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147° anno accademico Cerimonia di inaugurazione Discorso inaugurale del Magnifico Rettore Giulio Ballio Milano, 22 marzo 2010

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Page 1: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

147° anno accademico Cerimonia di inaugurazione

Discorso inaugurale del Magnifico Rettore Giulio Ballio Milano, 22 marzo 2010

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Page 3: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

Autorità, Magnifici Rettori,

Colleghi docenti, tecnici, amministrativi,

Allievi del Politecnico,

Signore e Signori,

Quest’anno per il Politecnico di Milano è anno di elezioni del Rettore. Alla

fine del mio mandato rettorale, desidero condividere con Voi una riflessione

sulle strategie che hanno improntato le azioni che il nostro Ateneo ha

intrapreso in questi anni.

Il principio ispiratore di ogni nostra strategia è la coerenza rispetto a due

parole che hanno caratterizzano pienamente la nostra storia.

TRADIZIONE E INNOVAZIONE

Tradizione significa conoscere e ispirarci ai valori che i nostri fondatori ci

hanno trasmesso.

Innovazione significa cogliere sul nascere le esigenze di una società in

costante e sempre più rapida evoluzione.

In sintesi, abbiamo il compito di anticipare il progresso nel rispetto dei nostri

valori.

La mia riflessione parte dalla constatazione che, in questi anni, sono cresciuti,

più che in passato, il finanziamento statale e le risorse umane.

Page 4: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

La crescita del finanziamento statale

Essendo e volendo rimanere un’università statale, uno dei nostri obiettivi è

stato incrementare il finanziamento statale, proponendo un riequilibrio

nazionale.

I fondi statali infatti ci permettono di pagare gli stipendi del nostro

personale, di acquisire e mantenere gli spazi, di garantire e migliorare i

servizi erogati.

Per ricevere finanziamenti pubblici ci siamo sempre presentati alle Istituzioni

con richieste documentate, con progetti precisi, con la credibilità di saperli

realizzare. Le attività di lobby non ci appartengono, abbiamo sempre evitato

ogni approccio non istituzionale.

Cosa abbiamo ricevuto?

In primo luogo abbiamo ottenuto il rispetto e la credibilità che riteniamo di

meritare da parte di Ministeri, Regione, Comune, Provincia e Istituzioni che

hanno sempre apprezzato questo nostro approccio.

In secondo luogo, perdonate una visione così pragmatica, da progettista quale

io sono, abbiamo ottenuto un aumento del Fondo di Finanziamento Ordinario

annuale del Ministero del 40%, dai 150 milioni di euro del 2003 ai 208

milioni odierni.

Page 5: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

Fondo di Finanziamento Ordinario (Mil €)

Dal grafico si nota che l’incremento significativo è avvenuto negli anni 2004

e 2005. L’allora Ministro Moratti destinò in due anni un centinaio di milioni

di euro per iniziare il riequilibrio degli Atenei che risultavano decisamente

sottofinanziati.

Fu una politica che purtroppo non è stata portata avanti negli anni successivi,

ma che dimostra quante poche risorse basterebbero per dare la possibilità di

competere a livello internazionale a un certo numero di Atenei italiani.

Ci piacerebbe che anche il nostro Paese selezionasse un certo numero di

Atenei per aiutarli a scalare le classifiche internazionali seguendo l’esempio

di quanto è stato fatto nel Regno Unito e si sta facendo in Germania, Francia,

Spagna e Portogallo.

Page 6: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

La crescita delle risorse umane

Abbiamo deciso di dedicare una parte consistente dell’incremento del

finanziamento pubblico all’assunzione di nuovi docenti.

Avevamo infatti rilevato che nel giro di un decennio quasi il 50% dei nostri

docenti sarebbe andato in pensione. L’obiettivo è stato quindi instaurare una

politica di ricambio generazionale, di assunzione di giovani che, una volta

cresciuti scientificamente, potessero diventare la parte trainante del

Politecnico di domani.

Persone 31/12/2002 oggi Professori Ordinari 407 424 Professori Associati 384 349 Ricercatori 359 584 Totale Docenti strutturati 1150 1357 PhD 742 851 Assegnisti 286 639

In questi ultimi sette anni il numero di docenti strutturati è aumentato di oltre

200 unità, pari a una crescita del 18%. Sono entrati in ruolo 400 nuovi

ricercatori, il nostro organico si è rinnovato per il 35%. I dottorandi sono

aumentati del 15% e gli assegnisti di ricerca sono più che raddoppiati.

Page 7: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

LA DIDATTICA E LA RICERCA

La didattica e la ricerca sono i nostri obiettivi primari.

Relativamente a questo focus la nostra missione in questi anni è stata

formare allievi destinati a diventare cittadini del mondo e contribuire con

la nostra ricerca ad aiutare la competitività internazionale del nostro

Paese.

La didattica

Per quanto riguarda la didattica abbiamo dovuto innanzi tutto implementare il

cosiddetto 3+2, la riforma degli studi, una riforma non condivisa da molti

docenti universitari, e contro la quale, ancora oggi, si alzano in molti Atenei e

in molti convegni le voci di chi desidera un ritorno al passato.

Abbiamo lavorato con il Ministero affinché si tenesse in debito conto che

nell’Architettura, nel Design, nell’Ingegneria si può specializzare soltanto chi

ha già sufficienti basi teoriche e metodologiche e abbiamo rivoluzionato

organizzazione e sequenze dei contenuti dei differenti insegnamenti senza

inseguire una specializzazione ancora più fine del passato e quindi senza

prolificare i Corsi di Studio.

Tutti insieme abbiamo capito che, per avere successo, si doveva considerare

con maggiore attenzione di un tempo i momenti che precedono l’entrata dello

studente, quelli della sua permanenza in Ateneo e quelli relativi alla sua

uscita. Da questa considerazione sono nati i nostri progetti di Orientamento,

Placement, Internazionalizzazione.

Page 8: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

Orientamento: oggi i nostri studenti entrano più motivati

L’obiettivo che ci siamo dati è stato quello di alzare la qualità degli studenti in

ingresso e ridurre gli abbandoni, soprattutto al primo anno. Chi entra al

Politecnico deve operare una scelta consapevole, per ridurre al minimo le

possibilità di errore e quindi di abbandono.

Per raggiungere questo obiettivo ci siamo confrontati molto di più di un

tempo con le scuole superiori, abbiamo studiato con loro alcuni percorsi di

orientamento, abbiamo creato strumenti di preparazione al test di ingresso.

Per l’Ingegneria, dal 2005, abbiamo imposto il superamento del test come

prerequisito per sostenere una qualsiasi prova di esame.

A corredo di tale decisione abbiamo anche ampliato i servizi offrendo la

possibilità per gli studenti delle superiori di sostenere il test fin dal quarto

anno della scuola secondaria assicurandosi così un posto “in anticipo” e di

ripetere il test più volte ogni anno nelle sessioni mensili da marzo a luglio,

abbiamo lavorato con le scuole per la preparazione dei ragazzi al test.

A distanza di cinque anni possiamo affermare che più di 7.000 ragazzi

affrontano ogni anno il test e circa il 62% di loro lo passa al primo colpo.

Ingegneria: % di abbandoni rispetto a immatricolati

Page 9: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

Possiamo anche affermare che chi supera il test ha una bassa probabilità di

abbandonare gli studi, mentre chi non raggiunge la sufficienza e insiste ad

immatricolarsi nonostante il segnale avuto, ha una probabilità di abbandono

quasi del 50%.

Ci rimane l’amarezza di non poter avere lo stesso approccio per Architettura

dove siamo legati a un test nazionale.

Placement: oggi i nostri allievi conoscono di più il mondo del lavoro

I laureati triennali che non proseguono nel nostro Ateneo sono circa 1.600

all’anno, pari al 33% del totale e i laureati quinquennali sono circa 4.000.

Desideriamo che essi trovino un lavoro nel più breve tempo possibile.

L’obiettivo che ci siamo dati è interfacciarci di più con il mondo del lavoro,

creando una struttura ad hoc, il Career Service, che facilitasse questo

collegamento e preparasse i nostri studenti a conoscere la realtà aziendale.

Grazie alla preparazione che ricevono da parte dei nostri docenti, i nostri

laureati non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi di altri paesi e,

opportunamente informati, possono spesso permettersi di scegliere l’azienda

in cui andare a lavorare.

Anche nella presente crisi economica i tassi di occupazione del nostro Ateneo

appaiono complessivamente soddisfacenti. Dalla nostra indagine

recentemente conclusa emerge che i laureati del 2008 che lavorano ad un

anno dalla laurea sono l’85%, in calo di 3-4 punti percentuali rispetto all’anno

precedente, dato in parte compensato dalle persone che continuano a studiare.

L’effetto della crisi si è visto invece nel rallentamento dei tempi di

occupazione: trovano lavoro nei primi 4 mesi il 70% dei laureati occupati a

fronte del 90% dell’anno precedente.

Page 10: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

I nostri Laureati sono sempre più richiesti ed assunti all’estero, soprattutto in

Europa. La loro uscita dal nostro Paese non dipende da noi. Si fa poco per

trattenerli; la concorrenza straniera è sempre più agguerrita, assicura stipendi

iniziali maggiori dei nostri e migliori prospettive di carriera.

Al mondo del lavoro offriamo laureati più giovani di dieci - quindici anni fa.

I nostri dati mostrano che nel decennio 1995 – 2005, l’età media di un

laureato quinquennale è stata di 27,5 anni per Architettura e di 26,8 anni per

Ingegneria. Nel 2008 e 2009 l’età si è abbassata di un anno, è stata di 26,5 per

Architettura, 26 per Design e 25,7 per Ingegneria.

Età di entrata nel mondo del lavoro

La rivoluzione della nostra offerta formativa, il lavoro e la dedizione dei

nostri docenti permettono l’uscita a circa 2.000 nostri quinquennali con non

più di 25 anni. Sono più del doppio che in passato. Analogamente ogni anno

Page 11: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

circa 600 laureati triennali con non più di 23 anni non proseguono i loro studi

nel nostro Ateneo.

Internazionalizzazione

L’organizzazione basata su Bachelor e Master ci ha anche permesso di

perseguire una decisa internazionalizzazione dell’Ateneo.

Ci siamo spinti in questa direzione perché siamo del tutto convinti che gli

allievi stranieri che studiano da noi e che poi ritornano nei loro paesi di

origine possano diventare i motori di relazioni per il sistema produttivo del

nostro Paese. L’internazionalizzazione va quindi vista come un investimento

redditizio di lungo periodo; lo testimoniano le esperienze di Germania e

Francia che oggi vantano un deciso vantaggio nelle loro relazioni con gli altri

paesi.

Inoltre gli allievi internazionali contribuiscono a “sprovincializzare” i nostri

allievi italiani, comunicando loro culture e abitudini diverse.

Coerentemente abbiamo chiesto agli studenti italiani la conoscenza

dell’inglese all’atto della loro immatricolazione.

Abbiamo iniziato il progetto nel 2005 individuando come obiettivo prioritario

il richiamare studenti di buon livello nei corsi di laurea di Master of Science e

di Dottorato di Ricerca dal maggior numero possibile di nazioni.

Abbiamo infatti ritenuto che Laureati magistrali e Dottori di Ricerca fossero

più interessanti per il nostro sistema produttivo. Certamente per noi è più

facile selezionare la qualità in entrata in base a studi compiuti in un primo

livello universitario, piuttosto che in base a studi compiuti in scuole

secondarie straniere di cui non conoscevamo bene i programmi.

Page 12: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

2003/4 oggi Allievi stranieri numero numero % totale Corsi di Laurea 548 1.174 4,9% Corsi di Laurea magistrale 36 1.070 9,2% Dottorato di Ricerca 48 149 18% Doppie Lauree 34 113 Erasmus in entrata 518 630 Erasmus in uscita 486 530

Oggi insegniamo in lingua inglese in 15 Corsi di Studio e in tutti i Corsi di

Dottorato.

Oggi studiano da noi più di 2.300 studenti provenienti da 109 nazioni. Essi

rappresentano più del 6% della nostra popolazione studentesca; siamo

allineati alla media europea quando la media italiana è soltanto pari a 2,7%.

Ad essi si aggiungono circa 750 allievi che, a vario titolo studiano da uno a tre

semestri con noi. Nei programmi di scambio gli studenti stranieri in entrata

sono diventati più numerosi degli italiani in uscita.

Questa politica di internazionalizzazione, insieme alle attività dell’Alta

Scuola Politecnica e di Politong, il nostro campus a Shanghai, assicurate dal

contributo della Fondazione Cariplo, sta già attivando relazioni in tutto il

mondo, utili ai nostri docenti, ai nostri studenti italiani e a molte aziende

italiane.

Nei prossimi anni gli studenti stranieri aumenteranno. Le richieste di

immatricolazioni di allievi stranieri stanno crescendo in tutti i livelli di corsi

di studio.

E’ stata fonte di grande soddisfazione constatare che quest’anno il 25% dei

nuovi iscritti ai Corsi di Dottorato di ricerca è straniero. Sono 90 giovani

selezionati fra 200 che avevano presentato richiesta.

Page 13: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

Studenti Iscritti 2003/04 2008/09 Totale iscritti 41.534 37.452

di cui lombardi fuori provincia 14.265 11.991 di cui italiani fuori regione 8.522 8.938

di cui stranieri 750 2.301

Anche gli studenti stranieri iscritti al primo anno della laurea magistrale sono

550, con un aumento del 14% rispetto allo scorso anno. Complessivamente,

rappresentano il 14% delle matricole nelle Lauree Magistrali.

Promuovere la venuta di studenti da lontano significa anche promuovere

accoglienza a prezzi ragionevoli. Sette anni fa i nostri studenti chiamavano

Milano la “città proibita” . Non so se oggi la chiamano ancora così. So però

che gli studenti stanno apprezzando gli sforzi che le nostre Istituzioni, assieme

agli Atenei Milanesi, hanno fatto per aprire le porte a giovani.

Grazie al contributo del Comune di Milano, della Regione Lombardia, delle

Istituzioni, delle altre nostre Sedi, grazie all’aver presentato buoni progetti ai

bandi promossi dal nostro Ministero, Milano ha avuto un contributo statale di

quasi 60 milioni di euro per creare accoglienza a studenti universitari.

Per quanto riguarda il nostro Ateneo, fra Milano e le nostre altre sedi,

abbiamo ormai superato i 2.000 posti letto e ne abbiamo in cantiere altri

2.000, tutti realizzati o da realizzare con i contributi del Ministero e delle

nostre Istituzioni. Non sono ancora sufficienti, ma, come si dice, la derivata è

positiva.

La ricerca

L’obiettivo primario, come ci siamo detti, era aiutare con la nostra ricerca la

competitività internazionale del nostro Paese. Per far questo ci siamo

prefissati tre azioni strategiche:

Page 14: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

- In primo luogo dovevamo sottoporci a un confronto internazionale al fine di

capire quale fosse la nostra reputazione scientifica in sede internazionale

e quali fossero le azioni necessarie per migliorarla ulteriormente.

- In secondo luogo dovevamo individuare servizi e incentivi che potessero

facilitare il trasferimento dei risultati della nostra ricerca.

- In terzo luogo dovevamo iniziare a instaurare rapporti strutturati con

istituzioni o aziende interessate a lavorare insieme a noi per sviluppare

ricerche nel medio – lungo periodo.

La peer review

Il risultato del confronto internazionale è stato al di sopra delle nostre

aspettative. Abbiamo chiesto a circa ottanta ricercatori provenienti da una

cinquantina di istituzioni di ricerca straniere di dirci in quale misura la ricerca

svolta dai nostri gruppi di ricercatori fosse paragonabile a quella svolta da

analoghi gruppi operanti al di fuori del nostro paese. L’Ateneo è stato

giudicato complessivamente “good at international role”. Le attività di

Ricerca del 60 % dei nostri ricercatori sono state giudicate buone o eccellenti.

Page 15: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

Il trasferimento dei risultati della ricerca

In questi 7 anni il nostro autofinanziamento di ricerca è raddoppiato. I nostri

servizi e soprattutto la qualità e l’affidabilità dei nostri ricercatori porta oggi

ai nostri dipartimenti risorse finanziarie per oltre 70 milioni di euro all’anno.

Circa la metà proviene da bandi competitivi, metà dal trasferimento dei

risultati della nostra ricerca.

Se consideriamo anche l’apporto della nostra Fondazione, dei consorzi e delle

società di spin off da noi partecipati superiamo la cifra di 110 milioni di euro

annui.

Autofinanziamento (Mil €)

Sono decisamente aumentati i brevetti depositati e licenziati dall’Ateneo. Con

particolare soddisfazione si può notare che un gran numero di essi vengono

depositati, contestualmente trasferiti e quindi utilizzati già nell’ambito di

contratti di ricerca con il nostro Ateneo.

Page 16: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

Brevetti del Politecnico di Milano

Il nostro Acceleratore di Impresa, gestito dalla Fondazione Politecnico ha

contribuito alla crescita di Aziende fondate da Giovani imprenditori. Oggi

queste giovani imprese incubate hanno un fatturato di circa 15 milioni di euro

e vi lavorano quasi 300 persone, in larga misura nostri laureati.

0

10

20

30

40

50

60

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Num

ero d'Aziend

e

Ex Incubate Incubate

5147

42

17

3431

24

18

9

Page 17: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

I rapporti con istituzioni e aziende

Per fare innovazione a servizio del nostro Paese non è sufficiente il semplice

trasferimento dei risultati di ricerche promosse e svolte all’interno del nostro

ateneo. L’innovazione richiede trasversalità di discipline e di competenze. Per

fare vera innovazione è necessario che gruppi interdisciplinari di ricercatori

lavorino insieme con il sistema produttivo su visioni di medio – lungo

periodo.

Per raggiungere questo obiettivo, a partire dal 2006, abbiamo promosso

collaborazioni di ricerca di medio - lungo periodo con partner industriali,

coinvolgendo ricercatori di differenti dipartimenti.

Abbiamo già casi di successo. Le attività di ricerca coordinate con ENI oggi

coinvolgono una sessantina di Ricercatori provenienti da 11 Dipartimenti

nella sfida dei prossimi 10 anni relativamente ai problemi dell’OIL & GAS.

Nel Laboratorio sui Sistemi di Trasporto facciamo ricerca assieme ad aziende

del settore, Ferrovie dello Stato, Trenitalia per sviluppare treni ad alta velocità

di nuova generazione. Iniziative più recenti sono il Laboratorio sull’Energia,

il rapporto strutturato iniziato recentemente con INAIL sulla prevenzione

degli incidenti sul lavoro e sui dispositivi per la rieducazione e assistenza agli

incidentati, il consorzio con Agusta Westland sull’elicotteristica del futuro.

Page 18: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

IL PROGETTO BOVISA

Il mio discorso termina con un progetto che abbiamo ulteriormente

sviluppato in questi anni e di cui sono particolarmente orgoglioso: trasformare

l’area di Bovisa, un’area di 400.000 mq tradizionale motore di sviluppo di

un’area industriale, in un centro di innovazione interdisciplinare, nel quale

operatori diversi, per cultura e settori di azione, possano sviluppare, lavorando

insieme, conoscenza e innovazione.

Mi fa piacere testimoniare quanto sia cresciuta in questi anni nelle Istituzioni

Milanesi la condivisione di tale idea e la volontà di realizzare un simile

progetto.

L’ Amministrazione Comunale di Milano e in particolare il Sindaco,

l’Assessore Masseroli, i servizi tecnici comunali hanno creduto in questo

disegno strategico e hanno avuto un ruolo determinante nei progressi che si

Page 19: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

stanno facendo per far decollare il progetto che è stato condiviso anche da

Regione Lombardia e Provincia di Milano.

Oggi in Bovisa vive circa il 40% del nostro Ateneo. In quel quartiere abbiamo

completato gli insediamenti di via Durando dedicati all’Architettura e al

Design, abbiamo realizzato nuovi edifici aule, uffici dipartimentali e

laboratori che permettono il buon funzionamento dell’ormai decennale

insediamento di Ingegneria in via Lambruschini, è avviata la costruzione di

una nuova biblioteca.

Quando siamo sbarcati in Bovisa eravamo soli. Oggi non siamo più soli,

siamo in tanti.

A seguito di tanti pensieri, incontri, progetti, si sono insediati, già operano e

credono nella trasformazione di Bovisa, l’Istituto Mario Negri, la Fondazione

Triennale, Telelombardia, Euromilano, il Museo del Bambino, la Società

Expo, le Ferrovie Nord, la Camera di Commercio.

Io spero che altri si aggiungano e che il seme gettato generi i frutti che Bovisa

merita.

Page 20: Discorso Rettore Ballio inaugurazione politecnico

IL FUTURO DEI NOSTRI GIOVANI

Ma torniamo ai giovani, ai nostri allievi, ai nostri ricercatori, assegnisti e

dottorandi.

Come ci insegna Carlo Cattaneo noi dobbiamo sentire il dovere di

domandarci, ad ogni istante del nostro operare come eliminare le barriere,

spesso soltanto artificiali, fra le discipline, come stimolare i rapporti fra

cultura scientifica, artistica e umanistica e come valorizzare i giovani e le

giovani per formare generazioni di laureati motivati a migliorare il mondo.

Per questa ragione noi tutti dobbiamo riflettere sui bisogni e sui desideri dei

giovani e avere una visione di quanto un contesto sempre più complesso e

internazionale potrà loro offrire in futuro.

Per avviare questa riflessione ho chiesto i contributi della dottoressa Guidi e

del dottor Strada che per la loro posizione istituzionale, la loro etica, la loro

attività in mondi diversi, possono aprirci scenari che forse non conosciamo

appieno. Ho anche chiesto al nostro professore Costanzo Ranci Ortigosa di

illustrarci i risultati da lui raggiunti nelle sue analisi della società giovanile

che ci circonda.

Alla fine concluderò questa cerimonia con una riflessione e la proclamazione

di rito.