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INFORMAZIONE PER SOCI E DIPENDENTI MAE a cura della Cassa Mutua Prunas tel. O6 3691 3145 – Mail: [email protected]
ANNO VII - BOLLETTINO DELLA CMP N 24 INVERNO 2011 DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI SOCI
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IN QUESTO NUMERO PARLA LA FOTOGRAFIA PER LE ATTIVITAÕ DELLA CMP NELLÕ ULTIMO TRIMESTRE
LA VALLE DEI TEMPLI CON LE SCULTURE DI IGOR MITORAJ
ANNO VI - BOLLETTINO DELLA CMP N 24 INVERNO 2011 DISTRIBUITO GRATUITAMENTE AI SOCI a cura della Cassa Mutua Prunas tel. 3145
www.c mprunas.com Mail: [email protected]
Ò TOUR IN SICILIA PER IL PONTE DELLÕ IMMACOLATAÓ
Gioved“ 08 dicembre Ð Domenica 11 dicembre 2011
Lo raccontiamo attraverso la fotografia
IL BOLLETTINO
CASSA MUTUA
PRUNAS
INFORMAZIONE PER SOCI E DIPENDENTI MAE a cura della Cassa Mutua Prunas tel. O6 3691 3145 Ð Mail: [email protected]
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I VIAGGI DI DICEMBRE 2 viaggi due avventure culturali bellissime
Nel mese di dicembre sono stati fatti due viaggi: il primo a Napoli il 3 dicembre 2011 ed il secondo a IN SICILIA. Abbiamo fatto a Napoli una giornata attraverso strade vie e viuzze Cattedrali ecc. con
lÕ immancabile visita a San Gregorio Armeno.
IL BOLLETTINO
CASSAMUTUA
PRUNAS
IN QUESTO NUMERO PARLA LA FOTOGRAFIA PER LE ATTIVITA’ DELLA CMP NELL’ULTIMO TRIMESTRE
“TOUR IN SICILIA PERIL PONTE DELL’IMMACOLATA”
Giovedì 08 dicembreDomenica 11 dicembre 2011
Lo raccontiamo attraverso la fotografia
I VIAGGI DI DICEMBRE2 viaggi due avventure culturali bellissime
Nel mese di dicembre sono stati fatti due viaggi: il primo a Napoli il 3 dicembre 2011
ed il secondo a IN SICILIA. Abbiamo fatto a Napoli una giornata attraverso strade vie e viuzze Cattedrali ecc. con l’immancabile visi-
ta a San Gregorio Armeno.
LA VALLE DEI TEMPLI CON LE SCULTURE DI IGOR MITORAJ
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LA VALLEDEI TEMPLI
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IL GENIO DI MITORAJ
Agrigento
Mandorlo in fiore
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TEMPIO E TEATRODI SEGESTA
Due soci che si godono la visuale
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PALERMO
Parte del Palazzo dei Normanni
Carrozza reale nella teca del palazzo deiNormanni usata nel film “Il Gattopardo”
La cappella palatina all’interno del Palazzo dei Normanni
Interno palazzo dei Normanni
Visita dei tesori della città di Palermo. Il gruppo è rimasto “a
bocca aperta” per la bellezza della cappella Palatina all’interno del
palazzo dei Normanni
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La guida mentre sta spiegando un particolare della chiesa Santa Chiara
Fontana della Vergogna
Cattedrale di Palermo
Chiesa di Santa Chiara
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NAPOLIViaggio del 3 Dicembre 2011
Teatro San Carlo
Galleria San Carlo
Il pescivendoloIl duomo di Napoli
La Via di Spacca Napoli
Un vicolo di Napoli
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Il gruppo partecipante
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LA FESTA DEL “BIMBO MAE”LA GIOIA DEI FIGLI E DEI NIPOTI DEI SOCI
LE FOTO PARLANO
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Il DG del personale e il presidente della CMP aprono la festa
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Una piacevole novità natalizia per la CMP. Un concerto il 13 dicembre del coro femminile della Associazione Dipendenti Ministero Affari Esteri (ACDMAE) nella Sala dei Mappamondi della Farnesina. In una sala gremita con persone persino in piedi per ascoltare, un coro femminile ora-mai affermatosi in molte occasioni e anche recentemente una esibizione a Villa Ma-dama in una occasione ufficiale. Un coro femminile di consorti di nostri colleghi e di-retto con grande impegno e dedizione e al-trettanta competenza da Nancy Romano, che conferma le sue capacità straordinarie di sapere tenere in mano con energia e si-gnorilità il coro, che può dirsi essere ora-mai il suo coro. Sono stati eseguiti in modo perfetto brani ispirati al momento nata-lizio, in inglese, in spagnolo e in italia-no: canti natalizi antichi e moderni; alcuni allegri, altri sentimentali, di compositori noti e meno noti: Tutto presentato con uno slancio e una partecipazione ammirevoli. Le componenti il coro, che avevano dietro di sé tante faticose prove e tanto impe-gno personale, hanno affrontato il pubbli-co con letizia: con il sorriso sembrava si divertissero quanto il pubblico entusiasta e plaudente e soprattutto coinvolto nella gioja di un momento molto piacevole. Il Ministro Terzi aveva intenzione di por-tare un saluto ma è stato assorbito da suoi compiti di istituto e possiamo facilmen-te comprenderlo ed è stato rappresentato dall’Ambasciatore Verderame. Vogliamo e dobbiamo sottolineare il significato di que-
sta iniziativa congiunta ASDMAE e CMP. Una iniziativa che accentua il valore delle altre precedenti comuni di minor impatto e forse meno note, in cui entrambe le as-sociazioni sono state coinvolte. Il concerto rappresenta l’inizio o meglio il rilancio di una aspirazione della CMP, ma anche della ASDMAE, di agire di conserva sia pure nei diversi ruoli e nel diverso profilo proprio delle due associazioni. Sono mol-ti i temi sui quali abbiamo già cercato di agire insieme ed altri ne affronteremo: da possibili convenzioni per servizi al proble-ma annoso e sembra irrisolvibile (una cosa molto ingiusta) delle pensioni di reversibi-lità (ne abbiamo già parlato tanto tempo fa sul nostro bollettino senza peraltro su-scitare le pur attese reazioni fra i nostri soci), dai rapporti con l’Amministrazione a possibili manifestazioni culturali congiun-te (pensiamo ad esempio ad un interes-samento dell’ASDMAE per la compagnia teatrale della Prunas) sino al preposting. Del resto la CMP ha partecipato anche quest’anno con il suo Presidente alla re-cente Assemblea della ACDMAE, invitato insieme all’Ambasciatore Verderame. Per la CMP una collaborazione con l’ASDMAE significa poter perseguire un obbiettivo che è e deve essere comune: agire a favore degli interessi, delle necessità, delle aspirazioni di tutti coloro che operano nel Ministero e delle loro famiglie. Ciascuno con le proprie caratteristiche peculiari, ma entrambe con lo stesso fine a favore di tutti, proprio tutti.
13 Dicembre 2011CONCERTO DI NATALE
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La Pagina della cultura A cura di Annarita Barcherini
LA STORIA DEL TEATRO IL TEATRO RINASCIMENTALE (I^ parte)
Con Teatro Rinascimentale si intende lÕ insieme dei generi drammaturgici e delle diverse forme di rappresentazione teatrale scritti e praticati in Europa tra la fine del medioevo e lÕ inizio dellÕ etˆ moderna. In questo periodo si assiste ad un fenomeno di rinascita del teatro, preparata dalla lunga tradizione teatrale medioevale che si era manifestata nelle corti, nelle piazze e nelle piazze e nelle universitˆ in molteplici forme, dalla sacra rappresentazione fino alle commedie colte quattrocentesche. Il Rinascimento fu lÕ etˆ dÕ oro della commedia italiana, anche grazie al recupero e alla traduzione teatrali come le commedie di Plauto e Terenzio e le tragedie di Seneca che opere tecniche come la Poetica di Aristotele, tradotta per la prima volta in italiano dallÕ umanista Giorgio Valla nel 1948. I generi sviluppati e proposti furono la commedia, la tragedia, il dramma pastorale e, soltanto in seguito, il melodramma, i quali ebbero una notevole influenza sul teatro europeo del secolo. Ma si continu˜ anche nella tradizione medioevale della Sacra rappresentazione che ebbe numerosi esponenti anche nel corso del rinascimento. Fra i primi commediografi molti erano fiorentini, a partire da Angelo Poliziano con Ô LÕ OrfeoÕ (1480), una commedia di stampo pastoral-mitologico. Un posto particolare occupano Pietro Aretino, Ludovico Ariosto e Ruzante, che furono tutti intellettuali al servizio delle corti. Per quella estense di Ferrara, Ariosto, oltre Orlando Furioso scriveraÕ delle divertenti commedie dÕ origine plautina come la Cassaria e La Lena. A Roma invece, il teatro venne riscoperto e, per la prima volta, avallato dai papi, che intuiscono la possibilitˆ di strumentalizzarlo ai fini politici. Il teatro rinascimentale a Roma non ebbe rappresentanti al pari delle altre corti italiane, La farsa cavaiola fu un fortunato genere letterario dialettale, partecipe dellÕ ultima grande stagione del teatro comico cinquecentesco quella fiorita in, e attorno, a NapoliÕ Il genere dovette conoscere una notevole fioritura tra la fine del XV e il XVI secolo, ma di questa cospicua produzione, su un arco di un secolo e mezzo • sopravvissuto ben poco. Il genere • incentrato sullÕ archetipo farsesco del cavaiuolo, ovvero un ignorante e stolto villico cavese (ossia un Abitante della cittˆ di Cava), immaginato dai cittadini salernitani nella rozzezza del suo dialetto; la farsa cavaiola fu uno dei momenti capitali della storia della farsa nell’Italia rinascimentale a fianco dell’insorgenza di
altre manifestazioni letterarie come quella veneziana rispetto alle quali tuttavia si manifestano con inflessioni sostanzialmente macchiettische. Durante il Rinascimento la produzione di teatro sacro, che proveniva dalla sacra rappresentazione dÕ ascendenza medioevale, non sÕ interruppe ma ebbe una fioritura importante che traghett˜ i temi religiosi anche nelle corti italiane fra il Ô 400 e il Ô 500. Anche se diffuso in tutta Europa questo genere si afferm˜ principalmente a Firenze con la presenza di importanti autori come Lorenzo deÕ Medici nel Ô 400 e con Giovanni Maria Cecchi nel Ô 500. Nonostante ci˜ la maggioranza delle sacre rappresentazioni rinascimentali rimase in forma anonima come era nella consuetudine medievale; queste rappresentazioni erano scritte per le Confraternite fiorentine dei giovani, la pi• celebre fu la Rappresentazione dei Santi Giovanni e Paolo scritta dal Magnifico per lÕ entrata del figlio Piero nella Compagnia del Vangelista. Se da una parte la nascita della commedia rinascimentale permise lo svilupparsi di una forma autonoma di prosa teatrale, dallÕ altra la tradizione dei giullari e dei guitti non and˜ perduta, permettendone la perpetrazione grazie ai buffoni di corte e ai mimi. I loro lavori non si ispiravano in alcun modo alla tradizione latina, distaccandosi cos“ dalle forme di spettacolo coeve e presentando moduli che in parte confluiranno nella Commedia dellÕ Arte. EÕ tuttavia errato considerare le burlesche come il contraltare della letteratura teatrale colta: i temi dei giullari e dei mimi del Quattrocento sono gli stessi dei loro antenati, incastrati in una sceneggiatura modesta e breve, nella quale i temi della cittˆ si confrontano con quelli del villano, che diviene punto di riferimento della burla e del beffeggio.
Teatro olimpico di vicenza
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La Pagina della cultura A cura di Annarita Barcherini
LA STORIA DEL TEATRO IL TEATRO RINASCIMENTALE (I^ parte)
Con Teatro Rinascimentale si intende lÕ insieme dei generi drammaturgici e delle diverse forme di rappresentazione teatrale scritti e praticati in Europa tra la fine del medioevo e lÕ inizio dellÕ etˆ moderna. In questo periodo si assiste ad un fenomeno di rinascita del teatro, preparata dalla lunga tradizione teatrale medioevale che si era manifestata nelle corti, nelle piazze e nelle piazze e nelle universitˆ in molteplici forme, dalla sacra rappresentazione fino alle commedie colte quattrocentesche. Il Rinascimento fu lÕ etˆ dÕ oro della commedia italiana, anche grazie al recupero e alla traduzione teatrali come le commedie di Plauto e Terenzio e le tragedie di Seneca che opere tecniche come la Poetica di Aristotele, tradotta per la prima volta in italiano dallÕ umanista Giorgio Valla nel 1948. I generi sviluppati e proposti furono la commedia, la tragedia, il dramma pastorale e, soltanto in seguito, il melodramma, i quali ebbero una notevole influenza sul teatro europeo del secolo. Ma si continu˜ anche nella tradizione medioevale della Sacra rappresentazione che ebbe numerosi esponenti anche nel corso del rinascimento. Fra i primi commediografi molti erano fiorentini, a partire da Angelo Poliziano con Ô LÕ OrfeoÕ (1480), una commedia di stampo pastoral-mitologico. Un posto particolare occupano Pietro Aretino, Ludovico Ariosto e Ruzante, che furono tutti intellettuali al servizio delle corti. Per quella estense di Ferrara, Ariosto, oltre Orlando Furioso scriveraÕ delle divertenti commedie dÕ origine plautina come la Cassaria e La Lena. A Roma invece, il teatro venne riscoperto e, per la prima volta, avallato dai papi, che intuiscono la possibilitˆ di strumentalizzarlo ai fini politici. Il teatro rinascimentale a Roma non ebbe rappresentanti al pari delle altre corti italiane, La farsa cavaiola fu un fortunato genere letterario dialettale, partecipe dellÕ ultima grande stagione del teatro comico cinquecentesco quella fiorita in, e attorno, a NapoliÕ Il genere dovette conoscere una notevole fioritura tra la fine del XV e il XVI secolo, ma di questa cospicua produzione, su un arco di un secolo e mezzo • sopravvissuto ben poco. Il genere • incentrato sullÕ archetipo farsesco del cavaiuolo, ovvero un ignorante e stolto villico cavese (ossia un Abitante della cittˆ di Cava), immaginato dai cittadini salernitani nella rozzezza del suo dialetto; la farsa cavaiola fu uno dei momenti capitali della storia della farsa nell’Italia rinascimentale a fianco dell’insorgenza di
altre manifestazioni letterarie come quella veneziana rispetto alle quali tuttavia si manifestano con inflessioni sostanzialmente macchiettische. Durante il Rinascimento la produzione di teatro sacro, che proveniva dalla sacra rappresentazione dÕ ascendenza medioevale, non sÕ interruppe ma ebbe una fioritura importante che traghett˜ i temi religiosi anche nelle corti italiane fra il Ô 400 e il Ô 500. Anche se diffuso in tutta Europa questo genere si afferm˜ principalmente a Firenze con la presenza di importanti autori come Lorenzo deÕ Medici nel Ô 400 e con Giovanni Maria Cecchi nel Ô 500. Nonostante ci˜ la maggioranza delle sacre rappresentazioni rinascimentali rimase in forma anonima come era nella consuetudine medievale; queste rappresentazioni erano scritte per le Confraternite fiorentine dei giovani, la pi• celebre fu la Rappresentazione dei Santi Giovanni e Paolo scritta dal Magnifico per lÕ entrata del figlio Piero nella Compagnia del Vangelista. Se da una parte la nascita della commedia rinascimentale permise lo svilupparsi di una forma autonoma di prosa teatrale, dallÕ altra la tradizione dei giullari e dei guitti non and˜ perduta, permettendone la perpetrazione grazie ai buffoni di corte e ai mimi. I loro lavori non si ispiravano in alcun modo alla tradizione latina, distaccandosi cos“ dalle forme di spettacolo coeve e presentando moduli che in parte confluiranno nella Commedia dellÕ Arte. EÕ tuttavia errato considerare le burlesche come il contraltare della letteratura teatrale colta: i temi dei giullari e dei mimi del Quattrocento sono gli stessi dei loro antenati, incastrati in una sceneggiatura modesta e breve, nella quale i temi della cittˆ si confrontano con quelli del villano, che diviene punto di riferimento della burla e del beffeggio.
Teatro olimpico di vicenza
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