FRAGOLA (Fragaria x ananassa Duch.)
Famiglia: Rosaceae
Ibrido (1750) fra Fragaria virginiana Duch. (Virginia), con frutti grossi ed acheni infossati (impollinante) e F. chiloensis (L.) Duch. (Cile), con frutti grossi ed acheni superficiali.
Centri di origine: America per le specie progenitrici; Europa (Italia compresa) per Fragaria vesca L. (fragolina di bosco) e Duchesnea indica Focke (fragola matta)
In Italia le maggiori coltivazioni si hanno in Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Trentino, Sicilia, Campania, Calabria, Basilicata
In coltura protetta (tunnel): 3159 ha (74%)
In pien’aria: 1095 ha (26%)
Coltura di fragola su pacciamatura
COMPOSIZIONE DELLA PARTE EDULE
Acqua 90 %
Carboidrati 6,9 % (2,3% fruttosio, 2,2% glucosio, 1% saccarosio)
Proteine 0,8 %
Grassi 0,5 %
Fibra 1,4 %
Ca (mg/100g) 27
P (mg/100g) 27
Fe (mg/100g) 0,8
Vit. C (mg/100g) 60
Vit.A (U.I) 50
ESIGENZE TERMICHE
T° minima letale: -12 °C
T° minima biologica: 5°C
T° ottimale di crescita: 18-22°C di giorno, 10-13 °C di notte
La vernalizzazione (T° < 7°C) è necessaria per passare alla fase riproduttiva, ma è di durata molto variabile a seconda delle cultivar. Può essere ottenuta prima o dopo il piantamento o anche con la frigoconservazione.
Temperature basse in corrispondenza della fioritura provocano la formazione di stami corti, con conseguente minor numero di acheni e frutti più piccoli
Sbalzi termici in fioritura determinano la formazione di frutti malformati
Riguardo al fotoperiodo, in generale con l’aumentare delle ore di luce diminuiscono le infiorescenze ed aumentano gli stoloni e la crescita vegetativa.
Si distinguono cv a giorno corto, a giorno lungo, a giorno neutro.
Cv unifere a giorno corto: fioriscono in primavera (differenziano i fiori nell’autunno precedente)
Cv rifiorenti a giorno lungo: fioriscono in estate
Cv rifiorenti a giorno neutro: fioriscono fino a quando si arresta l’attività vegetativa per il freddo.
La stolonizzazione, che si verifica in estate, con lunghi fotoperiodi, è più accentuata nella cv a giorno breve (che non fioriscono in estate), essendoci competizione tra fioritura e stolonizzazione
ESIGENZE PEDOLOGICHE
Predilige terreni di medio impasto, ben provvisti di sostanza organica, drenati, aerati, con pH=5,8-6,5. Il calcare attivo non deve superare il 4-5%, perchè soffre di clorosi ferrica.
E’ molto sensibile alla salinità (max 1dS/m dell’estratto saturo del suolo) ed al cloro.
AVVICENDAMENTO
E’ opportuno che la fragola non torni sullo stesso appezzamento prima di 3-4 anni, soprattutto in assenza di sterilizzazione del terreno.
Per motivi sanitari è sconsigliata la successione a specie appartenenti alla famiglia delle solanacee (pomodoro, patata…) o delle liliacee (cipolla, aglio…).
Consigliata la successione a leguminose (pisello, fagiolino…)
IMPIANTO
Si fa su pacciamatura, con terreno sistemato in prode alte circa 25 cm
Impianto a partire da piantine ottenute da stoloni, da tessuti meristematici o per divisione.
Piantine vegetanti, waiting bed o frigoconservate
Rispetto alle piantine frigoconservate, quelle vegetanti, grazie all’apparato radicale più giovane e protetto dal contenitore, risultano meno sensibili ai patogeni del terreno, ma, nei terreni tenaci, presentano maggiori difficoltà di affrancamento.
Le piantine frigoconservate sono più vigorose e consentono di anticipare l’impianto in estate
Piante “waiting bed”: si ottengono trapiantando nuovamente in vivaio, durante l’estate, piante fresche o frigoconservate dell’anno precedente, per farle ingrossare opportunamente. Successivamente, esse vengono estirpate in inverno e frigoconservate fino al momento dell’impianto.
Le piante waiting bed entrano in produzione dopo circa 60 giorni dall’impianto.
Interessanti per le colture fuori stagione, soprattutto in ambiente meridionale, e per quelle fuori suolo.
Coltura fuori suolo in sacchi con torba e perlite
EPOCA: al nord, in luglio-agosto per le cv non rifiorenti ed in primavera, entro la fine di maggio, per quelle rifiorenti; al centro-sud, in autunno (novembre) per le cv non rifiorenti e in primavera, entro la fine di giugno, per quelle rifiorenti
A file semplici o binate:
file semplici: facilitano la raccolta, > arieggiamento e quindi meno marciumi dei frutti, ma > rischio di scottature dei frutti
Distanze: 110 cm tra le file e 18-20 cm sulla fila negli impianti a fila semplice; 30-35 cm tra le file della bina, 30-40 cm sulla fila in quelli a file binate
La durata della coltura è annuale o biennale
ESIGENZE NUTRITIVE
Asportazioni per 1 t di prodotto:
3,5 kg N, 2,5 kg P2O5, 6,5 kg K2O
L’ N è determinante per il conseguimento di elevate produzioni, ma un suo eccesso può provocare ritardo nella raccolta, colorazione non adeguata dei frutti e maggiore sensibilità all’attacco di muffe
CONCIMAZIONE
La concimazione organica (50-80 t/ha) è utile, ma è preferibile somministrarla alla coltura precedente.
In generale, si somministrano:
100-120 kg N/ha (fino a 200 nella coltura biennale): all’impianto (e alla fine del I anno, in estate, nella coltura biennale), dopo la “pulizia delle piante”, all’allegagione
100-200 kg P2O5/ha in pre-impianto
150-300 kg K2O/ha in pre-impianto
IRRIGAZIONE
Le foglie presentano un elevato numero di stomi (3000-4000/cm2), per cui traspirano molto.
L’umidità del terreno deve essere costante per tutto il ciclo colturale: interventi frequenti con modesti volumi, in relazione all’apparato radicale molto superficiale
Alcuni consigliano di intervenire ogniqualvolta l’acqua utile contenuta nei primi 30-40 cm di terreno scende sotto il 50%.
Volume stagionale: 4000-6000 m3/ha
Metodi: manichetta forata, ala gocciolante, a goccia, aspersione
CONTROLLO DELLE INFESTANTI
“FALSA SEMINA”
SARCHIATURA
PACCIAMATURA
DISERBO:
in pre-impianto: trifluralin, benfluralin
in post-trapianto: chloroxuron, difenamide, graminicidi
ALTRE CURE COLTURALI
Asportazione delle infiorescenze emesse dalle piante frigoconservate dopo l’impianto. Se vengono lasciate, si può avere, oltre a quella primaverile, una produzione autunnale, da settembre a dicembre, sotto tunnel
Asportazione degli stoloni
Asportazione delle foglie alla ripresa vegetativa (nella coltura biennale): riduce la probabilità di infezioni fungine
In vivaio, trattamenti con acido gibberellico favoriscono la formazione di stoloni. In coltivazione, la GA3 a 5-15 ppm distribuita alla comparsa degli abbozzi fiorali favorisce la precocità di fioritura e di maturazione.
RACCOLTA
Si valutano le dimensioni del frutto e l’intensità del suo colore: il colore rosso tipico deve interessare almeno i 2/3 di tutta la superficie.
Per il consumo fresco i frutti sono staccati con il calice e una piccola porzione di peduncolo.
Per l’industria, devono essere privi di calice e peduncolo
Rese: 20-40-70 t/ha