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Towards a multidisciplinary foundation of Ontology Vol. 1, nn. 1-2 (2012) CRF Centro Internazionale per la Ricerca Filosofica Palermo

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Tov~vus ~ xUi1iuisciviiN~vvioUNu~1ioN oi ON1oiocvVoi. 1, NN. 12 t2012CRlCiN1vo lN1ivN~zioN~ii viv i~ Ricivc~ liiosoiic~P~iivxoVoi. 1, NN. 12 t2012Tov~vus ~ xUi1iuisciviiN~vvioUNu~1ioN oi ON1oiocvEdited by Andiea Le Moli and Pietio GiuniidaCRlCiN1vo lN1ivN~zioN~ii viv i~ Ricivc~ liiosoiic~P~iivxoEPEKElNA is a sixmonthly double-blind peei-ieviewed jouinal published onlineby CRl CrN1vo lN1rvN~zioN~ir vrv i~ Ricrvc~ liiosoiic~, a non-piohtcultuial association and indipendent ieseaich centie founded in Paleimo (ltaly)as spin-on of the local University. It covers all sorts of research on Ontologyincluding Metaphysics, Epistemology, Ethics, History of Philosophy, Philosophyof Science, Philosophy of Language, Philosophy of Religion, Philosophy of Mind,Political Philosophy, and other relevant areas. It tries to provide a platform forscholars worldwide to exchange their latest hndings.Associate EditorsRosaria CaldaroneAngelo CicatelloAndrea Le MoliScientic CommitteeJoseph CohenSophie FisherStephen E. GershLeonard LawlorFranco Lo PiparoFrancisco J. M. MartinezGiuseppe NicolaciPietro PalumboGiusto PiconeLeonardo SamonAndreas Urs SommerMichael StaedtlerGrazia TagliaviaSection AdvisorsMauro BonazziAntonio ChellaVincenzo CostaFarouk GrewingDavid KonstanCarlos LvyPietro Li CausiRiccardo ManzottiSophia PapaioannouRenata RaccanelliFilippo SorbelloRosario SorbelloKatharina VolkChristine WaldeJula WildbergerGareth WilliamsEditorial BoardChiara AgnelloCarmelo CalMarco CarapezzaFrancesco La MantiaRosa Maria LupoRosa Rita MarcheseFabio TutroneLuca VanzagoEditorial OcePietro GiunridaRanaele MirelliPublished on line byCRF C I Palermowww.ricercafilosofica.itISSN: 2281-3209DOI prehx: 10.7408Journal Logo by Fabrizio Spinawww.fabriziospina.comCover image by Lanfranco Quadriowww.lanfrancoquadrio.comContentsHistory of the platonic-aristotelian traditionAndrea Le MoliPlatone e la Scuola di Marburgo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9Pietro GiunridaBeing opposite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35Ranaele MirelliPlaton, der Daimon und die Figur des Sokrates . . . . . . . . . . . . . . . . . 57Medival OntologyStephen GershRewriting the Proslogion . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81Critical Ontology and Modern AgeLuciano SestaWe never advance one step beyond ourselves . . . . . . . . . . . . . . . . . 113Emanuele LaccaJuan Sanchez Sedeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133Hermeneutical and Phenomenological OntologyLuca VanzagoPassivity and Time . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155Ontology and DeconstructionLeonardo SamonLospitalit dello straniero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175Carmine Di MartinoDerrida e il pensiero del vivente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 187Patrizia CecalaTra identit e alterit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 205Notes, Reports & InterviewsEmanuele LaccaThe 10th ISNS International Conference . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2295Laura CandiottoX International Ontology Congress . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 233Ranaele MirelliOhnmacht des Subjekts Macht der Persnlichkeit . . . . . . . . . . . . . . . 237Book ReviewsPietro GiunridaJessica Moss, Aristotle on the Apparent Good . . . . . . . . . . . . . . . . . . 243Filippo Di TrapaniMarkus Gabriel, Il senso dellesistenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 249Omar Di PaolaLaura Candiotto, Le vie della confutazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 257History of theplatonic-aristoteliantraditionPlatone e la Scuola di MarburgoOntologia e metasica in Cohen, Natorp, Hartmann1Andrea Le Moli1. Introduzione: lopposizione logica-metasica nel giovaneNicolai Hartmann (1905-1909)La rinnovata interpretazione di Platone un momento determinantedellimpostazione che denisce in senso unitario la cosiddetta Marbur-ger Schule. Tra le opere che contribuiscono a tracciarne i caratteri csicuramente quella Logica platonica dellessere (Platos Logik des Seins)pubblicata nel 1909 da Nicolai Hartmann (1882-1950) come terzo volumedella serie delle Philosophischen Arbeiten curate da Hermann Cohen ePaul Natorp.2Si tratta di un testo che, oltre a testimoniare una con-tinuit profonda tra le principali impostazioni neokantiane in meritoallinterpretazione della losoa platonica, parte da una particolareopposizione tra logica e metasica che, a detta di Hartmann, con-dizionerebbe ogni interpretazione del pensiero di Platone sin dai tempidei suoi immediati successori e di Aristotele.3Lo scritto del 1909 esordisce opponendo espressamente allidea chequella di Platone sia una metasica dellessere lopposta tesi per cuiessa sarebbe in realt una logica:Che in Platone, nella misura in cui la sua in generale unalosoa teoretica, si debba trattare di una teoria dellessere,1. Una versione di questo contributo gi apparsa in R 2010, 157-1752. H 1909.3. La teorizzazione di questopposizione viene maturata dal pensatore russo-tedesconel corso del suo apprendistato losoco a Marburgo, appunto presso i fondatori delNeokantismo marburghese, Hermann Cohen e Paul Natorp. Nato nel 1882 a Riga,capitale dellantico stato di Livonia, Hartmann aveva frequentato inizialmente le scuoleelementari russe e solo nel 1897 aveva avuto accesso al ginnasio di lingua tedesca diSan Pietroburgo. In seguito alla rivoluzione russa del 1905 si era quindi trasferito aMarburgo, dove aveva vinto un concorso accademico con una dissertazione dal titoloIl concetto di essere e non-essere nel suo signicato per la teoria platonica delle idee chesarebbe poi conuita nella tesi di laurea del 1907 dal titolo Il problema dellessere nellalosoa greca prima di Platone. Questi studi sarebbero culminati nella pubblicazionenel 1909 di quella Logica platonica dellessere che, insieme al testo su I principi losocidella matematica in Proclo Diadoco, gli permetteranno di conseguire la libera docenza.Andrea Le Molidicilmente qualcuno lo contester. Che per questa teoriarappresenti una logica, e non piuttosto una metasica dellessere, una tesi che forse non incontra un consenso immediato [c. n.].4E riportando lopzione metasica ad una sorta di variante interpre-tativa del platonismo sorta in conseguenza di una sopravvalutazione,da un lato, delle critiche aristoteliche; dallaltro, degli elementi mistici espiritualistici presenti nella losoa dellAteniese:Si sempre visto in Platone il metasico. Da Aristotele in poi si intesa la sua idea come una cosa sovrasensibile, la sua animacome una sostanza psichica, la sua dottrina dellessere comeontologia. Questa convinzione dunque antica quanto il plato-nismo stesso e, come si usa anche anermare, un fatto storicoallo stesso modo di quello. Pertanto questa convinzione deveavere da qualche parte la sua motivazione, che non deve esseretrascurata, nella misura in cui anche lo sguardo storico che ma-tura lentamente giunge ad una concezione pi profonda. [...] lasua predilezione per la teologia orhca e pitagorica, la sua perso-nale fede nellimmortalit e nella vita nellaldil, la sua visioneestetico-teleologica della bont e della bellezza delluniverso na-turale sono incontestabili e, dal punto di vista storico-culturale,tratti dominanti della sua opera, cos come del suo infusso sulmondo a lui contemporaneo e successivo. Ma ci non vuol direche questi tratti devono essere anche quelli determinanti dalpunto di vista hlosohco. [...] Per questa ragione la concezionelogica dellessere non ha alcun bisogno di essere messa in unrapporto rigorosamente esclusivo con quella metahsica delleidee che per la maggior parte si cercata in Platone e che inquasi tutte le presentazioni del suo pensiero stata posta incima [...]. E come certo che nel corso generale dei problemihlosohci linteresse metahsico oltrepassato e sostituito da quel-lo logico-scientihco, altrettanto certo deve essere che il punto divista logico, per come si pu rintracciare in un pensatore antico,deve rappresentare un criterio pi profondo e determinante perla valutazione della sua hlosoha rispetto a quello metahsico, perquanto anche questo possa sempre presentarsi integro accanto a4. H~v1x~NN 1909, III10Platone e la Scuola di Marburgoquello. ln questo senso la logica dellesseie nel cui senso noiceichiamo di intendeie la dottiina delle idee, lascia sumcientespazio in Platone ai tiatti poetici, mitici e dunque metahsici.Essa non pietende di esseie lunico punto di vista possibile, maceito quello che d la misuia dellappiezzabilit hlosohca.Pei giustihcaie questa tesi occoiie, secondo Haitmann, dimostiaie(erweisen) il caiatteie logico del concetto platonico di esseie, il chepuo esseie fatto anzitutto iipoitando listanza metahsica alle condizionistoiiche obiettive del contesto platonico e pieplatonico.Gi nella disseitazione del 190 Haitmann aveva iipeicoiso le posi-zioni fondamentali della hlosoha piesociatica in ielazione al pioblemadel non esseie e, a paitiie dallanalisi testuale dei fiammenti e delle te-stimonianze ielative, ceicato di dimostiaie come nel lessico aicaico chedoveva foiniie la base di sviluppo del pi taido concetto di esseie, fos-se contenuto un movimento che andava in diiezione di una piogiessivalibeiazione dalla iappiesentazione tiadizionale e piehlosohcaQuel che e istiuttivo nella stoiia pieplatonica dellesseie e ilpiocesso, in costante compimento, di aniancamento dalla iap-piesentazione iniziale di un ente dato.Laniancamento dal piano della Vorstelllung di un ente gi datoaviebbe condotto, secondo Haitmann, alla divisione eiaclito-paimenideadel cosmo della iappiesentazione in due sfeie o livelli quello delveio esseie (aletheia) e quello della paivenza (doxa). La piogiessivacontestazione del piano di datit dellesseie (lesseie come qualcosa digi dato assolutamente) in cui la iappiesentazione umana inizialmentesi muove si saiebbe tiadotta nel tentativo dei due hlosoh, da un lato, didimostiaie lillusoiiet della iappiesentazione immediata, dallaltio diattestaie la consistenza del ieale ad un livello pi piofondo di quelloaccessibile ai sensi il piano del concetto o logos.Questultimo saiebbe stato, tanto in Eiaclito quanto in Paimenide,caiatteiizzato come il piano di unit in cui tiovano conciliazione aimo-nica quelle opposizioni insostenibili tia esseie e non-esseie che ladimensione della doxa iivela invece ad ogni passo. ln quanto capacit. H~v1x~NN 1909, lll-VI6. H~v1x~NN 1909, 83.11Andrea Le Molidi coglieie in unit le deteiminazioni contiaiie del ieale (il tempo, ilmovimento, il diveniie, il geneiaisi e il coiiompeisi delle cose), il logosfunzioneiebbe dunque come una unit, gi sempie aimonicamente aiti-colata, tia positivo e negativo, cos che il senso di esseie che vienefuoii da questa nuova consideiazione logica del mondo subiiebbeuna piofonda estensione e modihcazione iispetto a quello tiadizionale.Secondo il tipo di iappiesentazione che qui e in opeia, infatti,lesseie non aviebbe pi il senso di un oscillaie peienne tia detei-minazioni contiaiie (il nasceie e il peiiie, il geneiaisi e il coiiompeisi),ma piuttosto quello di un conteneie le opposizioni (esseie e nonesseie) allinteino di una ielazione aimonica. E questo nuovo senso siiiveleiebbe fondato piopiio sulla capacit del logos di teneie in iappoitonon contiaddittoiio le deteiminazioni contiaiie.Questa coiielazione fondamentale tia positivo e negativo che staalla base del concetto hlosohco di esseie e, secondo Haitmann, ilfulcio di una coiietta compiensione anche della dottiina platonica delleldee. La sua mancata tematizzazione spiegheiebbe il fiaintendimentosostanziale cui la dottiina delle idee saiebbe andata incontio gi nelpensieio di AiistoteleNella hlosoha platonica ci si fanno incontio due concetti la cuiimpoitanza fondamentale viene messa iipetutamente e con foi-za in piimo piano, e che, pei cos diie, assumono una posizionecentiale iispetto agli altii concetti fondamentali. Sono i concettidi esseie e non-esseie. Non in tutte le epoche si e saputo va-lutaie coiiettamente limpoitanza di questi concetti, che sonocoinvolti nella compiensione dellidea platonica e la accompa-gnano. Questi concetti sono pensati come idee e pei le idee. Peiquesto motivo occoiie anzitutto avei colto il signihcato metodicodellidea pei potei familiaiizzaie con il senso metodico di questiconcetti, che Platone intendeva nel fatto che i concetti fonda-mentali devono essei posti a fondamento pei potei iiconosceie,a paitiie da essi, la possibilit del sapeie stabile (gesichertenWissens). Solo da questo punto di vista si puo compiendeie lacoiielazione fondamentale tia esseie e non-esseie. Poich Pla-tone aveva avuto nellidea il mezzo pei conquistaie il veisantemetodico dei concetti, questa coiielazione fondamentale potevamostiaisi a lui nel suo essenziale valoie logico. Questo valoieviene nuovamente peiso gi con Aiistotele. E peio anche que-12Platone e la Scuola di Marburgosto doveva di necessit accadeie, dal momento che eia andatopeiduto il medio (Mittel) logico dellidea. lnfatti senza questonon ce alcun pioblema dellesseie in senso platonico, vale adiie come coiielazione logica fondamentale. Pei Aiistotele tut-to cio che pei Platone eia una capacit (Leistung) del pensieioiicade nelloiizzonte del dato. Da qui anche lidea diventa peilui una cosa - e in quanto tale natuialmente iigettata. Lesseie,peio, che non puo veniie iigettato, diventa assoluto nel sensodellAssolutamente Dato. Tutti i quattio piincipi dellesseie cheegli enuncia vengono da lui compiesi in questa assoluta datit.Pei questo motivo non ce pi spazio pei il non-esseie. Esso devepeideie il suo senso oiiginaiio, che doveva esseie puiamentemetodico (reine Methode), ma questo tiatto metodico puio vienein Aiistotele disconosciuto .ll pioblema dellesseie (Seinsproblem) diveiiebbe dunque com-piutamente inteipietabile in Platone come una questione di natuialogica, ossia come laiticolazione a tutti i livelli del ieale della polaiitfondamentale tia esseie e non esseie. Stante la sua esplicita espulsionedel non-esseie dal piano della iifessione ontologica, Aiistotele aviebbehnito invece pei iiduiie lesseie ed i suoi quattio piincipi ad un oiiz-zonte di datit, peidendo le potenzialit squisitamente logiche dellaGrundkorrelation[in Aiistotele] ll pioblema dellesseie smette di muoveisi nellacoiielazione ineludibile. Lesseie assolutamente dato non hainfatti bisogno di alcun coiielato.8La tesi pei cui in Platone saiebbe venuta stoiicamente a matuiazionela consistenza dellesseie in questa coiielazione fondamentale vienedimostiata da Haitmann attiaveiso lesibizione di quei passi in cui lideamanifesta la sua natuia sintetico-ielazionale. Questo avveiiebbe essen-zialmente in due modi da un lato nel fatto che la singola cosa esistentee dehnibile unicamente come appaitenente alla classe espiessa dallasua idea, e quindi allinteino di una necessaiia aiticolazione del nessouno-molti, dallaltio nel fatto che anche la singola idea, specialmente. H~v1x~NN 1909, 1-2.8. H~v1x~NN 1909, 2.13Andrea Le Molinel Platone matuio, e concepibile e dehnibile unicamente nel quadio diuna disposizione iegolata (syntaxis) delle idee stesse. l diveisi piani olivelli dellesseie implicati dalla iappiesentazione platonica del mondo(le cose sensibili come giado iidotto di esseie e le idee come veioesseie) diventano cos unifoimemente compiensibili solo alla luce diun senso di esseie specihcamente logico, ossia come campo dellerelazioni che si estendono tia il sostiato sensibile e la foima logica daun lato, e tia le foime logiche puie dallaltio.La conseguenza pi foite di questa equipaiazione tia la sfeia delles-seie e il logico e la negazione sempie pi decisa della datit oiiginaiiadi un mondo di cose, enti o iealt indipendentemente dal lo-io emeigeie nel contesto di una iete di ielazioni con e tia le foimelogiche.Diventa a questo punto chiaio peich nel giovane Haitmann si puopailaie della metahsica come di una dimensione dogmatica tantonel senso di una iifessione sullo statuto tiascendente delle iealt idealiquanto nel senso dellaneimazione di una iealt indipendente dallaiappiesentazione la metahsica piesuppone infatti lunit di un esseieassolutamente dato, cioe concepibile in se stesso indipendentementedalle opeiazioni logiche che ne aiticolano la stiuttuia.Anche se in seguito, come noto, egli opeiei un piogiessivo distaccoda questa impostazione, tipica del neokantismo maibuighese (hnendopei confuiie nel vaiiegato oiizzonte della fenomenologia), almenohno ai piimissimi anni 20 le sue tematiche, anche e sopiattutto iniifeiimento alle inteipietazioni della hlosoha gieca, iisultano adeientiallimpianto teoiico geneiale entio il quale si eia concietizzata la suafoimazione.Questambito di inteipietazione e quello le cui linee guida eianostate hssate sistematicamente dal capolavoio di Paul Natoip, la Dottrinaplatonica delle Idee.9A sua volta lo sciitto di Natoip, che cos piofonda-mente doveva segnaie (anche se piincipalmente in chiave polemica) lastoiia delle inteipietazioni di Platone del Novecento, poggiava sulle tesifoimulate da Heimann Cohen gi a paitiie dal 18, anno di pubblica-9. N~1ovv 1903. La Platos Ideenlehre costituisce, come noto un piimo punto di culminedi un lavoio ciitico sulla iadice classica della piioii che Natoip aveva intiapieso gi dal188 con alcuni aiticoli e iecensioni. Pei la iassegna completa di questi sciitti, comepei ogni iifeiimento bibliogiahco ielativo alla pioduzione neokantiana su Platone ealla letteiatuia secondaiia iinvio a Lr Moii 2003, 2-3, nota 11.14Platone e la Scuola di Marburgozione del saggio Die platonische Ideenlehre psychologisch entwickelt nellaZeitschiift fui Vlkerpsychologie und Sprachwissenschaft10e quindidal 1878, anno in cui vide la luce il pi celebre Platos Ideenlehre und dieMathematik.11Questi scritti di Cohen su Platone, proprio a motivo del loro caratterepionieristico, dovevano fornire, unitamente alla Logica di HermannLotze,12la base per la nuova lettura di Platone condotta anche daineokantiani della Scuola del Baden, che inizieranno ad occuparsi diPlatone allinizio del secolo con Wilhelm Windelband13e continuerannohno al 1911/12, anno in cui si svolsero le lezioni su Platone di Emil Laska Heidelberg,14nel breve periodo in cui rilev la cattedra che era stataproprio di Windelband, prima di morire sul fronte galiziano nel 1915.15La rilevazione di questa linea di discendenza signihcativa perchaiuta a marcare, a partire da una conune radice iniziale, una progressivadistinzione di fondo tra le due direttrici fondamentali del pensieroneokantiano tedesco in merito allinterpretazione di Platone.La linea che, attraverso Natorp e Hartmann, arriva hno a Cassi-rer, riterr infatti di dover sviluppare la torsione in senso logico gioperata da Cohen del nesso platonico tra idea ed essere nel senso diuna progressiva identihcazione dellessere con il prodotto della fun-zionalit pura del pensare, ossia nel senso di una negazione dellapossibilit di chiamare in causa lambito dellessere come una dimensio-ne di datit in qualche modo originaria, puntando invece laccentosul processo in virt del quale il pensiero stesso procede, in virtdellespressione pura della propria funzionalit, a conhgurare il rife-rimento ai suoi prodotti in termini di enti. In questo modo essatender a escludere ogni commistione tra logica e metahsica, sianel senso di recidere ogni tendenza allipostatizzazione delle forme purenella posizione di un regno di un vero e pi alto essere qualitati-vamente trascendente il piano fenomenico, sia nel senso di rihutarequalunque datit ontologica residua o prioritaria rispetto al proces-10. CourN 1866.11. CourN 1878.12. Lo1zr 1912.13. WiNurin~Nu 1900.14. L~sx 1924.15. A seguito della morte di Lask la successione fu assunta Heinrich Rickert, gi allievodi Windelband e Direttore della tesi di Dottorato dello stesso Lask.15Andrea Le Moliso che conhguia lesseie in dipendenza del movimento di una foimalogica.ln entiambi i casi si confeima quello che sai sempie un tiatto de-cisivo dellimpostazione maibuighese, e cioe la negazione di ogni ideadi tiascendenza tanto dal lato della piesunta sepaiatezza dellesseieveio (ideale) iispetto a quello condizionato, quanto dal lato dellatiascendenza oiiginaiia di enti, oggetti o mateiie iispetto alla ca-pacit che il pensieio puio ha di conhguiaili in quanto enti, oggettio mateiie.1La vaiiante che nacque tia lieibuig e Heidelbeig (con Windelband,Rickert e Lask) tender invece a ricercare, anche se con minore costanzae profondit esegetica,17nella particolare consistenza della forma logicaindividuata dallidea platonica il fondamento per la posizione di unanuova ontologia dei valori. Questo progetto si fondava su quello che,gi a met Ottocento Lotze (presso cui Windelband si era addottorato nel1870), aveva riconosciuto come il tratto caratteristico dellidea platonica:il fatto di presentarsi come la legalit (Gesetzlichkeit) originaria chestruttura lesperienza e che come tale riceve la sua peculiare consistenzadal fatto di essere legge, ossia di valere (gelten) autenticamentea priori, proprio come le leggi hsiche e naturali, nellimpostazionelogicista che gli era propria, non cominciano a valere nel momento in cuile si individua ma, valendo gi da sempre, forniscono autenticamentea priori il fondamento della loro possibile individuazione.Il fatto che entrambe queste posizioni siano riconducibili alla nuovatendenza logicizzante sviluppata in Germania, per certi versi parallela-mente, anche da Lotze e Cohen,18comporta la necessit di ricostruire16. Cfr. su questo CourN 1914, 536: La cosa, loggetto, il problema. E cosa esprimeil problema? Il fatto che devono essere trovati metodi per la scoperta delloggetto eper la sua produzione. Assumerlo a principio come dato e proprio sul fondamentodellattestazione sensibile unaltra cosa, solo, non il modo in cui procede la scienza.17. Gli studi critici tendono generalmente a sottolineare la marginalit della presenzadi Platone nellorizzonte teorico della sdwestdeutsche Schule rispetto al ruolo centrale eparadigmatico che essa ricopriva nel contesto marburghese. Cfr. ad esempio Hoizurv1997, 227-228. Holzhey tuttavia assume come paradigmatica di questo atteggiamentounicamente linterpretazione data nel Platon di Windelband (che peraltro non esamina indettaglio) ma non tiene ad esempio in alcun conto la variante, a mio avviso signihcativa,rappresentata dalle lezioni di Lask.18. Sulla querelle tra Eduard Zeller ed Hermann Cohen relativamente alla dipendenzapi o meno diretta dellinterpretazione dellidea di Cohen dalla Geltungsfrage di Lotze16Platone e la Scuola di Marburgole matiici di questa tendenza, almeno pei quanto iiguaida la linea didiscendenza che ci inteiessa discuteie qui, e che e quella del neokanti-smo maibuighese. Essa ha oiigine piecisamente dal modo in cui, neglisciitti di Heimann Cohen espiessamente dedicati a Platone, si annunciaquella nuova e iadicale opposizione tia logica e metahsica che in-foimei, in successione, anzitutto il pensieio di Natoip,19quindi quellodi Haitmann.2. Metodica e ipotetica delle idee: Hermann Cohen (1866-1878)La iadicalit della tesi foimulata da Cohen consiste in due assunzioni difondo, tia loio intimamente connesse. La piima, sviluppata piincipal-mente nel saggio del 18 Die platonische Ideenlehre psychologisch entwic-kelt, individua nella nozione platonica di idea una soita di elementospiiituale a piioii che colloca il pensieio platonico nella continuit diuno sviluppo globale dello spiiito (Geist) gieco quello che piocede indiiezione del iuolo sempie pi centiale assunto dalla dimensione ciea-tiva inteiioie dellindividuo, dal complesso dellestiinsecazione deisuoi stati psicologici, in bieve dalla centialit della sua psiche-coscienzanel piocesso di costituzione della iealt come qualcosa di esteino. Ciocoiiispondeiebbe allevoluzione che il pensieio tiagico e la teoiia este-tica gieca attiaveisano tia VI e V secolo e troverebbe un suo primopunto daccumulo nellintelletualismo etico socratico (teso ad esempioallascolto della voce interiore in materia di confitti etici):Platone ha detto: se io, oscillando, tra le categorie dellesseree del divenire, rivolgo lo sguardo a tutto ci che esiste e chesecondo le indicazioni di Socrate deve avere un concetto, alloraquestessere concettuale, questo concetto essente non , vistoalla luce, altro che ci che io guardo (schaue), come il poeta guar-da le sue hgure nello spirito, lartista guarda le sue creazionie crea secondo questo guardare, come lartigiano, il falegnamee il tornitore vedono anzitutto in mente (im Geiste) le hgure(rilevabile peraltro esplicitamente solo a partire dal testo del 1878) cfr. ScuUi1urss1993, 65-66.19. Paradigmatico in questo senso il giudizio di N~1ovv 1903, VI (7): Non esito acitare Hermann Cohen come colui che ci ha aperto gli occhi, oltre su Kant, anche suPlatone.17Andrea Le Molisecondo cui pioducono gli oggetti. Questo guaidaie non e pe-io il vedeie di Piotagoia, bens il fondamento psicologico delsapeie sociatico, il vedeie concettuale, il vedeie nel pensieio,nellastiazione, la consideiazione pensante, la teoiia. Azzaidia-mo lipotesi che Platone qualoia volessimo intendeie loiiginepsicologica delle sue idee -, in veiit ha chiaiito il vedeie stessocome essenza, il vedeie peio dellessenza [c. n.], il vedeie delconcetto, vale a diie come concetto ed essenza possono esseieconosciuti solo nel vedeie, e come nel vedeie non viene cono-sciuto altio se non il concetto e lessenza. Qui viene segnato conchiaiezza e nettezza un ieale piogiesso iispetto a Sociate. Socia-te ha spiegato che lessenza, il concetto, e lente, ma ha lasciatoapeita la questione come conosciamo questa essenza, questoconcetto` Platone iisponde a questa domanda dehnendo, conloiiginalit limitata del pionieie, il vedeie come lattivit auten-tica del pensatoie e dellaitista, come fondamento di ogni cieaie,del pi basso come del pi alto, in questo modo egli e il piantico piogenitoie dellintuizione intellettuale, dellidealismotiascendentale.20La seconda e linteipietazione della nozione di idea in un sensoiinnovato, destinato ad esseie espiesso in tutta la sua poitata nellosciitto del 188 Platons Ideenlehre und die Mathematik, ma che viene giannunciato nel saggio del 18Quando poi emeige la questione che cose il concetto sociatico,lessenza dellopeia daite, del tavolo, del bello` Questa e laiisposta platonica cio che io vedo in quanto questa essenza,limmagine che mi si manifesta nel guaidaie, a cui laitista siiivolge nel suo cieaie, a cui guaidano il falegname e il toinitoienel costiuiie la sedia e la spola.21Pei compiendeie la paiticolaie coloiituia secondo cui Cohen in-teipieta lidea in dipendenza della dimensione del vedeie cieativo,occoiie paitiie da quello che e foise il punto stoiiogiahcamente pidiscusso della sua tesi, e cioe la iipiesa dellipotesi hlologica ielativa ad20. CourN 18, 2-3.21. CourN 18, 3-4.18Platone e la Scuola di Marburgouna distinzione iadicale, gi nellaccezione gieca, dei signihcati dei dueteimini con cui Platone si iifeiisce a questo modo del vedeie eidos eidea.22Pei Cohen, anche a motivo della sua declinazione piincipalmente alpluiale (come eide), leidos saiebbe infattiil concetto sociatico e si alteina con il genos, la dynamis, la phy-sis, lousia, a indicaie cio che noi, nella nostia iappiesentazioneconfusa siamo eiioneamente abituati a chiamaie idea, mentieidea iicoiie solo di iado al pluiale. [...] Questo testimonia tutta-via il difetto della concezione che abbiamo avuto hnoia, cui none iiuscito tiovaie un elemento veiamente cieativo nellidea pla-tonica, un elemento che va iealmente oltie il concetto sociatico,luniveisale, il geneie, come si e hnoia dehnita lidea. Se invecesi mantiene davanti agli occhi il nostio sviluppo, diventa piedo-minante nella maggioi paite degli sciitti platonici in cui vieneusato idea il signihcato deteiminato di attivit noetica viventedel guardare (lebendigen Denkttigkeit des Schauens).23Mentie lidea coiiispondeiebbe ad una soita di noema nellanima,una modalit del pensieio, una intuizione (Anschauung) noetica co-stiuita dallanima.24Le idee saiebbeio le opeiazioni intuitive (An-schauungshandlungen) che si pioducono nellanima del soggetto in-tuente.2Nella sua distinzione dalleidos lidea si piesenteiebbe cosoiiginaiiamente come lazione vivente del guaidaie2mentie leidoscome il concetto hnito, il geneie.2Cio modihcheiebbe iadicalmente la questione della consistenza on-tologica dellidea Concepita in quanto intuizione assoluta, lidea epiesente (vorhanden) solo ogni qualvolta venga anche iipetuta attiaveisoil pensieio. Assoluta vuol diie qui piodotta (erzeugt) nellanima.28Questo peimetteiebbe anche di sepaiaie il movimento stoiico di svilup-22. CourN 18, 0 Ritengo che a paitiie dai dialoghi del secondo peiiodo (secondola paitizione di K. l. Heimann) vi sia una netta distinzione tia eidos e idea.23. CourN 18, 0-1.24. CourN 18, .2. CourN 18, 8.2. CourN 18, 2. CourN 18, 2.28. CourN 18, .19Andrea Le Molipo che conduce a quellipostatizzazione dei gene e degli eide che saioggetto di ciitica da paite di Aiistotele, dal piocesso teoiico in foiza delquale lidea consegue uno statuto ontologico diveiso, espiessione dellasua natuia funzionale e puia.Questo piocesso saiebbe stato tuttavia, secondo Cohen, gi pai-zialmente iitiattato dallo stesso Platone nel coiso della sua evoluzio-ne spiiituale. Nei dialoghi della matuiit si annunceiebbe infatti unpiocesso di tiasfoimazione dellidea da una foima dellintuiie a unafoima dellintuito29che culmineiebbe in una complessiva iicusazionedellinteio contesto di foimazione dellidea nei dialoghi taidi, piimi fiatutti Parmenide30e Timeo.31Pi piecisamente, il mutamento essenziale nella consideiazionedellidea platonica saiebbe, secondo Cohen, quello che confonde il mo-mento semplicemente foimale, attivo e pioduttivo (coiiispondente algieco idea, idein) della foima con la conciezione dellattivit pensan-te che ha luogo nel concetto (coiiispondente al momento eideticonel senso della foimazione e ipostatizzazione di un eidos stabile). Ciosaiebbe in qualche modo dovuto alla dimcolt da paite di Platone diconciliaie la peculiaiit ontologica della dimensione eidetica, da lui peipiimo individuata, con una iappiesentazione del concetto e del senso diesseie ancoia in qualche modo vincolata a schemi tiadizionali, piimofia tutti al paiadigma eleatico dellidentit sostanziale di pensieio edesseie.E inteiessante vedeie come questa piesunta ambiguit platonica siiifetta in un ceito senso anche nello sciitto di Cohen. ln esso, infatti,quando paila di esseie iifeiito allo statuto dellidea, Cohen da un latoha in mente, polemicamente, la sostanzializzazione e ipostatizzazionedella foima espiessa dallequivalenza idea-ousia, dallaltio individua unadimensione di funzionalit puia distinta dallousia, una soita di teizoiegno dellesseie (la dimensione logica) di cui tuttavia sembia faieancoia fatica a dehniie esattamente i caiatteii.29. CourN 18, .30. CourN 18, 1 ll piocesso psichico pei cui questa azione di consolida in unasostanza [...] si vedi con piecisione nellesposizione dello sviluppo dialettico delParmenide [...].31. lndicativo, a questo pioposito, il modo in cui Cohen esclude il Timeo dal movi-mento di sviluppo spiiituale che egli iintiaccia in Platone, in quanto pioduttoie dicontiaddizioni insanabili con limpianto platonico complessivo. Cfi. CourN 18, 8.20Platone e la Scuola di Marburgoll iisultato di questo iesiduo di ambiguit e che in questa piimapioduzione di Cohen non vi e ancoia del tutto tiacciato lo spazio peiuna logica dellesseie nel senso della iiduzione della sfeia dellonal complesso della funzionalit puia del pensieio, mentie si allontanagi pi iecisamente lidea di una metahsica dellesseie nel senso diuna identihcazione di Sein e Denken sotto la categoiia dellousia intesain quanto sostanzialit. La concezione dellesseie che e allopeia inquesti piimi tentativi di Cohen e quindi in qualche modo tesa, come lapaiallela impostazione di Heimann Lotze, a confeiiie allidea uno statu-to di teizo iegno tia esseie e diveniie che tuttavia, non identihcandosiancoia pienamente (come invece accade in Lotze) con il valeie, subi-sce ancoia lattiazione semantica del concetto di esseie.32E questononostante Cohen tenti di sfiuttaie, pei contestualizzaie questo teizoiegno, la collocazione extiasostanziale (epekeina tes ousias) dellldea delBene come piincipio puio della pioduzione del pensieio (e quindi delleidee). Rifeiendosi allanalogia tia lidea del Bene e il sole egli infatticommentaCio che di seiio e veio possiamo appiendeie anche da questostupefacente paiagone e la confeima della nostia concezioneanche su questo veisante, pei il fatto che lidea (del Bene) none una ousia. Che essa supeii pei iango (berragt) ogni ousia eun altio piedicato, che tiovei la sua giustihcazione psicologicaiispetto ad un esempio analogo, pi taido in ogni caso essa none una ousia, essa e infatti solo nel topos noetos, il suo essere ilpensiero [c. n.].33Riassumendo, i tiatti fondativi dellimpostazione che qui Coheninauguia possono esseie cos schematizzati 1. la bipaitizione semanticafondamentale tia tia idea e eidos, 2. la negazione di ogni sostanzialitallidea e la sua identihcazione con lattivit puia del pensaie, nei teiminidi una absolute Anschauung, 3. il piincipio della pioduzione (Erzeugung)che spiega il geneiaisi dellinteio complesso delle idee da un piincipio32. Cfi. CourN 18, 8-8 [...] lidea ciea un nuovo esseie che consta tantodel diveniie, piopiio oggetto della scienza natuiale, quanto dellesseie, oggetto dellahlosoha. Lotze aveva invece collocato la iealt dellidea in quella dimensione delpuio valeie (reines Gelten) abitata dalla legge in quanto questa esplica puiamenteil piopiio ambito di funzionalit.33. CourN 18, .21Andrea Le Molipuio della pioduzione, lidea del Bene, o hnalit immanente dellatto delpensaie.La questione viene iipiesa e appiofondita pi di dieci anni dopo, nel-lo sciitto del 188 Platons Ideenlehre und die Mathematik che, lasciandoda paite le questioni legate allaspetto psicologico della teoiia delleidee, iianionta piopiio la questione del loio statuto ontologico a paitiiedallalteinativa sostanziale/noetico.34ln questoccasione viene inaugu-iata da Cohen la polemica contio linteipietazione ciitica di Aiistoteledelle idee nel senso del chorismos.3La soluzione di Cohen consiste, come noto, in piimo luogo neliiconduiie lesseie delle idee a quel paiticolaie tipo di esseie che sistiuttuia nel pensaie ma, peculiaimente, nel distingueie, su questostesso piano, ancoia due livelli di esseie 1. quello, ancoia sostanziale,della conciezione del pensaie, del concetto, ossia del pensieio quandoquesto viene assunto come una iealt essente nel senso dellesseieesistenziale e 2. quello semplicemente funzionale della foima logicapuia, ossia della noesi come funzione legifeiante.Dunque sbaglia, secondo Cohen, chi vede nellidea solo il concietodi un concetto e non la puia astiazione della funzione legifeiante, valea diie chi pensa lesseie sempie e soltanto come esistenza (Dasein) eil valoie conoscitivo, il tiatto di validit sempie e solo come una pio-pagazione insistente nellintuizione [...]. Da questo misconoscimentodella distinzione tia esseie (Sein) ed esisteie (Dasein) deiiva in geneialela mancata compiensione dellidealismo, e quindi anche dellidea plato-nica.3Lo statuto ontologico piopiio delle idee e quindi da iiceicaienellespiessione della loio natuia funzionale, nel modo in cui cioe in-foimano la iealt esistente a tutti i livelli (i concetti cos come gli entiempiiici).ll tipo di funzionalit che specihca lesseie delle idee e, come noto,illustiato da Cohen in base allanalogia con il modo in cui le leggi mate-matiche e geometiiche da un lato spiegano la costituzione foimale dellecose esistenti, dallaltio possono pioduiie (erzeugen) conhguiazioni og-gettuali non compiese tia quelle enettivamente esistenti, come i numeiiiiiazionali o il poliedio a mille lati.34. Cfi. CourN 188, 344.3. Cfi. CourN 188, 344 e ss.3. CourN 188, 34-348.22Platone e la Scuola di Marburgoll tiatto notevole di questo piocesso di pioduzione e il fatto chequeste conhguiazioni non possono esseie escluse dalla sfeia dellesseiepei il fatto che pei esse valgono le stesse leggi che valgono pei la iealtesistente, in quanto sono state piodotte puiamente dal pensieio inbase a quelle. Esse, quindi sono ad un livello altio iispetto tantoa quello della iealt mateiiale concieta quanto a quello dei concettiiicavati pei astiazione dalla iealt mateiiale. Esse disegnano cioe unpiano dellesseie costiuito puiamente in funzione dellapplicazione diuna legge gi valida pei la iealt esistente. ln viit di cio, lesseieche peitiene alle foime logiche e lespiessione del caiatteie puio emetodico delle leggi del pensieio, ossia del loio funzionaie comeschemi applicativi, metodi di costiuzione di iealt e oggetti, leggi eiegole di pioduzione che funzionano in una doppia diiezione dal latodella iiconduzione delle iealt esistenti alla loio foima stiuttuiale e dallato, opposto, della possibilit di pioduiie, in base allapplicazione dellostesso metodo, ossia della stessa foima stiuttuiale, iealt non ancoiacompiese nel noveio di quelle esistenti.A ben vedeie Cohen sta qui giocando con una possibilit inteipie-tativa che giace latente nel nocciolo stesso di quel senso di idea comefoima stiuttuiale e iegola di costiuzione che in Platone disciplina,ad esempio, il iegno della poiesis come pioduzione di aitefatti (techneionta) e pei il quale la iegola che piesiede alla costiuzione ad esempiodi un letto, deve valeie, oltie che pei spiegaie il modo in cui e fattoogni letto esistente (ossia ogni iealt che iicade, a motivo della suaconhguiazione stiuttuiale, sotto leidos del letto), anche pei ogni possi-bilit futuia di costiuiie letti, ossia di iealt che, pui con limpiego dinuovi mateiiali e tecnologie e pui piogettati secondo modelli inusitati(si pensi a tutti gli oggetti dellodieino design) continuino a iispettaiela legge di costiuzione funzionale del letto e possano quindi ancoiaiientiaie nel noveio delle iealt compiese in quelleidos. Cohen stacioe iiconoscendo la possibilit di vedeie nelleidos una foima plasti-ca, sumcientemente puia, cioe, da consentiie lestensione del iegnodellesseie e linciemento indehnito della iealt in viit della capacitdel pensieio di aiticolaie metodi (Methoden) pei la pioduzione (Erzeu-gung) di oggetti.3Nella sua impostazione le idee funzionano alloia3. Cfi. CourN 188, 3 Si tiatta piuttosto della medesima visione non sensibile,quantunque suscitata dal sensibile, che conduce [Platone] a estendeie il campo della23Andrea Le Molicome schemi potenziali di costiuzione di oggetti che, pui non ancoiaesistendo, sono gi in quanto coeienti con le leggi del pensaie nullavieta infatti di pensaie un poliedio di mille lati, di immaginailo esistenteo, in ultimo, di costiuiilo hsicamente posto che si iiesca a sviluppaiela tecnologia adeguata. Nella misuia in cui lesistenza di un poliediodi mille lati non implica alcuna contiaddizione logica, lidea che iego-lamenta la sua costiuzione assume uno statuto ontologico che Cohen,seguendo anzitutto il Fedone, dehnisce ipotetico, ossia piesciittoiedi un piocedimento (metodo) non contiaddittoiio di pioduzione di unaiealt non ancoia enettivamente esistente. Nelle paiole di Cohen[...] nellipotesi si compenetiano entiambi i motivi dellidealismo.Viene pensato come idea solo ci che concepito come presup-posto sumciente di un essere conforme a leggi, nella misura incui questo stesso pu conseguire unesistenza feconda solo nellaconnessione metodica dei pensieri, come radice di quella.38Questo assunto doveva condurre Cohen a sviluppare un interessantetentativo di interpretare lo statuto anipotetico dellidea del Bene perintegrare dialettica ed etica in una lettura unitaria nuova del pensierodi Platone. Ma per quel che riguarda la nostra trattazione sumcien-te attestarsi al punto in cui il hlosofo marburghese anerma che laconnessione metodica dei pensieri quella che produce la possibilit diun esserci enettivamente esistente (Dasein). Proprio la parte portantedi questa tesi doveva infatti contribuire a formare il modo in cui PaulNatorp (abilitatosi con Cohen nel 1881) avrebbe elaborato una immaginedi Platone che, per complessit e ricchezza, doveva rappresentare unashda teorica per tutta lesegesi del Novecento.3. Trascendimento metodico e posizione pura del pensiero: PaulNatorp (1903-1921)Il punto di partenza del capolavoro di Natorp, la Platos Ideenlehre del1902, costituito da un implicito omaggio a Hermann Cohen, vale a direstereometria [...]: la produzione di nuove hgure, di nuovi oggetti, di nuovi aei onta inforza dello stesso metodo che permette il sorgere come noeta di cose assolutamente nonpresenti in natura.38. CourN 1878, 362.24Platone e la Scuola di Marburgodalla iipiesa (foise appena pi cauta) di quella bipaitizione semanticafondamentale tia eidos e idea che eia stata (ii)pioposta39dal maestiomaibuighese gi nel 18Molto spesso, a dineienza di quanto avviene pei eidos, con lapaiola idea bisogna pensaie non solo passivamente a cio cheviene visto, allaspetto che la cosa onie, bens, peilomeno nellostesso tempo, al vedeie, alla vista o allo sguaido, alla visionein quanto attivit di colui che guaida. Questa paiola eia peiciocome destinata a espiimeie e hssaie nella coscienza la scopertadel Logico in tutta la sua autentica oiiginaiiet e vivente foizamotiice, ossia la scopeita della legalit, delle leggi in viit dicui il pensieio conhguia il piopiio oggetto quando, pei cosdiie, diiige lo sguaido veiso di esso, quando non lo assumesemplicemente come oggetto dato. [...] Molto spesso le dueespiessioni si scambiano vicendevolmente, ma e nondimenopossibile individuaie la seguente dineienza [...] nella divisionedei concetti [...] viene impiegato quasi sempie eidos, mentieidea iicoiie solo in via eccezionale pei esempio pei iendeiepi vaiio luso linguistico -, pei contio, lunit del contenutoconcettuale viene iegolaimente designata come lunica ldea[...] e molto iaiamente invece come lunico eidos. Questa unitviene iipetutamente desciitta come qualcosa che soige soloin uno sguaido dinsieme, solo nella sinossi dello spiiito.Nella paiola idea, dunque, e ancoia viva la pioduzione dellunitconcettuale, mentie leidos espiime pi che altio il piodottohnito, la hguia inteina gi data e stabile delloggetto.40lndicando cos il Logico (das Logische) anzitutto come lattivitconhguiatiice in viit della quale il pensieio stiuttuia i dati fenome-nici in un sistema di connessioni stabili che assume il caiatteie dellalegge (Gesetzt) e passa quindi dalla semplice iicezione di un dato alla39. Sullipotesi di una bipaitizione semantica fondamentale tia eidos e idea in alcu-ni suoi aspetti stoiici e teoiici si veda Lr Moii 2002, -3, 88-9. Sulloiigine dellaquestione, come sulla plausibilit pi diiettamente hlologica di questa ipotesi in ielazio-ne piopiio alle tesi neokantiane (specialmente a quelle di Haitmann), si veda invecelvirui~rNurv 2004, 29, cui iimando anche pei una iassegna delle piincipali posizioniciitiche di inizio Novecento, che si tiova a p. 1212, alla nota 1.40. N~1ovv 1903, 1, 2-3 (11-13).2Andrea Le Molipioduzione di un contenuto oggettuale. E piopiio a paitiie da questaaccezione di logico che e possibile iicavaie il modo in cui, secondoNatoip, nellespiessione puia della sua funzionalit il pensieio (logos)aiticola la piopiia foima in quella che e una veia e piopiia dimensionedesseieAnche lespiessione il Logico, a sua volta, si piesta a con-sideiazioni di caiatteie linguistico. Nella vita oidinaiia, logos[...] signihca o la (singola) enunciazione, sempie iiguaido al suosenso iazionale, oppuie il discoiso (concatenato), iiguaido allasua concatenazione iazionale, cioe alla concatenazione entio laquale il senso di unenunciazione e la condizione o la conseguen-za del senso di unaltia enunciazione nel secondo signihcato,dunque, logos indica il discoiso in quanto concatenazione delpensieio, come concatenazione noetica entio la quale la singolaenunciazione soige e si sviluppa, viene piodotta e pioduce. lnvista di cio, una piima esigenza e appunto quella di delimitaieesattamente il concetto, cioe nel senso della piedicazione, e dihssailo in modo iigoioso nella sua identit cio che viene postonuovamente in ogni pioposizione e infatti il senso della piedi-cazione. A tale contesto appaitiene inoltie laccoido tia le vaiieposizioni, il quale viene innanzitutto condizionato da quella de-limitazione e hssazione, ma poi soggiace ulteiioimente alle suepiopiie condizioni si tiatta della conseivazione dellunit, dellaconnessione noetica di tutte quelle posizioni luna con laltia[...]. Lunit, laccoido del pensieio con se stesso, laccoido incui unicamente il pensato sussiste o e, ha luogo ed e veio [...]e il piincipio dominante pei entiambe pei lunit del concettoe pei lunit della concatenazione noetica.41Lidea e dunque lespiessione unitaiia della connessione tia le foimelogiche in cui si esplica loiiginaiia attivit sintetica dellintelletto. Nellasua accezione metodica (che Natoip iipiende da Cohen) lidea diventaquindi la regola inteiamente a piioii che piesiede alla costituzione-costiuzione delloggetto della/nella espeiienza. Questa accezione meto-dica conduce a iipiopoiie la ciitica allinteipietazione sostanzialisticagi in opeia a paitiie da Aiistotele41. N~1ovv 1903, 4 (14-1).2Platone e la Scuola di MarburgoNon ce alcun dubbio che le idee di Platone, dallinizio alla hne[...], signihcano metodi e non cose signihcano unit noetiche,posizioni puie del pensieio e non oggetti esteini sopiasensi-bili.42ll che compoita una iilettuia dellauto kathauto pei ceiti veisi ine-dita, che intende la dimensione dellin s come la cifia di qualcosache ha una piopiia esistenza meiamente noetica. Questo tipo di sussi-stenza e quella del concetto, che esiste come tale nella misuia in cui esumcientemente fondato nel nesso sistematico dei concetti.43Dallaltio lato, lo studio della peicezione sensibile semplice mostiacome sia piopiio linteivento e la sempie gi avvenuta concatenazionedelle foime noetiche a oidinaie e stiuttuiaie un complesso altiimentiiapsodico di peicezioni in qualcosa di essente. Questa tesi e iicava-ta piincipalmente a paitiie dallanalisi della stiuttuia della peicezionenel Teeteto, in cui si dimostia come sia piopiio il sistema della connes-sione necessaiia tia le foime noetiche (ta noeta) che iende possibile lastessa peicezione sensibile. A paitiie dal Teeteto si iicava in questo sensouna doppia accezione dellesseie che sai mantenuta da Platone anchenel Sosta lon e da un lato la foima noetica semplice che concoiieassieme alle altie (uno, identico, diveiso, simile, dissimile, ecc.) alla hssa-zione del contenuto peicettivo come qualcosa di deteiminato, dallaltiolato, esseie e anche il iisultato concieto dellespeiienza costiuita dallaconcatenazione di tutte le foime noetiche fondamentali. Anche nelladesciizione della koinonia dei megista gene del Sosta sembia esseici unpeifetto paiallelismo tia questa bivalenza dellon nel Teeteto e il iuolodellesseie come contempoianeamente deteiminazione singola (uno deigeneii) e come iisultato dellunione di tutte le deteiminazioni (cio che ilcomplesso dei geneii dehnisce). ln piimo luogo il Teeteto mostia quindi,secondo Natoip, in che senso si possa pienamente pailaie di una ten-denza platonica al metodo tiascendentale che conduce a inteipietaielesseie nel senso della posizione puia della foima logica.ll senso veiso cui linteipietazione del Teeteto pioposta da Natoiptende e dunque quello di intendeie lespeiienza e la sua oiiginaiia poi-tata signihcativa come il iisultato di un trascendimento metodico delsensibile nel categoiiale. ll fatto stesso che anche la peicezione pi42. N~1ovv 1903, 4- (101-102).43. N~1ovv 1903, 99 (131-132).2Andrea Le Molisemplice sia gi il piodotto di una avvenuta oiganizzazione noeticadi un mateiiale che, senza quellinteivento, si iiduiiebbe a un cumuloiapsodico di sensazioni, dimostia pei Natoip come gi in Platone, epiopiio paitiie da Teeteto e Sosta, matuii lidea che la iealt, lesseie elespeiienza siano il piodotto di una giunzione oiiginaiia, di una oiigi-naiia (a piioii) sintesi tia un elemento mateiiale (empiiico) e una foimanoetica (logica, categoiiale). Pei cui, nella linea evolutiva che attiaveisai suoi dialoghi, Platone iiusciiebbe, secondo Natoip, a chiaiiie il senso diquella che nella piospettiva aiistotelica diventa una contiapposizionetia due mondi fondandola in unoiiginaiia sintesi tiascendentale tialelemento empiiico e quello categoiiale e qualihcando pi esattamentelesseie come il iisultato della sempie gi avvenuta inteipenetiazionetia i due mondi.Tuttavia, come gi iilevato da Cohen, questa supposta tendenzaplatonica al metodo tiascendentale sembieiebbe subiie delle foiti oscil-lazioni, sopiattutto nei dialoghi taidi. E il caso ad esempio del Fedro, incui la sopiavvivenza di elementi mitici e spiiitualistici poita quasi a iile-vaie la nozione di tiascendimento metodico in favoie della posizionedi un iegno metahsico di iealt tiascendentiE il pericolo della trascendenza cio contio cui il Fedro non onienessuna difesa adeguata. [...] Al fondo di tutto cio giace cei-tamente loriginariet della funzione noetica, e nientaltio. Sipuo diie anzi che il fondamento sia il Tiascendentale. Ma nelFedro il Tiascendentale non diviene foise Tiascendente` Cioche e tiascendimento metodico non diviene foise lEssere tia-scendente ieihcato` Viene certo pensata la legge dellunit,ma non pensata come legge per la conoscenza delloggettodellesperienza, bens come oggetto da conoscere anche per sestesso al di l dellesperienza: come qualcosa che anche pers [...]. Platone, stimolato soprattutto dagli Eleati a progettare lapropria dialettica per andare oltre Socrate, dovette inannzitut-to superare questo scoglio su cui essi avevano fatto naufragio.Platone non naufrag; ma nessun altro suo scritto lo rivela inpericolo di scontrarsi con gli scogli quanto il Fedro. Vediamocome egli, nel Teeteto, nel Fedone, nel Simposio e nella Repubblicasi avvicini gradualmente al superamento del Trascendente infavore del Trascendentale, per raggiungerlo dehnitivamente nelParmenide. Gi la denominazione del fenomeno come immagine,28Platone e la Scuola di Marburgocopia, imitazione del puio Esseie, non e pi eleatica. Ma tuttaviaogni accento iicade hn qui sullinesattezza della copia. Analoga-mente, piopiio in base a tale denominazione, le ldee appaionotioppo facilmente come unaltia classe di cose paiallele alle cosesensibili, e tia le due classi ha luogo una tipica ielazione fiacose. Se e una metafoia, alloia bisogna confessaie che e la pipeiicolosa che si potesse sceglieie.44ll peiicolo iappiesentato nel Fedro e dunque quello di apiiie lapossibilit del passaggio da un senso di tiascendente come tiascen-dimento metodico del sensibile nel categoiiale al senso di un esseietiascendente ieihcato, e quindi da un senso logico di esseie comeespiessione della concatenazione logica tia le foime e i concetti, ad unsenso, paiadossalmente aicaico, di esseie come datit assoluta,pielogica e piecategoiiale.Nello spazio apeito da questa oscillazione platonica si muovei se-condo Natoip (e poi secondo Haitmann) Aiistotele nel iipoitaie il pianodellesseie ad un oiizzonte di absolute Gegebenheit. E tuttavia, piopiioquesta scissione dellesseie dalla foima logica in cui esso necessaiiamen-te, secondo i Neokantiani, si veiiebbe a costituiie, peimettei ad Aii-stotele di piendeie, foise pei la piima volta nella stoiia dellOccidente,in consideiazione la foima logica geneiale (del pensaie e del pailaie)in una puiezza nuova, nel tentativo (sicuiamente inedito iispetto a Pla-tone) di foimalizzaie, ossia di astiaiie dalla connessione immediatacon lesseie cui si iifeiiscono, le iegole di associazione e combinazionedei concetti e delle stiuttuie logiche secondo sistemi di invaiianti e dileggi .4. ConclusioniLe piincipali posizioni che nellambito del Neokantismo sviluppano,tia la hne dellOttocento e linizio del Novecento, linteipietazionedi Platone e della teoiia delle idee, se appaiono iisentiie della nuovatempeiie logicista che inizia a peicoiieie lepistemologia euiopea diquegli anni, sviluppano tuttavia questa stessa coinice in una vaiiantedecisamente peculiaie e, dal punto di vista sia teoiico che stoiiogiahco,signihcativa.44. N~1ovv 1903, 8-88 (11-11).29Andrea Le MoliQuesta peculiaiit poggia su due elementi di fondo che sono da unlato, la paiticolaie giunzione tia impianto tiascendentale e logica di ma-tiice idealistica (veio e piopiio unicum del Neokantismo maibuighese)entio cui quegli autoii si foimano, dallaltio la loio assidua e impegnatafiequentazione hlologica con testi e iifeiimenti della classicit.ln conseguenza di questa piovenienza, la lettuia neokantiana sioiienta specihcamente veiso un signihcato del logico (e in geneialedel logos) come synthesis e syntaxis, com-posizione e sintassi,4incui il senso di questi due concetti e quello di una (dis)posizione congiuntadi determinazioni (cum-positio), ossia della posizione di una relazioneoiiginaiia a paitiie dalla quale soltanto e possibile identihcaie qualcosain teimini di paiti.Ogni posizione di qualcosa nel pensieio o nellespeiienza e cioela testimonianza di una sempie gi avvenuta sintesi tia deteiminazioninoetiche, sintesi che si piesenta nei teimini di una coiielazione tiaconcetti mutuamente iichiamantisi, ossia che si dispongono non in viitdi un oidine estiinseco ma in base ad una legge di inteiielazione cheessi stessi geneiano.ln questo senso ogni posizione e sempie una con-posizione, eil fatto che la coiielazione tia le deteiminazioni noetiche di fondo(Grundkorrelation) avvenga secondo delle leggi di combinazione pieciseche consentono ceite foime di sintesi e ne escludono altie (si pailainfatti di dynamis koinonias), peimette di pailaie di una veia e piopiiasistemica delle foime logiche e, quindi, di un sistema, ad esempiodella hlosoha platonica, nel senso dellespiessione a pi livelli di ununico complesso di dinamiche ielazionali tia le foime e i concetti.ln Natoip, questa tesi viene iicavata esplicitamente dallanalisi dellastiuttuia logica della piedicazione il fatto che qualunque logos-giudizio,anche quello negativo, funzioni in base a questa stiuttuia sintetica oii-ginaiia, denuncia il fatto che, nellimpostazione neokantiana, tanto ilpensieio quanto il linguaggio hanno stiuttuia piedicativa, ossia iica-vata dallanalisi delle foime logico-linguistiche, senza che, si deve diie,venga fatta qui alcuna distinzione tia i due piani. ln questo senso ilNeokantismo maibuighese fai sempie iifeiimento ad una accezione dilogica intesa come sistema di leggi, ossia di iegole di combinazione tiaelementi che, a paitiie dal loio geneiaisi gi allinteino della ielazione4. Ma anche oidinamento, schieia, cooidinazione e sistema.30Platone e la Scuola di Marburgosistemica, possono esseie identihcati e, eventualmente, isolati in quantoelementi.Si veiihca dunque qui il iimando ad una sfeia del Logico comepossibilit di dehniie oggettivamente e stabilmente le cose in basealla loio collocazione allinteino di sistemi di ielazioni sovia- o sottooidinate fondate sulla stiuttuia della piedicazione veibale, e ad uncoiiispondente senso di esseie come iete di ielazioni logiche tia iconcetti. Questo signihcato e iicavato anzitutto dalle due aiticolazionidella ielazione coiiispondenti alle due paiti del Sosta la diaiieticadei concetti e la koinonia dei geneii. Da entiambe emeigeiebbe lapioposizione di un signihcato di esseie di tipo relazionale, vale a diiedi un senso pei cui lidentit di un concetto (genos) in geneiale non einciinata bens garantita proprio dalla commistione con altii concetti,e si piesenta quindi come il iisultato di una rete cui i concetti sonosospesi, legati e deteiminantisi vicendevolmente.Se lantesignano platonico di quella disciplina che modeinamente sie chiamata logica foimale, ossia la diaiietica delle ielazioni tia iconcetti che tiova il suo punto pi alto nel Sosta,4e alloia la tecnicache attua e aiticola in analisi deteiminate questo piincipio hlosohcogeneiale della ielazione, si deve tuttavia diie che e la comunicazione(koinonia) tia la foima puia dei concetti la iegola geneiale che stiut-tuia e disciplina la dehnibilit iecipioca degli stessi e quindi giustihca ilpassaggio al metodo diaiietico.A dineienza del modo in cui il paiadigma logicista condizioneila lettuia di Platone che, da Lotze in poi, veii data dai logici puii(come ad esempio da liege), la logica diventei dunque, nellaccezioneneokantiana, la deteiminazione dei concetti oiiginaii, non ulteiioimentedivisibili, a paitiie dai quali il pensieio conhguia i piopii contenuti inteimini di enti. ln questo modo la nozione di esseie sai equipaiatacontempoianeamente al iisutato e al piocedeie dellattivit tiamite cuiil pensieio oggettiva le piopiie iegole di costituzione nella posizione diqualcosa di esteino iispetto a s.ln conseguenza di cio, anche il Neokantismo maibuighese contiibui-4. Quasi tutte le piincipali impostazioni ciitiche nel campo della stoiia della logicaconcoidano nel iiconosceie nel peifezionamento della tecnica diaiietica il contiibutopiecipuamente platonico allo sviluppo auioiale di una disciplina (la logica foimale),il cui piimo tentativo di sistematizzazione avveiiebbe solo con Aiistotele. Cfi. adesempio W. C. KNr~ir e M. KNr~ir 1972, 16-17, 29; BocuNsxi 1972, 55.31Andrea Le Molii, paiallelamente ad altie impostazioni che si sviluppano nello stessopeiiodo, a maicaie ciiticamente la natuia atopica della metahsicae a iigettaie listanza da essa iappiesentata. E tuttavia questo tiatto,comune a tanto pensieio del piimo Novecento, si specihchei signih-cativamente nel Neokantismo pei il fatto che il iihuto della metahsicanon avveii in nome di una libeiazione complessiva dalleiedit ingom-biante del pensieio antico, ma pei contestaie la metahsica stessa comeinteipietazione ingenua e fuoiviante di un complesso di intuizioniche lo stesso pensieio antico aviebbe concepito in foima essenzialmentelogica.Andrea Le MoliUniversit degli Studi di [email protected] bibliograciBocuNsxi, J. M. 1972, La logica formale dai Presocratici a Leibniz, Trad.it. di A. G. Conte, Einaudi, Torino.CourN, H. 1866, Die platonische Ideenlehre psychologisch entwickelt,in Zeitschrift fr Vlkerpsychologie und Sprachwissenschaft, 4, pp. 403-64. ristampato in A. Grland und E. Cassirer (a cura di), Schriftenzur Philosophie und Zeitgeschichte, Berlin 1928, pp. 30-87.CourN, H. 1878, Platos Ideenlehre und die Mathematik, Marburg. Ri-stampato in A. Grland und E. Cassirer (a cura di), Schriften zurPhilosophie und Zeitgeschichte, Berlin 1928, pp. 336-366.CourN, H. 1914, Ueber das Eigentmliche des Deutschen Geistes, Reuther& Reichard, Berlin.Fvirui~rNurv, P. 2004, Platone, a cura di A. Le Moli, Bompiani, Milano.H~v1x~NN, N. 1909, Platos Logik des Seins, Toepelmann, Giessen. Ri-stampato invariato De Gruyter, Berlin 1965.Hoizurv, H. 1997, Platon in Neukantianismus, in Platon in der abend-lndischen Geistesgeschichte, a cura di T. KonUscu e B. MoJsiscu,Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt, pp. 226-240.KNr~ir, W. C. e M. KNr~ir 1972, Storia della logica, trad. it. di A. G.Conte, Einaudi, Torino.L~sx, E. 1924, Platon, in Emil Lask - Gesammelte Schriften III, a curadi E. Hrvvicri, Mohr, Tbingen, pp. 25-31.Lr Moii, A. 2002, Heidegger e Platone, Vita e Pensiero, Milano.32Platone e la Scuola di MarburgoLr Moii, A. 2003, Lidea, lunit e il pioblema del fondamento, in Rivi-sta di Filosoa Neo-Scolastica, iistampato adesso in A. Le Moli, Nove-cento Platonico. Ontologia della relazione e dialettica dellintersoggettivitnelle interpretazioni contemporanee del platonismo, Paleimo 200,pp. 89-124.Lo1zr, H. 1912, Logik, Meinei, Hambuig.N~1ovv, P. 1903, Platos Ideenlehre. Eine Einfhrung in den Idealismus,Duii, Leipzig. 2 edizione iiveduta e integiata Meinei, Leipzig 1921.Tiad. it. di V. Cicero, Teoria platonica delle Idee. Vita e Pensiero,Milano 1999.Rocc~vo, G. (ed.) 2010, Logica e Metasica. Atti del convegno Paler-mo 27-29 marzo 2007, Annali della Facolt di Lettere e FilosohadellUniversit di Palermo, pp. 157-175.ScuUi1urss, P. 1993, Platon: Geburtsttte des Cohenschen Apriori?,in Philosophisches Denken Politisches Wirken. Hermann-Cohen-Kolloquium Marburg 1992, a cura di R. Bv~Nu1 e F. Oviix, Olms,Hildesheim - Zrich - New York, pp. 55-75.WiNurin~Nu, W. 1900, Platon, Fromman, Stuttgart.33Being oppositeOn the translation of antikeimena in Aristotles De animaPietro GiuridaThe enquiiei who appioaches this subject must asceitain whateach of these faculties is befoie he pioceeds to investigate thequestions next in oidei and so foith. But if we aie asked tostate what each of these is, that is to say, what the cognitive,sensitive and nutiitive faculties iespectively aie, we must be-gin by stating what the act of thinking is and what the act ofsensation is. loi activities and functions aie logically piioi tofaculties. But, if so, and if a study of the correlative objects shouldhave pieceded, these objects will foi the same ieason have tobe dehned hist l mean, nutiiment and the sensible and theintelligible. Consequently we have to tieat of nutiiment andgeneiation.1The main concein of this aiticle is the inteipietation of this passage,and the paiticulai way by which it is geneially tianslated by modeineditois. Almost all modein tianslations adopt the two locutions thatl emphasize in the text objects and correlative objects, to tianslate theGieek woid antikeimena.2But this choice is not neutial, noi it is withoutconsequences foi the undeistanding of the text. Rathei, l suggest it isanected by thiee pioblems1. Ti. Hicxs 190, 3 (italics mine), De anima ll.4 41a14-23 , . , , . , , , . . See thesimilai passage in l.1 402b11-1.2. All the English and ltalian tianslation, and two of the liench, adopt the locutionielative oi coiielative objects. See Hicxs 190, 3, H 1993, 1, B 1984,2, Movi~ 200, 133, L~UvrN1i 200, 13, B~vno1iN 19, 38, Bou0s 1993, 10. Theonly exception seems to be Tvico1 2003, 2, that uses the woid opposes. loi someiemaiks about the adoption of this tianslation see Bou0s 1993, 80 n., Movi~ 1991,29 n.2, Hicxs 190, 189-90, and Rouirv 198, 21 e 22.Pietro Giurida1. De anima 402b11-1 and 41a14-23 aie the only two cases inthe whole Aiistotelian corpus wheie the woid antikeimena istianslated with objects oi coiielative objects,2. this tianslation is nesting in the eaith of Aiistotelian psychologythe modein opposition between subject and object,3. it implies that antikeimena in De anima is not used as a techni-cal teim, and that its piesence in this text has not theoieticalconsequences.Aiguing that the woid antikeimena plays a specihc iole in De anima,l will piopose some aiguments foi the inadequacy of the standaid tians-lation, and l will suggest that the Aiistotelian explicit theoiy of oppositeteims, as developed in Categories and Metaphysics, is the appiopiiategiound foi the usage of the woid antikeimena in De anima.1. Dewan on the historical introduction of the term obiectumLet stait the analysis of the pioblems involved in the tianslation ofantikeimena by iefeiiing to Lawience Dewans aiticle Obiectum. Noteson the invention of a word.3ln this aiticle Dewan piesents an inteiestingdiscovei the hist philosophical usages of the Latin woid obiectumappeais in the Xlll d.C. in two commentaiies on the poweis of the soulthe De anima attiibuted to Robeito Giossatesta, and the anonymous Depotentiis animae et obiectis. Both these texts paiaphiase the Aiistoteliannexus dynameis-energeiai-antikeimena, that oiiginally appeais in De an-ima l.1 and ll.4. They both adopt the woid obiecta instead of opposita,despite the lattei was the woid noimally used in the Latin tianslation ofthis passages.4Theiefoie, the intioduction of the woid obiectum in thehistoiy of philosophy is the outcome of an inteipietation of Aiistotles3. Drv~N 2008.4. See Drv~N 2008, 42 n. Dewan shows that in the vetera translatio, the onlyone available when the two commentaiies weie wiitten, James of Venice iendeisantikeimena with opposita, as well as in tianslation fiom Aiabic by Michael Scot. Onlyin the latei ievision of James of Venice tianslation by William of Moeibeke the histof the two occuiiences is iendeied by obiecta. Dewans conclusion is that the woidobiectum is found in the tianslations only aftei its invention by teacheis (as distinctfiom tianslatois). Aiound 128, by which date the woid is alieady well established,William of Moeibeke is still pione to wiite opposita (Drv~N 2008, 42).3Being oppositeDe anima, that, foi some specihc (medieval) theoietical issues, modihesthe oidinaiy Latin tianslation, ieplacing the woid opposita with the newphilosophical teim obiecta.The histoiical ieasons that explain this substitution aie not in viewof this aiticle,but l think it is ieally impoitant to iemind Dewansaiguments about such tiansfoimation of the text, which seems to benot legitimate fiom a stiictly Aiistotelian point of view. lf l coiiectlyundeistand Dewans aiguments, he explains De anima usage of an-tikeimena with iefeience to the theoiy of opposite teims developedin Categories and detailed in Metaphysics. With this woid Aiistotleiefeis in De anima to a special kind of opposites, i.e. the ielative teims,geneially exemplihed by the couples double/half, laigei/tallei and so on.Notably, this usage is especially ielated to the case of ielatives analyzedin Metaphysics V.1, wheie Aiistotle addiesses the ielation betweenknowledge and the knowable, and between sensation and the sensible.These couples aie chaiacteiized by lack of iecipiocity (antistrephein),which is the quality that noimally identihes the ielatives. PaiaphiasingMetaphysics V.1, Dewan explains thatln the Metaphysics, Aiistotle distinguish caiefully between thecase of ielatives based on numbei and powei, on one hand, andthat of ielatives of the type measuiable-measuie, knowable-knowledge, on the othei hand. [...] ln the lattei case, the mea-suiable and the knowable is so called not because it, by viitueof its veiy self, is said of something else, but iathei becausesomething else (the measuie, knowledge) is said of it. The know-able, in its own being, is not essentially a knowable. What thismeans is that the knowable is not, accoiding to its own being,a pros ti, and so neithei is it an antikeimenon. Thus, the tiendof this doctiine of Metaphysics is towaid the conclusion that. See Drv~N 2008, 428.. See Drv~N 2008, 40-19. The authoi connects the adoption of Aiistotles nexusdynameis-energeiai-antikeimena to the explanation of seveial functions of human soulby maintaining its unity. ln this sense, the ultimate iesponsible foi the multiplicityof the energeiai aie the vaiious types of antikeimena fiom which and to which themovement staits. [...] the essence of the soul being itself simple oi lacking diveisity, iftheie is a diveisity among the poweis of the soul, it must be explained [...] by someothei factoi in the situation, that is, eithei by the oigans and instiuments oi by theobiecta (Drv~N 2008, 412).3Pietro Giuridait is piimaiily the knowledge oi peiception that the teim toantikeimenon hts. The knowable would be so called with lessappiopiiateness.ln othei woids, the ielation between teims like sensation andsensible is not bidiiectional, such as that between double and half.Theiefoie in such cases can be iecognized an independent teim (thesensible) and a dependent one, piopeily iegaided as ielative (the sensa-tion). But if it is tiue, the diiection implied in the Aiistotelian concept ofielatives is exactly the contiaiy of the diiection implied by the conceptof obiectum. The teim obiectum appiopiiately indicates the knowable,while the oppositum iathei indicates the knowledge. loi this ieasononly sensibles, intelligibles and nutiiment can piopeily be said obiectaof theii iespective faculty. On the contiaiy the Aiistotelian notion ofielative teims, especially when applied in knowing contexts, piopeilydenote the faculty, and not what noimally we would call theii objects.Although, fiom this aigument, which undeimines the paiallel be-tween the two concepts of antikeimena and obiecta, anothei conse-quence can be diawn. lf we accept that only the knowledge, instead ofthe knowable, can piopeily be consideied an antikeimenon, also Aiis-totles usage of this teim in De anima is not quiet coheient. lndeed, inthis tieatise Aiistotle is pointing out as opposite and ielative teims thenutiiment and the sensible and the intelligible,8wheieas, accoiding toMetaphysics V.1, only the faculties can be desciibed as such. TheiefoieDewan can diaw the conclusionliom all this, it looks as though Aiistotle, when uses the teim taantikeimena foi food, the sensible, and the knowable, is usinga teim with a well-deteimined sense, but not a teim tailoiedto that set of items as such. lt is not a technical teim foi thoseitems.91.1. Eects of the substitution of opposita with obiectaDewans aiticle has the meiit of showing an histoiical short-circuit,that pioduces some consequences in the contempoianeous ieception. Drv~N 2008, 421.8. See De anima ll.4 41a14-239. Drv~N 2008, 421.38Being oppositeof De anima. The usage of the expiession ielative objects to tianslateantikeimena in De anima can deteimine a misinteipietation of the Aiis-totelian text. Howevei, in the following paiagiaphs l piopose anotheievaluation of the iole played by the notion of antikeimena. ln fact, ldo not agiee with Dewans claim that antikeimena in De anima is notused as a technical teim, and l am not suie that the iole of the teimin this context is to chaiacteiize as ielatives each faculty (threptikon,aisthetikon, no etikon) and theii iespective opposites (troph e, aisth eta,no eta).10Then, in oidei to veiify the meaning of the hve occuiiences ofantikeimenon in De anima, l will iefei to the explicit theoiy of oppositeteims developed in Categories and in Metaphysics. lf, as l think, thenotion of opposites plays a specihc iole in Aiistotles philosophy, theultimate ieason to ieject the tianslation of antikeimena as coiielativeobjects is that it oveishadows the technical iole played by this teim inDe anima.ln oidei to piove this claim, l piopose to go thiough thiee stages.ln the hist, l examine some passages fiom Categories and Metaphysicswheie Aiistotle delineates an explicit theoiy of opposite teims. ln thesecond, l point out a coheient usage of this theoiy in Physics V, wheiethe notion of opposition plays a cential iole in the theoiy of motion andchange. Then in the thiid, l analyze the hve occuiiences of antikeimenonin De anima to aigue that they aie undeistandable only on the base ofthe technical meaning of this teim.2. Aristotelian explicit theory of antikeimenaAiistotle speaks about antikeimena in some paits of his corpus. Oneextensive desciiption is piovided in Categories 10, but it is necessaiy tocompaie it with Metaphysics V 10, and with some othei texts. The gen-eial schema of the foui kinds of opposite teims is diawn in Categories 10Things aie said to be opposed to one anothei in foui ways asielatives oi as contiaiies oi as piivation and possession oi asamimation and negation.1110. See De anima ll.4 41a14-23.11. Ti. Acxviii 193, 31, Categories 10, 11b1-8 , , , , .39Pietro GiuridaAlso othei texts agiee with this initial account of the opposites,12and on this basis it is possible to point out some geneial featuies ofthis notion. The foui kinds of opposites seem independent and iiie-ducible (Categories 10 bioadly emphasize theii iespective chaiactei).luitheimoie, the list of the possible kinds of opposition seems completeAiistotle does not mention othei cases of opposite teims.13The histconsequence of this account is that the teim antikeimena - as an equivo-cal teim - has not simply one meaning, so that each case of oppositioncan always be explained by iefeiiing it to one of the foui kind. Then,when antikeimena is used without any othei specihcations, it should beiegaided as geneially pointing to all the foui meanings, as a geneial oiweak teim.2.1. Opposites as relativesA geneial account of ielative teims is found in Categories , but a fuitheianalysis is located in Metaphysics V.1.14We call relatives all such things as aie said to be just what theyaie, of oi than othei things, oi in some othei way in relationto something else. loi example, what is laigei is called whatit is than something else (it is called laigei than something),and what is double is called what it is of something else (it iscalled double of something), similaily with all othei such cases.The following, too, and theii like, aie among ielatives state,condition, peiception, knowledge, position.112. See Metaphysics V.10 and X.4.13. ln Metaphysics V.10 1018a20-3 Aiistotle also includes in the list of the kinds ofopposites the extiemes fiom which and into which geneiation and dissolution takeplace, and the attiibutes that cannot be piesent at the same time in that which isieceptive of both (ti. B~vNrs 1984, 0). But it is highly piobable that they aie iespec-tively synonyms of the contiadictoiies, usually intended as piinciples of geneiationand coiiuption, and of contiaiies. loi the foimei see Metaphysics X 4, foi the lattei seeCategories 11. On this aigument see Rossi11o 19, 44 n.14. See also Categories 10 11b31 n. and 12b1 n. loi a geneial account see MicNUcci198 and Mov~irs 1994. Also useful the notes to the text in Bou0s 2002.1. Ti. B~vNrs 1984, 11, Categories a3-b , , , , 40Being oppositeTo dehne teims like slave and mastei, oi double and half, itis necessaiy to iefei to theii ielation with anothei teims. Each slaveis called the slave of his mastei, like the mastei is called mastei of hisslave.This mutual dependence of ielatives peimits to point out two essen-tial featuies of this teim. They have to be iecipiocal and simultaneous.Recipiocity implies that both teims involved in the ielation iequiie in itsown dehnition the iefeience to the othei one.1Simultaneity iequiiesthat both teims exist at the same time in absence of a mastei, the manjust called slave no longei is a slave.1Neveitheless, these featuies aie not veiihed by ielative teims as awhole. This is paiticulaily cleai about simultaneity, that is involvedonly in some ielatives, and explicitly excluded by ielations such asepist em e/epist eton and aisth esis/aisth eton. lndeed these cases iequiiethat the second teim alieady exists when the ielation is established. Butthe same couples of ielatives lack the hist and moie impoitant featuie,i.e. iecipiocity. Only the hist teim of these couples - iespectively theaisth esis and the epist em e - iequiies foi its own existence an actualielation to the othei one, wheieas the second one exists befoie andindependently of the ielation. ln such case it is possible to iegaid ateim as absolute, and the othei one as dependent, because its existenceiequiies the ielation with the hist one. This pioblem is alieady focusedin Categories b1 n., but in Metaphysics it ieceives a moie detailedexamination, by distinguishing thiee kinds of ielatives.Things called numeiical ielatives oi ielatives in iespect of ca-pacity aie all ielatives fiom being called just what they aieof something else, not fiom the othei thing being ielatives tothem. But the measuiable and the knowable and the thinkableaie called ielatives fiom something else being called [what itis] ielative to them. loi thinkable signihes that theie existsthought of it, but the thought is not ielative to that of whichit is a thought (foi then we should have said the same thingtwice). Similaily sight is the sight of something, not of that of . , , ,, .1. See Categories b2 n. ...1. See Categories b1 n. ...41Pietro Giuridawhich it is the sight (though of couise it is tiue to say this), infact it is ielative to coloui oi to something else of the soit. Butaccoiding to the othei way of speaking the same thing would besaid twice,it is the sight of that which is the object of sight.182.2. Opposites as contrariesAiistotle makes an extensive usage of the concept of contiaiies (enantia)in Categories, in the context of the analysis of predicamenta. This notionis analyzed in the chaptei devoted to the opposites, and fuithei in adistinct chaptei, the Xl. The distinctive featuie that chaiacteiize twoteims as contiaiies is identihed in theii iefeience to the same ieality (onespecies oi genus, one categoiy...) and, conveisely, in the impossibilityof belonging to the same thing at the same time. The teims white andblack, foi example, belong to the same qualitative iange, and the subjectof which they aie piedicates cannot be said, at the same time, both blackand white.lt is cleaily the natuie of contiaiies to belong to the same thing(the same eithei in species oi in genus) - sickness and health inan animals body, but whiteness and blackness in a body simply,and justice and injustice in a soul.All contiaiies must eithei be in the same genus oi in contiaiygeneia, oi be themselves geneia. loi white and black aie inthe same genus (since coloui is theii genus), but justice andinjustice aie in contiaiy geneia (since the genus of one is viitue,of the othei vice), while good and bad aie not in a genus but aiethemselves actually geneia of ceitain things.192.3. Opposites as form and privationThe account of piivation in Categories explicitly focuses only on thenatuial piivation, i.e. the piivation of whatevei a subject is natuiallyendowed of.2018. Metaphysics V.1 1021a2-30, ti. Kivv~N 1993, 2.19. Categories 11 14a1-2, ti. B~vNrs 1984, 24.20. Othei kind of piivation is identihed in Metaphysics V.22.42Being oppositeWe say that anything capable of ieceiving a possession is de-piived of it when it is entiiely absent fiom that which natuiallyhas it, at the time when it is natuial foi it to have it. loi it is notwhat has not teeth that we call toothless, oi what has not sightblind, but what has not got them at the time when it is natuialfoi it to have them. loi some things fiom biith have neitheisight noi teeth yet aie not called toothless oi blind.212.4. Opposites as contradictoriesln Categories the contiadiction is identihed by two featuies (1) one ofthe two contiadictoiy piopositions must always be tiue, and the otheione must always be false, (2) theie is not any possible inteimediatebetween them. Then, foi two piopositions to be opposed, they mustiespectively amim and denies the same thing about the same subject.To build a contiadiction it is not enough to piedicate two contiaiies,like healthy and sick, noi a disposition and its piivation, because inthese cases the tiue pioposition cannot always be distinguished.But with an amimation and negation one will always be falseand the othei tiue whethei he exists oi not. loi take Sociatesis sick and Sociates is not sick if he exists it is cleai that oneoi the othei of them will be tiue oi false, and equally if he doesnot, foi if he does not exist he is sick is false but he is notsick tiue. Thus it would be distinctive of these aloneopposedamimations and negationsthat always one oi the othei of themis tiue oi false.223. Aristotles usage of antikeimena in Physics Vl analyze Physics V as a ielevant context of usage of antikeimena, pei-haps also useful foi undeistanding the iole that this teim plays in Deanima. l select this book fiom Physics because it contains eight of the31 antikeimena occuiiences of the whole tieatise, and because theseoccuiiences play a gieat iole in the Aiistotelian theoiy of motion andchange. As a mattei of fact, in this book Aiistotle diaws a soit of schema21. Categories 12a28-34, ti. B~vNrs 1984, 21.22. Categories 10 13b-3, ti. B~vNrs 1984, 23.43Pietro Giuridainvolving foui kinds of change, ielying foi this puipose on the geneialcase of change (metabol e) of a substiat (upokeimenon) between two op-posite teims (antikeimena). The aim is to include in a single theoieticalfiamewoik the geneiation (genesis), the qualitative alteiation (alloi osis),the quantitative augmentation (aux eis), the local movement (phora),and theii iespective contiaiies. This is possible by distinguishing thetwo cases of antikeimena among which any change can take place thecontiaiies (enantia) and the contiadictoiies (antiphaseis).Change which is not accidental on the othei hand is not to befound in eveiything, but only in contiaiies, in things inteimedi-ate between contiaiies, and in contiadictoiies, as may be piovedby induction.23The hnal scheme of change includes the geneiation (genesis) - asthe only kind of metabol e that takes place between two antiphaseis -and thiee cases of motion (kin esis), i.e. alteiation (alloi osis), augmen-tation (aux eis), and local movement (phora), that iequiie enantia astheii staiting point. This achievement iequiies the application of thecategoiial scheme, and contiadiction and contiaiiety as ielevant kindsof antikeimena. Contiadiction giounds the analysis of geneiation andcoiiuption. These aie logically and ontologically pioblematic becausethey iequiie that a substance comes fiom being to not-being and viceversa. Contiaiiety allows the identihcation of the teims a quo and adquem of thiee kinds of change, that iespectively belong to the quality(poton), the quantity (poson), and the place (topos).2423. Ti. H~vuir and G~vr 1984, Physics V.1 224b28-9 , . See also PhysicsVlll. 21a32- Eveiy othei motion and change is fiom an opposite to an oppositethus foi the piocesses of becoming and peiishing the limits aie what is and what is not,foi alteiation the contiaiy anections, and foi inciease and deciease eithei gieatnessand smallness oi peifection and impeifection of magnitude, and changes to contiaiiesaie contiaiy changes.24. See Physics V.1. l found the same schema of the foui metabolai in Z~N~11~ 1999, 4n. 4 and in Tvico1 1990, 20, n. 13. A moie iecent account, but with dineient puipose,in RosrN 2012, 82 n.44Being oppositemetabolaigin esiskin eseisalloi osis aux eis phoraantikeimenaantiphaseisenantiakata to poson kata to poion kata to topon3.1. The change model and the interpretation of De animaln the biief summaiy of Aiistotles theoiy of opposites l pointed out thatthe woid antikeimena is not usually associated with a singulai meaning.lt is iathei used with iefeience to all its foui kinds. This hypothesisdoes not exclude that in some contexts Aiistotle uses the same teim assynonym of a paiticulai kind of opposition, like contiaiies oi ielatives,but amims that antikeimena is noimally used as a geneial and equivocalteim, as denoting not one but many kinds of opposition.2Such geneial chaiactei is shaied by anothei concept the conceptof change. With metabol e Aiistotle does not denote a paiticulai kindof change, but all the foui cases established in Physics, that is thegeneiation, and the thiee kinds of motion qualitative (kata to poion),quantitative (kata to poson) and local (kata topon).2The two concepts of change and of opposition aie developed byAiistotle with mutual iefeience. The geneiic teim metabol e coiiespondsto the othei geneiic teim antikeimena, as well as each kind of metabol eiequiies a special meaning of antikeimena.2This coiiespondence between antikeimena and metabol e, as twogeneiic and pluiivocal teims, pioduces the giound foi the usage ofantikeimena in De anima. ln othei woids, l think that the concept of2. This hypothesis seems conhimed by the text quoted fiom Physics Vlll. and fiomits use in the book V.2. See Physics V.2 2a2-33 and Vlll. 20a2-9.2. The ielevant exception is that only two of the foui kinds of opposite teims aieiegaided as piinciples of change. Aiistotle explicitly exclude that ielatives and piivationcan piovide cases of change. See Physics V.2 22b10 n.4Pietro Giuridaopposition as found in Categories and as applied in Physics to the modelof change, could be an adequate backgiound foi the inteipietation ofthe usage of antikeimena in De anima as a technical teim.4. Aristotles use of antikeimena in De animaln De anima the woid antikeimena occuis used hve times, but two ofthis occuiiences - l.1 402b11-1 and ll.4 41a14-23 - aie almost speculaiin the hist one Aiistotle pioposes in a pioblematic and apoietic waya pioceduie foi the inquiie of the soul, wheieas in the second one heaccepts and conhims this same pioceduie. Befoie analysing these twopaiallel occuiiences, that aie the most pioblematics and the only twowheie antikeimena is noimally tianslated as coiielative objects, l willexamine the othei thiee passages to check if theie is a coheient andunitaiy use of the questioned teim.4.1. De anima I.5 411a2-7And if the soul is to be constiued out of elements, theie is noneed to employ them all, the one of a pair of contraries beingsucient to discern both itself and its opposite. loi by that whichis stiaight we discein both stiaight and the ciocked, the caipen-teis iule being the test of both.28This text is located in the pait of the tieatise devoted to the discus-sion of Aiistotles piedecessois theoiies on the soul. lt belongs to apolemical context, wheie is not always easy to distinguish Aiistotlesown position. ln this case Aiistotle is engaged with the gnoseologicaltheoiy giounded on the assumption that like is known by like,29fiomwhich seveial apoietic consequences follow. Adopting this theoiy thepiedecessois did not cleaily distinguish the sensation fiom the intellec-tion. The cognition in geneial is theiefoie seen as a mateiial inteiactionbetween the knowei and what is known. Hence the knowledge is ex-plained on the basis of the similaiity between the elementaiy stiuctuie28. Ti. Hicxs 190, 42 (italics mine), De anima l. 411a2- , . - , .29. See De anima l. 409b20-410b22.4Being oppositeof the things and of the soul. ln this context, the quoted text submits aminoi ciiticism the thesis of the similaiity of the elementaiy stiuctuieof the soul and the knowable is unnecessaiy and iedundant, since thefoui elements aie oiganized in two couple of contiaiies, and the posses-sion of only one element foi each couple is sumcient to explain also thedisciimination of the othei teims.ln this text the woid antikeimenon is stiictly associated with thenotion of contiaiiety, and it seems to be used like a synonym of enantionto denote the othei teim of a