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Prologo 1 © 2016, Giovanni Fazzone per IRFED/CISL -Savona

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Prologo 1

© 2016, Giovanni Fazzone per IRFED/CISL - Savona

?

[ Photolanguage ] [ Crossmediality ]

Field-theory

In un campo magnetico non si studiano

le cariche o le particelle, ma il campo di

forze in cui esistono

GruppoCampo di forze

Compito Problema 1

1 Problem posing, Problem based learning

Conduttore

Scatola nera

GruppoCampo di forze

Équipe tutoriale

Gruppo Compito/Problema

Scatola nera

Conduttore

Équipe tutoriale

Compito

Scelta di strumenti e di tecniche per unaefficace conduzione di gruppo di formatori

Guida e Input di lavoro - cooperativo - che si assegna a un gruppo

Problema [Problem posing/Problem based learning]

Quali gli strumenti e le tecniche per unaefficace conduzione di gruppo di formatori?

Guida e Input-problema per un lavoro - cooperativo - che si assegna a un gruppo

Con-duttore Formatore

duttore

con

prode

tra ab

se in

Ok?

GROUPDATA

RECORDER

I Strumento

[ Scatola Nera ]

GROUPDATA

RECORDER

I Strumento

[ Scatola Nera ]

Memoria della vita del gruppo dalla sua istitu-zione al prodotto finale e condiviso di gruppo

GROUPDATA

RECORDER

I Strumento

[ Scatola Nera ]

Custode della scatola nera: Conduttore del gruppo/Metodologo/Facilitatore

Colui al quale è affidato il compito di guardare, osservare, difendere, con-servare

GROUPDATA

RECORDER

I Strumento

[ Scatola Nera ]Modalità di registrazioneProcedura

Nome del gruppo: ………………………. Tipologia: ……………………………………Compito:

Avvio Interventi - Relazione Risultati[ Assunzioni Cooperative speaking Lessico di frequenza Condivisioni Dissensi ]

.

!

GROUPDATA

RECORDER

I Strumento

[ Scatola Nera ]

Strumenti di registrazione

Gruppo X

Che cosa?

LessicoDinamicheMovimentiStalliAssunzioniConflittiProduzioniRisultati

aaa

GROUPDATA

RECORDER

I Strumento

[ Scatola Nera ]

Metacompito: registrazioneChi registra?

Tutti i partecipanti al gruppo di lavoro

Strumento: blocco note

aaa

Prologo 2

Piccolo omaggio a J. Bruner

" Jerome Bruner, studioso infaticabile, uomo elegante e pieno di humor, educatore perfetto "

da una definizione del collega Howard Gardner

Piccolo omaggio a J. Bruner

Padre della rivoluzione cognitiva , J. Bruner propone un supera-mento dell’ottica intrapersonale di Piaget e situa l’individuo nel-l’ambiente legandone lo sviluppo all’interazione con il contesto

dall’ Ego al We-go

per esplorare come si costruisce il senso del noi …

Formula:

Piccolo omaggio a J. Bruner

Da un’intervista a Repubblica (16/4/2015)

Freud ha sempre parlato dell'Ego ma sempre più spesso noi parliamo del senso del noi, os-sia del We-go; è quello che tu definisci psicologia culturale?

"Mi piace il termine We-go sicuramente siamo spinti continuamente verso gli altri ed Ego e We-go si intrecciano continuamente".

Il ricercatore Michael Tomasello definisce l'uomo un essere ipersociale e questo ha segna-to il suo futuro. Sei d'accordo?

"Si può andare verso gli altri per molti motivi, io penso che il sentimento di impotenza e la paura di non farcela da soli ci spinga verso gli altri, ossia dall'Ego al We-go. Ma il successo non è scontato: ci si dibatte fra l'incertezza, le difficoltà, la frustrazione ma anche la soddisfazione e la creatività. È un equilibrio impossibile, gli altri come scriveva Sartre sono l'inferno, ma un inferno necessario".

http://www.repubblica.it/cultura/2015/04/16/news/jerome_bruner-112104846/?refresh_ce

Dall’ Ego al We-go

J. Bruner e il gruppo

" Dove si trova la conoscenza? […]

Se si creano le condizioni opportune, si apprende presto che anche altri componenti del gruppo potrebbero possedere delle conoscenze e che queste conoscenze posso-no essere condivise […]

La conoscenza esiste nel gruppo, ma in modo inerte […]

E’ possibile allora vedere la discussione di un gruppo come un modo di creare conoscenza invece che semplicemente di scoprire chi possiede le conoscenze? […]

Esistono cose note a tutti gli individui, più di quante essi stessi sappiano; più cose ancora sono conosciute dal gruppo "

da, J. Bruner, La cultura dell’educazione, Feltrinelli, 1996

Conduzione di gruppo

Input Strumenti Tecniche Stili Ruoli

© 2016, Giovanni Fazzone per IRFED/CISL - Savona

!

Fondamento/Formula imprescindibile

Dall’ Ego al We-go

Gruppo

CAOS Uniformità

CoesioneCULTURA Differenziazione

Negoziazione

LAVORO

Gruppo di lavoro

[Ego Ego Ego Ego, Ego, Ego … ]

[ Compito Problem posing ]

[ Compito Problem posing]

[ Contributi orientati al compito ]

[ Verso l’assunzione del compito e risoluzione del problema ]

Ego

We-Ego

[ Assunzione del compito e produzione ]

Avvio …

… una sintetica descrizione del gruppo di appartenenza [ contratto ]

Confini

Ruoli

Organizzazione interna

Procedura di entrata

Nome del gruppo

[we-go]

[ego]

Flipped

classroom

Flipped

Stili Stili

Ruoli

[ Photolanguage ]

Strumento

Strumento

[ Photolanguage ]

Strumento

[ Photolanguage ]

contaminazioni

Tecniche per la conduzione di gruppi

II parte

© 2016, Giovanni Fazzone per IRFED/CISL - Savona

Iter

I fase (h.1,30)

II fase (h.1,30)

III fase (h. ?)

Situazione acquario. Gruppo acquario

FeedbackCirca il compito interfaseIn modalità acquario

Vedere le cose come sono

Io, Sé, Si

Circa Indicatore

Équipe tutorialeDocumento di baseIl Gruppo (approfondimenti)

Le 3 funzioni del gruppo Le 4 modalità di conduzione

Prove di conduzione di gruppoProve di conduzione di intergruppo

Fare significato

Informazione

Informazione

Fare significato

[Photolanguage]

Modalità

Nel gruppo allargato dei partecipanti viene selezionato un sottogruppo che, nella prima ses-sione dell’evento formativo, si confronta verbalmente sulle tematiche proposte dal condut-tore.

I membri restanti si collocano in un cerchio esterno, dove fanno un’esperienza di osserva-zione silenziosa di quanto accade nel piccolo gruppo che interagisce.

“Gruppo acquario” è una metodologia per la conduzione di gruppi di formazione di tipo esperienziale. Il suo nome deriva dalle specifiche caratteristiche con cui il gruppo viene condotto; le carat-teristiche consentono ai suoi membri di sperimentare alternativamente le differenti posizio-ni di partecipanti attivi e di osservatori.

Feedback

Modalità: Gruppo acquario

Argomento: Compito interfase

Piccola guida

- Il gruppo allargato si confronta sull’argomento proposto dal conduttore[Il compito interfase]

[ contemporaneamente ]

- Due/tre partecipanti si collocano all’esterno del gruppo allargato, osser-vando e registrando ciò che avviene nel gruppo [scatola nera]

- Gli osservatori, in sintesi, socializzano le loro registrazioni

Le cose sono come ci appaiono?

… sull’esperienza visiva 1 …

1 da John Searle, Vedere le cose come sono, Cortina Ed., 2016

!

Campo visivo soggettivo (area cosciente) 1

Campo visivo oggettivo (ciò che mi sta attorno) 1

… relazioni causali 1 …(la realtà oggettiva causa

l’esperienza soggettiva)

Le cose sono come ci appaiono?

[ … vedere le cose come sono 1 … ]

1 da John Searle, filosofo americano, filosofia della percezione

Picasso, Ritratto di Gertrude Stein

Le cose sono come ci appaiono?

[ … vedere le cose come sono … ]

!

Io

Si

… dimensione nascosta …Io intimo; Io autentico?

… dimensioni apparenti … … inciampi, ingombri, omo-

logazioni, …

Sul compito interfase

Circa gli indicatori …

[ Photolanguage ]

Sul compito interfase

Gli indicatori

Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito.

[aforisma cinese attribuito a LaoTse]

[ … lo stolto infatti, non ha il senso del progetto, dell'ampiezza e della gran-dezza delle cose . Si sofferma su ciò che gli è più vicino e immediato, …]

Sul compito interfase

Gli indicatori

Cosa sono

Gli indicatori sono strumenti in grado di mostrare (misurare) l’andamento di un fenomeno che si ritiene rappresentativo e sono utilizzati per monito-rare o valutare il grado di successo, oppure l’adeguatezza delle attività implementate.

Attenzione! L'indicatore non è il fenomeno, ma rappresenta e riassume il comportamento del fenomeno più complesso che dobbiamo monitora-re e valutare.

!

L’indicatore è il dito … ma il fenomeno è la luna!

Strumento per il rilievo Produzione di gruppo

Situazione acquario

- Presentazione dei compiti interfase

- Assunzione del ruolo di Osservatori (due /tre docenti)

Équipe tutoriale

Documento di base

Équipe tutoriale

Fondamenti

Si fonda sul cooperative doing and learningSi fonda sull’aggiornamento degli operatoriSi fonda su un team di ricerca dialoganteSi fonda su un orientamento teorico coerenteSi fonda su un lessico di frequenza condivisoSi fonda su:

- plasticità;- apertura al cambiamento

Compiti

Aggiornamento collegiale e scambioElaborazione del compito per i gruppi in formazioneStesura del documento di base

Simulazioni di attività di formazioneVerifica d’efficacia degli interventiRicerca di efficaci strumenti operativi

Équipe tutoriale

Che cos’è E' un gruppo di formatori che si coordina per organizzare la propriaprestazione di tutoring e mentoring all'interno di gruppi di docenti o di un collegio di docenti, attraverso una differenziazione di funzio-ni formativeE’ un équipe pedagogico-metodologica che si attiva per risponde-re a esigenze e bisogni formativi

Da chi è compostaE' composta da un gruppo di formatori coordinati Le diverse funzioni e le diversificazioni nelle prestazioni sono rego-late dalla divisione dei compiti tra i diversi membri dell’équipe e daun documento di base E’ composta da uno o più esperti di formazione, pedagogia e didat-tica, da conduttori di gruppo/metodologi/ e da interguppisti (esperti)

La funzione tutorialeIl tutoring è un metodo basato sul ccoperative doing per l’appren-dimento e mette il soggetto in formazione nelle condizioni di fareesperienza (lavoro e dinamiche di gruppo e di intergruppo), per sperimentare e validare efficaci e nuovi percorsiCon il tutoring si configura una relazione di natura educativa che si instaura tra un soggetto in formazione e un soggetto più esperto, volta a favorire il processo di aggiornamento e di trasferi-bilità

Documento di base

E‘ il contratto formativo che viene sottoscritto tra l’équipe tutoriale e il gruppo in formazione

E’ steso dall’équipe tutoriale su indicazioni e richieste della committenza

Si fonda sui bisogni formativi del gruppo in formazione edesplicita il percorso di lavoro

Esplicita il percorso di apprendimento e di ricerca

Esplicita i risultati formativi a cui tendere e le performances attese

Il documento di base è dato e non modificabile

Il gruppo

La psicologia sociale definisce il gruppo come un insieme di persone in interazione

Condizioni necessarie

Non è sufficiente che un insieme di persone condivida uno spazio e un tempo e un’idealità per affermare che sono gruppo

Relazione e identità

Nel gruppo si devono attivare relazionieffettive di scambio, di emozioni, di em-patia, di idee, di risorse tra i componenti, per l’assunzione di un’identità

Coordinate descrittive di un gruppo

Luogo e data di nascita - [ Contesto e vincoli ]

Confini. Modalità. Cultura. Finalità. Nome

Sistema dei ruoli. Coordinamento operativo

Fenomeni vissuti dal gruppo

Matrice motivazionale

Senso di appartenenza

Gestione dei conflitti

Analisi del compito

Assunzione del compito!

Field-theory

[ Prende spunto dalle ricerche di Einstein ed Infel e afferma]:

in un campo magnetico non si studiano le cariche o le particelle, ma il campo di forze in cui esistono

La psicologia della Gestalt aveva già dimostrato come ogni totalità fosse diversa dalla somma delle sue componen-ti, in quanto ha proprietà diverse da ognuno di esse; …

… la diversità delle qualità del gruppo è dovuta proprio ai rapporti di interdipendenza fra i membri che lo compon-gono

Kurt Lewin supera definitivamente la visione del gruppo come insieme di persone

K. Lewin pone l’accento sulla relazione e il gruppo è l’insieme organizzato delle relazionitra gli individui che lo compongono

Gruppo [da grop, nodo, riunione o insieme di persone che interagiscono all’interno di uno spazio sociale, … ]

Tipologie

Gruppo sociologicoGruppo psicologico

Gruppo primarioGruppo secondario

Gruppo naturale

Gruppo organizzato [centrato sul compito o problema – eterocentrato]

Composto/strutturato artificialmente ad hoc per raggiungere determinati risultati

Le 3 funzioni interne al gruppo

Per perseguire i propri risultati il gruppo strutturato e il conduttore devono assolvere alle seguenti funzioni

Funzione di produzione

Funzione di facilitazione

Funzione di chiarificazione

Il gruppo mette insieme le informazioni e progredi-sce verso risoluzioni e risultati. Il gruppo produce

Per la realizzazione del compito si deve cercare unassetto organizzativo , un metodo di lavoro suppor-tato da tecniche. Il conduttore facilita

Il gruppo per evolversi e per produrre risultati, de-prendere coscienza di ciò che avviene in se stessoIl conduttore pro-muove

I 4 modi di condurre il gruppo

Conduzione democratica

Direttiva sulla procedura[ compito o problema]

Conduzione cooperativa

La riunione è centrata sul rapporto gruppo-compitoIl conduttore divide col gruppo il ruolo di facilitatoreIl conduttore utilizza la cooperazione sulla procedura.

Il gruppo è centrato sul compito o eterocentratoIl conduttore svolge integralmente la funzione difacilitazione e di chiarificazione … (v. slide …)

Variante della precedente, solo che il conduttore èanche partecipante come gli altri[Il suo ruolo qui non è privo di equivoci]

Conduzione non direttivaGruppo centrato sul gruppo o autocentratoIl conduttore abbandona il suo ruoloSi limita ad esercitare la funzione di chiarificazione.

Il conduttore svolge integralmente la funzione di facilitazione e di chiarificazione

Gruppo centrato sul compito o problema (eterocentrato)

1. Pone il problema o il compito al gruppo;

2. dà al gruppo un metodo di lavoro;

3. dirige le procedure del lavoro;

4. promuove la partecipazione;

5. cerca una nuova formulazione del compito (se il gruppo si blocca)

!La sua tecnica è direttiva sulla procedura, ma non a livello di contenuto;

CompitoSi indichino due macrocompetemze-guida dei processi di apprendimento verticali per un Istituto Comprensivo (Infanzia/Primaria/Secondaria di I°) e si legittimi la scelta

Problema [Problem posing/Problem based learning]

Quali le macrocompetenze guida dei processi di apprendimento verticali per un Istituto Comprensivo (Infanzia/Primaria/Secondaria di I°) ? Quale la legittimazione della scelta?

Prova di conduzione

Competenze-chiave-guida (da EQF/NQF):Identità/autonomia Orientamento Convivenza civile Strumenti culturali

Modalità:due metodologi conducono il gruppo allo svolgimento/risoluzione delcompito-problema avendo anche cura della lettura degli indicatori

Tempo:un’ora circa

Intergruppo (a seguire)gestito da due altri metodologi

Prova di conduzione

Piccola guida/iter

Avvio/PresentazioneSono qui per …

… a partire dal conduttore

Memo: la scatola neraModalità di registrazione

Registrazione degli interventiScelta di gruppo

Lettura e analisi del compito/problema idem

Domanda chiave:E’ assunto il compito/problema?

idem

Discussione e/oConflittualità (eventuale)Criticità

idem

Stallo idem

Locomozione/Proposte(da cosa?/da chi? - anonimo …)

idem

Come viene accolto il conduttore? (per l’intergruppo …)

idem

Si recupera l’informazione?(utile?, efficace?, …)

idem

Altro idem

Si assume concordemente l’iter e la produzione di gruppo?

idem