2
Informazioni generali:
DURATA DEL VIAGGIO: 14 – 15 giorni.
PERIODO DEL VIAGGIO CONSIGLIATO: Tutto l’anno.
COME ARRIVARE DALL’ITALIA: In aereo. Consigliamo di utilizzare per l’andata gli scali di
Berlino, mentre per il ritorno lo scalo di Hannover.
Alternativamente si possono utilizzare gli scali aeroportuali di
Brema, Amburgo, Dortmund o Dusseldorf.
FUSO ORARIO: Stessa ora dell’Italia.
DOCUMENTI NECESSARI: Carta d’Identità.
PATENTE RICHIESTA: Patente Italiana.
RISCHI SICUREZZA E SANITARI: Nessuno.
MONETA: EURO.
TASSO DI CAMBIO: ///
3
Descrizione del viaggio:
1° - 2° - 3° - 4° - 5° - 6° giorno: BERLINO
Attrice di primo piano in maniera indiscussa della scena politica mondiale del ‘900 Berlino ha svelato negli ultimi cento anni le sue
incredibili capacità camaleontiche, sapendosi riplasmare ogniqualvolta il corso degli eventi lo abbia reso necessario rendendosi
protagonista di rinascite quasi mitologiche, come quella dell’araba fenice. Diversi decenni sono passati dalle nefandezze naziste che
trovarono qui il loro centro di comando, molti anni sono trascorsi dal termine della dolorosa scissione interna per mezzo del Muro che la
divise materialmente come idealmente il Mondo lo fu scisso tra i due grandi blocchi della Guerra Fredda e oggi Berlino si propone come una
città dinamica, ardita, sempre sulla breccia delle ultime novità, alla testa di un paese che è divenuto incontrastato la vera potenza economico
politica dell’Europa odierna. Eppure in questo mix di lasciti del passato e totale abnegazione a seguire le avanguardie moderne Berlino si
palesa al visitatore ancora come una realtà austera e a misura d’uomo, una città ricca di parchi e spazi verdi dove le macerie sono sparite, le
cicatrici riassorbite, le idee mutate e le speranze rifiorite. Insomma poche realtà come Berlino sono così complesse e difficilmente
etichettabili, vere fucine del mondo del domani che traggono energia dalle scorie del passato, un luogo da vivere in prima persona anche solo
per intuirlo e apprezzarne i tratti salienti, facendo proprio lo Zeitgeist (spirito dei tempi), vero propulsore della città.
Monumento simbolo più di qualsiasi altro a Berlino è sicuramente la Porta di Brandeburgo, eretta nel 1791 da Carl Gotthard e unica
superstite delle 18 porte storiche del centro di Berlino. Questo monumento più di ogni altro ha rappresentato dapprima la divisione
della Germania durante la Guerra Fredda e poi dopo la sua riunificazione dal 1989, divenendo l’icona principe della capitale
tedesca. Consigliamo di partire proprio da qui per il vostro tour a Berlino ammirandone le colonne doriche sovrastate dalla celebre
quadriga trainata da cavalli che trasporta la vittoria alata. La Porta di Brandeburgo è peraltro l’elemento centrale della vasta
Pariser Platz elegante apertura nel tessuto urbano oggi contraddistinta da un aspetto solenne e su cui affacciano il sontuoso e storico
Hotel Adlon e la rinnovata DZ Bank che ha nella sua sala conferenze progettata da Frank Gehry il suo indiscusso gioiello. Dopo aver
scattato qualche foto di rito dirigetevi un paio di isolati a sud di Pariser Platz per raggiungere l’Holocaust Denkmal, un moderno e
4
solenne monumento commemorativo opera di Peter Eisenmann volto a ricordare le vittime dell’Olocausto di tutta Europa. I 2711
blocchi di cemento neri che lo compongono appaiono come una sorta di cimitero muto e silenzioso dove raccogliersi in riflessione,
mentre il suo Ort der Information sotterraneo esplica nel dettaglio le soluzioni adottate dai nazisti per portare a termine la Shoah.
La Porta di Brandeburgo, simbolo principe di Berlino, e l’Holocaust Denkmal, monumento commemorativo alle vittime della Shoah.
Giusto a poche decine di metri a sud ecco quindi apparire quello che apparentemente è oggi un anonimo parcheggio ma che nel 1945
ospitava il Bunker in cui Hitler si rifugiò prima, sposò Eva Braun e infine si tolse la vita il 30 aprile 1945. Oggi solo un cartello
ricorda e spiega l’importanza storica del luogo e sebbene non sia scenografico è un must per ogni visita di Berlino che si rispetti. In
tarda mattinata riportatevi quindi sulla maestosa Unter den Linden, grandissima arteria stradale che dalla Porta di Brandeburgo si
inoltre verso Mitte, il quartiere centrale di Berlino. Il viale si adorna di un considerevole numero di edifici maestosi e storici come
l’Ambasciata Russa costruita in marmo bianco secondo canoni classici, l’Alte Staatsbibliothek del 1661 che annovera testi storici di
prim’ordine oltre alla partitura originale della Nona Sinfonia di Beethoven, la Staatsoper Unter den Linden teatro più antico e
5
maestoso della città, le chiese di Sankt Hedwigskirche (simile a un pantheon) e di Friedrichswerdersche Kirche (dalle torri gemelle
quadrate) e il monumento alle vittime della guerra e delle tirannie di Neue Wache, anche se il complesso più illustre è sicuramente la
Humboldt Universitat, la più antica università berlinese in cui si istruirono Marx ed Engels e insegnarono Einstein e i fratelli Grimm,
oggi facilmente riconoscibile per la grande statua equestre di Federico il Grande che troneggia innanzi all’entrata principale.
Due dei principali monumenti che affacciano sul vialone di Unter den Linden: la Staatsoper Unter den Linden, il più fastoso teatro
cittadino, e la sede storica della celebre Humboldt Universitat.
Dopo esservi rifocillati magari con un Currywurst, un wurstel lesso o cotto alla griglia servito con una salsa piccante al pomodoro e
curry, vero must dello street food berlinese, spostatevi quindi verso Gendarmenmarkt, la piazza salotto per eccellenza di Berlino.
Quella che un tempo era la piazza del mercato oggi si identifica con le due chiese gemelle del Deutscher Dom e del Franzosischer
Dom e la Konzerthaus, un vero e proprio tempio della musica classica che funge da residenza alla Berliner Sinfonie-orchester. Tutto il
quartiere si compone quindi di lussuosi alberghi, boutique d’alta moda e gallerie commerciali di livello, tra cui spicca la sede
berlinese delle Gallerie Lafayette. Concedetevi buona parte del pomeriggio per gironzolare curiosando tra i pregiati capi esposti in
quest’angolo di Mitte, ricredendovi man mano sulla credenza popolare che Berlino non possa essere una meta idonea per gli amanti
6
dello shopping. Nel tardo pomeriggio potrete infine fare rotta verso l’Oranienburger Tor, area del quartiere di Mitte posta oltre il
corso del fiume Sprea da sempre fulcro dell’offerta teatrale berlinese. Tra i vari palchi disponibili in zona merita una citazione
particolareggiata l’Admiralspalast, centro ricreativo per eccellenza della Berlino anni ’20 che oggi è stato riaperto e ospita anche
gallerie, locali notturni e una piscina termale. Oltre che per gli spettacoli serali a teatro la zona vanta il Museum fur Naturkunde, il
museo di storia naturale della Humboldt Universitat che espone una delle collezioni più ampie e complete del genere al mondo.
Una splendida veduta serale della Gendarmenmarkt, la piazza più esclusiva di Berlino e l’interno dell’Admiralspalast, teatro simbolo
del quartiere culturale nei pressi di Oraninenburger Tor.
La seconda giornata berlinese volge sempre l’attenzione al centrale quartiere di Mitte ma in questo caso muove le mosse da
Alexanderplatz, nota ai più per essere stata l’epicentro delle attività commerciali e sociali di Berlino Est. Oggi la sua marcata
impronta socialista è stata temperata da notevoli interventi di riqualificazione che hanno donato un aspetto più moderno alla Galeria
Kaufhof e permesso l’apertura di grandi centri commerciali contemporanei come l’Alexa, ma l’elemento di spicco di Alexanderplatz è
sempre la Fernsehturm, un monumento fatto erigere nel 1969 dai dirigenti della DDR e ancora oggi edificio più alto di Berlino coi
suoi 368m. Vale davvero la pena prendere l’ascensore e salire sulla piattaforma sommitale per ammirare le splendide vedute
dall’alato su Berlino e al contempo da terra la torre con la sua sfera d’acciaio sita sotto l’antenna appare davvero suggestiva. Sulla
porzione meridionale di Alexanderplatz si identificano poi alcuni edifici interessanti: la Marienkirche, seconda chiesa in ordine di
fondazione di Berlino (1270), la Neptunbrunnen, fontana con figure femminili che simboleggiano i quattro grandi fiumi di Germania
(Reno, Vistola, Oder ed Elba) e il Rotes Rathaus, edificio dallo spiccato colore rosso che dal 1860 ospita il sindaco di Berlino. Giusto
7
a sud della piazza e fino alle sponde dello Sprea ecco quindi sorgere il Nikolaiviertel, raro progetto ben riuscito degli architetti della
DDR di ricreare il quartiere medievale originario di Berlino. Qui tra strade lastricate si erge anche la Nikolaikirche, la più antica
chiesa di Berlino che data 1230.
Il profilo della Fernsehturm che domina completamente Alexanderplatz, quindi le ricostruite vie acciottolate dell’antico quartiere
medievale di Nikolaiviertel.
In tarda mattinata attraversate quindi uno dei ponti sullo Sprea per raggiungere la Museumsinsel (Isola dei Musei), sede di
straordinari complessi museali che sorgono nel luogo in cui nel ‘200 venne fondata Berlino. A balzare all’occhio subito è però la
vasta distesa in via di ricostruzione della Schlossplatz, una vera e propria ferita nel cuore di Berlino. La storia della piazza è infatti
assai travagliata: qui dal 1451 al 1951 sorse il Berliner Stadtschloss sede storica degli Hohenzollern in città da cui governavano la
Prussia, tuttavia dopo la guerra il complesso era irrimediabilmente distrutto e tra le proteste generali i funzionari della DDR decisero
di raderlo al suolo per costruirvi sopra le fondamenta il Palast der Republik, uno scempio architettonico di cemento, acciaio e vetro di
8
colore arancione che davvero mal si confaceva al contesto. Dal 2006 però anche questo palazzo è andato perduto grazie alla
decisione di demolirlo per ripristinare almeno gli esterni dell’antico palazzo reale. Oggi Schlossplatz è un enorme cantiere aperto ma
in breve dovrebbe tornare ad essere un luogo di interesse turistico, come lo è il ponte ornato di statue ancora originale detto
Schlossbrucke. Da qui in poi buona parte della vostra giornata sarà imperniata sulla visita dei musei della Museumsinsel, non prima
però di aver ammirato il neorinascimentale Berliner Dom del 1905, luogo peraltro di sepoltura degli Hohenzollern in città. Primo
museo ad essere visibile è l’Altes Museum ospitato nella creazione di maggior pregio di Schinkel, una composizione neoclassica
composta da 18 colonne ioniche, lungo 87m e con una scalinata larga 28m. Al suo interno le collezioni sono prettamente classiche con
reperti antichi, specialmente romani e greci. Il posteriore Neues Museum è invece incentrato sull’arte egizia (Busto di Nefertiti), ma a
meno che siate appassionati del genere può anche essere tralasciato, mentre più interessante appare l’Alte Nationalgalerie, una
pinacoteca i cui quadri annoverano lavori di Van Gogh, Manet, Renoir, Pissarro, Monet, Delacroix, Courbet fino alla famosa Isola
dei Morti di Arnold Bocklin.
Il Berliner Dom e l’Altes Museum sono tra i monumenti più splendenti della Museumsinsel, quindi il famoso quadro di Arnold Bocklin,
L’Isola dei Morti, custodito nella Alte Nationalgalerie.
9
Tra tutti i musei dell’area il più sfavillante appare pero oltre ogni ragionevole dubbio il Pergamon Museum, un vero e proprio inno
all’arte antica con reperti babilonesi, romani, islamici e medio orientali davvero straordinari. Tra i tesori più preziosi qui custoditi vi
sono l’Altare di Pergamo, ricostruzione dell’originale con fregi eccezionali rappresentanti la lotta degli dei contro i giganti, la Porta
del Mercato di Mileto proveniente dalla Turchia, la Porta di Ishtar che fu parte della “via processionale" di Babilonia sotto
Nabucodonosor e composta da mattoni verniciati con leoni rampanti, cavalli e dragoni e il Palazzo del Califfo di Mshatta e la Sala di
Aleppo, splendidi esempi di arte islamica.
L’Altare di Pergamo e la Porta di Ishtar, due dei tesori antichi di maggior pregio del Pergamon Musuem.
Dopo questa scorpacciata d’arte non vedrete quindi l’ora di dedicarvi a qualcosa di più frivolo e lo Scheunenviertel, giusto a nord di
Alexanderplatz, è esattamente ciò che fa per voi: un quartiere gremito di bar, locali notturni, atelier e boutique di lusso (specie in Alte
e Neue Schonhauser) che in genere si radunano attorno a cortili interni magnificamente riadattati. Tra i vari luoghi di svago qui
presenti vi consigliamo la Kunsthaus Tacheles, antico grande magazzino occupato per anni da artisti e fucina della controcultura
cittadina che oggi ospita un biergarten, un cinema, un caffè e diversi atelier, ma non avrete che l’imbarazzo della scelta tra locali
notturni ricavati dentro vecchi birrifici, piscine in disuso, cripte abbandonate e altri locali che stanno vivendo una seconda giovinezza.
10
Le tendenze musicali berlinesi sono oltretutto assai variegate spaziando dalla techno alla house, dal punk ai ritmi latino americani o
africani. Sempre in zona (ma dovrete venirci in mattinata) se siete appassionati del genere meritano anche i mercatini della pulci di
Flohmarkt am Mauerpark, sempre animati da un lato da berlinesi desiderosi di disfarsi si inutili gingilli e dall’altro curiosi e
procacciatori d’affari.Se passeggiando tra le vie di Scheunenviertel dovreste poi imbattervi nella scintillante cupola della Neue
Synagoge non pensate di essere in preda a visioni derivanti dall’alcool poiché questa ricostruzione dell’originale del 1866 ricorda che
qui sopravvive una delle comunità ebraiche più cospicue di Germania, stoicamente resistita all’Olocausto e alla Notte dei Cristalli del
1938.
L’interno zeppo di murales della Kunsthaus Tacheles, centro culturale alternativo del vibrante quartiere di Scheunenviertel, quindi il
mercato delle pulci di Flohmarkt am Mauerpark e la ricostruita Neue Synagoge che ci ricorda come qui viva una delle più grandi
comunità ebraiche di Germania.
Tra tutte le aree urbane di Berlino che hanno subito profondi cambiamenti in seguito alla riunificazione il quartiere di Tiergarten è
stato forse quello che ha modificato di più il suo aspetto avendo visto sorgere la moderna zona dei ministeri di Regierungsviertel e una
riqualificazione completa della storica Potsdamer Platz. Consigliamo di iniziare la vostra visita proprio da Potsdamer Platz che vanta
una storia travagliata ed interessante, Fulcro storico della vita cittadina di inizi ‘900 (vi sorse il primo semaforo d’Europa) questa
11
piazza subì durante la guerra una progressiva perdita di importanza nel panorama urbano fino a dissolversi letteralmente nella
Guerra Fredda poiché fu tagliata in due dal tracciato del Muro di Berlino. Negli anni ’90 però l’amministrazione cittadina decise di
apportarvi numerose modifiche chiamando a raccolta alcuni tra gli architetti più famosi del mondo che la reinventarono collocandovi
moderni grattacieli e facendo della Potsdamer Platz nuovamente uno dei punti di incontro prediletti dai berlinesi che qui trovano
cinema, ristoranti, negozi e spazi pubblici a disposizione. Dopo aver concluso l’esplorazione della piazza cominciate ad incamminarvi
verso ovest e, una volta sorpassata il tempio della musica classica di Berlino che risponde al nome di Philharmonie, dirigetevi presso
il Gedenkstatte Deutscher Widerstand, un museo imperniato sul movimento di resistenza al nazionalsocialismo che ebbe a muoversi
tra mille difficoltà sotto il giogo hitleriano. Peraltro le sale che lo ospitano furono il quartier generale dell’esercito tedesco, la
Wermacht, in cui si tramò per l’uccisione di Hitler che culminò nell’attentato fallito ai danni del Fuhrer per mano di Stauffenberg il
20 luglio 1944. Questo museo non è che uno dei numerosi poli culturali che compongono il micro quartiere detto Kulturforum,
realizzato negli anni ’50 in quest’area a sud dei Tiergarten da Hans Scharoun. Tra gli altri musei da non mancare, specialmente per
gli amanti della pittura, sono le pinacoteche della Gemaldegalerie che spazia nella storia dell’arte dal ‘200 al ‘800 con capolavori di
Durer, Holbein, Rubens, Botticelli, Raffaello, Tiziano, Goya, Rembrandt e Velazquez tra gli altri e la Neue Nationalgalerie incentrata
invece sul periodo del ‘900 con esposti maetsri del cubismo come Picasso, del surrealismo come Dalì e Mirò, del Bauahaus (Klee e
Kandinskij) e dell’espressionismo tedesco (Kirchner e Nolde).
Il moderno skyline della rinata Potsdamer Platz e l’interno della Philharmonie dove è solita esibirsi la prestigiosa orchestra
filarmonica di Berlino.
12
Dopo tante visite impegnate sentirete indubbiamente la necessità di relax e di spazi aperti e gli immensi Tiergarten posti giusto a nord
del Kulturforum sono esattamente la meta che fa per voi. Con i suoi 167 ettari questo parco è il vero polmone verde di Berlino, un
luogo ideale anche per fare dei pic-nic o crogiolarsi al sole nella bella stagione. Oltre che per le sue aree naturali il parco è anche
noto per i numerosi edifici storici in esso collocato, specialmente nella sua estremità settentrionale. Qui a stretto giro di boa potrete
ammirare l’Haus der Kulturen der Welt con il suo eccentrico tetto a parabola (lascito di un’esposizione di architettura del 1957), la
Sowjetisches Ehrenmal monumento ai soldati dell’Armata Rossa che perirono durante la battaglia finale di Berlino e soprattutto il
nuovo quartiere governativo di Regierungsviertel.
Uno scorcio degli ameni vialoni che contraddistinguono il Tiergarten, parco urbano principale di Berlino e la futuristica Haus der
Kulturen der Welt, lascito di un’esposizione di architettura del 1957.
13
Monumento sicuramente di spicco dell’area è il Reichstag ,completamente restaurato da Norman Foster nel 1999, che ospita il
Bundestag, il parlamento tedesco. Tantissime sono le vicissitudini storiche legate a questo storico palazzo tra cui spiccano il suo
incendio del 1933 fornì il pretesto ad Hitler per prendere il potere incolpandone i comunisti e la proclamazione ufficiale della
riunificazione della Germania che qui avvenne il 2 ottobre 1990. Oggi l’edificio si caratterizza per la sua grande cupola di vetro da
cui si gode un magnifico panorama a 360° su tutta Berlino. Per chi se la sentisse di percorrerne tutta l’estensione fino all’estremità
ovest il parco di Tiergarten svelerà infine due ultimi luoghi degni di interesse: la Siegessaule (Colonna della Vittoria) che campeggia
nello snodo viario principale del parco e raffigura la Dea della Vittoria che commemora le conquiste militari prussiane dell’800 e il
mercato delle pulci, molto turistico, di Flohmarkt Strasse de 17 Juni. Non dimenticate infine che il Tiergarten e le sue aree adiacenti
sono ottimi luoghi per fermarvi ad assaporare una birra locale (non mancate la Belriner Weisse, leggera e amabile) o un caffè
generalmente servito con panna liquida o latte (Milchkaffee). Se invece vorrete provare qualche specialità locale puntare dritti alla
Erbsensuppe (zuppa di pisellli), alla Kohlsuppe (zuppa di cavolo) o all’Eisbein (stinco di maiale lessato), altrimenti gli onnipresenti
wurst (salsicce), brot (pane), kartoffeln (patate) e sauerkraut (crauti) saranno sempre rifugi sicuri per gli stomaci affamati.
Il Reichstag, sede storica del potere tedesco e che ospita il Bundestag, il parlamento della Germania, quindi alcune bancarelle che
contraddistinguono il mercato delle pulci di Flohmarkt Strasse de 17 Juni.
14
Meta della quarta giornata a Berlino è il quartiere di Kreuzberg, che comprende una vasta porzione della città giusto a sud del centro.
L’anima di Kreuzberg è duplice e variegata: la sua parte occidentale, nei pressi di Viktoriapark, è ormai da tempo divenuta un
sobborgo esclusivo che trova in Bergmannstrasse il suo epicentro, essendo la via fiancheggiata da eccellenti caffè e negozi. Proprio in
quest’area si collocano peraltro i monumenti storici principali di Kreuzberg come lo Judisches Museum che ripercorre la travagliata
storia degli ebrei tedeschi dal loro contributo allo sviluppo culturale e sociale della Germania fino alla Shoah avvenuta in epoca
nazista. Molto tormentata e ricercata è anche la sagoma stessa dell’edificio frutto della sapiente matita di Daniel Libeskind. Pochi
isolati ancora a nord si raggiunge poi uno dei simboli più vividi nella memoria collettiva della Guerra Fredda: il Checkpoint Charlie
che dal 1961 al 1990 fu il principale punto di transito per diplomatici e stranieri in possesso di appositi lasciapassare per transitare
da Berlino Ovest a Berlino Est. Oggi il checkpoint è stato recuperato e vi è una copia del famoso cartello che in lingua inglese,
tedesca, francese e russa recitava “State lasciando il settore americano”. L’adiacente Haus am Checkpoint Charlie è un commovente
e piccolo museo che custodisce il cartello originale oltre a enumerare storie di fantasiosi e disperati tentativi di alcuni abitanti di
Berlino Est di oltrepassare il muro con mongolfiere, gallerie o negli scomparti nascosti delle macchine. Per concludere la mattinata
percorrete quindi la toccante mostra all’aperto nota come Topographie des Terrors che è stata ricavata nell’area abbandonata sita
giusto a ovest del Checkpoint Charlie che ad inizi ‘900 era un concentrato delle sedi istituzionali naziste. Qui nel volgere di pochi
metri vi erano il palazzo della Gestapo, il comando generale delle SS e l’ufficio centrale di sicurezza del Reich e fa ancora
impressione oggi passeggiare tra questi luoghi che fecero la storia.
15
Bergmannstrasse, fulcro delle attività commerciali di Kreuzberg, quindi l’innovativa ed aspra forma dello Judisches Museum
progettato da Daniel Libeskind e come si presenta oggi il Checkpoint Charlie, famigerato passaggio presidiato ai tempi della Guerra
Fredda tra Berlino Ovest e Berlino Est.
Nel pomeriggio invece portatevi nella parte orientale del Kreuzberg, quella adiacente alle rive dello Sprea che da sempre ha un volto
particolarmente spumeggiante. Ritrovo di alternativi, studenti, punk, hippy e di soggetti inneggianti varie controculture è una vera
fucina creativa cittadina e una molla da cui spesso scaturiscono tendenze nuove e avanguardie destinate a spargersi nel paese e nel
mondo. Percorrendo il corso dello Sprea verso sud sulla sua riva sinistra avrete poi modo di ammirare l’East Side Gallery, la
porzione più lunga e intatta rimasta del Muro di Berlino. Questi 1300m del Muro sono oggi una sorta di galleria d’arte all’aperto
essendo stata completamente disegnata con murales da artisti di strada davvero creativi e di talento e costituisce un simbolo del
passato e della voglia delle nuove generazioni di oltrepassare antiche divisioni in nome di un futuro condiviso e pacifico.
Alcuni dei bei locali che si trovano lungo il corso dello Sprea nella porzione orientale di Kreuzberg e l’East Side Gallery il tratto più
lungo, riqualificato e commovente del vecchio Muro di Berlino.
16
Quello che fu il cuore pulsante di Berlino Ovest durante gli anni della Guerra Fredda, il quartiere di Charlottenburg, sta ora
risalendo la china dopo qualche anno di lieve sbandamento a seguito della riunificazione che aveva portato gli interessi e lo sviluppo
a concentrarsi sul centrale quartiere di Mitte. Al netto delle dinamiche urbane Charlottenburg vanta alcuni siti turistici di prim’ordine
che ne fanno una meta imprescindibile di ogni viaggio a Berlino, con in testa a tutti il suo castello. Commissionato da Federico I di
Prussia lo Schloss Charlottenburg è un capolavoro rococò oltre a uno degli ultimi lasciti rimasti integri della casata degli
Hohenzollern a Berlino. Il sito è davvero di dimensioni ragguardevoli e vi intratterrà per tutta la prima parte della giornata. La sua
parte più antica è l’Altes Schloss che trova negli Appartamenti di Federico I la punta di diamante del complesso. Queste stanze
barocche sono davvero eccelse e decorate con opulenza e si ricordano tra le altre la Galleria di Quercia, una sala per le feste con le
pareti ricoperte di pannelli di legno intagliati, la Sala delle Udienze ricoperta di arazzi belgi, la Sala delle Porcellana stracolma di
manufatti ceramici giapponesi e cinesi e la Camera da Letto di Federico I che aveva il primo bagno privato mai costruito in un
palazzo barocco. Altrettanto apprezzabili sono le stanze di Federico Guglielmo IV al piano superiore. Sempre sotto il regno di
Federico I lo Schloss Charlottenburg si arricchì della Neuer Flugel, un’ala del castello particolarmente sfarzosa che ha nella Sala
Bianca, la Galleria d’Oro e nella Sala dei Concerti delle vere perle rococò. Dopo queste visite impegnate a tutti questi tesori artistici
gli Schlossgarten sono quello che fa per voi per rilassarvi passeggiando immersi nel verde. Anche i giardini però hanno in serbo un
paio di edifici di livello come il Belvedere rococò che contiene preziose porcellane antiche e il Neuer Pavillon, mirabile padiglione
estivo del 1824. Giusto in fronte all’entrata principale dello Schloss Charlottenburg si innalza infine, per concludere la mattinata, il
Museum Berggruen, pinacoteca dedicata alle avanguardie di inizi ‘900 che vanta una collezione di più di cento tele di Picasso oltre a
lavori di Klee e Matisse.
17
La facciata dello Schloss Charlottenburg, capolavoro rococò e maggior lascito degli Hohenzollern in città, quindi particolari della
Sala della Porcellana nell’Altes Schloss e della Galleria d’Oro nella Neuer Flugel.
Nel pomeriggio riportatevi un poco verso il centro fino a raggiungere la Breitscheidplatz, ampio snodo stradale caratterizzato dai
resti della Kaiser-Wilhelm-Gedachtniskirche, chiesa andata distrutta durante i bombardamenti alleati nella seconda guerra mondiale
di cui tutto ciò che rimane è questa porzione frastagliata del campanile. Da qui potrete decidere se dedicare il pomeriggio alla
Kurfurstendamm, ampia e lunghissima (3,5km) via dello shopping berlinese, un vero tempio per i patiti del genere e magari
coadiuvare l’esperienza con un tour nel KaDeWe il più grande centro commerciale di Berlino, oppure passare qualche ora ad
ammirare i 14.000 esemplari (di 1.500 specie diverse) visibili presso il Berliner Zoo, il più antico e visitato giardino zoologico
tedesco. Per la serata se sarete così fortunati da far coincidere la vostra permanenza a Berlino con una partita di calcio della
nazionale tedesca che si svolga all’Olympiastadion non dovreste lasciarvi sfuggire l’occasione di far visita a uno degli stadi più
rinomati del panorama sportivo e calcistico internazionale che nel 2006 ospitò la finale del campionato mondiale di calcio per nazioni
(si trova all’estrema periferia ovest di Berlino). Sempre in tema di eventi e manifestazioni che regolarmente si svolgono a Berlino
vanno altresì ricordate l’Internationale Filmfestpiele Berlin, famosissimo festival del cinema che assegna l’Orso d’Oro in
febbario,l’Internationale Tourismusborse, fiera del turismo più grande la mondo in marzo, il Karneval der Kulturen, una vivace e
sfrenata festa di strada che anima Berlino in maggio/giugno e la Love Parade evento di caratura internazionale di musica techno in
luglio.
18
La Kaiser-Wilhelm-Gedachtniskirche domina l’inizio della Kurfurstendamm, principale via dello shopping berlinese, quindi il
KaDeWe, il più grande magazzino della capitale tedesca. In ultimo alcuni esemplari di tigri visibili presso il Berliner Zoo.
La sesta e ultima giornata berlinese va infine alla scoperta dei punti salienti siti nella prima cintola periferica della metropoli.
Consigliamo di iniziare la giornata dal Museen Dahlem uno straordinario complesso museale etnografico sito nell’omonimo quartiere
posto al limitare sud di Berlino. Questo articolato museo si compone di quattro collezioni che esplorano l’arte e le usanze dei popoli
dell’intero globo: si va dal Museum Europaischer Kulturen con una mostra di oggettistica europea quotidiana dal ‘700 in avanti, ai
Museum fur Ostasiatische Kunst e Museum fur Indische Kunst che ripercorrono due millenni di storia e arte asiatica e indocinese
mettendo in mostra reperti di mirabilissima foggia e capacità esecutive per concludersi nell’Etnologisches Museum, una delle
collezioni più esaurienti al mondo di arte e oggettistica preindustriale e non europea che permette letteralmente di fare il giro del
mondo culturalmente parlando in poche sale. Tra queste non perdete le sezioni incentrate sull’Africa e sui Mari del Sud, davvero
eccellenti. Sempre in mattinata spostatevi quindi di qualche isolato ad ovest fino a raggiungere l’Alliertenmuseum che racconta la
difficile quotidianità della città durante la Guerra Fredda come il Ponte Aereo che sostenne per decenni Berlino Ovest e annovera siti
storici al suo interno come una torre di guardia che fu presidiata dai soldati della DDR e una porzione autentica del Muro.
19
Uno scorcio delle numerose collezioni che traccinao la storia della cultura umana dentro il complesso museale etnografico Dahlem,
uno dei più grandi al mondo del genere, e il cortile dell’Alliertenmuseum con diversi lasciti storici sulla vita quotidiana della Berlino
divisa durante la Guerra Fredda.
Verso l’ora di pranzo spostatevi poi in direzione dei popolari quartieri orientali di Berlino, una vera sinfonia di palazzoni in tipico
stile DDR che sono negli ultimi anni divenuti un centro di raccolta di numerosi emigrati nella capitale, trasformandoli in uno degli
spaccati più moderni e multietnici della città. Per entrare in contatto con questo mondo e saziarvi nulla è meglio che il mercato turco
di Maybachufer, un vero concentrato di cibi tradizionali anatolici ed esotici a basso presso venduti in bancarelle sulle sponde di un
canale locale. Nel primo pomeriggio consigliamo quindi di compiere una breve visita al Museum Berlin-Karlshorst sito nel luogo in
cui l’8 maggio 1945 l’alto comando della Wermacht (l’esercito tedesco) firmò la resa incondizionata con i sovietici che avevano
dilagato a Berlino. Il museo in sé non è straordinario ma documenti, uniforme, fotografie e il sapere che qui venne scritta la storia
supplisce molto bene alla modestia odierna del luogo. Più interessanti e legate al periodo successivo tedesco, quello della DDR, sono
invece lo Stasi Museum e la Gedenkstatte Hohenschonhausen, rispettivamente quello che fu il quartier generale della Stasi (la polizia
20
segreta della DDR) e la sua temuta prigione politica, entrambi posti nel distretto di Lichtenberg. Lo Stasi Museum, visitabile
liberamente, vi farà comprendere il livello di ossessione per il controllo che permeò la Germania Est e la sua polizia, personificando
questo incubo per la libertà personale nella figura di Erich Mielke, che per quarant0anni guidò questa controversa istituzione. La
prigione de Gedenkstatte Hohenschonhausen è invece visitabile solo mediante visite guidate, talvolta condotte da ex detenuti, che vi
riveleranno l’impietosità dei metodi usati dalle guardie dell’epoca nei confronti dei reclusi, spesso per motivi fittizi. Terminate anche
queste ultime due visite fate rientro alla vostra location berlinese per prepararvi a una nuova serata in città.
Alcune bancarelle del mercato turco di Maybachufer, quindi la sede del Museum Berlin-Karlshorst in cui l’8 maggio 1945 si sancì la
fine della seconda guerra mondiale in Europa e il cupo edificio che ospitò la sede storica della Stasi, polizia segreta della DDR.
21
7° giorno: SACHSENHAUSEN, RHEINSBERG
Con il settimo giorno giunge quindi l’ora di cominciare l’esplorazione dei territori adiacenti la capitale e nello specifico questa tappa volge
l’attenzione alla porzione settentrionale del Land del Brandeburgo. La prima meta è subito collegata al recente nefasto passato tedesco,
Sachsenhausen (45km, 40 minuti da Berlino) fu infatti sede dal 1936 di uno dei più importanti campi di concentramento nazisti tanto che già
nel 1945 si stima abbiano varcato la sua soglia ben 220.000 persone, 100.000 delle quali trovarono qui la morte e vennero spesso e
volentieri bruciati nei forni crematori del complesso. Purtroppo al termine del conflitto i subentranti dominatori comunisti continuarono
l’odioso utilizzo del campo di prigionia stipandovi ex nazisti, oppositori politici e soggetti indesiderati fino addirittura al 1950, internandovi
60.000 persone, 12.000 delle quali perirono in loco scrivendo una delle pagine più cupe della dominazione comunista della Germania. Oggi
il complesso è posto sotto la tutela del Gedenkstatte und Museum Sachsenhausen: prima di entrare in ciò che rimane del campo potrete
vedere un monumento commemorativo eretto in onore dei 6.000 prigionieri che spirarono durante un tentativo assurdo di trasferimento di
questi soggetti ormai deboli e malnutriti dal campo fino al Mar Baltico nel 1945, poco prima della liberazione, nota come Todesmarsch
(Marcia della Morte). Varcata la soglia del campo si distingue una commovente fossa comune per le 300 anime che guadagnata la libertà per
l’arrivo dei liberatori morirono comunque nell’infermeria a causa del deperimento fisico già in atto al momento dell’arrivo delle truppe
alleate, quindi ci si può dirigere verso il complesso del capo del campo e il cosiddetto Mostro Verde, ossia il luogo dove venivano addestrate
le SS, oppure entrare nella riproduzione delle baracche 38 e 39 che ospitavano una buon parte dei detenuti, entrare nella Haftlingskuche
(Cucina della prigione) oggi sede di una mostra e di filmati che ripercorrono la cupa storia del campo e ancora il patibolo e il sito di
sterminio sella Stazione Z in cui le persone erano uccise con un colpo alla nuca mediante un vergognoso sistema che recuperava la pallottola
usata per l’esecuzione per riusarla su un altro detenuto in seguito.
Dopo essere presumibilmente usciti sgomenti da questa visita che esplora uno dei più deplorevoli capitoli della storia dell’umanità sentirete
di certo la necessità di tornare nel mondo civile e a tal scopo nulla appare più adatto in zona che raggiungere l’amabile località di
Rheinsberg (50km, 45 minuti), borgo storico sito sulle rive del lago Grienericksee. Questo abitato può tranquillamente essere preso come
esempio più raffinato della regione lacustre che si estende tra la zona più settentrionale del Land del Brandeburgo e quella dell’entroterra
della Macleburgo-Pomerania Anteriore, una vera oasi bucolica dove campi verdissimi si alternano a specchi d’acqua cristallini sempre
immersi in un silenzio rilassante nel quale echeggiano solo i rumori della natura. Dopo esservi degustati qualcosa in uno dei molteplici
ristorantini di Rheinsberg potrete dedicarvi con calma nel pomeriggio alla visita del suo Schloss, acquistato da Federico Guglielmo I nel
1734 e divenuto da allora per circa cento anni luogo di residenza della casata. Oggi i suoi interni appaiono un poco spogli (fu sanatorio
durante il periodo della DDR) ma rimangono alcune sale davvero d’impatto visivo come la Spiegelsaal (Sala degli Specchi) splendidamente
affrescata oppure la Muschelsaal (Sala delle Conchiglie) che vanta decorazioni raffinatissime. Particolarmente ameni e adatti a un paio
22
d’ore di relax sono poi i giardini del castello che si allungano dalle rive del lago. Verso tardo pomeriggio potrete quindi fare rientro a
Belrino per la serata (110km, 90 minuti).
Due particolari del campo di concentramento di Sachsenhausen come si può vedere oggi: il reticolo di filo spinato che attornia l’area di
prigionia e l’ex quartier generale del responsabile del campo, quindi l’ameno paesaggio in cui si inserisce lo Schloss Rheinsburg.
8° - 9° giorno: POTSDAM
Capitale e gemma del Land del Brandeburgo Potsdam (35km, 45 minuti da Berlino) fu in passato culla dell’impero prussiano come
testimoniano ancora oggi i magnifici castelli e i sontuosi parchi che la caratterizzano e si propone come meta privilegiata di escursioni
giornaliere dalla capitale Berlino essendo collocata poco oltre il limitare occidentale dei suoi sobborghi più periferici. Gran parte del suo
fascino Potsdam lo deve a Federico II detto Il Grande che completò la costruzione dei grandiosi palazzi della città e contribuì in maniera
indelebile all’abbellimento dei loro parchi. L’abitato ebbe poi grande rilevanza storica nel periodo della seconda guerra mondiale, i
bombardamenti che la colpirono furono settoriali e concentrati nel centro storico risparmiandone i palazzi prussiani ma soprattutto divenne
nota per l’omonima conferenza di pace del 1945 che pose fine alla guerra e gettò le basi per la successiva divisione in sfere d’influenza della
Germania sconfitta.
23
Potsdam è lo Schloss Sanssouci, o comunque questo è oltre ogni ragionevole dubbio il capolavoro con cui si identifica la capitale del
Brandeburgo. Questo palazzo rococò del 1747 è davvero straordinario e le sue 12 stanze costituenti (visitabili con visite guidate a
numero chiuso, indispensabile la prenotazione) vi lasceranno letteralmente a bocca aperta. Tra queste meritano un particolare
citazione la Bibliothek dai rivestimenti in legno di cedro e il soffitto dorato a rappresentare i raggi solari, l’estroversa Konzertsaal
decorata a motivi singolari come uve, conchiglie o ragni e la Marmorhalle imperiosa e realizzata con candido marmo di Carrara.
Terminata la visita agli interni dello Schloss Sanssouci vi ritroverete all’ingresso del suo parco, la più splendida e antica distesa
naturale protetta di Potsdam. L’ambiente è davvero vasto e servono alcune ore per percorrerne buona parte dei sentieri, cosa che
comunque vi consigliamo di fare sia per l’atmosfera bucolica sia per comprendere lo stile di vita degli antichi regnanti. Nei pressi
dello Schloss Sanssouci vi sono alcuni edifici minori da non perdere come le Ruinenberg, un gruppo di false rovine classiche volute
da Federico il Grande, la Bildgalerie che custodisce opere di Rubens, Caravaggio e Van Dyck e si stima essere il più antico museo
costruito appositamente a tale scopo di Germania (1763) e le Neue Kammern, antiche foresterie che presentano al loro interno la
magnifica Ovidsaal, una sala da ballo sfarzosa ornata di marmi e bassorilievi dorati.
La facciata dello Schloss Sanssouci, gemma principale dei tesori architettonici di Potsdam, e la sua sfarzosa Marmorhalle, quindi uno
degli interni della pinacoteca Bildgalerie, il più antico museo appositamente creato in Germania (1763).
24
Proseguendo su Maulbeeallee, l’unica strada che attraversa il Park Sanssouci , si incontrano alcune delle costruzioni più mirabili del
parco: dapprima incrocerete l’Historische Muhle, riproduzione di un mulino a vento del ‘700, quindi passerete di fianco al
lunghissimo (300m) Orangerieschloss, palazzo rinascimentale di foggia italiana voluto nel 1864 da Federico Guglielmo IV per
giungere quasi al limite ovest del parco al Belvedere auf dem Klausberg, un padiglione in stile rococò dalla cui cima si godono belle
vedute d’insieme sul parco. Dal Belvedere puntate quindi dritti verso sud verso il Neues Palais, enorme palazzo con un alta cupola
centrale e una fila di statue in arenaria ad abbellirne la facciata. Questo palazzo fu l’ultimo progetto portato avanti da Federico il
Grande e venne poi ampiamente utilizzato dai suoi successori. Anche il Neues Palais vanta sale interne davvero eccezionali e merita
indubbiamente la visita per ammirarne la Grottensaal, capolavoro rococò con conchiglie e fossili incastonati nelle pareti, la
Marmorsaal ancora in marmo di Carrara e con bellissimi affreschi a soffitto, gli Appartamenti Privati di Federico il Grande e la
Jagdkammer (Sala della caccia) ricca di elaborate decorazioni dorate e con una miriade di trofei di caccia alle pareti.
La vista della facciata principale del Neuer Palais con due delle sue sale interne più prestigiose: la Grottensaal e la Marmorsaal.
Giusto a sud del Neues Palais merita una deviazione il Park Charlottenhof, forse meno prestigioso del Sanssouci ma caratterizzato da
due perle come lo Schloss Charlottenhof in stile romano con un’affascinante terrazza dotata di fontana e i Romische Bader, pittoresco
insieme di case di campagna e ville romane progettate nel 1840. Nel tardo pomeriggio potrete infine fare rientro allo Schloss
Sanssouci percorrendo la lunga e rettilinea Hauptallee, avendo cura a circa metà percorso di fare una breve deviazione verso sud per
25
ammirare la Chinesisches Teehaus (Sala da the cinese) con decorazioni orientaleggianti pregevolissime e che consta all’interno di
una collezione di ceramiche cinesi e di Meissen.
Prima di fare rientro a Berlino per la sera merita infine una passeggiata il centro storico di Potsdam che inizia da Luisenplatz, posta
poco oltre lo Schloss Sanssouci verso est, e che appare dominata del profilo della barocca Brandenburger Tor. Da qui si stacca la
pedonale e centrale Brandenburger Strasse che vi catapulterà in breve fino alla chiesa di Sankt Peter und Paul e alla Franzosische
Kirche, i due edifici di culto principali di Potsdam. Comodamente da questo punto poi ci si può intrattenere per un paio d’ore buone
tra le viuzze dell’Hollandisches Viertel (Quartiere olandese) che si dirama a nord delle due chiese. La zona è assai pittoresca essendo
plasmata da 134 case di mattoni rossi con tetti a spioventi oggi adibite a bar, ristoranti tradizionali, negozietti e atelier.
Uno spettacolare scorcio del Park Sanssouci in vista dell’omonimo castello, quindi la raffinata Chinesisches Teehaus sempre al suo
interno e il quartiere olandese (Hollandisches Viertel) luogo più pittoresco del centro di Potsdam.
Potsdam è piccola ma ricca di luoghi interessanti tanto che merita di dedicarle ancora un’altra gita giornaliera da Berlino. In
quest’occasione conviene fermarvi in mattinata poco fuori il centro per raggiungere il quartiere di Babelsberg, storica sede di studi
cinematografici noti come UFA che a inizio ‘900 fecero pionieristiche pellicole di cinema muto rimaste nella storia della
cinematografia. Oggi la zona ospita peraltro un simpatico parco a tema noto come Filmpark Babelsberg che propone spettacoli di
stuntman e vi permetterà di entrare in tutto quel mondo che sta dietro la macchina di presa. In tarda mattinata riprendete poi l’auto e
26
dirigetevi ai Neuer Garten, un parco che lambisce la costa occidentale del laghetto di Heiligersee che costituisce un’ottima possibilità
per un pic-nic open air. Passeggiando per i suoi camminamenti non mancate di entrare nel Marmorpalais costruito nel 1792 per
Federico Guglielmo II che vanta una splendida scalinata centrale e una pregiata collezione di manufatti ceramici di Wedgwood e
nello storico Schloss Cecilienhof che merita l’ingresso anche solo per ammirare l’enorme sala con un grande tavolo rotondo posto
centralmente che nel 1945 fu epicentro della Conferenza di Potsdam in cui Stalin, Churchill e Truman redissero il trattato
sull’immediata gestione del dopoguerra in Europa in seguito alla capitolazione della Germania. Altro luogo degno di una deviazione
è il Belvedere Pfingstberg, sito sulla sommità dell’omonimo palazzo rinascimentale terminato nel 1863 su commissione di Federico
Guglielmo IV. La vista che si ammira da qui è davvero grandiosa e spazia su tutta Potsdam. Nel pomeriggio potrete infine optare per
fare un rientro anticipato verso Berlino e fermarvi sulla strada presso l’Haus der Wannseekonferenz Gedenkstatte, una mostra
commemorativa ospitata nel palazzo che nel 1942 vide riunirsi i gerarchi nazisti per mettere a punto la soluzione finale per
l’annientamento di ebrei e indesiderati. La visita si snoda in un’atmosfera quasi surreale se si pensa che qui si pianificò a tavolino
uno dei più spietati e feroci genocidi della storia e le foto dei protagonisti di quello scempio alle pareti quasi vi infastidiranno
pensando che esseri umani come voi siano stati capaci di tanta crudeltà e brutalità. Infine per smaltire lo sgomento fate rientro al
vostro albergo in città per riposarvi e prepararvi ad un’ultima elettrizzante e sfrenata notte berlinese.
Il Marmopalais si specchia nel laghetto Heiligersee all’interno dei rigogliosi Neuer Garten, quindi un particolare dello Schloss
Cecilienhof, palazzo che fu teatro della celebre Conferenza di Potsdam del 1945. Infine la Haus der Wannseekonferenz Gedenkstatte,
luogo in cui i gerarchi nazisti misero a punto la “soluzione finale”.
27
10° giorno: LUTHERSTADT WITTENBERG, DESSAU
Con il decimo giorno di viaggio si abbandona definitivamente Berlino e il Brandeburgo per iniziare il percorso che vi porterà alla scoperta
della Sassonia. In questa giornata nello specifico ci si incentra su due realtà spesso dimenticate che costituiscono il fulcro turistico della zona
settentrionale del Land della Sassonia-Anhalt. Di prima mattina lasciate Berlino e attraverso la rapida autostrada 9 raggiungete Lutherstadt
Wittenberg (110km, 90 minuti), la culla nel ‘500 della Riforma che causò il più importante scisma mai avvenuto nella storia del cattolicesimo
che portò alla nascita dle protestantesimo. A quell’epoca Wittenberg era infatti un florido e progressista centro culturale dove i sacerdoti
erano soliti sposarsi, nelle scuole si iniziavano ad accogliere le fanciulle ma soprattutto fu qui che il 31 ottobre 1517 si dice che Martin
Lutero affisse sul portale della Schlosskirche le sue 95 tesi che avrebbero per sempre segnato la storia religiosa cristiana. La vostra visita
alla città può iniziare proprio da questa chiesa posta nella scenografica Schlossplatz al limitare occidentale del centro storico ma il portale
oggi presente è un monumento commemorativo bronzeo dell’avvenimento qui posto nel 1858 visto che l’originale in legno andò distrutto in
un incendio nel 1760. Molto più interessanti sono invece le tombe di Martin Lutero e dell’amico e seguace Filippo Melantone poste al suo
interno. Sempre fortemente legata alla figura di Martin Lutero è la Stadtkirche Sankt Marien che domina la piazza pedonale di Kirchplatz
posta al centro dell’Altstadt di Wittenberg. Fu infatti qui che venne celebrato la prima funzione protestante nel 1521 e il luogo prediletto da
Lutero per esporre i suoi rivoluzionari sermoni ai fedeli che accorrevano in massa. Oggi l’elemento di maggiore spicco della chiesa è il
magnifico altare maggiore, realizzazione congiunta di Cranach il Vecchio e il Giovane che espone i protagonisti della Riforma in contesti
biblici. Per concludere il viaggio storico legato alla figura di Martin Lutero a cui Wittenberg deve quasi completamente la sua fama non
mancate infine di visitare il Lutherhaus, una moderna area espositiva ad est del centro che fornisce tutte le spiegazioni su quegli avvenimenti
storici, numerosi oggetti personali appartenute al pastore e svariati dipinti a olio di Cranach il Vecchio. Prima di abbandonare Wittenberg
meritano infine una curiosa vista dall’esterno gli stravaganti ex condomini stalinisti riqualificati dall’estroverso architetto Hundertwasser
che nel 2000 rese questi anonimi casermoni delle vere opere d’arte inserendovi particolari dagli sgargianti colori, cupole orientaleggianti e
giardini pensili. L’area principale in cui si raggruppano queste costruzioni è sita a 20 minuti di cammino a nord-est dell’Altstadt locale.
28
La storica Schlosskirche di Lutherstadt Wittenberg sul cui portale si dice che Martin Lutero affisse le sue 95 tesi nel 1517 facendo scattare la
scintilla che avrebbe portato alla Riforma cattolica, quindi la Lutherhaus sede di un’esposizione in tema e gli eccentrici aggiustamenti
apportati ad anonimi caseggiati comunisti da Hundertwasser alla periferia dell’abitato.
Verso l’ora di pranzo riprendete quindi l’auto e guidate fino a Dessau (35km, 40 minuti), cittadina che vide la genesi nel ‘900 del movimento
architettonico del Bauhaus per mano di Walter Gropius e che ancora oggi appare il maggior centro a livello mondiale imperniato su tale
corrente urbanistica, tanto da diventarne una sorta di manifesto iconico. Fu il 1926 l’anno di svolta per Dessau che vide sorgere in città la
scuola di Gropius, Klee e Kandinskij e Van der Rohe che qui ebbero carta bianca per ridisegnare la città secondo questa linea creativa
innovativa e di forte rotture con il passato. Oggi l’area che raggruppa i principali capolavori Bauhaus della città si raggruppa nella sua
periferia settentrionale. Scampato alla rovina grazie a una lungimirante opera di ristrutturazione la Bauhausgebaude fu la principale e
storica scuola di progettazione di Dessau e già nella sua composizione mostra come quei pionieristici architetti vollero iniziare a introdurre
nell’edilizia pubblica alcune tecniche costruttive proprie fino ad allora solo delle costruzioni industriali e iniziarono a sviluppare gli ideali di
minimalismo e funzionalità tipici de Bauhaus. Oggi il complesso ospita ancora un istituto di perfezionamento in architettura ma diverse aree
sono visitabili con visite guidate che permetteranno anche ai meno avvezzi al tema di capire quali novità radicali portò il movimento
nell’architettura. Altrettanto interessanti sono le Meisterhauser, bianchi caseggiati cubisti semplificati creati da Gropius per i docenti anziani
29
della sua scuola di architettura. Anche se il Bauhaus voleva proporre una possibilità edilizia per permettere a tutti di avere un’abitazione
decente queste realizzazioni sono più simili a ville che a umili dimore, tanto che gli elaboratissimi interni originali appositamente creati sono
stati trafugati nel corso del tempo e sostituiti con surrogati (ma molte foto alle pareti vi permetteranno di farvi un’idea di come dovevano
apparire all’epoca queste stanze). Delle Meisterhauser originali la principale eretta appannaggio dl direttore della scuola di architettura è
andata distrutta nella seconda guerra mondiale, ma ne rimangono alcuni splendidi esempi la Feiningerhaus, la Muche/Schlemmer Haus e la
Kandinskij/Klee Haus in cui vi consigliamo di entrare per ammirare la creatività delle soluzioni adottate. Se non ne avrete a sufficienza di
storia dell’architettura merita infine una visita il complesso di case popolari di Torten, al limitare meridionale di Dessau. Edificato negli anni
’20 questa doveva essere il prototipo di edilizia popolare del Bauhaus e delle 300 costruzioni originare minimaliste ancora oggi si possono
ammirare alcune realizzazioni rimaste quasi intonse in circa cento anni di onorato servizio (prendete parte a una delle visite guidate sul
tema). Nel tardo pomeriggio merita almeno due/tre ore di permanenza l’incantevole Parco Worlitz, un giardino di 112 ettari poco fuori
Dessau ad estcin cui vivono in perfetta simbiosi tra loro stili architettonici neoclassicisti (tempietti greci, edifici gotici e lo stesso Schloss
Worlitz) e scienza botanica intesa come realizzazione di aree verdi in stile inglese composte da sentieri, siepi, composizioni floreali e laghi
solcati ora da traghetti manuali, ora da gondole. La risultante è uno spazio verde in cui rilassarsi verrà naturale e in cui rallentare il vostro
ritmo del viaggio vi apparirà come un’esigenza non procrastinabile. Per la nottata consigliamo di pernottare in città.
La Bauhausgebaude, sede della storica scuola di architettura di Walter Gropius, un esempio delle ville Meisterhauser capolavori del
Bauhaus e uno scorcio degli incantevoli paesaggi del Worlitz Park, giusto fuori Dessau.
30
11° giorno: MAGDEBURG, WOLFSBURG
Se dovessimo scegliere un esempio di città ordinaria che esprima al contempo la storia della Germania in Sassonia probabilmente
opteremmo per suggervi Magdeburg (60km, 1 ora da Dessau). La città ospita infatti la cattedrale più antica di tutta la Germania, un centro
storico anonimo ma la contempo testimonianza indelebile delle ferite di guerre subite dalla Germania nel ‘900 (il 90% di Magdeburg fu raso
al suolo dai bombardamenti alleati e ancora oggi è una delle zone più economicamente depresse del paese), nonché stravaganti esempi
dell’architettura di Hundertwasser e quartieri in cui si può ancora oggi respirare l’atmosfera della DDR con ampi viali su cui affacciano
grandi condomini in cemento armato. Cominciate la vostra visita alla città da Hasselbachplatz , un’ampia apertura nel tessuto urbano in cui
ancora oggi è facilmente identificabile la concezione urbanistica sovietica da cui però si dipanano alcune viuzze (come Hegelstrasse)
incredibilmente sfuggite prima ai bombardieri alleati e poi ai piani di ricostruzione comunisti. Qui potrete fare una sorta di piccolo viaggio
nel tempo ammirando viuzze pedonali lastricate con case a schiera di inizi ‘900 sapientemente restaurate fermandovi a riflettere su come sia
cambiata e cosa abbia vissuto la Germania negli ultimi cento anni. In seguito spostandovi di qualche isolato verso nord fate rotta sul Dom,
capolavoro gotico iniziato nel 1209 e che conserva al suo interno le spoglie del re Ottone I. Giusto a poche centinaia di metri, ma con un
balzo temporale siderale, non lasciatevi infine sfuggire la Grune Zitadelle, composizione irregolare fatte di finestre asimmetriche, colori
sgargianti e disposti in maniera confusionaria e tetti d’erba, ultima opera (terminata postuma nel 2005) dell’eccentrico architetto austriaco
Friedensreich Hundertwasser.
31
Il Dom di Magdeburg oltre ad essere la catedrale più antica di Germania accolgie anche le spoglie di Ottone I, quindi la stravagante Grune
Zitadelle, ultima opera del visionario architetto Hundertwasser.
Verso l’ora di pranzo riprendete l’auto e dirigetevi a Wolfsburg (95km, 1 ora), una delle culle indiscusse dell’industria automobilistica
tedesca. La modesta, per dimensioni, città ruota infatti completamente attorno alla gigante industria della Volkswagen, il cui logo troneggia
sullo skyline cittadino e le cui realizzazioni sfrecciano per le sue strade facendo bella mostra della sapienza meccanica tedesca. Tutte le
principali attrazioni di Wolfsburg sono quindi legate alla Volkswagen, a partire dell’Autostadt, originariamente costruita con lo scopo di
essere un’elegante rivendita di vetture, ma divenuto col tempo un parco a tema auto celebrativo. Da un lato vi è una mostra dei principali
modelli prodotti dalla casa sassone nel corso degli anni (Maggiolino, il mitico Pullmino ecc.) e anche dei numerosi marchi oggi ad essa
affiliati (Audi, Bentley, Seat, Skoda, Lamborghini) dall’altra la possibilità di prendere parte a interessanti visite guidate dentro l’immenso
stabilimento produttivo Volkswagen in cui potrete rimanere colpiti dall’incredibile efficienza della linea produttiva e dai suoi avveniristici
32
macchinari semi automatici. Terminata la visita dirigetevi quindi verso il centro cittadino per raggiungere l’avveniristica realizzazione
dell’architetto iracheno Zaha Hadid a forma di vera e propria navicella spaziale: il Phaeno, interessante museo scientifico in cui potrete
dilettarvi con 250 diverse dimostrazioni interattive. Sebbene possa apparire come il solito museo dedicato alla tecnologia sia per l’elevato
livello qualitativo delle esperienze proposte, sia per le esaurienti spiegazioni fornite sia per la sua collocazione in una città prettamente
industriale e moderna merita davvero almeno un due/tre ore di permanenza. Per la nottata invece consigliamo di muovervi in direzione di
Hannover, città che sarà la vostra base per gli ultimi giorni di viaggio (90km, 1 ora).
L’avveniristico complesso di Autostadt, sede delle catene produttive della Volkswagen e il futuristico Phaeno, museo della scienza locale.
33
12° giorno: HANNOVER
Città industriale e polo fieristico di prim’ordine Hannover non gode però di certo di una scintillate fama come località turistica e spesso
viene irrisa dagli stessi tedeschi che la definiscono noiosa e ordinaria. Oltre ai picchi di affluenza in concomitanza con le sue fiere più
prestigiose (il CeBit in marzo inerente alle telecomunicazioni e l’Hannover Messe in aprile sull’ambito industriale) Hannover risulta pertanto
una località tradizionale e animata soprattutto da autoctoni, pertanto un luogo privilegiato in cui entrare in contatto con la realtà tipica
tedesca e vanta inoltre una zona commerciale perfetta per lo shopping che si apre giusto a sud (e nei passaggi sotterranei adiacenti) di
Hauptbahnhof, la stazione ferroviaria centrale. Sorpassata quest’area commerciale si entra quindi in ciò che rimane (o è stato ricostruito)
dell’antica Altstadt locale, completamente devastata nel corso della seconda guerra mondiale. Qui la cosa migliore che possiate fare è
camminare senza meta in questa sorta di oasi ripristinata secondo i vecchi fasti con ordinate file di case a graticcio e ristrutturazioni di
edifici storici che testimoniano l’incredibile perseveranza propria dei teutonici. Spicca in questo contesto il Neues Rathaus, costruito ad inizi
‘900, dall’aspetto solenne e con la caratteristica di avere al suo interno un ascensore curvo che porta i curiosi alle sue piattaforme
panoramiche sul tetto da cui si godono viste invidiabili sulla città. Per pranzo consigliamo di portarvi di poco a sud del centro di Hannover
dove sorge il Maschsee, lago artificiale realizzato in epoca nazista oggi solcato da traghetti e gente in canoa che offre magnifici scorci in cui
fare un pic-nic all’aperto. Interessante in loco è anche lo Sprengel Museum, un museo d’arte molto grande che ospita opere di Chagall e
Picasso, nonché la collezione più completa al mondo di Niki de Saint Phalle. Nel pomeriggio spostatevi quindi al limitare nord-ovest della
città per raggiungere gli Herrenhauser Garten, magnifici giardini colmi di siepi, aiuole fiorite, grotte (tra cui quella di Saint Phalle con
numerose sue opere all’interno) e fontane, tra cui la Grosse Fontane celebre per essere la più alta d’Europa. In estate si può assistere a
numerosi giochi d’acqua da parte di queste fontane che si attivano sincronizzate a tempo di musica ed inoltre a sera vengono illuminate da
spettacolari giochi di luci. Dopo esservi concessi qualche ore per rilassarvi in questo luogo ameno fate quindi rientro in città al vostro
albergo per prepararvi ad una nottata sfrenata in uno dei due quartieri più famigerati per la concentrazione di locali notturni presenti. Il
primo è quello che gravita attorno a Raschplatz detto Triangolo d’Oro (giusto dietro l’Hauptbahnhof) sede di locali tradizionali, l’altro è lo
Steintor, a ovest del centro, noto per essere un quartiere a luci rosse pieno di locali ambigui, di strip-tease e licenziosi.
34
Alcune delle belle case a graticcio ricostruite che costituiscono la nuova Altstadt di Hannover, l’elegante Neues Rathaus di inizi ‘900 e i
curatissimi giardini ricchi di fontane degli Herrenhauser Garten.
13° giorno: WOLFENBUTTEL, HILDESHEIM, HAMELN
La tredicesima giornata di viaggio va alla scoperta di alcune realtà spesso dimenticate ma assai pittoresche che caratterizzano il cuore del
Land della Bassa Sassonia. Vista la disposizione pressoché a semicerchio rispetto ad Hannover inoltre la visita a queste tre cittadine risulta
in una splendida gita giornaliera dalla metropoli dell’area. Di prima mattina partite da Hannover alla volta di Wolfenbuttel (80km, 1 ora),
un borgo incredibilmente preservatosi nel corso dei secoli che vanta ben 600 case a graticcio originali medievali che creano un’atmosfera
realmente fiabesca. La cittadina è la quintessenza del luogo da esplorare con calma (come recita il motto cittadino “Alles mit Bedacht” [fai
con comodo]), fermandosi ora nei bar che aggettano su questi vicoli senza tempo, sostando ora nei negozietti tradizionali. Se proprio
desiderate un consiglio su dove intrufolarvi possiamo citarvi lo Schloss Museum che preserva in maniera impeccabile gli storici appartamenti
dei duchi di Braunschweig e la Herzog August Bibliothek che vanta una delle collezioni più complete di testi originali seicenteschi del mondo,
compreso il famoso Evangeliar, un testo sacro appartenuto a Enrico il Leone.
35
Il centro storico di Wolfenbuttel, vero scrigno di case a graticcio medievali, e la Herzog August Bibliothek che custodisce una delle raccolte
di libri seicenteschi più esauriente al mondo.
Quando i morsi della fame cominceranno ad attanagliarvi lo stomaco fate ritorno alla vostra auto e colmate la breve distanza (60km, 45
minuti) che separano Wolfenbuttel da Hildesheim. Apparentemente Hildesheim si mostra come un gioiello medievale perfettamente
conservato ma purtroppo la realtà fu molto meno benevola con questo centro di medie dimensioni della Bassa Sassonia. Il 22 marzo 1945 la
città fu infatti praticamente rasa al suolo dai bombardamenti e tutto ciò che compone oggi l’Altstadt è frutto di una ricostruzione meticolosa e
certosina. Cuore di Hildesheim è la sua Marktplatz, che fu dapprima ricostruita in stile tedesco post bellico molto anonimo e poi nuovamente
revisionata negli anni ’80 per portarla agli antichi fasti. Oggi è uno scrigno meraviglioso che lascia quasi a bocca aperta e un ottimo posto
dove cercare locali tradizionali per sfamarsi. Dopo pranzo dirigetevi al Dom locale, una cattedrale impreziosita da portali bronzei del 1015
che raffigurano scene del Nuovo e del Vecchio Testamento e dalla misteriosa Tausendjahriger Rosenstock, un roseto millenario sito nel
chiostro che deve la sua aura quasi mistica al fatto di essere risorto come per miracolo dai resti ancora fumanti dell’antica chiesa originaria
andata distrutta nel 1945.
36
A metà pomeriggio fare quindi l’ultimo trasferimento fino ad Hameln (50km, 50 minuti), una cittadina sita sul fiume Weser al limite
occidentale della Bassa Sassonia che deve la sua fama alla fiaba del Pifferaio Magico, ambientata in città. Oggi Hameln trae dalla storia per
bambini la sua fonte principale di sostentamento con un’industria turistica finemente oliata che propina figuranti che si aggirano per le vie
acciottolate e negozi di souvenir che vendono peluche di topi e bambini (i protagonisti della storia). L’Altstadt locale è pittoresco ma non
imperdibile, vale però la pena di seguire la linea di topi bianchi disegnata sui marciapiedi nota come Sentiero del Pifferaio Magico che in
breve vi porterà a toccare i luoghi più significativi del centro storico. Per staccare invece dalle attrazioni inerenti la nota fiaba per bambini
merita una breve visita la Glashutte Hamlen, un museo incentrato sull’arte del vetro soffiata tipica del luogo in cui potrete vedere anche
artigiani all’opera e cimentarvi in qualche tentativo di imitare i mastri vetrai presenti. A sera ritornate quindi ad Hannover (50km, 50 minuti)
per godere della sua vita serale ben più diversificata e coinvolgente.
La Marktplatz di Hildesheim, una delle perle tra le ricostruzioni post belliche tedesche, e il Galshutte Hameln dove potrete familiarizzare ocn
l’arte vetraia tipica dell’abitato noto per la favola del Pifferaio Magico.
37
14° giorno: BERGEN BELSEN, CELLE
L’ultimo giorno di viaggio va infine ad esplorare la Lunenburger Heide, una vasta zona di brughiera che nei secoli passati fu dimora della
corte che governò la Bassa Sassonia. Prima meta di giornata è l’ex campo di concentramento di Bergen Belsen (55km, 1 ora da Hannover)
oggi completamente smantellato che al visitatore odierno si mostra come un campo erboso talvolta coperto di erica su cui si innalzano
cartelli che indicano la posizione e il numero (esorbitante) di fosse comuni sottostanti che vennero riempite dai nazisti durante la seconda
guerra mondiale coi cadaveri dei prigionieri morti nel campo. A Bergen Belsen morirono in tutto, secondo stime, 70.000 tra ebrei, soldati
russi, ostaggi politici, omosessuali, polacchi, zingari e la nota Anna Frank (per cui è stata innalzata una lapide commemorativa) sia mediante
camere a gas, sia semplicemente per fame e stenti o addirittura come estrema conseguenza di folli esperimenti medici qui perpetrati. A fianco
al cimitero sorge quindi un Centro di Documentazione che esplica le ignominiose procedure adottate qui (e in altri campi) dai nazisti nei
confronti dei prigionieri e mostra filmati autentici delle condizioni in cui vennero trovati i superstiti dagli Alleati che liberarono il campo nel
1945.
Dopo esservi commossi e chiusi in riflessione in questo assoluto luogo della memoria riprendete l’auto e raggiungete la vicina Celle (25km,
30 minuti), storica cittadina medievale dispersa nella pianura della Bassa Sassonia. Celle è una vera cartolina dell’urbanistica locale
cinquecentesca essendo composta da case a graticcio originali su cui sono ancora visibili motti dell’epoca inneggianti all’etica e
all’osservanza dei precetti religiosi oltre a spirali e figure allegoriche. La piazza centrale dell’Altstadt di Celle oltre al bellissimo Altes
Rathaus con un tipico frontone a gradoni presenta anche due antichi Pali della Fustigazione originali, che vennero adoperati dal 1786 al
1850, su cui venivano incatenati i malfattori e fustigati, oppure lasciati al pubblico ludibrio per alcune ore. Vale quindi la pena letteralmente
di perdersi tra le viuzze del centro storico e gironzolare stupiti di fronte a tante bellezze architettoniche mirabilmente risparmiate dal tempo.
L’unico monumento davvero degno di nota e da non mancare a Celle è lo Schloss, l’antico palazzo ducale su livelli digradanti voluto come
fortificazione da Ottone il Severo nel 1292 e riadattato a residenza della casata locale già nel 1378. Il castello è visitabile mediante una visita
guidata che vi condurrà in alcuni ambienti davvero magnifici come la cappella interna, il teatro barocco privato e l’appartamento privato
che fu di Carolina Matilde. Dopo esservi concessi ancora qualche passeggiata tra le vie storiche di Celle potrete infine far rotta verso il
vicino aeroporto di Hannover (35km, 30 minuti) per prendere il vostro volo di rientro per l’Italia.