gaia blues
DESCRIPTION
Gaia Blues è una canzone a fumetti. Senza parole racconta il rapporto conflittuale tra l'Uomo e la Terra (Gaia). Un libro per tutti i lettori: grandi, piccini o stranieri. E’ la storia d’amore fra una famiglia di orsi e la terra. Il ritmo delle tavole, quasi un fumetto animato, è scandito dal sole, mentre si alterna un disastro ecologico dopo l'altro: l'affondamento di una petroliera, lo smaltimento dei rifiuti di plastica e di quelli tossici, le piogge acide e il surriscaldamento globale. Gli uomini distruggono tutto quello che toccano e gli orsi sono costretti a rifugiarsi su un’isola di rifiuti. Una “Pacific Gyre” del fumetto. Una domanda accompagna da una vignetta all’altra: come si salverà Gaia dall'effetto nefasto dell'Uomo?TRANSCRIPT
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Euro 9,70
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Gaia Blues
I edizione: aprile 2011
Storia, disegni e colori: Gud
Illustrazioni di copertina: Gud
Grafica di copertina e impaginazione: TunuéLab
Text and illustrations
Copyright © 2011 Gud/Tunué S.r.l.
All rights reserved.
Direzione editoriale: Massimiliano Clemente
Tunué S.r.l.
Via dei Volsci 139 – 04100 Latina – Italy
tel. 0773 661760 | fax 0773 1875156
[email protected] | www.tunue.com
ISBN-13, GS1 978-88-97165-21-7
Finito di stampare nel mese di aprile 2011 presso:
Stampa Sud S.p.A.
Via P. Borsellino 7
74017 Mottola (TA) – Italy
Carta:
Hello Silk + 300 g/m2 (copertina)
Munken Print 1,8 115 g/m2 (interni)
Gaia Blues è stampato su carta «amica delle foreste»
certificata FSC
Di Gud presso Tunué:
Gentes (Collana «Prospero’s Books» n. 6)
Heidi mon amour (Collana «Prospero’s Books» n. 17)
Album Gud (Collana «Album» n. 3)
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Il futuro di Gaia
di Folco Quilici*
Il mio primo fumetto, quello che ricordo con maggiore precisione e affetto, fu Topoli-no e il mistero dell’Uomo Nuvola. Da allora non tradii mai il settimanale di Walt Disney;ne aspettavo con ansia ogni sua apparizione in edicola. I miei genitori avrebbero prefe-rito, come mie letture infantili, il Corriere dei piccoli, ma da quando godevo del permes-so di scegliere (intorno ai sette anni, credo) le avventure di Topolino, avevano vinto sututti gli altri fumetti. Più avanti mi piacque molto il Vittorioso per le splendide tavole diaerei e navi disegnate da Corrado Cesar (tanto lo stimavo, che anni dopo gli chiesi di di-segnare la copertina del mio libro d’esplorazione sottomarina, Mala kebir).
Torno volentieri a questi ricordi di «consumatore di fumetti». Assai più vivi nella miamemoria di quanto siano restati quelli di altre letture, nei miei primi anni di consuma-tore di carta stampata. Gran consumatore, aggiungo, perché a quanto ricordato sopradebbo aggiungere un altro appuntamento settimanale, quello con L’Avventuroso. Dovesu tutto privilegiavo le tavole con Cino e Franco e quelle con Gordon.
* FoLCo QuILICI (Ferrara, 9 aprile 1930) è un documentarista cinematografico e televisivo e scrittore italiano.Figlio del giornalista Nello Quilici e della pittrice Emma Buzzacchi, dopo aver iniziato un’attività di tipo cinea-matoriale, si è specializzato in riprese sottomarine, diventando molto popolare anche al di fuori dei confini na-zionali. Ha studiato regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Il suo primo lungometraggio è statoSesto continente del 1954, ricco di suggestive immagini subacquee dedicate ai mari australi. Seguono negli annia venire film e lungometraggi che hanno fatto storia, tra i quali: L’ultimo paradiso, Tikoyo e il suo pescecane,Oceano, Fratello mare. Successivamente ha alternato la documentaristica cinematografica con l’attività giorna-listica, segnalandosi per le inchieste e i servizi speciali riguardanti l’ambiente e la civiltà. (FoNTE: wikipediA.OrG)
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Stimoli, inviti non solo a conoscere il mondo e la sua gente. Ma stimoli ad allargare laconoscenza, cercando di aggiungere – a quelle accumulate – altre informazioni.
Inoltre, per restare ancor più precisamente alle mie esperienze di lettore appassiona-to di fumetti (con il contributo di nonno Lorenzo, finanziatore dei miei acquisti all’edi-cola, ancora aperta, di Viale Cavour a Ferrara), confesso senza arrossire, che furono quel-le letture e gli entusiasmi per gli eroi preferiti, un primo seme per sviluppare non soloun generico amore per il mondo della natura, ma anche di comprendere la necessità dilottare per proteggerla e per salvare creature in pericolo. In particolare mi colpì, su que-sto tema, il fumetto Topolino e la balena bianca.
Di successive letture che ancor oggi continuano, di tanti libri, articoli e saggi sull’argo-mento «salviamo le balene», riconosco, è ovvio, l’importanza. Ma non è un caso se dimolte opere non ricordo né titolo, né autore. E invece, dopo oltre mezzo secolo, ho an-cora precisa memoria delle immagini di quell’immensa balena spaventata. E ricordo lebattute di Topolino e Pippo mentre cercano e riescono a salvarla.
Della superiorità di questo ricordo, su tanti altri importanti, non mi vergogno. Anzi mene vanto.
Tornare a confrontarmi con il fumetto, oggi, grazie a Gaia Blues, è quindi una piace-vole emozione. Soprattutto per la tematica di questa opera di Gud: Gaia – la Terra – e ledevastazioni ambientali. Il rapporto spesso conflittuale tra l’uomo e la Terra, reso conpregevole sintesi in un lungo piano sequenza, è raccontato senza parole, come si addiceagli uomini del futuro: i bambini. Ed è a loro che spererei si rivolgesse questo fumetto,semmai guidati nella lettura da genitori premurosi di educarli a quei valori di rispetto etutela dell’ambiente che soli possono garantire il futuro di tutti noi. Il futuro di Gaia.
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Per Alessandroe per tutti gli uomini che verranno.
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