BRUCELLOSIBRUCELLOSI

■ Febbre maltese

■ Febbre ondulante

BRUCELLOSIBRUCELLOSI La brucellosi è una antropozoonosi dovuta a

microrganismi del genere Brucella

■ malattia febbrile generalizzata ■ malattia subacuta ■ malattia cronica■ localizzazioni a carico di svariatiorgani

ETIOLOGIAETIOLOGIA■ Coccobacilli Gram-negativi,

piccoli, non mobili, non formanti spore, senza capsula

■ Crescono in aerobiosi■ Parassiti intracellulari

facoltativi■ 2 antigeni (A, M)■ Produttori di endotossina■ Fenomeno della dissociazione

SR

Specie di Brucella patogene per l’uomo

Specie Ospite primario B. abortus Suini B. melitensis Capra,pecora,

cammello B. suis Suini, renna, piccoli roditori B. canis Cane, volpe, coyote

ETIOLOGIAETIOLOGIA■ Brucella melitensis è la più

virulenta ed è la responsabile della maggior parte dei casi di infezione umana

■ B. abortus e B. suis sono responsabili della morbidità in quei paesi dove la brucellosi è presente negli animali domestici

EPIDEMIOLOGIA EPIDEMIOLOGIA INDIRETTAMENTE ALIMENTI

ANIMALE UOMO

DIRETTAMENTE

EPIDEMIOLOGIAEPIDEMIOLOGIA ■ 500.000 casi/anno nel

mondo■ Paesi ad alta endemia (>

4000 casi/anno): bacino del Mediterraneo, Asia minore, Golfo Persico, India, Centro e Sud America

■ E’ stata eradicata in UK, Nord Europa, Australia, Nuova Zelanda, Canada

INCIDENZA DELLA BRUCELLOSI IN ITALIA (1977-1986)INCIDENZA DELLA BRUCELLOSI IN ITALIA (1977-1986)

EPIDEMIOLOGIAEPIDEMIOLOGIA■ Nell’ospite naturale Brucella

spp. tende a causare un’infezione cronica, asintomatica e di modesta gravità

■ La localizzazione negli animali è negli organi riproduttivi aborto, sterilità

■ Le brucelle sono presenti in:- prodotti del concepimento- urine- latte

EPIDEMIOLOGIA EPIDEMIOLOGIA ■ In zone endemiche colpisce:

veterinari, macellai, addetti alla stabulazione degli animali ecc. (malattia professionale)

■ I bambini sono infettati se vivono a contatto con animali domestici (nei paesi in via di sviluppo)

■ Ingestione attraverso il latte infetto, non pasteurizzato o formaggi freschi

■ Nei laboratoristi per inalazione

EPIDEMIOLOGIAEPIDEMIOLOGIA■ B. melitensis trasmessa con il

cibo■ B. abortus, B. suis, B. bovis

in persone che vivono a contatto con bestiame,

maiali, cani

PATOGENESIPATOGENESIBrucella Parassita intracellulare

proliferazione linfonodale

via ematogena

fegato, M.O., linfonodi, milza (ricchi di SRE)

Ingestioneinalazionepenetrazione di cute integra

S-LPS fattore di virulenzainibizione dei fattori di distruzione intra-cellulare dei batteri

PMN/M∅Attivazione IC

PATOGENESIPATOGENESI Brucella M∅ T linfociti

linfokine di origine T linfocitaria

Formazione di granulomi

cellule epitelioidi PMN

linfociti cellule giganti

Classificazione■ tipica■ atipica

◆ lieve◆ ipertossica◆ cronica

■ d’organo

■ acuta■ ondulante■ cronica

CLINICACLINICAIncubazione: 2-4 settimane ■ febbre■ sudorazione■ splenomegalia■ cefalea■ artromialgie■ anoressia

■ linfoadenomegalia

Esami di laboratorio■ Anemia■ Leucopenia, pancitopenia■ Trombocitopenia■ Alterazione test di

funzionalità epatica

Oculari:ulcere corneali

cheratitiuveiti

endoftalmiti

SNC:meningitiencefalitipsicosipoliradicolitipolineuropatie

Polmonari:bronchitipolmonitiascessi

soffusione pleurica

Gastrointestinali:epatitipancreatiticolecistitiperitoniti

Cutanee:eritema nodulare

vasculiti

Cardiache:endocarditimiocarditipericarditi

Genitourinarie:epididimo-orchiti

pielonefritiglomerulonefriti

aborto

Scheletriche:osteomieliti

artriti

MMAANNIIFFEESSTTAAZZIIOONNII

CCLLIINNIICCHHEE

DIAGNOSIDIAGNOSI■ Emocoltura: + 80%■ Mielocoltura: + 90%■ PCR (?)■ Antigeni sierici■ Anticorpi specifici

- reazione di Wright titolo > 1:100-1:200 (falsi positivi/negativi)

■ Esami strumentali■ Esami liquor (neurobrucellosi)

EvoluzioneEvoluzione

■ Possibilità di recidive

■ Brucellosi cronica (quadro clinico di CFS)

TERAPIATERAPIA

■ Doxiciclina + rifampicina ■ Doxiciclina + streptomicina/

gentamicina■ Chinolonico + rifampicina (da

validare)■ TMP/SMX + gentamicina■ Durata della terapia: 6 settimane

PROFILASSIPROFILASSI■ Vaccinazione degli animali

domestici■ Abbattimento degli animali

ammalati■ Mezzi di barriera (guanti,

maschere…) per ridurre il rischio occupazionale

■ Bollitura e pastorizzazione del latte