gruppo di lavoro - andrea mortara (anmco) - gianni nardi … · 2014-12-23 · cardiaco o affetti...
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CONSENSUS CONFERENCEFirenze 4-5 giugno
Quale modello per quale realta�?
Gruppo di lavoro
- Andrea Mortara (ANMCO) - Gianni Nardi (FADOI)- Andrea DiLenarda (ANMCO) - Pasqulino Sforza (SIMG)- Gianni Gaschino (ANMCO) - Ettore Antoncecchi (ARCA)
PROGRAMMI DI GESTIONE INTEGRATA
PIEMONTE (Torino, Biella)EMILIA ROMAGNA (Piacenza, Bologna)LOMBARDIA (Milano, Monza-Brianza, Gussago-Brescia)TOSCANA (Firenze)FRIULI VENEZIA GIULIA (Trieste)VALLE D�AOSTA (Aosta)����������.����������..MEDICI INTERNISTI (FADOI)MMg
Esiste un programma di gestione integrata
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Si No Inpreparazione
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CONSENSUS CONFERENCE
Epidemiologia dello SCC
Organizzazione e Modelli
DisfunzioneAsintomatica
NuovaDiagnosi
Classi I IIStabili
Classi III IVCand. a TC
Classi III IVanziani
Valutazione dei Costi
Gruppo deiConsulenti
Epidemiologia
DisfunzioneAsintomatica
NuovaDiagnosi
Classi I IIStabili
Classi III IVCand. a TC
Classi III IVanziani
Organizzazione e modelli
Valutazione dei Costi
CONSENSUS CONFERENCE
Gruppo deiConsulenti
Internista
Nurse
Paziente ADI
MMG
ASL
Domicilio
Territorio
Ospedale
Cardiologo
Geriatra
Riabilitatore
DES/PS/UTICRepartiDHAmbulatori
Cardiologo
Internista
DEFINIZIONI
1. Modello di cura basato sull�ambulatorio SCC
2. Modello di cura basato sul Day-Hospital
3. Modello di cura basato sulla ambulatorio SCC ma a prevalente gestione infermieristica
4. Modello di gestione infermieristica domiciliare dello SCC (con supporto medico)
5. Modelli gestionali mediante telemonitoraggio parametri vitali
Ospedale
CardiologoInternista
Telemedicina
Nurse
Domicilio
Modello diGestione Territoriale
ADI
Paziente
MMG
ASL
CentriEducazione edInformazione
MMG MMGMMG
O2 terapia
NurseNurse
Lettera didimissioni
CONSENSUS CONFERENCE
MODELLO DI GESTIONE INTEGRATAOSPEDALE TERRITORIO
DisfunzioneAsintomatica
NuovaDiagnosi
Classi I IIStabili
Classi III IVCand. a TC
Classi III IVanziani
PERCORSI E ASSORBIMENTO DI RISORSE
Indicatori e Valutazione dei Costi
CONSENSUS CONFERENCE
MODELLO DI GESTIONE INTEGRATAOSPEDALE TERRITORIO
PERCORSI E ASSORBIMENTO DI RISORSE
PROCESSO FORMATIVO-EDUCAZIONALE
SULLO SCC COME PATOLOGIA CRONICA
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Realta� UrbanaRealta� Rurale
OspedaleCardiologoInternista
Telemedicina
NurseDomicilio
Modello diGestione Territoriale
ADI
Paziente
MMG
ASL
CentriEducazione edInformazione
MMG MMGMMG
O2 terapia
NurseNurse
1. Modello Flessibile2. Non Ospedalicentrico3. Struttura definita
Sommario 1. Modelli di gestione esistenti
2. La diversa gestione all�interno dell�ospedale e nel territorio
- 2.1 Struttura ospedaliera
- 2.2 Rete organizzativa delle strutture ospedaliere
- 2.3 Modifiche in ambito territoriale
3. Come implementare un programma gestionale a livello territoriale
- 3.1 La struttura, l�organizzazione e il percorso di cura
- 3.2 Il target di paziente da gestire (capitoli consensus)
- 3.3 Fattori chiave di successo e possibili cause di fallimento di un
programma di disease management
4. Descrizione del percorso e ruolo delle figure professionali coinvolte
- 4.1 Percorso
i. Diagnosi di SCC
ii. Modalità di valutazione del paziente (clinica, strumentale, laboratoristica)
iii. Ricerca eziologia
iv. Individuazione dei fattori precipitanti e delle comorbilita�
v. Impostazione del trattamento
vi. Classificazione del rischio
vii. Indicazioni per il ricovero
viii. Modalità di follow up
- 4.2 Ruolo e funzione delle figure professionali
ix. Ruolo e funzione Cure primarie
x. Ruolo e funzione delle cure specialistiche
xi. Ruolo dell�infermiere
xii. Ruolo e funzione del paziente e del caregiver
xiii. Educazione del paziente e della famiglia alla compliance e all�autogestione
della malattia
Continuita� assistenziale e sistemi di relazione (modalità di comunicazione tra gli attori del processo
assistenziale e contenuti indispensabili nell�informazione)
Schemi e grafici
Determinazione degli indicatori di Struttura, Processo e di Risultato
Esempio pratico: simulazione di implementazione di modello gestionale territoriale
Sommario
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Guidelines for the diagnosis and treatment of chronic heart failure: executive summary (update 2005) The Task Force for the Diagnosis and Treatment of Chronic Heart Failure of the EuropeanSociety of Cardiology
Care and follow-up
An organized system of specialist heart failure care improves symptoms and reduces hospitalizations (Class ofrecommendation I, level of evidence A) and mortality (Classof recommendation IIa, level of evidence B) of patients withheart failure
Table 20 Recommended components of care and following programmes (class level of evidence C)
� Use a multi-disciplinary team approach
� Vigilant follow-up, first follow-up within 10 days of discharge
� Discharge planning
� Increased access to health care
� Optimizing medical therapy with guidelines
� Early attention to signs and symptoms (e.g. telemonitoring)
� Flexible diuretic regimen
� Intense education and counselling
� Inpatient and outpatient (home-based)
� Attention to behavioural strategies
� Address barriers to compliance
Struttura e organizzazione funzionale della cardiologiaOrganizzazione dell�assistenza al paziente scompensato
Nell�ambito della Rete Cardiologica è fondamentale una gestione che dia continuità
assistenziale al paziente scompensato
Il percorso del paziente con scompenso è il seguente:
o Valutazione periodica da parte del Medici di Medicina Generale
o Accessi programmati alla Struttura di riferimento ambulatoriale presso leUTIC/Cardiologie
o Presa in carico per Day Hospital terapeutico per terapie infusive e programmidi training
o Periodi di ricovero presso Strutture di Riabilitazione con degenza per fasi di
instabilizzazione e educazione motoria
o Rientro presso Medici di Medicina Generale o Ricovero presso l�UTIC o Settore Cardiologico di degenza per scompenso
complicato o Per i pazienti con scompenso instabile e refrattario in lista per trapianti va
previsto l�accesso alle Unità di cura intensiva presso il Centro Trapianti -previa valutazione da parte dell�UTIC di riferimento territoriale
Struttura e organizzazione funzionale della cardiologiaUno schema operativo assistenziale dello scompenso cardiaco potrebbe essere articolato
come segue:
1. Utilizzazione dell�UTIC per fasi di instabilizzazione. Nell�UTIC dovrebbero essere
ricoverati i pazienti con scompenso refrattario o altamente instabile, candidati al trapianto
cardiaco o affetti da cardiopatie acute con gravi disfunzioni di pompa potenzialmente
risolvibili, o pazienti in circolazione assistita che necessitino di stretta vigilanza e di un
possibile reintervento cardiochirurgico. La Struttura deve essere dotata di attrezzature per
contropulsazione e ultrafiltrazione (in questo contesto la disponibilità dell�UTIC per questo
tipo di paziente si identifica con la funzione di unità intensiva per lo scompenso).
2. Utilizzazione della degenza cardiologica correlata alla UTIC per pazienti instabili ma
non refrattari, in lista o non in lista per trapianto cardiaco; per lo più pazienti con
scompenso de novo in fase di valutazione o pazienti con scompenso cronico instabilizzati
per una qualunque causa contingente. Questo tipo di degenza afferirebbe a letti con
possibilità di controllo telemetrico elettrocardiografico e di monitoraggio emodinamico al
letto mediante apparecchiature mobili, oltre a possedere la consueta attrezzatura
diagnostica cardiologica. Svolge la funzione di unità intermedia per lo scompenso e deve
essere funzionalmente collegata con un Centro Trapianti.
3. Ambulatori dedicati e Day Hospital per lo scompenso cardiaco operanti nelle
Strutture Ospedaliere dotate di UTIC e di degenza correlata, costituirebbero nella Rete unriferimento per l�assistenza non degenziale. Queste Strutture Ambulatoriali sono il
punto di riferimento consulenziale per tutti Medici che richiedessero un approfondimento
diagnostico o un secondo parere riguardo a un paziente problematico. Nella gestione delle
Strutture Ambulatoriali il ruolo infermieristico dovrebbe essere rilevante, dovrebbe farsi
carico delle attività educazionali e di prevenzione delle instabilizzazioni e della
progressione della malattia. E� su questa che si fonda la speranza di incidere in modo
radicale sull�epidemiologia dello scompenso e quindi sul destino ultimo di molti pazienti
con disfunzione ventricolare e cardiopatia ischemica o ipertensione arteriosa, le due cause
più frequenti di scompenso nel mondo occidentale.
Struttura e organizzazione funzionale della cardiologia
Il Comitato (Cardiologico) di Coordinamento Territoriale promuove un�organizzazione,
nell�ambito di un determinato bacino di utenza, per cui il cardiopatico scompensato utilizza
all�interno della Rete Ospedaliera ed Extra vari momenti assistenziali, ottimizzando
l�efficacia delle prestazioni, evitando replicazioni e ripetizioni di indagini disgiunte da
implicazioni decisionali. In questo settore va sottolineata l�importanza della
comunicazione:
� comunicazione Medico � Paziente e Infermiere � Paziente
� comunicazione fra Specialista Ospedaliero e Medico di Medicina Generale
� comunicazione fra le singole figure mediche coinvolte nella gestione del singolo
paziente
Un�efficace comunicazione fra Medico e Paziente e fra Infermiere e Paziente è in grado di
aumentare la compliance di quest�ultimo alla terapia e di ridurre il rischio di
riacutizzazioni/recidive in caso di patologie croniche. Il tempo dedicato dal Cardiologo a
tale comunicazione è a tutti gli effetti un momento della assistenza e va come tale
computato, considerato e favorito.
Struttura e organizzazione funzionale della cardiologia
Strumenti essenziali per garantire la continuità assistenziale sono:
a) la raccolta organica dei dati del paziente in cartelle (auspicabilmente automatizzate)
e database consultabili in tempo reale da ciascuno degli operatori coinvolti nella gestione
del paziente.
b) il coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale e dei Cardiologi del territorio in
progetti di condivisione di protocolli comportamentali e di aggiornamento periodico
c) l�attivazione di Ambulatori dedicati al follow-up di specifiche patologie e dei DayHospital/Day Service. Si tratta di un punto imprescindibile nella organizzazione
complessiva. La qualità complessiva dell�assistenza, ed in particolare il principio della
continuità assistenziale, possono inoltre essere sensibilmente favoriti attraverso
un�ulteriore valorizzazione del ruolo professionale dell�Infermiere negli Ambulatori
dedicati, nel Day Hospital e nella Home Care.
CONSENSUS CONFERENCE
Modello 1. Uno o tanti modelli ?. Dalla disfunzione ventricolare sinistra asintomatica allo SCC anziano in classe avanzata.
2. Esistono differenze nella struttura del modello se il paziente e� residente in aree urbane o periferiche?
Ospedale 1. L�organizzazione intraospedaliera e l�organizzazione di una rete ospedaliera. Sono sempre necessarie?
2. Implementazione di un ambulatorio SCC e/o day Hospital. Quale ruolo nel programma di gestione territoriale?
3. Ruolo dei PDT (intraospedalieri e ospedale-territorio)
Territorio 1. l MMg come elemento strutturale delle cure primarie. Come coinvolgere una realta� cosi disomogenea?
2. Quale ruolo deve avere la ASL come garante del governo clinico in un programma di gestione territoriale dello SCC?
3. Ruolo del comitato di coordinamento territoriale
4. E� proponibile un ambulatorio infermieristico territoriale?
CONSENSUS CONFERENCE
Modello 1. Uno o tanti modelli ?. Dalla disfunzione ventricolare sinistra asintomatica allo SCC anziano in classe avanzata.
2. Esistono differenze nella struttura del modello se il paziente e� residente in aree urbane o periferiche?
Ospedale 1. L�organizzazione intraospedaliera e l�organizzazione di una rete ospedaliera. Sono sempre necessarie?
2. Implementazione di un ambulatorio SCC e/o day Hospital. Quale ruolo nel programma di gestione territoriale?
3. Ruolo dei PDT (intraospedalieri e ospedale-territorio)
Territorio 1. l MMg come elemento strutturale delle cure primarie. Come coinvolgere una realta� cosi disomogenea?
2. Quale ruolo deve avere la ASL come erogatrice di risorse in un programma di gestione territoriale dello SCC?
3. Ruolo del comitato di coordinamento territoriale
4. E� proponibile un ambulatorio infermieristico territoriale?
OspedaleCardiologoInternista
Telemedicina
NurseDomicilio
Modello diGestione Territoriale
ADI
Paziente
MMG
ASL
CentriEducazione edInformazione
MMG MMGMMG
O2 terapia
NurseNurse
1. Modello Flessibile2. Non Ospedalicentrico3. Struttura definita