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1 Dolore (IASP) Esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole, associata ad un danno tessutale in atto o potenziale, o descritto in termini di tale danno

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Dolore (IASP)

• Esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole, associata ad un danno tessutale in atto o potenziale, o descritto in termini di tale danno

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Survey of chronic pain in Europe: prevalence, impact on daily life, and treatment

(Breivik H, Eur J Pain, 2006; 10: 287-333)

• 46.394 persone maggiorenni (2002-2003)

• 19% europei soffriva di dolore cronico• 26% italiani soffriva di dolore cronico• (media ultimo episodio 5 in NRS da 0 a 10)

• Interviste approfondite a 4839 con dolore cronico:• 66% dolore moderato • 34% dolore severo

• Il 5-10% del dolore cronico è legato al cancro, mentre il rimanente 90% e oltre, ècorrelato a patologia cronica non tumorale.

• Artrite, ernia del disco, sequele incidenti, emicrania• Schiena, ginocchia, testa

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Peculiarità del dolore da cancro (DdC)• Nel paziente oncologico il DdC non è l’unico sintomo, ma fa parte di un corteo

sintomatologico complesso, per cui il suo trattamento si è rivelato più efficace quando inserito in una cura palliativa più ampia

• Il DdC non assume le caratteristiche di dolore “malattia”: diagnosi, eziopatogenesi, e fisiopatologia sono note e collegate alla malattia di base

• Fisiopatologia sempre “mista”, sedi spesso “multiple”, approccio complesso con associazioni e integrazioni

• Nel DdC l’obiettivo del trattamento è la riduzione del sintomo per permettere la migliore qualità di vita possibile

• Nel DdC il tempo di trattamento è generalmente di mesi o pochi anni, per cui gli allarmi sulle conseguenze dell’uso degli oppioidi sono tanto meno giustificati

• Ricerca clinica e strategie terapeutiche sono nate e si sono sviluppate in gran parte nel DdC , per cui evidenze scientifiche ed esperienza clinica sistematizzata sono maggiori in questo dolore

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Prevalenza del dolore neoplastico

• Prevalenza media in qualunque stadio (23 studi)48% (range 38-100%)

• Prevalenza media in fase avanzata (27 studi)74% (range 53-100%)

Hearn e Higginson, Cancer pain epidemiology: a systematic review, 2003

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Origine e localizzazione(Grond, Pain, 1996)

• Dolore osseo 35%• Da tessuti molli 45%• Viscerale 33%• Neuropatico 34%

• Dorsolombare 36%• Addominale 27%• Toracico 23%• Arti inferiori 21%• Capo 17%• Pelvi 15%

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Bone cancer pain•Acidosis

•Mechanosensitivenociceptor distorsion

•Tumor-derived products

•Neuropathic component

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Tipologia, intensità, e duratadegli stimoli nocicettivi provocano modificazioni funzionali e plastiche dei nocicettori (sensitizzazioneperiferica) e a livello delle corna dorsali del midollo spinale (sensitizzazione centrale)

Astrogliosi midollareipsilaterale dopo 21 giorni dall’inoculo del sarcoma nel topo

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MISURAZIONE DEL DOLORE

•Scale di intensità(dolore attuale o riferito a tempo predefinito: dolore medio, peggiore o migliore)

- scale analgesiche visive (VAS)- scale numeriche (NRS)- scale verbali (VRS)

••Scale di sollievo••Scale di soddisfazione••Questionari multidimensionali

- Mc Gill Pain Questionnaire (MPQ)- Brief Pain Inventary (BPI)- Memorial Pain Assessment Card (MPAC)

•Indici di corretta gestione del dolore

•Periodicità di rilevazione?

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Cancer pain assessment-can we predictthe need for specialist input?

(Fainsinger RL, Nekolaichuk CL. Eur J Cancer. 2008;44:1072-1077)

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• Barriere istituzionali (ministeriali, regionali, locali)

• Barriere di pazienti e familiari • Barriere professionali • Peculiarità patogenetica (DEI, CIBP, neuropatico)• Variabilità genetica

Motivi per un ridotto controllo del dolore

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La Scala nel 21° secoloLa Scala nel 21° secolo

Oppioidi forti ± FANS/paracOppioidi forti ± FANS/parac

Blocchi neuroliticiPompa intratecaleBlocchi neuroliticiPompa intratecale 5%5%

IV, SC PCAIV, SC PCA 10-20%10-20%

Oppioidi deboli ± FANS/paracOppioidi deboli ± FANS/parac 75-85%75-85%

FANS/paracFANS/parac

““rotazionerotazione””degli oppioididegli oppioidi

Piramide del dolore OMSPiramide del dolore OMS

+/- adiuvanti

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Impact of setting of care on pain management in patientswith cancer: a multicentre cross-sectional study

(Sichetti D, Ann Oncol. 2010 21(10):2088-93)

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PRINCIPI NELL’UTILIZZO DEI FARMACIOPPIOIDI NEL DOLORE CRONICO ONCOLOGICO

1. Analgesico e dosi adeguati2. Usare la via più razionale 3. Somministrare ad orari fissi4. Tenere presente la Scala OMS5. Trattamento (e profilassi) degli effetti collaterali6. Trattamento adeguato dell’insonnia7. Usare i farmaci adiuvanti8. Monitorare regolarmente9. Non usare agonisti puri associati ad agonisti parziali10. Per dolori intensi, oppioidi forti in ogni momento della storia

naturale

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Regole “basiche” nell’utilizzo di oppioidi

• Ragionare i termini di “Dosaggio Equivalente di Morfina Orale” (DEMO)

• Pazienti naive da oppioidi iniziano con un primo dosaggio intorno a 30 mg di DEMO

• Pazienti già in trattamento con oppioidi deboli è probabile debbano essere trattati con una dose iniziale di oppioidi forti intorno a 60 mg di DEMO

• Sia il primo cerotto di Buprenorfina (35 mcg/ora) che quello di Fentanyl (25 mcg/ora) equivalgono a 60 mg di Morfina Orale (ora non più: il più basso del FTTS equivale a 30)

• La rotazione dell’oppioide e/o il cambio di via rappresentano due momenti critici

• La dose al bisogno è circa un sesto di quella delle 24 ore

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Codeina

• Codeina 30 mg + Paracetamolo 500 (10 mg iniziano effetto antitussigeno)

• Da una per tre/dì fino a due per tre o per quattro/dì

• Dose totale di Codeina: 180-240 mg: effetto tetto (con dose totale di Paracetamolo di 3000- 4000 mg)

• Conversione a morfina orale: 10/1→ 5/1 (240/5~50~60)

• Quali effetti collaterali

• Metabolismo epatico: 10% dimetilata a morfina

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Tramadolo• 20 gocce = 50 mg

• Da 50 mg per tre /dì fino a 100 mg per tre-quattro/dì

• Duplice meccanismo d’azione

• Non grandi differenze fra via orale e parenterale : biodisponibilità orale: 70-100%

• Gocce, compresse, compresse retard (a dosaggi vari, da 100 a 200 mg), fiale (da 50 e da 100 mg); associazioni con 37.5 mg di tramadolo e 325 mg paracetamolo

• Conversione a morfina orale: 5/1 (300/5=60; 400/5=80) (“Effetto-tetto” per dosi complessive giornaliere di 400-600mg)

• Effetti collaterali : meno stipsi e depressione respiratoria

• Emivita: 5-6 ore ; metabolismo: epatico; eliminazione: renale

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Morfina orale (e fiale)• Morfina solfato IR: soluzione orale ( 4 gtt=5 mg, in flaconcini da 20 ml [20

mg/ml] e 100 ml [2mg/ml]) e flaconcini orali monodose da 10, 30, 100 mg

• Forme a rilascio immediato e a breve durata d’azione per: titolazione iniziale e somministrazione al bisogno

• Nei pazienti naif: 4 gtt ogni 4 ore (5mg per 6= 30 mg nelle 24 ore; eventualmente 8 gocce nella somministrazione delle 22)

• In pre-trattati con oppioidi deboli: 8 gtt ogni 4 ore (10 mg per 6 = 60 mg nelle 24 ore)

• Effetti collaterali

• Morfina solfato SR: discoidi o cps da 10, 30, 60, 100 mg per somministrazioni ogni 8-12 ore (all’estero anche in commercio morfina SR monodose giornaliera: in arrivo in Italia dal prossimo anno)

• Fiale: 10, 20, 50 mg

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Buprenorfina Transdermica (BTDS)• Secondo gradino “prolungato”

• Cerotto a rilascio transdermico, misurato in μg/h: 35 - 52,5 - 70Notare le proporzioni di aumento: 50%-33%. Rilascio: 0,8-1,2-1,6 mg di Buprenorfina/dì (equivalenti a 64 - 96 - 128 mg di morfina orale/dì)

• Può essere usato nei pz con insufficienza renale in quanto la principale via di eliminazione è quella biliare

• Tempo di latenza inizio:12-24 ore. Steady state dopo 3 cerotti

• Durata 96 ore, cioè 4 giorni. Per comodità: giorni fissi della settimana (LU sera, GI mattina: tre giorni e mezzo)

• A dosaggi terapeutici non è evidente l’effetto-tetto: tale effetto sembra comparire a dosaggi > 4 mg/die

• Terapia al bisogno? “Competizione recettoriale”? Effetti collaterali

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Fentanyl Transdermico (FTTS)• Cerotto da 12-25-50-75-100 μg/h. Notare le proporzioni di aumento: 100%,

50%, 25%→ problema degli step): rilascio di 0,3-0,6-1,2-1,8-2,4 mg/dì

• Fattore conversione con morfina orale: 100 (⇒30- 60-120-180-240 mg morfina per os/dì)

• Utilizzo nei pazienti “naif”? Si, ma attenzione (matrice)

• Dose tetto? No

• Tempo di latenza inizio e di fine. Attenzione alla durata

• Dose al bisogno?

• Effetti collaterali

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Ossicodone

• Azione agonista sui recettori mu e k; strutturalmente simile alla codeina, 10 volte più potente di questa

• Buona biodisponibilità con emivita 2-3 ore ed effetto analgesico di 4-5 ore

• Secondo gradino “prolungato”

• Due formulazioni a concezione diversa: - rilascio immediato e azione breve: Ossicodone 5, 10, 20 mg + Paracetamolo (dose fissa!) 325 mg quattro (tre ?)/dì

- rilascio retard: monofarmaco 5, 10, 20, 40, 80 mg due/dì

• Conversione a morfina orale: 1/1,5-2 (10x2=20)

• Utilizzo nei pazienti “naif”? Si. Dose tetto? No. Azione su dolori diversi (viscerale, neuropatico)? Forse

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Idromorfone

• Agonista puro sui recettori μ, strutturalmente simile alla morfina, ma piùliposolubile (10 volte), metaboliti inattivi (ma per tossicità: I3G)

• Non interazioni con il citocromo P450

• Una formulazione a rilascio retard monosomministrazione: 4, 8, 16, 32, 64 mg

• Compresse a rilascio controllato provocato dall’assorbimento di H2O all’interno della stessa (tecnologia OROS) (è frequente ritrovare l’involucro indissolubile nelle feci!)

• Aderenza e compliance

• Conversione a morfina orale: 5 (4x5=20)

• Utilizzo nei pazienti “naif”? A basse dosi. Dose tetto? No.

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Metadone• Due meccanismi d’azione: azione agonista sui recettori m e d per

gli oppioidi e antagonista sui recettori NMDA

• Due filosofie di conversione da Morfina Orale: - fissa: 5/1 (Mo 100/5= Me 20)- dose dipendente: <90/4; 90-300/8; >300/12(esempi: 80/4=20; 160/8=20; 360/12=30)

• Tre→due→una(?) somministrazione

• Difficoltà: al momento della rotazione e dopo alcuni giorni

• Metabolismo epatico per demetilazione (non metaboliti attivi: “ok” in insufficienza renale)

• Tolleranza bassa, inferiore a quella della morfina

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Farmaci che possono essere usati per via sottocutanea

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Componenti del dolore oncologico

Portenoy RK, et al. Oxford Textbook of Palliative Medicine (3rd ed). Oxford: Oxford University Press; 2004:438-58Bennett D, et al. Pharmacy & Therapeutics. 2005;30:354-61.

Dolore di base o persistenteDolore continuo che dura ≥12 h/die ed è gestito con i farmaci ATC (Around-The-Clock), ma a tempi prefissati durante la giornata

BreakThrough Cancer Pain (BTcP)Esacerbazione transitoria del dolore, avvertita dal paziente oncologico il cui dolore di base è relativamente stabile ed adeguatamente controllato

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29Coluzzi PH. American Journal Hospice Palliative Care.1998 Jan-Feb:15(1)

DEI - Trattamento corretto

Trattamento “al bisogno” - prn

Tempo

Terapia analgesicadi base - ATC

Dolore Persistente

Terapia di base e terapia al bisogno

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TRIAL Confronto PID 5 min PID 10 min PID 15 min

Farrar 1998 OTCF vs placebo +

Coluzzi 2001 OTCF vs IMRS +

Christie 1998 OTCF vs altri +

Portenoy 1999 OTCF vs altri +

Mercadante 2007 OTCF vs morfina ev -

Simpson 2007 FBT vs placebo + +

Portenoy 2007 FBT vs placebo +

Portenoy 2006 FBT vs placebo = + +

Slatkin 2007 FBT vs placebo = + +

Rauck 2009 FBSF vs placebo = +

Rauck 2009 ODT vs placebo + +

Gabrail 2009 FPNS vs placebo = (p=0,07) + +

Kress 2009 INFS vs placebo +

Fallon 2009 FPNS vs IMRs + + +

Mercadante 2009 INFS vs OTCF + + +

Vantaggio significativo Del fentanyl Non valutato Vantaggio significativo

Dello standardNessun differenza

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SE NON FUNZIONA?- Aumento dose?

- Altro oppioide e/o altra via di somministrazione?

- Dolore poco sensibile agli oppioidi?

- Associare farmaci adiuvanti?

- Usare trattamenti non farmacologici?

- Scarsa compliance del paziente?

- Esistono fattori ostacolanti l’assorbimento del farmaco?

- Dolore globale?

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Non-responsività agli oppioidi e diverse soluzioni terapeutiche

• Aumento complessivo del dolore (progressione tumorale)

• Riduzione di efficacia del farmaco (tolleranza)

• Aumento dei meccanismi centrali pronocicettivi(iperalgesia)

• Squilibrio tra analgesia e tossicità (non-responsività)

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Tolleranza agli oppioidi

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Tolleranza: risposte biologiche

1. Disattivazione del sistema oppioidergico cellulare

2. Attivazione del sistema glutammatergico cellulare

3. Eventi che coinvolgono i circuiti cellulari e ruolo glia

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Il ciclo degli ORFosforilazione – Disaccoppiamento – Internalizzazione di agonista/recettore fosforilato/beta arrestina con clatrinaDopo la internalizzazione: -definitiva degradazione; -permanenza in endosoma per possibile recupero futuro (Stand by); -riciclo (cd “trafficking recettoriale”) e frequente downregulation (differente propensione ad internalizzare il recettore in base all’agonista utilizzato)

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2.Attivazione del sistema glutammatergico cellulare

Oppioide funge da attivatore dei neuroni glutammatergiciattraverso la disinibizione di un interneurone GABA-ergico

Glutammato liberato si lega alla subunità NR2A del recettore NMDA, attivando la catena pronocicettiva

In tutto ciò sembra avere ruolo attivo anche il BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor) che, fra altre azioni, aumenta l’espressione genica del recettore NMDA

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3. Attivazione gliale ad opera degli oppioidi stessi (TLR4 = Toll-Like Receptor-4 = recettori - di “pedaggio”)

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Perdita equilibrio tra sistema antinocicettivo e pronocicettivo nella genesi della OIH

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Le soluzioni terapeuticheA. Aumentare la dose dell’oppioide: quando e fino

a quanto?B. Cambiare oppioide: lo “switch”C. Usare oppioidi in combinazioneD. Utilizzare farmaci multitargetE. Nuove opzioni terapeutiche

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Tabella Conversione Oppioidi rivisitata

Cod Tram BTDS FTTS Ox I Mo OSATC

Met Mo sc Moev

Mo pd/sa

MoOSPrn

Mo sc/ev

OTFC

120 150 12 15 6 30 6 5 200

240 300 35 25 30 12 60 12 10 5/3.3

400

52.5 90 18 45 30 4.5/0.45

15 400-600

70 50 120 24 20 10/6.6

600

75 180 36 30 800-1200

100 240 48 40 12001600

300 60 50 1600

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assunzione/assorbimento

trasporto attivo

interazione con iltarget (recettore)

metabolismo

eliminazione

fattori geneticiconsiderevolmenteinfluenzanti

(proteine di trasporto: P-gp)

(varianti dei MOR)

(CYP-450)

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Vi sono altre opzioni per dare sollievo ?

Le conseguenze di tali interventi

sono tollerabili ?

SI

SI

L’intervento può dare sollievo in un tempo

tollerabile ?

SI Sintomo difficile, ma si possono

tentare terapie tradizionali

NOSintomo

intrattabile orefrattario

Cherny & Portenoy 1994

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EFFETTI PIU’ COMUNEMENTE INDOTTI DAGLI OPPIOIDI IN FASE DI INDUZIONE O DI AUMENTO DI DOSE

EFFETTO COMMENTO

nausea / vomito frequente

sedazione, sonnolenza pronunciate ma abbastanza in calo col tempo

secchezza delle fauci

stipsi universale

prurito da liberazione di istamina (più frequente nelle somministrazioni intratecali)

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EFFETTI INDOTTI DAGLI OPPIOIDI IN FASE DI MANTENIMENTO

EFFETTO COMMENTO

stipsi costante, spesso ostinata, difficile da debellare

secchezza delle fauci frequenteeffetti neurotossici

- sedazione- allucinazioni

- iperalgesia, allodinia, mioclono- alterazioni cognitive, stato

confusionale- disforia

- depressione respiratoria- miosi

limitata, spesso assentenon frequenti, di tipo visivo, criticamente

riconosciute, responsive ad aloperidolocorrelate al metabolita M-3-G

non molto frequenti (attenzione al possibile stato di disidratazione)

raramolto improbabile a corretti dosaggi

rara

ritenzione urinaria rara

edema polmonare raro

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Strategies to manage the adverse effects of oral morphine: an Evidence-Based report

(Cherny, JCO, 2001)

• Approcci per trattare gli effetti collaterali degli oppioidi

• Riduzione della dose• Idratazione del paziente• Sospensione di una-due somministrazioni• Utilizzo di farmaci antagonisti (bradipnea, stato confusionale, miosi, iperidrosi, cianosi)

• Eliminazione o riduzione di farmaci che interagiscono con gli oppioidi• Gestione sintomatica dell’effetto collaterale• Cambio della via di somministrazione• Rotazione dell’oppioide (opioid rotation, opioid switching)• Aggiunta di un co-analgesico non oppioide• Aggiunta di un adiuvante• Effettuazione di una terapia mirata sulla causa del dolore• Effettuazione di un intervento loco-regionale

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DIVISIONE DEGLI ADIUVANTIIN BASE ALL’EFFETTO

EFFETTO ANALGESICO

DIRETTO

AZIONE CONTRASTANTE GLI

EFFETTI COLLATERALI

EFFETTO ANALGESICO INDIRETTO

antidepressivi antiemetici antinfiammatori/antiedemigeni

anticonvulsivanti lassativi antispasticianestetici locali stimolanti la minzione antisecretoricorticosteroidi psicostimolanti antitussigeni

bifosfonati miorilassantiinibitori recettori NMDA ansiolitici

baclofen antidepressiviclonidina antibioticiadenosina antiacidi

antistaminicineuroletticiprogestinici

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Utilizzo di metodiche invasive nel sollievoUtilizzo di metodiche invasive nel sollievodel dolore in pazienti in cure palliative del dolore in pazienti in cure palliative

0

5

10

15

20

25

30

1987 1995 1999 2001

Ventafridda, Ventafridda, CancerCancer, 1987, 1987

Zech, Zech, PainPain, 1995, 1995

Mercadante, Mercadante, CancerCancer, 1999, 1999

Meuser, Meuser, PainPain, 2001, 2001

Percentuale di utilizzo 29%

8%2,7% 5,4%

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Evidence-based standards forcancer pain management

(Dy SM, J Clin Oncol 2008; 26: 3879-3885)

• Screening for presence or absence and intensity of pain

• Assessment for likely etiology and functional impairment

• Treatment: pain education, breakthrough opioids, bowelregimens, continuity opioid doses across health care settings

• Proper follow up