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Guia del Cuerpo Humano 2011 IL CORPO UMANO 1

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IL CORPO UMANO

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Direttore Generale: Luis ChavezDisegno e Diagrammazione: José Torres Agüero

Rappresentanti: Milano: Ricardo Mazuelos / Roma: Miguel SotoRegistro in tramite conttati commerciali / 3338961447 [email protected]

Año 2 - N° 9 - Mayo 2011

E pronta la prima rivista della nuova collezione IL CORPO UMANO per questo anno 2011

MI AGENDA LATINA é cultura, innovazione, comunicazione, attività, educazione, scuola, benessere, lavoro,

crescita, progetti....le persone che partecipano al progetto hanno un obiettivo comune....”creare un futuro capace

d’accogliere le nostre necessità e quelle dei nostri figli” Ho cercato di trasmettere il mio pensiero, quello che è

alla base di questo progetto. Credo e voglio credere che si possa fare molto per ritrovare il valore umano che pian

piano abbiamo perso e che solo attraverso questo valore possiamo realizzare grandi progetti

che saranno il successo della nostra attività.

Editoriale

SommarioIl Sistema Musculare

I Muscoli del Cranio

Il Bacino e Gli Arti Inferiori

Il Sistema Nervoso

Il Sistema Nervoso Centrale

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Pag.14

Pag.18

Pag.24

Pag.28

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tarsali piccole e lunghe che formano il metatar-so e con le quali costituiscono l’arco o ponte del piede. Il piede, infatti, è costruito come un appo-ggio con 3 punti su cui scarica il peso in modo da funzionare come una leva, ingigantendo la forza propulsiva della gamba. Nel camminare, infatti gli archi plantari si appianano e si risolle-

vano distribuendo il peso su tutto l’arco esterno del piede (> 4 ).Le falangi sono omologhe per numero e forma alle corrispondenti ossa della mano, ma de-crescono di volume a partire dal secondo dito. Ciascun dito, ad eccezione dell’alluce, è formato da 3 falangi ( chiamate, a partire dal metatarso, prossimale, media e distale; o prima, seconda e terza ). Le ossa (> 1) sono legate fra loro e con le ossa della gamba da capsule articolari fibrose rinforzate da legamenti che garantiscono la for-za e la resistenza e, al tempo stesso, la mobilità necessaria alla camminata.

pite del femore. Insieme, queste ossa formano l’articolazione del ginocchio che permette fles-sioni ed estensioni non oltre la linea del femore. Il menisco, un corpo cartilagineo, aumenta la

superficie di scarico del femore sulla tibia e con-tribuisce a dare stabilità all’articolazione.La tibia è un osso lungo voluminoso e legger-mente incurvato; il pèrone o perone o fibula, (> 2 ), altrettanto lungo ma molto più sottile, si articola con la tibia ma non arriva al ginocchio. Distalmente, queste 2 ossa lunghe formano con le brevi ossa del tarso l’articolazione tibio-tarsi-ca, o caviglia che scarica il peso del corpo sulle arcate plantari del piede: qui la stabilità è man-tenuta sopratutto grazie al continuo impiego dei muscoli gastrocnemio e soleo. Come nel caso delle ossa del carpo della mano,

anche le ossa del tarso del piede sono organi-zzate in 2 file (>1 ): una posteriore ( compren-dente l’astragalo che partecipa all’articolazione e il calcagno ) e una anteriore con scafoide, cu-boide e 3 ossa cuneiformi ( laterale, intermedio, medio ). Esse sono articolare alle 5 ossa meta-

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Il Sistema MusculareFIBRE, TESSUTI ECARATTERISTICHE

I muscoli sono organi formati sopratutto da tes-suto muscolare sensibile agli stimoli nervosi:

costituiscono il 35-40 % del peso corporeo e sono responsabili dei movimenti e della tonicità del corpo. Quando un muscolo lega 2 ossa si dice che “ha origine” in un osso e “si inserisce” nell’altro: l’origine si riconosce dalla forma del muscolo che, di solito, si assottiglia finendo col tendine, una fascia di tessuto connettivo duro e non elastico che aderisce all’osso. Il tendine può essere lungo, cilindrico e legato in un punto preciso, oppure può essere una falda appiattata (aponeurosi). Un muscolo può avere origine en più ossa; il bicipite ne ha 2, il quadricipite che ne ha 4 ecc. Esso si può inserire anche nella guai-na fibrosa di un altro muscolo contribuendo a potenziare l’azione (>2d), o collegarsi al tessuto sottocutaneo muovendo la cute (muscoli mimici del viso, >1). A seconda della loro origine, i mus-coli si distinguono in:-estrinseci se hanno l’origine esterna e l’inserzione sulle ossa della zona considerata;-intrinseci se hanno origine e inserzione su ossa della parte consideratain base alle caratteristiche del tessuto muscola-re che li forma (>3) i muscoli si distinguono in:* muscolo cardiaco, è di tessuto muscolare cardiaco disposto in fasce a spirale; ogni cellula

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può contrarsi e ritmicamente e tutte si contrag-gano in modo coordinato grazie a un elemen-to anatomico (nodo senoatriale) da cui partono “ondate” di segnale di contrazione che si allar-gano a tutto il cuore regolando il battito. Il cuore è in grado di contrarsi in modo forte e continuato senza affaticarsi;* muscoli lisci, sono di tessuto muscolare liscio e controllano i movimenti involontari degli organi interni (vasi sanguigni, bronchi, tubo digerente, utero, ecc). Sono controllati dal sistema nervoso autonomo e reagiscono con contrazioni lente e regolari che possono protrarsi a lungo.* muscoli scheletrici, sono più de 650, di tessuto muscolare striato, si legano agli strati di tessuto connettivo che avvolgono le ossa. Sono stratifi-cati su più livelli e hanno dimensioni che variano molto: dal grande gluteo (migliaia di fibre in mol-ti strati) allo stapedio (poche fibre nell’orecchio medio). Caratteristica specifica dei muscoli scheletrici è quella di lavorare in coppia, un sin-golo muscolo che si distende non può “spinge-re”. Per piegare e distendere una gamba, perciò, ci devono essere almeno 2 muscoli con azione opposte; l’uno, contraendosi, la piega; l’altro, contraendosi, la distende. Per questo, muscoli o gruppi di muscoli scheletrici che lavorano in coppia sono detti antagonisti. Ogni movimento è il risultato di una interazione muscolare sotto controllo cerebrale che non è necessariamente cosciente se viaggiano in autobus, ad esempio, raggiungiamo la porta con volontà, ma ci man-teniamo in equilibrio grazie a migliaia di azioni muscolari regolate in modo del tutto incosciente dal tronco cerebrale.I muscoli si dividono anche a seconda del tipo di azione che svolgono in:*volontari, controllati coscientemente dal sis-tema nervoso centrale, si contraggono repen-tinamente sviluppando una notevole potenza per brevi periodi di tempo. La maggior parte dei muscoli scheletrici è di questo tipo;*involontari, controllati dal sistema nervoso peri-

ferico, si contraggono in modo indipendente da-lla volontà e sviluppano una media potenza per periodi di tempo lunghi. Questi muscoli sono nu-merosissimi: da quelli che allargano e restringo-no l’iride a quelli che rizzano i pelli della pelle, da quelli che svuotano la vescica a quelli che per-mettono d’inghiottire un boccone anche stando a testa in giù. Il loro funzionamento è regolato dal sistema nervoso periferico; il simpatico si at-tiva in situazioni che richiedono un’azione rapi-da (come l’aumento del ritmo cardiaco in caso di pericolo), mentre il parasimpatico si attiva quan-do il corpo è a riposo. La muscolatura involonta-ria è molto sensibile anche a certi ormoni, i con-trolli endocrini sono paralleli a quelli dal sistema nervoso secondario. Il sistema nervoso centrale inoltre intervienemodulando i messaggi invo-lontari: ciò accade; ad esempio, se la vescica è piena e la volontà contrasta l’azione involontaria che ne determina lo svuotamento.

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Muscoli del CranioFanno gruppo a sé i muscoli di padiglione auri-colare e orecchio medio, globo oculare, lingua, palato, molle e faringe. Gli altri si distinguano in: - estrinseci hanno origine nello scheletro assia-le (spalle, collo, petto) e inserzione sul cranio; determinano la mobilità complessiva della testa sul tronco. Divise in zone, spesso prendono il nome della ossa d’inserzione (>4).-intrinseci: sono quelli della masticazione e i pe-llicciai o cutanei (>1,2), con funzione mimiche e di copertura. Nell’uomo, il tessuto muscolare cutaneo capace di moto volontario si trova solo nel volto: questi pellicciai hanno origine nelle ossa e inserzione nella fascia cutanea profonda o corrugano o distendono la pelle assicurando tensione cutanea ed espressione. Non tutti però sono uguali: se molte persone possono muovere il naso, solo poche riescono a muove-re il cuoio capelluto o ad arrotondare la lingua verso il baso. Sono capacità geneticamente de-terminate.

I Muscoli DorsaliLa colonna vertebrale è resa resistente e flessi-bile da una rete di legamenti e da numerosi strati di muscoli scheletrici. Quelli che la sostengono e muovono sono sopratutto dorsali alle verte-bre: i muscoli spinodorsali formano lo strato più profondo; gli spinocostalisono appena più su-perficiali, paralleli alla colonna; gli spinoappen-dicolari, i suboccipitali, i prevertebrali del collo, i muscoli retti anteriori (ventrali rispetto alla co-lonna) e i muscoli sacrococcige (in posizione vertebrale) sono in strati ancor più superficiali.

I Muscoli del TroncoSi distinguono in:-Muscoli del Torace intrinseci sono 12 paia di elevatori delle coste; 11 interdorsali per lato; sottocostali e traverso del torace nella faccia in-terna anteriore del torace

Quelli estrinseci sono i toracoapendicolari, gli spinoappendicolari e gli spinocostali. Il diafra-mma è un ampio muscolo piatto che separa la cavità toracica da quella addominale a ha origi-ne nella ossa lombari, nelle coste e nello sterno. Si fonde superiormente con la pleura, e inferior-mente col peritoneo, ha forma a cupola con la sommità nella cavità toracica ed è traverso dai vasi principali e dall’esofago. Coi suoi movimenti contribuisce alla respirazione- Muscoli dell’addome: avvolgono l’intera cavi-tà. Sono il retto, il piramidale, l’obliquo esterno e l’obliquo interno, il traverso, il cremastere e il quadrato dei lombi.

Il Cinto Scapolare e Gli Arti SuperioriI muscoli estrinseci che s’inseriscono sulle ossa dell’arto superiore e del cinto hanno origine nel tronco. Sono i toracoappendicolari e gli spinoa-ppendicolari cui sono annesse varie borse mu-cose che facilitano lo scorrimento di piani mus-colari e tendini.I muscoli intrinseci sono gli anteriori e i posterio-ri del braccio, gli anteriori, i laterali e i posteriori

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dell’avambraccio, e i muscoli della mano (>3).

Il Bacino e Gli Arti InferioriSono divisi in 4 gruppi secondo la parte dell’arto in cui hanno l’inserzione (>1,2,3,4,5);muscoli dall’anca (interni ed esterni), della coscia (an-terolaterali e posteromediali); della gamba (an-teriori, laterali e posteriori), del piede ( dorsali e plantari): l’area plantare del piede è coperta dall’aponeurosi plantare sottocutanea, una for-mazione fibrosa simile a quella che copre il pal-mo della mano ma molto più spessa: entrambe separano tutti i muscoli dalla cute.

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Il Sistema Nervoso e Gli Organi Di SensoE un complesso sistema biologico (>1) diviso

in parti che collaborano strettamente:* un sistema di recettori registra la variazioni esterne e interne e le trasforma in simboli nervo-si permettendo l’interazione dell’organismo con l’ambiente e la percezione di sè;* una rete di nervi afferenti ed efferenti co-llega i recettori con organi che elaborano, me-morizzano e producono una risposta agli sti-moli giunti attraverso la rete nervosa. E formata dall’encefalo, circa 1300 g di massa neuronale compatta alloggiata nella scatola cranica, e dal midollo spinale, prolungamento dell’encefalo che decorre nel canale vertebrale;* un sistema nervoso periferico (>2) collega il sistema centrale con ogni parte del corpo: è for-mato dai centri nervosi (gangli), che elaborano gli stimoli involontari, e dai nervi che trasmetto-no gli impulsi che regolano le funzioni fisiolo-giche indipendentemente dalla nostra volontà. Essi appartengono a 2 gruppi ad azione spesso antagonista:- il sistema nervoso ortosimpatico, formato da 2 catene di gangli pari e simmetriche rispetto alla colonna vertebrale, ha fibre organizzate in ples-si che si distribuiscono a tutti gli organi lungo il percorso delle arterie. Svolge attività di contro-llo e coordinamento simili e in genere opposte a quelle del sistema nervoso parasimpatico (>3);-il sistema nervoso parasimpatico, forma-to essenzialmente dal nervo vago controlla l’omeostasi e le funzioni degli organi interni.

I NerviSono fasci di cellule che trasmettono di caratte-re elettrochimico. Si dividono in:-nervi afferenti o sensori: trasportano i messag-gi raccolti dai recettori al sistema centrali;-nervi efferenti o motori: trasportano gli impulsi nervosi dal sistema centrale agli organi del cor-po (muscolo o ghiandola endocrina)

I Circuiti NervosiLe fibre nervose o cellule neuronali o neuro-ni hanno un corpo centrale con prolungamenti (dendriti) in contatto con altre cellule. Alcuni ne hanno 1o 2 più sviluppati (assoni) che li colle-gano a cellule lontane. I neuroni sono anche interconnessi fra loro: ad esempio, le fibre del sistema centrale sono raggruppate e organizza-te in modo da rafforzare il segnale nervoso che tenderebbe a smorzarsi passando da una fibra all’altra, quelle della corteccia cerebrale, diverse fra loro (piramidali, stellate, ecc, >2),sono dis-poste in strati e collegate da numerosi dendriti che formano circuiti neuronici di varia comples-sità, quelle del midollo spirale che determinano l’attività muscolare sono coadiuvate da neuroni legate ai gangli spinali o dorsali, alla corteccia cerebrale o ad altre aree del sistema nervoso, e anche le fibre del sistema periferico sono in stretto contatto fra loro: i plessi del simpatico sono cosi intricati che è difficilissimo seguire con precisione il percorso di un singolo nervo. I legami fra neuroni possono avere effetti diverse

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sull’impulso trasmesso:- se un neurone è in contatto con molti altri e trasmette l’impulso “a cascata” si ha un circuito nervoso divergente o amplificatore (> 1a) che induce un’ampia risposta anche a uno stimolo debole;

- se il segnale nervoso è raccolto da più neuroni collegati “a piramide” si ha un circuito conver-gente (>1b); la risposta è rapida e uniforme;- se il segnale nervoso percorre una catena di neuroni dove una diramazione lo fa “tornare in dietro” si ha un circuito ricorrente o riverberan-te (>1c) e si trasforma in un segnale continuo;- se un neurone ne stimola contemporanea-mente altri che convergono su un solo neuro-ne terminale si ha un circuito in parallelo (>1d); un solo stimolo provoca una scarica di impulsi che eccita a lungo il neurone terminale.

I neuroni però s’intrecciano in mille modi diversi sommandosi, inibendosi e influenzandosi a vi-cenda secondo la disposizione, il tipo di collega-menti delle diverse soglie di eccitabilità ecc.

IL SISTEMA NERVOSOCENTRALE

E una struttura estremamente complessa che ogni secondo raccoglie milioni di stimoli, li

elabora e li memorizza adattando le risposte del corpo alle condizioni diverse, ciascuna divisa en elementi con nomi diversi secondo le funzioni svolte.

L’encefaloE formato in media da oltre 10 miliardi di neuroni circondati da cellule della nevroglia, o glia (dal greco-colla) 10 volte più numerose. Neuroni e glia formano il tessuto cerebrale morbido e ge-latinoso che mantiene la forma perche è conte-nuto dalla scatola cranica. L’encefalo è avvolto dalle meningi (>3) membrane con funzione pro-

tettiva e nutritiva:- la dura madre, più estrema e solida;- l’aracnoide, reticolata e percorsa da numero-si canali di liquido cefalorachidiano;- la pia madre, più sottile.

Esse rivestono anche il midollo spinale saldan-dosi nel filamento coccigeo. Tra l’una e l’altra si trovano vasi sanguigni e fibre nervose immersi nel liquido cefalorachidiano che circola nei ven-tricoli (cavità dell’encefalo) e nel canale mido-llare.L’encefalo è diviso in :- romboencefalo, comprende midollo allunga-to, cervelletto e ponte;- mesencefalo, con il tetto mesencefalico;- proencefalo, comprende cervello, talamo e ipotalamo.Ciascuna parte corrisponde a un compartimen-to anatomico e funzionale:* il cervello è la maggior parte dell’encefalo (cir-ca 1200 g.) e ha funzioni di recezione ed elabo-razione degli stimoli fino alle più elevate attività psichiche;* il cervelletto controlla sopra tutto i movimenti muscolari di precisione:* il sistema limbico è coinvolto nella memorizza-zione e nell’elaborazione delle emozioni;* l’ipotalamo controlla l’ipofisi e numerosi altri funzioni vitali;* il tronco cerebrale, de cui fa parte anche il tala-mo “smista” i messaggi in arrivo a e in partenza da altre zone encefaliche;* il midollo spinale è la prosecuzione del tronco cerebrale e controlla alcune condizioni interne come pressione sanguigna e ritmo respiratorio.

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