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SommarioE d i t o r i a l e

Direttore Generale: Luis ChavezDisegno e Diagrammazione: José Torres A.Rappresentanti: Milano: Luis Lujan / Roma: Miguel SotoRegistro in tramite conttati commerciali3338961447 [email protected] 1 - N° 1 - Giugno 2010

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EDITORIALE

ANTIQUA E BARBUDA

ANTILLE OLANDESI

ARGENTINA

BAHAMAS

BARBADOS

publicidad 1

Antiqua e Barbuda

Antiqua e Barbuda

Antiqua e Barbuda

Antiqua e Barbuda

Chi non sogna una vacanza di sole e relax nel Mar dei Caraibi? Tutti lo immaginano come un posto paradisiaco…e non ci sono motivi di obiezione, le isole di Antigua e Barbuda sono un vero e proprio para-diso terrestre!In realtà lo stato insulare si compone di tre isole, ma quella del nord, Redonda, è un territorio roccioso e disabitato.La capitale Saint John’s sono presenti edifici di rilievo come i resti di Fort James e la bellissima Cattedrale anglicana di Saint John ma è in-negabile che l’attrattiva che esercita maggior forza sui turisti in queste stupende isole sono le fine spiagge bianche e i fondali corallini.Distesi al sole o mentre passeggiate nell’entroterra,alzando gli occhi al cielo limpido, potrete osservare esemplari colorati di “fregata”, uccello marino tipico del luogo.Molti i divertimenti a disposizione di chi visita le isole: nei piccoli locali non rinunciate ad assaggiare il rum locale!

Antigua e Barbuda hanno una superficie complessiva di 440 kmq e una popolazione di circa 70.000 abitanti, di cui circa la metà vive nella capitale St. John’s. Le due isole, situate nel Mar dei Carabi orien-tale, costituisco dall’inizio degli anni ’80 uno stato indipendente nell’ambito del Commonwealth. Il Paese, grazie al suo clima eccezionale, alle splendide spiagge e al calore della sua gente, rappresentano una meta turistica di primo li-vello, che soprattutto sull’isola di Antigua, offre al visitatore accanto alle bellezze e alle tradizioni dei Caraibi, anche ogni forma di confort occidentale, come ristoranti di lusso, locali alla moda e casinò. Il suo porto, dedicato all’ammiraglio Nelson, che trascorse qui alcuni anni della sua vita, ospita yacht e barche lussuose.

La flora e la fauna rappresentano un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura, che possono qui ammirare una vasta gamma di

piante e fiori tropicali come le palme e l’ibis, e animali straordinari come l’aquila marina e lo squalo.

Il clima è eccezionale durante tutto l’arco dell’anno, con caldo prevalentemente secco con temperature che si mantengono quasi sempre sui 30° durante il giorno e le poche piogge con-centrate nella stagione che va da giugno a settembre.

GEOGRAFIA

Superficie:443 Kmq

Popolazione:68,722 abitanti

Capitale:Saint John’s, 35.650 abitanti

Lingua:Inglese

Ordinamento dello Stato:

Democrazia parlamentare

Moneta:Dollaro dei Caraibi Orientali

Religione:Anglicanesimo

Condizioni climatiche:Tropicale

Misure ed Elettricità:Sistema metrico decimale, 110V, 50Hz.

Fuso orario:GMT – 4 - 5 ore rispetto all’Italia quando vige l’ora solare.

Carta d’ identità

A t l a n t e L a t i n o a m e r i c a n o 2 0 1 04

L’arte di Antigua e Barbuda nasce dall’incontro di quella in-dio, africana e spagnola, ed è alla base della vasta produzio-ne di artigianato del paese, nel quale si possono acquistare dei bei tessuti, sculture, legno lavorato e collane originali.

Grande è la passione popolare per la musica ed i balli ca-raibici, come il calypso e il reggae, le cui note riecheggiano nelle notti di Antigua.

La lingua ufficiale è l’inglese che localmente si fonde con alcuni termini arawak, l’antica lingua delle due isole. La reli-gione è quella cristiana, con piccole minoranze.

Storia e Turismo St. John’s

St. John’s è la capitale ed il centro principale del caraibico stato di Antigua e Barbuda. Si trova a nord dell’isola di An-tigua ed è abitata da una popolazione di oltre 40.000 abi-tanti.

Protetta da una baia, il suo por-to è il maggiore della zona, ne consegue quindi che il volume dei commerci e degli affari ad esso co-llegato è più che significativo sia per la città che per l’isola stessa.

Fin dal 1632, con la colonizzazione europea St. John’s diven-ne il centro amministrativo di riferimento per il circondario, ruolo che ha mantenuto fino ai giorni nostri anche dopo l’indipendenza del 1981.

Intorno al porto di St. John’s ruotano i più significativi scam-bi tra la popolazione ed i turisti, solitamente questi ultimi non vanno oltre nel visitare la città, e quindi si buon ben immaginare come questa si sia mantenuta squisitamente caraibica e poco influenzata dal turismo di massa.

Se vi capita di passarci nelle due settimane a cavallo tra lu-glio ed agosto allora rischiate seriamente di trasferirvi qui, difatti in questo periodo c’è il Jumpin’ ‘n Jammin’, un carne-vale pazzo e sfrenato che si organizza in tutta l’isola e che vi lascerà senza fiato.

Tra danze, reggae, calypso, cocktail, gare canore il diverti-mento è assicurato.

St John’s, capitale di Antigua, è una piacevole città che offre numerosi punti di interesse storico. Da visitare ci sono il museo nazionale di Antigua e Barbuda, allestito nell’edificio dell’antica corte di giustizia, che presenta nu-

CULTURA

ECONOMIA

GASTRONOMIA

merose mostre didattiche che spiegano la storia dell’isola, un tempo territorio degli Arawak, etnia della quale si pos-sono vedere vari manufatti e reperti trovati negli scavi, e l’imponente cattedrale anglicana, costruita nel 1845 e più volte restaurata. Fate un salto al mercato situato nel sud di St John’s : lì, tra le bancarelle di frutta, potrete comperare articoli dell’artigianato isolano, noto particolarmente per la lavorazione della terra cotta.

Le spiagge

Mentre Galley Bay costituisce sulla costa nord un famoso luogo d’incontro per gli appassionnati di surf, vi si consi-glia la costa sud per i piaceri balneari : Rendez-vous Bay è senz’altro una delle spiagge più tranquille di Antigua. Sulla costa est, il parco nazionale di Half Moon Bay che offre ai villeggianti lo spettacolo di una natura incontaminata è una vero invito al dolce far niente

L’economia della nazione e’ basata essenzialmente sull’agricoltura e sulla pesca.

Antigua è un’isola che offre al turista un ricco ventaglio di possibilità per vitto ed alloggio. Il paese non è molto caro e chi vuole può cavarsela con poco. Naturalmente le tariffe variano a seconda delle categorie alberghiere e del periodo di vacanza.

L’isola di Barbuda è invece quasi priva di strutture ricettive; tuttavia ci sono piccole pensioni a conduzione familiare con esigui costi.

EVENTI E FESTIVITA

Le festività religiose seguono il tradizionale calendario cris-tiano: Natale, il 25 dicembre; Venerdì Santo, Pasqua e il Lu-nedì dell’Angelo, le cui date variano di anno in anno.

Tra le festività laiche annoveriamo l’Anniversario dell’Indipendenza, il 18 aprile; la Festa del Lavoro, il 1° ma-ggio; la Giornata dell’Africa, il 25 maggio; la Festa degli Eroi, l’11 agosto; la Giornata delle Forze Armate, il 12 agosto.

La cucina delle isole di Antigua e Barbuda è di ottima quali-tà, ed è costituita prevalentemente da piatti a base di pesce preparato arrosto, e accompagnato da riso, fagioli o frittelle, con salse piccanti a base di curry o agrodolci. Inoltre nelle isole, soprattutto ad Antigua, si trovano numerosi ristoranti di alto livello che offrono eccellenti crostacei e frutti di mare accanto ai maggiori piatti della cucina internazionale.

Ottima la produzione di frutta tropicale, come il cocco e le banane, con la quale spesso si preparano degli ottimi suc-chi. Altre bevande sono la birra locale, di ottima qualità e, naturalmente il rum caraibico.

A t l a n t e L a t i n o a m e r i c a n o 2 0 1 06

Le Antille Olandesi sono un dipartimento olandese s’oltremare che si trova nel Mar dei Caraibi con una superficie di 800 kmq e una popo-lazione di 180.000 abitanti di cui oltre 40.000 vivono nel capoluogo Willemstad, situato sull’isola di Curaçao. L’altro centro importante è Philipsburg, che si trova sull’isola di St. Martin, che appartiene per due terzi alla Francia, che la amministra attraverso la Guadalupe, e per un terzo all’Olanda.

Le Antille Olandesi sono costituite da cinque isole: Curaçao, Bonaria, San Martin, Sant’ Eustacchio e Saba, tutte dei veri e propri paradisi tropicali, con stupende spiagge, mare cristallino e barriera corallina che, soprattutto nella stagione invernale richiamano moltissimi turisti dall’Olanda, dall’Europa e dagli Stati Uniti.

Le Antille Olandesi hanno un territorio di origine vulcanica ma non presentano vette di particolare rilevanza, il Monte Scenery, la più alta, non raggiunge neanche i 1.000 mt. di altezza.

La flora e la fauna sono una delle maggiori attrazione dell’isola, con la presenza di numerose piante e fiori tropicali come le palme e il cauc-ciù, e di numerose razze animali, specialmente uccelli e pesci, di cui sono estremamente ricche le acque che circondano l’isola.

Il clima è di tipo tropicali, con le temperature che si mantengono sui 30° per quasi tutto il corso dell’anno, con una stagione più umida, que-lla che va da maggio a settembre, e una più secca, che va da dicembre ad aprile, la migliore per il turismo. Come in tutti i Caraibi anche nelle Antille Olandesi il periodo di settembre e ottobre è a rischio uragani.

Chi decide di visitare le Antille Olandesi ha la possibilità di scegliere tra cinque isole, diverse tra loro ma che si equivalgono però in quanto a bellezza.

Cinque gioielli preziosi immersi in un’acqua cristallina: Curacao e Bo-naire, nei Caraibi meridionali e Saba, Saint Eustasius e Saint Martin

a nord-ovest.

La più grande è Curacao: il capoluogo, Willemstad, è un por-to rinomato come meta turistica, separato mediante la baia di Sant’Anna dal contiguo porto di Shottegat. Il territorio è stato dichiarato World Heritage Site.

Una meta alternativa è l’isola di Bonaire, adatta in particolar

TURISMO

Carta d’ identità

AntilleOlandesi

AntilleOlandesi

AntilleOlandesi

Superficie:800 Kmq

Popolazione:212.000 abitanti; gruppi etnici in ordine decrescente: mulatti e neri, bianchi, asiatici e amerindi caribi

Capitale:Willemstad, 125.000 abitanti

Lingua:Olandese

Ordinamento dello Stato:

Territorio Olandese d’Oltremare

Moneta:Fiorino delle Antille Olandesi

Religione:Cattolicesimo e protestantesimo

Condizioni climatiche:Tropicale

Misure ed Elettricità:Sistema metrico decimale, 110V, 50Hz.

Fuso orario:

GMT – 4 - 5 ore rispetto all’Italia quando vige l’ora solare.

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CULTURE

GASTRONOMIA

ECONOMIA

L’arte delle Antille Olandesi deriva dall’antica tradizione ca-raibica, ed è un misto tra quella africana, spagnola e olande-se, che porta alla creazione di oggetti in legno, ceramica e pietra molto interessanti. Altro aspetto caratteristico è que-llo dell’architettura, che è notevolmente influenzata dallo stile olandese.

Come in tutti i paesi dell’area caraibica grande passione suscitano il ballo e la musica, che sono anche alla base de-lla maggiore manifestazione locale, il Carnevale, che viene vissuto con grande enfasi e partecipazione da parte della popolazione locale con manifestazioni balli e canti nelle strade dell’isola sino a notte fonda, e che rappresenta sicu-ramente il momento migliore per visitare le Antille (ma tutti i Carabi in genere).

modo agli amanti della natura e agli appassionati di sub: stupendi sono i fondali corallini con coloratissime specie di pesci caratteristici.

Stupenda anche la natura di Saba, verde e fresca.

Una natura incantata… da dividere però con altri numerosi turisti!

Non vi aspettate di finire in un’isola deserta completamen-te a vostra disposizione, non sarete certamente gli unici ad averne colto la bellezza e ad aver che vale veramente

la pena visi-tarle!

L’economia del paese e’ basata essenzialmente sull’agricoltura, sulla pesca e sul turismo.

Come gli altri paesi caraibici il costo della vita risulta caro,questo aspetto e’ sicuramente incentivato dal grande afflusso turistico durante tutto l’anno.

Il costo medio di un soggiorno si aggira intorno ai 150€ giornalieri escluse le escursioni.

Divertimenti

Le Antille Olandesi offrono la possibilità di provare la cucina creola, che è un misto tra quella olandese e quella della tra-dizione locale, che da origine a piatti molto saporiti a causa di un abbondante uso delle spezie. Tra i piatti con maggiore diffusione si hanno il pollo e il maiale, tra la carne, e il pesce, i frutti di mare e i crostacei, cotti sovente arrosto e accom-pagnati da riso, fagioli e frittelle. Ottima la produzione di frutta tropicale.

Tra le bevande, oltre ai succhi e alle spremute di frutta fres-ca, si ha una larga diffusione di birra olandese e caraibica, assieme al rum, tipico di tutta la zona caraibica, e al curaçao, tipico dell’omonima isola, che sono alla base di numerosi cocktail.

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Numerose le attività sportive in cui potrete dilettarvi su queste isole, come windsurf, trekking, vela e pesca d’altura; non mancano poi i locali in cui trascorrere delle serate di-vertenti e piacevoli, in particolare consigliamo di parteci-pare egli affollati party sulle spiagge, un vero paradiso di queste terre.

ArgentinaArgentinaArgentinaSuperficie:2.780.403 KmqPopolazione:39,537,943 abitantiCapitale:Buenos Aires; 2.776.000 abitanti, 11.460.000 abitanti nell’area metro-politanaLingua:SpagnoloOrdinamento dello Stato:Repubblica federale di tipo presiden-zialeMoneta:Peso argentinoReligione:CattolicesimoCondizioni climatiche:Tropicale – temperatoMisure ed Elettricità:Sistema metrico decimale, 220V, 50hZ.Fuso orario:GMT-3 Rispetto all’Italia -4 ore ( -5 quando in Italia è in vigore l’ora le-gale)

L’Argentina, con una superficie di quasi 2.800.000 kmq, rappresenta la seconda nazione per estensione del Sud America dopo Il Brasile. Ma, no-nostante questa vastità di territorio, il paese conta “appena” 35.000.000 di abitanti, di cui poco meno della metà risiede nella capitale del paese, Buenos Aires (che per gli argentini è semplicemente Baires), e nei suoi immensi sobborghi, come La Plata, mentre la restante popolazione vive quasi tutta nelle altre grandi città del paese, Rosario, Santa Fè e Cordo-ba. Per cultura e per carattere della sua gente, perlopiù discendente de-gli immigrati europei di fine secolo scorso, l’Argentina può essere consi-derata la più europea tra le nazioni sudamericane.

L’Argentina confina a nord con il la Bolivia, il Paraguay e il Brasile, a ovest con il Cile (da cui è separato dalla Cordigliera delle Ande), a est con l’Oceano Pacifico e l’Uruguay, a est con l’Oceano Atlantico e a ovest con l’Oceano Pacifico.

A largo della costa argentina si trovano l’isola della Terra del Fuoco, che appartiene per metà anche al Cile, e le isole Malvinas, conosciute anche come isole Falkland, che soprattutto ad inizio degli anni ’80 portarono ad una grande rottura, per la loro rivendicazione, con il governo inglese, che sfociò in una pericolosa guerra, e che ancora oggi rappresentano una questione irrisolta.

L’Argentina è un paese che offre ai visitatori un paesaggio quanto mai vario grazie alla presenza di: immense pianure, come la leggendaria Pampa - una sterminata prateria dove i peones e i gauchos sono da sem-pre all’inseguimento di bovini ed equini allo stato brado -, montagne come le Ande, tra cui spicca l’Aconcagua (quasi 7.000 m), la principale vetta del paese, mare con migliaia di chilometri di coste, paesaggi polari come quelli della Terra del Fuoco e splendide foreste come quelle che si trovano al confine col Brasile e con il Paraguay dove si trovano le spetta-colari cascate di Iguazù.

Grazie alla varietà dei suoi territori l’Argentina ospita numerose specie di piante e di fiori. Infatti passando dalla foresta tropicale del confine nord-orientale, ai grandi boschi che si trovano a ridosso delle Ande sino

alle immense praterie della pampa, si possono incontrare dai cactus ai cedri, dai pioppi alle piante di cotone. Per conservare questo prezio-so patrimonio il governo di Buenos Aires ha istituito una ventina di parchi nazionali.

Stesso discorso si può fare per ciò che riguarda la fauna, grazie alla sua estensione e alla differenza di territori e microclimi, l’Argentina può vantare una grande varietà di animali, partendo dai colibrì,

Carta d’ identità

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pappagalli tropicali, scimmie, puma, giaguari della zona tropicale, sino alle foche, balene, pinguini e balene della Terra del Fuoco, passando per i lama delle Ande e per i bovini e i cavalli della Pampa.

L’Argentina, come tutti i grandi stati del continente ameri-cano, presenta una vasta gamma di climi che variano sen-sibilmente con la latitudine e l’altezza. Dal clima tropicale del nord est, sempre caldo e umido con forti precipitazioni, si passa al clima della zona andina, caratterizzato da forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, a quello polare della Terra del Fuoco, mentre il resto del paese gode di un clima più simile a quello europeo, con le temperature che salgono spostandosi verso nord.

L’arte argentina è da sempre stata influenzata da quella eu-ropea, vero modello per il paese, e ha prodotto nel tempo un diffuso interesse per le arti in genere, che sono spesso oggetto di esposizioni e mostre soprattutto a Buenos Aires. Uno dei nomi di spicco è sicuramente rappresentato da Jor-ge Borges, nel campo della letteratura.

Ma l’arte più famosa dell’Argentina è rappresentata sicura-mente dal tango, musica e ballo al tempo stesso triste, ma-linconico e sensuale, che è amato e ballato in tutto il mondo e che è stato interpretato nel corso degli anni da artisti di grande calibro come Astor Piazzola, maestro indiscusso del genere e CARLOS GARDEL.

Ma la grande passione degli argentini è rappresentata naturalmente dal calcio, infatti, soprattutto negli ultimi trent’anni, l’Argentina ha sfornato campioni di grande ca-libro come Kempes, Passerella, Batistuta fino alla nuova promessa del calcio locale, Messi. Ma, è quasi superfluo ricordarlo, sono state soprattutto le imprese del più gran-de calciatore di tutti i tempi, Diego Armando Maradona, a far impazzire di gioia Baires e dintorni nel 1986, quando in Messico il Pibe de Oro seppe offrire uno spettacolo mai più visto sopra un campo di calcio, vincendo praticamente il “Mundial” da solo (secondo del paese dopo quello del 1978 conquistato in casa).

E ancora oggi, nonostante tanti comportamenti discussi e discutibili, Diego è amatissimo in Argentina e il suo progra-mma televisivo, la noche del 10, riscuote grande successo. Diego ha iniziato la sua carriera in uno dei due maggiori club argentini, il Boca Juniors, da sempre rivale della squa-dra del River Plate (detta dei Millionairios).

La religione più diffusa in Argentina è quella cristiana, che vanta un grande numero di fedeli e che localmente si mes-cola con la tradizione popolare. La lingua ufficiale dello stato argentino è lo spagnolo castigliano, localmente sono parlate lingue come l’italiano, l’inglese o il tedesco.

CULTURA

TURISMO

La maggior attrattiva per chi sceglie di visitare l’Argentina è sicuramente la spettacolare varietà di paesaggi: il paese è stato uno dei primi in Sudamerica ad istituire parchi na-zionali.

L’Argentina è infatti la terra dei laghi, della desolata Patago-nia( dove si possono avvistare i pinguini), delle cime delle Ande,delle distese boschive e dei suggestivi canyon con le popolazioni indie.

Ma in Argentina si trovano anche inte-ressanti siti archeolo-gici e opere rilevanti artisticamente.

Una menzione a par-te merita la capitale, Buenos Aires, forte-mente influenzata dalla cultura europea è oggi l’”altra faccia dell’Argentina”: quella della metropoli costo-sa e mondana.

Ma anche a Buenos Aires si possono ris-coprire le tradizioni argentine: basta ri-fugiarsi in un piccolo locale dove assistere ad uno spettacolo di tango o passeggiare

Buenos Aires, capitale dell’Argentina, si affaccia sull’Oceano Atlantico in un golfo chiamato Rio de La Plata ed ospi-ta circa 10.000.000 di abitanti. Le condizioni climatiche dell’Argentina sono prettamente tropicali. La maggior par-te del territorio argentino soffre carenza di precipitazioni, la zona di Buenos Aires fa eccezione, godendo di una più che sufficiente piovosità media annua. E’ attraversato dal fiume Paranà, il quale alla fine del suo percorso sfocia a mare, e le sue strade si estendono sulle sue rive in un intreccio di strade immerse nella estesa pampa che brulicanti di affac-cendati manager si snodano in larghi viali alberati di zone residenziali contrapposte alle numerose bidonville.

Essendo la capitale dell’Argentina, le attività che caratteri-zzano la vita comune di Buenos Aires sono molteplici, una buona parte di quadri funzionari, semplici impiegati in vari

LA CAPITALE BUENOS AIRES

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AMBIENTE

settori si contrappone ad una nutrita schiera di disoccu-pati e non abbienti. Ciò si traduce in spaccature profonde all’interno della società, riflessa in zone cittadine partico-larmente lussuose e ricche con una architettura art déco, a zone profondamente degradate. La povertà che si respira per alcune strade deturpa profondamente un ambiente molto curato come quello di Avenida Santa Fe, costruito a misura dei più abbienti e simile ai grandi centri urbani dell’America più ricca.

E’ la zona portuale che funge da fulcro delle attività com-merciali di Buenos Aires, dodici chilometri fatti banchine per commerci e turismo, che uniti ai due aeroporti interna-zionali presenti, danno a questa città lo scettro di metropo-li. Anche l’agricoltura, con un profondo sfruttamento della pampa ha un ruolo predominante nell’economia del paese, più per un elevato fabbisogno locale data l’alta densità di popolazione, che per esigenze di esportazione.

Tutto a Buenos Aires è magicamente caotico, anche una semplice gita sulle sponde del fiume Rio de la Plata può trasformarsi in un’occasione d’incontro e conoscenza con gli abitanti del luogo, socievoli e pronti a festeggiare ogni avvenimento. Ci preferisce gite più tranquille non può tra-lasciare di far visita al Teatro Colón, di giorno vi sono mostre, alla sera rappresentazioni d’alto livello. La centrale Catedral Metropolitana ospita le spoglie di José de San Martín, eroe della lotta per l’indipendenza dell’Argentina ed è meta quo-tidiana di molti visitatori. Una chiesa molto bella è quella intitolata a Nuestra Senora del Pila, è edificata in stile co-loniale.

I musei della città sono il Museo del Cine, un complesso di edifici collegati tra loro in cui si può ammirare una splendi-da raccolta di opere cinematografiche e antichi strumenti per le produzioni oltre ad abiti scenici, il Museo Histórico Nacional, che conserva una galleria di quadri preziosi e molto antichi. Di non minor importanza lo storico Museo Nacional de Bellas Artes. Ogni angolo della città è pregno di elementi particolari, il famosissimo quartiere di La Boca stu-pisce per i suoi edifici, esteticamente molto vistosi, hanno come particolarità una struttura lignea dipinta con colori molto sgargianti.

Il cimitero è curatissimo. Parlare di una visita lì potre-bbe apparire ridicolo, ma basta guardarlo, anche solo dall’esterno per capire quanta importanza gli argentini dan-no alla sepoltura, e con quanta cura, la coreografia funebre sia allestita. Il luogo cimiteriale più famoso è il Cementerio de la Recoleta, vi è seppellita anche Evita Peron e merita senz’altro una visita. Cambiando di netto orizzonte, è molto bella la zona del Porto Madero. Era un antico porto inglese, oggi ristrutturato ma che conserva ancora i famosi Docks di mattoncini rossi. Scintilla di negozi molto lussuosi, ma

L’Argentina, con una superficie di quasi 2.800.000 kmq, rappresenta la seconda nazione per estensione del Sud America dopo Il Brasile. Ma, nonostante questa vastità di territorio, il paese conta “appena” 35.000.000 di abitanti, di cui poco meno della metà risiede nella capitale del paese, Buenos Aires (che per gli argentini è semplicemente Baires), e nei suoi immensi sobborghi, come La Plata, mentre la res-tante popolazione vive quasi tutta nelle altre grandi città del paese, Rosario, Santa Fè e Cordoba. Per cultura e per carattere della sua gente, perlopiù discendente degli immi-grati europei di fine secolo scorso, l’Argentina può essere considerata la più europea tra le nazioni sudamericane.

L’Argentina confina a nord con il la Bolivia, il Paraguay e il Brasile, a ovest con il Cile (da cui è separato dalla Cordigliera delle Ande), a est con l’Oceano Pacifico e l’Uruguay, a est con l’Oceano Atlantico e a ovest con l’Oceano Pacifico.

A largo della costa argentina si trovano l’isola della Terra del Fuoco, che appartiene per metà anche al Cile, e le isole Malvinas, conosciute anche come isole Falkland, che so-prattutto ad inizio degli anni ’80 portarono ad una grande rottura, per la loro rivendicazione, con il governo inglese, che sfociò in una pericolosa guerra, e che ancora oggi ra-ppresentano una questione irrisolta.

L’Argentina è un paese che offre ai visitatori un paesaggio quanto mai vario grazie alla presenza di: immense pianu-re, come la leggendaria Pampa - una sterminata prateria dove i peones e i gauchos sono da sempre all’inseguimento di bovini ed equini allo stato brado -, montagne come le Ande, tra cui spicca l’Aconcagua (quasi 7.000 m), la principa-le vetta del paese, mare con migliaia di chilometri di coste, paesaggi polari come quelli della Terra del Fuoco e splendi-de foreste come quelle che si trovano al confine col Brasile e con il Paraguay dove si trovano le spettacolari cascate di Iguazù.

Grazie alla varietà dei suoi territori l’Argentina ospita nume-rose specie di piante e di fiori. Infatti passando dalla foresta tropicale del confine nord-orientale, ai grandi boschi che si trovano a ridosso delle Ande sino alle immense praterie della pampa, si possono incontrare dai cactus ai cedri, dai pioppi alle piante di cotone. Per conservare questo prezioso patrimonio il governo di Buenos Aires ha istituito una ven-tina di parchi nazionali.

Stesso discorso si può fare per ciò che riguarda la fauna, grazie alla sua estensione e alla differenza di territori e

anche di piccole botteghe in cui il fascino della tradizione argentina sembra non tramontare mai.

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GASTRONOMIA

EVENTI E FESTIVITA

ECONOMIA

La grande varietà di popoli immigrati in Argentina alla fine del secolo scorso si riflette sulla cucina del paese, la più si-mile a quella europea fra tutte quelle del Sud America in quanto variegata e influenzata da quella italiana, tedesca, ucraina, indiana e asiatica. I piatti principali sono a base di pesce, sulla costa, e di carne nell’interno, con piatti come l’asado (manzo o maiale cotto alla griglia), la empanada o la parillada. A causa della grande qualità delle sue carni, in Argentina si possono mangiare quasi ovunque ottime bis-tecche e filetti di manzo.

Tra le bevande hanno larga diffusione la birra nazionale, generalmente chiara e leggera come la Quilmes (prende il nome dalla città limitrofa a Buenos Aires) e il vino. A tal proposito vale la pena ricordare che i vini argentini stanno vivendo ultimamente un grande momento, come del resto i “cugini” cileni, a causa della loro ottima qualità in relazione al prezzo.

Prodotti principalmente nella zona di Mendoza e San Juan (che si trovano nel nord-ovest non lontano da Santiago del Cile) i vini argentini sono di ottima fattura sia come bianchi (Chardonnay, Sauvignon, Riesling), che soprattutto come rossi, tra cui meritano una speciale citazione (dipende poi dalla casa e dall’annata) quelli a base di Malbec, Syrah e Cabernet Franc o Sauvignon, che spesso formano tra loro degli ottimi blend, corposi e profumati, ottimi sia da bere giovani che da invecchiare.

Le feste religiose seguono il tradizionale calendario cristia-no: Pasqua, il Lunedì di Pasqua e il Venerdì Santo le cui date variano di anno in anno; Natale, il 25 dicembre; Santo Ste-fano, il 26 dicembre.

Tra le altre festività religiose locali segnaliamo le suggestive Candelaria, celebrata con una coinvolgente processione il

L’economia Argentina si sta lentamente stabilizzando,dopo il crollo nel 2001, si e’ registrata una netta ripresa nel setto-re industriale e agricolo; nonostante tutto la maggior parte della popolazione vive in estrema povertà.

Successivamente al crollo economico ,il tenore di vita si e’abbassato e questo ha favorito la ripresa del turismo.

Non esiste un periodo consigliato per prenotare una vacan-za ,grazie alla vastità territoriale il turista avrà la possibilità di visitare questa splendida terra durante tutto l’anno!

microclimi, l’Argentina può vantare una grande varietà di animali, partendo dai colibrì, pappagalli tropicali, scimmie, puma, giaguari della zona tropicale, sino alle foche, balene, pinguini e balene della Terra del Fuoco, passando per i lama delle Ande e per i bovini e i cavalli della Pampa.

L’Argentina, come tutti i grandi stati del continente ameri-cano, presenta una vasta gamma di climi che variano sen-sibilmente con la latitudine e l’altezza. Dal clima tropicale del nord est, sempre caldo e umido con forti precipitazioni, si passa al clima della zona andina, caratterizzato da forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, a quello polare della Terra del Fuoco, mentre il resto del paese gode di un clima più simile a quello europeo, con le temperature che salgono spostandosi verso nord.

2 febbraio, e la Fiesta del Milagro in onore delle figure del Signore e della Vergine del Miracolo.

Tra le festività pubbliche annoveriamo il Giorno dei Mal-vinas, il 4 aprile; la Festa del Lavoro, il 1° maggio; la Festa Nazionale, il 25 maggio; il Giorno Nazionale della Bandiera, il 20 giugno; la Festa dell’Indipendenza, il 9 luglio; il Giorno di St Martin, il 15 agosto; l’Anniversario della morte del Ge-nerale José San Martin, il 17 agosto.

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L’arcipelago delle Bahamas, situato nell’Oceano Atlantico, a qualche miglia dalla costa della Florida, costituisce un notevole patrimonio ambientale, con numerose aree protette che ospitano una flora e una fauna eccezionali.

Nonostante la presenza invadente e lo sviluppo continuo delle strut-ture alberghiere, la natura bahamiano è rimasta in molte zone incon-taminata, come ad esempio quelle delle Exumas e della Gran Bahama Island, ed offre tuttora la possibilità di ammirare numerose specie, tra cui diversi tipi di pappagalli, oltre ai famosissimi fenicotteri rosa.

Sinonimo di “destinazione da sogno” nell’immaginario collettivo, la parola “Bahamas” evoca a molti serene isole deserte, lontane dal caos metropolitano, con lunghe spiagge di sabbia chiarissima bagnate da acque trasparenti…ossia dei veri paradisi sulla terra.

Ed è proprio su questi clichè che si fonda la fama dell’arcipelago, situa-to nell’Atlantico a poche miglia dalle coste della Florida e composto da ben settecento isole e da oltre duemila isolotti, che rimane un must fra le tante mete turistiche dei Caraibi.

Battezzato da Cristoforo Colombo, l’arcipelago era precedentemente abitato dai Lucayani, un gruppo indigene dell’etnia degli Arawak, che vi risiedevano sin dal decimo secolo. Popolo ospitale ed accogliente, furono ridotti in schiavitù dagli spagnoli e condotti di forza a la His-paniola (l’attuale isola di Haiti), dove furono costretti a lavorare nelle miniere di oro e d’argento, morendo a migliaia per le fatiche imposte dallo sfruttamento e per le numerose malattie portate dai bianchi.

Nel XVII secolo le Bahamas divennero rifugio per i puritani oltre a ve-nir utilizzati come nascondigli da pirati e corsari come Francis Drake e Barba Nera. I numerosissimi isolotti, le grotte, le insenature, costitui-vano il territorio ideale dove compiere le scorrerie ai danni di qualche nave carica di oro o di spezie.

Furono talmente tanti gli episodi di pirateria commessi in queste zone dai filibustieri e talmente grande l’aurea di leggenda e di mis-

tero che ne seguì, che ancora oggi moltissimi cercatori di tesori si recano in queste zone con la speranza di scoprire qualche for-ziere pieno d’oro e di pietre preziose.

Dalla metà del novecento, le Bahamas furono il centro di un intenso sviluppo dell’industria del turismo, che rimane tale anche se subisce, da un decennio, la concorrenza sempre più forte da parte degli stati caraibici vicini.

CULTURA

Superficie:13.939 kmqPopolazione:320.000 abitantiCapitale:NassauLingua:IngleseOrdinamento dello Stato:Monarchia Costituzionale; Com-monwealthMoneta:Dollaro BahamaReligione:Battismo (33%), anglicanesimo (20%), cattolicesimo (18%), metodis-mo (7%)Condizioni climatiche:Tropicale oceanicoMisure ed Elettricità:Sistema di misura britannico, 220V / 50HzFuso orario:GMT - 5. - 6 ore rispetto all’Italia e - 7 quando vige in Italia l’ora legale.

Carta d’ identità

BahamasBahamasBahamas

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Capitale delle Bahamas, Nassau è situata sulla costa orien-tale della piccola isola di New Providence. Estesa per poco più di 200km², questa città di circa centottantamila abitan-ti, appare al visitatore come la tipica città turistica piena di negozi, di alberghi e di ristoranti, impressione confermata ed amplificata dalla presenza suggestiva del gigantesco

complesso ludo-turistico di Paradise Island, situato proprio di fronte alla città. Ciò non basta comunque a toglierle il fascino che le proviene dalla sua lunga storia e consigliamo di visitarla senz’altro. Antica capitale coloniale, le facciate colorate dei suoi edifici sono infatti ancora molto evocative, così come i mercati artigianali dove troverete sicuramente, tra la grande quantità di oggetti, maschere e sculture di leg-no dipinto, oltre a qualche altro piccolo souvenir da portare a casa. Dopo esservi riposati sulla sabbia della favolosa Ca-bbage beach, avrete la possibilità di imbarcarvi su una delle navi ancorate nel bel porto di Nassau, per una mini-crociera con destinazione Andros Island, oppure Eleuthera Island o

E’ quasi inutile dirlo: le spiagge delle Bahamas sono tanto belle quanto numerose! Quelle di Andros Island, quelle dell’Isola del Gatto (Cat Island), (tra cui in particolare la spiaggia di Bernett’s harbour e la Fernandez Bay), le picco-le spiagge di sabbia bianca delle Exumas, dove si stende la famosa Emerald Bay, vi daranno tutte l’impressione di esse-re una specie di Robinson Crusoe, togliendovi la voglia di tornare alla vita civile! La bella San Salvador, la prima isola sulla quale sbarcò Colombo, vi stupirà per la sua bellezza così come meravigliò, più di cinque secoli fa, il celebre na-vigatore spagnolo! Fra questi tanti paradisi, non perdete la

TURISMO

ECONOMIA

Una vita da Robinson: le spiagge

Ritorno alle origini

I Parchi Naturali

Da un punto di vista storico e archeologico, le Bahamas, antico territorio degli indiani Lucayani, costituiscono una particolare zona di interesse. Infatti vi troverete numerosi siti che presentano ancora tracce della presenza di questa antica tribù, in particolare all’interno delle grotte sottoma-rine presenti nello Lucayan National Park, splendida riserva naturale estesa per quaranta ettari di terreno ricoperti da pini, da cedri rossi e da acacie. Per gli appassionati di orchi-dee, vi consigliamo di visitare questo parco che è rinomato proprio per l’esistenza di magnifici esemplari di questo fiore incantevole.

A sud delle Exuma Cays, l’isola di Long Island ospita un insieme di grotte chiamato Cartwright’s Cave dove sono stati eseguiti recentemente degli scavi che hanno ripor-tato alla luce numerosi reperti e dipinti rupestri, ricchi d’insegnamenti sui modi di vita dell’antica tribù.

Oltre a costituire un importante centro internazionale di servizi finanziari offshore nonché dell’immatricolazione navale, le Bahamas vivono essenzialmente dei frutti di una fiorente industria turistica attiva sin dalla prima metà dell’Ottocento.

Anche se, attualmente, questo settore subisce sempre più

Un’ altra importantissima attrattiva delle Bahamas è cos-tituita dai suoi straordinari parchi e dalle meravigliose riserve naturali: il parco naturale e marino delle Exumas, piccola catena di circa 360 isole e isolette che si stende per circa 200km² a sudest di New Providence, il parco naturale del Gran Bahama Island, nonché il famoso Rand Nature Center, primo parco naturale a scopo didattico dell’arcipelago, esibiscono infatti ogni anno, di fronte agli occhi spalancati di turisti sbalorditi, oltre che privilegiati, le loro favolose bellezze ambientali.

All’estremità meridionale dell’arcipelago, si trova la picco-la isola di Inagua, completamente priva di strutture turis-tiche e quasi esclusivamente abitata dalle scimmie, dagli uccelli e in particolare dai fenicotteri, animali-totem delle Bahamas. E’ possibile recarsi in questo piccolo eden via nave partendo dall’isola di Grande Inagua.

Gola Rock Beach e la Lucayan beach, all’interno delle aree protette del Gran Bahama Island, che oltre ad offrire delle acque incredibilmente trasparenti e turchesi regaleranno alla vostra vista lo spettacolo esclusivo di una natura incon-taminata.

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La cucina delle Bahamas è molto semplice e tutt’altro che sofisticata. I piatti presentano un vastissimo campionario di ricette legate al mare, o meglio all’Oceano...La cucina è

GASTRONOMIA

Feste e Manifestazioni

la concorrenza degli altri stati dei Caraibi, rimane tuttora la principale risorsa economica dell’intero arcipelago, anche grazie alla sua vicinanza con la Florida che la rende una delle destinazioni privilegiate dai villeggianti statunitensi e canadesi.

Il costo del soggiorno può essere elevato e tendenzialmen-te è in linea con il costo della vita statunitense.

Le possibilità di svago sono ovviamente numerose in ques-te isole paradisiache dove da tempo si conoscono molti sistemi per accogliere ed ospitare il villeggiante in cerca di serenità e di svago nel migliore dei modi: relax, golf, fitness shopping e casinò, sono solo alcune tra le occupazioni che vengono solitamente proposte dagli alberghi e dalle strut-ture turistiche.

Ma le Bahamas non sono soltanto un luogo di riposo e di distrazioni costose, infatti offrono la possibilità di svolgere anche diverse attività sportive, in particolar modo quelle acquatiche, che spaziano dal surf alla pesca sportiva, dalle escursioni in nave, organizzate da diverse compagnie, alle deliziose nuotate in acque, rinomate per essere tra le più limpide e chiare al mondo, ai corsi di vela ed alle immersio-ni. Senza contare l’attrattiva costituita dalle splendide spia-gge di sabbia dorata che costituiscono la degna cornice di tanta bellezza.

Con i suoi favolosi parchi naturali, le Bahamas costituisco-no anche una destinazione di prim’ordine per il turismo ecologico. Per chi ha la disponibilità economica per farlo, è sicuramente consigliabile la caratteristica visita in elicottero dell’arcipelago

Le feste religiose seguono il calendario liturgico cristiano. Sarà molto strano ad esempio festeggiare il Natale a queste latitudini.

Ogni 10 luglio si festeggia il giorno dell’Indipendenza.

Ogni 12 ottobre viene commemorato il giorno della Sco-perta dell’arcipelago ad opera di Colombo.

La Festa più importante nella vita culturale e folkloristica bahamiana è senz’altro quella del Junkanoo che a fine anno, tra natale e capodanno, infervora gli abitanti di tutte le località, in particolar modo nei viali della capitale, con un coloratissimo carnevale ritmato da musiche e balli tradizio-nali.

Divertimento

composta essenzialmente da piatti a base di crostacei e di pesce. Chi ama la carne non troverà di certo il paradiso.

Generalmente la cucina è speziata, profumata e colorata. Uno spasso per gli occhi e il palato.

La cucina fa parte della cultura tradizionale e troverete in ogni dove ristoranti e chioschi dove fare uno spuntino: lun-go le strade, sulle spiagge e naturalmente negli agglomera-ti urbani. Esistono comunque ristoranti con cucina occiden-tale e americana.

Uno dei piatti più rinomati è sicuramente la conca, un gran-de mollusco che si gusta a pieno se crudo. Anche cotto non è male!

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BarbadosBarbadosBarbadosBarbados è un’isola con una superficie di 430 di kmq e una popolazio-ne di poco inferiore alle 300.000 unità, di cui circa un terzo vive nella capitale Bridgetown o nelle sue zone limitrofe.

La flora a Barbados è estremamente rigogliosa grazie alla presenza della foresta tropicale. Proprio da una di queste piante, il fico barbuto (Barbados in spagnolo) prende nome l’isola. Altre piante sono la palma da cocco, l’ibisco e il pregiato mogano, la cui estrazione costituisce una delle ricchezze del paese.

Anche la flora vanta numeri di tutto rispetto, con la presenza di nume-rosi uccelli, sia migratori che stanziali, come il falco, l’airone e numero-se specie di uccelli tropicali. L’isola vanta inoltre una folta presenza di scimmie, rettili, pesci tropicali e tartarughe marine.

Il clima è veramente invidiabile, con temperature costanti attorno ai 28°-30° e piovosità concentrata durante tutto l’arco dell’anno. Inoltre, a causa della sua posizione geografica, Barbados è al di fuori della rotta degli uragnai, ed è visitabile anche nei mesi di settembre ed ottobre, quelli a rischio nei paesi tropicali.

Battezzato da Cristoforo Colombo, l’arcipelago era precedentemente abitato dai Lucayani, un gruppo indigene dell’etnia degli Arawak, che vi risiedevano sin dal decimo secolo. Popolo ospitale ed accogliente, furono ridotti in schiavitù dagli spagnoli e condotti di forza a la His-paniola (l’attuale isola di Haiti), dove furono costretti a lavorare nelle miniere di oro e d’argento, morendo a migliaia per le fatiche imposte dallo sfruttamento e per le numerose malattie portate dai bianchi.

Nel XVII secolo le Bahamas divennero rifugio per i puritani oltre a ve-nir utilizzati come nascondigli da pirati e corsari come Francis Drake e Barba Nera. I numerosissimi isolotti, le grotte, le insenature, costitui-vano il territorio ideale dove compiere le scorrerie ai danni di qualche

nave carica di oro o di spezie.

Furono talmente tanti gli episodi di pirateria commessi in queste zone dai filibustieri e talmente grande l’aurea di leggenda e di mistero che ne seguì, che ancora oggi moltissimi cercatori di tesori si recano in queste zone con la speranza di scoprire qual-che forziere pieno d’oro e di pietre preziose.

Dalla metà del novecento, le Bahamas furono il centro di un intenso sviluppo dell’industria del turismo, che rimane tale anche se subis

CULTURA

Carta d’ identitàSuperficie:430 KmqPopolazione:278,870 abitantiCapitale:Bridgetown, 10.000 abitantiLingua:IngleseOrdinamento dello Stato:Democrazia parlamentareMoneta:Dollaro di Barbados; 1 € = 2,40 BBD ; Cambio attuale: www.uic.itReligione:ProtestantesimoCondizioni climatiche:TropicaleMisure ed Elettricità:Sistema metrico decimale, 110V, 50Hz.Fuso orario:GMT – 4- 5 ore rispetto all’Italia quando vige l’ora solare.

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L’arte dell’isola di Barbados risente dell’influenza dell’arte africana, di quella locale, la bajan, e di quella inglese, che danno vita a una buona produzione di artigianato, con co-llane, sculture, oggetti in legno e tessuti colorati.

Anche Barbados vanta una grande tradizione nel campo della musica, con un vasto repertorio di calypso e reggae che viene suonato praticamente ovunque sull’isola. Sport nazionale è il cricket, portato qui dagli inglesi e che riscuote un grandissimo seguito.

La lingua ufficiale è l’inglese, anche se la popolazione parla soprattutto il bajan. La religione più diffusa è quella protes-tante, con forti minoranze cristiane ed evangeliche.

Le bellissime spiagge dell’isola di Barbados fanno sicura-mente del paese una meta turistica molto visitata.

Certo anche solamente dando uno sguardo rapido alle foto del luogo è facile intuire cosa spinga ogni anno numerosis-simi turisti a visitare l’isola.

L’isola è un paradi-so da proteggere dall’inquinamento delle acque dovu-to alle grandi navi e dallo smaltimen-to dei rifiuti solidi, evitando che si amplifichi il dan-neggiamento della barriera corallina.

A questo scopo sono stati istituiti parchi e riserve marine, tra cui il Folkestone Park e il Marine Reserve, che è il più grande e attrezzato del paese.

Ma le Barbados, e questo sorprenderà molti, non offrono solamente spiaggia e sole: interessante una visita a Bridge-town, la capitale, di origine secentesca.

Per chi ricerca qualcosa di più!

L’economia delle Barbados si basa essenzialmente sul turismo,sull’industria e sull’esportazione di prodotti elet-trici.

Il periodo migliore per recarsi in visita in questa splendida terra va da fine Gennaio ad inizi Maggio quando il clima ri-sulta secco e poco afoso; Chiaramente in questo periodo si registra il maggior afflusso turistico e i prezzi tendono a lievitare.

La cucina di Barbaros è composta prevalentemente da piat-ti a base di pesce fresco cotto arrosto e accompagnato da fagioli, riso o salse piccanti o a base di cocco. Altre specia-lità sono la zuppa, i crostacei e i frutti di mare, sempre fres-chi e molto saporiti. Altra specialità locale è costituita dal conckies. Inoltre sull’isola, a causa dell’influenza africana si possono trovare piatti originari del continente nero, come il cous-cous.

Molto buona la produzione di frutta tropicale come il cocco, il mango, la papaia, le piccole banane e l’avocado, che spes-so sono la bese di ottimi succhi e spremute rinfrescanti. Tra gli alcolici trovano largo consumo la birra locale e special-mente il rum, di cui Barbados è uno dei migliori produttori.

CULTURA

TURISMO

ECONOMIA

GASTRONOMIA

Il costo della vita risulta caro questo favorisce un turismo d’elite in quanto la spesa media giornaliera varia da 150€ a 200€ .

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