empoli ribelle

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EMPOLI RIBELLE BOLLETTINO DI CONTROINFORMAZIONE E LOTTA OPERAIA LORO CALPESTANO I DIRITTI, NOI ASSALTIAMO IL CIELO! La manifestazione FIOM del 16 Ottobre a Roma, la quale ha visto la partecipazione di centinaia di migliaia di operai, di studenti e di giovani, deve segnare il punto di svolta delle rivendicazioni dei lavoratori italiani. Se fino ad oggi il movimento rivendicativo dei lavoratori è stato fondamentalmente incentrato sulla difesa dei posti di lavoro, del diritto di sciopero, dei diritti sindacali in generale, dopo il corteo del 16 la classe operaia italiana deve iniziare a porsi seriamente il problema della “controffensiva” anti- padronale. Deve iniziare cioè a serrare le proprie fila attorno ad un programma di rivendicazioni più ampio, lavorare all'interno delle proprie organizzazioni sindacali e di massa affinché su su questo programma si ritrovi un'unità d'azione tra tutti i lavoratori ed infine mettere in campo tutta quanta la forza necessaria a piegare la controparte. E' giusto chiedere, come per altro ha chiesto e reclamato la folla di Piazza San Giovanni ad Epifani, lo sciopero generale, ma bisogna pure essere consci che ad oggi in Italia i sindacati sono ben lontani dal poter proclamare un vero sciopero generale prolungato sul modello francese, ma più verosimilmente si limiteranno ad indire uno sciopericchio di qualche ora. …....Continua a pag 2 - n.9 Novembre 2010 - in questo numero: 1. Loro ci tolgono i diritti, noi assaltiamo il cielo! 2. La Lega straripa e il territorio affonda 3. A testa in giù....

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bollettino di controinformazione e lotta operaia

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EMPOLI RIBELLEBOLLETTINO DI CONTROINFORMAZIONE E LOTTA OPERAIA

LORO CALPESTANO I DIRITTI, NOI ASSALTIAMO IL CIELO!La manifestazione FIOM del 16 Ottobre a Roma, la quale ha visto la partecipazione di centinaia di migliaia di operai, di studenti e di giovani, deve segnare il punto di svolta delle rivendicazioni dei lavoratori italiani.

Se fino ad oggi il movimento rivendicativo dei lavoratori è stato fondamentalmente incentrato sulla difesa dei posti di lavoro, del diritto di sciopero, dei diritti sindacali in generale, dopo il corteo del 16 la classe operaia italiana deve iniziare a porsi seriamente il problema della “controffensiva” anti-padronale. Deve iniziare cioè a serrare le proprie fila attorno ad un programma di rivendicazioni più ampio, lavorare all'interno delle proprie organizzazioni sindacali e di massa affinché su su questo programma si ritrovi un'unità d'azione tra tutti i lavoratori ed infine mettere in campo tutta quanta la forza necessaria a piegare la controparte. E' giusto chiedere, come per altro ha chiesto e reclamato la folla di Piazza San Giovanni ad Epifani, lo sciopero generale, ma bisogna pure essere consci che ad oggi in Italia i sindacati sono ben lontani dal poter proclamare un vero sciopero generale prolungato sul modello francese, ma più verosimilmente si limiteranno ad indire uno sciopericchio di qualche ora. …....Continua a pag 2

- n.9 Novembre 2010 -in questo numero:

1. Loro ci tolgono i diritti, noi assaltiamo il cielo!

2. La Lega straripa e il territorio affonda3. A testa in giù....

CHE FARE?: PROGRAMMA DI MOBILITAZIONEInnanzi tutto è necessario che le organizzazioni politiche e sindacali che hanno sostenuto la FIOM il 16 ottobre, si riuniscano in un coordinamento nazionale al fine di non far disperdere il peso ed il valore politico di quella manifestazione. In secondo luogo poi bisogna che i lavoratori stessi, di ogni luogo e settore, facciano pressioni perché venga convocata una assemblea nazionale di delegati operai eletta democraticamente nelle fabbriche, la quale discuta e approvi quel programma di mobilitazione a cui prima si accennava:

– blocco immediato dei licenziamenti con occupazione delle aziende che chiudono, licenziano o non rispettano i diritti sindacali.

– riduzione dell'orario di lavoro ( da 8 a 6 ore ) a parita' di busta paga, con conseguente ripartizione del lavoro tra tutti i lavoratori.

– aumento generale degli stipendi di almeno 300 euro mensili.– abolizione di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro.– nazionalizzazione di tutte grandi aziende ( fiat) e di tutti quei settori

strategici dell'economia ( trasporti, scuola, sanità) – indisponibilità a firmare accordi peggiorativi delle condizioni di lavoro

come quelli firmati da cisl, uil e in alcuni casi dalla cgil in nome della pace sociale.

– difesa incondizionata dei diritti sindacali e di sciopero per l'estensione di questi a tutti i lavoratori siano essi italiani, precari o migranti.

LA LEGA STRARIPA E IL TERRITORIO ANNEGAMentre a Roma i gloriosi padani appoggiano il governo Bunga Bunga, nelle loro terre, in Veneto, i fiumi straripano alla grande, le città si allagano tipo Venezia, capannoni, laboratori e fabbrichette sono inagibili. Niente male come controllo del territorio, la tanto sbandierata specialità dei leghisti, che questa volta, perdonerete la metafora, ha fatto acqua da tutte le parti. Il governatore Zaia con il cappello in mano chiede un miliardo all'odiato stato centrale: il Veneto ai veneti, per carità, ma gli schei che vengano da Roma.Certo, un'alluvione è un'alluvione ovunque, e siccome l'Italia c'è ancora e la Padania non esiste, è giusto che all'emergenza si corra ai ripari con soldi di tutti. E questo anche se sulla Padania, un leghista di Varese ha vantato opere lombarde che in Veneto non si sono fatte: magra goduria vedere i barbari che si insultano tra loro. Quella che manca all'appello, però, è proprio quella parolina magica che i giannizzeri della Lega sventolano in ogni istante: territorio. Già, cos'hanno fatto per il territorio, la sua bonifica, la sua messa in sicurezza, la sua salvaguardia tutti quei sindaci e amministratori così impegnati a scrivere cartelli in dialetto? Crescere, urbanizzare. La casa, il laboratorio, il capannone, il magazzino, il laboratorio più grosso, la strada più larga, la casa che diventa villetta e via così. Per anni, prima sull'onda del «miracolo del nord-est», e poi cavalcando il «padroni a casa nostra», il tutto mentre il famoso territorio si comprimeva e diventava una bomba d'acqua pronta a esplodere. La sacra ampolla, il dio Po, la secesiùn, il dito medio alzato, le scuole griffate lega, il tricolore piegato in modo che si veda solo il verde (lo hanno fatto in aula i consiglieri regionali veneti della Lega il 4 novembre), tutto molto folkloristico. Ma poi chissà, svegliarsi una mattina con l'acqua alle ginocchia potrebbe essere il preludio di un risveglio vero, il primo passo per capire che il territorio è una cosa seria, che va usato per vivere, e non per i comizi.

Di Alessandro Robecchi Da “il manifesto” 7-11-2010

A TESTA IN GIU'.......La “primula nera” è tornata alla ribalta sulle cronache locali e nazionali, intervistato un po' ovunque e le sue parole diffuse in tutta la rete sia su agenzie e blog di destra che “ democratiche”. Così Mario Tuti, empolese, ex geometra del comune, fascista e terrorista nero, fondatore del gruppo stragista Fronte Nazionale Rivoluzionario e responsabile di almeno 3 omicidi tra cui uno dei suoi ex camerati e due poliziotti che lo andarono ad arrestare per giunta disarmati, per questi fatti condannato all'ergastolo, implicato e indagato anche per la strage dell'Italicus ( 12 morti) , pontifica ( oggi come allora con raccomandazione vescovile) sulla correttezza del suo operato, rivendica il suo essere “fascista” e incita i nuovi camerati a seguire le sue gesta, a “ raccogliere”, parole sue, “ il fuoco del fascismo”. Rimesso in semi-libertà nel 2004, collabora ora in maniera ambigua con un centro di riabilitazione per tossico dipendenti di roma dal nome anch'esso ambiguo: “ comunità mondo nuovo”. Non vogliamo stare qui, come sarebbe pure legittimo, a dibattere sulla indelicatezza fatta dal giudice che lo ha rimesso in libertà o sulla stampa che gli concede pure il diritto di parola, vogliamo invece, solamente auspicare che egli possa, ormai in là con gli anni, seguire eroicamente le gesta del suo duce......

EMPOLI RIBELLE è realizzato dal PARTITO COMUNISTA dei LAVORATORI di EMPOLI in collaborazione con i simpatizzanti e gli operai dell'empolese val d'elsa. supplemento al giornale comunista dei lavoratori – registrazione al tribunale di Milano n.87 del 06-02-2008.stampato in proprio – distribuito gratuitamente.Per info: [email protected]