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Corso di Laurea Spec. in Scienze delle Professioni Sanitarie Infermieristiche e Ostetriche – Pisa, Maggio 2011
Università di Pisa
Corso di Economia Aziendale
Economia AziendaleIng. Oreste Tavanti
12 maggio 2011
Corso di Laurea Spec. in Scienze delle Professioni Sanitarie Infermieristiche e Ostetriche – Pisa, Maggio 2011
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Corso di Economia Aziendale
PRINCIPI DI ECONOMIA
L’economia è una scienza sociale
− Studia il modo con cui si compiono le proprie scelte e come queste determinino il modo in cui le risorse disponili vengono utilizzate
− Cosa - come, per chi produrre
− Per avere una quantità maggiore di qualche cosa è necessario rinunciare a qualche altra cosa (es. riconversione delle risorse dall’ospedale al territorio)
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Corso di Economia Aziendale
PRINCIPI DI ECONOMIA
Obiettivi dell’economia
− Ottimizzare le risorse disponibili, che sono limitate, per la massima soddisfazione possibile agli infiniti bisogni della società operando delle scelte
Principio costi-benefici
− qualunque scelta facciamo ha una ricaduta economica (professionisti sanitari)
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Corso di Economia Aziendale
ECONOMIA SANITARIA
Studia i problemi di produzione, distribuzione e consumi di risorse disponibili in campo sanitario
L’economia sanitaria indirizza i professionisti verso un più razionale uso delle risorse in modo da avere una migliore soddisfazione del bisogno del miglioramento dello stato di salute (outcome) dei cittadini assistiti
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Corso di Economia Aziendale
ECONOMIA SANITARIA
L’economia sanitaria in Italia
− Anni ’80 Istituzione del servizio sanitario nazionale (SSN) Legge n. 833/78
Ruolo marginale dell’economia sanitaria
− Anni ’90 Crisi del SSN
Legge n. 421/92: riforma sanitaria
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Corso di Economia Aziendale
ECONOMIA SANITARIA
L’economia sanitaria in Italia
− Anni ’90 D.Lgs. 502/92 e successive modificazioni e integrazioni
cambiamento nell’organizzazione dei servizi sanitari e nella gestione delle
risorse (responsabilizzazione della spesa, amministratori straordinari, direttori generali)
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ECONOMIA SANITARIA
L’economia sanitaria in Italia
− Anni 2000 Titolo V Costituzione: devoluzione delle competenze in materia sanitaria
LEA (livelli essenziali di assistenza)
DPCM 29/11/2001
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Corso di Economia Aziendale
ECONOMIA SANITARIA
L’economia sanitaria in Italia
Responsabilizzazione delle Regioni sull’uso delle risorse
Anni 2000
Diritti dei cittadini (ufficializzazione degli obblighi della Regione e quindi delle aziende sanitarie)
Tipologie prestazioni offerte e organizzazione attraverso cui garantirle
Meccanismi di valutazione e controllo dei servizi
Responsabilità dei professionisti e dei cittadini
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Corso di Economia Aziendale
ECONOMIA SANITARIA
Concetto di salute
− Stato di benessere complessivo della persona
− OMS: dichiarazione di Alma Ata (1978)
Strategie globale della salute di tutti
Salute come bene e valore sociale
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ECONOMIA SANITARIA
Concetto di salute
− Fattori che influenzano la salute
Fattori genetici
Fattori ambientali
Fattori comportamentali
Servizi sanitari
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LE POLITICHE PER LA SALUTE
Il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale
Accordo Stato Regioni 3 dicembre 2009Accordo Stato Regioni 3 dicembre 2009: inserito nella Finanziara 2011 con Legge n° 191 del 23 dicembre 2009
L’Accordo Stato-Regioni stabilisce il fabbisogno finanziario per il SSN al fine di fornire le prestazioni minime garantite indicate dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)
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LEA
Livelli Essenziali di Assistenza
I Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a garantire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di un ticket.
LE POLITICHE PER LA SALUTE
Il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale
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I LEA sono organizzati in 3 aree:
LE POLITICHE PER LA SALUTE
Il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale
l’assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro
comprende tutte le attività di prevenzione rivolte alle collettività ed ai singoli
l’assistenza distrettuale comprende le attività e i servizi sanitari e sociosanitari diffusi capillarmente sul territorio es: MMG, consultori, Assistenza domiciliare, etc
l’assistenza ospedaliera pronto soccorso, ricovero ordinario, day hospital e day surgery,
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LE POLITICHE PER LA SALUTE
Il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale
Livelli di assorbimento delle risorse
spesa prevenzione collettiva 5%
spesa distrettuale 51%
spesa ospedaliera 44%
19% assist. territoriale
13% farmaceutica
13% specialistica
5% anziani
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LE POLITICHE PER LA SALUTE
Il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale
Accordo Stato Regioni 3 dicembre 2009 si focalizza su Accordo Stato Regioni 3 dicembre 2009 si focalizza su alcuni temi prioritarialcuni temi prioritari
Monitoraggio dei fattori di spesa
Razionalizzazione rete ospedaliera e appropriatezza dei ricoveri
governo dell’Assistenza farmaceutica e dispositivi medici
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LE POLITICHE PER LA SALUTE
Il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale
Suddivisione del Fondo Sanitario Nazionale (FSN)
popolazione pesata
altro
spesa procapite
Regione Toscana: 6,4 miliardi di Euro
Accesso al FSN circa il 7%
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LE POLITICHE PER LA SALUTE
Manovre finanziarie: Vincoli Vincoli SpesaSpesa PersonalePersonale
Finanziaria del 2001 (L. 388/2000): Autonomia Regioni
Abolizione vincoli di destinazione trasferimenti stataliAbolizione vincoli di destinazione trasferimenti statali Copertura eventuali disavanzi integrata con l’autonomia impositiva Copertura eventuali disavanzi integrata con l’autonomia impositiva
regionaleregionale Finanziamenti Regioni pro capite più fondo perequativoFinanziamenti Regioni pro capite più fondo perequativo nazionalenazionale
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LE POLITICHE PER LA SALUTE: i dati • Profili demografici
nei paesi OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)
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LE POLITICHE PER LA SALUTE
• Personale medico e infermieristico nei paesi OCSE
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Dinamica della spesa sanitaria nei paesi OCSE rispetto al PILLE POLITICHE PER LA SALUTE
AnnoAnno2002-20072002-2007
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Allocazione delle risorse a livello di sistema (Fondo Sanitario Nazionale ripartizione a livello di Regione o tra livelli essenziali di assistenza)
Spesa sanitaria totale = 9,1% PIL Spesa sanitaria pubblica = 7% PIL
PIL : valore complessivo dei beni e servizi prodotti in un paese in un periodo (generalmente 1 anno)
LE POLITICHE PER LA SALUTE
Il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale
Dati 2010Dati 2010
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Dinamica della spesa sanitaria nei paesi OCSEDati 2010
LE POLITICHE PER LA SALUTE
ITALIA
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Corso di Economia AziendaleLE POLITICHE PER LA SALUTE
Dinamica della spesa sanitaria nei paesi OCSEDati 2010
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Criticità: - mancanza di meccanismi di responsabilizzazione e definizione dei ruoli dei diversi attori
- assenza di coerenza e continuità nella politica sanitaria
- inadeguatezza del modello organizzativo• burocrazia• USL, strutture operative dei comuni
LE AZIENDE SANITARIE
L.833/78 Servizio Sanitario Nazionale equo e solidaristico
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Contesto istituzionale – Aziende con personalità giuridica, organizzativa,patrimoniale,contabile,gestionale
e tecnica; - Organo monocratico: Direttore Generale
LE AZIENDE SANITARIE
• L.421/1991 • L.502/1992 D.Lgs.517/1993
CAMBIAMENTI INTRODOTTI DAL D.LGS 502/1992
Criteri finanziamento – finanziamento a prestazioni (DRG) e a quota capitaria pesata + prestazioni + entrate Contabilità analitica e budget
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Criteri di gestione - Responsabilizzazione per obiettivi - Misurazione dell’attività in unità non solo contabili ma secondo indicatori - Investimento in tecnologie, formazione, …..per
aumentare la produttività e qualità - Budget versus consuntivo……… - Gestione della produttività basata sulla valutazione
dei risultati: sistema premiante aziendale…
LE AZIENDE SANITARIE
CAMBIAMENTI INTRODOTTI DAL D.LGS 502/1992
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Corso di Economia Aziendale
L’organizzazione del lavoro - di tipo professionale basata sulla responsabilizzazione, sull’autonomia
e sull’integrazione dei professionisti ai vari livelli
LE AZIENDE SANITARIE
CAMBIAMENTI INTRODOTTI DAL D.LGS 502/1992
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LE AZIENDE SANITARIE
L.833/1978 dal D.Lgs 502/1992 in poi
Stato - Regione - USL Stato – Regione - Azienda USL USL come strutture operative ASL e AO come aziende dei Comuni strumentali della RegioneUSL prive di pers.giurid. ASL e AO con pers. giuridicaUSL con autonomia limitata ASL e AO con autonomia organizzativa,patrimoniale contabile,gestionale e tecnica.
IL CONTESTO ISTITUZIONALE DOPO LA IIA
RIFORMA SANITARIA
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L.833/1978 dal D.Lgs 502/1992 in poi
Vertice politico/amministrativo organo monocratico: (comuni), poi amm. straordinario Direttore Generale Direttore Generale nominato
dalla Regione con contratto di diritto privato. E’coadiuvato dal Dir.Amm.voDir.Amm.vo,
dal Dir.SanitarioDir.Sanitario, dal Collegio Sindacale e dal Collegio di
Direzione
LE AZIENDE SANITARIE
IL CONTESTO ISTITUZIONALE DOPO LA IIA
RIFORMA SANITARIA
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LE AZIENDE SANITARIE
SSN
come sistema delle funzioni e dei servizi propri dei servizi sanitari regionali
LEA
come elementi di coesione del SSN
PSN
Come strumento di raccordo e armonizzazione delle politiche regionali (PSR) per la Salute e l’assistenza sanitaria
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Orientamento ai risultati
Efficacia
Efficienza
Credibilità
Equità
Etica
Responsabilità e autonomia dei professionisti
LE AZIENDE SANITARIE
• VALORI:
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rapporti con l’esterno ambiti di intervento
IL MODELLO ORGANIZZATIVO AZIENDALE
• Atto aziendale di diritto privato (linee guida regionali) Statuto - l’organizzazione dell’Azienda le strutture operative - il funzionamento dell’Azienda
con atti di diritto privato con provvedimenti amm.vi
- L’organizzazione aziendale
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Le Aziende Sanitarie:
Mission e Organizzazione
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La Missione Aziendale
Soddisfare i bisogni di salute dei cittadini, gestendo con efficienza le risorse disponibili per garantire prestazioni assistenziali di base di prevenzione cura e riabilitazione del rispetto della persona e dei suoi diritti
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La Missione Aziendale
Centralità e partecipazione del cittadino, in quanto titolare del diritto alla salute e soggetto attivo del percorso assistenziale;
Universalità e parità di accesso ai servizi sanitari per tutti gli assistiti;
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La Missione Aziendale
Garanzia per tutti gli assistiti dei livelli uniformi ed essenziali di assistenza previsti negli atti di programmazione;
Unicità del sistema sanitario e finanziamento pubblico dei livelli essenziali ed uniformi di assistenza;
Sussidiarietà istituzionale e pieno coinvolgimento degli enti locali nelle politiche di promozione della salute;
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Sussidiarietà orizzontale e valorizzazione delle formazioni sociali, in particolare di quelle che operano nel terzo settore;
Concorso dei soggetti istituzionali e partecipazione delle parti sociali agli atti della programmazione sanitaria regionale;
La Missione Aziendale
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Libertà di scelta del luogo di cura e dell’operatore sanitario nell’ambito dell’offerta e dei percorsi assistenziali programmati;
Valorizzazione professionale del personale del servizio sanitario regionale e promozione della sua partecipazione ai processi di programmazione e valutazione della qualità dei servizi.
La Missione Aziendale
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IL MODELLO ORGANIZZATIVO AZIENDALE
Ausl 2 di Lucca
Atti aziendali di diritto privato: Statuto
Regolamento di Organizzazione
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LO STATUTO disciplina:
rapporti con l’esterno ambiti di intervento
con atti di diritto privato con provvedimenti amm.vi
L’organizzazione aziendale
L’organizzazione dell’Azienda: le strutture con autonomia e rendicontazione
Il funzionamento dell’Azienda
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IL REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE disciplina:
il modello organizzativo dell’Azienda
l’ordinamento delle strutture organizzative e dei servizi di cui l’Azienda si avvale per lo svolgimento della propria attività.
regolamenta le competenze delle singole articolazioni
le interazioni tra le articolazioni
…..ispirandosi ai principi di omogeneità, funzionalità ed economicità gestionale delle strutture, di flessibilità e di autonomia
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IL REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE
Il Regolamento distingue le diverse unità organizzative in:
unità di unità di lineline: quando la singola struttura aziendale da vita ad una articolazione gerarchica che partecipa direttamente (funzioni di produzione) o indirettamente (funzioni di supporto) ai processi produttivi;
unità di unità di staffstaff:: si caratterizzano per una collocazione che esula dalla catena gerarchica in quanto svolgono funzioni trasversali che interessano o tutta l’azienda o comunque più unità operative (strutture complesse e semplici) collocate a diversi livelli organizzativi.
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IL REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE
Coerentemente con la L.R.T. n. 40/2005 definisce:
Struttura organizzativa funzionale Struttura organizzativa funzionale (area, unità funzionale e settore), l’insieme di più funzioni operative riconosciute appartenenti a settori omogenei di attività;
Struttura organizzativa professionale Struttura organizzativa professionale (unità operativa, sezione ed ufficio), l’insieme di professionalità omogenee, attinenti ad una specifica funzione operativa.
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Assetto organizzativo: quadro d’insieme
L’assetto organizzativo L’assetto organizzativo sul quale l'Azienda si struttura ha la centralità nella Direzione GeneraleDirezione Generale alla quale appartengono tutti i poteri decisionali e di organizzazione generale
Per l'esercizio della sua attività operativa e gestionale attività operativa e gestionale la Direzione Generale si avvale di una struttura di una struttura di staffstaff e delle strutture dell’area amministrativa e tecnicastrutture dell’area amministrativa e tecnica.
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Assetto organizzativo: quadro d’insieme
La gestione delle attività si attua attraverso: duedue Zone-Distretto, Zone-Distretto, i Presidi Ospedalierii Presidi Ospedalieri il Dipartimento della Prevenzioneil Dipartimento della Prevenzione
Queste quattro articolazioni organizzative si definiscono come Macrostrutture aziendaliMacrostrutture aziendali
Le 4 Macrostrutture sono la prima linea aziendale di la prima linea aziendale di responsabilità di responsabilità di line line gestionalegestionale
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Corso di Economia Aziendale
Organigramma Ausl 2 di Lucca
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ezio
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Il Centro Direzionale
Il Centro Direzionale è formato da:
Nucleo di staff della Direzione Aziendale e SanitariaNucleo di staff della Direzione Aziendale e Sanitaria Area Funzionale Tecnica Area Funzionale Tecnica Area Funzionale AmministrativaArea Funzionale Amministrativa
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Il Centro Direzionale
Il Nucleo di staff della Direzione Aziendale e Il Nucleo di staff della Direzione Aziendale e Sanitaria Sanitaria svolge funzioni di assistenza per la pianificazione strategica ed il controllo direzionale
L’Area Funzionale Tecnica L’Area Funzionale Tecnica si articola nelle funzioni operative:
Manutenzioni e Patrimonio Nuove OpereTecnologie Sanitarie
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Il Centro Direzionale
L’Area Funzionale Amministrativa L’Area Funzionale Amministrativa si articola nelle funzioni operative:
Affari generali, legali e contratti Risorse umane Programmazione acquisti e logistica Gestione finanziaria e bilancio
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Corso di Economia AziendaleCentro Direzionale
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Le Zone-Distretto
l'Azienda, ai fini organizzativi e di intervento, suddivide il territorio in due Zone-Distretto due Zone-Distretto denominate: Piana di Lucca e Valle del Serchio
Le Zone-Distretto sono struttura complessa e l'erogazione delle prestazioni avviene attraverso strutture organizzative multiprofessionali denominate “unità funzionali”.“unità funzionali”.
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Le Zone-Distretto
Le unità funzionali Le unità funzionali per i servizi territoriali di Zona-Distretto assicurano il coordinamento tecnico e gestionale in materia di:
assistenza sanitaria di comunità, salute mentale, assistenza ai tossico dipendenti e alcolisti, assistenza sociale,
A queste si aggiungono 2 Unità Operative: 118 Farmaceutica territoriale
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Corso di Economia Aziendale
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I Presidi Ospedalieri
L'AziendaL'Azienda opera attraverso due presidi ospedalieri:
Presidio Ospedaliero di Lucca Presidio Ospedaliero della Valle del Serchio articolato negli stabilimenti di:
Barga Castelnuovo Garfagnana.
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I Presidi Ospedalieri
I Presidi ospedalieri I Presidi ospedalieri dell’Azienda e i singoli stabilimenti che ne fanno parte sono organizzati secondo un sistema a rete che ne garantisce il coordinamento per l’uso razionale il coordinamento per l’uso razionale delle risorse delle risorse
I Presidi Ospedalieri I Presidi Ospedalieri assicurano la continuità ed efficacia del percorso assistenziale mediante integrazione con il integrazione con il territorio.territorio.
Il Presidio ospedaliero Il Presidio ospedaliero è una macrostruttura che adotta come sistema organizzativo di gestione operativa delle attività il modello dipartimentale modello dipartimentale
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I Presidi Ospedalieri: i dipartimenti
I Dipartimenti Ospedalieri I Dipartimenti Ospedalieri sono strutture funzionali individuate dall’Azienda per l’attuazione di processi organizzativi integrati
I Dipartimenti Ospedalieri I Dipartimenti Ospedalieri sono costituiti come aggregazioni di Unità Operative e Sezioni affini e/o complementari
I Dipartimenti Ospedalieri I Dipartimenti Ospedalieri assicurano un efficiente governo clinico delle UU.OO. Professionali
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Unità Operative / Sezioni Aggregate
UO CardiologiaSez Agg Emodinamica
UO Pneumologia
UO Anestesia e Rianimazione
Unità Operative / Sezioni Aggregate
UO Dermatologia
UO Malattie Infettive
UO Medicina GenSez Gastroenterologia
UO NefrologiaSez Diabetologia
UO Neurologia
Sez Riabilitaz e Recupero Funz LU
Unità Operative / Sezioni Aggregate
UO Ostetricia e Ginecologia LU
UO Ostetricia e Ginecologia VDS
UO Pediatria LU
Sez Agg Pediatria VDS
Unità Operative / Sezioni Aggregate
UO Chirurgia GenSez Odontostom.Sez Endoscopia Chirurgica
UO Otorinolaring
UO Oculistica
UO Urologia
Unità Operative / Sezioni Aggregate
UO Analisi Chim ClinicheUO Biochimica ClinSez Centro Conservazione CorneeUO Fisica SanitariaUO Immunoemat. e Med TrasfUO Med NucleareUO RadiologiaSez Diag SenologicaUO Radiologia VDS
Unità Operative / Sezioni Aggregate
UO Medicina
UO Chirurgia
UO Ortopedia
UO Sez Riabilitaz e Recupero Funz
Organizzazione Dipartimentale dei Presidi Ospedalieri (LU e VdS)
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Unità Operative / Sezioni Aggregate
UO Ortopedia LU
UO Ortopedia VDS
UO Medicina Sportiva e Traumatologia dello Sport
Unità Operative / Sezioni Aggregate
UO Oncologia
UO Radioterapia
UO Anatomia Patologica
Unità Operative / Sezioni Aggregate
UO Pronto Soccorso
Sez Agg Pronto Soccorso VdS
UO Centrale Operativa emergenza Territoriale (118)
I Nuovi Dipartimenti
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Il Dipartimento della Prevenzione
Il Dipartimento della Prevenzione Il Dipartimento della Prevenzione è una struttura organizzativa che opera in modo unitario in tutto il territorio aziendale
Il Dipartimento della PrevenzioneIl Dipartimento della Prevenzione si articola in Aree Aree FunzionaliFunzionali che operano nel territorio corrispondente alla Zona/DistrettoZona/Distretto.
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Il Dipartimento della Prevenzione
L’Area Funzionale L’Area Funzionale organizza le proprie attività in Unità Funzionali multiprofessionali negli ambiti:
igiene e sanità pubblica (tutela igienico sanitaria delle attività sportive ) prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, sanità animale igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, igiene degli alimenti e della nutrizione, medicina legale.
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UF Igiene e Sanità Pubblica UF Sicurezza Alimentare e Nutrizione
UF Prevenzione, Igiene e Sicurezza Luoghi di
LavoroUF Medicina Legale
UO Igiene Pubblica
UO Aliment e Nutrizione
UO Igiene Alimenti Origine Animale
UO Sanità Animale
UO Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche
UO Prevenzione e Sicurezza
UO Igiene e Salute Luoghi di Lavoro
UO Medicina Legale
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I Dipartimenti funzionali di Coordinamento Tecnico-Scientifico
I Dipartimenti funzionali di coordinamento tecnico-I Dipartimenti funzionali di coordinamento tecnico-scientifico scientifico non hanno autonomia gestionale e non sono sovraordinati rispetto alle articolazioni organizzative che vi afferiscono
l’aggregazione di funzioni è finalizzata a assicurare: l’ottimizzazione delle risorse disponibili l’ottimizzazione delle risorse disponibili la continuità del percorso assistenziale la continuità del percorso assistenziale l’omogeneità delle procedure operative l’omogeneità delle procedure operative l’integrazione delle prestazioni erogatel’integrazione delle prestazioni erogate
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Corso di Economia Aziendale
I Dipartimenti funzionali di Coordinamento Tecnico-Scientifico
I Dipartimenti funzionali di coordinamento tecnico-scientifico I Dipartimenti funzionali di coordinamento tecnico-scientifico costituiti in forma stabile sono:
Dipartimento della Salute Mentale Dipartimento per le Dipendenze Dipartimento di Assistenza Sociale Dipartimento della Riabilitazione Dipartimento Politiche del Farmaco
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Azienda USL 2 di Lucca
Programmazione
e Controllo
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La Direzione Aziendale
La Direzione AziendaleLa Direzione Aziendale assiste collegialmente il Direttore Generale nella elaborazione, realizzazione e sviluppo delle strategie attraverso:
la programmazione strategica
il processo di budget
un sistema di reporting aziendaleun sistema di reporting aziendaleper il controllo direzionaleper il controllo direzionale
il Sistema di Valutazione il Sistema di Valutazione delle Performancedelle Performance
Programmazionestrategica eControlloDirezionale
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Programmazione Strategica e Controllo Direzionale
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Programmazione e Controllo
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La Programmazione StrategicaLa Programmazione Strategica: ELEMENTI DI CONTESTO
CONTESTO SOCIO-
AMBIENTALE
CONTESTO SOCIO-
AMBIENTALE
RISPOSTE SANITARIEE BISOGNI
RISPOSTE SANITARIEE BISOGNI
OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO
DELLE PERFORMANCES
OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO
DELLE PERFORMANCES
PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE STRATEGICASTRATEGICA
PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE STRATEGICASTRATEGICA
SVILUPPO PERCORSI
ASSISTENZIALI
SVILUPPO PERCORSI
ASSISTENZIALI
PIANO SANITARIO REGIONALE
2008-2010
PIANO SANITARIO REGIONALE
2008-2010
CITTADINI E RAPPRESENTANTI
CITTADINI E RAPPRESENTANTI
PIANI INTEGRATI DI SALUTE
PIANI INTEGRATI DI SALUTE
POPOLAZIONEQUADRO
DEMOGRAFICO EDEPIDEMIOLOGICO
POPOLAZIONEQUADRO
DEMOGRAFICO EDEPIDEMIOLOGICO
PROGRAMMAZIONE DI AREA VASTA E
SVILUPPO DEL CONSORZIO
PROGRAMMAZIONE DI AREA VASTA E
SVILUPPO DEL CONSORZIO
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La Programmazione Strategica
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Il Budget: Cos’è?
NON
BUDGET
PREVISIONI
QUANTITATIVOARTICOLATO e GLOBALE
TEMPIFICATO
MAPROGRAMMAZIONE
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Il Budget: DEFINIZIONE
NEL SUCCESSIVOANNO DI GESTIONE
STRUMENTO DI PROGRAMMAZIONE E PROGRAMMAZIONE E CONTROLLOCONTROLLO FINALIZZATO A UTILIZZARE BENE
LE RISORSE NEL BREVE TERMINE, CIOÈ AD OTTENERE
EFFICACIA
EFFICIENZA
BUDGET
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Il Budget: DEFINIZIONE
IL BUDGET IL BUDGET È UN PROCESSO DI:
RESPONSABILIZZAZIONERESPONSABILIZZAZIONE DI TUTTI I LIVELLI AZIENDALI
COINVOLGIMENTO NELLA PROGRAMMAZIONEPROGRAMMAZIONE E E NEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVINEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI,
NELL’AMBITO DEGLI INDIRIZZI E DELLE POLITICHE FISSATE DALLA DIREZIONE
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Il Processo di Budget
Il cronoprogramma del processo di budget
Il sistema degli obiettivi
Il collegamento al sistema premiante
Le verifiche di budget
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Corso di Economia AziendaleEsempio Cronoprogramma Budget
Presentazione indirizzi strategici
e avvio formale negoziazione di Budget
Confronto interno alle AF per la formulazione degli obiettivi
di Budget
Predisposizione schede e assemblaggio prima bozza del
Libro di Budget
TEMPI
Agosto
Agosto - 10 settembre
Collegio di direzione
Responsabili attività; tutti i Centri di Responsabilità;
UO SIPC
20 ottobre – 1 novembre
Incontri Responsabili di attività (tutti i CDR) per una
prima stesura delle schede
1 ottobre – 20 ottobre
Responsabili AF,UO SIPC
AA.FF/UU.FF/UU.OO.
Direzione GeneraleResponsabili macrostruttura;
AA.FF.; e Responsabili di risorsa
Incontri Responsabili di attività (tutti i CDR) e
Responsabili di Risorsa per una prima stesura delle schede
10 settembre – 1 ottobre
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Esempio Cronoprogramma Budget
Incontri con le AA.FF./UU.FF/UU.OO. per la
presentazione delle schede
Predisposizione Libro di Budget definitivo, Atti
aziendali e
distribuzione ai CDR
TEMPI
10 dicembre
Comitato di Budget (Direzione aziendale, responsabili di macrostruttura, Resp. di
Risorsa)
Direzione aziendaleUO S.I.P.C.
Dal 10 novembreAl
30 novembre
Analisi di coerenza Budget / Strategia / Sostenibilità
10 novembre
Comitato di Budget di AA.FF./Macrostruttura
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IL SISTEMA DEGLI OBIETTIVI
Per ogni CDR, in coerenza con gli indirizzi strategici:Per ogni CDR, in coerenza con gli indirizzi strategici: Obiettivi qualitativi:Obiettivi qualitativi:
Organizzativi
di Innovazione
Percorsi assistenziali
Obiettivi quantitativiObiettivi quantitativi
i dati di struttura (posti letto, personale);
gli indicatori di attività sanitaria;
le risorse attribuite relativamente ai consumi;
interventi di manutenzione e attrezzature.
Ogni obiettivo viene “pesato” in base alla sua rilevanza Ogni obiettivo viene “pesato” in base alla sua rilevanza strategicastrategica
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COLLEGAMENTO CON IL SISTEMA PREMIANTE
Sistemadegli
Obiettivi
SistemaPremiante
Nucleo diValutazione
Presenza di un fondo per:• Area della Dirigenza• Area del Comparto
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LE VERIFICHE DI BUDGET
IV° trimestreIV° trimestreIII° trimestreIII° trimestreII° trimestreII° trimestreI° trimestreI° trimestre
Sistema di verifiche trimestrali Sistema di verifiche trimestrali degli andamenti rispetto agli obiettivi di Budget
In caso di scostamenti significativi accertati nel corso delle verifiche si procede ad una REVISIONE REVISIONE DEL BUDGETDEL BUDGET
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Azienda USL 2 di Lucca
Il Sistema aziendaledi
Reporting
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Sistema a supporto del processo decisionale strategico Schede
di report
Sistema di reportingSistema di reporting
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Il Sistema di Reporting Aziendale
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Reportistica Aziendale Reportistica Aziendale
Snella, Semplice e Snella, Semplice e facilmente utilizzabilefacilmente utilizzabile
risorse disponibili chiaramente identificate; risorse disponibili chiaramente identificate;
definizione di un intervallo di tempo in cui definizione di un intervallo di tempo in cui raggiungere gli obiettiviraggiungere gli obiettivi
presenza di centri di responsabilita’ degli obiettivi; presenza di centri di responsabilita’ degli obiettivi;
misurabilita’ e condivisione degli obiettivi.misurabilita’ e condivisione degli obiettivi.
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Il Sistema aziendale di Reporting:
ESEMPI DI REPORT
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Indice Report - n° Indice Report - n° XXXX del del mesemese 2011 2011
Scheda ReportColore Scheda Legenda Trend
Obiettivi MeS-RegioneScheda 1
simbolo indicatore progetto Assistenza Territoriale e Integrazione Socio-Sanitaria
Scheda 2 Obtv raggiunto iter previsto
Assistena Ospedaliera Scheda 3 miglioramento - no obtv
procede ma non secondo iter
Prevenzione Collettiva Scheda 4 = stabile fermo
Innovazione Strutturale e Tecnologica Scheda 5 in peggioramento
criticità nella realizzazione
Progetti trasversali Scheda 6
Azioni urgenti Scheda 7
Struttura del Report per il Controllo DirezionaleStruttura del Report per il Controllo Direzionale
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Report per il CONTROLLO DIREZIONALEReport per il CONTROLLO DIREZIONALE
Scheda 1: Obiettivi MeS - RegioneScheda 1: Obiettivi MeS - Regione
Dimensione/Obiettivo ReferenteRisultato
2008
Risultato febbraio
2009
Obiettivo 2009
trend Azioni/Note
Strategie RegionaliCompilazione campo SDO "Titolo di studio"
Dir PPOO 98,20% 98,00% 80%
Riduzione liste di attesa in RSA Dir Z-D VdS:mantenimentoPdL: 85%
vedi nota % abbattimento come da Intese interistituzionali per zona/SdS
Riduzione dei tempi per le procedure di inizio delle Sperimentazioni cliniche
Dir PPOO 60 giorni 60 giorni< 60 giorni
Azioni della DGRT 81/2011
Alimentazione anagrafe formativa regionale
Resp Formaz
90%95% del 2008
100%mancano iniziati e non terminati nel 2008 per completare le informazioni da inviare in regione
Sanità di iniziativa Debito informativo dei dati di governo della medicina convenzionata
Resp Z-D vedi nota vedi notainvio entro 31/03/09
Completezza invio dati Flussi Settore "Medicina predittiva-preventiva" entro il 31/03/09
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ESEMPIO DI SCHEDAESEMPIO DI SCHEDAReport Attività
suddiviso per Unità Operativa
- Indica n° prestazioni in regime di ricovero ordinario - Le Fughe - Le Attrazioni- Le prestazioni eseguita da Privati Accreditati
Il Report Il Report tiene sotto controllo l’andamento della produzione di prestazioni
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Report ConsumiReport Consumi
Report Consumi:• Beni Sanitari • Beni Non sanitari• Manutenzioni e Riparazioni
suddiviso per Unità Operativa