funboard 135

100

Upload: boardtv-johnson-web-srl

Post on 27-Mar-2016

310 views

Category:

Documents


4 download

DESCRIPTION

Il più prestigioso mensile italiano di windsurf.

TRANSCRIPT

Page 1: Funboard 135
Page 2: Funboard 135
Page 3: Funboard 135
Page 4: Funboard 135

Ph: D

arrell

Won

glr

68 76 84868 76 8884

ModeModeModeMModellll QuQuQuQuQuaaaTTTTTDDD D DDHardHardHardHard Cor Cor CorCor Co e Wae Wae Wae WaWe Wave 6ve 6ve 6ve 6ve 6ve 68 L8 LT8 LT8 LT8 addddd Fd Fd Fd Fd Fin Vin Vin Vn Vin VV4444444

VoluVoluVoluVoluVolumememememe 68668686868 LtsLtsLtsLtsL

SizeSizeSizeSizeS 229x229x229x229xxx53535553535355 cmcmmcmcm

Fin Fin FinFinini C C CCC G-10G-10G-10G-10G-10CNCCNCCNCCNCNCCNCMFC MFC MFC CMFC MFCFFFC QUADQUADQUADQUADQUAQUAD SET SETSETSETSET QS QS QS QSQS 250 250 250 250 25050 CCCCC 000000000000

FinFin FinFin F n bboxboxboxboxboxboxbo USUSUSUSUSUS

R SR·S·R·SR·S·R·S·SSSSS 3 23,2/3,2/3,2/3,2/4,74,74,74,7

ModeModeModeModellll e Wae Wae Wae WaororororeeeeHardHardHardHard CoCo Co Co aaaaaave76ve76ve76ve76 LTD LTD LTD LTD Qua Qua Quaa Quad Fid Fid Fid Fid Fin V4n V4n V4n V4n V4

VoluVoluVoluVoluumememeemeeme 66667676767667676LtLtsLtsLtL ss

SizeSizeSizeizezeizeSizeeS 44444xxxxxxx545454545455454229x229xx229xxxxx cmcmcmcmcmcmmmm

Fin FinnFinFinF SETSETSETSETADAAAADAA MFC MFC MFC MFC MFC MFC QUQUQUAQUUAQU TTTT QS QS 300 300 300300300000 CNC CNC CNC CNCCNC NCNNCCC G-10G-10-10G-10G-G-G-

Fin FiFinFinFin nFin n boxbboxboxboxbb USUSSSUSU

R·S·R·S·R·S·R·S·SR·S·SSSSS 3,7/33,7//3,7/3,7/3,7/5,35 35,35,35,

ededeelllModMoMMMM D QuD QuD QuD Quad Fad Fad Fd in Vin Vin Vn VV4444LTLTLTTDDDHardHardHardHard Cor CorCorCo e Wae Wae Wae Wave 8ve 8ve 84 L4 L4

mememememelulululummmmmVoVoVoVoVo 84848484 LtsLtsLtsLtsLtsLL

izeizezezezeSiSiSiS 229x229x229x229x229x29x55,55555,555,555,555 cmcmm

Fin FinFin nnFFF C C C CCC G-10G-10G-10G-10G-100 00 CNCCNCCNCNCCNCNCMFC MFCMFC MFC MFC MFC QUADQUADQUADQUADQUAD SETSET SET SETTTSETSET QS QS QS QS QSQSS Q Q 300 300 300 300 300003000

boxboxboxoxooxoxboxnn n nn bbbbbbbFinFinFiniFinFinFFin USUSUSUSS

S·S·S·SS SSSSR·SR·SR·SR·SR·S 4,2/4 244,2/4,2/4,2/4,2/, 5,665 655,65,65,5

Using strictly Maui Fin Company Original Fins

Page 5: Funboard 135

75 83 9275 83 9292

Mooddel Wavea Cult 75 LTDDD QuaQQ d Fin V4n V4V4

Voluumme 75Lts

SSSSSSizeSizeizee 232230x230x0230x230x565565656cmcmcmcccmmcm

FFin FiFinFin F n MFC CFCMFC M QUADQUADQUADAD SESE SETT SETSEET QSQS QS QS QQSS 300 3000000300 CNCNC CNCNC CNC C G-10G-10G-10G 10100

FFinFin innn bbbbboxoboxboxoxoxb USUSU

RRRR·R·R·S··S·S·SS·SSSS 3,7/3,7//3,7/5,25,25,25 25,25

ModeModModeodel ad FiinQuaQQWavee CulCulCulCu t 83t 8t LTD QQ nn V4V4V

Volume 83 Lts

SSiSizeSizeSizeSize 231231231x231x23231x5858858588cmcmcmcmmcm

Fin FinFininFin FFiFii NCNCNC NCNNCCNNNC NC G-G-G-G-G-GG50 5050 500 CNCNCNCNCNMFCMMMFC MFC MFCMFC FFC QQUADQUADQUADQUADUADQU SET SET SET SET QS QS QS QS 353555 -----101-10-101-11

Fin FFinFiniin boxboxboxboxbo USUSUSUSUSS

RR·SR·S·R SRR SSSSS 4,0/44,0/4,0/0/4 5,75,75 77777

Model 2 LTD Quad Fin V4t 92WWWaveveveve Cul

Volume 2222929229292 sssssLtstsLtsLtsLtsLt

SizeeSizeSizeS 0000032232232x232x32x606060060 mmmmmmmcmcmcmcmcmm

FinFin inFinnn TTTTT QS QQ QS QS QS 350 3503 CNC NCC G-10G-10G-10GGDDDDD SETSSETSETE SETSESETMMMMMMMMFCC MFC FCFC QUADQUADQUADQUADAD

Fin FinFi boxboxox UUUUUSSSSSSSS

R·S·R·S·R·S SSSS 4,4,4,4,,,,,5/5/5/5/6,26,226,26,2

www.robertoriccidesigns.com - info@ robertoriccidesigns.com

“4 Wheel Drive Sailing”

Using strictly Maui Fin Company Original Fins

Page 6: Funboard 135

ANNO XVI - NUMERO 135DICEMBRE/GENNAIO 2011

DIRETTORE RESPONSABILECristiano Zanni • [email protected]

REDATTORE CAPOFabio Calò • [email protected]

ART DIRECTORGianpaolo Ragno • [email protected]

GRAFICA E DTPCarlo Alfieri • [email protected]

IN REDAZIONEMarco Melloni • [email protected]

FOTOGRAFO SENIORRaffaello Bastiani • [email protected]

INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

testi: Max Brunetti, Fabio Calò, Carine Camboulives, Cesare Cantagalli,

Valentina Crugnola, Sylvain Demercastel, Ovidio Ferrari, Luca Gentilini,

Jeff Henderson, Massimo Mannucci, Roberta Pala, Mattia Pedrani,

Jason Polakow, Francisco Porcella, Matt Pritchard, Axel Reese,

Andrea Rosati, Levi Siver, Nicola Spadea, Keith Teboul, Dario Troiani,

Gabriele Varrucciu.

immagini: Cataldo Albano, Ralph Bachuster, FotoFiore, Francesca La Croce,

Jerome Houyvet, Maxime Houyvet, Tormod Martinez, Roberta Pala,

Axel Reese, Julian Schlosser, Benjamin Thouard, Felice Zompanti.

EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srlvia Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087fax +39.02.48022901 - [email protected] - www.johnsonsmedia.it

AMMINISTRATORE DELEGATOCristiano Zanni • [email protected]

SERVIZI GENERALILuisa Pagano • [email protected]

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIAA&G Marco - Via De Amicis 53 - 20123 Milano.

DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTEROJohnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano

SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTEROJohnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 Milanotel +39.02.43990087 - fax +39.02.48022901 - [email protected] attivo dal Lunedì al Venerdì dalle 14:00 alle 18:00.

MODALITA' DI PAGAMENTOBonifico Bancario intestato a Johnsons Media - Via Valparaiso, 4 - 20144 MilanoBanca Intesa - Coordinate Bancarie: IT 67 o 03069 09529 0724 0265 0199

Funboard è una testata della casa editrice

JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche

gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite),

Snowb (snowboard) e le riviste

Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite)

Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle)

6:00AM (skateboard), GirLand (femminile),

SupTime (stand up paddle).

Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva

autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non

espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui,

nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di

riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso

essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati

dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista.

Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.

PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00

ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00

PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio

ISSN 1124-0261registrazione Tribunale di Milano n.5 del14.01.1995 ROC - Registro Operatori diComunicazione - 1234

STAMPAAlfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)

>ECCETERA

Quanti articoli dagli angoli più remoti del pianetaabbiamo pubblicato di Manu Bouvet e della sua crew?!?Location insolite, spesso molto difficili da raggiungeree dove è necessario un grande spirito di adattamento.Le soddisfazioni però che si possono ottenere da questiviaggi sono tante, e molte di queste sono racchiusenella poesia della foto di cover di questo numero.

RIDER Manu Bouvet | LOCATION Papua

FOTO Benjamin Thouard

Un altro anno se n’è andato, è letteralmente volato. Il numero

a cavallo del vecchio è nuovo anno è sempre molto importante

per noi di Funboard, è il momento in cui si tirano le somme e

si fanno progetti per il futuro fermandosi a riflettere, ma non troppo perchè la prossima

scadenza è già dietro l’angolo. Come sempre abbiamo cercato di accompagnarvi in questi 12

mesi informandovi e facendovi sognare, anche con l’aiuto del rinato sito funboardmag.com che

compie proprio nel mese di dicembre il primo compleanno della sua rinascita. È stato tanto il

lavoro dietro a funboardmag.com e siamo soddisfatti che anche voi abbiate percepito i nostri

sforzi visitando le pagine del sito con sempre maggiore frequenza. “Anno nuovo, vita nuova” si

dice, e come vi abbiamo già abituato in precedenza, abbiamo scelto questo importante numero

per cambiare e rinnovare la veste grafica della rivista, perché anche l’occhio vuole la sua parte

e noi di Funboard lo sappiamo bene!

La copertina è dedicata a Manu Bouvet, un personaggio che ormai dovreste conoscere bene in

quanto spesso ci ha fatto sognare con i suoi windsurf trip nei posti più belli del nostro pianeta.

La foto della cover si riferisce ad un articolo che pubblicheremo sul prossimo numero, Manu e

la sua crew questa volta hanno davvero esagerato… sarà un articolo epico! Il resto della rivista

è un tuffo nelle ultime novità dal nostro mondo: interviste a personaggi come il nuovo e

giovanissimo Campione Italiano di Freestyle, nuovi ed esclusivi report da posti da urlo, il

racconto delle ultime gare italiane della stagione, con particolare attenzione alla gara Wave in

Sardegna perché delle foto così belle hanno bisogno di uno spazio adeguato, senza dimenticare

il lavoro che c’è dietro a tutto questo… E che rammarico per i soli 13 iscritti! Mi raccomando il

prossimo anno dobbiamo essere molti di più! Concludiamo con un bel approfondimento sul Sud

Africa di alcuni nostri amici, e quale miglior momento dell’anno se non questo per pubblicare

un nuovo spot guide su Cape Town. Sicuramente quando sarò sull’aereo che mi porterà verso la

mia meta tanto sognata saprò cosa leggere…

Auguro un Buon Natale a tutti voi che ci seguite con tanto affetto e ringrazio tutti i miei

collaboratori, sia quelli della redazione che quelli esterni, per il loro importantissimo lavoro. E

come ogni anno un ringraziamento particolare va al direttore, Cristiano Zanni, che rende tutto

questo possibile.

Buon Natale e felice anno nuovo.

Have fun!

Fabio I-720

4

Page 7: Funboard 135
Page 8: Funboard 135

6

Page 9: Funboard 135
Page 10: Funboard 135

8

Page 11: Funboard 135

9

Page 12: Funboard 135
Page 13: Funboard 135
Page 14: Funboard 135

CAMPIONATO NAZIONALE WAVE AICW-WN - WAVE EXTREME CALABRIALe regate sono terminate e Wave Extreme Calabria ha emesso

il verdetto. Anche in questa tappa è stato terminato il solo

tabellone single ma i valori in acqua dei contendenti è stato

inequivocabile. I migliori atleti si sono confermati in

entrambe le regate. Questa gara segna anche il termine del

Campionato Nazionale Wave AICW-WN. Due le gare disputate:

Extreme Sardegna mure a sinistra e Extreme Calabria mure a

destra. Due gare che hanno esaltato le caratteristiche

migliori dei migliori atleti italiani del momento, due gare che

hanno messo a nudo i waver costringendoli a dimostrare le

proprie capacità senza poter nascondere nulla. Il Campionato

Nazionale 2010 finisce qui, complimenti a chi ha partecipato.

Il Campionato Nazionale 2011 sta per cominciare, chi ha

fegato si prepari.

Noi di Funboard abbiamo preferito suddividere il report di

questi due eventi Wave in numeri diversi. In questa

pubblicazione, tra qualche pagina, troverete il resoconto

della prima gara in Sardegna. I commenti tecnici delle gare li

potete trovare facilmente anche sul sito www.windsurfnation.eu. Nonostante la scarsità di partecipanti abbiamo voluto comunque dare il giusto spazio alla gara

raccontandovela attraverso le immagini di un vero artista della fotografia, FotoFiore, che da parte nostra rappresenta il punto di vista più oggettivo che ci possa

essere. Il report tecnico lo abbiamo tratto dal sito ufficiale della gara, e come nostra abitudine ci siamo poi soffermati su altri argomenti e riflessioni. Tirate le

vostre conclusioni. Per quanto riguarda la seconda tappa svolta in Calabria abbiamo preferito posticipare sul prossimo numero l’articolo per conoscere meglio

questa regione con i suoi tantissimi spot di qualità e sconosciuti. Approfondiremo quindi come si deve questa piacevolissima sorpresa con una Calabria on fire!

Intanto pubblichiamo la classifica della gara e il ranking nazionale Wave 2010, per tutto il resto stay tuned…

Classifica WAVE EXTREME CALABRIA Steccato di Cutro:

1) Andrea Rosati (RRD, Neil Pryde)

2) Gianmario Pischedda (Fanatic, Ezzy)

3) Fabio Caló (Starboard, Severne)

4) Raimondo Gasperini (Starboard, Severne)

5) Barbieri, Spadea, Cappuzzo, Campolo

9) Longo, Revel, Albano

Classifica Finale Campionato Nazionale AICW-WN:

1) Andrea Rosati (RRD, Neil Pryde)

2) Gianmario Pischedda (Fanatic Ezzy)

3) Fabio Caló (Starboard, Severne), Raimondo Gasperini (Starboard, Severne)

5) Jaques Barbieri (RRD, RRD)

6) Marco Revel (Fanatic, Ezzy), Fortunato Longo (Fanatic, Challenger)

8) Spadea, La Croce, Cappuzzo, Campolo, Mazzocca, Poli, Mariotti

14) Albano, Giorgi, Paganini

ERRATA CORRIGENel numero scorso abbiamo pubblicato la classifica della Freestyle Exhibition di

San Teodoro durante l’E…Vento. Ci sono state delle incongruenze. Per dovere di

cronaca vi riportiamo la classifica corretta.

Classifica finale Freestyle Exhibition E… Vento Coca-Cola Zero

1) Filippo Bestetti

2) Stefano Lorioli

3) Nicola Spadea

4) Raimondo Gasperini

5) Marco Vinante,

5) Livio Spadea,

5) Alvin Panzera,

5) Matteo Todeschi,

5) Andrea Melis

9) Federico Infantino,

9) Francesco Cappuzzo,

9) Dario Troiani,

9) Gabriele Varrucciu,

9) Mattia Fabrizi,

9) Iacopo Testa,

9) Pietro Albano,

9) Nicola Terenzi,

9) Luigi Madeddu

13) Fabrizio Fozzi, Paolo Bacchini

VOLKSWAGEN E PIETRO ALBANOFrequentando gli spot alla ricerca di adrenalina/vento avevo notato che a

Malcesine, Cannes, Sottomarina, Pietro Albano stava utilizzando un’auto nuova,

diversa dalla solita Toyota o Ulisse del papà fotografo. La spiegazione che il nostro

Pietro Albano, 19 anni e freestyler del Lago di Garda, a sorpresa ha concluso un

accordo con il Concessionario Veicoli Commerciali Volkswagen Vicentini di Verona

per utilizzare un Caddy 7 posti Maxi che con tutto rispetto risulta molto efficiente

per ciò che serve a un amante del vento: spazio, costi di percorrenza (metano) e

comodità di guida. Bravo Pietro e chiaramente grazie a Vicentini che crede nello

sport e mobilità degli appassionati del vento.

12

Hollywood a Steccato di Cutro (Calabria).© Cataldo Albano

© Cataldo Albano

Page 15: Funboard 135
Page 16: Funboard 135

SCORPION BAY – OPEN DAYTre Campioni del Mondo e tutto il gruppo Testimonial Scorpion Bay hanno fatto da cornice alla

seconda edizione dell’Open Day, il giorno in cui l’azienda bergamasca ha aperto le porte al pubblico.

“Un Lunedì da Campioni”. È stato questo il leitmotiv della seconda edizione dell’Open Day di Scorpion

Bay tenutasi lunedì 8 novembre, ad Albino (BG) presso l’headquarter di Gipsy S.p.A., l’azienda

proprietaria del marchio Scorpion Bay: una giornata in cui l’azienda di Lucio ed Emanuela Mistri ha

aperto le porte al pubblico facendo conoscere il proprio gruppo Testimonial alla rete vendita e alla

clientela Scorpion Bay. Campioni nello stile Scorpion Bay, ovvero nei risultati ma soprattutto

Campioni nella passione con la quale affrontano la vita e lo sport. È in questo che da sempre crede

Scorpion Bay e condivide con i propri testimonial e con tutto lo Staff di Gipsy.

Una giornata carica di adrenalina trascorsa vicino a Campioni quali il quattro volte Campione del

Mondo TONY CAIROLI (Motocross World Champion MX1 2010), il tre volte iridato FABIO INCORVAIA (Jet

Ski World Champion 2010) e il polacco TADDY BLAZUSIAK, Campione del Mondo Enduro Indoor 2010.

Nella zona esterna all’azienda è stato creato un paddock con i Truck del Team KTM Red Bull Factory

Racing, le moto dei Campioni del Mondo, le macchine da rally ufficiali del Team Vedovati Corse, aree

dimostrative e stand promozionali.

Un evento pienamente riuscito che si è protratto fino a tardo pomeriggio tra autografi, balli, musica e divertimento, come hanno sottolineato le autorità presenti:

dal sindaco del Comune di Albino, Luca Carrara presente con l’Assessore Franco Petteni, dall’Assessore provinciale Fausto Carrara e dal Presidente della Comunità

Montana Eli Pedretti e dall’Assessore Guido Fratta.

BE 1 ONEIl Be 1 One nasce da

un’idea di tre amici

surfisti, che girando

il mondo, hanno

avuto l’occasione di

visitare i locali più

esclusivi, ed hanno

deciso di crearne

uno proprio. Il Be

One Lounge Bar è un locale situato al centro di Olbia, la porta

della Costa Smeralda. A pochi passi dal centro storico e dal

waterfront. Qui troverai un ambiente raffinato ed esclusivo,

moderno ed elegante, dove passare momenti di relax, iniziando

la giornata con un ottimo caffè alla nocciola ed un cornetto

integrale ai frutti di bosco o un affogato alla Nutella. La vostra

permanenza può essere allietata con deliziosi snack e fast

lunch, il tutto accompagnato da un ottimo vino Cannonau.

L’aperitivo serale è il momento che più ci distingue, sempre

accompagnati da musica Live di artisti locali, potrai distrarti

fra le molteplici pietanze selezionate dallo chef. Locale

frequentato dai local di Marina Maria e Cala Pischina e punto

di riferimento per tutti i surfisti in transito. Troverete

logicamente un collegamento Wi-Fi gratuito per aggiornarvi

sulle condizioni meteo, e anche tutti gli ultimi numeri di

Funboard. Be One Lounge Bar: Olbia, in Via Defilippi 28.

www.be1one.it

Mattia Pedrani all’Open Day di Scoripon Bay.

PARANIGHT 2010… ALBA 2011Fine ed Inizio. La Paranight 2010 è stato l’evento che ha messo

il suggello a una stagione surfistica che si è rivelata ricca di

soddisfazioni per iParassiti.com, la ASD organizzatrice della

serata. Anche se da un punto di vista meramente statistico

Ora e Peler hanno vissuto annate migliori, le giornate ventose

sono state spessissimo di eccellente qualità, consentendo a

tutti grande divertimento e la possibilità di fare notevoli

progressi personali. Inoltre, iniziative come la “Domani plano

anch’io…” o il Parassiti Party hanno regalato a chi vi ha

partecipato tantissimo divertimento e hanno permesso di sviluppare un senso di aggregazione che

va oltre la pura e semplice pratica del windsurf. Per coronare degnamente questa annata e

festeggiare il suo successo, Oscare & C. hanno chiamato a raccolta associati e simpatizzanti sabato

6 novembre nella chiccosa cornice dell’IndoVino, il lounge bar che si trova nel complesso dell’Hotel

Nero Cubo a Rovereto. Un nutrito numero di amici si è quindi ritrovato e ha trascorso una gradevole

serata, animata dalla musica dei DJ Nikyta e Ginolatino, che si sono come di consueto alternati a

mixer e console. Nell’ambito dell’evento, chicca dello stesso, si è assistito alla presentazione in

anteprima dell’ultimo video di Mattia Pedrani dal titolo “Infamous Double Hero”. Il video è un

susseguirsi frenetico di manovre al ritmo incalzante dell’ultimo brano scritto dal nostro local rapper.

Al termine della presentazione, I-00 ha vestito i panni del “padrino”, presentando ufficialmente la

tessera associativa 2011, sulla quale anche quest’anno ha messo faccia e manovre! In questo modo,

la chiusura di una stagione è diventata l’occasione per l’apertura di quella successiva, dimostrando

come non ci sia soluzione di continuità al piacere di praticare il windsurf e di stare assieme,

condividendo passioni e momenti di allegria e divertimento. Le nuove tessere sono già disponibili e

possono essere richieste ai membri del direttivo o attraverso il sito sociale www.iParassiti.com

utilizzando la modalità Card At Home che prevede la spedizione gratuita a casa dell’associato. Nuove

convenzioni e nuovi servizi per tutti quelli che nel 2011 decideranno di Parassitare il Vento!

Mattia Pedrani eOscar, presidentedell’associazioneIParassiti.

Page 17: Funboard 135

naishsails.com

ForcePower Wave

SessionAll Around Wave

BoxerCompact Wave

RallyFreeride

Indy2 Cam Slalom

Grand Prix Ltd.3 Cam Slalom

RipperJuniors

Scout SESchools

WaveCore Wave

KonceptUniversal Wave

FreestyleFreestyle/Wave

Nitrix/Nitrix ASTFreeride

Grand PrixSlalom

KailuaSchools/Recreational

PPPPPPPPPPPPPPPPPPPPooooooooooooossssssssssssssssssiiiiiiiiiiiiibbbbbbbbbbbbbbbiiiiiiiiiiiillllllllllllliiiiiiiiiiitttttttttttiiiiiiiiieeeeeeeeeeeeesssssss

distribuito da: Action to Sport SrlT: 0185-264754, F: [email protected]

Page 18: Funboard 135

BUON NATALE DAL SURFSEGNANALa stagione al Lago di Garda è ufficialmente conclusa, il freddo è arrivato e con lui anche la neve! Il SurfSegnana

di Torbole, dopo l’ennesima stagione ricca di successi, fa una piccola pausa in questo periodo invernale.

Una pausa relativa perché l’ufficio, anche se in orari ridotti, rimane comunque aperto e quindi potete mandare e-mail

per prenotarvi la vostra prossima vacanza all’insegna dello sport a 360° nella splendida cornice dell’Alto Garda. Lo staff

del SurfSegnana risponderà puntualmente alle e-mail per esaudire le vostre richieste e necessità. I preparativi per la

prossima stagione sono già in atto per garantire ai clienti del SurfSegnana una nuova stagione con tante novità, offerte

vantaggiose e divertimento assicurato. Augurandovi Buon Natale il SurfSegnana vi ricorda le offerte speciali per week

end (a partire da 169euro per 2 notti con prima colazione, 2 giorni di corso e 3 di noleggio surf e bike) o intere settimane

(a partire da 299euro per 6 notti con prima colazione, 3 giorni di corso e 7 di noleggio surf e bike). Il 16 Aprile 2011 inizierà

la nuova stagione, intanto la segreteria è a vostra disposizione, per qualsiasi informazione e preventivi su misura:

tel. 0464.505963; fax 0464.505498; e-mail [email protected]; web www.surfsegnana.it

PAT LOVE TFM 2011Pat Love introduce 2 nuovi concetti rivoluzionari nel mondo dei trapezi. Costruzione Body-Wrap (per kite e windsurf).

I trapezi Pat Love sono già rinomati per essere estremamente confortevoli, probabilmente i più comodi in circolazione.

Già 4 anni fa sono state introdotte delle notevoli innovazioni, rendendo sorpassati i vecchi trapezi dalla tipica costruzione

piatta. Oggi ci sono ancora un sacco di produttori che hanno in commercio trapezi piatti, che appena vengono indossati

si riempiono di pieghe scomodissime, nel 2006 infatti Pat Love ha proposto il primo trapezio curvo, che, come nessun

altro, avvolge il corpo alla perfezione, senza nessuna piega. Per il 2011viene ontrodotta un’altra innovazione, con la

nuovissima costruzione Body-Wrap: ogni trapezio è costruito e cucito già in posizione sul corpo, già conformato alla

perfezione per calzare il fisico. Questa realizzazione è possibile esclusivamente grazie all’utilizzo di una costruzione molto

difficile e specifica, che utilizza un supporto di cucitura cilindrico, al posto del solito supporto piano. Due persone

lavorano contemporaneamente sullo stesso trapezio, anziché una sola: la prima si occupa delle cuciture mentre la

seconda tira il tessuto interno ed il rivestimento esterno con tutta la sua forza, in modo che il trapezio assuma già la sua

forma cilindrica. Il risultato è quindi totalmente anatomico, senza alcuna piega, come mai prima d’ora. Questi concetti

vengono applicati su tutti i nuovi trapezi Pat Love come anche sul modello di punta per il Windsurf TFM, dove sono presenti

anche dei bordi ricoperti di neoprene per aumentare il confort sulle costole. Disponibile nei colori nero e bianco.

La costruzione Body-Wrap dei nuovi trapezi Pat Love.

Page 19: Funboard 135

EUROPEAN FREESTYLE PRO KIDS TOUR + EUROPEAN FUNBOARD EXPRESSIONL’European Freestyle Pro Kids Tour (EFPKT) è il

risultato della collaborazione tra la International

Funboard Class Association (IFCA) e il European

Freestyle Pro Tour (EFPT). Il coordinatore del tour è

l’ex-freestyler di Bonaire Ruben Petrise. Nel 2010 sono

state disputate 6 gare con le varie categorie, tra cui

una anche a Reggio Calabria di cui abbiamo già

pubblicato il report con i nostri giovani portacolori a

farla da padrone. Il tour 2010 si è concluso con

l’evento francese a Six Fours, il famoso spot vicino a

Tolone, da cui provengono tanti talenti francesi, come

un certo Thomas Traversa o Antony Ruenes. Dal 10 al

14 novembre gli spot di Le Brusc e della Coudoulliere

sono stati presi d’assalto dai giovani rider e non solo

per le 3 gare in programma: le finali del EFPKT, una

gara Freestyle Open e una Wave Open. Tanti gli italiani

presenti, soprattutto iscritti al Pro Kids Tour,

capitanati da Mattia Fabrizzi e dal suo

“accompagnatore” Filippo Bestetti. Mattia ha vinto

nella categoria Under 20 mettendo dietro di se il

fortissimo local Adrein Bosson e il secondo migliore

degli italiani Demetrio Genazzani. Filippo invece ha

gareggiato nelle categorie “Open”, non essendo più un

“Kids”, arrivando secondo nel Freestyle, dietro a

Bosson, e classificandosi anche al secondo posto nella

combinata Wave/Freestyle. Insomma i nostri ragazzi

hanno fatto vedere anche nell’agguerritissimo spot

francese di che pasta sono fatti. Mattia Fabrizzi non

avendo partecipato ad alcune gare del Tour EFPKT, e

vincendone due (Reggio Calabria e Six Fours), non ha

vinto il titolo, anche se a quanto sembra ci sono stati

dei regolamenti poco chiari a riguardo. Noi

aspettiamo ancora un commento dai protagonisti per

capire meglio come è andata e lo pubblicheremo sul

prossimo numero di Funboard.

RISULTATI EUROPEAN FUNBOARD EXPRESSION 2010

Risultati combinata Wave/Freestyle

1) Adrien Bosson (France - SFWO – Fanatic/North)

2) Filippo Bestetti (Italy – RRD/RRD)

3) Manu Canepa (France – RRD/Gun)

Champion d’Europe EFPkt – 20 ans dopo 1 double

élimination

Valentin Böckler (Germany – Tabou/Vandal)

Champion d’Europe EFPkt – 17 ans dopo 1 double

élimination

1) Tim Ruyssenars (Nederlands – Aerotech/Roha.eu)

Resultati “National Freestyle” dopo 1 double elimination

1) Adrien Bosson (France - SFWO – Fanatic/North)

2) Filipo Bestetti (Italy – RRD/RRD)

3) Manu Canepa (France – RRD/Gun)

4) Jeremy Amsellem (France – Fanatic/North)

5) Paco Mercader (France - SFWO – Tabou/Hot Sails)

6) Matthieu Bonno (France)

7) Olivier Gouezo (France)

7) Tim Ruyssenars (Nederlands – Aerotech/Roha.eu)

9) Marco Livraghi (Italy - Tabou/North)

9) Maxime Gaubert (France)

Resultati EFPkt – 20 ans dopo 1 double elimination

1) Mattia Fabrizzi (Italy – Fanatic/North)

2) Adrien Bosson (France - SFWO – Fanatic/North)

3) Demetrio Genazzani (Italy)

4) Valentin Böckler (Germany – Tabou/Vandal)

5) Nadir Balena (Italy)

5) Marco Livraghi (Italy - Tabou/North)

5) Kevin Allegre (France - SFWO – RRD/RRD)

Resultati EFPkt – 17 ans dopo 1 double elimination

1) Tim Ruyssenars (Nederlands – Aerotech/Roha.eu)

2) Paco Mercader (France -SFWO – Tabou/Hot Sails)

3) Loïc Lesauvage (France - SFWO)

4) Valentin Abrial (France - SFWO)

Men results “National Vagues” dopo 1 single

elimination

1) Jean Marc Viande (France)

2) Adrien Bosson (France - SFWO – Fanatic/North)

3) Cédric Bordes (France – Tabou/Gaastra)

4) Ben Légier (France – Quatro/Goya)

5) Stef Légier (France – Quatro/Goya)

Women results “National Vagues” dopo 1 single

elimination

1) Aubet Fanny (France)

2) Joly Ophélie (France)

3) Stella Fazi (France)

4) Clémentine Lecomte (France)

Page 20: Funboard 135

18

TROFEO CITTA’ DI SAVONADI Max Brunetti

Nel week-end del 16 ottobre si è svolto presso la Lega Navale di Albisola il primo

appuntamento delle competizioni liguri con la 1°edizione del “Trofeo Città di Savona”,

riconosciuta dall’AICW e valida per il campionato del Nord/Ovest.

Contemporaneamente si è svolta anche la 6° edizione della regata amatoriale “Trofeo

cippa”. Il circolo savonese ha dimostrato grandi capacità organizzative sia in acqua

che fuori, l’ambiente molto ospitale ha fronteggiato bene la mancanza di vento del

primo giorno rendendo la giornata piacevole. Il caro Eolo ha quindi deciso di premiare

l’impegno degli organizzatori regalando una domenica di vento, infatti già dalle prime

ore del mattino un forte vento da Nord ha iniziato a soffiare con prepotenza su tutta la

costa savonese preannunciando una regata molto interessante! Puntuali come

orologi svizzeri gli organizzatori si presentano in spiaggia alle 07:30 per posizionare il

campo gara, il primo lavoro è stato svolto in breve tempo e molto bene, infatti alle 10:00

sono state date le prime partenze di entrambe le categorie. Nella categoria amatoriale

si mette subito in evidenza Federico Parodi vincendo la prima prova con un bordo di

distacco, seguito da Fabio Sabatelli. La categoria regatanti vede in prima posizione

Matteo Iacchino (JP/Gaastra), seguito dal sottoscritto (RRD/Gaastra)! A seguire un

continuo incalzare di partenze fino alle 12:30 alternate tra “atleti” e “amatori”, per un

totale di cinque prove che hanno consolidato i vincitori di entrambe le categorie.

L’organizzazione a terra è stata decisamente rigorosa e piacevole. Una degna

“pastasciuttata” a doppia scelta ha chiuso le fatiche prima della premiazione finale.

ERRATA CORRIGENel numero scorso abbiamo assegnato ad una “faccia” un nome sbagliato. Questo succede quando ci si sente

troppo spesso via e-mail o al telefono senza mai effettivamente presentarsi di persona. Nell’articolo “Challenger

Sails FreeG 2011” a pag. 32 del numero 134, nela foto che ripubblichiamo qui di fianco abbiamo erroneamente

indicato nella didascalia il nome del velaio Mario Maniero. Trattasi invece di Gabriele Malorgio. Ovviamente ci

scusiamo con i diretti interessati anche perché ci hanno fatto notare una certa differenza di età tra i due…

Max Brunetti

Gabriele Malorgio

La partenza della prima prova della regata di Albissola.

Page 21: Funboard 135
Page 22: Funboard 135

20

Ma il 2010 non è stato semplicemente l’anno Zero degli eventi Free12 con Classifica

RRD Team 12, ma è stato anche l’anno che ha sancito la vivacità di una categoria che

sin dal primo evento disputato in maggio a Marina di Grosseto, ha visto la

partecipazione numerosa di tanti giovani che avevano voglia di confrontarsi ad armi

pari, in una categoria dal regolamento molto semplice ed efficace. Ma rivediamo

quali sono state le tappe salienti di questo percorso.

PRIMA TAPPA

MARINA DI GROSSETO – 15/16 maggio

Alla prima tappa di Marina di Grosseto gli iscritti alla RRD Team 12 Open Slalom, sono

ben 23: incuranti del freddo e della pioggia sono arrivati dal Lazio, dalla Lombardia

e da tutta la Toscana per partecipare a questa nuova formula di regate. Il sabato,

sotto una pioggia battente, sono state disputate ben 3 prove Slalom: partenza a

coniglio dalla spiaggia e regata a bastone. Vince la prima prova Maurizio Coppola,

del Circolo Velico Pietrabianca, seguito dal giovanissimo Andrea Mauro della

Compagnia della Vela Grosseto. Nella seconda, stesse modalità, vince Luigi Romano

della CdV Grosseto, seguito da Attilio Verdi. Vince ancora la terza Luigi Romano

seguito dal giovanissimo Mattia Camboni della Lega Navale di Civitavecchia.

Domenica la pioggia ha dato finalmente tregua a partecipanti ed organizzatori, ma

anche il vento si è preso una bella pausa. Per fortuna adesso ci sono le tavole da SUP

e tutti quanti si sono disimpegnati molto allegramente a girare attorno a una boa,

ma con le pagaia in mano!

SECONDA TAPPA

VADA - 26/27 giugno

La RRD Team Twelve trova un secondo successo con lo svolgimento dello Slalom

“Half Hour” dopo l’edizione “Spring Cup” di Marina di Grosseto. A Vada il vento da

Nord-Ovest a regime di brezza dai 12 ai 14 nodi ha permesso di stillare la classifica

sulla mezz’ora non volendo rischiare di andare oltre con il pericolo di vanificare

tutto. Alla partenza quattordici concorrenti provenienti dalla sola Toscana con tanta

voglia di partecipare nonostante le previsioni del tempo non indicassero una

particolare intensità di vento. Ma si sa: “Le previsioni sono previsioni altrimenti si

sarebbero chiamate certezze”. E come disse un grande del windsurf italiano come

Gigi Barrella: “Le regate si vanno a fare sempre anche quando non ci sono i premi

in denaro”; proprio su questa falsariga l’atteggiamento positivo è stato comunque

ripagato e tutti sono scesi in mare portandosi rapidamente sull’allineamento ad

attendere i segnali di partenza guidati dallo staff regata del Circolo Velico

Pietrabianca che ha dimostrato l’interesse e la preparazione di seguire anche i

Andrea Mauro in azione nella prima tappa a Marina di Grosseto.

Slalom action aMarina di Grosseto.

Page 23: Funboard 135

21

calendari del windsurf. A vincere l’assoluto e la classifica AICW 12 è stato Antonio

Lai del Centro Windsurf Vada/CVP che ha dimostrato di conoscere bene il suo mare.

Davide Gabriellini si è aggiudicato il titolo RRD Team Twelve piazzandosi secondo

assoluto davanti a Cesare Lami. Va sottolineato che anche durante queste regate

l’attenzione è sempre stata rivolta alle categorie dei più giovani i quali per

entusiasmo e simpatia sono tutti dei vincitori. Paolo Marconi ha vinto la categoria

Youth dimostrando ottime potenzialità sia tecniche che tattiche. Infatti nella Match

Race del secondo giorno effettuata con tavole Long Rider RRD e vele 8.5 Paolo ha

vinto con grande determinazione. La Match Race Juniores ha premiato Edward Fogli

che ha regatato veramente bene, complimenti! Ritornando alla regata RRD Team

Twelve negli Juniores in testa si è piazzato Giulio Geppetti con 12 lati percorsi

seguito da Daniele Niccolini e Guglielmo Borioni. Alessia Fulceri unica donna si è

fatta valere con 8 lati percorsi e una buona performance nella Match Race. Il Centro

Windsurf Vada ha colto l’occasione anche per ringraziare il Circolo Velico

Pietrabianca, Ricci International e tutti i partecipanti.

TERZA TAPPA

LIVORNO – 2/3 ottobre

La regata valida sia per il Campionato Toscano Slalom AICW, Free 12 AICW e la

categoria “made in RRD” RRD Team Twelve si è disputata a Livorno nelle giornate del

2 e 3 ottobre. Gli iscritti erano circa 25, dei quali una buona parte (8) provenienti

dalla Scuola Windsurf Livorno, che già da qualche anno vanta ottimi numeri nel

settore “nuove leve”. È stata la prima regata organizzata nel nuovo centro della

Scuola Windsurf Livorno, che ha messo a disposizione dei regatanti un’ottima

organizzazione. L’animazione della regata guidata dall’Ovo Team (anche stavolta

Dario Guarducci in trincea) ha infatti saputo mantenere alto il livello del divertimento

anche quando il vento tardava a soffiare. Nella giornata di sabato, data l’assenza di

vento, sono state organizzate delle batterie di SUP, al termine delle quali ha trionfato

il piombinese Paolo Marconi. Nella tarda mattinata di domenica lo scirocco ha

permesso agli atleti di portare a termine 3 prove di slalom che hanno visto il

grossetano Luigi Romano vincere senza grossi problemi (3 primi posti per lui)

davanti all’inestinguibile Maurizio Coppola e al baby prodigio Andrea Mauro. Buona

anche la prova di Catherine Fogli, miglior atleta femmina under 15, e vincitrice della

categoria Team Twelve. Durante le due giornate si è registrata un’ottima affluenza di

pubblico favorita non solo dal bel tempo, ma anche dall’animazione e dai diversi

stand dislocati nella terrazza sopra il circolo: erano presenti marchi come Dude e

Maui Gym, e perfino un’esposizione di riproduzioni di armi hawaiane fabbricate

artigianalmente da Freddie Shark. L’evento ha fornito l’occasione per presentare la

nuova collezione di tavole RRD 2011, grazie anche al fatto che la scuola dei Tre Ponti

è diventata “Test Center RRD”, che hanno suscitato l’ammirazione di appassionati e

semplici curiosi. Infine un ringraziamento dagli organizzatori agli atleti che hanno

partecipato, al pubblico che ha risposto “presente” e ai vari sponsor!

FINALISSIMA

COLUCCIA – 28/31 ottobre

Il vento a Coluccia durante le Coluccia Finals non è stato molto generoso, ma l’evento

è stato comunque caratterizzato dalla presenza massiccia di iscritti e ragazzini,

accorsi numerosi per darsi battaglia fra le boe della regata Slalom Free12 e RRD

Team 12. Dopo tre giorni di attesa passati comunque in un clima festoso, fra stage

Slalom con Rosati, competizioni SUP e planate a intermittenza, ci si è dovuti

arrendere all’evidenza: il forte vento da sud che spazzava tutto il Belpaese non

avrebbe dato il suo contributo a Coluccia. Pertanto nel corso di una bella cerimonia

di premiazione sono stati premiati i ragazzi che nel corso della stagione hanno

partecipato a tutte le tappe e che rappresentano la colonna portante di questa

manifestazione. Quest’anno la vittoria della classifica finale su un calendario di ben

tre prove disputate è andata ad un ragazzetto Grossetano, Andrea Mauro, che con le

sue vele Freeride no cam si è permesso il lusso di lasciarsi spesso e volentieri alle

spalle regatanti ben più attrezzati che partecipavano per la classe Free12. Tutto

questo a dimostrazione che se ci si vuole divertire sui campi di regata non servono

grandi investimenti e che di ragazzi giovani che praticano il nostro sport ce ne sono

tanti, si tratta di dargli le giuste motivazioni e obiettivi facilmente perseguibili.

PROGRAMMA RRD TEAM TWELVE 2011

L’anno prossimo la RRD Team 12 si correrà sempre in abbinamento col Campionato

AICW Free 12 su un calendario di 5-6 tappe che daranno la possibilità a tutti di

divertirsi e concorrere alla vittoria di un titolo che sono sicuro andrà ad acquisire

una propria importanza stagione dopo stagione.

CALENDARIO PROVVISORIO 2011 RRD Team 12

9-10 aprile RRD TEAM 12 MARINA DI GROSSETO

14-15 maggio RRD TEAM 12 LIVORNO

1-3 luglio RRD TEAM 12 TORBOLE

22-24 luglio RRD TEAM 12 GERA LARIO

28-31 ottobre RRD TEAM 12 COLUCCIA FINALS

Quelli del Coluccia Finals... Andrea Mauro è quello che tiene stretto latavola che fa parte del pacchetto RRD che ha vinto per l'anno prossimo.© Cataldo Albano

Page 24: Funboard 135

22

L’estate ormai è storia ed è ora dei movimenti di mercato, che si vocifera siano molto

interessanti… Ci sono numerosi rider che stanno cambiando scuderia ma la novità

maggiore è sicuramente l’abbandono di Dan Kaseler, velaio capo in Gaastra! Io

sinceramente ne sono rimasto veramente traumatizzato, ma purtroppo a volte

capita… Per quanto riguarda Maui, questa stagione sta facendo faville! Jaws ha già

rotto svariate volte e Ho’okipa brulicava di rider che si stavano preparando al meglio

per la finale di PWA Wave a Cabo Verde! In questi ultimi 5 giorni poi, le condizioni per

il surf sono state epiche, mentre il vento si riposava un po’ per ripartire a bomba nei

prossimi giorni! Che vita…

Cabo Verde sta succedendo in questo giorni ed i ragazzi stanno davvero diventando

impazienti – questo posto è una delle location di windsurf più pazzesche al mondo

ed arrivare senza vento e onda è davvero un peccato! Il gran finale senza nulla da

ricordare… È così che va purtroppo!

Victor Fernandez è un grande atleta. Prende il windsurf di petto al 100% ed ha ogni

diritto di poter alzare al cielo la coppa che ogni waverider sogna a fine stagione!

Riesce a dare il meglio in qualsiasi condizione di vento e onda e l’esperienza che si

è fatto in questi anni ora giocano a suo favore. Ho sempre avuto un sacco di rispetto

per lui, dal primo momento che è arrivato in tour. Era un pochino timido ma

chiaramente concentrato e con tutti i requisiti per sfondare, aveva solo bisogno di

un po’ di esperienza. Ricardo Campello è sempre stato un talento e un pericolo in

qualsiasi disciplina gareggi. Ha un talento spropositato, quasi troppo per il suo bene.

Essendone consapevole infatti, tende ad essere un po’ pigro e non si allena quanto

dovrebbe, altrimenti, a mio avviso, sarebbe intoccabile.

Philip Koster sta cominciando a brillare sempre di più. Essendo cresciuto a Gran

Canaria si sente a casa sua con vento mure a sinistra. Quando riesci a far bene a GC,

riesci ad andare bene in qualsiasi posto. La sue capacità a mure a sinistra sono in

continua crescita e sarà sicuramente uno dei rider da tener d’occhio.

Kauli Seadi è e resterà sempre una minaccia. Il suo stile, coltivato con la sua

mentalità da atleta, gli permette di dare il meglio proprio quando la pressione

schiaccerebbe gli altri rider! A volte però le condizioni sfortunate o una heat

particolarmente difficile possono farti sfuggire l’elusivo titolo mondiale. Kauli però

resterà in cima per un bel po’ di tempo.

Altri nomi da tener d’occhio...? Bhè Robby Swift è davvero in ottima forma. Mi piace

molto il suo approccio “O la va o la spacca”. Thomas Traversa spacca talmente che

quasi non gli interessa neanche fare le gare. Preferisce prendere e partire da solo

in qualche posto disperso alla ricerca di onde perfette e farne una pelle in relax.

Klaas Voget è una gran minaccia, ha accumulato un sacco d’esperienza e sta

cominciando ad ingranare alla grande. Anche Alex Mussolini ha tutte le carte in

regola per arrivare sul podio e l’ha già dimostrato lo scorso anno con la vittoria a

Sylt. Marcilio Browne è un mostro ed è davvero determinato. Spinge al massimo. Kai

Lenny dovrà darsi parecchio da fare per poter mirare al podio. Ha stile ma necessita

ancora dell’esperienza, ma con le condizioni giuste può essere sicuramente un rivale

temibile! Sembra finalmente che la vecchia guardia ormai stia venendo

definitivamente soppiantata dalla nuova generazione. Mio fratello è quasi l’ultimo

veterano rimasto che sia ancora competitivo! Speriamo che il Tour PWA riuscirà ad

organizzare più tappe wave per la stagione 2011. I tempi sono duri dal punto di vista

economico e sarà interessante vedere se dovessero saltar fuori delle nuove tappe. Il

massimo poi sarebbe vedere una tappa qui a Maui, in quanto epicentro del mondo

windsurfistico – ma anche in questo caso però, non ci possiamo permettere di non

avere condizioni perfette. Io personalmente sono stato abbastanza impegnato con le

mie clinic didattiche. Ho incontrato un sacco di persone interessanti e ne sono tutti

rimasti molto soddisfatti. È davvero bello vederli migliorare con i tuoi consigli! È

anche una sfida riuscire a capire che metodo utilizzare con ognuno e quale consiglio

gli faccia scattare quella molla nel cervello. Quando succede, tutto improvvisamente

ha senso e si impara molto più velocemente… Ho anche chiamato la mia amica

fotografa Shawna Cropas, assieme siamo una squadra imbattibile! Se mai volessi

imparare qualche nuova manovra, vieni a farti un giro con noi. Shawna, oltre a fare

le foto, si specializza anche nell’insegnare ai principianti fino alle strambate, poi per

salti, surfate e trick aerei o freestyle, ci penso io… ci divertiamo un sacco! L’alloggio

è proprio sulla spiaggia e la casa è davvero spettacolare.

Si può visualizzare il programma delle Aloha Windsurfing Clinics – qui sotto:

www.shawnacropas.com/ShawnaCropas/Maui_Clinics.html

Se vuoi davvero imparare a fare wavesailing e vuoi provare in uno spot lontano dalla

folla di Maui, ti consiglio di fare un salto a Punta San Carlos, a Baja in Messico. È

davvero un posto spettacolare e surfare le onde è davvero facile, specialmente per

imparare. Io sarò giù per la mia solita clinic dal 23 al 30 aprile. Altre info su:

http://solosports.net/Holiday%20schedule/schedule.htm

Il mese prossimo avrò più indiscrezioni e riguardo i vari spostamenti dei rider,

potendovi dire con maggiore precisione chi va dove… Sarà una stagione mozzafiato

a dir poco! Godetevi le foto di Maui nel frattempo, oppure venite a trovarci!

Ci vediamo!

Ciaoooooooo.........

Levi Siver in una ordinaria giornata a Hookipa. Jaws!

Page 25: Funboard 135
Page 26: Funboard 135

24

SALVATOREData di nascita: 10/03/1997

Luogo di nascita: Napoli

Residenza: Formia

Vela e tavola preferita: Gun Sails

Torro e Flare Starboard

Manovra preferita e quella che

vorresti imparare: Shaka e vorrei

imparare a chiudere il Vulcan e

provarne altre

Da quanto tempo pratichi il

windsurf: Da tre estati

Chi è il tuo idolo: Gollito Estredo

Cosa vorresti fare da grande: il comandante di navi

Qual è stata la tua più bella uscita in windsurf: la mia più bella uscita in

windsurf è stata quando ho girato il Vulcan

Cibo preferito: pizza e patatine fritte

Bevanda preferita: Coca Cola e Red Bull

Musica preferita: musica commerciale e rock

Cosa ti piace fare quando non sei in acqua: quando non sono in acqua mi

piace provare manovre di windsurf su un simulatore

Le 3 cose che porteresti con te su un’isola deserta: su un isola deserta

con me porterei la mia attrezzatura da windsurf (così se fosse un’isola

ventilata potrei uscire), poi porterei del cibo

ANDREAData di nascita: 26/10/1998

Luogo di nascita: Napoli

Residenza: Napoli

Vela e tavola preferita: Gun Sails, JP

Manovra preferita e quella che

vorresti imparare: Shaka e Spock

Da quanto tempo pratichi il

windsurf: 6 anni

Chi è il tuo idolo: Kiri Thode e Nicola

Spadea

Cosa vorresti fare da grande: il

surfista professionista

Qual è stata la tua più bella uscita in windsurf: quando ho chiuso il mio

primo Vulcan

Cibo preferito: pizza

Bevanda preferita: Coca Cola 100%

Musica prefirita: tecno

Cosa ti piace fare quando non sei in acqua: fare manovre sulla sabbia o

skimboard

Le 3 cose che porteresti con te su un’isola deserta: vela e tavola, la

famiglia, il cibo e tantissima Coca Cola

LUCAData di nascita: 25/09/1997

Luogo di nascita: Formia

Residenza: Formia

Vela e tavola preferita: Servene

Blade, Starboard Flare

Manovra preferita e quella che

vorresti imparare: la mia manovra

preferita è la Funnell e quella che

vorrei imparare è lo Spock

Da quanto tempo pratichi il

windsurf: 3-4 anni

Chi è il tuo idolo: Kiri Thode e il mio istruttore di windsurf Nicola Spadea

Cosa vorresti fare da grande? Vorrei entrare nel mondo del windsurf e avere

un lavoro

Spot preferito: Vindicio

Qual è stata la tua più bella uscita in windsurf: Una settimana fa quando ho

slashato il mio primo Vulcan

Cibo preferito: Pizza

Bevanda preferita: Coca Cola

Musica prefirita: Pink Floyd, Led Zeppelin

Cosa ti piace fare quando non sei in acqua: mi piace provare manovre

aeree sul simulatore

Le 3 cose che porteresti con te su un’isola deserta: la muta, gli scarpini e

naturalmente la mia attrezzatura!

VINCENZOData di nascita: 09/05/1997

Luogo di nascita: Napoli

Residenza: Formia

Vela e tavola preferita: Severn Blade

5.3, Starboard Kombat 89

Manovra preferita e quella che

vorresti imparare: Eslider

Da quanto tempo pratichi il

windsurf: 3 - 4 anni

Chi è il tuo idolo: Kiri Thode, e il mio

istruttore di windsurf Nicola Spadea

Cosa vorresti fare da grande: il dentista

Spot preferito: Vindicio

Qual è stata la tua più bella uscita in windsurf: nessuna... mi diverto in

tutte

Cibo preferito: Mum's food

Bevanda preferita: Red Bull

Musica prefirita: Rock-PoP

Cosa ti piace fare quando non sei in acqua: skate

Le 3 cose che porteresti con te su un’isola deserta: la mia attrezzatura da

windsurf, i miei amici, la mia famiglia

Page 27: Funboard 135
Page 28: Funboard 135

26

Andre, innanzitutto, come stai e come sta andando la tua convalescenza?

Considerando le circostanze, sta andando tutto bene. Ho fatto un’operazione molto

pesante poco tempo fa ma ho reagito bene. Ora mancano due piccole operazioni ai

polmoni nel prossimo futuro. I dottori sono molto soddisfatti ma preferiscono non

fare diagnosi troppo azzardate o ottimistiche. Le mie possibilità di piena ripresa

sono maggiori del 90 per cento. Il resto lo saprò tra qualche settimana.

Come sarà il tuo prossimo mese in termini di operazioni?

I medici vogliono operarmi anche al polmone destro. Per questo resterò in ospedale

per 10 giorni. Dopo l’intervento dovrò stare a riposo totale per 3 settimane, e dopo

ci sarà un altro intervento al mio polmone sinistro. Altri 10 giorni di riposo. Poi farò

riabilitazione, terapia ed esercizio. Dopo 6 settimane, teoricamente, potrò

nuovamente salire su un aeroplano.

Riesci comunque a stare in contatto col mondo del windsurf?

Certo. Questa è la cosa più importante per me. È come una droga di cui non posso

fare a meno. Faccio windsurf da 22 anni ormai. Dal primo giorno mi sono reso conto

che il windsurf sarebbe diventato una delle priorità della mia vita. Doverci rinunciare

per il cancro è stato davvero difficilissimo, un colpo davvero duro. Per cercare di non

perdere tutto però, mi sono buttato a testa bassa nel mio nuovo progetto DVD,

ancora prima del previsto. È il mio modo di restare in contatto con i rider e con la

realtà che amo.

Parliamo del tuo nuovo progetto DVD: Andre, spiegaci un po’ cosa hai in

mente!

Sono davvero orgoglioso di annunciare che un paio di settimane fa ho cominciato a

lavorare sul mio nuovo film di windsurf. Vogliamo sfruttare l’hype ed il successo di

Four Dimensions per creare un progetto al livello successivo, con nuove tecniche di

film, angoli diversi, idee innovative, più rider e spot spettacolari. Il nome del film sarà

“Second Life”. Perchè? Ci sono un paio di risposte a questa domanda, che diventano

evidenti man mano che la trama scorre. Il cast del film comprende alcuni dei migliori

rider del momento sulla scena mondiale, tra cui il 4 volte campione del mondo

freestyle, Jose “Gollito” Estredo, ex campione del mondo freestyle, Marcilio Browne,

il leader attuale del ranking wave mondiale, Victor Fernandez, il 3 volte campione del

mondo wave, Kauli Seadi, l’ex campione del mondo freestyle, Ricardo Campello, ed il

vincitore della gara di Pozo wave PWA, Philip Köster.

Come ti è venuto in mente il nome "Second Life"? Inizialmente ho pensato che

avesse a che fare con il tuo cancro e quindi alla tua rinascita.

Può esser concepito da diversi punti di vista. La cosa divertente è che siano stati i

rider stessi a proporlo, non io. Tra i fattori dominanti che hanno influenzato la scelta

c’è sicuramente il windsurf al primo posto, che non è visto solo come sport o hobby

ma come stile di vita. Questo è come dire che ognuno di noi durante il weekend,

passa dalla vita numero 1 (lavoro, quotidianità, stress ecc…) alla vita numero 2 (con

tutta la sua libertà e gioia di surfare). In secondo luogo poi, questo film vuole anche

essere un incoraggiamento a superare situazioni difficili, come la mia, tenendo la

testa alta e restando motivati al massimo. Appena passata questa fase, sperando in

una completa ripresa dopo il cancro, comincerà anche la mia seconda vita.

Andre Paskowski

Page 29: Funboard 135

27

Qual è il tuo obiettivo per il nuovo DVD, che dovrebbe uscire prima della finale

di World Cup a Sylt a settembre 2011?

Il mio obiettivo primario è quello di proporre nuovi standard. Ci siamo quindi presi

un po’ di tempo per pianificare il tutto per bene, mettendo a punto tutti i punti che

potevano essere migliorati. Non c’è nulla di peggio che copiare un altro prodotto di

successo. Penso anche che il nostro sport sia pregno di talento. La scena

professionistica si sta rinnovando con nuova vita, sebbene all’esterno sembra sia

morente. Quando penso ai film di skate o surf, i nuovi talenti vengono veramente

valorizzati, grazie ai budget enormi. Nel windsurf? Vedo un sacco di film su Naish e

Co. Ma dove sono gli eroi della nuova scuola? Dove sono Kauli, Gollito, Ricardo, Philip,

Victor, Marcilio? È fondamentale che anche questi rider vengano trattati con rispetto

e che sfruttiamo al meglio il loro talento immenso e potenziale per dare una nuova

prospettiva sul nostro sport. Questo è possibile esclusivamente con l’aiuto di gente

giovane con idee fresche e tecnologia all’avanguardia.

È cambiato il tuo approccio a questo “lavoro da sogno” dopo questa tua

malattia?

Sì. Mi sono reso conto ancora di più di quanto sia bello come lavoro. Quando tutto va

bene a volte ti dimentichi di quanto sei fortunato. Questa malattia mi ha dato una

svegliata. Anche a questo punto però, non c’è un giorno che passa in cui il windsurf

non abbia un’importanza cruciale nella mia vita. Da questo ho capito che il mio vero

lavoro e vocazione è proprio quello di fare il “pro windsurfer”.

Il periodo che vai da venti ai trenta anni è di solito caratterizzato da una sete

di conoscenza. Pensi che la tua malattia ti possa rallentare?

Assolutamente no. Dopo aver finito la scuola avrei potuto andare all’università a fare

Business o Economia. In verità però non sarei mai riuscito a sfruttare al meglio il mio

potenziale. Il Windsurf mi ha fatto capire esattamente chi sono. Ho imparato nuove

lingue, evidenziando le mie debolezze e punti di forza, migliorandomi giorno per

giorno. Ho lavorato duro per i miei obiettivi da atleta, ed alcuni li ho anche raggiunti.

Ho imparato come gestire i media e come gestire e realizzare progetti importanti

come “Four Dimensions” o “Second Life”. Non avrei potuto fare tutto questo in

nessun altro modo. Ciò è fondamentale. Adesso mi rendo conto di quanto la vita

possa cambiare in un secondo. È quindi sempre vitale vivere i propri sogni.

Ricardo Campello

Page 30: Funboard 135

28

Le vele Hot Sails Maui dedicate al Wave e Freestyle le possiamo

racchiudere in 3 diversi modelli: a 4, 5 e 6 stecche. Questa è la

caratteristica che contraddistingue la line HOT. Partendo da questo

presupposto abbiamo chiesto direttamente a Jeff Henderson di parlarci

delle sue nuove vele 2011.

BOLT

Bolt è la proposta Freestyle/Wave di Hot, vela a 4 stecche in tutte le misure, super

leggera e manovrabile. Il problema riscontrato sulla Bolt 2010 era dato dalla

grandezza dei ferzi che facevano numerose pieghe in sovrainvelatura. I ferzi più

grandi sono stati quindi suddivisi in più parti in maniera da ripulire la vela da

tutte le pieghe, aumentandone la stabilità. Ma il concetto di base è rimasto: vela

super potente e super leggera. È stato fatto poi un lavoro specifico per

differenziare le misure più piccole (orientate al Wave) e quelle più grandi

(ottimizzate per il Freestyle, quindi potenza e accelerazione). Rimane comunque

un’ottima vela per il wave riding dato il taglio alto e diretto della base della vela

che lascia molto spazio di manovra per impostare Bottom e Cut Back.

FIRE

Fire è la vela hardcore di Hot, 6 stecche, massima stabilità. Rispetto al 2010 ci

sono stati solo dei piccoli accorgimenti rivolti soprattutto a ridurne il peso. La

costruzione della Fire è a prova di bomba ma sul top della vela sono stati

utilizzati dei materiali ancora più leggeri arrivando a risparmiare fino a 500

grammi di peso nella parte della vela dove il logorio è minore. È una vela che

richiede tanto downhaul per essere armata in maniera corretta con un albero

che abbia almeno un 50% di carbonio. A riguardo della curvatura questa vela è

sviluppata sugli Hot Rod che sono Flex Top ma può essere armata bene anche

con la maggior parte degli alberi a curva costante presenti sul mercato.

SMACK

Smack, vela a 5 stecche, la vela Wave progressiva di Hot. Per il 2011 gli accorgimenti

sono stati pochi a conferma di quanto questa vela abbia una performance ormai

consolidata: il boma è stato accorciato, sono state apportate delle piccole modifiche

sul top e le 2 stecche sulla base della vela sono state ruotate aumentando la

dimensione della finestra. La finestra è costruita in PVC per la massima resistenza,

il feeling in surfata è più dolce. La Smack è la vela più polivalente di Hot.

SUPERFREAK ULTRALIGHT

Superfreak Ultralight: versione più leggera della Superfreak. I materiali sono gli

stessi utilizzati nel fare i kite. Non è resistente come il dacron utilizzato nella

Superfreak normale ma la resa in termini di leggerezza è superiore. Grazie ai

materiali utilizzati così leggeri questa vela risulta molto flessibile. Nelle misure

più grandi risulta essere una vela Freeride molto polivalente sia nel reggere la

sovrainvelatura che nello sprigionare maggiore potenza in condizioni di vento

leggero.

Il concetto dietro la Superfreak la rende unica al mondo. Alla base c’è una selezione

di colori possibili per il dacron, il materiale che la costituisce. È possibile partendo

da quei colori disegnare la proprio vela unica su tutte le altre.

Un momento del meeting Hot Sails Maui.

Jeff Henderson intervistato in esclusiva per Funboard.

Page 31: Funboard 135

29

SUPERFREAK MAUI EDITION

Superfreak Maui Edition. La vera novità in casa Hot, prodotta solo in 3 misure: 4.2, 4.7

e 5.3, il quiver di Maui. Nasce dalla necessità di fare una vera Wave moderna super

performante in dacron. Taglio alto della base della vela, la bugna è stata abbassata

per favorire il Bottom. Il twist è stato aumentato in maniera drammatica rispetto alla

normale Supefreak con il “cut-away” sul profilo della vela (una leggera V che si

presenta sul profilo scorrendo dalla bugna al top). Per mantenere i principi di

semplicità alla base di questa vela i ferzi sono stati diminuiti, la vela viene proposta

in tinta unita utilizzando lo stesso colore per tutti i ferzi.

Attenzione ai dettagli: la carrucola in acciaio inox 316 che può essere cambiata

con una semplice brugola è presente su tutte le vele Hot Sails Maui 2011.

Jeff Henderson ci ha poi anche illustrato le principali caratteristiche dei suoi

modelli dedicati all’acqua piatta.

DD

La DD è la vela che ha sostituito la popolarissima Diva, la vela più amata negli anni

passati dal pubblico femminile. L’obiettivo è quello di avere una vela concepita per i

surfisti leggeri di ogni livello, con un baricentro molto basso e l’utilizzo di solo 4

stecche per renderla il più possibile leggera, utilizzando materiali resistenti come x-

ply e dacron consistenti nella base della vela più soggetta all’usura, e tramati e

dacron più leggeri sul top dove si può risparmiare qualche grammo.

LIQUID

La Liquid è la vera offerta Crossover di HOT! La vela più versatile della linea a

completare il gap tra le vele dedicate all’acqua piatta e quelle dedicate al Wave. Una

vela capace di cambiare veste in base alla metratura, dall’attitudine al Freeride nelle

misure più piccole con un monofilm più spesso a quella allo Slalom e alla velocità

nelle misure più grandi dove viene utilizzato un monofilm più leggero. A

dimostrazione della sua versatilità tutte le misure possono essere armate con un

solo albero 430 e una prolunga bella lunga.

SPEED DEMON

La Speed Demon è la vela Slalom No-Cam di HOT, una vela orientata alla velocità e al

massimo controllo a dispetto del prezzo molto accattivante. In acqua la performance

della vela arriva a superare quella di molte vele camberate in un perfetto mix di

potenza, velocità e manovrabilità. Per il 2011 la vela è stata ottimizzata

incrementando la superficie alla base della vela e diminuendo il top. È stato inoltre

aggiunto un cut-away sulla bugna. E per chi non sa resistere alla performance dei

camber… presto sarà disponibile la Speed Demon Duo Twin Cam!

GPS

Dopo anni di sviluppo è pronta la versione definitiva della GPS, la Grand Prix Speed.

La vela Race, pensata per la competizione è stata sviluppata per la Coppa del Mondo

e le gare di Speed. Una vela dalla stabilità incredibile che permette di convertire tutta

l’energia sprigionata in velocità. In questa versione definitiva è stata utilizzata una

nuova tecnica di shape in 3D per implementare le dinamiche e ottenere una

performance al top. Disegnata per lavorare al top con l’albero RDM di Hot, rimane

comunque compatibile con gli alberi SDM.

Bruno Andre con l’Hydrofoil davanti alla Conca d’Oro a Torbole.

La nuova Fire.

Page 32: Funboard 135

30

Gruppo di isole vulcaniche poste un miglio a nord di

Lanzarote, le Isole Chinino, rocce sconosciute al

pubblico di massa, hanno attirato l’attenzione dei

“The Lovers” Stephane e Nicole. Le tavole sistemate

sul trampolino di un catamarano di 40 piedi, una

manciata di amici e via verso il nord delle vergini e

protette isole...

Lasciamo il porto a notte inoltrata. Il rumore

dell’acqua che rompe sulla chiglia è dolce e ci culla

assicurandoci un sonno tranquillo, poi dopo

qualche ora, il primo sguardo dall’oblò della cabina

lascia intravedere una piccola scogliera appena

illuminata dai primi raggi di sole.

Allegranza: Isola Proibita!

Dopo il risveglio subito mettiamo in acqua i SUP, per

bagnarci e togliere la ruggine di dosso. Il luogo è

meraviglioso, acqua chiara e cristallina, le scogliere

tinte d’ocra ci consentono un ancoraggio perfetto.

Circa trenta metri di spiaggia di sabbia nera

completamente deserti e un cartello con scritto:

“Pohibido el paso”. Divieto di transito!?

L’ancoraggio è consentito solo in un punto ma lo

sbarco è assolutamente vietato. Ovviamente noi non

siamo qui per caso: lo skipper, Fonfo, conosce

Ansuka, il proprietario dell’isola e gli portiamo un

regalo di compleanno.

Abbiamo goduto di questa specie di trattamento

“vip”, un opportunità unica!

Classificato Parco Naturale Protetto, Alegranza è

un’isola vulcanica che copre un’area di 10 km2 e ha

un arido picco alto 300 metri. La splendida casa

costruita interamente in pietra domina le semplici

coste e gode della sbalorditiva vista sulle isole

Graciosa, Montaña Clara, Roque dell’Est e Roque del

Ovest, un territorio totalmente vergine nel mezzo

dell’aperto Oceano.

“Benvenuti nel cuore delle Canarie”, Anuska ci svela

il suo angolo di paradiso privato. Con i Sup abbiamo

accesso ad un insenatura che si apre fra un enorme

distesa di magma solidificato, un’impressionante

piscina naturale, un luogo quasi surreale, difficile

da descrivere. Una magica miscela di lava e oceano.

Con le vele spiegate facciamo il giro dell’isola

scrutando la costa. Cercare nuovi spot ha sempre il

suo fascino, se poi lo si fa su di un catamarano è

ancora più emozionante! La

percezione e la vista dei luoghi da qui è molto

diversa. L’oceano impone il suo ritmo e l’avventura

ha un’intensità inaspettata. Il frangere della marea

lungo la costa nord non lascia presagire nulla di

buono, nessuna onda è surfabile ma la vista con le

scogliere 300 metri a picco sul mare è a dir poco

mozza fiato.

Lungo la costa Est la prima parvenza di buoni point

break surfabili fa aumentare rapidamente

l’eccitazione a bordo.

Avvistiamo una linea e poi un buon metro che rompe

su un reef. Il lento avvicinarsi al luogo ci lascia il

tempo per preparare le tavole. Un po’ di paraffina,

leash, un top in neoprene, mollate le vele

proseguiamo a motore per posizionarci in

prossimità della line-up. Ecco siamo pronti! Il

Page 33: Funboard 135

31

capitano ci lascia a soli 40 metri dal picco! È un

lusso!

La prima surfata su questo nuovo spot conferma

che uscire in luoghi sconosciuti dà una carica di

adrenalina ed emozioni sempre più forti ed unici.

Quattro amici in acqua, un’isola deserta, siamo i re

del luogo durante la session!

Il canale lavora perfettamente e una leggera brezza

rende completamente liscia la superficie.

Tutto ci sorride, i set sono davvero buoni!

Recuperate le tavole ci dirigiamo verso La Graciosa.

Laurent e Kuki ci seguono in down wind con i kite

surfando la piccola marea. L’oceano e il cielo sono

ora di un blu intenso, entrambi splendidi.

Strambiamo attorno a Montaña Clara ed ecco l’altra

isola a Ovest. I nostri sguardi sono vigili, alla ricerca

di qualsiasi point

break; il cratere a

mezza luna ci

sorprende, l’eruzione

del vulcano pare così

recente! Così ripide le

onde esplodono ai

piedi del cratere,

Fonfo scivola con il

catamarano vicino ad

una larga roccia,

l ’ i m b a r c a z i o n e

comincia a surfare

tra scogliere e

isolette, governare

l ’ i m b a r c a z i o n e

sembra rischioso ma

Fonfo, marinaio

esperto, pare

destreggiarsi in tutta tranquillità mostrandoci le

vere doti di un uomo di mare.

Uscire in mare nell’arcipelago di Chinito, è un vero

lusso! Nessuna imbarcazione, territorio vergine,

paesaggio incontaminato, selvaggio, solo natura.

Ogni isoletta è separata dall’altra da 5-10 miglia e

consente di passare dall’una all’altra in poche ore.

Ora è tempo di pescare e assicurarci il cibo per la

cena. L’ormeggio lo facciamo ai piedi del vulcano,

completamente al riparo dalla marea e dal vento, il

buon tempo è con noi! Rimaniamo in acqua quasi

sino al tramonto.

Graciosa:

Torniamo alla civiltà, l’isola conta almeno 200

persone! E’ ben conservata, come l’intero

arcipelago fa parte della “Riserva della Biosfera”.

Dall’ancoraggio abbiamo intravisto un po’ di

schiume verso sud.

Penso che con questa leggera brezza da Est gli spot

a ovest dovrebbero lavorare, il team si prepara a

raggiungere l’onda dello spot C... ma sbagliamo

tempismo: la marea è bassa e l’onda rompe sul

reef. Non è buono per il surf e ancora meno per il

windsurf!

So che c’è un altro break a nord; non perdiamo

tempo e a motore lo raggiungiamo così possiamo

anche caricare le batterie. La costa Ovest è molto

bella ma chiaramente la nostra attenzione è rivolta

ai movimenti dell’oceano. Alle Onde!

Arrivati a La Baja (uno spot già conosciuto durante

viaggi precedenti) vediamo che l’onda non lavora

come abbiamo visto fare in passato. Ma 200 metri

verso il vento c’è un picco che rompe da destra

verso sinistra e una leggera brezza side off

garantisce un lento ritorno verso il picco. Troppo

fuori costa per il sup, non facile per il surf. Con

Nicole decidiamo di buttarci in acqua con i nostri

windsurf, una 4.7 per lei e la 5.3 per me.

Materiale sul trampolino, uno, due, tre e via!

Il volume di queste grandi tavole compensa

l’assenza di vento nel raggiungere la posizione

prima di lanciarci nel surf. Un po’ persi attendiamo

i set. Nonostante il calo della marea le onde che

arrivano sono di due metri, “logo high”. Abbiamo

delle tavole grandi rispetto a quelle che usiamo di

solito, 8’5 piedi per Nicole e 10’5 piedi per me!

Enormi! Sembra di essere in slow motion. Facciamo

grandi Bottom anche provando ad usare il bordo

per avere un buon supporto, la sensazione è

davvero strana, la prima onda siamo un po’ sulla

Page 34: Funboard 135

32

difensiva, sia per queste grandi tavole sia per il surf

in un nuovo spot. Sullo Zodiac, Mario e Laurent

provano a scattare immagini avvicinandosi di più al

picco.

Un po’ più sicuri scegliamo qualche set più

importante senza però cercare di essere troppo

radicali con queste lunghe tavole.

I “lovers” sono soli in quest’acqua trasparente, blu,

con deserti e vulcani a fare da fondale.

Condividiamo un momento di estasi, con il solo neo

di non aver potuto usare le nostre tavole a causa

dello scarso vento, possiamo comunque godere a

fondo del piacere di surfare un’onda.

Dopo due ore di session, il vento ha girato on-shore

e le onde sono scomparse. Era un’onda fantasma?

Nominando Graciosa è d’obbligo un passaggio al

bar di Caletilla.

Torniamo alla civiltà dopo quattro giorni di ricerche,

scoperte e avventure in questo piccolo arcipelago,

celebriamo la bella session con un menù di polpo

fresco, ricetta tipica di Graciosa, il proprietario del

ristorante di nome Pepe, è anche il capitano che,

durante il giorno, assicura la connessione con

Lanzarote. Eccellente narratore di storie e aneddoti

avvenuti a Graciosa. Dopo la festa ormeggiamo in

“montaña amarilla” per la notte. Come indica lo

stesso nome, le pareti rocciose del vulcano sono

gialle, e si dissolvono su di una finissima sabbia

bianca. Siamo di fronte a El Rio, lo stretto canale

(1.5 chilometri) che ci separa dalle immense

scogliere di Lanzarote. Anche in questo caso è

difficile spiegare a parole questo luogo.

Veleggiamo sotto vento seguendo il catamarano con

il Sup, Kuki e Laurent fanno lo stesso con i kite. Poco

a poco ci lasciamo alle spalle la costa di Lanzarote

mentre ci appare sempre più nitida quella di

Fuerteventura.

Avevamo un’idea su cosa aspettarci da questo

viaggio ma l’arcipelago di Chinijo ci ha davvero

catturati per il suo carattere unico. A poche miglia

dal porto di Corralejo e dalle vette dell’isola di

Lobos, i delfini nello strepitoso tramonto, vengono a

giocare con la nostra barca e a salutarci.

Rientriamo a Fuerteventura al tramonto, splendida

conclusione di questo incredibile, piccolo, grande

viaggio.

“The Lovers” of Fuerteventura.

Page 35: Funboard 135

Ph:

Ph:

Ph Da DaDa

rreerrell llllW

onWoWogggno

www.robertoriccidesigns.com - info@ robertoriccidesigns.com

The SUPER STYLE MKIII has been re-designed with the help or wave specialist John Skye: based on great success of the 2009 and 2010 versions. The new SUPER STYLE MKIII is a sail designed to suit most worldwide wave sailing conditions and excels also in freestyle manou-vers.

Super Style MKIII

“Dynamic style”

ModModModMoodM elelelelel BooBooBooBooBoooom (m (m (m (m ((cmscmscmscmscms)))) LufLufLufLufLufLuff (f (f (f (f (f ((cmscmscmscmsmm ))))) BatBBatBatBatBattentenententensssss RecRecRecRecReccom.om.om.om.om. Bo Bo Bo BoBoomomomommom RecRecRecRecReccom.om.om.om.om. Ma Ma Ma MaM ststststst HeaHeaHeaeaeaddddd

SupSupSupSSuperSerSeerSerSerSrr tylttyltyltyle 33e 3e 33e 3e .7.7.777 1451451451451451455 367367367367336 55555555 SupSupSupupu er er eer StyStyStyStyStyyle le le le lee 145145145145145-20-20-20-20-20555555 VoVo Vo Vo Vogueguegueguegue C7C C7 C7 C7C75 35 35 35 35 3707070707070 AdjAdjAdjAdjAdjustustuststust...

SupSupSupSupSupSuper er er rer StyStyStyStyStyle le lele lele 4.14.144.14.1 15515515555155 384384384384384 55555 SupSupSupSupSuperer er StyStyStyStyStyle le le le le 1451451451451451 -20-20-20-202055555 VoVoVoVoVoogueguegueguegu C7CC7C7C 5 335 35 3370707070070 AdjAdjAdjAdjAdjustuststustustust.....

SupSupSupSupSuppper erer StyStyStyStyle le le 4.54.54.54.4.54 1581581581 4074074074070700 5555555 SupSupSupSupSupSupupper erereer StyStyStyStyStyle lelelele 145145145145145111441 -2020-20-20-20-202020205555555 VoVoVoVoVoVVoVoV guegguegueguegueee C7C7 C7C7 C7C7 C75 45 45 45 45 45 400000000000 AdjAdjAdjAdjAAdjustustustustusttttt....

SupSupSupSuSuSu er eer er StyStyStyle le le 4.94.9444.9 16616666161661 41741741741741744 5555 SupSupSupSupSupSupS er eeer StyStyStyStyStyStyStyyStyle lelleee 1454145145444 -202055 VoVoVooV gueggug C7C7C75 45 440000 FixFixFixFixF ededddddededed

SupSupSuppSupperSerSrSerSerer tyltytylty e 5e 5e 5ee .333.333 173173177373173 42942942942929429429429 55555 SupSupSupSupSuper er eree StyStyStyStyStyle lele le le 14514145145145-202020-20-2 5555 VoVoVoVoooV gueguegueguegue C7 C7C7 C7 C75 45 45 45 45 4000000000 FixFixFixFixFixedededd

SupSupSupSupSupuper eeeeee StyStyStyStyt le le le ee ee 5.85.85.85.5 85 179179179 45855888 555555 SupSupSupSuppSupuper ererrerererrrer StyStySttStyStyStySt le lelelelee 1454145145-2020202 55555 Vo VoVoVoVoV gueguguegueuguuu C7C7 C7C7C7C75 45 45 45 45 43030303030 FixFixFixFFixFi edededeedd

SupSupSSS er er eee StyStyStytyyle lelelelele 6.36.36.36 333 185188518518 4794794794794 55 SupSuper ee Styyle 160-2220 VoVoV gueeeee C7 C7C7C7C7C7C 5 45 4444446060606066606660066 FixFixFixFixFixFixFixxedededededededed

SupSupSupSupSupper err rr re StyStyStyStyStyle lelelele 6.8.6 8. 18998 49249224924922 55555 SupSupSupSupSuperer er er r er StyStyStyStyStyStyle le le lele le 160160160160160160-22-22-22-22-22-222222 000000 VoVoVo Vo VoVoguegueguegueuuguugu C7C C75 45 45 445 6060600000 FixxFixFixFixFixFixi ededededededded

Page 36: Funboard 135

34

DARIO TROIANITutto è nato quasi per gioco con una vaga idea di provare a fare qualcosa di

particolare, delle foto all’alba in uno strano gioco di colori, luci e ombre.

Desideravo qualcosa di diverso, che potesse rappresentare uno stile, una scelta,

una visione leggermente distorta dei classici schemi ordinari. Riuscire a cogliere

quell’attimo di luci, colori, ombre e vita che difficilmente si riesce ad avere. E così

dopo averne parlato con la mia inguaribile cacciatrice di istanti di vita Roberta

Pala, decidiamo che si può fare, domani mattina alle 05:00 qui, nel mio piccolo

tempio Porto Pollo! Alzataccia! Le previsioni sembrano buone per aver vento forte.

Incrociamo le dita e aspettiamo una notte invano, un’alba che non potrà essere

immortalata. Ore 05:00, il vento c’è ma il cielo ha deciso che oggi non si può fare e

così siamo costretti a rimandare il tutto alla mattina successiva. È buio e non fa

caldo, ma c’è vento e nessuna nuvola, alle 05:35 io e Roby siamo in spiaggia

cercando di capire in che modo possiamo ottenere il massimo dalle condizioni. È

buio pesto, le stelle ed il mio cane incuriositi ci osservano in silenzio, ovviamente

non c’è nessuno a far da testimone. Il trapezio mi avvolge e mi accompagna, la

cerniera della muta si chiude, con essa rimangono fuori tutti i pensieri, i problemi

e tutto il resto. E così entro in acqua, in un’atmosfera assolutamente surreale. Non

vedo nulla, non ho punti di riferimento, solo una vela tra le mani che scalpita

pronta, per partire in planata di notte verso un riflesso, la mia tavola sotto i piedi

fedele, silenziosa, aspetta la raffica per poter essere un tutt’uno. Planare di notte

è quasi magico, non vedere le raffiche, abbandonarti al trapezio e fidarti della

natura che sprigiona la sua energia. Quasi impossibile da descrivere. Roby

s’immerge con muta e macchina fotografica fino al petto e mi chiede di provare a

fare qualche manovra di freestyle per vedere cosa succede. Sembra non ci sia

vento, eppure la mia 4.2 è piena e mi spinge in velocità verso un puntino scuro in

acqua, è Roby, pronta come sempre. Mi avvicino senza pensare, decido di

rilassarmi e far parte della silenziosa alba che lentamente colorerà tutto. Flash in

acqua dal nulla, per catturare quel momento. La natura inizia la sua infinita routine

quotidiana e il tenue colore arancione si affaccia dalle colline a est per donare un

alone spettrale alla baia. Continuo a fare windsurf e Roby continua a scattare. In

una sorta di stato mentale a se, inizio a pensare all’immensa fortuna di poter

godere di un momento del genere, in grado di poter regalare emozioni uniche ed

indescrivibili. Essere una cosa sola con la natura, sfruttare la sua energia e

godere di questo, richiede una buona predisposizione spesso presente in tutte le

persone che per passione si avvicinano a sport nei quali si ha uno stretto contatto

con essa. Ovvio che per quanto riguarda noi surfer in generale tutto questo ha un

valore ancora più grande, nel momento in cui ci immergiamo in essa. Il sole si

accende all’improvviso dietro la collina e tutto a un tratto la luce come per incanto

si impossessa della baia…

Buongiorno mondo!

Grazie per aver reso possibile tutto questo.

ROBERTA PALA… è un periodo strano per me, ultimamente sento davvero la necessità di qualcosa

di nuovo dal punto di vista fotografico, passare ore e ore a fare le solite infinite

sequenze di manovra da funamboli ha sempre un certo fascino, ma non è quello

che sto cercando in questo momento…

Ho voglia di sperimentare, di passare giornate intere, anche settimane, a

pianificare un’immagine, perché desidero uno scatto forte, non una manovra da

coppa del mondo, voglio e pretendo un’immagine sognata, cercata, fortemente

voluta…

Sono in negozio, per quest’estate ho deciso di sacrificare a malincuore la

fotografia perché di passioni non sempre, purtroppo, si vive… Dario, come ogni

mattina, passa a salutarmi e gli brillano gli occhi mentre comincia a propormi la

sua idea… vuole catturare le emozioni di una session all’alba, niente di estremo,

Page 37: Funboard 135

35

soul surfing, questa è l’idea… Credo abbia avuto l’impressione che non lo stessi

quasi ascoltando, invece era proprio l’opposto, mentre lui parlava, io stavo già

immaginando il dove, il come, l’obiettivo da utilizzare, dove posizionare il flash,

l’angolazione migliore in baia per catturare la luce dell’alba…

Appuntamento è una buona ora e mezza prima dell’alba, e il primo tentativo va a

vuoto, la sveglia suona nel cuore della notte, ma il cielo è troppo coperto, si

rimanda… Quando qualcosa non va come previsto viene sempre da pensare che ci

sia chissà quale disegno che non vuole che il sogno sia realizzato… ma questa volta

non è così! La mattina seguente il cielo è terso e le stelle ci fanno compagnia

mentre raggiungiamo lo spot e cominciamo a prepararci, anche il cagnone di

Dario è stranito dalla sveglia così presto…

La prima idea di posizionare il flash su un top dell’albero e piantarlo in baia per

poi azionarlo con il trasmettitore non va bene, il fondale non lo permette e c’è il

rischio che una raffica troppo forte faccia cadere tutto a mollo… nessun problema,

flash sulla macchina, muta indosso e si entra in acqua… Dario comincia a prendere

confidenza con la navigazione nel buio più totale e “prende le misure” con me…

primo scatto, troppo lontano, il flash laggiù non arriva, chiedo di farmi qualche

manovra vicino, una sottile tenue riga di arancione comincia a profilarsi lungo la

sinuosa linea della collina, eccolo, arriva… distanza perfetta, la scia della tavola si

illumina e la vela si staglia su quello sfondo nero, arancio e blu… al secondo

tentativo abbiamo già ottenuto ciò che desideravamo entrambi, la magia di un

istante… Da quel momento Dario comincia a danzare con la luce del sole che sta

nascendo, ed è quello che vuol trasmettere, uno spirito, un’idea di vita, uno sport

che si fonde con gli elementi della natura, che non vuole essere a tutti i costi

esaltazione della manovra, ed è così che vedo il suo sguardo perdersi nell’istante

in cui il sole ormai sorge e illumina la baia… è un nuovo giorno… e forse, negli scatti

di questa mattina, siamo riusciti davvero a catturare l’essenza delle nostre anime…

Buongiorno mondo!

Page 38: Funboard 135

36

Com’è iniziato tutto?

In passato ho lavorato nei villaggi di un importante tour operator, ovviamente ho

iniziato insegnando windsurf d’estate e sci e snowboard in inverno fino al 1997, anno

in cui sono stato mandato a lavorare su un’isola che pochi conoscevano… ho dovuto

prendere un mappamondo per capire dove fosse quando mi dissero che sarei

andato per 8 mesi a Mauritius! Quando sono tornato a casa ero stregato da quel

paradiso che pochissimi surfisti al mondo conoscevano. Ho deciso quindi di rifare la

mia valigia di cartone, raccogliere qualche spicciolo prestato dai miei genitori e sono

tornato la per viverci, aprendo la prima ed unica scuola di windsurf dell’isola. Avevo

capito che aveva un potenziale pazzesco, ma le leggi severissime hanno, nel corso di

un altro anno passato laggiù, spento ogni mio sogno... Tornato da la, triste e

depresso, girovagavo in gennaio tra la nebbia della mia città natale Modena

chiedendomi: “E adesso?”. Ho mandato così un curriculum ad una scuola di windsurf

di Porto Pollo, Sardegna, dove non ero mai stato. Sono partito un po’ scettico ma

quando sono arrivato all’alba sul promontorio dell’Hotel Le Dune di fronte all’isola di

Spargi ho capito subito che non me ne sarei più andato da quel posto... e così è stato.

Cercando di capire cosa fare da grande nel 2000 vengo chiamato dal mitico Maurizio

Priano (ora marketing manager Helly Hansen) per fare il giudice in una gara che

avrebbe negli anni successivi segnato la storia degli eventi in Italia: il WindFestival di

Imperia. Lo speaker della manifestazione non era riuscito ad arrivare in tempo e mi

sono proposto nella titubanza degli organizzatori... dopotutto nei villaggi l’amore per

il microfono era già chiaro! Dopo un’ora mi dissero: “Ok sarai tu lo speaker per tutto

l’evento!”. Sai mi veniva facile: il pirla lo facevo anche senza microfono, il windsurf

era la mia passione... et voilà! È stata dura farlo diventare un mestiere ma la magia

di avere un pubblico davanti e un dj che mi accompagna con la musica era

pazzesca... Da allora ho presentato più di 100 grandi eventi, ho lavorato con grandi

network presentando i tour di RDS, Radio Monte Carlo, Kiss Kis Network, e grandi

eventi sportivi per mostri come Nike, Red Bull, Coca Cola. Poi è arrivata la musica...

Luca Gentilini sul palcodell’E-Vento di San Teodoro.

Session di surf al tramontocon amici a Rena Majore.

Page 39: Funboard 135

37

ho avuto il piacere e l’emozione di presentare concerti di grandi artisti come: Le

Vibrazioni, Tiromancino, Laura Pausini, Negramaro, Craig David, Jamiroquai, Dunna

Sunmmer, Anastacia, Simply Red. E tanti altri.

Poi la radio e la tv qui in Sardegna dove sono rimasto ed ho fatto una splendida

famiglia... continuo a girare l’Italia per presentare grandi eventi e conduco

programmi radiofonici con il network sardo Radio INternazionale ma la mia attività

principale ora è l’organizzazione di grandi eventi, gestisco numerosi artisti che porto

in giro soprattutto a Porto Cervo in alcune delle più esclusive strutture ricettive del

mondo, insomma per dirla alla Ligabue: “una vita su e giù da un palco.”

Il mio più grande piacere rimane ancora dare voce ai più grandi eventi di windsurf

dove da ormai 10 anni incontro quella che è diventata una famiglia allargata.

Tutto questo sempre con un unico comune denominatore: ogni volta che arrivano

vento e onde, il mio telefono risponde “L’utente desiderato non è al momento

raggiungibile. Si prega di riprovare più tardi”.

Indubbiamente “una vita su e giù dal palco”, ma raccontaci qualche cosa su

di te e il windsurf, come hai iniziato, che spot frequenti e cosa ti piace della

vita da windsurfer?

Beh, ho iniziato nel 1993... era l’anno del diploma e grazie ad un amico che già

praticava, abbiamo organizzato l’estate post diploma con un viaggio a Tarifa. Non

avevo nemmeno mai visto un windsurf ed in quell’anno proprio a Tarifa si stava

svolgendo il PEA che al tempo si chiamava PBA. Ho visto Bjorn e compagni cimentarsi

nello Speed e nel tempo libero andavano a saltare in uno spot vicino che credo di

ricordare si chiamasse Las Dunas... Playa Bolonia... o qualcosa di simile. Forward

stellari, Back Loop, sono rimasto sconvolto e così una volta tornati ho iniziato da

autodidatta nei week-end al Garda... un incubo... armavo la vela a caso e l’amico di

turno mi dava indicazioni folli, e mi ha fatto acquistare una tavola Klepper 295 e una

North 6.5 camberata! Provate ad immaginare... mattina, Peler, mai salito su una

tavola, con quel materiale... che nuotate... quanti chilometri a piedi con roba in testa

nelle gallerie. Decisi che dovevo averla vinta io e piano piano sono arrivato alla mia

prima planata, che non dimenticherò mai, nell’estate 1994 mentre lavoravo in un

villaggio in Puglia ed il mio mentore fu Beppe Caldarulo. Beh la vita da windsurfer è

meravigliosa nonostante conciliarla con lavoro e famiglia a volte non è più semplice

come un temp!

I tuoi spot preferiti e per quale motivo?

Sono follemente innamorato di Cala Pischina. Da oltre 10 anni è la nostra culla e

grazie a Dio nonostante sia molto conosciuta, la sua scarsa capacità di essere

accogliente e rassicurante fa si che riusciamo a surfare sempre tranquilli. Sono

anche molto fiero del fatto che forse è rimasto l’unico spot in Italia dove “no kite”

vuol dire proprio nessun kite, e vale per tutti. Siamo una famiglia e le regole si fanno

rispettare a chiunque! Un altro spot che adoro è S’Ena e Sa Chitta, anche se

ultimamente è molto frequentato, anche se ci riserviamo ancora qualche asso nella

manica. Massimo rispetto anche per il Capo (Capo Mannu), ma non esco mai mure

a dritta.

Wave o freestyle?

Wave tutta la vita.

Ricardo Campello

Luca a Cala Pischina.

Page 40: Funboard 135

38

Ormai sei un local sardo, puoi darci qualche suggerimento su dove andare e

cosa fare, insomma qualche hot tips da vero local?

Gli spot meno conosciuti mi guarderò bene dal nominarli per evitare che diventino

con il nostro ex- secret S’Ena e Sa Chitta, che ora è super affollato. Sai quanto siamo

gelosi...!?! La Sardegna è un paradiso ovunque ed in tutte le stagioni, sogno la

riapertura degli impianti da sci sul Bruncu Spina e dopo siamo perfetti!

Ormai le tue presentazioni agli atleti nei vari eventi che segui sono diventate

un must. Molti dei ragazzi li conosci da diverso tempo e sono tuoi amici, hai

qualche aneddoto divertente da raccontarci di queste presentazioni?

Beh ho sempre cercato di presentare come delle rock star tutti i ragazzi. Con Ray

e Andrea (Rosati n.d.r.) è nata una bella amicizia ed ho stupendi ricordi di

quando erano i 2 re di Roma e non ce n’era per nessuno, dovevo sempre

misurare equamente gli aggettivi altrimenti erano dolori, e devo dire che sono

tutt’ora dei grandi promotori del nostro sport. Ho sempre ammirato tutti coloro

che sono stati ambasciatori del nostro sport, in mezzo anche tu e Fede avete

fatto tanto. Poi chi non ricorda gli anni in cui avevo inventato nei grandi eventi il

titolo “King Of The Night”, sempre vinti senza pietà dall’animal party Andrea

Ghione. Ne abbiamo fatte tante insieme... quante uscite a Cala Pischina... e quanti

terzi tempi per dirla alla rugbista.

Hai vissuto dall’interno il mondo degli eventi windsurf italiani degli ultimi 10

anni. Cosa è cambiato partendo dal Windfestival, passando dal Surfestival per

arrivare all’attuale E-Vento? Miglioramenti, peggioramenti, maggiore o

minore presenza di pubblico, stand?

Credo che in questi anni sia cresciuta la qualità dei grandi eventi a scapito di quelli

“minori” che purtroppo per le dure leggi del mercato sono scomparsi... mi sono

battuto per anni per far capire agli organizzatori che un evento deve essere

un’attrazione per tutti, ricco di contenuti extra windsurfistici come concerti, show

paralleli etc. E devo dire che ci stiamo avvicinando alla mia idea... una volta se non

c’era gara per cippa, tutto era morto e chi mi conosce sa cosa mi sono inventato per

dare un po’ di energia a quelle giornate!

Tutte le volte che prendo un microfono in mano mi sento a disagio e non ho

proprio feeling con questo strumento. Invece vedo te che riesci con poche

battute ad attirare l’attenzione del pubblico e sembra che tutto ti venga in

modo naturale, e sei molto bravo. Talento naturale o hai seguito dei corsi

imparando qualche trucco?

Sicuramente come mi disse una volta un amico brasiliano vedendomi lavorare, “la

luce” o ce l’hai o no... devi sentirti l’emozione e la voglia di entrare in sintonia con chi

hai di fronte, ricordando che basta mezza parola sbagliata per inimicarti la folla.

Sembra tutto fatto così per gioco ma in realtà conosco le dinamiche e le ho imparate.

Un grazie al mio vero maestro Gegio Lanzoni, voce degli eventi RDS per anni con il

quale ho iniziato. Poi la radio mi ha dato il resto insieme alla curiosità di studiare dai

grandi intrattenitori, Fiorello in primis. Poi ho avuto la fortuna di lavorare anni con

un noto tour operator dove ho avuto come maestri personaggi che hanno poi fatto il

salto di qualità.

Grazie per la tua collaborazione e poiché siamo sul pezzo ti chiedo ancora un

favore… come presenteresti la rivista Funboard?

Ladies and gentleman... la motivazione che ci porta ad entrare in edicola ogni mese

sperando di intravederla tra gli scaffali. Quelle 96 pagine di sogni colorati che ci

permette di fuggire con la mente dove ognuno di noi vorrebbe essere. Il racconto

dettagliato del mondo che amiamo... La rivista che ha fatto la differenza e che mai

nessun direttore taccagno, nonostante tutto, ha mai deciso di regalarmi. È con

immenso piacere che vi presento... FUNBOARDDDDDDDDDDD

SCHEDA TECNICANome: Luca

Cognome: Gentilini

Nickname: Rasta (ancora oggi a 5 anni dal taglio della chioma...)

Nato a: Modena

Età: 37

Stato civile: Sposato con una donna stupenda Debora e padre di un figlio

fantastico: Francesco

Altezza: 195... o forse no... dai fai 173

Peso: 77 kg

Cittadinanza: italiana

Dove vivi: Pittulongu, Sardegna

BEST AND WORST Bionde o brune: brune tutta la vita

Waveriding o jump: waveriding

Goffy o regular: goofy

Maui o Mauritius: il mio grande amore Mauritius

Destra o sinistra: Sinistra (in acqua...)

Dunkerbeck o Naish: zio Robby

Kauli o Fernandez: Kauli

Capo Mannu o S’Ena e Sa Chitta: S’Ena quando eravamo in 5

Freestyle o surf: surf anche se dopo un incidente ho mollato un po’ il colpo

Slalom o kite: Slalom

Macchina o furgone: macchina grande come un furgone

Pepsi o Cola: Cola... mi ha dato il pane per anni!

Page 41: Funboard 135
Page 42: Funboard 135

40

Page 43: Funboard 135

41

99 WAVE SIGNATURE - CORE WAVE (THRUSTER): Quel Thruster Fin

che ha sempre contraddistinto lo stile di Cesare Cantagalli nel Wave Riding e gli

shape di Gianni Valdambrini degli ani 90’. Un modern shape ispirato alle ultime

tendenze provenienti dal surf da onda. Disponibile in infiniti litraggi progettati per

condizioni di onda medio-piccola e venti di vario regime, sia On che Side shore per

una sensazione molto vivace e massima reattività agevolando anche le surfate on-

shore senza comprometterne spunto in planata e velocità per saltare. Grafica:

ProLook o alternativa disponibile sul programma Grafiche.

99 STLE PRO - (FREESTYLE): Lo Style Pro 2011 è una gamma di tavole

Freestyle da 88 a 115 lt. che rispecchia la proposta destinata alle competizioni Freestyle

e non solo. Le tavole sono caratterizzate da un peso estremamente ridotto grazie alla

costruzione Custom Superlight (Carbon/Vectran), e da shape compatti e proporzionati

tra di loro. La coperta innovativa, denominata Double deck (D2), è appositamente

studiata per avere un feeling diretto con la tavola e potersi spingere in qualsiasi

rotazione vantando un maggior controllo in condizioni di vento medio/forte e una

slashata in full speed della tavola in manovra. Un inedito rockerline produce un risultato

finale stupefacente in quanto unisce le caratteristiche più richieste da una tavola di

puro freestyle, spunto in planata veloce, top speed, buona scorrevolezza e ottima

manovrabilità. Grafica: ProLook o alternativa disponibile sul programma Grafiche.

99 WAVE PRO Q – CORE WAVE (QUAD): Il 99 Wave Pro Q è una pura

tavola da Wave di ultima generazione da utilizzare in ogni mare e direzione del vento.

Permette carvate più strette e più verticali con grip da vendere e maggiore abilità di

risalire il vento. Un rockerline studiato appositamente per questa configurazione e il

bottom concave, donano alla tavola doti di planata e velocità inaspettate. L’aumento

di peso dovuto al numero di scasse è compensato dalla esclusiva tecnologia Acme

che fornisce scasse ad hoc realizzate in fibra di carbonio con risultati che

confermano differenze di 1/1,5 kg più leggere rispetto alla concorrenza. Grafica: Pro

Look o alternativa disponibile sul programma Grafiche.

WAVE PRO-T – CORE WAVE (T WINFIN): Le “Wave Pro Series” si

propongono nella versione Twin fin per condizioni di vento side off per offrire ai rider

più esperti la possibilità di spingersi al massimo nei turns e nelle manovre in

surfata. I nostri Twin fin della linea Wave Pro Series, nascono per natura come tavole

radicali, con rocker più importanti, una lunghezza ridotta e carene concave double

concave, per assicurare un extra grip nei turn sulle onde. La linea dei bordi in

coperta si è evoluta con bordi leggermente ingrossati, abbassando leggermente lo

spessore al centro tavola, lungo la linea del longherone, al fine di ottenere una

migliore stabilità e distribuzione del volume con il risultato finale di una coperta

leggermente più piatta. La maggiore manovrabilità data dalle pinne più corte

permette di avere bordi più voluminosi che assicurano quella galleggiabilità che

serve per superare i buchi di vento. Grafica: ProLook o alternativa disponibile sul

programma Grafiche.

MODEL LENGTH(cm) WIDTH(cm)Wave Signature T. 64 225 53

Wave Signature T. 67 225 53,5

Wave Signature T. 70 225 54

Wave Signature T. 73 226 54,5

Wave Signature T. 76 227 55,5

Wave Signature T. 79 228 56

Wave Signature T. 82 229 57

Wave Signature T. 85 230 58

Wave Signature T. 88 231 58,5

Wave Signature T. 91 232 59

Wave Signature T. 94 233 59,5

MODEL LENGTH(cm) WIDTH(cm)Wave Pro Quad 64 224 52,5

Wave Pro Quad 68 224 53

Wave Pro Quad 72 225 53,5

Wave Pro Quad 76 226 54,5

Wave Pro Quad 80 227 55,5

Wave Pro Quad 84 228 55,5

Wave Pro Quad 88 229 57,5

Wave Pro Quad 92 230 58,5

MODEL LENGTH(cm) WIDTH(cm)Wave Pro Twin Fin 68 226 53

Wave Pro Twin Fin 70 227 53,5

Wave Pro Twin Fin 74 228 54,5

Wave Pro Twin Fin 78 229 55,5

Wave Pro Twin Fin 82 230 56,5

Wave Pro Twin Fin 86 231 57,5

Wave Pro Twin Fin 90 232 58,5

Wave Pro Twin Fin 92 233 59

Page 44: Funboard 135

42

Più semplicità, più affidabilità, più prestazioni, per un maggiore piacere sull’acqua,

questi sono gli obiettivi di BIC Sport per questa nuova collezione 2011. La

semplificazione delle gamme permette a tutti di fare una scelta facile senza

sbagliarsi. Le tavole Bic sono concepite per non passare di moda e la loro ottima

quotazione sul mercato dell’usato mostra la loro popolarità e il loro ottimo rapporto

qualità/prezzo. Fabbricate in Francia con una tecnologia unica al mondo, le tavole

sono solide e leggere. L’eccezionale successo della Techno 293 One Design presso i

giovani regatanti è la prova migliore dell’affidabilità e della qualità dei prodotti Bic.

360 giovani partecipanti venuti da 30 paesi si sono ritrovati a Martigues per i

Campionati del Mondo 2010, cifra pari a un aumento del 30% sul 2009 che era già

stato un anno eccezionale. Un fenomeno unico nel mondo del Windsurf e anche nella

vela. Si ritrova la stessa affidabilità e la stessa qualità di shape sui modelli Core che

mettono alla portata di tutti il piacere del funboard. Tavole con buone prestazioni,

facili, ben equipaggiate e a un prezzo molto attraente. La gamma Techno propone

sempre delle tavole freeride vivaci e reattive che si rivolgono a tutti coloro che

cercano delle tavole con buone prestazioni, molto ben equipaggiate, reattive e facili.

Con la gamma Beach, si ritrova l’eccezionale solidità del polietilene associato a

forme moderne e un prezzo imbattibile che soddisferà tanto le scuole di vela che le

famiglie alla semplice ricerca di materiale robusto per andare sull’acqua.

TECHNO: Questa collezione leggendaria fa parte della storia del funboard: tavole

facili da surfare, veloci e versatili. La Techno 283 è stata la prima della nuova

generazione di tavole larghe. Da allora la serie Techno ha sempre dimostrato la sua

estrema adattabilità a diversi tipi di condizioni e di rider, dai racer più esigenti

(Techno 293OD) agli amanti del racing a cruising su lunghe distanze… per non

dimenticare i funboard club in tutto il mondo ed i funboard racer più esigenti che

invece hanno tutti apprezzato le performance delle tavole, la loro solidità, robustezza

e peso leggero insieme alla qualità delle finiture. La nuova serie Techno Pro permette

di cavalcare le onde con brio grazie ad attrezzature di alta qualità per qualsiasi

condizione climatica. Costruiti con un sandwich in resina epossidica, i tre più

importanti modelli sono le tavole firmate da Marco Copello mentre il nome di Pierre

Bracard è sulle due tavole per il vento forte. Le tavole sono state progettate per

essere facili da utilizzare e per adattarsi alle diverse condizioni di vento, in modo che

il windsurfista possa sfruttare la propria tavola per il più ampio range di condizioni.

Con venti da deboli a moderati, i windsurfisti vorranno planare rapidamente alla

velocità massima: le tavole Techno Pro 80, 74 e 64 sono progettate per Freerace e

Slalom. Quando il vento aumenta insieme alle onde, i Techno Pro 65 e 57 incarnano

il concetto di Freeride Bump&Jump, dalla velocità elevata ed facile controllo. Per

forte vento sostenuto ed onda alta, la Techno Pro 54 è sicuramente la scelta migliore!

CORE: La collezione Core si rivolge ai windsurfer che cercano un ottimo valore ad

un ottimo prezzo. Divertimento garantito, sostenuto da anni di esperienza nel

windsurf. Queste tavole hanno dimostrato il loro valore in tutte le condizioni

climatiche e la loro versatilità è stata spesso pubblicizzata nei test di tutte le riviste

specializzate. Realizzata in materiale composito in fibra di vetro termoformata, è

solida e particolarmente resistente agli urti. Le dotazioni sono state selezionate

appositamente per il loro eccellente rapporto qualità-prezzo.

Core 293 D: La prima tavola in assoluto! Ottimo volume e deriva per maggiore

stabilità, la Core 293 D è la tavola ideale per i neofiti del windsurf in qualsiasi

condizione. Con vento forte, è un’ottima funboard per imparare a planare, strambare

e per usare le straps.

Core 160 D: La Funboard universale. Divertimento assicurato, la Core 160 è la tavola

perfetta per tutti i pesi e livelli di windsurfer che vogliono migliorare per uno stile di

riding decisamente più sportivo.

Core 148: Veloce, manovrabile e facile da “cavalcare”. È la scelta per i rider che vogliono

comprare la loro prima tavola, che permetterà loro di migliorare la velocità, le

strambate, divertendosi con venti da lievi a moderati. Eccellente rapporto qualità prezzo.

Core 133: Riding veloce e divertente! Sulla Core 133, si va forte, molto forte e molto

velocemente in tutte le condizioni. Permette di passare da un livello medio ad alto di

funboard con vento forte.

MODEL LENGTH (cm) WIDTH (cm) VOLUME (L) SAIL RANGETechno 160 255 82 160 7.8 > 8.5

Techno 148 264 75 148 6.8 > 8.5

Techno 133 250 70 133 6.8 > 8.5

Techno Pro 80 239 80 130 7.5 > 9.5

Techno Pro 80 235 74 115 6.5 > 8.5

Techno Pro 80 238 64 95 5.5 > 7.5

Techno Pro 80 242 65 105 5.0 > 7.0

Techno Pro 80 244 57 85 4.5 > 6.5

Techno Pro 80 238 54 75 3.0 > 5.3

Core 293 D 293 79 205 -

Core 160 D 255 82 160 -

Core 148 264 75 148 -

Core 133 250 70 133 -

Page 45: Funboard 135

43

PANTHER 3Prendi in mano una Panther 3 e

noterai immediatamente la differenza:

zero colpi, zero pressione in eccesso

sul braccio posteriore, solo una

surfata morbida come velluto. La

leggerezza della costruzione rende la

Panther ancora più facile da

controllare in aria. Sebbene sia

estremamente leggera però, la

Panther è molto resistente. Ogni zona

della vela è stata realizzata con

materiali specifici per gestire al

meglio i vari carichi. Sebbene la

Panther 3 sia la vela Wave più

regolabile in acqua, è comunque

facilissimo armarla grazie agli

indicatori colorati sia sulla penna che

sulla bugna, permettendo al rider di

trovare la regolazione perfetta per

coprire l’enorme range di vento. La

qualità poi è garantita al 100% perchè

ogni vela viene armata a mano in

fabbrica prima della spedizione.

MODEL LUFF cm BOOM cmPhanter 3 2,9 319 131

Phanter 3 3,3 340 141

Phanter 3 3,5 354 146

Phanter 3 3,7 362 151

Phanter 3 4,0 374 155

Phanter 3 4,2 383 158

Phanter 3 4,5 395 161

Phanter 3 4,7 406 166

Phanter 3 5,0 419 171

Phanter 3 5,2 428 174

Phanter 3 5,5 437 177

Phanter 3 5,8 446 181

Phanter 3 6,0 454 185

Phanter 3 6,3 457 190

Phanter 3 6,9 487 193

Page 46: Funboard 135

44

SPACE: La Space è una vela versatile X-over che offre la via di mezzo tra la vela

Freemove, la Torro e la classica Freeride, la Future. Rispetto alla Torro, non offre

possibilità di utilizzo con le onde; offre però maggiore performance in termini di

planata anticipata e potenziale di velocità di punta. Un motore perfetto per volare a

tutta velocità, saltare in condizioni di Bump&Jump o semplicemente per provare

tutte le manovre basi del Freestyle. Sebbene la regolazione perfetta sia quasi unica,

copre comunque un range enorme e risparmia ore di regolazioni, rimanendo

stabile nelle mani del rider, facilitando il controllo. La facilità di maneggevolezza

deriva dalla solidità della costruzione in x-ply al 55%.

STEEL: La nuovissima Steel presenta tutti i punti di forza delle comuni vele Wave

universali: performance eccellente in qualsiasi condizione di vento, ottime capacità

di planata, maneggevolezza reattiva e facile e costruzione solida. Il profilo ben

bilanciato permette alla vela di coprire un enorme range di vento, con ampie

possibilità di regolazione a discrezione del rider. La Steel può essere armata per

essere più diretta/potente o compatta/morbida, grazie anche al posizionamento

asimmetrico degli anelli di bugna, in modo che la vela resti sempre stabile tra le

mani. Assorbe facilmente le raffiche grazie al suo twist armonico e progressivo, per

assicurare il massimo controllo in qualsiasi condizione. La costruzione,

realizzazione e materiali utilizzati sono di altissimo standard, secondo la tradizione

Gun Sails. Tutte le finestre centrali sono realizzate in X-ply rinforzato con bordi doppi

sulla penna, cuciture ricoperte ed inserti in gomma per riparare e rinforzare le

zone di maggiore stress.

TORRO: La Torro è la classica vela Freemove, che si è guadagnata la sua fama

grazie all’immensa versatilità e range d’utilizzo. Non importa se per per il Wave,

Freestyle o Freeride, l’utilizzo della Torro affascina il rider in qualunque disciplina ed

è ideale per tutti i tipi di rider, indipendentemente da peso e capacità. Grazie alla

ridotta lunghezza del boma, la vela risulta compatta e leggera per qualsiasi tipo di

manovra e condizione, ed il profilo più profondo assicura una planata più immediata

ed anticipata con una perfetta rotazione delle stecche. La Torro risulta

estremamente stabile nelle mani del rider ed è la vela perfetta per divertirsi ogni

volta che si va in acqua. Confrontandola alla Space, la Torro è molto più orientata alle

manovre perchè ha un profilo più piatto ed una bugna con un taglio più alto. I rider

che cercano un profilo più rigido con più spinta e che possono fare a meno di surfare

tra le onde, dovrebbero puntare sulla Space. Per quanto riguarda la costruzione e la

realizzazione, la Torro eccelle grazie all’utilizzo di x-ply al 65% per diminuire la

tensione durante l’utilizzo con vento rafficato, aumentandone la longevità, e restando

comunque una vela accessibile e con un buon cut out che ne facilita il montaggio.

TRANSWAVE: Ingresso e spunto in planata più immediati con maggiore potenza

di punta. Per tutti quei rider che preferiscono un’esperienza di surfata più potente

e soddisfacente. La Transwave è stata realizzata con un profilo più profondo per

generare maggiore spinta, più potenza nelle curve e per volare in aria. La

Transwave resta però sempre stabile ed in pieno controllo e non sembra mai

ingombrante nelle mani nel rider. I due occhielli di bugna piazzati

asimmetricamente allargano notevolmente il range di condizioni. Grazie alla

maggiore potenza e controllo, questa vela è perfetta perfino per le condizioni di

freestyle in acqua piatta. La costruzione e realizzazione sono al top. Viene utilizzata

una costruzione basata su x-ply al 75% con rinforzi specifici sui bordi per

assicurare massima longevità e resistenza della vela.

MODEL LUFF cm BOOM cmSpace 4.5 407 162

Space 5.0 418 170

Space 5.5 442 176

Space 6.0 455 187

Space 6.5 468 190

Steel 3.3 358 143

Steel 3.5 365 144

Steel 3.7 373 147

Steel 4.0 384 150

Steel 4.2 394 154

Steel 4.5 407 160

Steel 4.7 415 164

Steel 5.0 421 167

Steel 5.3 431 175

Steel 5.7 443 180

Torro 4.3 407 156

Torro 4.7 415 163

Torro 5.0 422 167

Torro 5.3 431 174

Torro 5.7 445 178

Torro 6.0 450 182

Torro 6.3 459 186

Torro 6.6 465 193

Transw. 3.7 370 150

Transw. 4.0 384 153

Transw. 4.2 392 157

Transw. 4.5 407 163

Transw. 4.7 415 168

Transw. 5.0 422 170

Transw. 5.3 431 178

Transw. 5.7 443 183

Transw. 6.1 454 186

Page 47: Funboard 135

WWW.CLUB-MISTRAL.COM

BrasilePreá

BarbadosSilver Sands

VenezuelaEl Yaque

RepubblicaDominicanaCabarete

MauritiusLe Morne

MaroccoEssaouiraDakhla

TunisiaDjerba

Capo VerdeSal

SpagnaGran Canaria & TarifaGolf de Roses

EgittoMarsa Alam, Ras SudrDahab & Safaga

TurchiaAlacati, Datca

GreciaKarpathos

per prenotazioni e informazioni Tel.: +49 (0)881 9254960 o 9096010 e-mail: [email protected]

NOSTRE DESTINAZIONI

photo by: maxime houyvet, location: dakhla I marocco

THE OCEANAMBASSADORS

THE OCEAN AMBASSADORS

Page 48: Funboard 135

46

Nicola Spadea

Page 49: Funboard 135

47

UNA GIORNATA IN UFFICIO

La giornata iniziava verso le otto di mattina con un

ricca colazione a base di frutta, cereali, nutella, uova

per avere la giusta carica durante il giorno.

Appuntamento fisso alle 10:00 con Jerome a Baby

Beach, una piccola baia sottovento a Hookipa perfetta

per saltare. Da li a seconda delle condizioni veniva

deciso cosa fotografare e dove. I primi giorni a causa

della mancanza di onde grandi siamo scesi in acqua

con le vele dalla 5.5m2 in su, quindi Freestyle, Freeride,

Slalom e Race. Da questo momento in poi iniziava la

vera e propria action, a partire dal montare svariate

vele ciascuno per poi entrare in acqua e dare inizio alle

danze. I primi due giorni solo Nicola, Flo e Marcos

erano già approdati in terra Hawaiiana, sono stati loro

quindi a prendersi carico di navigare con le vele più

grandi, eseguire strambate e saltoni in lungo a pochi

metri dalle splendide coste di Maui. In questi giorni

anche la Torro e la Space hanno posato per le

molteplici macchine fotografiche del fotografo

francese che ha immortalato le evoluzioni di Flo e

Nicola anche dall’acqua rischiando qualche volta di

perderci la testa. Nei giorni successivi con l’arrivo di

Camille Juban, il forte waver del Guadalupe, sono

arrivate anche le onde come se le avesse portate lui e

dopo qualche altro scatto di un paio di vele Freeride il

team è sceso nell’arena di Hookipa. Hookipa è uno degli

spot più famosi al mondo per le sue condizioni epiche,

i colori che la contraddistinguono, le sue onde lunghe

e veloci e le rocce sui cui queste si infrangono. In

questo periodo il top del windsurf mondiale si ritrova

qui per gioire di tutto questo, in particolare quest’anno

in previsione della finale wave del pwa a Cabo Verde

molti atleti professionisti sono venuti ad allenarsi per

le condizioni down the line di Ponta Preta. Quindi non è

stato facile sia per i rider che per il fotografo lavorare,

specialmente quanto le onde diventano grandi e la

concorrenza è tanta e di altissima qualità. Ma nel

frattempo era atterrato sull’isola anche il campione del

mondo wave in carica Josh Angulo, che di onde qui a

Hookipa ne aveva già prese a migliaia nella sua vita e

quindi sapeva esattamente dove andare a cercarle,

non lasciando a nessuno i set più grandi.

Josh Angulo e Camille Juban.

Camille Juban

Page 50: Funboard 135

48

Il Wave è stato senza dubbio il momento più atteso,

Steel e TransWave sono state le vele usate dal team, a

parte un giorno in cui il vento è stato leggerissimo e

solo Josh, suo fratello Mark e Camille, sono entrati in

acqua con più di sei metri d’onda e il vento sui

quattordici nodi. Inevitabilmente Josh ha dovuto usare

una vela più grande prendendo la Torro 6.0m2.

Per il resto del servizio 4.2, 4.7 e 5.0 sono state le

misure più usate, anche in questo caso Jerome si è

dilettato a fotografare dall’acqua, dall’alto da destra e

da sinistra, le curve mozzafiato del team, le entrate nei

lip sbaffanti e le manovre in surfata come Aerial, Goyter

Nicola Hookipa style.

Florian Jung. © Christian Brecheis

Page 51: Funboard 135

49

e Wave 360°.

A Maui solitamente verso le cinque del pomeriggio il

vento cala, ed è questo un momento di ritrovo nel

parcheggio o sulla collina di fronte lo spot mentre

lentamente dopo una lunga giornata in acqua si

smontano le attrezzature.

È cosi che solitamente si conclude la giornata,

tornando a casa per riposarsi e per una buona cena.

GUN SAILS 2011

Steel: combina in se tutte le virtù di una vela

universale, perfomance eccellenti in tutti i tipi di

condizioni, buone abilità di planata, maneggevole e

reattiva, e una costruzione solida.

Transwave: potente e planante, i rider che

preferiscono più potenza nella vela dovrebbero

scegliere questo modello. Le caratteristiche di questa

vela fanno si che possa essere utilizzata anche per

uscite Freestyle.

Torro: è la classica vela Freemove, non importa se ciò

che farete sia Wave, Freestyle o Freeride, la Torro

affascina in tutte le discipline e si adatta a tutti i rider

indipendentemente dalle capacità o dal peso. Da vari

anni ottiene i migliori voti da tutti i test effettuati dalla

stampa internazionale.

Space: una vela funboard adatta sia per principianti

che per esperti, molto planante con un buon potenziale

per la velocità. La vela giusta in condizioni di acqua

piatta e choppata con un grande range di vento grazie

al suo profilo stabile, adatta sia per un windsurf

Bump&Jump che per le prime manovre di Freestyle.

Future: è il punto di riferimento per chi cerca una vela

Freeride. Maneggevolezza, alta velocità e ottima

partenza in planata.

Rapid: non è un caso che questa vela si chiami così

poiché è la più veloce dei modelli senza camber.

Combina le qualità di una vela Freeride con quelle di

una Race.

Escape: una vela Freeride con due camber, per avere

ancora più potenza ma conservando una buona facilità

nella gestione della vela. È la scelta giusta per il

windsurfer a cui piace la velocità e il confort.

Cannoball: 3 camber, 7 stecche e un profilo tutto

nuovo sviluppato dal velaio Renato Morlotti. Incredibile

partenza in planata, accelerazione a alta velocità.

Mega XS: pura performance. Questa vela garantisce

alte velocità di planata. Il centro di gravità della vela è

stato spostato per permetter al driver più controllo in

situazioni limite.

Mega XR: la sorella maggiore della Mega XS, disegnata

per tutti i rider che adorano il Race e la Formula.

Nicola Spadea con la nuova Space fa un po’ di Freestyle.

Page 52: Funboard 135

50

A sinistra Gabriele Varrucciu, Campione Nazionale Freestyle 2010.A destra Stefano Lorioli, secondo classificato e rimane l’ultimodella “vecchia guardia” a tenere testa ai giovani talenti. NB: non abbiamo potuto mettere la foto di Vittorio Mazzocca(III classificato categoria Open) per totale assenza di sue immagini.

INTROUna gara annullata per complicazioni tecniche (a Talamone) e una non effettuata a

causa dell’assenza totale di vento (al Lago di Garda…), ecco che i tre giorni della

Coluccia Finals assumono un significato ancora più importante. Tutti gli atleti sono

potuti arrivare pronti e allenati per questa gara essendosi svolta nel ponte del 1

novembre, quindi a stagione praticamente conclusa. Purtroppo anche questa volta il

vento non ha aiutato, e il prestigioso Maestrale ha deciso di non far parte dei giochi

per questa finale. Al posto suo si è presentato un timido Scirocco. L’organizzazione è

stata comunque sufficientemente veloce e reattiva per spostare il campo gara a

Murta Maria, spot dove questo tipo di vento tende a rinforzare, permettendo così lo

svolgimento in sicurezza della gara e la proclamazione del nuovo Campione Italiano

Freestyle. Nonostante gli sforzi organizzativi, i 6 giudici e l’ottima ospitalità del

padrone di casa di Murta Maria, Antoine, il Campionato Italiano di Freestyle di

quest’anno si è giocato solamente attraverso un “misero” single elimination. Come

sempre le cose si possono fare al meglio ma se poi il vento gioca brutti scherzi non

è colpa di nessuno. Vi posso assicurare che questo campionato è stato organizzato

molto bene e con grande cura nei particolari. Prima di tutto c’erano 6 giudici per

procedere più velocemente nelle heat, un race director, Mirko Braghieri, che ha

sempre fatto le scelte giuste, convenzioni, cene e alloggi per atleti, un montepremi e

un allestimento ad hoc della spiaggia a Coluccia. Insomma tanto lavoro per una

degna finale. Il commento tecnico della gara lo potete leggere qui sotto, quello che

invece tengo a sottolineare è il mio dissenso da alcune, troppe, polemiche a cui ho

dovuto assistere. Il vento faceva schifo ma era uguale per tutti. L’organizzazione ha

dato più volte dimostrazione di quello che sta facendo per il Freestyle, per

permettere ai giovani di mettersi in gioco e dimostrare il proprio valore per

rimanere in questo piccolo mondo il più a lungo possibile, per chi lo vorrà. Si può

vincere e si può perdere, quello che cambia è il modo in cui si perde e come ci si

comporta in spiaggia. Non voglio aggiungere altro, ricordate solo che alla fine si è su

una spiaggia a fare windsurf… e questo è già più che sufficiente.

Complimenti a Gabriele, il nuovo Campione Italiano, e anche a tutti gli altri… una

ventata di giovani e forti freestyler è finalmente arrivata, e per nessuno è più così

scontato vincere!

DAY 1La prima giornata delle Coluccia Finals, tappa conclusiva del Campionato nazionale

Freestyle Open AICW-Windsurf Nation, è stata ricca di sorprese e colpi di scena. Tanto

per cominciare e andare subito al sodo, il campo gara è stato trasferito in tempo

reale da Coluccia a Murta Maria per sfruttare le previsioni di scirocco. Un vero

Page 53: Funboard 135

51

Filippo Bestetti, autore di una entusiasmante rimonta nel Double.In questa foto insieme a Jacopo Testa in una delle più belle heat della gara dove i due si sono risposti manovra su manovra.

Roberto Dall’Oglio, V classificato.

peccato visto l’allestimento e l’affollamento della spiaggia a Coluccia, ma con lo

specchio d’acqua immobile come il lago questa è stata senz’altro la cosa più

intelligente da fare, e i fatti hanno dato ragione all’organizzatore Steddu Pisciottu e

al race director Mirko Braghieri. Già vero le 13 le prime raffiche hanno cominciato a

spazzare la baia di Marina Maria. In acqua si è visto un po’ di tutto, dalle 4.5-5.0 nella

prima fase di gara, alle 5.4-5.8 nel pomeriggio. Stefano Lorioli, che non è certo un

gigante, ha addirittura fatto una heat con la 6.3, per la verità bella piena. Ma la

maggiore difficoltà del campo gara è stata certamente l’interpretazione delle

raffiche e della zona dove posizionarsi per avere il vento più costante possibile. Con

22 iscritti il primo round era pieno di “bye”, ma nelle sei batterie disputate non ci

sono state sorprese. Che invece sono arrivate già negli ottavi. quando Filippo Bestetti

ha ribaltato il pronostico eliminando dalla gara uno dei super favoriti, Mattia

Pedrani, sicuramente “non favorito” dalle condizioni, ma bisogna dire che il Best ha

fatto una gran batteria. Fra le batterie degli ottavi col pronostico meno certi escono

vittoriosi Mattia Fabrizi su Fabio Vinante e Marco Vinante su Jacopo Testa. Passano

il turno anche Varrucciu, Dall’Oglio, Mazzocca, Madeddu e Lorioli. Nei quarti di finale

arriva la seconda sorpresa del giorno: in una batteria sul filo della manovra, Roby

Dall’Oglio rimanda in spiaggia Mattia Fabrizi, furibondo per l’interferenza di un

turista che gli ha fatto sbagliare un Misty Flip e perdere molto tempo. Alle semifinali

avanzano anche Varrucciu, Mazzocca e il campione italiano in carica Stefanino

Lorioli, in un’altra batteria molto vicina contro il sardo del sud, Gigi Madeddu. Le

semifinali dicono che il primo posto se lo dovranno giocare il campione in carica e

local di Coluccia, Stefano Lorioli, contro il local di Murta Maria, Gabriele Varrucciu.

Per il terzo posto, di conseguenza, è un affare tra Dall’Oglio e Mazzocca. Dopo una

pausa per dare fiato agli atleti, sfruttata per iniziare il tabellone degli Juniores, le

finali dicono che la legge del local è più forte della regola dell’amico di Max Pezzali:

Gabriele Varrucciu vince il single elimination mettendo una seria ipoteca su quello

che sarebbe il suo primo titolo nazionale.

Col vento ancora collaborativo, si continua il tabellone degli Juniores, che vede una

cavalcata solitaria di Mattia Fabrizi, che battendo i sequenza Eva Chiocchetti (l’unica

ragazza in gara), Matteo Romeo, Vittorio Mazzocca e Jacopo Testa si consola della

disavventura nell’Open e si fa un bel regalo di compleanno.

Page 54: Funboard 135

52

Jacopo Testa,Campione Nazionale Juniores.

Francesco Cappuzzo,Campione Nazionale SuperGrommets.

DAY 2Per la seconda giornata consecutiva il circo del campionato nazionale freestyle si è

spostato dalla sede di Coluccia allo spot di Murta Maria, a caccia del vento

necessario a completare il double elimination sia per la categoria Open che per la

categoria Juniores. Nonostante le previsioni fossero più promettenti di quelle di

sabato, la giornata è stata meteorologicamente complicata, con scrosci di pioggia

alternati a groppi di vento. Tecnicamente, un incubo per qualunque race director.

Con un tabellone da 22 iscritti, il double elimination si presenta come un labirinto,

da cui escono vincenti al primo turno Romeo, Moses, Calò e Todeschi. Ma come molti

altri double è una storia di grandi recuperi, come quello di Matteo Todeschi, che

batte prima Fabio Vinante e poi Fabio Calò. Ma soprattutto quello di Mattia Pedrani,

che ottiene il meglio possibile da condizioni assolutamente sfavorevoli alla sua taglia

XXL, fino a spegnersi nella sfida per il sesto posto contro Filippo Bestetti, autore di

un altro ottimo recupero. Le condizioni inizialmente molto promettenti per una

sfuriata di apertura del vento, sono andate gradualmente spegnendosi fino alla

sospensione della gara prima che si potesse disputare la sfida per il terzo posto tra

Filippo Bestetti e Vittorio Mazzocca. Nel mezzo è successo un po’ di tutto: boma rotti

a pochi secondi dall’inizio della batteria, vele scoppiate, grandi proteste e clamorose

eliminazioni, come quella subita da Mattia Fabrizi da parte di Jacopo Testa. Insomma,

normale amministrazione per il freestyle... La giornata è dunque trascorsa tranquilla

per Gabriele Varrucciu, vincitore del single elimination e quindi candidatissimo (viste

le previsioni per lunedì) al titolo ci campione nazionale. Meglio per lui, visto che

stamattina si è presentato con due dita della mano destra massacrate. Noi la

abbiamo intervistato per capire cosa sia successo.

Cos’è successo alla tue dita?

Ho avuto un incidente domestico col mio migliore amico, che prima di entrare in

bagno non ha guardato la porta e mi ha chiuso le dita nei cardini. Anulare e medio,

l’anulare è rotto.

Ma il tuo umore com’è mentre aspetti che si concluda il double elimination?

Sono felice perché se va come spero dovrebbe andare sarebbe la mia prima vittoria

in assoluto e per di più col titolo italiano, che non sarebbe male, anche se per il mio

spirito di competizione avrei sperato in un po’ più di vento per battermi anche nella

finale del double e dare maggior valore alla mia eventuale vittoria.

DAY 3Gabriele Varrucciu è il nuovo Campione Nazionale Freestyle Open. Dopo una

stagione travagliata, caratterizzata da molta pioggia, poco vento, molte raffiche e

alcune clamorose cancellazioni dal calendario, bisogna dire che tutto è bene quel

che finisce bene. Con le Coluccia Finals la classifica ha emesso il suo verdetto a

favore del ventenne atleta di Olbia, che un po’ a sorpresa ha conquistato il titolo di

più forte freestyler dell’anno. La giornata conclusiva delle Coluccia Finals non ha

portato vento o azione in acqua: il meteo è stato a dir poco variabile, e siamo passati

dalle nuvole, al sole, alla pioggia, alla calma di vento fino a qualche beffarda raffica

da ponente.

Lo spot è stato dunque terra di conquista dei peggio parolieri da spiaggia, che

hanno potuto dare libero sfogo al loro esercizio preferito: il blablabla! Per tutti

comunque è stata una confortevole giornata di relax coccolati dalla consueta

ospitalità del Club Porto Liscia e della Pisciottu family.

Nella migliore tradizione di questo che è diventato il tradizionale appuntamento di

chiusura dell’attività agonistica, la premiazione è stata lunga e densa di

riconoscimenti. Per le classifiche dell’anno vi rimandiamo alla lunga lista a piede di

pagina, che celebra i nuovi campioni 2010. Categoria Open: Gabriele Varrucciu.

Categoria Juniores: Jacopo Testa. Categoria Super Grommets: Alvin Panzera.

Categoria Grommets: Francesco Cappuzzo. Nell’arco della premiazione da

segnalare il “Premio del Presidente”, destinato a un atleta che si sia distinto per una

particolare sportività. Anche in questo caso è andato a Gabriele Varrucciu, che

avendo visto il proprio avversario non ancora pronto a iniziare la batteria, lo ha

aspettato rinunciando a godere di un vantaggio che il regolamento gli avrebbe

concesso: “Partire da solo sarebbe stato come bucare le gomme al mio avversario,

aspettarlo mi è venuto naturale”, ha commentato Gabriele.

Special thanks to:

PAESANA VACANZE

Grazie alla collaborazione di Paesana Vacanze atleti e accompagnatori hanno potuto

soggiornare anche in questa occasione nel caratteristico paese di San Pasquale a

due passi dallo spot Coluccia. Rinnoviamo il nostro ringraziamento per il supporto

logistico offertoci dall’agenzia. Immobiliare Paesana Vacanze: Via Toselli 07020 San

Pasquale (OT) – Sardegna; Tel./Fax: +39 0789.752594; Mobile: +39 339.6785122;

www.paesanavacanze.it - [email protected]

Page 55: Funboard 135

53

Gabriele Varrucciu festeggia subito dopo la suaproclamazione a Campione Italiano Freestyle.

COLUCCIA FINALS 2010

CLASSIFICA FINALE OPEN

PRIME 9 POSIZIONI.

CLASSIFICHE COMPLETE SU

WWW.WINDSURFNATION.EU

1 Gabriele Varucciu (Naish, Naish)

2 Stefano Lorioli (RRD, RRD)

3 Vittorio Mazzocca (RRD, RRD)

4 Filippo Bestetti (RRD, RRD)

5 Roberto Dall’Oglio (RRD, RRD)

6 Mattia Pedrani (Starboard, Simmer)

7 Marco Vinate (Starboard, Severne)

7 Jacopo Testa (RRD, RRD)

9 Mattia Fabrizi (Fanatic, North Sails)

9 Matteo Todeschi (RRD, Hot Sails)

9 Luigi Madeddu (Tabou, North Sails)

9 Raimondo Gasperini (Starboard,

Severne)

COLUCCIA FINALS 2010

CLASSIFICA FINALE JUNIORES

PRIME 3 POSIZIONI.

CLASSIFICHE COMPLETE SU

WWW.WINDSURFNATION.EU

1 Mattia Fabrizi (Fanatic, North Sails)

2 Jacopo Testa (RRD, RRD)

3 Vittorio Mazzocca (RRD, RRD)

CAMPIONATO NAZIONALE FS AICW -

WINDSURF NATION 2010

CATEGORIA OPEN

1 Gabriele Varucciu (Naish, Naish)

2 Stefano Lorioli (RRD, RRD)

3 Vittorio Mazzocca (RRD, RRD)

4 Filippo Bestetti (RRD, RRD)

5 Mattia Pedrani (Starboard, Simmer)

6 Roberto Dall’Oglio (RRD, RRD)

7 Marco Vinate M. (Starboard/Severne)

7 Jacopo Testa (RRD/RRD)

9 Mattia Fabrizi (Fanatic/North Sails)

9 Matteo Todeschi (RRD/Hot Sails Maui)

9 Luigi Madeddu (Tabou/North Sails)

12 Raimondo Gasperini

(Starboard/Severne)

13 Fabio Calò (Starboard/Severne)

13 Matteo Romeo (RRD/RRD)

15 Silanos

15 Moses

17 Livraghi

17 Cronst

17 Terenzi

17 Bacchini

21 Vinante F.

22 Cappuzzo

CAMPIONATO NAZIONALE FS AICW -

WINDSURF NATION

CATEGORIA JUNIORES

PRIME 3 POSIZIONI.

CLASSIFICHE COMPLETE SU

WWW.WINDSURFNATION.EU

1 Jacopo Testa (RRD, RRD)

2 Vittorio Mazzocca (RRD, RRD)

3 Matteo Todeschi (RRD, Hot Sails)

CAMPIONATO NAZIONALE FS AICW -

WINDSURF NATION

CATEGORIA SUPERGROMMETS

1 Panzera

2 Testa M.

3 Slijk

3 Cannamela

CAMPIONATO NAZIONALE FS AICW -

WINDSURF NATION

CATEGORIA GROMMETS

1 Cappuzzo

2 De Lillo

3 Rallo

Page 56: Funboard 135

54

Gabriele sei il nuovo Campione Italiano Freestyle? Hai inaugurato al meglio il

tuo ingresso nel Team Naish. Ti aspettavi questo risultato?

Si Fabio, a quanto pare si. Il risultato è stato del tutto inaspettato. Ero partito con la

determinazione di cercare di fare il meglio possibile, ma non avrei mai pensato di

vincere. Diciamo che non c’è stato modo migliore di iniziare la collaborazione con

Naish.

Anche se è stato fatto un solo Single Elimination in un anno, per colpa di

diversi eventi collaterali come cancellazioni di gare, assenza di vento etc…

Puoi raccontarci la tua gara a Murta Maria, come è andata, quali sono state

le principali difficoltà e le soddisfazioni?

Si lo so, ero presente alle altre tappe che non sono state svolte (purtroppo). Per

questa ultima gara dal momento che è stato annunciato che era previsto Scirocco

mi sono sentito meno stressato, anche se preferisco i venti occidentali...!! Poi una

volta arrivati a Murta Maria, dopo aver guardato le condizioni non bellissime ma

sufficientemente buone, tra me e me ho iniziato a pensare: “Beh almeno il vento lo

conosco, è quello di sempre”. Per quanto riguarda la competizione ho cercato di

puntare sulla radicalità delle manovre, anche se le condizioni non erano proprio il

massimo, ma è stata una bella soddisfazione riuscire a fare delle batterie fluide e

complete.

Parliamo un po’ delle tue origini, di dove sei, quando hai iniziato a fare

windsurf e come e perché ti sei affacciato al mondo del Freestyle?

Io sono sardo al 100% e ne vado fiero. Chiaramente avendo un mare come il nostro

e essendo mio papà un surfer di vecchia scuola, non poteva essere altrimenti. È

iniziato tutto per gioco nella spiaggia “Lo squalo”... poi man mano che mi

appassionavo e sentivo la necessità di un posto un po’ più ventoso, ho iniziato a

frequentare Murta Maria. Il freestyle è stata una conseguenza naturale dopo aver

visto numerosi video, perchè anche io dovevo riuscire a fare quelle manovre

“impossibili”.

Page 57: Funboard 135

55

Quindi Murta Maria è il tuo home spot. Raccontaci qualche cosa di questo spot

e se tu e i tuoi amici uscite anche in altri spot vicini e perché?

Si Murta MAria è la frazione, ma il nome della spiaggia è Marina Maria. È la culla del

Freestyle del nord-est Sardegna. Lavora tutto l'anno... ma in inverno il vento è

sempre dai quadranti occidentali e molto forte, mentre d’estate si aggiunge il

classico termico di scirocco che regala delle uscite speciali. Ci sono tanti altri spot

vicini come Pittulongo-Lo Squalo, che con lo scirocco forte è eccezionale per saltare

a destra, poi c’è la famosa Cozza Beach che come dice il nome si trova in mezzo al

porto di Olbia ed è circondata dai vivai delle cozze.

Abiti in uno dei migliori posti in Europa per le onde. Fai anche Wave e surf o ti

concentri solo sul Freestyle? In molti si sono chiesti come mai i giovani rider

sardi come te hanno disertato il Campionato Wave di quest’anno anche se una

delle due gare era proprio in Sardegna.

Gabriele durante la tappa di quest’anno EFPT in Sardegna a Coluccia.© FotoFiore

Il Campione Italiano Freestyle 2010 nel suo home spot Murta Maria.

Page 58: Funboard 135

56

Eh già, è una bella fortuna. Per ora vado abbastanza spesso a Funtana Meiga perché

adoro saltare... però non mi sono mai dedicato al Wave (anche se è stata la prima

disciplina che avevo visto fare con il windsurf ). Avrei voluto partecipare, tanto per

divertirmi, ma in quel periodo e tuttora sono sommerso dagli studi universitari... non

posso toppare!

Quali sono le condizioni che preferisci per il Freestyle?

Essendo un forte sostenitore del modo di dire “Go big or go home”... adoro il

Freestyle con condizioni di vento abbastanza forte (4,7 - 4,5 ) e un bel choppone

formato ma regolare... sarebbe il paradiso!

So che ancora prima di entrare nel Team Naish eri un fan sfegatato di questo

marchio. Amore a prima vista o ci sono altri motivi?

Devo ammetterlo, ho sempre adorato Naish... ma all’inizio era per un importante

dettaglio: il teschio simbolo della Naish! Quello è stato il fattore principale nella

scelta di acquistare la mia prima Naish Wave del 1998 (che ora è riposta nella mia

cameretta). Poi con il passare degli anni e il crescere del livello è stata più una scelta

basata sulle performance dell’attrezzatura.

Hai mai avuto modo di conoscere Robby Naish?

Assolutamente si. Grazie all’evento Shaka Bump&Jump del 2010... mi sono ritrovato

il Boss del Windsurf a stretto contatto!

Come tanti windsurfer so che ti piacciono anche altri sport estremi, tra cui il

motocross. Mi hai detto però che da un po’ non ci vai più… hai cambiato idea?

Qui tornano alla mente tanti ricordi. Sin da bambino cercavo di essere come Shaun

Palmer che era il mio idolo. Per chi non lo conosce è un pazzo considerato il tutto

fare degli sport estremi… un po’ come Travis Pastrana, e quindi ho sempre vissuto

tra skate, bmx, snowboard (quando andavo in montagna) e poi il motocross...!!! È

stata dura convincere i miei genitori ma all’età di 13 anni ho avuto in regalo la mia

prima moto iniziando a seminare il panico per le campagne sarde con un 80cc, poi

ho avuto varie moto sino ad arrivare all’ultima, un Kawasaki 250 f uguale a quella del

nostro capo redattore. Ma dopo tanti anni passati tra il fango e altrettanti infortuni

ho deciso di allontanarmi per un po’ da questo sport, anche perchè è molto costoso.

Però la passione c’è ancora tutta... e poi mai dire mai.

Obiettivi e progetti per il futuro?

Non sono mai stato uno che fa progetti per il futuro... ma se ci penso direi: finire gli

studi, trovare un buon lavoro e continuare a far windsurf per ancora un bel po’ di

tempo cercando di migliorare e competere nei livelli più alti. Però non mi

dispiacerebbe affatto trasferirmi negli USA e lavorare in una officina specializzata in

Muscle Car... le super potenti macchine americane! Non sarebbe male!!!

SCHEDA TECNICA

Nome: GABRIELE

Cognome: VARRUCCIU

Nickname: VARRUX

Nato a: SASSARI

Età: 21 appena compiuti

Altezza: 190cm

Peso: 74kg

Cittadinanza: ITALIANA

Dove vivi: OLBIA

Hobby: MACCHINE E MOTORI AMERICANI, motocross, windsurf, serate con gli amici!

Sponsor: NAISH, DEVIL KISS ROCK CLUB OLBIA, SAIL BOARD SHOP OLBIA

BEST AND WORST

Bionde o brune: BRUNE

Waveriding o jump: JUMP

Goffy o regular: GOOFY

Murta Maria o Porto Pollo: MURTA MARIA

Burner o Kono: BURNER

Shaka o Ponch: TUTTE E DUE

Destra o sinistra: DESTRA

Dunkerbeck o Naish: NAISH

Kite o surf: SURF

Slalom o kite: SLALOM

Macchina o furgone: AMERICAN TRUCK..

Red Bull o Monster: RED BULL

Flaka One Hand.

Page 59: Funboard 135
Page 60: Funboard 135

58

Page 61: Funboard 135

59

INTROWindsurf Nation, il tour organizer del circuito italiano Wave e Freestyle, quest’anno si

è dato molto da fare per migliorare la situazione delle gare “artistiche”. Archiviato

con i primi di novembre il Campionato Freestyle, era il turno del Wave. Due le tappe

in programma, entrambe a chiamata, una in Sardegna e una in Calabria, una mure

a sinistra e l’altra mure a dritta, aspetto fondamentale per vedere chi sono i waver

più completi e chi effettivamente merita di vincere. Insomma finalmente un vero

campionato Wave come si deve e come mancava da troppi anni. Il vento e le onde alla

fine, anche se un po’ sovrastimati dalle previsioni, ci sono stati ed erano più che

sufficienti per una gara. Le bizze del vento hanno fatto però allungare le heat (da 12

fino a 15 minuti) e complice anche il periodo invernale con il buio che arriva presto,

è stato portato a termine solamente un Single Elimination, anche se si è provato a

fare partire il Double. Fino a qui tutto bene… ma la cosa che mi ha lasciato perplesso

è stato il numero di partecipanti, solo 13, l’anno scorso eravamo in 32. Un forte

deterrente alle iscrizioni è stata la natura stessa della gara, a chiamata e anche in

giorni lavorativi. Quindi solo chi ha un lavoro flessibile o fa windsurf per professione

ha potuto parteciparvi. Forse sarebbe meglio per il futuro limitare la chiamata ai soli

week-end allungando il waiting period, e lavorare per migliorare la comunicazione di

queste gare. Un’altra domanda mi sono posto… ancora una volta i vari

promoter/atleti che si fanno dare dagli sponsor anche l’attrezzatura wave,

soprattutto le giovani leve, non si sono presentati all’appuntamento, dove erano?

Questa è una cosa che dovrebbe far riflettere chi di dovere… Tutte le altre polemiche

che ho sentito girovagando nella rete le lascio dove devono stare, nel nulla! Chi c’era

si è messo in gioco e in discussione grazie all’ottima organizzazione della gara, tutti

gli altri, i parolieri, i super Pro ma solo in spiaggia o sui social network, i polemici…

tutta questa gente, voglio semplicemente ignorarla.

DAY 1L’appuntamento è a La Ciaccia. I migliori waver italiani ci sono e allo skippers’ meeting

il Race Director Mirko Braghieri annuncia le regole di valutazione per l’inizio del primo

tabellone. Ma è Marco Piro che dopo pochi minuti ci annuncia che le condizioni di

vento e onda sono molto migliorate a Cala Pischina. La decisione è rapida e il Comitato

di Regata formato anche dai Giudici Mario Bellani, Franco Gnessi e Francesco Priori

decide di spostare rapidamente il campo della competizione. Ancora una volta la

scelta di avere 3 campi di regata regolarmente registrati alle Capitanerie ha pagato

e la gara è partita regolarmente. Già dalle prime battute di warm-up si intuisce che

la battaglia sarà molto serrata. Inizia la gara e dopo le prime 6 batterie il vento

comincia a fare i capricci. Vengono concesse un paio di extension ma in breve il Race

Director decide di dare uno stop alla prima giornata di competizioni.

DAY 2Alle 9 del mattino a La Ciaccia le condizioni si presentano molto interessanti. L’onda

sta montando rapidamente e il vento ci sta offrendo una direzione quasi

perfettamente side. Le batterie partono e si susseguono con regolarità. La finale per

il 3° e 4° vede confrontarsi l’inossidabile Gasperini e Fabio Calò che si impone subito

con un Forward altissimo. Ray non si dà per vinto e come se fosse stato caricato a

molla comincia ad inanellare surfate scegliendo sempre bene le onde. Cambia più

volte campo alla ricerca delle onde migliori e della massima visibilità della Giuria.

Calò si difende bene e ricambia colpo su colpo, ma alla fine la Giuria è inesorabile e

Ray passa di un soffio.

Il vento rinforza quasi a salutare l'inizio della batteria per il primo e secondo posto.

I rider sono pronti. La bandiera verde sale, è battaglia vera tra il local Gianmario

Pischedda, Campione Nazionale uscente e Andrea Rosati, atleta tra i più completi del

parco rider italiani. Gianmario parte con un Back Loop stellare che scatena gli

applausi del pubblico presente e di tutti gli atleti. Andrea si fa sotto con surfate

potenti e radicali che ben presto lo portano in testa nei tabellini dei Giudici.

Pischedda si difende cercando le surfate ma oggi non è fortunato e nei rientri non

trova le onde che lo potrebbero riportare in testa. Andrea surfa con grande potenza

e sfrutta le onde fino all'ultima schiuma. Il verdetto anche questa volta non è

semplice ma la Giuria fa il suo dovere e aggiudica a Rosati il primo single della

stagione 2010.

Breve intermezzo e tutti in terrazza per annunciare la classifica e di nuovo tutti in

acqua in attesa della partenza del tabellone looser. Partono le prime batterie ma il

Page 62: Funboard 135

60

vento ha un calo improvviso e nonostante le extensions non si riesce a portare a

termine nessuna batteria. Il Comitato di Regata decide per annunciare una sessione

Best Move in attesa che il vento ritorni. Tutti in acqua a sfoderare le migliori move

del repertorio. Grandi applausi per un Forward altissimo ed esitatissimo di Fabio

Calò che balza subito in testa alla session. Passano pochi minuti però e Pischedda

sfodera il Back Loop più alto della giornata cancellando qualsiasi altra manovra.

Sarà il vincitore indiscusso. Durante la Best Move il vento rinforza e lo spettacolo è

per una ventina di minuti veramente di alto livello. Terminata la session tutti pronti

per il double ma ancora il vento si rifiuta di collaborare quasi a volere sancire che

la classifica gli sta bene.

DAY 3La perturbazione annunciata si lascia alle spalle una bella onda di scaduta e La

Ciaccia assomiglia ad una cartolina pubblicitaria per il surf da onda. Ma il circo del

wave non ci sta e si muove in direzione nord alla ricerca del vento, trovandolo a

Marina delle Rose. Lo spettacolo è formidabile ma le condizioni non sono sufficienti

per una gara ed è quindi il momento del fotografo. Appuntamento nel pomeriggio

alla Lega Navale di Olbia dove i rider si rilassano alla cerimonia di premiazione.

È L'assessore del Comune di Olbia Marco Piro che mette nelle mani di Andrea Rosati

la coppa del vincitore. Come ormai tradizione nelle gare organizzate da Windsurf

Nation viene assegnato il Premio del Presidente; un piccolo riconoscimento all’atleta

che durante la gara si distingua per atti di Sportività e Fair Play. Questa volta il

premio va a Manuel Poli. Manuel era in batteria contro Pischedda quando ha

staccato un Back Loop strappa applausi. Manuel preso dall’entusiasmo per il salto

dell'avversario ha fermato la sua azione ed ha esultato e battuto le mani insieme a

tutto il pubblico. Un gesto da vero sportivo giustamente premiato.

INTERVIEWAbbiamo intervistato Andrea Polloni, presidente dell’associazione Windsurf

Nation, tour organizer per conto di AICW del circuito Wave e Freestyle italiano,

per fare il punto della situazione.

Andrea, possiamo fare un bilancio di questa stagione 2010 per il Freestyle e

per il Wave?

Il programma 2010 prevedeva lo svolgimento di 5 gare Freestyle, di cui una tappa

Andrea Rosati, I classificato.

Raimondo Gasperini, III calssificato.

Page 63: Funboard 135

61

EFPT Europea Open ed una tappa EFPKT Europea Juniores, e 2 gare Wave.

Purtroppo le prime 2 gare Freestyle di Campionato Nazionale non sono state

effettuate per via delle condizioni meteo e per motivi legati alle organizzazioni

locali. Anche l’ultima regata, Coluccia Finals, è stata portata a termine con

grande fatica, viste le condizioni meteo non proprio entusiasmanti. Altro

discorso per la regata Europea, Sardinia FreeStyle Grand Prix, che invece ha

avuto talmente tanto vento e condizione da essere stata dichiarata la migliore

regata da quando esiste il Circuito EFPT. In grande evidenza anche la tappa EFPKT

di Reggio Calabria che è risultata essere la meglio organizzata di tutto il Tour

EFPKT.

Nella specialità Wave, il programma è stato rispettato. Due le gare previste, una

mure a sinistra ed una mure a destra, e tutte e 2 portate a buona conclusione.

C’è da considerare che il programma per il Wave è stato messo a punto molto

tardi nella stagione perchè all’inizio dell’anno non esistevano candidature valide.

Tutto sommato un bilancio positivo, abbiamo assegnato i Titoli Nazionali e

abbiamo dato la possibilità di mettersi in grande evidenza a molti atleti italiani

con le 2 importanti competizioni Europee.

Cosa è stato migliorato rispetto all’anno scorso e su cosa state lavorando per

il 2011?

Credo di poter dire che la grande svolta effettuata quest’anno sia stata la creazione

della Classe Arbitrale. Con il formidabile supporto di Carlo Cottafavi, Segretario di

Classe, abbiamo finalmente dato vita ad una generazione di Giudici che nel tempo

renderanno consistente e costante la qualità di giudizio nelle gare delle specialità

acrobatiche. Dobbiamo lavorare molto ancora per consolidare questa realtà ma la

strada adesso è aperta. Per il prossimo anno Mirko Braghieri e Mario Bellani,

responsabili del settore, si stanno concentrando su questo fronte, in modo

particolare per rendere omogenee al massimo le conoscenze e la professionalità.

Abbiamo altri fronti su cui confrontarci, siamo ancora lontani dalla perfezione, ma

come sempre occorre selezionare gli obiettivi uno alla volta se si vuole essere efficaci.

Secondo te qual è il motivo per cui ci sono stati abbastanza iscritti nel

Freetyle, ma non come in passato, e pochi iscritti nel Wave?

È una domanda a cui stiamo tentando di rispondere. Di sicuro la forbice tra i Pro ed

i rider “normali” si sta divaricando molto. Questo fattore inibisce gli atleti di livello

Gianmario Pischedda vola inBack Loop, II classificato.

Fabio Calò in Forward durante la heat controil local della Ciaccia Andrea Mariotti.

Page 64: Funboard 135

62

non elevato ad iscriversi alle competizioni. Nel 2011 riusciremo probabilmente a

testare situazioni che consentano dignità di prestazione anche a chi non è un Pro.

Nel Wave c’è stato anche il timore da parte di alcuni rider di dover affrontare

condizioni estreme come sono capitate lo scorso anno. Non dimentichiamo

nemmeno il fatto che le gare sono state chiamate in giornate lavorative.

A livello organizzativo è stato fatto molto garantendo sempre una giuria

qualificata, un montepremi in denaro, agevolazioni per gli atleti. Forse

avete peccato un po’ nella comunicazione degli eventi, soprattutto quelli a

chiamata. Cosa ne pensi di questo?

Penso che hai ragione e da professionista della comunicazione hai notato questa

lacuna. Non nascondiamo i difetti, dovremo migliorare molto questo aspetto. Una

buona comunicazione, infatti, influisce notevolmente sia sulla possibilità di

informare meglio tutti gli atleti sia sulla possibilità di acquisire nuovi Sponsor e

quindi di restituire a cascata migliori condizioni per tutto l’ambiente.

Cercheremo di avere da Tony “il Cassiere” il credito necessario.

Ci sono state delle polemiche per la durata del waiting period. Cosa pensi

di fare per l’anno prossimo per garantire delle gare in condizioni ottimali

e quindi scegliendo a priori l’opzione della gara a chiamata?

Personalmente ritengo che per le gare Wave sia indispensabile mantenere la prassi

della chiamata. Riteniamo inoltre che gli atleti che intendono partecipare al

Campionato Nazionale debbano rendersi disponibili nei periodi di chiamata. Bisogna

considerare che i frequenti impegni internazionali fermano di fatto i periodi di attesa

che di conseguenza a volte devono allungarsi. Credo quindi che non si possa fare

molto per migliorare questo aspetto caratteristico della specialità. Cominceremo

con una accurata distribuzione degli eventi durante l’anno agonistico, ma se

vogliamo cercare di recuperare waver, dobbiamo attendere che le condizioni si

verifichino nei weekend. E questo è uno degli elementi che farà si che i periodi di

attesa restino comunque abbastanza lunghi.

Andrea Mariotti durante il primogiorno di gara a Cala Pischina.

Manuel Poli

Jaques Barbieri, altrolocal di Cala Pischina.

Page 65: Funboard 135

63

CLASSIFICA FINALEWAVE EXTREME SARDEGNA1 Rosati Andrea (RRD, Neil Pryde)

2 Pischedda Gianmario (Fanatic, Ezzy)

3 Gasperini Raimondo (Starboard, Severne)

4 Calò Fabio (Starboard, Severne)

5 Mazzocca Vittorio (RRD, RRD)

5 Poli Manuel (Tabou, Vandal)

5 Mariotti Andrea (JP, Neil Pryde)

5 La Croce Federico (99, Hot Sails Maui)

9 Barbieri Jacques (RRD, RRD)

9 Paganini Fabio

9 Revel Gianmarco (Fanatic, Ezzy)

9 Longo Fortunato (Fanatic, Challenger)

9 Giorgi Giorgio (Drops, Challenger)

THANKS TO:EXTREME NETWORK

COMUNE DI OLBIA

SURF2LIVE

ARBEKE

SAILBOARD OLBIA

AESURF DI ANTONIO EGRIS

PORTOLISCIA WINDSURF CLUB

GIACOMO SANNA ED IL SUO GRUPPO SASSARI

LEGA NAVALE OLBIA

Federico LaCroce, uscito prematuramente dalSingle non ha avuto la possibilità di rifarsi.

Vittorio Mazzoca, l’unico giovane a misurarsi sia inFreestyle che nel Wave. Bravo! Gli altri dove erano?

Il podio, da sinistra: Rosati, Pischedda, Gasperini, Calò.

Page 66: Funboard 135

64

Page 67: Funboard 135

65

Nick De Wannemaeker in Forward nella marea marrone.

Page 68: Funboard 135

66

LE LINEE OSCUREGià da molti anni ormai, i rider che vivono per il windsurf fanno affidamento sulle

mappe satellitari e sulle previsioni... ed i report delle condizioni.

La lista delle nazioni in cui si può praticare il nostro amato sport è piuttosto ristretta

e siamo già a conoscenza di quale sia il periodo migliore per le condizioni in una

certa parte del globo. Da ormai due anni, io Fabrice e Nick giriamo per il globo per

completare il nostro film, Planet Blow “Le linee oscure”. Cerchiamo sempre le

condizioni migliori in assoluto e vogliamo anche fornire una prospettiva più

profonda della realtà locale. Per quanto riguarda il Marocco però, non avevamo

proprio le idee chiare. Questa location doveva sicuramente entrare nel film, ma

sapevo che gli spot erano già stati visti in numerosi altri video prima del mio. Il mio

obiettivo di proporre una prospettiva diversa con angoli innovativi ed una storia

sarebbe stato davvero difficile da raggiungere in una location così popolare. Tutti

sono già a conoscenza dei colori del Marocco, che offre un mix di deserto con

qualche piccola oasi tipica sparsa qua e là. Cammelli, arte locale, thè, odori e sapori…

Penso sia già stato detto tutto su questo magico paese perfetto per il windsurf.

Eravamo però fortemente attratti da questa destinazione… ed eravamo sicuri che

saremmo finiti a riprendere da qualche parte nel continente nero.

PIOGGIA BATTENTEAppena siamo arrivati… è stato come vivere un clichè in prima persona. Siamo

partiti da Parigi lasciandoci alle spalle il freddo ed il grigiore della metropoli, per

trovare il caldo secco del deserto dopo solo due ore di volo. Appena scesi

abbiamo subito notato tutti gli stereotipi classici proposti dalle riviste

windsurfistiche quando presentano questa zona. Boujmaa ed il suo amico Tarik

avevano già organizzato tutto. Ci siamo trovati una bella casa proprio sullo spot

da qualche parte a nord di Agadir. Le onde non mancavano… Siamo arrivati un

po’ troppo tardi per goderci l’ottima session al tramonto, ma Nick e Fabrice

stavano già avvitando le strap per la mattina seguente!

Madre Natura però aveva altri piani per il nostro team…

Ci siamo svegliati di buona ora il mattino seguente, sotto un cielo plumbeo…

L’ultima cosa che ci si potrebbe aspettare in Marocco… Avremmo dovuto scrivere

una storia per le riviste, che generalmente vogliono foto con sole splendente e

colori surreali…

Tarik ci ha spiegato che una grossa tempesta aveva deciso di farci compagnia,

piazzandosi proprio sopra le nostre teste per qualche giorno…

In un certo senso era un bene, in quanto sicuramente avremmo avuto vento

Sylvain Demercastel cerca di non scarrocciare troppo sottoventoa causa della fortissima corrente del’Oceano in tempesta.

Page 69: Funboard 135

67

forte… quindi non eravamo poi così preoccupati. Stava anche arrivando un

grosso swell. Prima o poi il sole sarebbe uscito nuovamente, permettendoci

finalmente di girare tra le onde smeraldo che tutti abbiamo sognato da quando

abbiamo guardato il video di surf “Sipping Jet Stream”.

La location che abbiamo scelto infatti, invece di Moulay, è proprio quella del

video. Volevamo acqua color verde intenso per il nostro film. Moulay mi piace un

sacco come condizioni ma l’acqua marrone stonerebbe un po’ troppo col resto

del film…

Tre giorni dopo, la pioggia torrenziale continuava a riversarsi su tutto il Marocco!

Alcuni villaggi hanno cominciato ad avere problemi con le strade, il fango e gli

allagamenti. Una moschea è perfino crollata! Dio ci era ostile…

In un certo senso, però, era anche quello che volevo: avevamo bisogno di

qualcosa di drammatico per il mio film, e sicuramente queste condizioni erano

perfette!

Ha piovuto senza interruzione per circa 10 giorni di fila! In questa zona così arida

e riarsa, nessuno aveva mai visto una costa del genere. I fiumi trasportavano

enormi quantità di rifiuti che erano state accatastate nella polvere delle zone

montuose circostanti. Era una visione impressionante. Una mattina siamo stati

svegliati di soprassalto da Tarik, che ci ha fatto spostare immediatamente in

quanto la casa era in una zona altamente a rischio d’allegamento… Così ci siamo

spostati ed abbiamo affittato un’altra casa… La mareggiata continuava a

crescere e sapevamo tutti che fosse vitale tornare con del materiale in mano.

Siamo quindi andati più a sud nella baia di Agadir, cercando di fare windsurf in

condizioni meno rischiose.

LA TEMPESTAQuando siamo arrivati, il vento rafficava sui 35 nodi… l’Oceano sembrava

impazzito e le onde rompevano ovunque… la zona d’impatto era lungo l’intero

orizzonte. La spiaggia e lo shorebreak erano pieni di rifiuti, alberi, plastica,

finestre, porte, biciclette… gomme… c’era di tutto. Era quasi impossibile riuscire

a far windsurf per i primi 10 metri tra tutta la roba che galleggiava o affondava

nell’acqua. Nick ed io abbiamo comunque deciso di provare… Julian, il fotografo,

ci ha spinto per produrre del materiale. Nick è uscito per primo ed appena

entrato è scarrocciato così velocemente e così tanto che non riuscivo a crederci.

Poi è venuto il mio turno. Camminare tra la spazzatura… partenza dalla spiaggia…

evitare un pezzo di legno e qualche sacchetto… e poi planare a tutta velocità con

la vela che mi esplodeva tra le mani. Ho cercato di uscire e passare la zona

d’impatto ma diventava sempre più grosso… praticamente impossibile da

superare con vento side onshore. Appena dopo aver strambato mi sono reso

conto di quanto incredibilmente forte fosse la corrente, ed infatti ero

scarrocciato di almeno 500 metri dal punto in cui ero partito… Peggio di un

fiume… impossibile risalire. Sono quindi uscito ed ho camminato lungo la

spiaggia come ha fatto Nick 5 minuti prima. Abbiamo fatto così per circa 6 o 7

volte prima che le nostre gambe smettessero di collaborare. Due virate e poi 10

minuti di scarpinata, sperando finalmente di avere qualche bella foto. Questa

non è assolutamente l’essenza del windsurf. Avevo anche paura di prendere

qualche malattia strana in quell’acqua così inquinata. Allo stesso tempo però,

sapevo che avevamo qualcosa di unico per il nostro film. Una storia veramente

grafica che illustra meglio di qualsiasi spiegazione cosa stia succedendo al

nostro pianeta, e che cosa potrebbe succedere nel prossimo futuro quando il

pianeta s’innervosisce.

Noi siamo stati i rider nella tempesta… quelli che hanno fatto windsurf in acque

fangose e piene di rifiuti. Una sorta di mutanti che cercano di divertirsi anche in

un Oceano morente, avvelenato dalla spazzatura e dalla follia umana.

Page 70: Funboard 135

68

Carine Camboulives

Manu Bouvet

Page 71: Funboard 135

69

Page 72: Funboard 135

70

CASTLE BRAVOEccoci qui a Majuro, la capitale delle Marshalls. È

un’isola molto stretta e lunga, con un sacco di gente e

edifici. Majuro è la zona in cui la maggior parte dei

Marshallesi vengono a cercare lavoro, lontano dalle

altre isole paradisiache. Sfortunatamente però, un

sacco di loro finiscono in miseria. Alcuni riescono

anche ad emigrare clandestinamente negli USA,

passando per il porto di Honolulu.

Dopo una lunga e scomoda notte in un motel

rumoroso, in cui solo Lou è riuscita a riposarsi

dividendo il letto con 4 scarafaggi, partiamo finalmente

per la piccola isola… La traversata in barca è estrema

e molto umida. Lou non fa nemmeno in tempo a

digerire la colazione e Levi si pente di essersi bevuto un

caffè. Non vedo l’ora di arrivare a terra! Una sottile

linea verde si staglia all’orizzonte. È l’esatto opposto

della capitale! Zero elettricità, non c’è acqua potabile,

solo giungla incontaminata ed una laguna cristallina. Il

vento soffia già forte. Questa sarà la nostra casa per i

prossimi 10 giorni. Iakwe!! (Ciao). Francis, il nostro

contatto locale ci sta aspettando all’imbarcadero.

Carichiamo tutto il materiale sul suo furgone, che

dobbiamo spingere per far partire lungo l’unica strada

che divide l’isola in due. A destra c’è l’Oceano, a

sinistra, anche. Non c’è da sorprendersi che si preveda

che questi atolli scompariranno sott’acqua nei

prossimi 20 anni per l’innalzamento del livello del

mare. Non c’è nemmeno un punto più alto sull’isola,

nemmeno una duna o una collina per ripararsi.

Quando la marea raggiunge il massimo del suo ciclo, la

gente viene evacuata. Sia l’acqua che il terreno

vengono contaminati dal sale, quindi un sacco di

Marshallesi devono abbandonare le loro case. Non

vedo nessuna pianta o frutto crescere. Francis ci

spiega che qui la gente coltiva le piante dentro barili di

petrolio vuoti, in modo che il suolo non venga

contaminato dal sale. Ci fa vedere la nostra casa sulla

spiaggia. E che spiaggia! Non riesco a credere ai miei

occhi vedendo quest’infinita striscia di sabbia, a

ridosso di migliaia di palme di cocco. Non c’è nemmeno

un edificio per miglia e miglia. Il sole è alto nel cielo e

la luce è accecante. Il vento spinge ancora! I ragazzi

sono già partiti per andare a vedere le onde. Lou ed io

andiamo ad esplorare un po’ l’isola e a conoscere i

bambini locali. Le case sono colorate ed umili, fatte in

legno e circondate da un giardino con delle lapidi

Manu Bouvet in uno scenario mozzafiato.

Carine Camboulivesin una cruising session.

Page 73: Funboard 135

71

coperte di fiori, dove gli antenati riposano in pace.

Alcuni vecchi edifici in corallo sono stati sopraffatti

dalla vegetazione. Alcune persone si danno da fare a

pulire casa, mentre altre si rilassano sotto gli enormi

alberi di “Tamanu”, l’albero polinesiano sacro. Mi

sembra di far parte di una tela di Gauguin! L’atmosfera

è estremamente calma e pacifica.

Ci presentiamo. Alcune donne sanno anche parlare

inglese, rendendo il tutto più facile. I bambini non

hanno bisogno di parlarsi, per correre direttamente in

spiaggia con Lou a raccogliere un po’ di conchiglie. I

giovani Marshallesi sanno che le conchiglie sono molte

apprezzate e ricercate dai “rubelas” (turisti,

letteralmente “persone vestite”). Più di un secolo fa, la

“gente vestita” ha deciso di insegnare alle donne locali

che fosse inappropriato girare con ginocchia e gomiti

scoperti. Le hanno costrette a vestirsi decentemente…

Al giorno d’oggi sono completamente vestite sotto il

sole cocente, mentre i “rubelas” hanno abbandonato la

zona da un bel po’. Alcuni di loro poi tornano qui

abbronzati, sfoggiando i loro nuovi bikini. Bikini?

Proprio così. Questo atollo tristemente noto non è tanto

lontano da qui. Il suo creatore, Louis Reard, sperava

che la sua creazione avesse fatto un impatto grande

quanto i test nucleari con la bomba atomica. Una

donna con un “Bikini” infatti, dovrebbe essere una vera

bomba… Mi sono documentato sull’argomento,

leggendo svariati articoli sulla materia. Prima di

potermi immergere nella mia lettura però devo

controllare tutti i bambini, che ora giocano con Lou

proprio qui dentro al mio bungalow. Hanno

ammucchiato un’immensità di conchiglie appena fuori

dalla porta. Ho proposto a tutti di entrare a fare dei

disegni ed è successo il pandemonio. Alcuni stanno

giocando, altri strillano e cantano, altri disegnano ed

altri suonano l’Hukulele… La casa è quasi al limite ed

ecco che tiro fuori la mia arma segreta: i DVD di

Cenerentola. In meno di due minuti, 25 bambini

guardano il mio computer senza perdersi una virgola!

Grazie Walt Disney! Ora comincio finalmente a leggere

il mio articolo scritto da Fabienne Lips, che racconta di

una giovane ragazza Marshallese, chiamata Lijon

Eknilang. Una sorta di piccola cenerentola locale con

un futuro oscuro. La sua storia comincia proprio come

una favola: “C’era una volta nelle Isole Marshalls, una

remota isoletta paradisiaca chiamata Rongelap. Lijon è

nata qui”. Il primo marzo 1954, il giorno del suo ottavo

Session serale per Levi Siver, in windsurf,e Keith Teboul con il surf.

Page 74: Funboard 135

72

compleanno, il sole è sorto ad Ovest. A metà tra il cielo

e l’Oceano, una “stella luminosa! è esplosa. Nome in

codice: “Castle Bravo”. È una bomba termonucleare,

1000 volte più potente di quella di Hiroshima. 1000 volte

più potente di una bomba che ha fatto 140.000 vittime.

Quel giorno Lijon si svegliò di soprassalto: ”Ho aperto

gli occhi ed ho visto una luce accecante”. Fuori sentivo

mia nonna sgridare urlando mio cugino, perchè

pensava che avesse incendiato la casa. Sono uscita di

corsa, piangendo. Ho paura del fuoco. La luce fuori era

ancora intensissima. Poi ho visto qualcosa cadere giù

dal cielo. Era un’enorme palla di fuoco, tonda e

luminosa come il sole. Poi c’è stata un’esplosione…

enorme. La terra ha tremato. Il vento ci ha

scaraventato a terra. Ero spaventata a morte! Il vento

poi è calato completamente ed è sceso un silenzio

inquietante. Non si sentiva un solo suono. La gente ha

cominciato a disperarsi, pensando che fossimo sotto

attacco e che saremmo tutti morti. Ci siamo nascosti

nei cespugli. Avevo sete. Poi fame. Abbiamo mangiato

ma il cibo era coperto da una polvere bianca. Non era

male, solo sporcizia. Il cibo era buono come al solito

però. Il pomeriggio ci siamo tutti sentiti male, a causa

della forte insolazione… Lo stomaco ci faceva malissimo

ed abbiamo tutti vomitato. Anche i genitori stavano

troppo male per occuparsi dei bambini. Nerja, la

sorella di Lijon, che allora aveva solo 7 anni, racconta:

”Pensavo fosse sapone in polvere. Non aveva odore. Ne

ho preso un po’ e mi sono lavata i capelli come se fosse

shampoo”. Questo lavaggio radioattivo le ha fatto

perdere immediatamente tutti i capelli e l’ha ustionata.

La sua testimonianza continua ed a questo punto

comincio a far fatica. Dopo cinquanta anni le donne

partoriscono ancora dei “baby mostri” o “bambini

medusa” come vengono chiamati qui. Sono

completamente trasparenti e solo il loro cervello ti fa

capire che siano degli esseri umani. “Fortunatamente”

dicono i dottori “non sopravvivono per più di una

settimana…”. La percentuale di anomalie

cromosomiche, cancro e leucemia sono altissime.

L’esercito ha detto che è stato un “incidente”.

Castle Bravo resta la bomba più potente mai testata.

Smetto di leggere per guardare i bambini. Stanno tutti

guardando la scena in cui Cenerentola non può andare

al ballo reale e piange tra le braccia della fata turchina.

Cercano di nascondere le lacrime, timing perfetto per

me per fare lo stesso… Testo: Carine Camboulives

KEITH TEBOULInizialmente avevamo deciso con Manu di andare alle

Christmas Islands… Ci siamo informati e velocemente ci

siamo resi conto che non fosse la location giusta,

perchè il vento era completamente offshore… Abbiamo

quindi trovato un’alternativa valida nelle isole Marshall.

Inizialmente Levi ed i ragazzi della crew del TWM2 non

erano tanto convinti ma io ho continuato ad insistere

sull’enorme potenziale delle isole. Era un po’ rischioso

Keith Teboul si godele onde delle isole Marshall.

Page 75: Funboard 135

73

ma ne ero davvero convinto. Non sapevo neanche

niente della zona, ma avevo un’ottima sensazione,

come se fosse destino. Quando il tempo stava per

scadere, abbiamo dovuto darci una mossa e comprare

i biglietti e da quel momento è andato tutto per il

meglio. Con così tanta gente in ballo è sempre

abbastanza critico trovare le date giuste. La partenza

però era stata decisa. Quando tutto va per il verso

giusto, non faccio piani particolari, seguo

semplicemente l’andamento delle cose ed ero convinto

che avremmo trovato ottime condizioni. La ciliegina

sulla torta poi è stato sapere che saremmo arrivati

assieme ad un grosso swell!! Questa consapevolezza ci

ha motivato parecchio e non vedevamo l’ora di

arrivare. La dimensione delle onde è cresciuta da

media a bella grossa, dandoci giusto il tempo per

abituarci al meglio alle condizioni e spaccare il lip. Il

tutto puntuale come un orologio svizzero. Nel

frattempo abbiamo deciso che spot surfare quando le

onde sarebbero diventate ancora più grosse. È bello

avere del tempo a disposizione per capire lo spot

giusto per uscire con l’onda grossa. Abbiamo sia fatto

surf che windsurf nei giorni più piccoli, in modo da

prendere sempre più confidenza sui vari spot, potendo

anche controllare da vicino il reef e studiarne un po’ i

pericoli principali, capendo dove sia il canale e dove

bisogna evitare assolutamente di cadere. È una sorta

di preparazione mentale che è perfetta per far andare

tutto liscio quando le condizioni entrano. Abbiamo

anche studiato le varie inquadrature per le riprese e

da dove partire con l’attrezzatura. Dopo pochi giorni,

quando lo swell è entrato, è andato tutto liscio come

l’olio. Colori stupendi, vento side potente e onde dai 3 ai

6 metri! Personalmente ho preso alcune delle onde più

grosse e pulite in assoluto!!! Le giornate erano

piuttosto lunghe in quanto ogni mattina dovevamo farci

45 minuti di barca per arrivare all’atollo. Il secondo

giorno di swell abbiamo surfato per 4 ore senza pausa.

Abbiamo poi smontato e camminato verso la parte sud

dell’atollo per farci venire a prendere e portare a casa.

Controllando poi delle boe su uno spot di surf vicino a

casa ci siamo resi conto che le condizioni erano

spettacolari, con onde dai 2 ai 4 metri e quindi abbiamo

armato e verso le 5 eravamo nuovamente in acqua…

Era così perfetto che non potevamo non uscire! Qui si

faceva puro wavesailing! Dovevi aspettare sul picco che

l’onda cominciasse a spingerti e poi fiondarti a tutta

velocità in down the line, sperando che andasse tutto

per il verso giusto. L’onda continuava a srotolare alla

perfezione per almeno 80 metri… Puro wavesailing,

dove si sfrutta solo la potenza dell’onda per acquisire

velocità e spinta. Il timing è vitale. Ho fatto un Aerial

enorme e sono riuscito a malapena a non esplodere

all’atterraggio, in quanto, non avendo vento nella vela,

sono venuto giù davvero pesante. Sono poi uscito ed ho

preso il surf per una session veloce, mentre Levi era

ancora in acqua. Ad un certo punto è arrivato il set

Manu Bouvet

Keith Teboul

Page 76: Funboard 135

74

della giornata e sia io che Levi eravamo troppo

profondi. Gli ho lasciato l’onda e l’ho visto volare in

down the line. Sapevo che mi sarei preso una bomba in

testa, ma non ho potuto fare a meno di guardarlo

surfare quell’onda perfetta, con una potenza e velocità

semplicemente spaventose. Siamo poi tornati sulla

barca e ci siamo guardati in silenzio con un sorriso

stampato in faccia. Che giornata!!!

È stato davvero speciale fare un viaggio passando così

tanto tempo in barca. Abbiamo avuto 7 giorni senza

onda ma abbiamo visto così tanti posti idilliaci e

raccolto così tante conchiglie che non ci siamo

neanche accorti. L’acqua è di un blu cristallino e le

barriere coralline sono tra le più vive che abbia mai

visto. Il penultimo giorno prima di tornare a casa, lo

swell è aumentato un pochino e siamo riusciti ad

andare a far surf da onda su un picco a sud dell’atollo.

Abbiamo srufato fino al tramonto e poi dovevamo

scegliere se restare lì a dormire oppure viaggiare in

barca la notte per arrivare ad un altro spot la mattina

seguente, con onda più grossa. Manu ed io sentivamo

che era ora di spostarci e trovare qualcosa di nuovo e

speciale. Io mi sono alzato per primo, avendo dormito

sulla coperta per dire al capitano dove andare. Gli altri

si sono alzati quando ci stavamo avvicinando allo spot

e si sono immediatamente resi conto che le onde si

srotolavano lungo il reef dell’atollo. Siamo entrati tutti

Levi Siver in Bottom con i rail che incidono l’acqua.

Page 77: Funboard 135

75

in acqua verso le 8:00. È l’onda più perfetta che abbia

mai visto. C’è una piccola lingua di rocce che protegge

l’onda da chop e vento, rendendola semplicemente

perfetta, mentre si srotola lungo la piccola baia.

Durante il giorno lo swell è diventato più pulito e

perfino più grosso. L’onda si prende fuori ed è circa 2

metri, per poi triplicare appena arriva sul reef. Johny

era sulla spiaggia che filmava, attorniato da una

ventina di bambini. Ogni volta che prendevamo un’onda

tutti i bambini impazzivano e facevano il tifo urlando

come matti ed agitando foglie di palma. Abbiamo

lasciato tutta la benzina in più ai locali, come regalo.

Che bello vedere i bambini che si divertivano a

guardarci in acqua. I locali ci hanno ringraziato

dandoci delle banane e del cocco, ma sicuramente

l’affare l’abbiamo fatto noi. Siamo riusciti a surfare

questa bellissima onda per un giorno intero, in questa

location così remota ed incontaminata! Mi ricorderò

questo spot e la sensazione in surfata per tutta la vita!

LEVI SIVERAppena siamo arrivati, l’isola sembrava una

lunghissima matita. Non ero nemmeno sicuro che ci

fosse abbastanza spazio per fare atterrare l’aereo.

Appena scesi però, ho sentito immediatamente

un’energia particolare. Avevo già sentito varie voci

sul posto ma volevo vedere con i miei occhi. Abbiamo

surfato un po’ di giornate piccole all’inizio, ma una

volta arrivato lo swell, non riuscivamo a credere a

quanto le onde fossero potenti, pulite e perfette. Da

quel fatidico giorno siamo usciti sempre e solo noi 3

con condizioni epiche. Quaggiù dobbiamo lavorare

come una squadra, specialmente quando dobbiamo

trascinare le nostre pesanti sacche nella giungla o

perfino sul reef affilato. Sento fino all’ultimo kg. Uno

spot funziona solo con l’alta marea e Manu lo ha

scoperto con le cattive. Johny deve nuotare a riva

con un salvagente, in modo che la sua macchina

fotografica non si bagni. I ragazzini locali lo aiutano

sia a trasportare il materiale, che a scegliere gli

angoli migliori. Johny ha insegnato ai bambini come

riconoscerci, ed urlavano i nostri nomi quando

surfavamo bene o si faceva qualche trick…

Spettacolo!

È quasi ora di fare il grande viaggio. Due giorni interi

di navigazione in mare aperto. L’Oceano è spazzato

dalle raffiche e probabilmente mi verrà mal di

mare… La terra non si vede e tutti fissiamo

l’orizzonte per cercare di non vomitare. Sembra

invece che Jace, il braccio destro del capitano, non

faccia una piega. Un altro giorno e poi per un po’ non

voglio più vedere barche. Sembrava strano lasciarsi

alle spalle delle onde così pulite, ma sembrava fosse

ancora meglio dove stavamo andando.

Dopo 9 giorni dormendo in barca e esserci fatti delle

session spettacolari, il tempo stava per finire.

Dovevamo però concludere in bellezza. Azzardiamo

così un viaggio allo spot su al Nord, di cui sapevamo

ben poco…

La traversata è stata violenta e continuavo a girarmi

nel letto come una salsiccia in una pentola. Era così

tremendo che mi sono messo a ridere… mi sono

addormentato, risvegliandomi su una laguna piatta

e cristallina, con le stelle che splendono fuori dalla

finestra della coperta. Finalmente un momento di

calma dopo 9 giorni. Mi sono addormentato di nuovo

sapendo che ci avremmo messo poco più di un’ora

per arrivare sul picco scelto.

Ho sempre sognato questo momento e mi sembrava

di vivere un film. Keith esce sul balcone ed urla: “Levi,

ci siamo!”. Io ovviamente rido, sicuro che mi stesse

prendendo in giro ma poi scendo dal letto e vedo

queste barre perfette di un albero, accarezzate da

vento side shore. Essendo a circa cinquecento metri

di distanza, non ci siamo resi conto di quanto fosse

effettivamente spettacolare. Non riuscivo a credere

ai miei occhi, vedendo uno spot del genere, in mezzo

al nulla.

La mia ultima onda è stata una delle migliori

dell’intero viaggio. Sono poi tornato alla barca ed ho

fatto un sospiro di gioia. Che posto magico! Sapere

poi che avevamo il tutto sia in foto che su film, ha

reso il viaggio ancora più speciale.

Levi Siver vola!

Manu Bouvet, Keith Teboul, Carine Camboulives, Levi Siver.

Page 78: Funboard 135

76

ESSERE INFORMATI È VITALELe previsioni davano un grosso swell in arrivo nelle

prossime 48 ore e noi non sapevamo ancora quasi

nulla dei reef nella zona di Cocos, dovevamo

deciderci. Abbiamo controllato le previsioni ancora

una volta ma, come in altre parti del mondo, le

previsioni non sono mai infallibili e la nostra

conoscenza quasi nulla della geografia dell’isola e

dei reef circostanti ha reso il tutto ancora più

complesso.

Le possibilità di scrivere il resoconto di un viaggio

calano vertiginosamente nel momento in cui decidi

di inseguire grossi swell in giro per il globo,

rendendo la situazione molto complicata e

stressante ma è anche l’unico modo per beccare le

elusive condizioni “epiche”. Ho quindi telefonato a

Scotty Mc Kercher, che era già stato Cocos anni fa,

per avere qualche altra informazione sul posto. La

sua risposta è stata: “Sì zio, appena arrivi sull’isola,

a sinistra c’è il posto per campeggiare e se cammini

verso destra trovi le onde.” Mi ero dimenticato di

Page 79: Funboard 135

77

quanto gli australiani fossero approssimativi e

sintetici nel dare indicazioni. Sebbene praticamente

non avessimo nessun posto dove stare, dormire,

mangiare, guidare o fare tow in, la decisione è stata

di partire comunque. Siamo andati praticamente

contro ogni regola riguardo l’essere informati prima

di partire per una location di surf.

L’ISOLAL’isola mi ricorda la serie TV di fine anni ‘70,

Gilligan’s island. Palme e fitta vegetazione coprono

l’intera isola e c’è una sola strada che corre lungo il

centro dell’isola. Oltre a qualche Australiano

residente che vivono e lavorano sull’isola, la maggior

parte degli australiani vengono qui durante la

Page 80: Funboard 135

78

stagione degli alisei, per insegnare sia windsurf che

kitesurf nella laguna, perfetta per i principianti.

È la location perfetta per chi si vuole divertire e

rilassare in tranquillità. I granchi tappezzano la

spiaggia e c’è un’enorme varietà di pesci sia nella

laguna che sui reef esterni.

Il pomeriggio del nostro arrivo, siamo stati accolti a

braccia aperte ed in men che non si dica avevamo un

posto dove stare, una macchina, e stavamo andando

a prendere il Jet Ski di cui ci aveva parlato Scotty.

Sembrava che tutto stesse andando per il verso

giusto ma… l’apparenza inganna!

CAOSL’euforia si è trasformata in disperazione quando

abbiamo visto quanto effettivamente fosse lontano il

reef. Ci siamo guardati nel panico ed abbiamo subito

capito che fosse vitale trovare una barca d’appoggio,

altrimenti ci saremmo sognati le onde. Da questo

momento in poi sembra che tutto vada sempre

peggio. Il padrone del Jet Ski era appena salito sul

volo con cui eravamo arrivati noi e sua moglie era

andata a lavorare su un’isola vicina. Non riesco

neanche ad elencare la serie catastrofica di eventi

che si sono susseguiti da questo momento, ma dopo

aver corso in giro per tutta l’isola bussando

letteralmente sulle porte della gente, sono riuscito a

farmi dare il numero di telefono del mercatino dove

lavorava la moglie del tipo. Ho chiamato ed ho

cercato di spiegarle la situazione. Non aveva la

minima idea del perché le stessi dicendo tutte quelle

cose. Penso si sia spaventata a sentirsi chiedere da

uno sconosciuto se potevo entrarle in casa mentre

lei non c’era, aprire il garage e prendermi il suo Jet

Ski. Ho anche chiamato suo marito in albergo per

chiedergli se potevo utilizzare il suo Ski. Dopo ore di

chiamate e raccomandazioni dei local, sono

finalmente riuscito ad utilizzare il Jet Ski. Siamo

andati tutti a dormire, immaginandoci una mattina

perfetta.

UNA MATTINA DA RICORDARETutti si sono svegliati per il rumore causato dalle

grosse onde che si abbattevano sul reef. Siamo partiti

di corsa per andare a vedere le condizioni sullo spot di

windsurf. Il vento era quasi completamente da terra ed

il reef era quasi impraticabile. Era praticamente

impossibile uscire dai frangenti e rischiosissimo in

caso di rottura. Abbiamo però deciso di lanciare

comunque il Jet Ski per guardare più da vicino, ma

siamo dovuti andare dalla parte opposta dell’isola

sull’unica rampa per barche. Una volta arrivati, ci

siamo fermati un po’ a guardare le onde srotolarsi sul

reef, che poi s’inabissava fino ad oltre 3 miglia di

profondità! Abbiamo aiutato Steve a mettere il Jet Ski

in acqua e l’abbiamo guardato allontanarsi verso il reef

esterno. Sarebbe stato completamente solo fino al

nostro incontro 10 miglia più in su lungo il reef, al

punto stabilito. Le correnti ed il riflusso dell’acqua nella

laguna creavano un sacco di chop e turbolenza ed alla

fine lo abbiamo perso di vista.

Dopo un’ora d’attesa sullo spot stabilito, abbiamo

cominciato a pensare che qualcosa fosse andato

storto. Ci sono ben poche strade che costeggiano il

mare e l’isola è completamente piatta, rendendo

difficile l’avvistamento di Steve, che a questo punto non

sapevamo più dove fosse. Dopo un paio d’ore di ricerca

lo abbiamo finalmente trovato che camminava sulla

spiaggia, tirandosi dietro il Jet Ski. Non siamo riusciti a

riportarlo fino alla rampa. Era troppo lontana. Abbiamo

quindi ideato un piano per tirare fuori il Jet Ski

dall’acqua e trascinarlo su una duna di sabbia. Dopo

aver discusso tra di noi per oltre mezz’ora, siamo

riusciti a rimetterelo in qualche modo sopra il carrello.

Siamo andati dall’unico meccanico sull’isola e gli

abbiamo chiesto se ci poteva aiutare. Abbiamo provato

di tutto, guidando su e giù dall’officina alla rampa,

Page 81: Funboard 135

79

sperando che il meccanico riuscisse a sistemare il

guasto. Il tempo passava ed il panico stava

cominciando ad assalirci.

PAZZIA POMERIDIANAIn uno stato di pura disperazione, abbiamo camminato

lungo la zona industriale, che è praticamente un

singolo capannone, per chiedere a chiunque se avesse

una barca da noleggiare. Una volta tanto siamo stati

fortunati! Poi abbiamo visto la barca… e sembrava che

fosse una drogata di crack da oltre 30 anni… La chiglia

era in alluminio con ponti sia a prua che a poppa. Il

problema è che entrambi i ponti erano distrutti.

C’erano dei buchi enormi. Sicuramente ci saremmo

inabissati lungo il canale, tentando di arrivare al reef.

Il motore poi era ridotto ancora peggio del resto della

barca e partiva a malapena. Il rimorchio sembrava

fatto a mano e sembrava che le ruote fossero state

rimosse da un cart da golf di qualche tipo. Per

complicare ulteriormente il tutto, non c’era nemmeno

una cima per alzare la barca sul carrello. E nemmeno

il gancio d’attacco del rimorchio alla macchina. L’ho

portato a mano fino al porticciolo. Era davvero uno

spettacolo raccapricciante. I ragazzi mi hanno

guardato e mi hanno detto: “Ma che ti passa per la

testa?”. Mi sono girato dal tipo e gli ho detto che andava

Page 82: Funboard 135

80

bene. Mi sembrava che ci fosse solo da saldare un tubo

al carrello per attaccarlo alla macchina, e poi eravamo

a posto. Questo ragazzo mi piaceva un sacco a dir la

verità. Una persona normale non avrebbe mai dato la

sua barca a 3 sconosciuti, non sapendo neppure che

l’idea era quella di uscire con 6-7 metri d’onda! Tutti

mi avrebbero mandato a quel paese, lui invece no.

Siamo entrati nel suo scantinato ed è venuto fuori con

un sorriso, tenendo in mano un pezzo di ferro, che

sembrava essere il supporto di una tenda per la

doccia. L’ho guardato in faccia e gli ho detto:

“Perfetto!”. Dopo un’ora di saldatrice, siamo

finalmente riusciti ad ancorare il trailer alla

macchina, con un pezzo di corda che abbiamo

attorcigliato attorno al gancio di traino della

macchina. Il nostro tempo stava per scadere, mentre

ringraziavamo il nostro salvatore e ci preparavamo

alla nostra avventura in alto mare. Dopo circa 200

metri in strada, la saldatura è saltata e sia barca che

trailer si sono ribaltati, staccandosi dalla macchina.

Siamo corsi fuori dalla macchina ed abbiamo visto il

nostro unico mezzo d’appoggio capovolto sulla

strada.

Senza pensare un secondo ai danni alla chiglia ed al

motore, ho ideato un piano per utilizzare il trailer del

Jet Ski per trasportare la barca fino alla rampa. Sono

tornato indietro al Jet Ski, mollandolo sulla spiaggia e

ripartendo verso il sito dell’incidente col trailer

attaccato. Abbiamo issato la barca sul trailer ma

metà chiglia era sospesa perché era troppo corto.

Abbiamo guidato lungo la strada a tutta velocità,

ringraziandomi per aver avuto quell’idea brillante per

completare la nostra missione. Proprio quando stavo

per vantarmi con i ragazzi, abbiamo sentito un forte

rumore di sfregamento. Mi sono girato di scatto per

vedere con orrore che il sedere della nostra barca

stava facendo le scintille lungo la strada. La barca si

è poi staccata completamente dal trailer e si è

fermata mezza distrutta davanti agli arrivi

dell’aeroporto. C’erano 35 turisti con macchina

fotografica attorno al collo che guardavano la barca

nel bel mezzo della strada. Ho messo la retro e tirato

su la barca sul trailer come avevamo fatto poco prima

e siamo ripartiti velocemente.

IL VIAGGIO IN BARCANon ci sembrava vero di essere riusciti ad arrivare alla

rampa miracolosamente illesi. Io e Steve siamo saltati

immediatamente sulla barca e dopo aver caricato tutto

il materiale, siamo partiti verso l’Oceano aperto. Non

sapevamo nemmeno se la barca s’inabissasse dopo 10

minuti, figuriamoci riuscire ad uscire vivi dalla session.

Non penso che a nessuna persona normale sarebbe

mai venuto in mente di uscire in condizioni simili.

C’erano 3 ragioni principali che però mi spingevano a

portare a termine la mia missione. La prima è che

adoro sfidare me stesso ed adoro le sfide, anche se

spesso finiscono con ingenti danni materiali. La

seconda è che adoro prendere delle onde da paura

tutto solo e terza ragione è che avevo speso circa

$10,000 di JP/NP e loro volevano un risultato. Quando

stavamo per circumnavigare la parte meridionale

dell’isola, l’acqua è diventata molto choppata. La nostra

velocità di punta era pari ad una tartaruga paralitica, e

l’acqua stava già cominciando a riempire la barca. La

nostra unica possibilità era di arrivare all’acqua più

liscia appena sotto il reef esterno, a circa 200 metri di

distanza. Abbiamo usato un piccolo vasetto di gelato

per togliere l’acqua dalla chiglia, mentre io guidavo con

una mano e con l’altra aiutavo Steve. Dopo circa 15

minuti di disperazione, siamo riusciti ad arrivare al

reef esterno ed alla tranquillità dell’acqua piatta della

laguna. Abbiamo scelto la traiettoria migliore e subito

abbiamo visto onde grosse almeno il doppio di quelle

che avevamo visto arrivando. Arrivati sullo spot

prestabilito, sono entrati dei set di 7-8 metri ed io stavo

cominciando ad armare il mio materiale sulla poppa

inesistente della barca.

Page 83: Funboard 135

81

LA SESSIONNon c’era un vero e proprio picco fisso ed il vento

era molto leggero. Il trucco era di aspettare che il

set arrivasse da te. Ho cominciato prendendo le

onde più piccole in modo da ambientarmi un

pochino. L’unico problema è che, se fosse arrivato

un set più grosso, sarei stato fracassato sul reef e

bye bye session. È un gioco tra gatto e topo. A volte il

vento era talmente leggero che ho dovuto nuotare

velocemente e portare il materiale fuori di circa 25

metri per poi riuscire a ripartire dall’acqua. La

barca è venuta in mio soccorso un paio di volte ma

era molto rischioso con quel motore trasandato. La

cosa più frustrante era vedere un set grosso

rompere 100 metri sopravento ed il successivo 100

metri sottovento. L’altro grosso problema era che

sia il fotografo che il cameraman erano in spiaggia,

senza aver alcuna possibilità di riuscire a scattare a

causa della lontananza. L’altro problema era il muro

di schiuma creato dalle onde che rompevano sul

reef, che rendevano impossibile vedere qualsiasi

cosa dalla spiaggia. Sono tornato alla barca ed ho

consultato Steve sul da farsi. Abbiamo quindi deciso

di provare a portarci il più vicino possibile al picco,

con la barca, e poi Steve sarebbe tornato a riva a

nuoto per comunicare ai fotografi il nostro nuovo

piano. Ho legato il materiale alla poppa della barca

siamo tornati verso il reef e, al momento opportuno,

è saltato in acqua per tornare a riva. Me ne sono

rimasto seduto per 45 minuti prima di vedere Steve

ed il fotografo che cercavano di arrivare al reef

esterno… a nuoto! Io mi sono avvicinato e li ho presi

in barca. Quando loro sono saliti, io sono sceso, in

quanto non c’era possibilità che la barca restasse a

galla con 3 persone a bordo. Mi sono seduto sul mio

materiale mentre la barca mi trainava verso il picco,

lentamente. Una delle sfide più impegnative è stata

riuscire a portare la barca sottovento e vicino al

picco in modo che, partendo sopravento alla barca,

potessi passare la sezione vicina, riuscendo a fare

qualche foto. A volte, girandomi, mi sono messo a

ridere quando ho visto questa carretta col parasole

che stava a galla per miracolo vicino al lineup. Ho

visto che il fotografo si era tenuto le pinne, in caso

avesse dovuto saltare in acqua. Il motore della barca

andava a singhiozzo, spegnendosi spesso e

volentieri. Vedevo Steve agitarsi e tirare con forza la

cinghia per far ripartire il motore. Sembrava di

vedere Harry e Lloyd in una scena di “Scemo e più

scemo”, però nella vita reale. Il sole stava per

tramontare ed il vento è girato completamente da

terra e la session era finita. Il problema seguente

era di riuscire a riportare la barca dalla parte

opposta dell’isola prima che restasse a secco e che

venisse buio. Steve si è offerto di guidare verso il

porto mentre noi siamo rientrati a nuoto, avvertendo

la polizia che ci potrebbe essere una barca dispersa

in mare. Una volta arrivati dalla parte opposta

dell’isola, abbiamo aspettato a lungo. Stavamo quasi

per perdere le speranze quando poi abbiamo visto in

lontananza il tettuccio rosso chi si avvicinava

sempre più lentamente alla riva. Non ho mai fatto

così tanta fatica per ottenere un risultato così

scarso, ma almeno ho una bella storia da

raccontare.

L’ULTIMA SESSION PRIMA DIRITORNARE A CASALa mattina seguente sia il vento che le onde sono

calate. Abbiamo preso un po’ di onde di circa tre

metri fino al primo pomeriggio, prima di andare

all’aeroporto a prendere il volo di ritorno per

l’Australia. Ho preso il mio SUP e sono uscito verso il

reef per prendere delle ottime onde. Sembravano

davvero dipinte e si srotolavano alla perfezione

lungo il reef, ovviamente senza nessuno intorno. È

come se fossi tornato indietro 100 anni per surfare

un spot così perfetto. A dir la verità non ho visto

proprio nessuno per l’intera permanenza sull’isola.

Sono stato sul reef a prendere da solo le onde

migliori fino all’ora di rientrare. È stata un’ottima

conclusione di questo breve viaggio, che ha messo a

dura prova le nostre capacità di portare a termine

una missione, indipendentemente dal costo. C’è una

morale come in ogni storia e dopo aver riletto il mio

resoconto non riesco a far a meno di sentire la voce

di mio padre che mi echeggia nelle orecchie,

dicendomi: “Jason, sei un fottuto idiota!”.

Page 84: Funboard 135

82

Page 85: Funboard 135
Page 86: Funboard 135

84

INTROCarissimi lettori di Funboard, vi propongo una sequenza Wave di un Tweaked Air,

eseguito a Hookipa all’inizio di questo inverno denominato “La Nina”, che ha

preso il posto del “il Nino”. A Maui si sono così susseguiti tanti giorni con

condizioni epiche, con onde giganti e non tanto vento, una combinazione che

succede solo ogni 10 anni. Questo nuovo inverno 2010/2011 ci ha già regalato

delle belle perturbazioni che hanno acceso Hookipa con dei set di 4-5 metri e la

destra di Point (Hookipa), regalandoci delle onde lunghissime con varie sezioni

da sballo. La direzione del vento di questo giorno in particolare, quello della

sequenza, era più da nord invece del solito nord/ovest e sembrava che l’onda

avesse una parete più lunga del normale con delle sezioni perfette per Aerial e

manovre varie. Un giornata di puro waveriding!

HOW TO DOPer eseguire un Aerial da manuale la parola chiave è “timing”. Solo con

l’esperienza passando tante ore in acqua sulle onde, e con una certa

predisposizione naturale, si riuscirà ad entrare in sintonia con gli elementi e

imparare a leggere l’onda.

Anche in questa sequenza ci vuole come sempre il “timing” giusto, come in tutte

le cose nella vita, per poter staccare e mettersi nella posizione corretta

distendendo le gambe e portando la tavola nella posizione verticale chiamata

“Tweaked”, tradotto in italiano: Aerial contorto.

STEP BY STEP1) Per prima cosa cerca una sezione dell’onda con il lip (cresta) bello verticale,

Page 87: Funboard 135

85

guarda bene la sezione e fai un Bottom arrivando da sotto con una buona

velocità. Cerca anche di metterti nella posizione ideale dopo aver eseguito il

Bottom per colpire il lip e proiettarti in avanti, mettendo il peso sulla gamba

anteriore e ruotando il tuo baricentro verso la spiaggia.

2) A questo punto dopo che hai staccato, devi cercare di tenere la gamba

anteriore piegata e rilasciare la gamba posteriore per poter mettere la tavola in

una posizione Tweaked, dove il tuo corpo rimane contorto e la braccia

rimangono un po’ più distese ma sempre cercando di tenere la vela chiusa.

3) Ora guarda bene dove vuoi atterrare e rilascia la tensione nella gamba

anteriore aprendo un po’ la vela, questo ti permette di rimetterti di nuovo in

posizione centrale sulla tavola per atterrare bene. Ricordati di spostare il peso

leggermente indietro per non cadere in catapulta quando impatti l’acqua con la

carena della tavola.

4) Sei arrivato alla base dell’onda e ora se hai ancora un po’ di parete richiudi

la vela e vai per un altro Bottom.

Divertitevi e ricordativi sempre che il TIMING è la chiave.

Francisco Porcella.

Page 88: Funboard 135

86

“Norderney (isola a nord della Germania) in estate e

Città del Capo in inverno”. Questa è la formula

vincente di Bernd Flessner circa la scelta degli spot.

Il quindici volte campione tedesco si è trovato un

comodo appartamento a Cape Town per passare il

periodo più buio e freddo dell’anno. “Con vento forte

e mure a sinistra riesco a saltare altissimo” dice

Flessi, la ragione è che i venti a Cape Town sono

davvero forti… Axel Reese ha intervistato per noi

Bernd Flessner per farci conoscere ancora meglio

questo fantastico posto.

I turisti non vedono l’ora di entrare in acqua a fare

windsurf, già dalla mattina presto. Quali spiagge

consigli?

Direi Sunset Beach o se il sud-est è molto forte

anche Big Bay. Quando il vento forte, dopo un paio di

giorni tende a calare, consiglio di andare verso

Platboom. Qui, proprio sul Capo di Buona Speranza,

il vento di solito soffia un paio di giorni in più. Se

siete a Table View, vi conviene partire massimo alle

6.45 di mattina, in modo da evitare la coda.

Tu dove esci di solito?

Quando il vento non è troppo forte, vado a Sunset

Beach o valuto se andare a Big Bay. Se poi le onde

sono troppo piccole a Big Bay, allora vado a Melkbos.

Nelle giornate senza vento a Big Bay, sono a

Platboom, in quanto il Sud-Est è più forte quando

cala nelle altre spiagge.

Ai rider intermedi e ai freestyler cosa consigli?

A questi rider raccomando Rietvlei a Table View. In

questo lago c’è acqua più calda e piatta. Per poter

entrare in acqua però devi diventare un membro del

club privato che c’è sul lago. Per una modica cifra ti

danno una chiave per l’ingresso, puoi usare la

doccia e c’è anche un bel prato su cui armare e

rilassarsi. Anche nella laguna di Langebaan c’è

acqua piatta e vento ideale per i freestyler.

“Lui” è un waver accanito e “lei” stramba a fatica?

Quali spot consigli?

Dipende dalle condizioni. Ci sono un sacco di giorni

di onda piccola nella Baia. Consiglio ad entrambi di

entrare in acqua. Di solito a Big Bay e Melkbos ci

sono le onde più grosse della zona di Cape Town.

Mentre lui surfa le onde a Big Bay, lei può provare a

strambare tra le ondine più piccole nella baia

sopravento. Se invece in zona Table Bay è tutto

piatto, conviene spostarsi verso il Capo.

I waver più esperti possono godersi le giornate

epiche. Quando consigli di andare verso gli spot in

zona del Capo, tipo Scarborough e Platboom?

Di solito il South-Easter comincia a soffiare a Table

Bay. Ciò significa che entra prima a Sunset Beach. Di

solito il giorno seguente entra bene anche al Capo di

Buona Speranza. Quando il South-Easter comincia a

calare nella baia, può essere ancora forte al Capo.

Onde evitare viaggi inutili, consiglierei agli

interessati di informarsi sui vari siti e controllare la

situazione di vento e onda in zona Capo, ancora

prima di partire. Le informazioni dei centralini

vengono aggiornate ogni 15 minuti. Per tutti i rider

che stanno a Table View o a Blouberg è importante

partire non più tardi delle 6.30 di mattina, altrimenti

Page 89: Funboard 135

87

La splendida vista di Cape Town da Table Mountain.

ci si ritrova immersi nel traffico della città. Durante

l’ora di punta mattutina facilmente ci si può

impiegare un’ora per arrivare in città. In alternativa

se non avete voglia di alzarvi presto potete partire

verso le 9 di mattina. A quell’ora, il traffico è già

molto più scorrevole.

Un sacco di turisti a Cape Town non capiscono bene

come si comporti il “Cape-Doctor“. Tu che ormai sei

un local, ci puoi spiegare come funziona il “Sud-Est”?

L’intensità del South-East può essere debole, media o

forte. Il South-East debole non entra prima delle

4.00-5.00 del pomeriggio e si può uscire solamente a

Sunset. Il South-East normale di solito soffia già

dalla mattina alle 11.00, cala leggermente verso

mezzogiorno per poi aumentare nuovamente verso

le 2.00 del pomeriggio. Durante questi giorni si può

uscire sia a Sunset che a Big Bay la mattina e poi

scendere giù per la baia per arrivare fino a Melkbos.

Quando invece c’è il South Easter forte, si può uscire

ovunque nella Baia di Table View, dalla mattina alla

sera. Al pomeriggio il vento a Sunset diventa

talmente forte che l’acqua nebulizza e diventa molto

choppata, quindi conviene spostarsi più sottovento a

Big Bay o Melkbos. Le onde qui sono più pulite. Anche

Haakgat è un ottimo spot quando c’è onda grossa. Lo

spot tuttavia è molto piccolo e ci sono un sacco di

windsurfer e kitersurfer che litigano per le onde.

Controlli regolarmente le previsioni sul web?

Sì, chiaro. Controllo sempre sia “Windguru” che

“Windfinder” sul web. C’è anche una dritta però.

Cape Argus è il giornale principale di Cape Town su

cui si possono trovare tutte le previsioni del tempo

che sono spesso dettagliate e precise, con previsioni

del vento per i prossimi 3 giorni. I locali conoscono il

South-Easter alla perfezione!

Dove vai di solito quando c’è vento da nord-ovest?

Lo spot migliore dove uscire con questo vento è

Whitsands o Mistycliffs. Conviene non arrivarci

troppo tardi in quanto il vento cala verso il

pomeriggio. È meglio tra le 11.00 di mattina e le 5.00

di sera.

Page 90: Funboard 135

Quale materiale da windsurf ti porti dietro quando

vai a Cape Town?

Ho due tavole Wave JP Single Truster 99 e 83. E 6 vele

wave “Atlas” di NeilPryde da 5,8 a 4,2 qm.

Di solito i turisti e i windsurfisti visitano la zona da

novembre a marzo. Qual è il periodo migliore in

termini di onde e vento e quando invece c’è

sovraffollamento?

Il South-Easter comincia solitamente a soffiare già in

ottobre, verso fine mese si possono già fare delle

uscite spettacolari. I sistemi di bassa pressione

sono ancora in zona e l’acqua è più fredda, ci sono

grandi possibilità che faccia onda grossa. Da

novembre a dicembre il vento continua a migliorare

ma diventa sempre più difficile trovare le onde.

Queste condizioni però sono molto variabili, come ho

potuto constatare negli ultimi 20 anni… Da inizio

ottobre fino a fine novembre si è praticamente in

acqua da soli. Poi comincia a riempirsi sempre di

più, sia nei parcheggi che in acqua. Di solito vado

sempre via da Cape Town verso capodanno perchè

c’è davvero troppa gente. Come se non bastasse,

oltre ai turisti ci sono anche le vacanze dei locali dal

16 dicembre al 16 gennaio, quindi tutti i sudafricani

affollano le spiagge. Le spiagge, le strade, i

ristoranti, è tutto intasato. Verso fine gennaio la

situazione diventa più tranquilla. Alcune stagioni

sono uscito 23 volte su 28 giorni. A marzo il vento

comincia a calare, ma ci sono ancora un sacco di

possibilità di fare delle session epiche. In questo

periodo si possono ancora trovare delle ottime onde

e finalmente, in aprile, si è ancora da soli in acqua e

ci si possono godere gli ultimi giorni di South Easter

in santa pace coi local.

Quando consigli di andare a visitare i parchi e le

varie attrazioni, piuttosto che andare a fare una

session in acqua?

Nei giorni in cui il South-Easter cala e c’è poca onda

o è perfino piatto. Quando non c’è niente da fare,

nemmeno al Capo, conviene andare a fare dei giri

nei parchi naturali o in uno dei tantissimi mall.

Restando in tema di attrazioni paesaggistiche, cosa

fai in giro per Cape Town, quando non sei in acqua o

cosa consigli di fare ai tuoi amici?

A me piace un sacco camminare su per la montagna

Lionshead. Specialmente nei giorni con poco vento, è

un ottimo allenamento. Mi è capitato di andare su

per la montagna 4 volte a settimana. Personalmente

adoro fare golf e quindi quando non c’è vento di

solito sono al campo. Ce ne sono un’infinità in zona

Cape Town e un sacco di miei amici windsurfisti

giocano a golf con me. Consiglio anche di andare con

la teleferica a Table Mountain. Anche la Platteklip

George Route è perfetta per arrivare in cima alla

Table Mountain e la visuale è davvero mozzafiato.

Tu hai un tuo appartamento a Tableview. Dove

consigli di alloggiare in zona Cape Town?

Quelli che vogliono surfare un sacco, dovrebbero

trovare un posto a Table View o Blouberg, perchè sono

direttamente sulla spiaggia e ci si rende

immediatamente conto di quando c’è vento. Per gli altri

che invece sono più mondani e vogliono godersi anche

la città, conviene trovare un posto direttamente a Città

del Capo. Di solito sia Table View che Blouberg sono un

po’ più a buon mercato. C’è un altro punto a favore

dell’alloggio fuori città. Durante i giorni in cui il vento

rinforza al pomeriggio, è quasi impossibile per i rider

in città arrivare in spiaggia in tempo. Se parti da Cape

Town verso le 4.00 del pomeriggio arrivi in spiaggia a

fine session, 2 ore dopo!

Ho sentito dire che tu vai spesso e volentieri nei

numerosi ristoranti di sushi della città. Cosa consigli

quanto a cibo a Cape Town?

Ci sono un sacco di ottimi ristoranti giapponesi e non

solo a Cape Town. Blowfish è uno dei tanti di Table View,

dove puoi gustarti il sushi appena finita la session in

acqua. La domenica c’è anche il buffet. Un sacco di

surfisti vanno anche ai Primi Piatti a Table View. Il

ristorante offre un ottimo rapporto qualità-prezzo. Da

Giovanni il cibo è ottimo, è sulla strada principale a

Green Point. Questo Cafe Deli-shop è il nostro posto

preferito per fare colazione, pranzo e tutto il resto, da

anni ormai. In caso di uscita a Sunset o Big Bay, si può

fare un salto da Rossini, è un caffé situato proprio nel

mall dietro a Big Bay.

Non c’è una sera in cui non succeda qualcosa! Ci sono

dei locali particolari che raccomandi a Cape Town?

Certo che sì. Un fatto curioso è però che i bar più in voga

cambiano sempre di anno in anno. Può succedere che

una stagione un bar sia un must e poi l’anno successivo

sia chiuso. La cosa migliore da fare è chiedere ai locali

o ai turisti che sono già in città da un po’.

Per le mogli e le ragazze dei windsurfisti lo shopping

è altrettanto interessante? Dove vai a far compere?

Cape Town ha un sacco da offrire quando si parla di

shopping. Quest’anno specialmente il Rand è così

basso che bisogna stare attenti a non sperperare

tutti i propri soldi. Il mall W&A a Waterfront è

sicuramente uno dei posti migliori per fare

shopping, ma è molto costoso. Century City è il mall

più grosso a sud dell’equatore e si trova a soli 10

minuti di macchina da Cape Town, sulla N1.

L’Exesspark sulla M5 ha sempre un suo perchè! Qui

ci sono un sacco di outlet di marche famose e ho

fatto un sacco di ottimi affari. Si trovano Nike,

Adidas, Puma ecc… ad un ottimo prezzo. I turisti non

conoscono questa location ed è per questo che i

prezzi sono ancora molto bassi.

Per concludere, ci puoi descrivere un po’ una tua

giornata tipo a Cape Town?

Di solito mi alzo verso le 8.30 e faccio colazione a casa.

Poi vado a fare un po’ di golf con alcuni miei amici a

Milerton e dopo vado in città a pranzare da Giovanni.

Verso le 2.00 del pomeriggio prendo tutta la mia roba

da windsurf e vado in spiaggia. Big Bay, 30 nodi e 3m

d’onda… perfetto. Dopo aver fatto windsurf, vado dai

miei amici a cena o magari facciamo un bbq in

spiaggia. Ci sono un sacco di programmi per viversi al

meglio un giorno perfetto a Cape Town. La regione del

Capo ha davvero un sacco da offrire e si può fare

qualcosa di diverso ogni giorno. La città è

incredibilmente varia e interessante e ci sono un sacco

di altre possibilità oltre al windsurf, kitesurf e wave-

riding, senza parlare poi della natura circostante. Negli

ultimi 22 anni ho girato il mondo e ho visto un sacco di

posti bellissimi ma Cape Town rimane comunque

quello che offre più possibilità!

88

Bernd Flessner a Sunset Beach.

Page 91: Funboard 135

Il Sud africa ormai è diventata la meta preferita di molti

windsurfisti europei; durante il nostro periodo

invernale l’estate captoniana (cioè di Città del Capo) ci

delizia di swell magnifici e venti di tutti i tipi. Da buon

local residente ciò fa piacere per il Sud Africa, ma è

sicuramente un po’ frustrante vedere i miei spot

preferiti (Haagkat, per esempio) sempre invasi da

windsurfisti e kiter. Lo so, è una regola comune...

worldwide e quindi ci adattiamo, facendo valere

comunque la legge del buon senso e del rispetto

(sempre che gli altri facciano lo stesso… even so… is

fight time!). Condivido spesso le surfate con i miei

amici migliori, gli altri due local italiani per eccellenza…

Andrea Mariotti e Andrea Rosati, sono giovani, forti e

agguerriti, non si perderebbero una surfata neanche a

morire, sono loro i guru del meteo (... io lo ero... ora ci

sono loro, basta e avanza!). Sanno tutto e forse anche

qualcosa in più. I margini di errore sono limitatissimi e

quindi azzeccare sul litorale sudafricano la migliore

condizione diventa relativamente facile… thanks to two

Andrea’s.

E così quel giorno… lo ricordo piacevolmente, tutto è

suonato un po’ strano:

Manna: ”Allora è confermato si va?”.

Andrea Mariotti: “… scherzi? L’ho visto e rivisto, vento e

ondoni, ho sentito Andrea (Rosati), parte tra poco per

Elands! Dice che è grosso”.

Manna: “Elands? Se è epico si può fare, tu che ne dici?”.

Andrea Mariotti: “Si andiamo, ma personalmente mi

fermerei a Paternoster, sono convinto che ci sia più

vento… e non sono sicuro che a Elands ci sia! Quindi ce

la prendiamo comoda, tanto è per strada, ci fermiamo

lì e poi magari proseguiamo verso Elands!”.

Manna: “Ok! Ti passo a prendere tra un’ora, andiamo

con la mia macchina!”.

Andrea Mariotti: “Portiamo anche Felix

(photofelixeventi.com), così facciamo anche un po’ di

scatti!”.

Ore 11:00 am. Manna: “Ciao Andrea what’s up? Siamo

pronti, ma sei sicuro di Paternoster? Non è che poi ci si

va solo per l’aragostina…” (ndr: posto famoso per

l’acquisto di aragoste a basso costo).

Andrea Mariotti: “Non ti preoccupare, oggi si raida.

Vedrai!”.

Partiamo convinti con la macchina stracarica di

materiale e deliziati dall’ultimo cd di Mario Biondi ci

godiamo questo viaggetto di 100km… final destination:

Paternoster.

89

Massimo Mannucci, in arte “Manna” a Paternoster.

Page 92: Funboard 135

PATERNOSTERQuesto piccolo villaggio di pescatori, rinomato per la

pesca e in particolare modo per le aragoste, si trova

sulla statale R27, gloriosa strada di connessione tra gli

spot superconosciuti di Sunset Beach e il dream place

di Elands Bay. Subito dopo Langebann si deve prendere

l’incrocio per Saldanha e seguire le indicazioni per

Paternoster. Lo spot si trova sulla destra del villaggio

caratterizzato da fantastiche villette di piccola taglia

sul mare, che possono anche essere affittate. Lo spot è

diviso in due parti: una lunghissima spiaggia sulla

destra, nel mezzo un piccolo ammasso di scogli e poi

un’altra piccola spiaggia sopravvento.

Arriviamo sullo spot e le condizioni di onda sono già

buone, ma di vento neanche l’ombra. Nell’arco di un

paio di ore il parcheggio si riempie di macchine,

windsurfisti di tutte le nazionalità sembrano aver

condiviso, a pieno, le scelte di Andrea. Tutti e due siamo

visibilmente preoccupati, sia per le gente che per la

condizione del vento… che non arriva, ma Andrea

continua a credere di avere interpretato al meglio il

meteo. E come per incanto una brezza interessante

comincia ad affacciarsi… i primi temerari armano vele

grosse e si gettano in acqua come proiettili. Purtroppo

il vento molto di terra nell’inside non agevola la

partenza, a meno di non aver tanti litri sotto i piedi.

Scelgo quindi di montare la mia 5m Missionx Simmer

con il Goya Quad 85lt, Andrea opta per il suo Jp Twin

84lt e la 4.7 Neil Pryde Zone… fuoco alle micce!

Scendo in acqua dalla spiaggetta sopravvento, dove il

vento è più costante e quindi facilita l’arrivo sul picco.

Dopo tanti anni di windsurf ho imparato a vedere e

analizzare da fuori la situazione, considerando: il mio

livello, le condizioni della giornata in questione e il mio

materiale. Quel giorno avevo notato che l’onda vicino

alle rocce era veramente bella, la parete oltre che

liscia e ripida teneva in maniera imbarazzante, ma non

dovevo ricadere nell’errore (fatto da quasi tutti quel

giorno) di lasciare scivolare la tavola nei Bottom Turn

senza fine per poi finire sotto vento. Dovevo aspettare

vicino alle rocce che il picco dell’onda raggiungesse il

suo massimo, tenendo la bolina, e poi giù a gas aperto

con curve strette e verticali sul pocket.

Rimango tutto il giorno a surfare sul picco davanti alle

rocce, dove le pareti sono talmente lisce che posso

sentire le pinne mordere sull’acqua. Andrea opta, nella

prima fase della giornata, a un fun totale lanciandosi in

grandi raidate e buoni Aerial, per poi finire la giornata

con riding eclatanti vicini alle rocce.

Considero questa uscita molto costruttiva, primo

perchè dopo tanti anni di Sudafrica non avevo mai ben

considerato questo meraviglioso spot; secondo, ho

potuto assaporare il relax di questo spot con onde

semplicemente perfette da surfare al massimo delle

proprie capacità senza grossi pericoli.

90

Il Manna in Aerial, davanti a lui la lungabaia di sabbia di Paternoster.

Andrea Mariotti incide le onde di Paternoster.

Page 93: Funboard 135

91

Il Sudafrica è considerato uno spot prettamente mure

a sinistra e la maggior parte dei turisti che vengono in

vacanza si rattristano quando il terribile South East

smette di soffiare con tutta la sua ira e il vento ruota a

Nord-Ovest. C’è invece chi impazzisce di gioia quando

queste condizioni si verificano in quanto significa che è

in arrivo una perturbazione con onde e soprattutto

potrebbe materializzarsi una delle uscite più belle, più

emozionanti e più affascinanti che il Capo vi possa

regalare. E allora scopriamo insieme come beccarla!

Per prima cosa bisogna distinguere i due spot

principali in caso di Nord-Ovest: Withsand e Platboom.

WITHSANDWithsand è il primo spot che si incontra andando verso

Scarbrough. La discesona a picco da farsi con tutta

l’attrezzatura e le bellissime dune di sabbia bianca

finissima sono le caratteristiche dello spot. Il vento di

solito è molto off-shore, più leggero che a Platboom ma

le onde normalmente sono sempre più grandi. Set di 3-

4 metri potrebbero tramutarsi in 1,5 a Platboom.

Quindi attenzione perché se il vento è forte e le onde

non sono grandissime è inutile arrivare fino a

Platboom.

Lo spot è impegnativo e a parte lo shore break iniziale

bisogna fare attenzione a non farsi tentare dalle

bellissime onde sottovento che fanno scarrocciare fino

alla scogliera. Se mai doveste essere in difficoltà la

prossima spiaggia di approdo è Misty Cliff. Anche Misty

è un buon posto per uscire ma è per super esperti e

poi non sempre l'onda rompe bene. Inoltre il livello di

pericolosità è maggiore che non a Withsand.

Le "classiche" condizioni mure a destra del Sud Africa.

Andrea Rosati in un super Aerial One Hand.

Page 94: Funboard 135

92

PLATBOOMProseguendo per il Capo di Buona Speranza dopo la

baia di Scarbrough, che è ottima per fare due salti

mure a dritta, dopo essere entrati nella riserva e aver

seguito per qualche chilometro la strada principale si

arriva al mitico Platboom, troverete un cartello che

segnala la deviazione per lo spot. La probabilità di

uscire in questo spot la prima volta con le condizioni

perfette è paragonabile a un bel 5+1 al Super Enalotto!

Quindi armatevi di santa pazienza perchè sarà

ampiamente ripagata! È un posto che può regalarvi

grandissime emozioni ma anche grandi pacchi... quindi

per non sbagliare ogni volta che danno buono, bisogna

andare! In questo posto si riescono a fare degli Aerial

incredibili in quanto il vento è molto da terra è l’onda

tuba perfetta in un punto ben preciso oppure a volte vi

viene incontro creando un effetto “treno”. Per non

parlare poi della natura che vi circonda mentre sarete

lì in acqua... spesso da soli o al massimo in compagnia

di qualche buon amico.

Come fare a capire se sarà buono?

Vi spiego alcuni trucchi. Per prima cosa se a Cape

Town c’è aria da Nord-Ovest anche solo 8-10 nodi, di

sicuro nella zona del capo ce ne sono 15-20.

Possibilmente deve essere sereno altrimenti la

direzione è troppo da terra e non va bene.

Lo swell deve essere rigorosamente da Sud-Ovest, se

c’è direzione da Ovest scordatevi le onde. Anche se

danno 20 piedi. Se danno Ovest Sud-Ovest, probabilità

abbastanza alta, bisogna vedere ma le chance di

trovare onda si riducono ad un 10%.

Se lo swell è da Sud-Ovest per avere un’onda decente ci

Page 95: Funboard 135

93

Platboom è perfetto per gli Aerial eAndrea Rosati ci fa vedere come si fa.

Page 96: Funboard 135

94

vogliono dai 7 feet in su. Buoy Weather in questo caso

è un sito affidabilissimo. La boa da controllare è

all’angolo sinistro in basso.

Per quanto riguarda il vento la situazione è simile a

quella delle onde. Solo il Nord-Ovest va bene, in quanto

scendendo dalla montagna e incanalandosi nel canale

di sabbia arriva nella parte di spiaggia dove ci sono le

onde con intensità maggiore. Come gira di qualche

grado ci vogliono 10 nodi in più per riuscire a surfare.

Per non dire poi se ha una componente più da nord,

super off-shore e difficilissimo per passare i frangenti.

In genere è molto da Nord quando è nuvoloso o piove.

Tra i siti potete fare affidamento sia su Windfinder che

Windguru. Bastano 10-15 nodi di previsione da NW per

uscire alla grande.

Se chiamate la centralina o mandate un sms, a

differenza che col South East che ci vogliono almeno 40

nodi per uscire bene, per il NW ne bastano 15-20. Se la

direzione è da W-NW allora ce ne vogliono 25-30. Ma

nessuno potrà dirvi se da W-NW girerà a NW, quindi

provare per credere!

Vi consiglio una tavola con volume da 82-90lt e una vela

mai più grande di 5.2. Il vento è da terra e quindi una

volta che la vostra tavola voluminosa ha fatto il suo

dovere e vi ha portato via dai frangenti nel minor

tempo possibile, al ritorno la vela vi sarà solamente

d'ingombro. Non fate l’errore di uscire con tavole

troppo piccole in quanto il buco di vento nei frangenti

è micidiale ed è sempre pronto a rovinarvi l'uscita...

Diciamo che vi ho detto tutti i segreti e ricordatevi che

questo è uno spot sconosciuto a molti, soprattutto

agli stranieri e quindi cerchiamo di mantenerlo

tale...

CAPE TOWN IN PILLOLE- Quasi 10 Rand per 1 Euro, il cambio non è più così

vantaggioso come qualche anno fa. Prezzo medio per

una cena completa, 150 Rand (Primi Piatti a Table

View); 140 Rand al giorno a testa per un

appartamento (a Table View); 110 Rand al giorno per

noleggio macchina (modello Chico da Cheapy Rent a

Car).

- Gli amanti della vita notturna avranno l’imbarazzo

della scelta nei locali di Cape Town.

- 1 sola ora di fuso orario!

- Diverse compagnie aeree volano su Cape Town,

secondo noi una delle migliori soluzioni è il volo

diretto Air Berlin da Monaco, in 10 ore e senza scali

siete in Sud Africa. Acquistate su internet sul sito

www.airberlin.it la “Top Bonus Service Card”, costa

40 euro, vale 1 anno e avete 30 kg per il bagaglio e

40 kg per l’attrezzatura sportiva, e sono cumulabili,

quindi eventualmente anche fino a 70 kg per la

vostra sacca, e se avete la ragazza con soli 40 euro

in più i vostri kg a disposizione diventano 140!

- Per info e per prenotarvi la vostra vacanza su

misura a Cape Town contattate Sheree, si occuperà

di trovarvi la soluzione che desiderate per alloggio,

macchina ed escursioni varie.

Sheree Smit e-mail:

[email protected],

[email protected];

web: www.capetownguru.com; tel: +27.845543262.

Withsand in una epica giornata! Attenzione a non farsiprendere la mano e andare troppo sottovento...

Page 97: Funboard 135

95 x

Aerial Table Top di Andrea Rosati a Withsand.

Page 98: Funboard 135

96

Page 99: Funboard 135
Page 100: Funboard 135