dieta per diabetici e obesi - capacità incretino mimetica dei cibi

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DIETA PER DIABETICI DIETA PER DIABETICI E OBESI E OBESI CAPACITA’ INCRETINO MIMETICA CAPACITA’ INCRETINO MIMETICA DEI CIBI DEI CIBI Tale articolo è stato scritto dal dott. Ferdinando Carotenuto, medico di Medicina Tale articolo è stato scritto dal dott. Ferdinando Carotenuto, medico di Medicina Generale a Boscoreale (Napoli) -- 3382692965 -- 0818584729 Generale a Boscoreale (Napoli) -- 3382692965 -- 0818584729

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Dieta per diabetici e obesi - Capacità incretino mimetica dei cibi

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Page 1: Dieta per diabetici e obesi - Capacità incretino mimetica dei cibi

DIETA PER DIABETICI DIETA PER DIABETICI E OBESIE OBESI

CAPACITA’ INCRETINO MIMETICA CAPACITA’ INCRETINO MIMETICA DEI CIBIDEI CIBI

Tale articolo è stato scritto dal dott. Ferdinando Carotenuto, medico di Medicina Tale articolo è stato scritto dal dott. Ferdinando Carotenuto, medico di Medicina Generale a Boscoreale (Napoli) -- 3382692965 -- 0818584729Generale a Boscoreale (Napoli) -- 3382692965 -- 0818584729

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La dieta da seguire è semplice. Bisogna evitare tutti i cibi raffinati come lo zucchero e i prodotti che lo contengono, tutte le farine e tutti i cibi raffinati come pasta bianca, riso, pane bianco.

Il motivo è dovuto al fatto che questi cibi non stimolano correttamente il sistema omeostatico glicemico, rappresentato soprattutto dalle incretine GIP e GLP1.

La mancata risposta incretinica in primis dà origine all’insulino resistenza, cui si associa l’ipertensione arteriosa,mentre invece dopo diversi anni di iperinsulinismo compensatorio, si arriva all’iperglicemia del diabete tipo2,dal momento che diminuisce la produzione di insulina sufficiente a contrastare quel valore di insulino resistenza.

Utilizzando, perciò, tutti i cibi integrali, quelli che non hanno subìto manipolazioni da parte dell’uomo, si permette al sistema omeostatico, rappresentato dalle incretine, di funzionare correttamente.

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La stimolazione infatti delle cellule “ELLE” dell’ultimo tratto dell’intestino tenue e della prima parte del colon, avviene per il tramite della via vagale, in rapporto alla masticazione dei cibi introdotti, per contatto diretto invece in rapporto alla quantità di cibo che arriva in quella sede.

Tutto questo è possibile solo se i cibi sono ricchi di fibre. il cibo, privo di esse, viene digerito e assorbito quasi del tutto, impedendo così una sufficiente stimolazione di questo tratto intestinale che ,con le sue cellule ELLE, produce la più potente incretina del sistema, che, inibendo il rilascio di glucagone, è insulinosensibilizzante,dal momento che viene ad essere bloccato un ormone contro insulare, i cui intimi meccanismi biochimici e fisiologici sono descritti in un altro articolo sul sito, dal titolo «Guarire dal diabete tipo2».

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Per questo motivo è consentito l’uso di tutte le verdure e ortaggi sia crudi che cotti, avendo cura di metterli al primo posto sia a pranzo che a cena, rispettando così il motto francese: d’abord les crudités (prima i cibi crudi). Tutto questo perchè, quanto maggiore è il numero di input provenienti dalla masticazione, maggiore sarà la risposta vagale di stimolo sulle cellule K e ELLE, importanti queste ultime per essere quelle produttrici della più potente incretina dell’organismo che è la GLP1.

Là dove è possibile le verdure e gli ortaggi vanno mangiati crudi dal momento che una masticazione più intensa stimola una maggiore produzione di incretine e anche di GLP1.

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Utilizzare tutti i tipi di legumi, meglio se cotti al vapore, per il fatto che la loro maggiore consistenza, obbliga a una più intensa e prolungata masticazione, oltre al fatto che ,la notevole quantità di fibre, solubili e insolubili, fanno tutto il resto, nel senso che vanno a stimolare correttamente la produzione di GLP1,dal momento che consentono a una maggiore quantità di cibo di raggiungere questa seconda stazione intestinale produttrice di incretina che, giova ripeterlo, è prodotta dalle cellule ELLE dell’ultimo tratto del tenue e della prima parte del colon.

Ottimi, tra i legumi, anche i lupini gialli, che hanno un basso indice glicemico e una notevole capacità incretinomimetica per la necessità che si ha di doverli masticare a lungo, e intensamente.

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Possibile mangiare tutti i cibi proteici, come carne, pesce, uova ecc., alimenti che però stimolano solo la produzione di GIP da parte del duodeno, contribuendo così alla liberazione di insulina.

Per quanto riguarda pasta e pane usare solo quella integrale. Assicurarsi per il pane che sia assolutamente integrale-Quello integrale contiene almeno 8-9 grammi di fibre per cento grammi di prodotto.

Consentiti i semi oleosi-ottimi i semi di zucca, che per essere mangiati obbligano a una lenta e lunga masticazione, oltre ad essere ricchi di fibre e di grassi buoni che contribuiscono al rallentamento dello svuotamento gastrico.

Evitare i formaggi, dal momento che, l’eccesso di grassi compete col glucosio per la formazione dell’acetil coenzima A, riducendo il consumo di glucosio che è un’altra fonte di produzione di acetil coenzima A.

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Possibile l’uso dell’olio di oliva che favorisce il rallentamento dello svuotamento gastrico.

Latte intero e yogurt intero; utilizzare quest’ultimo con le mele disidratate, che sono ad alto contenuto di fibre ma soprattutto di pectina che è una fibra solubile che ritarda lo svuotamento gastrico e consente una buona stimolazione incretinomimetica delle cellule ELLE produttrici di GLP1.

La frutta va mangiata con la buccia (al primo posto le mele).

L’arancia va mangiata senza togliere la parte bianca che si trova immediatamente sotto la buccia e che è ricca di pectina una fibra solubile, contenuta peraltro anche nei legumi, che ha il potere di intrappolare parte del cibo ingerito, ma che ha, anche, la proprietà di assorbire acqua e quindi di rigonfiarsi. In questo modo si arriva a una buona stimolazione sia delle cellule K ,che delle cellule ELLE. Per ottenere questo risultato, togliere la buccia superficialmente in modo da lasciare intatta la parte bianca che invece, quasi sempre, viene tolta assieme alla buccia. Si ricorda che tra i cibi ricchi di pectina, che è una fibra solubile, ci sono i carciofi. Non a caso i cuori di carciofi contengono oltre 4 grammi per cento di fibre e meno di un grammo di carboidrati e quasi niente grassi. Possibile utilizzarli frullati a mò di patè, in modo da consumarne una buona quantità.

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Una dieta così concepita, anche se normocalorica, consentirà un dimagrimento sensibile di almeno un kg a settimana, per l’azione della leptina che vede ripristinata in questo modo la sua sensibilità e per l’azione dell’adiponectina, che, se attivata, fa bruciare il grasso del tessuto bruno contribuendo all’aumento anche di un grado di temperatura, e che, quindi, va ad accelerare il consumo energetico delle cellule.

La leptino resistenza, come l’insulino resistenza, sono in rapporto all’iperglucagonemia che, come ormone contro insulare, annulla l’effetto fisiologico di entrambe. Il blocco delle cellule alfa per il tramite delle cellule DELTA, produttrici di somatostatina, è in rapporto alla produzione di GLP1.

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Inoltre, si ristabilisce la normosensibilità all’insulina perchè la maggiore produzione dell’incretina GLP1 blocca il glucagone che è l’ormone contro insulare causa di insulino resistenza, oltre al fatto che dopo mesi di iperstimolazione incretinica riprende lo sviluppo della massa delle betacellule e si riduce il patrimonio delle cellule alfa produttrici di glucagone, causa inoltre anche di ipergluconeogenesi e di aumento degli acidi grassi nel diabete tipo2.

In questo modo, ripristinando la normale omeostasi glicemica e del peso, il soggetto ritorna alla norma come peso e vede la guarigione dal diabete tipo2

In parole povere ,questa dieta, così concepita, va a simulare l’intervento di diversione bilio-pancreatica che consente la guarigione nel 100% dei casi.

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Si aggiunga però il vantaggio che ,in questo modo, si evita l’intervento chirurgico e si evitano gli inconvenienti della sindrome da malassorbimento che si viene a determinare saltando il tratto bilio-pancreatico che è la sede di digestione e di assorbimento degli alimenti introdotti.

Una dieta così concepita, può essere associata a un farmaco incretino mimetico per via orale in modo da amplificare la normale fisiologica risposta, GIP e GLP1, indotta da tale alimentazione.

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Fino ad oggi, i farmaci incretinomimetici per os, che sono quelli che bloccano l’enzima dipeptildipeptidasi 4, non hanno dato risultati incoraggianti dal momento che essi agivano su un substrato notevolmente ridotto, mentre invece, la dieta appena suggerita, stimolando fisiologicamente la produzione dell’incretina GLP1,riesce a fornire un substrato molto più significativo e consentire un’azione farmacologica più intensa.

Associando a una dieta capace di stimolare il sistema incretinico un farmaco inibitore delle dipeptildipeptidasi 4, si assiste a una riduzione sensibile dei valori glicemici nel giro di pochi giorni, ma la cosa che più sorprende è la diminuzione di peso che è davvero significativa.

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Seguendo questo schema, una mia paziente con valori inziali di 530 di glicemia, ha visto nel giro di una settimana una perdita di peso di oltre 2 kg e la normalizzazione della glicemia.

Lo schema appena presentato, facilmente adottabile sia dai pazienti con diabete tipo2 che dai soggetti obesi, dovrebbe essere utilizzato soprattutto dai diabetologi che vedono una popolazione diabetica ampia e avere modo così di verificare la possibilità di guarigione nel giro di alcuni mesi, ottenendo lo stesso risultato che i chirurghi bariatrici realizzano con l’intervento di diversione bilio-pancreatica, in un tempo più breve dal momento che, viene prodotta una stimolazione delle cellule ELLE più intensa e più prolungata per cui questi pazienti finiscono col mangiare molto di più di un soggetto normale, proprio a causa del ridotto assorbimento secondario e, ovviamente, a una ridotta digestione.

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Tale intervento infatti, saltando il tratto bilio-pancreatico, fa arrivare all’ultimo tratto dell’intestino tenue, dove ci sono le famose cellule “elle” produttrici di GLP1,una grande quantità di cibo che ne determina una iperstimolazione che consente il blocco della produzione di glucagone da parte delle cellule alfa, ma ne consente altresì anche la riduzione della massa cellulare, così come va a determinare un incremento della massa delle betacellule. Si consideri inoltre, fatto non secondario, che le stesse cellule ELLE, se non stimolate, riducono il loro patrimonio, mentre invece lo riacquistano se continuamente sollecitate.

Per questo motivo nel soggetto diabetico troviamo una riduzione dell’incretina GLP1, proprio perchè la minore stimolazione nel corso del tempo ne va a diminuire la massa cellulare che invece riprende a crescere nel momento in cui sono di nuovo stimolate. Se non fosse così non si spiegherebbe il fatto che un soggetto diabetico ipoproduttore di GLP1,a breve distanza dall’intervento di diversione bilio-pancreatica, diventa invece un iperproduttore come peraltro è stato verificato da autori francesi che ne hanno determinato il dosaggio in soggetti sottoposti a tale intervento chirurgico.

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Infatti chi è stato sottoposto a tale tipo d’intervento, non solo guarisce dal diabete, ma diventa ipersensibile all’insulina portando l’indice di HOMA a 0,5, là dove siamo soliti osservare nei soggetti normali un valore di 1 che è sicuramente espressione del corretto funzionamento del sistema omeostatico glicemico.

Fermo restando quanto detto fino a questo momento conviene far presente che il movimento può ritornare utile dal momento che simula l’azione dell’insulina, perchè il consumo di glucosio da parte dei muscoli, sposta per differenza di concentrazione il glucosio dal sangue ai muscoli. Un risultato migliore ci sarà se il movimento avviene dopo aver ingerito carboidrati, consentendo così un risparmio di insulina. Per questo motivo si è notato un miglioramento sensibile della glicemia nei soggetti che camminano solo 15 minuti dopo pranzo.

L'indice HOMA è un paramentro che viene calcolato a partire da glicemia a digiuno e insulinemia basale e ci permette di sapere se abbiamo una INSULINO-RESISTENZA...cioè se la nostra insulina non funziona più bene e se quindi siamo a rischio diabete....questo può avvenire anche se i singoli paramentri sono nella norma. I valori normali dell'indice HOMA sono: Adulti = 0.23 - 2.5 Bambini = 0.23 - 3.6

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CAPACITA’ INCRETINO MIMETICA DEI CIBICAPACITA’ INCRETINO MIMETICA DEI CIBI

Dopo quanto detto fino a questo momento è necessario introdurre il concetto di capacità incretino-mimetica dei cibi.

Ogni cibo, per le sue caratteristiche, ha la capacità di stimolare il sistema incretinico dell’intestino, formato dalle incretine GIP e GLP1, prodotte dalle cellule K e dalle cellule Elle, situate queste ultime nell’ultimo tratto dell’intestino e nella prima parte del colon.

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Se, ad esempio, due persone mangiano dieci mele della stessa grandezza e dello stesso peso e quindi con eguale composizione nutrizionale, può capitare che a seconda di come esse vengano mangiate, si avrà una risposta diversa da parte del sistema omeostatico incretinico.

Tale sistema è stimolato per il tramite della via vagale e per il contatto diretto col cibo, per cui, a seconda dei casi varia la capacità incretino mimetica di ogni cibo.

Un esempio ci aiuterà meglio a capire tale concetto dal momento che la perdita da parte di tanti cibi, che vengono utilizzati normalmente nella dieta quotidiana, dell’originaria capacità incretino mimetica, porta all’instaurarsi di quell’insulino resistenza che è la premessa nel tempo per arrivare al diabete tipo2.

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In parole povere, ci si rende conto che lo stesso cibo ha prodotto una diversa e sensibile risposta incretino mimetica, con particolare riguardo all’incretina GLP1 che, oltre a bloccare il glucagone, interviene sul centro della fame inibendolo oltre a un’azione antipertensiva sia per l’effetto di vasodilatazione generalizzata che per quello diuretico.

Il soggetto, infatti, che sbuccia le mele e le frulla e poi ne ingerisce il prodotto, non ha lo stesso risultato di chi non le sbuccia e le mangia, senza nemmeno l’aiuto del coltello.

Nel primo caso infatti il numero di stimoli vagali che vengono prodotti dall’introduzione del frullato è sicuramente minore di chi invece le mangia masticandole. Si consideri inoltre che la quantità di cibo che arriva all’ultimo tratto del tenue è sicuramente maggiore in chi ha mangiato la frutta con la buccia.

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Da tutto questo si capisce che chi non mangia cibi integrali, cioè non modificati, corre il rischio di ridurre sensibilmente la capacità incretino-mimetica di cui la più importante è quella che consente la produzione della GLP1 che, per essere quella che blocca la produzione di glucagone, ormone controinsulare, è quella che favorisce il ritorno alla normosensibilizzazione all’insulina.

Si capisce che tale discorso potrà essere esteso a tutti i cibi che entrano nell’alimentazione quotidiana, dove siamo soliti osservare che, molti di essi, sono stati modificati in modo tale da renderli più adatti a essere mangiati in grande quantità.

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Per questo motivo l’attuale impostazione dietetica, consigliata dalla maggior parte dei diabetologi, basata su una dieta ipocalorica e ipoglucidica finisce col dare scarsi risultati dal momento che diventa una dieta a bassa capacità incretino mimetica, incapace di ripristinare il normale rapporto tra le cellule beta e le alfa, premessa questa che, col tempo, porta alla necessità della terapia insulinica che opera sempre contro una maggiore insulino resistenza.

Si consideri inoltre che la minore produzione di GLP1 col tempo riduce il patrimonio delle cellule beta, produttrici di insulina, e va a incrementare il patrimonio delle cellule alfa, col risultato finale che viene prodotta meno insulina e più glucagone.

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La risposta a tale dieta potrà essere ulteriormente amplificata con l’aggiunta di un farmaco incretino-mimetico per os, inibitore delle dipeptidildipeptidasi4,che ha così la possibilità di agire su un substrato sicuramente maggiore di quello prodotto da una dieta raffinata che ha una scarsa capacità incretino mimetica.

In questa fase i pazienti diabetici, passando alla terapia insulinica, aumentano sensibilmente di peso al punto che sono i primi a lamentarsi, ottenendo come risposta che non c’è altra via per abbassare la glicemia, mentre, invece, è necessario ripristinare la normosensibilità all’insulina attraverso l’incremento fisiologico dell’incretina GLP1.

Tutto questo è possibile solo attraverso una dieta ad alta capacità incretino mimetica.

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Fino a quando non saranno chiari tutti i passaggi prima indicati, si finisce col non poter sfruttare le potenzialità di tali farmaci che invece in questo modo possono accelerare sensibilmente il processo di guarigione del diabete tipo2, attraverso sia la scomparsa dell’insulino-resistenza che avviene attraverso il blocco delle cellule alfa produttrici di glucagone, che come ormone contro insulare antagonizza l’azione dell’insulina, sia attraverso il ripristino del rapporto cellule beta — cellule alfa.

Solo così potremo ottenere la guarigione dal diabete tipo 2 che invece viene considerata una patologia cronica a vita, a meno che il soggetto non si sottoponga a intervento di chirurgia bariatrica, tra cui quello di diversione bilio-pancreatica è quello che dà i migliori risultati quasi al 100%.

Per avere un’idea della dieta da seguire leggere l’articolo: «Programmi alimentari tipo» sempre sullo stesso sito.

CONCLUSIONICONCLUSIONI