare quali siano le categorie di informazione maggiormente “coperte” dai dispositivi e la qualità delle informazioni raccolte. E’ importante sottolineare che, mentre nei dispositivi una certa informazione appartenente ad una singola categoria (ad esempio: titolo di studio, categoria scuola e formazione) ricorre in documenti diversi, spesso compilati in momenti e da operatori diversi, nei sinottici è stato compiuto lo sforzo di elaborare un documento “pulito”, che elimina tutte le ripetizioni e sovrapposizioni. 4.5 Analisi/interpretazione delle esperienze censite e delle relative
metodologie e strumenti: punti di forza e punti di debolezza (Documento E)
In questo documento sono contenuti 2 diversi materiali di sintesi del lavoro di indagine:
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• la relazione: “Approcci all’inserimento lavorativo: le tipologie più ricorrenti desunte dall’analisi di 22 casi concreti” (Documento E1);
• il documento: “Criticità emerse dalla valutazione dei casi analizzati” (Documento E2).
La relazione: “Approcci all’inserimento lavorativo: le tipologie più ricorrenti desunte dall’analisi di 22 casi concreti” è stata presentata agli attori del territorio, alcuni dei quali coinvolti nelle interviste di ricostruzione delle esperienze, per ottenere da parte loro una validazione della ricostruzione dei singoli casi e una condivisione dell’interpretazione dell’insieme di queste esperienze con riferimento ad una serie di variabili: • utenza (consistenza della stessa); • utenza (tipologia); • modalità/strumenti di rilevazione delle informazioni; • formalizzazione e livello di informatizzazione dei dispositivi; • percorso di rilevazione. L’analisi delle 22 esperienze e dei relativi dispositivi ha evidenziato che alcune variabili ricorrevano in una particolare combinazione e tali patterns potevano configurarsi come degli “approcci” all’inserimento lavorativo, di cui 4 sono i principali: • approccio psico-attitudinale; • approccio tecnico-professionale; • approccio bilancio delle competenze; • approccio “situazionale”. L’interpretazione per “approcci” è stata condivisa da coloro che hanno partecipato alla presentazione. Successivamente il gruppo dei ricercatori si è confrontato con la committenza, cui è stato fornito un documento che sintetizza le caratteristiche e gli aspetti critici dei 22 casi esaminati e con riferimento al processo standard dell’inserimento lavorativo (Documento E2). Contestualmente è stato realizzato un confronto con la committenza per individuare quale approccio o particolare combinazione tra i quattro individuati, la provincia prediligesse in base alle proprie esigenze istituzionali, che possono essere così sintetizzate: • trattamento di grandi numeri; • copertura di tutte le fasce di utenza; • modalità efficienti ed efficaci di raccolta di informazioni (trattamento di grandi
numeri sia sul fronte della domanda che dell’offerta); • elevata formalizzazione delle modalità di raccolta dei dati e gestione informatizzata
degli stessi.
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4.6 Formulazione di indicazioni utili al disegno dei dispostivi per la conoscenza della domanda e dell’offerta in relazione ai target del progetto (Documento F)
Il confronto con la Provincia ha permesso di stabilire che il tipo di approccio più
coerente con le sue esigenze poteva essere una combinazione tra quello “Psico-
attitudinale” e quello “Tecnico-pofessionale”. Infatti:
• entrambi gli approcci sono in grado di trattare grandi numeri di utenti;
• si caratterizzano per un adeguato livello di formalizzazione e informatizzazione dei
dispositivi;
• sono adatti ad un’ampia gamma di utenze;
• presentano una complementarietà rispetto alla qualità delle informazioni raccolte
(nell’approccio psico-attitudinale il focus è sugli aspetti cognitivi, emotivi e
relazionali mentre in quello tecnico-professionale il focus è sulle competenze
descritte in termini di risorse, ossia conoscenze, capacità e aspettative
professionale) e un ottimale equilibrio tra gamma e profondità delle informazioni e
tempi necessari alla loro rilevazione.
Individuati gli approcci più coerenti con le esigenze provinciali ci si è posti il problema
della progettazione dei servizi per l’inserimento lavorativo e delle loro modalità di
erogazione.
Almeno due sono le tipologie di servizio che la Provincia è intenzionata a erogare per
l’inserimento lavorativo dei disabili e delle altre tipologie di utenza:
• servizi di primo livello: finalizzati alla conoscenza della domanda e dell’offerta,
all’acquisizione di quelle informazioni che potrebbero già consentire di avviare al
lavoro soggetti “relativamente forti” per posizioni che non richiedono interventi di
adattamento significativi e che permettono di individuare i soggetti più deboli, ai
quali è necessario proporre servizi specialistici, ad alta personalizzazione, altrimenti
detti di 2° livello;
• servizi di secondo livello: finalizzati ad agevolare l’inserimento lavorativo di
specifici soggetti che non si collocherebbero attraverso una normale attività di
preselezione.
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Dal punto di vista temporale la Provincia ha l’esigenza di implementare, in tempi
relativamente brevi, il sistema dei servizi di 1° livello. Per progettare tali servizi
l’ottimale riferimento sarebbe rappresentato dal mix degli approcci psico-attitudinali e
tecnico-professionale, con eccezione dell’utilizzo della testistica che si ritiene non sia
uno strumento da estendere all’universo dell’utenza da trattare ma da applicare solo a
segmenti molto particolari di soggetti, rispetto ai quali può fornire un valore aggiunto in
termini di conoscenza e di conseguente supporto al processo di inserimento lavorativo.
Pertanto tale strumento potrebbe essere introdotto nella strumentazione da applicare
nei servizi di 2° livello.
Rispetto alla costruzione operativa dei dispositivi utili alla conoscenza della domanda e
dell’offerta, almeno per i servizi di 1° livello, è stata realizzata una scheda ragionata
degli items che compongono gli strumenti utilizzati nelle esperienze censite e
riconducibili prevalentemente ai due approcci citati, che sono riportati nel “Documento
F”.
Sulla base di questo documento e delle scelte che l’Amministrazione provinciale sta
compiendo in merito all’adozione e all’adattamento di uno specifico software per la
gestione dell’incontro domanda e offerta per tutte le categorie di lavoratori, si potrà poi
pervenire alla costruzione definitiva dei due dispositivi relativi alla conoscenza della
domanda e dell’offerta di lavoro.
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5. Questioni aperte
Un sistema di servizi così progettato sarebbe atto a soddisfare le esigenze provinciali. Tuttavia, una questione che merita sicuramente un approfondimento ulteriore riguarda il fatto l’analisi della domanda così come emerge dalle esperienze analizzate, anche quelle più articolate, si concentra sulle posizioni che le imprese identificano come potenzialmente ricopribili da soggetti appartenenti alle “fasce deboli”. Si tratta di una modalità di identificazione delle opportunità di lavoro prevalentemente stereotipata, per cui esisterebbero alcune posizioni e solo quelle adatte al collocamento di specifici segmenti di utenza (sordi, ciechi, ecc.). Allo stato attuale, tuttavia, non ci sono elementi oggettivi che avallino come esclusiva questa modalità di identificazione delle opportunità di lavoro, anche perché l’evoluzione delle tecnologie e degli ausili, e ciò vale in particolare per i disabili, consente di trovare soluzioni all’handicap. Ad esempio un tetraplegico oggi può utilizzare autonomamente un personal computer grazie ad un particolare dispositivo che funziona come un mouse e si applica sulla testa. Alla luce di tali riflessioni sarebbe utile progettare e sperimentare una modalità di analisi della domanda di lavoro che non si limiti a censire le posizioni immediatamente disponibili, ma preveda un’analisi dei processi lavorativi, delle tecnologie, del sistema professionale e permetta di individuare, a partire da queste informazioni, attività compatibili con le potenzialità dei soggetti appartenenti alle categorie deboli, da ricomporre in ruoli non previsti dal sistema professionale.
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ALLEGATO 1 TRACCIA DI INTERVISTA AGLI ATTORI CHE HANNO SVILUPPATO LE DIVERSE ESPERIENZE CENSITE
PRIMA PARTE: Indicazioni generali e di contesto • Denominazione dell’esperienza • Soggetto promotore • Soggetto titolare • Soggetto realizzatore • Partners • Finalità • Caratteristiche e durata • Localizzazione/ambito territoriale di riferimento • Destinatari • Risorse (umane e finanziarie)
SECONDA PARTE: Articolazione e metodologia • Fasi e attività • Modalità di realizzazione
TERZA PARTE: Valutazione e sviluppi eventuali • Punti di forza e debolezza • Esiti/sviluppi previsti
TAVOLA DI SINTESI DELLE METODOLOGIE UTILIZZATE NEL PROGETTO • Fasi/attività • Metodologie • Tecniche • Strumenti/dispositivi utilizzati • Allegati disponibili La traccia sopra riportata è stata assunta come riferimento per la stesura delle “schede di caso” il cui dossier corredato dai rispettivi strumenti/dispositivi sono contenuti rispettivamente nei documenti A e B.
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Seminario 16 Novembre 2001
PROGETTO O.I.L.Obiettivo Inserimento Lavorativo
Firenze, novembre 2001
“Progetto OIL -Obiettivo inserimento lavorativo”Bando multimisura FSE - Obiettivo 3
Asse B (misura B1) e Asse E (misura E1)
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PROGETTO OIL
• OBIETTIVO: definire dispositivi (tecniche e strumenti) di rilevazione/analisi delle caratteristiche delle persone e delle esigenze professionali delle imprese al fine di favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro con riferimento ai soggetti deboli sul mercato del lavoro e/o a rischio di emarginazione (in particolare le categorie della L.68/99)
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Motivazioni
• Un efficace incontro tra domanda ed offerta di lavoro richiede, in particolare per soggetti “deboli”, tecniche e strumenti di rilevazione/analisi delle caratteristiche/bisogni delle persone e delle imprese, più sofisticati e complessi di quelli normalmente utilizzati per i segmenti forti del mercato del lavoro.
2. PROGETTI e ATTIVITÀ 2.2. I Progetti Annuario 2001-2003 2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
• Provincia di Firenze - Area Politiche del Lavoro e Sociali 22
Schema processo standard per incontro domanda-offerta
Accertamento disabilitàAccertamento disabilità
Iscritti lista l.68/99
Contatto utentiContatto utenti
Archiviazione offertaArchiviazione offerta
Rilevazione/analisi caratteristiche utenzaRilevazione/analisi
caratteristiche utenza
CICLO OFFERTA
Accertamento scopertureAccertamento scoperture
Aziende soggette l.68/99
Contatto aziendeContatto aziende
Archiviazione domandaArchiviazione domanda
Rilevazione/analisi fabbisogni professionali
Rilevazione/analisi fabbisogni professionali
CICLO DOMANDA
Aggiornamento archivioAggiornamento archivio
IntegrazioneIntegrazione
InserimentoInserimento
Abbinamento adeguato
Abbinamento analisi D/OAbbinamento analisi D/O
Abbinamento possibile con interventi sull’organizzazione del lavoro o sul
candidato
Elab. progetto specificoElab. progetto specifico
2. PROGETTI e ATTIVITÀ Annuario 2001-2003 2.2. I Progetti
2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
Provincia di Firenze - Area Politiche del Lavoro e Sociali • 23
Metodo e stato di avanzamento del lavoro
• Recupero e descrizione delle esperienze provinciali ed extraprovinciali e dei loro dispositivi (21 esperienze censite di cui 10 in provincia di Firenze e 11 fuori)
• Analisi delle esperienze e costruzione di diverse “tipologie” di dispositivi di rilevazione/analisi delle caratteristiche dell’offerta
2. PROGETTI e ATTIVITÀ 2.2. I Progetti Annuario 2001-2003 2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
• Provincia di Firenze - Area Politiche del Lavoro e Sociali 24
Metodo di lavoro: sviluppo delle attività di indagine
• Il disegno dei dispositivi deve basarsi sull’analisi, studio, integrazione e valorizzazione delle migliori pratiche censite nelle esperienze sviluppate a livello provinciale ed extraprovinciale
2. PROGETTI e ATTIVITÀ Annuario 2001-2003 2.2. I Progetti
2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
Provincia di Firenze - Area Politiche del Lavoro e Sociali • 25
ESPERIENZE:DISPOSITIVI OFFERTA
APPROCCIO TECNICO-
PROFESSIONALE
B. C. FRANCESE
ADATTATO
MODELLO METODOLOGIO LEPRI/MONTOBBIO
(GE)
APPROCCIO PSICO-ATTITUDINALE
•grandi numeri
• tutti disabili (meno psichici)
•schede (anagrafica, formaz., sanitaria, sociale), colloqui, test
• dati strutturati e gestiti da un D.B.
•più momenti di rilevazione
•grandi numeri
•disabili “forti”
•schede (anagrafica, formaz., lavoro)
•dati strutturati e gestiti da un D.B.
•più momenti di rilevazione
•piccoli numeri
•disabili con risorse personali attivabili
•incontri di gruppo, I. con esperti, colloqui, schede, autobiogragia, ecc.
•dati strutturati, ma non trattati inform.
•più momenti di rilevazione
•piccoli numeri
•disabili psichiatrici e psichici
•colloqui, schede (anagrafica, clinica, formaz., sociale), tirocini osservativi/orientativi, ecc.
•dati strutturati, ma non trattati inform.
•più momenti di rilevazione
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OFFERTA - APPROCCIO“Psico-attitudinale”
I “dispositivi” per la conoscenza dell’offerta riconducibili all’approccio “psico-attitudinale” presentano una serie di elementi comuni:• si propongono di pervenire ad una diagnosi puntuale delle capacità/attitudini dei soggetti con particolare riferimento agli aspetti congnitivi, emotivi e relazionali;• spesso si avvalgono di strumenti di valutazione strutturati (ad esempio la somministrazione di test) in grado di far emergere il potenziale individuale;• prestano, comunque, prevalente attenzione alle dimensioni trasversali, ovvero al “saper essere” all’interno di un contesto lavorativo
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2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
Provincia di Firenze - Area Politiche del Lavoro e Sociali • 27
OFFERTA - APPROCCIO “Situazionale”
I “dispositivi” per la conoscenza dell’offerta riconducibili all’approccio “situazionale”presentano una serie di elementi comuni:• si propongono di conoscere il soggetto, ma anche di promuoverne le capacità di assumere e riconoscere comportamenti personali e professionali direttamente nel contesto/i lavorativo/i (dimensione affettivo-relazionale);• (coerentemente) le modalità di valutazione prevedono che il disabile sia “osservato” in situazione lavorativa per verificare le capacità concrete che è in grado di esprimere, l’attitudine o meno ad eseguire i compiti assegnati e di entrare in relazione positiva con l’ambiente;• il “focus” dell’attenzione viene posto sul contesto della pratica lavorativa e sul processo di inserimento spesso accompagnato da una figura di “operatore-mediatore” con il ruolo di facilitatore.
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OFFERTA - APPROCCIO“Bilancio di risorse/competenze”
I “dispositivi” per la conoscenza dell’offerta riconducibili all’approccio “Bilancio di risorse/competenze”presentano una serie di elementi comuni:• si propongono - con i dovuti adattamenti - di utilizzare per la conoscenza e l’analisi delle risorse del disabile (capacità, attitudini, motivazioni) il modello francese del BC allo scopo di definire un adeguato ed efficace “progetto professionale” per l’inserimento lavorativo;• la strumentazione utilizzata per la valutazione è spesso molto articolata e comporta l’incrocio di una serie di schede informative da cui deriva al termine del percorso un documento finale di sintesi• l’attenzione è centrata sulla autovalutazione del soggetto (con il supporto dell’operatore) anche se risulta molto forte il contributo di tutti i soggetti/servizi territoriali portatori di conoscenza rispetto al disabile (precedenti screening)
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OFFERTA - APPROCCIO“Tecnico-professionale”
I “dispositivi” per la conoscenza dell’offerta riconducibili all’approccio “Bilancio di risorse/competenze”presentano una serie di elementi comuni:• si propongono di pervenire alla conoscenza del soggetto disabile attraverso l’analisi delle competenze (conoscenze, capacità, aspettative professionali) maturate in precedenti percorsi formativi e professionali e/o in altri contesti extralavorativi;• le modalità di valutazione possono essere estremamente diversificate e implicare differenti livelli di complessità (dalla semplice rilevazione della qualifica del soggetto, alla elaborazione di schede informative molto articolare da cui ricavare il profilo socio-lavorativo del soggetto redatte da esperti del lavoro);• il focus dell’attenzione è posto sulle capacità tecnico-professionali che il soggetto disabile è in grado di esprimere (eventualmente con il supporto di ausili e/o attraverso l’adattamento del posto di lavoro).
2. PROGETTI e ATTIVITÀ 2.2. I Progetti Annuario 2001-2003 2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
• Provincia di Firenze - Area Politiche del Lavoro e Sociali 30
DOMANDA- APPROCCIO“Situazionale” - “Bilancio di
risorse/competenze”I “dispositivi” per la conoscenza della domanda riconducibili agli approcci “situazionale” e Bilancio di risorse/competenze”presentano una serie di elementi comuni:• la rilevazione/analisi delle opportunità lavorative viene realizzata con riferimento specifico alle risultanze del lavoro di esplorazione in cui è stato coinvolto il soggetto disabile (progetto professionale, risultati dell’osservazione del soggetto in situazione lavorativa);• le modalità di ricerca/valutazione delle mansioni compatibili prevedono un lavoro qualitativo di conoscenza dei contesti aziendali svolto attraverso colloqui, incontri di gruppo, analisi dei processi di lavoro, ecc. che non prevedono in genere scale di valutazione codificate dei requisiti delle posizioni di lavoro;• il focus dell’attenzione è posto sulla ricerca delle opportunità complessivamente più compatibili con i dati sul soggetto disabile desunti dal percorso di conoscenza/osservazione dello stesso.
2. PROGETTI e ATTIVITÀ Annuario 2001-2003 2.2. I Progetti
2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
Provincia di Firenze - Area Politiche del Lavoro e Sociali • 31
STANDARDIZZAZIONE
MEDIO-BASSA MEDIO-ALTA
DESTIN
ATA
RI
GRAN
DI N
UM
ERIN
UM
ERI CON
TE NU
T I
SERVIZI DI 1° LIV. (PRE-SELEZIONE) E RICORSO AD ALTRI PER IL 2° LIV.
SERVIZI DI 2° LIVELLO MOLTO INDIVIDUALIZZATI
SERVIZI DI 1° LIV. (PRE-SELEZIONE) E SERVIZI DI 2° LIV. MOLTO INDIVIDUALIZZATI
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Approcci Inserimento lavorativo
ESPERIENZE:DISPOSITIVIDOMANDA
APPROCCIO TECNICO-
PROFESSIONALE
MODELLO METODOLOGIO LEPRI/MONTOBBIO
(GE) - B.C MOD. FRANCESE ADATTATO
APPROCCIO PSICO-ATTITUDINALE
•grandi numeri
• tendenz. aziende in convenzione
•colloqui, schede: anagrafica, ergonomica, ambientale, caratteristiche operative e fisico funzionali della mansione
• dati strutturati e gestiti da un D.B.
•tendenz. 1 solo momento di rilevazione
•grandi numeri
•aziende soggette alla L.68/99
•colloquio schede: anagrafica, caratteristiche posti lavoro (dalla qualifica alle competenze richieste)
•dati strutturati e gestiti da un D.B.
•tendenz. un solo momento di rilevazione
•piccoli numeri
•aziende medio-piccole con radicam. locale, sensibilizzate all’inserimento D.
•colloqui, analisi di processo, incontri di équipe
•dati strutturati, ma non trattati inform.
•più momenti di rilevazione
2. PROGETTI e ATTIVITÀ Annuario 2001-2003 2.2. I Progetti
2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
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DOMANDA - APPROCCIO“Psico-attitudinale”
I “dispositivi” per la conoscenza della domanda riconducibili all’approccio “psico-attitudinale” presentano una serie di elementi comuni:
• realizzano la rilevazione/analisi della Domanda con riferimento prevalente ai requisiti più frequentemente implicati nello svolgimento delle diverse attività lavorative (motori, psicomotori, cognitivi, relazionali);• la strumentazione utilizzata per l’analisi delle posizioni di lavoro prevede il ricorso a schede strutturate per aree di riferimento a cui sono associate scale di valutazione qualitative e numeriche (attribuzione di un punteggio);•il focus dell’attenzione è posto sui requisiti di funzionalità fisica richiesti dalla mansione e sulle caratteristiche operative della posizione, in particolare delle sue componenti trasversali.
2. PROGETTI e ATTIVITÀ 2.2. I Progetti Annuario 2001-2003 2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
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DOMANDA - APPROCCIO“Tecnico-professionale”
I “dispositivi” per la conoscenza della domanda riconducibili all’approccio “tecnico-professionale” presentano una serie di elementi comuni:• la rilevazione/analisi della domanda viene svolta con riferimento prevalente ai requisiti tecnico-professionali (conoscenze, capacità tecnico-operative e trasversali) richiesti per lo svolgimento della mansione;• le modalità adottate per la raccolta di informazioni sulle posizioni di lavoro variano in modo significativo: da sistemi molto semplici che si limitano a rilevare le qualifiche richieste ad altri più complessi che utilizzano schede strutturate di rilevazione/analisi delle attività, conoscenze e capacità richieste dalla posizione di lavoro che fanno riferimento ai diversi modelli di analisi della competenza;• il focus dell’attenzione è posto sulle dimensioni tecnico-professionali, compatibilmente con le caratteristiche ed il livello di compromissione psico-fisica determinato dalla disabilità.
2. PROGETTI e ATTIVITÀ Annuario 2001-2003 2.2. I Progetti
2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
Provincia di Firenze - Area Politiche del Lavoro e Sociali • 35
DOMANDA- APPROCCIO“Situazionale” - “Bilancio di
risorse/competenze”I “dispositivi” per la conoscenza della domanda riconducibili agli approcci “situazionale” e Bilancio di risorse/competenze”presentano una serie di elementi comuni:• la rilevazione/analisi delle opportunità lavorative viene realizzata con riferimento specifico alle risultanze del lavoro di esplorazione in cui è stato coinvolto il soggetto disabile (progetto professionale, risultati dell’osservazione del soggetto in situazione lavorativa);• le modalità di ricerca/valutazione delle mansioni compatibili prevedono un lavoro qualitativo di conoscenza dei contesti aziendali svolto attraverso colloqui, incontri di gruppo, analisi dei processi di lavoro, ecc. che non prevedono in genere scale di valutazione codificate dei requisiti delle posizioni di lavoro;• il focus dell’attenzione è posto sulla ricerca delle opportunità complessivamente più compatibili con i dati sul soggetto disabile desunti dal percorso di conoscenza/osservazione dello stesso.
2. PROGETTI e ATTIVITÀ 2.2. I Progetti Annuario 2001-2003 2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
• Provincia di Firenze - Area Politiche del Lavoro e Sociali 36
PROGETTO O.I.L. 19
PR. VARESE
PR. MILANO
PROGETTIENAIP
MIRTO
PR. FIRENZE
PAIMProgetto HA RP
Fonda zio ne Don Gnocchi e Ag. Impi ego Lo mbar dia
MATCH
SOLUZIONIADOTTATE
Jo.coProgetto Goal
ASPHI
B. C.FRANCESE
ADATTATO
EFESTO
MODELLOMETODOLOGIOLEPRI/MONTOBBIO
(GE)CENTRO HP GE
PR. GENOVA
TANDEM
AMIG
SERVIZ I D I SEC ON DO LIV EL LO M OLTO IND IVIDUALIZ ZATI
SERV IZI DI PRIMO LIVELL O E R ICOR SO AD ALTRI PER IL SECO NDO LIVELLO
SERV IZI DI 1° LIV. E SER VIZI DI 2° LIV. MO LTO INDIVID UALIZZATI
2. PROGETTI e ATTIVITÀ Annuario 2001-2003 2.2. I Progetti
2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
Provincia di Firenze - Area Politiche del Lavoro e Sociali • 37
STANDARDIZZAZIONE
MEDIO-BASSA MEDIO-ALTA
DESTIN
ATA
RI
GRAN
DI N
UM
ERIN
UM
ERI CON
TE NU
T I
SERVIZI DI 1° LIV. (PRE-SELEZIONE) E RICORSO AD ALTRI PER IL 2° LIV.
SERVIZI DI 2° LIVELLO MOLTO INDIVIDUALIZZATI
SERVIZI DI 1° LIV. (PRE-SELEZIONE) E SERVIZI DI 2° LIV. MOLTO INDIVIDUALIZZATI
2. PROGETTI e ATTIVITÀ 2.2. I Progetti Annuario 2001-2003 2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
• Provincia di Firenze - Area Politiche del Lavoro e Sociali 38
PROGETTO O.I.L. 20
STANDARDIZZAZIONE
MEDIO-BASSA MEDIO-ALTA
DES
TINA
TARI
GRANDI N
UMERI
NUM
E RI C ON
T ENU TI
PROVINICIA DI GENOVAPROVINICIA DI MILANOPROVINCIA DI VARESEPROVINCIA DI BRESCIAPROVINCIA DIBER GAMOPROVINCIA DI TORINOPROVINCIA DI ROMAPROVINCIA DI PALERMO
MIRTOEFESTO
AMIG
ENAIP
CENTRO PERL’INTEGRAZIONE HP GE
TANDEM
BILANCIORISORSE/COMPETENZE
2. PROGETTI e ATTIVITÀ Annuario 2001-2003 2.2. I Progetti
2.2.4. OIL – Obiettivo Inserimento Lavoro
Provincia di Firenze - Area Politiche del Lavoro e Sociali • 39
Materiale allegato nel CD A. Schede interviste
• Studi di caso • Raccolta interviste
B. Dispositivi raccolti • dispositivi raccolti
C. Doc. C Lettura comparata esperienze • Lettura comparata esperienze • Sinottico
D. Doc. D Lettura comparata strumenti • Lettura comparata strumenti • Sinottico
E. Doc. E Approcci e criticità progetti censiti • Approcci all'inserimento lavorativo • Approcci e criticità
F. Doc. F Disegno dispositivi • Disegno dispositivi • Sinottico dispositivi ottimali