controllo di processo
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8/15/2019 Controllo di Processo
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
Prof. Roberto Pisano
ntroduzione al corso di Controllo e
strumentazione per i processi
chimici
Roberto Pisano
Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia
e-mail: [email protected]
Tel. 011 0904679
POLITECNICO DI TORINO
Corso di Laurea in Ingegneria Chimica e Alimentare
Sinossi
1. Organizzazione del corso
2. Riferimenti e materiale didattico
3. Modalità di verifica dell’apprendimento
4. Calendario delle lezioni
5. Introduzione al controllo di processo
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 2/41
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
Prof. Roberto Pisano
Lezioni ed esercitazioni
Lezioni in aula , che trattano gli aspetti teorici della dinamica e del
controllo di processo.
Esercitazioni in aula , che vertono a valutare la capacità dello
studente a eseguire calcoli applicativi che richiedono la
conoscenza degli aspetti teorici.
Esercitazioni al laboratorio informatico , che supportano quelle fatte
in aula e prevedono il progetto di un controllore per un processo
assegnato dal docente (lavoro di gruppo ).
Esercitazioni al laboratorio sperimentale , che prevedono il
progetto di un sistema di controllo in retroazione per un serbatoio
riscaldato e perfettamente miscelato (lavoro di gruppo ).
Esercitazioni di tutoraggio , al termine di ciascun argomento si
assegneranno degli esercizi (con risultato) per la verificadell’apprendimento. Coloro i quali riscontrassero difficoltà o
avessero dubbi, potranno risolverli con l’aiuto dello studente
coadiutore.
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 3/41
Riferimenti & Consulenza
Consulenza su aspetti teorici & esercizi
Prof. Roberto Pisano
Lunedì, ore 14.30 – 16.00
Ufficio del docente presso DISAT, ingresso 3, piano 2
Per meglio gestire il tempo a disposizione, occorre prenotarsi via
e-mail ([email protected]).
Consulenza su Esercitazioni in aula
Dott. Luigi Carlo Capozzi
e-mail: [email protected]
Tel. 011 090 4695
Tutoraggio & Esercitazione di laboratorio
Andrea Arsiccio
L’orario e l’aula in cui si svolgeranno gli incontri di tutoraggio
saranno definiti durante il corso.
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 4/41
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
Prof. Roberto Pisano
Programma
Introduzione al controllo di processo
Specifiche e necessità del controllo per un impianto di processo
Configurazioni generali di sistemi di controllo: feedback e
feedforward
Struttura e componenti del sistema di controllo e risposta in
transitorio
Studio del comportamento dinamico di processi chimici
Modellazione matematica
Bilanci macroscopici e locali di materia, energia e quantità di
moto
Elementi introduttivi all’analisi dinamica: trasformata di Laplace
Dinamica dei sistemi lineari a basso ordine e di ordine superiore
Sistemi a risposta inversa e con ritardo
Analisi della risposta in frequenza
Derivazione di modelli semi-empiriciPolitecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 5/41
Programma
Controllo di processi chimici
Controllo di sistemi SISO (single-input/single-output)
Controllori in retroazione (feedback) e loro progettazione
Controllori in anteazione (feedforward) e loro progettazione
Controllori avanzati per processi con dinamiche “complesse”
Strumentazione di processo
Monitoraggio del processo: misura di portata, temperatura,
pressione, viscosità e composizione
Acquisizione di dati sperimentali nel laboratorio didattico e
simulazione dinamica di un processo reale
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 6/41
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
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Programma
Simulazione di processo
Introduzione ai simulatori dinamici (Simulink).
Diagrammi di Bode e Nyquist, calcolo di zeri di polinomi, e
calcolo del diagramma del luogo delle radici
Simulazione dinamica dei processi chimici con Simulink
Simulazione dinamica di sistemi di controllo feedback e
feedforward con Simulink
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 7/41
Sinossi
1. Organizzazione del corso
2. Riferimenti e materiale didattico
3. Modalità di verifica dell’apprendimento
4. Calendario delle lezioni
5. Introduzione al controllo di processo
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 8/41
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
Prof. Roberto Pisano
Riferimenti e materiale didattico
Riferimenti bibliografici
Seborg, D.E., T.F. Edgar, D.A. Mellichamp and F.J. Doyle III,Process Dynamics and Control. John Wiley & Sons, New York,
2011.
Ogunnaike, B. A., Ray, H. E. Process Dynamics, Modeling and
Control. Oxford University Press, 1994.
Altri riferimenti
Stephanopoulos, G., Chemical process control : an introduction
to theory and practice. PTR Prentice Hall, 1984.
Douglas, J. M., Process Dynamics and Control, PTR Prentice
Hall, 1972.
Materiale didattico
I lucidi delle lezioni sono disponibili sulla pagina del corso.
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 9/41
Sinossi
1. Organizzazione del corso
2. Riferimenti e materiale didattico
3. Modalità di verifica dell’apprendimento
4. Calendario delle lezioni
5. Introduzione al controllo di processo
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 10/41
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
Prof. Roberto Pisano
Modalità di verifica dell’apprendimento
Organizzazione dell’esame
La verifica dell’apprendimento avviene mediante una provascritta e (facoltativo) un colloquio orale.
Se si è superato l’esame scritto, lo studente può decidere di
concludere l’esame (in questo caso il voto massimo ottenibile è
32/30, 30/30 esame scritto e 2/30 relazione di gruppo) oppure
sostenere il colloquio orale.
Esercitazione di calcolo e sperimentale
Lo studente è tenuto a partecipare al laboratorio sia informatico
sia sperimentale e dovrà presentare una relazione di gruppo
entro la fine del corso.
La relazione sarà valutata e darà diritto a un punteggio
aggiuntivo non superiore a 2 punti. La relazione di laboratorio, inoltre, potrà essere oggetto di
discussione durante il colloquio, e ciascun componente del
gruppo dovrà assumersene la completa responsabilità.Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 11/41
Modalità di verifica dell’apprendimento
Prova scritta
Per sostenere la prova scritta occorre aver conseguito una
valutazione sufficiente dell’esercitazione di laboratorio.
La prova scritta si basa su due/tre esercizi di tipo applicativo, che
richiedono una conoscenza congiunta degli aspetti teorici e di
quelli di calcolo, e di uno/due quesiti di teoria.
Lo svolgimento della prova richiede circa due ore durante le
quali lo studente non può consultare né libri né appunti.
Colloquio orale
Per sostenere il colloquio orale è necessario aver conseguito
almeno 18/30 nella prova scritta. Il colloquio prevede la discussione della relazione di gruppo, una
domanda di approfondimento sugli aspetti teorici, un esercizio di
tipo applicativo e un quesito sulla strumentazione industriale.
Il colloquio orale richiede 30/45 minuti.
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 12/41
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
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Sinossi
1. Organizzazione del corso
2. Riferimenti e materiale didattico3. Modalità di verifica dell’apprendimento
4. Calendario delle lezioni
5. Introduzione al controllo di processo
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 13/41
Calendario delle lezioni (1)
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 14/41
Il calendario delle lezioni sarà pubblicato sulla pagina del corso conla seguente notazione.
EA Esercitazione in aula
LAB Esercitazione al laboratorio sperimentale
LA B Esercitazione al laboratorio informatico
L Lezione in aula
TU Tutoraggio
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
Prof. Roberto Pisano
Sinossi
1. Organizzazione del corso
2. Riferimenti e materiale didattico3. Modalità di verifica dell’apprendimento
4. Calendario delle lezioni
5. ntroduzione al controllo di processo
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 15/41
ntroduzione al controllo di processo
Ogni singola unità di processo, o combinazione di unità di processo,usata per la conversione di materie prime in prodotti finiti è un
processo chimico.
Il funzionamento di un processo/impianto
chimico è definito da fenomeni e
grandezze che possono cambiare nel
tempo.
Condurre l’impianto implica, quindi,
controllare il suo funzionamento in
accordo con le condizioni operative di
progetto (condizioni nominali) o, in
alternativa, secondo regimi alternativi
dettati da specifiche esigenze di processo.
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 16/41
Prodotto finito
EnergiaMaterie
prime
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
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ntroduzione al controllo di processo
Vi è stata assegnata la gestione di un miscelatore (perfettamente
miscelato) e dovete garantire che la composizione della corrente in
uscita dal serbatotio () resti costante nel tempo e pari a un valoredesiderato ().
A questo scopo ho due alternative:
1. Non tocco niente fino a quando non
si presenta un problema! E nel caso
si presentasse, lo ignoro.
2. Progetto un sistema automatico che
monitora la concentrazione in uscita
e interviene in caso di scostamenti
dal valore desiderato.
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per i processi chimici Lezione 01 – 17/41
c1, f 1 c2, f 2
c3, f 3
ntroduzione al controllo di processo
Strategia 1 (Non seguirla!)
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per i processi chimici Lezione 01 – 18/41
Tutto
procede
bene?
Non toccare!
Hai
toccato
qls?Idiota!
Sei spacciato!
Puoi
scarica re
responsabil
ità? Ignora il
problema
I tuoi
colleghi
lo sanno?
Non c’è alcun
problema
Sei in
pericolo
?
Nascondi il
problema
Sì No
Sì No
No
Sì
Sì
No
Sì
No
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
Prof. Roberto Pisano
ntroduzione al controllo di processo
Strategia 2. Controllo automatico del processo
1. Monitorare le variabili indicatrici dello stato del processo;2. Manipolare quelle variabili di processo, che sono legate alla
sicurezza, la produttività e qualità del prodotto, in modo da
migliorare le condizioni del processo stesso.
La dinamica e il controllo dei processi chimici è
quella parte dell’ingegneria chimica che si occupa
dell’analisi, della progettazione e implementazione
dei sistemi di controllo che facilitano il
raggiungimento di obiettivi specifici quali operare in
sicurezza e garantire la quantità (e qualità) della
produzione.
Babatunde A. Ogunnaike
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 19/41
ntroduzione al controllo di processo
Nella conduzione del processo occorre, inoltre, tenere conto diaspetti tecnici, economici, sociali e di legge. In particolare, le unità di
processo devono operare in:
1. Sicurezza: occorre operare lontano da condizioni che possono
rivelarsi pericolose per la sicurezza degli operatori e della
popolazione limitrofa all'impianto. A tale scopo è necessario
tenere sotto controllo tutte le emissioni, e prevenire anomalie,
malfunzionamenti e incidenti.
2. Nel rispetto delle specifiche di produzione: l'impianto deve
essere gestito in modo da mantenere il livello di qualità e
produzione desiderato. Infatti, il prodotto che non rispetta lespecifiche di qualità è trattato come un rifiuto o, dove possibile,
riprocessato a fronte di un costo aggiuntivo.
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 20/41
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
Prof. Roberto Pisano
ntroduzione al controllo di processo
3. tenendo conto degli aspetti economici: la conduzione
dell’impianto deve adeguarsi alle specifiche di mercato che
cambiano con la richiesta, la disponibilità delle materie prime e
la quotazione prodotto finale.
4. nel rispetto dei vincoli di legge e operativi: occorre tenere conto
dei vincoli di legge relativi alle emissioni, produzione di reflui e
scarti di produzione, e smaltimento dei rifiuti di processo, nonché
di quelli operativi necessari per una corretta conduzione
dell’impianto e l’esercizio adeguato delle apparecchiature.
In generale, il controllo di processo deve rispondere a varie
necessità:
‒ soppressione dei disturbi esterni;
‒ garantire la stabilità del processo;
‒ ottimizzazione del processo;
‒ …
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 21/41
Problema di regolazione vs asservimento
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 22/41
Si possono distinguere due problemi di controllo: i problemi diregolazione e quello di asservimento.
La differenza tra un regolatore e un controllore ad asservi-
mento risiede nel fatto che il valore desiderato della variabile
che si vuole controllare (setpoint ) è costante in un caso e
variabile nell’altro.
Esempio. Si consideri il controllo della temperatura dell’acqua
per la doccia di casa. Definire in quali condizioni il problema di
controllo è di regolazione e in quali è di asservimento.
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
Prof. Roberto Pisano
Gerarchia del controllo di processo
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 23/41
Variabili di processo
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 24/41
Cos’è una variabile di processo?
E’ una grandezza fisica (pressione, temperatura, composizione,
portata massica o molare, etc..) che descrive lo stato di un processo
e il cui valore può variare nel tempo.
E un parametro di processo?
Come si classificano le variabili di processo?
variabili di
processo
variabili di
ingresso
variabili
manipolate
variabili
misurabili
variabili non
misurabili
Variabili
disturbo
variabili
misurabilivariabili non
misurabili
variabili distato
variabili di
uscita
variabili
misurabili
variabili non
misurabili
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
Prof. Roberto Pisano
Vapore
N
Vapore
OUT
Fluido di
processo
N
Fluido di
processo
OUT
Variabili di processo. Esempio
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 25/41
Identificare e classificare le variabili per i seguenti processi:
Processo 1. Scambiatore di calore coassiale
? Obiettivo del sistema di controllo? Attuatori
? Elementi di misura
Identificare e classificare le variabili per i seguenti processi:
Processo 2. Reattore chimico (con reazione esotermica)
? Obiettivo del sistema di controllo
? Attuatori
? Elementi di misura
Variabili di processo. Esempio
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 26/41
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
Prof. Roberto Pisano
Controllo di processo – Esempio
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 27/41
Si consideri un miscelatore a cui convergono due correnti:
1. La linea 1 è una miscela di due componenti (A e B) la cui portatamassica (w 1) è costante, mentre la frazione massica di A cambia
nel tempo (x 1);
2. La linea 2 contiene solo il componente A (x 2=1). La sua portata è
modulabile per mezzo di una valvola di controllo.
Sia x la frazione di A nella
corrente in uscita e x d il suo
valore desiderato.
Controllo di processo – Esempio
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 28/41
Definire gli obiettivi dello controllo di processo.
? Sicurezza
? Specifiche di produzione
? Altro
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
Prof. Roberto Pisano
Soppressione dei disturbi esterni – Esempio
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 29/41
Si consideri il problema di mantenimento della composizione della
corrente in uscita (x ) al suo valore desiderato (x d
) a fronte di disturbi
esterni sulla composizione della corrente 1.
Sia la portata di alimentazione della corrente 1 un parametro di
processo.
Il problema può essere
studiato da due prospettive:
― Ingegnere di processo
― Ingegnere di controllo
Soppressione dei disturbi esterni – Esempio
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 30/41
Ingegnere di processo
Se il valore nominale di x 1 è , qual è il valore nominale di
w 2 richiesto per produrre il valore desiderato di concentra-
zione di uscita x d ?
Bilancio di materia in condizioni stazionarie
uscita + accumulo = entrata + generazione
globale:
componente A:
Si ricorda che e , quindi l’equazione di progetto
per il
sistema in esame risulta essere:
Se le nostre assunzioni sono corrette e , il valore di garantisce il
risultato x = x d . Questo sarebbe ancora valido se le condizioni operative
cambiassero?
1x
1 2
0 w w w
1 1 2 2
0 w x w x wx
2
1x d
x x
12 1
1d
d
x x w w
x
1 1x x 2w
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
Prof. Roberto Pisano
Soppressione dei disturbi esterni – Esempio
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 31/41
Ingegnere di controllo
Si consideri il caso in cui x d cambi nel tempo. Come possogarantire che la composizione della corrente in uscita sia
uguale (o in prossimità) al valore desiderato?
Soluzio e 1. Controllo in retroazione: misuro x e manipolo w 2 .
Come faccio a manipolare w 2 ?
1. Controllo manuale
2. Controllo automatico
2 2 c d w t w K x x t
Soppressione dei disturbi esterni – Esempio
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 32/41
Ingegnere di controllo
Si consideri il caso in cui x d cambi nel tempo. Come posso
garantire che la composizione della corrente in uscita sia
uguale (o in prossimità) al valore desiderato?
Soluzio e 2. Controllo in anteazione: misuro x 1 e manipolo w 2 .
Come faccio a manipolare w 2 ?
Uso un modello matematico del
processo:
1
2 11
d
d
x x t w t w
x
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
Prof. Roberto Pisano
Soppressione dei disturbi esterni – Esempio
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 33/41
Ingegnere di controllo
Si consideri il caso in cui x d cambi nel tempo. Come possogarantire che la composizione della corrente in uscita sia
uguale (o in prossimità) al valore desiderato?
Soluzio e 3. Misuro x 1 e x, manipolo w 2 . (Combinazione metodo 1 e
2)
Soluzio e 4. Collaborazione tra ingegnere di controllo e ingegnere di
processo.
Uso un serbatoio più grande in modo che un eventuale disturbo
sulla concentrazione in ingresso è smorzato da un più elevato
volume di liquido. Questa soluzione, però, comporta un aumento delcosto di investimento.
Schema a blocchi di un sistema di controllo
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 34/41
Processo
Controllore
outputinput
schema di controllo in retroazione
disturbo
Processo
Controllore
outputinput
schema di controllo in anteazione
disturbo
Processo
Controllore
outputinput
schema di controllo a ciclo aperto
disturbo
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8/15/2019 Controllo di Processo
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Lezione 1 - Introduzione al controllo di processo
Controllo in anteazione vs. retroazione
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 35/41
Controllo in retroazione Controllo in anteazione
Si basa sul monitoraggio della
variabile di uscita.
Si basa sul monitoraggio del
disturbo in ingresso.
Monitoraggio continuo delle
variabili di uscita e, quindi,
dello stato del processo.
Non considera lo stato del
sistema.
L’azione di controllo è
intrapresa dopo che l’effetto del
disturbo si è manifestato sul
processo.
Agisce anticipando l’effetto del
disturbo.
Progettazione di un sistema di controllo
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 01 – 36/41
1. Definizione degli obiettivi del controllo (variabile controllata).
2. Selezionare la variabile controllata.
3. Selezione delle variabili misurate:
― in modo da garantire un efficace monitoraggio della dinamica
del processo;
― sulla base di disponibilità di misure primarie (i.e. dirette) o
secondarie (i.e. inferenziali):
variabili di processo non misurabili direttamente;
strumenti di misura non affidabili o troppo costosi;
tempi di ritardo nella misura.
4. Selezione delle variabili manipolate, vale a dire individuare le
variabili di ingresso che si vuole modificare per conseguire
l’obiettivo del sistema di controllo.