documento di valutazione dei rischi d.lgs. 81/2008...

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Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione Segreteria Direzione Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara T. +39. 0532.250.301 – 250.302 F. +39. 0532.250.314 [email protected] 1 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Dipartimento di Sanità Pubblica Azienda Usl di Ferrara Versione 3 del 7 febbraio 2012

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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

Dipartimento di Sanità Pubblica

Azienda Usl di Ferrara

Versione 3 del 7 febbraio 2012

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

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Indice

Capitolo 1.............................................................................................................................................3 1.1 Introduzione .......................................................................................................................... 3 1.2 Dati Generali Dipartimento................................................................................................... 4 1.3 Organigramma Dipartimento ................................................................................................ 5 1.4 Elenco Dirigenti e Preposti UU.OO. del Dipartimento ........................................................ 6 1.5 Descrizione delle attività del Dipartimento .......................................................................... 7

Capitolo 2...........................................................................................................................................10 2.1 Tipologie di Rischio.............................................................................................................. 10 2.2 Criteri e metodi di valutazione.............................................................................................. 17 2.3 Stima del rischio.................................................................................................................... 18 2.3.1 Gravità delle conseguenze derivanti dall’effettivo verificarsi del rischio ......................... 20 2.3.2 Pianificazione delle misure preventive .............................................................................. 22 2.4. Legislazione di riferimento .................................................................................................. 24 2.5 Procedure di sicurezza e tutela della salute........................................................................... 24 2.6 Informazione e Formazione .................................................................................................. 24

Capitolo 3...........................................................................................................................................25 3.1 Dati sugli infortuni ................................................................................................................ 25

Capitolo 4...........................................................................................................................................27 4.1 Schede di Rischio Specifico.................................................................................................. 27 UNITA’ OPERATIVA: U.O. FUNZIONI AMMINISTRATIVE.............................................. 27 UNITA’ OPERATIVA: U.O. IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE ...................................... 29 UNITA’ OPERATIVA: U.O. IGIENE PUBBLICA .................................................................. 33 UNITA’ OPERATIVA: U.O. IMPIANTISTICA ANTINFORTUNISTICA ............................ 37 UNITA’ OPERATIVA: U.O. SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO 40 UNITA’ OPERATIVA: CENTRO MEDICINA DELLO SPORT (VIA BIANCHI, FERRARA)44 UNITA’ OPERATIVA: ORGANIZZAZIONE ONCOLOGICA .............................................. 47 UNITA’ OPERATIVA: AREA SANITA’ VETERINARIA ..................................................... 49

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Capitolo 1

1.1 Introduzione

La Valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori (dizione completa presente nel D.Lgs. 81/2008, art.15) cioè la valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, deve essere finalizzata a individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione, e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza e di salute. Costituisce uno dei due obblighi indelegabili del datore di lavoro (art. 17, a) in perfetta aderenza al precetto comunitario (Dir. 89/391/CEE). L’obiettivo della Valutazione dei Rischi è quello di consentire al datore di lavoro di prendere i provvedimenti che sono effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Le aree o argomenti che devono esserne oggetto sono (art.28, c. 1):

• la scelta delle attrezzature di lavoro; • la sistemazione dei luoghi di lavoro; • la scelta delle sostanze e dei preparati chimici impiegati o da impiegare;

Tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, comprendendo anche: • quelli di gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari; • il rischio di stress lavoro-correlato; • quelli connessi a differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri paesi.

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1.2 Dati Generali Dipartimento

SEDE/I STABILIMENTO: via Fausto Beretta, 7 – 44121 Ferrara

via Borgo dei Leoni, 128 - 44121 Ferrara

via Gandini, 26 - 44124 Ferrara

via Gustavo Bianchi, 4 - 44122 Ferrara

via Gramicia, 35 - 44123 Ferrara

via Giosuè Carducci, 54 - 44034 – Copparo

via Fiorella, 8 - 44027 Migliarino

via E.de Amicis, 22 - 44015 Portomaggiore

via Trepponti, 15 - 44022 Comacchio

via Marina, 31 - 44022 Comacchio

via XXV Aprile, 1/b-c - 44042 Cento

ATTIVITA’: Prestazioni Sanitarie Servizio Sanitario Nazionale

DATORE DI LAVORO: Dr. Giuseppe Cosenza RESPONSABILE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE: Dr. Marco Nardini MEDICO COMPETENTE: Dr. Guido Tonetto

N° LAVORATORI: 223

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1.3 Organigramma Dipartimento

Comitato di Dip.to

Area Dip.le IGIENE E SANITA’

PUBBLICA

D.S.P.

Area Dip.le TUTELA

DELLA SALUTE IN AMBIENTI DI LAVORO

Area Dip.le SANITA’

PUBBLICA VETERINARIA

M.O. Epidemiologia

N. O. Distrettuale OVEST

M.O. Servizi Amministrativi

U.O. Organizzazione Oncologica

N. O. Distrett.le CENTRO/NORD N. O. Distrett.le SUD/EST

Linee di afferenza per governo clinico e supervisione tecnico-professionale

Linea della gestione dei fattori produttivi

U.O. Igiene Allevamenti Produzioni Zootecniche

U.O. Igiene Pubblica

M.O. Igiene degli Ambienti confinati

M.O. Epid. Prof.ssi Malattie Infettive

M.O. Sanità Ambientale

M.O. Balneazione

M.O. Attività Sanitarie Socio-Sanit. ed Assist.li

M.O. Igiene Alimenti e Bevande M.O. Acque Potabili M.O. Igiene della Nutrizione

U.O. Igiene Alimenti e Nutrizione

U.O. Prev.ne e Sicurezza Ambienti di Lavoro

U.O. Impiantistica Antinfortunistica

M.O. Medicina del Lavoro M.O. Igiene Industriale M.O. Sicurezza del Lavoro

M.O. Appar. Pressione e Impianti Riscaldamento

M.O. Impianti Elettrici e messa a terra

M.O. Piani contr. e erad, TBC, BRC, LEB M.O. Anagrafe Zootecnica

M.O. Igiene delle Produzioni Animali

M.O. Produzione e Comm.ne. MBV

M.O. Produzione e Comm.ne Prodotti ittici

M.O. Impianti Macellazione e Lavorazione carni rosse e avicun.

M.O. Controllo fasi Comm.ne e Somm.ne Alimenti di O.A.

M.O. Benessere animale e Igiene Allevamenti

M.O.D. Igiene Alimenti Origine Animale

Programma Dip.le Amianto

M.O. Promozione Salute

M.O. Appar. sollevam. ascensori idroestrattori

M.O. Sorveglianza Epidemiol. Veterinaria

M.O.D. Responsabile Qualità A.D.S.P.V.

M.O. D. attività motoria per soggetti con

cardiopatie pregresse

M.O. medicina sportiva territoriale

M.O.D. attività motoria per soggetti con dismetabolismi

Programma L’esercizio come farmaco

M.O.D. Sanità Animale

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1.4 Elenco Dirigenti e Preposti UU.OO. del Dipartimento

LOCALITÀ - INDIRIZZO SERVIZI PRESENTI DIRIGENTE PREPOSTO

Direzione DSP Dr. Giuseppe Cosenza Dr. Aldo De Togni Dr. Ing. Francesco Rendine Dr. Giovanni Grazzi Dr. Gianni Mazzoni Dr. Marco Cristofori

U.O. Igiene Pubblica Dr. Ugo Romagnoli Dr.a Paola Barboni Dr.a Marisa Cova Dr. Giuseppe Fersini Dr. Franco Taddia Dr. TdP PO Davide Boccati

U.O. Igiene Alimenti e Nutrizione Dr. Giuseppe Cosenza Dr. Lucio Andreotti Dr.a Cristina Saletti Dr. TdP PO Giovanni Martinelli Dr. TdP PO Stefano Duo

U.O. Organizzazione Oncologica Dr.a Maria Cristina Carpanelli U.O. Piani per la Salute Dr. Aldo De Togni U.O. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro

Dr. Valerio Parmeggiani Dr. Ing. Maichi Bonazza Dr.a Maria Angela Breveglieri Dr. Marco Maldotti Dr. TdP Coord Davide Fabbri Dr. TdP PO Isetta Menegatti

U.O. Impiantistica Antinfortunistica Dr. Ing. Massimo Rizzati Dr. TdP Ermanno Navilli Area Sanità Veterinaria Dr.a Chiara Berardelli Dr. Lari Boschetti

Dr.a Paola Faggioli Dr.a Angela Soriani Dr. Massimo Tassinari Dr. Antonio Tosi

FERRARA COPPARO Distretto Centro Nord

U.O. Funzioni Amministrative Dr. Andrea Persanti Dr.a Raffaella Mattioli Dr.a PO Cristiana Evangelisti

U.O. Igiene Pubblica Dr. Ugo Romagnoli Dr. Franco Taddia Dr. TdP PO Mauro Ansaloni

U.O. Igiene Alimenti e Nutrizione Dr. Giuseppe Cosenza Dr.a Cinzia Govoni

CENTO Distretto Ovest

U.O. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro

Dr. Valerio Parmeggiani Dr.a Maria Angela Breveglieri Dr. Ing. Roberto Fornasini

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LOCALITÀ - INDIRIZZO SERVIZI PRESENTI DIRIGENTE PREPOSTO Area Sanità Veterinaria Dr.a Chiara Berardelli Dr. Clemente Quarantotto U.O. Funzioni Amministrative Dr. Andrea Persanti Dr.a Raffaella Mattioli U.O. Igiene Pubblica Dr. Ugo Romagnoli Dr. Carlo Turatti

Dr. TdP PO Antenore Roversi U.O. Igiene Alimenti e Nutrizione Dr. Giuseppe Cosenza Dr.a Ida Magri U.O. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro

Dr. Valerio Parmeggiani Dr. Adolfo Buzzoni Dr. Ing. Lauro Rossi Dr. TdP PO Giovanni Toschi

Area Sanità Veterinaria Dr.a Chiara Berardelli Dr. Alcide Mosso Dr. Andrea Poli Dr. Gaetano Trevisi Dr. TdP Coord. Pier Michele Mezzogori

COMACCHIO MIGLIARINO PORTOMAGGIORE Distretto Sud Est

U.O. Funzioni Amministrative Dr. Andrea Persanti Dr.a Raffaella Mattioli Dirigenti tot. 7 Preposti tot. 42

1.5 Descrizione delle attività del Dipartimento

Il Dipartimento di Sanità Pubblica è una macrostruttura aziendale finalizzata al perseguimento degli obiettivi di sanità pubblica in ambiente di vita e di lavoro; partecipa alla definizione delle strategie aziendali di promozione della salute, prevenzione delle malattie e miglioramento della qualità di vita. L’U.O. Igiene Pubblica è la Struttura Complessa a valenza provinciale, afferente al Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL, che si occupa di:

• epidemiologia e profilassi delle malattie infettive, con particolare riferimento alle vaccinazioni nell’adulto; • aspetti sanitari delle problematiche ambientali, ivi comprese le acque di balneazione; • espressione di pareri ed attività di vigilanza in materia di igiene edilizia, finalizzati ad insediamenti produttivi, collettività, strutture sanitarie

ecc.; • attività ambulatoriale per rilascio di certificati medici finalizzati a patenti di guida, porto d’armi ecc.

L’U.O. Igiene Alimenti e Nutrizione si prefigge di promuovere la salute della popolazione e prevenirne lo stato di malattia contribuendo a garantire la sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti, delle bevande e dell’acqua destinata al consumo umano attraverso:

• attività di controllo ufficiale nei confronti degli Operatori del Settore Alimentare e dei Gestori (Pubblici e Privati); • educazione all’assunzione di comportamenti alimentari e stili di vita corretti; • attività di controllo ufficiale e sorveglianza su deposito, commercio, vendita e utilizzo di prodotti fitosanitari;

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• attività di Ispettorato Micologico • organizzazione di corsi di Formazione per Alimentaristi.

L’U.O. Prev. e Sicurezza Ambienti di Lavoro contribuisce alla realizzazione di condizioni di lavoro igieniche e sicure mediante un'attività di informazione, assistenza e vigilanza nei luoghi di lavoro finalizzata alla prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. L’ azione di controllo si esplica attraverso interventi sulla base di piani mirati (es. Piano Nazionale/Regionale Edilizia), attraverso la programmazione annuale del servizio ed a seguito di segnalazioni di infortuni sul lavoro che richiedano l'attivazione di una inchiesta. L’attività di servizio prevede anche:

• pronta disponibilità in caso di gravi infortuni o a seguito di segnalazione di grave situazione per la salute e sicurezza dei lavoratori; • tutela delle lavoratrici madri; • vidimazione dei registri infortuni; • ricorso avverso il giudizio del medico competente.

L'Unità Operativa Impiantistica Antinfortunistica provvede alle verifiche periodiche e straordinarie di:

• apparecchi a pressione, generatori di vapore ed impianti di riscaldamento; • apparecchi sollevamento materiali e ponti sviluppabili (DM 12/9/59); • idroestrattori a forza centrifuga (DPR 547/55); • impianti elettrici di terra ed impianti installati in luoghi con pericolo di esplosione (DPR 462/01); • impianti di protezione contro le scariche atmosferiche (DPR 462/01); • ascensori e montacarichi (DPR 162/99).

L’Area Dipartimentale di Sanità Pubblica Veterinaria (ADSPV) rappresenta il livello organizzativo a cui è affidata la conduzione tecnico professionale delle materie:

• Sanità Animale • Igiene degli Alimenti di Origine Animale • Igiene degli Allevamenti e delle produzioni Zootecniche

l'ADSPV è al servizio della collettività con lo scopo di salvaguardare la salute pubblica operando attraverso un’attività di controllo ufficiale di parte terza nei confronti degli operatori del settore alimentare (OSA) lungo tutta la filiera produttiva degli alimenti di origine animale, per verificare la rispondenza delle produzioni agli standard igienico/sanitari richiesti dalla normativa vigente.

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Ulteriore obiettivo è quello a tutela del benessere e sanità animale, sia degli animali allevati a scopi zootecnici sia di quelli da compagnia. Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL di Ferrara eroga i servizi di Medicina dello Sport previsti dalla Delibera della Giunta della Regione Emilia Romagna del 26/04/2004. L’Azienda di Ferrara coordina inoltre il progetto “L’esercizio come farmaco” che prevede la prescrizione dell’attività motoria a scopo preventivo e terapeutico a soggetti portatori di patologie sport-sensibili. Il Progetto, riconosciuto di rilevanza Regionale e Nazionale, prevede interventi di primo livello, affidati ai Medici di Medicina Generale, e interventi di secondo livello, affidati agli Specialisti del Centro di Medicina dello Sport. I servizi di Medicina dello Sport prevedono l’erogazione delle seguenti prestazioni da parte di 1) M.O. Medicina Sportiva Territoriale, 2) M.O.D. di prescrizione dell’attività motoria per soggetti con cardiopatie pregresse 3) M.O.D. di prescrizione dell’attività motoria per soggetti con dismetabolismi:

• per gli atleti (rilascio di certificati per idoneità sportiva agonistica, valutazione funzionale degli atleti agonisti con discussione dei programmi di allenamento);

• per praticanti sport amatoriale (rilascio di certificati per idoneità sportiva non agonistica, valutazione funzionale dei praticanti attività sportiva non agonistica);

• attività di medicina sportiva (attività terapeutica e riabilitativa per soggetti colpiti da traumi da sport, ecografia cardiaca, ecografia osteoarticolare e muscolare, registrazione nelle 24 ore di ECG e pressione arteriosa, test da sforzo, consulenza nutrizionale);

• attività motoria per patologie sport-sensibili (elaborazione di piani individualizzati di attività motoria e corsi di avviamento all'attività motoria tenuti da specialisti in Scienze motorie): questi servizi sono erogarti nell'ambito del progetto "L'esercizio fisico come farmaco".

Le attività dei due M.O.D. sono svolte sotto la responsabilità di specialisti in Medicina dello Sport, docenti/ricercatori dell’Università degli Studi di Ferrara in Convenzione. Ulteriori strutture del Dipartimento sono:

• U.O. Organizzazione Oncologica • U.O. Funzioni Amm.ve Dip.to Sanità Pubblica l'Unità Operativa in staff al Direttore del Dipartimento ha il compito di gestire tutte le attività amministrative connesse allo svolgimento delle funzioni del Dipartimento di Sanità Pubblica. • M.O. Epidemiologia • M.O. Promozione Salute\Sportello Prevenzione • M.O. Piano Monitoraggio Molluschi • Commissione Gas Tossici

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Capitolo 2

2.1 Tipologie di Rischio

I Rischi lavorativi presenti negli ambienti di lavoro, in conseguenza dello svolgimento delle attività lavorative, possono essere divisi in tre grandi categorie: A)

RISCHI PER LA SICUREZZA DOVUTI A: (Rischi di natura infortunistica) {

* Strutture

* Macchine

* Impianti Elettrici

* Sostanze pericolose

* Incendio�esplosioni

B)

RISCHI PER LA SALUTE DOVUTI A: (Rischi di natura igienico ambientale)

{

* Agenti Chimici

* Agenti Fisici

* Agenti Biologici

C)

RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DOVUTI A: (Rischi di tipo cosiddetto trasversale)

{

* Organizzazione del lavoro

* Fattori psicologici

* Fattori ergonomici

* Condizioni di lavoro

difficili

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A) RISCHI PER LA SICUREZZA I rischi per la sicurezza, o rischi di natura infortunistica, sono quelli responsabili del potenziale verificarsi di incidenti o infortuni, ovvero di danni o menomazioni fisiche (più o meno gravi) subite dalle persone addette alle varie attività lavorative, in conseguenza di un impatto fisico-traumatico di diversa natura (meccanica, elettrica, chimica, termica, etc.). Le cause di tali rischi sono da ricercare, almeno nella maggioranza dei casi, in un non idoneo assetto delle caratteristiche di sicurezza inerenti: l’ambiente di lavoro, le macchine e/o le apparecchiature utilizzate, le modalità operative, l’organizzazione del lavoro. Si riportano una serie di esempi di rischi per la sicurezza:

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Rischi per la sicurezza

I rischi per la sicurezza si possono suddividere in diverse categorie:

A Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:

* Altezza dell’ambiente * Superficie dell’ambiente * Volume dell’ambiente * Illuminazione (normale e in emergenza) * Pavimenti (lisci o sconnessi) * Pareti (semplici o attrezzate: scaffalatura,

apparecchiatura) * Solai (tenuta) * Soppalchi (destinazione, praticabilità, tenuta,

portata) * Botole (visibili e con chiusura a sicurezza) * Uscite (in numero sufficiente in funzione del

personale) * Porte (in numero sufficiente in funzione del

personale) * Locali sotterranei (dimensioni, ricambi d’aria)

A Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:

* Protezione degli organi di avviamento * Protezione degli organi di trasmissione * Protezione degli organi di lavoro * Protezione degli organi di comando * Macchine con marchio ‘CE’. Riferimento Direttiva

Macchine (89/392 CEE emendata) * Protezione nell’uso di apparecchi di sollevamento * Protezione nell’uso di ascensori e montacarichi * Protezione nell’uso di apparecchi a pressione

(bombole e circuiti) * Protezione nell’accesso a vasche, serbatoi.

A Rischi da manipolazione di Sostanze pericolose:

* Sostanze infiammabili * Sostanze corrosive * Sostanze comburenti * Sostanze esplosive

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A Rischi da carenza di Sicurezza Elettrica connessa a:

* Idoneità del progetto * Idoneità d’uso * Impianti a sicurezza intrinseca in atmosfere a

rischio di incendio e/o esplosione * Impianti speciali a caratteristiche di ridondanza.

A Rischi da Incendio e/o Esplosione per: * Presenza di materiali infiammabili d’uso * Presenza di armadi di conservazione

(caratteristiche strutturali e di aerazione) * Presenza di depositi di materiali infiammabili

(caratteristiche strutturali di ventilazione e di ricambi d’aria)

* Carenza di sistemi antincendio * Carenza di segnaletica di sicurezza.

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B) RISCHI PER LA SALUTE I rischi per la salute, o rischi igienico-ambientali, sono quelli responsabili della potenziale compromissione dell’equilibrio biologico del personale addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano l’emissione nell’ambiente di fattori ambientali di rischio, di natura chimica, fisica e biologica,. Le cause di tali rischi sono da ricercare nelle non idonee condizioni igienico-ambientali dovute alla presenza di fattori ambientali di rischio generati dalle lavorazioni, (caratteristiche del processo e/o delle apparecchiature) e da modalità operative.

Si riportano una serie di esempi di rischi per la salute.

Rischi per la salute - igienico ambientali

I Rischi igienico ambientali si possono suddividere in Rischi derivanti da: AGENTI CHIMICI

Rischi di esposizione connessi con l’impiego di sostanze chimiche, tossiche o nocive in relazione a:

* ingestione; * contatto cutaneo; * inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:

* polveri, fumi, nebbie, gas, vapori.

AGENTI FISICI

Rischi da esposizione e grandezze fisiche che interagiscono in vari modi con l’organismo umano:

RUMORE (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con

propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.

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VIBRAZIONI (presenza di apparecchiatura e strumenti vibranti) con propagazione delle vibrazioni a

trasmissione diretta o indiretta

ULTRASUONI ◊ Ultrasuoni (Freq. >10 Khz; P > 300 Watt)

RADIAZIONI NON IONIZZANTI

Presenza di apparecchiature che impiegano radiofrequenze, microonde, radiazioni infrarosse, etc.

◊ Sorgenti di Radio frequenze (λ 10 4 ÷ 0,3 m)

◊ Sorgenti di Microonde (λ 0,3 ÷ 10 −3 m)

◊ Radiazioni Infrarosse (λ 10 −3 ÷ 7,8 ⋅ 10 −7 m)

◊ Radiazioni Ottica (visibile) (λ 7,8 ⋅ 10 −7 ÷ 3,8 ⋅ 10 −7 m)

◊ Radiazioni Ultraviolette (λ 315 280

280 100

nm nmU V B

nm nmU V C

÷

÷

. . .

. . .)

◊ Luce Laser (visibile e ultravioletto)

MICROCLIMA

Carenze nella climatizzazione dell’ambiente per quanto attiene alla: ◊ Temperatura, Umidità relativa, Ventilazione, ◊ Calore radiante, Condizionamento.

ILLUMINAZIONE

Carenze nei livelli di illuminamento ambientale e dei posti di lavoro (in relazione alla tipologia della lavorazione

fine, finissima, etc.). Non osservanza delle indicazioni tecniche previste in presenza di videoterminali. • Presenza di videoterminali:

◊ Posizionamento, Illuminotecnica, Postura, Microclima.

AGENTI BIOLOGICI

Rischi connessi con l’esposizione (ingestione, contatto cutaneo, inalazione) a organismi e microrganismi patogeni

o non, colture cellulari, endoparassiti umani, presenti nell’ambiente a seguito di emissione e/o trattamento e

manipolazione.

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* Emissione involontaria (impianto condizionamento, emissioni di polveri organiche, etc.);

* Emissione incontrollata (manipolazione di materiali infetti in ambiente ospedaliero, impianti di trattamento e

smaltimento di rifiuti ospedalieri, etc.); C) RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI Tali rischi, sono individuabili all’interno della complessa articolazione che caratterizza il rapporto tra il lavoratore e l’organizzazione del lavoro in cui è inserito. Tale rapporto tiene conto di un quadro di compatibilità ed interazioni che sono di tipo oltre che ergonomico anche psicologico ed organizzativo. La coerenza di tale “quadro”, pertanto può essere analizzata anche all’interno di possibili trasversalità tra rischi per la sicurezza e rischi per la salute. Si riportano una serie di esempi di rischi trasversali:

Rischi trasversali o organizzativi Tali rischi sono essenzialmente dovuti a: ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

* processi di lavoro usuranti: per es. lavori in continuo, sistemi di turni, lavoro notturno; * pianificazione degli aspetti attinenti alla sicurezza e la salute: programmi di controllo e monitoraggio; * manutenzione degli impianti, comprese le attrezzature di sicurezza; * procedure adeguate per far fronte agli incidenti e a situazioni di emergenza; * movimentazione manuale dei carichi; * lavoro ai VDT.

FATTORI PSICOLOGICI

* intensità, monotonia, solitudine, ripetitività del lavoro; * carenze di contributo al processo decisionale e situazioni di conflittualità;

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* complessità delle mansioni e carenza di controllo; * reattività anomala a condizioni di emergenza.

FATTORI ERGONOMICI

* sistemi di sicurezza e affidabilità delle informazioni; * conoscenze e capacità del personale; * norme di comportamento; * soddisfacente comunicazione e istruzioni corrette in condizioni variabili;

2.2 Criteri e metodi di valutazione

La valutazione dei rischi è stata condotta assumendo come riferimento gli “Orientamenti riguardo alla valutazione dei rischi sul lavoro” emessi dalla Commissione Europea che stabiliscono quanto segue: - Individuazione dei pericoli e delle persone a rischio: si procede all’identificazione dei pericoli che sussistono sul luogo di lavoro attraverso

una specifica check list, predisposta dal Dipartimento Interaziendale di Prevenzione e Protezione, che viene compilata: • ispezionando il posto di lavoro; • consultando i lavoratori e/o i loro rappresentanti per conoscere i problemi riscontrati; • osservando cosa accade realmente sul luogo di lavoro o durante l’attività lavorativa; • riflettendo sulle operazioni straordinarie e intermittenti; • tenendo conto di eventi non previsti ma prevedibili, quali interruzioni dell’attività lavorativa; • tenendo conto della normativa, dei regolamenti e delle norme tecniche.

- Valutazione dei rischi: consiste nel valutare il rischio derivante da ciascun pericolo. A tal fine si possono considerare i seguenti fattori: • il grado di probabilità che un pericolo possa determinare un danno; • la possibile gravità del danno; • la frequenza dell’esposizione e il numero di lavoratori esposti.

- Decidere l’azione preventiva: una volta valutati i rischi, la successiva fase consiste nel mettere in atto misure preventive e di protezione. In

questa fase è importante considerare gli aspetti seguenti:

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• La possibilità di ridurre i rischi o, addirittura eliminarli alla radice, tiene conto: della valutazione di quanto il lavoro o l’attività siano

indispensabili, delle possibilità di eliminare il pericolo, della possibilità di utilizzare sostanze o processi di lavoro diversi. • qualora non sia possibile evitare o prevenire i rischi, allora stabilire se sia possibile ridurli ad un livello idoneo a non compromettere la

salute e la sicurezza delle persone esposte.

- Intervenire con azioni concrete: dopo aver individuato le misure di prevenzione e di protezione più appropriate, la fase successiva consiste nel metterle opportunamente in atto da parte del datore di lavoro. Un intervento efficace comprende l’elaborazione di un piano che specifichi:

• quali misure attuare • i mezzi messi a disposizione (tempo, risorse ecc.) • le scadenze entro cui portare a termine le azioni previste; • una data per la revisione delle misure di controllo.

E’ importante coinvolgere i lavoratori e i loro rappresentanti nel processo: • informandoli delle misure messe in atto e di come saranno attuate; • fornendo loro una formazione o istruzioni adeguate sulle misure o i processi che saranno attuati.

2.3 Stima del rischio

Per quantificare il rischio e disporre di parametri tali da poter gestire in modo mirato gli eventuali interventi e/o individuare le attività più pericolose, si è calcolato l’indice di rischio. L’indice di rischio deriva dalla moltiplicazione della probabilità di accadimento dell’evento sfavorevole (4 classi) per la massima potenziale quantità del danno che ne deriva (4 classi): R = P x G

dove:

R = Rischio

P = Probabilità di accadimento

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G = Gravità delle conseguenze (Entità del possibile danno) La matrice di rischio per il processo di lavorazione e per il rischio specifico adottata in questa sede è conforme allo standard UNI corrente

Probabilità che il rischio si verifichi.

PROBABILITÀ (P) CRITERI APPLICATI

Improbabile (1)

Estremamente raro, non sono noti episodi già verificatisi. L'esposizione al pericolo non esiste nelle normali condizioni di lavoro oppure è molto sporadica. Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità.

Possibile (2)

È raro che possa verificarsi. Sono noti solo rari episodi già verificatisi. Può presentarsi in determinate circostanze. L'esposizione al pericolo è occasionale. Il verificarsi del danno susciterebbe grande sorpresa.

Probabile (3)

Non sarebbe strano se il danno si verificasse. È noto qualche episodio in cui si è verificato. Esiste concordanza di incidenti o di infortuni con la stessa causa. I sistemi e le misure applicati per il controllo del rischio non impediscono che il rischio possa manifestarsi in qualche momento data l'esposizione. Il verificarsi del danno susciterebbe una modesta sorpresa. L'esposizione alla fonte è frequente o interessa un numero sufficiente di persone.

Inevitabile (4)

È il risultato più probabile in caso di esposizione continuata o interessa molte persone. Si verificherà con una certa sicurezza a medio o a lungo termine. Sono noti episodi già verificatisi nella stessa azienda o in aziende simili o in situazioni operative simili. Il danno si verificherà sempre o quasi sempre.

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2.3.1 Gravità delle conseguenze derivanti dall’effettivo verificarsi del rischio

Deve essere preso in considerazione il danno più grave che può essere associato al rischio in esame, senza però tendere al catastrofismo, a tale fine non può essere utilizzato il solo dato statistico aziendale che potrebbe mostrare un basso numero di incidenti e/o patologie ovvero una loro modesta gravità: di per sé tale dato non autorizza ad adottare misure di sicurezza meno restrittive. Di contro risulterà utile la valorizzazione dell’informazione su tipologie di infortuni che si ripetono con dinamica analoga e di segnalazioni di disturbi riscontrati in gruppi omogenei di lavoratori. La gravità del danno verrà stimata in funzione dei seguenti criteri:

GRAVITÀ (G) CONSEGUENZE PREVEDIBILI

Danni molto lievi

In generale lesioni o disturbi che non richiedono cure mediche o, anche se le richiedono, non necessitano di ricovero. Ad esempio: Semplici medicazioni. Dolore alla testa o altri disturbi lievi che non richiedono interventi. Senso di malessere, affaticamento della vista.

Lesione lieve In generale lesioni o disturbi che richiedono cure mediche e che possono in alcuni casi provocare esoneri di breve durata. Ad esempio contusioni, escoriazioni, tagli superficiali, distorsioni, irritazioni o piccole ferite superficiali.

Lesione grave

Lacerazioni. Bruciature estese. Commozioni. Fratture minori. Infermità cronica che conduce a una invalidità minore (sordità, dermatite, asma). Traumi muscolo-scheletrici.

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GRAVITÀ (G) CONSEGUENZE PREVEDIBILI

Lesione molto grave o mortale

Amputazioni. Fratture gravi. Intossicazioni. Lesioni multiple, se una di queste è grave. Cancro. Infermità croniche che accorciano in modo sensibile la vita. Inabilità permanenti. Grande invalidità. Morte.

Laddove sia individuata una gravità delle conseguenze dell’evento di tipo “Lesione molto grave o mortale”, a prescindere dalla probabilità di accadimento dell’evento stesso, sarà cura del Datore di Lavoro adottare tempestivamente tutte le misure preventive e protettive provvisorie necessarie a limitare il rischio per i lavoratori fino a che non saranno applicate le misure di adeguamento programmate nei tempi previsti. Una volta determinata la probabilità e la gravità, la classificazione del rischio verrà ottenuta dalla combinazione di entrambi i fattori, come indicato nella tabella che segue:

Probabilità (P)

Improbabile (1) Possibile (2) Probabile (3) Inevitabile (4)

Danni molto lievi (1)

Irrilevante (1) Basso (2) Tollerabile (3) Discreto (4)

Lesione lieve (2)

Basso (2) Tollerabile (3) Discreto (6) Considerevole (8)

Lesione grave (3)

Tollerabile (3) Discreto (6) Considerevole (9) Importante (12)

Gra

vità

(G

)

Lesione molto grave o mortale (4)

Discreto (4) Considerevole (8) Importante (12) Intollerabile (16)

Questa classificazione è usata principalmente per stabilire una scala delle priorità per l’implementazione delle azioni correttive.

La stima degli indici di rischio è stata effettuata per ogni pericolo individuato all’interno delle schede delle singole attività.

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2.3.2 Pianificazione delle misure preventive

Dalla valutazione dei risultati emersi, si sono individuate le priorità di intervento sia di tipo tecnico che di tipo organizzativo e procedurale. Le stesse priorità sono state discusse e concordate con il Datore di Lavoro e i Dirigenti e andranno a costituire nel loro insieme il documento del programma degli adeguamenti. Allo stesso modo si stabiliranno anche, per ciascuna azione, i controlli e le verifiche necessari per garantirne la corretta implementazione. Non si stabiliranno azioni correttive per i rischi classificati come irrilevanti o bassi, ma in fase di programmazione è necessario valutare la possibilità di apportare azioni migliorative per eliminarli o ridurli a rischi controllati. L’incidente con rischio di conseguenze mortali, anche se improbabile, va considerato come priorità nella programmazione delle misure di prevenzione.

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Le condizioni si stabiliranno in base ai seguenti criteri:

Classificazione del rischio

Osservazioni Priorità Tempo di esecuzione

Controllo e verifica

Irrilevante (1) Non richiede la determinazione di alcuna misura. - - -

Basso (2) Non richiede la determinazione di misure con i controlli esistenti. - - -

Tollerabile (3-4) Stabilire controlli e mettere in atto soluzioni semplici. Bassa 1 anno 6 mesi

Discreto (4-6) Verificare periodicamente l'efficacia delle misure di controllo. Migliorare l'azione preventiva a medio termine. Se le conseguenze sono molto gravi o mortali, il tempo deve essere ridotto e, se necessario, si deve condurre una valutazione specifica per determinare con maggiore precisione le informazioni necessarie per l'adozione di misure.

Media 1 anno 6 mesi

Considerevole (8-9)

È necessario implementare delle misure per ridurre il rischio a breve termine. Se le conseguenze sono molto gravi o mortali, il tempo deve essere ridotto e, se necessario, si deve condurre una valutazione specifica per determinare con maggiore precisione le informazioni necessarie per l'adozione di misure.

Medio-alta 6 mesi 3 mesi

Importante (12) Se il lavoro viene svolto abitualmente, si devono adottare misure provvisorie immediate e misure definitive per ridurre il rischio a brevissimo termine. Se il lavoro non viene svolto abitualmente, non si deve iniziare fino a quando il rischio non è stato ridotto. Valutare quindi l'adozione di misure.

Alta 3 mesi 1 mese e mezzo

Intollerabile (16) Non si deve iniziare né continuare il lavoro fino a quando il rischio non è stato ridotto. Se non è possibile ridurre il rischio, il lavoro deve essere vietato. Richiedere una nuova valutazione dopo la correzione.

Azione

immediata Immediato Immediato

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2.4. Legislazione di riferimento

o Decreto Legislativo 9 aprile 2008 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei

luoghi di lavoro” o Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.

2.5 Procedure di sicurezza e tutela della salute

L’insieme delle procedure relative alla sicurezza e alla tutela della salute è reperibile sul sito intranet, docweb dell’Azienda Usl, sezione Dipartimento Interaziendale di Prevenzione e Prevenzione.

2.6 Informazione e Formazione

L’informazione e la formazione dei lavoratori costituisce uno strumento decisivo per la realizzazione del modello di prevenzione. Gli obblighi di informazione, formazione, addestramento nel D.Lgs. 81/2008 riguardano: - l’informazione, la formazione e l’addestramento dei lavoratori (Obblighi generali del Titolo I – art. 18 c. 1 e artt. 36 e 37); - la formazione dei lavoratori incaricati dell’attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza (art. 18 c.1 e art. 37 c.9); - la formazione dei rappresentanti dei lavoratori (art. 18 c.1 e art. 37); - la formazione dei dirigenti e preposti (art. 18 c.1 e art. 37 c.7); - l’informazione e la formazione e l’addestramento dei lavoratori prevista dai titoli particolari (art. 71 c. 7 e 73; 77; 116 c.2 e c.3; 136 c.6 e c.7; 169; 177;184 e 195; 227; 239; 257 e 258; 278; 294-bis;) è a carico del datore di lavoro; - i lavoratori hanno l’obbligo di sottoporsi ai programmi di formazione ed addestramento (art. 20, c. 2 lett. h), art. 78, c.1); - i programmi di informazione e formazione sono proposti dal Servizio di prevenzione e protezione. Tutta la documentazione relativa ai corsi inerenti la sicurezza e salute negli ambienti di lavoro, effettuati dal Dipartimento Sanità Pubblica, è archiviata presso la segreteria del Dipartimento Interaziendale di Prevenzione e Protezione.

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Capitolo 3

3.1 Dati sugli infortuni

Anno 2008 Distretto Centro-Nord

SPSAL Ferrara ACCIDENTALE 1 UOIGAL Ferrara MOVIMENTAZIONE DI

CARICHI 1

ADSPV Ferrara ITINERE RISCHIO BIOLOGICO

1 1

FERRARA

Totale 4 Distretto Sud-Est CODIGORO SANITA’

PUBBLICA Comacchio

RISCHIO BIOLOGICO 1

PORTOMAGGIORE SANITA’ PUBBLICA Argenta

RISCHIO BIOLOGICO 1

Totale 2 Distretto Ovest

SPSAL Cento ITINERE 1 CENTO Totale 1

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Anno 2009 Distretto Ovest FERRARA SANITA’

PUBBLICA Ferrara ITINERE 1

ADSPV Ferrara ACCIDENTALE 1 CENTO ADSPV ACCIDENTALE 1 Totale 3 Anno 2010 Distretto Centro-Nord FERRARA ADSPV Ferrara RISCHIO

BIOLOGICO 1

Totale 1 Distretto Sud-Est

SANITA’ PUBBLICA Comacchio

ITINERE 1 CODIGORO

ADSPV Migliarino ITINERE 1 SANITA’ PUBBLICA Argenta

RISCHIO BIOLOGICO

1

ADSPV Porto RISCHIO BIOLOGICO

1

PORTOMAGGIORE

Totale 4

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Capitolo 4

4.1 Schede di Rischio Specifico

SCHEDA DI RISCHIO SPECIFICO

UNITA’ OPERATIVA: U.O. FUNZIONI AMMINISTRATIVE N° Lavoratori: 37 Sedi: via Fausto Beretta, 7 Ferrara ; via Giosuè Carducci, 54 - 44034 – Copparo; via E.de Amicis, 22 - 44015 Portomaggiore via Fiorella, 8 - 44027 Migliarino via XXV Aprile, 1/b-c - 44042 Cento via Trepponti, 15 - 44022 Comacchio

DATORE DI LAVORO: Dr. Giuseppe Cosenza DIRIGENTE: Dr. Andrea Persanti PREPOSTI: Dr.ssa Raffaella Mattioli, Dr.ssa PO Cristiana Evangelisti

Note: P – Probabilità che avvenga il danno. G – Gravità del danno. I.R. – Indice di rischio derivante da PxG (può variare da un minimo di 1 a un massimo di 16).

Attività lavorative Rischio

AMMINISTRATIVI

RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI P G I.R

A CONTATTO CON PUBBLICO 2 2 4 USO VDT > 20 ORE 2 2 4 RISCHI INFORTUNISTICI AUTOMEZZI 1 3 3

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VENGONO ATTRIBUITE LE SEGUENTI ISTRUZIONI OPERATIVE E PROCEDURE PUBBLICATE IN DOCWEB AZIENDALE

• NORME GENERALI DI SICUREZZA doc. Nr. 3102 • ESERCITAZIONI ANTIINCENDIO doc. Nr. 3083 • POSTAZIONE DI LAVORO AL VIDEOTERMINALE doc. Nr. 3091

PROTOCOLLO SORVEGLIANZA SANITARIA

PROFESSIONE

PERIODICITA’ VISITE

ACCERTAMENTI INTEGRATIVI

AMMINISTRATIVO

QUINQUENNALE O BIENNALE SECONDO DL 81/2008

VISITA OCULISTICA (SECONDO DL 81/2008)

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SCHEDA DI RISCHIO SPECIFICO

UNITA’ OPERATIVA: U.O. IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE N° Lavoratori: 34 Sedi: via Fausto Beretta, 7 Ferrara; via Giosuè Carducci, 54 - 44034 – Copparo; via E.de Amicis, 22 - 44015 Portomaggiore via Fiorella, 8 - 44027 Migliarino via XXV Aprile, 1/b-c - 44042 Cento via Trepponti, 15 - 44022 Comacchio

DATORE DI LAVORO: Dr. Giuseppe Cosenza

DIRIGENTE: Dr. Giuseppe Cosenza

PREPOSTI: Dr. Lucio Andreotti; Dr.ssa Cristina Saletti; Dr. TdP PO Giovanni Martinelli; Dr. TdP PO Stefano Duo ;

Dr.ssa Cinzia Govoni; Dr.ssa Ida Magri

Ambiente di Lavoro Rischio

MEDICO

TECNICI PREVENZIONE

BIOLOGI

ASS. SANITARIE

DIETISTE

RISCHI BIOLOGICI P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R.

AGENTI BIOLOGICI 1 2 2 1 2 2 1 2 2 1 2 2 RISCHI CHIMICI AGENTI CHIMICI 2 2 4 2 2 4 RISCHI FISICI AMBIENTI FREDDI 1 2 2 2 2 4 1 2 2 RISCHI INFORTUNISTICI INCENDIO BASSO 1 2 2 1 2 2 1 2 2 1 2 2 1 2 2

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Attività lavorative

Rischio

MEDICO TECNICI PREVENZIONE

BIOLOGI ASS. SANITARIE DIETISTE

RISCHI BIOLOGICI P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R.

AGENTI BIOLOGICI RISCHIO BASSO 1 2 2 1 2 2 1 2 2 1 2 2 RISCHI CHIMICI AGENTI CHIMICI 1 2 2 1 2 2 1 2 2 RISCHI INFORTUNISTICI AUTOMEZZI 2 3 6 2 3 6 2 3 6 2 3 6 2 3 6 USO ATTREZZATURE 2 1 2 1 2 2 2 1 2 LAVORI IN ALTEZZA 2 3 6 ELETTRICO 1 4 4 1 4 4 1 4 4 RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI MMC 2 3 6

Note: P – Probabilità che avvenga il danno. G – Gravità del danno. I.R. – Indice di rischio derivante da PxG (può variare da un minimo di 1 a un massimo di 16).

CRITICITA’: - Prelievi campioni acque da torri piezometriche - Necessità di formazione per MMC - DPI non idonei per protezione da freddo

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RISCHIO

INDICE DI RISCHIO

ATTIVITA’ PRINCIPALI

DPI

BIOLOGICO

BASSO

SOPRALLUOGHI E VERIFICHE

GUANTI SOVRACAMICI CALZARI FFP2/FFP3 OCCHIALI O VISIERA

INFORTUNISTICO CLIMA CHIMICO FISICO

BASSO

SOPRALLUOGHI E VERIFICHE

GUANTI CALZARI BARRIERA CALZATURE DI SICUREZZA ELMETTO FFP3 INDUMENTI PROTETTIVI IN TYVEK INDUMENTI AD ALTA VISIBILITA’ DISPOSITIVI ANTICADUTA (IMBRACATURA)

VENGONO ATTRIBUITE LE SEGUENTI ISTRUZIONI OPERATIVE E PROCEDURE PUBBLICATE IN DOCWEB AZIENDALE

• NORME GENERALI DI SICUREZZA doc. Nr. 3102 • ESERCITAZIONI ANTIINCENDIO doc. Nr. 3083 • GESTIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE doc. Nr.1516 • PREVENZIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI/INFETTIVI doc. Nr. 3343 • POSTAZIONE DI LAVORO AL VIDEOTERMINALE doc. Nr. 3091

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PROTOCOLLO SORVEGLIANZA SANITARIA

PROFESSIONE

PERIODICITA’ VISITE

ACCERTAMENTI INTEGRATIVI

MEDICO

A RICHIESTA

ASSISTENTE SANITARIO

A RICHIESTA

TECNICO DELLA PREVENZIONE

A RICHIESTA

AMMINISTRATIVO

QUINQUENNALE O BIENNALE SECONDO DL 81/2008

VISITA OCULISTICA (SECONDO DL 81/2008)

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SCHEDA DI RISCHIO SPECIFICO

UNITA’ OPERATIVA: U.O. IGIENE PUBBLICA N° Lavoratori: 45 Sedi: via Fausto Beretta, 7 Ferrara; via Giosuè Carducci, 54 - 44034 – Copparo; via E.de Amicis, 22 - 44015 Portomaggiore via XXV Aprile, 1/b-c - 44042 Cento p.zza XX Settembre, 45 Comacchio DATORE DI LAVORO: Dr. Giuseppe Cosenza

DIRIGENTE: Dr. Ugo Romagnoli

PREPOSTI: Dr.ssa Paola Barboni; Dr.ssa Marisa Cova; Dr. Giuseppe Fersini; Dr. Franco Taddia; Dr. TdP PO Davide Boccati;

Dr. TdP PO Mauro Ansaloni; Dr. Carlo Turatti; Dr. TdP PO Antenore Roversi

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Ambiente di Lavoro Rischio

MEDICO TECNICO PREVENZIONE

INGEGNERI ASS. SANITARIE

RISCHI INFORTUNISTICI

P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R.

POSTI PASSAGGIO (SCALE) 1 3 3 1 3 3 1 3 3 1 3 3 ELETTRICO 1 3 3 1 3 3 1 3 3 1 3 3

Note: P – Probabilità che avvenga il danno. G – Gravità del danno. I.R. – Indice di rischio derivante da PxG (può variare da un minimo di 1 a un massimo di 16).

CRITICITA’: - Piano Terra: dislivello scala di ingresso non adeguatamente segnalato; - Infiltrazioni di acqua meteorica a diversi livelli;

Attività lavorative Rischio

MEDICO TECNICI PREVENZIONE

INGEGNERI ASS. SANITARIE

RISCHI BIOLOGICI

P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R.

AGENTI BIOLOGICI 1 3 3 1 3 3 1 3 3 1 4 4 RISCHI INFORTUNISTICI AUTOMEZZI 2 3 6 2 3 6 2 3 6 2 3 6 RISCHI TRASVERSALI ORGANIZZATIVI A CONTATTO CON IL PUBBLICO 4 1 4 4 1 4 4 1 4 4 1 4

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RISCHIO

INDICE DI RISCHIO

ATTIVITA’ PRINCIPALI

DPI

BIOLOGICO

MEDIO

SORVEGLIANZA DELLE MALATTIE INFETTIVE E MONITORAGGI AMBIENTALI ESECUZIONE DI VACCINAZIONI e INTRADERMOREAZIONI

GUANTI SOVRACAMICI CALZARI FFP2/FFP3 MASCHERINA OCCHIALI O VISIERA

INFORTUNISTICO CLIMA CHIMICO FISICO

BASSO

SOPRALLUOGHI E VERIFICHE

GUANTI CALZARI BARRIERA CALZATURE DI SICUREZZA ELMETTO FFP3 INDUMENTI PROTETTIVI IN TYVEK INDUMENTI AD ALTA VISIBILITA’

VENGONO ATTRIBUITE LE SEGUENTI ISTRUZIONI OPERATIVE E PROCEDURE PUBBLICATE IN DOCWEB AZIENDALE

• NORME GENERALI DI SICUREZZA doc. Nr. 3102 • ESERCITAZIONI ANTIINCENDIO doc. Nr. 3083 • GESTIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE doc. Nr.1516 • UTILIZZO SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI doc. Nr. 3092 • PREVENZIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI/INFETTIVI doc. Nr. 3343 • POSTAZIONE DI LAVORO AL VIDEOTERMINALE doc. Nr. 3091

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

Segreteria Direzione

Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara

T. +39. 0532.250.301 – 250.302

F. +39. 0532.250.314

[email protected]

36

PROTOCOLLO SORVEGLIANZA SANITARIA

PROFESSIONE

PERIODICITA’ VISITE

ACCERTAMENTI INTEGRATIVI

MEDICO

QUADRIENNALE

ASSISTENTE SANITARIO

QUADRIENNALE

TECNICO DELLA PREVENZIONE

A RICHIESTA

AMMINISTRATIVO

QUINQUENNALE O BIENNALE SECONDO DL 81/2008

VISITA OCULISTICA (SECONDO DL 81/2008)

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

Segreteria Direzione

Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara

T. +39. 0532.250.301 – 250.302

F. +39. 0532.250.314

[email protected]

37

SCHEDA DI RISCHIO SPECIFICO

UNITA’ OPERATIVA: U.O. IMPIANTISTICA ANTINFORTUNISTICA N° Lavoratori: 12 Sedi: via Fausto Beretta, 7 Ferrara;

DATORE DI LAVORO: Dr. Giuseppe Cosenza

DIRIGENTE: Dr. Ing. Massimo Rizzati

PREPOSTI: Dr. TdP Ermanno Navilli

Ambienti di Lavoro Rischio

INGEGNERE

TECNICO PREVENZIONE

OPERATORE

TECNICO RISCHI CHIMICI P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R.

AGENTI CHIMICI 2 3 6 2 3 6 2 3 6 RISCHI FISICI CONDIZIONI CLIMATICHE 1 3 3 1 3 3 1 3 3 RISCHI INFORTUNISTICI ELETTRICO 2 3 6 2 3 6 2 3 6 INCENDIO BASSO 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

Segreteria Direzione

Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara

T. +39. 0532.250.301 – 250.302

F. +39. 0532.250.314

[email protected]

38

Note: P – Probabilità che avvenga il danno. G – Gravità del danno. I.R. – Indice di rischio derivante da PxG (può variare da un minimo di 1 a un massimo di 16).

RISCHIO

INDICE DI RISCHIO

ATTIVITA’ PRINCIPALI

DPI

INFORTUNISTICO CLIMA CHIMICO FISICO

MEDIO

SOPRALLUOGHI E VERIFICHE

GUANTI RISCHIO MECCANICO GUANTI CALORE E/O FUOCO GUANTI RISCHIO CHIMICO GUANTI RISCHIO ELETTRICO CALZATURE DI SICUREZZA ANTISTATICHE ELMETTO Maschera FFP3 INDUMENTI PROTETTIVI IN TYVEK INSERTI AURICOLARI OCCHIALI CON PROTEZIONE LATERALE INDUMENTI AD ALTA VISIBILITA’

VENGONO ATTRIBUITE LE SEGUENTI ISTRUZIONI OPERATIVE E PROCEDURE PUBBLICATE IN DOCWEB AZIENDALE

• NORME GENERALI DI SICUREZZA doc. Nr. 3102 • ESERCITAZIONI ANTIINCENDIO doc. Nr. 3083 • GESTIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE doc. Nr.1516

Attività Lavorative Rischio

INGEGNERI TECNICI PREVENZIONE

OPERATORI TECNICI

RISCHI INFORTUNISTICI P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R.

LAVORI IN TENSIONE 2 3 6 2 3 6 2 3 6 AUTOMEZZI 2 3 6 2 3 6 2 3 6 LAVORI IN ALTEZZA 2 3 6 2 3 6 2 3 6 RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI LAVORO CON DPI 2 3 6 2 3 6 2 3 6

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

Segreteria Direzione

Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara

T. +39. 0532.250.301 – 250.302

F. +39. 0532.250.314

[email protected]

39

• UTILIZZO SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI doc Nr. 3092 • PREVENZIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI/INFETTIVI doc. Nr. 3343 • POSTAZIONE DI LAVORO AL VIDEOTERMINALE doc. Nr. 3091

PROTOCOLLO SORVEGLIANZA SANITARIA

PROFESSIONE

PERIODICITA’ VISITE

ACCERTAMENTI INTEGRATIVI

INGEGNERE

QUADRIENNALE

Esami ematochimici

TECNICO DELLA PREVENZIONE

QUADRIENNALE

Esami ematochimici

OPERATORE TECNICO

QUADRIENNALE

Esami ematochimici

AMMINISTRATIVO

QUINQUENNALE O BIENNALE SECONDO DL 81/2008

VISITA OCULISTICA (SECONDO DL 81/2008)

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

Segreteria Direzione

Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara

T. +39. 0532.250.301 – 250.302

F. +39. 0532.250.314

[email protected]

40

SCHEDA DI RISCHIO SPECIFICO

UNITA’ OPERATIVA: U.O. SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO N° Lavoratori: 30 Sedi: via Fausto Beretta, 7 – 44121 Ferrara

via Giosuè Carducci, 54 - 44034 – Copparo

via E.de Amicis, 22 - 44015 Portomaggiore

via Marina, 31 - 44022 Comacchio

via XXV Aprile, 1/b-c - 44042 Cento DATORE DI LAVORO: Dr. Giuseppe Cosenza DIRIGENTE: Dr. Valerio Parmeggiani PREPOSTI: Dr. Ing. Maichi Bonazza; Dr.ssa Maria Angela Breveglieri; Dr. Marco Maldotti; Dr. TdP Coor Davide Fabbri; Dr.ssa Tdp PO Isetta Menegatti; Dr. Ing. Roberto Fornasini; Dr. Adolfo Buzzoni; Dr. Ing. Lauro Rossi; Dr. TdP PO Giovanni Toschi

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

Segreteria Direzione

Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara

T. +39. 0532.250.301 – 250.302

F. +39. 0532.250.314

[email protected]

41

Ambiente di Lavoro Rischio

INGEGNERI TECNICI PREVENZIONE

DIRIGENTE CHIMICO MEDICI ASSISTENTI SANITARIE

RISCHI INFORTUNISTICI P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R.

POSTI PASSAGGIO (SCALE) 1 3 3 1 3 3 1 3 3 1 3 3 1 3 3 ELETTRICO 1 3 3 1 3 3 1 3 3 1 3 3 1 3 3 INCENDIO BASSO 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Attività lavorative Rischio

INGEGNERI TECNICI PREVENZIONE

DIRIGENTE CHIMICO MEDICI ASSISTENTI SANITARIE

RISCHI BIOLOGICI P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R.

AGENTI BIOLOGICI 1 3 3 1 3 3 1 3 3 RISCHI INFORTUNISTICI SOSTANZE PERICOLOSE 1 3 3 1 3 3 1 3 3 AUTOMEZZI 2 3 6 2 3 6 2 3 6 2 3 6 2 3 6 LAVORI IN ALTEZZA 2 3 6 2 3 6 2 3 6 RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI A CONTATTO CON PUBBLICO 4 1 4 4 1 4 4 1 4 4 1 4 4 1 4

Note:P – Probabilità che avvenga il danno.G – Gravità del danno.I.R. – Indice di rischio derivante da PxG (può variare da un minimo di 1 a un massimo di 16).

CRITICITA’: Auto aziendali vetuste

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

Segreteria Direzione

Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara

T. +39. 0532.250.301 – 250.302

F. +39. 0532.250.314

[email protected]

42

RISCHIO

INDICE DI RISCHIO

ATTIVITA’ PRINCIPALI

DPI

BIOLOGICO BASSO CAMPIONAMENTI AMBIENTALI ATTIVITA’ DI VACCINAZIONE

GUANTI SOVRACAMICI CALZARI FFP2/FFP3 MASCHERINA OCCHIALI O VISIERA

INFORTUNISTICO CLIMA CHIMICO FISICO

MEDIO

SOPRALLUOGHI E VERIFICHE

GUANTI RISCHIO MECCANICO GUANTI CALORE E/O FUOCO GUANTI RISCHIO CHIMICO GUANTI RISCHIO ELETTRICO CALZATURE DI SICUREZZA ANTISTATICHE ELMETTO MASCHERA FFP3 INDUMENTI PROTETTIVI IN TYVEK INSERTI AURICOLARI OCCHIALI CON PROTEZIONE LATERALE INDUMENTI AD ALTA VISIBILITA’

VENGONO ATTRIBUITE LE SEGUENTI ISTRUZIONI OPERATIVE E PROCEDURE PUBBLICATE IN DOCWEB AZIENDALE

• NORME GENERALI DI SICUREZZA doc. Nr. 3102 • ESERCITAZIONI ANTIINCENDIO doc. Nr. 3083 • GESTIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE doc. Nr.1516 • UTILIZZO SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI doc Nr. 3092 • PREVENZIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI/INFETTIVI doc. Nr. 3343 • POSTAZIONE DI LAVORO AL VIDEOTERMINALE doc. Nr. 3091

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

Segreteria Direzione

Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara

T. +39. 0532.250.301 – 250.302

F. +39. 0532.250.314

[email protected]

43

PROTOCOLLO SORVEGLIANZA SANITARIA

PROFESSIONE

PERIODICITA’ VISITE

ACCERTAMENTI INTEGRATIVI

MEDICO

A RICHIESTA

ASSISTENTE SANITARIO

A RICHIESTA

TECNICO DELLA PREVENZIONE

A RICHIESTA

AMMINISTRATIVO

QUINQUENNALE O BIENNALE SECONDO DL 81/2008

VISITA OCULISTICA (SECONDO DL 81/2008)

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

Segreteria Direzione

Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara

T. +39. 0532.250.301 – 250.302

F. +39. 0532.250.314

[email protected]

44

SCHEDA DI RISCHIO SPECIFICO

UNITA’ OPERATIVA: CENTRO MEDICINA DELLO SPORT (VIA BIANCHI, FERRARA) DATORE DI LAVORO: Dr. Giuseppe Cosenza

DIRIGENTE: Dr. Cristofori, Dr. Cosenza, Dr. Mazzini

PREPOSTO: Dr. Cristofori, Dr. Cosenza, Amm. Vo Dr. Verderosa

ATTIVITA’:

- Per ATLETI: rilascio di certificati per idoneità sportiva agonistica, valutazione funzionale degli atleti agonisti con discussione dei

programmi di allenamento

- Per PRATICANTI SPORT AMATORIALI: rilascio di certificati per idoneità sportiva non agonistica, valutazione funzionale dei

praticanti attività sportiva non agonistica

- Attività di medicina sportiva: attività terapeutica e riabilitativa per soggetti colpiti da traumi da sport, ecografia cardiaca, ecografia

osteoarticolare e muscolare, registrazione nelle 24 ore di ECG e pressione arteriosa, test da sforzo, consulenza nutrizionale;

- Attività motoria per patologie sport sensibili, elaborazione di piani individualizzati di attività motoria e corsi di avviamento all’attività

motoria tenuti da specialisti in scienze motorie, queste attività sono erogate nell’ambito del progetto “L’esercizio fisico come farmaco”.

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

Segreteria Direzione

Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara

T. +39. 0532.250.301 – 250.302

F. +39. 0532.250.314

[email protected]

45

Ambiente di Lavoro Rischio

MEDICO INFERMIERE

FISIOTERAPISTA OSS AMMINISTRATIVI

RISCHI BIOLOGICI P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R.

CONDIZIONAMENTO 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 RISCHI FISICI RAD NON IONIZZANTI 1 2 2 ONDE ELETTROMAGNETICHE 1 2 2 RISCHI INFORTUNISTICI INCENDIO BASSO 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Attività lavorative Rischio

MEDICI INFERMIERI

FISIOTERAPISTI OSS AMMINISTRATIVI

RISCHI BIOLOGICI P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R.

RISCHIO BASSO 1 2 2 1 2 2 1 2 2 1 2 2 RISCHI FISICI LASER 1 2 2 RADIOF. MICROO. CAMPI MAGNETICI 1 2 2 ULTRASUONI 1 2 2 RISCHI INFORTUNISTICI USO ATTREZZATURE 1 2 2 1 2 2 1 2 2 USO ELETTROMEDICALI 1 2 2 1 2 2 1 2 2 RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI USO VDT > 20 ORE 1 2 2

Note: P – Probabilità che avvenga il danno. G – Gravità del danno I.R. – Indice di rischio derivante da PxG (può variare da un minimo di 1 a un massimo di 16).

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

Segreteria Direzione

Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara

T. +39. 0532.250.301 – 250.302

F. +39. 0532.250.314

[email protected]

46

RISCHIO INDICE DI RISCHIO

ATTIVITA’ PRINCIPALI

DPI

BIOLOGICO BASSO FISIOTERAPIA - GUANTI - MASCHERINA CHIRURGICA - FFP2

VENGONO ATTRIBUITE LE SEGUENTI ISTRUZIONI OPERATIVE E PROCEDURE PUBBLICATE IN DOCWEB AZIENDALE

• NORME GENERALI DI SICUREZZA doc. Nr. 3102 • ESERCITAZIONI ANTIINCENDIO doc. Nr. 3083 • GESTIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE doc. Nr.1516 • PREVENZIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI/INFETTIVI doc. Nr. 3343 • POSTAZIONE DI LAVORO AL VIDEOTERMINALE doc. Nr. 3091

PROTOCOLLO DI SORVEGLIANZA SANITARIA

PROFESSIONE

PERIODICITA’ VISITE

ACCERTAMENTI INTEGRATIVI

MEDICO

A RICHIESTA

INFERMIERE

A RICHIESTA

FISIOTERAPISTA

A RICHIESTA

AMMINISTRATIVO

QUINQUENNALE O BIENNALE SECONDO DL 81/2008

VISITA OCULISTICA (SECONDO DL 81/2008)

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

Segreteria Direzione

Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara

T. +39. 0532.250.301 – 250.302

F. +39. 0532.250.314

[email protected]

47

SCHEDA DI RISCHIO SPECIFICO

UNITA’ OPERATIVA: ORGANIZZAZIONE ONCOLOGICA DATORE DI LAVORO: Dr. Giuseppe Cosenza

DIRIGENTE: ?????

PREPOSTO: Dr.ssa Maria Cristina Carpanelli

Attività: programmazione, invito per eseguire gli esami, spedizione referti per:

Screening di prevenzione e diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero

Screening di prevenzione e diagnosi precoce del tumore della mammella

Screening di prevenzione e diagnosi precoce del tumore del colon retto

Ambienti di Lavoro Rischio

MEDICI AMMINISTARTIVI

RISCHI BIOLOGICI P

G I.R. P

G I.R.

CONDIZIONAMENTO 1 1 1 1 1 1 RISCHI FISICI ILLUMINAZIONE 1 1 1 1 1 1 MICROCLIMA 1 1 1 1 1 1 RISCHI INFORTUNISTICI INCENDIO BASSO 1 1 1 1 1 1

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

Segreteria Direzione

Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara

T. +39. 0532.250.301 – 250.302

F. +39. 0532.250.314

[email protected]

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Note: P – Probabilità che avvenga il danno. G – Gravità del danno I.R. – Indice di rischio derivante da PxG (può variare da un minimo di 1 a un massimo di 16)

VENGONO ATTRIBUITE LE SEGUENTI ISTRUZIONI OPERATIVE E PROCEDURE PUBBLICATE IN DOCWEB AZIENDALE

• NORME GENERALI DI SICUREZZA doc. Nr. 3102 • ESERCITAZIONI ANTIINCENDIO doc. Nr. 3083 • POSTAZIONE DI LAVORO AL VIDEOTERMINALE doc. Nr. 3091

PROTOCOLLO DI SORVEGLIANZA SANITARIA

PROFESSIONE

PERIODICITA’ VISITE

ACCERTAMENTI INTEGRATIVI

MEDICO/BIOLOGO

QUINQUENNALE O BIENNALE SECONDO DL 81/2008

VISITA OCULISTICA (SECONDO DL 81/2008)

AMMINISTRATIVO

QUINQUENNALE O BIENNALE SECONDO DL 81/2008

VISITA OCULISTICA (SECONDO DL 81/2008)

Attività Lavorative Rischio

MEDICI AMMINISTRATIVI

RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI

P

G

I.R.

P

G

I.R.

A CONTATTO CON PUBBLICO 1 1 1

USO VDT > 20 ORE 1 2 2 1 2 2 RISCHI INFORTUNISTICI

USO ATTREZZATURE 1 1 1 1 1 1

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

Segreteria Direzione

Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara

T. +39. 0532.250.301 – 250.302

F. +39. 0532.250.314

[email protected]

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SCHEDA DI RISCHIO SPECIFICO

UNITA’ OPERATIVA: AREA SANITA’ VETERINARIA DATORE DI LAVORO: Dr. Giuseppe Cosenza

DIRIGENTE: Dr.ssa Chiara Berardelli

PREPOSTI: Dr. Lari Boschetti; Dr.ssa Paola Faggioli; Dr.ssa Angela Soriani; Dr. Massimo Tassinari; Dr. Antonio Tosi; Dr. Clemente

Quarantotto; Dr. Alcide Mosso; Dr. Andrea Poli; Dr. Gaetano Trevisi; Dr. TdP Coord. Pier Michele Mezzogori

CENTRO NORD: VIA Borgoleoni 128 – Ferrara Via G. Carducci 54 – Copparo

OVEST: VIA XXV APRILE 1/b-c – Cento SUD- EST: VIA FIORELLA 8 - Migliarino VIA DE AMICIS 22 – Portomaggiore VIA TREPPONTI 15 - Comacchio Strutture organizzative Settore Sanità Animale – (SA) Settore Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche – (IAPZ) Settore Igiene Alimenti di origine animale – (IAOA) ATTIVITA’ PRINCIPALI

Le principali attività dei settori SA e IAPZ si svolgono nelle strutture private o pubbliche sottoposte ad operazioni di controllo e trattamenti: 1) Allevamenti intensivi di volatili, ovini, caprini, suini, equini, bovini. 2) Stabilimenti artigianali e industriali di macellazione e trasformazione di prodotti di origine animale 3) Laboratori 4) Domicilio di privati per controlli e verifiche di animali da compagnia (solipedi e carnivori domestici, rettili, uccelli) 5) Interventi in incidenti stradali in cui sono coinvolti animali 6) Gattili e canili pubblici e privati 7) Ambulatorio presso il gattile di Portomaggiore

Dipartimento Interaziendale Strutturale di Prevenzione e Protezione

Segreteria Direzione

Via Arginone, 179 – 44100 Ferrara

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F. +39. 0532.250.314

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8) Interventi di disinfezione presso piccoli focolai di infezione 9) Utilizzo di imbarcazioni per il controllo di Allevamenti di molluschi bivalvi 10) Impianti di essiccazione, stoccaggio di cereali e mangimifici.

Le attività del personale della ADSPV possono essere analizzate in base ad alcuni profili di rischio che sono rappresentati da:

1. rischio infortuni 2. rischio biologico 3. esposizione a gas 4. esposizione a polveri 5. clima

RISCHIO INFORTUNI

L’attività viene prestata in presenza di pavimenti, passaggi e scale resi scivolosi da deiezioni animali o altre sostanze organiche, acqua o ghiaccio, che possono comportare rischi di traumatismi.

Rischi di ferite, contusioni e schiacciamenti sono dovuti alla vicinanza di aree di lavoro e di attrezzature potenzialmente pericolose e soprattutto alla reazione degli animali durante l’esecuzione delle prestazioni eseguite sugli stessi. La mancanza di adeguati sistemi di contenimento degli animali e di personale aziendale di supporto al veterinario lo espongono a rischi rilevanti. Elementi che amplificano il rischio sono anche rappresentati dall’operare vicino a strutture / attrezzature potenzialmente pericolose, esempio: raschiatore del letame in movimento, vasche di contenimento a cielo aperto, cavi elettrificati dissuasori, etc; o in presenza di scarsa illuminazione o per assunzione di posture precarie o incongrue.

Negli allevamenti sono presenti impianti ed apparecchi elettrici di vario genere, a volte vetusti e con frequente presenza di acqua su pavimenti ed attrezzature.

Negli ambulatori dove si eseguono gli interventi di sterilizzazione chirurgica sono presenti: tosatrici, lampade, sterilizzatrici ecc. Ferite e contusioni per possibile caduta di carichi sospesi (carcasse, mezzene, carrucole ecc.) e per la vicinanza di strumenti / attrezzature

potenzialmente pericolosi (coltelli, attrezzi appuntiti, "giostre", "gabbie" ecc.) e di carrelli elevatori in movimento. Le celle frigorifere, non dotate di efficienti dispositivi di apertura dall'interno o di allarme, presentano il rischio di imprigionamento dell'operatore. La presenza di porte automatiche a chiusura temporizzata può aggravare il rischio.

I veterinari ispettori al macello utilizzano normalmente coltelli, uncini, forbici ecc. per la visita delle carni e il prelievo dei campioni, molte operazioni ispettive comportano manipolazioni, palpazioni e sezionamento di visceri. L'adeguata illuminazione ed una buona manualità dell'operatore riducono il rischio.

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51

Strumentazioni da taglio di vario tipo sono utilizzati da altri operatori nelle stesse fasi e spazi di lavoro dei veterinari. Gli spazi ridotti, i tempi ridotti e l'eventuale imperizia degli addetti aumentano il rischio.

Attrezzature meccanizzate di varia natura sono presenti in alcuni stabilimenti e, pur non essendo utilizzati direttamente da veterinari, possono provocare loro danni per la vicinanza alle postazioni di lavoro e alle aree di transito (es.: carrelli elevatori in transito, movimentazione di strutture di supporto delle carni con uncini sporgenti ecc.).

Fattori che aumentano i rischi sono: gli spazi ristretti, l'eventuale imperizia degli operatori degli stabilimenti e la mancanza di procedure idonee per la utilizzazione di detta attrezzature. Negli ambienti di lavoro dove si trovano ad operare i veterinari sono presenti molte attrezzature elettriche e macchine operatrici. Nei macelli, in particolare, i veterinari utilizzano direttamente i dispositivi elettrici di sterilizzazione della coltelleria. Possono anche essere usate centrifughe, ecc. In tutti i casi, l’eventuale presenza di impianti elettrici non efficienti può aumentare il rischio di folgorazione.

Traumatismi, contusioni o ferite da caduta, ascrivibili a superfici scivolose, possono verificarsi sulle imbarcazioni, come pure durante le operazioni di imbarco e di sbarco dalle stesse, in cui possono incorrere i tecnici della prevenzione di diverse U.O. che compongono l’equipe del personale preposto al campionamento dei molluschi bivalvi vivi effettuato presso gli allevamenti dislocati in Sacca di Goro o nei canali di Comacchio o in mare aperto.

Ferite alle mani possono essere procurate dalla manipolazione dei bivalvi se effettuate a mani nude durante le operazioni di campionamento. E’ importante indossare DPI (guanti specifici) in tali fasi.

RISCHIO DA AGENTI BIOLOGICI

Il rischio da agenti biologici è dovuto alla presenza di batteri virus e funghi in grado di provocare infezioni, infestazioni o sensibilizzazione allergica; si possono riscontrare agenti zoonosici classificati nei gruppi 2 e 3: Mycobacterium, Brucella, Leptospira, Clostridium, Listeria, Salmonella, Streptococcus suis, Erysipelotrix rhusiopathiae, malattie da prioni, influenza aviaria, febbre Q.

L’esposizione si può realizzare per contatto diretto con animali infetti (contatto con sangue, cute, feci, urine, altri fluidi biologici, aria espirata dall'animale, invogli fetali provenienti da animali infetti) o per via indiretta, attraverso il contatto con strumenti, attrezzature o materiali contaminati dalle stesse matrici. Sono in causa sia le zoonosi degli animali da reddito, sia quelle degli animali d’affezione che quelle dei sinantropi presenti negli allevamenti che in ambito urbano. Tra le malattie non zoonosiche in senso stretto si ricordano l’asma bronchiale, le alveoliti allergiche estrinseche (farmer’s lung) causate dalla inalazione di polveri contaminate da derivati animali, vegetali, spore fungine, acari, ecc., spesso presenti negli allevamenti.

Il contatto con gli animali avviene durante la visita ante mortem e l’ispezione post mortem, ed espone il veterinario ispettore ai fluidi corporei, ai parenchimi ed alle escrezioni animali.

I veterinari possono utilizzare vari strumenti taglienti tipo siringhe, tosatrici, rasoi, tenaglie, le condizioni operative sfavorevoli possono aumentare il rischio di traumatismi ed infortuni.

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Da segnalare inoltre l’utilizzo di aghi, lame e bisturi per l’effettuazione dei prelievi: i taglienti devono essere smaltiti seguendo le corrette procedure, compreso l’utilizzo dei contenitori per taglienti pungenti a rischio biologico e la riconsegna in luogo dedicato.

Da evitare sempre la manovra di reincappucciamento dell’ago e del bisturi. Nelle operazioni eseguite su piccoli animali, sono possibili graffi e morsicature. Per gli addetti alla vigilanza sugli apiari esiste il rischio di infortunio per punture, mentre il rischio di puntura da zanzara (culex o trigre) è

ritenuto sovrapponibile a quello della popolazione generale.

ESPOSIZIONE A GAS

In alcuni allevamenti possono essere presenti sistemi di riscaldamento alimentati a gas combustibili; spesso sono presenti bombole, tubature e apparecchi radianti.

Presenza di alte concentrazioni di ammoniaca, idrogeno solforato, anidride carbonica e metano in molti allevamenti intensivi di suini e volatili.

Presenza di alte concentrazioni di metano e/o anidride carbonica in vasche di contenimento del liquame chiuse e in silos. Gas combustibili sono spesso utilizzati nei macelli per la flambatura delle carcasse suine e per la timbratura a fuoco delle carni. Nel primo

caso, può esistere una rete di distribuzione; nel secondo, sono comunemente utilizzate le bombole. Gli impianti frigoriferi degli stabilimenti utilizzano freon o ammoniaca (raramente): nel primo caso, il rischio è di intossicazione, per

fuoruscita in ambienti confinati: da considerarsi come evento raro. In caso di fuga di ammoniaca (gas tossico), i rischi comprendono anche lesioni cutanee, ustioni, danni oculari e lesioni polmonari: anche questa tipologia di evento è da considerarsi rara.

ESPOSIZIONE A POLVERI

Negli allevamenti di bovini sono presenti Polveri di prevalente origine vegetale, a livelli generalmente accettabili, mentre elevatissime

concentrazioni di polveri con derivati animali e polveri di mangimi (derivati vegetali, animali, farmaci ed additivi) sono presenti negli allevamenti avicoli e suinicoli e negli impianti di essiccazione, stoccaggio cereali e nei mangimifici.

Da segnalare alti livelli di polverulenta nelle prime fasi di macellazione del pollame.

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CLIMA L’attività si esegue spesso in condizioni climatiche sfavorevoli, con temperature estreme in molti allevamenti nel periodo invernale e nel

periodo estivo negli allevamenti intensivi di suini. La natura del lavoro comporta inoltre spostamenti frequenti e bruschi sbalzi termici. Negli allevamenti intensivi si raggiungono livelli di

umidità molto elevati. I locali degli allevamenti sono spesso scarsamente aerati e questo facilita il ristagno di polveri (anche di mangime con presenza di sostanze medicamentose) e di gas derivanti dalle deiezioni animali. I controlli nelle celle frigorifere comportano l'esposizione a bruschi sbalzi termici. Sono presenti impianti di climatizzazione nella maggior parte degli stabilimenti di lavorazione carni, gli operatori devono pertanto indossare i DPI specifici per le basse temperature (giacche a vento) messi a disposizione, quando necessario.

Rischi da raffreddamento sono sicuramente riscontrabili a carico degli operatori che compongono l’equipe del personale preposto al campionamento dei molluschi bivalvi vivi effettuato presso gli allevamenti in mare, soprattutto nelle stagioni di autunno e inverno. Pertanto gli operatori devono pertanto indossare i DPI specifici messi a disposizione per l’attività.

LAVORATRICI MADRI L’operatrice in gravidanza e fino a sette mesi dopo il parto, non può essere adibita a mansioni che prevedano il contatto diretto o indiretto

con animali; può svolgere mansioni di tipo amministrativo.

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Ambienti di Lavoro Rischio

VETERINARI TECNICI PREVENZIONE

OPERATORI TECNICI

RISCHI FISICI P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R.

AMBIENTI CALDI 2 3 6 2 3 6 2 3 6 AMBIENTI FREDDI 2 3 6 2 3 6 2 3 6 CONDIZIONI CLIMATICHE 2 3 6 2 3 6 2 3 6 RISCHI INFORTUNISTICI PAVIMENTI 2 3 6 2 3 6 2 3 6 MANUTENZIONE 2 3 6 2 3 6 2 3 6 ELETTRICO 2 3 6 2 3 6 2 3 6 INCENDIO BASSO 1 3 3 1 3 3 1 3 3 RISCHI IGIENICI BAGNI 1 2 2 1 2 2 1 2 2

Note: P – Probabilità che avvenga il danno.G – Gravità del danno.I.R. – Indice di rischio derivante da PxG (può variare da un minimo di 1 a un massimo di 16).

Attività Lavorative Rischio

VETERINARI TECNICI PREVENZIONE/OPERATORI TECNICI

AMMINISTRATIVI

RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R.

A CONTATTO CON PUBBLICO 1 2 2 1 2 2 LAVORO CON ANIMALI 2 3 6 2 3 6

LAVORO CON DPI 1 2 2 1 2 2

USO VDT > 20 ORE 1 2 2 1 2 2 2 2 4 AGENTI BIOLOGICI RISCHIO ALTO 3 3 9 3 3 9

RISCHI CHIMICI POLVERI (FIENO, DEIEZIONI) 1 2 2 1 2 2 RISCHI FISICI

ILLUMINAZIONE 3 2 6 3 2 6

RADIAZIONI OTTICHE 2 2 4 2 2 4

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CRITICITA’: SEDE DI FERRARA: si raccomanda l’adozione di un armadio dedicato per contenere i DPI che sia chiuso ed accessibile a tutti gli operatori; si consiglia il controllo periodico della funzionalità e della integrità dei DPI. Presenza di pavimentazione sconnessa a rischio di inciampo

STRESS LAVORO CORRELATO P

G I.R. P

G I.R. P

G I.R.

GENERE SPECIE E PROVENIENZA 2 2 4 2 2 4

RISCHIO

INDICE DI RISCHIO

ATTIVITA’ PRINCIPALI

DPI

BIOLOGICO

MEDIO

Vigilanza su animali coinvolti in incidenti stradali

Guanti Sovracamici Camici o tute Calzari o soprascarpe o stivali a seconda delle condizioni di lavoro Mascherina e occhiali secondo le condizioni di lavoro

BIOLOGICO

ALTO

Contatto con animali infetti

Guanti Sovracamici Camici o tute Calzari o soprascarpe o stivali a seconda delle condizioni di lavoro Mascherina e occhiali secondo le condizioni di lavoro

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IN CASO DI SOSPETTA INFLUENZA AVIARIA SI DEVONO UTILIZZARE LE TUTE E LE MASCHERE A PIENO FACCIALE DEDICATE

BIOLOGICO

MEDIO

Interventi chirurgici per sterilizzazione di gatti

Guanti Sterili Camici Mascherina Occhiali Copricapo UTILIZZARE CONTENITORE ADEGUATO PER I TAGLIENTI

BIOLOGICO

MEDIO

1. iniezioni intradermiche 2. prove tubercoliniche 3. prelievi di sangue e di altri fluidi corporei 4. lettura di marche auricolari 5. esame clinico su grossi animali 6. ispezione post-mortem 7. profilassi antirabbica 8. inserimento o lettura di microchip e / o tatuaggi su gatti e cani

9. controllo sanitario di cani ricoverati 10. prelievo ematico per il monitoraggio della

leishmaniosi

Guanti Sovracamici Camici o tute Calzari o stivali o soprascarpe a seconda delle condizioni di lavoro Mascherina, e occhiali secondo le condizioni di lavoro UTILIZZARE CONTENITORE ADEGUATO PER TAGLIENTI

BIOLOGICO

ALTO

ATTIVITA’ NEI MACELLI: Ispezione post-mortem per la visita delle carni e prelievo dei campioni, con eventuale manipolazione, palpazione e sezionamento di visceri, con utilizzo di siringhe, tosatrici, rasoi e bisturi, uncini e forbici.

Guanti Sovracamici Camici o tute Calzari o stivali o soprascarpe a seconda delle condizioni di lavoro Mascherina e occhiali secondo le condizioni di lavoro UTILIZZARE CONTENITORE ADEGUATO PER TAGLIENTI

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BIOLOGICO

ALTO

Trattamento per il riprocessamento dei taglienti

Guanti Guanti antitaglio CONTENITORE ADEGUATO PER TRASPORTO O SMALTIMENTO DI TAGLIENTI

BIOLOGICO

BASSO

Vigilanza sugli apiari

Indumenti Guanti e maschere per apicoltura

BIOLOGICO

BASSO

Trasporto e smaltimento di matrici biologiche

Guanti CONTENITORE ADEGUATO PER TRASPORTO MATRICI BIOLOGICHE

CHIMICO

BASSO

Utilizzo di disinfettanti per disinfezione di piccoli focolai con ipoclorito di sodio al 2-3%

Guanti Sovracamici Stivali o calzari secondo le condizioni di lavoro

CHIMICO

BASSO

Si utilizzano farmaci sedativi, anestetici, antibiotici durante interventi o trattamenti

Guanti

MACRO-MICROCLIMA

ALTO

1. basse temperature nelle celle frigorifere e nelle

attivita’ invernali presso gli allevamenti dei bivalvi 2. alte temperature negli allevamenti

3. sbalzi termici

4. livelli di umidita’ elevata

Indumenti e DPI specifici Stivali e/o scarpe antinfortunistiche

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MECCANICO

ALTO Sopralluoghi //prelievi e terapie

- guanti a protezione meccanica- pelle fiore

- elmetto - stivali con puntale e lamina in acciaio - grembiule di cuoio

VENGONO ATTRIBUITE LE SEGUENTI ISTRUZIONI OPERATIVE E PROCEDURE PUBBLICATE IN DOCWEB AZIENDALE

• NORME GENERALI DI SICUREZZA doc. Nr. 3102 • ESERCITAZIONI ANTIINCENDIO doc. Nr. 3083 • GESTIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE doc. Nr.1516 • UTILIZZO SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI doc Nr. 3092 • PREVENZIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI/INFETTIVI doc. Nr. 3343 • POSTAZIONE DI LAVORO AL VIDEOTERMINALE doc. Nr. 3091

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PROTOCOLLO DI SORVEGLIANZA SANITARIA

OPERATORI

PERIODICITA’ VISITA

ESAMI INTEGRATIVI

MEDICO VETERINARIO

BIENNALE

ESAMI EMATOCHIMICI

TECNICO DELLA PREVENZIONE/OPERATORE TECNICO

BIENNALE

ESAMI EMATOCHIMICI

AMMINISTRATIVI (ADDETTI VDT)

Biennale o quinquennale SECONDO DL 81/2008

Visita oculistica Biennale o quinquennale SECONDO DL 81/2008

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PRESA VISIONE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Dr. Marco Nardini ______________________________

Il Medico Competente Dr. Guido Tonetto ______________________________ Il Datore di Lavoro Dr. Giuseppe Cosenza ______________________________ Rappresentanti per la Sicurezza Sig. Gavagni Graziano _______________________________ Sig. Leoni Massimo _______________________________ Sig. Saggiorato Giorgio _______________________________ Dr.ssa Savelli Sandra _______________________________ Sig. Tancini Odilio _______________________________ Sig. Vincenzi Matteo _______________________________ Data _____ ______ ________