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E Lichtbericht 92 Pubblicato nell’aprile 2011 La luce dei LED nella prassi Lo scorso anno passerà alla storia dell’illuminazione delle archi- tetture come l’anno della defi- nitiva affermazione dei LED. Il programma di prodotti presentato da ERCO nell’aprile del 2010 alla fiera Light+Building di Francoforte rende disponibile praticamente per tutti i compiti standard dell’il- luminazione anche un’alternativa costituita dagli strumenti di illumi- nazione per LED. Come si sta affer- mando questa nuova tecnologia nella prassi? Questo numero pre- senta dei progetti di illuminazione che utilizzano i LED nei più diversi settori dell’architettura.

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Page 1: ERCO Lichtbericht 92 · ERCO Lichtbericht 92 1 Nel mezzo della rivoluzione tecnologica che si sta vivendo nell’industria degli apparecchi di illuminazione con il passaggio alla

E Lichtbericht 92

Pubblicato nell’aprile 2011

La luce dei LED nella prassiLo scorso anno passerà alla storia dell’illuminazione delle archi-tetture come l’anno della defi-nitiva affermazione dei LED. Il programma di prodotti presentato da ERCO nell’aprile del 2010 alla fiera Light+Building di Francoforte rende disponibile praticamente per tutti i compiti standard dell’il-luminazione anche un’alternativa

costituita dagli strumenti di illumi-nazione per LED. Come si sta affer-mando questa nuova tecnologia nella prassi? Questo numero pre-senta dei progetti di illuminazione che utilizzano i LED nei più diversi settori dell’architettura.

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Nel mezzo della rivoluzione tecnologica che si sta vivendo nell’industria degli apparecchi di illuminazione con il passaggio alla luce digitale, siamo lieti di presentare in questo Lichtbericht solo dei progetti basati sui LED. Per noi, dopo anni di ricerca nel settore dell’optoelettronica, è appagante vedere come la tecnologia LED si stia affermando nei progetti realizzati.

Subito due rinomati musei hanno deciso di intraprendere la via dell’illuminazione con i LED, dopo un esame approfondito degli aspetti tec-nici, di allestimento e di conservazione delle opere: la National Gallery e la National Portrait Gallery di Londra. I costi energetici risparmiati, pari al 68%, e i minori costi di manutenzione ottenibili con la lunga durata utile dei LED han-no motivato questo passo. I molti altri vantaggi dei LED, come la luce priva di raggi IR e UV, davano anche dal punto di vista della conserva-zione delle opere in esposizione dei validi argo-menti per questo cambio di tecnologia.

Le competenze fondamentali di ERCO nel settore dell’optoelettronica hanno costituito la base tecnologica necessaria. Ciò che si cela die-tro a questo insieme di conoscenze dell’opto-elettronica viene illustrato in questo Lichtbericht a partire da pagina 16. Qui diamo solo uno spun-to: l’optoelettronica è l’integrazione delle spe-cializzazioni nei settori dell’ottica, dell’elettroni-ca e dell’informatica. Ottica significa «orientare la luce», elettronica significa «creare la luce» e informatica significa «comandare la luce». Dall’interazione tra queste discipline derivano le competenze necessarie per delle soluzioni luminose innovative nell’era dell’illuminazione digitale.

Il progetto di illuminazione della nuova far-macia Sieben Schwaben a Laupheim coniuga scenografia ed efficienza. Di sera l’intero locale di vendita appare come una grande vetrina allestita, con una molteplicità di diverse situa-zioni luminose colorate che scorre attirando su di sé l’attenzione dei passanti. Il tutto è coman-dato da un impianto Light System DALI di ERCO.

Un’abitazione privata di Kalmar, in Svezia, ha al contrario un aspetto placido: coperta da un manto di neve invernale, si immerge nella calma del vasto paesaggio naturale. Qui abbiamo un impianto di illuminazione ibrido, nel quale si impiegano nella stessa misura degli apparecchi digitali per LED e dei classici apparecchi analo-gici. Ne scaturisce una soluzione luminosa pia-cevole e d’atmosfera, capace di soddisfare in modo adeguato i compiti che deve svolgere.

ERCO LichtberichtImpressumEditore: Tim H. MaackRedattore capo: Martin KrautterDesign: Simone Heinze, Christoph SteinkeStampa: Mohn Media Mohndruck GmbH, Gütersloh

1028758000© 2011 ERCO

Foto (Pagina): Andreu Adrover (31), Markus Dlouhy (22–23), Thomas Eicken (2), Julia Holtkötter (1), Thomas Mayer (3, 4–5), Rudi Meisel (U1, 2, 3, 6–11, 30, 33), Swapan Parekh/Das Fotoarchiv (3), Alexander Ring (2, 18–19, U4), Tomas Södergren (2, 24–25), Mike St Maur Sheil (12–15), Dirk Vogel (2, 3, 26, 27), Michael Wolf (2), Edgar Zippel (28–29).

Traduzione: Lanzillotta Translations, Düsseldorf

Sfondo

Illuminare l’arte con i LEDGli esperti della National Gallery e della National Portrait Gallery di Londra han-no discusso con i consulenti della luce di ERCO delle esperienze e delle aspettative connesse al passaggio all’illuminazione con i LED nei musei.

Moderato e registrato da Paul James, Redattore Capo della rivista specializ-zata mondo*arc

Progetti

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Anche la facciata dell’Hotel Intercontinental di Parigi ha ricevuto nuovo lustro con la luce dei LED. Gli apparecchi per LED si integrano in modo discreto nella facciata storica. I costi di manu-tenzione rivestono naturalmente un ruolo decisivo in quelle posizioni così difficili da rag-giungere. Per questo la lunga durata utile dei LED rappresenta un punto determinante in loro favore.

Per completare questa grande varietà di pro-getti realizzati con i LED, presentiamo inoltre lo Starbucks Coffee House di Dresda, l’illumina-zione di un percorso con apparecchi montati su dei lampioni a Barcellona, la Bath University ed il museo Bonnefanten. In definitiva possiamo dire che l’illuminazione con i LED è diventata ormai un’opzione adeguata per una molteplici-tà di tipi di progetti e che qui, nelle applicazioni pratiche presentate, la sua efficacia è documen-tata in modo impressionante.

Le competenze di ERCO nell’opto-elettronicaNell’optoelettronica gli elementi dell’otti-ca si intersecano con quelli dell’elettroni-ca e dell’informatica, ossia del software. Qui ERCO vanta una specializzazione ed un punto di forza nell’innovazione.

ZoomMisurare e valutare gli apparecchi per LED

Doppio zoomIlluminotecnica LED nell’analisi lx/W

Introduzione

Articolo

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Farmacia Sieben Schwaben, LaupheimLa luce dei LED per i locali di vendita

Abitazione privata, KalmarLa luce dei LED per i giardini ed il paesaggio

Hotel Intercontinental, ParigiLa luce dei LED per le facciate

Museo Bonnefanten, MaastrichtLa luce dei LED nei musei

Starbucks, DresdaLa luce dei LED nel caffè

Students' Union, University of BathLa luce dei LED nell’istruzione e nell’amministrazione

Vial UAB Bellaterra, BarcellonaLa luce dei LED per percorsi e spazi aperti

In questa edizione

Flash

Sprazzi di luce

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I migliori musei di Londra passano ai LEDLa National Gallery e la National Portrait Gallery, due collezioni d’arte di rango mondiale, hanno effettuato delle ricer-che accurate e hanno deciso: la luce dei LED di ERCO è il futuro dell’illumi-nazione dei musei.

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32 Luci di chiusura

Indice In questa edizione

Luce & Tecnica

Tim Henrik Maack

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Flash

DuisburgDuisburg ha dedicato ad un suo illustre figlio, lo sculture Wilhelm Lehmbruck, questo museo inaugu-rato nel 1964. Anche qui i gestori fanno un passo verso l’illuminotec-nica del futuro dotando una prima galleria di faretti Optec per LED.

LehmbruckMuseum, DuisburgArchitetto: Manfred Lehmbruck (1913-1992)www.lehmbruckmuseum.de

WiesbadenIl Private Banking della Volksbank di Wiesbaden ha trovato la sua dimora in una villa storica, messa elegantemente in scena anche di notte con la tecnologia LED di ERCO: il progettista Arne Fiedler ha scelto gli apparecchi per facciate Kubus e gli apparecchi a colonna Midipoll.

Wiesbadener Volksbank Private Banking, Wiesbaden.Progettazione illuminotecnica: Arne Fiedler, Wiesbaden.www.wvb.de

CopenaghenUn bel panorama: gli ospiti di questo sushi bar si possono gode-re la vista di Copenaghen dal 12° piano dell’hotel Tivoli senza essere abbagliati dalla luce dei faretti Optec. Nel resto del ristorante le luci sono soffuse, i faretti direzio-nali Quintessence pongono degli accenti di luce sui tavoli.

Stick'n'Sushi, Sky Bar Tivoli Hotel, Copenaghen.Architetto: Terese Engaard, Diener&Diener Architekten, Berlino Progettazione illuminotecnica: Licht Kunst Licht, Berlino www.sushi.dk

Castel GandolfoCastel Gandolfo, sul Lago di Albano, a sud-est di Roma, è noto come la residenza estiva dei Papi. Ma il paese ha qualcosa da offrire anche a tutti i normali visitatori: ad esem-pio il Ristorante Quintessa, che li attende con ottimi cibi, vini pregia-ti e con un’inusuale arredamento e illuminazione degli interni. L’archi-tetto e lighting designer Francesca Storaro ha utilizzato i faretti Optec ed i faretti proiettori Pollux per sot-tolineare l’atmosfera del locale.

Ristorante Quintessa, Castel GandolfoProgettazione illuminotecnica: arch. Francesca Storaro, Castel Gandolfowww.laquintessa.it

BarcellonaI rilievi in cemento con le scene etniche adornano l’ingresso del Museo etnologico di Barcellona. Questo suggestivo dettaglio dell’edificio del 1973 è ora accen-tuato anche di notte da un nuovo impianto di illuminazione: su dei bracci sono montati gli efficienti washer Powercast per lampade ad alogenuri metallici. I riflettori Spherolit «wallwash» creano delle distribuzioni asimmetriche ed omogenee sulla superficie della facciata.

Museu Etnòlogic, BarcellonaArchitetto: ICUB (Institut de Cultura de Barcelona)www.museuetnologic.bcn.es

HamarøyCelebrato con un Premio Nobel per la Letteratura ma al tempo stesso contestato per la sua posizione sul nazionalsocialismo, Knut Hamsun (1859–1952) è uno dei più impor-tanti autori norvegesi. A questa complessa figura l’architetto Steven Holl ha dedicato, nell’estremo nord della Norvegia, un edificio altret-tanto unico e poliedrico, che ospita delle sale espositive e per riunioni. I faretti e wallwasher Optec accom-pagnano la visita al museo in una concezione drammatica dell’illumi-nazione.

Knut Hamsun Center, HamarøyArchitetto: Steven Holl, New York. Progettazione illuminotecnica: L'Observatoire Interna tional, New York; Vesa Honkonen Architects, Helsinki/Stoccolma.www.hamsunsenteret.no

SandvikaIl rigoglioso comune di Bærum, vicino a Oslo, ha la sua ammini-strazione nella città di Sandvika. Di notte gli impianti esterni e la facciata riccamente decorata del Municipio degli anni ’20 sono effi-cacemente presentati con un con-sumo energetico contenuto, con i washer Parscoop e gli apparecchi a colonna Midipoll.

Bærum Rådhus, SandvikaArchitettura: Magnus Poulsson (1881–1951)Progettazione illuminotecnica: Linda Knoph Vigsnæs, Hvalstadwww.baerum.kommune.no

FriburgoAllestimenti drammatici per gli originali delle sculture in pietra arenaria del duomo di Friburgo: i faretti proiettori Stella illumina-no i capolavori del Museo degli Augustini, ampliato ristrutturando l’antica chiesa di un monastero.

Museo degli Augustini, FriburgoArchitetto: Prof. Christoph Mäckler Architekten, Francoforte sul Meno Progettazione illuminotecnica: Kress & Adams Atelier für Tages- und Kunst-lichtplanung, Coloniawww.augustinermuseum.de

ShanghaiPudong, un quartiere di Shanghai in forte espansione, con una nuova modernissima libreria si dota ora di un centro culturale ad uso dei resi-denti. Gli apparecchi da incasso nel pavimento Tesis mettono in scena l’ingresso, negli interni i wallwasher accentuano l’architettura.

Pudong Library, ShanghaiArchitetto: East China Architecture Design InstituteProgettazione illuminotecnica: Shanghai Shenjin Lighting Design Co., Ltd.

PuneSuzlon, uno dei maggiori produt-tori di impianti eolici al mondo, ha eretto il complesso del suo nuovo quartiere generale a Pune, metro-poli indiana dell’industria e dei servizi. Vi troviamo gli apparecchi a colonna Midipoll ed i proiettori Grasshopper di ERCO.

Suzlon One Earth Campus, PuneArchitetti: CCBA, Tao Architects, Ravi & Varsha Govandi Progettazione illuminotecnica: Satish Rana, LED Inc.www.suzlon.com

CopenaghenTra giganti: la nuova casa degli elefanti dello zoo di Copenaghen è stata progettata niente meno che dallo studio Foster+Partners. I washer Parscoop illuminano le superfici interne, mentre lungo il perimetro dell’edificio le esposizio-ni sono messe in scena con i faretti Parscan.

Casa degli elefanti, Zoo di CopenaghenArchitetti: Foster+Partners, LondraProgettazione illuminotecnica: Rambøll Lys, Copenaghenwww.zoo.dk

MörrumIn una zona rurale nel sud della Svezia il gruppo del cemento AB Färdig Betong ha realizzato un centro conferenze con foresteria che rappresenta un impiego crea-tivo di questo materiale. L’illumina-zione differenziata delle sale, del ristoran te e delle stanze è realizza- ta con strumenti ERCO e con Light System DALI.

Färdig Betong Konferenscenter, MörrumArchitetto: Anders Törnqvist Arkitekt-kontor AB, Karlshamnwww.fardigbetong.se

KelsterbachL’istruzione del palato: la riforma scolastica in Germania promuove il tempo pieno e vanno di moda le mense scolastiche. Un esempio emblematico si trova a Francoforte, dove i faretti da incasso per lampa-de HIT rendono i cibi più attraenti.

Mensa della scuola media unificata, KelsterbachArchitetto: Elmar Krebber & Partner, Wiesbadenwww.igskelsterbach.de

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Sprazzi di luce Architetto: Gehry Partners, LLP, Santa MonicaProgettazione illuminotecnica: L'Observatoire International, New York

Fotografo: Thomas Mayer, Neuss

Edificio amministrativo, Basilea

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Per l’ennesima volta il tecnico Tim Knight sale sulla sua scala, a 5 metri d’altezza, per correg-gere la direzione di un faretto Optec per LED che nella sala 14 della National Portrait Gallery illumina i dipinti del XVIII° secolo, l’epoca d’oro dell’impero britannico. Sarà l’ultima volta per molto tempo: la continua sostituzione delle lampade, e con essa il pericolo che una messa in scena a lungo studiata debba essere di nuo - vo regolata, dovrebbe appartenere al passato, data l’introduzione della durevole tecnologia LED in questa sala espositiva.

Per chi, come Tim Knight, svolge le mansioni pratiche nei musei, la lunga durata utile dei LED comporta una riduzione dei costi di manu-tenzione e non da ultimo anche del rischio di rovinare delle preziose opere d’arte trafficando continuamente con piattaforme aeree e scale, e costituisce quindi un argomento determinan-te a favore di questa nuova tecnologia di illu-minazione. Comunque al centro delle discussio-ni che vengono attualmente svolte in tutto il mondo vi sono anche altre tre domande: quanta energia si può risparmiare con l’illuminazione con i LED? La qualità della luce è comparabile? E, soprattutto, cosa comporta per la conserva-zione delle opere d’arte? L’atmosfera è carica di suspense quando dei grandi e rinomati musei, che dispongono di propri esperti per le questio-ni tecniche, di allestimento e di conservazione delle opere, affrontano queste domande. Con la National Gallery a Trafalgar Square e la National Portrait Gallery, che si trova nelle immediate vicinanze, due istituzioni importanti e ricche di tradizione fanno un passo in avanti verso il futuro. Introducono nelle loro gallerie, una dopo l’altra, la luce dei LED.

Le conoscenze che hanno raccolto gli esperti delle due gallerie nel corso delle loro ricerche e campionature sulla tecnologia dei LED e che hanno poi portato a decidere a favore degli strumenti di illuminazione per LED di ERCO sono di grandissimo interesse anche per gli altri musei. L’asticella per la qualità dell’illuminazio-ne era posta molto in alto, infatti gli impianti esistenti erano già stati in gran parte realizzati da ERCO e rappresentavano il meglio della tec-nologia esistente ai tempi della loro realizzazio-ne: regolazione computerizzata di luce diurna ed artificiale, faretti per lampade alogene a bassa tensione con filtri UV ed in parte filtri a correzione cromatica, che dovevano avvicinare la luce calda delle lampade ad incandescenza alle tonalità della luce diurna. In tema di rispar-mio energetico potenziale la National Portrait Gallery ha fornito un dato convincente: l’illumi-nazione delle sale avrebbe consumato il 68% di corrente in meno con il passaggio ai LED. In esso non sono tra l’altro compresi i risparmi

I migliori musei di Londra passano ai LEDLa National Gallery e la National Portrait Gallery, due collezioni d’arte di rango mondiale, hanno effettuato delle ricerche accurate e hanno deciso: la luce dei LED di ERCO è il futuro dell’illuminazione dei musei.

National Portrait Gallery, LondraArchitetto: Ewan Christian (1814-1895)Foto: Rudi Meisel, Berlino

www.npg.org.uk

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consentiti nella climatizzazione grazie alla ridu-zione dell’impatto termico dell’impianto.

Anche le questioni relative alla conservazio-ne delle opere esposte hanno ottenuto delle risposte chiare: le sollecitazioni sulle opere d’arte da parte delle radiazioni luminose sono qualificabili in base alla diversa composizione spettrale della luce emessa dalla sorgente lumi-nosa. In breve, mentre i faretti per LED con luce bianca da luce diurna presentano un forte picco nello spettro ad onde corte del blu e non sono quindi consigliabili per delle opere delicate, le sollecitazioni dei faretti per LED con luce bianca calda sono nel complesso inferiori di quelle pro-dotte dai faretti per lampade alogene a bassa tensione (per i dettagli in proposito vedere le pagine seguenti). Un grande vantaggio dei LED a questo proposito è il fatto che la loro luce è fin dall’inizio priva delle componenti infrarosse e ultraviolette, particolarmente indesiderate nei musei. A differenza dei faretti per lampade alo-gene non richiedono quindi degli speciali filtri, che limitano sempre l’efficienza degli apparec-chi di illuminazione.

E che si può dire della qualità della luce, che in definitiva può essere descritta solo in modo soggettivo? Gli esperti sono concordi: sì, la luce dei LED fa un effetto diverso, ma per certi aspet -ti anche migliore della soluzione precedente. La tonalità cromatica del LED bianco caldo, un po’ più fredda rispetto alla luce delle lampade alo-gene, è percepita positivamente come una luce chiara e fresca, il che consente persino di uti-lizzare degli illuminamenti un po’ inferiori. Per questo stesso motivo la luce dei LED si mescola meglio con la luce diurna. I toni rossastri e dorati non sono più sovraesposti, nel complesso il tipo di resa cromatica è ben adatto alla gran parte delle opere in esposizione. Questo il parere degli esperti, ma i visitatori cosa dicono? «Eravamo ansiosi di vedere le reazioni, ma non ce ne sono state! Nessun tipo di lamentela», racconta Allan Tyrrell, ingegnere capo della National Portrait Gallery: «E mi creda, i visitatori si lamentano sempre, su tutto il possibile.» Resta un’ultima domanda: i musei dovrebbero investire ora nella luce dei LED? Naturalmente nei prossimi anni ci saranno degli altri passi in avanti nello sviluppo dell’illuminazione con i LED. Ma la tecnologia attualmente disponibile offre fin d’ora dei grandi risparmi nei costi d’eser cizio e di manutenzione, senza dover scendere a compromessi in tema di sicurezza e qualità dell’illuminazione. In ogni museo nel quale si sta valutando l’ipotesi di un rinnovo dell’illuminazione, si dovrebbe quindi prendere seriamente in considerazione la tecno-logia LED di ERCO.

I migliori musei di Londra passano ai LED National Gallery, LondraArchitettura: Wilkins Building – William Wilkins (1778-1839), Sainsbury Wing – Robert Venturi & Denise Scott Brown, FiladelfiaFoto: Rudi Meisel, Berlino

www.nationalgallery.org.uk

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I LED e l’efficienzaIl miglioramento dell’efficienza della nuova illuminazione con i faretti rispetto a quella vec-chia può essere espressa in termini di illumina-menti ottenuti per watt. Fino ad oggi la National Gallery ha utilizzato per l’illuminazione delle opere d’arte i faretti Eclipse per lampade aloge -ne a bassa tensione da 100W con riflettori flood. La bassa efficienza luminosa, pari a 22lm/W, ha consentito di ottenere un’illuminazione d’ac-cento di 5lx/W. I nuovi faretti Optec per LED con lente Spherolit ottengono, con un angolo di distribuzione quasi identico, un’efficienza di 23lx/W. Questo valore quasi cinque volte mag-giore deriva dalla maggiore efficienza luminosa dei LED bianco caldi, pari a 62lm/W, e dai van-taggi della potente tecnologia Spherolit. Inoltre non è nemmeno considerato il filtro UV necessa-rio con le lampade alogene a bassa tensione per la protezione delle opere in esposizione. Questo riduce l’efficienza di un ulteriore 8% per via delle perdite dovute alla trasmissione della luce.

I migliori musei di Londra passano ai LED

Oltre alla buona efficien-za luminosa, anche la durata utile dei LED, pari a 50.000 ore, contribuisce all’economicità di una soluzione luminosa: per circa due decenni scom-pare il fattore manuten-zione connesso alla sosti-tuzione delle lampade, con i relativi costi per le piattaforme aeree ed il personale.

Dal confronto dei fattori di dannosità relativa dei LED con luce bianco calda e delle lampade alogene a bassa tensione con filtro UV emerge che la moder-na illuminotecnica dei LED offre anche un migliora-mento della protezione delle opere d’arte.

Lente Spherolit floodLED 3200K, 14WFlusso luminoso 870lmEfficienza luminosa 62lm/WIlluminamenti a 3m 326lxDiametro del cono luminoso 1.55m

Efficienza 23lx/W

Riflettore floodQT12-ax, 100WFlusso luminoso 2200lmEfficienza luminosa 22lm/WIlluminamenti a 3m 754lx Diametro del cono luminoso 1.39m

Efficienza 5lx/W

Resa cromatica e spettro luminosoLa resa cromatica e gli aspetti relativi alla con-servazione delle opere sono degli elementi cen-trali nell’illuminazione dei dipinti. La luce dei LED bianco caldi presenta un indice di resa cro-matica pari a Ra85, maggiore di quello dei LED con luce bianca diurna, pari a Ra70, ed è quindi preferita nelle applicazioni in cui la resa dei colori è importante, come appunto nei musei.

Per prevenire dei danni, come lo sbiadire o il rinsecchirsi dei quadri per effetto dell’illumi-nazione, si deve tener conto di tre fattori: lo spettro luminoso, gli illuminamenti sull’ogget-to e la durata dell’irradiazione. Per valutare i diversi tipi di lampade e la loro combinazione con dei filtri protettivi si impiega il fattore di dannosità relativa. Esso è dato dal rapporto tra l’intensità delle radiazioni con effetti dannosi e l’illuminamento. Le componenti ad onde corte sono maggiormente ponderate, in quanto più cariche di energia. Con le loro maggiori com-ponenti blu nello spettro luminoso, i LED con luce bianca diurna non sono adatti alle opere più delicate. I LED con luce bianco calda hanno invece un fattore di dannosità relativa persino inferiore alle comuni lampade alogene a bassa tensione con filtro UV utilizzate fino ad ora. Oggi l’illuminazione con i LED di tonalità bianco calda rappresenta quindi la soluzione ottimale dal punto di vista della preservazione delle opere d’arte.

Le lampade alogene a bassa tensione, sia senza che con i filtri protettivi UV, denotano un fattore di dannosità relativa maggiore rispetto ai LED con luce bianco calda. Sia dal punto di vista della conservazione delle opere che da quello energetico è quindi consigliabile illu-

minare degli oggetti sen-sibili con i LED con luce bianco calda. I LED con luce bianco diurna vengo-no scartati per l’illumina-zione nei musei sia per la peggiore resa cromatica che per il maggiore fatto-re di dannosità relativa.

LED ww LED dw QT

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Paul James:Buongiorno, signori. Per cominciare volete dirci quando e perché le vostre Gallerie sono passate al sistema di faretti Optec per LED?

Steve Spencer:Circa due anni fa. Allan Tyrrell mi volle par-lare dell’illuminazione con le lampade a in-candescenza nella Galleria 13 della National Portrait Gallery, perché gli sembrava che i binari elettrificati a 4 fasi fossero superati. A quel punto abbiamo iniziato ad occuparci della soluzione con i LED.

Allan Tyrrell:Abbiamo speso sempre molto per la ripara-zione delle installazioni degli apparecchi di illuminazione. Mi ero già interessato della tecnologia LED e pensavo che fosse giunto il momento di darci un’occhiata. Quindi l’abbiamo provata in una piccola sala espo-sitiva e il risultato mi ha convinto a dare l’ok. Comunque quella era solo una piccola sala e si erano posti i problemi della resa cromatica e delle componenti di rosso nella luce.

Dawson Carr:Quell’esperimento è stato convincente. In precedenza ci eravamo occupati fin troppo della teoria, ma dopo che abbiamo visto il vostro impianto abbiamo deciso di provarci.

Steve Vandyke:Circa un anno fa abbiamo iniziato nella gal-leria 62, nell’ala Sainsbury. Poi siamo passati alle gallerie 6, 7 ed 8, nell’edificio Wilkins.

Dawson Carr:Il tutto andava di pari passo con il rinnovo delle sale e con l’eliminazione di due con-trosoffitti del 1953, cosa che ampliava enor-memente la sensazione di ampiezza degli spazi e che consentiva l’ingresso di molta più luce diurna. Con la tecnologia dei LED abbiamo un risultato migliore anche per il fatto che la componente di luce diurna è maggiore. Nella National Portrait Gallery

c’è in genere poca luce diurna e la causa di alcune delle reazioni negative dei vostri dipendenti, Allan, era il blu creato dalla luce nelle sale verdi. Da noi invece la luce dei LED si integrava molto meglio.

Allan Tyrrell:Sei mesi dopo la sala 13 abbiamo prosegui-to con la sala 12. Solo poco tempo fa, nel novembre del 2010, abbiamo completato la galleria 14. In tutte queste sale c’è poca luce

diurna, ma entrambe le sale di cui ci occupe-remo prossimamente – le sale 11 e 4 – sono rivolte verso est o verso ovest, ed hanno quindi per forza più luce naturale.

Steve Vandyke:Attualmente stiamo riallestendo le sale 5 e 10. I lavori saranno completati alla fine di marzo. Poi proseguiremo con le gallerie 2, 4 e – speriamo – 12.

Paul James:Quanto grande è stato il successo del pas-saggio ai LED?

Dawson Carr:Quelli che hanno una sensibilità per quello che facciamo, e sanno come si devono pre-sentare le opere in esposizione e quale tipo di luce è adatto, sono assolutamente entu-siasti del nuovo tipo di illuminazione. È sta - to determinante coinvolgere i responsabili della conservazione delle opere, perché la loro sensibilità al colore è davvero più raffi-nata della nostra. Adoriamo l’illuminazione con i LED perché la loro luce è un po’ più fredda e quindi più simile alla luce naturale rispetto a quella delle lampade ad incande-scenza.

Steve Vandyke:Questo effetto è percepibile in modo parti-colare nelle sale 6 e 8.

tante naturalmente è quello della qualità della luce.

Dawson Carr:C’è un altro fattore, che riguarda i respon-sabili della conservazione e gli scienziati. Potendo lavorare con valori di Lux inferiori, una quantità minore di energia luminosa incide sulle opere. So che la misurazione dei valori in Lux è un metodo molto semplifica-to, ma anche questo è utile.

Steve Spencer:Avete fissato una determinata quantità di Lux all’ora per i vostri dipinti?

Steve Vandyke:Abbiamo un limite di circa 12 Kilolux all’ora per ciascun dipinto.

Steve Spencer:Questo significa che se potete lavorare con dei valori in Lux inferiori potete esporre i quadri più a lungo.

Dawson Carr:Detto in modo semplice, sì. È comunque interessante il fatto che si direbbe che nelle sale i valori in Lux siano molto maggiori dei valori effettivi.

Steve Spencer:Sì, esatto. L’effetto è più luminoso.

Dawson Carr:La qualità della luce è in qualche modo migliore, più fresca. Il picco nelle compo-nenti del blu dello spettro luminoso tiene occupato il nostro ufficio scientifico, ma d'altro canto c’è grande entusiasmo per tutti i vantaggi che i LED comportano. Inoltre si ha la durata utile di 10 anni...

Steve Vandyke:Ho calcolato che si va dai 10 ai 12 anni, se si considerano circa 3.800 ore di esercizio all’anno.

Dawson Carr:Oltre alla grande qualità della luce, ci piace soprattutto la possibilità di controllarla. Per dirla in modo più preciso, la possibilità di dimmerare i LED senza che cambi la loro temperatura colore. Questo rientra perfet-tamente nel nostro concetto, nel quale cer-chiamo di far rientrare anche la luce diurna.

Steve Vandyke:Opere diverse richiedono diverse quantità di luce. Con il vecchio sistema potevamo ridurre l’illuminazione solo all’80%, senza cambiare la temperatura colore della luce. Ora possiamo farlo fino al 20%. Il bello dell’illumina zione con i LED è il manteni-mento della qualità della luce, ma anche il fatto che sia possibile illuminare maggior-mente singole opere in esposizione e che si possano allestire delle scene individualizzate con la programmazione luminosa di ERCO. Così si soddisfano le esigenze dei curatori e dei responsabili della conservazione del-le opere, ed allo stesso tempo si risparmia energia!

Steve Vandyke:Nel corso degli anni abbiamo utilizzato sempre i prodotti di ERCO, e quindi la gran parte delle gallerie è già dotata dei binari elettrificati ERCO ed il passaggio ai LED è potuto avvenire con pochi adattamenti. Insomma, costi ridotti ed un grande profitto, ma, soprattutto, una soluzione che guarda al futuro.

Steve Vandyke:Mi è stato affidato il nostro piano relativo alle emissioni di CO2, che prevede che nei prossimi 10 anni adottiamo dei progetti che riducano le emissioni di anidride carbonica. Questo comprende anche le tasse sulle emis-sioni di CO2, che saranno aumentate a par -tire dal 2012.

Paul James:Ci può dire qualcosa di più sulle tasse che riguardano le emissioni di CO2, in che misura vi siete soggetti?

Steve Vandyke:Si tratta di una tassa governativa che attual-mente ammonta a 12£ per ogni tonnellata di CO2 prodotta da un’impresa in Gran Bre-tagna. La National Gallery dovrebbe quindi pagare circa 100.000£ all’anno. Con quei soldi potremmo organizzare qualche espo-sizione. Per questo è ancora più importante che con delle iniziative come il passaggio all’illuminazione con i LED risparmiamo quanto più denaro possibile, per non parla - re dei nostri obblighi derivanti dal program-ma di riduzione delle emissioni di anidride carbonica CRC (Carbon Reduction Commit-ment Energy Efficiency Scheme). Le misure di risparmio energetico ci offrono ulteriori risparmi di tasse a sei cifre! E la collaborazio-ne con ERCO ci offre un contributo decisivo.

Dawson Carr:È vero, in queste sale abbiamo ridotto gli illuminamenti del 20% e trovo che il risultato sia ancora molto buono.

Steve Spencer:Insomma, gli apparecchi per LED dovrebbero andare al massimo a 10 Watt!

Steve Vandyke:Con l’illuminazione con i LED stiamo anco-ra sperimentando ed è per noi un processo di apprendimento. Dobbiamo convincere i nostri curatori, l’ufficio responsabile della conservazione delle opere ed anche l’ufficio scientifico che questa è la via giusta. Queste persone iniziano a mostrare entusiasmo, come faceva già notare Dawson, ma noi pos-siamo essere davvero felici di avere finalmen-te un sistema di illuminazione ottimale. Ciò significa che possiamo fare degli esperimenti sia con il numero di apparecchi che con gli illuminamenti.

Steve Spencer:Significa che lavorate già con meno dei 150 Lux che ho progettato all’inizio del programma?

Steve Vandyke:Sì, esatto. Prima dovevamo usare più appa-recchi per ciascuna stanza rispetto ad ora. Sono particolarmente soddisfatto dell’effi-cienza energetica, che per me è il fattore più importante. Un altro fattore molto impor-

Illuminare l’arte con i LED:Un colloquio tra esperti

Moderato e registrato da Paul James, StockportFoto: Mike St. Maur Sheil, Londra

Come si presenta la luce dei LED di ERCO nella prassi museale? Ne hanno discusso Paul James, redattore capo della rivista spe-cializzata «mondo*arc», Allan Tyrrell, Diret-tore Tecnico della National Portrait Gallery, Dawson Carr, Curatore per la pittura spagno -la e tardo italiana alla National Gallery, Steve Vandyke, Direttore dell’impiantistica della National Gallery ed i consulenti della luce di ERCO Nigel Sylvester e Steve Spencer.

Allan Tyrrell:Nei due anni dall’introduzione dei LED non abbiamo sentito dai visitatori nemmeno un commento sull’illuminazione – e questo sostanzialmente è il più grande complimento che si possa fare.

Nigel Sylvester:Questa è un’affermazione impegnativa!

Allan Tyrrell:Si, questo significa che quello che stiamo facendo è ben accetto, infatti nessuno si sta lamentando. Mi creda, riceviamo un sacco di lamentele su qualsiasi cosa, sulle condizio-ni delle toilette ecc. La gente si lamenterebbe dell’illuminazione se non gli piacesse.

Paul James:C’è qualcosa che non funziona come dovreb-be, nel contesto dei LED?

Dawson Carr:L’unica cosa che ho notato è che la luce dei LED non riesce a sottolineare abbastanza bene gli oggetti tridimensionali, come le sculture, per lo meno quando si impiegano le lenti flood. Non so se questo dipende dai 6 punti luminosi al posto di uno, ma toglie un po’ di plasticità alle sculture. In qualche modo le caratteristiche tridimensionali si annacquano. Per i quadri invece ci piace pro - prio questo effetto, in quanto fa sì che le cornici non vengono accentuate troppo. Con le lampade ad incandescenza può accadere

che una cornice dorata salti all’occhio ed il quadro venga soffocato. I LED invece sottoli-neano la struttura delle superfici del quadro.

Nigel Sylvester:Qui la questione è quale compito svolgo con quale strumento. Nei faretti per LED una speciale lente determina la distribuzione della luce. L’ideale per un perfetto gioco di luci ed ombre su di una scultura è la caratte-ristica di distribuzione «narrow spot». Oggi c’è già una buona scelta di caratteristiche di distribuzione per LED, e presto ce ne saranno ancora di più. Con la semplice sostituzione della lente si possono ottenere con uno stesso apparecchio fino a cinque diverse distribu-zioni dell’intensità luminosa.

Allan Tyrrell:Da noi nella galleria la gente dice che con la luce dei LED riescono ad individuare dei det-tagli completamente nuovi, come ad esem-pio dei pezzi di quarzo nel marmo.

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Nigel Sylvester:Sì, la mia opinione è che la nuova illumina-zione sia migliore di quella alogena, in quan-to ora sono meglio visibili i singoli elementi nei materiali delle sculture. I dettagli diven-tano vivi.

Paul James:Questo dipende dalle diverse temperature colore?

Steve Spencer:Dipende piuttosto dalla diversa composizio-ne cromatica del raggio luminoso. Le lampa-de alogene hanno una componente di rosso molto elevata, mentre nei LED c’è un rappor-to più equilibrato tra le componenti di blu e di rosso. Naturalmente c’è la concentrazione nella zona dei blu, che cerchiamo di ridurre, ma d’altro lato non si hanno quei rossi inten-si che fanno apparire tutti gli oggetti sporchi e giallicci.

Dawson Carr:Uno dei problemi nell’accettazione della luce dei LED è che la gente è semplicemente abi-tuata a vedere le opere d’arte immerse nella calda luce dei faretti.

Steve Vandyke:L’uomo non ama i cambiamenti.

Allan Tyrrell:La più grande critica che ho sentito riguarda l’indice di resa cromatica, che non sarebbe pari a 90, e per questo mancherebbe un effetto cromatico caldo.

Nigel Sylvester:In merito all’indice di resa cromatica si devo-no prendere in considerazione due elementi. Da un lato il fatto che un valore riportato su di una scheda tecnica non rende l’idea di quello che in realtà si vede, e dall’altro lato il fatto che un migliore indice lo si ottiene solo a spese dell’efficienza luminosa. Vogliamo fornire un prodotto potente, capace di cre-are degli ottimi illuminamenti sulle opere in esposizione con una buona resa cromatica. Se si cerca di migliorare ulteriormente la resa cromatica si ridurrà per forza l’efficienza luminosa.

Steve Vandyke:Naturalmente la resa cromatica è importan - te, ma dipende sempre dalla bontà della vista. Si tratta della percezione umana. Lei può riconoscere se un apparecchio per LED

ne, perché non dovremmo più rivolgerci così spesso all’impresa che ci assiste nella manu-tenzione.

Steve Spencer:Al momento non cambiate addirittura le lampade a incandescenza ad ogni nuova esposizione?

Dawson Carr:Chiedo continuamente ai nostri scienziati se c’è la possibilità che tra 20 anni rimpian-geremo il giorno in cui abbiamo deciso di impiegare i LED. Sulla base di tutti i dati raccolti loro pensano che questo timore non verrà confermato in futuro. Il picco nella parte dei blu dello spettro costituisce un po’ un rompicapo per i responsabili della con-servazione delle opere, per come questi potrebbero influenzare nel lungo periodo le tonalità bluastre che sono più volatili. Pre sumo però che cercherete di compensare questo elemento.

Nigel Sylvester:La luce emessa da un LED è di per sé blua-stra, ed al LED viene applicato un rivestimen-to al fosforo. Un LED con una resa cromatica migliore richiede quindi un rivestimento maggiore, il che ne pregiudica l’efficienza luminosa.

Steve Spencer:Ciò significa anche che il cono luminoso non viene orientato altrettanto bene. I diver -si tipi di distribuzione della luce sono una delle specialità di ERCO, ma se si hanno trop-pi rivestimenti si ottengono solo delle mac-chie di luce. Con esse non si può combinare niente di buono, ad esempio non si possono mettere in risalto i dettagli delle sculture. Se riduciamo ancora un po’ la componente di blu a vantaggio della componente di rosso per migliorare un poco la resa cromatica, allo-ra penso che riusciamo a chiudere il discorso.

Dawson Carr:Un altro vantaggio è dato dalle dimensioni contenute e dalla riduzione dell’ingombro visivo nell’immagine del soffitto, in partico-lare nelle sale più piccole delle gallerie.

ha un indice di resa cromatica pari a 88 o a 95? Io credo di no.

Dawson Carr:È vero, la gran parte della gente non vedrà alcuna differenza. Ci ha semplicemente con-vinto la qualità della luce che era percepibile nella sala 13.

Paul James:Un’altra questione è che cosa intende la gente per resa cromatica. Di fatto spesso pensano in realtà all’effetto cromatico, come ad esempio alle diverse temperature colore.

Steve Vandyke:Esatto. I LED non sono confrontabili con le lampade ad incandescenza. Vien da chiedersi se in questo caso si debba utilizzare l’indice di resa cromatica come criterio per la valuta-zione della qualità.

Nigel Sylvester:Penso che l’illuminazione con i LED rappre-senti una svolta significativa e che le gallerie come le vostre siano dei pionieri del cambia-mento. Siamo troppo abituati alla luce calda, ma la luce più fredda dei LED rende meglio la luce diurna e ciò offre le migliori condizio-ni per la contemplazione dei dipinti.

Steve Vandyke:È proprio così: se si passa da una galleria illuminata con le lampade ad incandescenza ad una illuminata con i LED si ha l’impres-sione che la «galleria dei LED» sia più lumi-nosa. Non è così, ma è quello che noi perce-piamo. Questo significa che si può addirittura abbassare il livello dei LED per ottenere lo stesso valore di intensità luminosa percepita, il che consente di risparmiare ancora più energia.

Allan Tyrrell:Inoltre posso risparmiare anche sulla clima-tizzazione, infatti le sale si surriscaldano di meno. Ho persino ridotto la potenza del climatizzatore, e così il carico elettrico si è ridotto enormemente.

Steve Vandyke:Inoltre i LED sono di aiuto per il nostro bud-get per il fatto che non dobbiamo più sosti-tuire le lampade.

Allan Tyrrell:Eh già, se potessimo dotare di LED 2 interi piani, com’è nelle mie intenzioni, potremmo ridurre enormemente i costi di manutenzio-

modo che il numero di Watt scenda da 12W, diciamo, a 10W. Ma tutto ciò non dovrebbe costituire alcun problema per voi.

Steve Vandyke:Un altro punto è la mancanza di compo-nenti UV nei LED, che fa sì che non siano più necessari dei filtri. Abbiamo calcolato che con le lampade ad incandescenza circa il 50% della potenza luminosa andava persa per via del filtro UV e della lente.

Steve Spencer:I test termici svolti dalla National Portrait Gallery lasciavano a bocca aperta...

Allan Tyrrell:Si, abbiamo utilizzato una telecamera ad immagine termica ed appurato che le radia-zioni termiche degli apparecchi alogeni erano tra i 300°C ed i 350°C, mentre per i LED erano pari a 30°C. In altre parole, uno sviluppo di calore 10 volte inferiore.

Steve Vandyke:E a questo punto subentrano i vantaggi per la riduzione dei carichi della climatizzazione.

Paul James:Quindi potete affermare con certezza che l’illuminazione con i LED diventerà lo stan-dard per i musei?

Dawson Carr:Durante un’esposizione ci mancherebbe solo che si bruciassero le lampade, quindi è prefe-ribile cambiarle ogni volta.

Steve Spencer:Ma è uno spreco enorme!

Steve Vandyke:Le lampade ad incandescenza hanno una vita utile che va dalle 2.000 alle 3.000 ore,

i LED durano fino a 50.000 ore, e questo per noi fa un’enorme differenza.

Nigel Sylvester:È questo il punto: dopo 50.000 ore si riduce solo la potenza del LED, al 70%, e siccome questo calo avviene lentamente, non ce se ne accorge nemmeno.

Allan Tyrrell:Ma non può essere un problema che in un periodo di tempo, diciamo, di 12 anni, ERCO sviluppi dei nuovi LED più luminosi e poi noi li si acquisti per integrare questi LED di prima generazione che abbiamo ora?

Steve Spencer:Anche se i LED stessi diventassero ancora più potenti, lo sviluppo e la realizzazione degli apparecchi sarà orientata alle esigenze degli utenti. Probabilmente i futuri appa-recchi consumeranno ancora meno corrente per emettere la stessa quantità di lumen, in

I partecipanti al collo- quio tra esperti (da sinistra a destra): Allan Tyrrell, Direttore Tecnico della National Portrait Gallery, Dawson Carr, Curatore per la pittura spagnola e tardo italiana alla National Gallery, Steve Vandyke, Direttore dell’impiantistica della National Gallery, Nigel Sylvester, ERCO, Paul James, redattore capo della rivista mondo*arc e Steve Spencer, ERCO.

Steve Spencer:Il nuovo programma di apparecchi Logotec LED ha una forma ancora più slanciata, anche perché sviluppiamo internamente le piastre e la componentistica che non richiede alcun corpo separato.

Nigel Sylvester:Logotec LED è la prima famiglia di prodot-ti che ERCO ha sviluppato esclusivamente per i LED, mentre Optec deriva da una sua conversione dalle tecnologie convenzionali ai LED. Con la dimmerazione sui binari elet-trificati in tecnica a taglio di fase i faretti Logotec LED possono essere ad esempio regolati sul 60%. In passato la dimmerazio-ne esterna non era possibile, ma ora, con la nuova elettronica, ogni faretto può essere regolato individualmente, e poi si può dim-merare l’intero impianto.

Dawson Carr:Interessante! Credo che questo dovrà essere il nostro prossimo passo...!

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Le competenze di ERCO nell’optoelettronica

OtticaElettronicaInformatica

L’affermazione della tecnologia LED che si sta verificando attualmente nell’illuminazione delle architetture costituisce la più importante rivoluzione degli ultimi decenni nel settore dell’illuminotecnica, paragonabile al passaggio dai dischi in vinile alla musica digitale sui CD e sui chip di memorizzazione oppure al passaggio dalla fotografia analogica a quella digitale. I progettisti e gli utenti degli impianti di illumina-zione si aspettano dai produttori di apparecchi di illuminazione delle nuove risposte per poter sfruttare al massimo il potenziale della tecno-logia LED. Nell’optoelettronica si sovrappongo-no gli elementi dell’ottica con quelli dell’elet-tronica e dell’informatica, ossia del software. Come in precedenza nell’illuminotecnica, oggi ERCO vede nel settore dell’optoelettronica un campo sul quale concentrare le proprie compe-tenze e creare dei punti di forza per lo sviluppo. L’espressione «tune the light» raccoglie queste competenze nella creazione, nell’orientamento e nella gestione della luce.

OtticaIndipendentemente da come viene generata la luce in un apparecchio di illuminazione, i suoi elementi ottici determinano l’efficienza, la precisione e l’assenza di abbagliamento con cui viene creata una determinata distribuzio-ne dell’intensità luminosa nell’ambiente, e ne definiscono le caratteristiche come strumento di progettazione illuminotecnica. Mentre nelle lampade convenzionali è la tecnologia dei riflet-tori a rivestire un ruolo di primo piano, i LED sono perfetti per dei sistemi ottici costituiti da lenti, in quanto per principio emettono la loro luce già orientata in avanti. Nei laboratori ERCO nascono dei sistemi ottici per LED che rendono sfruttabili anche nella prassi gli importanti van-taggi in termini di efficienza della luce proiettata rispetto a quella riflessa. Soprattutto per l’illu-minazione d’accento e delle superfici verticali la tecnologia brevettata delle lenti Spherolit si è dimostrata un sistema ideale per creare in modo molto efficiente una gran varietà di caratteristi-che di irradiazione, sia standard che innovative.

Lenti SpherolitDa ERCO, in tema di efficienza e di qualità della luce, si è affermato il principio dell’orienta-mento della luce con i collimatori e con le len-ti Spherolit, impiegati ormai in una molteplicità di prodotti per ambienti interni ed esterni. Con le lenti Spherolit la grande superficie della lente vie-ne scomposta in singole

Orientamento della luceL’ottica di un faretto ERCO per LED è costituita da tre componenti: un’ottica primaria, ossia l’elemento costruttivo del LED, il col-limatore (nel disegno), che fa da ottica secondaria e orienta i raggi parallela-mente, e la lente Spherolit che fa da ottica terziaria e definisce la distribuzione della luce.

SviluppoLe innovazioni tecniche come i faretti per LED con lenti Spherolit non si devono affermare solo sotto gli aspetti quanti-tativi nel confronto con i comuni apparecchi di illuminazione. Devono essere considerati migliori anche per la qualità della luce, e il colpo d'occhio degli esperti è decisivo.

superfici tridimensionali convesse che indirizzano la luce mediante rifrazio-ne. La forma degli sfero-liti, calcolata al computer, determina le caratteri-stiche di distribuzione dell’apparecchio.

ElettronicaI LED, la sorgente lumi-nosa del futuro, sono essi stessi dei componenti elettronici, e richiedono, come i moderni tipi di lampade convenzionali, una componentistica elettronica. Lo sviluppo dei moduli elettronici internamente all’azienda dà ad ERCO la massima libertà nel definire le for-me e le funzioni di stru-menti di illuminazione innovativi.

OtticaGli strumenti di illumina-zione specifici per ciascun ambito d’impiego sono la chiave per realizzare dei progetti di illuminazione affascinanti nelle archi-tetture. ERCO sviluppa e produce degli elementi ottici capaci di dar forma in modo efficiente e preci-so alla luce dei LED e delle altre sorgenti luminose e la rendono quindi proget-tabile ed utilizzabile.

InformaticaLa creazione di una rete informatica a livello di software trasforma una serie di singoli apparec -chi in un intelligente net - work dell’illuminazione. Solo con l’hardware ed il software di un impian-to di programmazione luminosa come il Light System DALI si può sfruttare al massimo il potenziale di risparmio

Costruzione degli utensiliPer gli stampi degli ele-menti ottici in materiali polimeri sono estrema-mente richieste compe-tenza, esperienza e pre-cisione. ERCO dispone di un reparto interno per la costruzione degli utensili dotato delle tecnologie più avanzate e capace di trasformare in produzione le idee dei progettisti.

Pressofusione dei polimeriLe più moderne macchine per la pressofusione, i collaboratori qualificati, i materiali pregiati ed i controlli accurati con-tribuiscono alla perfetta qualità dei collimatori e delle lenti Spherolit.

energetico offerto dalla tecnologia LED, e solo con la rappresentazione degli elementi di coman-do nel software Light Studio lo sviluppo degli apparecchi multifunzio-nali è completo.

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ElettronicaL’elettronica, con i LED, che sono essi stessi un componente elettronico semiconduttore, entra definitivamente al centro della scena nella pro-duzione degli apparecchi di illuminazione. Tra-mite una combinazione di comuni componenti standard per la componentistica ed i moduli LED si possono realizzare solo delle soluzioni anch’esse standard. Per realizzare dei prodotti che possano eccellere in termini di design, fun-zionalità e qualità della luce è invece irrinun-ciabile la creazione di proprie competenze nel settore dell’elettronica. Già da molti anni ERCO sviluppa i componenti elettronici per l’orienta-mento della luce. Su questa esperienza si basa lo sviluppo dei propri moduli LED e della com-ponentistica. Ciò garantisce una integrazione ottimale di tutti i componenti e caratteristiche dei prodotti di gran lunga superiori alla media.

InformaticaERCO si definisce consapevolmente un pro-duttore di hardware e software per l’illumina-zione delle architetture. Da un lato il prodotto immateriale «luce» costituisce per così dire il «software» dell’illuminazione delle architetture, dall’altro lato, però, anche gli strumenti soft-ware veri e propri stanno assumendo una sem-pre maggiore importanza negli interi processi di sviluppo dei prodotti e di programmazione illuminotecnica. Solo l’impiego di software CAD ad alta specializzazione rende possibili molte delle soluzioni innovative nei sistemi ottici per LED. I programmatori e gli sviluppatori dei software ERCO non solo scrivono i firmware per i dispositivi di controllo della componentistica e per i componenti di comando della luce, ma anche per il software per PC Light Studio e per l’interfaccia di sistema dei Light Changer+. Essi realizzano inoltre i plug-in di dati per i software di progettazione come DIALux e programmano le applicazioni web per il Light Scout di ERCO su www.erco.com.

Le competenze di ERCO nell’optoelettronica

Strumenti CADNei laboratori illumino-tecnici gli speciali stru-menti software suppor-tano i tecnici della luce di ERCO nello sviluppo di soluzioni innovative per l’orientamento della luce. Con delle complesse simulazioni computeriz-zate è stato possibile tra-sformare il principio delle lenti Spherolit in prodotti realizzabili in serie.

Moduli LEDERCO acquisisce gli ele-menti semiconduttori dei LED da produttori leader sul mercato mondiale. Ma già la definizione della piastra conduttrice per i moduli LED è decisiva per le successive opportuni - tà nell’orientamento del-la luce, nel montaggio e nella gestione del calore. Per questo ERCO sviluppa internamente queste

Gestione termicaPer funzionare in modo affidabile i componenti elettronici – che si tratti dei moduli LED o della componentistica – richie-dono determinate con-dizioni ambientali. Le caratteristiche costruttive del corpo sono studiate per la gestione termica e

garantiscono che l’elet-tronica negli apparecchi ERCO funzioni a condizio-ni operative ottimali.

ComponentisticaSviluppare internamente la componentistica e l’hardware di comando significa per ERCO garan-tirsi una maggiore libertà nella definizione delle forme e delle funzioni di strumenti di illuminazio-ne innovativi, riducendo la propria dipendenza dai fornitori.

EMCLe ricerche sulla compa-tibilità elettromagnetica (EMC – electromagnetic compatibility) nel labora-torio ERCO garantiscono che i componenti elettro-nici degli apparecchi non possano con le loro radia-zioni elettromagnetiche influenzare, oltre le misu-re consentite dalle norme,

gli altri componenti o le altre apparecchiature pre-senti nell’ambiente.

Light StudioIl software per PC Light Studio, studiato per essere chiaro e facile da usare, è un elemento integrante del sistema di comando della luce Light System DALI. Esso consente di configurare comoda-mente gli impianti Light System DALI e di gestire interattivamente le situa-zioni luminose.

www.erco.comUna rete di software caratterizza ormai l’illu-minazione delle architet-ture: dallo sviluppo della produzione, alla proget-tazione illuminotecnica e fino alla comunicazione via Internet.

FirmwareLa componentistica degli apparecchi e dei compo-nenti per il comando della luce contiene sempre più spesso dei microprocessori che rendono possibili del -le funzioni innovative con degli appositi program- mi, i cosiddetti firmware. Per questo nel reparto di ricerca e sviluppo di ERCO vi sono anche i program-matori.

piastre conduttrici su principi modulari e le fa realizzare da produttori esperti e di qualità.

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ERCO Lichtbericht 92 2120 ERCO Lichtbericht 92

30° 30°

60° 60°

2000 cd

h (m)

1/3 h

1/3 h

h (m)

E (lx)

D (m)

Zoom Doppio zoom

Illuminotecnica LED nell’analisi lx/WHa senso considerare l’efficienza dei singoli apparecchi solo in relazione allo specifico impiego al quale sono destinati. Il criterio per l’illumina-zione d’accento è l’illuminamento sulla superficie obbiettivo; nell’il-luminazione diffusa delle pareti e nell’illuminazione generale delle superfici orizzontali con gli appa-recchi disposti a griglia si aggiunge il criterio dell’omogeneità. I valori lx/W calcolati o misurati non sono valori assoluti, ma valgono solo per apparecchi con caratteristiche di distribuzione simili in una situazio-ne ambientale definita. Così con-sentono di confrontare le diverse tecnologie di generazione e di orientamento della luce.

Per il confronto tra i faretti per LED e quelli per lampade HIT si scelgono due faretti con caratte-ristica di distribuzione spot. Dalla documentazione sui prodotti, ad esempio dalle relative tabelle nel catalogo ERCO, si possono desu-mere gli illuminamenti ed il dia-metro del cono di luce in funzione della distanza. Per una data distan-za di illuminazione si possono ora confrontare i faretti con i rispettivi valori lx/W.

Nell’illuminazione diffusa del - le pareti è interessante confron-tare l’illuminamento medio sulla parete in presenza di una buona omogeneità. Una condizione per un confronto significativo è una disposizione regolare degli appa-recchi. Dalla documentazione dei prodotti si desumono i valori per una parete alta 3m e per una distanza dalla parete e tra gli appa-recchi di 1m e si calcola il valore lx/W. Il confronto basato sui dati dei prodotti documentati può essere verificato con la simulazione (DIALux) o con la misurazione in un Mock-Up e certifica i vantaggi affermati in linea di principio in merito alla luce proiettata dai LED in confronto alla luce riflessa dei comuni apparecchi di illuminazione.

Thomas Schielke

Misurare e valutare gli apparecchi per LEDSoprattutto nella fase dell’innova-zione tecnica si desidera disporre di valori di misurazione significati -vi per mettere a confronto in modo comprensibile diversi prodotti o tecnologie. D’altra parte le nuove tecnologie mettono in dubbio la validità dei valori e delle proce-dure di misurazione affermate e richiedono dei nuovi approcci. Ciò vale anche per gli apparecchi di illuminazione per LED: qui la con-tinua innovazione dei moduli LED o il miglioramento della gestione del calore porta a dei maggiori flussi luminosi a parità di potenza assorbita. Inoltre il rendimento e la precisione dei sistemi ottici influen-zano in modo sensibile l’efficienza complessiva. Per questo è oppor-tuna un’osservazione che, oltre a considerare i comuni dati illumino-tecnici, metta in relazione tra loro l’effetto luminoso nell’ambiente e la potenza assorbita.

Il flusso luminoso documenta la potenza dell’irradiazione emessa. Messa in relazione con la potenza elettrica impiegata si ottiene l’effi-cienza luminosa (lm/W). Questa misura consente di confrontare l’efficienza delle lampade.

Come criterio di comparazione per l’illuminotecnica si impiega spesso il livello di rendimento dei sistemi di illuminazione (LOR, dall’inglese Light Output Ratio). Ma solo a certe condizioni un LOR maggiore implica che un appa-recchio di illuminazione sia adatto ad un dato scopo, in quanto non tiene conto né del comfort visivo, né dell’efficacia con cui l’appa-recchio indirizza la sua luce sulla superficie obbiettivo. Esso indica solamente la parte del flusso luminoso della lampada che esce dall’apertura di emessione della luce. Ad esempio un portalampada con una lampada senza nessuna schermatura presenta un LOR mol-to alto, ma causa un indiscutibile abbagliamento. Un approccio per quantificare ad esempio il comfort visivo nei downlight è la procedura UGR (Unified Glare Rating).

Lampada

Apparecchio

Applicazione

47812.000Angolo di anti-abbagliamento: 40°LOR 0.70UGR 16.055° < 200cd/m2

Lente Spherolit spotLED 5500K, 14WFlusso luminoso 1080lmEfficienza luminosa 77lm/WIlluminamento 3m 1025lxDiametro cono luminoso 0.84m

Efficienza 73lx/W

Riflettore Spherolit spot HIT, 20WFlusso luminoso 1650lmEfficienza luminosa 83lm/WIlluminamento 3m 1088lxDiametro cono luminoso 0.79m

Efficienza 54lx/W

Wallwasher con lente per LEDLED 5500K, 14WFlusso luminoso 1080lmEfficienza luminosa 77lm/WIlluminamento 227lx

Efficienza 16lx/W

Wallwasher con lente con riflettoreHIT, 20WFlusso luminoso 1650lmEfficienza luminosa 83lm/WIlluminamento 142lx

Efficienza 7lx/W

Illuminamenti medi En (lx)Angolo di inclinazione 35°Altezza della 3.00parete (m)Distanza dalla 1.00 1.25 1.50 parete (m)Distanza tra gli 1.00 1.25 1.50apparecchi (m)Illuminamento En (lx) 227 154 108

h(m) E(lx) D(m) 16°1 9226 0.282 2307 0.563 1025 0.844 577 1.125 369 1.41

Illuminazione d’accentoDalla maggiore efficienza della trasmissione della luce con le lenti in con-fronto alla riflessione della luce con i riflettori deriva il migliore livello di rendi-mento dei faretti per LED con lenti Spherolit.

Illuminazione diffusa delle paretiDall’esempio si evince come per i wallwasher per LED con lente Spherolit si ottenga un valore lx/W più che doppio rispetto alla versione per lampade HIT, gli illuminamenti medi della soluzione con i LED sono maggiori nonostante il flusso nominale del modulo LED sia nominal-mente inferiore.

Tre sono gli aspetti che essenzialmente determi-nano l’efficienza dell’illu-minazione: sotto l’aspetto quantitativo si hanno l’efficienza luminosa della lampada ed il livello di rendimento dei sistemi di illuminazione, ma si ha anche l’aspetto qualita-tivo, relativo all’efficacia con cui un apparecchio svolge il suo compito di illuminazione.

Illuminazione generaleNei downlight un valore LOR maggiore indica un migliore livello di rendi-mento del sistema di illu - minazione. Un valore UGR inferiore implica un mino-re abbagliamento. Gli ap-parecchi con un angolo di antiabbagliamento di 40° hanno fondamentalmente un valore UGR migliore degli apparecchi con un angolo di 30°.

Per confrontare apparecchi dalle stesse caratteristiche in merito ad un determinato compito di illu-minazione si possono quantificare gli illuminamenti sulla superficie obbiettivo in rapporto alla potenza assorbita, espressi in lx/W. In tal modo si può confrontare l’efficien-za e l’efficacia di apparecchi uguali ma dotati di diverse lampade – ad esempio per determinare quale wallwasher sia più economico.

Thomas SchielkeIlluminazione d’accentoHa senso effettuare dei confronti tra i faretti solo se gli angoli di irradiazione sono uguali. Con un cono luminoso a fascio stretto il flusso luminoso si con-centra su di una superficie più piccola e genera degli illuminamenti maggiori.

Le tabelle riportate nel catalogo rappresentano gli illuminamenti E(lx) ed il diametro del cono luminoso risultante D(m) in funzione della distanza h(m). Gli illuminamenti sono misurati al centro del cono luminoso.

Illuminazione diffusa delle paretiPer un confronto tra i wallwasher sono impor-tanti le uguali condizioni di montaggio, e cioè le uguali distanze dalla pare-te e tra gli apparecchi.

Per i wallwasher le infor-mazioni tabellari presenti nel catalogo forniscono i flussi luminosi in funzione di diverse ed opportune distanze dalla parete e tra gli apparecchi.

La maggiore efficienza del-la trasmissione della luce fa sì che con gli apparecchi per LED con lenti Spherolit si abbia un maggiore livel-lo di rendimento rispetto a quello ottenuto con la riflessione tramite i siste-mi di riflessione. Le lenti Spherolit di ERCO sono dei polimeri ottici con una speciale struttura superfi-ciale (nell’immagine: lente Spherolit wallwash).

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La farmacia Sieben Schwaben, nella cittadina di Laupheim, vicino a Ulm, non è una farmacia come tutte le altre. Fondata nel 1872, è stata la prima cellula da cui è in seguito nata una casa farmaceutica di fama mondiale, l’odierna Rentschler Biotechnologie GmbH. Ancora oggi è di proprietà della famiglia Rentschler, e la gran -de attenzione data all’allestimento e all’estetica diventa naturale se si pensa che il Dott. Friedrich E. Rentschler, a lungo a capo dell’impresa fami-liare, è noto anche come collezionista di opere d’arte: in una galleria privata ad Ulm presenta, illuminata da ERCO, la sua collezione FER, con importanti opere di artisti contemporanei.

La ristrutturazione della farmacia, con un arredamento dalle linee chiare e moderne, risale a poco tempo fa, ma l’illuminazione installata in quell’occasione, con un soffitto costituito da un tessuto teso ed una luce colorata proiettata dal retro, richiedeva una frequente manutenzione e generava troppo calore. ERCO ha supportato i progettisti in un rinnovo correttivo dell’impian-to, sviluppando un progetto con le più moderne

tecnologie LED e di gestione. Il consiglio è sta - to quello di un sistema ibrido con la luce dei LED per l’illuminazione generale e per gli effet-ti cromatici e con la luce delle lampade ad alta pressione per l’illuminazione d’accento e per un’illuminazione diffusa delle pareti, entrambe economiche ed all’insegna del comfort visivo efficiente. Il Light System DALI comanda l’intero impianto e sono stati scelti gli apparecchi del sistema Quintessence integrati nel soffitto. In tal modo si è realizzato un impianto di illumi-nazione chiavi in mano i cui componenti hard-ware e software interagiscono senza problemi: di giorno con una luce orientata alla percezione, non abbagliante ed attraente per clienti, per i collaboratori e per la presentazione delle merci; di sera invece la messa in scena con intensi colori dinamici del muro di fondo e del dispen-sario officinale attira gli sguardi dei passanti sulla farmacia.

La luce dei LED per i locali di vendita:Farmacia Sieben Schwaben, Laupheim

QuintessenceIl sistema di apparecchi da incasso nel soffitto di ERCO offre la più ampia gamma di distribuzioni della luce ed una varia scelta di lam-pade. Le diverse grandezze, le forme e i dettagli d’in-casso formano un sistema modulare ricco di varianti che consente di realizzare in modo razionale dei progetti di illuminazione integrati.

Il progetto combina degli apparecchi per LED e per lampade ad alogenuri metallici: per l’illumina-zione generale delle super-fici verticali si impiegano i downlight per LED in tonalità bianco caldo con fuga varychrome. I faretti da incasso per lampade ad alta pressione da 35W pongono degli accenti ric-chi di contrasti. L’illumina-zione delle superfici verti-

Architetto: Braunger Wörtz Architekten, Ulm; Team di progettazione della Rentschler Biotechnologie GmbH, LaupheimProgettazione illuminotecnica: Braunger Wörtz Architekten, UlmImpianto elettrico: Endlichhofer, AchstettenFoto: Markus Dlouhy, Monaco di Baviera

www.7-schwaben-apotheke.de

cali, molto importante per la percezione degli spazi, è svolta di giorno in modo neutro dai wallwasher per lampade ad alta pressione e nelle ore serali dai wall-washer con tecnologia LED varychrome a 4 canali, che danno vita a delle scene colorate. Tutti i compo-nenti sono collegati diret-tamente o tramite degli attuatori all’impianto Light System DALI.

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Una casa di campagna come questa, situata in uno splendido parco nella cittadina costiera di Kalmar, in Svezia, offre naturalmente moltissime opportunità per l’impiego degli strumenti di illuminazione del programma di apparecchi per ambienti esterni di ERCO. Una serie di motivi spingono a favore di un allestimento dei parchi, dei giardini e del paesaggio con degli apparecchi di illuminazione per LED, indipendentemente dalla dimensione del progetto ed anche per la committenza privata, come nel caso attuale. Innanzitutto il comportamento termico dei LED è un argomento a favore in quanto, a diffe-renza ad esempio dalle lampade fluorescenti, il flusso luminoso dei LED non diminuisce alle basse temperature raggiunte all’aperto nelle ore notturne. Al contrario, un ambiente fresco ha effetti positivi sulla durata utile dei LED, comun-que molto lunga. E qui arriviamo ad un altro importante vantaggio: l’enorme durata utile di circa 50.000 ore d’esercizio consente di elimi-nare completamente la sostituzione delle lam-pade. In combinazione con i risparmi sui costi energetici ottenuti con l’alta efficienza degli apparecchi per LED, ciò consente di ammortiz-zare i maggiori costi iniziali investiti in una tec-nologia dal futuro assicurato. Un’esigenza che si presenta spesso negli ambienti privati è quella di collegare gli apparecchi all’esterno con dei sensori come timer, interruttori crepuscolari o rilevatori di movimento. Anche qui i LED brillano per la loro commutabilità ottimale ed offrono immediatamente il loro massimo flusso lumi-noso. L’illuminotecnica ERCO garantisce che gli apparecchi per LED non siano distinguibili dalle comuni sorgenti luminose per qualità della luce e per capacità di applicazione e di allestimento – e in certi casi, ad esempio con Axis Walklight, offre persino delle soluzioni alternative.

La luce dei LED per i giardini ed il paesaggio:abitazione privata, Kalmar (Svezia)

In questo vasto terreno si impiegano degli altri apparecchi ERCO per ambienti esterni: ad esempio gli apparecchi da incasso nel terreno Tesis, per mettere in scena i boschetti, ed i proiet-tori Beamer montati su dei pali per illuminare i passaggi e le attrezzature ludiche.

Il contrasto tra le tona-lità di luce è sfruttato in modo consapevole: gli apparecchi per facciate Zylinder per lampade alogene a bassa tensio-ne accentuano il colore naturale del legno della facciata. Gli apparecchi a colonna Midipoll per LED con luce bianca diur-na fanno risaltare l’area circostante l’edificio ed offrono inoltre un’effi-cienza energetica ancora maggiore dei LED in tona-lità bianca calda.

Sicurezza sui gradini e nei passaggi: con Axis Walklight e Midipoll si utilizzano nell’ambiente circostante la casa due tipi diversi di apparecchi di illuminazione per LED. Gli apparecchi Axis Walklight sono ideali per illuminare scale e gradini in modo efficiente dal punto di vista energeti-co e non abbagliante. Gli apparecchi Midipoll possono essere utilizzati ovunque si deve illumi-nare delle superfici o dei passaggi in modo effi-cace, e le colonne stesse servono anche come ele - menti di demarcazione degli spazi.

Nel rigido inverno scan-dinavo questa casa di campagna, illuminata con cura negli interni ed all’esterno, suscita una sensazione di calore e protezione. Gli apparec-chi per facciate Zylinder accentuano con la loro luce radente i tradizionali materiali lignei, demar-cano l’ingresso e creano una zona di transizione illuminata intorno al peri-

metro della casa: un accorgimento per atte-nuare i riflessi sulla vetrata panoramica del soggiorno al pian terreno e consentire anche di notte la veduta dall’inter-no all’esterno.

Progettazione illuminotecnica: Input Interior, VäxjöArchitettura paesaggistica: Sweco, Anna Svensson, Växjö

Foto: Tomas Södergren, Stoccolma

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La facciata è il biglietto da visita di un Hotel. Che sia storica o moderna, dà al gestore la possi-bilità di esprimere l’immagine e lo stile della sua casa. Proprio nelle odierne grandi città, dove la vita pulsa giorno e notte, le facciate illuminate creano un quadro stupefacente anche di notte. L’«Intercontinental Paris Avenue Marceau», rin-novato di recente, si contraddistingue come un hotel-boutique a 5 stelle. È situato in un distinto quartiere di Parigi, vicino all’Arc de Triomphe, ed è dotato di un’attraente facciata storica propria di un edificio cittadino del XIX° secolo. Assieme ad ERCO Parigi la direzione dell’Hotel ha sviluppato un progetto per l’illuminazione della facciata al tempo stesso delicato e drammatico. L’approc-cio all’illuminazione fonde lo splendore storico con gli elementi High-Tech, dando vita ad una soluzione che rispetta l’ambiente e riduce i costi d’esercizio e di manutenzione.

All’esterno postmoderno, all’interno classico: il museo Bonnefanten di Maastricht ha sede dal 1995 in un edificio di nuova costruzione dell’ar-chitetto Aldo Rossi. Tanto è pregnante l’edificio nel definire l’immagine cittadina, quanto neu -tri e atemporali sono gli spazi delle sue gallerie all’interno. Pareti bianche, un lucernaio per un’illuminazione generale diffusa, un binario elettrificato perimetrale ad una distanza dalla parete perfetta per l’illuminazione d’accento o per l’illuminazione diffusa delle pareti – per i curatori delle esposizioni questi spazi sono ideali per la messa in scena di opere artistiche antiche o nuove. Dopo 15 anni di attività il museo di Maastricht sfrutta uno dei vantaggi offerti dai binari elettrificati ERCO di cui è dota-to: con il montaggio di moderni faretti per LED della famiglia Optec si può semplicemente e economicamente aggiornare il sistema di illu-minazione ai più attuali standard di efficienza tecnica. Ciò è accaduto nell’ambito del ripensa-mento dell’esposizione permanente intitolata «Augenspiel», curata da Alexander van Greven-

stein. I vantaggi della luce dei LED hanno con-vinto i responsabili del museo di Maastricht: in particolare la preservazione delle risorse natu-rali ed i minori costi di esercizio consentiti dalla riduzione dei consumi energetici e la protezione ottimale delle opere esposte grazie alle ridotte componenti di raggi ultravioletti ed infrarossi. A favore dei faretti ERCO ha giocato in particolare l’eccellente resa cromatica dei loro moduli a LED bianco caldi e la possibilità di regolare il flusso luminoso di ciascun singolo faretto per mezzo del dimmer integrato.

La luce dei LED per le facciate:Hotel Intercontinental, Parigi

La luce dei LED nei musei:museo Bonnefanten, Maastricht

Il concetto d’illuminazione impiega i più moderni ed energeticamente efficienti strumenti di illuminazio-ne per LED per ambienti esterni di ERCO: gli appa-recchi per facciate Kubus, Focalflood e Grasshopper. I progettisti hanno gioca -to consapevolmente con i contrasti tra i LED di colore bianco caldo e bianco da luce diurna collocati nelle diverse zone della facciata.

Il museo Bonnefanten possiede tra l’altro degli eccellenti esemplari di arte sacra fiamminga. Il nuovo concetto per la presentazione dell’esposi-zione permanente mette a confronto questi capo-lavori antichi con l’arte moderna e contempora-nea. Che si tratti di piccole figure sotto i raggi di un apparecchio Optec per LED «spot» o di dipinti di

Foto: Dirk Vogel, Dortmundwww.ic-marceau.com

Progettazione illuminotecnica: John van Tongeren, museo Bonnefanten, MaastrichtFoto: Dirk Vogel, Dortmund

www.bonnefanten.nl

grandi dimensioni, accen-tuati in modo discreto con una caratteristica di distribuzione «flood», la nuova luce è sempre in grado di sottolineare la freschezza della presen-tazione.

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La luce dei LED nel caffè:Starbucks all’Altmarkt, Dresda

Architettura: Starbucks Coffee International Design, Erin MeyerProgettazione e realizzazione: Starbucks Coffee Deutschland, Construction Management, Hanko GeisslerFoto: Edgar Zippel, Berlino

www.starbucks.de

Retroscena: certificazione LEEDIl LEED (Leadership in Energy and Envi-ronmental Design) è un sistema di cer-tificazione di edifici sostenibili sviluppa - to dal 1998 in America dal «U.S. Green Building Council». Orientato all’inizio principalmente ai singoli edifici, anche grazie all’iniziativa di Starbucks si è evoluto nel «LEED Volume Program», che consente di certificare con procedura semplificata i progetti architettonici nei settori della distribuzione al dettaglio e delle catene gastronomiche. I requisiti sono sempre molto severi ma dopo la certificazione ufficiale di un prototipo di negozio l’approvazione delle singole filiali ha luogo ad opera della gestione della qualità dei gestori stessi, compati - bile con la certificazione ufficiale del negozio prototipo.

www.usgbc.org/LEED/

Starbucks, il marchio globale della degustazio-ne del caffè all’americana all’insegna del relax, prende sul serio il tema della sostenibilità: non solo con i prodotti che vanno a finire nelle tazze – in gran parte realizzati con materie prime provenienti da commercio equo e solidale – ma anche con l’allestimento dei suoi caffè sparsi in tutto il mondo. Il primo dei nuovi locali a conce-zione ecologica realizzato nella scorsa estate in Germania è situato al pian terreno di un hotel di nuova costruzione nell’Altmarkt di Dresda, pro-gettato dallo studio di Dresda Pfau Architekten per il gruppo spagnolo NH. «Abbiamo scelto que-sta città come sede di questo particolare caffè in ragione della ricca eredità culturale di questa regione. Dal 2011 tutti i nostri nuovi caffè saran-no realizzati secondo gli standard estetici ed ecologici che qui presentiamo per la prima volta ai nostri ospiti», così ha illustrato Ross Shadix, direttore della Starbucks Coffee Deutschland, il nuovo concetto di base della progettazione. Si impiegano i colori del mondo del caffè e, con l’utilizzo del legno, si crea un’atmosfera piace-vole e tranquilla, ideale per la degustazione. Nel locale si combinano elementi moderni con dei pezzi vintage, come gli sgabelli da bar riciclati o le vecchie travi in mogano, scelti dando prefe-renza alle fonti ed ai materiali locali.

Un elemento importante nella nuova stra-tegia è quello dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale. «Puntiamo sulla sostenibilità sia nelle piantagioni che qui in Germania. Essendo il primo caffè in Germania ad avere questi requisiti, quello di Dresda è sta-to registrato per una certificazione LEED», dice

ancora Ross Shadix. LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) è un sistema svilup-pato dallo U.S. Green Building Council e certi-fica gli edifici ecologici. È in questo quadro che Starbucks impiega i materiali locali nel rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali e riduce i consumi energetici e d’acqua. A Dresda ad esempio i resti del caffè vengono utilizzati per il compostaggio e i dipendenti dispongono di uno speciale parcheggio per biciclette.

Nell’illuminazione la tecnologia dei LED di ERCO e un progetto di illuminazione orientato al comfort visivo efficiente contribuiscono a soddisfare i criteri di sostenibilità: alla lunga durata utile e all’elevata efficienza luminosa dei LED si aggiungono la precisione e l’efficacia degli strumenti di illuminazione che orientano la luce esattamente sulle superfici obbiettivo deside-rate, senza sprechi. I wallwasher Quintessence per LED illuminano le superfici delle pareti e le presentazioni delle merci in verticale, il bancone riceve una luce brillante e non abbagliante dai faretti Cantax per LED montati su di un binario elettrificato sospeso sopra il bancone stesso. La piacevole qualità della luce dei LED bianco caldi rende l’atmosfera rilassante, com’è tipico per i caffè Starbucks.

Vapore sibilante, latte cremoso, espresso profu-mato, acciaio scintillante: da Starbucks la prepara-zione del caffè è un’espe-rienza che coinvolge tutti i sensi. La luce brillante dei faretti Cantax per LED valorizza in modo otti-male l’aspetto visivo di questa scena.

L’illuminazione diffusa delle pareti è essenziale per il comfort visivo effi-ciente: gli illuminamenti sulle superfici verticali di un ambiente determi-nano la sensazione di luminosità. In particolare con la tecnologia LED l’illuminazione diffusa è un elemento chiave per la progettazione illumino-tecnica sostenibile.

Il concetto di illumina-zione per il bancone del bar può essere ripreso in molte situazioni simili nella gastronomia: la luce orientata e a fascio stret-to dei faretti accentua le superfici del bancone e crea su di esse delle con-dizioni visive ottimali per ospiti e personale, senza abbagliamento. La parete di fondo dietro il bancone è irradiata della luce dei

wallwasher e sviluppa con i suoi espositori un forte effetto segnaleti-co: l’orientamento nel locale viene facilitato, la percezione del marchio intensificata.

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Ai collaboratori della filiale spagnola di ERCO è stato posto un compito di illuminazione piut-tosto inusuale a Molins del Rey, vicino a Bar-cellona: un percorso pedonale nel nuovo parco di ricerca affiliato al campus della Universitat Autònoma de Barcelona (UAB). Il complesso universitario si trova a Bellaterra, un sobborgo ai margini settentrionali della metropoli cata-lana. Nell’ambito della sua «Agenda 21 UAB» questa grande scuola superiore, a cui sono iscritti 30.000 studenti, mira a raggiungere la

I comodi mobili da salotto e gli schermi infor-mativi al plasma caratterizzano l’aspetto della Students' Union a Bath. La totale copertura del network WiFi è data per scontata: le stu-dentesse e gli studenti di questa università nell’Inghilterra meridionale appartengono ad una generazione per la quale il digitale ed il networking sono il pane quotidiano. Proba-bilmente trovano altrettanto scontato che nel nuovo edificio della Students' Union appena inaugurato ci sia un’innovativa illuminotecnica dei LED che aiuta a creare il massimo comfort visivo, coniugato con un impiego efficiente dell’energia. I downlight per LED Quintessence installati nei corridoi e nei foyer, grazie al loro aspetto esteriore, sono praticamente indistin-guibili dai loro corrispondenti apparecchi che impiegano i comuni tipi di lampade: con il loro preciso dettaglio d’incasso, il riflettore Darklight antiabbagliante ed il diffusore in vetro opaco presentano le stesse caratteristiche comuni a tutti i downlight Quintessence e forniscono anche la stessa ottima qualità della luce. I down - light di grandezza 3 sono dotati di moduli LED da 14W per luce bianco calda e generano degli illuminamenti paragonabili a quelli dei down-light per lampade alogene a bassa tensione da 50W o per lampade fluorescenti compatte da 14W – inoltre sono compatti, non richiedono manutenzione, sono perfettamente commuta-bili e dimmerabili via DALI per mezzo di un’ade-guata componentistica. Visti così, i downlight Quintessence per LED e una Wireless LAN hanno una cosa in comune: per entrambi il progresso tecnologico non è visibile ad occhio nudo.

sostenibilità in molti settori: dalla riduzione dei rifiuti nei laboratori al mantenimento dei biotopi nel campus, fino ad un impiego consa-pevole dell’energia, a partire dalla progettazione degli edifici. L’impiego dei LED come sorgente luminosa capace di risparmiare energia è stato quindi inserito nelle specifiche per l’illumina-zione del percorso pedonale lungo quasi 100m che collega due nuovi edifici che ospitano degli istituti e delle imprese tecnologiche. Il program-ma di proiettori Powercast dimostra qui la sua universalità e fa bella figura anche quando è montato su dei lampioni: da un’altezza di circa 4,50m 14 proiettori Powercast per LED dotati di lenti Spherolit wide flood e di moduli LED da 28W illuminano le superfici della stradina con una luce bianco calda. Il contributo alla soste-nibilità è evidente: un’illuminazione sicura, che non richiede manutenzione, dai consumi ener-getici minimi, con un elevato comfort visivo per i passanti e nessuna dispersione luminosa sopra la linea dell’orizzonte, nel rispetto del principio Dark Sky.

La luce dei LED nell’istruzione e nell’amministrazione:Students' Union, University of Bath

La luce dei LED per percorsi e spazi aperti:Vial UAB Bellaterra, Barcellona

I proiettori Powercast con lenti Spherolit «wide flood» fanno la loro bella figura anche montati sui lampioni. I coni di luce disposti volutamente in modo irregolare susci-tano una sensazione di vivacità.

Comfort visivo efficiente: ai downlight Quintessence per LED per l’illuminazione generale si aggiungono dei componenti flessibili per l’illuminazione d’ac-cento: i faretti Optec per LED in tonalità bianco calda con lenti Spherolit «flood». L’intero impianto è comandato via DALI in funzione delle diverse esigenze.

L’università come spazio per vivere e studiare: gli studenti trascorrono molto tempo nelle sale, nei club e nei bar della Students' Union. I mate-riali, i mobili e la tecnolo-gia devono essere soprat-tutto robusti, durevoli e poco complicati.

Il nuovo edificio da 5,5 milioni di sterline è stato costruito in 11 mesi in stretta collaborazione con gli studenti. Uno degli obbiettivi di progettazione dichiarati era la minimiz-zazione dell’ emissione di CO2. La Students' Union è il rappresentante autoge-stito degli interessi degli

Architetti: Stubbs Rich, BathProgettisti illuminotecnici: Hoare Lea Lighting, BristolFoto: Rudi Meisel, Berlino

www.bathstudent.com

Architetti: Bru Lacomba Setoain, BarcellonaFoto: Andreu Adrover, Barcellona

http://parc.uab.es

Con il loro aspetto dalle linee chiare e minimaliste i proiettori Powercast si integrano come un detta-glio pregiato nell’architet-tura moderna – indipen-dentemente da quale dei molti tipi di montaggio si scelga per questa famiglia di apparecchi universali.

studenti nelle università britanniche e si occupa di una molteplicità di pro-blematiche: dai gruppi di studio all’intermediazione di appartamenti e posti di lavoro, fino all’organizza-zione di feste.

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Luci di chiusura

Matildelunds Förskola, KumlaIl premio svedese per l’illuminazione (Svenska Ljuspriset) per gli edifici costruiti nel 2009 è stato assegnato nell’ottobre del 2010 alla scuola materna Matildelunds di Kumla. La giuria ha lodato in particolare l’efficienza dell’illuminazio-ne e la riuscita dell’impiego della luce per crea-re un ambiente visivo stimolante per i bambini. Oltre agli apparecchi decorativi, si utilizzano per l’illuminazione d’accento e delle superfici ver-ticali i faretti ed i wallwasher Optec montati su binari elettrificati trifase.

Architettura e progettazione illuminotecnica: Jonas Kjellander, Sweco Architects AB, ÖrebroFoto: Ulf Celander, Goteborg

National Portrait Gallery, CanberraIl 13 maggio 2010 la International Association of Lighting Designers (IALD) ha premiato 23 pro-getti da 12 diversi paesi con uno «IALD Award». La light designer Mirjam Roos, Associata IALD, ha ricevuto uno «IALD Award of Merit» per la National Portrait Gallery, nella capitale austra-liana Canberra. Anche qui si sono impiegati i faretti ed i wallwasher Optec per accentuare gli oggetti in esposizione e gli elementi architetto-nici.

Architettura: Johnson Pilton Walker, SydneyProgettazione illuminotecnica: Mirjam Roos, Steensen Varming Australia, Sydney/Canberra

www.portrait.gov.au

Premiazioni dei progetti ERCOAnche nel 2010 diversi progetti di illuminazione realizzati con gli strumenti di illuminazione di ERCO hanno potuto ottenere degli importanti riconoscimenti. Ringraziamo vivamente le giu-rie, i progettisti ed i committenti coinvolti. Qui vogliamo presentare brevemente tre interes-santi progetti tra quelli che hanno ottenuto dei premi.

Original Levi's Store, Regent Street, Londra Ai famosi «Interiors Awards 2010» della rivista specializzata «Retail Week» gli inventori dei blu jeans hanno ottenuto tre riconoscimenti, tra i quali anche uno per il «Best Use of Lighting». I faretti ed i wallwasher Optec per lampade HIT sono gli strumenti impiegati in un progetto rea-lizzato tenendo conto dei fattori del comfort visivo efficiente.

Architettura: Checkland Kindleysides Retail Design, LondraFoto: Rudi Meisel, Berlino

EuroShop 2011, DüsseldorfGli esperti del settore del commercio al dettaglio provenienti da tutto il mondo si sono incontrati dal 26 febbraio al 2 marzo 2011 a Düsseldorf alla EuroShop, la più grande fiera al mondo per i beni di investimento per la distribuzione al det-taglio. Tra le proposte di soluzioni di illumina-zione, concentrate nel padiglione 11, la luce dei LED era il tema centrale, ed ERCO era una delle maggiori attrazioni: su 240m2 lo stand fieristico presentava i suoi più importanti strumenti di illuminazione, da toccare con mano o montati in applicazioni tipiche per i negozi. Lo stand è stato messo in scena esclusivamente con strumenti di illuminazione per LED. In tal modo si è potuto ridurre la potenza allacciata per l’illuminazione dell’80 % rispetto all’ultima partecipazione alla EuroShop, tre anni fa.

www.euroshop.de

Gli esperti erano a bocca aperta: l’intero stand era illuminato esclusivamente con gli strumenti di illumi-nazione per LED di ERCO. Cinque diverse situazioni luminose illuminavano delle scene tipiche per i negozi ed illustravano in tal modo i cinque fattori del comfort visivo effi-ciente – comandati da un impianto Light System DALI.

I test sui materiali invita-vano a provare la brillan-tezza e la resa cromatica delle soluzioni, mentre i consulenti ERCO spiegava-no il funzionamento degli innovativi sistemi ottici per LED dotati di collima-tore e lente Spherolit.

Ospiti interessanti e con-versazioni approfondite: ringraziamo tutti i visi-tatori ed i collaboratori per il loro apporto dato al grande successo della EuroShop 2011!

Logotec LED: la novità presentata alla fiera, con il suo design esclusivo, è onnipresente come immagine ma anche come spina dorsale dell’intera illuminazione dello stand. In particolare ha destato interesse la versione «narrow spot» del faretto per LED, priva di concor-renza.

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E ERCO GmbHPostfach 246058505 LüdenscheidGermanyTel.: +49 2351 551 0Fax: +49 2351 551 [email protected]

Centro di arte luminosa internazionale, Unna: Esposizione «Licht 21»

Progettazione illuminotecnica:LDE Kober, DortmundFoto: Alexander Ringwww.lichtkunst-unna.de

L’esposizione «Licht 21» ha presen-tato dal 04/12/2010 al 27/03/2011 tre esempi eccezionali di arte lumi-nosa contemporanea. In un conte-sto di architettura industriale, che in tutti i locali espositivi del centro di arte luminosa internazionale di Unna costituisce una cornice incon - fondibile, sono state riunite le ope-re di H. C. Berg, Brigitte Kowanz e Christina Benz in un percorso carico

di energia fatto di luci, ombre e spazi immaginari. Dov’era necessa-rio i faretti ERCO hanno posto dei precisi accenti sulle opere in espo-sizione: senza abbagliamento e con un dosaggio perfetto.