freud e la teoria psicoanalitica la teoria psicoanalitica tende a spiegare il funzionamento...
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Freud e la teoria psicoanalitica
La teoria psicoanalitica tende a spiegare il funzionamento psicologico umano nel suo insieme, privilegiando gli affetti ed attribuendo ad essi la funzione di propulsore per tutti i comportamenti.
La teorizzazione di Freud sulla psicopatologia è fortemente legata al concetto di nevrosi, dopo avere in principio rivolto la sua attenzione all’isteria.
Le esperienze infantili costituiscono gli antecedenti delle nevrosi adulte
Freud postula l’esistenza di un’interazione tra gli elementi costituzionali (aspetti che fanno parte del
patrimonio personale) e l’esperienza
Le nevrosi attuali e le psiconevrosi
Ansia e astenia erano attribuiti allo stress dovuto a disturbi attuali nel funzionamento sessuale adulto
In esse il conflitto mentale, inconscio fondato sulle esperienze precoci dell’infanzia, precede lo sviluppo dei
sintomi nevrotici
Nevrosi attuali
Psiconevrosi (isteria e ossessioni)
Il sintomo nevrotico
Rappresenta una formazione di compromesso derivante da un conflitto intra-psichico tra gli impulsi e i desideri
provenienti dal rimosso e le difese dell’Io (la conversione è alla base dell’isteria, l’isolamento della
nevrosi ossessiva, lo spostamento della fobia)
L’isteria è il risultato di una propensione a convertire la quota di affetto o di eccitamento – separata ormai dall’idea – in una manifestazione somatica. Il sintomo isterico risulta il compromesso tra le pulsioni (sessuali)
e la forza che vi si oppone
L’affetto può anche spostarsi e legarsi ad altri contenuti ideativi non incompatibili. Nelle fobie e
nelle ossessioni si assiste allo spostamento dell’angoscia relativa ad un contenuto ideativo
inaccettabile a un elemento o una situazione reali vissuti successivamente come pericolosi
Dal punto di vista eziologico, la causa delle psiconevrosi viene identificata da Freud prima nel
trauma sessuale subito (passivo nell’isteria, con partecipazione attiva nella nevrosi ossessiva) e successivamente in un arresto maturativo dello sviluppo sessuale, per cui alla base della nevrosi
ossessiva vi è una fissazione alla fase anale mentre nell’isteria a livello genitale.
Il narcisismo
Con esso Freud indica un’energia psichica indifferenziata che viene inizialmente investita sull’Io e che implica “l’illusione narcisistica”di essere perfetto e
onnipotente. Successivamente una parte di questa energia viene diretta sull’oggetto (libido oggettuale). Il primo oggetto sessuale investito dall’energia libidica è
rappresentato dalla madre.
Narcisismo primario
La libido oggettuale può essere successivamente ritirata dall’oggetto ed essere rivolta nuovamente sull’Io. Viene considerato secondario perché è un movimento inverso, una regressione a un punto di fissazione narcisistico preesistente, in cui l’oggetto
sessuale della persona è il proprio Io. La megalomania viene spiegata tramite questo reinvestimento.
Narcisismo secondario
Es – Io – Super-ioApproccio strutturaleApproccio strutturale
Approccio topograficoApproccio topografico Conscio – Preconscio – Inconscio
I modelli dell’apparato psichico
Approccio dinamicoApproccio dinamico Principio di piacere – Principio di realtà
L’approccio dinamico
L’energia segue la legge della scarica e l’attività umana è diretta ad ottenere il piacere e ad evitare il dolore
(Precisazioni su due principi dell’accadere psichico, 1911)
Principio Principio del piaceredel piacere
Principio di Principio di realtàrealtà
L’organismo lotta per ottenere una riduzione diretta e
immediata della tensione che fa diminuire il dolore e
produce piacere
È la capacità di porsi a confronto con la realtà e raggiungere con essa un compromesso: l’apparato
mentale esamina la realtà e valuta varie azioni possibili da
intraprendere prima di permettere all’energia di
scaricarsi
L’approccio dinamico
Le pulsioni costituiscono i rappresentanti psichici Le pulsioni costituiscono i rappresentanti psichici degli stimoli che traggono origine dall’interno del degli stimoli che traggono origine dall’interno del
corpo.corpo.
Nella sessualità Freud distingue tra:Nella sessualità Freud distingue tra:
OrigineOrigine OggettoOggetto
È data dalla stimolazione che
si produce in definite parti o aree del corpo chiamate zone
erogene
L’oggetto usuale dello stimolo
sessuale è una persona del sesso
opposto
Lo scopo della pulsione sessuale, o di ogni istinto, è
di rimuovere il bisogno corporeo.
ScopoScopo
L’approccio strutturale
ES
IO
SUPER-IO
Rappresenta la parte oscura, inaccessibile della nostra personalità… un caos, un crogiuolo di eccitamenti ribollenti (Freud, 1932). È la sede di desideri innati e la fonte principale dell’energia psichica. Vuole soddisfazione immediata, seguendo il principio del piacere.Trae origine dall’incapacità dell’Es di produrre costantemente l’oggetto desiderato e segue le modalità del pensiero del processo secondario o razionale. Media, inoltre, tra l’Es ed il mondo esterno. Quando l’angoscia è così forte da minacciare di soffocare l’Io entrano in gioco i meccanismi di difesa.
Si sviluppa quando il bambino risolve il suo complesso edipico e sviluppa l’identificazione con i propri genitori. Si compone di due parti: la coscienza e l’Io ideale.
L’approccio strutturale
Coscienza
Io ideale
Ideale dell’Io
Si riferisce ad uno standard di condotte verso cui
il bambino tende i propri sforzi. Allo stesso modo
in cui il bambino è stato premiato dai genitori
per certi comportamenti, viene ricompensato
dall’Io ideale attraverso sentimenti di autostima
e di orgoglio.
È costituita dalle proibizioni e dai divieti dei
genitori. Come i genitori hanno punito il bambino
per le sue trasgressioni, così la coscienza punisce
la persona con sensi di colpa.
Istanza che ingloba i valori etici e culturali e
comporta un aspetto sociale, in quanto può
trattarsi di un ideale comune alla famiglia, alla
classe, alla nazione.
Super-io
L’approccio topografico
Inconscio
Preconscio
Conscio
Si riferisce a pensieri e sentimenti che sono repressi e per questo sconosciuti. Questo materiale non è in grado di aprirsi un varco alla coscienza se non in particolari condizioni.
Può diventare conscio in quanto non è ostacolato in maniera attiva dalla coscienza. È più vicino al conscio che all’inconscio. Il pensiero preconscio diventa conscio attraverso la formazione delle immagini mentali o il collegamento con il linguaggio.
È sinonimo di quanto una persona è consapevole in quel momento. È uno “stato quanto mai fuggevole” poiché i pensieri possono rapidamente passare dal preconscio al conscio. Dal momento che viene richiesta energia poiché un pensiero possa entrare nella consapevolezza, è possibile che solo pochi pensieri siano consapevoli in un dato momento.
Organizzazioni sessuali pregenitali
- parziali
- si dipartono da zone corporee diverse
- hanno mete diverse
Organizzazione genitale
Freud distingue:
- sancisce il consolidarsi dell’identità di genere
- porta al consolidamento dei sentimenti di amore e di odio nei confronti dei membri del gruppo e dell’altrui sesso
Lo sviluppo libidico
Le fasi dello sviluppo psicosessuale
Lo sviluppo attraversa vari stadi durante i quali una parte specifica del suo corpo passa in primo piano come zona erogena.
La comparsa delle diverse parti del corpo come fonte di gratificazione sessuale è legata al corso della normale
maturazione fisica. (Tre saggi sulla teoria della sessualità, 1905)
Da 0 a 18 mesiDa 0 a 18 mesi
Da 18 a 36 mesiDa 18 a 36 mesi
Dai 3 ai 5 anniDai 3 ai 5 anni
Dai 6 ai 12 anniDai 6 ai 12 anni
Dai 12 anni in Dai 12 anni in poipoi
Fase orale
Fase anale
Fase fallica
Fase di latenza
Fase genitale adulta
Il sogno
Contenuto Contenuto onirico onirico manifestomanifesto
Contenuto Contenuto onirico latenteonirico latente
Si riferisce a ciò che il sogno racconta, all’esperienza
soggettiva che appare alla coscienza durante il sonno e che il
soggetto può ricordare dopo essersi svegliato.
Rappresenta ciò che è nascosto, l’insieme dei desideri e dei
pensieri che cercano di svegliare il soggetto che dorme e che
può essere raggiunto attraverso la tecnica delle associazioni.
Lavoro oniricoLavoro onirico
Complesso delle operazioni che trasformano i materiali del
sogno (stimoli somatici, residui diurni, pensieri del sogno) in
un prodotto: il sogno manifesto. La deformazione è l’effetto
di tale lavoro. I meccanismi del lavoro onirico sono:
- La condensazione
- Lo spostamento
- La rappresentazione plastica
- L’elaborazione secondaria
La condensazione
È il meccanismo attraverso il quale si combinano insieme
un certo numero di pensieri latenti in un unico elemento
manifesto
Lo spostamento
Il sognatore sposta l’intensità psichica da un pensiero a un
altro. Così un contenuto manifesto apparentemente banale
e poco importante può rappresentarne in realtà uno latente
ed emotivamente molto intenso.
La rappresentazione plastica
È responsabile del fatto che il sogno manifesto è composto
principalmente di immagini e di impressioni visive e che la
maggior parte delle impressioni sensoriali ha la
caratteristica della veridicità
L’elaborazione secondaria
È responsabile del fatto che il sogno assume una certa
logicità e coerenza, cioè una forma che abbia senso.
Il lavoro onirico
I meccanismi di difesa
I meccanismi di difesa sono funzioni dell’Io destinate a proteggere il
soggetto dalle richieste istintuali dell’Es o da un’esperienza pulsionale
troppo intensa percepita come pericolo. I meccanismi di difesa si
formano nel corso dell’infanzia quando si presenta una minaccia
proveniente dal mondo interno e più raramente dalla realtà esterna. Al
fine di tenere lontano dalla consapevolezza impulsi sessuali e aggressivi
il soggetto utilizza strategie appropriate funzionali all’evitamento
dell’ansia, altrimenti indotta dall’emergere di impulsi incompatibili con
la realtà. Costituiscono, pertanto, delle operazioni di protezione messi
in gioco dall’Io per garantirsi la propria sicurezza. Avendo
un’importante funzione di adattamento, entrano in gioco anche in
condizioni normali, influenzando in modo determinante il carattere e il
comportamento di ciascun individuo. Diventano patologici quando le
difese sono troppo rigide, inefficaci, non variegate, compromettendo la
flessibilità, l’armonia e l’adattamento del funzionamento mentale. I
meccanismi difensivi operano a un livello automatico e inconscio;
raramente svolgono la loro azione separatamente, presentandosi invece
per lo più in maniera combinata al fine di escludere dalla
consapevolezza ciò che è inaccettabile.
AnnullamentAnnullamentoo
Processo attivo consistente nel compiere un’azione, gesto o
rituale per cancellare magicamente atti o pensieri sentiti
come inaccettabili in quanto legati a rappresentazioni
disturbanti. Implica il pensiero magico, in cui un’azione
simbolica viene agita per capovolgere o cancellare un
pensiero o un’azione prima portati a termine, come se non
fossero esistiti o accaduti. E ciò che succede negli atti di
scongiuro del superstizioso. Caratteristico anche dei pazienti
ossessivo-compulsivi, si esprime attraverso coazioni e
compulsioni. L’annullamento è un meccanismo molto
regressivo in quanto, come nel bambino piccolo, opera a
livello dell’onnipotenza magica del pensiero e dell’azione.
I principali meccanismi di difesa
DiniegoDiniego
Meccanismo di difesa primitivo mediante il quale l’Io evita la
consapevolezza di alcuni aspetti spiacevoli di realtà e ripudia
inconsciamente il significato di un evento. Perché sia
eliminato un precetto di realtà, si forma nella mente una
fantasia che cancella il fatto sgradevole. Il diniego è un
meccanismo che si differenzia sia dall’annullamento che dalla
negazione: si elimina infatti una rappresentazione
disturbante non cancellandola (annullamento) o rifiutando di
riconoscerla come propria (negazione), ma negando la realtà
stessa della percezione legata a questa rappresentazione.
Tale meccanismo difensivo gioca un ruolo importante
durante l’infanzia e un certo grado di diniego può
rappresentare a qualsiasi età una reazione normale e
transitoria di fronte a eventi catastrofici, stress, trauma,
perdita di una persona amata. Il diniego, inoltre, può agire
nella sfera dei sentimenti e degli affetti e come tale può
svolgere una funzione di adattamento (per esempio,
continuiamo a viaggiare in aeroplano nonostante non siano
infrequenti gli incidenti). Se persiste in modo massiccio in
età adulta può essere segno di grave patologia, come
psicosi, gravi disturbi di personalità, nevrosi, in cui la realtà
risulta sempre distorta e negata a un qualche livello. Mentre
la rimozione viene generalmente utilizzata come difesa da
impulsi o desideri interni, il diniego è solitamente una difesa
dalla realtà del mondo esterno, quando questa viene sentita
come terribilmente disturbante.
FissazioneFissazione
Per fissazione si intende quel processo attraverso il quale,
nel corso dello sviluppo psichico, una contingente quota di
energia pulsionale, sia libidica che aggressiva aderisce a
particolari zone, oggetti, condizioni o forme di
soddisfacimento per cui la parte fissata della pulsione non è
più libera. Per Freud la fissazione è una particolare «inerzia
psichica» che si oppone al cambiamento e sta alla base della
nevrosi. Si ha una fissazione quando la pulsione parziale, la
zona erogena, la fase libidica o la relazione oggettuale
implicata è stata la fonte di una esperienza libidica o troppo
gratificante o troppo frustrante. La fissazione gioca un ruolo
importante nello sviluppo delle nevrosi. La nevrosi insorge
quando la libido, regredendo al punto di fissazione, rafforza
la pulsione fissata della sessualità infantile, che entra in
conflitto con l'Io. Il tipo di nevrosi è determinato dal punto di
fissazione al quale la libido regredisce. Intimamente
collegato al concetto di fissazione è il concetto di regressione.
Formazione Formazione reattivareattiva
Meccanismo di difesa automatico e inconscio mediante cui si
tiene lontano un desiderio o un impulso inaccettabile
sostituendolo con il suo opposto o adottando un tratto di
carattere di tipo diametralmente opposto. Per esempio, un
atteggiamento eccessivamente premuroso può essere una
difesa contro rappresentazioni di odio. Questo meccanismo si
sviluppa durante il periodo di latenza per neutralizzare gli
impulsi aggressivi o libidici ed è frequentemente utilizzato
anche da soggetti in età adolescenziale. La formazione
reattiva costituisce parte integrante dell’organizzazione del
carattere dell’individuo. Diventa patologica quando si
presenta in forma rigida ed esclusiva, accompagnata da
sofferenza se non si realizzano compiutamente i
comportamenti reattivi. Ad esempio, nei pazienti con disturbi
ossessivo-compulsivi le esigenze di pulizia, percepite come
coercitive, costituiscono una formazione reattiva contro il
desiderio di sporcare. Due formazioni reattive comunemente
osservate sono il disgusto (formazione reattiva dell’Io a un
impulso sessuale orale) e il pudore (formazione reattiva a
impulsi esibizionistici),
IdealizzazionIdealizzazionee
Meccanismo di difesa mediante il quale l’Io vive come ideali e
totalmente positivi gli oggetti esterni o il Sé. Ha la funzione
di proteggere dall’aggressività e di soddisfare i bisogni
narcisistici. L’idealizzazione porta alla costruzione di
immagini del Sé e dell’oggetto non realistiche e onnipotenti,
per cui possono verificarsi delusioni, frustrazioni e ferite
narcisistiche. L’oggetto ideale ha la funzione di garantire la
propria sicurezza narcisistica e di proteggere la propria
persona contro il mondo esterno sentito come pericoloso.
Conseguentemente, l’idealizzazione non presuppone un reale
interesse per l’oggetto ideale. Una eccessiva idealizzazione
degli oggetti può trasformarsi in improvvise svalutazioni in
quanto, rispetto a tali oggetti, vi sono sottostanti un vissuto
di persecutorietà e un sentimento di rabbia per il bisogno di
dipendenza.
IdentificazioIdentificazionene
Processo mentale automatico e inconscio mediante il quale
un individuo diventa come un’altra persona in uno o vari
aspetti, assume cioè tratti, qualità e caratteristiche proprie
di un altro oggetto. Inizialmente il bambino si identifica con i
genitori, successivamente con altre figure importanti
affettivamente. Tale identificazione è detta secondaria per
distinguerla da quella primaria, legata all’incorporazione
orale. L’identificazione può avvenire sia con un oggetto
perduto che con un oggetto rassicurante. La separazione da
una persona amata e l’elaborazione del lutto diventano più
tollerabili in conseguenza della identificazione con la stessa
persona. Si parla anche di identificazione con l’aggressore,
un processo attraverso il quale si sopprime la paura di un
aspetto di realtà o della sua rappresentazione, assumendo
caratteristiche dell’oggetto temuto. Questo meccanismo può
andare dalla semplice inversione dei ruoli (giocare al
dottore, al fantasma) a una vera introiezione dell’oggetto
pericoloso.
InibizioneInibizione
Meccanismo di difesa mediante il quale un soggetto inibisce
alcune attività o proprie capacità sul piano
dell’apprendimento e delle relazioni, allo scopo di evitare
l’angoscia legata a impulsi o a conflitti inaccettabili. In tale
processo lo scopo è inibito ma conservato, per cui l’inibizione
deve essere distinta dalla sublimazione. Inoltre, a differenza
dei comportamenti fobici, quelli dovuti a inibizione non sono
accompagnati da intensi sentimenti di paura delle attività
evitate. Il meccanismo difensivo della inibizione può operare
anche in persone normali in vari momenti della vita (per
esempio, cali di prestazione momentanea nel rendimento
scolastico); in patologia può compromettere seriamente sia
le attività sociali che di lavoro e di studio.
IntroiezionIntroiezionee
Processo inconscio tramite il quale un oggetto esterno viene
simbolicamente preso dentro di sé e assimilato come parte di
se stessi. Consiste nell’assimilazione della rappresentazione
d’oggetto nella rappresentazione del Sé rendendo indistinti i
confini tra le rappresentazioni del Sé e dell’oggetto.
L’individuo, conseguentemente, è confuso relativamente alla
sua separatezza e alla sua identità. L’introiezione è un
meccanismo che ripete con scopo difensivo nell’adulto il
movimento incontrato nel corso dello sviluppo infantile. Nel
bambino si tratta di un movimento elaborativo che consiste
nel far entrare nell’apparato psichico una quantità sempre
maggiore di mondo esterno. Il bambino assimila dentro di sé,
come fenomeno psichico e presenza incorporata, le domande
dell’oggetto (generalmente dei genitori) come se fossero
proprie e reagisce allo stesso modo sia in presenza che in
assenza dell’oggetto. Se si identificasse con l’oggetto il
bambino si limiterebbe a copiarlo. Gli aspetti di proibizione, i
divieti e le ricompense superegoiche, sono il risultato
dell’introiezione delle direttive, degli ammonimenti e delle
ricompense dei genitori.
IsolamentIsolamentoo
Processo che consiste nel separare l’ideazione dall’affetto
originariamente associato. Un ricordo traumatico può essere
facilmente richiamato alla mente ma verrà privato di
qualunque sentimento concomitante eccessivamente
intenso. L’isolamento priva il pensiero della sua forza
motivazionale e quindi del suo scopo: le idee sembrano
estranee, l’azione si oppone e il senso di colpa è talvolta
evitato. Spesso agisce di pari passo con
l’intellettualizzazione, che mette in atto una funzione
analoga di evitamento dell’affetto. La rappresentazione
disturbante può restare nel conscio proprio per il fatto che
essa vi si trova privata di ogni connessione associativa.
L’isolamento può verificarsi in condizioni normali quando
alcuni contenuti ideativi (aggressività, sessualità, morte)
sono così angoscianti da obbligare un individuo a porre da
essi una distanza affettiva. In patologia trova la sua
espressione nella nevrosi ossessiva.
NegazioneNegazione
Spesso considerata sinonimo di diniego, comporta aspetti di
rimozione, isolamento e diniego. La negazione permette al
rimosso di giungere alla consapevolezza ma in forma
negativa. La rappresentazione pulsionale disturbante non
viene infatti rimossa; può dunque apparire nel conscio, ma il
soggetto se ne difende rifiutando di ammettere che si tratta
di una pulsione che lo colpisce personalmente o negando la
sua origine. Nell’adulto tale difesa è solitamente patologica,
a meno che non sia transitoria, ed è un meccanismo di tipo
psicotico perché risulta compromesso l’esame di realtà. Può
essere presente anche in soggetti affetti da malattie gravi o
letali, nei disturbi del comportamento alimentare, nelle
tossicodipendenze e nei tentativi di suicidio.
ProiezioneProiezione
Meccanismo di difesa mediante il quale impulsi o sentimenti
propri vissuti come inaccettabili sono attribuiti al mondo
esterno. Come risultato di questo processo difensivo, i propri
sentimenti e desideri sono percepiti come appartenenti a
un’altra persona oppure la propria esperienza mentale può
essere scambiata per realtà consensuale e condivisibile da
tutti. Le idee o i sentimenti che l’individuo non è in grado di
tollerare possono subire una trasformazione prima di essere
proiettati, come nel caso delle proiezioni paranoidi che Freud
ha riconosciuto essere alla base della omosessualità
inconscia. La proiezione agisce in ogni momento della vita
psichica sia in fasi molto primitive dello sviluppo infantile,
sia in fenomeni non patologici (superstizione, animismo), sia
nel corso di una terapia o di somministrazione di test
proiettivi. La proiezione diventa evidente quando non opera
più in modo soddisfacente e comporta una perdita
dell’esame di realtà.
RazionalizzazioRazionalizzazionene
Processo attraverso il quale l’Io fa ricorso a spiegazioni
razionali e logiche per giustificare proprie azioni o
comportamenti che, a livello inconscio, hanno invece
motivazioni inaccettabili. La razionalizzazione è spesso
considerata difensiva sebbene non si riferisca
specificatamente ad alcuno dei meccanismi difensivi.
Differisce dalla intellettualizzazione, una forma di
isolamento dell’affetto, in cui un contenuto ha accesso alla
consapevolezza ma privato del suo impatto e della sua
forza emozionale.
RegressioRegressionene
Processo di ritorno a un livello di sviluppo e di funzionamento mentale
più antico e primitivo. Il concetto di regressione è strettamente legato
all’ipotesi che nel corso dello sviluppo psicologico un individuo passa
attraverso una serie di fasi, ciascuna con proprie e specifiche
caratteristiche istintuali, egoiche e superegoiche e che a qualcuna di
esse l’energia libidica possa rimanere fissata. La regressione è
solitamente considerata sotto due punti di vista. La regressione
libidica, che consiste nel ritiro a una fase precedente di
organizzazione istintuale, si verifica quando l’individuo non è in grado
di affrontare un normale e biologico salto maturazionale. Infatti,
conflitti non risolti in fasi precedenti di sviluppo possono causare
nell’apparato mentale un’area di debolezza (fissazioni). Questi
conflitti spesso determinano il livello a cui il funzionamento mentale
regredisce. La regressione può essere determinata da disillusioni,
momenti di difficoltà, sentimenti spiacevoli (ansia, colpa,
depressione, frustrazione), eventi di natura fisica (malattia,
affaticamento). Il ritorno simbolico a periodi in cui ci sono state
esperienze piacevoli e soddisfacenti permette al soggetto di evitare
la situazione critica. Manifestazioni patologiche possono invece
ritrovarsi nelle nevrosi, psicosi e nelle perversioni. La regressione è
anche un elemento essenziale del processo psicoanalitico in quanto
permette all’analizzando di ritornare a fasi più primitive di sviluppo
per rivivere ed elaborare conflitti non risolti.
RimozioneRimozione
Processo attivo che opera inconsciamente mantenendo fuori
dalla consapevolezza desideri, fantasie o sentimenti
inaccettabili, intere parti della vita affettiva, percepite come
pericolose. Svolge la sua azione sia escludendo dalla
consapevolezza ciò che è già stato sperimentato a livello
conscio sia esercitando un controllo su idee e sentimenti
prima che questi possano raggiungere la consapevolezza.
Conseguentemente, tali affetti non diventeranno mai consci
se non attraverso un lavoro analitico. Il meccanismo
difensivo della rimozione comporta un controinvestimento
dell’energia pulsionale disponibile con un dispendio
energetico costante indispensabile per evitare il riemergere
del rimosso. È un meccanismo abbastanza evoluto in quanto,
nato dalla risoluzione edipica e dalla costituzione del
Superio, presuppone la presenza di un mondo
rappresentazionale e simbolico. La rimozione può verificarsi
in qualsiasi momento della vita e non implica ogni volta un
presupposto patologico, essendo a volte indispensabile per
la semplificazione della nostra vita. La rimozione è
considerata il meccanismo basilare delle nevrosi poiché dal
suo fallimento e dalla sua sostituzione parziale con altre
difese evolute si formano le varie malattie nevrotiche.
RivolgimeRivolgimento contro nto contro
il sèil sè
Processo difensivo che non impedisce a pulsioni e impulsi di
accedere alla consapevolezza (come fa la rimozione), ma
sposta l’oggetto della pulsione dall’esterno all’interno, da
un’altra persona a sé. È particolarmente operativo nella
depressione e nel masochismo o in forme più o meno gravi
del comportamento (autolesioni, facilità agli incidenti, alcuni
tipi di suicidio). Attraverso tale meccanismo difensivo
inconscio rimangono oscuri al soggetto sia l’identità
dell’oggetto a cui era rivolta originariamente la pulsione, sia
lo stesso sentimento correlato alla pulsione.
ScissioneScissione
E in generale considerata la difesa basilare e principale della
psicosi, della patologia narcisistica e degli stati limite.
Aspetti non patologici di scissione possono essere presenti,
oltre che nella psiche infantile, anche in alcuni vissuti e
comportamenti dell’adulto e dell’adolescente purché non
compromettano l’esame di realtà.
SomatizzaziSomatizzazioneone
Tendenza a reagire agli stimoli (conflitti o disagi) con
manifestazioni fisiche piuttosto che psicologiche. E un
meccanismo difensivo molto primitivo in quanto comporta il
trasferimento di sentimenti dolorosi a parti del corpo. Il
bambino, nei primi anni di vita, non essendo capace di
mentalizzazione, per reagire a stimolazioni spiacevoli ha
come unica via possibile quella del corpo. Con il progressivo
sviluppo le risposte somatiche lasciano spazio all’azione e a
processi di pensiero secondario. Nell’età adulta, tuttavia,
conflitti di natura psichica possono causare in soggetti
predisposti fenomeni di regressione con manifestazioni
somatiche caratteristiche di fasi precedenti dello sviluppo.
Tali soggetti sembrano avere difficoltà ad accedere al mondo
delle emozioni per cui il disagio trova una via di scarica
direttamente attraverso il corpo.
SpostameSpostamentonto
Processo inconscio mediante il quale sentimenti
inaccettabili sono sostituiti e investiti in un oggetto
sostitutivo. La rappresentazione disturbante è
separata dal suo affetto che viene spostato su
un’altra rappresentazione meno disturbante ma
legata alla prima da un elemento associativo. E un
meccanismo di difesa molto semplice legato a
processi primari. Il transfert è un esempio ovvio di
spostamento, in quanto i sentimenti nei confronti di
una persona appartenente al proprio passato
vengono trasferiti su una figura del presente. Le fobie
sono l’esempio classico di tale difesa, perché l’ansia
associata a una fonte inconscia, davanti al fallimento della
rimozione, è reindirizzata verso un sostituto conscio, spesso
di per sé inoffensivo. Dall’ansia indefinita e senza oggetto si
passa, così, a una paura per un oggetto o situazione
specifica. Lo spostamento è anche uno dei meccanismi
fondamentali della deformazione onirica, in cui l’ansia viene
ridotta e il sonno è preservato tramite la sostituzione di una
figura emotivamente significativa con un’altra
emotivamente neutra.
SublimaziSublimazioneone
Processo psicologico mediante il quale l’energia pulsionale
libidica e aggressiva viene neutralizzata e soddisfatta,
deviandola verso nuovi scopi o oggetti socialmente e
culturalmente più accettabili all’Io e al Superio. La
sublimazione allarga i processi mentali e arricchisce l’Io. La
creatività artistica e intellettuale è un classico e tradizionale
esempio di sublimazione, sebbene tutte le attività libere da
conflitti, che promuovono la sintesi dell’intera personalità,
possano rientrare in questa categoria. E un processo
normale e non patologico, considerato come l’unico
meccanismo difensivo realmente «riuscito» poiché va a
costituire tratti di personalità assolutamente sani e integrati.
Tuttavia, fallimenti o un’insufficiente sublimazione possono
contribuire allo sviluppo di perversioni, comportamento
psicopatico e altri disordini di adattamento.