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A cura di Stefania Morina & Valentina Pani

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Essendo unico il principio assoluto che agisce sia nella natura sia nella storia anche in quest’ ultima deve ritrovarsi quella connessione di attività consapevole ed inconsapevole rintracciata nella Natura.

La Storia è sintesi di:

Libertà Necessità

Schelling sostiene l’esistenza di un disegno che si va attuando gradualmente nel tempo e che la storia è come un dramma nel quale tutti recitano la loro parte in piena libertà.

Il poeta della storia è Dio che attraverso le azioni degli uomini egli si attua e si rivela.

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Ma la rivelazione storica dell’assoluto avviene in 3 periodi:

Il primo è quello in cui la potenza superiore

appare sotto forma di destino

Il secondo è quello in cui ciò che prima appariva come destino

si rivela come natura

Il terzo è quello in cui ciò che precedentemente appariva

come destino e come natura si rivela come provvidenza

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L’unità tra Spirito e Natura risulta più postulata che effettivamente dimostrata ed attuata. Per

risolvere questo nodo bisogna rintracciare un’attività nella quale Natura e Spirito si

armonizzino. Tale attività è l’arte.

L’arte è vista come l’organo di rivelazione dell’Assoluto nei suoi caratteri di

infinità, consapevolezza ed inconsapevolezza.

L’artista è in preda ad una forza inconsapevole che lo ispira e lo entusiasma. L’opera si presenta, pertanto, come sintesi di un momento

inconscio o spontaneo, e di un momento conscio e meditato.

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L’intero fenomeno dell’arte è quindi la migliore chiave per

intendere la struttura dell’Assoluto come sintesi differenziata di Natura e

Spirito.

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Nato a Leomberg il 21 gennaio 1775, entra a 16 anni nel seminario teologico di Tübingen. Coadiutore di Fichte a Jena nel 1798 (23 anni), nel 1799 gli subentra. 1807: rottura con Hegel, che lo attacca nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito. Torna a insegnare a Erlangen nel 1820. Dal 1827 a Monaco (fino al '41) dal 1841 al '47 succede a Hegel a Berlino muore il 20 agosto 1854 a Ragaz, in Svizzera.

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La parabola evolutiva del pensiero di Schelling è assai complessa. La divisione più ragionevole è quella che distingue i seguenti sei periodi:

1) gli inizi fichtiani (1795-1796);2) il periodo della filosofia della natura (1797/1799);3) il momento dell'idealismo trascendentale (1800);4) la fase della filosofia dell'identità (1801/1804);5) la fase teosofica e della filosofia della libertà (1804/1811);6) la fase della filosofia positiva e della filosofia della religione (dal 1815 in poi).

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Le varie opere si possono ordinare seguendo le varie fasi prima elencate. Ecco le più significative: 1) Sulla possibilità di una forma della filosofia in generale (1794), Sull'Io come principio della filosofia (1795), Lettere filosofiche sul dogmatismo e sul criticismo (1795) .2) Idee per una filosofia della natura (1797), Sull'anima del mondo (1798), Primo abbozzo di un sistema della filosofia della natura (1799).3) Sistema dell'idealismo trascendentale (1800).4) Esposizione del mio sistema (1801), Bruno o il principio naturale e divino delle cose (1802), Filosofia dell'arte (1802- 1803), Lezioni sul metodo dello studio accademico (1803).5) Filosofia e religione (1804), Ricerche filosofiche sull'essenza della libertà (1809), Lezioni di Stoccarda (1810).6) Introduzione alla filosofia della mitologia, Filosofia della mitologia, Filosofia della Rivelazione, che sono sostanzialmente i corsi tenuti a Berlino e pubblicati postumi.

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Le tre manifestazioni universali della Natura in cui si concretizza la polarità attrazione-repulsione sono il magnetismo, l’elettricità e il

chimismo.

Magnetismo

Elettricità

Chimismo

Esso esprime la coesione attraverso cui le varie parti dell’universo gravitano le une verso le altre.Essa esprime quella polarità dialettica che fa del mondo la sede di un’opposizione di forze di segno contrario.

Esso esprime l’incessante metamorfosi dei corpi che fa dell’universo una grande fucina in cui si fabbricano per sintesi le più svariate realtà.

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La storia dell’universo si articola in tre diverse potenze:

Il mondo inorganico

La luce

Il mondo organico

La Natura si configura quindi come uno spirito inconscio in moto verso la coscienza, cioè un processo in cui si ha una progressiva smaterializzazione

della materia ed un progressivo emergere dello Spirito.

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Con la filosofia della Natura siamo partiti dall’oggettivo per derivarne il soggettivo cioè lo spirito.

Con la filosofia trascendentale partiamo dal soggettivo per derivarne l’oggettivo

Il punto di partenza per fare ciò è l’autocoscienza, ovvero la coscienza che l’Io ha di se stesso.

L’Autocoscienza possiede due

attività:

IdealeReale

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La reale consiste nel fatto che l’Io incontra il limite e risulta limitabile.

L’ideale, invece, consiste nel fatto che l’Io procede oltre ogni limite dato e risulta pertanto illimitabile.

Clicca qui per scoprire come il soggetto giunge a prendere coscienza di sé.

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Essa procede dalla sensazione all’intuizione produttiva

Essa va dall’intuizione produttiva alla riflessione

Essa va dalla riflessione alla volontà

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La critica che Schelling muove contro Fichte riguarda l’attività dell’io che egli descrive come infinita. Ma essendo infinita non trova mai una fine.

Il principio di Schelling è invece l’ Assoluto.

Unità indifferenziata di Natura e Spirito

Spirito incosciente

Consapevolezza

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La natura altro non è che lo spirito che si manifesta in forme che, propriamente, non sono le sue. La filosofia di Fichte era rappresentabile tramite una semiretta, poichè vi era un punto di partenza (l'Io che poneva il non-Io) e uno slancio infinito. Schelling invece forza in un'altra direzione, tendendo a sottolineare che Io (spirito) e non-Io (natura) siano la stessa cosa, poichè l'uno è il derivato dell'altro.

L’io pone il non io Slancio infinito..

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Sicchè nella natura troviamo livelli della realtà in cui la spiritualità si manifesta in modi diversi, avremo una natura spirituale, in cui però lo spirito è pietrificato, cioè sta nascosto, e solo in certi livelli della natura esso tende a manifestarsi di più:

Prima espressione dell’Assoluto:

Unità indifferenziata di Natura e Spirito. Unità poiché N e S sono insieme e non separate ed indifferenziata perché non si sa quanto spirito e quanta natura ci siano all’interno.

Seconda espressione dell’Assoluto:

Si ha una grande percentuale di natura ed una ridotta di spirito.

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Terza espressione dell’Assoluto:

Si fa più evidente la spiritualità.

Quarta ed ultima espressione:

Naturalità sopraffatta dalla componente spirituale. E’ qui che compare l’uomo, la rappresentazione più alta dell’assoluto.

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Schelling rifiuta due tradizionali modelli esplicativi della natura:

•Il modello meccanicistico scientifico in cui movimenti e causa si trovano in difficoltà a spiegare gli organismi viventi.

• Il modello finalistico-teologico che compromette l’autonomia dei processi naturali.

A questi due modelli Schelling contrappone l’organicismo finalistico e immanentistico secondo cui:

Ogni parte ha senso solo in relazione al tutto e alle altre parti.

L’universo non si riduce ad “una miracolosa collisione di atomi”.

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La Natura, in definitiva, è un “organismo che organizza se stesso” e non già “un’opera d’arte il cui concetto stia fuori di essa, nella mente dell’artista”.

Essendo spirito, sia pure inconscio, la Natura presenta gli stessi caratteri che Fichte aveva attribuito all’ Io.

Essa è infatti un’attività spontanea e creatrice che esplica se stessa in una serie infinita di creature.

L’Io di Fichte non poteva realizzare se stesso senza dualizzarsi. La Natura di Schelling ha invece bisogno di dialettizzarsi in due principi base: l’attrazione e la repulsione. Così, ogni prodotto naturale si origina da un’azione e da una reazione e la natura agisce attraverso la lotta di forza opposte.

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Diretto e realizzato da:

Stefania Morina & Valentina Pani

Si ringrazia Samuel Buccheri per la concessione dei file grafici e musicali.

Fonti: Protagonisti e testi della filosofia, N. Abbagnano, G. Fornero.

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La Natura agisce attraverso la lotta di forze opposte

Si differiscono tre casi:

Le forze sono in equilibrio e si hanno i corpi non viventi

Le forze non sono in equilibrio e si ha il fenomeno chimico

Le forza non sono in equilibrio ed esso non può essere ristabilito e si ha allora la vita