di quotidiano immobiliare associazioni tra il dire e il fare · e gli intenti in atti concreti di...
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IL SETTIMANALEdi Quotidiano Immobiliare
0909 febbraio 2013
Il progetto comune di fare cultura necessita di un piano di comunicazione
Associazioni tra il dire e il fare
03NCTM - Studio Legale Associatovia Agnello 12, Milano
GIOVEDì 28 FEBBRAIO
due diligence immobiliare
Convegno
Pre-accredito obbligatorio al link:Link
www.ilqi.it/convegni
I convegni di Quotidiano Immobiliare rappresentano una straordinaria occasione per condividere fatti, cifre, progetti e paradigmi innovativi dei diversi segmenti di mercato di-rettamente con i più prestigiosi esponenti del sistema im-mobiliare italiano.
La valutazione delle destinazioni d’uso in atto e delle destinazioni urbanistiche
Le clausole contrattuali di tutela
Il ruolo della dimensione ambientale nelle operazioni immobiliari
La due diligence come strumento decisionale per l’acquirente
La definizione dei ruoli e delle competenze nella gestione delle non conformità e dei costi relativi
La due diligence fiscale nelle operazioni immobiliari
La ripercussione dei costi di gestione e manutenzione sul business-plan dell’investimento
Le garanzie del venditore nella formulazione delle clausole contrattuali: representations & warranties
I temi trattati
Christian MocellinSalary Partner
NCTM STUDIO LEGALE ASSOCIATO
Roberto BussoAmministratore Delegato
ABACO SERVIZI
Angelo IsellaAmministratore Delegato
ARCOTECNICA REAL ESTATE
Emiliano RussoAvvocato
BENI STABILI GESTIONI
Francesca BoninoSenior Advisor - Dip. Ambiente &
SicurezzaNCTM STUDIO LEGALE ASSOCIATO
Barbara AloisiEquity Partner - Dip. Tributario
NCTM STUDIO LEGALE ASSOCIATO
Mario BregliaPresidente
SCENARI IMMOBILIARI
Interverranno al convegno:
Lo strumento chiave per determinare fattibilità e rischi dei progetti di dismissione e valorizzazione
03C’è una parola che sintetizza bene la finalità più alta a cui tendono tutte le associazioni del real estate italiano: cultura. Ovviamente nel senso di cultura immobiliare. Cosa si intende per cultura? Con-sentiteci di usare un insieme di definizioni:• La cultura è un modello di idee, simboli, azioni, disposizioni.• La cultura traduce in senso pratico ciò che è definito in modo
ideale.• La cultura è selettiva perché si conforma al presente.• La cultura è dinamica perché interagisce con altri modelli e si
evolve.• La cultura è scambio di informazione costante e quindi è comu-
nicazione.• La cultura non ha confini e limiti ma si permea di altre culture
senza erigere barriere.Vi è consapevolezza di tutto questo tra le associazioni del real esta-te? Noi crediamo di no.Giustamente Gualtiero Tamburini, presidente di Federimmobilia-re, sottolinea che fare cultura immobiliare “significa costruire linee comuni di sentire da promuovere all’esterno e fra di noi; significa studiare i problemi del settore e mettere a confronto idee; significa fare networking fra le associazioni che normalmente non interagi-scono”. Ci sembra la definizione più calzante per tradurre in pratica quanto enunciato sopra.Apprezziamo lo sforzo dell’amico Gualtiero nel fare da coagulan-te tra tutte le realtà associative con il progetto Federimmobiliare. Però, se ci consente un appunto, manca un tassello forte, che pe-raltro ha evidenziato egli stesso: esse non interagiscono. Come fa-ranno allora a comunicare tra loro? Come riusciranno a dialogare con gli associati? E con il resto della comunità immobiliare? E con pubblici più vasti come i media, le istituzioni, la pubblica opinione?Con Assoimmobiliare è nata da due anni una sinergia con il Quo-tidiano Immobiliare perché vi siano sforzi e obiettivi comuni, nel rispetto reciproco dei ruoli e delle aree d’azione. E con Federimmo-biliare? Noi siamo altrettanto disponibili per trasformare le parole e gli intenti in atti concreti di comunicazione.
Associazioni, tra il dire e il fare
Il progetto comune di fare cultura necessita di un piano di comunicazione
Guglielmo Pellicciolifondatore e editorialista di Quotidiano Immobiliare
associazioni, tra il dire e il fareeditoRialE
IMMOBILE IN VENDITA
AL PARCO SCIENTIFICO DI VENEZIA
VEGA, Parco Scientifico Tecnologico di Venezia S.c.a.r.l., intende
procedere alla vendita di una porzione di sua proprietà del complesso immobiliare denominato
“LYBRA” sita in Venezia Marghera, Via delle Industrie 17/a.
Si tratta di un edificio composto da cinque piani fuori terra per complessivi mq. 5000 circa
destinati ad uffici e di due piani seminterrato e rialzato destinati ad autorimessa per complessivi
mq. 2500 circa.
Allo scopo intende raccogliere richieste di offerta, per poi procedere a gara fra i soggetti
interessati.
Il prezzo minimo richiesto è di Euro 9.200.000,00 (Euro novemilioniduecentomila,00).
Coloro che intendessero formulare l’offerta dovranno:
a) scaricare il disciplinare di gara e gli allegati dal sito http://www.vegapark.ve.it/ - previa
registrazione;
b) prenotare ed effettuare il sopralluogo obbligatorio presso il VEGA;
c) far pervenire l’offerta nei termini e secondo le modalità descritte nel disciplinare di gara.
Il presente avviso segue il precedente del 16 novembre 2012 scaduto il 16 gennaio 2013 pubblicato il
16 novembre 2012 sul sito di Vega e sulla stampa nazionale e regionale. VEGA avverte sin d’ora che si
riserva di effettuare, nel caso di ulteriore procedura deserta, un terzo esperimento da condursi in
analogia al disposto della l. 24 dicembre 1908 n. 783, del r.d. 17 maggio 1909 n. 454, del r.d. 24 maggio
n. 827 e della l. 15 maggio 1997 n. 197 s.m.i. In alternativa VEGA si riserva, a suo insindacabile giudizio,
di procedere a procedura negoziata sottoponendo preventivamente il contratto a valutazione di
congruità da parte della competente Agenzia del Territorio.
Venezia (Marghera), 30 gennaio 2013
05
IMMOBILE IN VENDITA
AL PARCO SCIENTIFICO DI VENEZIA
VEGA, Parco Scientifico Tecnologico di Venezia S.c.a.r.l., intende
procedere alla vendita di una porzione di sua proprietà del complesso immobiliare denominato
“LYBRA” sita in Venezia Marghera, Via delle Industrie 17/a.
Si tratta di un edificio composto da cinque piani fuori terra per complessivi mq. 5000 circa
destinati ad uffici e di due piani seminterrato e rialzato destinati ad autorimessa per complessivi
mq. 2500 circa.
Allo scopo intende raccogliere richieste di offerta, per poi procedere a gara fra i soggetti
interessati.
Il prezzo minimo richiesto è di Euro 9.200.000,00 (Euro novemilioniduecentomila,00).
Coloro che intendessero formulare l’offerta dovranno:
a) scaricare il disciplinare di gara e gli allegati dal sito http://www.vegapark.ve.it/ - previa
registrazione;
b) prenotare ed effettuare il sopralluogo obbligatorio presso il VEGA;
c) far pervenire l’offerta nei termini e secondo le modalità descritte nel disciplinare di gara.
Il presente avviso segue il precedente del 16 novembre 2012 scaduto il 16 gennaio 2013 pubblicato il
16 novembre 2012 sul sito di Vega e sulla stampa nazionale e regionale. VEGA avverte sin d’ora che si
riserva di effettuare, nel caso di ulteriore procedura deserta, un terzo esperimento da condursi in
analogia al disposto della l. 24 dicembre 1908 n. 783, del r.d. 17 maggio 1909 n. 454, del r.d. 24 maggio
n. 827 e della l. 15 maggio 1997 n. 197 s.m.i. In alternativa VEGA si riserva, a suo insindacabile giudizio,
di procedere a procedura negoziata sottoponendo preventivamente il contratto a valutazione di
congruità da parte della competente Agenzia del Territorio.
Venezia (Marghera), 30 gennaio 2013
NOMISMA OUTLOOK FLASH
NOMISMAOUTLOOK FLASH
Le due fasi recessive succedutesi dal 2008 hanno causato una forte diminuzione del potenziale dell’industria e una quota della flessione
si prospetta permanente
05 REPORT
Un approccio in uso nell’analisi congiunturale desume il potenziale dell’industria dal grado di utilizzo degli impianti, assumendo che questo rispecchi il rapporto tra la produzione effettiva e il prodotto potenziale (quantità da stimare). Le due fasi recessive succedutesi dal 2008 si sono tradotte in una forte diminuzione del potenziale, che è sceso ai livelli dei primi anni Novanta.Naturalmente, tale diminuzione non è da considerare totalmente permanente: il potenziale tornerà certamente a salire con la ripresa dell’attività, ma di quanto? Il pieno impiego degli impianti potrà re-alisticamente essere raggiunto in tempi brevi (storicamente, il tem-po di recupero non supera i due anni), ma in corrispondenza di un output potenziale sostanzialmente più basso del livello che si era raggiunto nel 2007. Una quota significativa della flessione si prospet-ta dunque permanente. La perdita sottenderà in parte il deflusso di attività verso altri Paesi (già osservabile tra il 2007 e il 2010, quando gli addetti delle affiliate estere di imprese industriali italiane sono au-mentati di 77mila unità), ma segnerà soprattutto un ridimensiona-mento secco di base produttiva a fronte di una domanda interna che impiegherà, anch’essa, diversi anni prima di tornare ai livelli pre-crisi.
Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Eurostat.
Prodotto potenziale nell’industria (2005=100)
80
85
90
95
100
105
110
1990
-Q1
1990
-Q4
1991
-Q3
1992
-Q2
1993
-Q1
1993
-Q4
1994
-Q3
1995
-Q2
1996
-Q1
1996
-Q4
1997
-Q3
1998
-Q2
1999
-Q1
1999
-Q4
2000
-Q3
2001
-Q2
2002
-Q1
2002
-Q4
2003
-Q3
2004
-Q2
2005
-Q1
2005
-Q4
2006
-Q3
2007
-Q2
2008
-Q1
2008
-Q4
2009
-Q3
2010
-Q2
2011
-Q1
2011
-Q4
2012
-Q3
Rapporto sull’industria immobiliare 2013
06ATTUALITÀ
L’indagine sugli operatori sposta l’orizzonte della ripresa
verso la fine del 2013 e l’inizio del 2014
a cura della redazione
Nell’ambito della Convention Annuale Federimmobiliare ha presentato il Rapporto sull’Industria Immobiliare 2013, incentrato, quest’anno, sul tema della valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato per la riattivazione dello sviluppo e della crescita del Paese. Il 2012 ha visto acuirsi i toni della lunga recessione del comparto immobiliare in connessione con la Great Financial Crisis. Alcuni dati del 2012: -44,2% nel fatturato da compravendite di abitazioni e -51,4% in quello da vendita di immobili diversi dalle abitazioni nel periodo 2006-2012 (-45,5% nel complesso) e rispettivamente –34,9% e -46,6% nel periodo 2008-2012 (-37% nel complesso) (fonte: stima Federimmobiliare su dati Agenzia del Territorio), -50/60% di turnover nel mercato “corporate” nel 2012, -27,1% nei volumi degli investimenti in costruzioni dal 2008 al 2012 di cui -47,3% delle abitazioni nuove, -500 mila occupati nel periodo 2008/2012, -51% nella domanda di mutui nel periodo 2007/2012, di cui il -42% solo nell’ultimo, -32 miliardi di Euro di Credito accordato al settore tra il 2008 ed il 2012, -87% la capitalizzazione in Borsa delle società immobiliari nel periodo 2007/2012, con una riduzione da 11 a 8 delle compagini societarie quotate la cui capitalizzazione totale scende quindi da 11 miliardi di Euro a 1,5 miliardi di Euro.
Federimmobiliare sti-ma che dei 5,1 punti percentuali che misu-rano l’arretramento reale dei PIL nazionale nel 2009-2012 almeno 2, ben il 40% del totale, siano da attribuire alla caduta dell’attività im-mobiliare. Una perdita che e equivale a più di 500 mila occupati.
rapporto sull'industria imobiliare 2013 07
È possibile immaginare un futuro dell’industria immobiliare in alleanza “interessata”, sia con le esigenze di tutela dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio culturale , sia con lo sviluppo economico e sociale del Paese. La sfida che dovrà fronteggiare l’industria immobiliare sta allora nel commitment verso l’investimento per rigenerare le tante parti di aree urbane costruite in modo non più rispondente ai bisogni contemporanei e nel riqualificare, mantenere e gestire l’”infrastruttura” immobiliare italiana.
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012*Var. % 11/12*
Var. % 08/12*
Var. % 06/12*
Residenziale 133 133 114 101 104 101,8 74,2 -27,1 -34,9 -44,2
Non Residenziale 28 29 25,5 19,8 17,5 18,9 13,6 -28,0 -46,6 -51,4
Totale 161 161 140 121 121 120,7 87,8 -27,2 -37,0 -45,5
il fatturato del mercato immobiliare (miliardi in euro)
Fonte: elaborazioni e stime* Federimmobiliare su dati Agenzia del Territorio
07ATTUALITÀ
35.000
45.000
55.000
65.000
75.000
85.000
95.000
105.000
115.000
1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012
investimenti in nuove costruzioni
investimenti in rinnovo e manutenzione ordinaria
rapporto sull'industria imobiliare 2013
Queste considerazioni sono confermate dai risultati dell’indagine sul sentiment degli operatori immobiliari (prima edizione nel 2011) e dal panel Delphi che corredano il Rapporto sull’Industria immobiliare 2013. Per gli operatori intervistati il mercato si manterrà difficile almeno per gran parte del 2013 per poi iniziare ad evolvere positivamente nell’ultima parte dell’anno e soprattutto nel 2014. Come si può notare, rispetto alla rilevazione condotta un anno fa, la previsione della ripresa è stata spostata in avanti ed il punteggio attribuito alla stessa è più basso.
Previsioni del 2013
Punteggio relativo (il massimo = 100)
Previsioni del 2012
Trend
Residenziale di lusso 7 100 nd nd
Finanza Immobiliare 6 86 nd nd
Centri commerciali 5,5 79 5,7 ↔Housing Sociale 5 71 nd nd
Servizi 5 71 6 ↓Negozi tradizionali 4,9 70 3 ↑Ricettivo Alberghiero 4,4 63 4,7 ↔/↓Residenziale 4 57 4,9 ↓Logistica 3,7 53 2,7 ↑Industriale 3,3 47 3,8 ↓Uffici 3,2 46 4,1 ↓Sviluppo 2 29 3,8 ↓Trading 2 29 nd nd
Sportivo 1 14 nd nd
le previsioni di oggi e di ieri
Fonte: Indagini Delphi Federimmobiliare 2012 e 2013
2012 2013 2014 2015
Previsioni formulate a inizio 2012 3,9 5,3 5,8 X
Previsioni formulate a inizio 2013 X 3,2 4,4 6,4
le previsioni di oggi e di ieri
Fonte: elaborazioni e stime* Federimmobiliare su dati Agenzia del Territorio
08ATTUALITÀ rapporto sull'industria imobiliare 2013 09
09ATTUALITÀ
L’entità che tale ripresa potrà effettivamente avere in Italia dipenderà però non solo dall’evoluzione macro e microeconomica a livello globale, ma anche dalle politiche che saranno adottate con riferimento al mercato domestico: - Gestioni, valorizzazioni e privatizzazioni dei patrimoni immobiliari pubblici: fra gli operatori è diffusa la valutazione che esse si sono sin qui scontrate con procedure complesse, con volontà politiche quanto meno tentennanti e con la mancata consultazione preven-tiva degli operatori immobiliari, così come avviene, invece, nelle migliori pratiche internazionali. - Pressione fiscale immobiliare: occorrerebbe aprire un dibattito anche “tecnico”, visto che il presupposto su cui essa è stata recen-temente aumentata, ovvero che in Italia fosse più bassa che negli altri paesi, è almeno fortemente opinabile, poiché, secondo i dati ufficiali OCSE, per livello della fiscalità immobiliare l’Italia si colloca al di sopra della media. - Fondi immobiliari e le SIIQ: potrebbero efficacemente essere uti-lizzati nelle più grandi operazioni di valorizzazione, dismissione e gestione, non solo pubbliche, migliorando la loro capacità di rac-cogliere in modo diffuso capitali long term non speculativi italiani ed esteri. Molto si potrebbe anche fare, senza costi a carico della finanza pubblica ma, anzi, con risparmi di spesa e guadagni di efficienza, intervenendo decisamente ad alleggerire il carico di burocrazia pubblica che – a partire da una urbanistica sempre più intricata - permea tutte le attività immobiliari soffocandone le potenzialità. Non possiamo quindi permetterci che l’infrastruttura immobiliare che nel nostro Paese, più che in altri, è un asset di sviluppo stra-tegico, per via delle sue caratteristiche speciali, anche culturali e ambientali, non sia al centro delle scelte sullo sviluppo economico e sociale.
rapporto sull'industria imobiliare 2013
Gli attori del sistema immobiliare italiano devono attuare un gioco di squadra il cui obiettivo deve essere quello di mettere a di-sposizione di famiglie e imprese la migliore infrastruttura immobi-liare possibile.
a cura della redazione
real estate: non solo
assoimmobiliare
01 associazioni tra cultura e tutela
fare cultura immobiliare02formazione e informazione 03al fianco dei consulenti04la nostra forza è l'autonomia05
11
associazioni tra cultura e tutelaLa lunga filiera del real estate
Quella che con una azzeccata definizione Paola Lunghini definì, venti anni fa, come la galassia delle associazioni del real estate… è rimasta tale. Anzi forse è aumentata come numero assoluto. Non in qualità: piccole erano e piccole sono rimaste; poco organizza-te erano e poco organizzate sono rimaste; povere erano e povere sono rimaste. Nel mezzo, però, almeno una si è elevata staccan-dosi nettamente sopra tutte le altre: Assoimmobiliare. Oggi, essa appare come la sola in grado di interloquire con le istituzioni e di rappresentare la comunità del real estate. Affiancandosi sovente all’Ance, l’associazione dei costruttori, negli incontri ad alto livello con gli organi dello Stato, le banche, i Comuni.Che senso ha, allora, mantenere tutto il substrato dei piccoli pia-neti associativi? Alcune volte essi sono la rappresentanza italiana di strutture internazionali, altre volte sono espressione di opera-tori che svolgono una mansione comune, altre ancora sono mo-vimenti nati spontaneamente per aggregare figure professionali o esperienze lavorative simili. Certo è che esse sono molto frasta-gliate, gelose delle loro autonomie, spesso autoreferenziali, so-stanzialmente mai unite e solidali su progetti comuni. Oggi, ne presentiamo quattro che sono emblematiche della comunità: Fe-derimmobiliare, Aspesi, Aici e Fiaip. Abbiamo chiesto ai presidenti di illustrarci le loro finalità e i programmi per il 2013. Per la verità avevamo anche chiesto di rappresentarci uno stato di salute delle stesse sotto il profilo economico, visto che a voce tutti i presidenti
associazioni tra cultura e tutela11
Il compito di Assoimmo-biliare è quello di rap-presentare e tutelare gli interessi dell’Industria Immobiliare in tutte le sedi, istituzionali e priva-te, nazionali ed interna-zionali, favorendone la conoscenza, il ruolo e lo sviluppo. È il punto di in-contro delle imprese che operano nelle diverse fi-liere del comparto immo-biliare:
> Property Company> Finance > Credit Service-Facto-ring> Facility & Property Management> Global Service> Asset and Fund Mana-gement> Advisory e Società di Consulenza> Agency e Franchising> Associazioni > Enti , Fondazioni ed Organismi
di Guglielmo Pelliccioli
hanno lamentato un clamoroso calo delle adesioni e dei rinnovi delle sottoscrizioni. Solo Fiaip ha aderito alla nostra richiesta con dei numeri espliciti.Non era nostra intenzione fare le pulci in casa d’altri, ma semplice-mente quantificare gli effetti di questa crisi anche su aspetti finora poco considerati come, appunto, l’adesione agli organi associativi.Come abbiamo spiegato nell’editoriale di questo numero la ra-gione che, fondamentalmente, accomuna le diverse associazioni è il principio di aumentare la professionalità dei propri associati e la tutela dei loro interessi nei confronti dei soggetti esterni. Com-pito quest’ultimo che è particolarmente sentito, ad esempio, da Fiaip la federazione degli agenti immobiliari. A tal proposito non è certamente riferibile a Fiaip quanto detto all’inizio in termini di di-mensioni e struttura. Certamente gli agenti immobiliari anche con l’altra federazione Fimaa, raggruppano un numero di associati che sfiora e forse supera i trenta mila soggetti, quindi con una forza no-tevole di impatto sui politici e le istituzioni. Abbiamo voluto indi-carla in questa nostra piccola ricerca per non commettere l’errore di emarginare gli agenti dal tessuto vivo del sistema immobiliare. Forse, ed è un auspicio, questo potrà servire a far compiere loro quel passaggio di avvicinamento alla comunità del real estate.Federimmobiliare è invece il corpo culturale del mondo associati-vo; in questa sua nuova dimensione ha un ruolo fondamentale di coordinamento per favorire la crescita dell’intero settore. Più tra-dizionalmente legate al tipo di professione o attività svolte sono invece Aspesi ed Aici, che vantano una lunga tradizione di ope-rosità rispettivamente nel settore dei promotori immobiliari e dei consulenti.
12 associazioni tra cultura e tutela
Per il 13 febbraio le im-prese e i professionisti del mondo delle costru-zioni hanno proclamato La giornata della colle-ra, che si svolgerà presso palazzo Mezzanotte, in piazza Affari a Milano.
La manifestazione è pro-mossa da 20 associazioni di settore, tra cui Assoim-mobiliare, Ance, Aspesi e Fimaa, che presenteran-no i motivi della protesta e avanzeranno proposte concrete da condivide-re con gli esponenti del mondo politico presenti all’iniziativa.
Durante la mattinata sarà presentato il Mani-festo condiviso da tutte le associazioni coinvolte, che sottolinea la difficol-tà dei finanziamenti e dei pagamenti, ma anche l'importanza della quali-tà del costruito.
13
13Quando nacque un paio di anni orsono molti si chiesero che bisogno c’era di una nuova associazione nel mondo variegato del real estate italiano che già ne contava parecchie, più o meno importanti. In re-altà, come dice il nome, Federimmobiliare è nata subito come Fede-razione di Associazioni del real estate, ritagliandosi un ruolo all’inizio un po’ incerto e via via più definito. Il presidente Gualtiero Tamburini è passato da guidare l’associazione più importante, Assoimmobiliare, allo start up di questa nuova entità che vuole assumere un’identità precisa e soprattutto vuole avere un ruolo di collante e non disgre-gante tra le associazioni più importanti.
Come si inquadra Federimmobiliare all'interno del panorama associativo italiano del real estate (posto che è una federazio-ne e non un'associazione) e con quale compito specifico e unico che le compete?Il panorama associativo italiano del real estate è piuttosto articola-to e complesso, ma anche all’estero le cose non vanno troppo di-versamente nel senso che il pluralismo è piuttosto diffuso. In Italia vi sono molte associazioni che intendono rappresentare interessi collegati al sistema immobiliare. Non ve ne sono di egemoni anche se alcune hanno organizzazioni e peso maggiori di altre o rappre-sentano operatori di maggiore dimensione. In realtà il real estate, inteso come industria dei servizi immobiliari ha un suo definito ambito che raccoglie (o raccoglieva prima della crisi, oggi parecchi meno) secondo ISTAT circa 200 mila addetti ma considerando altri importanti protagonisti del real estate che non sono inclusi nel-la categoria servizi immobiliari, come la nuova industria dei fondi immobiliari e la finanza immobiliare in generale o i professionisti specializzati nell’immobiliare, quel numero all’incirca raddoppia e le imprese, dato il minuscolo numero medio di addetti sono alme-no 150 mila. Numeri importanti ai quali si potrebbero aggiungere gli addetti delle imprese di costruzioni per un complesso immo-biliare-costruzioni di circa 2,3 milioni di occupati. È un complesso
fare cultura immobiliareIl presidente di Federimmobiliare Gualtiero Tamburini delinea gli ambiti e gli obbiettivi della federazione che riunisce 18 associazioni
ATTUALITÀ fare cultura immobiliare
14ATTUALITÀ
che contribuisce al PIL del Paese per il 17,5%. Il punto è che no-nostante questa potenza economica il settore non riesce ad avere quell’ascolto che meriterebbe quindi l’associazionismo tenta, fra mille difficoltà, di dare un contributo in tal senso e ciascuna As-sociazione poi lo tenta con riferimento agli interessi specifici dei propri aderenti. Per Federimmobiliare le cose stanno diversamen-te dato che non ha fra i compiti quello di rappresentare gli inte-ressi dei suoi aderenti ma quello soprattutto di contribuire, grazie alla partecipazione di diciotto associazioni che si sono riunite per questo, a fare cultura dell’immobiliare che significa costruire con i federati linee comuni di sentire e promuoverle all’esterno e fra di loro, significa studiare i problemi del settore e mettere a confronto idee, significa anche fare networking fra le associazioni che nor-malmente non interagiscono. Chi compone Federimmobiliare e come è organizzato il vostro programma di lavoro? La federazione vede oggi la partecipazione di 18 associazioni o enti. Il nostro programma prevede la realizzazione annuale di un Rapporto sull’industria immobiliare, quest’anno è stato presentato a Milano l’8 febbraio nel corso dell’Assemblea, nel quale facciamo il punto sui dati del settore e sulle principali problematiche nella visione delle diverse associazioni aderenti. Abbiamo poi un no-stro blog sul sito www.federimmobiliare.it dove tutte le associa-zioni sono linkate e caricano i loro materiali. L’obiettivo è di farne un punto di informazione e consultazione sia nella parte riservata sia nella parte pubblica. Inoltre come federazione partecipiamo a molte iniziative dei singoli Associati portando dati e riflessioni di sistema oltre che ad altre compreso quelle fieristiche italiane e internazionali. A livello internazionale abbiamo rapporti con orga-nizzazioni mantenendo una particolare attenzione al teatro dell’U-nione Europea da cui originano molte delle ricadute regolamenta-ri ed economico-finanziarie sull’Italia.
Qual'è il vostro obbiettivo concreto per il 2013?Nel 2013 cercheremo di aggregare attorno a noi altre realtà asso-ciative della filiera immobiliare e di collaborare comunque con tut-te le associazioni sulla base di iniziative e programmi di volta in volta concordati.
ANCI (Graziano Del Rio)
AICI (Fabio Bandirali)
ASPESI (Franco Minardi de’ Michetti)
ASSOIMMOBILIARE (Aldo Mazzocco)
AUDIS (Roberto D’Agostino)
CNCC Italia (Pietro Malaspina)
COBATY Italia (Giovanni Bottini)
Consiglio Notarile MI (Domenico De Stefano)
FEDERPROPRIETÀ (Massimo Anderson)
FIABCI Italia (Giancarlo Bracco)
IFMA Italia (Marco Decio)
ISIVI (Enrico Campagnoli)
REIA (Danilo Tardino)
RICS Italia (Marzia Morena)
ULI Italia (Guido Inzaghi)
AREL (Francesca Zirnstein)
ADEPP (Andrea Camporese)
ANACI (Pietro Membri)
FEDERIMMOBILIARE
fare cultura immobiliare 15
15ATTUALITÀ formazione e informazione
L’ASPESI, Associazione Nazionale tra le Società di Promozione e Sviluppo Immobiliare, nata nel 1993 a Milano per riunire gli im-prenditori del settore immobiliare e rappresentarne gli interessi, associa, in prevalenza, le società che investono in iniziative di valo-rizzazione, sviluppo e recupero di aree edificabili e fabbricati, con un valore della produzione complessivo che supera il miliardo di euro. L’Aspesi associa, peraltro, anche società di trading immobi-liare e le migliori società e studi professionali attivi nell’industria immobiliare. Un tradizionale e riconosciuto punto di forza dell’Aspesi è la capa-cità di aggregare operatori e professionisti dell’immobiliare sia per dibattere i temi di rilievo del settore ed elaborare proposte, sia a fini di conoscenza reciproca tra i Soci finalizzata agli affari. L’Aspesi realizza nel corso dell’anno un programma lungo due linee prin-cipali: 1) convegni/seminari a valenza informativa e formativa di confronto con primari esperti e testimonials sui temi di maggiore attualità dell’immobiliare e sulle sue problematiche operative, 2) incontri a carattere conviviale, come i cocktail di Aspesi Milano, fi-nalizzati alla socializzazione tra gli Associati.Sono, inoltre, di particolare rilevanza le Commissioni, formate da esperti ed operatori del settore, che lavorano su progetti, ricer-che e proposte operative rivolte sia alle istituzioni che all’opinione pubblica sulle problematiche urbanistiche, fiscali, finanziarie, com-merciali e tecniche del settore. Il sistema informativo di Aspesi tro-va il suo fulcro nella Rassegna Stampa quotidiana, nella Newsletter settimanale e nel sito Internet dove tutta la documentazione invia-ta ai Soci, oltre all’intero materiale relativo alla vita associativa, ai documenti e agli eventi, viene inserito e conservato. I Soci Aspesi hanno inoltre la possibilità di pubblicare i progetti relativi alle loro
Formazione e informazioneFederico Filippo Oriana, AD e CEO di ASPESI, afferma che il punto di forza dell’associazione è la capacità di aggregare operatori e professionisti
Aspesi ha istituito nel 2010 la sua sezione mi-lanese e lombarda, de-nominata “ASPESI MILA-NO”. Questa mantiene i rapporti con le Istituzio-ni pubbliche e private lombarde, promuove gli interessi degli Associati nel contesto lombardo e crea per loro occasioni di incontro e confronto con gli altri operatori e le loro associazioni di quel ter-ritorio. È nel programma 2013 l’attivazione di ana-loga iniziativa in Piemon-te, denominata “ASPESI TORINO”.
16ATTUALITÀ formazione e informazione
L’Aspesi aderisce in forma autonoma all’Associazio-ne Nazionale dei Costrut-tori Edili, ANCE e alla Con-federazione Nazionale della Proprietà Edilizia (Confedilizia), confede-razioni nazionali nei cui organismi è presente con suoi esponenti. È, infine, Principal Member della International Real Estate Federation (Fiabci).
iniziative immobiliari sul Libro dei Progetti, già disponibile in for-mato cartaceo e che sarà presto introdotto in una sezione dedicata del nostro sito.
Il programma associativo per il 2013 prevede questi obiettivi:- Ampliare la gamma dei servizi associativi con l’obiettivo di trovar-ne di nuovi.- Intensificare l’utilizzo di Federimmobiliare, creando sinergie di ri-lievo. Già nel budget del 2012 era stato eliminato il capitolo “Stu-di e ricerche” volendosi vedere Federimmobiliare come il nostro Centro Studi. In tale prospettiva si collocano ora le attività di Fede-rimmobiliare, che ha deciso nel 2012 di orientarsi proprio in questa direzione con un refocus sulla cultura tecnico-immobiliare come l’indagine congiunturale periodica sul settore denominata “Senti-ment” e il Seminario Assembleare annuale.- Estendere la presenza di Aspesi a livello territoriale attivando, dopo le realtà di Aspesi Milano e Aspesi Torino, iniziative analoghe a Bergamo e a Brescia.- Promuovere il ruolo “business” di Aspesi con particolare riferi-mento alla finanza immobiliare, settore dal quale Aspesi è sempre stata lontana essendo espressione di un approccio più tradiziona-le all’investimento. A causa delle attuali gravi difficoltà del mestie-re immobiliare, è arrivato il momento di cercare di coniugare i due approcci aiutando i Soci sviluppatori e traders a cogliere anche le opportunità offerte dal mondo dei Fondi e delle SGR.
I circa 150 soggetti Associati, società e studi professionali,
si suddividono in:
Società di promozione e sviluppo immobiliare; società immobiliari controllate da enti patrimoniali
pubblici e privati; aziende creditizie e assicurative; società di gestione e
valorizzazione, advisory, investimen-to e patrimonializzazione, facility
management, commercializzazione di patrimoni immobiliari propri e di
terzi; SGR di fondi immobiliarie i fondi stessi.
soci effettivi
soci ordinari
soci aderenti
soci giovani
Promotori immobiliari che operano come im-
prenditori nella promo-zione e nell’attivazione di iniziative di sviluppo,
trading e frazionamento immobiliare.
Le società, ditte in-dividuali, persone
fisiche che operano a livello professio-nale nella consu-lenza e nei servizi
immobiliari.
Persone fisiche di età inferiore ai 40 anni che stanno
avviando un’attività nel campo della
promozioneimmobiliare.
Operatori immo-biliari che operano
fuori dai confini nazionali.
soci esteri
17
al fianco dei consulenti
al fianco dei consulentiAICI nel 2013 proseguirà la sua attività di sostegno al business dei propri associati, come afferma il presidente Fabio Bandirali
AICI (Associazione Italiana Consulenti, Gestori e Valutatori Immo-biliari), storicamente una delle prime associazioni del Real Estate attive in Italia, nasce il 29 aprile 1987 a Milano per opera di alcuni operatori e professionisti del settore immobiliare, con il precipuo scopo di promuovere e supportare la professione del Consulente Immobiliare e portare un importante contributo per lo sviluppo di un’autentica cultura immobiliare, all’epoca già ampiamente diffu-sa a livello internazionale, ma pressoché assente in Italia.L’associazione ha progressivamente esteso le proprie competenze all’attività della Gestione e della Valutazione immobiliare e oggi gli associati AICI (in tutto 115 nominativi) sono presenti in tutta Italia e con rappresentanze in Francia e Svizzera. I soci di AICI sono sia pro-fessionisti operanti nei differenti settori dell’economia immobiliare (studi legali, società di costruzioni e sviluppo, di intermediazione, di consulenza, di ricerca e di valutazione, gestori immobiliari) che dirigenti e quadri con responsabilità immobiliari in aziende indus-triali, commerciali, di credito e di servizi, nonché funzionari della pubblica amministrazione ed esponenti del mondo accademico.L’attività dell’associazione prevista per il 2013 proseguirà nel sup-porto dell’attività dei propri associati, sia in termini di sostegno al business che di contributi gnoseologici e culturali, nonché di partecipazione ad una organica e coordinata azione di supporto del mercato immobiliare nei confronti di Governo ed Istituzioni, in armoniosa cooperazione con le altre Associazioni di settore ed in particolar modo con Federimmobiliare, di cui AICI è socio fonda-tore.
AICI ha costituito una se-zione “Gruppo Giovani” con l’obiettivo di aggre-gare tutti i giovani pro-fessionisti del Real Estate italiano, per sviluppare un progetto di sinergico e dialettico confronto e dibattito sulle principali tematiche immobiliari e per un proficuo aggior-namento ed amplia-mento di competenze e conoscenze culturali e professionali.
17ATTUALITÀ
18ATTUALITÀ la nostra forza è l'autonomia
Fiaip in questi giorni di campagna elettorale si sta spendendo con le varie forze politiche per tutelare le istanze del mondo immobiliare e in tal senso ha presentato il Manifesto per il rilancio del settore immobiliare: 11 punti chiave che il prossimo governo dovrà vagliare se vuole rimettere in moto un’industria fondamentale per il paese. Un compito non da poco per gli agenti immobiliari che negli ultimi anni più di tutti hanno subito il blocco delle transazioni. Ne abbiamo parlato con il presidente Paolo Righi.
In questo momento siete molto attivi soprattutto con il vostro Manifesto per il rilancio del settore. Se in dettaglio dovessimo definire le linee del vostro ambito, come potremmo definirvi?Noi rappresentiamo gli agenti immobiliari ed i mediatori creditizi e da Statuto abbiamo l’esigenza di elevare la professionalità della categoria oltre che tutelare gli interessi dei nostri associati. Faccia-mo anche molta opera di informazione e cultura.Quanti soggetti rappresentate?Abbiamo 10.400 persone fisiche associate, 15.300 agenzie immo-biliari. In totale rappresentiamo circa 59.700 persone, in media 3,9 persone per agenzia.Non c’è che dire, una forza non indifferente. Qual è la vostra peculiarità?Noi siamo soci aggregati di Confindustria, ma siamo totalmente autonomi sia dal punto di vista economico che politico e quindi non abbiamo il problema di altre associazioni che hanno meno libertà d’azione. Questa è la nostra vera forza, l’autonomia. Pro-prio per questo noi abbiamo potuto fare il Manifesto per il rilancio dell’immobiliare. Agiamo anche in collaborazione con altre associ-azioni, abbiamo anche costituito la Consulta con Fimaa e Anama con i quali stiamo facendo da tempo un percorso importante. Ma su certe iniziative andiamo avanti da soli.
la nostra forza è l’autonomiaIl presidente di FIAIP Paolo Righi traccia le linee guida dall’attività dell’associazione
linkIl manifesto per il rilancio del settore immobiliare
Fiaip è aderente a Con-findustria, Confedilizia, Tecnoborsa e collabora con CEI - Confèdèration Europèenne de L'Immobi-lier e con il NAR - National Association of Realtors.
Il bilancio Fiaip del 2011 si è chiuso con utile po-sitivo al netto di impo-ste a Euro 76.767 con 4.512.554 Euro di entra-te e 4.435.788 di Euro di uscite.
19
19 Una Pentola d’Oro per il real estateATTUALITÀ
Una Pentola d’Oro per il real estate
Unire le forze per affrontare il futuro
a cura della redazione
La serata de il Quotidiano Immobiliare, dedicata alla consegna del premio della Pentola d’Oro a Manfredi Catella, ha avuto alcuni mo-menti di grande approfondimento culturale per il settore del real estate, cogliendo nel segno l’obiettivo indicato da Guglielmo Pel-liccioli nella sua breve introduzione di presentazione. Un momento di festa, quindi, ma anche di riflessione a cui hanno contribuito con i loro interventi sul futuro di Milano, Gianni Verga, Carlo Masseroli, Roberto Reggi e Riccardo Delli Santi sapientemente moderati da Pierluigi Magnaschi, direttore responsabile di Italia Oggi e Milano Finanza. Una città, Milano, che deve tornare a sognare ma soprat-tutto a liberarsi di lacci e laccioli di ogni tipo che ne frenano la com-petitività e la ripresa. In questa città, come dimostra l’iniziativa di recupero e sviluppo di Porta Nuova, portata quasi a compimento da Manfredi Catella, non mancano il coraggio e l’intraprendenza dell’imprenditoria privata e la disponibilità della pubblica ammi-nistrazione a semplificare le procedure concessorie. Il rapporto tra pubblico e privato è stato al centro, invece, del secondo convegno della serata moderato da Marco Luraschi con gli operatori del set-tore e che ha visto la partecipazione di Davide Albertini Petroni, Antonio Intiglietta, Massimo Caputi e lo stesso Manfredi Catella a cui si è aggiunto Aldo Mazzocco sollecitato dal moderatore.La serata ha avuto il suo apice con la consegna della Pentola d’Oro per mani di Massimo Caputi, premiato nell’anno 2012, a Manfre-di Catella che nel ringraziare ha invitato tutta la comunità del real estate ad essere più unita, a condividere le iniziative e a guardare insieme i progetti più vasti.
visita lafotogallerydell'eventocliccando qui
BANDO DI CONCORSO PER LA REALIZZAZIONE DELLO SMART BUILDING “PANDORA”
VEGA Parco Scientifico Tecnologico di Venezia s.c.ar.l., intende favorire la realizzazione di uno smart building che funga da dimostratore tecnologico (Pilot) per nuovi processi costruttivi, nuovi materiali ed applicazioni ICT attualmente in fase sperimentale.
A tale scopo essa intende mettere a disposizione, a titolo oneroso (I) un’area di sua proprietà nell’ambito del Parco Scientifico Tecnologico di Venezia, identificata al Catasto Terreni al fg. 2, Mappale 397 sub 14, già infrastrutturata, (II) il permesso di costruire rilasciato dal Comune di Venezia il 4 settembre 2012, n. 368418/2012 avente ad oggetto la ''parziale demolizione del fabbricato denominato "Auriga" e successiva realizzazione in ampliamento di edificio denominato "Pandora" destinato ad uso produttivo, servizi connessi ed autorimessa, intervento da realizzarsi utilizzando le possibilità offerte dalla Legge Regionale n. 13/2011”. L’individuazione dell’acquirente avverrà a seguito di gara seguita da procedura negoziata sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, determinata (a) dalla migliore offerta tecnica e (b) dal miglior prezzo.
Il bando di gara potrà essere scaricato dal sito www.vegapark.ve.it; la documentazione tecnica potrà essere ritirata in sede di sopralluogo obbligatorio entro il 22 marzo 2013, concordando la visita con il Dott. Graziano Tassinato, al n. +39 348 4516222, in orario 9.30 – 17.30 dal lunedì al venerdì (esclusi festivi).
Le domande di partecipazione, corredate di progetto, offerta economica e cauzione, dovranno pervenire al notaio Francesco Candiani (via Guglielmo Pepe n. 9, 30172 Venezia Mestre - Italia, tel. + 39 041 975366 e-mail [email protected]) entro il 31 marzo 2013.
VEGA avverte sin d’ora che, a suo insindacabile giudizio in caso di procedura deserta, si riserva di ripetere la procedura di concorso o di procedere a trattativa negoziata sottoponendo il contratto a valutazione di congruità da parte della competente Agenzia del Territorio.
Venezia (Marghera), 18 gennaio 2013
21
21legal-RE rivoluzione per i fondi immobiliari?
Rivoluzione per i fondi immobiliari?La Direttiva 2011/61/UE per i gestori difondi alternativi potrebbe rappresentare una novità anche nel mondo del real estate
In data 8 giugno 2011, il legislatore comunitario ha emanato la Di-rettiva 2011/61/UE (la “Direttiva”) che detta una nuova disciplina per i gestori di fondi di investimento alternativi (i “GEFIA”) e che dovrà essere recepita in ciascun Stato membro entro e non oltre il 22 luglio 2013. La Direttiva definisce residualmente i fondi di investimento alter-nativi (i “FIA”) come organismi di investimento collettivo che rac-colgono capitali da una pluralità di investitori al fine di investirli in conformità di una politica di investimento definita a beneficio di tali investitori, i quali “non necessitano di un’autorizzazione ai sen-si dell’articolo 5 della direttiva 2009/65/CE”. In altre parole, la Diret-tiva si applica ai gestori di fondi diversi da quelli disciplinati dalla Direttiva 2009/65/CE (la Direttiva UCITS IV) il che, nel nostro ordi-namento, significa tutti i fondi comuni di investimento e le SICAV diversi da quelli mobiliari aperti destinati al pubblico dei rispar-miatori, tra cui sono ricompresi, per l’appunto, i fondi immobiliari. Fermi restando alcuni obblighi minimi di disclosure, la Direttiva non trova applicazione nei confronti di quei GEFIA che hanno mo-deste masse gestite (fino a 100 milioni di euro) o masse più con-sistenti ma non soggette a rischio sistemico (fino a 500 milioni di euro, qualora non si faccia ricorso alla leva finanziaria e sia previsto un lock-up dei quotisti per almeno 5 anni).
di Alessandro Matteini e Alessandro Del Guerra
La gestione di FIA necessita di un’autorizzazione ad hoc, rilasciata dall’Autorità di vigilanza nazionale, diversa e distinta da quella ri-lasciata per la gestione di OICVM ricompresi nella Direttiva UCITS IV (con il corollario che una società di gestione che intenda gestire contestualmente FIA e fondi soggetti alla Direttiva UCITS IV dovrà ottenere due diverse autorizzazioni). Inoltre, per conseguire l’au-torizzazione, il GEFIA deve prevedere, nel proprio oggetto sociale, lo svolgimento esclusivo delle attività di gestione dei portafogli e di gestione del rischio (oltre a talune funzioni supplementari even-tuali). Le due attività sono strettamente correlate, tanto che la ge-stione di portafogli non è possibile se non viene contestualmente prestata la gestione del rischio (art. 6, comma 5, lett. d) e così, per la prima volta, quest’ultima è stata elevata a rango di attività rego-lata. L’autorizzazione di cui alla disciplina comunitaria consente ai GE-FIA di commercializzare quote o azioni dei FIA gestiti soltanto nei confronti degli investitori professionali (ossia i clienti professionali di diritto o su richiesta di cui all’Allegato II della Direttiva 2004/39/CE, la Direttiva MiFID) situati nel proprio Stato membro di origine in altri Paesi UE (in quest’ultimo caso, previa notifica all’Autorità del Paese ospitante attraverso il c.d. passporting). L’autorizzazione quindi, non permette, di per sé, la commercializzazione dei FIA nei confronti del pubblico (ne resterebbero esclusi, ad esempio, i fondi immobiliari retail), anche se la Direttiva consente agli Stati membri di optare per l’estensione dell’autorizzazione alla commercializza-zione anche nei confronti degli investitori retail, prevedendo in tal caso a carico dei FIA prescrizioni più rigorose e stringenti.Costituisce una rilevante novità l’estensione – come anticipato – della procedura di passporting anche a favore dei FIA (attualmen-te era soltanto prevista per gli OICVM di cui alla Direttiva UCITS IV). Pertanto, a partire dal 22 luglio 2013, i FIA UE gestiti da GEFIA UE potranno essere commercializzati in tutti gli Stati dell’Unione pre-via notifica all’Autorità di vigilanza nazionale competente. Peraltro, si prevede una graduale implementazione normativa e pratica che dovrebbe condurre, entro il 2016, alla commercializzazione verso
rivoluzione per i fondi immobiliari?
Alessandro Del Guer-ra è un Associate dello Studio Paul Hastings di Milano. Si occupa pre-valentemente di ope-razioni straordinarie e, in particolare, di ope-razioni di real estate e capital markets.
ALESSANDRODEL GUERRA
Alessandro Matteini è counsel dello studio Paul Hastings di Mi-lano. Si occupa pre-valentemente di ope-razioni straordinarie, diritto immobiliare e risparmio gestito con particolare competen-za nel settore dei fondi comuni d’investimento immobiliari. È socio di AGIDI.
alessandro matteini
22legal-RE 23
23investitori professionali mediante passporting anche di FIA extra-comunitari pur se gestiti da GEFIA extracomunitari. Quanto ai requisiti patrimoniali, la Direttiva impone un capitale iniziale di almeno 125.000 euro per i GEFIA esterni (i.e. le SGR) e 300.000 per i GEFIA interni (i.e. le SICAV). In ogni caso, restano pre-visti requisiti di copertura patrimoniale ulteriori legati all’ammon-tare delle masse gestite.Altra innovazione consiste nella previsione di una copertura obbli-gatoria per tutti i GEFIA per i rischi da responsabilità professionale che può essere soddisfatta sia mediante ricorso a fondi propri facil-mente liquidabili sia attraverso la stipulazione di un’idonea polizza assicurativa per i rischi professionali.Novità sono previste anche in tema di depositari: i GEFIA possono nominare soggetto depositario non (più) soltanto banche, ma an-che imprese di investimento aventi sede legale nella UE, autoriz-zate ai sensi della Direttiva MiFID e soggette a requisiti di adegua-tezza patrimoniale. È, inoltre, prevista una singolare e innovativa disposizione che consente al depositario che abbia fatto ricorso a subdepositari, a talune condizioni, di andare esente da responsa-bilità nei confronti del FIA di cui detiene il patrimonio.Novità anche in tema di leva finanziaria. Per contenere il rischio sistemico, infatti, il legislatore comunitario ha previsto penetranti poteri informativi e di controllo. Così, le Autorità di vigilanza nazio-nali dovranno essere costantemente informate dai GEFIA sull’uti-lizzo della leva finanziaria e le stesse potranno imporre limiti o altri divieti al ricorso alla leva. Tutti i GEFIA già operativi alla data del 22 luglio 2013 dovranno adeguarsi alle disposizioni della Direttiva entro il 22 luglio 2014, se del caso richiedendo la prescritta autorizzazione alla gestione di FIA, anche se sono previste alcune esenzioni. In particolare, non dovranno richiedere la nuova autorizzazione i GEFIA di fondi chiusi che successivamente al 22 luglio 2013 non effettuino investimenti supplementari per conto del FIA, nonché i GEFIA di fondi chiusi il cui periodo di sottoscrizione sia stato chiuso prima del 22 luglio 2013 e la cui scadenza cada entro il 22 luglio 2016.
legal-RE rivoluzione per i fondi immobiliari?
Da tale data i FIA UE gestiti da GEFIA UE potranno essere com-mercializzati in tutti gli Stati dell’Unione previa notifica all’Au-torità di vigilanza na-zionale competente ed entro il 2016, sarà attuata la commer-cializzazione verso in-vestitori professionali mediante passporting anche di FIA extraco-munitari pur se gestiti da GEFIA extracomu-nitari.
22 luglio 2013
ospited'onore
01 se 4 ore vi sembran tante...di Guglielmo Pelliccioli
25
25OSPITE D’ONORE
Se 4 ore vi sembran tante…Giovanni Paviera, il runner del real estate
SE 4 ORE VI SEMBRAN TANTE...
Vi siete mai chiesti cosa sia il tempo? Per la maggior parte di noi è lo scorrere delle lancette dell’orologio. Per qualcuno invece è diver-so. È una questione di relatività. Ma senza scomodare Einstein (del quale comunque non sapremmo assolutamente spiegarvi nulla) pensate perché non riuscite mai a prendere una mosca. Semplice-mente perché per lei il tempo scorre più velocemente rispetto al vostro. Se potessimo osservare le azioni di una persona attraverso gli occhi di una mosca vedremmo tutti i movimenti come al ral-lentatore: è per questo che la mosca sembra prevedere quando stiamo per colpirla e riesce sempre a volare via in tempo.Giovanni Paviera non è una mosca, però anche lui vede il tempo scorrere più velocemente e per questo vuole andare sempre più veloce. Per farlo si allena alla mattina nel parco Sempione, corre la domenica lungo i Navigli, partecipa due volte l’anno alle maratone che sono le corse più lunghe che esistono (ben 42 chilometri). Per farlo gira anche il mondo e dopo Torino, Milano si è spinto a Syd-ney, New York, Copenhagen, Amsterdam, Nizza e ad aprile andrà a Londra. Per lui 4 ore non sono 4 ore e basta: sono 4 ore e 4, 5 o 6 minuti e i 6 minuti sono rigorosamente accompagnati da 10, 20, 30 o tot secondi. Così insomma vanno le cose dalle parti di chi fa il
di Guglielmo Pelliccioli
giovanni mariapaviera
Amministratore Delega-to e Direttore Generale di Generali Immobiliare Italia SGR S.p.A.
26runner e ogni mattina si alza alle 6 per andare a farsi una corsa nel parco di un’ora, un’ora e un quarto per accumulare almeno 40 – 50 chilo-metri la settimana. D’accordo è una passione non un obbligo, ma anche le gioie presuppongono sacrifici. Quanto sia duro correre Giovanni l’ha scoperto nel 2009, a 50 anni. Galeotta fu la palestra che frequentava e che improv-visamente chiuse i battenti. Abitando nella zona del Parco Sem-pione la soluzione alternativa poteva essere quella di cominciare a corricchiare lungo i viali alberati nel cuore di Milano. Corri oggi, corri domani perché non provare a partecipare a quella garetta di 5 km che alcuni colleghi avevano organizzato una bella mattina di maggio? Si domandò il novello Bikila. Le cose non andarono bene come al grande etiope trionfatore delle Olimpiadi romane; ma pro-prio per niente. Arrivò penultimo impiegandoci trenta minuti: l’u-nica soddisfazione fu di precedere al traguardo un altro uomo del real estate di cui ci riserviamo di svelare il nome all’occasione più propizia.Nonostante questo risultato deludente però Giovanni non si sco-raggiò: di lì a 4 mesi, in settembre, a Torino si sarebbe corsa la Mez-za Maratona e lui voleva esserci. Chiaramente non per vincerla, ma per vedere l’effetto che fa. Il risultato fu pessimo come testimonia il tempo indegno impiegato per percorrere i 21 chilometri del per-corso: ben 2 ore e 20 minuti! Voi cosa avreste fatto? Probabilmente vi sareste cimentati con biliardo o col tressette. Non Giovanni Pa-viera. Il nuovo appuntamento che lo stava stimolando era quello dell’11 aprile dell’anno successivo, ovvero la Maratona di Milano. Però questa volta si fece più scientifico negli allenamenti, consultò tabelle e grafici, si fece aiutare da amici e soprattutto dalla moglie che, come in tutti i casi dove c’è una donna, sapeva fare le cose me-glio di lui, anche le corse. Nei mesi di allenamento in preparazione all’evento si sciroppò ben 1.200 chilometri tutti di corsa.“Arrivai preparato,” ricorda Giovanni “ma non abbastanza perché finii stremato con un tempo di 4 ore e 30 minuti ma, soprattutto, con un ginocchio fuori posto per una fastidiosa infiammazione al tendine. Guaio che mi costrinse a stare fermo fino a giugno”.L’idea pazza che agitava i sogni di Giovanni Paviera cominciava a farsi un tarlo fisso e aveva un nome affascinante: New York, la
OSPITE D’ONORE
3.30
Quella forte in
famiglia è la moglie di Paviera, che corre la maratona in
3.30 ed è anche lei nel real estate:
Silvia Savasta, Fund Manager di Spazio
Industriale in Prelios.
SE 4 ORE VI SEMBRAN TANTE... 27
La maratona di New York è una corsa annuale di 42.195 metri che si snoda attraverso i cinque gran-di distretti di New York City. La corsa è organiz-zata dal NYRR (New York Road Runners) e si cor-re ogni anno dal 1970. L'edizione 2012 è stata annullata a causa del passaggio dell'uragano Sandy. L'evento si tiene ogni prima domenica di novembre e attrae sia gli atleti professionisti che quelli amatoriali, prove-nienti da tutto il mon-do. Per quattro volte la maratona è stata vinta da un runner italiano: nel 1984 e nel 1985 da Orlando Pizzolato, nel 1986 da Gianni Poli e nel 1996 da Giacomo Leone. Una sola la vittoria italia-na sul fronte femminile: quella di Franca Fiacconi nel 1998.
MARATONA DI NEW YORK
SE 4 ORE VI SEMBRAN TANTE...27OSPITE D’ONORE
maratona della Grande Mela che richiama appassionati da tutto il mondo. Per prepararsi fece anche una scappata a Sydney per cor-rere la Citytwosurf, la gara podistica più affollata del mondo dove qualcosa come 80 mila persone si sfidano sul tragitto di 14 chilo-metri. Il risultato del cronometro fu incoraggiate: 1 ora e 21 minuti. Cominciava ad andare bene.“Arrivai a New York fiducioso e baldanzoso, ma anche lì, come a Milano, finii distrutto. Tuttavia l’esperienza era stata fantastica per-ché correre la Maratona di New York è un’esperienza unica; è tutta la città che partecipa, che fa il tifo, che incoraggia, che incita. Uno spettacolo nello spettacolo”.La ‘carriera’ di corridore di Giovanni prende forma e i suoi tempi, grazie ai costanti allenamenti, scendono fino a sfiorare il muro del-le 4 ore sia a Copenhagen che a Milano che ad Amsterdam. Limite che si appresta a sfondare a Londra quando tra poco più di due mesi, il 21 aprile si allineerà ai nastri di partenza.“Ormai - si lascia andare alle confessioni - il correre è diventata una passione. Ma è anche un utile esercizio antistress per il lavoro e soprattutto una disciplina che ti devi imporre, perché devi rag-giungere i tempi che ti sei prefissato e per far questo devi allenarti senza sgarrare. Per fortuna che bastano due scarpette e una ma-glietta e puoi farlo in ogni posto. Per me che viaggio molto non è mai stato un problema. Per fare le maratone quel che conta sono i chilometri che corri settimanalmente”.C’è una domanda che a questo punto non ci si può esimere dal fare a chi sta per 4 ore e oltre di corsa lungo una strada in silenzio. Ma a cosa si pensa mentre si corre una maratona? “Pensi a tutto. Pensi a te, alla tua vita, alle persone. Soprattutto negli ultimi chilometri vai più con la testa che con il fisico. Proprio non devi ascoltare le gambe, ma solo il tuo cervello. Del resto la corsa a piedi è uno sport individuale dove ti misuri con te stesso, ma al tempo stesso stai in mezzo a tanta gente. E qui, devo dirti, c’è un’enorme solidarietà, c’è sempre qualcuno che ti aiuta, che ti consiglia, che ti sostiene. E poi un’altra cosa bella è che alle maratone partecipi fianco a fianco (per i primi 100 metri!) con atleti che fanno le olimpiadi o, addirit-tura, che le hanno vinte. Anche se per te l’importante è arrivare”.Grazie Giovanni buona corsa nel parco e salutaci Claudio, Salva-tore, Cecilia, Roberto, gli altri podisti del real estate. A proposito a quando la fondazione del gruppo Runner del mattone?
VIDEO della settimana
In onda su QI TV il servizio de-dicato agli Awards 2013 de il QI, che si sono svolti merco-ledì al World Join Center di Milano. La serata ha visto la presentazione delle ultime novità editoriali del network Daily RE e un convegno sul futuro di Milano a cui hanno partecipato i principali ope-ratori del settore ed espo-nenti dell’amministrazione pubblica. L’evento si è con-cluso con la consegna della Pentola d’Oro al premiato dell’anno: Manfredi Catella, Hines Italia.
WEB TV
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In onda il Dossier completo relativo al convegno organizzato a Milano da Quo-tidiano Immobiliare in collaborazione con NCTM Studio Legale Associato: "Il ri-lancio del real estate attraverso il merca-to delle locazioni".Su MetropolisQI sono visibili gli interven-ti integrali di:- Luca Dondi - Nomisma- Luigi Croce - NCTM Studio Legale Associato- Luciano Caffini - Legacoop Abitanti- Gianni Verga - già Assessore all’Urbanistica, alla Casa e al Demanio del Comune di Milano- Giuseppe Scorza - Studio Legale Scorza- Gesuino Vanetti - NCTM Studio Legale As-sociato- Roberto Mangiavacchi - ANCE Lombardia
Dossier "Il rilancio del real estate attraverso il mercato delle locazioni"
Awards 2013:il servizio della festa deil Quotidiano Immobiliare
Rapporto IndustriaImmobiliare 2013di Federimmobiliare
Servizio dedicato all’Assemblea Annua-le di Federimmobiliare: La Valorizzazio-ne del Patrimonio Immobiliare Pubblico e Privato per la Riattivazione dello Svi-luppo e della Crescita del Paese. Ricco il panel dei partecipanti: i lavori moderati dal segretario Paolo Crisafi, sono stati in-trodotti dal Presidente di ASPESI, Franco Minardi de’ Michetti e successivamente dal Presidente di Assoimmobiliare, Aldo Mazzocco. Gualtiero Tamburini, presi-dente di Federimmobiliare, ha presen-tato il Rapporto Industria Immobiliare 2013. Prima di una veloce tavola rotonda sul tema dell’architettura, sono stati illu-strati anche i dati relativi all’indice Fiups del Centro Studi di Sorgente Group.
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