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Dal bullismo al cyberbullismo
Il bullismo esiste da sempre. Solo a partire dagli anni Settanta si
iniziò a studiare il fenomeno, prima nei Paesi Scandinavi e poi in
quelli Anglosassoni, sulla scia di un fatto di cronaca che
sconvolse l’opinione pubblica: il suicidio in Norvegia di due
studenti che non riuscivano più a sostenere il peso della
persecuzione dei compagni.
Il primo a scriverne, proprio in seguito a tale episodio, fu lo
psicologo svedese Dan Olweus che, nel tentativo di
caratterizzare il fenomeno del bullismo, a differenza degli episodi
di aggressività giovanile, ha ravvisato in esso tre peculiarità
ricorrenti:
1. aggressione che può essere sociale, fisica o psicologica;
2. ripetizione dell’azione;
3. squilibrio di potere fisico o sociale tra vittima e carnefice.
da “Cyberbullismo” Ilaria Caprioglio Ed. Il leone verde 2017
Il bullo odierno può passare
dalla tradizionale modalità offline a quella online
cioè trasformarsi da
bullo in cyberbullo
Il conflitto inizia quasi sempre in un luogo fisico (per il 78% degli adolescenti, a scuola).
Se non viene risolto, può trasferirsi nel mondo virtuale
da “Cyberbullismo” Ilaria Caprioglio Ed. Il leone verde 2017
Lo schermo e
l’anonimato
creano, confronto
al
bullismo, una
maggiore
“distanza” tra
vittima e cyberbullo
che porta ad un
affievolimento del
senso di colpa
da parte di
quest’ultimo.
Inviare a qualcuno ripetutamente nel tempo messaggi scortesi, offensivi, insultanti,
disturbanti, attraverso e-mail, SMS, MMS, telefonate sgradite o talvolta mute, messaggi
istantanei o messaggi di testo minatori.
Escludere qualcuno dalla lista di amici di un sistema di messaggistica istantanea o
bloccare la sua e-mail senza motivo.
Indurre con l’inganno qualcuno a rivelare informazioni personali o imbarazzanti ed
inviarle ad altri o diffonderle in rete.
Ricattare persone adescate online minacciandole di diffondere immagini, video, ecc…
Violare una casella di posta elettronica o l’account di messaggistica di qualcuno per
inviare messaggi crudeli o falsi, spacciandosi per quella persona con l’obiettivo di dare una
cattiva immagine della stessa, crearle problemi o metterla in pericolo, danneggiarne la
reputazione o le amicizie.
Creare siti web, account FB o profili fake e simili per prendere in giro, denigrare e/o
diffamare un’altra persona o fare classifiche denigratorie.
Diffondere online pettegolezzi o altro materiale offensivo; inviare o pubblicare su internet
immagini (fotografie o videoclip) alterate della vittima, ad esempio modificando il viso o il
corpo, al fine di ridicolizzarla, anche attraverso l’uso di fotomontaggi.
…
È cyberbullismo...
Dati statistici
Secondo una ricerca di Skuola.net e AdoleScienza.it, su un campione di 7000 studenti delle scuole superiori, risulta che:
il 20% dei ragazzi sia stato
vittima di bullismo e il 6,5% di cyberbullismo
le vittime di cyberbullismo ne abbiano risentito in maniera maggiore
Il cyberbullismo colpirebbe in misura maggiore le ragazze, che rappresentano il 62% delle vittime.
Da recenti dati ISTAT si evince che le vittime di bullismo e cyberbullismo di età compresa tra 11 e 17 anni
nel 35% dei casi non si
rivolgerebbero mai ai genitori
nel 60% dei casi non si rivolgerebbero mai alla scuola o agli amici
il 29% dei casi è convinto sia meglio far finta di niente
il 20% crede di essere in
grado da solo di uscire dalla situazione
da “Cyberbullismo” Ilaria Caprioglio Ed. Il leone verde 2017
Nel nostro Istituto
Questionario Cyberbullismo Liceo “G.Alessi” – Perugia
Anno scolastico 2017/2018
Dati del campione :
• 554 Alunni del BIENNIO
• Questionari Restituiti 333, di cui 6 nulli
• Effettivo 327 Alunni
Sei mai stato/a oggetto di atti di
bullismo?
64
263
Sì NO
0
50
100
150
200
250
300
(19,6 %)
(80,4 %)
35 Femmine
(54%)
29 Maschi
(46%)
Se sì, quando frequentavi la
scuola...
20
44
8
SCUOLA PRIMARIA SCUOLA MEDIA SCUOLA SUPERIORE
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
(Alcuni studenti hanno barrato due ordini di scuola)
Se sì, da parte di chi?
45
13
7
0 3 4
COMPAGNI di CLASSE
Altri STUDENTI della SCUOLA
COETANEI Esterni ADULTI Esterni SCONOSCIUTI ALTRO
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
Sei mai stato/a oggetto di atti di
Cyberbullismo?
27
300
Sì NO
0
50
100
150
200
250
300
350
12 Femmine
(44%)
15 Maschi
(56%)
Se sì, quando frequentavi quale
scuola?
2
23
4
SCUOLA PRIMARIA SCUOLA MEDIA SCUOLA SUPERIORE
0
5
10
15
20
25
( Alcuni studenti hanno barrato due ordini di scuola)
Se sì, da parte di chi?
9
2
5
2
4
0
COMPAGNI di CLASSE
Altri STUDENTI della SCUOLA
COETANEI Esterni ADULTI Esterni SCONOSCIUTI ALTRO
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Hai mai assistito ad atti di
bullismo?
148
179
Sì NO
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
72 Femmine
(49%)
76 Maschi
(51%)
Se sì, dove?
73
36
10 1 3
7 1 3 1 1 1
0
10
20
30
40
50
60
70
80 Se sì , dove?
Sei mai venuto a conoscenza di
atti di cyberbullismo?
217
110
Sì NO
0
50
100
150
200
250
109 Femmine
(50%)
108 Maschi
(50%)
Pensi sia utile rivolgersi a qualcuno nel caso
in cui si venga coinvolti in tali situazioni?
311
16
Sì NO
0
50
100
150
200
250
300
350
2 Alunni
«Meglio far finta di niente»
6 Alunni
«Sarei in grado di uscire da solo da tale situazione»
(5 %)
Se sì, a chi?
242
78
102
135
8
GENITORI INSEGNANTI AMICI ISTITUZIONI (Polizia ecc.) ALTRO (Adulti)
0
50
100
150
200
250
300
Non si rivolgerebbero a...
26%
76% 69%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
GENITORI INSEGNANTI AMICI
GENITORI
INSEGNANTI
AMICI
INCROCIANDO I DATI ed ANALIZZANDO I
QUESTIONARI si arriva alla CONCLUSIONE che
dei 327 Alunni che hanno risposto al questionario
15 Alunni hanno subìto sia atti di Bullismo
che di Cyberbullismo.
CONCLUSIONE
Il cyberbullismo può essere esercitato da chiunque e, dietro lo schermo di un computer o di un cellulare,
le parole possono trasformarsi
in armi micidiali
All’interno del progetto “Parole O_Stili”, in partnership con il MIUR, è stato presentato il Manifesto della comunicazione non ostile, la carta elaborata per ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi in Rete, contro l’ostilità delle parole, online e offline.
Le parole sono importanti, hanno un potere enorme.
Troppo spesso sono utilizzate in modo improprio, offensivo, sleale, impreciso, maleducato, diseducativo …
e spesso inconsapevole delle conseguenze.
Video del Manifesto della comunicazione non ostile
YouTube
Hanno collaborato per
• il gruppo di lavoro Cyberbullismo: Margherita Farnelli
1^F, Riccardo Marsala1^F
• la Siringa: Sonia Forlimbergi 5^D, Margherita Esposito
4^F, Mario Bucaneve 4^F, Leonardo Suvieri 4^F, Filippo
Paparelli 1^P, Emanuele Santoro 1^P.
• i docenti: prof.ssa Federica Mingozzi, prof.ssa Ida Vento,
prof.ssa Annalisa Persichetti, prof.ssa Sandra Balducci.
I disegni e alcune immagini sono stati realizzati dal gruppo I
creativi dell’Alessi coordinati dalla prof.ssa Carla
Maggiorana
Le restanti risorse grafiche sono di origine pubblica e i
relativi diritti sono riservati agli autori