giuseppe e margherita coletta

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N ASIRIYAH 12 novembre 2003 - 2013 prof. Vincenzo Cremone

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Una presentazione essenziale sull'operato dell'associazione "Giuseppe e Margherita Coletta".

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Page 1: Giuseppe e Margherita Coletta

NASIRIYAH

12 novembre 2003 - 2013

prof. Vincenzo Cremone

Page 2: Giuseppe e Margherita Coletta

Nasiriyah (Irak) 12 novembre 2003

19 italiani (12 Carabinieri, 5 Militari dell'Esercito delcontingente di pace delle Forze Armate Italiane e 2 civili)hanno trovato la morte in un attentato kamikaze.

Tenente Massimiliano FICUCIELLOLuogotenente Enzo FREGOSIAiutante Giovanni CAVALLAROAiutante Alfonso TRINCONEMaresciallo Capo Alfio RAGAZZIMaresciallo Capo Massimiliano BRUNOMaresciallo Daniele GHIONEMaresciallo Filippo MERLINOMaresciallo Silvio OLLAVice Brigadiere Giuseppe COLETTA

Vice Brigadiere Ivan GHITTIAppuntato Domenico INTRAVAIACarabiniere Scelto Horatio MAIORANACarabiniere Scelto Andrea FILIPPACaporal Maggiore Emanuele FERRAROCaporale Alessandro CARRISICaporale Pietro PETRUCCIDottor Stefano ROLLASignor Marco BECI

prof. Vincenzo Cremone

Page 3: Giuseppe e Margherita Coletta

Giuseppe Coletta

prof. Vincenzo Cremone

Page 4: Giuseppe e Margherita Coletta

• Il vice brigadiere Giuseppe Coletta aveva 38 anni.

• Era nato ad Avola (SR) nel 1965, sposato con Margherita Caruso.

• Da anni prestava servizio a San Vitaliano (Napoli) nella "terra dei fuochi“, chiamata così a causa dei rifiuti tossici abusivi presenti in quella zona che stanno causando tante morti per cancro.

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Page 5: Giuseppe e Margherita Coletta

Giuseppe e Margherita hanno avuto illoro primogenito Paolo, che è morto dileucemia a 6 anni.

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Page 6: Giuseppe e Margherita Coletta

La morte di Paolo, pur causando unforte dolore in famiglia, nonscoraggiò né fece cadere nelladepressione i due genitori ma fufonte di ispirazione per il papà.Infatti, dopo quella tragicaesperienza, si impegnò in tantemissioni di pace soprattutto a favoredei bambini.

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Questo fu il motivo che fu conosciuto come

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Page 8: Giuseppe e Margherita Coletta

Dedicò ai bambini, piagatidalla guerra, l'amore che nonpoté dare al suo piccoloPaolo. Sono centinaia le fotoche lo ritraggono circondatoda bambini in Albania,Kosovo, Bosnia e poi Iraq.

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Page 9: Giuseppe e Margherita Coletta

1999-2000 in Albania

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Page 10: Giuseppe e Margherita Coletta

2001-2002 in Bosnia

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Page 11: Giuseppe e Margherita Coletta

luglio-novembre 2003 Nasiriyah - Iraq

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Page 12: Giuseppe e Margherita Coletta

luglio-novembre 2003 Nasiriyah - Iraq

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Page 13: Giuseppe e Margherita Coletta

E Margherita, la moglie, dall’Italia provvedeva seguendo le sue istruzioni.

Quel carabiniere riusciva a fare arrivaredall’Italia container di giocattoli, cioccolato,medicinali, attrezzi per la scuola,omogeneizzati, latte in polvere, soluzionefisiologica per neonati e - proprio a Nasiriyah -le incubatrici che mancavano.

prof. Vincenzo Cremone

Page 14: Giuseppe e Margherita Coletta

Davanti alle telecamere dei giornalistiche affollavano la sua casa apre ilVangelo e legge queste parole: «Seamate quelli che vi amano che meritoavete? Amate i vostri nemici e pregateper i vostri persecutori». “La nostra vitaè tutta qua dentro” diceva a se stessa eai giornalisti indicando il Vangelo.Una prova che Margherita, 33 annisoltanto, aveva già dovuto affrontare:quando il suo primo bambino, Paolo,era morto di leucemia.

Era il 12 novembre del 2003. Margherita teneva in braccioMaria, la figlia di 2 anni, da poche ore sapeva che il maritoera tra i morti del sanguinoso attentato in Iraq.

prof. Vincenzo Cremone

Page 15: Giuseppe e Margherita Coletta

La sua storia ha colpito molti. È la storia di una donnadal coraggio inesauribile. Una donna provata, piegata,ma non vinta dal dolore, capace di reggere all’urto dellatragica morte del marito, trovando la forza del perdonoper i suoi assassini e il coraggio di mettere in piediun’associazione di solidarietà, «Bussate e vi saràaperto», per portare aiuti al popolo iracheno, perportare aiuti alle famiglie da cui venne il kamikaze cheuccise suo marito.

prof. Vincenzo Cremone

Page 16: Giuseppe e Margherita Coletta

Questa storia ci fa capire che il dolore si

supera dando un significato alla vita.

Capire che tutto ha un senso e questo

senso bisogna cercarlo e trovarlo.

prof. Vincenzo Cremone