cina e asia centrale (2.0)

10
La Cina nelle relazioni internazionali con l’Asia Centrale [Alejandro Pino Alamillo] 16/06/2014 Storia e istituzioni dell’Asia Università degli Studi di Cagliari Universidad Autónoma de Madrid [email protected] Twitter: @Elrondpino Slideshare.net/alejandropinoalamillo

Upload: universidad-autonoma-de-madrid

Post on 03-Jul-2015

119 views

Category:

News & Politics


0 download

DESCRIPTION

Nuovo elaborato descrittivo su la Cina nelle relazioni internazionali con l'Asia Centrale.

TRANSCRIPT

Page 1: Cina e asia centrale (2.0)

La Cina nelle relazioni internazionali con l’Asia Centrale [Alejandro Pino Alamillo]

16/06/2014 Storia e istituzioni dell’Asia Università degli Studi di Cagliari Universidad Autónoma de Madrid

[email protected] Twitter: @Elrondpino

Slideshare.net/alejandropinoalamillo

Page 2: Cina e asia centrale (2.0)

2

Indice

*Introduzione 3

*L‟Asia Centrale, la nuova Via della Seta 4

*La Shanghai Cooperation Organisation 5

*Il ruolo della Cina nell‟Asia Centrale 6

-La Cina e il Kirghizistan 7

-La Cina e il Turkmenistan 7

-La Cina e il Kazakhistan 8

-La Cina e l’Uzbekistan 8

*Conclusioni 8

*Bibliografia 9

*Altri riferimenti 9

*Note 10

Page 3: Cina e asia centrale (2.0)

3

Introduzione

L‟Asia Centrale è una macroregione dell‟Asia che geograficamente ha i suoi

confini: a est con la Cina (compresa anche la regione dello Sinkiang in Cina), a ovest

con il Mar Caspio, a sud con l‟Iran, l‟Afghanistan e il Pakistan, e a Nord il Kazakistan

ha un lunghissimo confine con la Russia. Parliamo del conosciuto Turkestan.

Secondo le Nazioni Unite, l‟Asia Centrale è la macroregione divisa in 5 stati:

Kazakistan (con capitale Astana), Kirghizistan (con capitale Biskek), Tagikistan (con

capitale Dusanbe), Turkmenistan (con capitale Asgabat) e Uzbekistan (con capitale

Tashkent). Tutte repubbliche ex-sovietiche, e tutte di cultura e lingua turca ad

eccezione di quelle Iraniche presenti nel Tagikistan. La religione è principalmente

l‟Islami.

L‟interesse della Cina per l‟Asia Centrale non è nuovo. Già duemila anni fa l‟ex

“Impero di Mezzo” aveva stabilito legami stretti con la regione principalmente tramite

incontri commerciali lungo la leggendaria Via della Seta. Ci sono stati momenti di pace,

guerra, apertura, isolamento, commercio e cooperazione. Tradizionalmente, l‟impero

cinese veniva percepito come aspirante egemone e, a volte, come aggressore in Asia

Centrale e nel Nord-Est e Sud-Est Asiatico ed una parte significativa dell‟Asia Centrale

era un tempo parte integrante dell‟ordine mondiale sino-centrico. Specialmente nel XIII

secolo, sotto la guida di Gengis Khan, tutta l‟Asia Centrale – dalla Cina alla Persia – era

unita. Tuttavia, dopo il declino dell‟Impero Mongolo, la rinascita dell‟Islam e le

politiche isolazioniste della dinastia Ming nel diciassettesimo secolo, la Cina perse

gradualmente interesse nella regione. Come diretta conseguenza della diminuzione del

commercio lungo la Via della Seta alla fine del XIX e l‟inizio del XX secolo, la regione

centro-asiatica divenne sempre più isolata; isolamento che fu ulteriormente accentuato a

seguito della nascita dell‟URSS. Fu solo la dissoluzione dell‟Unione Sovietica a

permettere alla regione di aprire di nuovo le porte al mondo esternoii.

La regione centro-asiatica è un spazio di opportunità, dove ci sono interessi

strategici ed energetici.

Le preoccupazioni iniziali della Repubblica Popolare Cinese legate soprattutto

alla sicurezza in Asia Centrale, ben presto si sono legati a interessi di natura economica;

queste ultime strettamente correlate alla necessità di favorire lo sviluppo delle regioni

interne come quella autonoma dello Xinjiang Uighur (cd. strategia «Go to West»), ed

alla strategia di diversificazione dell‟approvvigionamento di petrolio e di materie prime

in generale (dal 1990 la RPC `diventata importatore netto di petrolio).

La leadership cinese ha iniziato a corteggiare le repubbliche dell‟Asia Centrale

subito dopo la loro fondazione. Nel gennaio 1992, una delegazione di alto livello visitò

Page 4: Cina e asia centrale (2.0)

4

le neonate repubbliche ed in pochi giorni furono firmati una serie di accordi che

stabilivano legami diplomatici, prevenendo così ogni mossa da parte della dirigenza di

Taiwan. A partire dalla metà degli anni Novanta, funzionari cinesi hanno visitato a più

riprese le capitali di queste repubbliche promuovendo investimenti e cercando di

stimolare il commercio mediante l‟istituzione, nei confini, di zone di libero scambio.

Allo stesso tempo, Pechino ha iniziato ad investire nella diplomazia culturale e

nel suo programma di aiuti, inaugurando, con la partecipazione del presidente Hu Jintao

un Istituto Confucio pilota nell‟Uzbekistan, nel 2004; lanciando programmi per la

formazione di politici e funzionari dell‟Asia Centrale e promettendo costruzione di

infrastrutture per facilitare la viabilità tra la Cina e questi paesiiii

.

Anche gli Stati Uniti si sono interessati al nuovo scenario geopolítico dell‟Asia

Centrale (già nel 1996 Washington aveva stabilito piene relazioni con tutte le nuove

repubbliche), perciò Pechino ha deciso di non perdere tempo, agendo di recuperare un

ruolo importante in una regione sempre considerata una sorta di “retro-cortile”

dell‟Impero.

L’Asia Centrale, la nuova Via della Seta

Il crollo dell'Unione Sovietica ha causato anche il caduta delle economie locali.

Ma negli ultimi anni, Paesi come il Kazakistan, il Turkmenistan, e in misura minore

l‟Uzbekistan, hanno sperimentato un cambiamento nelle loro economie dove, per

esempio, il Kazakistan è diventato la capitale economica della regione, o il

Turkmenistan uno dei punti chiave in quanto all‟interesse di carattere energetico. La

fase post-sovietica dell‟Asia Centrala è stata caratterizzata dalla scoperta di nuovi

giacimenti. Possiamo considerare l‟Asia Centrale come la nuova “Via della Seta”.

Anche la crescita della popolazione è un fattore importante, si stima che la

popolazione supererà gli 80 millioni per la metà del XXI secolo.

Il sistema politico dell‟Asia Centrale risiede nella chiusura dei suoi sistemi

politici, autoritari e nazionalisti, fattori che favoriscono la Cina nel piano delle relazioni

internazionali con i paesi centro-asitici.

Però alla Cina non interessano solo le opportunità economiche cue l‟Asia

Centrale offre, ma anche la stabilità regionale. Le repubbliche più colpite sono il

Tagikistan e il Kirghizistan con un‟enorme massa di popolazione sbalzata a vivere al di

sotto dei livelli di sussistenzaiv

. La crescita demografica non è solo un vantaggio

di manodopera e riscossione delle imposte; è anche un problema regionale. La crescita

Page 5: Cina e asia centrale (2.0)

5

della popolazione acuisce i numerosi problemi ecologici (per esempio la scomparsa del

Lago d‟Aral ) e la generale scarsità di risorse idriche.

Uno dei principali problemi nella regione centro-asiatica è quella di carattere

politico che si concentra nella Valle di Fergana, dove si svolgono tutti i tipi di disordini

e proteste di massa. La forte presenza della dominata opposizione di carattere

fondamentalista islamico, sta diventando oggetto di preoccupazione soprattutto per

quanto riguarda la Cina e la sua provincia dello Xinjiang. Questo contatto diretto con le

repubbliche ex-sovietiche ha rianimato il nazionalismo degli Uiguri nella Repubblica

Popolare Cinese.

Pechino guarda all‟Asia Centrale da una duplice prospettiva: energetica e di

sicurezza. Dopo la Russia, la Cina è l‟attore internazionale più suscettibile di influire

sulla regione.

La penetrazione cinese a tutto campo si spiega alla luce delle considerazioni

strategiche che animano la politica centro-asiatica di Pechino. I cinesi infatti non si

muovono secondo una logica commerciale. Forti del supporto statale, le compagnie

nazionali non esitano a sottoscrivere accordi anche per i progetti dalla redditività più

incerta, evitati dalle compagnie occidentali. Il fine è quello di „prenotare‟ il più largo

numero di risorse in vista della costituzione di riserve nell‟ambito di un approccio di

lungo periodoiv.

Per quanto riguarda la situazione politica, c‟è la minaccia delle rivoluzione delle

numerose minoranze etniche o dei fondamentalisti islamici in tutta l‟Asia Centrale. Da

questa preoccupazione comune nasce, dopo una serie di vertici, la Shanghai

Cooperation Organisation (SCO), istituzionalizzata nel 2001 dagli accordi siglati tra

Cina, Russia, Kazakstan, Kirghizistan e Tagikistan, che aveva tra gli obiettivi principali

il rafforzamento della cooperazione tra la Cina e i suoi vicini centro-asiatici in materia

di sicurezza. C‟è una stretta collaborazione anche nella lotta al terrorismo, estremismo e

separatismo e varie altre attività criminali di confineiii.

La Shanghai Cooperation Organisation

Dopo la firma di una dichiarazione congiunta per l‟ammissione dell‟Uzbekistan

come nuovo membro nel 2001, viene fatta la redazione congiunta della Dichiarazione

della Shanghai Cooperation Organisation, un forum istituzionalizzato nella forma di

una organizzazione intergovernativa internazionale.

Page 6: Cina e asia centrale (2.0)

6

Nata con lo scopo di risolvere i contenziosi frontalieri, l‟intesa di Shanghai ha

progressivamente ampliato le proprie competenze. Sul piano della sicurezza

l‟Organizzazione fornisce un quadro per la cooperazione fra leintelligences nella

repressione dei gruppi clandestini estremisti (a tal fine è stato costituito un centro ad

hoc con sede a Taškent in Uzbekistan ) nonché per l‟organizzazione di manovre militari

congiunte di largo respiro4.

Il problema è che all'interno dell‟organizzazione c‟è una vera competizione fra la

Cina e la Russia. Pechino, in particolare, vorrebbe sviluppare un mercato comune nella

regione, in linea con il suo desiderio di definire un equilibrio regionale.

L‟obiettivo della Carta della SCO parla di rafforzamento della fiducia reciproca,

dell‟amicizia e dei rapporti di buon vicinato; dello sviluppo di una effettiva

cooperazione negli affari politici ed economici, nel commercio, nel campo scientifico e

tecnologico, della cultura, dell‟energia, dei trasporti, della salvaguardia ambientale ed in

altri campi. Lavorare per il mantenimento della pace, della sicurezza e della stabilità

nella regione e promuovere la creazione di un nuovo ordine politico ed economico

internazionale basato sulla la giustizia e la ragione.

Fin dall‟inizio, lo SCO si è concentrato principalmente su questioni di sicurezza,

in primis sulla lotta al “terrorismo, estremismo e separatismo” diventando così la prima

organizzazione internazionale a sostenere esplicitamente la lotta contro i cosiddetti “tre

mali”: terrorismo, estremismo e separatismov.

Il ruolo della Cina nell’Asia Centrale

La politica estera della Republica Popolare Cinese all‟indomani dei fatti di

Tian‟anmen è stata sostanzialmente difensiva e subordinata all‟imperativo di creare un

ambiente internazionale stabile per lo sviluppo del Paese. La Cina non voleva nessun

rischio di compromettere suo il futuro come grande potenza e per questo ha stabilito

rapporti di buon vicinato con i paesi vicinivi

.

Il ruolo della Cina nella macro-aerea è frutto di una paziente politica di relazioni

internazionali, prodotto della poderosa crescita economica. La fame energetica del

Paese opera sfruttando le ingenti liquidità possedute, attraverso investimenti diretti per

l‟acquisto di giacimenti centro-asiaticivii

. Per la Cina assicurarsi gli approvvigionamenti

di petrolio e diversificare le fonti energetiche è un elemento chiave della sicurezza

nazionaleviii

.

Page 7: Cina e asia centrale (2.0)

7

Però il governo di Pechino sta facendo, non solo, uso di investimenti economici,

ma anche di strumenti di soft power come la diplomazia culturale. Diciamo che sta

attuando un atteggiamento da grande potenza responsabile. La strategia cinese ha in

Asia Centrale una forte valenza di politica interna (per esempio, garantire la stabilità

dello Xinjiang).

-La Cina e il Kirghizistan:

Probabilmente, è la Cina la potenza più interessata al futuro politico del

Kirghizistan, considerato che la linea di demarcazione tra i due Paesi corre lungo la

sensibile provincia dello Xinjiangvii.

Il peso economico dell Cina è l‟arma più potente di Pechino per controbilanciare

gli effetti della presenza militare degli Stati Uniti in questa regione.

Per il Kirghizistan la Cina è un partner strategico chiave nella sua politica estera,

un progetto che i cinesi vorrebbe accelerare per creare relazioni più strette. La strategia

economica della Cina per aumentare la propria presenza nel Paese cerca la stabilità del

suo vicino.

-La Cina e il Turkmenistan:

Pechino ha incrementato la sua presenza in Turkmenistan, per il semplice fatto

che questo Paese centro-asiato possiede rilevanti riserve di gas naturale. Circa 35

imprese con capitale cinese lavorano sul suolo turkmeno.

Sarebbe importante anche considerare i progetti che la Cina ha di costruire una

rete di oleodotti e gasdotti per comunicare con l‟Iran, attraverso il Turkmenistan e con

altri paesi dell‟Asia Centrale, fino ad arrivare alla Cina.

-La Cina e il Kazakhistan:

I rapporti sino-kazaki si peculiarizzano per la crescente affidabilità che ciascun

attore attribuisce al partner. Nel 2008, il Kazakistan e la Cina hanno stabilito lo

sviluppo congiunto delle riserve di petrolio e gas nella cornice continentale del Mar

Caspiovii.

Page 8: Cina e asia centrale (2.0)

8

Dobbiamo considerare che il Kazakhistan è diventato una potenza emergente e,

inoltre, è considerata come la capitale economica della regione. Il governo kazako

possiede il 15% delle riserve mondiali di uranio,miniere d‟oro, ingenti riserve di gas, di

petrolio e la sua enorme capacità sull‟estrazione di idrocarburi.

Pero tutto questo la Cina è diventata il maggior investitore in Kazakhistan

comprando materie prime a cambio di manifatture a basso prezzo.

I rapporti politici sono ogni giorno più stretti. Durante il Summit della SCO ad

Astana nel mese di luglio 2005, la Cina ed il Kazakistan firmarono un “accordo di

parternariato strategico”. Motivo fondante dell‟accordo era il forte sostegno di Pechino

al “principio di stasi politica” in opposizione a quello di cambiamento di regime

sostenuto dagli Stati Unitiix

.

-La Cina e l’Uzbekistan:

La Cina è divenuta il primo partner economico dell‟Uzbekistan. Questo Paese è

diventato un‟area importatissima anche perché i gasdotti tra il Turkmenistan e la Cina

transita in territorio uzbeko.

Pechino ha iniziato ad investire nella diplomazia culturale e nel suo programma

di aiuti, inaugurando, con la partecipazione del presidente Hu Jintao un Istituto

Confucio pilota nell‟Uzbekistan nel 2004; lanciando programmi per la formazione di

politici e funzionari dell‟Asia Centrale e promettendo costruzione di infrastrutture per

facilitare la viabilità tra la Cina e questi paesi.

-La Cina e il Tagikistan:

Come nelle altre repubbliche dell‟Asia Centrale, i rapporti del Tagikistan con la

Cina sono consolidati dalla presenza economica cinese nel Paese nella sfera delle

materie prime minerarie. Il Tagikistan rimane il quarto maggiore esportatore di cotone

nel mondo, dove tra i principali mercati di sbocco vi è la Cina.

Conclusioni

Attualmente l‟Asia Centrale ha una importanza fondata sulle ricchezze naturali

della regione e anche vitale per la sicurezza regionale. Nel “centro de la Terra” si svolge

un gioco di influenza che nessun paese vuole perdere. La presenza cinese è ogni giorno

più presente nella regione centro-asiatica dove, con il ritiro graduale degli USA, la

Page 9: Cina e asia centrale (2.0)

9

mancata diplomazia europea non connessa a un livello politico-decisionale e la

competizione con Mosca, sta diventando il principale partner dell‟Asia Centrale. La

Cina ha compiuto molti passi importanti nell‟esercizio responsabile del suo soft power

sostenendo la crescita economica in Asia Centrale. La tradizionale avversione di

Pechino a interferire nella politica interna degli altri paesi e la sua capacità per

sviluppare una diplomazia economica, ha permesso alla Cina di accumulare una grande

influenza in tutta l‟area centro-asiatica, al punto, come diceva la professoressa Barbara

Onnis, di parlare di una centralità ritrovatax.

Bibliografia

-Onnis, Barbara, La Cina nelle relazioni internazionali. Dalle guerre dell’oppio a oggi, Carocci,

Roma, 2011.

-Fiori, Antonio, L’Asia Orientale. Dal 1945 ai giorni nostri, Il Mulino, Bologna 2011.

-Collotti Pischel E. (2002), La Cina. La politica estera di un paese sovrano, Franco Angeli,

Milano.

-AA.VV. (2005) , La teoria dell’“ascesa pacifica”: alcuni contributi recenti, in “Mondo

cinese”.

-William Engdahl, La Chine et l’avenir géopolitique du Kirghizistan.

-Central Asia at the end of transition, ed. B. Rumer, London 2005

Altri Riferimenti

-Il Ruolo Strategico dell‟Asia Centrale (2009), L‟Enciclopledia Italiana;

http://www.treccani.it/enciclopedia/il-ruolo-strategico-dell-asia-centrale_(XXI-Secolo)/

-El Islam en Asia Central, Alejandro Pino Alamillo;

http://www.slideshare.net/alejandropinoalamillo/islam-en-asia-central

-Shanghai Cooperation Organisation Web; http://www.sectsco.org/EN123/

-Tuttocina, il Portale sulla Cina; http://tuttocina.it/

-EURASIA, Rivista di studi geopolitici; http://www.eurasia-rivista.org/

-Istituto per gli Studi di Politica Internazionale; http://www.ispionline.it/

-Voltairenet.org; La Cina e il futuro geopolitico del Kirghizistan;

http://www.voltairenet.org/article165980.html

-Trecani Atlante Geopolitico, Kazakistan;

http://www.treccani.it/geopolitico/paesi/kazakistan.html

Page 10: Cina e asia centrale (2.0)

10

-La política cinese nel mondo e in Asia centrale. Implicazione per l‟Occidente. Gennaio 2008.

Contributi di Istituti di ricerca specializzati. Nº 84. Senato della Repubblica

http://www.iai.it/pdf/oss_transatlantico/84.pdf

-InfoMercatiEsteri; Relazioni Internazionali (Tagikistan);

http://www.infomercatiesteri.it/relazioni_internazionali.php?id_paesi=139

Note

i El Islam en Asia Central http://www.slideshare.net/alejandropinoalamillo/islam-en-asia-central

ii Barbara Onnis (Lezione di Politica Internazionale dell’Asia, Università degli Studi di Cagliari)

iii Barbara Onnis (Lezione di Politica Internazionale dell’Asia, Università degli Studi di Cagliari)

iv L’Enciclopedia Italiana; Il Ruolo Strategico dell’Asia Centrale

http://www.treccani.it/enciclopedia/il-ruolo-strategico-dell-asia-centrale_(XXI-Secolo)/

v Barbara Onnis (Lezione di Politica Internazionale dell’Asia, Università degli Studi di Cagliari)

vi AA.VV. (2005) , La Teoria dell’ “ascesa pacifica”: alcuni contributi recenti, in “Mondo ciñese”

vii EURASIA; Lo sfondamento della Cina in Asia Centrale: http://www.eurasia-rivista.org/lo-

sfondamento-della-cina-in-asia-centrale/5805/

viii La política cinese nel mondo e in Asia centrale. Implicazione per l’Occidente. Gennaio 2008.

Contributi di Istituti di ricerca specializzati. Nº 84. Senato della Repubblica

http://www.iai.it/pdf/oss_transatlantico/84.pdf

ix Barbara Onnis (Lezione di Politica Internazionale dell’Asia, Università degli Studi di Cagliari)

x Onnis, Barbara. La cina nelle relazioni internazionali. Dalle guerre dell’oppio a oggi, Carocci,

Roma 2011.