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choral

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  • Maggio-Agosto

    n. 82002

    Rivista quadrimestrale della FENIARCOFederazione Nazionale Italiana Associazioni Regionali Corali

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  • e d i t o r i a l eLA PATRIA DEL CANTO

    di Sandro Bergamo

    d o s s i e rCORO E LITURGIA

    a cura di Marco Rossi e Gian Nicola Vessia

    PER SAPERNE DI PIdi Giorgio Morandi

    LA FENIARCO AL SALONE DEL LIBROdi Alessandra DAndrea

    SCHEDA REGIONE:ASSOCIAZIONE CORI DELLA TOSCANA

    a cura di Giancarlo Pagni

    RICORDO DEL M DOMENICO CIERIdi Alvaro Vatri

    i n i z i a t i v e e d i t o r i a l iMELOS 1 E 2:

    GENERAZIONI A CONFRONTOdi Mauro Zuccante

    RUBRICHENOTIZIE DALLE REGIONI

    DISCOGRAFIAdi Alvaro Vatri

    MONDOCOROdi Giorgio Morandi

    notiziedallassociazione

    scheda regionE

    dalle regioni

    discografia

    mondocoro

    Foto di copertina: Pier Antonio Chiaradia

    ANGELI MUSICANTI E DIRETTORE(particolare)

    Direttore responsabile:Sandro Bergamo

    Comitato di redazione:Aniello Del GattoAntonio DelitalaGiorgio MorandiGiancarlo PagniPuccio PucciPierfranco SemeraroAlvaro Vatri

    Segretaria di redazione:Alessandra DAndrea

    Redazione:via Altan, 3933078 San Vito al Tagliamento (Pn)tel. 0434 876724fax 0434 877554e-mail: [email protected]

    Progetto grafico:Tipografia Menini / Spilimbergo (Pn)Roberto Roveri - Agenzia G.V. - Bologna

    Stampa:Tipografia Menini / Spilimbergo (Pn)

    Spedizione in A.P. - art. 2 comma 20/clegge 662/96 dci PNAutorizzazione Tribunale di Pordenonedel 25.01.2000 n 460 Reg. periodici

    Abbonamento annuale: Italia 10Estero 15

    c.c.p. 11139599 Feniarco - Via Altan, 3933078 San Vito al Tagliamento (Pn)

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    editoriale

    Rivistaquadrimestrale

    della FENIARCOFederazione Nazionale Italiana

    Associazioni Regionali Corali

    Presidente: Sante Fornasier

    vice presidenti: Aldo CicconofriEugenio Arena

  • 3LA PATRIA DEL CANTOdi Sandro Bergamo

    oco patriottici i calciatori della nazionale, ostinatamente muti mentre vo-lano le note dellinno di Mameli? E se il quesito fosse un altro? Forse,

    chiedendoci se i giovanotti in questione sanno cantare, centreremmo di pi lar-gomento.Per lo pi sotto i trentanni, i ragazzotti sonovenuti al mondo quando il canto, come abi-tudine collettiva quotidiana, gi declinava.Vissuti quando la civilt contadina, che neera il presupposto (non si canta alla catena dimontaggio o in ufficio), era gi stata sman-tellata, non rientra nella loro esperienza divita lo spontaneo ritrovarsi a cantare di qual-siasi comitiva di gitanti, fossero parrocchianiin pellegrinaggio o alpini al rientro dal sac-cheggio di una cantina. Per i pi giovani, se-polti nelle loro cuffie, anche la brigata stu-dentesca riunita intorno ad una chitarra dimalcerta intonazione rischia di essere attivi-smo sconosciuto.Cos cantare diventa non pi abilit comunea ogni essere umano, come correre, saltare,ma attivit specialistica, che solo pochi,avendola coltivata, sanno applicare. E loconstatiamo ogni giorno, nella fatica di tro-vare nuovi elementi per il nostro coro, ele-menti cui spesso dobbiamo insegnare tutto,ma proprio tutto: come se lallenatore di calcio dovesse iniziare dalla deambula-zione. E dalla diffusione della cultura musicale e corale, lo scopo della nostra co-ralit sta diventando, tout-court, la salvaguardia della voce dallestinzione.A fronte di questa situazione, limpegno delle istituzioni anzich aumentare, di-minuisce: questa rivista, nata festeggiando il progetto ministeriale di un coro inogni scuola, registra ora lipotesi che leducazione musicale diventi facoltativa ea pagamento. Giusto: cos, tutti egualmente dimentichi, non avremo pi nemme-no il rimpianto.Per intanto, non ci resta che offrire i nostri servigi al presidente Carraro: un belcorso di primo approccio al canto per tutti i possibili convocati della nazionale.Tecnici e didatti ne abbiamo in quantit. E stia sicuro, presidente: costeranno me-no, molto meno di Trapattoni.

    P

  • Interventi di:

    Parte prima (n. 7 )(gi pubblicata su Choraliter n.7 - gennaio/aprile)Fel ice RainoldiGuido GeneroLuciano Migl iavaccaGiuseppe LibertoGiuseppe RadoleAngelo RossoColin Mawby

    Parte secondaMarco BerriniMarco RossiValentino DonellaLuigi QuintieriMarianna De FrancoSimone Fuligno e Flavio GattiShai MisanGiancarlo Boretti

    VOCI AL SERVIZIODELLA LITURGIA:UNESPERIENZADI SERVIZIOLITURGICOMUSICALEMarco BerriniDirettore Artistico dellAssociazione Polifo-nica Gruppo Vocale Ars Cantica e Diretto-re Musicale dellArs Cantica Choir

    crivere di una esperienza che haormai pi di venticinque anni distoria alle spalle non semplice.

    Il rischio sempre quello di dimenticarsi didettagli e particolari che a ben vedere si ri-velano per nulla marginali.Una cosa comunque certa: dopo un quar-to di secolo di vita lesperienza di servizioliturgico dellAssociazione Polifonica ArsCantica non ha perso la primigenia fre-schezza di intenti e di ispirazione, anzi, hatrovato, lungo il passare degli anni, semprenuovi stimoli con i quali alimentare lentu-siasmo di coloro che vi hanno partecipato.Un coro, un piccolo coro di parrocchia, pen-sato, desiderato e creato da un parroco cheamava la Musica ma che soprattutto crede-va nel suo grande messaggio spirituale, nel-la potenza del veicolo artistico, che viag-gia su un binario speciale capace di collega-re direttamente il cuore delluomo agliOrecchi di Dio: cos nasceva, nella Parroc-chia di S. Adele di Corsico-Buccinasco,quella che oggi si chiama Associazione Po-lifonica Ars Cantica e che raccoglie sotto lasua denominazione un gruppo di giovaniche, rinnovano il loro impegno nel serviziomusicale in seno alla liturgia.UnAssociazione allinterno di una realtampia e diversamente sfaccettata, che negli

    dossier

    S4

    anni ha sempre trovato nellambito parroc-chiale un fertilissimo terreno e una costrut-tiva sensibilit oltre ad una corretta e deli-cata opera di promozione della Schola Can-torum da parte di tutti i parroci che si sonosucceduti alla guida della comunit, conunideale e fattiva continuit, in nome del-lindiscusso valore che il canto pu averenel contesto liturgico. Fin dai primi anni del suo operato in ambi-to liturgico la Corale S. Adele (questo ilnome che il gruppo prese dopo alcuni anni)ha trovato nella Parrocchia spazi e strumen-ti adeguati a svolgere al meglio il suo servi-zio e ha potuto sempre contare sul supportodi una attenta opera educativa da parte deisacerdoti che, unitamente allinvito a parte-ciparvi, ha sempre messo in luce anche ilvalore spirituale e culturale propri del servi-zio. Da presupposti educativi rispetto allirri-nunciabile realt del canto sacro e liturgico,ancora oggi prendono spunto tutte le inizia-tive che lAssociazione promuove in senoalla comunit.La recente riflessione stimolata dal SinodoDiocesano ha riportato sul tavolo delle di-scussioni la seria, e per certi versi troppotrascurata questione dellanimazione litur-gica nelle parrocchie.Fermamente convinti del fatto che compi-to della Chiesa di farsi custode attenta ditutto quel patrimonio musicale e culturaleche artisticamente le appartiene, evitando dimandare al macero secoli di storia e tradi-zione liturgico-musicale in nome del dila-gante quanto pretestuoso canzonettismo li-turgico, e altrettanto consapevoli del fattoche non possibile conciliare la sopravvi-venza di un repertorio liturgico che si possaanche definire espressione darte con le-sigenza del canto assembleare, lAssocia-zione Polifonica Ars Cantica si pone nelcontesto liturgico come strumento di con-

    I musici in chiesa. La musica per il di di festa nasce, in genere, dal-lamore di un direttore, di un coro o di un organista. Quando questo sodalizio funzio-na gli anni trascorrono veloci e ci si ritrova a scrivere, ancor giovani, che sono trascorsidecenni dalla prima volta di un preludio dorgano, di un mottetto a quattro voci e di unSanto assembleare.Le righe che seguono potrebbero essere sostituite da mille altri esempi e da mille altridirettori di coro che hanno dedicato i loro giorni pi belli alla proclamazione della fe-stivit. Sono semplicemente, quelli che seguono, modelli di attaccamento al lavoro, diapprofondimento culturale, di capacit di equilibrio tra esigenze di animazione comu-nitaria e di conservazione dei valori dellarte di chi al centro di questo impareggiabi-le gioco di emozioni.E la celebrazione del di di festa

    CORO E LITURGIAa cura di Marco Rossi e Gian Nicola Vessia

    2 parte

  • servazione attiva del patrimonio liturgico-musicale darte; con il desiderio di rende-re sempre pi esplicita la funzione dellaSchola nellambito della preghiera comuni-taria e nello stesso tempo di chiarire (se an-cora non lo avessero fatto a sufficienza i do-cumenti conciliari!) il concetto di coinvol-gimento di tutta lassemblea nel canto litur-gico.Osservando, al riguardo, Musicam Sacram(MS, dora in poi) - Istruzione del Consi-lium e della Sacra Congregazione dei Riti,5-III-1967 - al n 16 e Sacrosanctum Con-cilium (SC, dora in poi) - Costituzione sul-la Sacra Liturgia del Concilio EcumenicoVaticano II, 4-XII-1963 al n 30 ci si pufacilmente rendere conto di come i docu-menti conciliari (vecchi di ormai 30 an-ni!) rivelino tutta la loro attualit: il proble-ma corre da sempre sui binari della forma-zione: innanzitutto, a monte, dei sacerdoti(come gi sottolineato in Ecclesiasticam fu-turorum (EF, dora in poi) - istruzione dellaSacra Congregazione per lEducazione Cat-tolica, 3-VI-1979 - al n 56, in SC 115 e inMS 52, oltrech in SC 113-114-116; ), unaformazione che deve offrire la conoscenza,la comprensione, la pratica della musica sa-cra e del canto sacro (Ratio studiorumdei seminari maggiori dItalia al n 58 - re-golamento emesso dalla Commissione Epi-scopale per lEducazione Cattolica, 10-VI-1984); degli operatori e animatori liturgicomusicali (come si evince gi molto chiara-mente da MS 18, 24, 67; SC 19, 29, 115; ol-trech da Il rinnovamento liturgico in Italia(dora in poi RLI) - nota pastorale dellaCommissione Episcopale per la Liturgia del23-IX-1983 al n14); dellassemblea litur-gica al canto e allascolto di essocome forma di preghiera e di ele-vazione dello Spirito (sull ascol-to attivo si veda N. GhiglioneFare una cosa senza tralasciarelaltra Rivista Internazionale diMusica Sacra (RIMS) n 4, 1990,pp. 341 e seg.).Alla luce di queste poche ma effi-caci idee lAssociazione Polifoni-ca Ars Cantica si mossa inquesti ultimi anni anche sul fron-te della formazione e della educa-zione dei Musicisti di Chiesa pro-muovendo corsi di alfabetizzazio-ne musicale di base e di educazio-ne vocale gratuiti per tutti i parte-cipanti alla Schola; ha proposto inambito decanale corsi di forma-zione e approfondimento musica-le per i Musicisti di Chiesa (Diret-tori di Coro, Organisti e coristi)che, sotto la guida di figure quali-ficate e qualificanti hanno potutoaccostarsi in maniera pi consa-

    ra, induce il popolo ad atteggiarsi a comodoascoltatore.Educare significa per noi anche proporre unrepertorio che si lasci cantare dalla grandeassemblea liturgica, o che, in altre circostan-ze si lasci adeguatamente ascoltare: non pos-siamo dimenticare ci che disse Paolo VIquando sostenne nei suoi Insegnamenti chenon si pu pertanto affermare che ogni mu-sica diventi sacra per il fatto e nel momentoin cui venga inserita nella Liturgia (laffer-mazione fu poi ripresa anche a GiovanniPaolo II nel discorso per il centenario del-lA.I.S.C.).Siamo convinti che non deve esistere una di-stinzione fra musica vecchia o musicanuova, giovane o adulta ma solo una ideachiara di Musica per il Culto Divino, Musi-ca Sacra, che inneggia e loda la Perfezione ela Grandezza di Dio ed il suo Amore, e cheper ci deve mirare alla ricerca della perfe-zione nel modo in cui si esprime diventandoveicolo privilegiato di lode, rendimento digrazie e comunicazione orante con lAltissi-mo.

    Dalla Basilicaal Santuario:esperienze tracoro e organoMarco RossiDirettore artistico di Organo nella Litur-gia e direttore editoriale di Polyphonia

    l rapporto tra coro e liturgia puessere vissuto in diversi modi daun organista che si trova al servi-

    zio di un gruppo vocale.Oltre 20 anni trascorsi in una Basilica mila-nese e altrettanti in collaborazione con il co-ro di un Santuario friulano possono coscreare una particolare simbiosi nella qualeriversare un ricco bagaglio di esperienza.Lattivit dellorganista a Milano ha permes-so lacquisizione di un certo tipo di cono-scenza, connessa allaccompagnamento delvespro domenicale e della successiva cele-brazione liturgica.Se il vespro, alternato tra un cantore, il sa-cerdote e lassemblea stato motivo per lacorretta applicazione del repertorio ambro-siano, dalla sequenza dei salmi, allantifonaal Magnificat (propria per ogni festivit) al-linno e cos via, la messa lasciava inveceampio spazio alluso dellorgano, in partesolista e in parte accompagnatore della stes-sa assemblea nei momenti chiave della cele-brazione: Alleluia, Santo, Padre No-stro, pi raramente per i canti allIngresso,Offertorio, Comunione, quasi mai per il can-

    dossierpevole al servizio liturgico: esperienza que-stultima che ha dato ottimi risultati e cheda questanno confluisce nella nuova scuo-la diocesana di formazione liturgica; orga-nizzando Concerti Spirituali guidati, con iquali educare lassemblea presente ad unascolto orante poich consapevole; pro-muovendo e stimolando il canto assemblea-re di ogni domenica, per favorire il qualenon si rende necessaria la presenza dellin-tera Schola - che diventa il segno distintivodelle solennit, durante la celebrazione del-le quali il suo intervento d un taglio ancorpi solenne alla liturgia (senza togliere, an-che in queste circostanze, allassemblea ciche le compete in materia di canto liturgico)- ma rispetto al quale essa pu diventare lastruttura specializzata che fornisce vocipreparate, adeguate ed educate a svolgerequesto ministero domenicale, che dignitosa-mente pu svolgersi con un buon accompa-gnamento organistico (vedi in particolareMS 63 e SC 120); infine svolgendo una in-tensa attivit concertistica (a livello nazio-nale e internazionale) con il Gruppo VocaleArs Cantica che opera sempre in seno al-lAssociazione, che offre ulteriormentelopportunit di riversare nelle nostre litur-gie i frutti di uno studio ancor pi serio eapprofondito.Crediamo fermamente importante educare,soprattutto i giovani, al canto comunitario,alla preghiera cantata, come pure educare lacomunit allascolto attivo del canto corale:si tratta di sfondare quel muro armato di ti-midezza, svogliataggine, pigrizia e un certosenso di disagio che, tenuto insieme da unagrande superficialit di fondo rispetto al va-lore dellespressione cantata della preghie-

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    Davide con il salterio: di Benedetto Antelami,Parma Battistero.

    I

  • to finale e per il salmo responso-riale. Fatto dovuto sostanzial-

    mente alla mancanza di uncoro parrocchiale per la

    messa festiva serale.Particolari celebrazioni so-

    lenni hanno rispolverato lu-so, tutto ambrosiano, dei 12 Ky-

    rie e della Sallenda in apertura,con la creazione di una suggestione

    unica ed impagabile. Questa particolare situazione era legata allavolont di mantenimento della grande cultu-ra del canto ambrosiano da parte del Parro-co dellepoca, di un cantore e dellorganistastesso.Naturalmente, il passare degli anni, la for-mazione di un coro di giovani, di un secon-do coro polifonico e lavvicendamento dialtri organisti hanno introdotto una nuovaprogrammazione nellambito della anima-zione musicale della celebrazione.Se questa situazione statica si via viaevoluta verso la scelta di un canto assem-bleare guidato da un coro giovanile, nel ri-spetto di un repertorio diocesano, ben altreesperienze sono state vissute con il corofriulano di un Santuario mariano.Limportanza del tempio religioso, la ric-chissima, ma eccessivamente variegata,composizione dellassemblea, spesso for-mata da pellegrini provenienti dal trivenetohanno spesso creato un intenso dibattito inmerito alle scelte esecutive per il servizio li-turgico.In questo ambito particolarmente vivace lostretto lavoro di collaborazione tra il diretto-re del coro e lorganista, oltre a frequenti in-contri con i sacerdoti, hanno permesso di ot-tenere un risultato ottimale, frutto soprattut-to della conoscenza e della cultura liturgicomusicale di queste figure. Conoscenza cheha sempre permesso di programmare congusto lanimazione del coro per la liturgia.In particolare si distinto il repertorio pro-prio del coro (quello troppo spesso marchia-to come concertistico) dal canto con las-semblea, giungendo a diverse soluzioni inmerito:- festivit particolari: spazio riservato al

    coro polifonico ed al suo repertorio;- servizio domenicale per annum: alcuni

    cantori che guidano lassemblea;- alcuni canti e parti della messa in alterna-

    tim tra assemblea e coro;- costante coinvolgimento dellassemblea

    in alcune parti della celebrazione.In tutto questo discorso non si deve dimen-ticare la tradizione ultratrentennale del coroche, dalla sua fondazione, ha potuto contareper molti anni sulla direzione artistica di unfrate particolarmente attivo nel mondo dellapolifonia e strettamente connesso a quellarealt veneziana della Fondazione Cini ove

    Don Siro Cisilino aveva fatto scuola agli al-bori della trascrizione della musica anticadagli originali.Lattiva cantoria parrocchiale degli anni 50sfociata nel coro polifonico ha cos permes-so di riportare allascolto capolavori dellapolifonia, non solo rinascimentale e barocca,ma anche composizioni pi vicine ai nostritempi. Con il passare degli anni la liturgia stata, talora a ragione, alcune volte in modoforzato, campo sperimentale per lesecuzio-ne dei repertori pi vari che attualmente ven-gono accantonati.Da alcuni affreschi corali del Messiah diG.F. Haendel a parti della Messa per lIn-coronazione di W.A. Mozart, a Gloria eSanctus palestriniani, con inserimentodella motettistica pi ampia nei vari momen-ti musicali della liturgia.Non sono mancati alcuni esperimenti, qua-li la Messa Giubilare di D. Bartolucci, inalternatim tra coro e assemblea. Certo chedopo molti decenni il vero caposaldo restatuttora il canto corale (nel vero senso della

    parola), con alternanza dei versetti pari e di-spari, del Gloria della Missa De Angelis,del Sanctus e dellAgnus Dei, con qual-che sconfinamento nella Missa Cum Jubi-lo.Nel corso degli anni si inoltre accettato unbuon compromesso, intonando spesso cantitratti dal repertorio nazionale, ai quali far se-guire lelaborazione polifonica di alcunemelodie.A questo punto tutto viene valorizzato dallacapacit dellorganista di interludiare, valo-rizzando la melodia prescelta e conclamatadallassemblea e ripensando al pi sottilegioco polifonico del coro che ha ricamatosulla stessa melodia.Da qui sono nati come esperienza personaledue volumi che raccolgono oltre 250 verset-ti e preludi dorgano sui canti eseguiti dalleassemblee ecclesiali. Decine di organisti sisono sperimentati su questi temi, mettendo-si umilmente al servizio del coro, dellas-semblea rinunciando, attraverso dotte mabrevi citazioni, al protagonismo del lorostraordinario strumento.

    dossier

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    Musica e comunicazione. A nessuno risulter difficile comprende-re che il XX secolo non stato solo il secolo di drammatici conflitti bellici, di straordi-narie e insperate scoperte, ma anche il secolo della tecnologia e soprattutto della co-municazione.Leditoria musicale ha espresso una vivacit di assolute dimensioni consentendo allamusica per il teatro, alle composizioni per orchestra, al mondo del pianoforte, al mon-do dei songs di anticipare il villaggio globale degli ultimi decenni del secolo.Con tranquillit possiamo dire che anche la musica liturgica ha avuto unancella fede-le e produttiva nel mondo delleditoria musicale. Editori ormai scomparsi, ma di grande coraggio, hanno sostenuto, seguito ed animatoil mondo ecclesiale spesso non flettendo nemmeno quando altri ambiti musicali aveva-no un enorme sopravvento per dimensione economica e per interesse popolare.Si pensi come il XX secolo abbia riproposto e rilanciato il gregoriano rispondendo al-lappello di Pio X e del motu proprio; si pensi come questo secolo abbia lanciato e so-stenuto la melodia perosiana, come modello per le cantorie italiane ed europee. E quando tutto sembrava fosse finito, con lutilizzo di strumenti che nulla avevano a chefare con la musica liturgica nel periodo post conciliare, ecco la rifioritura con le rivistedestinate ai cori, sia accompagnati, sia a cappella, ecco rispuntare il gregoriano e lamusica organistica del settecento riproposta e rivalutata mentre giaceva sepolta negliarchivi.Ecco ricercare le melodie pi adatte allassemblea, ripescando la semplice vena del co-rale europeo o chiedendo a nuovi compositori di essere propositivi nei confronti del po-polo orante.Ecco ancora le distinzioni tra musica destinata al coro che si esprime concertistica-mente, tra pagina organistica destinata ai virtuosi e tra brano per lorgano adatto a pre-ludiare, interludiare e postludiare sulla melodia che caratterizza il giorno di festa.Valentino Donella con penna precisa e con occhio attento fotografa lo stato dellarte,guardando alle esperienze editoriali dei nostri giorni.

    LE PUBBLICAZIONIMUSICALI PER COROLITURGICOValentino DonellaDirettore musicale della Cappella di S. Ma-ria Maggiore a Bergamo

    Premessa: listruzione Musicam Sacram(S.Congregazione dei Riti, 1967) prevede

    due compiti per il coro liturgico - curarelesecuzione esatta delle parti sue proprie,secondo i vari generi di canto, e favorire lapartecipazione attiva dei fedeli nel can-to(n. 19).

    l giudizio sulle bont o meno dieventuali pubblicazioni corali nonpu prescindere da queste due in-

    dicazioni.Ora a tutti chiaro il significato della pri-

    I

  • ma; semmai si tratter di approfondire lemaniere concrete di aiutare lassemblea e diverificare quanto le musiche in circolazionerispondano allesigenza.Meno chiara la seconda indicazione, dellaquale si possono dare almeno tre interpreta-zioni, non necessariamente contrapposte:1- il coro esegue, da solo, le parti pi diffi-cili del repertorio, monodico o a pi voci; 2 - intona qualcosa di polifonico dopo chelassemblea ha concluso il suo canto (es.terminata la comunione), oppure offre spaziparticolari di meditazione da ascoltare tuttiin silenzio (es. dopo una lettura o dopo lo-melia); 3 - oppure, ancora, esegue canti che non co-stituiscono un rito, ma un semplice accom-pagnamento del rito (es. il canto di inizio; icanti-rito, come le acclamazioni, bene cheli esegua lassemblea).Non prendiamo in considerazione la radica-le (e anticonciliare) posizione di chi vorreb-be sempre e dappertutto e solamente il can-to dellassemblea, con lauspicata assenzadi ogni formazione corale. Al contrario fa-remo notare che ci sono delle situazioni(cattedrali turistiche, chiese civiche ... ) incui il popolo raccogliticcio od occasionaleassolutamente non partecipa; dove ha sensoe dignit soltanto il canto di un coro, con re-pertori aggiornati liturgicamente e musical-mente adeguati alla situazione; il caso diS. Maria Maggiore di Bergamo, del Duomodi Pisa ... e chiese analoghe. Detto questo, bisogner partire dai reperto-ri diocesani, regionali e nazionale, destina-ti generalmente alle assemblee, in cui pernon pochi canti si presentano realizzati co-ralmente a 4 voci, o, pi raramente, elabora-ti in maniera pi complessa e libera che ve-de interagire coro e assemblea e strumenti.Poi ci sono le varie fonti editoriali e le pub-blicazioni periodiche od occasionali: sonoattive in Italia le Edizioni Carrara di Berga-mo con Celebriamo e Polyphonia, LDCdi Torino con Armonia di voci, le Edizio-ni Paoline, lAISC di Roma, le EdizioniRinnovamento nello Spirito Santo, del GenVerde...E risaputo che leditoria musicale liturgicain Italia unimpresa a rischio: la richiesta minima, il consumo delle novit quasiinesistente; i diritti dautore e deditore nonsono protetti e il malvezzo delle fotocopiedevasta economicamente il settore. Si capi-scono perci le difficolt e il poco entusia-smo degli editori che centellinano le edizio-ni, seguendo pi volentieri le leggi del mer-cato (quello che va) piuttosto che i princi-pi liturgici e le regole dellarte (quello chemeriterebbe). Qualcuna delle Case succita-te particolarmente attenta a seguire ilmarketing, non vergognandosi di inondareil mercato di prodotti indegni.

    traddistinguere e arricchire un cantoliturgi-co! Qualche editore insiste nel produrre si-mile materiale indistinto e inutilizzabile inuna liturgia appropriata. Il loro sforzo diven-ta patetico quando motivano le scelte in ba-se a presunta e magari reale solidit musica-le: Questa s che musica!.Raramente si trovano armonizzate le dueesigenze di liturgicit e di arte; ancora menoin quel tipo di scrittura cripto-leggera (usataper lo pi tra i gruppi giovanili o tra i movi-menti ecclesiali), dove alla mancanza di pro-priet rituale e di validit artistica si aggiun-ge il pressappochismo o lassurdit dellascrittura corale, pi vicina ai modi del can-zonettismo che ad altro.Lincontro con un pezzo riuscito un avve-nimento raro di cui gioire e far tesoro. Il mu-sicista di chiesa deve affinare il suo fiuto al-la scoperta dei rari tartufi (passi la parola)della musica sacra.Che dire poi di certi Requiem , Stabat Mater,Puer natus, Imperatrix Angelorum, Innocen-tes pro Christo, Ad te levavi animam meam,Haec est fides catholica... che si vedono pre-senti e freschi dinchiostro in pubblicazionitra il nostalgico e lindefinito, magari di au-tori illustri? In quali liturgie si incontranoancora testi del genere? Dove mai si posso-no cantare composizioni siffatte? E chiaroche si autocondannano ad un utilizzo - sem-pre improprio, comunque - puramente con-certistico.Un discorso generico, dicevamo, e valuta-zioni asettiche, per non far torto a nessuno.Per se c un periodico di musica liturgicache in questi anni si sta distinguendo e chemerita di venire citato la nuova Armoniadi voci. Gi erede di una pi che dignitosatradizione, da qualche anno si riorganizza-ta sulla base di regole precise, offrendo delmateriale ottimo sotto tutti i punti di vista.Loperatore liturgico far bene tenerne con-to.Una parola conclusiva sul futuro del coro inchiesa: la sua sopravvivenza dipender dal-lattuazione fedele, ma anche generosa,dei ruoli previsti dallIstruzione MusicamSacram, al di l dei fanatismi e delle preva-ricazioni possibili da entrambe le parti.- Suoi nemici sono, fin dora, lignoranza

    arrogante di certi responsabili che umilia-no il coro con ruoli insignificanti e mal-sopportati, con evidente o dichiarata predi-lezione per il solo canto del popolo. Com-portamento oltretutto irresponsabile cheprovoca la fuga dei maestri e ancora pidei cantori che non trovano gusto a can-tare in chiesa. S! Lespressione potr sem-brare non bella, ma fotografa la realt. Sein casa non sono amati, vanno a rispol-verare le antiche messe di Mozart, i Re-quiem di Cherubini... per eseguirli gioio-samente nelle rassegne.

    dossier

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    In ogni caso sono due gli aspetti da consi-derare nelle composizioni destinate al corodi chiesa.1 - Laspetto liturgico-rituale: E il pi im-

    portante, trattandosi di musiche funzio-nali, di musiche, cio, che non si giusti-ficano per se stesse, ma per il loro riferi-mento ad un rito (nate in funzione diun rito); laspetto liturgico, o valore ri-tuale, quellinsieme di caratteristiche(genere, forma, linguaggio, destinazio-ne... ) per cui il pezzo in questione corri-sponde idealmente al tempo corrente del-lanno liturgico (Avvento, Pasqua ... ) ealle esigenze di quel rito per cui statocomposto; ed quindi in grado di cele-brarlo adeguatamente e di evidenziarne ilsenso nel modo migliore. In una liturgiacorretta non ammissibile un cantoestraneo o approssimativo, o appiccicatoin qualche modo.

    2 - Laspetto artistico: quel qualcosa di in-definibile che rende una composizionemusicalmente pregevole, ben proporzio-nata, bella e commovente; in cui la musi-ca si sposa naturalmente con il testo e iltesto viene esaltato dalla musica ispirata;qualcosa che, lungi allesaurirsi in unchiuso ed arido esercizio estetico, si in-nalza ad esperienze pi alte, predispo-nendo lanimo alla bellezza della Veritrivelata, celebrata in quel momento.

    Si dovrebbe, a questo punto, analizzare ilmercato corale dalle due angolazioni, citan-do composizioni, autori ed editori, dandodelle pagelle di valutazione. Non possibi-le per ovvie ragioni di discrezionalit. Re-stiamo per forza sulle generali.Diciamo allora: parte del repertorio cora-le attualmente reperibile si mostra esem-plarmente attento ai valori rituali, avendodietro lassistenza preziosa di un liturgista.Proprio questo repertorio, per, il pi dellevolte disdegna la raffinatezza artistica, sac-contenta di una scrittura musicale un potrascurata o appena passabile. Termineeloquente che sta ad indicare la diminuitaattenzione ai valori musicali, tipica dei no-stri tempi, che certo non appartiene alla sto-ria e allo spirito della autentica musica sa-cra, n recente, n antica.Unaltra considerevole quantit di musi-ca per coro, forse la maggiore, non altret-tanto ritagliata sulle esigenze rituali; maga-ri scritta bene dal punto di vista dellarti-gianato musicale, ma sta a riempire interinumeri di riviste senza servire a nulla, o apoco; non infatti inquadrabile: per qualetempo pensata ? per quale momento ritua-le ? per quale tipo di celebrazione? per qua-le Sacramento? per quale momento dellaMessa? per quali Santi? Vi palese, in talemusica, la poca sensibilit e talvolta ligno-ranza dei valori primari che devono con-

  • - Non meno nemici del coro liturgi-co sono quei maestri che non si

    sono aggiornati, che nonhanno capito e accettato ilprogetto liturgico rinnovatodal Concilio, che non cercanoi repertori pi adeguati al

    nuovo corso.

    Gli uni e gli altri non dovrebbero piesistere. Per il bene del coro, per il

    meglio della liturgia.

    IL CORO NELLACELEBRAZIONELITURGICALuigi QuintieriCompositore e Direttore di Cori, Diocesi diCrotone - S. Severina

    importanza e il ruolo fondamenta-le della musica allinterno dellacelebrazione liturgica sono parte

    integrante dei lavori del Concilio Vaticano IIin quanto il suo fine la gloria di Dio e lasantificazione dei fedeli.In modo particolare, il canto esalta il sensoteologico della preghiera che penetra neicuori dei fedeli promovendo lunit, la par-tecipazione e la conversione. Dice a questoproposito il Salmo 32: () lodate il Signo-re con la cetra, con larpa a dieci corde aLui cantate. Cantate al Signore un cantonuovo ().Non sono, dunque, i soli strumenti musicalia ricoprire un ruolo fondamentale nella litur-

    gia, ma soprattutto il canto che riveste unafunzione di lode e di avvicinamento al Si-gnore.SantAgostino commentando il Salmo ricor-da: ognuno chiede in qual modo cantare aDio. Canta a lui, ma canta bene. Egli nonvuole che le sue orecchie siano offese. Cisignifica che allinterno della celebrazioneliturgica cantare e suonare con dignit sonorequisiti indispensabili per rendere lode aDio e per educare luomo anche nella spiri-tualit: in Dio bonum et pulchrum conver-tuntur.Lesigenza di rendere il canto dignitoso hamesso in luce la necessit di formulare dellenorme generali per la formazione di unaschola cantorum come: il rispetto del cantoe di ciascuna parte; la partecipazione attivadei fedeli; la scelta dei cantores; la scelta delgenere musicale; la variet delle forme di ce-lebrazione.In merito alla partecipazione attiva dei fede-li, il Sacrosantum Concilium sottolinea il ri-spetto dellarmonia che deve necessaria-mente esistere tra lassemblea e i membridella schola cantorum. Ricorda SantAm-brogio: il canto della moltitudine tutta delpopolo in un solo coro! Diverse sono le cor-de della cetra, ma una sola la sinfonia.Spesso errano, in pochissime corde, le ditadellartista; ma lo spirito artista nel popolonon pu errare.La schola parte dellassemblea e ne laguida, il sostegno, lo strumento di dialogo,di elevazione e di mediazione dei testi sacriproposti. La partecipazione dei fedeli avvie-ne attraverso la pronunzia, lascolto, la ge-

    stualit, la postura del corpo, le acclamazio-ne, le risposte. La formazione di un coro o di una scholacantorum richiede particolare attenzione peril delicato e prezioso compito che rivestenella liturgia.Composto da uomini e donne, il coro devesempre essere visibile allinterno della chie-sa affinch possa svolgere il compito di me-diatore con i fedeli e possa partecipare alle-secuzione del ministero liturgico.Di notevole importanza anche il repertorioche il coro deve adottare allinterno della li-turgia.Al primo posto, nonostante la scomparsadella lingua latina allinterno della celebra-zione, deve essere posto il canto gregorianoseguito da canti pi semplici e facilmenteorecchiabili per i fedeli poich esso costitui-sce uno dei tesori pi ricchi della liturgia ro-mana. Chi ha imparato queste melodie e leha cantate non pu non aver avuto linde-scrivibile sensazione del sacro, di una bel-lezza semplicemente raffinata, misteriosa-mente suggestiva che anche un invito a la-sciarsi pervadere dalle realt invisibili chesono allorigine di tutto ci che visibile.Solenni le parole del Concilio Vaticano II:la chiesa riconosce il canto gregoriano co-me proprio della liturgia romana perci nel-le azioni liturgiche, a parit di condizioni,gli si riservi il posto principale. Lo stessoPaolo VI invita i christifideles a cantare e apregare in latino.A tal proposito mi chiedo: visto che le co-rali non devono mettere a tacere lassem-blea, ma animarne il canto e la partecipazio-

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    Il Manuale del Cantore nasce dallesperien-za diretta dellautore con cori parrocchialiamatoriali.Tenendo presente il bagaglio culturale deicoristi, il M Quintieri, introduce e spiegagli elementi necessari per una formazione dibase. Il linguaggio , perci, semplice echiaro e, allo stesso tempo, incisivo e forte-mente incoraggiante: infatti, i membri di uncoro amatoriale, che non hanno conoscenzaalcuna di musica, necessitano oltre che dinozioni semplici anche di stimoli continui edi un sostegno efficace per riuscire in uncanto che sinonimo di lode al Signore.Questo, in sintesi, lo scopo del Manuale chelautore riassume nella Premessa e nelle No-zioni Introduttive.Seguono capitoli dedicati:- a elementi del canto artistico: per esempioalla respirazione;- a elementi di Teoria Musicale: per esempio

    alle figure;- alcune indicazioni sul canto liturgico, trat-te dalla Costituzione Dogmatica De liturgia;- alcuni consigli sullesecuzione del cantogregoriano;- un appendice sulla figura odierna della co-rale.A proposito del servizio liturgico della cora-le, lautore, ricorda che questa, oggi, chia-mata ad un ministero da vivere con lassem-blea e nellassemblea. In questo senso, eglisottolinea che lassemblea non va conside-rata mera spettatrice, ma necessario chevenga messa nella condizione di poter parte-cipare, nei momenti previsti e in modo una-nime, al canto.Inoltre, nel rispetto dei concetti di unani-mit, organicit e liturgia, necessario chela corale si collochi in una posizione ben vi-sibile nellassemblea, in modo da potersvolgere il suo servizio.

    Importante , per, ricordare spesso ai can-tori che il canto sacro in primis un veicolocon il quale il Signore giunge ai cuori dei fe-deli. Infatti, lo Spirito Santo apre i cuori al-lascolto delle parole attraverso la dolcezzae la bellezza espressiva della musica. Ci si-gnifica, per lautore, che il canto sacro unefficace strumento di conversione. Il MQuintieri cita, a tal proposito, il caso di S.Agostino, il quale si converte ascoltando uncanto sacro: Quante lacrime versate ascol-tando i tuoi inni e cantici che risuonavanodolcemente nella tua chiesa! Fluivano nellemie orecchie e distillavano nel mio cuore laverit.Lautore conclude il Manuale del Cantorericordando ai coristi tre principi fondamen-tali del canto: lumilt, la coerenza e il si-lenzio. Egli aggiunge, inoltre, che la voce un dono e cantare al Signore servir aguidare luomo nel suo cammino.

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    A PROPOSITO DEL MANUALE DEL CANTORE DI LUIGI QUINTIERIDott.ssa Marianna De Franco

  • presenta un momento fondamentale e nonaccessorio della liturgia.Questo prestigio di cui la musica gode allin-terno dellorganizzazione della liturgia prote-stante non una conquista recente ma statocontestuale e funzionale alla Riforma stessa.Fin dalle sue origini, la musica stata stru-mento e arma nelle mani di Lutero, permet-tendogli di risolvere una delle sue maggioripreoccupazioni: riportare la comunit al cen-tro della vita religiosa e lassemblea dei cre-denti al centro del culto. Cantando, infatti,lassemblea pu partecipare personalmentealla liturgia e, come nel caso della lettura,confrontarsi direttamente con la parola diDio. Una musica, quella di Lutero, ancelladella preghiera e veicolo privilegiato peresprimere direttamente a Dio la propria lode.Limportanza che la musica assumeva nelpensiero di Lutero testimoniato anche dal-la cura che egli ha dedicato nella creazionedel primo repertorio, dalla preoccupazionedi offrire alla comunit, con luso di melodiee testi semplici e raffinati, la possibilit diintervenire attivamente nella liturgia. Tuttoquesto lavoro, nato da una necessit teologi-ca, ha finito per anche per influenzareprofondamente tutto il corso della musicacolta occidentale e non solo le abitudini delcanto sacro nel mondo protestante. La parte-cipazione attiva del popolo attraverso il can-to ha infatti significato, come nel caso delletraduzioni della Bibbia nelle lingue correnti,una alfabetizzazione di massa che ancoraoggi caratterizza lintero mondo protestante.Il pensiero musicale di Lutero , in effetti,

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    Il Cantodella FedeSimone FulignoCollaboratore musicale del SIE e organistadella comunit Battista di Jacopino da Tra-date, Milano.Flavio GattiDirettore del Coro Valdese di Torino.

    Tratto da:Chiese in controluce. Valdesi e protestante-simo in Italia. A cura di Gustavo Albiso. Torino, Claudia-na 2001. Per gentile concessione.

    i solito, colui che entra per la primavolta in una chiesa protestante du-rante un culto, colpito dallorga-

    nizzazione del canto dellassemblea: accan-to al pulpito un tabellone riporta lelenco de-gli inni che lassemblea canter spesso api voci nel corso della liturgia e linnarioutilizzato per il canto riporta sempre oltre al-le parole anche la musica. Limpressione cheegli ne ricava, quindi, che la musica rap-presenta, sia allinterno del culto che nellatradizione culturale delle chiese, qualcosa dimolto importante. Diversamente da altre confessioni in cui siprivilegiano le raffigurazioni pittoriche, lagestualit del rito, i profumi ma anche diver-samente dalluso che certa cultura New Agefa della musica riducendola a sottofondopiacevole e misticheggiante. Infatti, nellechiese protestanti il canto comunitario rap-

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    Tradizioni dello spirito. E giusto nel contributo che segue, sottoli-neare il prestigio di cui la musica gode allinterno della liturgia protestante.C un amore per quella musica, un legame profondo che permette di riconoscere im-

    mediatamente uno stile, una poetica e un modo di pregare.Pi lontano da noi, ma non meno importante il senso della musica e del sacro nella

    tradizione ebraica. E cos visceralmente legata alla Parola la melodia ebraica che unfamoso passo talmudico afferma Colui che legge la Tor senza cantare o che studiasenza le modulazioni prescritte il testo, ( come se Dio) gli avesse dato precetti non buo-ni e leggi che non gli permettono di vivere (Meghilla, 32a).Siamo davanti alla musica che sorregge ed esplica pienamente il testo nel suo pi

    profondo significato. I brevi contributi che seguono siano un guardare a mondi artisti-ci e liturgici solo apparentemente lontani e solo disattesi dalla nostra distrazione quo-tidiana.

    ne, le nostre assemblee sono in grado di can-tare il gregoriano classico?. A mio avvisono data la raffinatezza di queste monodie,frutto di secoli di preghiera e di ricerca diDio. Credo che il gregoriano, fatta eccezio-ne per le melodie pi semplici che sono lemeno antiche, non sia mai stato il canto ditutta lassemblea cristiana, ma appannaggiodi cori e di cantanti solisti.In conclusione, bene non perdere mai divista le finalit del canto liturgico e sottoli-neare sempre che il ministero del cantore edel direttore del coro sono un mero servizio,

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    e qui vorrei aggiungere alcune parole delvangelo: siamo servi inutili perch abbia-mo fatto ci che dovevamo. Ognuno viva ilsuo carisma come dono di Dio da mettere aservizio dei fratelli, nella gratuit, nel silen-zio e nellumilt.Inoltre, se vero che la musica ha la ca-pacit di favorire lincontro con culture di-verse come sostiene Giovanni Paolo II, al-lora il repertorio del coro deve assumere an-che un carattere internazionale. Ci permet-te una partecipazione migliore dellassem-blea alle celebrazioni, ai convegni e ai pel-

    una eredit ancora viva. In che modo oggi, al di l del repertorio, ilpensiero musicale di Lutero continua a vi-vere nelle chiese protestanti?Ancora oggi in tutte le chiese fondamentale, da una parte la correttezza e pertinenzateologica del testo e, dallaltra, luso di unlinguaggio semplice e contemporaneo, sog-getto pertanto a continue revisioni e aggior-namenti. I nuovi brani continuano a esserecomposti secondo il modello luterano del-linno strofico e monodico, arricchito daunarmonizzazione quasi sempre a quattrovoci. Le differenti origini, storia e tradizio-ni delle varie confessioni, hanno invece por-tato a leggere differenze sulle fonti dei varirepertori. Purtroppo, per, alla ricchezza del reperto-rio a disposizione, oggi non corrisponde avolte unadeguata preparazione musicaledei membri di chiesa che sempre pi spessodimenticano che per poter continuare amantenere il canto come momento centraledella vita comunitaria e della liturgia ne-cessario doverlo coltivare e studiare.I valdesi, a motivo della loro particolareidentit storica, hanno attinto fortementedalla loro tradizione popolare in linguafrancese molti brani che, insieme ai salmiugonotti del XVI-XVII sec., continuano acostituire il repertorio di riferimento. Sem-pre a causa della forte coincidenza tra cul-tura popolare e religiosa, si mantenuta al-linterno delle chiese valdesi la tradizionedelle Corali, che si esprime non soltanto inambito liturgico ma anche durante le mani-festazioni civili. Diversamente, il repertoriooriginario delle chiese battiste e metodistein Italia, trova le sue fonti nella tradizioneinnologica delle chiese anglosassoni mis-sionarie in Italia a partire dalla secondamet dellOttocento. Le formazioni coralinate in queste comunit sono prevalente-mente orientate allevangelizzazione, coscome le fanfare dellEsercito della salvezza. Tutti questi repertori confluiscono alliniziodel novecento nellInnario Cristiano (1922),sino ad oggi innario di riferimento per tuttele confessioni, revisionato solo nel 1969 e

    legrinaggi, nonch un migliore inserimentodi quei fedeli che si spostano in altre cittper motivi di lavoro.I FEDELI CHE SI RADUNANO NELLATTESADELLA VENUTA DEL LORO SIGNORE SONOESORTATI DALLAPOSTOLO PAOLO A CANTA-RE INSIEME SALMI, INNI E CANTICI SPIRITUA-LI, PERCH IL CANTO SEGNO DELLA GIOIADEL CUORE, PERCI DICE MOLTO BENESANTAGOSTINO: IL CANTARE PROPRIO DICHI AMA; COS COME NELLANTICHIT:CHI CANTA BENE, PREGA DUE VOLTE.

  • nel 2000. A questo testo ufficialesi stanno affiancando oggi al-

    cuni innari I salmi dellariforma, Cantiamo al Si-

    gnore e numerosi innari ap-partenenti ad altre realt delprotestantesimo italiano

    uno su tutti quello in uso presso lechiese dei fratelli che hanno anche

    lo scopo di proporre nuovi canti allecomunit le quali in assoluta autono-

    mia spesso adottano raccolte autoprodotteper la propria liturgia.Lauspicio che, anche grazie al contributoche pu venire dai nuovi mezzi di comuni-cazione soprattutto Internet sia possibilein un prossimo futuro dare un maggiore im-pulso alla diffusione e quindi creazione diun nuovo repertorio innodico. In questo modo, agli inni storici gelosamentefatti rivivere allinterno delle liturgie, si potraffiancare, meno timidamente, un nuovo re-pertorio anche pi vicino culturalmente allasensibilit delle nuove generazioni.

    MUSICA E CANTO NELLA CULTURAEBRAICAShai MisanCantore del Tempio Maggiore di Trieste

    Quando lebreo si rivolge al Signore, sen-te che la semplice parola che usa per comu-nicare con gli altri uomini insufficiente;cerca quindi un modo pi adeguato e picompleto per elevare le proprie preghiere elo trova nella musica. Elaborato o semplice,solenne o cantilenato, corale o monodico, ilcanto accompagna la quasi totalit della li-turgia: ecco perch stato scelto proprio ilcanto come mezzo espressivo, relegandolaccompagnamento strumentale a cornicepropositiva e rivitalizzante della forma.

    on queste parole Marco Podda in-troduce una pubblicazione dedica-ta ai canti di rito ebraico-triestino.

    Sotto il regno di re David, circa 4000 levitisu 38.000 erano indicati come musicisti ecantori. Giuseppe Flavio parla di 500.000musicisti in Palestina: anche se questi datisono sicuramente esagerati, rendono lideadella grande considerazione in cui veniva te-nuta la musica nellantico Regno.Nelle letture e nelle preghiere pubbliche lacantillazione tipica ha assunto toni di carat-tere decorativo che lhanno resa sempre pigradevole adeguandosi ai gusti delle variecomunit sparse nel mondo.La conoscenza e la pratica esecutiva specifi-ca di queste cantillazioni sono diventate com-pito del cantore che, in pi parti del canto,

    coinvolgeva il pubblico ed il coro, esaltandostati danimo diversi con varie intensit.La storia biblica esalta limportanza deglistrumenti musicali (timpani, tube, arpa e sal-terio) che provocano un effetto aggreganteper le loro peculiarit ritmiche e timbriche.Particolare attenzione merita invece il canto,unione musicale e verbale che diventa stru-mento di sublimazione delle emozioni.La domanda che si posero alcuni maestridella tradizione sul ruolo dei leviti, scelti peressere i cantori del Santuario, viene affron-tata dalla Mistica ebraica. Il canto ricono-sciuto come strumento per ammorbidirelaggressivit delle trib, quindi il sensoebraico del canto una delle metafore pi si-gnificative: la trasposizione del vissuto quo-tidiano, pieno di difficolt, in adorazione delSupremo con rasserenante soddisfazione.La cantillazione, il salmodiare, la lettura deitesti sacri rappresentano la proiezione imma-ginaria del modo di intendere la parola nelsuo pieno significato e nella sua intensit.Pertanto la musicalit interna del testo biblicoe della vita ebraica ha una validit e un inte-

    resse al di l della bellezza storico-culturale.Alcuni pensatori sostengono che il rapportomusica-parola, il valore cio puramente mu-sicale e quello puramente logico verbale,pu essere visto come una eredit che il pen-siero ebraico ha lasciato, in modo poco con-sapevole, alla cultura occidentale.Nelle sinagoghe la preghiera conosce tremomenti giornalieri dincontro: mattino,mezzogiorno e sera, mentre un maggior ri-lievo viene riservato alla liturgia dello Shab-bath. Sono poi celebrate con solennit altrefeste: il Capodanno, il Kippur, la festa dellaCapanne e la Pasqua.Mi piace ricordare la gelosia che i padri del-la nostra comunit nutrivano e nutrono neiconfronti dei canti tradizionali nelle nostrepreghiere, come i canti di Kippur, che tra-sformano il pubblico presente in Tempio inun unico coro che chiede la pace Ose sha-lom bimromav , con una grande forza in-teriore: la forza del canto.Quella stessa forza sprona la ricerca musicaledelle melodie tradizionali per riproporle a ge-nerazioni future ottenendo cos la riscoperta.

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    Uno sguardo al nuovo e infine uno sguardo ai nostri giorni. Sonoi giorni dove viene letta, interpretata e studiata la dialettica tra navata e presidenza. Ecco emergere una nuova figura gi presente nelle nostre assemblee, gi attiva nelladialettica tra coro e navata e gi rifinita dal punto di vista dei contenuti tesi a definireuna figura misteriale ritenuta oggi indispensabile.Il contributo che segue delinea con chiarezza gli ambiti di una funzione chiamata acompiti di regia celebrativa delicati e storicamente importanti. Perch da qui che ri-parte un cammino (se mai si fermato) alla ricerca di una liturgia insieme seria, sem-plice e bella alla quale si data la possibilit di non perdere quellaura unica nelles-sere veicolo del mistero

    LanimatoreMusicaledellassemblea:una FiguraLiturgicaNecessaria?Don Giancarlo BorettiResponsabile del Servizio per la PastoraleLiturgica della Diocesi di Milano.

    al Concilio Vaticano II sono gitrascorsi 40 anni: la CostituzioneSacrosanctun Concilium fu

    promulgata il 4 dicembre 1963, certamentecome un evento epocale, poich nella storiadei Concili per la prima volta stato appro-vato un testo molto ampio sulla Liturgia,cui viene assegnato il suo vero posto nellapastorale.Sono gi trascorsi 40 anni: non molto tem-po, in verit. I frutti dello Spirito hannobisogno di tempi lunghi per giungere a ma-turazione; e non detto che quanto lo Spi-

    rito ha seminato, col passare del tempo,corrisponda alle aspettative umane e trovicorrispondenza nelluomo! Dobbiamo,per, constatare che dal 1963 a tuttoggi lacosiddetta Riforma liturgica di buoni frut-ti ne ha gi prodotti e distribuiti: checchsi dica dellancora molto da fare e diqualche speranza delusa.Andiamo a leggere, per esempio, quanto si ripromessa la SC al n. 21: Per assicura-re maggiormente al popolo cristiano lab-bondante tesoro di grazie che la sacra Li-turgia racchiude, la santa Madre Chiesadesidera fare unaccurata riforma genera-le della Liturgia. Questa infatti consta diun parte immutabile, perch di istituzionedivina, e di parti suscettibili di cambiamen-to, che nel corso dei tempi possono o anchedevono variare, qualora in esse si fosseroinsinuati elementi meno rispondenti allaintima natura della stessa Liturgia, o si fos-sero resi meno opportuni. In tale riforma -continua la Costituzione Conciliare (le sot-tolineature sono nostre) - lordinamento deitesti e dei riti deve essere condotto in modoche le sante realt, da essi significate, sia-

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  • no espresse pi chiaramente, il popolo cri-stiano possa capirne pi facilmente il senso,e possa parteciparvi con una celebrazionepiena, attiva e comunitaria. Davvero mol-to stato fatto nella linea di questo dettatoconciliare; a tal punto che, essendo espres-se pi chiaramente le celebrazioni (bastipensare al passaggio dal latino alla linguaparlata), la funzione del commentatore litur-gico fu e deve essere molto ridimensionata,se non addirittura eliminata: lasciamo (efacciamo in modo) che la Liturgia parli dase stessa, con tutti i propri e appropriati se-gni, sgravandola di un didascalismo chelappesantisce e la snatura.Ma possiamo affermare di essere giunti alladesiderata e raccomandata celebrazionepiena, attiva e comunitaria nel canto e conla musica? C, perlomeno, da dubitarne:non chi non veda e non senta. Al riguardola Istruzione sulla musica nella sacra Litur-gia della S. Congregazione dei Riti (5 mar-zo 1967) ancora di fresca attualit. Quan-to allargomento che ci riguarda, ecco il n.21: Si provveda, specialmente dove non siabbia la possibilit di istituire neppure unaschola modesta, che ci siano almeno unoo due cantori, convenientemente istruiti,che propongano almeno dei canti sempliciper la partecipazione del popolo e guidino esostengano opportunamente i fedeli nelle-secuzione di quanto loro spetta. E bene checi sia un tale cantore anche nelle chiese chehanno una schola, per quelle celebrazio-ni alle quali la schola non pu partecipa-re. Le sottolineature (nostre) intendonoevidenziare limportanza di una figura mini-steriale liturgica raccomandata, con la suafunzione specifica, varia e necessaria.La Istruzione chiama questa figura canto-re, noi possiamo denominarla animato-re: ANIMATORE DEL CANTO DEL-LASSEMBLEA, o pi semplicemente ani-matore dellassemblea, cui sono affidati deicompiti che vanno oltre la funzione propria-mente musicale, nellambito di una regiacelebrativa compartecipata.Raccogliamo la sua ministerialit liturgi-ca attorno a 4 verbi.

    = SCEGLIERE

    Non sembri lapalissiano dire che i canti perla Liturgia si devono scegliere: la sceltadei canti operazione seria, da effettuare al-la luce di criteri vari (in relazione alla cele-brazione, al momento rituale, al genere mu-sicale, ai ruoli di animazione, alla tipologiae alle possibilit dellassemblea). La sceltanon deve venire soltanto dallorganista o daldirettore del coro o dal parroco o dal cele-brante o anche dai lettori: deve essere con-divisa da chi avr la funzione di guida di tut-ta lassemblea. Lo esige una sapienza cele-

    risposta a chi si domanda: E possibile farcantare la gente, che non apre bocca?.Provare per credere.Intervento previo potr essere, inoltre, qual-che sobria e accurata didascalia, che offraallassemblea, con le opportune indicazionicirca le modalit di esecuzione dei canti, illoro senso nello svolgimento liturgico.Compito, questo, che potrebbe essere affi-dato a un commentatore (voce guida): maun animatore del canto sufficientementepreparato sarebbe anche pi indicato perquesto servizio mistagogico, con lavver-tenza di evitare un frastornante sovraccaricodi parole daccompagnamento.

    = SOSTENERE

    E lufficio proprio, pi importante, che ri-chiede alla guida del canto dellassembleacompetenza musicale (da un minimo ragio-nevole in s!), saggezza celebrativa nel rap-portarsi ai riti e alla loro successione, dutti-lit psicologica nelladattarsi allassemblea(preparata o meno preparata, grande o pic-cola, ). Egli, normalmente, bene che siponga davanti allassemblea, ma non al-lambone (riservato alla Parola). Deve saperiniziare il canto da solo o insieme a tutti, farintervenire il coro - se presente - e alternar-lo o unirlo allassemblea, svolgere il ruolodel solista se non c nessun altro cantore. Ela sua voce? Non dovrebbe farsi sentire,mentre canta lassemblea, tranne per qual-che impulso ritenuto opportuno, per esem-pio allinizio di una nuova frase musicale,oppure in caso di insicurezza dellesecuzio-ne assembleare. Comunque, usi meno la vo-ce e pi il cenno della mano (dinamica nonequiparabile al gesto del direttore del coro):luna e laltro con la massima sobriet, alpunto da mettersi in disparte, se lassem-blea ben avviata sa camminare con le pro-prie gambe! Eviti di accompagnarsi sem-plicemente (e inutilmente) allassemblea,invece di accompagnarla con parsimonio-sa vocalit e gestualit.Unaltra cosa, indispensabile, che egli sifaccia accompagnare da un buon organistao strumentista, con il quale stabilire e attua-re un dialogo programmato, preciso, duttilee creativo: lintesa va curata fin nei minimiparticolari, anche nel chiedere e offrire lun-ghi o brevi interludi, o espressivit ritmico-vocali misurate sul genere dei canti e sullecapacit delle assemblee. E lesperienzache insegna tutto questo, l dove una chiesa,una parrocchia, unassemblea liturgica ha lafortuna di avere lanimatore e lo strumenti-sta sufficientemente bravi anche in questodialogo.Una figura ministeriale di tal fatta, ahim, ancora da inventare nel cammino liturgi-co delle nostre assemblee? Se qua e l

    dossierbrativa (v. Sinodo Diocesano milanese 47,52), senza la quale si cadrebbe in uno scol-lamento registico e in un pressapochismo li-turgico che compromettono il celebrare inspirito e verit.

    = COMUNICARE

    In relazione alla scelta di canti giusti, laguida del canto dellassemblea deve perciregolarmente con-agire insieme al Gruppoliturgico della comunit cristiana. Membrodi questo gruppo, egli deve partecipare allafatica del celebrare-bene, a partire da unapreparazione tempestivamente e accurata-mente avviata. La sua competenza musicale(non inferiore alla media) potr e talvoltadovr essere determinante, prima ancora diporsi davanti allassemblea per svolgere ilsuo ministero. Alla fatica del celebrare-benesi aggiunge e va aggiunta quella del comu-nicare-bene con i soggetti responsabili del-lanimazione.

    = AVVIARE

    Lanimatore musicale dellassemblea deveentrare frequentemente in azione prima del-la celebrazione: bene preparare i parteci-panti alla Liturgia con la prova dei canti, inmaniera breve ed essenziale. Se coadiuvatodallorganista e magari dal coro, con unabuona intesa la preparazione sar pi effica-ce, e pi sicura sar lesecuzione dei cantidurante lo svolgimento dei riti. Questa pro-va contribuir a risvegliare dal silenziolassemblea, favorendone una partecipazio-ne pi sicura e meno timida; ed anche una

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    Un organista: incisione da Theori-ca musicae di Franchino Gaffurio(Milano 1490). Milano, BibliotecaBraidense.

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    gi esiste, se ne rallegrino clero e laici, ani-matori e fedeli! Se invece non esiste, biso-gna (ad ogni costo) inventarlo! Non cre-diamo di esagerare nel dire che, senza que-sta invenzione, le nostre celebrazioni sa-ranno o continueranno ad essere povere dicanto, anche se ricche di esecuzioni esem-plari delle Scholae cantorum (o di solistipreoccupati di - o quanto meno condannatia - esibirsi musicalmente pi che di ani-mare liturgicamente); le nostre liturgie sa-ranno o continueranno ad essere anemichenella partecipazione di tutti, anche se ac-compagnate dalla volonterosit (o dalla eli-tariet?) di pochi componenti di un coretto,che finisce per ritagliarsi un proprio angolocanoro senza incisivit trascinatrice. Qualcuno si scoraggia pensando al profi-lo alto dellanimatore musicale dellassem-blea? Non bisogna rinunciare di pensare al-to, e di sognare, ponendosi con pazienza afar nascere o a perfezionare questa figuraindispensabile: indispensabile pi del coroe del suo direttore, pi dellorganista e delsuo strumento, pi del gruppo corale giova-nile e delle sue chitarre! In Comunicare il Vangelo in un mondo checambia- Orientamenti pastorali dellEpi-scopato italiano per il primo decennio del2000 - leggiamo parole di squisita freschez-za: Serve una Liturgia insieme seria,semplice e bella, che sia veicolo del miste-ro, rimanendo al tempo stesso intelligibi-le, capace di narrare la perenne alleanzadi Dio con gli uomini (n. 49). Via dunque(anche dallambito musicale) una certastanchezza, vecchi formalismi o un av-venturarsi alla ricerca ingenua dello spetta-colare (ib.). A tanto sono chiamati, con illoro servizio, tutti gli animatori musicalinella assemblea: in primis, lanimatore mu-sicale della assemblea.E per chiudere il pensiero di GiovanniPaolo II nella lettera agli artisti:

    LA CHIESA HA BISOGNO DEI MUSICI-STI. QUANTE COMPOSIZIONI SONO STA-TE ELABORATE NEL CORSO DEI SECOLIDA PERSONE PROFONDAMENTE IMBEVU-TE DAL SENSO DEL MISTERO!INNUMEREVOLI CREDENTI HANNO ALI-MENTATO LA LORO FEDE ALLE MELODIESBOCCIATE DAL CUORE DI ALTRI CRE-DENTI E DIVENUTE PARTE DELLA LITUR-GIA O ALMENO AIUTO VALIDISSIMO ALSUO DECOROSO SVOLGIMENTO. NELCANTO LA FEDE SI SPERIMENTA COMEESUBERANZA DI GIOIA, DI AMORE, DI FI-DUCIOSA ATTESA DELLINTERVENTO SAL-VIFICO DI DIO.

    Marco Rossi e Gian Nicola Vessia nel 31marzo 2002, Pasqua del Signore

    A) CORSICONVEGNISEMINARI

    NOTA: Nellimpossibilit ed inopportu-nit di dare un elenco completo di tutte leiniziative, si circoscrivono le indicazioniallarea geografica Italiana e alle mag-giori iniziative, quelle che possono sugge-rire punti di partenza minimi per una ri-cerca pi dettagliata. E sicuramente vali-do il suggerimento generale che, per unaindagine pi mirata e concreta, chiunquesia interessato pu partire dagli Uffici Li-turgici e dagli Istituti di Musica Sacradiocesani.

    1 CO.PER.LI.M. Corso di Perfezio-namento Liturgico-Musicale, consede a Roma. Istituito nel 1994 dal-lUfficio Liturgico Nazionale dellaConferenza Episcopale Italiana ri-servato ai musicisti diplomati (inConservatorio o scuole Diocesane)ed destinato a formare i responsabi-li diocesani di musica sacra, gli inca-ricati di musica liturgica delle comu-nit religiose e delle aggregazioni ec-clesiali, i docenti presso le scuoleDiocesane di Musica Sacra.http://www.chiesacattolica.it/cci/cei/uffici/uln/ev1/index.html

    2 Il Pontificio Istituto di Musica Sa-cra (PIMS) di Roma unistituzio-ne accademica e scientifica erettadalla Sede Apostolica. LIstituto in-segna le discipline liturgico-musicalisotto il profilo pratico, teorico e sto-rico nei vari aspetti e nelle diverseculture e promuove la conoscenza ela diffusione del patrimonio tradizio-nale della musica sacra favorendo al-tres le espressioni artistiche adegua-te alle odierne culture.Inoltre il PIMS vuole rendere, per in-carico della Chiesa madre di Roma,un servizio alle Chiese locali di tuttoil mondo in vista della formazionedei musicisti di Chiesa e dei futuri in-segnanti e responsabili nel campodella musica sacra.

    PER SAPERNE DI PI...a cura di Giorgio Morandi

    3 Corso Superiore Sperimentale diSpecializzazione Triennale Musi-ca per la Liturgia e per le AttivitCulturali in ambito ecclesiale(M.L.A.C.E.) presso il Conservato-rio Statale di Musica E.R. Duni diMatera.

    4 Seminario per Responsabili delleScuole Diocesane di Musica Sacra edegli Istituti Musicali per la Litur-gia, organizzato dallUfficio Liturgi-co Nazionale della CEI.

    5 Convegno, Tre Giorni di forma-zione liturgico musicale organizza-to da Associazione Italiana S. Cecilia(A.I.S.C.) di Roma.

    6 Corsi Estivi per Animatori musica-li della liturgia a Valtournanche(AO), Maddaloni (CE) e S. Giulianadi Levico (TN) della AssociazioneItaliana S. Cecilia (A.I.S.C.). http: / /corogiampi l ier i .supereva. i t/page10.html

    ~B) CONCORSI

    Concorsi di ComposizioneParlando di Musica Sacra Liturgica sonopochi i casi in cui il titolo stesso del Con-corso di Composizione dichiara esplicita-mente la qualit e la funzionalit dellamusica che ne deve derivare. Praticamen-te assente la definizione di musica reli-giosa, nella maggior parte dei casi siparla genericamente di musica sacra odi musica su testo sacro. Eccone quat-tro esempi.

    1 Concorso Nazionale di Composi-zione Corale Sacra Liturgica del-lAssociazione Corale Il Labirintodi Brescia. Scopo del Concorso quello di valorizzare la musica cora-le sacro-liturgica attraverso la testi-monianza di Giulio e Gian Paolo To-nelli nel XV e nel X anniversario del-la Morte. http://www.corolabirinto.it

    2 Primo Concorso per la Composi-zione di Nuovi Canti Liturgici inLingua Italiana indetto dalla Dio-cesi di Lugano; scadenza: 31.08.2002Per il bando completo si veda:http://www.catt.ch/concorsocomposizione/

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    3 1 Concorso di composizione perCoro e Fisarmonica, Coro e forma-zione cameristica - Quero (BL),Vas (BL) e Segusiano (TV): abbinatoalla VIII Rassegna biennale di Can-to Monodico e Polifonico - Il testodovr essere di genere sacro Anchela fisarmonica in presenza di un re-pertorio adeguato pu operare conpari dignit degli altri strumenti nel-lazione liturgica (Gilberto Mene-ghin Direttore Artistico). e-mail: [email protected]

    4 Concorso Internazionale di Com-posizione di Musica Sacra GaspareSpontini Jesi (AN). Riservato a mu-sicisti di ogni nazionalit, et, fede re-ligiosa. Categorie tipologiche: Messa,Preghiera Elevazione. Organico:Coro o solista di registro vocale libero;Orchestra dArchi o complesso stru-mentale (meno di 20 elementi).

    Concorsi di esecuzioneLa Musica Sacra Liturgica per sua stessanatura esclude la possibilit di essere pre-sentata in forma di concerto/concorsosenza cadere in contraddizione di termini.Non ci sembra assolutamente accettabilela purtroppo facile e diffusa identificazio-ne di Musica Sacra con Musica SacraLiturgica. Sappiamo bene che esistonoConcorsi (o parti di Concorsi) generica-mente qualificati di Musica Sacra dovela musica presentata (si ripete: in contestonon liturgico, di esecuzione colta) com-prende talvolta anche musica nata con lainsita e specifica funzionalit liturgica, ma altro discorso. Essendo questi concorsi(come pure Rassegne e Festivals) facilmen-te reperibili su molte riviste e siti web cora-li e, pi genericamente, musicali, se ne evi-ta in questa sede - anche per questioni dispazio - un noioso prolisso elenco.

    ~C) SITI DI MUSICA

    SACRA LITURGICANon c dubbio che in questo campo le scel-te potevano essere diversissime in funzionedella conoscenza ed esperienza e del tempodisponibile per la ricerca e lesame degli in-numerevoli siti in tema con il nostro dossier.Valga, lattuale nostra scelta, per esemplifi-cazione, stimolo e punto di partenza per unaricerca pi personalizzata.1 www.chiesacattolica.it/cci/cei/uffici/uln/

    ev1/index.htmlNella sezione Musica e Liturgiapropone i canti per le feste liturgi-che principali, attingendo al Reper-torio Nazionale dei Canti Liturgici.Pubblica i Documenti pi importantidelle varie Diocesi e dei movimenti

    ecclesiali. Presenta in dettaglio il pia-no programmatico del Co.Per.Li.MCorso di Perfezionamento LiturgicoMusicale della CEI. Propone il Re-pertorio Nazionale di Canti per laLiturgia.

    2 h t t p : / / m e m b e r s . x o o m . V i r g i l i o . i t/_XOOM/cmdcm/page22.html E il sito del Coro della Cattedrale diMacerata. La pagina Forse cqualcosa che mi pu esseredaiuto stata creata appositamentea servizio e supporto di coloro che so-no nellanimazione musicale della li-turgia e nellorganizzazione di concer-ti spirituali. Nella stessa pagina vengo-no presentati Corsi, Concorsi, Semi-nari, Convegni nonch testi e musicheliturgiche, compreso il Repertorio Na-zionale di Canti per la Liturgia.

    3 http://www.canticanova.comE il sito di Cantica Nova Publica-tions (Edizioni Cantica Nova) ed inlingua inglese, ma sono daccordocon lautopresentazione che per chi coinvolto nella musica liturgicaquesto sito rappresenta una fontedi risorse notevole. Si presenta intre capitoli principali: Musica diqualit il catalogo delle musichepubblicate e ordinabili online; Ri-flessioni Musicali offre articoli adampio raggio sui temi della liturgia edella musica; Suggerimenti per laprogrammazione liturgica certa-mente di notevole utilit per chi si oc-cupa della scelta dei canti per le fun-zioni liturgiche. Il sito offre anche lapossibilit di proporre musica sacraliturgica di propria composizione odi fare ricerche sulle pubblicazioni diCNP e sui relativi compositori.E inoltre particolarmente ricco, inte-ressante e completo il capitolo deiLink che porta il titolo Altre pagineweb di possibile interesse per i mu-sicisti cattolici. Da non dimenticaredavvero!

    4 http://www.choralnet.org LInternet Center per la Musica cora-le di tutto il mondo presenta anche ilcapitolo Church Music (Musica daChiesa) che molto ricco, interes-sante, vario. Presenta numerose pagi-ne dedicate alla Musica Liturgica del-la Chiesa Cattolica e delle varie Chie-se Protestanti (Luterana, Anglicana,Presbiteriana, Metodista).

    5 http://www.musica-sacra.it Il portale della Musica Sacra perascoltare, leggere, stampare ed acqui-stare spartiti di musica. Ricco diLinks ben catalogati.

    6 http://www.arsantiqua.org E il sito di Ars Antiqua, gruppo di

    Canto Gregoriano e Musica Medie-vale il cui repertorio comprende:Canto Gregoriano (liturgie intere, siain forma concertistica sia effettiva-mente liturgica); concerti antologici etematici; Canto Ambrosiano; Canto Antico Romano e saggi di altrirepertori (Beneventano e Ispanico).Notevole lattivit didattica che facapo al gruppo e consta di seminari ecorsi sistematici fra cui ricordiamo ilcorso estivo Il Canto Gregoriano.Testo Musica Rito Il sito di Ars An-tiqua (diretto da Guido Milanese)ospita anche Risorse su Internet perla musica corale dove in capitoliomogenei sono raccolti numerosilinks. Di estremo interesse nel campodella Musica Sacra Liturgica sono icapitoli sul Canto Gregoriano esul Canto Bizantino.

    7 http://www.amicimusicasacra.com LAssociazione Internazionale Amicidella Musica Sacra tra le altre sue atti-vit organizza la partecipazione musi-cale dei cori che con brani del propriorepertorio accompagnano la Messa delCapitolo nella Basilica di San Pietro eallUdienza Generale del Santo Padre.Tra i Concorsi e festival corali pro-mossi e organizzati ricordiamo ilConcorso Corale Internazionale diMusica Sacra G. P. Da Palestrinache si svolge annualmente a Roma.

    8 Unultima citazione collettiva peralcuni siti di notevole interesse so-prattutto con riferimento al CantoGregoriano:http://www.cantogregoriano.itdella Schola Gregoriana Mediola-nensis e Giovanni Vianini;http://web.tiscali.it/meliloto/index2.htmsito del Gruppo Vocale Gregoriano ePolifonico Meliloto di Giorgio Via-nini. http://www.arsmusica.itil sito della Grande Musica a cura diAntonio Cericola con interessanti arti-coli nel capitolo Saggistica.

    ~D) RIVISTE

    DI MUSICA SACRALITURGICA

    In questo caso, lungi dal considerarlo unlavoro completo, abbiamo voluto dare lapossibilit di andare concretamente allaricerca di strumenti di immediata utilizza-zione sia per lo studio dellargomento Mu-sica Sacra Liturgica, sia per lapplicazio-ne pratica nella preparazione dei reperto-ri liturgici pi appropriati ai servizi dasvolgere.

  • 2 UNIVERSA LAUS: Associazione In-ternazionale di studio sulla liturgia.Musica e Assemblea la rivista(EDB Edizioni Dehoniane Bologna)attraverso la quali si esprime e si pro-pone concretamente agli addetti dellamusica sacra liturgica.

    3 A.I.S.C. (Associazione Italiana San-ta Cecilia): tiene desto con passio-ne e chiarezza di idee lideale dellamusica sacra, cos appannato oggi-giorno, offrendo un suo pensiero di-verso dalle idee correnti e dominanti,che, poi, il pensiero della Chiesa edel Concilio. Ma essere fedeli allaChiesa e al concilio oggi un fattorivoluzionario e profetico talvoltauna testimonianza veramente dura. Direttore: Don Valentino Donella.http://digilander.iol.it/aiscroma/index.html

    4 CEDAME, Conferenza EuropeaDelle Associazioni di Musica daChiesa. Vi aderiscono 16 nazioni. Organismovoluto e presieduto da Mons. AntonioMistrorigo, liturgista di particolare en-tusiasmo, competenza e dedizione giprima del Concilio Ecumenico Vatica-no II.

    5 ADOREMUS ISTITUZIONEAMERICANA PER IL RINNOVA-MENTO DELLA SACRA LITUR-GIA DI RITO ROMANO Si pro-pone di riscoprire e restaurare la bellez-za, la santit e la forza della ricca tradi-zione liturgica della Chiesa Cattolicarestando fedeli ad un organico e vitaleprocesso di rinnovamento e di crescita. http://www.adoremus.org

    6 LABORATORIO DI MUSICACONTEMPORANEA AL SERVI-ZIO DELLA LITURGIA (LMCSL)Milano - Direttore: Don Luigi Garbini. Il Laboratorio considera la Musica co-me possibile interlocutore per lattua-zione del progetto tanto auspicato dalConcilio Vaticano e con la sua filoso-fia ed il uso metodo contribuisce a co-struire un progetto che viene incontroal desiderio dei Padri Conciliari. Illaboratorio nato nel 1999 - spiegadon Garbini - su impulso di Mons. Ra-vasi e con la sottolineatura del nostroarcivescovo cardinale Martini, per ri-prendere i contatti con la musica co-siddetta colta che negli ultimi tempisembravano essersi allentati.Da allora abbiamo coinvolto molticompositori nella produzione dimusica per diverse parti della liturgia,con varie scelte e soluzioni.http://www.amicocharly.it/documenti/schede.pdf

    della Sacra Liturgia che si ispira a Pa-pa Giovanni Paolo II e in particolarealla Lettera Apostolica nel 25 Anni-versario della Costituzione sulla Litur-gia del 1989. www.adoremus.org.

    La vita in Cristo e nella ChiesaRivista di LiturgiaPubblicata dalle Edizioni San Paolo,dedica qualche spazio alla Musica Sa-cra Liturgica arricchendosi con la pro-posta di partiture di canti liturgici.

    Sacred MusicRivista dellAssociazione Musica diChiesa dAmerica, Minnesota. n.128/01.

    ClbrerRivista del Centro Nazionale di Pasto-rale Liturgica, Editions du Cerf, Parigi(Francia).

    Singende KircheRivista liturgica della AssociazioneSanta Cecilia per lAustria, Vienna.

    Singen und Muzieren im Gotte-sdienstRivista di Musica Liturgica. Lucerna(Svizzera).

    Musica SacraRivista Cattolica per la Musica daChiesa. Regensburg (Germania).

    ~E) ISTITUZIONI,

    ASSOCIAZIONIe MOVIMENTI

    Nemmeno in questo caso si deve intendereuna trattazione esaustiva. Un breve escur-sus parte dallIstituzione ufficiale dellaChiesa, passa attraverso scuole di pensie-ro diverse per arrivare fino ad un Labora-torio di impostazione seria e moderna nelcampo della creazione ed applicazione diun repertorio liturgico appropriato e fede-le alle indicazioni del Concilio e, successi-vamente, degli Organi preposti dalla Chie-sa Cattolica.

    1 UFFICIO LITURGICO NAZIO-NALE (U.L.N.),Ufficio specifico della C.E.I., voce li-turgica ufficiale (sotto ogni aspetto)della Chiesa Cattolica, voce che arrivaal popolo di Dio attraverso il Vesco-vo della propria Diocesi il quale, a suavolta, si esprime tramite lUfficio Li-turgico Diocesano e la Commissio-ne Diocesana di Musica Sacra. LU.L.N. ha una sezione specifica Mu-sica per la Liturgia.Direttore: Don Giuseppe Butani.http://www.chiesacattolica.it/cci/cei/uffici/uln/index.html

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    Seguito da pag. 13

    Musica e Assemblea, Strumentodi lavoro per gli animatori musicalidella LiturgiaEDB Edizioni Dehoniane BolognaFrutto dellimpegno di Universa LausItaliana, uno strumento versatile estimolante, che aiuta gli animatoridella liturgia a preparare, realizzare everificare gli interventi di canto e piin generale musicali nelle celebrazio-ni liturgiche. In ogni numero: nuovicanti con preparazione e accompagna-mento, proposte musicali per il tempoliturgico, recensioni di dischi e casset-te, raccolte, repertori, riviste musicali,temi di studio e un ricco apparato diconsigli tecnici su voce, strumenti, co-ro e animazioni. Allegato un CD an-nuale di canti presentati e commentatisui vari numeri della Rivista.

    Bollettino Ceciliano Rivista diMusica SacraDirettore: don Valentino Donella Periodico mensile di Musica Sacra,espressione e portavoce della Asso-ciazione Italiana Santa Cecilia(A.I.S.C.) / Roma.

    Rinascita Gregoriana, Canto Gre-goriano e LiturgiaEdizioni Urban / Saronno (VA)Foglio trimestrale di Informazioneper gli aderenti al movimento di Ri-nascita Gregoriana; portavoce dellemolteplici attivit che si svolgono inItalia al riguardo del Canto Gregoria-no e della Musica Sacra in generale.

    CelebriamoCasa Musicale Editrice Carrara (BG)Rivista bimestrale di Musica Sacra vo-cale con testi in italiano e in latino, perCoro a una e pi voci e per le assem-blee Liturgiche. Fascicoli tematici: Na-tale, Pasqua, Eucaristia, Madonna

    PolyphoniaCasa Musicale Editrice Carrara (BG)Rivista trimestrale di Musica Sacracorale a 4 voci ineguali, a cappella,con testi in latino, di autori classici econtemporanei.

    ConcentusCasa Musicale Editrice Carrara (BG)Collana trimestrale di CD di musicasacra corale e strumentale.

    Adoremus BulletinE una rivista liturgica americana,mensile, con articoli, notizie, com-mentari e opinioni su temi e aspettidiversi della Liturgia della ChiesaCattolica. E lorgano informativo diAdoremus, lAssociazione Cattoli-ca Americana per il Rinnovamento

  • attivit dellAssociazione

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    LA FENIARCOAL SALONE DEL LIBROdi Alessandra DAndrea

    ipensare oggi alla movimentatasettimana vissuta a Torino perla partecipazione al Salone In-

    ternazionale del Libro ti fa vedere le co-se con maggior lucidit. A mente freddapensi alle migliaia di visitatori, agli im-mensi padiglioni, ai variopinti e mul-tiformi stands che abbellivano gli ex ca-pannoni della grande Fiat di un tempo.Ti ritorna alla mente una citt in minia-tura trasformata e allestita nel giro diuna notte. Un mercato che vende ciboper la mente. Ma al Salone Internazionale del Libro diTorino c la possibilit di non limitarsisemplicemente allacquisto di volumi; leriunioni, i seminari, le presentazioni edi-toriali e gli appuntamenti di carattereculturale, disseminati fra le varie sale egli spazi aperti del Lingotto sono moltis-simi. Soprattutto per questo la Fiera del Libro considerata uno tra gli appuntamenticulturali nazionali di maggiori dimen-sioni; catalizza lattenzione del grandepubblico e riesce cos a guadagnarsiqualche spazio pure su stampa e televi-sione. Tutte le principali case editrici so-no presenti a questo appuntamento an-nuale e per la prima volta anche noi del-la Feniarco abbiamo potuto schierarcifra le fila dei grandi delleditoria italia-na. In realt gli espositori presenti sonocentinaia, piccole e grandi case editrici,ma anche svariate entit culturali di po-liedrica natura. Noi attraverso la Federa-zione abbiamo voluto promuovere latti-vit del canto. Ma cantare non significasolamente fare musica; partecipare aduna Salone della Musica potrebbe esse-re pi attinente, ma porsi in una dimen-sione pi vasta, di cultura vissuta a 360gradi riesce maggiormente ad interpreta-re lo spirito con cui la Federazione stalavorando in questi anni.La presenza al Salone Internazionale delLibro di Torino rientra fra i grandi pro-getti di promozione voluti dallintera as-semblea e propone limmagine della Fe-niarco in un quadro culturale generale enon rigorosamente musicale.In questa ottica lo scorso maggio, dal 16al 20 per la precisione, lo staff Feniarco(Sandro Bergamo e la moglie Maura,Marco Fornasier e la sottoscritta) si trasferito a Torino ed ha allestito unostand pi che dignitoso, ricco di volumie riviste arrivati da tutte le Associazioni

    Regionali, nonchdelle produzionieditoriali Feniarco. Importantissimoed indispensabile stato laiuto e ilsupporto dellAs-sociazione CoriPiemontesi, attra-verso la quale ab-biamo potuto sem-plificare molti degliaspetti organizzativi;il M Roberto Bertaina,gli amici del coro La Gerlae il Presidente Sandro CodaLuchina in particolare si sono resi di-sponibili, contribuendo non poco allabuona riuscita di questa avventura.Apprezzatissima stata pure la collabo-razione con i cori scolastici dellAsso-ciazione Cantascuola di Torino, coor-dinata dallamico e M Giorgio Guiot.Gli interventi corali dei piccoli cantoripresso il nostro stand richiamavano lat-tenzione di tutti ed erano molto spessoottimi momenti musicali. Un grandesuccesso ha riscosso inoltre il Convegnoche avevamo organizzato per la giornatadi sabato e che verteva sul tema Musi-ca e testo nei canti corali per bambini. Unora intensa durante la quale si sonosusseguiti gli interventi del M SergioPasteris, compositore ed autore di testimusicali per bambini, del M NicolaConci, direttore di coro di voci biancheche ha eseguito tutti i pezzi pubblicatisul volume Giro giro canto registrando-li su CD, e della professoressa Gisella

    Rocca, che in qua-lit di rappresen-tante del Ministe-ro dellIstruzione,ha portato il suosentito ed apprez-zato contributo. Era molto attesoanche linterven-to della gentilissi-

    ma Maria FerrettiRodari, che avrebbe

    dovuto essere pre-sente al seminario e

    che per seri motivi non hapotuto raggiungerci.

    Il Presidente Fornasier che ha coordi-nato lincontro, ha inoltre promosso idue nuovi volumi della Feniarco, Girogiro canto e Melos 2; le ultime due im-portanti fatiche editoriali-culturalidella Federazione che non avrebbero po-tuto essere presentate in un posto piadatto. A conclusione del Convegno IPiccoli Cantori di Torino diretti dal ca-pace M Giorgio Guiot hanno dato lagiusta dimensione alle parole dei relato-ri, coinvolgendo il numeroso pubblicopresente con i loro canti e la loro musi-ca. Il bilancio di questa nuovissima iniziati-va non pu che essere positivo; certomolti aspetti si possono ancora migliora-re, ma se ci dovesse essere un seguito aquesta prima esperienza, idee e nuovispunti non mancherebbero di certo.Linvito a contribuire con suggerimenti eproposte va quindi a tutti i cori.Alla prossima!

    Il nostro stand - da sinistra il Presidente A.C.P. Sandro Coda Luchina, il PresidenteFE.N.I.A.R.CO. Sante Fornasier, il vicepresidente FE.N.I.A.R.CO. Aldo Cicconofri

    R

    I relatori del Convegno Musica e testo nei canti corali

    per bambini

  • NUMERO DEI CORI ISCRITTI

    Quando nel 1980 fu fatto il primo cen-simento furono individuati sul territorioregionale 120 cori. Successivamente daun censimento fatto con maggior accu-ratezza e professionalit ne furono indi-viduati ca. 480. Per la verit il maggiornumero di tali cori risult svolgere atti-vit corale prevalentemente liturgica, alservizio dei riti.Poich lo statuto dellAssociazione sta-bilisce - tra le prerogative richieste perladesione - che i cori che ne faccianorichiesta devono svolgere continuativa-mente, attivit didattica e concertisticapubblica, ne consegue che non tutti icori operanti sul territorio hanno le ca-ratteristiche necessarie per essere affi-liati. Inoltre negli anni si verifica unacerta fluttuazione (10/15) per cori chesi associano e si dissociano lanno suc-

    A.C.T. - ASSOCIAZIONE CORI DELLA TOSCANA

    ORGANI STATUTARICONSIGLIO DIRETTIVOPALMIERI ALFREDO PresidenteBUGGIANI ALESSANDRO Giunta EsecutivaMALCAPI CLAUDIO Giunta EsecutivaBRACCI MASSIMO Giunta EsecutivaBRESCI CARLO Giunta EsecutivaCATACCHINI FERNANDO Giunta EsecutivaPAGNI GIANCARLO Giunta EsecutivaTATTI PROF. ANTONIO Giunta EsecutivaFERRARI LUIGIPUCCIANTI RAFFAELEBECAGLI LUCIANO Delegato Provinciale FirenzePARLANTI GIULIANO Delegato Provinciale GrossetoBETTI ANTONIO Delegato Provinciale LivornoANTICHI ELIO Delegato Provinciale LuccaFABILONI FRANCESCO Delegato Provinciale Massa CarraraBIAGIONI LUIGI Delegato Provinciale PistoiaIOZZELLI CLAUDIO Delegato Provinciale PratoSALVATORE MICHELE Delegato Provinciale SienaLe province di Arezzo e Pisa devono rieleggere il loro delegato.

    COLLEGIO SINDACALEALGERI RAG. PAOLOCONSERVA MASSIMOSANTI RAG. GUGLIELMO

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    scheda regione

    RECAPITIPresidenza: Via Primo Maggio, 2 - 53020 SAN ROCCO A PILLI (Si)

    Tel. e fax 0577/348412 - cell. 328/7433111 - e-mail: [email protected]: Via delle Collacchie, 85 - 58022 FOLLONICA (Gr)

    Tel. 0566/53207 - fax 0566/269269 - cell. 338/8566884E-mail: [email protected] [email protected] [email protected]

    Sito Internet: http://www.coritoscana.it Web-master: [email protected]

    COLLEGIO DEI PROBIVIRIBRACALONI ROLANDOMAZZEI CESARE

    COMMISSIONE ARTISTICABON DR. PAOLO PresidenteBECHERI PROF. ROBERTOBUGGIANI ALESSANDROCARIGNANI GIANFRANCOCONTESSI DANIELADONATI LORENZOMALCAPI CLAUDIOMARZILLI PROF. WALTERTOLVE PROF. GIANFRANCO

    COMITATO DI REDAZIONE DIAPASONGIANCARLO PAGNI Direttore responsabileBUGGIANI ALESSANDROCATACCHINI FERNANDOMALCAPI CLAUDIOPALMIERI ALFREDOPESIRI ROCCOTATTI PROF. ANTONIO

    cessivo non avendo trovato nellAsso-ciazione gli sperati finanziamenti. Attualmente i cori associati sono 166(comprensivi anche delle duplicazioni,es. voci bianche e voci miste) con 5.391coristi.

    RIVISTA ASSOCIATIVA

    DIAPASON il periodico dinforma-zione edito dallAssociazione. IscrittoallUSPI stampato da 16 anni con ca-denza quadrimestrale. Formato A4,normalmente di 32 o pi pagine in qua-dricromia o a due colori ha una tiraturadi 5.200 copie.E ritenuto un determinante strumentoper limmagine dellAssociazione edella coralit regionale. I suoi contenu-ti sono validi dossier sulla coralit ingenerale, oltre che il resoconto delleprincipali attivit promosse e quelle at-

    tivate dai singoli cori.E spedito a tutti i coristi dei cori asso-ciati, ai cori che operano sul territorioregionale, alle Associazioni Corali Re-gionali, ai cori extraregionali che ab-biano avuto qualche contatto diretto oindiretto con lAssociazione.E spedito inoltre ai Conservatori eScuole di Musica della Regione, a tuttii soggetti istituzionali, ai ConsiglieriRegionali, alle Province e a tutti gli As-sessori alla Cultura delle citt sedi dicori associati. Nel campo delleditoria Diapason hapubblicato negli anni una serie di Qua-derni di Diapason (ca. 100 pagg. cad.)dedicati ad alcuni compositori toscani. Alle pagine web www.coritoscana.it/diapason riportato lintero periodicoin formato pdf che pu essere scaricatoper intero o pagina per pagina.

  • scheda regione

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    SERVIZI OFFERTI AGLI AS-SOCIATILa Segreteria aperta tutti i giorni fe-riali dalle ore 10 alle ore 18 e offre agliassociati un notevole supporto tecnicodi consulenza su temi di interesse gene-rale, fiscale, legislativo ed anche orga-nizzativo.Mette in atto alcuni interventi mirati adesigenze particolari dei cori, quali orga-nizzazione di rassegne, ricerca di coristranieri e, per conto di alcuni Enti Pub-blici, di festival corali, rassegne coraligeneriche e/o a tema.Mantiene contatti con gruppi corali eorchestrali stranieri con i quali sonostate realizzate importanti forme di col-laborazione.La biblioteca fornita di ca. 300 volu-mi di opere varie e di un archivio parti-ture di ca. 8.500 titoli in continuo ag-giornamento. Questo archivio consul-tabile via internet allindirizzowww.coritoscana.it/archivio. Allo statoattuale, stante le leggi sul copyright, so-no consultabili per ciascun titolo cata-logato solamente il compositore, unbreve curriculum del compositore (condata di nascita e di morte), lelaborato-re o trascrittore, lautore del testo, il ca-talogo dellautore e il titolo della rac-colta, la lingua, lorganico, il genere(sacro, profano, popolare, repertorioper voci bianche, didattico), lanno dicomposizione, la casa editrice, il nr. dicatalogo delleditore e lanno di edizio-ne e il nr. delle pagine.Il Web master e i suoi collaboratori sistanno attivando per trasformare tutte lemusiche di pubblico dominio in filePDF che potranno essere liberamentescaricati: per le opere protette ci si li-miter a metterne a disposizione unin-cipit.Sempre sulle pagine web: www.corito-scana.it oltre a informazioni di caratte-re generale sullAssociazione sono ri-portati tutti i dati di riferimento dei co-ri associati. I cori possono inviare noti-zie circa la loro attivit concertisticache sono inserite nelle pagine: attivitdei cori. Esiste inoltre uno spazio nelquale sono segnalate tutte le iniziativepromosse di volta in volta dalla Asso-ciazione.

    ASSOCIAZIONE CORIDELLA TOSCANA - ACT

    Quando nellormai lontano 1978 fu de-ciso lo scioglimento dellENAL, EnteNazionale Assistenza Lavoratori, le As-sociazioni corali che aderivano a tale

    18 aprile del 1982.I principali scopi che furono codificatinello statuto furono quelli di:a) valorizzazione del canto corale nel-

    le sue varie espressioni; incentiva-zione e qualificazione sotto il pro-filo didattico sia per le persone cheper i mezzi;

    b) sviluppo dello studio della musicacorale toscana favorendo la ricerca,la divulgazione dei reperti, loscambio delle esperienze;

    c) ottenimento e mantenimento del-lattivit dei cori nel quadro dellestrutture culturali di base aventi di-ritto al riconoscimento e al direttointervento della Regione e degliEnti Locali;

    d) trasferimento della cultura musica-le in genere e di quella corale inparticolare, dai centri qualificativerso la periferia e comunque pro-muovere e favorire le iniziative attea rendere accessibile tale cultura;

    e) coordinamento e indirizzo dellat-tivit dei gruppi associati nel ri-spetto tuttavia dellautonomia edelle caratteristiche di ognuno diessi.

    Questi scopi, che servirono successiva-mente da modello anche ad altre orga-nizzazioni similari, sono rimasti alla ba-se delle attivit intraprese dalle struttureche si sono avvicendate in questo ven-tennio, con risultati apprezzabili.Nel campo della didattica numerosi so-no stati gli interventi.Si inizi con il 1 Corso per la forma-zione di Direttori di Coro, corso trien-nale - docenti Fosco Corti, RobertoGabbiani e Piero Rossi - che laure 25giovani direttori attualmente in attivitpresso nostri cori. I corsi successivi pro-seguiranno per iniziativa della Fonda-zione Guido dArezzo. A questo importante strumento didatti-co seguirono numerosi seminari con do-centi famosi come Andrea Veneracion,Gary Graden, Roberto Gabbiani, AnnaEva Gosso (questultimo dedicato agliinsegnanti delle scuole elementari),Paolo Bon ed altri.Sempre nel campo della didattica e conriferimento alla musica corale nellescuole dellobbligo, per avvicinare ibambini al coro, fu realizzato un Con-corso Regionale ad esse riservato. Ilconcorso, che nel 2003 giunger alladecima edizione, ha carattere biennale,gode del patrocinio del Ministero dellaPubblica Istruzione e nelle varie edizio-ni ha visto la partecipazione entusiasti-ca di oltre 400 gruppi, con circa 12.000bambini e ragazzi. Anche se nel futuropochi di loro si inseriranno nei cori,avremo richiamato la loro attenzione

    Ente tramite lUSCI, Unione SocietCorali Italiane, si trovarono improvvi-samente prive di riferimenti.Non che questa struttura avesse datomolto ai cori associati se non una buo-na organizzazione di incontri e concor-si a carattere nazionale (Vittorio Vene-to, Orvieto, Ravenna, ecc.) e qualchemodesto contributo finanziario, ma inogni caso i cori che vi aderivano aveva-no lEnte