donne savona

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1 Indice Introduzione pag. 3 Premessa pag. 5 Le donne dicono pag. 6 Prima parte Cambiare è possibile? pag. 8 Chi sceglie? pag. 9 Dove sono i nemici? pag. 10 Problemi? Si grazie! pag. 11 Che cosa succede quando diamo valore a noi stesse? pag. 12 Quando cominciare? pag. 17 Come definire i traguardi, gli obiettivi che vorremmo? pag. 18 Come raggiungere gli obiettivi? pag. 20 Girate la pagina! pag. 23 La rete di relazioni pag. 24 Il piano d’azione e gli strumenti di sopravvivenza pag. 26 Pronti via! pag. 28 Seconda parte Come trovare lavoro? pag. 29 Il Curriculum Vitae pag. 30 La lettera di accompagnamento al Curriculum Vitae pag. 32 Focus pag. 33 Il colloquio di selezione pag. 34 Terza parte Le donne hanno detto... i dati del monitoraggio pag. 40 Quarta parte Bibliografia minima pag. 47 Bibliografia d’approfondimento pag. 47 Aforismi. Quello giusto per ogni giorno! pag. 48 Il diario di bordo pag. 50

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Donne Savona

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Page 1: Donne Savona

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IndiceIntroduzione pag. 3Premessa pag. 5Le donne dicono pag. 6Prima parteCambiare è possibile? pag. 8Chi sceglie? pag. 9Dove sono i nemici? pag. 10Problemi? Si grazie! pag. 11Che cosa succede quando diamo valore a noi stesse? pag. 12Quando cominciare? pag. 17Come definire i traguardi, gli obiettivi che vorremmo? pag. 18Come raggiungere gli obiettivi? pag. 20Girate la pagina! pag. 23La rete di relazioni pag. 24Il piano d’azione e gli strumenti di sopravvivenza pag. 26Pronti via! pag. 28Seconda parteCome trovare lavoro? pag. 29Il Curriculum Vitae pag. 30La lettera di accompagnamento al Curriculum Vitae pag. 32Focus pag. 33Il colloquio di selezione pag. 34Terza parteLe donne hanno detto... i dati del monitoraggio pag. 40Quarta parteBibliografia minima pag. 47Bibliografia d’approfondimento pag. 47Aforismi. Quello giusto per ogni giorno! pag. 48Il diario di bordo pag. 50

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Introduzione

Credo che la ricchezza del nostro territorio risieda interamente nellepersone che qui nascono, crescono, lavorano e invecchiano: imparanoad apprendere, mettono in gioco le loro abilità, creano affetti erelazioni. Insomma costruiscono un sistema di vita e di qualità.Sono inoltre sempre stato convinto che l’Ente pubblico, attraversopolitiche di governance, debba facilitare questo processo.

Per tali motivi sono molto contento di aprire questo vademecum: un libro“saggio” che aiuterà senz’altro le donne che, in qualche momento dellavita, hanno bisogno di ri-orientarsi, hanno necessità di trovare un lavoroperché i figli sono ormai grandi e vogliono intraprendere nuove attività,vogliono cambiare o migliorare la loro situazione. Il segreto del successosi nasconde dentro di noi: scoprire le proprie energie, ritrovare unpotenziale inespresso, sviluppare nuove capacità. Ma spesso èproprio questa la difficoltà, non riuscire a capire da dove cominciare,avere paura del cambiamento o non trovare una via percorribile.

Questo testo aiuterà a riflettere, a modificare il proprio approccio agliavvenimenti della vita, a capire che ognuno di noi è una fonteinesauribile di creatività e competenza e che intorno a noipossono celarsi opportunità, anche agevolate dall’Ente che ho l’onoredi amministrare.Buona lettura a tutte!

Angelo VaccarezzaPresidente della Provincia di Savona

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Premessa

Far emergere le proprie abilità, scoprirne di nuove, organizzare unpercorso di vita e di lavoro più soddisfacente, sono gli obiettivi diquesto vademecum.

Un testo agile, chiaro, con riflessioni ed esercitazioni: una letturaveloce per imparare a conoscersi meglio, per capire meglio glialtri, per diventare capaci di fissare idee e concetti che possonodiventare obiettivi perseguibili.

La prima parte affronta il tema del cambiamento e di tutte le“trappole” che la nostra mente mette in azione per confonderci o perimpedirci di elaborare una strategia utile, seguiti da suggerimenti etecniche per superare le difficoltà; nella seconda vengonoesplicitati i principali strumenti di ricerca del lavoro.

La terza raccoglie le opinioni che le donne hanno espressonella fase di monitoraggio del progetto, la quarta aforismi ebibliografia, una minima, per un “soccorso di pronto intervento” e unapiù ampia per ulteriori approfondimenti.

Paola ToniCoordinatrice del progetto

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Le donne dicono

Vorrei, mi piacerebbe…

Devo decidere pensando ai bambini, ai genitori, al marito…

Non ho tempo

Non ce la posso fare

Non posso ottenere quello che voglio

Devo essere accondiscendente

Nessuno mi aiuta

Mi sento inutile

Tanto non prenderanno maiuna come me…

Sono debole e spessonon riesco a gestire la mia vita

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Sono troppo introversa e non mi so proporre

Non mi piace assolutamente

Se anche tu ti riconosci in almeno tre frasi, continua la letturadi questo vademecum.

Non ho le conoscenze, le raccomandazioni giuste…

Non ci si può fidare di nessuno

Fallirò come sempre

Sono sfortunata

Non so cosa fare, dove andare,che decisioni prendere, non so bene cosa voglio…

È difficile… non so fare niente

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PRIMA PARTE

Cambiare è possibile?

La prima difficoltà è modificare gli stili di vita.Per quanto difficili da reggere, sono quelli che nascono da unarassicurante abitudine: tutti ormai si aspettano che ognuna di noicontinui a fare quello che fa.I pensieri che giustificano la difficoltà a cambiare il proprio modo digovernare la nostra vita assomigliano a questi:

• Se faccio io, faccio meglio e più veloce• Senza di me le cose non vanno avanti• Gli altri non mi capiscono• Provo a cambiare gli altri• Sono indispensabile• Tanto non serve a nulla…• Non so se ce la posso fare• Oramai…

Un altro elemento importante è l’assenza di una capacitàprogettuale che nasce dall’abitudine di agire seguendo ibisogni, desideri e/o imposizioni di altri e non le proprievocazioni, i propri sogni… come se i propri desideri fossero cosìegoistici da escludere gli altri!

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Chi sceglie?

Bisogna abituarsi a pensare con il proprio cervello, rinunciare achiedere continuamente al mondo cosa farebbe al nostro posto, nonperseguire modelli di vita lontani da noi, non lasciarsicondizionare dalle opinioni degli altri, ma riflettere sui consigliche ci vengono dati. Imparare a domandare, a confrontare le idee, asaperle valutare nella loro concretezza.

L’ultima parola deve sempre spettare a noi che ci assumiamo laresponsabilità del nostro decidere, tenendo conto che:• Non ci sarà mai un momento di maggiore libertà o possibilità,gli impegni ci saranno sempre, bisogna trovare lo spazio per ipropri desideri

• Bisogna contare sulle proprie forze ed imparare a chiedere aiuto.Spesso gli altri non si accorgono delle nostre necessità ma non perquesto non sono disponibili ad aiutarci. Per le donne chiedere aiutoe collaborazione pare essere una cosa impossibile da fare!

• L’autostima carente ci fa rinunciare “perché è troppo”, “perché nonme lo merito”, “perché devo accontentarmi”…

Analizziamo meglio l’obiettivo e tentiamo di dare una risposta aqueste domande:• Ora, in questo momento, è questo il mio vero obiettivo?• Se ce n’è un altro, a quale dei due devo dare la priorità?• Una volta che l’ho raggiunto, cosa cambia nella mia vita?• Sono pronta ad affrontare questi cambiamenti?

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Dove sono i nemici?

Solo un’attenta analisi dei bisogni, della loro priorità e delleconseguenze del loro appagamento faranno in modo che durante ilraggiungimento della meta non si mettano in atto azioni diboicottaggio autoindotto, attraverso malesseri sia di natura fisicache psicologica: spesso il peggior nemico siamo noi stesse e il nostromodo di pensare!Un piccolo esercizio: al mattino, quando siete sveglie da un quartod’ora circa, analizzate i primi pensieri che vi arrivano in testa… Sonopensieri allegri? Tristi? Preoccupati? Annoiati? Utili per affrontare lagiornata?

Spesso una donna si trova a vivere proiettata completamentenel futuro con addosso un carico pesante fatto di pensieri edemozioni negative che derivano dal passato.

Stare nel futuro genera paura e blocca ogni azione. Stare nel passatogenera angoscia, dolore, disillusione. Stare nel presentepermette un esame di ciò che si vuole molto più sinceroperché libero da condizionamenti del passato e paure.Cosa si desidera nel qui ed ora? Come si sente adesso? Cosa pensadi se ora? Come si emoziona ora? Cosa vorrebbe fare ora?Come può cercare di stare meglio, ora? Cosa può - è disposta - acambiare ora?

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Problemi? Si grazie!

Il problema non sta nell’errore,ma nel modo in cui lo interpretiamoe la chiave del successosta nel riuscire a modificare gli schemi mentali.

Non bisogna proiettare suqualcuno/qualcosa di esterno: bisognaimparare dai nostri errori!

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Che cosa succede quando diamovalore a noi stesse?

Che stiamo meglio noi e chi è intorno a noi!

Se i pensieri ricorrenti assomigliano a questi… “Mi sono semprecurata di mio marito e lui non se ne accorge neanche… ho fatto tuttoper i figli e pretendono sempre di più, non sono mai contenti… se nonc’ero io quando mia suocera/mio suocero (mia cognata…) stava male,non so cosa sarebbe successo! Mia madre dice che non so fare nulla…Mia sorella sì che è intelligente e furba… io no! Neanche i professorimi sostenevano… neanche la maestra! Nessuno mi ha volutoveramente bene! etc. etc.”

E se molto tempo viene utilizzato per far vedere quanto siamobrave, capaci, stanche, sacrificate e se continuiamo a non ottenere incambio nulla, forse dovremmo capire che le rivendicazioni nonservono a far comprendere il nostro valore. Sono modalità dicomportamento che ci affaticano, ci fanno anche arrabbiaremoltissimo e senz’altro affossano ancora di più la nostra autostima.

Incominciamo ad agire su di noi.

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La valorizzazione deve iniziare dalle piccole cose…incominciamo da quelle che non costano nulla…solo un po’ di impegno!

Ginnastica del cuoreVivere tutte le possibili emozioni nella stessa giornata

Tristezza, gioia, allegria, malumore, rabbia…Tutte devono essere vissute. Bisogna imparare a passare da unostato emozionale all’altro: ridere, immalinconirsi, essere ironichecon le amiche, attraverso la lettura, le immagini, la musica, i colori.

Create delle situazioni o dei pensieri per vivere statid’animo diversi. È una abilità importantissima per non restaresoffocati da un'unica grande emozione: quel velo di tristezza chenasconde apatia, insicurezza, disagio.

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La forza delle emozioniLa nostra ricchezza

L’entusiasmo, l’energia e la curiosità sono leve fondamentaliunite alla tenacia. Bisogna scoprirle dentro di sé e svilupparle intante piccole o grandi azioni. Abituarsi ad affrontare gli eventi dellavita, anche la quotidianità, con spirito creativo e scientifico:possiamo imparare sempre qualcosa.

Viviamo di automatismi mentali, di rimugini, di pensieri ossessivi cheritornano costantemente nella nostra testa e sono quasi sempreimprontati alla negatività.

Dobbiamo avere più fiducia nel nostro cervello: ilmeccanismo mentale che fa scaturire questi pensieri nocivi è lo stessoche li può far emergere positivi… ma dobbiamo allenarlo. L’esercizioè semplice: più volte al giorno dobbiamo esprimere a voce altauna riflessione propositiva, su qualsiasi argomento,persone e cose.

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Il corpo come alleato

Controllate la dieta (mangiare di meno o meglio, scegliendo verdura efrutta… cucinando poco gli alimenti e senza condimenti diventa unrisparmio di tempo e di denaro!).

Fate movimento fisico (passeggiate… i tramonti sono gratuiti,camminate a passo svelto, ballate… basta accendere la radio!).

Iniziate a perseguire il benessere personale attraverso esercizi chefavoriscono il relax, soprattutto mentale: pensare positivoaumenta l’autostima, ma soprattutto allarga la mente verso orizzontiaperti e insperati.

Prendete a cuore la vostra femminilità, giocando eguardandovi con occhi nuovi: abbiate cura di voi stesse semprenei modi e nei tempi che vi fanno sentire bene! Le mode vannoseguite solo se ne siete convinte!

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Prendete del tempo per voi stesse!

Bastano 10 minuti al giorno: rilassatevi, fate respiri profondi,ascoltate la musica che vi piace. Concedetevi questo tempo come unregalo che vi meritate.

Il vostro benessere si diffonderà anche tra i vostri cari,mentre il continuo sacrificio vi renderà arcigne, giudicanti, sempre piùfrustrate, nervose, malinconiche, aggressive.

È quindi fondamentale usare delle strategie che aiutino a pianificarecosa dobbiamo/non dobbiamo fare, cosa vogliamomigliorare/acquisire/lasciar perdere del nostro carattere e del nostrostile di vita, cosa dobbiamo fare per sentirci vitali in ogni cosache facciamo. La voglia di vivere, la progettualità, la gioia disvegliarsi ogni mattina amando quello che si fa sono un potenterinforzo al nostro sistema immunitario.

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Quando cominciare?

Subito!

Subito!

Subito!

Subito!

Subito!

Subito!

Subito!

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Come definire i traguardi,gli obiettivi che vorremmo?

L’obiettivo deve essere:

PositivoPerché mi piace, va bene per me! Non devo fissarlo per orgoglio, persfida o insoddisfazione.

SpecificoNon devo ampliare il campo, ma restringerlo!

VisibilePer poterlo costruire devo immaginarlo nella mente.

SempliceDevo poterlo descrivere con parole chiare e semplici.

MisurabileNel tempo, nei costi, nelle energie che chiedo a me e agli altri.

RagionevoleDevo integrarlo e adattarlo al contesto in cui vivo (territorio, ambientefamiliare, etc.).

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Perché la mente si attivi e spinga alla realizzazione bisognafissare un tempo con tante tappe intermedie permonitorare l’andamento, capire se si sta camminando sullagiusta via o se bisogna modificare un po’ la rotta.

Ogni giorno ha il suo primo passo! Consapevole, con grandesenso della propria responsabilità, ottimista, orientato alraggiungimento degli obiettivi.

Se vuoi avere ragione biasima, ma se vuoi averesuccesso persegui gli obiettivi!

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Come raggiungere gli obiettivi?

I verbi indispensabili:

PerseverareCredere in sé stesseApprofondire. Mai essere superficiali!

Ma prima di affrontare queste riflessioni, soffermiamoci su unadomanda:Sono sufficientemente forte ed equipaggiata?Emerge spesso un atteggiamento vittimistico (“tutto sulle mie spalle, ifigli, il marito, i genitori, sono il loro sostegno”) o di rivalsa (“se nonci fossi io… ma gliela faccio vedere...”), una costante attenzione al“fuori” e solo una rara occhiata al “dentro”. Bisogna riappropriarcidi noi stesse, portando maggiore attenzione a chi siamo, quali sonole caratteristiche che ci connotano e ci mettono in relazione con ilmondo esterno. Per uscire fuori bisogna quindi ripartire daldentro!

È importante allora fermarsi un attimo e scrivere, nero su bianco,come se stessimo partendo per una traversata transoceanica, i puntidi forza e debolezza.

Nella pagina successiva trovate un semplice schema perl’autovalutazione con alcuni esempi di compilazione.

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E ancora...

Punti di forza

TenaciaPazienza

...

Punti di debolezza

ApprensioneIncapacità di dire “NO”

...

Quali caratteristiche personali sono di successo?

Quali fra queste caratteristiche possiedo?

Cosa invece del mio carattere mi crea difficoltà?

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L’autovalutazione del nostro potenziale è la prima regola peril miglioramento: superare le nostre personali difficoltà (chesono sempre di carattere emotivo: sono troppo timida, tropporemissiva, mi faccio trattare male, non so rispondere, sono troppoirruenta, etc. etc.) per raggiungere la capacità di gestire leemozioni e la relazione del momento.

Nella ricerca di un lavoro spesso la mancanza di autocritica è unelemento negativo in quanto si rischia di non mettere in evidenza i motiviper cui dovrebbero scegliere noi e di contro non prestare attenzione aimotivi per cui non prenderanno sicuramente noi se non li teniamo sottocontrollo (ad esempio addossare le responsabilità dei precedenti fallimentiad altri, pensare che le cose siano andate male per le gelosie delle altre…).

Per passare le selezioni è giusto dosare determinate caratteristicheevitando di essere troppo invadenti ma anche troppo riservate, accettaretutto arrivando a farsi umiliare pur di essere selezionate, ma anche diessere troppo critiche e pretenziose…

Ma siamo sole in questo percorso? Aiutano i libri (in fondo trovateuna bibliografia minima, di base e una un po’ più vasta perapprofondire), aiuta il rilassamento con respirazioni profonde perritrovare unità con la parte più profonda di sé, aiuta l’atteggiamentopositivo, la curiosità e soprattutto pensare che non siamo sole!

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Girate la pagina!

Girate la pagina!

Giratela

pagina!Girate la pagina!

Girate la pagina!

Girate la pagina!

Girate la pagina!

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La rete di relazioni

C’è un gioco che si può fare con gli amici, che chiede: “Tra tee il Papa, quanti passaggi ci sono? O tra te e Brad Pitt o qualsiasi altroattore/attrice, scrittore, etc. etc…?”

Sembra una meta impossibile arrivare al Papa o a Hollywood eincontrare queste personalità. Dopo il primo momento di spaesamentosi incomincia…ARoma qualcuno conosciamo (un parente, un amico)che a sua volta conosce qualcuno che lavora in Vaticano… ed eccoche la meta diventa improvvisamente raggiungibile… si dirà Roma èfacile! Ma Hollywood?… Forse è ancora più vicina! Troviamo unamico/parente americano, che a sua volta abita in California…etc. etc.

Gli studiosi dicono che ognuno di noi può raggiungerechiunque con un massimo di sei passaggi (ma la media è tre!).

Allora possiamo incominciare a scrivere nel nostro diario di bordotutte le persone che conosciamo con la loro professione e la loro retedi relazioni negli ambiti professionali di competenza e scoprire cheintorno a noi c’è sempre un mondo difficile, a volte ostile, ma chemettendolo nero su bianco, iniziamo a conoscere meglio e quindipossiamo sperare di governarlo e non restarne soggiogate.

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Se volete poi fare la colonna dei “bravi” e quella dei “cattivi”,noterete che anche la colonna dei bravi si riempie con unacerta facilità!

Perché è utile scrivere i nomi e il lavoro che svolgono?

Perché si incomincia a prendere maggiore consapevolezza dellerisorse del territorio in cui viviamo, perché il nostro cervelloincomincia ad elaborare interconnessioni tra loro, perché inomi rappresentano persone e con le persone ci si incontra, confronta,si attiva uno scambio, una mediazione, un processo di persuasività e diinfluenzamento reciproco.

Il mondo non appare più così statico, plumbeo, pesante, ogni nomeè una fisionomia, un colore, un ritmo… e tutto appare piùvivace e interessante!

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Il piano d’azione e gli strumenti disopravvivenza.

Il piano d’azione è lo strumento strategico che raccoglie tuttoquello che metterete in campo: dall’individuazione dell’obiettivo allevarie fasi di realizzazione, sistemate in un tempo preciso, conl’indicazione di tutte le azioni che andranno sviluppate, i problemi chesorgeranno e le soluzioni che si prevedono di attuare.

Il diario di bordo e l’agenda raccolgono le attivitàquotidiane. L’agenda governa il tempo e il diario di bordo raccogliepensieri e riflessioni sulle azioni che facciamo.

Gli schemi che presentiamo sono puramente indicativi: ognuna ha ilproprio stile e un proprio modo di visualizzare gli strumenti più utiliper orientarsi e non perdere la rotta.

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Esempio di uno schema strategico e riepilogativo.

Entro due mesidevo trovare un lavoro

part-time

Analizzo i miei punti di forza X X X X

Analizzo i miei punti di debolezza X X X X X

Raccolgo le informazioni che mi servono X X X

Leggo, studio per aggiornarmi,per migliorare il mio lessico X X X X X X X X

Verifico date e scadenze X X X

Alleno la mia mente X X X X X X X X

Scrivo la mia rete di relazioni X X

Curo il mio fisico X X X X X X X X

Prendo atto dei problemi X X X X

Individuo soluzioni X X X X X X X X

Scrivo il mio Curriculum X X

Telefono per prendere appuntamenti X X X X

Simulo davanti allo specchio il colloquio X X X X

1asett

2asett

3asett

4asett

5asett

6asett

7asett

8asett

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Pronti via!

Definisci la tua meta

Agisci con entusiasmo

Crea la tua rete

Dimostra il valore della tua tenacia

Vivi con consapevolezza

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SECONDA PARTE

Come trovare lavoro?

Gli strumenti di ricerca attiva sono il Curriculum Vitaee la lettera di accompagnamento.

Il primo passo consiste nel preparare il proprio Curriculum Vitae:rappresenta il vostro biglietto da visita e dunque dovràdestare interesse.

Dovrà contenere informazioni importanti su di voi e sulle esperienze davoi svolte in ambito professionale e sociale. Ricordate: tutto èimportante. Spesso infatti tralasciamo alcune informazioniconsiderandole di poco conto.

A questo punto mettiamoci davanti al PC (il Curriculum Vitae vaassolutamente scritto a computer a meno che non vi venga richiestoesplicitamente scritto a mano!), apriamo una pagina vuota di Worde iniziamo.

Nella pagina seguente trovate un esempio di Curriculum Vitae.

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Il Curriculum Vitae

NOME E COGNOMEINDIRIZZOTELEFONI (metteteli tutti: è importante poter essere rintracciabili)EMAILLUOGO E DATADI NASCITA (Se per voi è un’informazionelimitante al momento tralasciate di inserirla)PATENTE (se l’avete)P.IVA (se l’avete)

Arriva poi la parte della Formazione/Istruzione o Esperienzeprofessionali a seconda dell’importanza dell’uno o dell’altro aspettonel Vs percorso. Per esempio mettiamo prima:

ISTRUZIONEData (Es. 2000-2005)Istituto (Es. Liceo Classico Chiabrera, Savona)Titolo (Es. Conseguita maturità classica con votazione ...) (scrivete ilvoto solo se alto)

FORMAZIONEData (Es. Maggio 2009) Corso di formazione ... organizzato da ...Conseguita qualifica professionale ...Data (Es. 2007-2008) Stage presso negozio di abbigliamento ...

ESPERIENZE PROFESSIONALI (possono essere inserite in ordinecronologico dalla prima all’ultima, ma meglio dall’ultima alla prima oin relazione all’importanza delle esperienze professionali).

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Data (Es. Dal 2006 al 2008)Nome della struttura, cittàRuoloMansioni svolte

CONOSCENZE LINGUISTICHE (si inseriscono le lingueconosciute, il livello e i corsi e viaggi o altri motivi che hanno portatoa quel livello di conoscenza)Es. Inglese: livello buono scritto e parlatoCorso Livello ... presso ... (Scuola e città)Viaggi: (Es. esperienza di lavoro per 1 anno a Londra)

CONOSCENZE INFORMATICHEEs. Buona conoscenza operativa del pacchetto Office e Internet Explorer

ALTRE INFORMAZIONI:Iscritta al Centro per l’Impiego di…, disoccupata di lunga durata(sono previste agevolazioni per le imprese)

Data di nascita (se ho tralasciato di inserirla all’inizio)Disponibile a stage, contratti di collaborazione a progetto, tempodeterminato/indeterminato part-time e full time.“Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del D.Lgs.196/2003” (questa dicitura è di fondamentale importanza: se cidimentichiamo di inserirla l’azienda è autorizzata a stracciare il CV)

Ricordiamoci inoltre che il Curriculum Vitae sarà letto in una primabattuta per pochi secondi: dovremo dunque guidare noi alla letturasottolineando o utilizzando il grassetto. Oltre a questo tipo di CVpossiamo compilare anche il formato europeo: è scaricabiledirettamente da http://europass.cedefop.europa.eu e va utilizzato percandidature a bandi pubblici e per grandi aziende.

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La lettera di accompagnamentoal Curriculum Vitae

La lettera d’accompagnamento, detta anche lettera motivazionale, halo scopo di destare in chi riceve la candidatura curiosità einteresse tale da invitare alla lettura del Curriculum Vitae.

La lettera di accompagnamento si compone delle seguenti parti:

1. Chi sono (mi presento)2. Per quale motivo scrivo3. Per quale motivo l’azienda dev’essere interessata a me (sottolineoqui i miei punti di forza, competenze specifiche viste comecontributo per l’organizzazione)

4. Chiusura e saluti finali (es. A tal proposito allego alla presente il mioCurriculum Vitae e rimango a Vs disposizione per ulteriori chiarimentida approfondire durante un incontro, Cordialmente, Firma).

La lettera va scritta basandosi sul proprio percorso personale:esercitiamo la nostra unicità!

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Focus

Ma a chi inviamo il nostro Curriculum Vitae?Possiamo rispondere ad un annuncio in linea con il nostro obiettivo e/oscegliere le aziende a cui inviarlo. La rete di relazioni che avremocostruito ci sarà utilissima per avere informazioni.Importante: fare candidature mirate! Evitiamo di mandarecentinaia di CV!

A questo punto chiediamoci: come invio il mio CV?Se procedo con un’autocandidatura il modo migliore sarà telefonareall’azienda e chiedere come preferisce ricevere il CV.Ricordiamoci: cercare lavoro è un lavoro!Le possibilità sono:• Di persona tramite appuntamento (nei grandi contesti)• Via posta• Via e-mail• Via faxSe chiamiamo l’azienda cerchiamo di fissare anche l’incontro!

Finalmente è arrivato il giorno: ci hanno fissato l’appuntamento per uncolloquio di selezione. Come prepararci?Andiamo su Internet, prendiamo informazioni sull’azienda,sulla sua “cultura aziendale”, sui ruoli aziendali, etc. Cerchiamo,all’interno della nostra rete di relazioni chi può darci ulterioriinformazioni! E poi concentriamoci su di noi, sulla nostramotivazione a lavorare in quell’azienda, in quel settore, sulruolo, sui nostri punti di forza. Crediamo in noi!E ricordiamoci che anche il nostro modo di essere e il nostrocomportamento verranno valutati!

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Il colloquio di selezione

Check List

“Il candidato giusto nella posizione giusta”: è questol’obiettivo della selezione. Si tratta quindi di un processo in cuivengono valutate solo quelle caratteristiche personali e tecniche,conoscenze, abilità e potenzialità richieste per soddisfare quella dataposizione in quella particolare azienda.

Obiettivi generali per un buon colloquiodi selezione

Capire e farsi capire: tenere sempre presente che spesso puòverificarsi una netta differenza tra quello che intendiamo dire e quelloche viene percepito. Prestare attenzione al feedback(il ritorno comunicativo in termini verbali e non verbali che ci vienedato dalla persona che parla o ascolta).

Domande di verifica: sono stato sintetico e chiaro?Ha capito quello che ho detto? È utile che gli ripeta il concetto inmodo più chiaro? (ricordiamoci sempre che il modo più sicuro peravere una conferma della reale comprensione mia o dell’interlocutoreè fare domande).

Ascolto attivo: ascoltare in maniera attenta e partecipativa tutto ciòche viene chiesto e detto dal selettore.

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Consapevolezza della situazione e dei ruoli:ruolo candidato e selettore.Il selettore farà domande, il candidato risponderà.Il selettore sfrutterà l’occasione del colloquio per raccogliere ilmaggior numero di informazioni sul candidato.Il candidato si farà un’idea del lavoro e dell’azienda.Il candidato dovrà prepararsi molto bene a questa fase della selezione.

Informarsi sull’azienda (Di cosa si occupa? È in espansione?Quanti dipendenti ha? Quali sono i settori dell’azienda?). Se ilcandidato non riesce a trovare informazioni prima del colloquio, avràsempre la possibilità di fare tali domande alla fine del colloquiostesso, il momento delle contro domande, ma devono essere poste conleggerezza e senza ingerenza.

Informazioni sul lavoro (in quale settore? È un lavoro individualeo di gruppo? Quali sono le caratteristiche personali (es. senso diresponsabilità, abilità comunicative, creatività, etc.) richieste? Lepossiedo? Quali sono le caratteristiche tecniche richieste (es.conoscenza informatica del pacchetto Office, conoscenza ottima dellalingua inglese)? Le possiedo? Quali sono i miei punti di forza e dimiglioramento in riferimento al ruolo propostomi?

Il colloquio di selezione è dunque un dialogo strutturato.

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Fasi del colloquio

Apertura• Dare la mano al selezionatore in modo deciso• Aspettare che il selezionatore si sieda, prima di sedersi• Ascoltare le sue domande, cosa ci racconta• Prestare attenzione al modo in cui ci vestiamo (né trasandati, néricercati) e sempre in relazione al contesto (es. se mi presento a uncolloquio per animatore turistico va bene vestirsi sportivi; se vado aun colloquio nell’ambito assicurativo, mi vestirò in “giacca ecravatta”)

L’apertura in generale è una fase informale e di rompighiaccio.Le domande che più frequentemente vengono fatte in questa fase sonodomande aperte, del tipo:

“Ha trovato subito i nostri uffici?”“Mi parli di lei...”“Per quale motivo ha deciso di inviare il suo CValla nostra azienda?”

SvolgimentoÈ la fase centrale del colloquio: il selettore in questa fase porrà diversedomande al candidato per verificarne le caratteristiche personali etecniche e per risolvere eventuali dubbi in riferimento al CurriculumVitae.• Ascoltare bene le domande• Lasciare terminare il selettore• Riflettere un attimo prima di rispondere (mettere a posto le idee)• Essere chiari e sintetici nelle risposte

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Le domande che possono essere proposte dal selettore in questa fasedel colloquio sono:• Domande aperte (es. “Quali sono le sue attività preferite”?)• Domande chiuse (es. “Ha degli hobby” ?)• Domande ipotetiche (es. “ Come si comporterebbe se…”)È importante in questa fase essere naturali e sinceri: mostrarci perquello che siamo, senza essere condizionati da cosa si aspetta ilselettore da noi.

ChiusuraÈ il selettore che prepara il congedo. È il selettore che chiude ilcolloquio.Questa è la fase in cui può chiedere al candidato se desidera farglidelle domande. È questo il momento di chiedere informazionisull’azienda e sul lavoro.Quando il selettore chiude il colloquio solitamente spiega qualisaranno le successive fasi selettive al candidato.

Possibili domandeMotivazione lavorativa:• In generale, cosa si aspetta dal lavoro?• Perché le interessa?• Cosa sa di noi ?• Come si immagina tra 5 anni? E tra 10 anni?• Qual è il suo sogno nel cassetto?• Quali aspetti di questo lavoro giudica gratificanti? E quali meno?• Come mai ha deciso di cambiare lavoro?

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Formazione:• Qual è stata la sua formazione scolastica?• In quali materie ha ottenuto i risultati migliori? In quali i peggiori?

Caratteristiche personali:• Gli altri come la descrivono?• Ha tanti amici?• Chi conosce in città, nel paese, nella provincia…?• Come si descriverebbe?• Quali sono i suoi pregi e i suoi difetti?• Quali sono i valori in cui crede?• Come reagisce a ostacoli imprevisti?• Quali sono i suoi interessi extra professionali?

Oltre al colloquio individuale spesso le aziende e le società diselezione svolgono colloqui… di gruppo.Come si svolgono e che cosa vogliono valutare?I candidati e le candidate che partecipano ad un colloquio di solito sono8. Vengono fatti accomodare attorno a un tavolo ovale e viene loroconsegnata una storia. Il gruppo prima individualmente e poi in comunedovrà discutere/ragionare sulla situazione e raggiungere un obiettivocondiviso. Il tempo solitamente a disposizione è di un’ora. Tale colloquioè molto utile per valutare l’intelligenza emotiva di ogni persona.Importante mettersi in gioco e intervenire!

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ConclusioneA questo punto fai un’analisi di tutte le tappe da te conquistate ecomplimentati. Vivi il ciclo della riuscita!

• Idea: obiettivo professionale• Azioni: invio dei CV, telefonate, incontri, colloqui, passaparola• Riuscita: mi chiamano!• Soddisfazione: è importante vivere con gratitudine ognimomento, questa alimenta energia per i passi successivi

Esercizi di “life coaching”

Lettera tra 5 anniScrivi una lettera a chi vuoi per raccontare i risultati professionali chehai raggiunto!

Le valigieRiempi con l’immaginazione due valigie:• una sarà piena di tutto ciò che rappresenta il tuo passato e che orasei pronta a lasciare (persone, emozioni, atteggiamenti, oggetti,luoghi, etc.)

• l’altra sarà riempita da te con tutto ciò che intendi portarti in questonuovo viaggio (ciò che vuoi vivere, come vuoi sentirti, ma anchepersone, cose, oggetti, etc.)

E… buon viaggio!

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TERZA PARTE

Le donne hanno detto…i dati del monitoraggio

Il corso ha coinvolto più di quaranta donne della Provincia diSavona. Sono stati effettuati quattro incontri d’aula e due colloquiorientativi. Alcune di loro hanno chiesto di avere altri incontri con leconsulenti e altri momenti d’aula.

Il percorso si può raccontare suddividendolo in tre fasi e attraversole risposte che le donne hanno dato durante il monitoraggio.

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1ª fase: Conoscenza di sé

I primi due incontri hanno avuto come obiettivo un approfondimentodi alcuni temi fondamentali: conoscenza di sé, consapevolezzae autostima, mettersi in gioco e condividere con il gruppo le proprieesperienze di vita.

Gli argomenti trattati hanno determinato in loro una nuova“voglia” di affrontare la vita, guardando al futuro con occhi eprospettive diversi.

Ecco alcune delle risposte:• “è stato formativo l’approccio psicologico al corso e la motivazionedi porsi un obiettivo e riuscire a raggiungerlo”.

• “lavoro sull’autostima per ripartire con motivazioni nuove emaggiore forza”.

• “la simulazione al colloquio è stato un grande lavoro su me stessa,per sapersi presentare al meglio e assumere il giusto atteggiamento”

• “mi è piaciuta la condivisione delle singole esperienze di vita”• “è fondamentale affermare “io sono” in positivo”• “mi avete dato quella forza di cercare lavoro che non avrei avuto dasola”

• “mi è piaciuto tutto, ho ripreso i contatti col mondo e il confrontocon gli altri”

• “è importante capire gli ostacoli interiori, spesso inconsci, il parlarein termini positivi e mai negativi”

• “tutto è come un puzzle assemblato. La conoscenza di sé stessi è laproblematica maggiore per riuscire a gestire anche l’approccio congli altri”

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Il lavoro in gruppo è stato fondamentale: un momento dicondivisione, per alcune anche difficile, che ha apportatoin ognuna la consapevolezza di non essere sole, malottare insieme per un obiettivo comune!

• “il confronto è necessario per potersi reinserire nella comunità,anche in un team di lavoro”

• “è stata una comunicazione emozionale”• “per la prima volta non mi sono sentita sola, condividere leesperienze è stato fondamentale”

• “pensavo fosse umiliante parlare di me e del mio mondo interiore,invece mi è servito molto!”

• “ognuno ha una propria storia da condividere”• “ascoltando le esperienze altrui ho avuto più spinte positive e misono demoralizzata meno rispetto a quando sono sola”

• “è stato importante il livello umano di vicinanza ed empatia”• “è fondamentale mettersi di fronte alle proprie debolezze emigliorarsi”

• “è stato bello parlare di me e capire che non è sempre colpa mia.Non ne faccio più una malattia ma ora devo reagire”

• “ho avuto un grande incoraggiamento dal gruppo e dallepsicologhe”

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2ª fase: Strumenti di ricerca attiva del lavoro

L’obiettivo della seconda parte è stato affrontare le competenzepersonali e professionali necessarie per destreggiarsi nel mondodel lavoro: una presentazione efficace, la redazione di un CV, lapreparazione e simulazione di un colloquio di selezione,la costruzione della mappa delle relazioni, la ricerca e laselezione delle opportunità di lavoro.

Alcune hanno incontrato difficoltà:• “mi sono segnata degli appunti, sono troppo poco portata per le coseburocratiche”

• “è stata impegnativa la simulazione del colloquio”• “ho avuto problemi con una persona… però a mio modo l’ho messasubito a tacere…”

Per altre il cammino è stato più semplice:• “ho preso spunti per migliorare”• “tendevo a isolarmi. È stato un imput interessante capire questo mioaspetto caratteriale”

• “ho capito meglio i comportamenti che utilizzo”• “sono stata messa a mio agio”• “mi sono trovata benissimo da subito”• “mi è servito per parlare in pubblico perché di solito faccio molta fatica”• “ho apprezzato gli esempi di presentazione efficace”• “mi è servito l’aiuto psicologico su quello che da sola non riesco afare e che non so mettere in atto”

• “ho acquisito maggior grinta e fiducia in me stessa ascoltando sia ledocenti che le ragazze”

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3ª fase: Counselling

Per molte il corso è stato troppo breve.Alcune probabilmente si sarebberoaspettate unamaggiore facilità di entrata nel mondo del lavoro,un orientamento più concreto e soprattutto rapido!

Alcune di loro hanno sottolineato che sarebbe importante essereindirizzate alle offerte del mondo del lavoro, avere una panoramicachiara delle aziende presenti sul territorio, in special modo nellaProvincia di Savona. Le opportunità di creare imprese, associazioni,richieste di finanziamento e allargare la rete delle conoscenze.

• “un aiuto maggiormente settoriale per ognuna di noi!”• “fare pratica sul campo!”• “allargare la rete delle conoscenze perché a 40 anni nessuno ti offrelavoro… e poi c’è il problema dei raccomandati!

• “bisogna lottare sull’autostima femminile, siamo state “castrate”dalla famiglia!”

• “fare marketing di se stessi”

Per la maggior parte delle donne l’aspettativa principale ora è quella ditrovare un lavoro, ma alcune lo hanno già trovato.Grazie anche all’aiuto di questo corso hanno riscritto il proprio CV,cercano annunci di lavoro, si propongono ad alcune aziende sul territorio.Molte hanno comunque le idee chiare, per capacità in determinatisettori o per una passione che vogliono coltivare:

• “mi hanno assunto” (sostituzione maternità)• “cerco lavoro nel campo della pasticceria”• “faccio la baby-sitter, seguo delle lezioni e farò una prova in una

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cooperativa ma lo stipendio è bassissimo”• “ho visto un capannone per avviare il lavoro di gommista”• “lavoro in una panetteria”• “faccio le pulizie dalle 18 alle 21”• “do ripetizioni”• “sono stata assunta come impiegata in officina”• “frequento un corso di formazione agroalimentare”• “ora lavoro all’Ipercoop fino ad aprile”• “ora lavoro nel riciclaggio di rifiuti”• “sono insegnante di yoga… ora sono incinta! ”• “svolgo piccoli lavori di arredamento e di interno”• “non lavoro, seguo mia mamma che ha gravi problemi di salute”

Qual è il tuo obiettivo? Come pensi di raggiungerlo? Ecco le risposte:

• “trovare lavoro”• “acquisire competenze”• “crescere e imparare sempre, facendo altri corsi”• “diventare coach”• “fare la vetrinista: voglio far emergere questo mio talento”• “lavorare all’Ipercoop”• “trovare collaboratori per il lavoro di gommista”• “mi sono iscritta a un corso di computer”• “andrò al collocamento finché non troverò un lavoro basato sullevendite, so di essere brava in questo campo”

• “monitoro offerte di lavoro nei supermercati, part-time negli uffici”• “lavorare in una casa editrice, o nelle redazioni delle radio”• “offrirmi nei lavori stagionali nell’ambito del turismo durante l’estate”• “lavorare nelle colonie e negli asili, sono andata di persona e hopreso un appuntamento”

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• “aprire un agriturismo ma sto cercando aiuti finanziari”• “riprendere l’università: mi piacerebbe fare comunicazione inun’azienda no profit e avere un altro ruolo in Ipercoop dove stoiniziando a lavorare”

• “avere di nuovo il negozio di gastronomia, ora sto pagando i debiti”• “fare la mamma. Poi vorrei cambiare lavoro: credo sia importante ilconflitto e il confronto sul lavoro… essendo io il capo del miolavoro questo non succede”

• “avere un sito on-line di vendita nell’edilizia e fare la comparsa inteatro… vorrei essere imprenditrice di me stessa”

• “risolvere i problemi familiari e cercare un lavoro”

La valutazione finale (su scala da 1 a 5) ha dato esito più che positivo.Non c’è stato nessun voto sotto il quattro e le considerazioni sono state:

• “brave, soprattutto le docenti”• “è stato molto utile”• “il mio talento fa aumentare la mia autostima”• “il corso è stato troppo breve”• “argomenti interessanti ma poco tempo per trattarli tutti”• “ho avuto più di quello che pensavo”• “mi è servito tantissimo soprattutto per il CV”• “ambiente familiare, alla mano, importante darsi del tu con leconsulenti!”

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QUARTA PARTE

Bibliografia minima

Change, Paul Watzlawich, ed. AstrolabioIo sono Ok, tu sei OK, Thomas Harris, ed. BurCome ottenere il meglio da sé e dagli altri, Anthony Robbins, ed. RizzoliIl pensiero laterale, Edward De Bono, ed. MondadoriIntelligenza emozionale, Daniel Goleman, ed. RizzoliPNL è libertà, Richard Bandler, NPL Italy EdizioniL'arte del possibile, Rosamund Stone Zander e Benjiamin Zander,Edizione Il Sole 24 ore

Bibliografia di approfondimento

La pragmatica della comunicazione, Paul Watzlawich, ed. AstrolabioA che gioco giochiamo, Eric Berne, ed. BompianiLa psicosintesi, Roberto Assagioli, ed. AstrolabioEmozioni distruttive. Liberarsi dai tre veleni della mente: rabbia,desiderio e illusione, Dalai Lama – Daniel Goleman, ed. MondadoriLe emozioni che fanno guarire. Conversazioni con il Dalai Lama,Gyatso Tenzin (Dalai Lama), Goleman Daniel, ed. MondadoriLettera alle donne,Gyatso Tenzin (Dalai Lama), Barry Catherine, ed. RizzoliPuoi guarire la tua vita, Louise L. Hay, ed. ArmeniaLe donne non chiedono, Linda Babcock e Sara Laschever,Edizione Il sole 24 oreLe donne e il mal di testa, Franco Mongini, Edizione MarsilioCome dire NO... ed essere ancora apprezzati, Giovanna D'Alessio,Ed. Sperling e KupferL'arte di vivere bene con gli altri, Omar Falworth, Edizione Essere felici

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AforismiQuello giusto per ogni giorno!

La vita è come una stoffa ricamata della quale ciascuno nella propriametà dell'esistenza può osservare il diritto, nella seconda invece ilrovescio: quest'ultimo non è così bello, ma più istruttivo, perché ci favedere l'intreccio dei fili. Arthur Schopenhauer

Le idee fisse sono come dei crampi al piede: il rimedio migliore ècamminarci su. Soren Kierkegaard

C’è un solo tipo di successo: quello di fare della propria vita ciò che sivuole. Henry David Thoreau

Chiedere può essere la vergogna di un minuto: non chiedere puòessere il rimpianto di una vita. Anonimo

La più grande scoperta della mia generazione è che gli esseri umani possonocambiare le loro vite cambiando le abitudini mentali.William James

Non conosco una via infallibile per il successo, ma soltanto una perl'insuccesso: voler accontentare tutti. Platone

Il destino mescola le carte ma siamo noi a giocarle. Arthur Schopenhauer

Se non avete una buona disposizione mentale, anche se sietecircondati da amici in circostanze piacevoli, non riuscirete ad esserefelici. Ecco perché l’atteggiamento mentale è più importante dellesituazioni ambientali. Dalai Lama

Finché non saremo disposti ad attuare cambiamenti interiori e amodificare gli schemi mentali, nulla potrà mutare: e i cambiamentiinteriori sono estremamente facili da effettuare, basta solo agire suipensieri. Louise L. Hay

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Areadi miglioramento

Azioni/strumentiintrapresiData

Il diario di bordo

Miglioramento delle mie abilità e competenze

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Risultato ottenuto Valutazionedel mio comportamento

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Personeche incontro

Areadi interesseData

Il diario di bordo

Costruzione della rete di relazioni

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Risultato ottenuto Valutazionedel mio comportamento

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Obiettivoda raggiungereData

Il diario di bordo

Raggiungimento degli obiettivi

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1afase

2afase

3afase

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Risultato ottenuto Valutazionedel mio comportamento

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Hanno partecipato

Idea e progetto Paola Toni

Redazione testi Silvia Olivotto, Raffaella Rognoni,Paola Tonie inoltre Sara Di Paolo,Paola Sambolino, Francesca Traverso

Supervisione testi Anna Castellano, Chance Retravailler

Editing Paola Sambolino, Martina Donadio,Elettra Repetto

Grafica e impaginazione Marta Prisco

Stampa Grafiche G7

Coordinamento generale Words Srl