edifici esistenti in c.a_indagini 2

59
La valutazione di edifici in c.a. Corso di Riabilitazione Strutturale POTENZA, a.a. 2010 – 2011 La valutazione di edifici in c.a. Il processo di conoscenza della struttura (2) Dott. Marco VONA DiSGG, Università di Basilicata [email protected] http://www.unibas.it/utenti/vona/

Upload: marcoc206

Post on 18-Feb-2015

1.963 views

Category:

Documents


3 download

DESCRIPTION

costruzioni

TRANSCRIPT

Page 1: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

La valutazione di edifici in c.a.

Corso diRiabilitazione Strutturale

POTENZA, a.a. 2010 – 2011

La valutazione di edifici in c.a.Il processo di conoscenza della

struttura (2)Dott. Marco VONA

DiSGG, Università di Basilicata

[email protected] http://www.unibas.it/utenti/vona/

Page 2: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Come impostare la campagna di indagini?Quale livello di estensione e completezza considerare?

SI Verifiche NON

Verifiche soddisfacentiVERIFICHE IN-SITU LIMITATE

DEFINIZIONE DEI DETTAGLI COSTRUTTIVI

INDIVIDUAZIONE DEI DETTAGLI COSTRUTTIVI

DISPONIBILITÀDisegni costruttivi

originali VERIFICHE IN-SITU ESTESE O ESAUSTIVEdei dettagli costruttivi

PROGETTO SIMULATO

VERIFICHE IN-SITU LIMITATE dei dettagli costruttivi

NO

SI Verifiche NON soddisfacenti

VERIFICHE IN-SITU LIMITATE dei dettagli costruttivi

Verifiche locali di resistenza

Page 3: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

PROGETTO SIMULATO :

serve, in mancanza dei disegni costruttivi originali, a definire laquantità e la disposizione dell’armatura in tutti gli elementi confunzione strutturale.Va eseguito sulla base delle norme tecnichein vigore e della pratica costruttiva caratteristica all’epocadella costruzione

INDIVIDUAZIONE DEI DETTAGLI COSTRUTTIVI

VERIFICHE IN -SITU LIMITATE:

servono per verificare la corrispondenza tra le armatureeffettivamente presenti e quelle riportate nei disegni costruttivi,oppure ottenute mediante il progetto simulato. Richiedono che icontrolli vengano effettuati su almeno il15% degli elementistrutturali primari per ciascuna tipologia di elemento

Page 4: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

VERIFICHE IN -SITU ESTESE:

servono quando non sono disponibili i disegni costruttivi originalicome alternativa al progetto simulato seguito da verifiche limitate,oppure quando i disegni costruttivi originali sono incompleti.Richiedono che i controlli vengano effettuati su almeno il35%degli elementi strutturali primari

INDIVIDUAZIONE DEI DETTAGLI COSTRUTTIVI

VERIFICHE IN -SITU ESAUSTIVE:

servono quando non sono disponibili i disegni costruttivi originalie si desidera un livello di conoscenza accurata (LC3). Richiedonoche i controlli vengano effettuati su almeno il50% degli elementistrutturali primari

Page 5: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Corso diRiabilitazione Strutturale

POTENZA, a.a. 2010 – 2011

La valutazione di edifici in c.a.

Dott. Marco VONADiSGG, Università di

[email protected]

http://www.unibas.it/utenti/vona/

La valutazione di edifici in c.a.Il Progetto Simulato

Page 6: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Progetto simulato (O.P.CM. 3274 , Circolare C8A.1.B.3)

“Serve, in mancanza dei disegni costruttivi originali, a definire laquantità e la disposizione dell’armatura in tutti gli elementi con funzionestrutturale o le caratteristiche dei collegamenti. Deve essere eseguitosulla base delle norme tecniche in vigore e della pratica costruttivacaratteristica all’epoca della costruzione.”

Eurocode8: Designof structuresfor earthquakeresistance.

COS’È IL PROGETTO SIMULATO?

• Quantità, qualità e disposizione delle armature

• Dettagli costruttivi

COME AFFRONTARE IL PROBLEMA DEL PROGETTO SIMULATO ?

Eurocode8: Designof structuresfor earthquakeresistance.Part 3: Assessment and retrofitting of buildings DRAFT No 7,June 2004§ 3.4.2.1. Simulated design

Page 7: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

GLI ELABORATI DI PROGETTO DISPONIBILI

− Per gli edifici costruiti prima dell’entrata in vigore della1086/71, la probabilità di reperire la documentazione tecnica èmolto bassa

− Il R.D. n. 2229 del 16 novembre 1939, vigente fino al 1971,prevedeva, all’art. 4 del Capo I, soltanto l’obbligo per icostruttori di presentare, prima dell’inizio dei lavori, denunciaalla Prefettura della Provincia, allegando una copia delprogetto di massima, il quale non conteneva alcun dettaglioma soltanto dimensioni e caratteristiche principalidell’edificio da realizzare.

− Al termine dei lavori, per ottenere la licenza d’uso dellacostruzione, il committente doveva poi presentare il certificatodi collaudo delle opere alla Prefettura

Page 8: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Soltanto a seguito della legge 5 novembre 1971, n. 1086, è statodisposto, all’art. 4, l’obbligo di depositare il progetto esecutivo edi calcoli statici presso l’ufficio competente del Genio Civile (orasostituito dal corrispondente Ufficio regionale) all’atto delladenuncia dei lavori

Le fasi previste erano:

GLI ELABORATI DI PROGETTO DISPONIBILI

1. denuncia delle opere (progetto e calcoli)2. relazione a struttura ultimata3. nomina del collaudatore4. collaudo statico

Anche nella prima fase di vigenza della 1086 la documentazionetecnica, sempre che sia disponibile, risulta frequentementeincompleta e/o poco accurata

Page 9: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

METODOLOGIA

Individuazione e studio dello schema strutturale

Valutazione dei carichi

Individuazione dell’età di progettazione e costruzione

Scelta del modello di calcolo

Valutazione dei carichi

Indagini – verifiche in situ

Valutazione delle sollecitazioni

Progetto – verifica delle ARMATURE

Page 10: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

La revisione del Progetto Simulato è il passo finale dellaprocedura

I dettagli di armatura progettati al passo 5 sarannoverificati/corretti alla luce delle evidenze emerse dai sondaggiconsiderandoancheeventualicarenzeederroridi progetto

INDAGINI – VERIFICHE IN SITU

considerandoancheeventualicarenzeederroridi progetto

Dettagli costruttivi

Verifiche in-situ limitate. Servono per verificare lacorrispondenza tra le armature o le caratteristiche deicollegamenti effettivamente presenti e quelle riportate nei disegnicostruttivi, oppure ottenute mediante il progetto simulato.

Page 11: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

LA CAMPAGNA DI RILIEVO

Elementi principali da rilevare

1. Stato generale di manutenzione e conservazione

2. Caratteristiche del calcestruzzo

3. Condizioni di degrado e/o danno degli elementi strutturali

4. Distaccodeipannellidi tamponaturadallamagliastrutturale4. Distaccodeipannellidi tamponaturadallamagliastrutturale

5. Interazione tra struttura ed impiantistica

6. Presenza ed entità di interventi di riparazione e qualità del loro

collegamento alla struttura esistente

7. Presenza di dissesti nel terreno di fondazione e/o delle zone

circostanti

Page 12: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Scheda sintetica di rilievoAttività Descrizione Dati

Valutazione visiva dello stato di conservazione ispezionando esterno, sottotetto, e seminterrato

Ricerca di zone degradate e/o danneggiate Espulsione copriferro (in tal caso valutare se trattasi di barre lisce o ad a.m.)

Presenza di lesioni strutturali e non (natura ed ampiezza di eventuali

RILIEVO DELLO STATO DI FATTO

Presenza di lesioni strutturali e non (natura ed ampiezza di eventuali lesioni)

Presenza di evidenti dissesti nel terreno Disgregazione superficiale, rottura spigoli: balconi, gronde, pilastri Distacco dei pannelli di tamponatura dalla maglia strutturale Presenza di lesioni nei pavimenti Stato ed aspetto superficiale del calcestruzzo Interazione tra struttura ed impiantistica: valutazione della posizione degli impianti

Sta

to d

i fat

to

Rilievo fotografico e ubicazione sulla planimetria

Page 13: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Scheda sintetica di rilievoNumero dei piani Altezza di interpiano a tutti i livelli Individuazione presenza e natura di giunti tra corpi contigui; Individuazione di corpi aggiunti, sopraelevazioni, modifiche dello schema resistente originario; interventi eseguiti in passato, di recente o in corso;

Asimmetria del sistema resistente (presenza di sporgenze e/o rientranze e relative dimensioni);

Parti di strutture controterra e/o seminterrate;

RILIEVO DELLO SCHEMA STRUTTURALE

Parti di strutture controterra e/o seminterrate; Accertamento della tipologia, delle caratteristiche, dello stato di conservazione e del piano di posa delle fondazioni;

Accertamento della tipologia e della posizione del corpo scale e dell’eventuale nucleo ascensore;

Presenza di telai e/o sistemi resistenti in due direzioni ortogonali; Allineamento dei pilastri in due direzioni ortogonali; Posizione planimetrica, dimensioni quantitativi, disposizione e tipologia di armature dei pilastri;

Posizione planimetrica, dimensioni, quantitativi, disposizione e tipologia di armature delle travi;

Sfalsamento tra assi dei pilastri ed assi delle travi; Presenza di pilastri tozzi (elementi strutturali quali travi a ginocchio o tamponature disposte a nastro);

Spessore, orditura, interasse dei travetti dei solai;

Sch

ema

stru

ttura

le

Scelta delle zone da assoggettare a prove in sito

Page 14: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Scheda sintetica di rilievo

Presenza e posizione di archivi e/o biblioteche (fotografia e collocazione planimetrica)

Carichi agenti

Valutazione del carico permanente effettivo e del probabile carico accidentale (in relazione al progetto).

Individuazione delle maglie strutturali efficacemente tamponate Dimensione e tipo delle tamponature Piano porticato. Piano flessibile.

Tam

pon

atu

re

RILIEVO DI ALTRI ELEMENTI

Piano flessibile. Finestre a nastro

Tam

pon

atu

re

Altezza dei campi tamponati Individuazione punti di sondaggio per l’individuazione dei dettagli costruttivi:

Pilastri Travi Solai: orditura, interasse, armature a momento positivo

Inda

gini

in s

ito

Consistenza delle tamponature: spessore, strati, camere d’aria Attrezzatura Planimetria di massima, macchina fotografica, martello, strumenti di

rilievo e segnalazione, altri strumenti utili

Page 15: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

SAGGI E PROVE: Dimensioni e Dettagli Costruttivi

Elementi da caratterizzare

1. pilastri: passo e diametro delle staffe, quantità e disposizione dellearmature longitudinali

2. travi: passo e diametro delle staffe, quantità e disposizione dellearmaturelongitudinali

La scelta del livello di conoscenzaa cui si decide di operareguida l’ESTENSIONE di saggi e prove

armaturelongitudinali

3. solai: orditura, interasse, armature principali

4. tamponature: tipo e caratteristiche degli elementi utilizzati (lateriziforati, pieni, blocchi in cls, ecc.), spessore, numero strati,intercapedine

5. fondazioni: tipologia, piano di posa

Quali e quanti elementi sottoporre a saggi e prove?

Page 16: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Quali e quanti elementi sottoporre a saggi e prove?

È opportuno suddividere tutti gli elementi in gruppitipologicamente simili in virtù di:

• posizione nel sistema strutturale• ruolo nel sistema strutturale

SAGGI E PROVE: Dimensioni e Dettagli Costruttivi

• carico presunto in funzione dell’area di influenza, ecc.

I risultati di prove e sondaggi condotti soltanto per alcuni elementi si possono estendere a quelli simili

Page 17: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

ENTITÀ DEL CAMPIONAMENTO : rilievo dei dettagli

Per ogni tipo di elemento “primario” (trave, pilastro…)

VERIFICHE LIMITATE

La quantità e disposizione dell’armatura è verificata per almeno il 15% degli elementi

VERIFICHE ESTESE

La quantità e disposizione dell’armatura è verificata per almeno il 35% degli elementi

VERIFICHE ESAUSTIVE

La quantità e disposizione dell’armatura è verificata per almeno il 50% degli elementi

Le verifiche in-situ saranno effettuate su un’opportunapercentuale degli elementi strutturali primari per ciascuntipologia di elemento privilegiando gli elementi che svolgono unruolo più critico nella struttura (pilastri)

ESAUSTIVE verificata per almeno il 50% degli elementi

Page 18: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

ENTITÀ DEL CAMPIONAMENTO : rilievo dei dettagli

Per ogni tipo di elemento “primario” (trave, pilastro…)

VERIFICHE LIMITATE

La quantità e disposizione dell’armatura è verificata per almeno il 15% degli elementi

VERIFICHE ESTESE

La quantità e disposizione dell’armatura è verificata per almeno il 35% degli elementi

VERIFICHE ESAUSTIVE

La quantità e disposizione dell’armatura è verificata per almeno il 50% degli elementi

Le percentuali di elementi da verificare hanno valore indicativo edebbono essere adattati ai singoli casi

Per il raggiungimento delle percentuali di elementi da indagare siterrà conto delle eventuali situazioni ripetitive, che consentano diestendere i controlli effettuati su alcuni elementi strutturali facentiparte di una serie con caratteristiche di ripetibilità, per ugualegeometria e ruolo nello schema strutturale.

ESAUSTIVE verificata per almeno il 50% degli elementi

Page 19: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

SAGGI E PROVE: CRITERI DI SELEZIONE

Pilastri

Indagare almeno uno in posizione centrale ed uno in posizioneesterna per ogni tipologia (forma e dimensione) sia per gliallineamenti di pilastri esterni che per quelli interni

Page 20: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Travi

Studiare almeno una esterna ed una interna per ogni tipologia(forma e dimensione) su cui gravano i carichi dei solai, una su cuigrava solo il carico delle tamponature, una trave di collegamento,ecc..

SAGGI E PROVE: CRITERI DI SELEZIONE

Page 21: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Solai

Definire con accuratezza i vari campi con le relative dimensioni,direzioni di orditura, presenza di più campate e sbalzi. Lo schema dicalcolo (trave singola o trave continua), e le conseguenti dimensioni equantitativi di armature, potrebbero variare in virtù di tali caratteristiche

SAGGI E PROVE: CRITERI DI SELEZIONE

Page 22: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

INDIVIDUAZIONE DELLE ARMATURE

• La posizione delle armature e la stima del loro diametro, lospessore del copriferro, possono essere ricavate daindaginidirette, ossia mettendo a nudo le armature in alcune partidegli elementi strutturali rimuovendo il copriferro presente

• In alternativa, o preferibilmente a loro integrazione, possonoessereadoperati metodi non distruttivi basati ad es. su

• Per alcuni dettagli importanti quali ad esempio lachiusuradelle staffe all’interno del nucleo di calcestruzzo o lalunghezza di sovrapposizione delle barre longitudinali, ènecessario in genere ricorrere ad indagine diretta

essereadoperati metodi non distruttivi basati ad es. surilevazioni con apparecchi elettromagnetici (pacometro)

Page 23: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Negli elementi strutturali sui quali saranno effettuate le indaginisui materiali, le armature individuate (posizione delle barrelongitudinali e delle staffe) saranno evidenziate allo scopo diguidare la localizzazione dei carotaggi

INDIVIDUAZIONE DELLE ARMATURE

Page 24: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

INDIVIDUAZIONE DELLE ARMATURE

Page 25: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

INDIVIDUAZIONE DELLE ARMATURE

Page 26: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

INDIVIDUAZIONE DELLE ARMATURE

Page 27: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

PROVE IN SITU NON DISTRUTTIVE: GEORADAR

Le tecniche radar si applicano in base al principio che un flusso dienergia elettromagnetica sia alterato dagli oggetti incontrati sulsuo percorso e che tale alterazione possa essere rilevata attraversodegli echi di ritorno

Si eseguel’irradiazione dell’elemento con impulsi di energia

INDAGINE CON TECNICA RADAR

Si eseguel’irradiazione dell’elemento con impulsi di energiaelettromagnetica a brevissima durata (qualche nanosecondo) edelevata cadenza di emissione (decine di kHz)

I segnali sono riprodotti sul monitor del sistema memorizzaticome immagine della sezione indagata

Page 28: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

L’irraggiamento viene effettuato tramite un’antenna (trasmittente)trascinata a velocità costante lungo la linea di prospezione

Una seconda antenna (ricevitore) rileva gli impulsi riflessi dallesuperfici di discontinuità tra materiali a differente costantedielettrica

INDAGINE CON TECNICA RADAR

attrezzatura per le indagini georadar

operazioni di rilievo

Page 29: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Quantità di armatura risultanti dalle indagini

Saggio in testaal pilastroSaggio nella mezzeria del pilastro

INDAGINE CON TECNICA RADAR

4Ø16 -CORRENTI +

2Ø16 - MONCONI4Ø16 - CORRENTI

Page 30: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

saggioQuantità di armatura risultanti dalle indagini

INDAGINE CON TECNICA RADAR

georadarInd. pacometriche

Page 31: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

saggioQuantità di armatura risultanti dalle indagini

INDAGINE CON TECNICA RADAR

Prog. Simulato +

ind. pacometriche

georadar

Page 32: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Corso diRiabilitazione Strutturale

POTENZA, a.a. 2010 – 2011

PROPRIETÀ DEI MATERIALI

Dott. Marco VONADiSGG, Università di

[email protected]

http://www.unibas.it/utenti/vona/

PROPRIETÀ DEI MATERIALI

METODI DI INDAGINE DISTRUTTIVEENON DISTRUTTIVE

Page 33: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

CALCESTRUZZO

la misura delle caratteristiche meccaniche si ottiene medianteestrazione di campioni ed esecuzione di prove di compressionefino a rottura

ACCIAIO

VALUTAZIONE DELLE PROPRIETÀ DEI MATERIALI

ACCIAIO

La misura delle caratteristiche meccaniche si ottiene medianteestrazione di campioni ed esecuzione di prove a trazione fino arottura con determinazione della resistenza a snervamento e dellaresistenza e deformazione ultima, salvo nel caso in cui sianodisponibili certificati di prova di entità conforme a quantorichiesto per le nuove costruzioni, nella normativa dell’epoca

Page 34: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

• L’efficacia della stima è condizionata dalla distribuzione delleproprietà del calcestruzzo all’interno dei singoli elementistrutturali, distribuzione che può presentare una consistentevariabilità per diversi fattori.

• Nella scelta della localizzazione dei punti nell’elemento,andrebbero evitate quelle zone ove il calcestruzzo ha

LOCALIZZAZIONE DEI PUNTI DI MISURA

andrebbero evitate quelle zone ove il calcestruzzo hatipicamente caratteristiche diverse da quelle medie come siverifica, ad esempio, in corrispondenza della sommità deipilastri.

• L’andamento delle sollecitazioni può determinare tassi dilavoro fortemente variabili negli elementi e, dunque, stati difessurazione con riduzione della resistenza locale valutata neitest di laboratorio.

Page 35: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

METODI DI PROVA NON DISTRUTTIVI

Sono ammessi metodi di indagine non distruttiva di documentataaffidabilità, che non possono essere impiegati in completasostituzione di quelli distruttivi ma sono consigliati a lorointegrazione,purchéi risultati sianotarati su quelli ottenuti con

VALUTAZIONE DELLE PROPRIETÀ DEI MATERIALI

integrazione,purchéi risultati sianotarati su quelli ottenuti conprove distruttive

Nel caso del calcestruzzo, si adotteranno metodi di prova chelimitino l’influenza della carbonatazione degli strati superficialisui valori di resistenza.

Page 36: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Dettagli costruttivi MaterialiPer ogni tipo di elemento “primario” (trave, pilastro…)

LC1 Quantità e disposizione dell’armatura verificata per

almeno il 15% degli elementi

1 provino di cls. per piano dell’edificio, 1 campione di

armatura per piano dell’edificioLC2 Quantità e disposizione

dell’armatura verificata per almeno il 35% degli elementi

2 provini di cls. per piano dell’edificio, 2 campioni di

armatura per piano dell’edificio

ENTITÀ DEL CAMPIONAMENTO PROVE (MATERIALI)

Tabella C8A.1.3a

Ai fini delle prove sui materiali è consentito sostituire alcune provedistruttive, non più del 50%, con un più ampio numero, almenoil triplo,di prove non distruttive, singole o combinate, tarate su quelle distruttive

almeno il 35% degli elementiarmatura per piano dell’edificioLC3 Quantità e disposizione

dell’armatura verificata per almeno il 50% degli elementi

3 provini di cls. per piano dell’edificio, 3 campioni di

armatura per piano dell’edificio

Page 37: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Il numero di provini riportato nelle tabelle può esser variato, inaumento o in diminuzione, in relazione alle caratteristiche diomogeneità del materiale

Tali caratteristiche sono legate alle modalità costruttive tipichedell’epoca di costruzione e del tipo di manufatto, di cui occorreràtenercontonelpianificarel’indagine

ENTITÀ DEL CAMPIONAMENTO PROVE (MATERIALI)

tenercontonelpianificarel’indagine

Sarà opportuno, in tal senso, prevedere l’effettuazione di unaseconda campagna di prove integrative, nel caso in cui i risultatidella prima risultino fortemente disomogenei

Page 38: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

PROVA Costo RapiditàDanno Strutt.

Danno Non Strutt.

Rappresentatività

Affid.

Carotaggio Alto Bassa ModeratoMedio

Moderata Buona

METODI DI PROVA SUL CALCESTRUZZO

Carotaggio Alto Bassa ModeratoBasso

Moderata Buona

Windsor Medio Alta Minimo Moderato Superficiale Scarsa

Ultrasuoni Medio Alta Nullo Medio Buona Moderata

Scleromet. Basso Alta NulloMedioBasso

Superficiale Scarsa

Caratteristiche di alcuni metodi di prova per la determinazione della resistenza del calcestruzzo

Page 39: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

• È il metodo distruttivo più diffuso. Resistenza stimata inmodo diretto (come per i campioni standard)

• È NECESSARIO per la definizione diretta della resistenza delconglomerato e calibrare i risultati dei metodi non distruttivi

• Il prelievo di carote da strutture in opera è regolato dalla normaUNI EN 12504-1

METODI DISTRUTTIVI: IL CAROTAGGIO

UNI EN 12504-1

• Il criterio fondamentale da adottare è quello di ridurre al minimol'effetto diRIMANEGGIAMENTO dovuto all'estrazione

• Diametro delle carote non minore di 3 volte la dimensionemassima dell'aggregato, l'altezza possibilmente pari a 2 volte ildiametro

Page 40: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Fissaggio carotatoreFissaggio carotatore

METODI DISTRUTTIVI: IL CAROTAGGIO

CaroteCarote

Page 41: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Estrazione di una carotaEstrazione di una carota

METODI DISTRUTTIVI: IL CAROTAGGIO

Page 42: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Estrazione di una carotaEstrazione di una carota

METODI DISTRUTTIVI: IL CAROTAGGIO

Page 43: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

PROVE PROVE DIDI COMPRESSIONECOMPRESSIONE

METODI DISTRUTTIVI: IL CAROTAGGIO

1) Rettifica campioni

2) Strumentazione campione

3) Esecuzione prova

30

0

10

20

0.00 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05

σ

ε

Modulo elastico Ec

Page 44: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

La resistenza misurata sulle carote risente di numerosi fattoriche la differenziano da quella che si misurerebbe in sito e suun equivalente provino standard:

1) diverse modalità di preparazione e stagionatura

2) differente età di stagionatura tra carota e provino standard

METODI DISTRUTTIVI: IL CAROTAGGIO

3) posizione del prelievo nell'ambito dell'elemento strutturale (ades. al piede o alla testa di un pilastro, parallelamente oortogonalmente alla direzione di getto)

4) il disturbo che consegue alle operazioni di prelievo

5) dimensioni delle carote (ad es. h/Ddiverso da 2)

6) presenza di armature incluse

Page 45: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Per convertire leN resistenze ottenute sulle carotefcar,i nellecorrispondenti resistenze in-situfcis,i può essere adottata laseguente relazione:

ELABORAZIONE RISULTATI DEL CAROTAGGIO

( ) cardadiaDHc fCCCCf ⋅⋅⋅⋅= /

• CH/D = coefficiente correttivo perH/D diversi da 2, pari aCH/D = 2/(1.5+ D/H)+ D/H)

• Cdia = coefficiente correttivo perD ≠ 100 mm, pari a 1.06, 1.00 e 0.98per D, rispettivamente, uguale a 50, 100 e 150 mm

• Ca = è il coefficiente correttivo perarmature incluse, da assumere paria 1.02-1.13 in funzione della posizione e del diametro dellabarrainclusa

• Cd = coefficiente correttivo per il rimaneggiamento dovutoall’estrazione. Si ritiene corretto assumereCd = 1.20 perfcar < 20 MPa,eCd = 1.10 perfcar > 20 MPa (Collepardi 2002)

Page 46: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

La valutazione di edifici in c.a.

Corso diRiabilitazione Strutturale

POTENZA, a.a. 2009 – 2010

La valutazione di edifici in c.a.L’influenza del carotaggio

Dott. Marco VONADiSGG, Università di

[email protected]

http://www.unibas.it/utenti/vona/

Page 47: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

PROVE NON DISTRUTTIVE: SCLEROMETRO

Superficie 10x10

10 battute

Page 48: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

PROVE NON DISTRUTTIVE: SCLEROMETRO

Curva indice di rimbalzo-resistenza cubica a compressione

Page 49: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

L’utilizzo dello sclerometro é regolamentato dalla norma UNI EN

12504 – 2 (2001)

La norma precisa che lo sclerometro può essere utilizzato per

PROVE NON DISTRUTTIVE: SCLEROMETRO

- VALUTARE LA OMOGENEITÀ DEL CALCESTRUZZOIN–SITU

- DELIMITARE ZONE DI CALCESTRUZZO DEGRADATOO DI SCARSA QUALITÀ

- STIMARE LE VARIAZIONI NEL TEMPO DELLEPROPRIETÀ DEL CALCESTRUZZO

Page 50: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

NON PUÒ essere usato per la determinazione della resistenza.

Dovrebbe essere costruita una curva sperimentale di taratura

40

50

Res

iste

nza

Cub

ica

a C

ompr

essi

one

(N/m

m2 )Eseguendo in alcuni punti

prove sclerometriche ecarotaggi, si correlano i

PROVE NON DISTRUTTIVE: SCLEROMETRO

10

20

30

15 25 35 45 55

Indice di Rimbalzo

Res

iste

nza

Cub

ica

a C

ompr

essi

one

(N/m

m

carotaggi, si correlano irelativi risultati ottenendo unarelazione che fornisce Rc infunzione dell’indice dirimbalzo S, dalla quale siricavano valori di resistenzain altri punti in cui si effettuala sola prova sclerometrica

Page 51: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

• Bassa affidabilità determinata dal fatto che la prova coinvolge loSTRATO SUPERFICIALE DI CALCESTRUZZO (nonrappresentativo del calcestruzzo interno)

• La CARBONATAZIONE che interessa lo strato superficialeaumentandone la rigidezza, incrementa il valore dell'indice dirimbalzo

PROVE NON DISTRUTTIVE: SCLEROMETRO

45

50

55

60

• La durezza superficiale di calcestruzzi stagionati é maggiore diquella interna.STIMA IN ECCESSOdella resistenza

• Le curve S - Rc degli strumenti sono riferite aCALCESTRUZZI “GIOVANI”

20

25

30

35

40

45

0.00 10.00 20.00 30.00 40.00 50.00

Ir

fc [MPa]

Page 52: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

RAPPRESENTATIVITÀ

PROVE NON DISTRUTTIVE: SCLEROMETRO

45

50

55

60

20

25

30

35

40

0.00 10.00 20.00 30.00 40.00 50.00

Ir

fc [MPa]

Page 53: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

L’utilizzo del metodo ultrasonico è regolamentato dalla norma

UNI EN 12504 – 4 (2005)

La prova consiste nel misurare il tempo impiegato da onde

soniche, di frequenza compresa tipicamente nell’intervallo 40-120

KHz, ad attraversareun mezzo compreso tra il trasduttore

PROVE NON DISTRUTTIVE: ULTRASUONI

KHz, ad attraversareun mezzo compreso tra il trasduttore

trasmittente Tx e quello ricevente Tr collocati a distanza nota,

ricavandone la velocità di propagazione

V = L / t

Page 54: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

TxTr

L

Lettura per Trasparenza

Tx

Tr

L

Lettura d’Angolo

PROVE NON DISTRUTTIVE: ULTRASUONI

Tx Tr1 Tr2

L1

L2

Lettura di Superficie

Page 55: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Legame teorico V - fc

40

50

60

70

80

90

fc (M

Pa)

fc = 3.8 .10-5 V9.66, [MPa]

PROVE NON DISTRUTTIVE: ULTRASUONI

LaLa relazionerelazione teoricateorica tratra velocitàvelocità ultrasonicaultrasonica ee resistenzaresistenza aacompressionecompressione cheche sisi ottieneottiene èè deldel tuttotutto inaffidabileinaffidabile

0

10

20

30

40

0 1 2 3 4 5

V (Km/s)

fc (M

Pa)

Page 56: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

30

40

50

60

Res

iste

nza

Cub

ica

a C

ompr

essi

one

(N/m

m2 )

PROVE NON DISTRUTTIVE: ULTRASUONI

Esempio di relazione velocità ultrasonica-resistenza a compressione rilevata su carote (da CEB 1989)

0

10

20

3 3,5 4 4,5 5

Velocità Ultrasonica (km/sec)

Res

iste

nza

Cub

ica

a C

ompr

essi

one

(N/m

m

Page 57: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

RAPPRESENTATIVITÀ

PROVE NON DISTRUTTIVE: ULTRASUONI

4000

5000

V [m

/s]

1000

2000

3000

0.00 10.00 20.00 30.00 40.00 50.00

V [m

/s]

fc [MPa]

Page 58: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Il calcestruzzo non é un mezzo omogeneo, isotropo ed elastico,per cui il legame tra velocità di propagazione e caratteristichemeccaniche deve tener conto delle sue reali proprietà fisico-chimiche.

• rapporto acqua/cementoI fattori che maggiormente influenzano le misurazioni sono:

PROVE NON DISTRUTTIVE: ULTRASUONI

• rapporto acqua/cemento

• età del conglomerato

• contenuto di umidità

• presenza di armature

• stato di sollecitazione

Page 59: Edifici Esistenti in c.a_indagini 2

Il metodo ultrasonico si rivela invece molto affidabile nelvalutare laomogeneità del conglomerato e rilevarne lostato fessurativo.

Utilizzo delle lettureultrasoniche superficialiper stimare la profondità

Tx Tr1 Tr2

L/2

L L

L/2

PROVE NON DISTRUTTIVE: ULTRASUONI

per stimare la profonditàdi lesioni

Rapportando i tempi di transito:

- tf nella zona fessurata (Tx� Tr1)

- ti nella zona integra (Tr1� Tr2),

si ottiene la profondità c della lesione:

12 2

2

−=tt

i

fLc

L L