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diario economico | maggio 2015 i principali indicatori economici in italia e nel friuli venezia giulia rapporto di ricerca primo trimestre 2015 udine, 18 maggio 2015 (14233fv02)

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Page 1: diario economico | maggio 2015diario economico | maggio 2015 i principali indicatori economici in italia e nel friuli venezia giulia rapporto di ricerca –primo trimestre 2015 udine,

diario economico | maggio 2015

i principali indicatori economici in italia e nel friuli

venezia giulia

rapporto di ricerca – primo trimestre 2015

udine, 18 maggio 2015 (14233fv02)

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udine, 18 maggio 2015 | 2

agenda

scenario economico

italia

friuli venezia giulia

glossario

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udine, 18 maggio 2015 | 3

scenario economico |

Il 2015 si presenta come l’anno della possibile ripresa. La favorevole congiuntura macro

economica (rappresentata dal quantitative easing azionato da Draghi, i tassi di interesse

ai minimi storici, il cambio euro/dollaro, il calo del prezzo del petrolio) getta le basi per la

ripresa.

Tutti gli indicatori economici del primo trimestre 2015 segnano un miglioramento del quadro

economico. Primi timidi segnali si manifestano osservando l’andamento del Prodotto

Interno Lordo italiano, la cui emorragia si è arrestata nel quarto trimestre 2014. Nel 2015,

secondo l’Istat, la variazione acquisita sarà pari alla fine dell’anno a +0,2%. Nello stesso

periodo, pur confermandosi stagnanti, crescono lievemente i consumi (+0,2%) e si ferma

il crollo degli investimenti, che fanno registrare una moderata variazione positiva rispetto

ad ottobre. Notizie confortanti anche sul fronte della produzione industriale, che a marzo

fa segnare il valore più elevato dal 2013. Il contesto generale giustifica in qualche modo il

deciso miglioramento del clima di fiducia registrato a febbraio, sebbene

immediatamente ridimensionato a marzo sia con riferimento ai consumatori, sia presso le

imprese.

Ciò che mina la ripresa nel nostro paese è il persistere di alcuni fattori endogeni di

ostacolo alla crescita, tra questi: la burocrazia, la giustizia che non funziona e

soprattutto il peso ormai abnorme della pressione fiscale, senza una riduzione della

quale i possibili segnali di ripresa potrebbero rivelarsi di natura puramente

statistica.

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udine, 18 maggio 2015 | 4

agenda

scenario economico

italia

friuli venezia giulia

glossario

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udine, 18 maggio 2015 | 5

380.000

385.000

390.000

395.000

400.000

405.000

410.000

09 II III IV 10 II III IV 11 II III IV 12 II III IV 13 II III IV 14 II III IV

prodotto interno lordo | …la flessione del PIL nel 2014, rispetto al

2013, è pari a -0,4%... l’emorragia si è arrestata solo nel quarto

trimestre, con una variazione nulla rispetto ai tre mesi precedenti…

Fonte: Istat, Conti Nazionali (Conto economico delle risorse e degli impieghi - Valori concatenati [milioni di euro - anno di riferimento 2005]. Dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di

calendario. Eventuali lievi discrepanze tra i valori qui riportati e quelli contenuti nelle stime preliminari sono attribuibi li ad arrotondamenti e revisioni)

ECONOMIA ITALIANA

384.941

406.254

milioni di euro

Serie storica del Pil dal gennaio 2009 ad oggi

Stima preliminare I trimestre

2015 (ISTAT)

+0,3%

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udine, 18 maggio 2015 | 6

295.000

300.000

305.000

310.000

315.000

320.000

325.000

330.000

335.000

09 II III IV 10 II III IV 11 II III IV 12 II III IV 13 II III IV 14 II III IV

consumi | soltanto timido l’incremento dei consumi a fine 2014…

rispetto ai tre mesi precedenti, la variazione è del +0,2%, confermando

in qualche modo la stagnazione della domanda interna…

ECONOMIA ITALIANA

Fonte: Istat, Conti Nazionali Consumi - Valori concatenati [milioni di euro - anno di riferimento 2005]. Dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario. Eventuali lievi discrepanze tra i

valori qui riportati e quelli contenuti nelle stime preliminari sono attribuibili ad arrotondamenti e revisioni.

Serie storica dei consumi dal gennaio 2009 ad oggi

308.515

328.499

milioni di euro

I consumi ripartono molto lentamente

(+0,2% il confronto a dicembre 2014

rispetto ad ottobre 2014)

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udine, 18 maggio 2015 | 7

consumi | …stagnazione confermata dall’indice dei consumi

elaborato da confcommercio, che a marzo evidenzia una variazione

nulla rispetto a febbraio…

ECONOMIA ITALIANA

Fonte: Consumi e prezzi, Ufficio Studi Confcommercio (Maggio 2015)

ICC in volume - Dati destagionalizzati (media mobile a tre mesi)

(dicembre 2007=100)

Nel marzo 2015 si registra una

variazione nulla rispetto a

febbraio 2015

+0,0%

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udine, 18 maggio 2015 | 8

variabili macroeconomiche | alla fine del 2015, confcommercio stima

una crescita del PIL pari al +1,1% e dei consumi pari a +1,2%...

Fonte: Confcommercio, «Riflessioni sulla ripresa economica»

(Mariano Bella, Cernobbio 27 marzo 2015)

ECONOMIA ITALIANA

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udine, 18 maggio 2015 | 9

variabili macroeconomiche | evidente è la spaccatura tra regioni del

nord e del centro italia contro quelle del mezzogiorno…

Fonte: Confcommercio, «Riflessioni sulla ripresa economica»

(Mariano Bella, Cernobbio 27 marzo 2015)

ECONOMIA ITALIANA

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udine, 18 maggio 2015 | 10

60.000

65.000

70.000

75.000

80.000

85.000

09 II III IV 10 II III IV 11 II III IV 12 II III IV 13 II III IV 14 II III IV

investimenti | si arresta il crollo degli investimenti, che a dicembre

2014 fanno registrare una variazione del +0,2% rispetto ad ottobre…

la tendenza certifica comunque ancora i segni della crisi (-3,0%)…

ECONOMIA ITALIANA

Fonte: Istat, Conti Nazionali Investimenti fissi lordi - Variazioni percentuali sul trimestre precedente

Serie storica degli investimenti fissi lordi dal gennaio 2009 ad oggi

milioni di euro

64.504

81.913

A livello congiunturale la situazione è

migliorata (+0,2%), ma la tendenza è

ancora allarmante (-3,0%)

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udine, 18 maggio 2015 | 11

88,0

89,0

90,0

91,0

92,0

93,0

94,0

95,0

96,0

III IV 13 II III IV 14 II III IV 15

produzione industriale | in crescita a marzo la produzione

industriale (la più alta dal 2013)… l’aumento rispetto a febbraio è

pari a +0,4 punti… a livello tendenziale sale di 1,5 punti…

ECONOMIA ITALIANA

Fonte: Istat, Produzione industrialeConsumi - Valori concatenati (milioni di euro - anno di riferimento 2005). Dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario. Eventuali lievi discrepanze tra i

valori qui riportati e quelli contenuti nelle stime preliminari sono attribuibili ad arrotondamenti e revisioni.

91,8

95,5

punti base

Serie storica della produzione industriale dal 2012 ad oggi

Dal 2007 la produzione industriale

italiana è calata del 25%

(Rapporto sulla competitività della Commissione Ue)

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udine, 18 maggio 2015 | 12

106,0

106,4

106,8

107,2

107,6

108,0

I 13 II 13 III 13 IV 13 I 14 II 14 III 14 IV 14

prezzi al consumo | l’inflazione a febbraio è pari a +0,4% rispetto a

gennaio... resterà debole per tutto il 2015 prima di una vera

inversione di tendenza, attesa per il 2016…

ECONOMIA ITALIANA

Serie storica della produzione industriale dal 2012 ad oggi

107,2

106,7

punti base

Fonte: Istat, Prezzi al consumoIndice generale nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi. Coefficiente di raccordo da base 1995 a base 2010

L’inflazione acquisita per il 2015 è pari a +0,2%

L’inflazione acquisita per il 2016 è pari a +1,4%

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udine, 18 maggio 2015 | 13

debito / pil

grecia 176,0

italia 131,8

portogallo 131,4

irlanda 114,8

belgio 108,2

cipro 104,7

spagna 96,8

francia 95,3

inghilterra 87,9

ungheria 80,3

slovenia 78,1

germania 74,8

. .

. .

lussemburgo 23,1

bulgaria 20,3

estonia 10,5

debito / pil | l’italia è ancora lontana dal rispetto dei parametri del

fiscal compact… per scendere a quota 60% entro 20 anni sarà

necessario recuperare quasi quattro punti l’anno…

Fonte: Eurostat

ECONOMIA ITALIANA

131,8il rapporto debito / pil

all’ottobre 2014

90,9 la media dell’Eurozona

87,0 la media dell’UE a 28 paesi

71,8 i punti di distanza dal vincolo del

Fiscal Compact (60%). L’Italia

dovrà recuperare, mediamente,

3,7 punti l’anno per 20 anni.

La Commissione europea ha affermato che il debito

pubblico italiano raggiungerà quest'anno «il picco»,

pari al 133,1% del Pil, per poi calare, il prossimo

anno, al 130,6%.

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pressione fiscale | l’italia è quinta in europa per pressione fiscale…

nel 2013 è stata del 42,6% sul PIL… oggi è pari al 44,1…

La pressione fiscale in Europa (in percentuale sul PIL)

Fonte: OCSE

Austria

45,3

Lussemburgo

39,3

Belgio

44,6

Francia

47,8

Spagna

34,2

Portogallo

33,4

Slovacchia

29,6

Germania

36,7

Danimarca

50,4

Svezia

45,0

Norvegia

40,8

Olanda

36,3

Gran Bretagna

37,3Irlanda

31,5

Finlandia

44,0Estonia

31,8

Italia

44,1

Slovenia

36,8

Grecia

33,5

ECONOMIA ITALIANA

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udine, 18 maggio 2015 | 15

pressione fiscale | le imprese italiane pagano oltre 110 miliardi di

tasse ogni anno… siamo al secondo posto in europa dopo il

lussemburgo…

Fonte: Rapporto Doing Business

Percentuale delle tasse pagate dalle imprese sul gettito fiscale totale

lussemburgo

italia

irlanda

belgio

spagna

germania

olanda

regno unito

austria

portogallo

grecia

francia

finlandia

danimarca

svezia

17,0%

16,0%

12,3%

12,1%

11,7%

11,6%

11,4%

11,2%

11,1%

10,8%

10,3%

10,3%

9,4%

8,2%

7,8%

ECONOMIA ITALIANA

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udine, 18 maggio 2015 | 16

pressione fiscale | l’italia è quinta in europa per pressione fiscale…

quella apparente è pari al 44,1, quella effettiva sale al 53,2%...

La pressione fiscale in Europa (in percentuale sul PIL)

Fonte: “Fiscalità e crescita economica”, Confcommercio Imprese per l’Italia

anno 2013

pressione

fiscale

apparente

pressione

fiscale

effettiva o

legale

Danimarca 50,4 51,3

Francia 47,8 49,5

Austria 45,3 47,4

Svezia 45,0 47,0

Italia 44,1 53,2

UK 37,3 40,0

Spagna 34,2 37,6

Irlanda 31,5 32,5

Canada 30,5 31,2

Stati Uniti 26,3 27,7

Messico 20,1 22,8

Pressione fiscale apparente:

ammontare complessivo delle

imposte in rapporto al PIL,

comprensivo dell'economia

sommersa (evasione fiscale, traffico

di droga, prostituzione);

Pressione fiscale effettiva o legale:

ammontare delle imposte totali

raccolte dallo stato in rapporto al

PIL. Contempla anche il lavoro

sommerso e di conseguenza tale

indicatore non tiene conto

dell'evasione fiscale.

ECONOMIA ITALIANA

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udine, 18 maggio 2015 | 17

ECONOMIA ITALIANA

Germania

pressione

fiscale, indice

2000=100 (-6%)

Pil reale pro

capite, indice

2000=100 (+15%)

90

95

100

105

110

115

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013Svezia

Pressione

fiscale, indice

2000=100 (-14%)

Pil reale pro

capite, indice

2000=100 (+21%)

85

90

95

100

105

110

115

120

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Italia

Pressione

fiscale, indice

2000=100 (+5%)

Pil reale pro

capite, indice

2000=100 (-7%)93

95

97

99

101

103

105

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

pressione fiscale | la pressione fiscale mortifica la crescita

Fonte: “Fiscalità e crescita economica”, Confcommercio Imprese per l’Italia, giugno 2014

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udine, 18 maggio 2015 | 18

65,0

75,0

85,0

95,0

105,0

115,0

apr lug ott gen 13 apr lug ott gen 14 apr lug ott gen 15 apr

andamento delle imprese italiane | ad aprile, il clima di fiducia delle

imprese italiane cala leggermente, dopo il deciso miglioramento

registrato a marzo…

102,1

75,7

ECONOMIA ITALIANA

Andamento della fiducia delle imprese italiane secondo

l’istituto nazionale di statistica

Fonte: Istat, Conti Nazionali, Aprile 2015Indici destagionalizzati. Base 2010=100 (nuova riclassificazione).

punti base

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udine, 18 maggio 2015 | 19

60,0

70,0

80,0

90,0

100,0

110,0

120,0

apr lug ott gen 13 apr lug ott gen 14 apr lug ott gen 15 apr

65,0

75,0

85,0

95,0

105,0

115,0

apr lug ott gen 13 apr lug ott gen 14 apr lug ott gen 15 apr

65,0

75,0

85,0

95,0

105,0

115,0

apr lug ott gen 13 apr lug ott gen 14 apr lug ott gen 15 apr

65,0

75,0

85,0

95,0

105,0

115,0

apr lug ott gen 13 apr lug ott gen 14 apr lug ott gen 15 apr

andamento delle imprese italiane | …la lieve flessione è figlia del

decremento dell’indicatore di fiducia delle imprese delle costruzioni

e dei servizi… migliora il commercio e la manifattura…

andamento della fiducia delle imprese della

manifattura

104,1

ECONOMIA ITALIANA

113,3

94,5

andamento della fiducia delle imprese delle

costruzioni

andamento della fiducia delle imprese del

commercio

andamento della fiducia delle imprese dei

servizi

104,4

67,8

105,9

64,1

punti base punti base

punti base punti base

87,0

Fonte: Istat, Conti Nazionali, Aprile 2015Indici destagionalizzati. Base 2010=100 (nuova riclassificazione).

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udine, 18 maggio 2015 | 20

65,0

70,0

75,0

80,0

85,0

90,0

95,0

100,0

105,0

110,0

115,0

mar giu set dic mar giu set dic mar giu set dic mar

fiducia dei consumatori | cala leggermente la fiducia dei

consumatori in aprile, dopo il significativo incremento registrato nel

mese di marzo…

ECONOMIA ITALIANA

108,2

Fonte: Istat, Fiducia dei consumatori, Aprile 2015L’indice è elaborato sulla base di nove domande ritenute maggiormente idonee per valutare l’ottimismo/pessimismo dei consumatori. I risultati delle nove

domande, espressi in forma di saldi ponderati su dati grezzi, sono aggregati tramite media aritmetica semplice; il risultato è poi riportato a indice (in base 2010) e

destagionalizzato con il metodo diretto.

82,5

punti base

Andamento della fiducia dei consumatori secondo l’istituto

nazionale di statistica

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udine, 18 maggio 2015 | 21

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

45,0

50,0

gen 11 apr 11 lug 11 ott 11 gen 12 apr 12 lug 12 ott 12 gen 13 apr 13 lug 13 ott 13 gen 14 apr 14 lug 14 ott 14 gen 15

tasso di disoccupazione | dopo il calo di dicembre e gennaio, e la

lieve crescita a febbraio, a marzo il tasso di disoccupazione risale…

sono 52 mila in più i disoccupati su base mensile…

ECONOMIA ITALIANA

7,7

13,0

Fonte: Istat, Occupati e disoccupati, Marzo 2015Il tasso di disoccupazione è il rapporto tra i disoccupati (persone non occupate tra i 15 e i 74 anni) e le corrispondenti forze di lavoro. I dati sono destagionalizzati.

Tasso di disoccupazione dal gennaio 2011 al marzo 2015

26,4

43,1

pari a 3.302.000

pari a 1.969.000

pari a 400.958

pari a 651.535

val %

Giovani (15-24)

Complessiva

L’Istat prevede che nel 2015 si registrerà "una moderata riduzione" del tasso di disoccupazione che

scenderà al 12,5%, per passare poi al 12,0% nel 2016. L'occupazione aumenterà invece in termini di

unità di lavoro dello 0,6% quest'anno e dello 0,9% l'anno prossimo.

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udine, 18 maggio 2015 | 22

agenda

scenario economico

italia

friuli venezia giulia

glossario

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udine, 18 maggio 2015 | 23

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 I

iscrizioni | in friuli venezia giulia, nel primo trimestre 2015, sono nate

1.871 nuove imprese: 1.374 imprese del terziario, 497 imprese di altri

settori di attività (manifattura, costruzioni, agricoltura)…

FRIULI VENEZIA GIULIA

Valori assoluti (numerosità di unità locali). Fonte: elaborazione Format Research su dati Infocamere (Movimprese).

terziario

Altri settori di

attività

economica

1.374

497

Nuove imprese nate in Friuli Venezia Giulia

valori assoluti

2.503

2.358

Si mette in evidenza che i dati relativi al primo trimestre 2015 saranno cumulati, nel corso del tempo, con quelli relativi al

secondo trimestre, al terzo trimestre, al quarto trimestre dell’anno.

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udine, 18 maggio 2015 | 24

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 I

cessazioni | in friuli venezia giulia, nel primo trimestre 2015, sono

cessate 2.700 imprese: 1.621 imprese del terziario, 1.079 imprese di

altri settori di attività (manifattura, costruzioni, agricoltura)…

Valori assoluti (numerosità di unità locali). Fonte: elaborazione Format Research su dati Infocamere (Movimprese).

FRIULI VENEZIA GIULIA

terziario

1.621

1.079

Imprese cessate in Friuli Venezia Giulia

valori assoluti

Altri settori di

attività

economica

3.258

2.916

Si mette in evidenza che i dati relativi al primo trimestre 2015 saranno cumulati, nel corso del tempo, con quelli relativi al

secondo trimestre, al terzo trimestre, al quarto trimestre dell’anno.

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udine, 18 maggio 2015 | 25

-2.800

-2.300

-1.800

-1.300

-800

-3002005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 I

saldo tra iscritte e cessate | in friuli venezia giulia, nel primo

trimestre 2015, il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni è negativo: -

247 imprese del terziario, -582 imprese di altri settori di attività

(manifattura, costruzioni, agricoltura)…

Saldo tra imprese iscritte e imprese cessate in Friuli Venezia Giulia

FRIULI VENEZIA GIULIA

valori assoluti

Valori assoluti (numerosità di unità locali). Fonte: elaborazione Format Research su dati Infocamere (Movimprese).

-247

-582

terziario

Altri settori di

attività

economica

-755

-558

Si mette in evidenza che i dati relativi al primo trimestre 2015 saranno cumulati, nel corso del tempo, con quelli relativi al

secondo trimestre, al terzo trimestre, al quarto trimestre dell’anno.

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udine, 18 maggio 2015 | 26

tasso di disoccupazione | …nel primo trimestre 2015, il tasso di

disoccupazione in friuli venezia giulia risulta quasi il doppio rispetto

a quello registrato nel 2005…

FRIULI VENEZIA GIULIA

Fonte: elaborazione Format Research su dati I.Stat 2014. I dati sono destagionalizzati.

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

14,0

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 I

Serie storica del tasso di disoccupazione

ITALIA

13,0%

FVG

9,4%

pari a 3.302.000

ITALIA

7,7%

FVG

4,2%

pari a 1.955.800

pari a 40.520

pari a 17.963

Tasso di disoccupazione: rapporto percentuale tra

la popolazione di 15 anni e più in cerca di

occupazione e le forze di lavoro (somma degli

occupati e delle persone in cerca di occupazione).

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udine, 18 maggio 2015 | 27

0,30

0,40

0,50

0,60

0,70

0,80

0,90

1,00

ind

ice

de

ll'o

utp

ut p

ub

blico

(15

ind

ica

tori

)indice dell'output pubblico (15 indicatori)

FRIULI VENEZIA GIULIA

servizi pubblici | cresce il livello qualitativo dei servizi pubblici in

friuli venezia giulia, secondo soltanto alla lombardia…

Fonte: Confcommercio, «Economia e spesa pubblica»

(Mariano Bella, Cernobbio 21 marzo 2015)

Tanto più l’indicatore si avvicina al

valore «1», tanto più è alto il livello

qualitativo dei servizi pubblici.

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udine, 18 maggio 2015 | 28

LEGENDA

Utilizzo di una scala di colore rosso. A

tonalità di rosso più scuro corrisponde

uno scostamento dalla media nazionale

più ampio in senso negativo. A tonalità di

rosso più chiaro corrisponde uno

scostamento dalla media nazionale più

ampio in senso positivo.

SAR

CAL

ABR

PUG

SIC

BAS

MOL

CAM

UMB

TOS

BOZ

TRE

MAR

LAZ

EMR

LIG

VEN

PIE

VDA

FVG

LOM

Il posizionamento per regioneIl quadro generale

51,0Media Italia

32,1

Il grafico presenta il ranking delle regioni in funzione dell’indicatore

relativo alla capacità di fare fronte al fabbisogno finanziario nel trimestre.

FRIULI VENEZIA GIULIA

fabbisogno finanziario | …la capacità finanziaria…

(il benchmark con le altre regioni)

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udine, 18 maggio 2015 | 29

FRIULI VENEZIA GIULIA

esportazioni | …l’export delle imprese del friuli venezia giulia è

risultato in crescita nel 2014…

Esportazioni per ripartizione territoriale e regione (dati in mln €)

235

278

450

727

2.659

3.589

5.258

5.266

5.405

5.943

7.075

7.108

8.716

9.326

13.168

23.821

31.470

39.512

39.962

80.612

Calabria

Molise

Valle d'Aosta

Basilicata

Umbria

Sardegna

Liguria

Abruzzo

Trentino Alto Adige

Puglia

Campania

Sicilia

Friuli-Venezia Giulia

Marche

Lazio

Toscana

Piemonte

Emilia-Romagna

Veneto

Lombardia

Fonte: Istat, «Le esportazioni delle regioni italiane»

Il valore delle esportazioni delle

imprese del Friuli Venezia Giulia

ha superato gli 8,7 miliardi

nell’arco del 2014.

Rispetto al 2013, si è assistito ad

una variazione percentuale

positiva (+0,1%).

Il volume delle esportazioni delle

imprese del Friuli Venezia Giulia

rappresenta il 3,0% del totale

delle esportazioni del Paese.

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udine, 18 maggio 2015 | 30

12,5

17,0

28,99,9

31,737,8

11,019,8

8,2

23,221,1

4,8

23,428,5

22,2

il valore dell’attività economica | …il riepilogo in breve…

Imprese Occupati Valore aggiunto

L’analisi del peso delle attività economiche in Friuli Venezia Giulia…

servizi

turismocommercio

manifattura

costruzioni

servizi

turismo

commercio

manifattura

costruzioni

manifattura

costruzioni

terziario

industria

terziario

industria

terziario

industria

70,5

29,5

51,2

48,8

74,1

25,9

servizi

turismo

commercio

FRIULI VENEZIA GIULIA

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udine, 18 maggio 2015 | 31

agenda

scenario economico

italia

friuli venezia giulia

glossario

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udine, 18 maggio 2015 | 32

glossario

Esportazioni di beni e servizi: Le cessioni di beni e di servizi da

unità residenti a unità non residenti. Le esportazioni di beni

includono tutti i beni ceduti a unità non residenti, a titolo oneroso

o gratuito. Esse sono valutate al valore Fob (free on board) che

corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera del paese

esportatore. Questo prezzo comprende: il prezzo ex fabbrica, i

margini commerciali, le spese di trasporto internazionale, gli

eventuali diritti all'esportazione. Le esportazioni di servizi

comprendono tutti i servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati

da unità residenti a unità non residenti.

Importazioni di beni e servizi: acquisti di beni e di servizi che le

unità residenti effettuano da unità non residenti. Le importazioni

di beni comprendono tutti i beni acquisiti presso unità non

residenti, a titolo oneroso o gratuito. Nel Conto delle risorse e

degli impieghi esse sono valutate al valore Fob (free on board).

Le importazioni di servizi includono tutti i servizi (trasporto,

assicurazione, altri) prestati da unità non residenti a unità

residenti.

Inflazione: generale e continuo aumento dei prezzi di beni e

servizi in un dato periodo di tempo che genera una diminuzione

del potere d'acquisto della moneta.

Investimenti fissi lordi: sono costituiti dalle acquisizioni (al

netto delle cessioni) di capitale fisso effettuate dai produttori

residenti, a cui si aggiungono gli incrementi di valore dei beni

materiali non prodotti. Il capitale fisso consiste di beni materiali e

immateriali (per esempio software) prodotti, destinati a essere

utilizzati nei processi produttivi per un periodo superiore a un

anno.

IPC: è una sigla che indica l'indice dei prezzi al consumo che

misura il rincaro dei beni e servizi rappresentativi del consumo

delle economie domestiche. Indica di quanto i consumatori

devono aumentare o diminuire le loro spese per mantenere lo

stesso volume di consumo a dispetto delle variazioni dei prezzi.

Occupazione (ula): Unità di lavoro, rappresentano una misura

dell’occupazione con la quale le posizioni lavorative a tempo

parziale (contratti di lavoro part-time e seconde attività) sono

riportate in unità di lavoro a tempo pieno. Le unità di lavoro sono

calcolate al netto della cassa integrazione guadagni.

Pil: valore totale dei beni e servizi prodotti in un Paese da parte

di operatori economici residenti e non residenti nel corso di un

anno, e destinati al consumo dell'acquirente finale, agli

investimenti privati e pubblici, alle esportazioni nette

(esportazioni totali meno importazioni totali).

Pressione fiscale apparente: rapporto (percentuale) tra gettito

derivante da imposte dirette, indirette, contributi sociali e imposte

in conto capitale, e Pil. Si tratta di un rapporto calcolato su dati

così come pervengono ai sistemi contabili.

Pressione fiscale effettiva, reale o legale si ottiene depurando

il Pil dell'ammontare stimato dei redditi evasi. In altre parole, è

quella che mediamente è sopportata da un euro di prodotto

legalmente e totalmente dichiarato.

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udine, 18 maggio 2015 | 33

glossario

Prezzi correnti: Metodo utilizzato per la valutazione dei beni e

servizi prodotti ai prezzi vigenti sul mercato nel periodo in cui si

effettua la valutazione stessa.

Spesa della P.A. e ISP: consumi finali delle AP e delle ISP

Valore della spesa per beni e servizi delle Amministrazioni

pubbliche (AP) e delle Istituzioni senza scopo di lucro al servizio

delle famiglie (ISP) sostenuta per il diretto soddisfacimento dei

bisogni, individuali o collettivi, dei membri della collettività.

Spesa delle famiglie residenti: valore della spesa che le

famiglie sostengono per l’acquisto di beni e servizi necessari per

il soddisfacimento dei propri bisogni. I consumi si distinguono in:

consumi finali interni, che sono effettuati sul territorio economico

del paese da unità residenti e non residenti; consumi finali

nazionali, che sono effettuati sul territorio economico del paese e

nel Resto del mondo dalle unità residenti

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udine, 18 maggio 2015 | 34

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