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Perché non c'è garanzia per le aziende in ristrutturazione?di Angelo Bonissoni e Iaria Belluco (*)

*Studio legale e tributario CBALa Commissione Europea, l'Euro­

pean Banking Authority (Eba) eanche il governo italiano stanno

adottando freneticamente provvedi­menti sia a sostegno dell'economia siaper gli effetti di tali misure presso ban­che, finanziarie, assicurazioni, imprese.Dopo il provvedimento sulle moratorie,il 7 aprile sono state annunciate misurea sostegno della liquidità delle impresee non solo, attraverso un sistema di ga­ranzie (onerose) concesse dallo Stato.I finanziamenti sono finalizzati anche(e forse soprattutto) a tenere pronta lacapacità produttiva per la fase di ri­presa (da qui le proposte di modificadel codice civile in materia di bilancio,continuità aziendale e obblighi di ri­pianamento delle perdite). Dunque ladurata di sei anni appare molto conte­nuta. Troppo.Ma soprattutto, dal provvedimento so­no escluse le imprese che al 31 dicembre2019 fossero già in difficoltà secondo leprevisioni del regolamento Ue 651/2014,e non classificate dalla banca erogantetra i crediti deteriorati alla data del 29febbraio 2020. Pare di comprendere chedevono sussistere entrambe le condizio­

ni; ma allora come ci si deve comportaredi fronte al caso nel quale una impre­sa è finanziata da più banche e questehanno classificato in modo diverso la po­sizione? E come deve operare la bancache è chiamata ad erogare ad un sogget­to che era in bonis alle date citate manon alla data di erogazione?Pur superando queste difficoltà ap­plicative, ciò che non pare trovare imavalida spiegazione è l'esclusione dallagaranzia della nuova finanza, richie­sta e/o erogata all'interno di proceduredi ristrutturazione, la quale ha comepresupposto l'esistenza di un'azienda,con un valore economico autonomo,elementi questi che motivano l'inter­vento di ristutturazione. Non siamoin presenza di aziende zombie. Allostesso tempo l'esclusione appare in­coerente con le finalità proprie delleristrutturazione e cioè quelle della ri­mozione delle temporanee tensioni perarrivare al riequilibrio. Appare apprez­zabile l'approccio Eba alla moratoriaCovid­19 contenuta nelle guideline

del 2 aprile che non hanno conside­rato le moratorie quale elemento permodificare la classificazione del me­rito creditizio dei debitori, sebbene,in generale, la richiesta di modifica­re i termini di rimborso del debito siaindicativo di una situazione di anoma­lia, e ciò a prescindere dalla status dipartenza. Forse il legislatore è statoguidato dalla valutazione del rischiodi default che è sicuramente diversotra un credito in bonis ed uno in ri­strutturazione, e quindi dalla maggioreprobabilità di escussione della garan­zia. Tuttavia occorre considerare che leristrutturazioni sono previste proprioperché c'è una concreta probabilità dimiglioramento e rimozione delle causedi difficoltà. Diversamente significhe­rebbe dichiarare che in realtà le misureed i provvedimenti di ristrutturazionesono previsti solo per buttare la pallain tribuna e guadagnare tempo.La disattenzione o la scarsa attenzio­ne verso il mondo dei crediti deterioratida parte del legislatore italiano sem­

bra essere continua. Con questo ultimoprovvedimento si afferma che l'esito deicrediti deteriorati, quelli verso le im­prese in crisi, non avrà alcun impattosul tessuto socioeconomico. Allo stessotempo l'impatto del default dei creditideteriorati è il medesimo di quello diun credito in bonis. Va ricordato inol­tre che le imprese in difficoltà, quelledei crediti deteriorati nei bilanci dellebanche, sono anch'esse imprese italia­ne e come le altre sono anch'esse alleprese con il Covid­19: l'unica differenzaè che non è stato il virus a provocare laloro crisi; ma ora il decorso della ma­lattia è il medesimo. L'auspicio dunqueè che ci sia una presa di coscienza daparte del legislatore in merito ai credi­ti deteriorati: cosa sono, quante aziendeinteressano, quanti posti di lavoro so­no coinvolti, quanto gettito per l'erariorisulterebbe compromesso, e all'effet­to che tutto questo potrebbe avere sulterritorio. Oltre alla presa di coscienzadovrebbe pensare anche alla possibilitàconcreta, più che in passato, di mettermano a questa situazione senza lacci elaccioli (riproduzione riservata)

Date: 10.04.2020 Page: 14Size: 227 cm2 AVE: € .00Publishing:Circulation: 50282Readers:

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