contro l’invasione di “grandi opere” digiuno di massa · a4 ve-ts terza corsia passante...

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POSTE ITALIANE SpA Spediz. in A. P., DL 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, NE/VE. Dir. resp. Michele Boato. Editore: Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”, Viale Venezia, 7 Mestre. N° ROC 21728 Stampa: Eurooffset, Martellago VE IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CMP DI VENEZIA PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI di Michele Boato Don Albino Bizzotto, animatore dell’associazione Beati i Costruttori di pace e di Radio Cooperativa, ha digiunato a sola acqua per 14 giorni, dal 16 al 29 agosto. Lo ha fatto sotto una tenda e dentro un camper, nel cortile dell’associazione, a Padova. Una protesta per risvegliare l’attenzione di cittadini ed istituzioni sull’invasione del Veneto, da parte di una se- rie interminabile di “Grandi Opere” (strade, mega centri commer- ciali, ospedali elefantiaci) quasi sempre inutili, costosissime, e ad alto impatto ambientale. Un elenco, incompleto e aggiornato dai vari visitatori che arrivavano da tut- ta la Regione, era appeso al camper (come si vede nella foto); lo riportia- mo qui sotto. Venerdì 30 agosto, il testimone è passato al Comune di Marano Vicenti- no (VI), dove, per 13 giorni a rotazione, si è coinvolta tutta la Giun- ta e alcuni consiglieri: dalla sindaca, Piera Moro, ai consiglieri Alessan- dra Cavedon e Domenico Turcato proseguendo, lunedì 2, con Antonio Cen- tomo, assessore, fino a Paola Sbalchiero (presidente del Consiglio Comuna- le) e, mercoledì 11 settembre, Francesco Luca (assessore). L’obiettivo ge- nerale è lo stesso, ma in particolare la giunta lotta contro la trasforma- zione di una ex cava in discarica di rifiuti speciali. n° 74 SETTEMBRE 2013 - bimestrale dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer, aderente alla Rete Ambiente Veneto redazione: viale Venezia, 7 - Mestre tel/fax 041.935.666 [email protected] www.ecoistituto-italia.org CONTROL’INVASIONEDI“GRANDIOPERE” DIGIUNO DI MASSA IL 28 E 29 SETTEMBRE CON DON ALBINO BIZZOTTO LE GRANDI OPERE VENETE Alcune in “PROJECT FINANCING” Valdastico sud valdastico nord Autostrada Pedemontana Veneta Autostrada nuova Romea (E55) Autostrada Nuova Valsugana veneta SPV A4 VE-TS terza corsia Passante Mestre (opere di completamento) Autostrada medio padana veneta Nogara-Mare Sistema tangenziali venete A27 Nord Cadore Padana inferiore (SR 10) A4 Alvisopoli- Bibione GRA Padova Tangenziale NE Vicenza Tangenziale Nord VR, traforo Torricelle (1 MILIARDO) Strada mediana Verona A4-A22 SS51 D'Alemagna-Cortina Porto commerciale di Venezia Raccordo A15-A22 Tangenziale di Treviso A22, terza corsia Camionabile Padova-Chioggia TAV Venezia -Trieste Passante Nord-Rovigo (distrugge il parco Langer) Treviso-Meolo-mare (210 milioni) By-pass Favaro Veneto By-pass Campalto (50 milioni) Quadrante di Tessera (VE) Piattaforma container (Mira) Motorcity di Verona Venetocity (Dolo-Pianiga) I GRANDI OSPEDALI VENETI in “Project financing” All’ANGELO e Centro Protonico - Mestre SANTORSO - Alto Vicentino - Vicenza TREVISO (ristrutturazione) Nuovo Ospedale di PADOVA “DELLA DONNA E DEL BAMBINO” - Bassa Padovana BORGO ROMA (RISTRUTTURAZIONE) Verona MESTRE - Sabato 21 settembre MOSTRA e CONVEGNO IL MONDO di Gianfranco ZAVALLONI Centro CittAperta via Col Moschin a 300 metri dalla stazione FS Domenica 22 settembre GAIA – FIERA della CITTAPERTA Giardini via Piave di fronte alla stazione ROVIGO - Domenica 29 settembre XI MARCIA POLESANA PER LA PACE ore 10.30 - 13 Incontro con testimonianze sulla Disobbe- dienza Civile al Parco Langer (uscita Rovigo-Boara, via Bra- mante 15, a fianco Casa di riposo Serena di Rovigo) Ore 15.30 Partenza Marcia di 5 km dal Parco Langer (che ri- schia la distruzione dall’ennesima, inutile, superstrada Passante) Ore 17.30 ritorno al Parco e interventi di don Albino Bizzotto e Mi- chele Boato. Visione, presenti i registi, del film “God save the green”. continua a pg. 7 programma completo a pagina 3

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di Michele Boato

Don Albino Bizzotto, animatore dell’associazione Beati i Costruttori dipace e di Radio Cooperativa, ha digiunato a sola acqua per 14 giorni,dal 16 al 29 agosto. Lo ha fatto sotto una tenda e dentro un camper, nelcortile dell’associazione, a Padova. Una protesta per risvegliare l’attenzionedi cittadini ed istituzioni sull’invasione del Veneto, da parte di una se-rie interminabile di “Grandi Opere” (strade, mega centri commer-ciali, ospedali elefantiaci) quasi sempre inutili, costosissime, e adalto impatto ambientale. Un elenco, incompleto e aggiornato dai vari visitatori che arrivavano da tut-ta la Regione, era appeso al camper (come si vede nella foto); lo riportia-mo qui sotto.Venerdì 30 agosto, il testimone è passato al Comune di Marano Vicenti-no (VI), dove, per 13 giorni a rotazione, si è coinvolta tutta la Giun-ta e alcuni consiglieri: dalla sindaca, Piera Moro, ai consiglieri Alessan-dra Cavedon e Domenico Turcato proseguendo, lunedì 2, con Antonio Cen-tomo, assessore, fino a Paola Sbalchiero (presidente del Consiglio Comuna-le) e, mercoledì 11 settembre, Francesco Luca (assessore). L’obiettivo ge-nerale è lo stesso, ma in particolare la giunta lotta contro la trasforma-zione di una ex cava in discarica di rifiuti speciali.

n° 74 SETTEMBRE 2013 - bimestrale dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer, aderente alla Rete Ambiente Venetoredazione: viale Venezia, 7 - Mestre tel/fax 041.935.666 [email protected] www.ecoistituto-italia.org

CONTRO L’INVASIONE DI “GRANDI OPERE”

DIGIUNO DI MASSAIL 28 E 29 SETTEMBRE CON DON ALBINO BIZZOTTO

LLEE GGRRAANNDDII OOPPEERREE VVEENNEETTEEAlcune in “PROJECT FINANCING”

Valdastico sudvaldastico nordAutostrada Pedemontana VenetaAutostrada nuova Romea (E55)Autostrada Nuova Valsugana veneta SPVA4 VE-TS terza corsiaPassante Mestre (opere di completamento)Autostrada medio padana veneta Nogara-MareSistema tangenziali veneteA27 Nord CadorePadana inferiore (SR 10)A4 Alvisopoli- BibioneGRA PadovaTangenziale NE VicenzaTangenziale Nord VR, traforo Torricelle (1 MILIARDO)Strada mediana Verona A4-A22SS51 D'Alemagna-CortinaPorto commerciale di VeneziaRaccordo A15-A22Tangenziale di TrevisoA22, terza corsiaCamionabile Padova-ChioggiaTAV Venezia -TriestePassante Nord-Rovigo (distrugge il parco Langer)Treviso-Meolo-mare (210 milioni)By-pass Favaro VenetoBy-pass Campalto (50 milioni)Quadrante di Tessera (VE)Piattaforma container (Mira)Motorcity di VeronaVenetocity (Dolo-Pianiga)

I GRANDI OSPEDALI VENETIin “Project financing”

All’ANGELO e Centro Protonico - MestreSANTORSO - Alto Vicentino - VicenzaTREVISO (ristrutturazione)Nuovo Ospedale di PADOVA“DELLA DONNA E DEL BAMBINO” - Bassa PadovanaBORGO ROMA (RISTRUTTURAZIONE) Verona

MESTRE - Sabato 21 settembre MOSTRA e CONVEGNOIL MONDO di Gianfranco ZAVALLONICentro CittAperta via Col Moschina 300 metri dalla stazione FS

Domenica 22 settembreGAIA – FIERA della CITTAPERTAGiardini via Piave di fronte alla stazione

ROVIGO - Domenica 29 settembreXI MARCIA POLESANA PER LA PACEore 10.30 - 13 Incontro con testimonianze sulla Disobbe-dienza Civile al Parco Langer (uscita Rovigo-Boara, via Bra-mante 15, a fianco Casa di riposo Serena di Rovigo)Ore 15.30 Partenza Marcia di 5 km dal Parco Langer (che ri-schia la distruzione dall’ennesima, inutile, superstrada Passante) Ore 17.30 ritorno al Parco e interventi di don Albino Bizzotto e Mi-chele Boato. Visione, presenti i registi, del film “God save the green”.

continua a pg. 7

programma

completo

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2 TERA e AQUA Settembre 2013

di Stefano Boato

Il 27 novembre 2012 l’Ufficio legislati-vo del Ministero dei Beni culturali epaesaggistici ha formalmente con-fermato a Regione e Comune l’esi-stenza della tutela paesaggistica (inattesa del piano paesaggistico) peruna fascia territoriale di 300 metrilungo la conterminazione laguna-re. La conterminazione era già caloro-

samente discussa da oltre un anno nel-l’ambito della elaborazione del nuovoPiano Paesaggistico regionale. Vi erachi voleva ignorare il decreto del 1990che, dopo un lunghissimo approfondi-mento, aveva definitivamente fissata ladelimitazione lagunare. La controver-sia si è riaccesa in occasione del pro-getto del grattacielo Cardin, ma giàun anno prima (18 novembre del2011) la Direzione regionale del Mini-stero per i Beni paesaggistici aveva fir-mato con la Regione Friuli Venezia Giu-lia un accordo che, in attesa del Pianopaesaggistico regionale, sanciva la tu-tela unitaria della laguna di Marano La-gunare e Grado per una fascia di 300metri del territorio peri-lagunare pur«fortemente connotato da opere di bo-nifica e dall’argine di con-terminazio-ne». Occorre tener presente che il nuo-vo Codice del Paesaggio (2004-’08) prescrive la pianifi-cazione paesaggistico-ambientale di tutto il ter-ritorio (di tutte le regioni):non solo delle aree e dei be-ni di particolare valore datutelare attivamente ma an-che delle «aree compromes-se o degradate da riqualifi-care» e «degli altri ambitinei quali individuare le lineedi sviluppo urbanistico ededilizio con il minor consu-mo di suolo e compatibilicon i diversi valori paesag-gistici» (art. 135). Una pri-ma volta la Regione e il Co-

mune hanno volutamente ignorato lacomunicazione dell’Ufficio legislativodel Ministero che eliminava ogni incer-tezza; una seconda volta si è a lungotaciuta e non resa pubblica la chiarissi-ma ulteriore risposta (del 16 maggio2013) dell’Ufficio Legislativo alla conte-stazione comunale (testo pubblicatoin «Giù dalla Torre», Corte del Fon-tego editore). Sembra che si vogliacontinuare la velleitaria contestazione:qualcuno pensa veramente di far cam-biare il Codice del Paesaggio o il De-creto della Conterminazione? Ma alme-no, per tutelare gli interessi dei cittadi-ni (e non rischiare pesanti responsabi-lità anche economiche), si è deciso difar fare la corretta completa elabora-zione dei progetti e chiedere la «auto-rizzazione paesaggistica» nelle areesotto tutela. La vera scommessa perMarghera e per l’intera gronda laguna-re è di riuscire non solo a salvare e ri-qualificare alcuni rari edifici di ar-cheologia industriale (ad esempio la«Cattedrale del Mare» nell’area Vega3) ma di sviluppare piani e progettidi qualità per bisogni reali che guar-dino alle prospettive di rigenerazioneproduttiva e riqualificazione urbana enon ad accumulare il massimo possibi-le di metri cubi edificabili, probabil-mente così invendibili.

Altro che Palais Lumiere...

La vera scommessadi Marghera

GGRRAANNDDIINNAAVVII Celentano accusa:Zaia e Costa sono i responsabiliUn paginone sul “Fatto Quotidiano” a parlare di Gesù, di Papa Francesco, sull’apocalittica fine della civiltà e poi, dulcis infundo, l’attacco sferrato alle grandi navi (con dettagli sui fondali della laguna che nascondono una certa documenta-zione) con alcuni toni imperiosi come ci ha spesso abituato ilcantante. Contro il governatore e il presidente dell’Autoritàportuale, laddove nel giudicare il loro operato li definisce “as-sassini“.Insomma, Celentano ha deciso di tornare a parlare - a suomodo - contro le grandi navi da crociera. Lo aveva già fatto nelfebbraio scorso quando il Molleggiato aveva diffuso una canzo-ne contro l’ingresso delle grandi navi a Venezia con immediatepolemiche al seguito.Celentano qualche mese fa aveva dedicato anche la strofa diuna canzone, Ti fai del male alle grandi navi a Venezia.“Fino aquando il Comune di Venezia - cantava - non fermerà quei mo-stri che galleggiano giganteschi, orribili navi che sembrano pa-lazzi, che devastano la laguna?”

Stefano BoatoGIU’ DALLA TORRELe luci del Palais Lumiere si spengonoEd. Corte del fontego - pp 36 - 3 euroSi può acquistare anche presso l’Ecoistituto

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ore 16 CONVEGNO

PEDAGOGIA DELLA LUMACAriflessioni, spunti e testimonianze di esperienze che trasformano il nostro modo di stare al mondo

EDUCAZIONE SOSTENIBILE - Daniele NovaraCentro per la pace e la gestione dei conflitti - PiacenzaGIOCO E MANUALITÀ - Roberto PapettiArtista e costruttore di giocattoli, Centro Educ. Amb. La Lucertola - RavennaSCUOLA E NONVIOLENZA Gegé ScardaccioneDirigente scolastico, autore di “Tu bocci, io sboccio” - BariESPERIENZE DI INTERCULTURA - Alessandra BastasinEducatrice Servizio Immigrazione Comune di VeneziaITINERO-ESPERIENZE PER L’APPRENDIMENTO - Elena MacellariAgronoma - Abano, PadovaMAPPE BIOREGIONALI - Vittorio BelliGrafico - CesenaL’ORTO A SCUOLA - Bepi GiubilatoInsegnante - VeneziaORTI SOCIALI - Fabrizio PreoGruppo di lavoro di via Piave - MestreIL GIARDINO, SPAZIO PEDAGOGICO -Fabio Dal CorsoResp. verde scolastico Veritas - VeneziaECOISTITUTI E TECNOLOGIE APPROPRIATE - Michele BoatoEcoistituto del Veneto - Mestre

Coordina Anna Ippolito, insegnante Scuola steineriana, Oriago - Venezia

Stand Biciclette e mobilità sostenibile Agricoltura biologica Commercio equo Salute Ri-Libri Energie rinnovabili Associazioni animaliste Stili di vita sostenibili

Baratto, Mercatino dell’usato e laboratori per tuttidalle ore 11, impariamo a preparare una colazione sana... e gli gnocchi per il pranzo di oggi. Dalle 15alle 17, fare innesti, piantare alberi e potare roseti con Amico Albero Riparare biciclette

ore13 Pranzo tutti assieme aperto a chi porta qualcosa da condividere

ore15 Mercatino e Laboratori dei bambini ore16 Spettacolo teatrale NIENTE PANICO, BAMBINI

della Scuola Media Giulio Cesare. Regia di Paola Ancillotto

ore17 INCONTRO con don ALBINO BIZZOTTO Beati i costruttori di pace28-29 Settembre: due giornate di digiuno di massa per difendere il Veneto dall’invasione di Grandi Opere inutili, costosissime, dannose all’ambiente

ore18 Spettacolo STORIE DI NOI TANTIlettura teatrale di Antonella Saccarola, con Betty Andriolo e Linda Bobbo. Chitarra: Adriano Farigliosi

ore19 Lotteria di Gaia premi per tutti

GIARDINI VIA PIAVE - dalle ore 10 al tramonto DOMENICA 22 SETTEMBRE

SABATO 21 SETTEMBRE

dalle 10 alle 20MOSTRA

DISEGNARE LA VITAi mondi di Gianfranco Zavalloniburattini, disegni giocattoli, materialididattici, dipinti

ore 10,30 Inaugurazione

con Stefania Fenizi, moglie di Gianfranco

e Leonardo Belli, Ecoistituto di Cesena

Gianfranco Zavalloni ci ha lasciato l’anno scorso una enor-me eredità: l’educazione alla creatività, il rispetto e la tu-tela dell'ambiente, l’ascolto dei diritti dei bambini, lascuola creativa, aperta all'ecologia, alle lingue locali e al-la multicultura. Ma è stato anche burattinaio, disegnato-re e pittore di altissima qualità, un educatore alla pace, ca-po scout e un ecologista vero. Ha fondato l’Ecoistitutodelle tecnologie appropriate a Cesena, e creato il movi-mento Orti di pace. È co-fondatore della rivista Gaia.

CENTRO CITTÀ APERTA - via Col Moschin - Mestre

MESTRE 21-22 SETTEMBRE 2013

GAIA - Fiera della Città Aperta

Ecoistituto del Veneto Alex LangerGruppo di lavoro di via PiaveAmico Albero

Città di VeneziaMunicipalità Mestre-Carpenedo

CITTÁ DIVENEZIA

MUNICIPALITÁMESTRE CARPENEDO

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Settembre 20134 TERA e AQUA

di Gianfranco Turano

«Adesso tocca alla politica. Devo-no emergere le responsabilità dichi ha creato questo mostro giuri-dico che si chiama Consorzio Ve-nezia Nuova». La frase non appartie-ne agli inquirenti che negli scorsi seimesi, da febbraio a luglio, hanno arre-stato vertici, azionisti e fornitori delraggruppamento di imprese incaricatodi realizzare le dighe mobili a protezio-ne della Serenissima. Sono le parole diun politico, Massimo Cacciari, sindacodi Venezia per tre mandati.Avendo trascorso un quarto di secolo afare la vox clamantis in deserto, non cicredeva più neanche lui che il mostrodella Laguna sarebbe andato in crisidopo avere inghiottito e distribuitonel suo vasto organismo oltre 4miliardi di euro su un investimentocomplessivo che arriva a 5,5 miliardi.E chissà poi se il mostro è davvero incrisi. Tutto dipende da quanto la magi-stratura vorrà, o potrà, approfondireun contesto di fatture gonfiate, con-sulenze fasulle, massi compratidalle cave istriane al prezzo di dia-manti e pagamenti che si perdonodietro società croate, austriache osanmarinesi e fiduciarie made inItaly. Di sicuro, l'arresto dell'ex presi-dente e direttore generale GiovanniMazzacurati, lo scorso 12 luglio, èstato assorbito in anticipo. L'ingegnerepadovano, 81 anni di cui 31 trascorsiall'interno del consorzio, si è dimessoil 28 giugno, ufficialmente per motividi salute. Tempi, modi e protagoni-sti dell'avvicendamento al verticedel Consorzio sono all'insegna del-le ingerenze denunciate da Cacciari edel cambiare perché nulla cambi.Mazzacurati è stato sostituito alla pre-sidenza dal vicentino Mauro Fabris,

perquisito con altre cento personementre Mazzacurati finiva agli arresti.Di mestiere, Fabris farebbe il consu-lente d'azienda. Ma forse è un po' piùnoto come parlamentare irrequieto,capace di attraversare per tre legi-slature (1996-2008) ogni fase delcentrismo (Margherita, Udr, Ccd,Udeur) prima di abbracciare il cre-do berlusconista e di consolarsi, do-po la mancata candidatura alle politi-che del 2008, con la presidenza dellaLega pallavolo femminile e un inca-rico da commissario per il tunneldel Brennero firmato dal ministro diallora, Altero Matteoli.Qualcuno gli ha chiesto se il suo spon-sor per la nomina al Consorzio fosse ilministro delle Infrastrutture MaurizioLupi oppure lo stesso premier EnricoLetta, nipote del sottosegretario ber-lusconiano Gianni che in Laguna hacomandato a lungo attraverso isuoi emissari Angelo Balducci eFabio De Santis, prima che i pro-cessi alla Cricca li portassero incarcere nel 2010.Stroncando ogni sospetto di patronagepolitico, Fabris ha replicato che il Con-sorzio Venezia Nuova (Cvn) è compo-sto da imprese private (Mantovani,Condotte, Mazzi, Lega coop), chesono stati gli azionisti del Cvn a sce-glierlo e che il sindaco di New York, Mi-chael Bloomberg, gli ha già chiesto leplanimetrie del Mose perché pensa diadottarle contro le piene del fiumeHudson. In un momento di pessimi-smo, ha aggiunto che il Consorziopotrebbe sciogliersi subito dopo lafine dei lavori, prevista nel 2016, eaffidare non si sa a chi la fase più de-licata dei primi anni di attività di un si-stema sul quale molti tecnici qualifica-ti hanno espresso gravi perplessità.Il fatto che il vicentino Fabris sia stato

scelto da un gruppo di imprenditori pri-vati mostra come in una delle operepiù ambiziose e costose in corso inItalia un lobbista sia più competiti-vo di un ingegnere o di un mana-ger. Del resto, per l'ex deputato, exsenatore ed ex sottosegretario ai Lavo-ri pubblici è un ritorno sui luoghi dovela sua carriera ebbe inizio circa unquarto di secolo fa. Nella secondaparte degli anni Ottanta Fabris èstato il primo portavoce in quotaDc del Consorzio allora guidato daLuigi Zanda, prima di essere sosti-tuito da Franco Miracco, al tempo disinistra e poi riciclatosi come eminenzagrigia dell'ex governatore regionale edex ministro Giancarlo Galan.In un contesto local-nazionale domi-nato dai virtuosi del trasformismo, ilmostro raffigurato da Cacciari haavuto una testa per ogni forza po-litica che l'ha nutrito. Quindi, haavuto tutte le teste possibili fin daitempi della Prima Repubblica, quandola legge speciale su Venezia del1984 stabilì che il Cvn, in quantoconcessionario unico dello Stato,lavorasse con fondi pubblici messi adisposizione dal Cipe.Lo schema è sopravvissuto a ogni po-lemica, a ogni restrizione di spesa sul-le infrastrutture e a una procedura diinfrazione avviata dalla Commis-sione europea perché il sistemaMose-Cvn era sospettato di essereun monopolio. Per anni, Mazzacuratisi è speso in una spola continua trapalazzo Morosini, la splendida sede delConsorzio nel sestiere di San Marco, epalazzo Chigi mentre PiergiorgioBaita reggeva di fatto l'operativitàdel Cvn a nome dell'azionista dimaggioranza Mantovani.Baita, che per molti resta il custodedei segreti del Mose, è finito in carce-re a febbraio. Durante la sua deten-zione, la Mantovani lo ha rimpiazzatocon un ex questore di Treviso, Carmi-ne Damiano, giusto per dare un se-gnale di buona condotta al commit-tente statale che, peraltro, non hamai smesso di tenere in cima allepriorità infrastrutturali il Mosechiunque fosse il premier, RomanoProdi o Silvio Berlusconi, MarioMonti o Enrico Letta.In sede regionale, si è vista lastessa continuità e i referenti nonsono cambiati da quando Galan ha la-sciato la giunta al leghista Luca Zaiadopo avere comandato in Veneto dal1995 al 2010. Renato Chisso, ex so-cialista assessore alle Infrastrutturefedelissimo di Galan, è stato confer-mato anche nella nuova giunta. Almomento, il sistema politico è ri-masto fuori dai provvedimenti del-la magistratura. Ma la diga sembrafragile e l'acqua alta, stavolta, po-trebbe arrivare fino a Roma.

da L’Espresso

Vicenza: inaugurata la base Usa Dal MolinIL VESCOVO NON PARTECIPAMonsignor Beniamino Pizziol declina l’invito e scrive, citando l’enciclica Pacem in Terris di Papa Giovanni: «La base è un segno che siamo ancora lontani dal-la realizzazione del progetto di pace, che tutti portiamo nel cuore. Scrive Isaia: Spez-zeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazio-ne non alzerà più la spada contro un’altra nazione. È mia speranza che questa basemilitare possa essere trasformata in un centro di formazione e di azione per pro-muovere lo sviluppo del continente africano, al servizio della vera libertà e della de-mocrazia».

Partiti e Consorzio Venezia Nuova

Arresti eccellentiper lo scandalo Mose

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5TERA e AQUASettembre 2013

di Michele Boato

13 Novembre 2017. Oggi arriva aVenezia il Presidente del Consiglio, as-sieme ad uno stuolo di ministri e sotto-segretari. Arrivano anche molti ex mi-nistri ai Lavori Pubblici, come Di Pietro,Lunardi e Paolo Costa, ed ex Presiden-ti della Regione, come Galan e Zaia.Vogliono esserci tutti, ad inaugu-rare la più importante, la più inno-vativa, la più prestigiosa operapubblica italiana: il Modulo Speri-mentale, le dighe mobili; insomma,il Mose.L’opera che, dividendo le acque delmare da quelle della laguna, finalmen-te salva Venezia dalle acque alte, comeMosè ha salvato il popolo d’Israele dalfaraone, dividendo le acque del MarRosso.L’eccitazione è al massimo, ci sonoanche Sua Eminenza il Patriarca eil Sindaco con la fascia. Peccato che manchi il principaleartefice dell’opera, l’ing. Mazzacu-rati, che per oltre 20 anni ha diretto epoi presieduto il Consorzio VeneziaNuova, il fac-totum del Mose: è mo-mentaneamente occupato a tenere inordine la cella n. 110, al piano terra delcarcere di S. Maria Maggiore a Venezia.Il Consorzio si scioglie oggi, dopo averdistribuito oltre 7 miliardi di euro, unpo’ in appalti, un po’ per finanziare al-cuni partiti e oliare gli ingranaggi.Tocca a Belèm, casta madrina della ce-rimonia, lanciare la bottiglia di spu-mante e poi, via ai festeggiamenti, so-pra l’isola artificiale che, per ospitare lacentrale termoelettrica che serve adazionare le dighe, ha rubato ai vene-

ziani la spiaggia del Bacàn.C’è un po’ troppo vento di scirocco, chespinge l’acqua dal mare in laguna: inun paio d’ore è prevista un’acqua altadi 110 cm sul medio mare.“Benissimo!” grida con un sorriso tira-to il Presidente Fabris “Così vedremo ledighe mobili in funzione”. Parte l’ordinedi alzarle dal fondo delle bocche di por-to, ed eccole emergere in perfetta sin-cronia.“Visto che spettacolo? Quandol’acqua fuori crescerà, noi, dentrola laguna, saremo al sicuro”.L’allegra compagnia di clienti, papaverie ballerine applaude entusiasta. Qual-cuno si commuove. Il prosecco scorre a fiumi e anche leseppioline scendono che è un piacere.Il vento non cessa; “El me par quelodel 4 novembre del ‘66” dice un porta-borse, un po’ preoccupato.Non ha torto. Nel giro di mezz’ora, ildislivello dell’acqua, tra fuori e dentro

le dighe, è di quasi un metro e il ventonon accenna a calmarsi.“Guarda le paratoie” sussurra Alberto,giornalista ficcanaso, al suo ex collegaSilvio. “Non vedi qualcosa di strano?”“Vedo quello che l’ing. Di Tella prevededa anni: stanno andando in risonanza:ora oscillano discretamente, tra un po’potrebbero andare in tilt. Io me la filo;tu vieni?”“E come faccio a fare l’articolo più im-portante della mia vita, se me ne vadoproprio adesso?” risponde Alberto.“Auguri allora!” Silvio monta sulla suabarca a vela e se la fila col vento inpoppa.Alberto invece lo ritroveremo, frastor-nato, a tentare di scrivere l’articolo alPronto Soccorso dell’Ospedale dei SS.Giovanni e Paolo. È assieme a una par-te della compagnia di clienti, papaverie ballerine: quelli che, sapendo nuota-re bene, si sono salvati dall’onda gi-gantesca che, dal Mose, li ha scara-ventati verso l’isola di S. Erasmo.Gli altri, feriti o dispersi, si aggiungonoal salatissimo conto di questo gioiellodi tecnologia e tangenti italiane.

Questo articolo compare anche nel nu-mero di Settembre del periodico Barri-cate (vedi sotto)

Succede domani

Si inaugura il Mose...... oppure no?

BARRICATE è un periodico che vuole dare voce a chi nonl’ha, o non ha sufficienti mezzi per farsi ascoltare, condivi-dendo un’informazione indipendente dal punto di vista politi-co, sociale, economico, ambientale, culturale, ponendo alcentro di questo “movimento” i cittadini. La rivista è formatada tre sezioni: una di informazione e approfondimento ditemi a livello nazionale, una specifica sui territori (in ogninumero una regione, a Settembre il Veneto) e una dedicataalla grafica editoriale narrativa e satirica (vignette, strisce,fumetti, illustrazioni e grafica d’utilità sociale). Barricate con-tiene inoltre B!Ragazzi, un inserto dedicato ai giovanissi-mi da 8 a 12 anni, curato dall’Associazione Hamelin. Perinformazioni, abbonamenti e diffusione: www.barricate.net

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di Toio de Savorgnani

Del sovrannumero di cervi in Cansigliosi parla ormai da molti anni ed il pro-blema continua a tenere banco sullastampa e non solo quella locale. Lo hacapito bene Luca Zaia, che negli ultimimesi ha ufficialmente affermato eripetuto più volte che fino a quan-do rimarrà lui presidente della re-gione Veneto non ci saranno ab-battimenti dentro la Foresta, cosìcome invece chiesto da sempre dalmondo venatorio. Zaia non vuolepassare alla storia, lo dice lui stesso,come il responsabile della più im-ponente carneficina di cervi maimessa in atto dentro una delle aree na-turalistiche tra le più amate dai venetie, in parte, anche dai friulani. Il pro-blema sta tutto nell’ambito dellacaccia e degli anomali rapporti di que-sta con il mondo della politica, per duemotivi:

Primo: sono proprio i cacciatori a capi-re le dinamiche delle popolazioni ani-mali: se una specie sparisce o continuaad aumentare, se un certo animale ri-torna dopo una lunga assenza. Così èsuccesso anche per il cervo; i primi se-gnali di un reinsediamento e aumentodi numero risalgono ad oltre 20 anni fa.Alla fine degli anni 80 i cervi in fo-resta erano poche decine, poi hannocominciato ad aumentare lentamente,anche dopo la fuga di alcune decine,reclusi nel recinto per farli ammirare ascuole e turisti. Una decina di anni faerano circa 500-600, ma in man-canza di predatori naturali (lince,lupo, orso) l’aumento è stato di circail 15% annuo. In dieci anni si è arriva-ti a circa 1500-2000 individui. In più,ma questa è una mia intuizione, nonsostenuta da ricerche (ben poche nesono state fatte, ad un certo punto ilcervo ha ripreso i comportamentiche aveva la specie in zona centi-naia di anni fa (prima che venissesterminato quasi del tutto anche secon la giustificazione dei “secoli dellafame”). Il Cansiglio era la zona di ri-trovo per il corteggiamento, il bra-mito e gli accoppiamenti di una va-stissima area e quassù, nella grandeconca erbosa circondata da un’immen-sa e disabitata foresta, i cervi trovava-no il luogo ideale, tranquillo e raccolto.Quindi i cacciatori e le loro organizza-zioni avevano capito benissimo cosastava succedendo. Anche molti faunistiprofessionisti, pur di assecondare ilmondo venatorio sperando in incarichi

professionali, hanno as-sunto posizioni di como-do.Visto che la caccia esi-ste, bastava aumentaredi pochi animali all’annoi numeri assegnati alle va-rie riserve faunistiche tra i15 ed i 10 anni fa: il problema nonci sarebbe stato. Si trattava di decidere qual era il “cari-co massimo” di ungulati sopportabiledalla Foresta, tenendo conto di moltifattori, compreso il richiamo turistico.Invece si è assistito alla competizionetra politici in cerca di voti nel promet-tere ai cacciatori di venire “finalmente”a sparare dove non era mai stato per-messo, cioè dentro la Foresta.

Secondo motivo: la Regione Vene-to, con il Friuli, ha approvato il “pia-no di contenimento” dei cervi delCansiglio tre anni fa, che prevedeval’uccisione di 440 animali all’anno per

tre anni, dei quali400 fuori Foresta,nelle riserve delletre provincie limi-trofe (BL, TV, PN)e solo 40 dentro ildemanio regionaledi Veneto e Friuli.

Nei tre anni di sterminio, 2011,2012 e 2013, si sarebbe diminuito ilnumero dei cervidi oltre 1300 e aldi là delle nostre opinioni di ambienta-listi, il problema poteva essere ri-solto.Perché non è stato fatto? Di chi èstata la scelta? Delle organizzazio-ni venatorie che si sono opposte,perché la richiesta dei cacciatori è sem-pre stata di sparare dentro la Foresta econtinuano a far pressioni politiche perottenerlo.In questo contesto Zaia, col suo No de-finitivo, ha spiazzato i cacciatori, vistoche finora avevano ottenuto tutto(massicci finanziamenti, caccia in dero-ga, ecc.), anzi, li ha resi furiosi. Forse a questo smacco, per loro inac-cettabile, è dovuta l’azione di intimi-dazione di cui sono stato bersaglio:il 14 agosto, scendendo in automo-bile dal Cansiglio mi sono accortoappena in tempo che mi erano sta-ti svitati tutti 4 i bulloni di una ruo-ta posteriore che, se non mi fossifermato, dopo poche centinaia dimetri si sarebbe staccata, rischian-do un incidente anche grave. Un attograve e vigliacco che, pur non avendoricevuto nessuna minaccia esplicita oavvertimento, la dice lunga sui metodidi chi è abituato a considerare il terri-torio come proprietà privata su cui de-cidere a piacimento. Ma il Cansiglio è un luogo speciale, dal-l’alto valore simbolico, sempre all’at-tenzione dell’opinione pubblica. Quindirichiede scelte non banali e coraggiose,da restare nella memoria per un tempomolto lungo. In questa foresta, la Re-pubblica di Venezia ha inventato, quat-tro secoli fa, la selvicoltura moderna,individuando pratiche e regole che an-cora oggi si usano. Riusciremo a trova-re, per risolvere il problema dei cervi,delle nuove soluzioni, di cui si parlerà alungo, come di un nuovo modo di im-postare il rapporto tra uomo e animali,tra uomo e ambiente? Quell’ambientedi cui noi stessi con la nostra ignoran-za ed egoismo abbiamo alterato gliequilibri.Per il momento rimane ferma la nostraposizione: No assolutamente allosterminio in Foresta.

6 TERA e AQUA Settembre 2013

Tre appuntamentiper la montagnaMERCOLEDI' 18 SETTEMBRECentro Sociale di Fregona ore 20.30Serata informativa sui danni da eo-lico in ambiente alpino: no al Parco Eolico sul Monte Pizzoc.A cura di LAC, Mountain Wilderness,Ecoistituto del Veneto A. Langer, Le-gambiente, CAI-TAM, LIPU. Intervienel'europarlamentare Andrea Zanoni

DOMENICA 20 OTTOBREManifestazione sul Monte Pizzoccontro il progetto di Parco Eolico,a poche centinaia di metri dalla Fore-sta del Cansiglio, area SIC e ZPS, edalla Riserva Naturale Integrale Piaie-Longhe-Millifret. Inoltre il Pizzoc sitrova su una delle aree più importantiin Europa per la rotte degli uccellimigratori. Infatti nell'area Pizzoch-Monte Visentin-Valle del Piave si in-crociano sia la rotta dal nord Europaall'Africa che quella dalla Spagna al-l'Est Europa ed Asia Centrale

DOMENICA 10 NOVEMBRE24° incontro di alpinisti e ambientalisti a Casera e Forcella PALANTINA in difesadell'antica Foresta del Cansiglio,perchè il pericolo non è ancora cessato ed il futuro va progettato. Toio de Savorgnani 0438.581989

Foresta del Cansiglio

No allo sterminio dei cervi

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7TERA e AQUASettembre 2013

di Michele Boato

Nel 2003, dopo la quasi strage dafosgene del novembre 2002 a Mar-ghera, va in scena Marghera a 20 me-tri da Bhopal. Nel 2008, in C’era un ragazzo, tra lelotte del ‘68 veneziano, ci sono anchegli scioperi contro la nocività diMarghera.Il mio terzo spettacolo, Oltre un secolo,presentato al Candiani, nel 2011, trattadi guerre, dittature, ma anche di nu-cleare, speculazione edilizia e gran-di opere inquinate da tangentopoli.Ora, a 50 anni dalla tragedia delVajont, metto in scena Eppure soffia,che affronta i disastri ambientali in Ve-neto (le tempeste) e le lotte per limi-tarne i danni (gli spifferi).Una storia con tanti episodi, ma sareb-bero molti di più: spiace non poterliraccontare tutti.Il 3 ottobre esce anche il libro di ot-tanta pagine “Eppure soffia”, dacui è tratto l’omonimo spettacolo. Nellibro (ed. Libri di Gaia, 80 pagine, 5euro) ci sono anche tutte le canzoni ele immagini dello spettacolo, ma i temisono più approfonditi e documentati.Libro e spettacolo sono strumenti perconservare la memoria, per difen-dere l’ambiente e le nostre radici.La musica è la principale protagonistadello spettacolo: il jazz di David Boa-to (tromba), Rosa Brunello (contrab-basso), Francesco Socal (clarinetto) eNicolò Romanin (batteria); le canzonidi Luisa Pasinetti con Mauro Stella allachitarra. Due pezzi di Bepi De Marzisono cantati dal Coro Fanis, direttoda Giorgio Tiozzo.Le voci narranti sono quelle di EnricoCorradini, Chiara e Michele Boato. Le immagini sono curate da Angelo

Favalli e i filmati da Dario Busetto. Testi e poesie di Michele Boato. Ci sono anche tre poesie di AndreaZanzotto, Trilussa (tradotto in vene-to) e Ferruccio Brugnaro. Quest’ultima, Cloruro di vinile, vieneletta dall’autore stesso.I biglietti sono in vendita al Can-diani da metà settembre, a 5 euro,fino all’esaurimento dei 200 posti.Nei giorni successivi verrà messa suYouTube una sintesi di Eppure Soffia. Sarebbe nostra intenzione metter-lo in scena in tutte le province delVeneto: chiunque sia interessato, puòmettersi in contatto con me per le ne-cessità tecniche (serve un teatro abba-stanza capiente, un buon impianto diamplificazione, un proiettore ed unoschermo)

ECCO DOVE SOFFIA IL VENTO:Acqua: 1951 Polesine; 1963 Vajont;1966 Aqua granda a Venezia, Mose,Grandi navi, Futuristi e Canal Grande,Sub-lagunare; inquinamento da con-cia ad Arzignano; cromo a Tezze ezinco a S. Pietro di Rosà; Fitodepura-zione con le piante.Aria: La triste epopea di Porto Mar-ghera; anni Venti, prima zona; anniCinquanta, Petrolchimico e CVM; Enele morti bianche; anni Settanta, fosge-ne; anni Ottanta, blocchiamo lo scari-co dei fosfogessi; anni Novanta-Due-mila, processo per i morti da CVM;2002, Marghera a 20 metri da Bhopal.Energia: Veneto dall’emergenza rifiuti acapitale del riciclo; inceneritori semprepiù nell’angolo; No al nucleare; il refe-rendum di Cernobyl e quello di Fukushi-ma; boom del solare, ma Enel vuolecarbone e rigassificatori; elettrosmog daelettrodotti e antenne selvaggeTerra: Paesaggio, da ville a capanno-ni; la regione più cementificata; asse-diati dalle cave; 2010, alluvione dacemento; digiuno contro Tessèra City;Treviso: imprese e sindacati contro lospreco di suolo; i giovani riscopronola terra; l’invasione autostradale; lametro regionale resta un sogno; ilprogetto RAV blocca il TAV sfascia-tutto; Padova, Amissi del Piovego eantiche gradinate; Mestre, gli amicidella bici pedonalizzano P. Ferretto;AmicoAlbero e Forte Marghera-Stellad’acqua; Verona, LungAdige ciclabilee Bastioni ritrovati; parco del Sile eValle Vecchia rinaturata; “sirenate”contro la caccia; preti animalisti; 25anni di “pellegrinaggi” in difesa delCansiglio; Dolomiti Patrimonio dell’U-manità; Monte Grappa: 100mila passiper salvare la valle di Schievenin.

Nel frattempo, sabato 31 e domenica 1 settembre, hanno di-giunato pubblicamente a Bassano (VI), nei pressi di uno deicantieri dell’orrenda e inutile autostrada PedemontanaVeneta, i promotori del CO.VE.PA (Coordinamento Ve-neto Pedemontana Alternativa) e l’Associazione Parco del-le Rogge, uno dei luoghi destinati ad essere distrutti. Durante tutto settembre altri Comitati si alternano nei digiu-ni pubblici, in luoghi oggetto di aggressione da parte di que-sti capolavori urbanistici ed architettonici.

Domenica 22 pomeriggio don Albino interviene a Me-stre a Gaia Fiera (il programma è a pag 3) per invitarci apartecipare, sabato 28 e domenica 29 settembre, ad ungrande digiuno collettivo, di migliaia di persone concentinaia di comitati di tutta la regione, per rispettare,e far rispettare, di più nostra Madre Terra.Poi, mercoledì 9 ottobre, a 50 anni dalla tragedia delVajont (anch’essa dovuta all’ingordigia del profitto sulla pel-le delle popolazioni e dell’ambiente), tutti alla manifesta-zione in Consiglio regionale a Venezia.

DIGIUNO DI MASSA - da pg 1

Giovedì 3 Ottobre al Centro Candiani di Mestre

Eppure soffia Libro e spettacolo multimediale suSPIFFERI E TEMPESTE ECOLOGICHE IN VENETO

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1 - CONTO CORRENTE POSTALE 29119880 Ecoistituto del Veneto Alex Langer - Viale Venezia, 7 - 30171 Mestre2 - BONIFICO BANCARIO Cassa di Risparmio di Venezia, agenzia 7 di via Piave - Mestre

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PPRREEMMII ICU - Laura Conti per tteessii ddii llaauurreeaa aa ddiiffeessaa ddeellll’’aammbbiieennttee ee ddeeii ccoonnssuummaattoorriiUn premio per stimolare l’Università ad affrontare temi utili al futurodella società. Titolo ed autore di tutte le tesi concorrenti (ormai oltre 2000, sitrovano nel sito www.ecoistituto-italia.org, nelle due sezioni Ecoistituto e Fon-dazione ICU. Nel nome di Laura Conti, la più grande divulgatrice ambienta-le italiana, che ci ha accompagnato per un lungo pezzo di strada, si fannoconoscere ricerche che resterebbero ignote. Fondazione ICU edita i Libridei Consumatori (molti dei quali frutto di rielaborazione di tesi vincitrici), chesi possono richiedere gratuitamente alla Fondazione (tel/fax 041.935.666).Scadenza: 30 Settembre 2013 www.ecoistituto-italia.org

grazie a: Are Caverni Lidia, Battain Roberto e Bonafede Mimma,Bertotto Andrea, Bredariol Morena, Campello Maristella, CaredduAntonio, Casagrande Maria Caterina, Compagnin Doriano, Fiaba-ne Giorgio e Vendramin Chiara, Giacomini Carlo, Giaretta Federi-co, Lazzaro Giulio, Masobello Remigio, Napoli Renato Giuseppe,Noale Elena e Salvadego Marina, Panizzon Stefano, PettenàMaurizio, Rubini Luciano, Salvador Bruno, Serandrei Rossana,Stevanato Paolo, Storti Michele, Tollot Ottorino e Luciana, Trimar-chi Antonino, Velardita Roberto, Vivarelli Gilberto, Volpe Sergio,Xausa Annaresi, Zaffalon Carlo.

Domenica13 OTTOBREGemma Moldi eAlessandra Pratopresentano le loroquattro storie tracalli e campielliassieme al cam-

mello Mombasa e in magica compa-gnia di statue, giganti, santi, mercanti,gatti e gabbiani. Letture di Gianni Moi.

A VENEZIA C’È UN CAMMELLO100 pp. - 12 € - ed. Supernova coll. Venezia Fiabe

Domenica27 OTTOBREToio de Savorgna-ni ci conduce neiluoghi più segretidel Cansiglio, dalBus de la lumall’Ander de le

mate, alla ricerca di Anguane e Maz-zariol, tra nebbie e acque sotterranee

CANSIGLIO NOSTRA SIGNORA190 pp. - 14 € - ed Piazza PN

Domenica3 NOVEMBREEmilio Del Giudi-ce, fisico, ricerca-tore nucleare difama mondiale, cipresenta questosuo romanzo che

svela molti misteri legati al boicottag-gio della “fusione fredda”

IL SEGRETO DELLE TRE PALLOTTOLE232 pp. - 15 € - ed. Ambiente collana Verdenero

IIIINNCCOONNTTRRIIAAMMOONNCCOONNTTRRIIAAMMOOCCCCIITTTTIITTTTAAAAPPEERRTTAAPPEERRTTAADomenica pomeriggio, alle 17, il Centro culturale CittAperta di Mestre, via Col Moschin 20

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