i disturbi del comportamento alimentare dr bulla daniel jesi, 4 aprile 2005

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I Disturbi del Comportamento Alimentare Dr Bulla Daniel Jesi, 4 Aprile 2005

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Page 1: I Disturbi del Comportamento Alimentare Dr Bulla Daniel Jesi, 4 Aprile 2005

I Disturbi del Comportamento Alimentare

Dr Bulla Daniel

Jesi, 4 Aprile 2005

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Obesità

L’obesità è una condizione patologica molto diffusa, tanto da essere definita negli Stati Uniti il primo problema di salute.

Visti i tassi di incidenza in rapida crescita quella dell’obesità può essere considerata una vera e

propria epidemia.

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L’obesità non è un problema nuovo:

La rappresentazione più antica della forma umana risale al periodo paleolitico, 22 mila anni a. C., ed è stata trovata in un villaggio sulle rive del Danubio: è la statua di una donna obesa, custodita attualmente a Vienna.

Page 4: I Disturbi del Comportamento Alimentare Dr Bulla Daniel Jesi, 4 Aprile 2005

FertilitàMaggiore

Peso Corporeo Maggiore

ARTE

specchio fedele dei canoni specchio fedele dei canoni esteticiestetici

Sogno di abbondanzaCARESTIE

ABBONDANZA

Sogno di magrezza

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Preoccupato per il peso?

Ippocrate Il sovrappeso porta problemi di salute

Spartani

Ateniesi

Romani

ispezioni mensili, chi tra i giovani aumenta di peso viene punito con pesanti esercizi fisici

Socrate balla ogni mattina per restare magro

solevano espellere il cibo mediante il vomito

Page 6: I Disturbi del Comportamento Alimentare Dr Bulla Daniel Jesi, 4 Aprile 2005

Ma come siamo oggi in Italia?

I dati ISTAT hanno evidenziato che: 53.8% Normopeso

33,4% Sovrappeso

9,1% Obeso

3,6% Sottopeso

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Differenze di genereObesità

Sovrappeso

Sottopeso

Page 8: I Disturbi del Comportamento Alimentare Dr Bulla Daniel Jesi, 4 Aprile 2005

Fattori responsabili dell’aumento Fattori responsabili dell’aumento

ponderaleponderale 1 basso livello di attività fisica, sedentarietà

2 alta ingestione di grassi

3 sovrappeso dei genitori

4 basso livello economico-scolastico

5 abbandono dell’abitudine al fumo

6 elevato peso alla nascita

7 obesità infantile

8 matrimonio recente

9 gravidanze numerose

10NO controllo genitoriale sui fuoripasto dei

figli

11 basso metabolismo basale

Page 9: I Disturbi del Comportamento Alimentare Dr Bulla Daniel Jesi, 4 Aprile 2005

Bilancio Energetico

Assumendo che un individuo non presenti problemi di assorbimento dei nutrienti…

Energia in uscita (spesa energetica)

Energia in entrata

Page 10: I Disturbi del Comportamento Alimentare Dr Bulla Daniel Jesi, 4 Aprile 2005

Bilancio Energetico-spesa energetica

• Metabolismo basale (70%), che si riferisce a tutti i processi biochimici necessari a preservare la vita. Esso è genetico, ed è definito come la spesa di energia di un soggetto a riposo, in termoneutralità, 8-12 ore dopo l'ultima assunzione di cibo. Si misura con la calorimetria.

• Termogenesi adattiva (5%), che si riferisce all'energia dissipata sotto forma di calore in risposta a modificazioni ambientali, quali l'esposizione a basse temperature.

• L'attività fisica (25%), intesa come l'insieme di tutti i movimenti volontari.

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Bilancio Energetico

Bastano 50 calorie quotidiane in più rispetto al bilancio energetico normale per acquisire 2 kg di tessuto adiposo all’anno.

L’accumulo adiposo può essere di due tipi:• tipo femminile “a pera”, con accumulo di adipe

prevalentemente sui fianchi e sui glutei;• tipo maschile “a mela” (rischio maggiore

cardiopatie)

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Perché mangiamo?

Schachter (1968)teoria della ESTERNALITA’ DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

l’ora del giornoil profumo del cibol’aspetto del cibovedere cibo esposto in vetrina

Persone non obese

SAZIETA’ (fattore interno)

smettono di mangiare

ObesoFattori esterni (piacere di mangiare)

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Perché mangiamo?

Teoria di Schachter

1° STUDIO nelle sinagoghe gli ebrei obesi rispettavano con maggior facilità il digiuno dello Yom Kippur appunto perché lontani da fattori distraenti.

2° STUDIO i piloti obesi si adattavano maggiormente agli orari locali del pasto dopo un volo transoceanico rispetto ai loro colleghi normopeso, che invece soffrivano per il fuso orario.

Page 14: I Disturbi del Comportamento Alimentare Dr Bulla Daniel Jesi, 4 Aprile 2005

La misurazione del peso corporeo

Possiamo fare una classificazione?

In base alla tipologia cellulare:

obesità ipertrofica (adipociti poco numerosi ma notevolmente più grandi)

obesità iperplastica (adipociti di dimensioni normali ma presenti in numero notevolmente superiore)

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La misurazione del peso corporeo

BMI (Body Mass Index)

PESO

ALTEZZA 2

Per esempio, un soggetto di 70 kg alto 1.70 m. avrà un BMI pari a 70/2.89 (quadrato dell' altezza), cioè 24.2.

BMI =

Page 16: I Disturbi del Comportamento Alimentare Dr Bulla Daniel Jesi, 4 Aprile 2005

La misurazione del peso corporeo

Classificazione BMI (kg/m 2) Rischio di comorbilità

Sottopeso< 18.5 (17,5 x donne)

Per le donne scalare di un punto

Basso (aumentato x altri probl. fisici)

Normopeso 18.5 - 24.9 Nella media

Sovrappeso 25 - 29.9 Aumentato

Obesità I grado 30 - 34.9 Moderato

Obesità II grado 35,0 - 39.9 Severo

Obesità III grado >40 Molto severo

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La misurazione del peso corporeo

Circonferenza della vita

Classificazione Circonferenza

Obesità nell'uomo

> 102 cm

Obesità nella donna

> 88 cm

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La misurazione del peso corporeo

il BMI è sicuramente un indice semplice da calcolare ma tuttavia resta approssimativo poiché:a) non può determinare le percentuali della massa magra e di quella grassa b) non tiene conto del tipo di costituzione fisica (longilinea, media, robusta). Il BMI dovrebbe sempre venire integrato con altre informazioni antropometriche

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I Disturbi del Comportamento Alimentare

Anoressia Nervosa

Bulimia Nervosa

BED (Binge Eating Disorder)

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Attitudini nei confronti del peso e delle forme corporee

La psicopatologia legata al peso o alle forme corporee è stata descritta in molti modi e include:

• la ricerca della magrezza• la paura di ingrassare• l’insoddisfazione per le forme corporee e per il

peso• le percezioni alterate di parti del corpo• le paure associate alla maturità fisica

PESO – IMMAGINE CORPOREA

CRITERI PRINCIPALI (O UNICI) DI GIUDIZIO ESTERNO

Page 21: I Disturbi del Comportamento Alimentare Dr Bulla Daniel Jesi, 4 Aprile 2005

E’ un DCA?

la notevole importanza attribuita al peso e alle forme corporee e il notevole sforzo che l’individuo mette in atto per controllare il peso differenzia i soggetti che sono semplicemente insoddisfatti del peso e delle forme corporee da chi soddisfa i criteri per un DCA.

Page 22: I Disturbi del Comportamento Alimentare Dr Bulla Daniel Jesi, 4 Aprile 2005

Il sistema di valori in un DCA

Se sono magra valgo

Se ingrasso non valgo

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Anoressia Nervosa1) Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra del

peso minimo normale per l’età e la statura

2) Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso.

3) Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo (disturbo dell’immagine corporea), oppure eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima. Rifiuto di ammettere la gravità dell’attuale condizione di sottopeso.

4) Nelle femmine, dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi.

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Anoressia Nervosa

Età Media di insorgenza: 17 anni

Ma com’è il decorso del disturbo?

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Bulimia NervosaA-Ricorrenti abbuffate. Un’abbuffata è caratterizzata da:

1) mangiare in un definito periodo di tempo (ad es. in due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili2) sensazione di perdere il controllo durante l'episodio

B-Ricorrenti condotte compensatorie per prevenire l'aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo.

C-I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei.

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L’abbuffata

è stata definita tale se ricorrente e caratterizzata dall’assunzione di grandi quantità di cibo associate

all’esperienza di perdita di controllo

Esperienza molto dolorosa per la paziente

Page 27: I Disturbi del Comportamento Alimentare Dr Bulla Daniel Jesi, 4 Aprile 2005

Condotte di Compensazione

• l’abuso di diuretici• l’abuso di lassativi• l’assunzione di pillole dimagranti• l’assunzione di farmaci che controllano

l’appetito• l’uso di sostanze emetiche• l’uso esagerato di gomme da masticare• lo sputare il cibo prima di deglutirlo• il digiuno prolungato• l’esercizio fisico eccessivo

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Complicazioni mediche associate ad un eccessivo calo

ponderale • gravi modificazioni della frequenza cardiaca,

della pressione arteriosa, della frequenza respiratoria e della temperatura corporea

• danni renali• osteoporosi• assottigliamento o secchezza dei capelli• “lanugo” (comparsa di peluria nella faccia,

nella schiena e nelle estremità)• pelle secca• incapacità a riposarsi e riduzione del sonno• amenorrea

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Il vomito auto – indotto e l’abuso di lassativi sono associati a:

– ingrandimento delle ghiandole salivari– erosioni dello smalto dentale e carie dentali– affaticamento– disidratazione– gonfiore addominale– rigonfiamento di piedi e caviglie– ulcere o lacerazioni della mucosa della bocca / gola– costipazione– crampi gastrici– intorpidimento e formicolio degli arti– capogiri– debolezza– svenimenti

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L’Immagine Corporea

La definizione più comunemente accettata di immagine corporea è quella proposta da Schilder (1935) il quale per la prima volta la descrisse come “l’immagine del nostro corpo che formiamo nella mente, vale a dire il modo in cui il corpo appare a noi stessi”

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L’Immagine Corporea

Apparenza Fisica: è una valutazione della taglia, del peso e di molti altri aspetti del corpo che determinano l’aspetto fisico esteriore del soggetto

IMMAGINE CORPOREA

APPARENZA FISICA

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L’Immagine Corporea

APPARENZA FISICA

3 componenti

1. PERCETTIVA (del corpo)

2. SOGGETTIVA (elaborazione cognitiva)

3. COMPORTAMENTALE (situazioni che elicitano reazioni di disagio)

Page 33: I Disturbi del Comportamento Alimentare Dr Bulla Daniel Jesi, 4 Aprile 2005

L’Immagine Corporea

Quando c’è disagio elevato per uno dei 3 aspetti della propria apparenza…

DISTURBO DELL’IMMAGINE CORPOREA