GIORNALINO MENSILE N° 322 SETTEMBRE 2018
REDATTO CON GLI OSPITI DELLA FONDAZIONE
“CARD. GUSMINI” di VERTOVA, VIA SAN CARLO, 30
SERVIZIO ANIMAZIONE
TEL 035/737613 - FAX 035/737661
Email: [email protected]
Sito internet: www.fondazionegusmini.it
Facebook: pagina “Fondazione Card. Gusmini
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SETTEMBRE 2019…..
Il nono mese dell'anno secondo il calendario gregoriano prende in realtà il nome dal
numero sette, in quanto nell’antica Roma prima che Giulio Cesare promulgasse il
calendario giuliano spostando l'inizio dell'anno al 1° Gennaio questo era il settimo
mese dell'anno. Settembre può definirsi al tempo stesso ultimo mese dell'estate e
primo mese dell'autunno; è in questo mese che cade l'equinozio di autunno (il 22 o
23), momento particolare in cui la durata delle ore di luce e di buio è uguale su tutto il
pianeta. Nell’antica Roma a Settembre si svolgevano i festeggiamenti per Giove
Capitolino che con Minerva e Giunone costituiva la Triade Capitolina.
Durante questi festeggiamenti che duravano 16 giorni si svolgevano parate militari,
giochi circensi, sfilate di musici, danzatori, atleti e giocolieri. Le statue degli Dei
erano portate in processione e al termine molte vittime erano sacrificate sugli altari
dopo essere state cosparse di mola (germe di grano tostato), da cui deriva il verbo
immolare. Il culto della Triade capitolina non era come può sembrare solo pubblico,
ma era molto sentito anche a livello familiare. Gli animali simbolici collegati alla
Triade erano l'aquila, il pavone e la civetta.
Settembre è un mese legato al ciclo annuale della vite, per la vendemmia. In
campagna inoltre finita la lavorazione dei terreni e raccolti gli ultimi tagli delle
foraggifere ci si prepara alla semina del grano. Molti sono i frutti che questo mese ci
regala, oltre alla già citata uva, troviamo castagne, noci, nocciole, mele e pere,
giuggiole e le ultime pesche e susine. Nell'orto patate, melanzane, peperoni,
pomodori e zucchine, bietole si raccolgono ancora per tutto Settembre, insalate,
cicorie, spinaci, cavolfiori e broccoli, carote, fagioli già preannuncio di piatti più
invernali sono il dono di Ottobre. Per gli appassionati in questo mese è tempo anche
di funghi, da raccogliere con sapienza e rispetto per il bosco e i suoi abitanti.
Per quanto riguarda il calendario celtico e neopagano, l’equinozio d’autunno prende
il nome di Mabon. Questa festività veniva anche chiamata Michaelmas in onore
dell’Arcangelo Michele, l’Arcangelo di Fuoco, e in Settembre nell’antichità si
svolgevano anche i Grandi Misteri di Eleusi. Mabon è il secondo Sabbat dedicato al
raccolto autunnale, che si celebra quando il ciclo produttivo è ormai concluso, le
foglie iniziano ad ingiallire e gli animali iniziano a fare provviste per prepararsi
all’arrivo dei mesi freddi, mentre molte specie di uccelli iniziano a migrare verso
Sud. Mabon, un dio di origine gallese, secondo la leggenda, viene rapito dalla madre,
Modron (La Grande Madre) e poi liberato da Re Artù, sebbene Mabon fosse
prigioniero felice durante tutto il periodo. Questo rapimento simbolico rappresenta il
periodo di “incubazione”, in cui il dio “entra” nella madre e in questo senso si
sacrifica, ed entra dunque nel mondo delle ombre, il mondo sotterraneo, l’Aldilà, e lì
rimane fino alla sua rinascita in primavera.
Il dio si trova ora sulla soglia degli Inferi e rappresenta dunque il passaggio dalla vita
alla morte; porta però in sé il germe della promessa di vita, di rinnovamento, di
rinascita. Il sole infatti in questo periodo diventa sempre più debole, le giornate
sempre più corte e ci si prepara ad affrontare l’inverno, che sembra essere la stagione
più lunga e difficile.
È la festa dell’equilibrio ed è tempo di bilanci: possiamo veramente passare in
rassegna i frutti che abbiamo raccolto dal nostro lavoro. È il periodo dell’aratura,
attività da sempre accompagnata da numerosi e diversi riti locali per ringraziare il
raccolto e propiziarsi gli dei e pregarli affinché donassero un inverno mite o non
troppo aspro. È anche il tempo della vendemmia, che veniva anch’essa accompagnata
da numerosi rituali grazie alla sua profonda valenza simbolica – la trasformazione
dell’uva era vista come simbolo della trasformazione spirituale degli uomini che,
come il vino viene chiuso nel buio delle botti e delle cantine, venivano iniziati ai riti
misterici nel buio di santuari e templi sotterranei.
Mabon è quindi una festa iniziatica, finalizzata alla ricerca di un nuovo livello di
consapevolezza. È tempo di iniziare ad interiorizzarci, a viaggiare entro noi stessi
accompagnati dal buio che avanza e che concilia alla riflessione sui misteri della
trasformazione attraverso la morte, sempre portando in noi stessi il seme della
rinascita.
RICETTA FOCACCIA DOLCE ALL’UVA
Mi hanno regalato una cassetta di uva bianca dolcissima e l'altro giorno ero alla
ricerca di un dolce per utilizzarla, cosi' leggendo qua e la, sono incappata nella ricetta
della focaccia dolce all'uva, una ricetta toscana di cui fino alla settimana scorsa non
conoscevo l'esistenza. La focaccia dolce all'uva è un ibrido tra un dolce e una
focaccia, l'impasto e' sofficissimo e quando si addenta il chicco d'uva e' davvero
sfizioso sotto al palato. Come primo esperimento per preparare questa focaccia ho
utilizzato dell'uva bianca, la prossima volta proverò invece un'altra ricetta che
prevede l'uva fragola e l'olio di oliva al posto del burro. Se vi va di assaggiare una
focaccia dal sapore diverso, e che vi profumi tutta la casa di autunno, questa e' la
ricetta che ho provato io, davvero ottima. Auguro a chi passa di qui una buona
giornata, e ci leggiamo alla prossima ricetta :)
Ingredienti per una teglia 30x40 cm:
500 gr di farina 0
100 gr di zucchero
15 gr di lievito di birra
250 ml di acqua
50 gr di burro
500 gr di uva
Inviati la lista della spesa
preparazione: 30 min
cottura: 20 minTempo totale: 50 min + 3 ore di lievitazione
totale: 50 min
COSA BOLLE IN
PENTOLA NEL MESE DI SETTEMBRE…
PROVE DEL CORO ARCOBALENO:
LUNEDI’ 2/30 settembre IN ANIMAZIONE alle ore 9.45/11.30
NUOVO LABORATORIO …. L’ATELIER SENSORIALE:
Lunedi 23 settembre IN ANIMAZIONE dalle ore 14,30 alle 16.30
GIOCHIAMO A BOCCE IN ANIMAZIONE! :
MERCOLEDI 25 settembre dalle ore 14,30 alle ore 16.00
IN ANIMAZIONE SUPER TOMBOLA DI SETTEMBRE
MERCOLEDI 11 settembre dalle ore 14,30 alle ore 16.30
Tutti al Cinema:
MERCOLEDI’ 11 e il 25 settembre dalle ore 10,00 alle ore 11.30
CANTIAMO INSIEME e merenda per tutti in Animazione!!
VENERDI’ 6 settembre IN ANIMAZIONE dalle ore 14,45!
Festa Dei Compleanno Di Settembre
Mercoledi 30 settembre alle ore 14.45 in SALA POLIVALENTE
GIORNATA SPECIALE MAARTEDI 10 SETTEMBRE
GITA AL CASTELLO DI MALPAGA
GIORNATA SPECIALE SABATO 14 SETTEMBRE
“FACCIAMO FESTA INSIEME !!!... CAMMINATA
HOSPICE”
BUON SETTEMBRE A TUTTI !!!!!!
14 SETTEMBRE CAMMINATA HOSPICE
"Un momento di festa, di incontro e di condivisione, per sensibilizzare la popolazione
sul tema dell’Hospice e delle Cure Palliative. Sabato 14 settembre 2019, presso la
Fondazione Card. Gusmini, l’Associazione Volontari e Sostenitori dell’Hospice di
Vertova, con la collaborazione della Fondazione IPS Cardinal Gusmini onlus di
Vertova, il GAV di Vertova, il GS Semonte, l’AVIS di Vertova, l’ADMO Val
Seriana e il CSI di Bergamo, organizza la 6^ edizione della Camminata pro Hospice,
che quest'anno sarà sotto le stelle.
Infatti la grande novità di quest'anno è che la camminata non competitiva prenderà il
via alle 19:00. Prima della partenza sono previsti momenti di intrattenimento e
tematico: musica, trucca bimbi, ma soprattutto attività di sensibilizzazione
sull’importanza delle cure palliative. Significativa la presenza dell’ADMO Val
Seriana e della sezione AVIS di Vertova, per sensibilizzare e promuovere la
donazione di midollo osseo e di sangue: le loro rappresentanze saranno presenti per
tutta la durata della manifestazione, per informare e sensibilizzare la popolazione su
questi temi importantissimi.
La camminata (accessibile a tutti) si svilupperà lungo un tracciato di 6 km, toccando i
paesi di Vertova, Semonte e Fiorano al Serio. La festa proseguirà con il rinfresco per
i camminatori e per chi lo vorrà un buonissimo "Pà e Strinù" grazie alla preziosa
collaborazione del Gruppo Alpini Semonte ed il Gruppo Alpini Vertova-Colzate.
Chiaro l’obiettivo della camminata: sensibilizzare la popolazione alla cultura delle
Cure Palliative. Queste consistono nell’assistenza attiva e totale delle Persone in fase
avanzata di malattia. Le cure palliative rispettano la vita e considerano il morire come
un processo naturale. Il loro scopo non è quello di accelerare o differire la morte, ma
quello di garantire la migliore qualità di vita sia alla Persona ammalata che alla sua
famiglia."
VI ASPETIAMO NUMEROSI
I nostri momenti speciali a cura di Casa Serena
L’estate è il periodo dell’anno più movimentato e “frizzante”, siete
d’accordo con noi?
Come avrete visto dai nostri articoli, qui in Fondazione stiamo facendo
tante belle esperienze e oggi vogliamo raccontarvene un’altra, che
abbiamo vissuto nel mese di luglio!
Siamo stati invitati a casa della nostra Teresa, dove figlio e nuora ci hanno
accolto con tanto affetto e tanta gentilezza. Oltretutto erano presenti anche
l’altro figlio, con la nuora e i nipoti di Teresa! Dovete sapere che Teresa
abita in Valle Vertova, quindi, con il nostro pullmino, ci siamo avventurati
lungo una strada ripida e a tratti stretta… ma sentiamo i racconti
direttamente dalla voce dei nostri nonni!
Teresa, la proprietaria di casa, è stata molto contenta di questa giornata:
“Mi è proprio piaciuto. Sono contenta di aver ospitato a casa mia questa
bella compagnia, grazie all’impegno di mio figlio e mia nuora! …E sono
contenta perché è piaciuto anche agli altri ospiti! E’ stata una giornata
emozionante!!!”
Rosaria afferma “E’ stata una bella giornata. Eravamo in un bel posto!”
Dovete sapere che lei è pratica della zona, perché un suo fratello abitava
proprio da quelle parti! Anche il nostro Lino è pienamente d’accordo con
Rosaria “E’ stato proprio bello!”.
E ora la parola a Zilio: “E’ stata una bella giornata, siamo stati accolti con
molta gentilezza… ci hanno messo proprio a nostro agio! Il figlio di
Teresa ha preparato una buonissima grigliata di carne e noi avevamo
portato del riso freddo e del formaggio. Ma non è finita… la nuora di
Teresa aveva preparato anche una squisita torta e anche l’altra nuora ne
aveva portata una!” Insomma, per concludere un lauto pasto… due belle
fette di torta e l’immancabile caffè!!! “Il posto era proprio bello”, continua
Zilio, “una casa bellissima e un’ottima compagnia! Certo, io non riuscirei
proprio ad abitarci… E’ troppo distante dal centro del paese e poi… che
strada ripida! Chissà che silenzio e che buio di sera… Certo, chi abita qui è
abituato e, probabilmente, non ci fa nemmeno caso!” Ma c’è dell’altro.
Dovete sapere che c’era anche un gallo un po’ particolare a casa di
Teresa… come racconta Liliana: “C’era un gallo che cantava in
continuazione! L’abbiamo sentito tantissime volte, nonostante non fosse
mattina presto!!!” Questo gallo ci ha accompagnato con il suo canto per
tutto il tempo, anche durante il pranzo! Certo che… non ci sono più i galli
di una volta… che cantavano al sorgere del sole dando la sveglia a tutto il
pollaio e a tutta la casa!!! Tra l’altro, ci hanno spiegato che, oltre a essere
un po’ strambo per via del canto, aveva anche la pessima abitudine di
beccare chiunque entrasse nel pollaio… “Un gallo così” dice Zilio “sta
bene in padella!!!” Ma torniamo alla nostra Liliana, che ci tiene a dire “E’
stata una bella giornata e siamo stati accolti molto bene! Certo che… la
casa di Teresa è proprio in montagna!” Anche Giovanna concorda
pienamente con Liliana! Ma, attenzione bene, c’è anche chi ha apprezzato
molto questa location! Sentite un po’ la nostra Marisa: “Mi sono trovata
proprio bene a casa di Teresa. Abbiamo ricevuto una bellissima
accoglienza, abbiamo mangiato veramente bene e poi mi piaceva molto il
posto… l’ho detto anche a chi ci ha ospitato che, potendo, mi sarei fermata
su, senza più scendere!!!” C’è da dire che, nonostante fossimo a pochi
minuti di macchina dalla Fondazione… a casa di Teresa regna una
bellissima quiete e si è immersi nella natura! Vogliamo proprio ringraziare
di cuore Teresa, il figlio, la nuora e tutti i presenti per la calorosa
accoglienza e la bellissima giornata trascorsa in ottima compagnia.
Un saluto a tutti voi da tutti noi!!!
STORIE DI VITA
In questi articoli vogliamo raccontare alcune storie di vita nella
convinzione che la raccolta della biografia personale nonché il raccontarsi
siano una forma di cura che, nella misura in cui ci si apre all’ascolto, crea
benessere….
Io aiutavo mio marito in macelleria. Veniva gente fin da Bergamo che
passava da Cene per andare al lavoro o anche da Vall’Alta. La voce
girava…”Turtuliano e la Piera fanno furore!!!”. Si lavorava tanto per
passaparola perchè ci conoscevano tutti. Però non volevamo i “pagherò”
… eravamo poveretti anche noi….e la merce andava pagata in
anticipo!!!!C’era anche il daziere da pagare….. era un signore che veniva
se era tutto a posto e se le bestie avevano il timbro, altrimenti non si
potevano vendere.
Quello che lavorava di più era mio marito, io stavo dietro al banco e
servivo i clienti. Eravamo aperti il lunedì mattina e dal martedì al sabato;
ogni tanto tenevamo aperto anche la domenica mattina fino alle 12.00 se
c’era qualche festa.
Mio marito macellava le bestie e poi le vendeva. Ci volevano almeno 20
giorni perché la carne diventasse buona. Dopo aver ammazzato le bestie le
attaccava con dei rampini per far scivolare il sangue ; poi si toglievano le
interiora e con quelle si faceva la trippa…. Non si buttava via niente!!!
La gallina veniva riempita con pane, formaggio e uova per fare un buon
ripieno e poi la si metteva nella cella frigor.
Vendevamo carne di maiale, la carne di mucca non vecchia quindi vitello
o vitellone.
Mi piaceva molto il mio lavora perché ero sempre a contatto con le
persone e potevo stare sempre vicino al mio caro Turtuliano!!!!
DAL NUCLEO ALZHEIMER
PRANZO INSIEME! Oggi casa Serena, nucleo Alzheimer e centro diurno hanno preparato un buon pranzo.
Verso le 12 arrivano gli invitati e prendiamo posto. Il menù prevede torte salate di
ogni genere e tipo (con zucchine, formaggio, spinaci, carciofi, ...): sono veramente
buone e io faccio il bis. Per pulire la bocca abbiamo mangiato i formaggi con del
pane. Il dolce è una varietà di pezzi d’anguria e melone con gelato. Tutto è buono,
apprezzato e eccellente. Prima di congedarci ho preso la parola per ringraziare tutti i
nonni che hanno preparato questo pranzo con passione e amore. Per la prossima volta
ci sarà una variazione: bisognerà preparare un pranzo con ricette regionali, nazionali
o internazionali. Non è mancato un buon caffè.
GITA AL LAGO DI ENDINE Oggi verso le ore 9.30 ci siamo radunati per andare al lago di Endine: ammiriamo con
molto stupore la bellezza del ristorante K – BEACH. Il lago è a pochi metri e
vediamo turisti che fanno il bagno: anche noi avremmo voluto farlo o almeno
immergere i piedi nel lago, la tentazione era molta. Intanto che aspettavamo l’ora del
pranzo abbiamo gustato un caffè o un aperitivo; qualcuno ha fatto una passeggiata per
ammirare le bellezze del lago. Nell’aria era presente un odore di pesce, di lago o di
alghe. Arrivano le 12: è pronto il pranzo. Riso con un profumo di vino e dei pezzi di
formaggio grana e un secondo a scelta tra pesce o arrosto di carne con patate al forno.
Dolce e caffè hanno terminato il pasto. Voglio ringraziare tutto il personale che ci ha
accolto a braccia aperte. Durante il pranzo ho parlato con l’autista Salvatore e ho
scoperto che 28 anni fa lavoravamo insieme in una fabbrica del mio paese.
GRIGLIATA DI CARNE CON GLI ALPINI DI
SEMONTE I nostri alpini del paese, insieme a Raffaele, hanno organizzato una giornata speciale
per tutti gli ospiti della Fondazione, cucinando per molto tempo. Ci hanno preparato
una buonissima grigliata di carne con l’immancabile polenta: cotechini, spiedini e
costine e un pezzo di formaggio. Tutto era buono e apprezzato. Io ho fatto anche il
bis diverse volte. L’attenzione e l’allegria fanno di questo giorno una giornata bella e
unica. Siamo tutti felici e entusiasti. La giornata è proseguita con l’animazione di
Amadio e Martino che hanno cantato fino alle ore 17.30. Vengono festeggiati i
compleanni di questo mese degli ospiti e ad
ognuno viene donato un regalo e fatta una
fotografia con i parenti. Tutti gli ospiti
hanno ballato con grinta. Verso le ore 16.00
viene fatta una pausa per fare riprendere a
cantare Amadio e Martino e per servire a
tutti una fetta di torta. Ringraziamo tutti per
averci fatto passare una giornata fantastica,
e diversa dalle altre.
FESTEGGIAMENTI PER S.
GUALTIERO. Nel calendario S. Gualtiero ricorre per ben
6 volte! Io lo festeggio in questo giorno. Il
22 luglio è famoso anche per la festa di
Maria Maddalena e viene in secondo piano
la presenza di S. Gualtiero. Il mio santo è uno dei seguaci di S. Francesco d’ Assisi,
con lui ha condiviso tutta la sua vita in povertà, castità e obbedienza. Hanno costruito
insieme la Porziuncola dopo il fallimento delle Crociate. Con lui sono andati anche a
Roma per far riconoscere il loro ordine. Per questo giorno abbiamo fatto una
festicciola: ho offerto a tutti una buona fetta di anguria. Ringrazio tutti, anche alcuni
amici del paese che mi hanno fatto gli auguri.
GITA A BELLAGIO Oggi alle 8.30 ci siamo preparati per andare a Bellagio: la compagnia è bella e il
viaggio di due ore e mezza non ci pesa. Quando siamo arrivati abbiamo ammirato il
panorama: il lago è di fronte a noi a pochi passi. I ristoranti sono pieni di clienti che
non badano a spese; infatti ci sono molti turisti da tutto il mondo. Alcuni hanno
automobili d’epoca e di lusso. Abbiamo trovato delle panche all’ombra per
consumare il pasto. Abbiamo bevuto tante granite e qualcosa di fresco perché la
giornata è molto calda. Abbiamo visto dei bei battelli. E’ stata una bellissima giornata
e una bella gita rilassante. Un vero grazie va a Daniela e Ramon che ci hanno
accompagnato e sopportato.
UN MOMENTO DI ALLEGRIA. Oggi verso le 14.45 ci siamo radunati in Animazione per passare un pomeriggio
diverso e pieno di allegria. Tanti ospiti hanno ballato fino allo sfinimento, hanno fatto
più volte il trenino. Tra il pubblico c’è stato un ragazzo che si è esibito a cantare una
canzone molto bella e romantica. Durante lo spettacolo musicale viene offerta a tutti
una buona fetta d’anguria.
GITA AL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE
GRAZIE. Oggi alle ore 10 siamo partiti per andare a visitare il Santuario di Ardesio, cioè la
Madonna delle Grazie. Il tempo all’inizio non prometteva niente di bello ma più tardi
è arrivato il sereno. La Chiesa si trova dove un tempo c’era la casa di Marco, un
signore che aveva una stanza ornata di Immagini Sacre, dipinte nel 1449 da un
sacerdote. Ancora oggi l’altare maggiore del Santuario mostra il S. S. Crocifisso, la
Vergine Addolorata e numerosi Santi. La sera del venerdì 23/6/1607 un furioso
temporale si scatena nel paese e la Pia Maddalena, moglie di Marco, invita le figlie
impaurite a correre nella stanza dei santi per pregare. Qui le figlie hanno
l’apparizione della Madonna con il bambino in braccio circondata da una luce
vivissima. Si calma il vento e il sereno ritorna in paese. La notizia del prodigio si
diffonde rapidamente in Ardesio e nei paesi vicini. La visione ricompare il lunedì
seguente quando la Pia Maddalena entra con altre due donne a pregare nella stanza e
vede sul capo del crocifisso una corona di stelle. Da lì si susseguono diverse visioni e
con luci che emanano dal corpo della Madonna e dal Crocefisso. Dell’apparizione e
dei prodigi seguenti deposero giurata testimonianza 19 persone davanti alla
commissione vescovile e quindi fu autorizzata l’erezione del santuario. Finita la S.
Messa ci siamo diretti verso la sala del pellegrino per gustare un buon pranzo:
lasagne e arrosto con patatine al forno. Non è mancato il gelato e il caffè. Facciamo
rientro in STRUTTURA un momento prima perché il tempo si fa molto brutto.
PARTITA DI
BEACH VOLLEY. Oggi verso le ore 16.30 siamo
partiti per andare a Gandino
per un torneo di beach volley.
Con noi ci sono le comunità di
Piario e Nembro; le squadre
sono miste e nessuno ha
prevalso sugli altri, è un
momento di felicità e di
allegria per tutti i partecipanti.
Io e Cristiano siamo andati a
prendere qualcosa di buono, mentre gli altri si davano battaglia in campo. Nel torneo
ci sono anche delle belle ragazze, ma oltre a essere belle sono anche brave a giocare a
pallavolo.
Poi ci rechiamo al ristorante dove ci propongono un piccolo stuzzichino; la pizza è
speciale, perché contiene la farina di mais spinato e altre farine particolari. Durante la
cena siamo tutti felici e contenti. Ogni anno a Gandino c’è una festa del paese che
consiste in una gara tra un ragazzo che deve raccogliere 100 uova poste ad un metro
di distanza l’una dall’altra e un corridore che deve andare fino a Fiorano e tornare
indietro; Renato ha detto che quest anno il vincitore è stato il corridore, ma per poco.
Finito di cenare ci siamo recati a Cirano per vedere un bellissimo film all’aperto sotto
le stelle. Sul prato immenso abbiamo messo delle sedie pieghevoli e delle coperte per
vedere il film comodamente.
. Elisabetta, la regina, vede sulla sua finestra Sofia e la invita a presentagli il suo
grande amico.
Sono tutti invitati dalla regina a fare una buona e abbondante colazione e poi gli
propone di portare il suo esercito proprio in questa isola dove vivono i giganti cattivi.
L’ esercito è al completo. In poco tempo l’armata di paracadutisti arriva sull’isola,
prendono tutti i giganti cattivi e vengono abbandonati su un’isola sperduta del
mondo, dove si nutrono di una poltiglia di verdure maleodoranti e immangiabili (i
cetrionzoli). E’ stato un bellissimo film, partecipato da grandi e bambini.
Ringraziamo con tutto il cuore Renato che ha programmato tutto il giorno e la serata;
un grazie va anche a Lino e Anna con i loro ragazzi, perché abbiamo trascorso
insieme un bellissima giornata.
In conclusione voglio ringraziare Ioris che ci ha dato la possibilità di divertirci sul
campo di beach volley all’oratorio di Gandino, grazie anche ai gestori della pizzeria
che ci hanno fatto un buon prezzo e poi una menzione speciale a Ugo e Marta che ci
hanno prestato qualche sedia per vedere il cinema in comodità.
I NATI NEL MESE DI SETTEMBRE… In CPM:
Judith P. il 13 compie 63 anni
Cristiano N. il 15 compie 46 anni
Monica G il 21 compie 53 anni
Diego M il 13 compie 50 anni
Marco L il 24 compie 44 anni
Pierluigi C. il 27 compie 58 anni
In CRM:
Marco L. il 24 compie 44 anni
Antonio C il 6 compie 54 anni
Cristiano N il 15 compie 46 anni
Al Nucleo Alzheimer:
Giuseppina C il 26 compie 86 anni
Savina B. il 27 compie 77 anni
Passidea S. il 27 compie 95 anni
Lucia B. il 29 compie 78 anni
In Casa Serena:
Ermenegilda A. il 24 compie 81 anni
Giovanna P. l’1 compie 86 anni
Martino R. il 2 compie 91 anni
Giovanni P. il 16 compie 77 anni
Basilio C il 29 conpie 90 anni
AL CDI:
Enrica M. il 9 compie 79 anni
Roberto P. il 9 compie 70 anni
Veniero B. il 13 compie 85 anni
Antonio B. il 23 compie 88 anni
Serafina G. il 27 compie 84 anni
Marina S. il 29 compie 82 anni
Faremo festa tutti insieme
LUNEDI 30 SETTEMBRE alle 15 in SALA POLIVALENTE
Vi aspettiamoooo…!!!
ATTENZIONE PAGINA MOLTO IMPORTANTE !!! IL NOSTRO GIORNALE CON CADENZA MENSILE VIENE SPEDITO IN DIVERSE
LOCALITA’ IN TUTT’ITALIA… DA NORD A SUD !!!!!! CI PIACEREBBE PERO’
AGGIORNARE LA NOSTRA BANCA DATI E ASSICURARCI CHE ARRIVI ALLE
PERSONE DAVVERO INTERESSATE !!!
PER QUESTO MOTIVO VI CHIEDIAMO LA CORTESIA DI COMUNICARCI SE SIETE
ANCORA INTERESSATI A RICEVERLO.
CON IL MESE DI NOVEMBRE, QUINDI, SPEDIREMO IL NOSTRO MENSILE SOLO A
QUELLE PERSONE CHE CI FARANNO AVERE LA LORO ADESIONE.
COME ADERIRE ?
BASTA MANDARE UNA MAIL A : [email protected]
Con il NOMINATIVO ESTATTO E L’INDIRIZZO A CUI SPEDIRE IL NOSTRO
GIORNALE. SE POI NON LO VOLETE PIU’ CARTACEO C’E LA POSSIBILITA’ DI
AVERLO VIA MAIL SCARICANDOLO DIRETTAMENTE DAL SITO WEB DELLA
FONDAZIONE: www.fondazionegusmini.it
NON AVETE LA MAIL.. O LA POSSIBILITA’ DI SPEDIRCI LA CONFERMA ON-LINE ? COMPILATE QUI SOTTO IL TAGLIANDO E SPEDITELO A: SERVIZIO ANIMAZIONE FONDAZIONE CARDINAL GUSMINI VIA SAN CARLO 30 24029 VERTOVA (BG) NOME…………………………. COGNOME…………………………………… VIA…………………………………………….. N°…………… CITTA’…………………………………………. PROVINCIA……………………………………
SE NON RICEVEREMO NULLA…. DA NOVEMBRE 2019
VERRA’ SOSPESA LA SPEDIZIONE GRAZIE A TUTTI PER LA COLLABORAZIONE
21 2019
Lessi un po' di tempo fa che mantenere un abbraccio per almeno 20 secondi produce all’interno del nostro organismo elevate quantità di ossitocina, il cosiddetto “ormone dell’amore”: un ormone che favorisce il benessere riducendo i livelli di stress e di ansia. Qual è stato il vostro ultimo abbraccio così lungo da far regolare il respiro con quello dell’altra persona? Quello che all’inizio tutto il corpo sembra un fascio di nervi e alla fine pare fatto di gomma tanto è abbandonato alle onde? Nell’infanzia l’abbraccio è un primo ed importante scambio comunicativo non verbale tra la madre e il bambino, l’abbraccio capace di irradiare calore, di segnalare presenza e amore. Quell’abbraccio in cui il bambino inizia a mettere radici in un mondo nuovo, sconosciuto, iperstimolante e dove il contatto con la madre diventa la rassicurazione e l’attaccamento più importante. In generale nella quotidianità gli abbracci sono molto frettolosi, sono più consistenti in partenze o ritorni, in eventi celebrativi, in contesti un cui l’emotività porta a ricercare un contatto intimo e vicino con l’altro. E’ un gesto così apparentemente semplice e sottovalutato. Abbracciare ed abbandonarsi all’altro può far affiorare parti nascoste, sconosciute o vulnerabili della nostra personalità. In un abbraccio si sta vicini, alle volte si cambia gioia, dolore, conforto, angoscia, felicità, vittorie e sconfitte, amore, paura, forza e inerzia, coraggio e ammirazione. In un abbraccio si mischiamo le anime, si tocca e si percepisce quella dell’altro solo se si è disposti a mostrare e donare la propria. In un intrigo di forze esplosive che generano calore, appartenenza, presenza e amore. C’è chi ama gli abbracci e chi li odia. Chi non riesce ad attaccarsi e chi non riesce a mollare l’appiglio. Chi poggia la testa, chi avvinghia sulle spalle, che sfiora, chi sostiene, chi si abbandona. E voi che abbracciatori siete? Dove vi riconoscete? Vi invito a sperimentarvi e a stupirvi degli abbracci, di ascoltare il silenzio che li accompagna e di porre attenzione a tutto quello che creano e trasformano dentro e fuori di voi!
Isabella
“Ti abbraccerei anche se tu fossi un cactus ed io un palloncino”. Platone
Il mondo è pieno di pazzi, un poco lo siamo pure noi…
ModestaMente Il giornale delle comunità psichiatriche della fondazione Gusmini di Vertova
Anno 5 n. 48 Allegato al n. 322 Settembre 2019 de “L’Arcobaleno” EDITORIALE
Ciao Valter
Modestamente Anno 5 n.48
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Il mondo in un abbraccio
E’ vero!!! un abbraccio racchiude il mondo. Un abbraccio è il più bel gesto d’affetto. È un modo per dirsi ti voglio bene. Un abbraccio è accoglienza, è amore. Abbracciarsi è dirsi un mondo di cose belle. Ci sono gli abbracci di addio, gli abbracci che suggellano un unione oppure gli abbracci di perdono. Con un abbraccio comunichiamo il meglio di noi. Un abbraccio è un emozione ed è talmente bello che ci spinge a raccontarlo. Ah gli abbracci!!! un abbraccio è un gran bel regalo. Ricordo gli abbracci di mia nonna, che mi facevano sentire un piccolo principe. E poi… quell’abbraccio indimenticabile: un mio caro amico che non vedevo da tempo, è venuto a farmi visita. Gli abbracci d’addio per me sono quelli più tristi ed intensi (Michele). Io penso che gli abbracci sono il modo più bello e semplice per dire a qualcuno: “ti voglio bene”. (Ilaria) Neanche a farlo apposta, 2 giorni fa ho sognato una persona che non vedevo da tempo ed ho sognato di abbracciarla con commozione e affetto. L’ultimo abbraccio l’ho avuto a Natale, dopo tanto tempo che non lo facevano le mie sorelle. (Gualtiero) Un abbraccio sincero fa sempre bene ad anima e cuore, sia che sia fra uomo e uomo, donna e donna o uomo e donna. Fa sempre piacere e se dovessi incontrare mia sorella dopo 12 anni mi metterei a
piangere e l’abbraccerei. Gli abbracci vanno costruiti da relazioni, non arrivano dal nulla. (Lorenzo) Un abbraccio è vita, anima e passione. Più ce ne sono più ti danno colore ed energia. Anche un abbraccio da una persona che ti sembra lontana, in quel momento ti potrebbe dar la voglia di vivere. Io sono una persona emotiva per cui un abbraccio vale di più di mille parole. I bambini sono più diretti e spesso abbracciano senza pensarci troppo. (Franco) Un abbraccio sincero fa sempre
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piacere. Preferisco abbracciare che essere abbracciata, senza forse, nessuna distinzione. Mi piace dare calore ed energia con una pacca sul lato b. (Annamaria) Secondo me ci sono molti tipi di abbracci, tutti con il loro valore. A volte un abbraccio è il modo più diretto e immediato per comunicare vicinanza ed affetto, senza la barriera linguistica. Altre volte è meno sentito e di circostanza (Elena).
La redazione della comunità Agorà
IL VALORE DEGLI ABBRACCI
In questo numero, parleremo del valore degli abbracci secondo noi, l’abbraccio è un gesto affettuoso e avvolgente, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista morale, ti fa sentire pieno d’affetto. Sia chi lo dà che chi lo riceve, prova emozioni positive, felicità, armonia, gioia e riconoscimento. Ci sono, diversi momenti
In questo numero, parleremo del valore degli abbracci secondo noi, l’abbraccio è un gesto affettuoso e avvolgente, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista morale, ti fa sentire pieno d’affetto. Sia chi lo dà che chi lo riceve, prova emozioni positive, felicità, armonia, gioia e riconoscimento. Ci sono, diversi momenti, nei quali è bello ricevere un abbraccio ad esempio quando siamo giù di morale, siamo tristi, ci sentiamo soli o stressati, se vogliamo dare e
ricevere affetto, o quando siamo in intimità, diamo all’abbraccio un significato erotico. Ci siamo interrogati su quanto deve durare un abbraccio e abbiamo scoperto che non esiste una giusta durata, tutto dipende dal carattere, da ciò che vogliamo trasmettere e dal nostro abbraccio. Di seguito ci saranno le nostre consuete interviste, ma questa volta abbiamo introdotto una novità, i nostri giornalisti sono usciti all’esterno e hanno raccolto diversi pareri, per le strade di Vertova. - 1 – Cosa è per te un abbraccio? - 2 – Quando hai bisogno di un abbraccio? - 3 – Quanto deve durare per te un abbraccio? - 4 – Chi vorresti abbracciare in questo momento?
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Nives Nives è una ragazza con gli occhi che sorridono, le illuminano il volto, ha 35 anni, pensa che la vita è meravigliosa con i suoi alti e bassi, proprio grazie alle difficoltà si crea il carattere, ama stare con le persone, la arricchisce più delle cose materiali. - 1 – Occasione d’incontro e vicinanza con un’altra persona, un rifugio emozionale. Un vero abbraccio trasmette più delle parole. - 2 – Ci sono due momenti. Il primo è condivisione di gioia, il secondo è bisogno di supporto che non sono le parole. - 3 – Dipende dalla relazione che ho con l’altra persona - 4 – Te! DANIELA Daniela, di passaggio qui a Vertova, è di Clusone, sportiva e tenace arriva qui da noi a piedi, attraverso la pista ciclabile, imperterrita e temeraria nonostante la colonnina di mercurio è a 34°!! - 1 – Gesto d’amicizia, amore e calore, per far sentire la vicinanza. - 2 – Specialmente quando sono triste, o quando ho un problema. - 3 – Non c’è tempo, fino a quando senti d’aver contagiato l’altra persona con la tua allegria. - 4 – Te! Scatta l’abbraccio colmo d’affetto:” che ti porti tanta serenità”. BARBARA Barbara, due occhi azzurro mare, che spiccano in un’abbronzatura favolosa. E’ un A.S.A. della Comunità Rugiada della nostra Fondazione Cardinal Gusmini, come forma di coccola ama cucinare. - 1 – E’ difficile definire un abbraccio, è un segno d’accoglienza, dare è anche avere, ci sono diversi tipi d’abbraccio che fortifica, affetto e amicizia. - 2 – Sempre, assolutamente. - 3 – Infinito! - 4 - Monica, che mi ha fatto l’intervista, mi ha fatto molto piacere. Io sono una persona molto fisica e l’abbraccio mi viene spontaneo.
ANTONIO Seduto al tavolino di un bar, barba incolta con sguardo “intrigante”, si definisce uno strumento musicale, ama la chitarra, viaggi in spiagge incontaminate e tranquillità. - 1 – Un affetto di una persona. - 2 – Nei momenti più tristi della vita. - 3 – Anche pochi secondi. - 4 – In questo momento nessuno, perché sono solo, vorrei un sentimento. AUGUSTA E MARIO
Augusta e Mario arrivano mano nella mano al bar, si siedono vicino ed ecco che incominciamo a
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interagire sono sposati da 59 anni, hanno 4 figli, 9 nipoti e un pronipote, iniziamo a parlare degli abbracci, Mario mi dice quando la famiglia si riunisce, c’è un’armonia di abbracci. - 1 – Un gesto d’affetto. - 2 – In un momento di sconforto, si ha bisogno di qualcuno che ti sta vicino. - 3 – Un istante, ad eccezione dei famigliari. (Mario dice io sono contento della famiglia che ho!) - 4 – Non penso, ora, agli abbracci. GABRIELLA Gabry è un’infermiera della Comunità Quadrifoglio della Fondazione Cardinal Gusmini. Donna poliedrica, dallo spiccato interesse per tutto ciò che la circonda, di grande sensibilità e umanità sempre volta con ogni suo gesto, mai causale, all’ascolto dei pazienti, che per lei non sono solo un nome e cognome. - 1 – E’ una manifestazione d’affetto molto bella, ti ci puoi perdere in un abbraccio o ti ci puoi ritrovare. - 2 – Sempre! Si ha sempre bisogno di abbracci. - 3 – Dipende dalla situazione, può durare secondi o minuti. Non si può stabilire un tempo. - 4 – La più bella intervistatrice del mondo: questa meravigliosa Terry. MELISSA Gentilissima titolare del Arim Bar di Vertova, con la spontaneità mette a suo agio i clienti, infatti accetta di buon grado l’intervista.
- 1 – Modo di comunicare che si vuole bene ad una persona. - 2 – Quando mi sento giù di tono, ho bisogno d’affetto. - 3 – E’ importante l’abbraccio in se, non la durata. - 4 – Tutti coloro che hanno bisogno di un abbraccio. ANONIMO - 1 – E’ una manifestazione d’affetto importante. - 2 – Quando mi sento triste. - 3 – Dipende dalla situazione. - 4 – La mia amica Sarah, il mio ragazzo, i miei fratelli e mia mamma. ANONIMO - 1 – Un’espressione sincera di affetto e calore! - 2 – Sempre, però solo da chi voglio. - 3 – Dipende da chi me lo da o a chi lo faccio. - 4 – La mia amica Michela,
Giordy ed i miei famigliari. Anche i miei micetti: Billy e Toffee ANONIMO - 1 – E’ un modo di comunicare e volersi bene. - 2 – Quando mi sento giù di tono. - 3 – Non c’è un tempo per un abbraccio. - 4 – I miei genitori e la mia amica Elisa, Naty ed il mio fidanzato.
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ANONIMO - 1 – Una forma per scambiarsi affetto e sentimenti. - 2 – Quando mi viene da dare o ricevere affetto. - 3 – Circa 20/30 secondi. - 4 – Un’ eventuale fidanzata che non ho. Le interviste, ci hanno confermato che i significati dell’abbraccio, possono essere molteplici. Così come le modalità di darli. Ma il comune denominatore, è che per tutti l’abbraccio è fondamentale. Come un raggio di sole che scioglie la neve, dopo un freddo inverno.
La redazione delle comunità Quadrifoglio e Rugiada
IL BORSELLO DI TELA VERDE
Un geologo viene a trovarci in CPM
Munito di borsello di tela verde, ecco che arriva il geologo Fiorenzo Poli. Come un prestigiatore estrae dal suo cilindro oggetti di ogni genere, ecco che Fiorenzo estrae dalla sua sacca meravigliose pietre, che posiziona con scioltezza su un telo di velluto nero: meravigliosi cristalli di quarzo, chiamato in passato ma a volte anche oggi cristallo di rocca, e una pietra grigia che chiama porfirite. Il nostro geologo ci invita a guardare, toccare, osservare con una lente di ingrandimento campioni minerali che provengono tutti dalla media val Seriana, tra quota 1200 e quota 2000. Li ha raccolti
scavando a mani nude nel terreno argilloso, senza rompere o danneggiare l’ambiente. La porfirite sembra, alla vista, meno bella, ma è una roccia assai importante: è una roccia di origine magmatica, ed è la roccia “madre” che, eruttata in tempi antichissimi allo stato fuso, ha formato importanti filoni che hanno trasformato le rocce calcaree nel cosiddetto marmo nero della val Seriana, che si trova, per esempio, nella zona di Gazzaniga. L’ obelisco di Gazzaniga, in marmo nero (calcare nero), è alto ben 6,20 metri ed è formato da 3 pezzi sovrapposti tagliati e lucidati, provenienti da un’unica vena di “marmo nero di Gazzaniga e Orezzo”. Il monumento al Marinaio di Gazzaniga è in parte costruito con un’altra importante roccia magmatica, in questo caso il granito dell’Adamello. Quando le rocce magmatiche si raffreddano può accadere che al loro intero si formino delle bolle d’aria, entro cui
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cristallizzano minerali, come per esempio il quarzo. Queste bolle tappezzate all’interno di minerali sono dette “geodi”. Dal borsello verde ecco esce una selce, rinvenuta in una grotta, possibile rifugio di antichi cacciatori, e delle punte di freccia, sempre ricavate da questa roccia tagliente. Mostrandoci gli antichi manufatti di selce, il nostro geologo ci parla dell’ossidiana, una pietra naturale di origine vulcanica che ha struttura e composizione simile al vetro, assai usata e anche commerciata nell’antichità per farne strumenti taglienti come un bisturi. Fiorenzo ci parla anche di minerali, soprattutto cristalli, a cui venivano attribuiti poteri curativi. Per esempio all’ametista si attribuiva il potere di indurre sobrietà contro l’alcolismo, al quarzo di dare equilibrio. Fiorenzo ci racconta che quando trova un cristallo si sente come irraggiare, e ringrazia la Terra che glie lo ha donato. Ha un rapporto di affinità e di grande rispetto con la Terra. Ricorda ancora il primo ritrovamento casuale di un cristallo il 20 aprile del 2007. Quel cristallo rimane il suo più bel tesoro. Prima cercava fossili, anche recandosi in alta valle Seriana, sulla Presolana, antica formazione corallina, e sul monte Pora, oltre che sull’Alben. Fiorenzo conclude il suo intervento lasciando in noi la forza del suo rapporto di grande intensità con la natura e del rispetto per il nostro pianeta.
Monica
La follia viaggia veloce…. cavalcala
II Edizione
14 Luglio 2019: 2° raduno Ferrari!
Domenica 14 luglio in Fondazione si è tenuto un evento di solidarietà promosso dalla famiglia Zaninoni e dal Ferrari Club di Caprino Bergamasco: il secondo raduno di Ferrari dal titolo “La follia viaggia veloce…. cavalcala”. Era una giornata che coinvolgeva non solo noi utenti e operatori delle tre comunità psichiatriche Quadrifoglio, Rugiada e Agorà della Fondazione ma anche tutta la popolazione interessata dei paesi
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vicini. Alle ore 10.00 è iniziato il ritrovo: abbiamo visto sfilare tantissime macchine, una più bella dell’altra. Ho avuto la possibilità di parlare con degli amici del Club Ferrari circa la stagione sportiva della rossa e il suo pilota storico Schumacher. In questi anni, molte volte, la Ferrari è stata penalizzata ma non è giusto perché se ci sono delle regole devono essere applicate a tutte le scuderie senza fare distinzione. Durante la mattinata c’erano alcuni stand, quello degli amici del Club che avevano diversi gadget della Ferrari e quello del nostro giornale Modestamente. Sulla facciata della Fondazione era esposto il bandierone del cavallino rampante che era maestoso e bello. A partire dalle 11.30 c’era la possibilità di fare un giro sulle macchine, per noi utenti era gratuito mentre per gli esterni era possibile con un’offerta. Ci sono 31 Ferrari e ha inizio lo spettacolo! Io sono salito su una macchina con il cambio vicino al volante. Il pilota si chiamava Mansueto e, tra una chiacchierata e l’altra, ci facciamo delle confidenze: mi ha detto che questa macchina l’ha avuta dallo zio. Ho provato emozione e felicità durante il tragitto. In poco tempo tocchiamo i 150 Km/h. Può contenere al massimo 90 litri di benzina. Non sono mancate le frenate all’ultimo metro e le sgommate delle ruote posteriori. Alle ore 13.00 tutti i soci sono andati a gustare un buon pranzo al ristorante da Leone. Ringrazio vivamente tutte le persone e le associazioni che hanno permesso questo evento. Un grazie va anche ai piloti e ai volontari delle varie comunità. Siamo stati fortunati perché il tempo è stato clemente. Un saluto da: GUALTIERO TOMASONI.
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