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Comune di Anfo – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio – 2013

Documento di Piano Analisi di coerenza fra gli obiettivi paesistici del PTR ed il PGT

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INDICE 1 IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE DELLA LOMBARDIA ED IL RAPPORTO CON LA PIANIFICAZIONE COMUNALE 2 1.1 INTRODUZIONE 2 1.2 IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE E LA LETTURA DEL PTR PER LA PIANIFICAZIONE LOCALE 3 1.3 IL TERRITORIO COMUNALE DI ANFO NEL PTR 5 2 AREE DI SALVAGUARDIA E TUTELA DEL PTR 8 2.1 ARTICOLO 17 DELLA NORMATIVA PAESAGGISTICA DEL PTR 8 2.2 ARTICOLO 19, COMMA 4, DELLA NORMATIVA PAESAGGISTICA DEL PTR 11 2.3 ARTICOLO 19, COMMI 5 E 6, DELLA NORMATIVA PAESAGGISTICA DEL PTR 14 3 ANALISI DEGLI AMBITI DI RECIPROCITÀ VISIVA LAGO-ENTROTERRA 17 4 ELABORATI SPECIFICI DELL’ANALISI SULLA RECIPROCITÀ VISIVA LAGO-ENTROTERRA 25 5 ANALISI DI COERENZA FRA GLI OBIETTIVI PAESISTICI DEL PTR E GLI AT DEL DDP DEL PGT 26 6 ANALISI DI COERENZA FRA GLI OBIETTIVI PAESISTICI DEL PTR E LE PREVISIONI DEL PDR E DEL PDS DEL PGT 27

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Documento di Piano Analisi di coerenza fra gli obiettivi paesistici del PTR ed il PGT

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1 Il Piano Territoriale Regionale della Lombardia ed il rapporto con la pianificazione comunale

1.1 Introduzione

Il Consiglio Regionale della Lombardia (con deliberazione del 19/01/2010, n. 951, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della

Regione Lombardia n. 6, 3° Supplemento Straordinario dell’ 11 febbraio 2010) ha approvato in via definitiva il Piano

Territoriale Regionale. Con la chiusura dell’iter di approvazione del Piano, formalmente avviato nel dicembre 2005, si è

chiuso il percorso di stesura del principale strumento di programmazione delle politiche per la salvaguardia e lo sviluppo

del territorio della Lombardia. Il Piano ha acquistato efficacia dal 17 febbraio 2010 per effetto della pubblicazione

dell’avviso di avvenuta approvazione sul BURL n. 7, Serie Inserzioni e Concorsi del 17 febbraio 2010.

Dal 17 febbraio 2010 il PTR, quadro di riferimento per la pianificazione territoriale in Lombardia e di orientamento per le

politiche di settore, esercita quindi gli effetti indicati all’art. 20 della LR 12/05 (“Effetti del PTR”). Per effetto dell’entrata in

vigore dello strumento regionale, per i Comuni interessati da obiettivi prioritari di interesse regionale e sovra regionale

viene stabilito l’obbligo di trasmettere in Regione, ai sensi dell’art. 13 comma 8 della LR 12/05, il PGT adottato (o sua

variante). Medesima procedura diviene obbligo per i Comuni che adottino il PGT successivamente al 17 febbraio 2010,

nonché per i Comuni che, alla stessa data, avendo già adottato il PGT, non abbiano ancora dato inizio al relativo

deposito. Inoltre, con l’entrata in vigore del Piano, per l’effetto di Piano Paesaggistico del PTR, ai termini del Dlgs 42/04

e ss. mm. e ii., tutti i Comuni sono comunque tenuti ad adeguare il proprio PGT alla disciplina paesaggistica entro due

anni dall’entrata in vigore del PTR.

Il Consiglio Regionale della Lombardia, con propria deliberazione n. 56 del 28 settembre 2010, ha successivamente

approvato alcune modifiche ed integrazioni al PTR stesso.

Successivamente, come previsto dall’articolo 22 della LR 12/2005, il PTR è stato in seguito aggiornato annualmente

mediante il programma regionale di sviluppo, ovvero mediante il documento strategico annuale. In merito, si rilevano

quindi gli aggiornamenti 2011 (approvato dal Consiglio Regionale con DCR n. 276 del 8 novembre 2011, pubblicata sul

BURL Serie Ordinaria n. 48 del 1 dicembre 2011) e 2012/2013 (approvato dal Consiglio Regionale con DCR n. 78 del 9

luglio 2013, pubblicata sul BURL Serie Ordinaria n. 30 del 23 luglio 2013). In seguito all’aggiornamento 2013, è stato

integrato l’elenco dei Comuni tenuti alla trasmissione del PGT – o sua variante – in Regione. Tale elenco, per la

Provincia di Brescia, annovera i Comuni di Anfo, Bagolino, Brescia, Capo di Ponte, Capovalle, Castenedolo, Ceto,

Cimbergo, Darfo Boario Terme, Desenzano d/G, Gardone Riviera, Gargnano, Ghedi, Idro, Iseo, Lavenone, Limone s/G,

Lonato d/G, Manerba d/G, Marone, Moniga d/G, Monte Isola, Montichiari, Montirone, Nave, Padenghe s/G, Paratico,

Paspardo, Pisogne, Polpenazze d/G, Sale Marasino, Salò, San Felice d/B, Sellero, Sirmione, Sonico, Sulzano, Tignale,

Toscolano Maderno, Tremosine, Treviso Bresciano.

In merito ai summenzionati Comuni ricompresi nell’apposito elenco, la Regione specifica che l’obbligo di trasmissione

degli strumenti urbanistici locali sussiste nel caso di adozione degli stessi successivamente alla data del 23 luglio 2013

ovvero di adozione precedente, ma con deposito non effettuato entro la summenzionata data.

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Documento di Piano Analisi di coerenza fra gli obiettivi paesistici del PTR ed il PGT

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Dunque, per tali Comuni sussiste l’obbligo, sia per i nuovi PGT che per le loro varianti, della trasmissione degli atti in

Regione per l’ottenimento del parere di compatibilità al PTR. Ciò significa che il PGT, o la variante allo stesso, deve

essere adeguato e rispettoso degli obiettivi e delle prescrizioni del PTR stesso (in particolare del Piano Paesaggistico).

Verificata la compatibilità delle previsioni urbanistiche comunali con il piano sovraordinato, con il PGT, i contenuti del

PPR vengono resi evidenti nella normativa e negli elaborati di Piano, soprattutto a seguito di un’approfondita analisi del

sistema paesistico di contesto dello specchio lacuale e del rapporto di reciprocità – prevalentemente visiva – fra questo

e l’entroterra, urbanizzato e non – che, in sede di trasmissione degli atti di PGT in Regione, esplicherà con elaborazioni

grafiche chiare l’analisi dei luoghi preventiva alla pianificazione delle scelte urbanistiche e guiderà nella valutazione delle

previsioni insediative.

Per quanto riguarda l’articolazione dello strumento urbanistico regionale e la sua relazione con gli strumenti di

pianificazione comunali, si rimanda in questa sede ai contenuti di merito del documento P.2.1 “Relazione illustrativa”,

allegato al PGT per farne parte integrante e sostanziale. In ogni caso, si richiamano in questa sede – a seguire – i

contenuti del Piano più strettamente connessi alle valutazioni all’oggetto della presente relazione che, con specifico

riferimento alle tematiche paesistiche, si pone l’obiettivo di integrare le analisi sostanziate negli elaborati del PGT per

valutare la coerenza paesistica delle scelte urbanistiche locali rispetto agli obiettivi regionali.

1.2 Il Piano Paesaggistico Regionale e la lettura del PTR per la pianificazione locale

Dal marzo del 2001, lo strumento regionale lombardo di riferimento per la pianificazione paesaggistica è il Piano

Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), attualmente assunto, integrato ed aggiornato dal PTR, del quale costituisce

approfondimento/strumento paesaggistico (articolo 19 LR 12/05 e ss. mm. e ii.), anche in attuazione dei disposti di cui al

“Codice dei beni culturali e del paesaggio” (Dlgs 42/04 e ss. mm. e ii., o “Codice Urbani”).

Proprio in osservanza ai contenuti del Codice Urbani, promulgato successivamente alla prima stesura del PTPR, i

contenuti paesaggistici dello strumento di pianificazione regionale sono stati integrati individuando le aree

significativamente compromesse o degradate dal punto di vista paesaggistico, con la contestuale proposizione di

indirizzi funzionali ad interventi di riqualificazione, recupero e contenimento del degrado (articolo 143, comma 1, lettera

g, Dlgs 42/04). Viene integrata nel Piano una specifica documentazione cartografica relativa al degrado ed alle aree a

rischio di degrado, che delinea (in termini e su scala regionale) i processi generatori di degrado paesaggistico, definendo

specifici indirizzi per il loro contenimento, nonché gli interventi di riqualificazione, le indicazioni di priorità per interventi di

compensazione territoriale ed ambientale.

Contestualmente, il Piano Paesaggistico Regionale del 2001 è stato aggiornato nell’analisi statistico-conoscitiva e

revisionato nell’apparato normativo (anche alla luce delle più recenti emanazioni nazionali e regionali) e di indirizzo (in

particolare gli indirizzi per la pianificazione comunale, anche relativamente agli strumenti di pianificazione attuativa).

Altresì, a livello sovracomunale, la Regione ha provveduto ad un aggiornamento delle disposizioni per la pianificazione

paesaggistica di Province e Parchi regionali, proponendo una schematizzazione unificata di nuovo schema di contenuti

(con relativa legenda unificata) per i Piani Territoriali di Coordinamento.

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A livello cartografico, le innovazioni del Piano regionale hanno riguardato in prima istanza la base utilizzata, aggiornata

secondo quanto elaborato dal SIT. Contestualmente, alcuni livelli informativi sono stati arricchiti nei contenuti con

l’introduzione di dati integrativi ed informazioni nuove (quali geositi, siti Unesco, Parchi regionali, nuovi percorsi

panoramici, visuali sensibili, belvedere e punti di osservazione), mentre altri sono stati adeguati cartograficamente e/o

ridefiniti (vincoli paesaggistici e repertori). A corredo della cartografia analitico-operativa sono state redatte apposite

elaborazioni testuali e schematiche funzionali ad agevolare il processo applicativo di obiettivi ed indirizzi. Infine, ad

integrazione dell’apparato paesistico del PTR è stata coordinata e messa a sistema la Rete Ecologica Regionale.

Per agevolare la lettura dei diversi documenti che lo compongono, il PTR propone alcuni canali di lettura che

consentono di avere un approccio guidato ai contenuti. I canali proposti sono normativo (propone un quadro sinottico dei

contenuti del piano rispetto alla norma di riferimento per il PTR) ed a supporto della pianificazione locale (dedicato ai

Comuni e finalizzato a fornire una sintesi dei principali riferimenti utili nella predisposizione dei PGT).

Datane la vocazione e funzione di strumento coordinatore, del PTR solo alcuni elementi sono di immediata operatività;

generalmente, la sua concreta attuazione può avvenire con la corretta “traduzione” dei propri principi ed obiettivi, recepiti

e declinati a livello subordinato. Pertanto, nella predisposizione del proprio strumento urbanistico, i Comuni trovano nel

PTR gli elementi funzionali alla costruzione del quadro conoscitivo e orientativo del PGT, nonché lo scenario strategico

di Piano e le indicazioni immediatamente operative e gli strumenti per il perseguimento degli obiettivi regionali.

Circa gli elementi per il quadro conoscitivo e orientativo, il PTR fornisce informazioni e strumenti utili alla configurazione

del quadro di riferimento di cui ogni Comune deve tenere conto nella fase di predisposizione del proprio strumento

urbanistico. Tali elementi, che consentono una lettura a vasta scala, risultano utili per collocare correttamente le realtà

locali nel mosaico regionale.

Dal punto di vista paesaggistico, la sezione dedicata del PTR (Piano Paesaggistico) contiene elaborati finalizzati alla

lettura e comprensione dei paesaggi lombardi, collocando specificamente i Comuni all’interno delle unità tipologiche di

riferimento e l’ambito geografico di appartenenza, segnalando la presenza di particolari tutele (di carattere paesaggistico

o ambientale) dirette o indirette, segnalando fenomeni di degrado (o tendenza allo stesso).

Parallelamente, relativamente a quanto utile alla configurazione dello scenario strategico a livello locale, il PTR identifica

un proprio scenario riferito all’intero territorio lombardo a partire dal quale la pianificazione locale può definire le proprie

strategie e promuovere specifiche politiche, trovando nel Piano regionale la sintesi di strategie ed azioni già in campo a

scala superiore (regionale, nazionale ed europea). In tal senso, come recita il comma 2 dell’articolo 8 della LR 12/5, il

PTR deve essere letto come un ausilio per “(…) l’individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e

conservazione a valenza strategica per la politica territoriale del Comune (…)”, laddove il PGT diviene anche momento

creativo concreto per le azioni di sviluppo sostenibile della Lombardia.

La strategia regionale per lo sviluppo del territorio è presentata nel Capitolo 1 del Documento di Piano e sintetizzata nei

24 obiettivi del PTR. Accanto ad essi, il PTR fornisce alcuni orientamenti per l’assetto del territorio, a partire dalla visione

sistemica degli spazi del “non costruito” all’interno del sistema rurale-paesistico-ambientale e dalla lettura per la

Lombardia della struttura policentrica del territorio.

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Documento di Piano Analisi di coerenza fra gli obiettivi paesistici del PTR ed il PGT

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Tramite gli elaborati del Quadro di riferimento paesaggistico e quelli dei Contenuti dispositivi e di indirizzo, la sezione

riservata al Piano Paesaggistico regionale fornisce gli indirizzi generali di tutela sia in merito ad ambiti e sistemi di

rilevanza regionale (quali gli ambiti di elevata naturalità della montagna o di specifica tutela dei grandi laghi insubrici o le

strade panoramiche di livello regionale), sia relativamente agli approfondimenti da declinare a scala locale (nuclei ed

insediamenti storici, rete verde di ricomposizione paesaggistica, etc.). Un tema particolare riguarda la riqualificazione

delle situazioni di degrado e il contenimento dei fenomeni ad esso connessi, che impegnano l’azione locale verso

un’attenta valutazione della propria realtà territoriale ed alla definizione di misure di salvaguardia concrete.

Per la costruzione del proprio quadro strategico (in raccordo con i contenuti del Piano Territoriale di Coordinamento

Provinciale di riferimento) il PGT potrà inoltre, partendo dai 24 obiettivi del PTR, trovarne una declinazione all’interno

degli obiettivi tematici (ambiente, assetto territoriale, assetto economico/produttivo, paesaggio e patrimoni culturale,

assetto sociale) e riconoscere per il singolo Comune il contesto geografico e sistemico di riferimento tra i Sistemi

Territoriali del PTR (metropolitano, della montagna, pedemontano, dei laghi, della pianura irrigua, del Po e dei grandi

fiumi - Tavola 4 del DdP regionale). Va considerato che i Sistemi Territoriali del PTR non suddividono il territorio in meri

distretti geografici, ma identificano alcuni sistemi di relazioni attraverso una geografia condivisa attraverso cui viene letto

e proposto alla macro-scala il territorio regionale. Il PGT potrà riconoscersi in uno o più dei sei Sistemi Territoriali del

PTR, ciascuno dei quali caratterizzato da una lettura territoriale e da un’analisi delle potenzialità, opportunità, criticità e

minacce.

1.3 Il territorio comunale di Anfo nel PTR

I Comuni per i quali sussiste l’obbligo di ottenimento del parere di compatibilità del proprio strumento urbanistico rispetto

a quello regionale sono inclusi nell’”Abaco delle principali informazioni di carattere paesistico-ambientali articolato per

comuni - Volume 1 Appartenenza ad ambiti di rilievo paesaggistico regionale” del “Piano del Paesaggio Lombardo -

Piano Paesaggistico Regionale”.

Nel succitato allegato al PTR, il territorio comunale di Anfo:

risulta assoggettato alle disposizioni di cui agli articoli 17 e 19 (commi 4, 5 e 6) della Normativa paesaggistica del

Piano regionale;

non risulta assoggettato alle disposizioni di cui agli articoli 18, 19 (comma 2), 20 (commi 8 e 9) e 22 (comma 7) della

medesima normativa regionale;

ed inoltre, inquadrato nella “Fascia prealpina” delle unità tipologiche del paesaggio di riferimento (tavola A del Piano), il

territorio:

non risulta appartenere a Parchi nazionali o regionali;

non è interessato da Riserve naturali;

è dichiarato interessato dal monumento naturale “Masso di arena rossa del Permico”; a tal proposito si sottolinea

che, in seguito agli approfondimenti del caso condotti durante la redazione del PGT comunale di Anfo, si è appurato

come tale informazione riportata nel PTPR risulti essere errata; il monumento naturale in oggetto è infatti ubicato nel

territorio amministrativo del contermine Comune di Bagolino;

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non risulta appartenere ai cosiddetti “Ambiti di criticità” di cui alla tavola D, alla Parte III degli Indirizzi di tutela ed

all’articolo 30 della Normativa paesaggistica del PTR.

I relazione ai contenuti delle cartografie del PTR, il territorio di Anfo, come evidenziato nella Tavola A “Ambiti geografici e

unità tipologiche di paesaggio” del PTR, appartiene all’ambito geografico “Valli Bresciane”. Le unità tipologiche di

paesaggio che interessano il territorio sono quelle della fascia prealpina, in particolare i “Paesaggi dei laghi insubrici” e i

“Paesaggi della montagna e delle dorsali”. (Per la visualizzazione degli elementi ivi contenuti, si rimanda, in particolare,

alla specifica cartografia allegata al PGT riportante in estratto l’elaborazione grafica regionale di riferimento.)

Il PTPR, nella Tavola B “Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico”, individua, nel Comune, le “Strade

panoramiche” (art. 26.9 PR) n. 16 (SS 237 da Lavenone a Ponte Caffaro e al Valico di Sant’Eusebio) e n. 36 (strada

comunale del Passo di Baremone, da Anfo al Passo del Maniva).

Nell’elaborazione grafica riportata

a fianco si rappresentano su

ortofotocarta i tracciati di

specifico interesse evidenziati

nella summenzionata Tavola B

regionale: la SS 237 (in giallo) e

la strada comunale 36 (in verde).

Tali elementi, in ogni caso, sono

recepiti nelle cartografie attinenti

al presente approfondimento –

cui si rimanda - ed allegate al

PGT per farne parte integrante e

sostanziale; per i confronti del

caso, si rimanda altresì alla

specifica cartografia allegata al

PGT riportante in estratto

l’elaborazione grafica regionale di

riferimento. (In arancione, nella

rappresentazione di cui sopra è

riportato altresì, in parte, il “Sentiero Antonioli” - n. 27 - dei “Tracciati guida paesaggistici” di cui all’articolo 26.10 della

Normativa paesaggistica regionale; tale tracciato non interviene nel territorio amministrativo comunale di Anfo.)

Nella Tavola C “Istituzioni per la tutela della natura” viene individuato l’Eridio tra i “Bacini idrografici interni”, così come –

sommariamente - gli “Ambiti urbanizzati” e la viabilità principale che collega il Comune ai confinanti Idro e Bagolino. La

medesima tavola individua, nel territorio amministrativo del confinante Comune di Bagolino, la Zona a Protezione

Speciale (ZPS) IT2070302 “Val Caffaro” (identificata nella sunnominata Tavola C al n. 12). Contestualmente, la Tavola C

del PPR localizza sommariamente sul territorio di Anfo il “Masso di Arena Rossa del Permico”, monumento naturale

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istituito con DGR 38953 del 22 maggio 1984 (identificato nella sunnominata Tavola C al n. 5). Come già anticipato

precedentemente, si sottolinea al proposito che in sede di ricerca di elementi e riferimenti in approfondimento alla

tematica sono emersi elementi di discordanza; infatti, tale elemento risulta comparire esclusivamente nella Tavola C

regionale di cui sopra (e richiamato nell’”Abaco delle principali informazioni di carattere paesistico-ambientali articolato

per comuni - Volume 1 Appartenenza ad ambiti di rilievo paesaggistico regionale” del “Piano del Paesaggio Lombardo -

Piano Paesaggistico Regionale”), nella propria versione digitale pubblicata in rete, ma negli archivi dati informatici messi

a disposizione dalla Regione Lombardia (GeoPortale) il medesimo elemento, nel territorio di Anfo, non risulta raffigurato.

Si segnala inoltre che molte delle fonti di riferimento in materia ambientale attestano l’appartenenza dell’elemento al

territorio amministrativo del contermine Comune di Bagolino. (Per la visualizzazione degli elementi contenuti nella

Tavola C, si rimanda comunque alla specifica cartografia allegata al PGT riportante in estratto l’elaborazione grafica

regionale di riferimento.)

La Tavola D “Quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale” rappresenta parte del territorio comunale

come ambito di salvaguardia dello scenario lacuale dei laghi insubrici (articolo 19 della normativa paesaggistica

regionale); contestualmente, parte del territorio è assimilata agli ambiti di elevata naturalità (di cui all’articolo 17 della

medesima normativa). I predetti ambiti sono stati oggetto di particolare approfondimento nel corso della presente analisi;

la loro definizione, pertanto, viene recepita in modo dettagliato nelle elaborazioni grafiche riportate di seguito nella

presente relazione e nelle cartografie alla stessa allegate.

Degli elementi della Tavola E “Viabilità di rilevanza paesaggistica”, Anfo annovera le strade panoramiche che

intervengono sul territorio (n. 16 - SS 237 da Lavenone a Ponte Caffaro e al Valico di Sant’Eusebio - e n. 36 - strada

comunale del Passo di Baremone, da Anfo al Passo del Maniva). (Per la localizzazione delle stesse si richiama quanto

già precedentemente svolto nel corso del presente capitolo.)

Le Tavole F “Riqualificazione paesaggistica: ambiti ed aree di attenzione regionale” e G “Contenimento dei processi di

degrado e qualificazione paesaggistica: ambiti ed aree di attenzione regionale” individuano sul territorio di Anfo, fra gli

elementi di degrado paesistico provocato da processi di urbanizzazione, infrastrutturazione, pratiche ed usi urbani, il

continuum edificato che costituisce le conurbazioni lungo i tracciati lacuali e di fondovalle, nonché (Tavola F) gli

elettrodotti quali elementi di degrado connessi a fenomeni antropici di urbanizzazione. La cartografia di riferimento

segnala altresì le aree sottoposte a fenomeni franosi.

Infine, la Tavola I “Quadro sinottico tutele paesaggistiche di legge”, riassume le tutele paesistiche di legge (articoli 136 e

142 del Dlgs 42/04 e ss. mm. e ii.) che interessano il territorio.

(Per la visualizzazione degli elementi contenuti nelle Tavole D, E, F e I si rimanda comunque alla specifica cartografia

allegata al PGT riportante in estratto le elaborazioni grafiche regionali di riferimento.)

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2 Aree di salvaguardia e tutela del PTR

Come riscontrabile nelle cartografie del Piano regionale, il territorio comunale di Anfo risulta assoggettato alle

disposizioni di cui agli articoli 17 e 19 (commi 4, 5 e 6) della Normativa paesaggistica del Piano regionale, mentre non è

sottoposto alle disposizioni di cui agli articoli 18, 19 (comma 2), 20 (commi 8 e 9) e 22 (comma 7) della medesima

normativa.

A seguire si illustrano sinteticamente i contenuti normativi degli articoli del PTR che dettano la disciplina paesaggistica

per le parti del territorio comunale di Anfo qualificate dalla Regione come “Ambiti ad elevata naturalità” (articolo 17),

“Ambiti di salvaguardia dello scenario lacuale” (articolo 19, comma 4) e “Ambiti di specifica tutela paesaggistica dei laghi

insubrici” (articolo 19, comma 5).

2.1 Articolo 17 della Normativa paesaggistica del PTR

Con l’articolo 17 del Titolo III “Disposizioni del PPR immediatamente operative”, la Normativa del Piano Paesaggistico

del Piano Territoriale Regionale (PTR) della Lombardia sancisce le norme di tutela paesaggistica degli ambiti di elevata

naturalità del territorio lombardo.

Come recita il sunnominato articolo, ai fini della tutela paesaggistica si definiscono di elevata naturalità quei vasti ambiti

nei quali la pressione antropica (intesa come insediamento stabile, prelievo di risorse o semplice presenza di

edificazione) è storicamente limitata. In tali ambiti la disciplina paesaggistica persegue i seguenti obiettivi generali:

a) recuperare e preservare l'alto grado di naturalità, tutelando le caratteristiche morfologiche e vegetazionali dei luoghi;

b) recuperare e conservare il sistema dei segni delle trasformazioni storicamente operate dall'uomo;

c) favorire e, comunque, non impedire né ostacolare tutte le azioni che attengono alla manutenzione del territorio, alla

sicurezza e alle condizioni della vita quotidiana di coloro che vi risiedono e vi lavorano, alla produttività delle

tradizionali attività agrosilvopastorali;

d) promuovere forme di turismo sostenibile attraverso la fruizione rispettosa dell’ambiente;

e) recuperare e valorizzare quegli elementi del paesaggio o quelle zone che in seguito a trasformazione provocate da

esigenze economiche e sociali hanno subito un processo di degrado e abbandono.

Gli ambiti di elevata naturalità, così come individuati negli elaborati cartografici e testuali del Piano regionale (repertorio

e tavole D e D1) coincidono con quelli già perimetrati dalla DGR 3859/1985 e ss. mm. e ii., ad esclusione di quelli

ricadenti nelle Province di Milano e di Pavia e degli ambiti di contiguità ai parchi regionali dell’Oglio Nord e dell’Oglio Sud

in Provincia di Bergamo e in Provincia di Brescia.

In ogni caso, l’articolo 17 medesimo stabilisce che, in applicazione del criterio di maggiore definizione di cui all'articolo 6

della normativa del PTR stessa, gli atti a valenza paesaggistica di maggior dettaglio (in particolare i PGT), a fronte degli

studi paesaggistici compiuti, verificano e meglio specificano la delimitazione degli ambiti di elevata naturalità e ne

articolano il regime normativo, tenendo conto delle disposizioni e degli obiettivi di tutela del PTR.

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Le disposizioni di cui all’articolo 17 della normativa regionale non si applicano alle aree ricomprese in parchi regionali

dotati di Piani Territoriali di Coordinamento definitivamente approvati, o nelle riserve naturali regionali dotate di piano di

gestione. Diversamente, nelle aree ricomprese in riserve naturali e parchi regionali istituiti, ma non dotati di strumenti di

pianificazione definitivamente approvati, valgono le disposizioni di cui all’articolo 17 medesimo limitatamente agli aspetti

non specificamente disciplinati dalle norme di salvaguardia contenute nei relativi atti istitutivi o Piani adottati.

Per gli ambiti ad elevata naturalità, l’articolo 17 della normativa del PTR detta specifica disciplina per determinati

interventi (fatti salvi gli indirizzi e le determinazioni di cui al Piano del Paesaggio Lombardo, nonché le procedure di

Valutazione di Impatto Ambientale previste dalla vigente legislazione). Nel merito:

– la realizzazione di nuove grandi attrezzature relative allo sviluppo ricettivo, sportivo e turistico, è possibile solo se

prevista nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale; nelle more dell'entrata in vigore del PTCP sono

ammessi esclusivamente i predetti interventi che siano ricompresi in strumenti di programmazione regionale o

provinciale;

– la realizzazione di opere relative alle attività estrattive di cava e l'apertura di nuove discariche sono possibili solo se

previste in atti di programmazione o pianificazione territoriale di livello regionale o provinciale;

– la realizzazione di nuove strade di comunicazione e di nuove linee per il trasporto di energia e fluidi, che non siano

meri allacciamenti di strutture esistenti, è consentita individuando le opportune forme di mitigazione, previa verifica

dell’impraticabilità di soluzioni alternative a minore impatto da argomentare con apposita relazione in sede

progettuale.

In ogni caso, negli ambiti ad elevata naturalità non è consentita la circolazione fuoristrada, a scopo diportistico, di mezzi

motorizzati; le Autorità competenti possono limitare a specifiche categorie di utenti l’accesso alla viabilità locale, anche

attraverso la realizzazione di idonee barriere.

Per effetto dei disposti di cui all’articolo 17 della Normativa del Piano Paesaggistico regionale non subiscono alcuna

specifica limitazione le attività di:

a) manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia ed eventuale

ampliamento dei manufatti esistenti, purché gli interventi siano rispettosi dell’identità e della peculiarità del costruito

preesistente;

b) opere di adeguamento funzionale e tecnologico di impianti e infrastrutture esistenti;

c) utilizzazione agro-silvo-pastorale del suolo, ivi compresa la realizzazione di strutture aziendali connesse all'attività

agricola anche relative alle esigenze abitative dell'imprenditore agricolo;

d) opere relative alla bonifica montana, alla difesa idraulica, nonché tutti gli interventi di difesa della pubblica incolumità

e conseguenti a calamità naturali;

e) piccole derivazioni d’acqua, ove risulti comunque garantito il minimo deflusso vitale dei corpi idrici, da verificarsi

anche in relazione ai criteri di cui alla DGR n. 2121 del 15 marzo 2006;

f) opere di difesa dall’inquinamento idrico, del suolo, atmosferico ed acustico, previo studio di corretto inserimento

paesaggistico delle stesse;

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g) eventuali nuove strade, necessarie per consentire l’accesso ad attività già insediate, realizzate nel rispetto della

conformazione naturale dei luoghi e della vegetazione, con larghezza massima della carreggiata di m 3,50 e piazzole

di scambio.

Ulteriormente, l’articolo 17 stabilisce che committenti e progettisti degli interventi ammessi e degli strumenti pianificatori

sono tenuti al rispetto del contesto paesaggistico ed ambientale, nonché a garantire la coerenza delle opere e delle

previsioni dei Piani con i contenuti dell’articolo 17 medesimo, nonché con gli indirizzi del Piano Paesaggistico Regionale.

Ciò con particolare riferimento a:

– Indirizzi di tutela contenuti nel PPR;

– Criteri e procedure per l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di tutela dei beni paesaggistici, approvati

con DGR n. 2121 del 15 marzo 2006 (pubblicazione sul 3° supplemento straordinario del BURL del 31 marzo 2006);

– Linee guida per l’esame paesistico dei progetti, approvate con DGR n.11045 dell’8 novembre 2002 (pubblicazione

sul 2° supplemento straordinario del BURL del 21 novembre 2002);

– Criteri per la trasformazione del bosco e per i relativi interventi compensativi, approvati con DGR n. 675 del 21

settembre 2005 (pubblicata nel BURL del 4 ottobre 2005, 1° ss al BURL 3 ottobre 2005, n. 40, e successivamente

modificati con DGR n. 8/3002 del 27 luglio 2006, pubblicata sul 2° ss del BURL del 24 agosto 2006);

– Quaderno Opere Tipo di ingegneria naturalistica, approvato con DGR n. 48470 del 29 febbraio 2009 (pubblicazione

sul BURL del 9 maggio 2000, n. 19 ss);

– Direttiva per il reperimento di materiale vegetale vivo nelle aree demaniali da impiegare negli interventi di ingegneria

naturalistica, approvata con DGR n. 2571 del 11 dicembre 2000 (pubblicazione sul BURL n. 52 del 27 dicembre

2000).

Ai sensi dell’articolo 17 della Normativa regionale, in fase di revisione dei propri strumenti urbanistici, i Comuni, in caso

di presenza negli ambiti di elevata naturalità di campeggi o di altre attività o attrezzature non compatibili con gli obiettivi

di tutela degli ambiti stessi, sono tenuti ad individuare aree idonee al loro trasferimento.

Infine, sino all’adeguamento degli strumenti urbanistici comunali allo strumento regionale (nei casi previsti dallo stesso),

negli ambiti ad elevata naturalità si applicano le norme dei piani urbanistici vigenti, assumendo quali indirizzi progettuali

quelli contenuti di cui alla DGR n. 2121 del 15 marzo 2006, esclusivamente nelle situazioni sottodescritte:

a) ambiti che alla data di entrata in vigore del presente piano risultino edificati con continuità, compresi i lotti interclusi

ed escluse le aree libere di frangia, a tal fine perimetrate dai Comuni;

b) previsioni contenute in piani urbanistici attuativi già convenzionati o in programmi di intervento già beneficiari di

finanziamenti pubblici e situazioni di diritti acquisiti alla data di entrata in vigore del Piano regionale.

Al di fuori delle predette situazioni, non possono essere realizzati interventi urbanistici ed edilizi (fatto salvo quanto

disposto dal comma 8 dello stesso articolo 17).

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In sede di predisposizione del

nuovo strumento urbanistico

locale in osservanza alle

strategie, agli indirizzi ed alle

prescrizioni dello strumento di

pianificazione regionale, gli

ambiti ad elevata naturalità

presenti sul territorio comunale

di Anfo sono stati recepiti in

osservanza ai principi

localizzativi predefiniti,

prendendo a riferimento le curve

di livello della base cartografica

del PGT (aerofotogrammetria

dettagliata). Nella cartografia

d’analisi predisposta per il Piano

di Governo del Territorio di Anfo,

dunque, gli ambiti ad elevata

naturalità sono stati

rappresentati, in ordine alle indicazioni sovraordinate, comprendendo il territorio comunale, al di sopra della curva di

livello +1.000 m slm. (Nella cartografia poc’anzi riportata, gli ambiti di cui all’articolo 17 della Normativa paesaggistica del

PTR rappresentati su ortofotocarta.)

Negli ambiti ad elevata naturalità del territorio comunale, il PGT di Anfo non prevede Ambiti di Trasformazione, né ambiti

di completamento del tessuto urbano consolidato.

2.2 Articolo 19, comma 4, della Normativa paesaggistica del PTR

L’articolo 19 del Titolo III della Normativa paesaggistica del PTR dispone per la tutela e la valorizzazione dei laghi

lombardi, che assumono specifica rilevanza per la salvaguardia del paesaggio e che riflettono un valore irrinunciabile sui

territori contermini agli specchi lacuali, a loro volta da tutelare in approfondimento alle misure di salvaguardia ex lege

(articolo 142, comma 1, lettera b, del Dlgs 42/04).

Le tipologie dei laghi lombardi sono diversificate in ordine alla loro natura ed alla loro localizzazione; le azioni di tutela

regionali sono calibrate anche in funzione delle caratteristiche intrinseche degli specchi lacuali, raggruppati in

macrocategorie o individualmente identificati e normati:

– laghi alpini, connotati da un elevato grado di naturalità;

– laghi prealpini e collinari, laddove alle misure di tutela connesse all’elevata naturalità devono essere affiancate quelle

attinenti al sistema degli insediamenti storico-culturali ed archeologici;

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– laghetti di cava, dove la priorità paesistico-ambientale è la correlazione di tali elementi con il paesaggio di contesto;

– laghi di Mantova, la cui tutela (e delle sponde) è orientata alla salvaguardia dei valori naturalistici ed ecologici,

nonché alla valorizzazione del rapporto visivo/simbolico con il centro storico di Mantova, con risoluzione delle

situazioni di degrado;

– i grandi laghi insubrici (Lago Maggiore, Lago di Como e Lago di Lecco, Lago di Lugano, Lago d’Iseo, Lago d’Idro e

Lago di Garda), che costituiscono, sia individualmente che nel loro insieme, una specificità del paesaggio lombardo

di rilevanza sovraregionale.

Il quarto comma dell’articolo 19 delle Norme regionali definisce le disposizioni di tutela paesaggistica relativamente alle

aree di salvaguardia appositamente individuate dal Piano (tavole D del PTR) attorno ai laghi insubrici per preservare le

caratteristiche di questi, del sistema degli insediamenti di rilevanza contestuali ai bacini idrici, nonché per valorizzare il

rapporto tra l’ambiente naturale e quello edificato. A tutela dei singoli laghi viene dunque individuato “(…) un ambito di

salvaguardia paesaggistica del lago e dello scenario lacuale, definito prioritariamente sulla base della linea degli

spartiacque del bacino idrografico e delle condizioni di percezione dei caratteri di unitarietà che contraddistinguono il

paesaggio di ogni singolo lago (…)”, laddove la pianificazione (con i Piani Territoriali di Coordinamento di Parchi e

Province e con i PGT), fatti comunque salvi i disposti di cui all’articolo 140, comma 2, del Dlgs 42/04, deve perseguire i

seguenti obiettivi:

1. preservazione della continuità e delle differenti specificità dei sistemi verdi e degli spazi aperti che connotano i

versanti prealpini e gli ambiti pianeggianti non urbanizzati;

2. salvaguardia degli sbocchi delle valli che si affacciano sullo specchio lacuale, con specifica attenzione alla tutela

delle connotazioni morfologiche che li contraddistinguono;

3. recupero e valorizzazione di Centri e Nuclei di Antica Formazione, degli insediamenti rurali e dell’edilizia tradizionale,

con specifica attenzione sia ai caratteri morfologici, materici e cromatici che li caratterizzano, sia al contesto

paesaggistico di riferimento, con specifica attenzione alla tutela del sistema di percorrenze lago-monte, lungolago e

di mezza costa;

4. massimo contenimento delle edificazioni sparse e attenta individuazione delle aree di trasformazione urbanistica, al

fine di salvaguardare la continuità e la riconoscibilità del sistema insediamenti-percorrenze-coltivi che caratterizza i

versanti e le sponde del lago, evitando sviluppi urbani lineari lungo la viabilità ed indicando le aree dove dimensioni

ed altezza delle nuove edificazioni devono essere attentamente commisurate alle scale di relazione e ai rapporti

storicamente consolidati tra i diversi elementi del territorio;

5. attento inserimento paesaggistico di edifici e manufatti relativi alla conduzione agricola, tenendo conto dei caratteri

propri del paesaggio rurale tradizionale e dei sistemi di relazioni che lo definiscono, privilegiando collocazioni

limitrofe a insediamenti e nuclei esistenti;

6. attenta localizzazione e corretta contestualizzazione degli interventi di adeguamento delle infrastrutture della mobilità

e di impianti, reti e strutture per la produzione di energia, tenendo conto dell’elevato grado di percepibilità degli stessi

dallo specchio lacuale e dall’intero bacino;

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7. migliore integrazione tra politiche ed interventi di difesa del suolo e obiettivi di valorizzazione e ricomposizione

paesaggistica dei versanti;

8. promozione di azioni volte alla valorizzazione del sistema della viabilità minore e dei belvedere quali capisaldi di

fruizione paesaggistica e di sviluppo turistico compatibile, anche in correlazione con la promozione della rete

sentieristica di interesse escursionistico e storico-testimoniale e dei beni ad essa connessi;

9. promozione di azioni finalizzate alla riqualificazione delle situazioni di degrado, abbandono e compromissione del

paesaggio volte alla ricomposizione paesaggistica dei luoghi e alla valorizzazione delle identità della tradizione e

della cultura locale;

10. tutela organica delle sponde e dei territori contermini.

In relazione ai principi ispiratori ed agli obiettivi del PTR, i Comuni interessati dagli ambiti di tutela di cui all’articolo 19

della normativa paesaggistica regionale sono tenuti, nella redazione dei propri strumenti urbanistici, a recepire e

declinare le prescrizioni e le indicazioni di merito. In sede di redazione del nuovo strumento urbanistico comunale (PGT)

e funzionalmente alla sua conformazione in osservanza alle strategie, agli indirizzi ed alle prescrizioni dello strumento di

pianificazione regionale, le aree di cui al comma 4 dell’articolo 19 delle Norme paesaggistiche della Lombardia, dette

anche ambiti di salvaguardia dello scenario lacuale, che intervengono sul territorio amministrativo comunale di Anfo

sono state sovrapposte alla cartografia di base degli elaborati analitici di PGT appositamente predisposti, senza

procedere ad adeguamenti in virtù della morfologia e delle caratteristiche paesistico-ambientali dei siti.

Tutto il territorio antropizzato di

Anfo, comprese le aree

prossime al continuum

urbanizzato, sono inserite

nell’ambito di salvaguardia dello

scenario lacuale, che,

comunque, interessa buona

parte del territorio comunale.

(Nella cartografia riportata a

fianco si raffigurano gli ambiti di

cui all’articolo 19, comma 4,

della Normativa paesaggistica

del PTR.)

Tale ambito di salvaguardia del

PPR coinvolge quindi l’intero

sistema del Tessuto Urbano

Consolidato di cui all’articolo 12

della LR 12/05 (e ss. mm. e ii.),

per il quale il PGT definisce il

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quadro urbanistico delle previsioni di completamento con particolare considerazione degli elementi di sensibilità

paesaggistica. Le previsioni di trasformazione del PGT (reiterate a recepimento delle previsioni già definite dal vigente

strumento urbanistico comunale), localizzate in aderenza al Tessuto Urbano Consolidato o in esso ricomprese,

intervengono in toto nell’ambito di salvaguardia dello scenario lacuale.

2.3 Articolo 19, commi 5 e 6, della Normativa paesaggistica del PTR

Con il comma 5 dell’articolo 19 della propria normativa il PTR dispone ulteriori prescrizioni per la tutela dei territori

contermini ai laghi entro la distanza di 300 m dalla battigia (vincolati ex lege dall’articolo 142, lettera b, del Dlgs 42/04).

Secondo il Piano paesaggistico regionale, tali territori “(…) costituiscono l’ambito di maggiore caratterizzazione per la

compresenza, in stretta e reciproca relazione, di valori storico-culturali e naturalistici, la cui capacità attrattiva per la

residenza e il turismo induce forti pressioni trasformative di potenziale rischio per l’integrità del delicato assetto

paesaggistico; in questi territori le priorità di tutela e valorizzazione del paesaggio sono specificamente rivolte a garantire

la coerenza e organicità degli interventi riguardanti e aree contermini al fine di salvaguardare l’unitarietà e la

riconoscibilità del lungolago (…)”.

Pertanto, la Regione dispone che la pianificazione locale (tramite i PTC di Parchi e Province e attraverso i PGT) ponga

specifica attenzione alle indicazioni paesaggistiche che integrano i disposti di cui al comma 4 del medesimo articolo 19,

ovvero:

1. salvaguardia delle sponde nelle loro connotazioni morfologiche e naturalistiche, strettamente relazionate con i

caratteri culturali e storico-insediativi, che contribuiscono a definire identità, riconoscibilità e valori ambientali della

consolidata immagine dei paesaggi rivieraschi;

2. conservazione dei compendi culturali di particolare caratterizzazione delle rive dei laghi, come le ville costiere con i

relativi parchi e giardini, gli edifici di servizio (serre, portinerie, rustici ecc.), le darsene e gli approdi;

3. preservazione delle coerenze materiche, cromatiche e dimensionali che contraddistinguono il sistema evitando di

introdurre elementi dissonanti o impropri e salvaguardando i caratteri compositivi storici, tanto delle architetture

quanto dei giardini;

4. valorizzazione del sistema di fruizione pubblica del paesaggio lacuale, costituito da accessi a lago e da percorsi e

punti panoramici a lago, correlata all’estensione delle aree ad esclusivo uso pedonale o a traffico limitato, con

previsione di adeguate strutture di sosta a basso impatto visivo, altresì con particolare attenzione nell’inserimento

degli elementi di arredo urbano, di pavimentazioni e di eventuali piantumazioni, da coordinare preferibilmente a

livello sovracomunale per valorizzare il sistema lungolago nella sua organicità;

5. valorizzazione dei servizi di trasporto lacuale, le cui linee costituiscono percorsi di fruizione panoramica dello

scenario lacuale di particolare rilevanza (tracciati guida paesaggistici) e attenta valutazione paesaggistica degli

interventi relativi a nuovi approdi e porti per mezzi nautici privati;

6. recupero degli ambiti degradati o in abbandono inquadrato in programmi organici sovracomunali di ricomposizione

paesaggistica del sistema spondale e del lungolago, prioritariamente rivolti a sostenere l’offerta di forme di turismo e

fruizione sostenibile;

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7. promozione di azioni finalizzate a migliorare la compatibilità paesaggistica delle infrastrutture ricettive per la fruizione

e la balneazione e contenimento e migliore integrazione nel paesaggio di campeggi, villaggi turistici e strutture

ricettive similari, valutando per le situazioni più critiche la possibilità di rilocalizzazione;

8. salvaguardia dello specchio lacuale, con particolare attenzione al massimo contenimento di opere e manufatti che

insistono sullo stesso, comprese le strutture galleggianti, da verificarsi attentamente in riferimento alle interferenze

visuali, simboliche e di coerenza con il contesto storico-culturale oltre che ambientale.

Per i territori di cui al comma 5, l’articolo 19 – al comma 6 – precisa ulteriormente i vincoli che, in ordine alle finalità

regionali, gravano sui siti contermini ai laghi. In particolare, vieta espressamente:

1. nuovi impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti;

2. nuove cave ed attività estrattive o di lavorazione di inerti;

3. nuovi centri commerciali e grandi strutture di vendita.

Inoltre, con riferimento alle previsioni di sviluppo dell’intero bacino idrico, la previsione di nuovi porti o approdi viene

subordinata ad un’attenta valutazione paesaggistica a livello intercomunale (PTC di Parchi e Province) e la loro

realizzazione (o il loro ampliamento oltre il 20% dell’esistente) è subordinata ad un’oculata valutazione paesaggistica

con Province, Parchi, Comuni interessati e contermini, Consorzi lacuali, al fine di verificare l’accettabilità dell’impatto in

relazione alle disposizioni di cui al comma 5 dell’articolo 19 medesimo, nonché la coerenza paesaggistica dell’intervento

complessivo.

Infine, il VI comma sancisce che “(…) tutti i comuni anche solo marginalmente interessati dalla specifica tutela dei laghi

di cui all’art. 142 del Dlgs 42/04, devono seguire, ai fini dell’approvazione degli atti costituenti il Piano di Governo del

Territorio, la procedura indicata al comma 8 dell’art. 13 della LR 12/05 (…)” per la verifica regionale sul corretto

recepimento di indicazioni e disposizioni dell’articolo 19 della Normativa paesaggistica del PTR.

L’articolo 13, comma 8, della Legge urbanistica regionale lombarda stabilisce che qualora nel PTR vi siano

determinazioni obbligatoriamente da recepirsi nel DdP da parte dei Comuni, questi sono tenuti a trasmettere alla

Regione, contestualmente al deposito successivo all’adozione, gli atti di PGT (DdP, PdS, PdR) e, successivamente,

all’adeguamento – se necessario – degli elaborati di Piano in relazione alle indicazioni o alle prescrizioni regionali.

Funzionalmente alla redazione del PGT, le aree di cui al comma 5 dell’articolo 19 delle Norme paesaggistiche della

Lombardia (dette anche ambiti di specifica tutela paesaggistica dei laghi insubrici) che interessano il territorio

amministrativo comunale di Anfo sono state dettagliate (in base al criterio della maggiore definizione di cui all’articolo 6

della Normativa regionale) sull’aerofotogrammetria del territorio, nella propria versione maggiormente aggiornata.

In particolare, si è proceduto alla definizione della linea delimitante la fascia di territorio nell’entroterra compresa entro

300,00 m dalla linea di battigia dell’Eridio, individuata nel database topografico fornito al Comune ed utilizzato come

base cartografica per la redazione del nuovo strumento urbanistico locale.

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Il territorio antropizzato di Anfo

ricade pressoché per intero nella

fascia che dalla linea di battigia

si protende per una profondità di

300 m nell’entroterra.

(Nella cartografia riportata a

fianco: gli ambiti di cui all’articolo

19, comma 5, della Normativa

paesaggistica del PTR,

rappresentati su ortofotocarta.)

Tale fascia coinvolge quasi

interamente il sistema del

Tessuto Urbano Consolidato di

cui all’articolo 12 della LR 12/05

(e ss. mm. e ii.), per il quale il

PGT definisce il quadro

urbanistico delle previsioni di

completamento con particolare

considerazione degli elementi di

sensibilità paesaggistica. Parimenti, in virtù dell’aderenza o dell’appartenenza al TUC, la maggior parte delle previsioni di

trasformazione del PGT (che, come già detto, si tratta pressoché per intero di previsioni reiterate del vigente strumento

urbanistico comunale) intervengono nell’ambito di specifica tutela paesaggistica in oggetto.

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3 Analisi degli ambiti di reciprocità visiva lago-entroterra

Con la redazione del PGT di Anfo si è provveduto conformare l’analisi inerente il sistema del paesaggio funzionalmente

ad un’applicazione immediata delle misure di tutela e salvaguardia assunte dal PGT come priorità operativa.

Contestualmente, la necessità di predisporre uno strumento urbanistico comunale conforme a quello regionale (come

già ampiamente descritto nel corso della presente relazione) ha imposto un approfondimento riguardo all’analisi

conoscitiva del territorio da (e non solo “verso”) quello che indiscutibilmente si qualifica come l’elemento naturale che

maggiormente caratterizza il territorio di Anfo, ovvero il Lago d’Idro.

In osservanza ai principi ispiratori del PTR, nonché agli indirizzi regionali a questi conseguenti (in particolare l’articolo 19

della normativa paesaggistica), nella redazione del Piano è stata condotta un’approfondita analisi del sistema paesistico

di contesto dello specchio lacuale e del rapporto di reciprocità – prevalentemente visiva – fra questo e l’entroterra, sia

urbanizzato che non antropizzato; tale analisi è avvenuta necessariamente a monte delle scelte urbanistiche di

trasformazione o valorizzazione, in virtù delle proprie finalità di guida nelle strategie delle politiche territoriali.

Lo studio condotto ha affiancato ed integrato le analisi paesistiche di routine, ovverosia quelle basate sulle rilevazioni dai

principali punti di fruizione ed assi di percorrenza (strade, sentieri, piste ciclopedonali, etc.) pubblici o comunque fruibili

dalla collettività, analizzando il territorio da un punto d’osservazione meno consueto, ovvero quello dal lago, dal livello

dell’acqua. Se infatti dalla terraferma è possibile rilevare il lago come elemento caratterizzante di uno scenario

complessivo grazie al quale la cornice della sponda retrostante appare come elemento ben visibile, ma in secondo

piano, rilevando la costa dal livello dell’acqua e lungo le linee navigabili dell’Eridio si ha modo di percepire chiaramente

l’entroterra, che in tal modo non è più solo il punto privilegiato per la percezione del lago, ma diviene esso stesso

contesto di fruizione paesistica ora visibile da innumerevoli punti di osservazione che consentono di metterne a nudo

l’intero sistema.

Conseguentemente, lo studio dell’incidenza visiva/percettiva dell’entroterra, ed in particolare della costa, sullo specchio

lacuale assume quindi valore di indirizzo verso azioni di controllo dell’incedere/svilupparsi dell’edificato negli ambiti di

reciprocità visiva con il bacino idrico.

Con riferimento agli inusuali punti d’osservazione poc’anzi accennati ed alle finalità sottese a tali luoghi di fruizione, il

territorio è stato percorso, visionato, fotografato ed analizzato ad un’altezza di circa 1 m dal livello del lago, attraversato

mediante un’imbarcazione che ha percorso l’intera costa lacustre da una distanza di circa 150 metri dalla battigia, in

ordine alle caratteristiche di navigabilità ed alle condizioni in essere all’atto del rilievo.

Per la rilevazione del territorio sensibile, tale distanza è stata scelta sia in riferimento alle caratteristiche di navigabilità

sottocosta che in quanto distanza maggiormente idonea ad esaminare parallelamente sponde ed entroterra. Ciò in

quanto l’entroterra, se analizzato dal lago ad una distanza inferiore, ridurrebbe significativamente la profondità dei propri

ambiti di reciprocità visiva con lo specchio lacuale; al contrario, qualora analizzato a distanze maggiori, renderebbe una

visione solo d’insieme (e dispersiva) del territorio, senza dar modo di distinguere chiaramente le sue caratteristiche di

unicità percettiva o di criticità paesistica.

Preventivamente al rilievo in situ della litoranea (e propedeuticamente al processo analitico stesso), è stato condotto un

lavoro di esame della morfologia del territorio costiero a partire dalle informazioni ricavabili dalle cartografie di base

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utilizzate per la redazione della variante al PGT (in particolare: aerofotogrammetria ed ortofotocarta) e dalle

caratteristiche sull’uso e lo stato dei suoli desumibili sia dalle banche dati a disposizione (DUSAF in primo luogo) che

dalla trasposizione delle rilevazioni sul campo. La finalità di tale esame preliminare è stata quella di rendere un quadro

dello stato di fatto delle condizioni del rapporto di interferenza visiva dal lago verso la terraferma (e, parimenti, viceversa)

procedendo a spogliare la morfologia naturale ed urbana del territorio in un unico scenario privo di barriere vegetazionali

o antropiche.

In tal senso si è potuto definire l’intero scenario dove l’occhio umano, lungo la costa e dalla linea di battigia sino ad una

distanza di circa 150 m alla deriva, può distendere la vista e fruire del territorio senza limitazioni dovute all’andamento

altimetrico del piano naturale di campagna.

Il territorio “sensibile” così determinato è stato successivamente verificato in situ al fine di accertare la presenza di

elementi naturali (macchie boscate, vegetazione d’ambiente ripariale/lacuale o impianti vegetazionali con funzione

mitigativa) con connotati di mascheratura dell’edificato da e verso il lago in grado di garantire una funzione di

mitigazione efficace e durevole. La situazione palesata da tale analisi preliminare è totalmente collegata e condizionata

dalla particolare conformazione della cornice di contesto dell’Eridio, laddove, dalla battigia e comunque entro il contesto

del territorio urbano o prossimo all’urbanizzato, il territorio si inerpica sui rilievi che attorniano lo specchio lacustre senza

depressioni o rilievi intermedi che possano creare zone d’ombra dove il territorio si cela alle direttrici visive dal lago (ciò –

va sottolineato - entro la linea che, ai sensi del Piano Paesaggistico della Lombardia, definisce gli ambiti di specifica

tutela paesaggistica dei laghi insubrici).

Considerando che tale porzione di territorio – per le finalità di cui alla presente analisi – è da considerarsi quella

concretamente sensibile (in primis per motivi connessi alla distanza e, quindi, alla distinguibilità di eventuali azioni

antropiche, nonché in relazione al fatto che al di fuori di essa, stanti le caratteristiche del territorio antropizzato locale,

non si è ritenuto sin dall’inizio ipotizzare azioni strategiche di urbanizzazione), in linea di massima non sono state rilevate

nell’immediato entroterra di Anfo effettive condizioni ambientali e/o morfologiche capaci di arrogarsi un ruolo effettivo di

sbarramento percettivo dell’urbanizzato. Viene fatta eccezione per la vegetazione (spontanea di riva e dell’ambiente

lacustre o boschiva) che, in relazione al proprio ruolo indiretto di elemento mitigativo, viene preservata dagli strumenti

del PGT attraverso specifiche disposizioni recepite negli elaborati operativi di Piano.

Parallelamente ai sopra riassunti approfondimenti preliminari, l’analisi visiva della litoranea è avvenuta – come già

precedentemente anticipato – navigando lungo la costa e procedendo a scattare una sequenza continua di centinaia di

immagini che ritraessero ogni tratto, sperone o anfratto della battigia perpendicolarmente alla stessa, con la finalità di un

successivo processo di montaggio delle immagini acquisite volto alla restituzione dello sviluppo della costa senza

soluzione di continuità. Nel caso di impossibilità di affrontare frontalmente alcuni tratti di costa si è provveduto ad

aumentare il numero di riprese (e la loro angolazione) funzionalmente all’esito ricercato, provvedendo in fase di

montaggio alla correzione prospettica degli scatti.

Attraverso le riprese fotografiche e le successive elaborazioni di montaggio, si è finalmente provveduto a restituire il

continuum della costa procedendo alla creazione di un nastro fotografico privo di interruzioni ed in grado di mostrare –

come lungo un tragitto virtuale sottocosta – ogni porzione di territorio lambita dal lago, riportando, dunque, lo stato di

fatto del territorio come fosse “srotolato”, privo di insenature e propaggini.

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Questa metodologia operativa viene rappresentata nelle cartografie inerenti l’analisi della reciprocità visiva fra il lago e

l’entroterra allegate al PGT di Anfo. Con riferimento alle predette tavole, va evidenziato che, in rari (in rapporto al

numero complessivo degli scatti originali) casi, non si è ritenuto utile forzare la modellazione fotografica per evitare le

poche, pur presenti interruzioni di ripresa dovute essenzialmente ai cambi di prospettiva. Per completezza, si segnala

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altresì che nella fase di ricomposizione delle diapositive la necessità di rappresentare al meglio il primo piano - la costa

ed il primo entroterra - in continuità ha comportato automaticamente il ripetersi di alcuni elementi del paesaggio fisico-

naturale di fondo - le montagne che compongono la cornice del contesto rivierasco -; ciò per ovvi motivi connessi alla

prospettiva che, ad ogni modo, non pregiudicano la leggibilità né del territorio “protagonista”, né dell’insieme.

Propedeuticamente alle elaborazioni grafiche imperniate sulla restituzione fotografica continua della costa, sono state

redatte specifiche cartografie che, partendo dall’ortofotocarta del Comune (e del proprio intorno), rappresentassero ed

evidenziassero i principali elementi legati alla fruibilità del territorio e del paesaggio. Relativamente ai contenuti

rappresentati si è ritenuto di non appesantire la grafia dell’elaborazione grafica a scapito della leggibilità del territorio

addensando informazioni comunque recepite nelle ulteriori elaborazioni di Piano attinenti al tema del paesaggio (i

documenti dell’analisi paesistica comunale allegati al PGT) o al sistema dei vincoli, dando risalto a quelle condizioni e

fattispecie maggiormente connesse allo sviluppo della tematica del rapporto visivo fra il lago e l’entroterra.

Una prima rappresentazione grafica (in scala 1:10000) ha finalità prevalentemente d’inquadramento e, relativamente ad

un significativo intorno del territorio amministrativo di Anfo, riassume ed individua gli ambiti di tutela paesaggistica del

PTR e li raffronta al sistema delle principali percorrenze pubbliche, sia in ambito terrestre che lacuale. Quindi, oltre agli

Ambiti ad elevata naturalità, agli Ambiti di salvaguardia dello scenario lacuale ed agli Ambiti di specifica tutela

paesaggistica dei laghi insubrici, la tavola evidenzia le tratte della viabilità principale e di quella intercomunale, nonché le

linee del trasporto pubblico su gomma (e le relative fermate) e le rotte del trasporto pubblico lacuale (ed i relativi

approdi).

Stralcio della tavola P.1b.8a “Ambiti di reciprocità visiva lago-entroterra” 1:10000

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Successivamente, la cartografia a corredo del presente approfondimento affronta a maggior dettaglio (scala 1:5000) il

territorio anfese, integrando il sistema degli ambiti di tutela paesaggistica del PTR con le connessioni sovralocali di

fruizione paesistica in ambito terrestre. In particolare, le tavole grafiche di merito individuano le strade panoramiche di

cui all’articolo 26.9 della normativa regionale, ossia, per il territorio in disamina, la n. 16 (la SP 237 nel proprio tratto da

Lavenone a Ponte Caffaro e nella diramazione che porta al Valico di Sant’Eusebio) e la n. 36 (la strada comunale del

Passo di Baremone, da Anfo al Passo del Maniva). Ulteriormente, la cartografia evidenzia i tracciati cui il PTCP di

Brescia attribuisce valenza fruitiva ai fini paesistici (i c.d. itinerari di fruizione paesistica), a volte coincidenti proprio con le

strade panoramiche individuate dalla Regione. Si specifica inoltre che le medesime cartografie mostrano parte del

Sentiero Antonioli (tracciato guida paesaggistico ai sensi dell’articolo 26.10 delle Norme del PTR), pur non intervenendo

esso nel territorio amministrativo di Anfo, ma rientrando nel taglio definito per la tavola. Le cartografie di che trattasi, oltre

che riportare i predetti elementi essenziali del trasporto pubblico lacuale, dettagliano inoltre il territorio comunale di Anfo

evidenziando alcuni elementi funzionali alle valutazioni verso cui il presente approfondimento si concentra. In primo

luogo, mediante specifica elaborazione grafica, vengono evidenziati gli edifici, i manufatti e, in generale, gli elementi del

costruito percepibili dallo specchio lacuale, contestualizzandoli in rapporto alla loro appartenenza o meno al territorio

urbanizzato recente o di antica costituzione (NAF). Contestualmente, vengono evidenziate le aree che il PGT riserva alle

funzioni strategiche di completamento (Piani Attuativi già convenzionati ed aree edificabili dei comparti soggetti a

normativa particolareggiata).

Stralcio della tavola P.1b.8b.1 sud “Ambiti di reciprocità visiva lago-entroterra” 1:5000

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Contestualmente, mediante elaborazioni alla medesima scala, sono state redatte ulteriori cartografie volte a rendere, fra

il resto, il quadro delle salvaguardie e delle tutele del PGT mediante la diversificazione del territorio in relazione alle

previsioni del PGT, raggruppate per macro aree in base al ruolo che il Piano, attraverso le proprie Norme, affida loro.

Oltre agli elementi del costruito e del territorio urbanizzato ed urbanizzabile (TUC, PA conv., ecc.) poc’anzi descritti, tali

cartografie ripropongono gli ambiti di tutela paesaggistica del PTR in sovrapposizione alla diversificazione territoriale

restituita in funzione delle azioni di salvaguardia del PGT stabilite in generale dalle NTA. Vengono pertanto diversificate

le aree cui il Piano comunale assegna funzione di salvaguardia prevalentemente naturalistico-ambientale (gli ambiti

agro-silvo-pastorali), salvaguardia primariamente paesistico-percettiva (gli ambiti di salvaguardia del contesto lacuale e

fluviale e gli ambiti rurali di tutela paesistico-percettiva e dell’abitato) e salvaguardia storico-testimoniale (l’ambito di

valorizzazione della Rocca d’Anfo), compreso il nucleo fondativo comunale.

Tale quadro territoriale è implementato dalle ulteriori informazioni che possono avere particolare rilievo dal punto di vista

della percezione e della fruibilità dei luoghi, raffigurando gli elementi legati al trasporto pubblico (terrestre e lacuale) e le

principali connessioni col territorio di costa (sbocchi a lago da infrastrutture e percorsi di pubblica fruibilità, esistenti o

programmati dal PGT stesso).

Stralcio della tavola P.1b.8b.2 sud “Ambiti di reciprocità visiva lago-entroterra” 1:5000

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Le cartografie sinora brevemente descritte hanno la funzione di introdurre le rappresentazioni di dettaglio che mostrano

finalmente il continuum della costa visto dal lago.

A tal fine, ulteriori rappresentazioni a maggior dettaglio (in scala 1:2000) si focalizzano sul territorio costiero di Anfo,

rappresentando una sintesi degli elementi maggiormente significativi - fra quelli rappresentati nelle carte precedenti –

per la lettura del territorio e la contestualizzazione dei nastri fotografici ottenuti mediante le rilevazioni e le elaborazioni

descritte in precedenza, nel corso del presente paragrafo. Vengono evidenziati, in particolare, gli elementi del paesaggio

(prevalentemente urbano) in primo piano rispetto alla battigia, al fine di mostrare la corrispondenza fra l’ortofotocarta e le

fotocomposizioni rappresentate negli stralci.

Ulteriormente vengono messe in evidenza le aree che il Piano, con le proprie previsioni, individua come funzionali alla

trasformazione ai fini insediativi, unitamente a brevi considerazioni nel merito dell’inserimento delle scelte medesime

rispetto al quadro paesistico della costa. Vengono altresì messi in evidenza le particolari emergenze architettoniche

presenti sul territorio visibili dalla costa, primariamente al fine di attestare la non interferenza delle scelte insediative

predette con gli ambiti e gli elementi del paesaggio storico-testimoniale ancora integrati in una cornice paesistica idonea

ed intatta.

Stralcio della tavola P.1b.8c.1 sud “Ambiti di reciprocità visiva lago-entroterra” 1:2000

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L’analisi delle immagini a supporto del processo di rilevazione in situ ha consentito di approfondire gli elementi di criticità

ovvero di rilevanza paesistica attraverso un metodo minuzioso ed oggettivo utile alla determinazione delle eventuali

misure mitigative da individuare contestualmente alle scelte urbanizzative intraprese dalla variante.

Stralci delle tavole P.1b.8c.1 (nord e sud) “Ambiti di reciprocità visiva lago-entroterra” 1:2000

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4 Elaborati specifici dell’analisi sulla reciprocità visiva lago-entroterra

A seguire si elencano le elaborazioni allegate al Piano di Governo del Territorio di Anfo che costituiscono

l’approfondimento specifico inerente agli aspetti di coerenza fra previsioni di Piano ed obiettivi, indirizzi e finalità

dell’apparato paesaggistico del Piano Territoriale Regionale lombardo.

P.1b.8 “Analisi di coerenza fra gli obiettivi paesistici del PTR ed il PGT” (la presente relazione illustrativa e

metodologica);

P.1b.8a “Ambiti di reciprocità visiva lago-entroterra” 1:10000 (inquadramento generale – ambiti di tutela

paesaggistica del PTR, principali collegamenti viari in ambito terrestre, sistema del trasporto pubblico);

P.1b.8b.1 nord Ambiti di reciprocità visiva lago-entroterra 1:5000 (settore settentrionale del territorio amministrativo

comunale di Anfo – ambiti di tutela paesaggistica del PTR, connessioni sovra locali di fruizione paesistica in ambito

terrestre, trasporto pubblico lacuale, elementi del sistema urbano e del territorio edificato del Comune di Anfo);

P.1b.8b.1 sud “Ambiti di reciprocità visiva lago-entroterra” 1:5000 (settore meridionale del territorio amministrativo

comunale di Anfo – ambiti di tutela paesaggistica del PTR, connessioni sovra locali di fruizione paesistica in ambito

terrestre, trasporto pubblico lacuale, elementi del sistema urbano e del territorio edificato del Comune di Anfo);

P.1b.8b.2 nord “Ambiti di reciprocità visiva lago-entroterra” 1:5000 (settore settentrionale del territorio amministrativo

comunale di Anfo – ambiti di tutela paesaggistica del PTR, elementi di reciprocità paesistica lago-entroterra, aree per

le azioni di salvaguardia secondo le NTA del PGT, elementi del sistema urbano e del territorio edificato, ambiti di

trasformazione e completamento);

P.1b.8b.2 sud “Ambiti di reciprocità visiva lago-entroterra” 1:5000 (settore meridionale del territorio amministrativo

comunale di Anfo – ambiti di tutela paesaggistica del PTR, elementi di reciprocità paesistica lago-entroterra, aree per

le azioni di salvaguardia secondo le NTA del PGT, elementi del sistema urbano e del territorio edificato, ambiti di

trasformazione e completamento);

P.1b.8c.1 nord “Ambiti di reciprocità visiva lago-entroterra” 1:2000 (costa del settore settentrionale del Comune di

Anfo – ambiti di tutela paesaggistica del PTR, elementi di reciprocità paesistica lago-entroterra, aree per le azioni di

salvaguardia secondo le NTA del PGT, elementi del sistema urbano e del territorio edificato, ambiti di trasformazione

e completamento, restituzione continua della costa fotografata dal lago);

P.1b.8c.1 sud “Ambiti di reciprocità visiva lago-entroterra” 1:2000 (costa del settore meridionale del Comune di Anfo

– ambiti di tutela paesaggistica del PTR, elementi di reciprocità paesistica lago-entroterra, aree per le azioni di

salvaguardia secondo le NTA del PGT, elementi del sistema urbano e del territorio edificato, ambiti di trasformazione

e completamento, restituzione continua della costa fotografata dal lago).

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5 Analisi di coerenza fra gli obiettivi paesistici del PTR e gli AT del DdP del PGT

Il Documento di Piano del Piano di Governo del Territorio del Comune di Anfo individuava solo un Ambito di

Trasformazione in località Liperone.

Tale Ambito, valutati gli effetti prodotti dal Documento di Piano sull’ambiente, documentati nel Rapporto Ambientale, e il

complesso delle informazioni che emergono dalla documentazione prodotta dai verbali della conferenza e dalle

osservazioni pervenute, a seguito dei contributi forniti dagli Enti e soggetti con competenza ambientale e dagli Enti

territorialmente interessati, viene stralciato.

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6 Analisi di coerenza fra gli obiettivi paesistici del PTR e le previsioni del PdR e del PdS del PGT

Si riportano a seguire – in forma tabellare – i contenuti di cui alle Norme del PTR relative agli ambiti di tutela

paesaggistica (articoli 17, comma 2, e 19, commi 4, 5 e 6) analizzati puntualmente al fine di comparare gli obiettivi

regionali trattati dal presente approfondimento con le strategie generali definite dal Piano delle Regole e dal Piano dei

Servizi del PGT e con i contenuti delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano.

Art. 17, c.2, Normativa paesaggistica del PTR – obiettivi per gli interventi negli ambiti ad elevata naturalità Obiettivi Attinenza/coerenza delle previsioni del PGT Recuperare e preservare l'alto grado di naturalità, tutelando le caratteristiche morfologiche e vegetazionali dei luoghi.

L’obiettivo risulta rispettato in ordine alla strutturazione del PGT negli specifici ambiti territoriali ed alle Norme di merito, nonché alle disposizioni generali di Piano, conformate anche in riferimento agli obiettivi del PTR. Si richiamano in particolare i contenuti di cui ai seguenti articoli delle NTA del PGT: art. 1.12 - Norme per la tutela e la conservazione del verde; art. 1.13 - Norme per l’attuazione del progetto della rete ecologica comunale; art. 1.14 - Disposizioni per l’esame paesistico degli interventi sul territorio; art. 1.28 - Classi di fattibilità e Norme geologiche di attuazione; art. 4.20 – Ambiti agro-silvo-pastorali. Si specifica che gli ambiti ad elevata naturalità che insistono sul territorio amministrativo comunale ricadono pressoché per interno negli Ambiti agro-silvo-pastorali definiti dal PGT, fatta eccezione per un episodio isolato che il Piano ricomprende nell’Ambito di tutela della Rocca d’Anfo.

Recuperare e conservare il sistema dei segni delle trasformazioni storicamente operate dall'uomo.

Le previsioni del PGT non contrastano con il presente obiettivo. Si richiamano in particolare i contenuti di cui ai seguenti articoli delle NTA del PGT: art. 1.14 - Disposizioni per l’esame paesistico degli interventi sul territorio; art. 4.20 – Ambiti agro-silvo-pastorali.

Favorire e comunque non impedire né ostacolare tutte le azioni che attengono alla manutenzione del territorio, alla sicurezza e alle condizioni della vita quotidiana di coloro che vi risiedono e vi lavorano, alla produttività delle tradizionali attività agrosilvopastorali.

L’obiettivo regionale risulta rispettato in ordine alle previsioni urbanistiche del PGT ed alle disposizioni normative generali di merito. Si richiamano in particolare i contenuti di cui ai seguenti articoli delle NTA del PGT: art. 1.12 - Norme per la tutela e la conservazione del verde; art. 1.13 - Norme per l’attuazione del progetto della rete ecologica comunale; art. 4.19 - Ambiti extraurbani ed agricoli; art. 4.20 – Ambiti agro-silvo-pastorali; art. 4.24 - Edifici esistenti negli ambiti agricoli non adibiti ad uso agricolo; art. 4.25 – Ruderi.

Promuovere forme di turismo sostenibile attraverso la fruizione rispettosa dell’ambiente.

Si richiamano gli obiettivi dell’Amministrazione Comunale enunciati con la redazione del PGT ed aventi ad oggetto la programmazione di azioni strategiche finalizzate a sottolineare il valore di specifici siti presenti sul territorio in grado di arrogarsi un ruolo di preminenza e richiamo turistico-culturale di livello superiore e sovralocale, nonché l’integrazione delle politiche collegate ad un concetto di fruizione e valorizzazione del territorio vallivo aderendo al progetto pianificatorio a scala vasta già fato proprio da alcuni Comuni limitrofi (c.d. Comprensorio delle Tre Corne) e rivolto ad un concetto di turismo alternativo, diffuso, diversificato.

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L’obiettivo risulta rispettato in relazione alle specifiche azioni strategiche del PGT ed alle disposizioni normative di merito, combinate a quelle generali a supporto dello sviluppo ambientalmente sostenibile. Si richiamano in particolare i contenuti di cui ai seguenti articoli delle NTA del PGT: art. 1.13 - Norme per l’attuazione del progetto della rete ecologica comunale; art. 4.23 – Ambito di valorizzazione della Rocca d’Anfo; art. 4.26 – Comprensorio delle Tre Corne.

Recuperare e valorizzare quegli elementi del paesaggio o quelle zone che in seguito a trasformazione provocate da esigenze economiche e sociali hanno subito un processo di degrado e abbandono.

L’obiettivo è perseguito a livello generale. Il PGT, negli ambiti di cui all’articolo 17 della normativa regionale, non individua particolari ambiti di degrado. Si ricorda che gli ambiti ad elevata naturalità che insistono sul territorio amministrativo comunale ricadono pressoché per interno negli Ambiti agro-silvo-pastorali definiti dal PGT, fatta eccezione per un episodio isolato che il Piano ricomprende nell’Ambito di tutela della Rocca d’Anfo.

Art. 19, c. 4, Normativa paesaggistica del PTR - “Laghi insubrici. Ambito di salvaguardia dello scenario lacuale” Obiettivi Attinenza/coerenza delle previsioni del PGT Preservazione della continuità e delle differenti specificità dei sistemi verdi e degli spazi aperti, costituiti da boschi, terrazzamenti e coltivazioni tipiche, alberate, parchi e giardini che connotano i versanti prealpini e gli ambiti pianeggianti non urbanizzati.

L’obiettivo risulta rispettato in ordine alla strutturazione del PGT negli specifici ambiti territoriali ed alle Norme di merito, nonché alle disposizioni generali di Piano, conformate anche in riferimento agli obiettivi del PTR. Si richiamano in particolare i contenuti di cui ai seguenti articoli delle NTA del PGT: art. 1.13 - Norme per l’attuazione del progetto della rete ecologica comunale; art. 3.9 - Contenuti paesaggistici del Piano dei Servizi; art. 4.6 - Contenuti paesaggistici del Piano delle Regole; art. 4.14 – Verde privato; art. 4.19 - Ambiti extraurbani ed agricoli; art. 4.20 – Ambiti agro-silvo-pastorali; art. 4.21 - Ambiti rurali di tutela paesistico-percettiva e dell’abitato; art. 4.22 – Ambiti di salvaguardia del contesto lacuale e fluviale. Si richiamano inoltre i seguenti disposti generali del DdP: art. 2.2 - Politica per la qualità paesaggistica del territorio; art. 2.3 - Obiettivi del Documento di Piano per le aree agricole e per il territorio non urbanizzato.

Salvaguardia degli sbocchi delle valli che si affacciano sullo specchio lacuale, con specifica attenzione alla tutela delle connotazioni morfologiche che li contraddistinguono sia in riferimento alla definizione dello scenario del lago sia quali aperture, in termini visuali ma non solo, verso contesti paesaggistici più distanti ai quali il lago è storicamente relazionato.

L’obiettivo è perseguito a livello generale. La definizione diversificata degli ambiti urbanistici e la conformazione delle relative Norme di riferimento sono avvenute tenendo debito conto del presente obiettivo regionale.

Recupero e valorizzazione di centri e nuclei di antica formazione, degli insediamenti rurali e dell’edilizia tradizionale, con specifica attenzione sia ai caratteri morfologici, materici e cromatici che li caratterizzano, sia al contesto paesaggistico di riferimento con specifica attenzione alla tutela del sistema di percorrenze lago-monte, lungolago e mezza costa (…).

Il PGT condivide pienamente l’indirizzo regionale e, fra i propri obiettivi, l’Amministrazione Comunale ha individuato la valorizzazione, il recupero ed il restauro dei Nuclei d’Antica Formazione per una rivitalizzazione degli stessi anche mediante previsioni di riutilizzo dei volumi preesistenti in stato di sottoutilizzo o abbandono, sia per assolvere alle esigenze abitative ed economiche delle realtà locali (limitando il più possibile strategie di espansione a scapito del consumo di suolo), sia per integrare le funzioni abitative con destinazioni terziarie compatibili con la residenza e per la caratterizzazione di un nucleo fondativo rivitalizzato in funzione di un turismo diffuso imperniato sulle peculiarità territoriali legate alla propria storia ed alla varietà delle risorse paesistico-ambientali presenti. Gli indirizzi regionali risultano rispettati in ordine alle previsioni urbanistiche del PGT ed alle disposizioni normative generali di merito integrate nel Piano anche in ordine agli obiettivi dell’A.C. sopra richiamati. Si richiamano in particolare i contenuti di cui ai seguenti articoli delle NTA del PGT:

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art. 1.14 - Disposizioni per l’esame paesistico degli interventi sul territorio; art. 4.8 - Nuclei di Antica Formazione (comprese le disposizioni per gli Edifici extraurbani di valore storico-testimoniale); art. 4.23 – Ambito di valorizzazione della Rocca d’Anfo; art. 4.26 – Comprensorio delle Tre Corne.

Massimo contenimento delle edificazioni sparse e attenta individuazione delle aree di trasformazione urbanistica al fine di salvaguardare la continuità e la riconoscibilità del sistema insediamenti-percorrenze-coltivi, che caratterizza i versanti e le sponde del lago, evitando pertanto sviluppi urbani lineari lungo la viabilità ed indicando le aree dove dimensioni ed altezza delle nuove edificazioni devono essere attentamente commisurate alle scale di relazione e ai rapporti storicamente consolidati tra i diversi elementi del territorio.

L’obiettivo è perseguito a livello generale. La definizione diversificata degli ambiti urbanistici e la conformazione della relativa Norma di riferimento sono avvenute tenendo debito conto del presente obiettivo regionale. Con specifico riferimento allo stato di fatto dei luoghi alla data di redazione della presente relazione ed alle problematicità connesse allo stesso, si evidenziano le scelte pianificatorie sostanziate, in particolare, con l’individuazione delle aree di cui ai seguenti articoli delle NTA del PGT: art. 4.21 - Ambiti rurali di tutela paesistico-percettiva e dell’abitato; art. 4.22 – Ambiti di salvaguardia del contesto lacuale e fluviale. Contestualmente, si tiene a precisare che le previsioni di cui all’articolo 4.4 delle NTA vengono inserite nel PGT in virtù della presenza di convenzioni vigenti che già definiscono indici, parametri e criteri d’intervento relativamente agli specifici Piani Attuativi recepiti nella cartografia operativa di Piano.

Attento inserimento paesaggistico di edifici e manufatti relativi alla conduzione agricola, tenendo conto dei caratteri propri del paesaggio rurale tradizionale e dei sistemi di relazioni che lo definiscono, privilegiando collocazioni limitrofe a insediamenti e nuclei esistenti.

Si richiamano in particolare gli obiettivi enunciati dall’Amministrazione Comunale con l’avvio della redazione del PGT aventi ad oggetto l’individuazione delle aree vocate all’uso agricolo in relazione alle proprie caratteristiche di produttività e fisico-morfologiche e la massima integrazione del sistema agricolo produttivo con le funzioni al contorno, nonché con le caratteristiche paesaggistiche dei luoghi (a sostegno dell’ammissibilità di attività complementari a quelle agricole tradizionali). Nel PGT, gli indirizzi regionali sono da ritenersi perseguiti a livello generale. La definizione degli ambiti extraurbani ed agricoli e la conformazione delle relative Norme di riferimento sono infatti avvenute tenendo debito conto del presente obiettivo regionale. Si richiamano in particolare i contenuti di cui ai seguenti articoli delle NTA del PGT: art. 1.14 - Disposizioni per l’esame paesistico degli interventi sul territorio; art. 2.2 - Politica per la qualità paesaggistica del territorio; art. 4.6 - Contenuti paesaggistici del Piano delle Regole; art. 4.19 - Ambiti extraurbani ed agricoli; art. 4.20 – Ambiti agro-silvo-pastorali; art. 4.21 - Ambiti rurali di tutela paesistico-percettiva e dell’abitato.

Attenta localizzazione e corretta contestualizzazione degli interventi di adeguamento delle infrastrutture della mobilità e di impianti, reti e strutture per la produzione di energia, tenendo conto dell’elevato grado di percepibilità degli stessi dallo specchio lacuale e dall’intero bacino, e della necessità, sopraevidenziate, di preservare la continuità dei sistemi verdi e di salvaguardare continuità e riconoscibilità del sistema insediamenti-percorrenze-coltivi.

L’obiettivo è perseguito a livello generale. Rispetto agli interventi infrastrutturali programmati, il PGT prevede azioni puntuali di adeguamento funzionale di tracciati viari esistenti in riferimento all’obiettivo prioritario dell’Amministrazione Comunale di potenziare la rete stradale in specifici punti attualmente non adeguati alle caratteristiche del traffico, con conseguente fluidificazione dei flussi veicolari e miglioramento dell’impatto sull’ambiente. In linea generale si richiamano i contenuti di cui all’articolo 1.13 delle NTA.

Migliore integrazione tra politiche ed interventi di difesa del suolo e obiettivi di valorizzazione e ricomposizione paesaggistica dei versanti.

Si richiamano gli obiettivi prioritari dell’Amministrazione Comunale enunciati all’avvio dell’iter di redazione del Piano che attengono alla scelta ponderata di strategie di trasformazione in grado sia di assolvere alle aspettative pregresse e/o contribuire ad un rilancio dei principali sistemi economici locali che aderire alle direttive sovraordinate in materia di sostenibilità paesaggistica delle politiche territoriali, anche con riferimento alle urgenze di salvaguardia e potenziamento degli elementi di connessione ecologica e degli ecosistemi territoriali e con previsioni di tutela del verde ed azioni puntuali di rinverdimento aventi anche funzione di mitigazione ambientale e filtro. La definizione diversificata degli ambiti urbanistici e la conformazione della relativa Norma di riferimento sono avvenute tenendo debito conto del presente obiettivo regionale, condiviso e perseguito dal PGT a livello generale.

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Promozione di azioni volte alla valorizzazione del sistema della viabilità minore e dei belvedere quali capisaldi di fruizione paesaggistica e di sviluppo turistico compatibile, anche in correlazione con la promozione della rete sentieristica di interesse escursionistico e storico-testimoniale e dei beni ad essa connessi.

Il PGT non contiene previsioni che contrastino con l’obiettivo. In ordine alle previsioni strategiche del PGT ed alle disposizioni normative di merito, si richiamano in particolare i contenuti di cui ai seguenti articoli delle NTA del PGT: art. 4.23 – Ambito di valorizzazione della Rocca d’Anfo; art. 4.26 – Comprensorio delle Tre Corne.

Promozione di azioni finalizzate alla riqualificazione delle situazioni di degrado, abbandono e compromissione del paesaggio volte alla ricomposizione paesaggistica dei luoghi e alla valorizzazione delle identità della tradizione e della cultura locale, con particolare attenzione alla costruzione o al ripristino degli elementi di integrazione e correlazione con i sistemi di relazione e i caratteri connotativi del contesto paesaggistico (…).

Nelle fattispecie rilevate rispetto alla realtà locale, obiettivo risulta pienamente condiviso e rispettato. In ordine alle previsioni urbanistiche del PGT ed alle disposizioni normative generali di merito, si richiamano in particolare i contenuti di cui ai seguenti articoli delle NTA del PGT: art. 2.10 - Incentivazione, perequazione e compensazione; art. 4.8 - Nuclei di Antica Formazione; art. 4.23 – Ambito di valorizzazione della Rocca d’Anfo.

Tutela organica delle sponde e dei territori contermini (articolo 19, comma 5, PTR – Piano Paesaggistico – Normativa).

L’obiettivo è perseguito a livello generale e trova riscontro nella suddivisione in ambiti urbanistici del territorio comunale e con la conformazione delle specifiche normative di riferimento. Il rispetto dell’obiettivo prioritario dell’Amministrazione Comunale di arridere alle esigenze manifestate dalla popolazione e dai portavoce di interessi diffusi durante la fase compartecipativa di redazione del nuovo strumento urbanistico mai è prevalso rispetto agli ulteriori obiettivi delle politiche territoriali locali incentrati sulla sostenibilità delle previsioni insediative in rapporto al sistema paesistico-ambientale. In relazione a ciò, il Piano può ritenersi sostanzialmente conforme al presente indirizzo generale del PTR. La suddivisione in ambiti territoriali strutturata dal PGT tiene debito conto delle necessità di tutela di sponde e territori contermini, dettagliando meticolosamente le aree vocate al completamento urbano e quelle riservate contestualmente alla tutela paesistico-ambientale. Si evidenzia altresì come le NTA prevedano precise disposizioni rivolte alla salvaguardia percettiva mediante indicazioni puntuali da applicarsi anche negli ambiti urbani o di frangia esistenti ubicati in luoghi sensibili. Ciò considerato, pare necessario richiamare all’attenzione l’ulteriore obiettivo dell’Amministrazione Comunale enunciato all’avvio della redazione del PGT e relativo allo screening puntuale dell’iter degli ambiti soggetti a trasformazione in itinere e conformazione di opportuna disciplina normativa che tenga in considerazione lo stato di attuazione delle previsioni pregresse e già avviate. In relazione a ciò, nell’ambito delle previsioni del PdR si tiene a precisare che le aree di cui all’articolo 4.4 delle NTA e potenzialmente critiche rispetto al presente obiettivo vengono inserite nel PGT in virtù della presenza di convenzioni vigenti relative a specifici Piani Attuativi recepiti nella cartografia operativa di Piano.

Art. 19, c. 5 e c. 6, Normativa paesaggistica del PTR - “Ambito di specifica tutela paesaggistica dei laghi insubrici”

Obiettivi Attinenza/coerenza delle previsioni del PGT Salvaguardia delle sponde nelle loro connotazioni morfologiche e naturalistiche, strettamente relazionate con i caratteri culturali e storico-insediativi, che contribuiscono a definire identità, riconoscibilità e valori ambientali della consolidata immagine dei paesaggi rivieraschi, con specifica attenzione alla conservazione degli spazi inedificati, al fine di evitare continuità del costruito che alterino la lettura dei distinti episodi insediativi.

Si richiamano per intero le considerazioni svolte in analisi dell’ultimo obiettivo della precedente tabella comparativa (Tutela organica delle sponde e dei territori contermini (articolo 19, comma 5, PTR – Piano Paesaggistico – Normativa). Ciò premesso, gli obiettivi regionali risultano condivisi e rispettati in ordine alle previsioni urbanistiche del PGT ed alle disposizioni normative generali di merito. Si richiamano in particolare i contenuti di cui ai seguenti articoli delle NTA del PGT: art. 1.12 - Norme per la tutela e la conservazione del verde; art. 1.13 - Norme per l’attuazione del progetto della rete ecologica comunale; art. 4.14 – Verde privato;

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Comune di Anfo – Provincia di Brescia Piano di Governo del Territorio – 2013

Documento di Piano Analisi di coerenza fra gli obiettivi paesistici del PTR ed il PGT

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art. 4.21 - Ambiti rurali di tutela paesistico-percettiva e dell’abitato; art. 4.22 – Ambiti di salvaguardia del contesto lacuale e fluviale.

Conservazione dei compendi culturali di particolare caratterizzazione delle rive dei laghi, come le ville costiere con i relativi parchi e giardini, gli edifici di servizio (serre, portinerie, rustici ecc.), le darsene e gli approdi, con particolare attenzione alla salvaguardia del rapporto storicamente consolidato tra insediamenti e/o ville con la rete dei percorsi e il sistema giardini-bosco.

In riferimento alle specifiche realtà che caratterizzano il territorio comunale, gli obiettivi regionali risultano rispettati in ordine alle previsioni urbanistiche del PGT ed alle disposizioni normative generali di merito. Si richiamano in particolare i contenuti di cui all’articolo 4.22 delle NTA (Ambiti di salvaguardia del contesto lacuale e fluviale).

Preservazione delle coerenze materiche, cromatiche e dimensionali che contraddistinguono il suddetto sistema evitando di introdurre elementi dissonanti o impropri e salvaguardando i caratteri compositivi storici tanto delle architetture quanto dei giardini, per i quali si dovrà porre attenzione all’integrazione di elementi vegetali ammalorati con individui arborei o arbustivi della stessa essenza o di essenze compatibili sia botanicamente che paesaggisticamente.

L’inserimento ottimale di edifici e manufatti nel contesto paesistico e le disposizioni maggiormente idonee per il sistema del verde sono obiettivi perseguiti dal PGT a livello generale. Gli obiettivi regionali risultano rispettati in ordine alle previsioni urbanistiche del PGT ed alle disposizioni normative generali di merito.

Valorizzazione del sistema di fruizione pubblica del paesaggio lacuale, costituito da accessi a lago e da percorsi e punti panoramici a lago, correlata all’estensione delle aree ad esclusivo uso pedonale o a traffico limitato, con previsione di adeguate strutture di sosta a basso impatto visivo, escludendo di massima il lungolago. Particolare cautela dovrà essere posta nell’inserimento degli elementi di arredo urbano, di pavimentazioni e di eventuali piantumazioni che sono preferibilmente da coordinare a livello sovracomunale per valorizzare il sistema lungolago nella sua organicità.

Nel PGT, il presente obiettivo è perseguito a livello generale. Si rimanda in particolare alle previsioni specifiche del Piano dei Servizi relativamente alla previsione di aree e percorsi di connessione connessi alla pubblica fruizione degli ambienti rivieraschi. Si richiamano altresì le strategie di valorizzazione ed acuizione del potenziale attrattivo del territorio comunale di cui ai seguenti articoli delle NTA: art. 4.23 – Ambito di valorizzazione della Rocca d’Anfo; art. 4.26 – Comprensorio delle Tre Corne.

Valorizzazione dei servizi di trasporto lacuale, le cui linee costituiscono percorsi di fruizione panoramica dello scenario lacuale di particolare rilevanza (…) [“Tracciati guida paesaggistici” Tav. E PTR] e attenta valutazione paesaggistica degli interventi relativi a nuovi approdi e porti per mezzi nautici privati, definendo in tal senso criteri di indirizzo condivisi a livello sovracomunale e sovraprovinciale, ove necessario.

Le previsioni di Piano non interferiscono assolutamente con gli obiettivi in disamina.

Recupero degli ambiti degradati o in abbandono inquadrato in programmi organici sovracomunali di ricomposizione paesaggistica del sistema spondale e del lungolago, prioritariamente rivolti a sostenere l’offerta di forme di turismo e fruizione sostenibile.

Si richiama quanto di merito già svolto in analisi della coerenza delle previsioni di Piano rispetto agli obiettivi regionali di cui all’articolo 19, comma 4 (cfr. precedente tabella). L’obiettivo risulta pienamente condiviso e rispettato. In ordine alle previsioni urbanistiche del PGT ed alle disposizioni normative generali di merito, si richiamano in particolare i contenuti di cui ai seguenti articoli delle NTA del PGT: art. 2.10 - Incentivazione, perequazione e compensazione; art. 4.8 - Nuclei di Antica Formazione; art. 4.23 – Ambito di valorizzazione della Rocca d’Anfo; art. 4.26 – Comprensorio delle Tre Corne.

Promozione di azioni finalizzate a migliorare la compatibilità paesaggistica delle infrastrutture ricettive per la fruizione e la balneazione, e contenimento e migliore integrazione nel paesaggio di campeggi, villaggi turistici e strutture ricettive similari, valutando per le situazioni più critiche la possibilità di rilocalizzazione.

L’obiettivo risulta condiviso e rispettato. In ordine alle previsioni urbanistiche del PGT ed alle disposizioni normative generali di merito, si richiamano i contenuti di cui all’articolo 4.17 delle NTA, ed in particolare le “Disposizioni per l’utilizzo delle aree e per l’inserimento ambientale dei manufatti” ivi contenute.

Salvaguardia dello specchio lacuale con particolare attenzione al massimo contenimento di opere e manufatti che insistono sullo stesso, comprese le strutture galleggianti, da verificarsi attentamente in riferimento alle interferenze visuali, simboliche e di coerenza con il contesto storico-culturale oltre che ambientale.

Gli obiettivi regionali risultano rispettati in ordine alle previsioni urbanistiche del PGT ed alle disposizioni normative generali di merito. Si richiamano in particolare i contenuti di cui all’articolo 4.22 delle NTA (Ambiti di salvaguardia del contesto lacuale e fluviale).

(…) è comunque esclusa la realizzazione di: nuovi impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, nuove cave ed attività estrattive o di lavorazione inerti, nuovi centri commerciali e grandi strutture di vendita.

Le previsioni di Piano non interferiscono con il presente obiettivo. Il PGT non prevede la realizzazione di nuovi impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, né nuove cave e/o attività estrattive o di lavorazione inerti. Le NTA del PGT, inoltre, non ammettono la realizzazione di nuovi centri commerciali e grandi strutture di vendita.

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(…) la previsione di nuovi porti o approdi deve essere oggetto di attenta valutazione paesaggistica nei PTC di Parchi e Province con riferimento alle previsioni di sviluppo dell’intero bacino lacuale; comunque, la realizzazione di interventi relativi a nuovi approdi, nuovi porti o ampliamenti oltre il 20% di quelli esistenti, è subordinata all’attenta valutazione paesaggistica con Province, Parchi, comuni interessati e contermini, Consorzi lacuali, anche tramite convocazione di specifica conferenza dei servizi (…).

Le previsioni di Piano non interferiscono con il presente obiettivo.