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Georg Simmel (1858-1918): filosofia della vita urbana (pt.1) Sociologia della Comunicazione a.a. 2010\2011 Prof. Vincenzo Romania

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Georg Simmel (1858-1918): filosofia

della vita urbana (pt.1)

Sociologia della Comunicazione

a.a. 2010\2011

Prof. Vincenzo Romania

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Notizie biografiche

Nasce il 1° marzo 1858 a Berlino da una famiglia ebraica convertita al Cristianesimo.

Nel 1881 consegue la laurea presso l'università di Berlino e nel 1885 ottiene la prima cattedra come Privatdozent (docente pagato dalle tasse dei suoi studenti). Terrà il posto fino al 1900. I suoi corsi sono seguitissimi anche da studenti stranieri come Park e Santayana. Comuincia a collaborare a riviste di psicologia, sociologia e a riviste socialiste.

Rifitua due inviti da università americane, sperando che la situazione a Berlino si sblocchi. Ma a causa dell’antisemitismo del tempo, gli viene negata una cattedra di filosofia a Heidelberg nel 1907 e solo nel 1914,a 56 anni, diventa professore ordinario di filosofia all'università di Strasburgo.

Il 28 settembre nel 1918 muore a Strasburgo .

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Opere sociologiche più importanti

Sulla differenziazione sociale (1890) Il problema della sociologia (1894) Filosofia del denaro (1900) La metropoli e la vita dello spirito (1903) The sociology of conflict (1904). La gratitudine: un tentativo sociologico (1907) Sociologia (1908) comprendente Excursus sullo

straniero e Lo spazio e gli ordinamenti spaziali della società.

La socievolezza (1911).

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Scuole teoriche influenzate da Simmel

Scuola Sociologica di Chicago: accento sulle relazioni fra gli individui come oggetto della sociologia; approccio ecologico;

I futuri post-marxisti Bloch, Lukàcs, Benjamin.

L’interazionismo simbolicoLe recenti teorie delle reti.

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La frammentarietà degli interessi di Simmel

Simmel è stato spesso accusato di frammentarietà. Ciò è dovuto: Alla varietà dei suoi interessi (dalla filosofia, alla

sociologia, all’estetica); Allo stile di scrittura, nel quale il saggio breve costituisce

l’esito naturale; Al metodo simmeliano consistente nell’individuare delle

analogie fra “forme” di fenomeni molto diversi.

Per questo, la sua sociologia viene definita formale.

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Il soggetto come centro di attenzione

A differenza di Durkheim, Marx e Weber che hanno elaborato delle leggi generali della società, Simmel studia la condizione soggettiva dell’individuo come prodotto e produttore della società.

E’ uno dei primi ad interessarsi ad alcuni dei temi fondamentali della sociologia della comunicazione interpersonale: l’identità individuale, le situazioni, i gruppi e le relazioni fra individui.

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Tratto da Thinking Sociologically

Hegel’s Influence: Individual and Society as a Dialectical Process

Thesis

(Autonomy)

Antithesis

(Conformity)Synthesis

(The Social Individual)

‘[Social Man] is not partially social and partially individual; rather, his existence is shaped by a fundamental unity, which cannot be accounted for in any other way than through the synthesis or coincidence of two logically contradictory determinations: man is both social link and being for himself, both product of society and life from an autonomous centre’ (Simmel, 1908).

‘The individual is determined at the same time as he is determining; he is acted upon at the same time as he is self-actuating’ (Coser, 1977).

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Dall’individuo alla società

L’oggetto della sociologia di Simmel sono le forme che assumono le relazioni di influenza reciproca e il processo in cui si reificano in forme stabili che è detto sociazione.

Dalla sociazione ha origine la società ed hanno origine le sue istituzioni: “In sé la "società" vera e propria è infatti quell'insieme di

azioni reciproche, collaborazione e rivalità in cui interessi e contenuti materiali o individuali assumono una forma o si rafforzano grazie a impulsi o finalità" (la socievolezza, 41).

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Dalla sociazione alla società\1

“Impulsi erotici, religiosi o semplicemente socievoli, scopi di difesa o di attacco, di gioco, di acquisizione, di aiuto e di insegnamento, nonché innumerevoli altri fanno sì che l’uomo entri in una coesistenza, in un agire l’uno per l’altro, con l’altro e contro l’altro, in una correlazione di situazioni, sia che eserciti effetti sugli altri sia che ne subisca da altri. Queste azioni reciproche significano che dai portatori individuali di quegli impulsi e scopi occasionali sorge un’unità, cioè appunto una <<società>>

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Dalla sociazione alla società\2

“In sé e per sé questi materiali di cui è piena la vita, queste motivazioni che la sospingono, non sono ancora di carattere sociale. Né la fame o l’amore, né il lavoro o la religiosità, né la tecnica o le funzioni e i risultati dell’intelligenza costituiscono ancora – così come sono dati immediatamente, e secondo il loro senso puro – una sociazione: la costituiscono soltanto quando strutturano la coesistenza isolata degli individui uno accanto all’altro in determinate forme di coesistenza con e per l’altro, le quali rientrano sotto il concetto generale dell’azione reciproca. La sociazione è dunque la forma” (Sociologia, p. 9).

Il compito della sociologia è quindi prettamente descrittivo: classificare e descrivere le forme, senza che venga avanzata una teoria dell’azione sociale.

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Es. del metodo formale: l’amore

Simmel affronta due forme dell’amore nel saggio Filosofia del Denaro: il matrimonio e la prostituzione, cercando di comprendere come essi siano espressione di un mondo nel quale il denaro ha reso astratti e formali tutti i rapporti umani.

Della prostituzione dice: “Di tutti i rapporti umani la prostituzione è forse il caso più pregnante di degradazione reciproca alla condizione di puro mezzo” (Filosofia del Denaro, pp. 536).

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La sociologia come nuovo metodo

“Nella misura in cui si appoggia alla considerazione che l’uomo dev’essere compreso come essere sociale e che la società è la portatrice di ogni accadere storico, essa non contiene alcun oggetto che non venisse già trattato in una delle scienze esistenti, ma è soltanto una nuova via per tutte queste, un metodo scientifico che non costituisce – proprio per la sua applicabilità alla totalità dei problemi – una scienza a sé” (Sociologia, cap. 1 Il problema della società).

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Le forme come analogie fra gruppi diversi

“In gruppi sociali i più diversi che si possano immaginare per i loro scopi e per il loro intero significato, noi torivamo tuttavia i medesimi modi formali di atteggiamento reciproco tra gli individui. Sovra-ordinazione e subordinazione, concorrenza, imitazione, divisione del lavoro, formazione di partiti, rappresentanza… si ritrovano in una società statale e in una comunità religiosa, in una banda di congiurati e in una consociazione economica, in una scuola artistica e in una famiglia. Per quanto molteplici possano essere gli interessi dai quali si perviene a queste associazioni, le forme in cui esse si attuano possono tuttavia essere le medesime” (83).

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Oggetti di ricerca della sociologia

“In modo corrispondente si deve dunque procedere con tutti i grandi rapporti e le azioni reciproche che formano la società: con la formazione dei partiti, con l’imitazione, con la formazione di classi, di cerchie e di suddivisioni secondarie…A tali problemi principali si aggiungono poi, sostenendo in modo uniforme la determinatezza formale dei gruppi, dei fatti da una parte più specifici e dall’altra più complicati, come per esempio il significato dell’<<imparziale>>, quello del <<povero>> come elemento organico della società, quello della determinatezza numerica degli elementi dei gruppi, del primus inter pares e del tertius gaudens” (ivi, 88-89).

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Un approccio anche micro/1

“In complesso la sociologia si è propriamente limitata a quei fenomeni sociali nei quali le forze in azione reciproca sono già cristallizzate in base ai loro portatori immediati, perlomeno a costituire unità ideali. Stati e unioni sindacali, gruppi sacerdotali e forme di famiglia, costituzioni economiche ed eserciti, corporazioni e comuni, formazione di classi e divisione del lavoro industriale – questi e i grandi organi e sistemi del genere sembrano costituire la società ed esaurire l’ambito della scienza che la riguarda. [..]

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Un approccio anche micro/2

“Oltre a quei fenomeni macroscopici, che si impongono da tutte le parti per la loro estensione e per la loro importanza esterna, esiste un numero sterminato di forme di relazione e di modi di azione reciproca tra gli uomini che sono di dimensioni minori e meno appariscenti nei casi particolari, ma che vengono offerti da questi casi particolari in una quantità inestimabile e che, sia pure infiltrandosi tra le formaizoni sociali più comprensive, per così dire ufficiali, sono quelle che sole danno origine alla società quale noi la conosciamo.

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Un approccio anche micro/3

“La limitazione ai primi fenomeni ricorda la scienza primitiva del corpo umano interno, che si limitava ai grandi organi, nettamente delimitati, come il cuore, il fegato, i polmoni, lo stomaco ecc.,e trascurava invece gli innumerevoli tessuti, privi di una denominazione popolare o non conosciuti, senza i quali quegli organi più distinti non darebbero mai luogo a un corpo vivente” (93).

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Simmel, La metropoli e la vita dello spirito(1908)

Tema analizzato: la metropoli come costellazione di fenomeni

e come stile di vita

IDEE PRINCIPALILa metropoli comporta una intensificazione della vita nervosa

La vita psichica metropolitana assume carattere intellettualistico

Il denaro diventa il medium della gran parte delle relazioni

Tutta la vita sociale ed in particolare il tempo sono molto coordinati

I 3 elementi precedenti, intrecciandosi, rendono oggettivo, molteplice, complesso, calcolato, impersonale, universale e riservato, il carattere delle relazioni sociali.

Partecipiamo infatti contemporaneamente a molteplici cerchie sociali.

L’abitante idealtipico della metropoli è l’individuo blasé (43, Joyce)

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Simmel, La metropoli e la vita dello spirito(1908)

IDEE PRINCIPALIL’individuo esperisce un’inedita libertà individuale (47)…

… ma contemporaneamente un inedito senso di solitudineLe metropoli sono il luogo del cosmopolitismoLe metropoli spingono alla divisione del lavoro, alla

specializzazione ed all’individualismo……alla esaltazione delle particolarità estreme, alla creazione

di nuovi stili di vita, nuove identità.La città è il luogo ove ognuno è stranieroE’ quindi il luogo della non appartenenza e della tolleranza

(Benjamin)La cultura urbana diviene perciò il tratto prevalente delle

società moderneEssa promuove la mobilità sociale, sia orizzontale che

verticale, la fluidità ed il mutamento sociale.

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Esempi letterari della “scoperta della città”:

Dreiser, Carrie

Balzac, Papà Goriot eLe illusioni perdute

Cather, La mia Antonia,

Crane, Maggie, ragazza di strada

Fante, Chiedilo alla polvere

Joyce, Dubliners e Ulisse

Wolf, Mrs. Dalloway

Woolrich, Si parte alle sei

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Simmel, La moda (1895)

IDEE PRINCIPALINelle società moderne, gli individui vivono una continua

tensione fra differenziazione e identificazione (483).

La seconda si realizza nell’imitazione che ha la funzione di rassicurare il soggetto e di deresponsabilizzarlo per le sue azioni (484).

La doppia funzione della moda sta nella sua natura legata alla classe sociale (485).

Essa ha la capacità di unire e separare: è una cornice che allo stesso tempo include ed esclude (486).

Per la sua natura formale è indipendente dai contenuti: serve a unire, indipendentemente da come (486).

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Simmel, La moda (1895)

IDEE PRINCIPALINon si esprime più tramite la creazione individuale ma è un processo

socialmente organizzato per fini economico-produttivi (487).

Essa è sempre proprietà delle classi superiori, per quanto temporaneamente: appena si diffonde alle classi inferiori perde la sua identità di moda (488). Perciò essa è sempre proprietà di pochi e aspirazione di tutti (491). Da essa ha infatti origine l’invidia (493-4).

Per questa temporaneità essa esprime anche il cambiamento sociale e il mutamento dei costumi (493).

Anche chi si veste ‘non alla moda’ imita ed è influenzato dalla moda stessa (496).

Il legame fra moda e donne si spiega attraverso la debole posizione sociale delle donne nella società (497).

La moda ha anche un contenuto sanzionatorio che si esprime tramite la vergogna (501).

In conclusione, essa ha una funzione di conciliazione fra opposti, gli stessi che regolano tutta la vita sociale.

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Il ciclo di moda ‘hipster’

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Moda e condizione femminile

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Moda e corpo femminile

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Moda e status symbol

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Moda e parodie del genere

http://seidimoda.repubblica.it/dettaglio/la-tribu-dei-ragazzi-con-la-gonna/68301

http://www.style.it/cont/moda/news/0612/2000/prova-ila-francy.asp

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Moda e subculture musicali

http://www.nba.com/news/player_dress_code_051017.html

http://www.nba.com/video/games/hawks/2011/03/08/0021000947_lal_atl_recap.nba/index.html

http://www.youtube.com/watch?v=gDm8V7V5KAw&feature=related

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Moda e organizzazione sociale

I fashion blogs: http://thesartorialist.blogspot.com/

I cool hunters:

http://street-seen.blogspot.com/